angustie, a disprezzi, a sofferenze indicibili, a
minacce pur anche, ed attentati alla vita ; per
queste egli quasi un triennio continuo, e pres-
sochè ogni giorno, vi predicò a non più di otto o
nove persone, talora a due o tre, ed anche ad una
sola vecchierella, ma riuscì finalmente a guadagnare
quel popolo a Dio, a richiamare in seno della
Chiesa Cattolica 64 parrocchie, e 72 mila eretici .
Virtù caratteristica di S . Francesco di Sales
fu la premura di rischiarare gli erranti sulla via
della verita, di confermare i Cattolici nella loro
fede, di promuovere la pietà nelle persone divote,
e ciò col mezzo di stampe e di libri di poca mole,
e a modico prezzo, e collo spargerli a larga mano
per tutte le parti . Così egli fece nello Sciablese
da prima con un breve scritto, in cui espose la vera
dottrina della Chiesa sopra gli articoli della fede
più dibattuti cogli eretici, e poscia con varii opu-
scoletti di controversia . A proposito di questi il
Santo diceva agli eretici, i quali ricusavano di
andarlo ad ascoltare : Così, se voi non volete ve-
nire a me, questi libri andranno a voi, e vi
porteranno in casa quello, che da noi non, vo-
lete prendere . Niuno poi v'ha che ignori i libri
preziosi, che il nostro Santo scrisse e divulgò in
tutto il mondo per rassodare nella fede i Cattolici,
ep.rSonciatulperà
gli altri, Lo Stendardo della Santa Croce, il Teo-
timo o Trattato dell'amor di Dio, e sopra tutti
la Filotea o Introduzione alla vita divota .
Virtù pur degna di essere rilevata nel nostro
Santo si fu la sollecitudine che si dava per la
religiosa istruzione dei fanciulli , e per la buona
educazione della gioventù pericolante, studente ed
operaia . Già Vescovo scendeva nella Cattedrale a
fare il Catechismo ai piccoli, e colle più belle
maniere cercava d'istruirli nella religione, inna-
morarli della virtù, conservarli o ricondurli a Dio .
Ma una prova irrefragabile della sua sollecitudine
a pro della gioventù dei tempi suoi fu la fonda-
zione della Santa Casa in Tonone, centro del paese
novellamente convertito . Non eravì in quei con-
torni luogo alcuno, dove i giovani Cattolici po-
tessero imparare le scienze o le arti liberali, e
perciò erano costretti di recarsi o a Ginevra o a
Losanna piene di eretici, con grave rischio di
perdervi la fede . Or che fece Francesco per ov-
viare a sconcio siffatto? Cercatosi l'appoggio, che
gli occorreva, avuto il soccorso di persone po-
tenti e caritatevoli, egli fondò un grande Collegio,
che chiamò appunto Santa Casa, e vi raccolse da
ogni parte giovani dai 9 ai 20 anni, e di prefe-
renza i neofiti o di fresco convertiti, ed ivi li
faceva istruire nelle scienze e nelle arti, e in
pari tempo coltivare e confortare nella religione
e nella pietà .
Ma una virtù commendevolissima del nostro
Santo, e meritevole di venire in modo particolare
considerata in questi tempi, si è il sommo rispetto
e la profonda venerazione, che egli professava al
Romano Pontefice . Di questa Francesco diede molte
e luminose prove e prima e dopo che fu Vescovo .
Nell'esame, che ebbe a subire davanti a Papa
Clemente VIII per la sua elezione al Vescovato di
`Ginevra, gli avvenne, in una certa questione, di
difendere una sentenza contraria a quella, che pro-
fessava il Pontefice, onde questo gli disse : Mio
figlio, Noi non la intendiamo così . Udite queste
parole, Francesco, sebbene avesse validi argo-
menti per sostenere il suo sentimento, tuttavia
con sommessione degna di un vero ed ubbidiente
figlio della Chiesa, replicò tosto : Beatissimo Pa-
dre, se Vostra Santità non la intende così, nem-
meno io la intenderò così per l'avvenire . - In
altra occasione disputando i suoi Canonici, sé do-
vessero fare certe cose imposte dal Papa, ed al-
legando varie ragioni per dispensarsene, il Santo
disse loro francamente : Che bisogno v'ha di di-
sputare, dove conviene ubbidire? Il Sommo Pon-
tefice comanda, e tanto basta . - Per meglio
inspirare ai fedeli riverenza e sottomissione verso
il Papa egli dai Concilii e dai santi Padri rac-
colse in un'operetta cinquanta titoli o prerogative
a lui assegnate, e la pubblicò dimostrando sapien-
temente la grande stima, che deve farsi della Auto-
rità Papale . - Soffriva poi grandemente quando
udiva a parlare con poco rispetto del Sommo
Pontefice, ed ancorchè i detrattori fossero persone
autorevoli ed amiche, egli ne prendeva arditamente
le difese contro di loro . In una lettera ad un si-
gnore, che gli aveva inviato un suo libro, nel
quale non trattava il Papa come egli avrebbe de-
siderato, espose con franchezza i suoi sentimenti
opposti, e poi soggiunse : « Nemmeno ho ritro-
vati a mio genio certi scritti d'un santo ed ec-
cellente Prelato, nei quali ha parlato della po-
testà indiretta del Papa sopra i principi ; non
già perchè in abbia giudicato, se questo è o non
è, ma perché nell'età presente, essendovi tanti
nemici al di fuori, io penso che noi non dobbiamo
muovere cosa alcuna al di dentro . La gallina,
che ci tiene come suoi pulcini sotto le ali, stenta
già assai nel difenderci dall'avoltoio, senza che
noi ci diamo beccate gli uni contro gli altri, e
le cagioniamo doglie e tormenti . » Che belle pa-
role ! E come opportune ai giorni nostri !
Più altre pennellate noi dovremmo dare ancora,
a fine di rappresentare, in tutta la sua maestà,
la cara figura di S . Francesco di Sales ; ma queste
poche bastino per metterci sotto gli occhi almeno i
principali lineamenti .
Ed ora, confratelli amatissimi, sforziamoci, giu-
sta l'avviso del Santo Padre, a ricopiarli in noi
stessi, onde possiamo ottenere il nobile scopo, che
ci siamo proposto, quale è il giovare al buon co-
stume ed alla civile società .
In una privata udienza, accordata a D . Bosco il
16 marzo 1878, il regnante Pontefice Leone XIII,
umilmente da lui pregato che volesse gradire che
l'augusto suo nome fosse scritto sul registro dei
Cooperatori Salesiani, benignamente accondiscese,
e in segno d'alta benevolenza proferì queste preziose
parole : « Non solo Cooperatore, ma sarò primo
Operatore Salesiano . Come Capo della Chiesa
io debbo essere il promotore naturale di ogni
pia e caritatevole istituzione ; e perciò come
potrei non far parte ad un' Opera si bella e
si santa? (1) . »
(1) Vedi il primo articolo del Bollettino del mese di
Aprile dell'anno 1878 .