suo Arcivescovo egli, compilato un programma
di associazione, lo sottopose a Mons . Luigi Fran-
soni tuttavia esiliato in Lione, e l'egregio Pre-
lato non solo approvò, ma lodò altamente il prov-
vido pensiero . Pertanto D . Bosco, avendo prepa-
rati alcuni fascicoli, prima di metterli in pubblico
li presentò alla Curia Arcivescovile di Torino per
la debìta revisione ; ma, fatto singolare ! Niuno
volle assumersi l'uffizio di Revisore e mettervi
come tale la propria firma . Adducevano per ra-
gione essere affare pericoloso in quei giorni lan-
ciarsi in battaglia contro i Protestanti e Framas-
soni, che per disfarsi dei loro avversarcisi face-
vano lecita qualsiasi arma . In prova del che ri-
cordavano l'assassinio del Conte Pellegrino Rossi,
di Mons . Palma e dell'Abate Ximenez Direttore
del giornale il Labaro di Roma, e di altri molti
difensori della verità, pugnalati in quel tempo . Nè
per una parte avevano tutto il torto a temere così ;
poiché quello che poco dopo accadde nella stessa
Torino all' intrepido Direttore dell' Armonia di
allora, il Teol . Giacomo Margotti, diede a di-
vedere ciò che da certi settarii poteva aspettarsi
un cattolico scrittore (1) . Tuttavia dopo alcuni
riflessi di Don Bosco uno dei Revisori si com-
piacque di arrendersi alle sue domande, e prese
a rivedere il manoscritto ; ma ne aveva letto
appena un mezzo fascicolo, quando tutto atterrito,
fattolo chiamare a sè, gli ritornò il quaderno dicen-
do : « Si riprenda il suo lavoro . Ella piglia di
fronte e sfida i nemici . In quanto a me non giu-
dico di sottoscrivermi ed entrare in lizza, perchè
sono ancor troppo recenti i fatti dell'Abate Xi-
menez e di Mons . Palma, ed io non voglio met-
tere a cimento la mia vita . »
(1) La sera del 28 gennaio 1856 in sulle ore 9 e mezzo,
il T . Margotti tornava, secondo il solito, alla sua abi-
tazione, in via della Zecca, casa Birago . Nello svolto del
canto, che da via Vanchiglia mette in quella della Zecca,
a lato del caffè del Progresso, venne improvvisamente
assalito da un tale, che, menandogli un colpo disperato
di un grosso bastone in sul capo, lo fece cadere stra-
mazzone a terra . Intronato e sbalordito da quel colpo,
il teologo Margotti, caduto a terra, smarrì i sensi e giac-
que boccone, finchè, passando di là per caso un dabben
uomo, e vedendo un prete disteso a terra , corse a lui,
lo rialzò : ed a quell'atto scosso il Teologo, e ritornato
a' sensi, interrogò dove fosse . E quel pietoso rispostogli
che erano sull'angolo di casa Birago, il Teologo pregollo
che lo accompagnasse in casa sua, indicandogliela . Ac-
compagnato e sorretto dallo sconosciuto , egli potè
rientrare in casa, dove gli furono tosto porte le prime
cure .
Chiamati gli uomini dell'arte, non riconobbero alcuna
lesione grave . Il colpo, che era diretto alla tempia sini-
stra, cadendo da alto in basso, venne ammortito dal cap-
pello, e quindi la contusione fu sulla regione dell'orec-
chio, la cui parte esterna fu lacerata da alto in basso .
L'assassino, che forse credette che la sua vittima fosse
morta, fuggì, lasciando sul luogo il bastone, con cui a-
veva commesso il misfatto . E al vedere quello strumento
parve impossibile che il Teologo abbia potuto scamparne
con sì lieve danno . Non era altrimenti una mazza o ba-
stone ordinario, ma un grosso randello di frassino più
tenue da un capo e più grosso dall' altro , grossolana-
mente tagliato : un pezzo di legno ordinario da porre
sul fuoco .
a fortunatamente il tentativo degli assassini andò
M
fallito ; e il valoroso scrittore poco dopo appieno rista-
bilito ripigliò la penna, e continuò e continua tuttora ad
impiegare i suoi impareggiabili talenti a pro della
della società .
Che fare adunque ! D'accordo con Monsignor Vi-
cario Generale, Don Bosco espose la cosa all'Ar-
civescovo, il quale dal suo esiglio non cessava di
porgergli ogni possibile aiuto . Sapute pertanto
queste difficoltà , lo zelante Prelato inviò a Don
Bosco una lettera da presentarsi a Mons . Luigi
Moreno, Vescovo d'Ivrea . Con quella l'esimio Ar-
civescovo pregava il suo suffraganeo a voler pren-
dere la divisata pubblicazione di Don Bosco sotto
il suo patrocinio, assisterla colla Revisione, fa-
vorirla colla sua autorità , e Mons . Moreno vi
si prestò di buonissimo grado . A quest'uopo de-
legò l'Avv . Pinoli suo Vicario Generale per ri-
vedere i fascicoli da pubblicarsi , permettendogli
tuttavia di tacere il proprio nome nella sottoscri-
zione . Avuto questo appoggio il nostro D . Bosco
diramò il programma in moltissime parti , e ne
raccolse parecchie migliaia di associati . Quindi
nel mese di marzo di detto anno mandava fuori
il primo fascicolo del suo Cattolico Istruito, che
fu pei Protestanti quello, che in un combattimento
è il cannone a mitraglia (1) .
Le Letture Cattoliche appena furono come as-
saggiate contentarono il gusto di tutti, e di mano
in mano che ne uscivano i fascicoli gli associati
se li divoravano . Di qui le ire dei Protestanti sì
sollevarono come un incendio . Essi provaronsi a
combatterle sui loro giornali e colle Letture E-
vangeliche , ma era impossibile competere colla
verità, e colla inarrivabile semplicità di stile e
chiarezza di D . Bosco ; quindi presso i loro adepti
facevano una pessima figura .
Allora coll' intento di far desistere Don Bosco
dall'opera stia si appigliarono alla disputa con lui,
persuasi che a quattro occhi lo avrebbero o con-
vinto o svergognato . Pertanto presero a recarsi
all'Oratorio ora in due, ora in parecchi insieme,
per iniziare discussioni religiose . In generale le
loro dispute consistevano nel gridar forte e sal-
tare di questione in questione senza mai venire
a termine di alcuna . Egli per altro non dava mai
a divedere di essere stanco di loro ; ma li ri-
ceveva ogni volta cortesemente, ne udiva con
molta pazienza e calma le difficoltà e gli strafal-
cioni, e poi rispondeva loro con ragioni così chiare
e forti da metterli , come si dice , al muro . A
quest'uopo stava soprattutto attento a non lasciarli
saltare di palo in frasca, da un argomento all'al-
tro, come cercano di fare gli eretici nelle dispute
coi Cattolici ; ma obbligavali a rimanere sulla
questione finchè fosse appieno esaurita , facendo
loro, per così dire, mettere la mano sulla verità
o sull'errore . Alcuni, che erano di buon conto,
si ritrattavano pur anche ; altri non sapendo che
rispondere, nè volendo darsi per vinti , uscivano
in ischiamazzi e villanie, a cui D . Bosco si con-
tentava di soggiungere : « Miei cari amici, le
grida e le ingiurie non sono ragioni ; » e così li
rimandava confusi .
In una di quelle tornate un interlocutore per
nome Pugno , confessando di non saper tenere
fronte a D . Bosco, conchiuse : « Noi non sappiamo
(1) Questo importante ed utilissimo libretto sta per ri-
vedere la luce nel prossimo anno .