ANNO IX. N. 2. Esce una volta al mese. FEBBRAIO 1885
Direzione nell' Oratorio Salesiano. Via Cottolengo, N. 32. TORINO
SOMMARIO - Leone XIII e l'anniversario della sua elezione - Parole del Santo Padre ai rappresentanti dei Circoli della Gioventù cattolica - Una bella festa nella novella chiesa del Sacro Cuore di Gesù in Roma - Conferenza in Lu e in Casale - La conferenza dei Cooperatori Salesiani a Torino e un discorso del primo vescovo della Patagonia - Il III Centenario di San Carlo a Buenos Aires - Lettera Argentina - Grazie di Maria Ausiliatrice - Annunzi - Elenco dei Cooperatori defunti nel 1884.
Il giorno 20 del corr. febbraio si compie l'anniversario dell'ammirabile e provvidenziale esaltazione del sapientissimo Pontefice Leone XIII al trono di S. Pietro. L'amore al Papa che regna nel cuore di tutti i Salesiani e di tutti i loro Cooperatori ci spinge tutti gli anni a celebrare questo giorno, come giorno di ringraziamento al Signore per aver dato alla Chiesa in tempi così difficili un padre, un pastore, un pilota, un Pontefice, un dottore di tanta sapienza, prudenza e santità; come giorno di espansione di affetto per Colui che essendo Vicario di Gesù Cristo ha così viva nel cuore ed operosa per tutti quanti i fedeli della terra la carità del suo Divino Maestro ; come giorno di benedizione in particolar modo per la nostra pia Società che dal nostro Santo Padre in tanti modi venne beneficata ed incoraggiata a proseguire nella grande impresa di educare la gioventù povera ed abbandonata.
Noi pertanto invitiamo i nostri confratelli e consorelle a celebrare il fausto avvenimento con qualche pratica speciale di pietà, per esempio col fare la santa Comunione, o coll'ascoltare la Messa, o col recitare una preghiera pel Santo Padre. I fedeli dei primi tempi erano perseveranti nella preghiera per ottenere al primo Papa, S. Pietro, l'aiuto celeste, onde riuscisse a superare ogni difficoltà in quei tempi tanto aspri e procellosi : e Dio coi miracoli più strepitosi mostrò quanto gradisse e le loro preghiere e il fine pel quale le facevano.
Preghiamo noi pure ed il Signore ci esaudirà. Preghiamo perchè la Chiesa trionfi, perchè la carità stringa tutti i cuori col cuore del Romano Pontefice, perchè cessino le contraddizioni alla sua voce, perchè regni la pace sopra la terra, perchè le generazioni novelle crescano nel santo timore di Dio e seggano come novelle piante d'olivi intorno alla mensa del Signore. La gioventù forma la delizia, la speranza, l'ansietà, il dolore del Santo Padre. In mezzo alle cure, alle spine che oggigiorno lo circondano nel reggimento della, Chiesa universale è per l'educazione di questa cara gioventù che esso profonde i tesori coi quali vengono i cattolici di tutto il mondo in soccorso della sua povertà, è per questa cara gioventù che esso fa risuonare soventi volte la sua voce amorosa in nome di Dio. Noi pertanto, oltre la preghiera, con portargli soccorso con quei mezzi che Dio ha posto nelle nostre mani, col coadiuvare a quelle istituzioni che han per iscopo l'educazione della gioventù, col prestare aiuto ai parroci nell'insegnamento del Catechismo, col togliere dai lacci dell'errore e del vizio quel maggior numero che potremo di fanciulli poveri ed abbandonati, secondiamo i generosi suoi eccitamenti per partecipare un giorno nel cielo all'immortale trionfo che il Signore tiene a Lui preparato.
Il giorno 6 di gennaio il Santo Padre ammetteva a solenne udienza i rappresentanti dei Circoli della gioventù cattolica italiana condotti dal professore Augusto cav. Persichelli loro presidente generale. Essi nel loro indirizzo come giovani, come cattolici, come Italiani, uscivano in queste solenni promesse al Vicario di Gesù Cristo.
Giovani - rinnoviamo con ardore alla vostra venerata presenza il generoso proponimento di voler ritemprare l'animo nostro nella preghiera , nell'azione e nel sacrifizio, programma nobilissimo che noi abbiamo scolpito nel cuore e scritto sulla nostra bandiera.
Cattolici - giuriamo innanzi all'augusto Capo dei fedeli che serberemo intatto il prezioso tesoro di quella fede , di cui voi siete l'infallibile maestro.
Italiani - voglìamo onorare il Papa, come la prima, la più pura e la più splendida gloria del nostro paese.
Il Santo Padre visibilmente commosso rispondeva:
Nobili e generosi sono i sentimenti onde voi siete animati, o Figli al Nostro cuore carissimi; degne sono le parole che in questa solenne adununza Ci avete ora rivolte. Noi vi facciamo il più largo elogio per esservi messi apertamente in questa via, risoluti di opporvi con ogni mezzo al vero nemico che oggi più fieramente osteggia l'umanità, Dio e la sua Chiesa.
Già da altre parti , anche fuori d'Italìa , con grande consolazione dell'animo Nostro , abbiamo ricevuto indirizzo di giovani egregi, che protestavano la docilissima loro adesione agli insegnamenti della Nostra lettera Enciclica « Humanum Genus » e facevano irrevocabil promessa di non dare mai il nome alla rea setta, di volerne anzi combattere sempre lo spirito e le maligne influenze. E noi non Ci siamo lasciati sfuggir l'occasione d'incoraggiarli e confermarli nelle prese risoluzioni , e di proporre anche ad altri ad imitare l'ottimo esempio. - Oggi però che simili proteste e promesse in una forma così pubblica e solenne Ci vengono da voi, dilettissimi figli, che rappresentate tutta la Società della gioventù cattolica italiana e i numerosi Circoli che la compongono , cresce a dismisura in Noi la compiacenza, e spontaneo Ci viene sulle labbra il ringraziamento al Signore che vi ha opportunamente ispirati. - Abbracciando nella sua pienezza il Nostro pensiero , voi vi siete dati con ardore giovanile a mettere in opera tutti i mezzi da Noi nelle anzidette lettere consigliati : lo studio cioè e l'amore della religione nostra santissima, la diffusione del Terz'ordine di S. Francesco, il favore per le conferenze di S. Vincenzo de' Paoli e per le Società operaie, la preservazione e la salvezza della gioventù. Sull'uso dei quali mezzi non possiamo insistere mai abbastanza, giovani dilettissimi. Infatti è arte scaltrissima del nemico che combattete lasciar gli uomini nell'ignoranza della religione , onde così più facilmente allontanarli dalla Chiesa di Gesù Cristo. - Deve essere invece vostra cura perseverante ed assidua diffondere , per quanto è da voi, le verità religiose , e a tutti far conoscere ed amare la Chiesa, qual tenera madre che non ha sulla terra altra missione che quella di beneficare l'umanità e condurla a salute. - E parimenti negli intendimenti della setta spogliare la carità di quell'aureola cristiana e di quel sacro carattere che le viene dalla religione ; farne occasione di passatempi, comparse e sollazzi, che o la corrompono del tutto o ne diminuiscono immensamente il valore. - Voi invece, diletti figli, favorite sempre meglio quelle sante associazioni nelle quali l'Apostolo della vera carità, san Vincenzo de' Paoli, seppe infondere lo spirito di Gesù Cristo, che è lo spirito di sacrificio , che senza strepito opera il bene, solleva il povero e non ha orrore di avvicinarlo , e col soccorso ai temporali bisogni , mirando più in alto , arreca conforto e salute anche alle anime. - Si agitano ai dì nostri più che mai le classi operaie , imbevute delle ree massime della rivoluzione, sobillate da uomini turbolenti, ambiziosi ed audaci, preparano all'umano consorzio paurose catastrofi, ed a se stesse la più completa rovina. Farete opera di alta importanza sociale, promuovendo quelle saggie Istituzioni che a migliorare le sorti dell'operaio fiorirono in altri tempi per le cure materne della Chiesa , senza la quale invano si tenta di sciogliere il difficilissimo nodo della questione sociale.
Finalmente a voi, dilettissimi figli , che e per l'indole della Società cui appartenete e per la somiglianza dell'età e delle aspirazioni siete più in grado di avvicinare i giovani, a voi deve essere specialmente a cuore la gioventù; la gioventù tanto oggi insidiata nella fede, nei costumi, nella devozione alla Chiesa; la gioventù, a cui la scuola, la società, gli spettacoli, la stampa sembrano fatti per propinare più largamente il veleno ; la gioventù, per cui riposano ad un tempo le speranze e i timori per l'avvenire delle famiglie, del civile consorzio e della Chiesa. Che i vostri esempi e le vostre sante industrie ne attraggano a voi una gran parte; che i vostri Circoli fioriscano sempre e crescano di numero ; che tutti quelli che vi dànno il nome si formino sempre meglio a quello spirito di preghiera, di azione, di sacrifizio che è il distintivo nobilissimo della vostra Società. Abbiatelo sempre presente innanzi agli occhi, ma specialmente quando il mondo si provasse a gettare l'insulto e lo scherno sopra di voi per la vostra professione di cattolici , per la vostra obbedienza e devozione alla Sede Apostolica. Sarebbe una viltà troppo indegna di animi generosi vergognarsi di cosa che ha fatto sempre la gloria degli spiriti più eletti ed illuminati. Abbiatelo sempre innanzi agli occhi, quando per lo stesso motivo vi si lanciasse l'accusa di non amare il vostro paese. E dite loro piuttosto che non lo ama chi avversando la religione e la Chiesa , lo priva della sorgente più copiosa e più pura della sua prosperità ; che non lo ama chi volendo umiliato ed oppresso il Papato , osteggia un'istituzione dalla quale l'Italia ritrasse grandezza, gloria e splendore che le altre nazioni le invidiano.
Giovani dilettissimi, grandi amarezze, difficoltà senza numero Ci procura oggidì la crescente malizia dei tempi. - Ma in mezzo ad esse ci sarà di grande conforto il sapere che in molte e molte città vi ha una schiera di giovani valorosi , che colla loro vita fanno onore alla fede che apertamente professano ; che pienamente sottomessi ai proprii Pastori e duci , sono pronti a sacrificarsi per la causa Nostra, che è la causa di Dio e della Chiesa. Avanti dunque con coraggio pari ai bisogni dei tempi e alla pertinacia del nemico che si combatte. Noi Vi seguiremo sempre colla preghiera per ottenervi da Dio il soccorso opportuno. Del quale intendiamo vi sia pegno la benedizione apostolica che dall'intimo del cuore impartiamo a voi qui presenti e a tutta la Società dolla gioventù cattolica italiana. Benedictio, ecc.
Nella grandiosa chiesa del Sacro Cuore di Gesù che per opera dell'infaticabile D. Bosco si sta costruendo in via di Porta San Lorenzo a fianco della stazione, o meglio , in quella parte di essa chiesa, che già fu dedicata al culto e serve provvisoriamente da chiesa parrocchiale fino a che non sia compiuto e dedicato tutto il vasto e veramente sontuoso edifizio , avea luogo il 21 dello scorso dicembre una bella e commovente funzione.
Chiusosi con ben disposti drappi il Sancta Sanctorum, che è provvisorio, e consiste nell'abside della chiesa, tutto il resto del locale, già benedetto e destinato al culto , che è quanto dire il coro del vasto tempio e l'area che sottostà alla cupola (locale abbastanza ampio da parer già da sè una non piccola chiesa), era come zeppo di centinaia di ragazzi d'ambo i sessi, tutti della parrocchia, e radunati per la solenne distribuzione dei premi ai più distinti per assiduità e studio nell'insegnamento del catechismo.
La chiesa, ridotta come a vastissima sala, presentava un vago e gradito spettacolo. Da un lato v'erano i maschi e dall'altro stavano le ragazze queste e quelli disposti in bell'ordine. Su ampia tavola posta nel mezzo si vedevano premi di varie guise ed in abbondanza : stoffe, libri, quadretti, immagini, medaglie di argento mandate per tale circostanza dalla bontà del Santo Padre Leone XIII, e perfino qualche cartella di dote. Il resto era occupato da una folla di parenti dei premiandi e di invitati. In fondo v'era l'orchestrina degli allievi del ben ordinato e ben diretto Istituto dei ciechi di Sant'Alessio all'Avventino , dalla quale furono eseguiti varii sceltissimi pezzi con delicate e graziose armonie.
Sua Eminenza il cardinale Verga volle onorare di sua presenza la premiazione, avendo esso ai lati il novello vescovo salesiano monsignor Giovanni Cagliero ed i monsignori Accoramboni e Stonor con altre distinte persone. Nè la premiazione fu breve, chè i premiati furono ben 280 su cinque o sei centinaia di ragazzi che frequentano nel corso dell'anno il catechismo della nuova parrocchia del Sacro Cuore di Gesù ; e tutti che s'accostavano a ricevere il premio dalle mani della prefata Eminenza, o da quelle di monsignor Cagliero , ne aveano una buona massima , una parola di lode e di cónforto. Taciamo di adatti e bei componimenti recitati alternativamente da maschi e da femmine.
Sia lode non pertanto a tante buone famiglie che in questa tristezza di tempi hanno cura che i loro figli imparino, e per tempo , le sante massime della religione e della Chiesa , le quali , si voglia o non si voglia, son quelle che han da salvare la società dai mali che la travagliano al presente , minacciando di peggio per l'avvenire ; lode pure ed incoraggiamento a questi figli stessi che porgeno obbediente l'orecchio ai genitori ed alla voce della Chiesa; e finalmente ai Salesiani, che, coadiuvati dalle buone suore Dorotee, sanno attirare, e con si belli e copiosi frutti, tanta gioventù alla loro chiesa a gloria di Dio, a bene delle anime, a vantaggio di Roma stessa.
(Estratto dall'ultimo numero della Civiltà Cattolica, 17 gennaio 1885).
MOLTO REV. E CaRISSIMO SIG. DIRETTORE,
Hanno troppa importanza le Conferenze tenute pochi giorni or sono in Lu e Casale Monferrato dal nostro reverendissimo Monsignor Cagliero, ed alle quali ho avuto il piacere di assistere , perchè non abbia a scriverne un breve sunto ad edificazione dei molti Cooperatori e Cooperatrici salesiani.
Il giorno fissato per la Conferenza di Lu era il 17 del corrente. Monsignore , quantunque molto stanco per le fatiche sostenute il giorno avanti in Borgo S. Martino, di buon mattino partì per Lu, dove arrivò alle 9 (1). Una folla immensa aspettava il novello Vescovo lungo le strade per riceverne la benedizione ; e appena fu giunto, tutto quel popolo si precipitò nella chiesa parrocchiale per assistere alla Messa che dovea celebrare prima della Conferenza. Non era possibile far sgombrare la chiesa per parlare ai soli Cooperatori ; e poi troppo avida era quella buona gente di udirlo perchè potesse rassegnarsi ad uscire del tempio. Quindi , terminata la santa Messa, durante la quale molte Cooperatrici ed altre pie persone ricevettero la SS. Comunione, Monsignore, spogliatosi degli indumenti sacri, dal trono stesso su cui si trovava, conoscendo essere impossibile per la troppa calca arrivare fino al pulpito , diresse la parola al numeroso uditorio. Anzitutto fece l'elogio della fede che così bella e così viva mostravasi in quel giorno dagli abitanti di Lu.
« Non è la curiosità che qua vi ha tratti, disse Monsignore, non è per vedere me, già a voi conosciuto , che siete accorsi così numerosi e così spontaneamente in questo sacro tempio ; sì bene per riverire un Pastore di Santa Chiesa, un Vescovo ed essere da lui benedetti. E questa è fede. Conservatela viva nei vostri cuori , che è questa il più prezioso tesoro per voi, ed il più caro patrimonio che lascierete ai figli vostri. Conservatela con tutte le vostre forze , perchè siamo in tempo di empietà e di indifferenza religiosa e non pochi sacrileghi tentano strapparla dal cuore dei fedeli.
« Un popolo che ha fede, un popolo che crede, è felìce. Può bene la disgrazia metterlo alla prova, ma non l' abbatte ; la fede si presenta allora e parla un linguaggio si eloquente e si caro , che facilmente si capisce ; ed allora si soffre sì , ma con rassegnazione e con merito. Beati voi, se, docili alle parole del vostro Pastore, saprete ascoltarne gli ammaestramenti ed imitarne gli esempi. E lui che il cielo vi ha mandato per essere la vostra guida ; è lui che lavora indefessamente in mezzo di voi , non solo per la conservazione , ma anche per l' aumento di questa vostra fede; seguitelo costantemente, ascoltatelo sempre, perchè chi segue ed ascolta il proprio Pastore, non perderà mai la sua fede.
« Ma non tutti gli uomini l'hanno ancora questa fede. Là a 7000 e più miglia dalla nostra Italia vi sono tribù e popoli sepolti ancora nelle tenebre dell'errore e della superstizione. Là si adorano ancora il sole, la luna e gli astri come nei tempi del paganesimo. Non vi è ancora civiltà, non vi è progresso nelle arti e nelle scienze perché non penetrò ancora la fede. L' inferno ha ancora dominio assoluto in quelle terre disgraziate. Miei fratelli, è là la mia missione futura. Il Sommo Gerarca Leone XIII, pieno di zelo per la salute delle anime, ha pensato ai popoli che , in istato selvaggio ancora , percorrono gl' immensi deserti della Patagonia, e là mi manda affinchè coi nostri sforzi e cogli sforzi dei nostri fratelli i Salesiani , procuriamo salvare quelle anime già redente col Preziosissimo Sangue di N. S. Gesù Cristo. Pochi giorni mancano e poi partiremo per la nostra missione. I pericoli del lunghissimo viaggio noi non li temiamo ; Dio è con noi , e Dio sarà il nostro nocchiero attraverso l'Oceano, e ci condurrà sani e salvi là dove ci chiama. So bene che avremo difficoltà da vincere, ostacoli da superare, nemici da combattere ; lo so ; li avremo, perchè l'inferno, eterno nemico del bene, li farà sorgere, ma non li temo; e se qualche despota, se qualche nemico del nome cristiano si presenterà sul cammino per intimorirmi colle minaccie, io risponderò come rispondeva Basilio all'imperatore Valente : Non sai di qual tempra sia il petto d'un Vescovo ; io non ti temo, e non ti temo precisamente perchè sono cristiano. E poi la strada che dovremo seguire è troppo ben tracciata perchè sia possibile sbagliarla ; è la strada che han seguita Gesù Cristo e gli Apostoli. Essi per arrivare a compiere la loro missione e salvare anime, sopportarono fatiche, stenti ; soffrirono strapazzi, ingiurie calunnie e morte la più ignominiosa e la più crudele. Il Signore non ci concederà tanta gloria; ma e perchè non saremo noi pronti a far quello che fecero Gesù Cristo e gli Apostoli? Sì, io le amo già tanto quelle anime ; Dio le vuol salve ; e per giungere a salvarle, imiteremo i sudori del nostro divin Salvatore , e calcheremo le sue orme di sangue , se fa d'uopo.
« Adesso vorrei chiedere un poco di elemosina per le nostre missioni, ma non oso farlo. So bene che il Signore vi ha visitati in quest'anno, e che il raccolto delle vostre vigne fu quasi totalmente distrutto. Ebbene , fate quello che potete ; il Signore che vi legge in cuore e che sa che vorreste fare di più, vi ricompenserà il poco che date ed anche la buona volontà che avete di dare. Poverissimo fu l' obolo della vedova del Vangelo , eppure ebbe con preferenza gli elogi del Salvatore. Ma se non potete essere generosi come vorreste in limosine materiali, almeno concedetemi la limosina spirituale delle vostre preghiere. Questa sì che non me la potete negare , e ve la chieggo con istanza , perche è ciò di che più abbisogniamo. Tutte le nostre speranze le ho riposte nella preghiera ; nulla di buono si fa senza di essa. Pregate adunque , pregate molto ; e la vostra preghiera terrà saldi nella fede noi che viveremo in paesi infedeli ; ci sosterrà in tempo di prova ; ci farà superare gli ostacoli. Pregate, e presto altri uomini avranno il retaggio della vostra fede, crederanno con voi in uno stesso Dio, ameranno come voi lo stesso Cristo Redentore e regneranno un giorno in vostra compagnia nell'eternità felice per tutti i secoli. »
Monsignore impartì infine la benedizione col SS. Sacramento, e così terminò questa bella funzione che durerà, ne son certo, per molto tempo e nella memoria e nel cuore dei buoni abitanti di Lu.
Non meno importante, a mio parere, fu la conferenza tenuta in Casale il giorno dopo e presieduta da S. E. Rev.ma Mons. Ferré, vescovo della diocesi.
Alle 10 pomeridiane gran parte dei nostri Cooperatori della città, e molti ancora dei paesi circonvicini, si erano radunati nella chiesa di S. Filippo attigua al Seminario vescovile. Monsignor Cagliero, circondato da tutti i chierici del Seminario e da molti altri ecclesiastici , assistè alla Messa detta da uno dei famigliari di mons. Ferrè, mentre che dal coro si eseguivano, da una eletta schiera di cantori salesiani, varii mottetti.
Terminata la santa Messa sua Eccellenza Rev.ma Monsignor Vescovo di Casale saliva in cattedra e Monsignor Cagliero montava in pulpito avendo ai lati due reverendissimi canonici della Cattedrale.
« Non è D. Bosco. cominciò a dire, che in quest'anno viene a parlarvi , come al solito , Eccellenza Rev.ma e carissimi Cooperatori e Cooperatrici, non è D. Bosco, e ciò non può non rincrescere a voi ed a me. Egli , affranto omai dalle fatiche, è costretto al riposo, e non accorciamogli la vita con nuove fatiche che la sua salute non può più soppertare. Adesso tocca ad Agostino a parlare, diceva Ambrogio nella sua canizie ; e lo stesso può ripetere D. Bosco a noi Salesiani : adesso tocca parlare ed operare a voi, o miei figli. Perdonate il paragone o benevoli uditori; io non ho di Agostino nè lo spirito , né la scienza , nè la santità , ma sono insignito però della stessa dignità episcopale.
« Non è un discorso che vengo a farvi in questa mattina ; è una conferenza famigliare : quindi il mio linguaggio sarà piano , o, meglio , sarà il linguaggio del cuore, e questo linguaggio è sempre compreso.
Quindi Monsignore trattenne la numerosa udienza sui principii della Congregazione; poi parlò degli ostacoli , delle contrarietà , dei nemici che ebbe D. Bosco e la sua Congregazione.
« Eppure, continuò, si superarono gli ostacoli, le contrarietà disparvero, i nemici restarono disarmati, e la Congregazione trionfò e trionfa. Perchè? Perchè è opera di Dio. Se il Santo Padre Pio IX, di cara e venerata memoria, amava tanto la nostra Congregazione, era perchè la sapeva molto combattuta. Digitus Dei est hic, ripeteva sovente parlandone nelle sue conversazioni famigliari , e perchè sapeva che era opera di Dio la predileggeva tanto , ne era il sostegno , e voleva per sè la gloria di inscriversi per il primo nel Catalogo dei Cooperatori.» Monsignore parlò dipoi dello scopo della Congregazione. « Che cosa vuole, disse, la Congregazione Salesiana, che cosa pretende? Voi lo sapete : la salvezza delle anime , il vantaggio religioso e civile dei popoli, e principalmente la salute della povera gioventù abbandonata. Sì , la gioventù è in questi tristissimi tempi la più insidiata e presa di mira dall'empietà moderna ; salviamola, o miei fratelli, è questa la missione di tutti, ma dei Salesiani e di voi, o Cooperatori, in modo particolare. Con voi posso dirlo: per 15 anni sono stato visitatore delle case della Congregazione, ed ho visto co' miei proprii occhi il bene che dappertutto si fa, e gli sforzi che s'adoprano per salvare la gioventù. Io li ho visti quei poveri figliuoli, traditi in mezzo al mondo, venire a deporre nel mio cuore le loro pene, i loro dolori, le loro ansie ; e poi benedire la mano dei Salesiani che ha squarciato la benda che li rendeva ciechi , e che li ha rimessi e che li guida per la via del cielo. Stamane, prima di venire qui da voi, nel collegio di Borgo S. Martino 200 giovani attorniavano la Mensa eucaristica, e ricevevano dalle mie mani il cibo dei forti. Oh ! come sui loro volti traspirava la tranquillità, del loro cuore, il candore della loro coscienza, la bellezza della loro anima! Che sguardi limpidi e che fronti serene ! Oh, si, sì, o miei cari Cooperatori, immedesimatevi bene dello spirito della Congregazione , ed anche voi l'amerete questa povera gioventù, e l'amerete molto come noi l'amiamo. »
Parlò poi delle singole case della Francia , di questa nazione tanto bersagliata ai nostri giorni, ma così piena di fede, e così generosa nel difendere la buona causa, e nel sostenere l'opera Salesiana. Parlò delle case aperte nella Spagna , e particolarmente della casa di Barcelona , che nacque e si fece gigante in brevissimo tempo , mercè l'aiuto efficace dei nostri Cooperatori , e specialmente di una Cooperatrice la quale sola mise a nostra disposizione oltre a 100 mila lire. Parlò di altre case particolari fiorenti e sempre per l'opera dei nostri benemeriti Cooperatori.
L'ultimo punto fu il più interessante, perchè in esso venne a parlare delle missioni della Patagonia. « Ma voi, disse, aspettate altro da me, e vi conosco bramosi di sentirmi a ragionare di quella vastissima e remotissima missione che il Signore ci ha data in sorte. Ma che volete che io vi dica? So che la Patagonia esiste, perchè la trovo nella carta geografica, so che è una terra deserta e che dista da noi da 7 a 8 mila miglia; so che là abitano tribù selvaggie, perchè in nessuna parto trovo che siano state evangelizzate; ma queste cose le sapete anche voi tutti. Conosco si la Repubblica Argentina, perchè percorsi le sue pianure immense per circa due anni ; posso dirvi di più, che in quella Repubblica vi hanno popoli famelici della parola divina ; che là i Salesiani menano una vita di sacrifizi e di stenti , perchè il lavoro è molto e pochi sono gli operai evangelici. Ma questa non è la mia missione. A qualche migliaio di chilometri più in giù vi sono i selvaggi; essi sono che mi aspettano, ed essi saranno la mia eletta porzione. Là mi manda il primo dei Cooperatori, il nostro Santo Padre Leone XIII. I Salesiani. che mi precedettero già mi apersero la strada. Sulle sponde del Rio Negro non vi sono che pochi Salesiani e poche Suore di Maria Ausiliatrice ; eppure hanno già impiantato e sostengono due collegi maschili e due femminili ; eppure si contano già a migliaia i selvaggi battezzati nelle varie escursioni che i Salesiani poterono fare attraverso il deserto. Dio ne sia benedetto e ringraziato. Là i miei nuovi figli mi aspettano; presto sarò tra loro: non avrò al mio giungere gli onori di un grande ricevimento; forse una delle loro tende sarà la mia sede; mi parleranno un linguaggio sconosciuto; ma non importa, o miei fratelli; è quello un terreno vergine ancora e sarà più facile a coltivare; siano rozzi quanto si voglia, hanno però un cuore anch'essi ed un'anima come abbiamo noi ; un'anima preziosa come la nostra , bella, grande e di un prezzo infinito come la nostra. Sì, vivere tra loro è la mia missione; sono selvaggi, ma sono meno pericolosi dei malvagi istruiti.
«Ma non converrebbe piuttosto, mi osserverete voi, lavorare qui nei nostri paesi, dove vi sono tante necessità spirituali, tanta gioventù pericolante da salvare, e tanta scarsità di clero ? Miei fratelli, qui vi sono Pastori in mezzo ai popoli ; sono pochi, è vero, ma almeno ve ne sono ; ascoltateli, seguiteli, e vi salverete. Ma là, in quelle remote contrade, l'albero della croce non fu ancora piantato : in Patagonia il Nome santo di Gesù Cristo non risuonò ancora ; sono tribù intiere che vanno raminghe, che vivono senza fede, senza speranza, senza carità, e che si perdono eternamente. Là sono molte le anime da salvare , ma fosse pure una sola, io sarei il primo a correre a cercarla per avere la gloria di scrivere sulla sua fronte il Nome santo di Gesù Cristo. »
Terminò la conferenza col chiedere una limosina per sopperire alle molte e gravi spese che richiederà l'impianto di quelle missioni, e col raccomandarsi alle preghiere di tutti, affinchè il Signore voglia degnarsi di benedire le sue fatiche , e le fatiche dei fratelli che lavoreranno con lui, e così abbia prospero e felice esito la missione della Patagonia.
Sorse allora mons. Ferré, e dal trono sul quale si trovava rivolse la sua inspirata parola ai numerosi figli che l'ascoltavano. Dipinse con pennellate da valente maestro il quadro della società moderna, e ben dimostrò di conoscerla appieno. Parlò dei vizi che minano questa società, e la portano alla ruina; degli ostacoli che incontrano i buoni nel praticare la loro religione; dell'audacia dei cattivi nel combatterla ; della congiura che gli empi hanno fatto per perdere la parte più eletta e più inesperta di questa società, la gioventù. « E adesso, seguitò a dire, chi salverà questa gioventù tradita, questa società già tanto pervertita dalla male arti dei tristi ? In buon punto si fondò là Congregazione Salesiana. Era una vera necessità per i nostri tempi. La missione del Salesiano è la stessa di Gesù Cristo e degli Apostoli. Gesù Cristo quando volle convertire il mondo e fondare la sua Chiesa, dopo d'aver predicato egli stesso la sua dottrina in mezzo ai popoli , e fatto ammirare il mondo colla santità della sua, vita , la sublimità dei suoi esempi, e la giocondezza dei suoi prodigi, mando in mundum universum gli Apostoli, i Discepoli, affinchè compissero l'opera incominciata. A tutti Egli pensò; al povero come al ricco; al savio come all' ignorante, al giudeo come al gentile. Ecco qui la missione della salesiana Congregazione. Essa manda i suoi figli nelle città popolose come nei piccoli villaggi , e là il loro primo pensiero si è di evangelizzare la gioventù, insegnandole quei doveri che forse disgraziatamente non sapeva ancora, e che ignorerebbe sempre, perché nessuno glieli avrebbe insegnati. Il primo libro che mettono nelle mani di tutti è il catechismo , e con questo libro riescono a fare prodigi tra i loro piccoli allievi. Altrove radunano i figli dei poveri nei loro ospizii, per insegnar loro un mestiere ; ma questa istruzione materiale non va mai disgiunta dall'istruzione morale e religiosa. Così li fanno uomini onesti, laboriosi, sostegno delle loro famiglie, utili alla società , ma dopo d'averli fatti buoni cristiani. Anche alla classe più agiata pensa la Congregazione ; ed in tutte le parti ha aperto i suoi collegi che sono non solo veri santuarii di scienza, ma di virtù in modo particolare. Da essi escono non solamente dotti e santi sacerdoti , ma abili professori , medici , avvocati, ecc., ecc. La Congregazione Salesiana istruisce eziandio il popolo dal pergamo delle sue chiese, che sorgono come per incanto maestose in ogni parte. Mancava solo che pensasse alla classe della società la più disgraziata, la più negletta, il povero selvaggio ; e voi avete sentito or ora dal labbro di mons. Cagliero che al selvaggio si è pensato, e che presto la Patagonia avrà in mezzo de' suoi deserti i figli di D. Bosco, che, colla grazia di Dio , l' acquisteranno al mondo civilizzato, ma prima ancora al mondo cristiano.» Finì col raccomandare alle preghiere di tutti le future missioni e colla benedizione del SS. Sacramento impartita da monsignor Cagliero ebbe termine la divota e commovente radunanza.
Prima di chiudere questa mia lettera carissimo signor Direttore, la prego di raccomandare alle preghiere di tutti Cooperatori e di tutte le Cooperatrici salesiane il nostro carissimo e rev.mo mons. Cagliero. Sono tante le sue fatiche in questi giorni e così continue che non so se potrà seguitare a lungo senza soccombere. S'immagini che in tutte le funzioni e piccole e grandi vuol predicare.
Faccia quindi pregare molto, affinchè il Signore ce lo voglia conservare per molto tempo, per il bene della Congregazione ed in particolare della missione alla quale fu destinato.
La riverisco , mi ricordi nelle sue orazioni , e mi creda in Gesù e Maria
Devotissimo figlio
D. E. N.
(1) In borgo San Martino avea posta solennemente la prima pietra della nuova grandiosa cappella di quel Collegio Salesiano, Priore della festa tu il Conte Ranieri Callori. Mattina e sera in parrocchia vi furono i Pontificali. I giovani del Collegio con una grandiosa accademia posero fine alla lieta festività.
Il giorno 22 di gennaio si tenne nella bella chiesa di S. Giovanni Evangelista in Torino la conferenza dei Cooperatori e delle Cooperatrici di S. Francesco di Sales. La medesima riuscì splendidamente.
L'Unità Cattolica del 25 gennaio così ne parla
« Sua Eccellenza Rev.ma Monsignor Bertagna la presiedeva in nome dell'Em.mo nostro Arcivescovo; accanto a lui sedeva D. Bosco, e facevano loro corona parecchi sacerdoti e circa due mila persone di ogni ordine e condizione.
» In luogo di D. Bosco prendeva la parola Monsignor Giovanni Cagliero, suo illustre discepolo e primo Vescovo della Patagonia, ed il suo discorso, per la bellezza dei pensieri e pel calore onde furono svolti, fu ben degno di un Vescovo missionario e successore degli Apostoli.
» Avendo preso per testo le parole di S. Paolo: Charitas Christi urget nos, la carità di Cristo ci stringe, diede egli da prima un rapido cenno della diabolica attività con cui le sétte nemiche di Dio e della Chiesa mettono oggidì in opera molteplici mezzi ed artifizi per ischiantare dal mondo , se possibil fosse, la fede cattolica, per corrompere i costumi del popolo , per cacciare la religione di Gesù Cristo dalla civile società, dalle famiglie e specialmente dal cuore dell'incauta gioventù; mostrò quindi il bisogna ed inculcò il dovere per ogni cattolico di porre, per quanto è in poter suo, un argine alla colluvie di tanti mali , resistere agli assalti di tanti nemici , difendere da buoni soldati il trono di Gesù Cristo nostro Dio e nostro Re, e cooperare non solo colla preghiera, ma colle opere e col sacrifizio a salvare le anime del prossimo , prendendo esempio e coraggio dall'amore mostrato da Gesù Cristo medesimo , che per tutti diede il sangue e la vita : Charitas Christi urget nos. Di così fare s'industriarono i Salesiani, assecondati dai Cooperatori e dalle Cooperatrici loro ; ma è d'uopo continuare con maggiore attività.
» L'oratore passò in appresso a rassegna le principali opere che, coll'aiuto de' suoi allievi e benefattori, Don Bosco, nel solo spazio dell'anno passato, 1884, aveva potuto fare in pro della povera umanità in Europa e nell'America , e tenne per quasi un'ora il numeroso uditorio come rapito in alta maraviglia nell'ascoltare i frutti prodotti in sì breve tempo dalla fede informata e sospinta dalla carità. Roma, Torino, Faenza, Firenze, Lilla, Parigi, Barcellona, il Brasile, Montevideo, Buenos Ayres, la Patagonia medesima videro sorgere nel loro seno nuove opere di religione e di beneficenza per mezzo dei Salesiani, coadiuvati dai loro Cooperatori e dalle loro Cooperatrici; videro aumentare a più migliaia negli Ospizi, nei Collegi , nelle scuole, nei laboratorii, negli oratorii festivi i giovanetti tolti alla miseria , all'abbandono , al mal fare, e crescere invece alla scienza, all'arte, alla patria, alla religione, al cielo. Curiosa e molto edificante fu la storia dell'impianto di ognuna di queste opere novelle ; la mano della divina Provvidenza vi si mostrò visibilmente a comune conforto.
» Tenero fu poi il Vescovo missionario quando annunziò la prossima sua partenza per la Patagonia settentrionale affidatagli dal Vicario di Gesù Cristo ; graziosa la descrizione che ei fece della sua cattedrale e del proprio palazzo vescovile in mezzo ai Patagoni, cattedrale consistente in una tenda, palazzo coperto e formato di paglia e di erba secca, ritraente al vivo la grotta di Betlemme; commovente soprattutto si dimostrò quando domandò agli uditori suoi il soccorso della preghiera e della limosina per sè, pe' suoi compagni missionari e per le suore di Maria Ausiliatrice, che coraggiosamente facevano vela con essi a prendersi cura delle fanciulle selvagge sulle rive del Rio Negro. Dopo il discorso abbiamo udito una persona che, messo a parte un obolo per Don Bosco, disse con gran sentimento : « Se fosse in mio potere, venderei la casa per aiutare quell'uomo di Dio. »
» Questa spedizione costa a Don Bosco non meno di 50 mila lire. Per far fronte a tale spesa egli ricorse alla Sacra Congregazione De Propaganda Fide in Roma ; ma questa gloriosa Instituzione, non ostante il buon volere, non fu in grado di venirgli in aiuto, perché incatenata dal Governo italiano. Niun'altra speranza rimane a Don Bosco, fuorchè nella carità dei fedeli.
La conferenza terminava con un bel mottetto e col Tantum Ergo cantato in musica da una eletta schiera di giovanetti di D. Bosco, e colla benedizione impartita da Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Bertagna ; e noi poniam fine a questo articolo , dicendo che andiamo ognor più convinti che l'opera di Don Bosco è opera di Dio , come provò l'illustre Monsignor Marcello Spinola y Maestre, Vescovo di Milo , in una sua operetta , Don Bosco y su Obra, stampata l'anno scorso in Barcellona ; e chiunque promuove e sostiene le imprese di questo degno ecclesiastica, può essere sicuro di farsi strumento della divina Provvidenza e altamente benemerito della religione e dell'umanità. Aiutiamolo dunque , perchè è questo tempo propizio. »
Buenos Aires 10 novembre 1884.
Molto Rev. Sig. Direttore.
Dopo aver ottenuto di passare alla Patagonia , come annunziò urbi et orbi il Bollettino Salesiano, mi trovo da otto mesi fermo in posta alla stazione di Buenos Aires, nella quale però il Capo d' ufficio e tutti gli altri impiegati mi trattano con ogni riguardo avendo letto sopra questa merce avariata fragile e posapiano. Non so quando potrò seguir il mio viaggio, ma sono qui tranquillo come un plico o una balla , a disposizione del Direttore generale delle poste e ferrovie. Aspetto sempre che dall' Italia sopraggiungano i sospirati confratelli perchè mi portino a destinazione; osservino però che non si faccia loro pagare la multa di magazzinaggio poiché in verità se lo meriterebbero.
Fatta questa conveniente introduzione, passo a significare alla S. V. (stile burocratico), che il sig. Direttore D. Costamagna mi incarica di scriverle qualche cosa sulle nostre feste centenarie di S. Carlo Borromeo, titolare della Parrocchia di Almagro in questa città, amministrata dai Salesiani.
Le dirò dunque, che, se l'esser anch'io Salesiano non mi fa velo, le cose andarono molto bene.
Si celebrò la novena della Festa cominciandola con benedir solennemente una statua del Santo di altezza quasi naturale e di fattezze molto espressive. La festa poi si fece per tre giorni di seguito; la Chiesa addobbata con gusto, profusamente illuminata, ricordava la nuova Gerusalemme dell' Apocalissi paratam sicut sponsam ornatam viro suo. Fu esposto alla pubblica adorazione nei tre giorni il SS. Sacramento che fu visitato da gran numero di fedeli, nonostante il tempo cattivo ; e predicarono de pari loro nel triduo il sig. Direttore e D. Vespignani ; nel giorno poi del Santo, ne tessè il magnifico panegirico uno dei più dotti e zelanti oratori di questa città , il sig. canonico Milziade Echagne. Non parlo della musica, che fu tutta Salesiana, composizione, esecuzione, strumenti e voci. Dovrei lodarla, ma non lo faccio per due ragioni : perché a bsogna nen ciameie al osto se'l vin a l'è bon, e poi per quel detto latino ne sutor ultra crepidam che si può liberamente tradurre con quell'altro detto italiano: Il cieco non giudichi dei colori.
Quelle che le posso dire si è che i giornali cattolici parlarono con lode delle nostre feste.
Ma il merito principale non fu nostro, no; fu di S. E. Rma Mons. Federico Aneiros Arcivescovo di Buenos Aires, il quale si volle mostrare una volta di più quell'ottimo padre che è sempre stato verso i poveri Salesiani.
Egli ebbe la bontà di venire a celebrare la S. Messa nella nostra Chiesa nel di della festa principale, 4 corrente, amministrando a più di 300 Cristiani tra fanciulli e adulti il Sacramento della Cresima e coronare il tutto con uno stupendo discorso, nel quale, colla eloquenza che tutti in lui riconoscono, ha sapute bellamente intrecciare le lodi del Nostro Santo colle più alte e tenere spiegazioni del Sacramento che aveva amministrato. Si degnò poi di assistere alla nostra mensa frugale e ad una piccola rappresentazione drammatico-musicale che i giovani avevano preparato in suo onore.
Le assicuro che il giorno di S. Carlo, benché offuscato dalla pioggia, fu per tutti noi un giorno di luce, di sole, di festa, di santa allegria, che ci ha vivamente ricordate le belle feste dell'Oratorio. Se costì hanno avuto S. Em il Card. Alimonda, noi abbiamo avuto S. Ecc. Mons. Aneiros , che tanto gli somiglia nella virtù, nella eloquenza, nel tenero cuore e nel paterno amore verso i Salesiani. Sebbene così buono e così dotto com'è, questo Arcivescovo passa adesso per gravi prove e il suo cuor di Pastore sanguina ferito da acute spine. Noi e i nostri giovani compiamo il nostro dovere pregando con tutto il cuore per lui e per la sua Chiesa e speriamo, anzi siam certi, che costì ci aiuteranno e che il nostro amatissimo Padre D. Bosco dirà una parola per lui a Maria SS. Ausiliatrice.
Chiudo questa relazione con dirle che i parrochiani ci aiutarono generosamente nelle spese indispensabili in queste occasioni e che ci procurarono anche la consolazione di accostarsi in buon numero ai SS. Sacramenti.
Ora stiamo celebrando il mese di Maria, che come V. S. sa, qui è il Novembre che corrisponde al Maggio nell'emisfero boreale. Tutte le sere si cantano nuove lodi e litanie musicate di fresco in onor di Maria SS. dal nostro caro e laboriosissimo sig. Direttore ; si fa un po' di predica e si dà la Benedizione; e la nostra buona Mamma che sta là nel Cielo ci paga con nuove grazie spirituali e temporali questo po' d'onore che le rendiamo.
Superiori e confratelli stan tutti bene, grazie a Dio, e tutti eleviamo le piú fervide preghiere al Cielo per la salute del nostro venerato e carissimo Padre che è ancor tanto necessario al suo popolo e che perciò non ricuserà certamente il lavoro.
Ci ponga tutti a' suoi piedi, ci ottenga una sua benedizione e preghi anche la S. V. per noi, ma piú specialmente per me affinché non istia sempre fermo in posta.
Accetti intanto e faccia accettare al nostro buon Padre D. Bosco e a tutti i Superiori i più sinceri auguri di buone feste e felicissimo anno.
Suo dev.mo ed affmo. confratello.
SAC. ANGELO PICCONO.
San Nicolas de Los Arroyos, 20 agosto 1881. REV.MO PADRE IN G. C.,
Non mi chiami negligente , pigro o poco riconoscente; perche non me lo merito. Non mi scuso quindi del lungo silenzio che finora ho tenuto perché lo credo inutile. Non fu la volontà, non furono le occasioni che mi mancarono, ma fu bensì il tempo. Però è meglio tardi che mai. Passando adunque senz' altro a dargli buone notizie delle cose nostre , le dirò che in quest' anno abbiamo messo nel Collegio di S. Nicolas l'Oratorio festivo. Il nostro amato Ispettore D. Costamagna d'accordo col mio Direttore D. Tomatis elessero me come Direttore di tanto importante Oratorio. Non avrebbero potuto scegliere di peggio, nulladimeno facendo io ciò che posso farò molto e la Provvidenza mi aiuterà a disimpegnare bene il mio uffizio servendosi di questo suo umile strumento.
La prima Domenica dell'Oratorio festivo era arrivata, però mancavano i giovani, e dove prenderli?
Ad imitazione del nostro buon Padre D. Bosco fummo alla via in faccia al Collegio e quanti giovani vedevamo ce li facevamo nostri. Due parole di animazione con una medaglia della SS. Vergine bastarono perchè corressero a divertirsi nel nostro cortile. Ventiquattro giovani in men di un' ora furono visti saltare, giuocare alle piastrelle, a bilanciarsi sull'altalena, andar al passo volante ecc. La scelta non poteva esser migliore, perché eccettuando due o tre ragazzi gli altri erano tuttistracciati, sporchi che mettevano pietà. Ecco i gioielli che ci mandava il Signore ! Dopo un poco di ricreazione li raccolsi in una scuola e parlai loro dell'Oratorio festivo, incoraggiandoli a frequentarlo e promettendo loro qualche regaluccio.
Mi promisero tutti di venire alla prossima Domenica accompagnati con altri ; ed infatti : cosa incredibile! Sessanta giovani nella seconda Domenica assistettero al Catechismo ed alla Benedizione del SS. Sacramento. Fu quindi necessario dividerli subito in due sezioni , poiché la terza Domenica potei di già contare 100 ragazzi, numero abbastanza considerevole se esaminiamo il paese di S. Nicolas , e teniamo in conto la grande avversione che si ha del Catechismo in queste contrade Americane. Speriamo che potremo far sempre più prosperare questa istituzione che tanto sta a cuore al Sig. D. Bosco, poiché siamo risoluti di continuarla con tutto quell' ardore del quale siamo capaci a costo di consumare in essa tutta la nostra povera vita e forze. Voglia l'Onnipotente Iddio benedirci sempre, darci animo per sostenere le miserie della vita e conservarci il premio delle nostre momentanee fatiche, che ci tiene preparato lassù in Cielo.
Mi saluti il Reverendissimo D. Rua, e il nostro amatissimo Padre D. Bosco per parte del suo
Umil.mo Figlio in G. C.
D. VITTORIO DURaNDO Salesiano.
I.
ILL.MO E REV.MO SIGNOR D. Gio. Bosco,
Io sottoscritto Ozzola Vincenzo, chierico minorista, studente nel Collegio Alberoni, a S. Lazzaro di Piacenza , fino dal mese di giugno , dell'anno scorso, mi raccomandava alle preghiere di Vossignoria M. R. per ottenere da Maria Ausiliatrice la guarigione dal male che le significavo; e tosto incominciava colla famiglia una novena a Maria Ausiliatrice promettendole un'offerta e la pubblicazione della grazia se l' avessi ricevuta ; ed ora sono ben lieto di annunciarle che la grazia mi è stata concessa, e ringraziando di vero cuore V. S. delle preghiere fatte per me, La prego di agradire la tenue offerta che le acchiudo e di pubblicare la guarigione sul preg.mo di Lei Bollettino e dove V. S. M. R. crederà meglio.
Il mio male era un ingorgo all'apice polmonare sinistro in seguito a ripetute emottisi, come l'ebbe dichiarato il medico curante, per cui era affatto impedito di studiare , non poteva fare che pochi passi, ed a molte azioni della camerata non poteva prender parte. Fui consigliato dal medico d'andare a casa a respirare l'aria nativa, e colà, senza trascurare i mezzi umani ricorsi ai divini, e benchè i periti dell' arte mi promettessero possibile la guarigione, nulladimeno i miglioramenti ottenuti al fine di ogni novena a Maria Ausiliatrice mi hanno sempre fatto credere che dalla B. Vergine mi venissero i soccorsi. Fino dal novembre dell'anno scorso sono tornato al Collegio ed ho esperimentato per molto tempo che la guarigione é ottenuta ; perché passeggio comodamente per parecchie ore, studio, assisto alle funzioni di chiesa, e, per quanto la mia complessione per se gracile me lo permette, posso uniformarmi in tutto alla camerata.
Tanto mi gode l' animo di poter attestare a V. S. M. R. ed aggiunge una dichiarazione del mio Signor Direttore in riguardo della mia guarigione, onde Vossignoria faccia quel che crede riguardo alla pubblicazione della grazia che ritengo miracolosa.
Voglia ringraziare, Rev. Signore, la Beata Vergine Maria Ausiliatrice e benedire all'umile suo servo , che baciandole con rispetto la mano , ha l'onore di dirsi nell'amore di Maria Ausiliatrice
Della S. V. 31. R.
Collegio Alberoni 30 Settembre 1884.
Umil.mo servo
OZZOLA VINCENZO.
II.
Provincia di Brescia - dalle rive del Mella.
REVERENDISSIMO SIGNORE,
Prego la Sua Signoria Reverendissima a far inscrivere tra le grazie che la nostra cara Madre Maria SS. concede a quelli che di cuore a Lei ricorrono le seguenti linee.
Io mi trovava da lungo tempo in critiche circostanze le quali non poco mi contristavano. Sentendo leggere le tante grazie concesse da Nostra Signora Ausiliatrice, feci anch'io promessa di render pubblica la grazia implorata qualora l'avessi ricevuta.
Tosto le cose mie si appianarono e si accomodarono meglio di quanto avrei potuto sperare , e riconoscente adempio la mia promessa.
Oh con quanta ragione noi la salutiamo Madre di Misericordia, Consolatrice degli afflitti, Madre: pietosa dei miseri figli di Eva. Viva Maria !
In fede
B. 19 Settembre 1884.
D. P. A.
LA STORIA BIBLICA
annunziata nella copertina del presente.
ROMA E IL PAPATO
DI
AUGUSTO NICOLAS Un vol. in-16° gr. di pag. 200 L. 1,70.
Dai tipi della nostra Tipografia di San Vincenzo in S. Pier d'Arena venne testè pubblicato in elegante edizione il volume che qui annunziamo. L'argomento trattato nel libro e il nome dell' autore già noto per molti altri pregevoli scritti , sarebbe bastevole raccomandazione. Viene però ad accrescerne il pregio una lettera autografa che il Santo Padre Leone XIII ha diretto all'autore in commendazione di questo suo lavoro ; la qual lettera noi ci pregiamo d' inserire nel nostro periodico
Leone XIII, Papa.
Caro Figlio, Salute e Apostolica Benedizione.
Gli articoli pubblicati col titolo « Roma e il Papato » nella raccolta data alle stampe in Bordeaux per cura di scrittori cattolici e che tu Ci hai mandati, sono stati per Noi un'insigne testimonianza della tua devozione per l'Apostolica Sede, non meno che del tuo zelo per la causa della Chiesa.
Abbiamo infatti veduto , tanto pel soggetto che ti eri posto in animo di trattare, quanto anche per la lettera che accompagnava la tua offerta, che il principale tuo scopo era quello di accrescere il rispetto dovuto al Sommo Pontificato, e di eccitare gli animi dei lettori, perchè in esso sappiano riconoscere quella salutare potestà che abbraccia non pure il bene della Chiesa , ma quello eziandio della civile società ; e la cui dignità, autorità e libertà, sono indissolubilmente congiunte colla prosperità e colla salute del mondo universo,
Tal genere di lavoro essendo assai opportuno ed acconcio alla infelice condizione dei tempi nostri, Noi ci siamo rallegrati, o Figlio carissimo, che tu ci abbi applicato l' ingegno e l' opera tua , e non dubitiamo punto che la lettura di esso, quando Ci sarà permessa dalle cure del Nostro Ministero , non Ci sia per tornare gradita, avendo già , per l'altre opere che illustrano il tuo nome, un'altissima idea della tua prudenza e gravità. Frattanto poichè abbiamo altamente gradito ed apprezzato il tuo zelo per la causa della nostra santa Religione, Noi lo facciamo ben volentieri pubblico segno alle Nostre lodi, ed in contraccambio della tua figliale pietà verso di Noi , mentre ti manifestiamo la Paterna Nostra benevolenza, t' impartiamo altresì affettuosamente nel Signore, siccome pegno di celesti favori, l'Apostolica Benedizione per te e per tutta la tua famiglia.
Dato a Roma presso S. Pietro, il 17 Ottobre 1882, del Nostro Pontificato l'anno V.
Leone XIII Papa.
Al diletto Figlio AUGUSTO NICOLAS
Versailles.
È uscita testè alla luce una nuova operetta di quell'indefesso missionario, che è D. GASPERO OLMI, già noto , come crediamo ai nostri lettori per la zelante predicazione e i numerosi scritti. L'intitolava Egli Quaresimale per le Monache offerto ai Predicatori dei Monasteri ed ai Monasteri che non hanno Predicatori, poichè si è studiato , e non inutilmente, di sopperire alla sentita mancanza di un libro di predicazione per Religiose , che il più delle volte non possono avere un'istruzione apposita, o, potendolo, non tanto facilmente la trovano. In questo Quaresimale adunque avrà il Sacerdote non ancor pratico nella difficile direzione spirituale delle Monache una via sicura all'avanzamento nella perfezione ; e la Religiosa un ottimo libro di istruzione e lettura spirituale nato fatto per questo. Contiene difatti 25 prediche , che trattano dell'osservanza dei Voti , dei Consigli Evangelici e dei difetti in cui si incorre facilmente dalle spose del Signore; e tutto questo con quella pratica sicurezza che è propria di un missionario , che quivi ha speso gran parte di sua vita.
Nè pregio minore crediamo sia quello di aver saputo dire tante e sì sublimi cose nella maniera più facile e chiara , per cui verrà inteso dalla più umile conversa ; pregio che il più delle volte desiderasi in libri di somma importanza e che dovrebbero essere nelle mani di tutti, ma che per questo sono patrimonio esclusivo dei dotti.
Facciamo pertanto invito alle R. Religiose e a quelle persone, che loro volessero fare un presente, a provvedersi il nuovo libro.
Vendesi alla Libreria Salesiana, Torino, e a quella . dell'Ospizio S. Vincenzo, S. Pier d'Arena, a L. 1,50.
La CROCIATA.
Ci è grato raccomandare vivamente la Crociata, periodico mensile illustrato per la propagazione del Terz'Ordine di S. Francesco d'Assisi, onorata testè d'una bella lettera d'incoraggiamento dell'Eminentissimo Cardinale Simeoni, protettore dell'Ordine Serafico. Questa pubblicazione, pel suo tenuissimo prezzo, pel modo accurato con cui è redatta, per le preziose notizie e le illustrazioni che contiene, può fare un bene grandissimo, servendo a diffondere nelle città e nelle campagne lo spirito serafico.
Rivolgersi alla Direzione della Crociata, via Maria Vittoria, 27, Torino.
Lega di preghiere per i defunti.
Il periodico mensile la Crociata nel suo numero del corrente novembre fa ai Terziari Francescani e a tutti i cattolici che vogliono unirsi a loro la bella proposta di una lega di preghiere per i defunti. « Allorchè, dice esso, dai giornali cattolici od in altro modo ricevono l'annunzio di qualche disgrazia o calamità, in cui siano da deplorarsi vittime umane, tutti gli ascritti
dovrebbero recitare in privato un De profundis ed un Requiem, ascoltare una Messa ed applicare una Comunione e le Indulgenze della giornata in suffragio alle anime di questi infelici, che improvvisamente si trovarono trabalzati da questa vita all'eternità, senza aver avuto agio di prepararsi al terribile passaggio. »
Raccomandiamo a tutti i nostri lettori le due opere seguenti
Il Segreto della Frammassoneria per
Mons. AMANDO GIUSEPPE FAVA, vescovo di Grenoble -
vers. dal francese di Luigi Matteucci - Un bel vol. in 8° di pag. 432 - Lire 3 00.
Cose Serie - Strenna pel 1885, offerta agli Italiani da L. Matteucci - Un vol. in 8° di presso a 500 pag. Lire 3 00.
Ambedue queste opere sono state stampate a Treviso, e si vendono a beneficio dell'Istituto della Scuola Apostolica della medesima città, Istituto fondato per raccogliere, mantenere e istruire gratuitamente giovinetti poveri, che aspirano al Sacerdozio.
Chi le acquista tutte e due ad un tempo le pagherà sole Lire cinque. Rivolgersi con vaglia postale in lettera franca al sig. Direttore della Tipografia della Scuola Apostolica - Treviso (Veneto).
21 Anglesio D. Luigi - Pozzo di Strada ( Torino). 22 Antico Vincenza - Cavarzere (Venezia).
23 Antoniazzi D. Domenico - Castelnovo Bocca d'Adda (Milano).
24 Antonini Vallan Adelaide - Maniago (Udine). 25 Apostoli D. Carlo, vicario for. - Orzinuovi (Brescia).
26 Avata D. Luigi, priore - Centora (Piacenza). 27 Ardoino D. Gabriele , vic. for. - Mercato S. Severino (Salerno).
28 Arcioni D. Giovanni, prevosto - Brescia. 29 Ariccio D. Francesco Alberto , can. - Carmagnola.
30 Arpini-Pascali Francesca - Comunanza (Ascoli-Piceno).
31 Arzone Elisabetta - Casale Monferrato.
32 Atzeni D. Francesco Antonio, vice-parroco - Ghilarza (Cagliari).
33 Babini D. Luigi, parr. - Faenza. 34 Bacci D. Giovanni, can. - Prato.
35 Bachettoni monsignor Raffaele , vescovo - Norcia.
36 Badoglio Clara - Torino.
37 Bagala-Blasini mons. Gio. Batt., vescovo - Grosseto.
38 Bagni D. Giuseppe, prev. - Garlasco.
39 Balatri D. Gaetano, rett. - Luiano (Firenze). 40 Balbiano D. Gio. Antonio, prov. V. F. - Andezzeno (Torino).
41 Balbiano D. Luigi, vice-curato - Avigliana. 42 Baldi-Bacci nobildonna Maria - Pietramala (Arezzo).
43 Baldo D. Davide - Cembra (Austria). 44 Baldossi Francesco - Piacenza.
45 Balzetti D. Giuseppe, can. - Pinerolo.
46 Bampi D. Giovanni - Pomarolo (Austria). 47 Baraldi D. Remigio , arcipr. - Molino dei Torti (Alessandria).
48 Baratta Luigia - Casorzo.
49 Barbero cav. D. Agostino , priore V. F. - Sommariva-Perno (Cuneo).
50 Barbisio Margherita ved. Ottino - Carloforte (Cagliari).
51 Barone Margherita - S. Pier d'Arena.
52 Baroni D. Carlo - Manno (Reggio-Emilia). 53 Battolla cav. D. Domenico , abate parr. - Spezia.
54 Baylet D. Giuseppe, can. - Arona.
55 Bazzi D. Gaetano - Intimiano (Como).
56 Bazzoli D. Innocente - Ponti sul Mincio (Mantova).
57 Beccaria D. Bartolomeo - Castelnuovo d'Asti.
58 Becchis D. Michele, priore V. F. - Busca Cuneo.
59 Bellassai D. Filippo, can. - Scicli (Siracusa). 60 Bellingeri D. Filippo - Casale Monferrato. 61 Belloni D. Giuseppe- Campagnano (Roma). 62 Bellotto D. Giuseppe - Vicenza. 63 Beluardi Giovanni - Torino. 64 Benedetti D. Pietro - Ampezzo (Udine). 65 Benzoni D. Luigi, prev. - S. Floriano (Milano). 66 Beretta P. Bonaventura - Vicenza.
67 Bernardini Francesca suora Stimatina - Portico (Firenze).
68 Bernardini Gio. Batt. - Sequals (Udine). 69 Berrera D. Giovanni, arcipr. - Recò (Austria). 70 Berrino Luigia - Valfenera. 71 Berruti Giovanni - Mallare (Genova). 72 Berta, sacerdote - Coassolo Torino. 73 Berta D. Pietro, prev. - Asti. 74 Bertagnolli Elisabetta - Treto (Austria). 75 Bertarelli D. Eugenio, miss. apost. - Monza. 76 Bertoglio D. Cesare, prev. - Milano.
77 Bertone Francesca, maestra - Saliceto (Mondovì).
78 Bertud Catterina - Cignano (Brescia).
79 Bertuncini Maria - Ponte S. Marco (Brescia). 80 Bertuzzi D. Andrea- Vigolo Baselga (Austria). 81 Bianconi D. Giacomo, capp. - Busca.
82 Biasoni D. Francesco , parroco - Gorizzo (Udine).
83 Biglione can. cav. Angelo - Alessandria. 84 Bindeni D. Onorate, pref. - Treviso. 85 Bini D. Luigi - Driolasca (Udine).
86 Bisagni D. Bernardo, prevosto - Muniasco (Piacenza).
87 Bobbio dott. cav. sindaco - S. Benigno. 88 Boccali Bianca - Albissano ( Verona).
89 Bodrato Teresa - Mornese (Alessandria). 90 Boffano dott. Giacomo, notaio - Cuneo.
91 Bongiovanni D. Stefano, priore - Vicoforte. 92 Bondioli D. Giovanni - Civesio (Milano). 93 Bonini Angela - Martinengo (Udine). 94 Bonini Luigi - Martinengo (Udine). 95 Bonino D. Domenico, capp. - Montegrone. 96 Boninsegna D. Francesco -Piedazzo ( Trento). 97 Bonomi P. Ranieri - Treia (Macerata). 98 Boreali Anna ved. Migone - Genova. 99 Borraro D. Secondo, vie. parr. - Alba.
100 Borio Elisabetta - Cassinette (Torino).
101 Bosatelli D. Francesco, parroco - Ponte San Pietro (Bergamo).
102 Bosinelli Catterina - S. Floriano (Verona). 103 Bottero D. Onorato, arc. vic. for. - Monesiglio.
104 Bottero Domenico - Trisobio (Alessandria). 105 Bottino D. Francesco , capp. - Chialamberto ( Torino).
106 Botto D. Vincenzo, can. - Chiavari.
107 Baudanini D. Salvato - Scorticata (Forlì). 108 Bourlot D. Michele, vic. for., cav. - Finestrelle.
109 Bozzano D. Luigi - Genova.
110 Bezzini D. Sebastiano, can. - Final Marina. 111 Bozzoli D. Innocente - Ponte sul Mineio. 112 Braghetto D. Antonio, parroco - Cranze di Camino (Padova).
113 Brazzale D. Giovanni, rettore - Codiverno (Padova).
114 Brenasi mons. Carlo, vic. gen. - Tortona. 115 Bretto Giuseppe - Montanaro Canavese. 116 Bretto Domenica nata Cerutti - Montanaro Canavese.
117 Bretturini D. Francesco - Verona.
118 Briolo Giuseppe - Bardassano (Torino). 119 Rocci-Ghirardelii Angela Maria - Roncovero (Piacenza).
120 Brusa Giuseppe - Torino.
121 Brusamonti D. Domenico , areipr. - Travezzo (Piacenza).
122 Brunengo D. Giovanni, arcipr. - Case CarliPorto Maurizio.
123 Buchenau barone Giovanni, causidico - Tortona.
124 Bunsi D. Bartolomeo - San Michele Cimadolmo (Treviso).
125 Buttazzoni D. Giuseppe - S. Daniele (Udine). 126 Cacciamali D. Lodovico , parroco - Vilminore (Bergamo).
127 Cagnoli D. Giuseppe, curato - S. Vito Torinese.
128 Calandra D. Carlo, canonico - Quargnento (Alessandria).
129 Calligari Giacomo Antonio fu Davide - Cosola (Rocchetta Ligure).
130 Camagna D. Pietro - Moncestino (Monferr.) 131 Canwel Valeria - Vienna (Austria). 132 Caneva Marianna - Fumane (Verona). 133 Cantelmo Stuard D. Carlo - Tocco, princ. d'Acaia (Napoli).
134 Canestrini D. Susinio , curato - Smarano (Tirolo).
135 Capitani D. Domenico , rettore - Vigheffio (Piacenza).
136 Capiluppi D. Francesco, capp. - Mantova. 137 Caprari D. Francesco, arcipr. - Borgotaro. 138 Carcinola chierico Alfio - Catania. 139 Carnera Laura Sequals - Udine. 140 Carmi D. Giovanni, prev. - Masanti (Parma). 141 Cardella D. Vincenzo - Salerno. 142 Carenini D. Andrea, parr.-Cisano (Bergamo). 143 Carissimo Martini Elena - Lecce.
144 Carlini D. Gin. Batt. , rettore - S. Pancrazio (Genova).
145 Carbognin D. Gerolamo - Sandrigo (Vicenza).
146 Carocci D. Antonio, vic. for. - Artena (Roma) 147 Cassasola Mons. Andrea, arciv. - Udine. 148 Carri Caterina, benestante - Dogliani. 149 Carraro D. Valentino - Lonigo (Vicenza). 150 Casiri Carlo - Biglio Bolosso (Como). 151 Caselli Filippo - Mozzano (Pisa). 152 Casavecchia Vittoria, maestra elementare - Guarone (Cuneo).
153 Castelli D. Angelo - Lainate (Milano). 154 Castagnetto D. Antonio, can. - Rapallo (Genova).
155 Castelli D. Gio. Domenico , prev. vic. for. - Vigone (Torino).
156 Casalegno Luigia ved. Polli - Torino.
157 Castelbarco contessa Maria Albani dei marchesi Negrotto - Milano.
158 Castellani D. Stefano, can. - Borgosesia. 159 Cassano D. Pietro, prev. - S. Maria Canate (Tortona).
160 Cavion D. Antonio, capp. - Val dei Signori (Vicenza).
161 Cavanna D. Angelo, arcipr. vic. for. - Montù Beccaria (Pavia).
162 Cavalli Angela ved. Pagani - Baffolora (Piacenza).
163 Cavalletti march. Frane. - Roma.
164 Cazzaniga D. Angelo, parr. -Azzate (Como). 105 Celani conte Luigi - Genzano di Roma. 166 Celi D. Luigi, priore - Sonte (Massa Carrara).
167 Celotti D. Paolo - Montenars (Udine). 168 Cerotti D. Carlo, vicario-S.Antonino (Bra). 169 Ceriana D. Giuseppe, vice-curato - Cantalupo (Alessandria).
170 Ceriana D. Giuseppe - Valenza.
171 Cervetti avv. Carlo Augusto - Ponzone (Alessandria).
172 Ceroni Maria - S. Martino in Gattara (Firenze).
173 Cesca D. Giacomo, arcipr. - Val Marino (Treviso).
174 Chiesa Anna nata Morone - Monta d'Alba (Cuneo).
175 Cibrario D. Antonio, vice-curato - Usseglio. 17G Ciceri Rosa - Chicri. 177 Cima Teresa di Carlo - Dongio (Svizzera). 178 Cirronis D. Giuseppo, vice-parroco - Mongongiori (Cagliari).
179 Civetta D. Antonio, arcipr.-Ziano (Piacenza). 180 Codegone D. Carlo, parroco - Novara.
181 Cojanis D. Gerolamo, capp. - S. Giorgio di Nogaro (Udine).
182 Colletti D. Alessio - Faule (Cuneo). 183 Colleoni Lucia - Martignacco (Udine). 184 Collo cav. dottor Luigi - Chieri.
185 Coltinari D. Raffaele, parr. - Casto e Candia (Ancona).
186 Combi Angiolina - Cremeno (Como).
187 Comis D. Bartolomeo, parr. - Cimadolma (Treviso).
188 Comina D. Pietro , parroco - Carpignano Sesia (Novara).
189 Conti D. Pacifico, - Camerino (Macerata).
190 Conti Marianna - Chieri (Torino).
191 Cordiglia D. Francesco, parroco - Seneghe (Cagliari).
192 Cornaggia contessa Maria - Milano.
193 Corbellari D. Angelo, parr. - Cima (Como). 194 Corradi mons. Raffaele, de' Carmelit. scalzi, vescovo - Bagnorea (Roma).
195 Costa D. Antonio, parr. - Bologna.
196 Costantini D. Biagio, rettore - S. Cassiamo (Firenze).
197 Cuttio D. Pietro Gio., can. - S. Dalmazzo Quargnento (Alessandria),
198 Curioni D. Luigi, canonico - Piacenza. 199 Chiappini D. Francesco, can. prof. teol. - Piacenza.
200 Chiotti-Strambio Giulietta - Genova.
201 Chibaro D. Luigi - Castronovo (Palermo). 202 Chicherio D. Giuseppe , prev. - Eutraga (Canton Ticino).
203 Chiarletti D. Stefano, rett.-Loranzé (Ivrea). 204 Cristiani D. Gio. Batt. - Fiesso ( Venezia). 205 Cresci ni-Ma la spina contessa Teresa- Parma. 206 Crippa D. Ferdinando , parr. - Golsecca Milano.
207 D'Avanzo card. Bartolomeo, vescovo di Calvi e Teano - Caserta.
208 Dalla Vecchia D. Marcellino, parr. - Pianesse (Vicenza).
209 Dalla Vecchia D. Luigi - Vicenza.
210 Dal Cin D. Antonio, capp. S. Maria - Mel (Belluno).
211 Dalla Bona D. Marco Ant. - Boccon (Padova) 212 Dal Negro D. Giovamni Battista , mans. - Chiarano (Treviso).
213 Dalla Costa D. Stefano, rettore - Saletto (Padova).
214 Dall'Asta D. Pietro, parr. - Osigo (Treviso). 1215 Dalmazzo cav. Giuseppe - Cuneo. 216 Danelon Giacomo - Bagnarola (Udine). 217 Daniele Stcfano - Passatore (Cuneo). 218 Daniele D. Giuseppe, rett. - Fossano. 219 De Angelis donna Raflaella - Salerno.
220 De Boni Angelo - Fontanelle di Fonzaso (Padova).
221 Debono Maria Teresa nata Grec - Valletta. 222 De Crescenzo D. Paolo, can. metr. - Salerno. 223 De Giorgi Serafina - Aquila (Svizzera). 224 De Gregorio D. Giuseppe - Buia (Udine). 225 De Ghíslanzoni barone avv. cav. Ernesto - Montebello.
226 Della Mula Giovanni - Saluggia.
227 Della Presentazione P. Salvatore, priore - S. Paolino - Firenze.
228 Della vedova D. Valentino - Rive r'Arcano 229 Del Bianco Angela - Bagnarola (Udine). 230 Del Carretto di Sassame cav. D. Luigi - Marene (Saluzzo).
231 Del Mastro D. Francesco, previ. vic. for. - Serravalle Scrivia.
232 Del Moro Angelo - Trecate (Novara). 233 Del Curto D. Luigi, aro. vic. for.- Sondrio. 234 Del Canto Stefano - S. Pier d'Arena.
235 Del Moro D. Pietro, conf. - Velo (Vicenza) 230 De Micheli D. Eugenio , parr. - Mercallo (Corno).
237 De Martini Giovanni - Lu (Alessandria). 238 De Negri mons. Paolo, arciprete - Gavi. 239 De Nicoli Ferdinando - Verona.
240 De Osvaldo D. Giacomo - Corno di Rosazzo (Udine).
241 Depetas Mad. Felicita - Saluzzo.
242 De Pietri D. Alfonso - Carpi (Modena). 243 De Paoii D. Giovanni , prev. - Carrodano Superiore (Genova).
244 De Leiss D. Giovanni, vescovo e principe - Bressanone (Tirolo)
245 De Luca mons. Pietro - Roma.
246 De la Rochepouchin conte Achille, generale - Firenze.
217 Del Riccio-Papi Teresa - Tavernelle (Firenze).
248 Diate Maddalena - S. Vittorio d'Alba.
249 Di Paganico marchesa nata Amat di Villa Rios. - Roma.
250 Dindo D. Gioachino, arcipr. - Castelbaldo (Padova).
251 DeVecchi D. Bernardo, parr. - Bussero (Milano ).
252 De Falloux du Condray, cardinale. - Roma. 253 Di Pietro Camillo, cardiuale - Roma. 254 Dolzan dott. D. Andrea, prof. - Vicenza. 255 Doglio ved. Teresa - Chieri. 256 Doria marchese Carlo - Bordighera. 257 Donetti Francesco - Castelvetro Piaccntino. 258 Donini D. Domenico - Cremona. 259 Donato Catterina - Saluggia. 260 Dose D. Bernardino - Civarotta (Udine). 261 Dossi D. Gervasio - Semogo (Sondrio). 262 Donati D. Pietro - Comezzadura (Tirolo). 263 rovo Francesco, neg. in pellami - Torino. 264 Dubois ved. Petiti - Torino. 265 Dufour Giuseppe - Vigone (Torino). 266 Duprè comm. Giuseppe - Torino. 267 Durazza marchesa Tommasina - Genova. 268 Durando D. Costanzo, cav. teol. ispett. scol.(Savona)
269 Emiliani D. Achille, can. prep. vic. -Faenza. 270 Fabiani D. Giuseppe, can. provicario generale - Perugia.
271 Fabbis D. Pietro, parr. - Toppo (Udine). 272 Faber Giovanma - Porto Maurizio.
273 Fabiani D. Giacomo, abbate parroco - Moggio (Udine).
274 Fabbri Lucrezia - Fossato di Vico (Perugia). 275 Falzone D. Pietro, rett. - Sarzago (Novara) 276 Fantoni, bibliotecario arcivescovile - Udine. 277 Fara cav. D. Angelo , can. provicario generale - Novara.
278 Farina prof. D. Domenico - Martinengo (Bergamo).
279 Fassio Gerolamo - San Lorenzo a Mare (Porto Maurizio).
280 Ferrari D. Francesco, parroco - Corte (Porto Maurizio).
281 Ferrari D. Giuseppe, rett. - Codogno(Parma). 282 Ferrero D. Giacomo, parr. - S. Margherita di Dronero (Cuneo).
283 Ferrazza D. Giuseppe - Roncone (Tirolo Italiano).
284 Ferrari Anna - Cagiallo (Cantora Ticino).
285 Ferrero Antonio - Montemale (Cuneo). 286 Ferrero D. Giacomo, curato - Moschieres (Cuneo).
287 Ferrari Matteo, notaio - Serravalle Scrivia. 288 Ferrari contessa Laura - Rimini. 289 Festa D. Giuseppe, capp. coad. - Torino. 290 Fighini D. Filippo, parroco - Mairano. 291 Filippi D. Giuseppe, capp. - Norcia per S. Andrea (Umbria).
292 Filippi D. Carlo, rettore - Benevagenna. 293 Fiorini D. Fiorino, arcipr. - Niardo (Brescia) 294 Fioresi D. Antonio, curato - Angarano ( Vicenza).
295 Fissone Teresa ved. Capasso - Torino.
296 - Fooljambe (signora) - Roma.
297 Flaim b. Pietro, coop. - Povo Tirolo.
298 Forer D. Mansueto - Raossi per Fontana (Austria).
299 Franceschettl D. Giovanni, arciprete - Rodigò (Mantova).
300 Franca D. Agostino , vic. foraneo - Ginestreto (Pesaro).
301 Frestinoni D. Francesco, parr. - Pedrengo (Bergamo).
302 Frello D. Domenico , rett. - Castelnuovo (Padova).
303 Frugoli D. Pietro - Nocchi (Lucca).
304 Fulle D. Angelo, cerim. capp. arciv.- Genova. 305 Fumanti P. Andrea, rett. - Caiano (Firenze) 306 Gaddi D. Giovanni, parr. - L'Ango d'Intelvi (Como).
307 Gallenga Carlotta ved. Pansa - Torino. 308 Galeazzo Carlotta - Lanzo.
309 Galli D. Luca, parroco - Vico Bellignano Cremona).
310 Gandini Anselma nata Gorgaini - Castelgoffredo (Mantova).
311 Gandini Anselma - Castelgoffredo(Mantova) 312 Garmagno Agnese ved. Paretto - Torino. 313 Garolo D. Davido cappell. - Pergine (Trento). 314 Garmagnano cav. Paolo - Torino. 315 Garacioni can. Giacomo - Alba.
316 Garzoli Martino - Muggia, Locarno (Svizzera).
317 Gastaldelli D. Francesco, confessore - Tomba ( Verona).
318 Gelera D. Giacomo - Salvirola (Cremona) 319 Genna Teresa - Luserna d'Angrona (Svizzera).
320 Genovesi Maria - Pietrasanta (Lucca).
321 Gerando Montanari , capp. d'on. di S. S. e can. metrop. - Bologna.
322 Ghillini D. Girolamo, can. basil. S. Petronio - Bologna.
323 Ghione Pietro - S. Giorgio Scarampi (Alessandria).
324 Ghiotto D. Vincenzo, parr. - Novoledo (Vicenza).
325 Gianoglio D. Giovanni, can. - Mondovì. 326 Gianassi D. Luigi, prevosto - Bairo (Ivrea). 327 Giai mons. fra Enrico, dell'Ordine dei Capp., vescovo di Bobbio (Pavia).
328 Gianani D. Gerolamo, rettore - Torre de' Negri (Pavia).
329 Giardini D. Carlo, prep. vicario - Magenta.
330 Giaretti suor Eudosia, superiora Ospizio femm, - Cuneo.
331 Giossi D. Candido , can. - Pontecuore (Alessandria).
332 Giobergia Maria n. Rosa - Peveragno (Cuneo). 333 Giovanelli princip. Maria -Lonigo (Vicenza). 334 Girodo Domenica fu Battista - Rubiana. 335 Girvoli Catterina - Fumane (Verona).
336 Girardi D. Marco, parr. - Cervarese Santa Maria (Padova).
337 Giromini D. Gerolamo, parr. - S. Pietro Mosezzo (Novara).
338 Giriodi contessa Natalina - Torino. 339 Giubergia Maria - Peveragno (Cuneo).
340 Goffredo D. Giovanni , prevosto - Casigno (Bologna).
341 Gojala mons. Giovanni , direttore Seminario vescovile - Lubiana (Austria).
342 Gori D. Camillo, can. vie. foraneo - Campagnana (Roma).
343 Govone D. Francesco , prevosto - Plodio (Genova).
344 Grazioli duca Pio - Roma.
345 Grassano D Stefano, can. - Solero (Alessandria).
346 Grassi Carolina - Mezzana Bigli (Pavia). 347 Graziani Giacomo - Nocchi (Lucca). 348 Graziani Sara - Nocchi (Lucca).
349 Grattarolla Delfino - Molare (Alessandria). 350 Grillo D. G. Battista, rettore - Genova. 351 Griseri D. G. Battista, priore - Roccarione (Cuneo).
352 Griseri Giuseppe , parr. - Frabosa Serro (Mandovi).
353 Gualini D. Carlo , parr. - Busto Garolfo (Milano).
354 Guastalli D. Ercole, prev. - Massa-Carrara. 355 Guerrieri D. Giacomo, parr. vic. for. - Capparano (Ascoli-Piceno).
356 Guella D. Ferdinando, parr. - Verona. 357 Guidinali D. Giovanni - Aquila (Cantora Ticino).
358 Gutris P. Elia, rett. santuario di Crea (Alessandria).
359 Guzzano D. Bernardo, prevosto - Roppolo Piano (Novara).
360 Guzzani D. Pio, priore conv. domenicano - Racconigi.
361 lacobetti abb. Francesco Antonio - Letto Palena (Chieti).
362 Iardini Giuseppe, medico - Cherasco. 363 Igino Solaro di Monasterolo - Torino. 364 Isola Stefano - La Monferrato. 365 Isola Margherita La Monferrato.
366 Incani teol. D. Giovanni, rett. - Setzu (Cagliari).
367 Jaccopini D. Gio. Batt., can.,- Roviglione (Roma).
368 Jannon d'Alessandro, can. vie. - Susa.
369 Lace cav. Agostino, prof. ufllc. Corona d'Italia - Torino.
370 La Fleche baronessa Felicita - Torino. 371 Lagasi D. Lazzaro, capp. - Piacenza.
372 Lambertini cav. Gaetano, capitano - Roma. 373 Lanzarini D. Luigi, conf. - Verona.
374 Lanza D. Antonio, economo sem. - ReggioEnailia.
375 Lazzaroni D. Giuseppe, parroco - Valtorta (Bergamo).
376 Ledi Sasoli D. Pietro, parr. - Artò (Novara). 377 Lelli-Vancini Orsola - Cento (Ferrara). 378 Lepari Giovanna - Rovato Varese (Milano). 379 Lepreri D. Pietro, can. - Ventaniglia. 380 Lerda D. Giacome, can. teol. - Cuneo. 381 Ligi Enrico - Urbino.
382 Lion conte Francesco - Borgo S. Giovanni (Padova).
383 Litteri Lodovico-Valguernera (Caltanisetta). 384 Lievore D. Antonio, rettore - Comolera (Padova).
385 Locatelli D. Antonio, arcip.- Soave ( Verona). 386 Locatelli D. Carlo, rett. - Buttada (Pavia). 3N7 Lonardi Teresa - Fumane (Verona). 388 Longo D. Giovanni - Verona.
389 Luciani D. Alessandro, can. - Cori (Roma). 390 LuisariD. Pietro, rett.- Tresiqallo (Ferrara). 391 Luciani D. Ubaldo, can. - Pergola (Pesaro Urbino).
392 Maccioci D. Natale - Roma.
393 Maf ezzoli D. Angelo, arcipr. vic. foraneo -
Pieve Curata (Cremona).
394 Maggia D. Francesco, can. vesc. - Biella. 395 Malvezzi marchesa Bianca - Bologna.
396 Mainarà D. Gio. Batt., parr. - Casalgiate (Novara).
397 Maino di Caprioglio ved. Vagnone - Torino. 398 Manara Apelonia - Trisol bio (Alessandria). 399 Manati cav. Gaetano - Torino.
400 Manias D. Giovanni, parr.-Figus (Cagliari). 401 Manetti D. Salvatore, parr. - Pontassieve (Firenze).
402 Mangini D. Giuseppe, arc. -- Maleo (Milano). 403 Mancini D. Luigi - S. Genesio (Macerata). 404 Mannini Maria - Lucca. 405 Martinelli D. Giuseppe- Casaletto (Cremona). 406 Martinelli D. Camillo - Taverner (Como). 407 Marzin Marianna - Bagnarola (Udine). 408 Martinelli D. Cirillo, parr. - Toreselle (Vicenza).
409 Margetti-Tomatis Emilia - Torino.
410 Marai Luigi De Beni - Costermano ( Verona). 411 Marinelli D. Marino, can. - Ancona.
412 Martini D. Vittorio , arciprete - Passatore (Cuneo).
413 Martini D. Edoardo, can. - Alassio.
414 Maroni Martina - Cortabbio (Lecco).
415 Martelli D. Cesare - Carpignano (Novara). 416 Martinucci mons. Pio -. Roma.
417 Marchi can. D. Paolo - S. Angelo in Vado (Urbino).
418 Mare-nani D. Giovanni -Barlasso (Mantova). 419 Martini Elcna - Lecce.
420 Mattia D. Luigi, arcipr. - Nosadello (Cremona).
421 Mattei Teresa - Cornegliano d'Alba.
422 Matteotti D. Antonio, can. - Arco (Austria). 423 Mari D. Antonio, previ. vie. for. - Parabiago (Milano).
424 Masi D. Francesco, arc. vie. for. -- Casteldario (Mantova).
425 Mazzolini D. Giovanni - Cavazzo (Udine). 426 Matteucci Anastasia - Cantatore. 427 MauraD..Lodovico,vie. for.-Taiedo(Udine). 428 Maggiovanni Claudio - Genova. 429 Meinardi Martino -- Montalenghe ( Torino) 430 Meinardi Teresa - llontalenghe (Torino). 431 Mella contessa Laura - Vercelli. 432 Mengoni D. Giuseppe - Marco (Austria). 433 Mercaldi Arcangela F regia. 434 Mezzadri-Zamoncelli Carolina - Cremona. 435 Micheletti D. Cornelio , rettore - Succinto (Torino).
436 Micheletti Giuseppe -- Fossato di Vico (Perugia).
437 Micheloni Orsola - Udine.
438 Miglietti D. Ignazio, parr.- Girola (Torino). 439 Miglietti Lucia - Occhieppo Inferiore (Novarà).
440 Miglione D. Giuseppe, cari. cav. - Torino. 441 Miglietti Antonio - Occhieppo Inter. (Novara).
442 Migliori D. Antonio, capp. - Piene Pelago al Castello (Modena).
443 Michelangeli D. Serafino - S. Genesio (Macerata.)
444 Milani D. Giovanni, confess. - Verona.
445 Minola D. Gio. Antonio - Valchiuselln (Torino)
446 Mingardi D. Carlo - Borgo San Martino (Bologna).
447 Mitri D. Francesco, parr. -Brodolone (Udine). 448 Mocai can. Giovanni - Prato Toscano. 449 Moggio Teresa - Cles (Tirolo).
450 Mairoghi D. Giuseppe , rettore - Giussego (Pavia).
451 Monti D. Francesco, parroco - Crespiatica (Milano).
452 Monassi D. Vincenzo, parr. -- S. Stefano di Palmanova (Udine).
453 Monti D. Angelo, part. - Vizzola (Milano). 454 Moro Giacomo - Ligosulle (Udine). 455 Morosini D. Miro. parr. - Berna (Sondrio)). 456 Moraglia Gerolamo - San Rino. 457 Moroni comm. Gaetano - Roma.
458 Moroni D. Angelo, rett. - S. Martino Cenate (Bergamo).
459 Moreno Francesco - Bordighera.
460 Moruzzi D. Gio Batt., can. prof. -Piacenza. 461 Morzenti Luigia - IVIartinengo (Udine). 462 Mosconi D. Antonio, vic. foraneo - Oriano (Brescia).
463 Mottura Catterina - Dronero (Cuneo). 464 I1 lotta D. Luigi, part. - Ferla (Siracasa). 465 Motta D. Vincenzo , arc. - Val di Nizza (Pavia).
466 Murru frate Gioachino -- Oristano (Cagliari). 467 Musso D. Antonio -- Castelnuovo d'Asti. 468 Muzi D. Vincenzo, piev. - Sommati (Ascoli Piceno).
469 Muschio Maria -- IMartinengo (Udine). 470 Nadalin Giovanni - Bagnarola (Udine). 471 Nasimbene D. Pietro, prev. vic. for. - Bagnaria (Pavia).
472 Nasi Giovanni fu Antonio - Casotto (Cuneo). 473 Nazzari D. Luigi, cav. ab. - Roma.
474 Nazari D. Luigi - Torino.
475 Negri Rosa ved. Bollini - Fossano.
476 Nelli D. Ortenso, can. vic. for. - Formello (Roma).
477 Nesi D. Nazzareno, parr. - Città della Pieve (Perugia).
478 Nessi mons. Giovanni , arcipr. - Locarno (Svizzera).
479 Niggi avv. Gio. Batt. - Oneglia.
480 Nilandi D. Girolamo - Verona. 481 Nogara Rosa Bollano - Como.
482 Nunziati D. Antonio, curato - Caprudosso (Aquila).
483 Odorico Catterina - Bagnarola (Udine). 484 Odorico Valentina - Bagnarola (Udine). 485 Odorico Stefano - Bagnarola (Udine).
486 Ogliani D. Francesco - Casaletto Vaprio (Cremona).
487 Olduini D. Luigi, can. abb. - Spezia.
488 Onori D. Erminio -8. Genesio (Macerata). 489 Onesti D. Valentino , capp. - Melegnano (Milano).
490 OrsolinaAntonietta-Valdobbiadene(Tre viso). 491 Oronzio D. Candido , arcipr. - Quagnano (Lecce).
492 Orlandi D. Giuseppe - Carnato (Como). 493 Orru-Rudu nob. Doloreta - Ales (Cagliari). 494 Orsenigo D. Carlo, parroco - Torrevecchia (Milano).
495 Ossella Antonio - Penango (Alessandria). 496 Osella D. Stefano, capp. - Piobesi (Torino). 497 Pacchiotti D. Sebastiano, can. - Giaveno. 498 Padre capp. Giov. Maria - Revello (Cuneo). 499 Padre Cattaneo Somasco - Roma.
500 Padre Fulgenzio, capp. d'Inglesia - Nurri (Cagliari).
501 Padre Gaetano da Muro - Muro Leccano (Potenza).
502 Pagliara Rosa - Castellammare di Stabia. 503 Paglini Giovanni. farmacista -- Sillavengo (Novara).
504 Pallavicino marchese Giuseppe, senatore del Regno - Parma.
505 Pallavicino march. Gian Francesco, comm. - Parma.
506 Palladino D. Valentino, arcipr. vic. for. - Millesimo (Genova).
507 Palasolli Angela, vedova - Mezzana Bigli (Pavia).
508 Palmari-Balestri D. Giovanni - S. Remo. 509 Palmera Devota - Ventimiglia.
510 Panciera D. Francesco, can. parr. -S. Maria Formosa (Venezia).
511 Panozzo D. Michele, rett. - Caltano ( Venezia). 512 Panella D. Ant. part. - Pomonte (Perugia). 513 Panerai D. Agostino, rett. - Campoli (Firenze).
514 Pardon D. Gio. Batt. - S. Vito del Carore (Belluno).
515 Pastoia D. Giovanni - Novara.
516 Pasti D. Michelangelo, rett. - Sorga ( Verona). 517 Passigatto Domenica - Verona. 518 Pattoia D. Giovanni - Novara.
519 Paternoster D. Gio. Batt., parr. - Castelfondo (Tirolo).
520 Paulet Giovanni - Cordovado (Udine).
521 Pavoni D. Francesco, parr. - Urgnano (Bergamo).
522 Pazzi Faustino, studente - Forlì.
523 Pecoraro D. Bortoto - Marostica ( Vicenza). 524 Pedrazzini D. Giovanni , parr. - Grontorto (Cremona).
525 Peirani D. Stefano - Bra.
526 Peiretti Rosalia - Valperga Canavese. 527 Pelanda Stefano - Verona.
528 Pellegrini D. Gio. Batt. - Val Duce (Como). 529 Penna D. Concetto, can. -. Scicli (Siracusa). 530 Perron D. Giuseppe, can. - Olux (Torino). 531 Peretti Carlo, ingegnere - Torino. 532 Perassa Teresa - Torino.
533 Peraldo D. Giuseppe, rettore - Cossilla (Novara).
534 Pertile D. Gio. Datt. , rettore - Liedolo (Treviso).
535 Personeni D. Giacomo - Albino (Bergamo). 536 Perotti D. Angelo, econ. - Lanfranco (Pavia). 537 Petrosino D. Vincenzo - Salerno.
538 Perrini D. Giovanni, can. parr. - Villadose (Rovigo).
(continua)
Con permesso dell'Aut. Eccl. - FERRARI GIUSEPPE gerente respons. Tip. San Vincenzo de' Paoli, Sampierdarena 188..
dalla TIPOGRAFIA SALESIANA di Torino disposte per ordine di formato Formato in-32°. LETTURE CATTOLICHE
DOGLIANI (Sac. Giuseppe). Serate morali, ossia raccontini a coda offerte alla gioventù - 1885; in-32° pag. 80.
BIBLIOTECA DELLA GIOVENTÙ ITALIANA.
SEGNERI (P. Paolo). La manna dell' anima. - 1885; voi. 1°, in-32° pag. 200 (B. G. 193) . » 0 60
Formato in-8,
OLMI (Sac. Gaspero). Quaresimale per le monache offerto ai predicatori dei monasteri - 1884; in-8° pag 335 » 1 50
Formato in-4° piccolo.
ALIMONDA (Card. Gaetano Arcivescovo di Torino). Come si cononsca Gesù Cristo. Omelia letta nella Metropolitana di Torino la festa dell'Epifania, 6 Gennaio 1885 - 1885; in-4° picc. pag. 41 (E. D.) » 0 50