la riva destra del Noce, sopra un altipiano sin-
golarmente pittoresco , mentre il fiume scorreva
a basso in una ristretta valle profonda . Da Ca-
stelfondo, dove ritrovai parecchi Cooperatori e
Cooperatrici zelantissimi , diretti da quel caro e
amabile vecchietto, che é il sig . Parroco Pater-
noster, mi diressi a Fondo, grossa borgata e sede
di un Decano, posta su di una delle più alte po-
sizioni del Trentino . Alloggiato in Canonica con
isquisita ospitalità . mi recai a visitare varie buone
persone, che mi furono larghe di offerte e di cor-
tesie . Fra queste debbo rammentarle il sig . Mae-
stro Anzelini, il quale unitamente all'ottima sua
consorte s'occupa con zelo alla buona educazione
della gioventù del paese . Egli mì usò la genti-
lezza di accompagnarmi per un gran tratto della
mia peregrinazione, facendomi da guida fedele e
da buon Cicerone .
Calcata al mattino sempre con dolce pendio la
strada postale, tracciata poco lungi dalla riva si-
nistra del Noce, e sostato nei varii paesi del de-
canato di Fondo, entrai in quello di Taio , dove
ripetuto lo stesso ritornello, discesi alla fortezza
di Rocchetta e di là a Mezzo Lombardo per vi-
sitare il sìg . Decano .
Ripartii al mattino per Mezzo Tedesco , dove
potei conoscere quelle due perle di sacerdoti, che
sono i fratelli Grandi ; Parroco l'uno e Cappel-
lano l' altro , e varie zelanti Cooperatrici Sale-
siane , fra cui la brava maestra signora Teresa
Gervasi, Direttrice dell' Asilo Infantile e Presi-
dente delle Figlie di Maria . Il ricavato della que-
stua, grazie a queste buone persone, fu superiore
ad ogni mia aspettazione .
Accomiatatomi, presi la via di Margreid , primo
paese del Tirolo Tedesco, collo scopo di assag-
giare per un'altra volta quel terreno, che mi si
era dipinto fertilissimo . Si dava allora una mis-
sione, e visitato il sig . Parroco mi feci ad esporre
il fine della mia venuta . Egli gentilmente m'as-
segnò per compagno il suo Cappellano, ottimo
prete, col quale m' acconciai alla bella meglio a
masticare un po' di tedesco . Avvicinate le prin-
cipali famiglie, m' accorsi subito che le informa-
zioni erano improntate della più sincera verità .
Profondo rispetto in tutti verso i sacerdoti, nelle
case segni esterni di religione e, quello che più
meraviglia, nelle stesse osterie si vedeano il Cro-
cifisso e la piletta dell'acqua santa . Tutti fecero
la loro offerta relativamente generosa, ed io ne
rimasi contento ed edificato . Ma . . . . questa volta
c'é un ma curioso . Mi si minacciò nientemeno
dal birgenmaister (Capo Comune) di farmi vedere
il sole a scacchi . Recatomi a fargli visita, gli
mostrai le mie carte, ma egli esaminatele, con un
cipiglio grave e severo, mi disse : - Ella potrà
andare incontro a dei gravissimi dispiaceri . . . Ed
io a lui : - Forse di venir condotto in prigione?
- Per l' appunto , se i gendarmi volessero fare
il loro dovere . - Gli risposi con vivacità - Si-
gnore, in prigione ci vanno i birboni, ed io son
conscio d'essere un galantuomo . Sappia che son
mandato- a questuare dal mio Superiore col per-
messo in iscritto di S . A . Rev ma il Vescovo, e
coll' approvazione della I . R . Luogotenenza di
Trento . Le dico inoltre che il mio ufficio tende
nientemeno che a salvare dalla prigione un gran-
dissimo numero di poveri giovani abbandonati,
appartenenti a qualsiasi nazione , raccogliendoli
nell'Ospizio che si sta fabbricando in Roma, e
procurando loro con una buona educazione un pane
onorato . - Calmato da questa dichiarazione, e
datomi ancor egli il suo obolo , mi consigliò di
munirmi del permesso della Luogotenenza d'In-
spruch , da cui dipende il Tirolo Tedesco ; ma
per non perder tempo , credetti bene per allora
di sospendere, e attraversata la feracissima val-
lata dell'Adige, mi diressi a Cavalese, capo luogo
della Val di Fieme , dove arrivai dopo otto ore
di continua ma romantica salita .
Il sig . Decano, un esimio e zelante ecclesiastico,
già allievo del benemerito Istituto Mazza di Ve-
rona, da cui tanti valentuomini uscirono per la
Chiesa e per la civil società , mi fece accompa-
gnare da uno de'suoi Cappellani presso varie fa-
miglie signorili . Volli anche parlare col signor
Capo Comune, il quale mi ottenne dalla Giunta Co-
munale un sussidio. Fu questo il primo Comune, che
con un atto, il quale molto lo onora, stanziò un'of-
ferta pel nostro scopo, sotto il punto di vista che,
accogliendo l'Ospizio giovani d'ogni nazione, era
pur conveniente che da tutte venisse aiutato .
Da Cavalese mi rivolsi a Predazzo, fermandomi
a Tesaro e Ziano e negli altri paesi lungo la bella
strada tracciata sul fianco del monte . A Predazzo al-
loggiai presso l'ottima famiglia del nostro Dell'An-
tonio ; indi mi diressi nella valle di Fassa fino a
Pozza, dove m'ebbi da tutti ogni più amorevole acco-
glienza, specialmente da quel caro ed amabile Sacer-
dote, tutto bontà e dolcezza, ed a Lei, sig . D . Bosco,
affezionatissimo , il quale meritatamente presiede
al Decanato, che porta. il nome stesso della valle .
Fatta ancor là una buona questua , e ritornato
a Cavalese, mi recai a visitare il Sacerdote Don
G. B . Sieff,,zelantcurodiMlnaepztd
esperto cultore dell'arte apistica . Mi fece gentil-
mente osservare gli apparati del suo sistema razio-
nale, che veramente gli fa ottenere buoni risultati,
ed in fine mi dié ad assaggiare del suo celebratis-
simo miele, meritamente assai stimato e ricercato .
Visitato qualche altro paese , discesi veloce-
mente a Montagna , e passando per Neumarck,
sostai a Salorno, dove feci la conoscenza dell'ot-
timo sig . Decano . Ripreso il cammino per San
Michele, vi ammirai un bellissimo Istituto agra-
rio , molto bene tenuto , e nell'interna economia
amministrato da monache . Da S . Michele mi re-
cai a Lavis, grosso paese poco lungi da Trento,
che si potrebbe chiamare una piccola cittadella .
Accompagnato dal sac . Dell'Antonio, feci visita a
varie signorili famiglie, che ho trovato molto e-
ducate e caritatevoli .
Al mattino, col cavallo di s.Franceso,p
per poco a pigione in cambio del solito bucefalo,
fatta una volata ginnastica al colle di Teano dei
Vigo, vi ritrovai eccellenti Sacerdoti , e col loro
mezzo potei fare la personale conoscenza di due
rispettabili signori, che sono i Baroni Salvatori,
di Riva il primo , e di Vigo il secondo . Quindi
sano e salvo sono ritornato a Trento,