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ANNO XVIII . N . 10 - Esce una volta al mese - OTTOBRE 1894
BOLLETTINO
SALESIANO
SOMMARIO .
Pag .
IL CONGRESSO EUCARISTICO di TORINO . 205
IL MONUMENTO a D . Bosco in Castelnuovo
d'Asti
211
LA NUOVA ENCICLICA del S . PADRE LEONE
XIII sul Rosario Mariano
212
I FIGLI DI D . Bosco a Lombriasco . . 215
NOTIZIE DEI MISSIONARI DI D . Bosco : -
Grandiose solennità in Bahia Bianca
(Repubblica Argentina ) . - Progressi
dell'Opera Salesiana in Santiago (Chili ) .
- Altre notizie sparse .
. . . 216
MORTE DELL' ARCIVESCOVO DI BUENOS
AIRES
225
VARIETÀ
r
227
BIBLIOGRAFIA e RECENTE PUBBLICAZIONE
MUSICALE
228

1.2 Page 2

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IL CONGRESSO EUCARISTICO DI TORINO
L' UNDECIMO Congresso Eucaristico,
che da parecchi mesi formava l'ob-
bietto più caro dei pensieri e delle pre-
occupazioni degli Eccellentissimi Arci-
vescovi e Vescovi della regione subalpina,
è riuscito un vero trionfo, una religiosa
epopea affatto nuova pel Piemonte e vor-
remmo dire per tutta l'Italia . Fu desso
una grandiosa e commovente manifesta-
zione di fede e di amore verso di Gesù
in Sacramento data da un popolo ster-
minato, proveniente da varie parti della
penisola, con alla testa una numerosissima
schiera d'eletti personaggi di ogni ordine
sociale, tra cui segnalavansi circa sessanta
tra Vescovi ed Arcivescovi e due Car-
dinali. La fortunata città del SS . Sacra-
mento, mentre colla sua già nota devo-
zione edificava quanti forastieri la visi-
tarono, per ben cinque giorni - dal 2
al 6 settembre - fu spettatrice di scene
consolantissime non mai vedute per l'a-
vanti . Le sue mura in quei giorni esul-
tarono d'immensa letizia al passaggio di
tanti Prelati ed al raccogliersi di tanto
popolo per onorare Gesù Cristo ; e l'in-
cessante grido di Viva, sia lodato Gesù
Cristo! Sia lodato e ringraziato ogni mo-
mento il SS. e Divinissimo Sacramento!
prorompendo a coro da migliaia e migliaia
di petti e nelle aule e nelle chiese e per
le vie strappava a tutti lagrime di tene-
rezza e di consolazione .
Oh! quanto deve aver goduto Gesù
Benedetto in quei giorni ! Quanto giubilo
provammo noi che avemmo la fortuna
d'assistere a sì grande spettacolo! Vor-
remmo ora avere a nostra disposizione
mille pagine per dedicarle a questo splen-
dido e memorando Congresso, che rimarrà
tra i fasti Eucaristici più grandiosi che
rammenti la storia . Ma non consenten-
doci la natura e la piccolezza dell'umile
nostro periodico di troppo diffonderci,
parleremo sommariamente delle cose più
rilevanti che si fecero in quei fausti giorni,
che possiamo chiamarli giorni del Signore .

1.3 Page 3

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L' inaugurazione.
Questa ebbe luogo la Domenica sera (2
settembre) nella Chiesa Cattedrale dedicata
al Precursore di Cristo .
Fin da quel mattino si notava per le vie
e per le piazze una animazione religiosa in-
solita, che poi andò ognora crescendo in mi-
sura non vedutasi mai, neanco nelle più
straordinarie solennità .
Alle cinque pomeridiane la Metropolitana,
piazza S . Giovanni, piazza Castello e loro
adiacenze rigurgitavano di popolo . Al suono
giulivo delle campane, incomincia lo sfi-
lare dei Vescovi in ricchi piviali, con pa-
storale e mitra , che si avviano con il
loro corteo dalla Chiesa di S . Lorenzo al
Duomo passando per la piazza Reale . La
folla a quel maestoso novissimo apparire di
tanti Pontefici si commove : fissa ansiosa e
giubilante i pii sguardi su ciascuno dei mi-
trati, genuflettendo al loro passaggio od in-
chinandosi riverente . Lo spettacolo che dal-
l'alto della gradinata di S . Giovanni si di-
spiega agli occhi dei Vescovi riguardanti la
folla, piglia un'imponenza singolarissima :
pare un mare di teste ondeggianti .
La sacra funzione, con cui s'inaugura in
Duomo il Congresso, riesce solennissima . Il
tempio profusamente illuminato, e con fi-
nissima arte rivestito di sontuosi addobbi,
quasi sposa giuliva nel dì delle nozze, ap-
pare trasfigurato . . .. L'effetto di quella prima
visione non può descriversi . Non mai si vide
la Cattedrale di Torino così riccamente e
maestosamente adorna.
Dopo un mottetto felicemente eseguito dal-
l'orchestra, salì in pergamo S . Ecc . Rev .ma
Mons . Davide de' Conti Riccardi Arcivescovo
di Torino . Il venerando Prelato con un'ora-
zione piena di santa unzione spiegò quali
fossero gli intendimenti di tanti illustri Pre-
lati, convenuti a piè del SS . Sacramento per
dire in un solenne Congresso le lodi a Gesù
vero Dio e vero uomo, che s'immola per noi
nel Sacramento dell'altare, in Torino che si
vanta del nobile titolo di Città del SS . Sa-
cramento, e per estenderne vieppiù la divo-
zione fra i fedeli . Dimostrò come il Dio fat-
tosi uomo per la redenzione del genere umano
ci abbia lasciato nell'Ostia consacrata il più
nobile pegno, il più caro contrassegno del
suo amore . Accorriamo tutti, egli diceva,
appiè del trono augusto del SS . Sacramento,
per trarre forza nelle avversità ; solo da Gesù
che si è fatto per noi carne, solo da Lui noi
possiamo avere salute . Gesù deve essere
tutto per noi, perchè Egli è tutto carità ed
amore . Gesù rientri nei nostri cuori, nelle
nostre famiglie, nelle nostre città, e noi
possederemo quella pace e quell'amore che
regnano ovunque è Gesù . Oh ! se tutti a-
vessimo Gesù nel nostro cuore, in verità noi
potremmo reputarci avventurosi e felici .
Per oltre quaranta minuti il venerando
Pastore parlò della SS . Eucaristia, e colla
sua infuocata parola trasportò il numerosis-
simo uditorio d'ogni sesso, età e condizione in
più spirabil aere, e noi ci sentiamo incapaci
di dare pur un pallido sunto degli affettuosi
ed alti pensieri che venne esprimendo sul
Sacramento d'amore .
Finito il sermone, si cantò il Veni Creator,
seguito da un magnifico Tantum ergo, dopo
cui S . Em . il Cardinal Andrea Ferrari, Arci-
vescovo di Milano, impartì col Venerabile la
trina benedizione .
Intanto più fitta ancora si affollò la popo-
lazione nelle due piazze S . Giovannii e Reale
per assistere al ritorno dei Vescovi alla
Chiesa di S . Lorenzo. All'apparir dei quali
l'impeto dei cuori non potè più trattenersi
un grido di gioia si sprigionò da tutti i petti
ed un continuo battere di mani accompagnò
i venerandi Pastori per tutto quel tragitto .
La solennità di questa prima funzione, la
compostezza del popolo immenso, l'entusiasmo
con cui si accolsero e si applaudirono i Ve-
scovi, tutto quest'insieme diede all'inaugurato
Congresso la giusta sua intonazione ed un si-
curo avviamento .
Imdpionfèednetee ddiimdoesvtorzaizoinoen. e
La scintilla era accesa e ben presto di-
vampò in incendio, che avvolse nelle divino
sue fiamme l'intiera cittadinanza .
Nei quattro giorni seguenti, dal lunedì al
giovedì, i pubblici atti di fede e di devozione
si succedettero ovunque senza interrompi-
mento . Di mattina le Chiese tutte affollate
più che nelle feste ; il numero delle Messo
duplicato per il gran concorso di Sacerdoti
forastieri; l'affluenza ai confessionali straor-
dinaria, assai maggiore che nel tempo pa-
squale ; le comunioni senza numero, sicchè
si ritiene oltrepassassero in quei cinque giorni
le cinquantamila.
Ogni mattina alle 7, nella Cattedrale e
nella Chiesa del Miracolo, uno dei Vescovi
subalpini celebrava la Messa, faceva un
fervorino, distribuiva a più centinaia di fedeli
il Pane degli Angeli : e il medesimo avve-
niva alla Consolata, alla nostra Maria Au-
siliatrice ed in parecchie altre Chiese, ove
qualche Prelato offeriva il S . Sacrificio . O-
gni sera poi, in ore diverse, bandiva la di-
vina parola un Vescovo nelle Chiese di S .
Filippo, dell'Annunciata, di S . Gioachino,
di S . Barbara, delle Sacramentine, dei Santi
Pietro e Paolo, e dappertutto la gente affluiva
avida di udire i sacri Pastori . In parecchie
altre Chiese vi fu pure l' esposizione e l'a-
dorazione quotidiana del SS . Sacramento.
Spettacolo oltre modo commovente offriva
poi giorno e notte la Chiesa del Corpus Do-
mini sontuosamente addobbata, ove avvenne
nel 1453 il grande prodigio dell'Ostia consa-

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crata, la quale si sciolse da sè dai legami che consolante, dopo la parola dei Vescovi e dei
l'avvolgevano e si alzò in aria, raggiante di Sacerdoti, udire tratto tratto laici cattolici,
luce .. . Di giorno un accorrere straordinario non meno dei primi compresi della infinita
di fedeli. . . la mensa Eucaristica sempre grandezza del massimo Mistero dell'Amore,
affollata ... e poi continuamente gruppi di patrizi, avvocati, medici, professori di Uni-
divoti pellegrini, che, accompagnati dal versità e semplici operai elevare franca e
proprio Parroco, venivano dai vicini paesi potente la voce a difesa dei diritti sovrani
ad adorarvi Gesù Sacramentato, ed a farvi di Gesù Sacramentato ed a proclamazione
le loro divozioni nelle maniere più edificanti . dei Santi doveri d'ogni cattolico verso la
Di notte poi si succedevano ad ogni ora SS . Eucaristia !
uomini in numero notevole a continuarvi Caso unico nella storia dei Congressi, a
l'adorazione non mai interrotta lungo la questo poterono intervenire anche le si-
giornata. Strappava poi veramente le la- gnore, però in gallerie separate . Eravi quivi
grime di tenerezza il divotissimo contegno rappresentato ogni sesso, ogni ceto, ogni con-
di tutti e il fervore con cui quivi si ascol- dizione della società . In quell'aula magnifica;
tavano i sermoncini dei sacri oratori osi
fra quell' immensa massa di più di tremila
seguiva la recita delle preghiere in comune Congressisti si respirava come in atmosfera di
od il canto dei varii inni in onore del SS . cielo, ed una corrente di santo entusiasmo,
S acramento .
invadendo tratto tratto i cuori, li traeva a
Le sedute.
prorompere unanimi nel grido : Sia lodato
Gesù Cristo ! Sia lodato e ringraziato ogni
Le sedute del Congresso furono tenute nel momento il SS . e Divinissimo Sacramento !
vasto cortile del Seminario Arcivescovile,
convertito per l'occasione in grande sala
Gli Operai cattolici.
capace di oltre tremila persone . Il soffitto
era formato da una grande tenda, attraverso
A queste imponenti adunanze non a tutti
la quale si vedeva il cielo, e vi spiccava era dato di poter intervenire ; eppure i
nel mezzo l'Ostia fra testine di angeli . Tutto bravi Operai Cattolici di Torino desidera-
all'intorno la sala era apparata da cortinaggi, vano di poter veder davvicino ed ossequiare
da quadri, da fiori . Figuravano tra gli altri tutti insieme riuniti gli Eminentissimi Por-
un grandioso Crocifisso, un magnifico quadro
del S . Cuore di Gesù ; altro del Miracolo
porati e gli altri Eccellentissimi Arcivescovi
e Vescovi intervenuti al Congresso . Fu
del SS . Sacramento accaduto in Torino nel quindi loro concesso, in seguito a domanda
1453, l'Immacolata, due grandi quadri em- fatta, di convocarsi nell' aula stessa del
blematici rappresentanti i simboli del SS .
Sacramento, cioè l'uva ed il grano, parecchie
Congresso la sera del mercoledì, 5 settembre .
In un baleno ne corse la voce tra le fila degli
bandiere di società cattoliche, ecc . ecc . Un
ampio palco conteneva i posti pei Prelati
Operai cattolici, i quali verso le otto pom .
risposero in falange compatta di oltre tre-
ed il banco della presidenza . In mezzo ad
esso campeggiava quasi sopra di un trono
mila al lusinghiero appello . Il vasto recinto
fu interamente occupato . Spettacolo am-
il busto di S . S . Leone XIII . La galleria
era adattata ad anfiteatro, cioè a gradini al-
mirando e commoventissimo era contemplare
quella fitta massa di robusti figli del lavoro,
quanto sentiti, affinche tutti potessero como-
damente vedere . La luce veniva impartita col
dalle mani incallite e dal volto abbronzato,
che appena un'ora prima avevano lasciata
gas e coll'elettricità, di modo che quel vasto l'officina, col viso raggiante di gioia, ansiosi
salone era sempre splendidamente illuminato .
Le sedute furono sei publiche e tre riser-
di vedere gli Eminentissimi e gli altri Pre-
lati, i quali poco stante apparvero nell'aula
vate ai soli Sacerdoti . Inaugurate con un
magnifico discorso di Mons . Pampirio, Ar-
accolti da un subbisso di applausi e di bat-
timani .
civescovo di Vercelli, venivano chiuse colla Il Presidente della Società, sig . Ing . Sella,
eloquente e calda parola degli Em .mi Car- Consigliere Comunale di Torino, con brevi
dinali Svampa di Bologna e Ferrari di Mi- parole indicò lo scopo della radunanza . Sono
lano o di qualche altro Ecc . Arcivescovo
o Vescovo della presidenza onoraria . La
presidenza effettiva apparteneva agli Ar-
civescovi e Vescovi delle Provincie eccle-
siastiche del Piemonte . Le letture e le di-
gli Operai di Torino bramosi di attestar
essi pure la loro invitta fede nella Santis-
sima Eucaristia e di far atto d'ossequio agli
altissimi Pastori della Chiesa . . . Il Vicepre-
sidente, sig . Gullino, lesse un'accurata re-
scussioni procedettero ordinate ed insieme
serenamente vivaci. Era libera ad ognuno
lazione sull'operato della Società nei 27 anni
di sua esistenza, ed accertò che gli Operai
la parola sui temi proposti (1), ed era bello e
colà raccolti sentivano più di tutti il bisogno
di esser uniti a Gesù . Sorse poscia l'egregio
(1) 1. Fede e pietà . - 2 . S . Messa e Comunione . -
3. Adorazione e Riparazione . - 4. Solennità pubbliche .
- 5. Associazioni . - 6 . Storia . - 7 . Arte. - 8 . Propa-
ganda . - 9 . Santificazione del Sacerdote . - 10 . Ma-
teriale Liturgico - Personale delle Chiese .
Avvocato Rondolino, il quale, con la parola
sua ardente ed incisiva, alla luce della sto-
ria additò la Chiesa di Gesù Cristo come il
più sicuro baluardo dei diritti degli Operai ;

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dimostrò loro come solo col seguire la via
da essa indicata possono conquistare quella
vera libertà, a cui aspirano, e che la setta
loro sempre contrasta, e finì inneggiando
all'unica vera democrazia che è la democrazia
cristiana . Gli applausi scoppiarono ripetuti e
fragorosi .
Dopo un po' di ottima musica, l'illustre pub-
blicista e Sacerdote di Milano, D . Albertario,
portò il caldo saluto degli Operai della città
dei SS . Ambrogio e Carlo ai confratelli della
città di San Massimo . .. Lettasi quindi dal
Can . Berta una giocosa ed esilarante poesia,
l'Eminentissimo Card . Svampa, invitato dal-
l'Arcivescovo di Torino a rivolgere una pa-
rola d'incoraggiamento alla simpatica adu-
nanza, sorse e pronunciò un vibrato ed
opportunissimo discorso esprimendo vivis-
sima gioia di trovarsi in mezzo a sì numerosa
schiera d'operai francamente cristiani, e
rallegrandosene con essi tutti . L'operaio,
nella modesta sua condizione possiede un
ricco e prezioso patrimonio, il patrimonio
del buon senso e del buon cuore . La setta
malvagia tenta traviarne il buon senso con
erronee teorie e di corromperne il cuore con
il fascino dei piaceri e con il lenocinio delle
più brutte passioni . Che se il paganesimo
degli operai faceva degli schiavi, le sétte
odierne fanno di peggio, ne fanno dei bruti .
Ma essi stian fermi e compatti nella fede
di quel Gesù che riabilitò l'operaio e san-
tificò il lavoro . Da Nazaret partì una luce
che illumina tutte le officine . Guai agli operai
che abbandonassero quella luce ! Perdereb-
bero tutto . Stiano adunque con Gesù Cristo
e con la Chiesa, che amò e difese sempre gli
operai : stiano con il Papa, il quale nelle am-
mirabili sue Encicliche . . . . (Qui scoppiano
prolungati applausi a Papa Leone XIII .
Evviva il Papa degli Operai! . .) L'assemblea
è elettrizzata dalle parole sì belle e sì vigo-
rose dell' Eminentissimo oratore, il quale
chiuse plaudendo all'esempio mirabile dagli
Operai di Torino dato a tutta Italia, presagio
di miglior avvenire per la patria nostra : dopo
di che imparte a tutti la desiderata sua be-
nedizione. Allora dall'immensa assemblea si
elevano gagliardi e ripetuti evviva all'uno e
all'altro dei porporati ed agli altri dignitari,
evviva che lungamente echeggiano negli
ampli porticati e per tutto il vastissimo re-
cinto ; nel tempo stesso, lasciati i seggi, gli
Operai a frotte s'accalcano attorno ai Cardi-
nali ed ai Vescovi, ne baciano le mani e le
vesti, ricambiati dai più giocondi sorrisi dei
Prelati, che a tutti stringono la destra, tutti
salutano e benedicono .
Quella seduta resterà indelebilmente scol-
pita nella memoria di quanti vi assistettero
e gioverà non poco a sempre più persuaderli
che solo nell' unione e nell' amore di Gesù
Cristo e solo nell' applicazione delle dottrine
della Chiesa e del Papa può trovarsi la pra-
tica risoluzione dei terribili problemi che
sgomentano la presente società . Tutti con
Gesù Cristo ! Chi sta in alto intenda i doveri
suoi di giustizia e di carità, porga pel primo
l'esempio di ogni virtù cristiana e i suoi di-
ritti saranno tutelati . E chi siede più basso,
guardi alla Croce, fissi l'occhio sul taberna-
colo e vi troverà dignità e conforto . . . Così
ha fatto la numerosa ed eletta schiera degli
Operai cattolici di Torino . Essi hanno com-
preso. ed onorato il Congresso . Essi l'inau-
gurarono per conto proprio la mattina della
domenica 2 settembre con una generale Co-
munione nella Chiesa del Miracolo : lo accom-
pagnarono nei giorni successivi con molteplici
atti di tede, somministrando altresì un note-
vole contingente agli adoratori notturni di
Gesù Sacramentato in quella Chiesa stessa :
e lietissimi poi della splendida riuscita del
grande avvenimento, vollero chiuderlo con
altra Comunione generale nella Basilica della
Consolata, il sabato seguente, festa della
Natività di Maria, per rendere grazie alla
Regina del cielo della manifesta alta sua
protezione a favore del Congresso .
Il giorno di chiusura .
Giovedì mattina, 6 settembre, benchè il
tempo fosse piovoso, tutti i treni trasporta-
vano dalle città e dai paesi vicini una quantità
di devoti pellegrini . Moncalieri, Saluzzo, Susa,
Orbassano, S. Mauro, Chivasso tutti paga-
vano il loro tributo alla SS . Eucaristia,
coll'accorrere in Torino ad adorare il Sacra-
mento nelle chiese dove era esposto . I Sa-
luzzesi, guidati dallo zelante Can .° Vicini,
vennero in numero di circa settecento a
fare la S . Comunione nella chiesa di Maria
Ausiliatrice, dove l'E .m° Cardinale Svampa
diresse loro un improvvisato, ma fervido di-
scorso, lasciando tre ricordi : uno da parte
di Don Bosco, un altro da parte di Maria
Ausiliatrice ed il terzo a nome di Gesù Cri-
sto . Più tardi si recarono pure alla tomba di
D . Bosco . Nei giorni precedenti erano pure
venuti a Maria Ausiliatrice parecchi gruppi
di pellegrini lombardi condotti dai rispet-
tivi loro Parroci . Come la nostra, così tutte
le altre chiese di Torino erano affollate, ma
sopra tutte il Duomo e quella del Corpus
Domini, ove molte migliaia di devoti si ac-
costarono alla S. Mensa . Alle ore 9, quando
i Vescovi si avviavano dalla Chiesa palatina
di S . Lorenzo per andare al Duomo ad as-
sistere al solenne pontificale, cessò d'un tratto
la pioggia, ed un fulgido sole risplendette
tutto il giorno per dare agio ai Torinesi ed
a tutti gli accorsi fra le mura della Città del
Sacramento di assistere alle sacre funzioni .
La Messa solenne alla Cattedrale fu cele-
brata pontificalmente da S . Em. il Cardinale
Svampa . La chiesa era zeppa di fedeli, come
pure la vasta piazza di S . Giovanni e le vie
adiacenti. Grande impressione fece sugli

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animi la musica dei cantori del nostro Orato-
rio ed il canto gregoriano dei Chierici . Dopo
la Messa, i Prelati sfilarono alla Chiesa di
S. Lorenzo fra due ali di popolo riverente,
che magnificava l'esito del Congresso .
Nel pomeriggio la città era ancora più a-
nimata per la visita dello Chiese, ove si fa .
ceva l'adorazione . Giammai Torino vide tanto
movimento di popolo per le sue vie e tanta
manifestazione di fede .
Verso le quattro, tutti si riversarono al
Duomo e nelle piazze e vie adiacenti : dap-
pertutto era un affollarsi di gente infinita .
I Vescovi, in ricchi paludamenti escono da
S. Lorenzo . Il popolo applaude . . . Giunti a
stento alla Cattedrale, l'orchestra intuona
un mottetto . . . Appare sul pulpito Mons . Pam-
pirio, Arcivescovo di Vercelli . Alla sua vi-
sta la turba divota si raccoglie . .. « Sia lodato
Gesù Cristo ! esclama con voce gagliarda e
commossa il Presule venerando . Sia lodato
Gesù Cristo ! ripete il popolo. E l'Arcive-
scovo ripiglia : Questo grido, Sia lodato Gesù
Cristo, come è nella bocca, così sta nel cuore
di tutti : poichè tutti riconoscono essere stato
Gesù medesimo che compì le meraviglie di
questi giorni o le compì sovratutto per mezzo
del popolo . Meglio adunque che io non valga
con le mie parole, sei tu, o popolo cristiano,
che colla sublime eloquenza del tuo conte-
gno e delle dimostrazioni hai predicato e
predichi l'adorazione e l'amore a Gesù Sa-
cramentato . . . » Con enfasi crescente e ac-
cento vibrato invita il popolo a rimanere
costante nella sua via, tetragono contro le
insidie di Satana, sempre fidente nel solo
Gesù Cristo . Lo invita a pregare per tutti i
credenti ed altresì per gli sventurati nemici
della Chiesa, affinchè presto sorga il giorno,
in cui un inno concorde erompa dai cuori
di tutti gli Italiani, l'inno d'amore a Gesù
Sacramentato ; ed invocate le benedizioni di
Dio sui Presuli, sui Congressisti, sa tutto
il popolo e in ispecial guisa sulla illustre
Città del SS . Sacramento, finisce col dolce
saluto : Sia lodato Gesù Cristo, entusiastica-
mente ripetuto dall'affollatissimo uditorio .
Legge quindi l'Omaggio (stampato) a Gesù
in Sacramento, esposto allora sovra l'altare .
Ogni sua frase vien ripetuta dal popolo . L'O-
maggio consiste nel riconoscimento dei di-
ritti di sovranità in Gesù Sacramentato, con
risoluta protesta di voler essergli fedeli fino
alla morte ; e chiudesi col grido di : Viva
Gesù Sacramentato, nostro Signore e nostro Re .
L'impressione che quelli Omaggio lasciò
sull'animo di tutti non può immaginarsi . Bi-
sognava essere presenti . Dopo l' Omaggio
s'intuonò il Te Deum, alternato tra il po-
polo e l'orchestra, la quale poscia eseguì
un magnifico Tantum Ergo .
Siamo al momento della benedizione col
Santissimo .. . L'organo fa udire armoniose
melodie . . . . Gli astanti sono prostrati, com-
mossi . .. Data la benedizione, Mons . Gras-
selli, celebrante, s'avvia, giusta preghiera
fattagliene, verso la porta maggiore con in
mano il sacro Ostensorio, per recare la be-
nedizione di Gesù Sacramentato ai fedeli sti-
pati sulla piazza e sue adiacenze . Bastò un
tocco di campanello .. . L'immensa moltitu-
dine riconobbe tosto il suo Gesù . . . Un fre-
mito di santa gioia invade il cuore di tutti . . .
Momento solenne, indescrivibile .. . Fra l'u-
niversale silenzio, la benedizione di Gesù
scenda su quelle trenta mila teste inchi-
nate . . . le quali appena l'hanno ricevuta,
erompono in un concorde altissimo grido di
spontanea gratitudine : Viva Gesù Cristo . . .
Viva Gesù Sacramentato . . !
Sono atti, sono spettacoli quali solo la fede
cattolica è capace di produrre, e che mentre
ne dimostrano la sovrana potenza sugli
animi, ne attestano la origine celeste e di-
vina .
L' Accademia finale .
A chiusura di tutti questi santi giorni
era stata annunziata una grande accademia,
ad onor del Congresso, per giovedì sera. In
verità dobbiamo dire che anch'essa è riu-
scita veramente splendida . Erano presenti
ben quaranta tra Arcivescovi e Vescovi .
Applauditissimo fu il discorso d'apertura
dell'Avvocato Cav . Bianchetti, come pure
la briosa poesia del signor Natale Bonino
sul Campanello Eucaristico, i bei versi del-
l'Avv . Scala, intitolati Fin di secolo, conte-
nenti una vivace pittura dei tempi nostri, e
la descrizione poetica dei Nomignoli, che si
affibbiano ai cattolici, del sullodato Avv .
Bianchetti . Apprezzatissimi e coperti d'ap-
plausi furono eziandio i varii pezzi musicali,
alcuni dei quali per la generale insistenza
si dovettero replicare .
Al finire dell'accademia si alzò a parlare
l'Arcivescovo di Torino . « Torinesi, egli disse,
figli miei, non mai come in questi giorni ho
sentito la gioia di chiamarvi miei figli . In
questi giorni foste ben buoni ed avete date
prove sì splendide di fede, testimonianze
di tanto onore alla Chiesa Cattolica, che
il mio cuore di padre ne fu profondamente
commosso : vorrei potervi baciare tutti in
fronte. Grazie, o Torinesi, d'esser interve-
nuti in sì gran numero a questa dimostra-
zione d'onore a Gesù Cristo . Oh ! come essa
è riuscita splendida anche per la squisitezza
d'arte che la accompagnò . . . Ed era giusta,
era opportuna, perche Torino tutta, (salva
una minoranza relativamente minima, forse
non torinese), proclamò Gesù Cristo Re della
terra e del Cielo . Sì, tutti lo proclamiamo
Sovrano dei cuori, Sovrano delle intelli-
genze, Sovrano universale . . . Le arti belle
a lui si sono inchinate, l'hanno onorato, e
pittura e scoltura gareggiarono nel render-
gli omaggi . E la poesia? E la musica? Fu
un concerto ognora di inni a Gesù Cristo .

1.7 Page 7

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L'accademia è riuscita degna della chiusura
del Congresso in onore di Gesù Cristo ; essa
dimostrò che in ogni opera buona dobbiamo
inspirarsi a Lui . Lode a tutti quanti coope-
rarono a rendere tanto solenne la presente
accademia . . . Il Signore benedica tutti voi .
Sia lodato Gesù Cristo, che, come inspira
tutte le opere belle, volle concedere che si
attuasse un' accademia così ben riuscita » .
Le parole di Monsignor Arcivescovo di
Torino furono accolte da fragorosi applausi
e si sciolse l' accademia al grido di : Viva
il Congresso Eucaristico !
Carta Eucaristica. Questa carta raffigura il
nostro paese, ma invece delle indicazioni
geografiche, si trovano segnati con dischi
rossi tutti i miracoli registrati dalla storia e
dalla tradizione, e avvenuti in Italia . Vi
sono segni speciali indicanti i miracoli di
primo ordine e quelli permanenti . A fianco
vi è l'elenco illustrato di tutti questi mira-
coli, col nome della città ove si sono com-
piuti e in poche linee la storia. I miracoli
così indicati sono 66, ma il catalogo dei pro-
digi Eucaristici, quale venne preparato dalla
benemerita Società dei Fasti, ne conta 92 .
L'Esposizione Eucaristica .
I Salesiani
Diremo ancora due parole sull'Esposizione
di oggetti Eucaristici preparata in due sale
al Congresso Eucaristico .
speciali attigue a quella del Congresso .
Grazie alla benevolenza del veneratissimo
In queste due sale illuminate a luce elet- Arcivescovo di Torino, grazie alla squisita
trica si vedevano gli arredi sacri antichi e gentilezza dei membri componenti la Com-
moderni, tra cui molti storici appartenuti ai missione del riuscitissimo Congresso, diremo,
Papi San Pio V e Pio VII, fotografie di qua- per appagare i desiderii di tanti nostri lettori,
dri ed oggetti Eucaristici, tra cui quelle del che nella nostra pochezza abbiamo avuto
celebre Museo Eucaristico di Paray-le-Mo- anche noi l'alto onore di prendere un po' di
nial, l'orologio Eucaristico e molti altri splen- parte a questo Congresso .
didi ricordi della fede e della pietà de' no- Anzitutto la parte principale musicale di
stri avi . Tra gli oggetti esposti riguardanti
il Miracolo, tre attiravano maggiormente l'at-
tenzione : il ferro con cui fu impressa l'O-
stia del Miracolo, il calice in cui l'Ostia
discese, il tabernacolo da cui l'Ostia fu ru-
esso, sia vocale che strumentale, era affidata
alle nostre scuole ; e non sta a noi il dire
se siano riuscite colla pubblica soddisfazione .
I nostri musici e cantori s'ebbero un buon
aiuto alla cattedrale nei valenti cantori della
bata in Exilles .
medesima, ed all' accademia nei bravi Arti-
Il ferro è di proprietà del Municipio di To- gianelli, a cui per nostro mezzo presentano
rino, che lo conserva preziosamente, coi do- i più vivi ringraziamenti .
cumenti che lo autenticano, nella guardaroba
delle quattro chiavi, negli archivi della Città .
Così pure sono di proprietà del Municipio i
due quadri del quattrocento che riproducono
gli avvenimenti del Miracolo .
Il calice d'argento appartiene al Capitolo
Metropolitano, che lo conserva nel tesoro di
sagrestia . È un calice di forma molto sem-
plice, con piede esagonale e coppa conica
Le parole dell'Inno composto pel Congresso
sono di un nostro Sacerdote, e la musica,
cotanto piaciuta all' Accademia finale , fu
composta dal nostro Maestro Dogliani .
La nostra Tipografia pel Congresso stampò
un opuscolo illustrato, col titolo : Il pane dei
forti ; e la nostra Libreria presentò un bel
Catalogo di tutte le Opere Eucaristiche
pubblicate dalle Tipografie Salesiane .
molto larga nella parte superiore . Questo
calice viene usato una sola volta all'anno
dall'Arcivescovo, il quale vi ripone le spe-
cie Eucaristiche per essere conservate nel
S . Sepolcro del Giovedì Santo .
Il tabernacolo, appartenente alla parrocchia
di Exilles, è in legno con colonnine scanel-
late coperte di doratura . Ha tre fronti : sulla
centrale è dipinto il Salvatore, sulle altre
due sono dipinti San Pietro e San Paolo .
Su una fascia rossa che corre all'ingiro nella
All'Esposizione Eucaristica, oltre a varii
paramentali delle nostre chiese di Torino,
figurava lo splendido Messale Romano, stam-
pato dai nostri tipografi lo scorso anno pel
Giubileo Episcopale di S . S . Leone XIII, e
riccamente legato dai nostri legatori.
Nelle radunanze poi uno dei nostri Sacer-
doti ebbe la fortuna di poter far sentire la
sua parola sopra di un caro argomento, qual
è quello della Comunione frequente .
parte inferiore del tabernacolo si legge il
motto : Hic est panis vivus qui de coelo descen-
Ringraziamenti .
dit, il quale è ripetuto ogni giorno nella
Benedizione del Sacramento nel Duomo di Dopo d'aver tributato per quest'onore i
Torino e nella Chiesa del Miracolo . Anche sensi della nostra più sentita riconoscenza
la consuetudine della recita di questo ver- all'Ecc.m° Arcivescovo di Torino ed all'Illu- -
setto dai tempi del Vescovo Romagnano è strissima Commissione del Congresso, ci sen-
una delle prove storiche del Miracolo .
tiamo pure il dovere di ringraziare pubbli-
Tra gli oggetti di questa Esposizione Eu- camente e di cuore S . Em . il Cardinal Svampa,
caristica merita pure speciale menzione la come pure gli Ecc . Vescovi di Samo Mons .

1.8 Page 8

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Mantegazza, del Canton Ticino Mons . Molo,
di Chiavari Mons . Vinelli, e di Borgo San
Donnino Mons . Tescari che si degnarono
in quei giorni d'accettare l'umile ospitalità
de' Salesiani . Fu questo per noi un grande
onore, e la memoria di sì fausti giorni pas-
sati in compagnia di tali venerandi perso-
naggi non si scancellerà mai più dal nostro
cuore . Ricorderemo poi sempre le due visite
fatteci dall'Illustr .m° Arcivescovo di Milano,
l'Eminentissimo Cardinal Andrea Ferrari .
Nella seconda di esse il bravo clero Milanese,
intervenuto al Congresso, volle presentargli
omaggi di stima e d'affetto unitamente a
preghiere perchè presto andasse a prendere
possesso della cattedra d'Ambrogio e di
Carlo. Ed i nostri giovanetti vollero unire
le loro vocine a quelle di tanti bravi Sacer-
doti per ringraziare l'Em . Porporato dell'o-
nore che veniva a rendere al nostro Oratorio .
E che diremo agli altri esimii Prelati che
ci visitarono in quei giorni e che vennero
a celebrare nel tempio di Maria Ausiliatrice
Che vogliano scusarci se non abbiamo usato
con loro tutti quei riguardi, tutte quelle de-
licatezze che loro si convengono . Oh! quanto
avremmo desiderato di poterci dividere in
mille per trovarci in tutti i posti, a tutte le
ore a ricevere degnamente tanti illustri per-
sonaggi . Gradiscano anch'essi i nostri più
vivi ringraziamenti che ora di lontano di
cuore loro mandiamo .
Con tutta l' effusione dell'animo nostro
infine ringraziamo i venerandi Pastori e gli
egregi Congressisti che vollero nelle sedute
glorificare il nostro amato Padre D . Bosco
e celebrare alla presenza di sì nobile Con-
sesso l'opera da lui istituita . Voglia il buon
Dio gradire ed assecondare i voti da loro
espressi per la prosperità e l'estensione di
quest'Opera stessa .
Il Monumento a D . Bosco in Castelnuovo d'Asti.
Nel solenne Congresso Eucaristico di To-
rino S. E . Revma. Mons . Vescovo d'Ivrea,
e nel Congresso Generale Cattolico Italiano
tenutosi pure nello scorso mese in Pavia,
l'illustrissimo giornalista D . Davide Alber-
tario di Milano proposero un plauso alla no-
bile iniziativa presa dalle Autorità ecclesia-
stica e civile di Castelnuovo d'Asti per la
erezione in quel paesello, che diede i natali
a Don Bosco, di un grandioso monumento
a questo benemerito apostolo della gioventù,
e caldeggiarono inoltre la proposta di con-
correre alla felice riuscita di tale splendida
opera . Gli oratori parlarono con eloquenza
esuberante di affetto e di entusiasmo e ri-
scossero piena approvazione dei congressisti
tanto pel suddetto plauso, quanto per l'ac-
cennata proposta .
Figli affezionatissimi di Don Bosco, non
possiamo fare a meno che sentirne consola-
zioneinefabileericonoscenzaprofonda . Rin-
graziamo quindi di gran cuore S . E . R.mea v-
M. ons Richelmy e l'instancabile Direttore
dell'Osservatore Cattolico di tanta loro bontà,
e nel tempo stesso ringraziamo vivissima-
mento tutti e singoli i membri dei suddetti
splendidi Congressi e facciamo anche noi
voti perchè il monumento progettato dalle
Autorità di Castelnuovo d'Asti abbia presto
ad essere un fatto compiuto .
Tutti gli amici di Don Bosco se ne fac-
ciano anch'essi promotori e zelatori, e rac-
cogliendo offerte abbiano la bontà di spe-
dirle a S . Ec . Rev .ma Mons . G . B . Rossi - Ca-
stelnuovo d'Asti .
Il Cardinale Sebastiano Galeati Arc. di Ravenna.
Voti .
I voti più ardenti che abbia fatto il Con-
gresso Eucaristico di Torino si ridurrebbero
ai tre seguenti : 1° Celebrazione od assistenza
quotidiana e fervorosa del S . Sacrificio della
Messa ; 2° Frequenza e possibilmente quo-
tidiana della S . Comunione ben fatta ; 3° Vi-
sita pure quotidiana a Gesù Sacramentato .
Questi tre voti, che l'Ecc. Arcivescovo di
Torino svolge così bene e tanto diffusamente
nella sua impareggiabile lettera pastorale
intitolata Dopo il Congresso Eucaristico, noi
li presentiamo a tutti i nostri lettori . Asse-
condiamo tutti questi desiderii dei nostri
Pastori, che sono i desiderii di Gesù Cristo
medesimo . Oh ! sì, facciamo in modo che
Gesù Cristo regni sempre nei nostri cuori,
regni nelle nostre famiglie, regni in tutta la
società, e la società prenderà un nuovo av-
viamento quale da tutti si desidera . Che
Gesù Cristo regni e trionfi e la società sarà
salva l
Questo Em . Principe di S . Chiesa, gloria e splen-
dore dell'Episcopato Italiano, compieva nel dì 23
di settembre u. s . il suo Giubileo sacerdotale .
Tutta la vasta sua Arcidiocesi prese parte a
quella festa, ma in modo particolare la città di
Ravenna, che , sapendo come il suo padre e pa-
store intendeva di celebrare la sua Messa d'oro
nel tempio della Madonna, ove si venera la mi-
racolosa di lei immagine un dì colà portata dalla
Grecia , divotamente vi si recava in folla im-
mensa a gustare il gaudio del suo Giubileo e ad
attestargli i segni di letizia e la sua venerazione
ed affetto . Nè a questo solo si limitò quel buon po-
polo, ma con regali, con luminarie, e con altre pub-
bliche dimostrazioni di gioia anche in questi
tempi tristissimi s'industriava di prendere parte
alla festa del venerato suo pastore . Fu quel giorno
un vero trionfo per la Chiesa di Ravenna . Noi
che da molto annoveriamo tra i nostri zelanti
Cooperatori l'Em . Arcivescovo di Ravenna, men-
tre non abbiamo mancato di prendere parte alle
sue feste giubilari, rinnoviamo la preghiera all' al-
tare di Maria Ausiliatrice, perchè continui ancora
per molti anni a vivere a decoro della Chiesa ed
a salute delle anime che sono affidate al suo
pastorale ministero .

1.9 Page 9

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ENCICLICA
DEL SANTO PADRE LEONE XIII
SUL
ROSARIO MARIANO
-
Ai Venerabili Fratelli Patriarchi, Primati, Arci-
vescovi, Vescovi ed altri Ordinarii aventi pace
e comunione colla Sede Apostolica .
Leone PP . XIII.
VENERaBILI FRaTELLI,
SALUTE ED APOSTOLICA BENEDIZIONE .
A confortare le Nostre speranze, sempre aspet-
tato e gradito Ci ritorna l'ottobre . Dacche pren-
demmo ad esortare i fedeli di consecrare questo
mese alla Beatissima Vergine con la pratica del
suo Rosario, è bella invero l'armonia d'industriosa
pietà che ne è seguìta per ogni dove nelle Na-
zioni cattoliche . - Onde movessero le Nostre
esortazioni lo dichiarammo più volte . Chè , da
una parte la tristezza dei tempi Ci dimostrava
estremo il bisogno di singolari aiuti del Cielo
per la Chiesa e la società ; e Ci era manifesto
dall'altra che, ad ottenerli da Dio, nulla meglio
potea valere che la intercessione della sua Madre
Santissima, per mezzo segnatamente del Rosario,
che fu mai sempre di meravigliosa efficacia . Ben
lo provò la cristianità fin dalle origini di tal de-
vozione, sì a propugnare la santa fede contro gli
attacchi furiosi dell'eresia, e sì a rimettere in
onore le virtù degne della fede stessa, soffocate
pur troppo dalla corruttela invadente . E lo provò
in ogni tempo dappoi con una serie continua di
privati e pubblici benefizi, dei quali Sopravvive
illustre memoria in tanti monumenti e istituzioni .
Anche nella tempesta varia di mali che trava-
gliano l'età presente, Ci gode l'animo di ricono-
scerne i salutari effetti. Ciò nondimeno, voi stessi,
o Venerabili Fratelli, lo . vedete cogli occhi vo-
stri, durano tuttora e in parte si aggravano i
motivi di rinnovare pure in quest'anno il Nostro
invito ai fedeli, acciocchè con novello ardore si
rivolgano supplichevoli alla Regina celeste . -
Oltre di che, quanto più noi fissiamo il pensiero
nelle proprietà del Rosario, tanto più ammiriamo
la sua eccellenza e la preziosità dei suoi frutti
quindi, crescendo in Noi il desiderio che ognor
più rifiorisca, Ci cresce insieme la speranza che
appunto la parola Nostra possa farlo viemmag-
giormente pregiare e più e più diffonderne la
santa consuetudine . Pertanto non torneremo Noi
sulle diverse istruzioni che nei decorsi anni por-
gemmo in questo caro argomento : bensì Ci viene
opportuno di esporre il particolare magistero di
Provvidenza, onde il Rosario - ha forza soavis-
sima d'ispirare fiducia in chi prega - e muove
più che mai la pietà della Vergine benedetta a
soccorrerci e consolarci da madre .
Il ricorso che noi facciamo con le preghiere a
Maria si fonda nell'ufficio che ella di continuo
per noi esercita al trono di Dio, quale Mediatrice
di grazia ; essendo per dignità e per meriti a lai
accettissima, e perciò sopraeminente in potere a
tutti gli Angeli e Santi . Ora questo suo ufficio
pietoso forse in niun altro genere di preghiera
appare sì al vivo, come nel Rosario . Imperocchè
in questo ci ritornano, a così dire, spiegate in-
nanzi le parti ch'essa ebbe di nostra correden-
trice, non altrimenti che se quei fatti avvenis-
sero allora : e ciò con profitto considerevole di
pietà, tanto nel succedersi dei misteri che con-
templiamo, quanto nelle preci che diciamo e ri-
diciamo col labbro . - Si scorrano dapprima i
misteri GAUDIOSI . Il Figlio eterno di Dio si ab-
bassa all'uomo, vestendone la natura : ma con
l'assenso di Maria, che lo concepisce di Spirito
Santo . Quindi il Battista con singolar privilegio
è santificato nell'utero materno e favorito di elette
grazie a preparar le vie del Signore : ma tutto
ciò accade per la visita e l'ispirato saluto di
Maria ad Elisabetta . Viene finalmente in luce
l'aspettato delle genti, Cristo Salvatore : il parto-
risce la Vergine ; e quando i pastori e i magi,
primizie della fede, muovono con ansia pia alla
culla di lui, appunto trovano il Bambino con Maria
sua Madre . Vuole egli offerirsi pubblicamente in
forma di vittima al divin Padre, e si affretta a
comparire nel tempio : ma per le mani di Maria
ivi è presentato al Signore . P, Maria che nel mi-
sterioso smarrimento del Figlio, lo ricerca affan-
nosa e lo rinviene con indicibile gaudio . - La
stessa verità ne ripetono i misteri DOLOROSI . Nel-
l'orto, dove Gesù agonizza, e nel pretorio, dov'è
flagellato, coronato di spine, condannato a morte,
non troviamo Maria : ma essa tanto innanzi co-
nobbe tutte quelle pene e le vide . Giacchè, quando
si protestò ancella di Dio all'ufficio di Madre, e
quando tutta a lui si offerse insieme col Figlio
Gesù appiè dell'altare, fin d'allora entrò essa a
parte della travagliosa espiazione del Figlio stesso
poi peccati del mondo : ond'è parimente certo
che essa patì nel più intimo dell'anima sua le
acerbissime angoscie e i tormenti di lui . Del
resto, sotto gli occhi di Maria doveva consumarsi
quel divin sacrifizio, pel quale aveva ella mede-
sima formata e allevata la vittima ; e lo contem-
pliamo nell'ultimo e più pietoso di quei misteri :
stava presso la Croce di Gesù Maria, la Madre
sua ; la quale, con prodigio di carità per noi, af-
fine di accoglierci in figli, offrì generosa alla giu-
stizia divina il suo Figlio stesso, e con lui morì
nel cuore, dal coltello del dolore trafitta . -
Quindi il Rosario ci trasporta ai misteri GLORIOSI ;
nei quali similmente rivelasi la mediazione della
gran Donna, e più copiosa ne' suoi effetti . Della
gloria del Figlio trionfante da morte gioisce in
cuor suo, e lo segue con materno affetto nell'a-
scensione di lui al regno eterno : ma, quantunque
degna del cielo, è trattenuta, in terra, perchè la
Chiesa nascente attinga opportuno conforto e am-
maestramenti da lei, la quale penetrò, oltre ogni
credere, ne' profondi arcani della sapienza di-

1.10 Page 10

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vana (1) . Però a compiere l'opere dell'umano ri-
scatto rimane ancora che discenda lo Spirito Santo,
promesso da Cristo : ed ecco Maria là nel Cena-
colo, dove pregando in compagnia degli Apostoli
e supplicando per essi con gemiti inenarrabili,
affretta alla Chiesa la pienezza dello Spirito con-
solatore, supremo dono di Cristo, tesoro che non
le verrà meno giammai . Più poi, senza misura
nè fine, potrà ella perorare la causa nostra, pas-
sata un giorno a vita immortale . E sì che dalla
valle del pianto assunta la miriamo alla beata
Gerusalemme, tra le feste degli angelici cori : e
la onoriamo glorificata colassù sopra tutti i Santi,
coronata di stelle dal divin Figlio, e assisa presso
lui Regina sovrana dell'universo . - In tutto que-
st'ordine di misteri, o Venerabili Fratelli, se ri-
fulge il consiglio di Dio verso di noi, consiglio di
sapienza e pietà (2), non meno si pare la gran-
dezza dei benefizi di cui andiamo debitori alla
Vergine Madre : nè può alcuno considerarli, che
non si senta avvivare in cuore la fiducia di ot-
tener per Maria l'abbondanza delle misericordie
divine .
Al fine medesimo ben armonizza coi misteri
l' orazione vocale . Imperocchè primieramente,
com'è giusto, con le elette petizioni dettateci dal
divino Maestro invochiamo il Padre che è nei
cieli : dal trono quindi della maestà di lui, vol-
giamo le nostre voci supplichevoli a Maria . Con
che si conferma quella legge di mediazione pie-
tosa, di cui parliamo, e che San Bernardino da
Siena così esprime : Ogni grazia che si dispensa
agli uomini ha un triplice ordinatissimo grado
poichè da Dio si comunica a Cristo, da Cristo tra-
passa alla Vergine, dalla Vergine discende a noi (3) .
E noi , per la forma stessa del Rosario, sull'ul-
timo di questi diversi gradi più lungamente e in
certo modo con predilezione ci tratteniamo , se-
guitando per decadi il saluto angelico , quasi a
maggior fidanza di pervenire agli altri gradi, cioè
per mezzo di Cristo al divin Padre . Che se tor-
niamo tante volte a risalutare così Maria , gli è
appunto perchè le nostre preghiere difettose e
manchevoli si rafforzino della necessaria fiducia ;
come impegnandola che voglia pregare per noi,
e poco men che a nome nostro, il Signore. Nè
può al certo fallire che i nostri preghi ascendano
a lui in odore di soavità, raccomandati da quelli
della Vergine ; mentre egli è che tutto benigno
così la invita : Risuoni la tua voce alle mie orec-
chie ; poichè dolce è la voce tua (4) . Perciò stesso
celebriamo le tante volte quei titoli gloriosi del
suo mistero di Mediatrice . Lei salutiamo, che
trovò grazia presso Dio, e da lui in modo segna-
latissimo fu ripiena di grazia, perchè ne rifluisse
la copia a tutti gli uomini ; lei, unita al Signore
con la congiunzione che possa aversi più intima ;
lei, benedetta fra le donne, che sola tolse di mezzo
la maledizione e portò la benedizione (5), il frutto
del suo seno, frutto felice, in cui tutte le genti son
benedette . Lei finalmente invochiamo Madre di
Dio : e in virtù di dignità sì sublime, quali grazie
non potremo da lei riprometterci noi peccatori e
per tutta la vita e nelle estreme agonie?
(1) S . BERNARDO, De XII praerogativis B . M. V.,
num . 3 .
(2) S . BERNARDO, serm. in Nativ . B. M. V., num . 6.
( 3) Serm. VI in festis B. M. V. de Annunc., a. I,
cap. 2.
(4) Cant. II, 14.
(5) S. TOMMASO, Op. VIII, super salut angel ., num. 8.
Un'anima che devotamente reciti questo pre-
ghiere, che ponderi con fede quei misteri, senza
dubbio sarà compresa di ammirazione innanzi ai
disegni divini sopra la gran Vergine , nell'opera
riparatrice del genere umano : che però, mossa
da caldo affetto di confidenza, bramerà rifugiarsi
nel seno di lei, coi sentimenti sì cari di S . Ber-
nardo : Vi ricordi, o piissima Vergine Maria, non
essersi mai udito al mondo, che alcuno ricorrendo
al vostro patrocinio, invocando il vostro aiuto, im-
plorando la vostra intercessione, sia stato abban-
donato .
Ma l'efficacia del Rosario appare egualmente
grande nel volgere a pietà verso di noi il cuore
della Madre di Dio . Che dolce letizia non dove
esser per lei il vederci piamente intesi a intrec-
ciarlo corone di giustissime suppliche e di altre
lodi bellissime ! Se noi infatti con quelle pre-
ghiere rendiamo a Dio e gli desideriamo la do-
vuta gloria, se protestiamo di nulla più ricercare
che l'adempimento in noi de' suoi santi voleri,
se esaltiamo la sua bontà e munificenza, invo-
candolo Padre e chiedendogli , tuttochè immeri-
tevoli, i più stimabili beni ; di tutto questo oh
quanto si allieta Maria, e come ne magnifica il
Signore! Non v'è al certo linguaggio sì degno
per indirizzarci alla maestà divina, come quello
dell'orazione domenicale . Se non che alle cose che
in essa dimandiamo, tanto rette per sè medesime
e ordinate, e tanto conformi alla fede, alla spe-
ranza e alla carità cristiana, si aggiunge un
pregio di speciale gradimento alla Vergine . Giac-
che in un colle nostre voci le pare d'intendere
la voce del suo divin Figliuolo, il quale appunto
c'insegnò espressamente di sua bocca quella ora-
zione e ce la impose autorevolmente, dicendo
Voi dunque pregherete così (1) . Ond'ella vedendoci
col Rosario fedeli a tale ingiunzione, si piegherà
a noi con sollecitudine tanto più amorevole e le
mistiche corone che le offriamo torneranno bene
accette a lei, e a noi ben fruttuose di grazie . E
di questa generosa bontà di Maria alle nostre
preghiere abbiamo inoltre un argomento non
tenue nella natura ditale pratica, che ha la pre-
rogativa altresì d'aiutarci a ben pregare . L'uomo
infatti, durante la preghiera, va soggetto in tanti
modi per la sua fragilità a distrarre il pensiero
da Dio ed a smarrire il suo santo proposito . Or
bene il Rosario, chi lo consideri a dovere, ha in
sè peculiare virtù, sia per eccitare e nutrire il
raccoglimento, e sia per compungere la coscienza
a salute e innalzare lo spirito . Esso, come ognun
sa, è composto di due parti, distinte fra loro, ma
inseparabili, cioè della meditazione dei misteri e
della recita delle orazioni vocali. È quindi tal
genere di preghiera che richiede, non pure un
qualche elevamento dell'anima in Dio, sibbene
un'attenzione tutta particolare , per modo, che
riflettendo sulle sue cose contemplate , se ne ri-
traggano eziandio documenti ed impulsi a rifor-
mare e santificare la vita . Quelle infatti sono le
cose più sostanziali e ammirabili del cristiane-
simo ; merce di cui fu rinnovato il mondo, con
avventurosi frutti di verità , di giustizia e di
pace. Ed è notevole, come le cose medesima ci
vengano proposte in maniera non adatta ad ogni
genere di persone per quanto idiote . Perocchè
non si propongono già come verità o dottrine da
speculare, ma piuttosto come fatti da vedere
quasi e rimirar di presenza ; e così presentati i
(1) MATTH . vi, 9.

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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misteri con le circostanze di luogo, di tempo, di
persone, producono tanto più vivo ed utile ef-
fetto . Ciò poi senza il menomo sforzo dell'imma-
ginativa, trattandosi di cose apprese e scolpite
in cuore fin dall'infanzia ; onde, appena annun-
ziato un mistero, tosto l'anima pia con facilità
di pensiero e d'affetto trascorre per esso, e ne
raccoglie, per benignità di Maria, larghezza di
alimento celeste.
Ma un altro titolo di gradimento e di merito
innanzi a lei acquistano le nostre corone . Stan-
techè, ogniqualvolta riandiamo con devota me-
moria quel suoi misteri, con ciò stesso veniamo a
comprovarle la riconoscenza dei nostri cuori ;
asi dimostrandole che non sappiamo saziarci
di rammemorare i benefizi della sua insaziabile
carità a salvezza nostra . Per tali ricordi, con
amorosa frequenza da noi richiamati al suo co-
spetto, appena si può pensare, non che esprimere,
qual sempre nuova giocondità le inondi l'anima
beata, e quali teneri affetti le susciti di miseri-
cordia e bontà materna . Inoltre questo medesime
rimembranze, quanto via via ne svolgono i sacri
misteri, fanno sì che le preghiere nostre si tras-
formino in altrettanti accesi scongiuri, i quali
non è a dire quanto siano potenti sul cuor della
Vergine . - A voi, sì, ricorriamo, miseri figli di
Eva, o santa Madre di Dio! Leviamo la prece a
Voi, che siete la Mediatrice, potente insieme e
pietosa della nostra salute .Deh,perlasoavità
dei gaudii che vi trasfuse il vostro Figlio Gesù,
per la partecipazione de' suoi dolori ineffabili,
per gli splendori della sua gloria in Voi raggianti,
istantemente vi supplichiamo, ascoltateci benigna,
quantunque indegni, ed esauditeci !
La eccellenza dunque del Rosario , considerata
pure sotto il doppio rispetto che abbiamo esposto,
vi dirà viemmeglio, o Venerabili Fratelli, la ra-
gione delle incessanti Nostre premure per incul-
carlo e promuoverlo . A' dì nostri, e lo toccammo
dapprima, incalza il bisogno di singolari aiuti
del Cielo : in particolar modo ove si considerino
le molte tribolazioni che soffre la Chiesa nella
sua libertà e ne' suoi diritti, non meno che i pe-
ricoli molti ond'è radicalmente minacciata la pro-
sperità e la pace della società cristiana . Ebbene,
a Noi importa riaffermare che riponiamo il me-
glio delle Nostre speranze nel Santo Rosario, tal
che più che altro per esso si debbano impetrare da
Dio quegli opportuni soccorsi . È nostro ardente
voto che tal devozione riprenda per tutto il suo
posto d'onore ; nelle città e nei villaggi, nelle
famiglie e nelle officine, presso i nobili e i po-
polani : che a tutti sia devozione carissima, e
come nobile distintivo di fede ; e sia del pari un
valido mezzo a guadagnarsi il favore della divina
clemenza . - In ciò appunto è necessario che si
raddoppi d'impegno, mentre l'empietà dissennata
tuttodì raddoppia di sforzi, e imperversa per irri-
tare la giustizia di Dio e provocarne a comun
danno le vendette terribili . Tra le altre cagioni
di rammarico per tutti i buoni e per Noi, non
ultima si è questa che, nel seno medesimo delle
Nazioni cattoliche, tanti vi siano pronti sempre
a compiacersi di quanto possa recare oltraggio
all'augusta nostra religione ; e che anzi essi me-
desimi, con una sfrenatezza di pubblicità appena
credibile, quasi ad altro non mirino che ad insi-
nuare nelle moltitudini il dileggio delle cose più
venerande, e smuoverne con lo scherno la salda
fiducia che professano nell' intercessione della
Vergine Benedetta,
Di questi ultimi mesi neppure fu risparmiata
la persona adorabilissima del Redentore . Chè si
venne a indegnità sì spudorata di trascinare
GESU' CRISTO sui teatri, ornai per ogni dove
contaminati di nefandezze, e di rappresentarvelo
scoronato della divinità sua propria, sulla quale
reggesi tutta l'umana redenzione ; e si colmò
l'onta con voler riabilitare dall'esecrazione dei
secoli il reo nome di colui che fu il più mostruo-
samente perfido, il traditore di Cristo ! - Al con-
sumarsi di tali eccessi per le città d'Italia scoppiò
un generale grido d'indignazione , una protesta
energica, che gli inviolabili diritti della religione
fossero così manomessi e calpesti, in una nazione
appunto, la quale tiene a suo precipuo vanto, e
giustamente, d'esser cattolica . Ben solleciti leva-
ronsi i Vescovi, infiammati di santo zelo, E prima
vigorosamente si richiamarono a quelli, cui stringe
sacrosanto dovere di tutelar il decoro della religione
patria : quindi, premuniti i loro popoli. della gra-
vità dello scandalo, li esortarono ad atti spe-
ciali di riparazione ed ammenda verso il nostro
amorosissimo Salvatore, fatto segno a quel vitu-
perio . Per verità Ci è grato di tributare encomio
alla franca e operosa fede, egregiamente dimo-
strata dai buoni ; e questa a Noi pure ha recato
consolazione nell'amarezza che Ci ebbe afflitti al
più vivo dell'anima . Con tutto ciò, per coscienza
del Nostro supremo ministero, cogliamo quest'oc-
casione per levare la voce, e, congiunte le Nostre
doglianze e proteste a quelle dei Vescovi e dei fe-
deli, avvalorarle dell'autorità apostolica . Poi, con
l'ardore stesso, col quale sfolgoriamo quel misfatto
sacrilego, raccomandiamo a tutti i cattolici, mas-
sime agli Italiani, la fede . Con gelosa cura cu-
stodiscano quest' inestimabile eredità ricevuta
dagli avi, la difendano animosi, nè cessino dal-
l'accrescerla con azioni onorate, di cui la fede
stessa è ispiratrice feconda . - Questo è un mo-
tivo di più perchè in tutto il prossimo ottobre si
accenda nei privati e nei sodalizi gara bellissima
di venerare e festeggiare la gran Madre di Dio,
la Soccorritrice potente del popolo cristiano , la
gloriosissima Regina del Cielo . Per parte Nostra
di gran cuore confermiamo i favori tutti d'indul-
genze, da Noi concesse a questo proposito .
Ora Iddio, il quale con pietosissima provvidenza
ne donò tal Mediatrice (1), e volle che ogni bene
ci venisse per le mani di Maria (2), arrida pro-
pizio, mercè di Lei, ai comuni voti, faccia piene
le comuni speranze . Siavi augurio di questo la
benedizione apostolica, che a voi e al Clero e
popolo vostro con tutto l'affetto impartiamo nel
Signore .
Dato a Roma presso San Pietro l'8 settembre
del 1894, decimosettimo del Nostro Pontificato .
Leo PP. XIII .
(1) S. BERNARDO, De XII praerogativ. B . M. V.
num. 2.
(2) Id ., Serm. in N ativ. B . M. V. n . 7 .

2.2 Page 12

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A LOMBRIASCO .
Nuova Casa Salesiana dedicata a San Gioa-
chIiInIonienl osmuaoggoinoomaalstSiocmom.o Pontefice Leone
NEL giorno 19 del p . agosto, giorno con-
sacrato a festeggiare il Padre di Maria SS .
S . Gioachino, speciale protettore di S . S .
Papa Leone XIII, aveva luogo in Lombria-
sco (Piemonte) una di quelle solennità, che
segnano un avvenimento glorioso, la cui so-
ave rimembranza tornerà mai sempre gradita .
Era tutto un paese che, lieto d'aver conse-
guito il sospirato intento d'aver nel suo terri-
torio una Casa Salesiana, la inaugurava colla
più viva gioia, colla più schietta esultanza .
I buoni Lombriaschesi, affollatisi alla sta-
zione del tramwai insieme coi Salesiani e
loro alunni, da pochi giorni in possesso
della nuova Casa, un tempo Castello dei
Conti Ponte, aspettavano con ansietà l' ar-
rivo del Successore di Don Bosco che do-
veva giungere fra loro alle 10 e 1/2 a pre-
siedere alla simpatica festa . Non appena
fu udito il fischio della locomotiva che ar-
rivava in paese, presero posto tutti presso il
binario ; e come videro Don Rua, lo acclama-
rono entusiasticamente, mentre la banda, ve-
nuta appositamente da S . Benigno, apren-
dosi il passo tra la folla suonava la più bella
delle sue marcia . Don Rua, ricevuto dal ze-
lante Prevosto locale sig . D . Pietro Zaffiri,
dall'egregio signor Sindaco, da eletto clero
dei paesi circostanti, dal Direttore della
nuova Casa , Don Roberto Riccardi , che
gli presentava i benefattori ed i settan-
tadue polacchi del novello Istituto aperto
appositamente per loro, aveva una parola
per tutti e ringraziava quanti l' avevano
coadiuvato nell'impianto della nuova opera
salesiana .
Sempre circondato da quella folla, che gli
si assiepava intorno per meglio vederlo e ba-
ciargli la mano, accompagnato dagli evviva
che fragorosamente si ripetevano, finalmente
arrivò in casa, e, preso un brevissimo respiro,
andò ad ascoltare la Messa solenne, cele-
brata dal signor Prevosto e cantata dagli
alunni del nuovo Istituto .
Dopo la Messa, trovandosi riuniti con Don
Rua il sullodato sig . Prevosto, primo ed in-
signe benefattore di questa opera salesiana,
l'egregio signor Sindaco, i principali signori
del paese e parecchi Vicarii e Prevosti dei
paesi limitrofi, si lessero poesie e discorsi
applauditissimi ; si mandarono calorosi ev-
viva al Salito Padre, all'Arcivescovo di To-
rino ; fu ricordato Don Bosco e applaudito
il suo Successore ed i suoi figli .
Don Rua, ringraziando tutti della bene-
volenza che dimostravano poi Salesiani, an-
nunziava che alcuni giorni prima aveva
scritto al Santo Padre per mandargli i cor-
diali augurii pel suo felice onomastico e si-
gnificargli che in suo onore in detto giorno
appunto sarebbesi inaugurata la nuova Casa
intitolata a S . Gioachino, e dava quindi
lettura del seguente telegramma di risposta
inviatogli dal S . Padre per mezzo del Cardi-
nale M . Rampolla, suo Segretario di Stato :
Santo Padre ben lieto inaugurazione nuova
Casa San Gioachino in Lombriasco imparte di
tutto cuore implorata apostolica benedizione .
M . CARD . RAMPOLLA .
Verso le 15 si cantarono i Vespri solenni,
dopo i quali comparve in pulpito D . Rua,
il quale in modo facile e chiaro disse il
panegirico del Santo, unendovi bellamente
l'onomastico del S . Padre e l'inaugurazione
della nuova Casa . Dopo la benedizione im-
partita dal M . R . sig Vicario di Carignano, a-
micissimo del compianto D . Bosco ed ottimo
Cooperatore Salesiano, furono aperte al pub-
blico le porte dell'Istituto . In un momento si
riversò colà entro tutto il paese, che ebbe
il gradito spettacolo d'un bel trattenimento
musico-letterario, in cui alle belle armonie
della banda si succedevano bellissimi saggi
di declamazione in diverse lingue e forme ;
furono con piacere uditi i giovanetti polac-
chi a declamare e cantare con pronunzia
schiettamente italiana .
Terminato il trattenimento, Don Rua ringra-
ziò tutti i Lombriaschesi e successivamente
il signor Prevosto e gli altri benefattori che
gli facevano bella corona, e poi, prendendo oc-
casione dai componimenti uditi, narrò breve-
mente la storia del Castello, animò i giovani
polacchi ad imitare i buoni esempi di Gio-
vanni Sobiescki e di S . Stanislao Kostka ,
assicurandoli che colla virtù e collo studio
riusciranno ad onorare la loro patria ed a
giovare ai loro fratelli, sparsi per le varie
parti del mondo . Dava quindi un' altra volta
lettura del telegramma pontificio, perchè tutta
la popolazione ammirasse con quanta bontà
il S . Padre gradì l'omaggio dei Lombria-
schesi e dei Salesiani nell' inaugurazione
della nuova Casa.
La simpatica funzione veniva chiusa con
una riuscitissima luminaria nel paese e nel
collegio, dove era artisticamente formato
con bicchieri a varii colori l' Evviva San
Gioachino, e su bei trasparenti alle finestre
leggevasi : Evviva Leone XIII, evviva il
signor Prevosto, D . Bosco e D . Rua .
Alle 22 e 1/2 D.RualscivLombra,
salutato con una marcia brillante alla sta-
zione del tramwai, dove commosso rispon-
deva ancora una volta al saluto caro, cor-
diale e simpatico dei buoni Lombriaschesi,
che, lieti d'aver seco i figli di D . Bosco,
continueranno ad amarli quali fratelli ed a
soccorrerli colla loro industre carità .

2.3 Page 13

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fondazione di Bahia, furono i colonnelli Ze-
NOTIZIE DEI MISSIONARI DI D . BOSCO
larayan, Sosa, Estomba ed il comandante
Olivieri ; orbene, il primo di essi fu sgozzato
da Rozas sopra la sponda del Colorado, il
DALLA REPUBBLICA ARGENTINA . secondo fu avvelenato per ordine del mede-
simo, il terzo sparì in modo affatto misterioso,
La Missione Salesiana in Bahia Bianca
e l'ultimo fu assassinato dai suoi stessi sol-
dati .
REV .MO SIG . D . RUA,
De gente non sancta erano pure le infelici
creature che arrivavano a carrate da Bue-
nos Aires, esponendosi come derrata nella
Bahia Blanca, 20 Aprile 1894. piazza pubblica ; e le poche famiglie oneste
BEN poche volte ancora è comparso nel Bol- che sopravvissero a quei tempi ricordano
lettino Salesiano il nome di Bahia Blanca; tuttora con orrore, come dovevano rinchiu-
eppure sono già omai quattro anni che i figli dere a chiave i loro figli per salvarli dallo
di D. Bosco lavorano indefessamente in scandalo di coloro che si destinavano a po-
questa importantissima Missione, non essendo polare quest'infelice paese . La mente rifugge
poco il frutto spirituale che in questo frat- pur dal pensare a tante scelleratezze, a tanti
tempo si è riportato , a sempre maggior delitti di sangue ; e quando ci si racconta
gloria di Dio ed a salvezza delle anime . col più ributtante cinismo, come l'avido co-
Nel desiderio di soddisfare ancor noi 'allo lono e il sanguinario militare cuocevano i
stretto dovere di tenere informati i buoni mattoni, che dovevano formare il loro tetto,
Cooperatori e le pie Cooperatrici, aspetta- con legna viva di selvaggi, ci sentiam rab-
vamo solamente che ci si offrisse un'occasione brividire ; ma benediciamo nel tempo stesso
propizia per presentar loro un minuto raggua- la Provvidenza di Dio, che nella sua grande
glio dell'incremento che Iddio dà alle nostre misericordia ha voluto rivolgere i suoi pie-
povere fatiche; ed ecco che in quest'anno ci si tosi sguardi su queste zolle inzuppate di
porge favorevole la circostanza delle grandiose sangue per rigenerarle in Cristo .
feste celebratesi per solennizzare la benedizione
d'una nuova Chiesa e l'inaugurazione d'una
Scuola d'arti e mestieri per poveri artigianelli .
Laonde ci determiniamo a farne succinta re-
lazione, acciò possano dà essa rilevare i
nostri amici come benedice Iddio l'Opera
Salesiana .
Per dare un'idea il più approssimativa-
mente adeguata della nostra situazione, sarà
necessario rifarsi un po' dall'alto, e dare un
breve sguardo al buio del passato, per ap-
prezzare i pochi barlumi del presente, e lo
splendore che ci auguriamo per l'avvenire,
se il buon Dio continua a far prosperare
nella medesima proporzione le nostre povere
fatiche !
Con sì funesti antecedenti, non è a stupire
che Bahia Blanca si sia andata via via for-
mando con tutta la raffinatezza di corru-
zione propria d'una grande città . La reli-
gione vi era sconosciuta o disprezzata . La
piccola chiesuola rimase sempre deserta e
in uno stato di abbandono da far pietà . Il
Sacerdote, che, spinto dallo zelo di salvar a-
nime, si offriva a dirigere il piccolo gregge,
sapeva di affrontare ogni sorta di pericoli,
e ben anco la morte, giacchè è noto come
uno dei primi cappellani militari fu vil-
mente assassinato, scambiandolo intenzional-
mente con un criminale che doveva essere
fucilato .
Il più del tempo rimase senza Pastore,
Come e da chi siasi fondata la città di Bahia
Bianca . - Suoi principii religiosi .
dipendendo dalla parrocchia di Patagones ;
e quando i Missionaria Salesiani penetravano
nel deserto della Patagonia, Bahia Blanca
La piccola città di Bahia Blanca,chefino
all'anno testè scorso si chiamò col semplice
nome di pueblo, fu fondata nell'anno 1835
dal tiranno del Plata Manuel Rozas, chia-
mato qui giustamente col nome di tigre de
Santos Lugares, per distinguerlo dalle altre
era affidata alle cure di uno zelante Sa-
cerdote spagnuolo, che si adoperò fin da
principio industriosamente per migliorarne
le sorti spirituali, ma nonostante il suo buon
volere, essendo solo soletto, l'iniquità con-
tinuò a trionfare .
specie d' innumerabili tigri che dilacera- Era cosa veramente da rattristare il cuore
rono questo misero paese . Il suo primo nome meno zelante per la Religione il vedere quella
fu quello di Forte Argentino, e la sua pri-
mitiva popolazione fu essenzialmente mili-
tare, perchè essendo il forte più avanzato
della frontiera Sud, doveva servire, come
Patagones, al doppio fine di contenere le
terribili invasioni dei selvaggi e di costi-
tuire un luogo di bando pei condannati po-
litici e civili .
Gli individui che presero parte attiva nella
freddezza glaciale, anzi quel cinico disprezzo
con cui si trattavano i ministri di Dio . Per-
sino i teneri ragazzetti, che formano l'oggetto
delle nostre fatiche, in sul principio della
Missione al sol vedere una veste nera corre-
vano spaventati a nascondere il volto nel
seno della madre, che lor ripeteva con orrore
le favolose calunnie, di cui i romanzi e le
novelle d'oggigiorno van ripiene.

2.4 Page 14

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Chiamata dei Salesiani e delle Suore
di Maria Ausiliatrice .
fosse veramente tutto Salesiano . Convien no-
tare come la chiesuola esistente si trova in
istato d' imminente rovina, ed il terreno che
Questa era la spina più acuta che lacerava il Municipio destina per un nuovo tempio è
il cuore di tutti, e specialmente del nostro quello appunto dove sorge provvisoriamente
buon Superiore Mons . Cagliero, il quale ogni il nostro collegio . Noi stavamo quindi sopra
volta dovesse, ne' suoi viaggi tra la Capitale pensiero, quand'ecco la Provvidenza venne
e la Patagonia, toccare Bahia Blanca, ne
a liberarci da ogni impiccio .
portava un ricordo doloroso, facendo ognora
caldi voti, perchè il regno di Cristo fosse
stabilito anche in questo paese, pressochè
abbandonato . Ed il Signore l'ascoltò . -
L'anno 1890, l'ultimo Parroco secolare di
Bahia Blanca rinunziava in mano dell'Ar-
civescovo la direzione della disgraziata Par-
rocchia, per ritirarsi a spiegare altrove le
aspirazioni del suo zelo ; e Mons . Arcivescovo,
in vista di ciò che i Salesiani andavano ope-
rando già da dieci anni nella Patagonia,
credette bene di affidare ad essi anche questa
ultima Parrocchia della sua vastissima Ar-
cidiocesi .
Alla voce del Pastore accorsero tosto i Sa-
lesiani e diedero immediatamente mano al-
l'opera. Fu organizzato lì per lì un modesto
personale, e nella Settimana Santa dello
stesso anno poterono installarsi nella nuova
casa . Se dagli umili principi sogliono i figli
di D . Bosco presagire lo sviluppo di un' o-
pera, noi certamente avevamo ragione di
sperare più d'ogni altro un consolante incre-
mento per l'avvenire . E, grazie al buon Dio,
non fummo delusi ; dove quattro anni prima
non vedeasi che una misera capanna, più
simile a caverna che ad umana abitazione,
oggi sorgono modeste ma spaziose sale, in
cui abbiamo testè potuto dar comoda ospi-
talità a ben tre Vescovi e ad altri distinti
ecclesiastici che si degnarono intervenire
Una generosa donazione . - Preparativi
di una solennissima festa .-
alle nostre feste ; e dove prima cresceva l'or- Un nobile signore portoghese, illustre di-
tica dell'abbandono tra le rovine di antiche scendente del celebre Goffredo, l'eroe della
catapecchie, ora s'innalza un vasto edifi- Gerusalemme liberata, trovandosi padrone
zio, facendo corona ad uno spazioso cortile, d'ingenti capitali e privo di successione, si
gremito di quei medesimi vispi ragazzetti, credette in dovere d'invertire parte delle
che prima ci fuggivano come spauracchi, e sue sostanze in opere pie, e, diede mano
che ora ci sono sottomessi nello studio e nel senz'altro alla costruzione d'una chiesa con
lavoro, si trastullano con noi e ci chiamano collegio annesso. Dapprima non si conob-
padri .
bero le sue intenzioni, ma quando già l'o-
Facendosi sentire la medesima necessità pera volgeva al suo termine, ed ognuno già
d'operare altrettanto per le zitelle, si chia- ammirava l'edifizio slanciarsi nello spazio
marono le benemerite Figlie di Maria Ausilia- con tutta la sveltezza delle sue forme, quel
trice ; e con penosi sacrifizi, e mediante il ge- buon signore manifestò a Mons . Cagliero
neroso concorso dei nostri Cooperatori, si potè che intendeva far di tutto donazione ai Sa-
acquistare un bel terreno, costruire in men lesiani, perchè, con piena libertà d'azione,
d'un anno un vasto locale, che fu teatro vi stabilissero un ospizio o collegio secondo
fnioradel'psrtdelubone
il sistema di Don Bosco . L'elegante cap-
Suore ; e, grazie a Dio, anche tra le ragazze pella fu condotta a termine, e con generosa
ora si vedono riprodotti consolanti trasforma- gara, chi s'incaricò del magnifico altare
zioni .
tutto di marmo, chi del pulpito, chi delle
Ci era dunque già dato di toccar con mano campane, chi dell'harmonium, chi dei lam-
gli effetti della benedizione di Dio ; la chie- padari, ecc ., tutti oggetti artistici nel loro
suola frequentata, i confessionali assiepati, genere ; solo mancava la solenne benedi-
le scuole rigurgitanti di alunni ... . Due cose zione per inaugurarla al divin culto .
però v'erano a desiderare : un tempio ade- Dapprima si pensò ad una solennità piut-
guato alla popolazione ed un collegio che tosto modesta, quale ce la permettevano le

2.5 Page 15

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nostre deboli forze ; ma andò assumendo di fatti la Provvidenza inspirò ad un ottimo
poi da se stessa proporzioni tanto vaste, che signore di mettere a nostra disposizione una
noi medesimi ne maravigliammo .
sala di negozio vuota e convertita in dor-
I poveri figli di Don Bosco furono onorati in mitorio capace di contenerli tutti . Altre per-
quest'occasione nientemeno che dalle primarie sone c'inviarono generosamente materassi,
Autorità ecclesiastiche e civili di tutta la na- brande, lenzuola , coperte, servizi da ta-
zione .
vola, ecc . ; e non mancò persino chi venne
Si cominciò con invitare come padrino della in pensiero di regalarci una buona quantità
cerimonia il medesimo attuale Presidente di polli e tacchini, merce cotanto rara per
della Repubblica, signor Luigi Saen Peña, e le povere marmitte salesiane .
come officiante l'Arcivescovo di Buenos Ai- In mezzo a tanto tafferuglio di prepara-
res ; ed ambidue, al sapere di che si trattava, tivi, arrivò il giorno in cui doveva giungere
accettarono con effusione di cuore, riservan- da Patagones il nostro caro Monsignore .
dosi il diritto l'uno di portar seco tutta la fa- Era la prima volta che visitava Bahia,
miglia, ed il secondo un Vescovo ausiliare con dopo il suo ritorno dall'Europa ; e si trat-
altri ecclesiastici . Al vedere sì facilmente tava perciò di preparargli un ricevimento
ottenuto ciò che reputavamo quasi impossi- che corrispondesse alle esigenze tanto de'
bile, ci trovammo non poco imbrogliati pel ri- suoi meriti, come del nostro affetto per lui .
cevimento ed ospitalità di così distinti perso- Vi giunse col suo segretario D . Pirola otto
naggi ; e crebbe poi a dismisura il nostro im- giorni prima delle feste . Il primo incontro
piccio, quando vedemmo tutta la stampa non fu con tutti i nostri trecento ragazzi schie-
solo della località, ma eziandio di Buenos rati, che gl'indirizzarono scuola per scuola
Aires, occuparsi dell' assunto, e declinare i rispettivamente un saluto ; e all'indomani
nomi dei governatori, ministri, generali, dot- poi si fece una piccola accademia in suo
tori, membri di associazioni, capi della squa- onore, alla quale presero parte tutte le per-
dra marina, direttori generali di scuole, sone più cospicue della città . Mons . Cagliero
giornalisti, ecc ., ecc ., che, attirati non sap- fu oggetto delle ovazioni e dei saluti più cor-
piamo da che forza arcana, sarebbero venuti diali da parte di tutta la popolazione, che
ad accompagnare il Presidente nella sua escur- ammira in lui l'artista, l'apostolo e l'incar-
sione e a prender parte alla nostra festa . nazione dell' ideale di Don Bosco . Fu una
Allora fu un vero scompiglio . Come dare festicciuola intimamente simpatica, dove an-
conveniente ospitalità a tante e così rag- che i nostri ragazzetti riscossero vivi applausi
guardevoli persone? Il nostro Direttore, Don per la loro felice riuscita nel disimpegno
Michele Borghino, non si sgomentò ; e nel- delle rispettive parti .
l'attività che lo distingue provvide a tutto . È noto che simili feste lasciano sempre
- L'addobbo della città, l'alloggio del signor una grande spossatezza in tutti coloro che
Presidente e comitiva , le varie spese di vi devono prendere parte attiva ; ma per
vitto e di viaggio furono addossate a di- noi il lavoro cominciava allora, e le feste
verse Commissioni di signori e signore che non erano che al loro preludio . Dunque a
si tennero altamente onorati di prestare quel lavorare . Qui s'improvvisa una cucina, là
loro servigio ; noi altri poi ci demmo a sgom- s'innalza un arco trionfale, uno prepara l'im-
brare ogni più piccola stanza, portando tutti bandieramento, un altro l'illuminazione, un
il nostro lettuccio chi in un canto , chi in terzo attende alle declamazioni e prepara
un altro . Contammo le stanze libere . Erano nello stesso tempo il refettorio, lo stesso
sei, e sei appunto dovevano essere gli ospiti Monsignore addestra i ragazzi a baciare poi
che avrebbero alloggiato in collegio . Ma le come si deve l'anello all'Arcivescovo... in-
stanze, o meglio cellette, erano prive di ogni somma fervet opus, tutto è vita e movimento .
qualsiasi mobile, come lo esige la regola sa- Così passò veloce il tempo, ed arrivammo
lesiana ; dunque a girare, a cercare, a chia- al giorno 12, in cui la locomotiva ci doveva
mare ; ed in meno d'una giornata già ave- portare i cari ospiti . Col treno delle 4 pom .
vamo dovizia di tappeti, cortine, scrittoi , dovevano giungere i musici e cantori del no-
sofà, seggioloni, lampadari, ecc . ; insomma stro Collegio di Buenos Aires, alla cui e-
tutto l'occorrente per trasformare la nostra sclusiva disposizione aveva messo la Com-
povertà in qualche apparenza di lusso . E pagnia ferroviaria due splendidi scomparti-
la musica? si disse . La nostra cantoria non menti-dormitorio di 1 a classe ; alle 9 poi della
è da occasioni così solenni, e poi una banda sera stessa avevano da arrivare in treno e-
è essenzialmente necessaria : dunque scri- spresso Monsignor Arcivescovo, il Presidente
viamo al buon Superiore di Buenos Aires, e della Repubblica e le alte dignità civili, mi-
venga tutta quanta la musica vocale e stru- litari ed ecclesiastiche . - Noi frattanto pro-
mentale del nostro Collegio di S . Carlo . - curavamo di dimostrare la verità di quel
Ma settanta persone di più da alloggiare detto : Motus in fine velocior ; e quando il fi-
per ben otto giorni non sono bazzecole ; la schio del vapore ci annunziava il felice ar-
casa è piena, in tutti i buchi v'è un letto, la rivo dei piccoli viaggiatori, lo accompa-
cucina è piccola per tante bocche da musici . . . gnammo con un profondo respiro di sod-
Ma la Provvidenza è grande, si osservò . In- disfazione . Tutto era pronto ! Deo gratias!

2.6 Page 16

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Arrivo del Presidente della Repubblica
e dell'Arcivescovo Mous . Aneiros .
Pochi minuti dopo, cominciavano allo scalo
della ferrovia le strette di mano, i cordiali
saluti, le evocazioni di care reminiscenze ;
quindi al suono di una marcia trionfale,
l' esercito dei piccoli artisti, dopo 130 leghe
di viaggio, faceva il suo solenne ingresso
in Bahia, fra la calca degli abitanti .
In questo frat-
tempo succedeva
cosa che non
possiamo pas-
sare sotto silen-
zio . In una delle
ultime stazioni,
dove già sape-
vasi arrivato il
treno presiden-
ziale, Mons . Ca-
gliero aveva a-
vuto fin dal mat-
tino la felice idea
di mandare al-
l'incontro degli
illustri dignitari
una rappresen-
tanza del Clero
e del Circolo
Cattolico per sa-
lutarli rispetti-
vamente a nome
di dette Corpo-
razioni, mentre
un'altra deputa-
zione di distintì
signori doveva
rappresentare il
Municipio ed i
cittadini . Or be-
ne, i nostri due
deputati, dopo
avere ossequiato
Mons . Arcive-
scovo, aspetta-
vano come tutti
gli altri il loro
turno per essere
ammessi alla
presenza del sig .
Presidente . Quando ad un tratto si apre
uno sportello , vi s'affaccia il Direttore
generale delle scuole, e dice ad alta voce : A-
scenda prima il Sacerdote! Era questi il caris-
simo D . Pirola, segretario di Mons . Cagliero,
che rappresentando al vivo nella sua piccio-
lezza l'umiltà e la povertà salesiana, quasi
scompariva tra la folla . Facendo allora un
appello a tutta la sua sveltezza, non che a
tutte le sue cognizioni diplomatiche , d'un
salto fu nel carrozzone del Presidente, che
si degnò intrattenersi con lui alcuni istanti,
chiamando minute informazioni dei Sale-
siani, e rallegrandosi specialmente della pre-
senza in Bahia di Mons . Cagliero . Di fuori
intanto borbottavano, ma non furono intro--
dotti finchè piacque al signor Presidente ac-
commiatarsi dall'umile rappresentante dei Sa-
lesiani e dall'operaio cattolico che l'accom-
pagnava .
Un altro fatto consimile che mette in
chiaro i sentimenti cristiani del primo Ma-
gistrato argentino ebbe pure luogo nella
funzione dell'arrivo . Erano le 9 1/2 di sera,
quando gli illu-
stri viaggiatori
ponevano pie' a
terra in mezzo
agli evviva stre-
pitosi di tutto il
popolo affollato
nella piazza del-
la stazione ; e
dopo un viaggio
penoso di circa
800 chilometri ,
tutti opinavano
che si sarebbero
immediatamente
ritirati nei loro
rispettivi appar-
tamenti per ri-
posare ; ma non
fu così ; il Pre-
sidente aveva
dato ordine che
il corteggio si
dirigesse alla
chiesa . Colà
dunque si dires-
sero le folle en-
tusiasmate, se-
guite da un'in-
terminabile fila
di carrozze di
gala, tra le cla-
morose dimo-
strazioni che e-
cheggiavano da
ogni lato, gli al-
legri concenti
delle bande mu-
sicali, e la splen-
dida illumina-
zione di bengala
che dava all'insieme un aspetto di gaiezza
fantastica . Giunti alla porta dell'umile chie-
suola, entrò primo l'Ecc . Mons . Arcivescovo
che fece l'aspersione di rito, ed in seguito il
sig . Presidente accompagnato dalla sua degna
consorte e dalla figlia . Dietro lui venivano
gli altri illustri dignitari in confusa mesco-
lanza, e per ultimo il popolo che alla prima
filata riempì letteralmente il sacro recinto .
I bravi musici e cantori del nostro Col-
legio di S . Carlo diedero allora la prima
prova della loro perizia, eseguendo maestre-
volmente il celebre Benedictus a voce di te-
nore e basso con cori del Maestro Madonno,

2.7 Page 17

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che fece dimenticare per un istante ai cari
ospiti la stanchezza del viaggio . Poscia
Mons. Aneiros ascese a lato del Taberna-
colo e con voce commossa intonò il Sit nomen
Domini, descrivendo la croce di benedizione
sopra il capo dei magistrati e del popolo
che l'attendevano prostrati in ginocchio . Fu
solamente dopo aver compiuto quest' atto
d'intima pietà, e dopo aver dato questo su-
blime esempio al suo popolo, che il signor
Presidente si decìse ad ascoltare i discorsi
di complimento, per ritirarsi più tardi a ri-
posare .
I due giorni seguenti, 13 e 14, furono im-
piegati dagl'illustri forestieri nel visitare la
città, il porto, la baia, le linee ferroviarie,
gli edifizi e stabilimenti pubblici, ecc ., per
farsi un'idea d'ogni necessità e deficienza, e
potersene occupare nel prossimo periodo legi-
slativo . La sera poi d'ambi i giorni , come
per riposare delle loro escursioni, assistettero
al piccolo trattenimento accademico musicale,
che i nostri giovanetti e le ragazze delle
Suore dedicarono nei rispettivi istituti al
signor Presidente ed all'Ecc .m° Arcivescovo .
I piccoli attori non vennero meno un solo i-
stante alla fama che già si sono acquistata nel
pubblico di notabili artisti in erba ; prova
ne furono gli effusivi elogi e felicitazioni, di
cui largheggiarono tutti , specie il signor
Presidente .
Solenne inaugurazione
della nuova Chiesa e Collegio .
La benedizione della nuova chiesa aveva
avuto luogo privatamente, e tutti gli sforzi
furono concentrati e diretti a procurare che
la festa d'inaugurazione fissata per la do-
menica venisse coronata da una splendida
riuscita .
E qui lascio la parola al giornale della
città, dalla cui descrizione tolgo quanto
segue : « Pochi minuti dopo le 11 antimeri-
diane del giorno di Domenica, il sig . Pre-
sidente della Repubblica, accompagnato dalla
sua numerosa e scelta comitiva e seguito
dalla scolta presidenziale , penetrava nel
Tempio della Pietà, sotto le cui vòlte s'era
già affollato un mondo di gente ; quivi era
la parte più distinta della società . Cento
uomini del 10° reggimento di linea, colla ri-
spettiva banda, stavano schierati sulla strada
di fronte al tempio .
Non vogliamo qui descrivere questo bellis-
simo monumento, perchè già fu ammirato
da migliaia di visitatori, e qualunque de-
scrizione che ne facessimo risulterebbe incom-
pleta . Lì si vede una severità inappuntabile
unita alla più squisita bellezza di propor-
zioni .
Immediatamente i sacri ministri salirono
all'altare, e diedero principio alla solennissima
Messa pontificale, officiata dall' Ecc .mo Mons.
Giov . Cagliero, Vescovo titolare di Magida,
e servita da distinti sacerdoti. Il lato sinistro
era occupato dall'Ecc .m° signor Arcivescovo di
Buenos Aires, dall'Ecc .m° Vescovo Ausiliare
Mons . Espinosa e da un famigliare ; alla diritta
stava il Vescovo celebrante e gli altri sacerdoti .
Il Presidente coi ministri, governatori e dodici
generali formavano una lunga fila che mi-
surava tutta la lunghezza della nave, e di-
rimpetto a quella schieravasi un'altra fila
consimile formata dall'elemento civile . La
banda ed i cantori del Collegio Salesiano di
S. Carlo eseguirono una Messa di stile vera-
mente religioso ; parevano involgere nelle
loro armonie le cose della terra per innal-
zarle fino al coro degli angeli . Persone in-
telligenti, e fra quelle il medesimo Presidente,
assicurarono che neppure nella cattedrale di
Buenos Aires s'odono Messe più solenni e
meglio eseguite . Quantunque profani, abbiamo
apprezzato la sicurezza, la precisione e la
disinvoltura con cui, musici e cantori, disim-
pegnarono le loro parti ; parevano maestri spe--
rimentati, benchè quasi nessuno toccasse i
17 anni .
» Il R. P . Gesuita, Camillo Giordano fu elo
quentissimo. Con elegante fraseggiare e con
forti ed appropriati argomenti ci ha dimo-
strato la necessità delle case del Signore .
Che sarebbe dei ricchi, dei potenti, di quei
che cercano solo di godere sulla terra, se i
poveri che soffrono e piangono non avessero
un tempio per inspirarsi alla rassegnazione
per mezzo della fede, contemplando le piaghe
del Redentore aperte dall' amore a' suoi fe-
deli ? Solo la Religione può contenere i disor-
dini e gli eccessi . Parlò quindi della bella ar-
monia che deve sempre regnare tra la mitra e la
banda bianco-celeste , fra la Chiesa e lo
Stato, e finì per implorare le celesti bene-
dizioni sopra l'Arcivescovo e la Chiesa ar-
gentina, sopra il Presidente e la nazione,
sopra i magistrati e le leggi , sopra i gene-
rali e l'esercito, sopra governatori e popoli .
Una speciale benedizione chiamò poi al
sommo Iddio per i generosi oblatori e per
la Congregazione Salesiana, chiamata a sal-
vare tante anime in quel tempio ed a rico-
verare tanta gioventù abbandonata in quel-
l' Ospizio. - Finita la Messa, la comitiva
presidenziale passò al Collegio contiguo,
dove il notaio lesse ad alta voce la scrit-
tura di donazione che firmarono i due con-
sorti d'Abreu, il Presidente, l'Arcivescovo,
Mons . Cagliero , Mons. Espinosa, le due
prime Autorità di Bahia ed il notaio . -
Poscia il signor Presidente prese la parola
e disse che si teneva altamente onorato di
sottoscrivere quel documento, perchè con
chiese, collegi ed ospizi si fanno grandi i
popoli . Lodò la generosità dei fondatori della
nuova chiesa, e si congratulò con Mons . Ca-
gliero del regalo che in suo nome si faceva
alla Società di Don Bosco, a cui la Repub-
blica intera doveva già tanti benefizi . La
bella improvvisazione riscosse nei presenti

2.8 Page 18

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fragorosi applausi ; dopo di che il Presi-
dente medesimo , accompagnato dalla sua
degna consorte, distribuirono medaglie com-
memorative dell'atto . »
Le nostre feste dovevano seguitare all'in-
domani collo stesso splendore e solennità ;
ma i nostri illustri ospiti non potevano fer-
marsi più a lungo tra noi, e la mattina del
lunedì ripartirono per alla volta della capi-
tale, dopo le cerimonie di commiato, dove si
ripeterono con effusione di cuore le proteste di
avesse il Signore un tempio dove fissar sua
dimora con noi ; mentre finora andò errando
col Missionario ed abitando sotto le sue po-
vere tende, in tentoriis . Vaticinò a Bahia
Blancaun progresso non lontano, ed all'O-
spizio di recente inaugurato un avvenire im-
portantissimo . - La circostanza di trovarsi
situato nei sobborghi della città gli porse il
destro di farne un parallelo coll'Oratorio di
Torino, col Collegio d'Arti e Mestieri di
Buenos Aires e coll'Ospizio di San Paolo nel
Brasile, che, costrutti da principio in pa-
raggi pressochè disabitati, divennero in poco
tempo centrali e frequentatissimi ; salutava
quindi le future falangi di giovanetti che a-
vrebbero trovato in quell'asilo ricovero e
salvezza .
Fausti presagi per la città di Bahia Blanca .
completa soddisfazione, le vive congratula-
zioni, le promessa di generosi soccorsi ; tut-
tociò in mezzo alle festose acclamazioni di
ripetuti evviva, ed alle armonie dei mu-
sicali strumenti . Non per questo furono
però sospese le sacre funzioni del pro-
gramma ; ed all'ora indicata, pieno il tempio
un'altra volta di fedeli, il Rev . D . Celestino
Pirola cantava con robusta voce la seconda
Messa solenne, cui tornavano a rispondere
le voci argentine dei figli di Don Bosco, con
le note brillanti del M . Lucchini . Tutto il
popolo si beava in quella soavità di musica,
che a noi ricordava le belle e divote funzioni
dell'Oratorio di Torino .
Era questa la funzione che doveva por
termine a tutte quante le feste ; era perciò
naturale che il nostro capo, Mons . Cagliero
rivolgesse la parola al pubblico . Così fece,
e coll'abilità ed entusiasmo che lo distin-
guono . Dopo d'aver ringraziato i due con-
sorti d'Abreu a nome di D . Bosco e dei Sa-
lesiani, si rallegrò di vedere che anche in
mezzo alle immense solitudini della Pampa
E Monsignore, nella pratica estensione
delle sue viste, parlava con conoscenza di
causa ; infatti, poco dopo la visita presiden-
ziale, tutta la stampa di Buenos Aires trattò
in lunghi articoli dell'importanza primaria
di questa città . - Fu chiamata la futura
Liverpool della Repubblica argentina ; si
trattò di stabilire all'entrata della sua bella
e comoda baia il porto militare, che ne fa-
rebbe come la Spezia della nostra Italia ; si
conchiuse essere necessario di condurre a ter-
mine la linea ferroviaria che deve metterla in
comunicazione con tutte le provincie dell'in-
terno e col Chilì ; ed allora che avvenire per
Bahia, come punto strategico e commerciale !
Situata nel centro della costa Argentina e
press'a poco alla stessa latitudine del porto
militare della nazione rivale, farebbe equili-
brio alle sue forze navali , potendosi di qui
far pervenire in poco più di 24 ore forze
marittime e terrestri a qualunque punto della
Repubblica . Come centro commerciale poi
verrebbe ad abbracciare una immensa zona
produttiva, e diventerebbe senza dubbio
emula, se non superiore, alla stessa Buenos
Aires, per moltissime ragioni di preminenza ;
come sarebbero la maggior comodità di af-
fluenza e d'imbarco per le merci in più breve
spazio di tempo e con minor dispendio di
danaro, la maggior facilità che presenta per
l'entrata ed uscita dei bastimenti, e persino,
ciò che parrebbe assurdo a prima vista, un ab-
breviamento notabile di viaggio ; poichè dal-
l'altezza, in cui deve collocarsi un bastimento
per imboccare il Rio della Plata, v'è assai più
distanza a Buenos Aires che a Bahia (1) .
Tutte queste ed altre consimili ragioni, come
sarebbe l'idea non del tutto irrealizzabile di
costituirla capitale della Provincia, ci fanno
(1) La situazione geografica di Bahia Bianca è la
seguente :
62° long. Ovest Mer. Greenwich
39° lat . Sud -
-
a metri 14.83 di elevazione sopra il livello del mare .

2.9 Page 19

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sperare con qualche fondamento non solo
nella possibilità, ma ben anche nella realtà
d'un futuro progresso materiale per la no-
stra piccola città ; ed è per questo che ci
adopriamo ancor noi di stabilire profonde
basi ad un altro progresso mille volte più
importante, e senza del quale non è pos-
sibile ogni qualsiasi progresso, il progresso
religioso e morale della futura popolazione,
la gioventù!
II nostro amatissimo Monsignore, prima
di restituirsi alla vicina Patagonia, volle
stare ancora con noi otto giorni e li im-
piegò a dettare col suo segretario un triduo
di spirituali esercizi ai 600 alunni del nostro
Collegio ed a quello delle Suore di Maria
Ausiliatrice .
Ora, grazie a Dio , le nostre feste sono
finite con generale soddisfazione , e noi ri-
tornando alle nostre normali occupazioni,
innalziamo un inno alla pietosa Provvidenza
che ci ha protetto e protegge sempre tanto
visibilmente, servendosi come strumento dei
nostri buoni Cooperatori ; e siamo intima-
mente persuasi che, se oggi ci ha regalato
un tempio ed un Ospizio, che risponde ap-
pena appena agli attuali bisogni, domani,
quando questi bisogni aumentino, saprà in-
spirare ad altri generosi che vengano in
nostro aiuto, o coll'influenza del potere o
coi capitali delle loro fortune .
Ma basta per ora, giacchè m'accorgo d'a-
vere omai oltrepassato i limiti d'ogni bre-
vità . Alias, alia . Riceva, Rev . Padre, i sa-
luti dei suoi figli di Bahia Blanca, e bene-
dica questo
Suo figlio in G . C.
Sac . CARLO DALL'ERA .
I PROGRESSI DELL'OPERA SALESIANA
NELLA CAPITALE DEL CHILI'
Ci scrivono da Santiago questa lettera che noi
riproduciamo ad edificazione de' nostri Coope-
ratori
Santiago, 11 Luglio 1894 .
trice , non tanto solennemente come si fa costi ,
ma certo nel miglior modo che per noi si sia po-
tuto . In tal giorno inaugurammo un bellissimo
quadro di Maria Ausiliatrice, ed un nuovo altare
maggiore in marmo ; l' uno e l' altro costano 16
mila lire incirca .
È da notare che il quadro , il quale uguaglia
in grandezza ed in bellezza quello di Torino ,
fu tutto pagato con offerte fatte alla Vergine per
grazie ricevute . Maria Ausiliatrice volle pagare
Essa il quadro in Santiago, come lo aveva pagato
in Torino l'anno 1868 . - Vari signoriesignore
delle più cospicue famiglie di questa caritatevole
città vollero onorare di loro presenza la nostra
festa, e nella loro generosità non dimenticarono
i nostri poverelli . Le spaziose gallerie del tempio
erano occupate dai convittori del collegio, più da
quelli del collegio di Valparaiso e del Patrocinio
di S. Giuseppe, formando un bel numero di cin-
quecento alunni Salesiani . Non mancavano per
certo le Figlie di Maria Ausiliatrice delle due
Case esistenti, con una parte delle loro numerose .
alunne . Le unisco un articolo del miglior gior-
nale cattolico del Chili e la prego a volerlo in-
serire nel Bollettino Salesiano .
Mi permetta aggiungere, prima di finire, che
alcuni mesi or sono abbiamo ricevuto una no-
vella prova della bontà dell' Illustre Prelato che
governa questa Arcidiocesi . Mons . Casanova, che
predilige i figli di Don Bosco, e loro affidò la
direzione del vasto Collegio detto « Patrocinio
di S . Giuseppe » che novera al presente 200 al-
lievi studenti interni .
Quell'anima santa che fu Don Biagio Cañas, il
Don Bosco di questa città, che fondò quest'istituto,
avrà sorriso dal Cielo al veder compiuto il sogno
dei suoi ultimi anni .
In questa cattolica Nazione regna un grande
entusiasmo per le Opere Salesiane , a tal punto
che se la scarsità del personale non fosse un osta-
colo insuperabile, potremmo anno per anno du-
plicare le nostre scuole e i nostri laboratorii .
Il nostro Direttore D . Domenico Tomatis par-
tirà per l'Europa verso il fine del mese ; lo lascino
ritornare presto accompagnato da un buon nu-
mero di maestri, ed i nostri Superiori non avranno
mai a pentirsi di essere stati generosi verso il
Chili, dove D . Bosco ed i suoi figli sono già
tanto conosciuti ed amati .
Termino la presente per non abusare della sua
bontà e salutandola con affetto mi dichiaro
Suo aff.mo figlio
Sac . GIOVANNI FOSSATI .
STIMATISSIMO SIGNORE,
Fino ad ora il Bollettino Salesiano ha pubblicato
assai poche notizie riguardanti questa Casa, chia-
mata prima « Asilo de la Patria » ed ora « Talleres
Salesianos de Nuestra Señora del Carmen » . In poco
più di due anni trascorsi dalla sua fondazione ha
fatto grandi progressi : forse maggiori di qualun-
que altra fondazione analoga nell' America del
Sud . Lavorano attualmente nei laboratorii di que-
sta casa 200 giovani e circa 30 maestri ; più della
metà del lavoro si deve respingere per la troppa
abbondanza .
Anche la nostra bella chiesa ha fatto un passo
avanti, ed è appunto sopra ciò che vorrei occu-
pare brevemente l'attenzione sua . '
Il giorno 17 dello scorso mese di giugno cele-
brammo la festività della nostra Madre Ausilia-
Ecco ora l'articolo del giornale El Porvenir del
21 giugno intorno alla Solenne inaugurazione del-
l'altare di Maria Ausiliatrice nella Chiesa della
Gratitudine Nazionale
In mezzo al tumulto ed all'agitazione di contrarii
interessi materiali, tra l'egoismo che il lusso ge-
nera, la fede che se ne va e la corruzione che c'in-
vade, consola vedere gli sforzi e l' entusiasmo
messo in opera dai buoni per trarci sulla via del
bene .
Con questo fine i Rev . Sacerdoti Salesiani hanno
inaugurato in questi giorni nella Chiesa della
Gratitudine Nazionale un grandioso quadro di
Maria SS . Ausiliatrice, sotto il cui patrocinio sono
collocato tutte le Case ed Opere Salesiane , tanto
da potersi dire che, se Don Bosco fu l'apo-

2.10 Page 20

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stolo di Maria Ausiliatrice questa è la fondatrice
e propagatrice di tutte le Opere Salesiane . Tutti,
cattolici ed indifferenti, ammirano gli innumere-
voli prodigi di carità, di virtù e d'ingegno realiz-
zati da quell'infaticabile apostolo della gioventù,
che tutti conosciamo sotto l' umile nome di Don
Bosco, il quale oggi è simbolo di carità , di an-
negazione e d'eroismo . Or bene a quanti cercavano
conoscere il segreto della sua prodigiosa attività
e sorprendente fecondità di opere umanitarie, egli
rispondeva : Maria Ausiliatrice è quella che fa
tutto . Ed eccovi spiegato lo sviluppo straordina-
rio delle Case Salesiane nel Chilì , sopratutto in
Santiago, dove due anni appena di tempo basta-
rono a dar vita a numerosi laboratorii per mol-
teplici industrie, sostenuti con splendore ogni dì
crescente .
Ottimamente fecero il Rev . D . Domenico Tomatis
e gli altri suoi confratelli in adoperarsi ad ele-
vare nel tempio della Gratitudine Nazionale un
altare che ne fosse simbolo, dedicato a Maria A-
iuto dei Cristiani, che sembra esserlo in special
modo pei figli del Chili .
Sarebbe qui opportuno narrare i sacrifici fatti
dai Salesiani per riunire i 16 mila franchi, valore
del quadro e dell'altare , ma diremo solamente
come Maria venisse loro in aiuto . La pietosa e
rispettabile signora Domitilla Silva di Gomez, af-
fine di ottenere la guarigione da una tenace e
penosa infermità di sua figliuola Maria Luigia ,
ne chiese la grazia a Maria Ausiliatrice, ed ebbe
la sua figlia perfettamente sana in pochi giorni,
con meraviglia di quanti la videro guarita, aven-
dola conosciuta inferma durante cinque anni . Ri-
conoscenti per la grazia ricevuta, la Maria Luigia
è novizia tra le Suore di Maria Ausiliatrice, e la
madre mantenne la promessa di adoperarsi per
vederne compiuto il bellissimo quadro .
L' altare consta di due corpi : una grandiosa
tela opera dell'eccellente artista nazionale Pietro
L . Carmona, rinchiusa in una preziosa cornice di
forma gotica ornata e dorata con isquisita ele-
ganza ; le dimensioni del quadro sono di metri
9, 30 per 6, 30, maggiore di quanti si trovino nelle
chiese del Chilì . Le persone intelligenti che am-
mirarono il quadro del Lorenzoni in Torino, non
san discernere l' originale dalla copia , talmente
è questa perfetta e felice . Il secondo corpo è for-
mato dall'altare di marmo a varii colori , sem-
plice, ma bello ed elegante .
Sono grandemente meritevoli della nostra gra-
titudine i buoni Salesiani che abbandonarono pa-
tria e famiglia per venire a noi, portandoci
sotto del loro umile manto non la pace o la guerra,
come gli ambasciatori di Cartagine, ma la virtù,
il lavoro produttivo, il loro esempio e la loro pa-
rola, e sopratutto l'Aiuto di Maria .
Il primo a compiacersi di tali singolari bene-
fici fu il nostro degnissimo Arcivescovo, il quale
si affrettò a solennizzare con la sua presenza la
consolante funzione, benedicendo il quadro di Ma-
ria ed assistendo in cappa magna alla Messa can-
tata .
Questa poi lascierà un ricordo imperituro ; ci
pareva udire uno di quei magnifici cori che dal-
alto della Cappella Sistina riempiono il cuore
di una celeste pace colla dolcezza delle loro ar-
monie. Quanta pazienza impiegata dai Salesiani
per concertare tante voci ! e quanto volte all' u-
dirne la soavità gli occhi riempivansi di lagrime !
Alcuni credettero che vi fossero artisti da teatro, al-
tri assicuravano che varie parti furono cantate da
giovanette . Nulla di ciò ; tutto era colà salesiano ;
la Messa di Mons . Cagliero, i Sacerdoti che la di-
rigevano ed eseguivano, i cori dei giovanetti che
cantavano, poveri contadinelli trasformati colla
pazienza in giovani artisti . E l' orchestra ? di-
rete voi : un harmonium e varii strumenti della
medesima banda formata coi giovani del colle-
gio . - Qual cattolico, che dico, qual chileno ne-
gherà il suo obolo ad un' opera tanto civilizza-
trice, tanto grande e cristiana ?
In nome dei Rev . Salesiani ringraziamo i si-
gnori Padrini e Madrine e tutte le persone che colla
loro presenza, con le loro limosine e servigi coo-
perarono allo splendore di questa festa , come
avevano cooperato alla costruzione del gran qua-
dro e dell' altare di Maria Ausiliatrice . Ringra-
ziamo in particolar maniera il Rev . Padre Marquez
del S . C . di Maria che con parola armoniosa e
chiara , con stile semplice ed elevato provò che
in ogni tempo Maria fu l'Aiuto dei Cristiani, e in
modo speciale dei Chileni .
Il sunnominato nostro Missionario D . Domenico
Tornatis, dopo diciannove anni di apostoliche fa-
tiche in quelle lontane regioni , il giorno 4 di
settembre u . s . giungeva all' Oratorio di Torino
cordialmente ricevuto dai nostri Superiori ed
allievi . Presentemente occupato nel dettare Eser-
cizi spirituali nelle varie Case Salesiane , ripar-
tirà ai primi di novembre accompagnato da un
numeroso stuolo di Missionari Salesiani che an-
dranno ad accrescere il numero di quelli che già
lavorano nel Chilì .
Pei lebbrosi di Agua de Dios . - Nel-
l'aprile e maggio scorsi, mentre Don Unia stava
ancora a Torino, andò ad Agua de Dios Don E-
vasio Rabagliati, Superiore della Casa Salesiana
di Bogotà , per dare una Missione e dettare il
mese di Maggio a quei poveri lebbrosi . Il tutto
riuscì con grande soddisfazione per parte dei
lebbrosi e per parte dei missionari . Durante la
Missione vi furono 2000 comunioni e nella no-
vena e festa di Maria Ausiliatrice 1200 . La popo-
lazione del Lazzaretto presentemente monta a 2000
persone : gli attaccati dalla lebbra sono 800 , tra
i quali da due anni a questa parte fanno prodigi
di carità e di vero eroismo le venerande Suore
della Carità .
Per gli Indii della Colombia . - I gior-
nali dell'America del Sud annunziano come i Sa-
lesiani della Colombia incominceranno di questi
mesi ad inoltrarsi tra gli Indii di quella Re-
pubblica . Noi raccomandiamo quindi alle pre-
ghiere dei nostri lettori il buon esito di questa
nuova Missione, che era già da molto tempo desi-
derata dall' Arcivescovo di Bogotà e dal nostro
Rev . Superiore D . Rua .
**
Una testimonianza ufficiale. - IlGo-
vernatore del Territorio del Rio Negro , (Pa-
tagonia) , sig. Dott . Felix Benavidez,inua
memoria presentata sul principio di quest' anno
all' Ecc. Ministro degli Interni della Repubblica
Argentina , parlando dell' istruzione pubblica di
quel territorio , dice come « essa non è abban-
donata , mercè il grande aiuto apportato dall' I-
stituzione Salesiana , i cui Sacerdoti inculcano ai

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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fanciulli ed agli adulti , colla Fede Divina , i
principii d'una morale e civilizzatrice istruzione . »
E ad incoraggiamento dei Salesiani e delle Suore
di Maria Ausiliatrice, egli fa passare in rassegna
quello che i detti Salesiani e Suore di Maria Au-
siliatrice vanno facendo colle Chiese , Scuole e
Laboratorii in Viedma, Patagones, Pringles, Co-
nesa, Choele-Choel, Roca e Chosmalal . Otto cap-
pelle sono aperte al divin culto in quel territorio,
nove ospizii, ed un ospedale ; e poi vi sono vari
Sacerdoti ambulanti , che vanno a dar Missione
nei centri abbandonati .
Una visita alla Scuola Agronomica
di Uribelarrea . - Scrive un signore in data
del 16 giugno al Cristoforo Colombo di Buenos-
Aires : « Ho visitato ieri la colonia agricola affi-
data ai Salesiani presso Buenos Aires dal sig .
Michele di Uribelarrea . Quantunque non sia che
in embrione quell'opera, sono rimasto però real-
mente sorpreso nel vedere sei paia di buoi , che
tiravano sei aratri guidati da giovinetti, che con
una serietà e gravità straordinaria rompevano il
terreno e tiravano dei solchi passabilmente di-
ritti . Uno di essi, che seppi poi chiamarsi Garay,
si distingueva fra tutti , e pareva un vecchio a-
gricoltore , tanta era la sua attenzione nel fare
bene il suo lavoro . Il sig . Uribelarrea, accompa-
gnato da vari signori, osservava da lungi con
compiacenza lo spettacolo grato del lavoro dei
fanciulli, e alfine esclamò : Spero di vedere fra
breve cinquanta aratri e non sei solamente, gui-
dati da quei cari fanciulli che fanno tanto onore
ai loro maestri . - Fanno certamente opera più
utile quelli che formano degli agricoltori intelli-
genti, che non coloro che fanno dei politicanti o
degli empleomani.
L' isola Dawson . - Un giornale chileno
parla dei grandi progressi che fa la Missione Sa-
lesiana nella Terra del Fuoco e specialmente nel-
l'isola Dawson conceduta per vent'anni a Don
Giuseppe Fagnano , Prefetto Apostolico . Vista
dalla baia , la Missione presenta l' aspetto di un
paesello . Vi è una cappella, una gran casa, dove
sono radunati gli Indii, dove sonvi le scuole pei
ragazzi e le ragazze, ed i laboratorii per insegnare
i differenti mestieri ai giovani Indii , tra i quali
si è già formata una piccola banda di musica .
Le scuole per le fanciulle sono dirette dalle Suore
di Maria Ausiliatrice .
A Lima, accanto all' Oratorio festivo diretto
dai Salesiani , di quest' anno si è pur dato prin-
cipio anche ad un Ospizio pei fanciulli poveri ed
abbandonati.
I Salesiani nella Bolivia? - Mentre il
giorno 5 di agosto nel collegio S . Carlo di Almagro a
Buenos Aires si celebrava una solennissima festa,
coll' intervento delle LL . EE . RR . M. Aneiros ,
Arcivescovo di quella città, Mons . Espinosa, Mons .
Lasagna, Mons . Echague, il Presidente della Re-
pubblica Argentina, il Console del Brasile, varii
altri illustri signori ed una buona rappresentanza
di Antichi Alunni di quel Collegio, D . Costama-
gna, Ispettore delle Case Salesiane dell'Argentina
riceveva la seguente lettera di S . E . il Presi-
dente della Bolivia
Cochabamba, 11 Luglio 1894.
Mio caro amico,
Nella mia convalescenza da una lunga infer-
mità , che mancò poco mi depositasse all' altra
sponda , ho ricevuto la sua molto gradita del
mese di maggio ; in risposta debbo darle la gra-
tissima notizia che, grazie ai suoi buoni uffici in
primo luogo, a quelli del Delegato Apostolico in
Lima, Mons . Macchi, e di altri amici, mi son messo
in relazione coll'ottimo sig . D . Rua che mi aiuta
e mi offre di mandarmi i Salesiani in novembre .
La mia malattia ha interrotte le trattative già
rinnovate ; ho mandato un progetto di contratto,
autorizzazione per le spese ecc . ecc . Credo che
potrò presentarle fra breve due o tre semenzai .
Del che sia benedetto Iddio ed anche S . S . Leone
XIII che mi ha da aiutare col suo augusto inter-
vento .
La mia scrittura è brutta, e pessima nella con-
valescenza ; ma con lei non posso impiegare se-
gretario .
Preghi per me, Padre, ed una buona stretta di
mano amica dal suo aff.m o
MARIANO BAPTISTA .
Una retribuzione . - Togliamo dalla Pa-
tria di San Paolo nel Brasile il seguente comu-
nicato
Ministero degli Affari della guerra-Rio Janeiro .
2 di Maggio 1894 .
Signor Comandante della Divisione delle Ope-
razioni Militari in Nictheroy .
Considerando che i Rev. Padri Salesiani , su-
bito al principio della rivoluzione , che per sì
lungo tempo afflisse la nostra patria , cedet-
tero spontaneamente e senza interesse il loro
Collegio di Santa Rosa, affinchè vi fosse installato
un ospedale per ricevervi gli eroici difensori della
Repubblica e avendo in grande considerazione
gl'indimenticabili e segnalati servigi che quei
virtuosi sacerdoti prestarono in giorni sì funesti,
soccorrendo gl'infermi , non solamente con le
consolazioni della Religione, della quale sono de-
gni ministri , ma eziandio colle sollecitudini , le
cure ed altri benefizii materiali che la carità in-
spira, il signor Maresciallo Vice-Presidente della
Repubblica decreta che dalla Cassa Militare co-
stì esistente sia consegnata al Superiore del detto
Collegio la somma di dieci contos de reis , in
nome della gratitudine nazionale verso di quel-
l'Istituto di educazione, che tiene aperte le sue
porte all' infanzia poco favorita dalla fortuna, e
che, a titolo di carità, imparte l' insegnamento a
molti giovanetti . Salute e fraternità .
BIBIANO SERGIO MACEDO
da Fontoura Costallat .
Comando della Divisione delle Operazioni Mi-
litari in Nictheroy, 4 Maggio 1894 .
Al Rev . Padre Superiore del Collegio de' Sa-
lesiani in Santa Rosa .
Dominato dal più vivo sentimento di gratitu-
dine, vi notifico che con Avviso del Ministero
della Guerra de' 2 del corr . mese, mi fu dichia-
rato che il Maresciallo Vice-Presidente della Re-
pubblica, prendendo in considerazione che subito

3.2 Page 22

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al principio della rivoluzione cedeste spontanea- vigilante . La sua vita infatti fu ripiena, fino
mente e senza interesse il vostro stabilimento
collegiale, perchè ivi fosse installato un ospedale
per ricevervi i difensori della Repubblica, e dando
la maggior importanza ai servigi indimenticabili
e segnalati che prestaste agli infermi in giorni
sì funesti, non solo con i conforti della Religione,
del a quale siete degni ministri, ma eziandio con
le sollecitudini, colle cure e benefizii che la ca-
rità inspira , determinò che la Cassa Militare di
questa Divisione vi consegnasse la somma di
dieci contos de reis, la quale rappresenta un soc-
corso dato in nome della gratitudine nazionale
al vostro Istituto di educazione, che tiene aperte
le sue porte all'infanzia poco favorita dalla for-
tuna, impartendo gratuitamente l' insegnamento
a molti giovanetti .
» Testimone oculare della carità evangelica che,
come Ministri della più sublime delle Religioni,
quella che ha per base l' amore al nostro pros-
all'ultimo de' suoi giorni, di opere sante,
tutte dirette alla maggior gloria di Dio ed
alla salute delle anime . Per restringerci so-
lamente ai ventiquattro anni, dacchè prese
a reggere la vastissima Diocesi di Buenos
Aires, diremo come egli compì più e più
volte la visita pastorale e dovunque apriva
una Missione, in cui egli era sempre il primo
a predicare, infaticabile nel tribunale di pe-
nitenza, dolce e forte in correggere, pru-
dente ed illuminato nel consigliare, accessi-
bile per tutti, amabile, famigliare special-
mente coi fanciulli, cui voleva un gran bene,
caritatevole coi poverelli e generoso oltre
ogni dire egli insomma si era fatto tutto a
tutti per guadagnare tutti a Cristo . Di lui
si può veramente dire che morisse sulla
simo, dispensaste a coloro che, combattendo per
una causa giusta e santa , caddero vittima del
dovere ; ed essendo stato io stesso fra i capi dei
valorosi difensori di questa città , quello a cui
toccò più da vicino ammirare la vostra amo-
rosa sollecitudine nel lenire i dolori dei nostri
fratelli, che in cotesto santuario di provate virtù
trovarono alle ferite del corpo il lenitivo, che som-
ministra la scienza coltivata da coraggiosi apo-
stoli, come per le amarezze dei loro cuori la
consolazione e il balsamo che arreca la parola
addolcita dalla più sublime rassegnazione ; com-
prenderete facilmente la giusta ambizione che io
provo in questa occasione, comunicandovi l' atto
col quale il Governo del mio paese dà al mondo
intiero la più solenne testimonianza de' suoi sen-
timenti verso quelli che cooperarono all' esalta-
breccia, giacchè negli ultimi mesi precedenti
manifestava uno zelo, un'attività sorprendente
nel predicare, senza tregua, qua e colà, mis-
sioni, una delle quali ebbe termine colla fine
di agosto .
Mons . Aneiros, figlio ossequentissimo al
Sommo Pontefice, riceveva sempre le deci-
sioni di lui coi sensi della più sincera sud-
ditanza, le commendava con opportuni ri-
flessi, e poi s'adoperava a tutt'uomo e colla
voce e coll'esempio, perchè ovunque e da
tutti fossero accolte con venerazione ed os-
servate con esattezza . In tempi tristi ebbe
a sostenere terribili lotte anche per tutelare
l'onestà e la giustizia in quella Repubblica
zione e felicità della Nazione, della quale è rap-
presentante .
Furono dati gli ordini necessarii, perchè a voi
o alla persona da voi competentemente autoriz-
zata innanzi alla Cassa Militare, situata lungo la
spiaggia di Jcarahy, sia consegnata la somma pre-
detta. Salute e fraternità .
FRANCESCO DI PAULA ARGOLLO
Generale di Brigata »
e non amareggiare il cuore del Papa .
Riguardando negli Ordini, nelle Congre-
gazioni religiose altrettante fortezze o scòlte
per la Chiesa, lo zelante Arcivescovo di
Buenos Aires durante il suo lungo governo
procurò che molte se ne introducessero nella
sua Diocesi, e di tutte egli fu sempre pro-
motore e protettore caldissimo .
A lui poi si dove in modo speciale l'evan-
Ci rallegriamo sommamente nel vedere che il
Governo Federale riconosce con atto pubblico
gl' importanti servigi prestati dai Sacerdoti cat-
tolici in epoca assai calamitosa .
gelizzazione della Patagonia per mezzo dei
Salesiani . Quando fu a Torino, nel giugno
1877, ci contava come, prima ancora che il
nome di Don Bosco fosse noto nell'America,
il suo antecessore aveva veduto in sogno
una falange di generosi che, varcando l'o-
ceano, s'avanzavano in quella Diocesi a
prendersi cura dei fanciulli ; ed esprimeva
la sua grande consolazione , perchè fosse
MONSIGNOR LEONE FEDERICO ANEIROS
toccato a lui la realtà di un sì bel sogno . Ed
infatti fa dopo sue replicate istanze che il
Arcivescovo di Buenos Aires
S . Padre Pio IX dava ordine ai figli di
Don Bosco di andare nell'Argentina , dove
in Mons . Aneiros trovarono sempre un be-
L'Arcidiocesi di Buenos Aires nell'Argen- nefattore insigne, un caro amico, un padre
tina piange inconsolabile la perdita del ve- tenerissimo ; fa col suo appoggio e favore
nerato suo Pastore . Il virtuoso, l'invitto che nell'Argentina i Salesiani e le Suore di
MONS . LEONE FEDERICO ANEIROS, la notte Maria Ausiliatrice s'estesero tanto da nume-
dal 3 al 4 settembre, veniva quasi improv- rare più di venti case ; e fu in seguito a sua
visamente da Dio chiamato a ricevere il domanda che D . Bosco inviava i Salesiani
premio delle sue apostoliche fatiche . La nella Patagonia ed il S . Padre Leone XIII
morte venne a lui a guisa di un ladro, vi erigeva il Vicariato Apostolico nel 1883 .
come dice il S . Vangelo, ma lo ha trovato Il nome di Mons . Aneiros va quindi in-

3.3 Page 23

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separabilmente legato alle Missioni Salesiane,
come quello del loro iniziatore e del loro più
grande promotore . La sua morte però ha
gettato nel lutto tutta la Pia Società Sale-
siana, e specialmente quella numerosa schiera
de' suoi membri che lavorano nell'America .
Ecco la lettera che ci recava il doloroso an-
nunzio
AMAT . mO E REV . mO SIG . DON RUA,
Buenos Aires, 4 Settembre 1894 .
All' albeggiare di questo giorno, una fu-
nestissima inaspettata notizia veniva a get-
tarci nel più profondo dolore . Il nostro
incomparabile benefattore, il venerato padre
dei Salesiani dell'Argentina, l'Ecc.emoR°v
Arcivescovo di Buenos Aires, Mons . Leone
Federico Aneiros, la notte scorsa venne im-
provvisamente rapito dall'Angelo della morte.
Questa catastrofe ci ha tanto più com-
mossi, quanto meno era aspettata . Il vene-
rando nostro Pastore nello scorso mese prese
parte, con le LL . EE . RR .me Mons . Espinosa
e Mons . Lasagna, alle belle feste che gli
Antichi Alunni del nostro Collegio di S . Carlo
celebrarono in onore dell'antico loro Diret-
tore . Dopo d'allora non si seppe alcuna no-
tizia che facesse temere tanta sciagura . Anzi,
fino alle 10 1/2 pom. di ieri pareva che Mon-
signore stesse bene ; ma, mentre si coricava,
fu sorpreso da un attacco al cuore così vio-
lento che in pochi minuti spense quella pre-
ziosa esistenza . Lo stesso Mons . Espinosa, che
trovai or ora nella Curia , mi narrò come
appena ebbe tempo dì accorrere e prestargli
gli estremi conforti religiosi, assistendolo pure
la pietosa sua sorella molto attempata, che
con lui condivise per tutta la vita le opere
di carità e di religione, come una delle sante
donne che seguivano gli Apostoli o come
una sorella di Lazzaro .
Monsignor Aneiros aveva 68 anni di età,
dei quali 24 passati nelle cure pastorali di
questa vastissima Archidiocesi . Pieno di apo-
stolico zelo, spese tutta la vita nel far co-
noscere ed amare Iddio e nell'estendere il
suo santo regno . Solamente il venerdì ultimo
dello scorso agosto era ritornato dalla Mis-
sione di Bragado, popolazione importante
della provincia di Buenos Aires, ed il 30,
giorno di Santa Rosa, aveva predicato per
ben un'ora con ammirazione di tutti .
Una delle glorie più pure di Mons . Aneiros,
e da tutti riconosciuta, è quella di es-
sere stato benevolo protettore e promotore
di tutte le Congregazioni religiose, che ebbe
la bella sorte d'impiantare e veder fiorire
durante il suo lungo governo . Quanto a noi,
ella sa , amatissimo Padre, quanto ha fatto
per averci in questa Repubblica, per affi-
darci la gioventù di questi paesi, per evan-
gelizzare la Patagonia . Le è noto quanta
venerazione avesse per Don Bosco, che volle
personalmente visitare ed ossequiare nella
sua pellegrinazione a Roma ed a Torino nel
1877 ; le è noto poi dalle nostre corrispon-
denze quanto prediligesse i suoi figli, che cer-
cava sempre di aiutare e consolare . Nelle sue
frequenti visite a noi, non lasciava mai di
darci la sua limosina ; egli soleva prender
parte non solo alle feste religiose di S . Fran-
cesco di Sales, di San Carlo, di Maria Au-
siliatrice, ma ancora presiedere soventi volte
alle Conferenze di questi benemeriti Coopera-
tori, tra cui egli gloriavasi di essere primo ;
prese parte alla distribuzione dei premii, e
perfino , sempre che le sue occupazioni pa-
storali glielo permettevano, veniva a salu-
tare il nostro amato Superiore Don Costa-
magna nel suo onomastico.
A lui dobbiamo la fondazione di varie
delle nostre Case, promosse non solo col con-
siglio, ma anche con generose largizioni .
Fra le altre vi è principalmente il Collegio
di Maria Ausiliatrice di Morón , che fu an-
tica casa di sua pertinenza ; dopo averla
fatta adattare per collegio , ne fece regalo
con apposita scrittura ai Salesiani . Parimenti
fece di un'altra proprietà in Sant'Isidro ,
affine di aiutare la costruzione del nuovo
Collegio pure di Maria Ausiliatrice .
Protesse poi in modo tutto particolare le
nostre Missioni della Patagonia, inviando egli
stesso colla sua benedizione i primi Missionari,
dopo di averli espressamente domandati al ve-
nerando nostro fondatore D . Bosco con quella
preziosa lettera, con cui gli offriva la Patagonia
in quanto da lui dipendeva ; lettera che fu
poi pubblicata nel Bollettino Salesiano di no-
vembre del 1879, quale prezioso documento
della stima e dell'amore che il compianto
nostro Arcivescovo nutriva per Don Bosco
ed il suo Istituto .
Oh! quanto adunque è grande la perdita che
tutti abbiamo fatto ! Gli Argentini piangono
l'estinto Pastore ; ma noi sentiamo di aver
perduto un amantissimo padre, un protet-
tore sommamente generoso ; e con noi lo
piangono i nostri giovanetti, specialmente i
poveri artigiani , fra i quali ve ne furono
tanti e ve ne sono tuttora da lui raccolti
dalla strada ed a noi raccomandati con ispe-
ciali soccorsi .
Mentre noi partecipiamo a Lei, Rev . mo ed
Amat.m° Padre, questa triste notizia, racco-
mandiamo a tutti i nostri confratelli, amici
e giovanetti ricoverati l'anima di questo
esimio benefattore, per pagare così tutti in-
sieme il tributo della gratitudine e dell'amore
a chi fece tanto bene al nostro Istituto ed
alla povera gioventù da noi ricoverata .
Ubb,m° figlio in G . C.
Sac . GIUSEPPE VESPIGNANI .

3.4 Page 24

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VARIETÀ
Il Card. Ferrari al Collegio S . Benedetto di Parma.
Sono solo pochi anni che abbiamo la fortuna di
ospitare i benemeriti figli di D . Bosco, e già si
cominciano a raccogliere i frutti copiosi del loro
zelo indefesso e della loro opera assidua ed intel-
ligente. In un momento da una casa diroccata
hanno cavato fuori un palazzo grandioso, che
tosto fu destinato parte al numeroso fiorente Col-
legio-Convitto S . Benedetto, e parte agli Oratorii
festivi pei giovinetti e le giovanette della città .
A proposito di progressi vorrei parlare a lungo
della Scuola di Religione fondata da Mons . Miotti
e diretta dai Salesiani ; ma di questo altra volta,
se mi sarà concesso . Ora mi limiterò a dirvi due
parole della visita che l' instancabile Card. An-
drea Ferrari fece al Collegio S . Benedetto il sa-
bato 9 giugno scorso . Cedendo alle preghiere dei
giovani studenti frequentatori della scuola di
Catechismo in Episcopio, l'Em° Porporato si re-
cava alla cappella interna del Collegio salesiano
San Benedetto per celebrare la santa Messa . La
elegante chiesuola era piena di giovani, il loro
numero fu anzi superiore all'aspettativa . Al Van-
gelo Sua Eminenza fece un lungo discorso, nel
quale commosso manifestava a quei bravi studenti
quanto sentisse il suo cuore di padre .
Essi coll' attenzione più grande ascoltarono
quelle soavi parole, e alla Comunione in più di
450 si accostarono all'altare a ricevere il Pane
degli Angeli . Dopo la Messa S . E . impartiva il
Sacramento della Cresima ad alcuni giovanetti
del Collegio e a pochi venuti dalla città, rivol-
geva loro poche ma affettuose parole, e tosto
usciva perchè nella mattina stessa doveva partire
per Borgo San Donnino e di là a Como . Uscire
dalla chiesa ed essere assalito da tutta quella
gente fu una cosa sola, lo portavano addirittura .
Ci fu anzi quasi un momento di panico, quando
si mise a distribuire delle medagliette, come ri-
cordo . Nel timore di andarne privi cominciarono
ad addossarglisi con tale veemenza che quasi non
potea più moversi .
Intanto la musica dell'Oratorio festivo sonava
allegre marcie, interrotte dai prolungati applausi
di tutti i presenti . S . E . era invitato a prendere
un caffè, pochi poterono prendere parte per la
strettezza del locale a quella quasi refezione, gli
altri aspettarono nel cortile per dare un ultimo
addio al padre, al venerato Cardinale di Santa
Chiesa .
UN COOPERATORE SALESIANO .
Firenze .
Colla sottoscritta « Un lettor del Bollettino Sa-
lesiano » abbiam ricevuto da Firenze il seguente
biglietto
« È già più di un anno, se non erro, che nel
Bollettino non leggo verbo sopra l'Istituto Sale-
siano di Firenze . Eppure sono ammirabili i pro-
gressi che va facendo a pro della gioventù nostra .
Mi pare che una parola in proposito sul detto
periodico tornerebbe di non piccol vantaggio al-
l'Istituto stesso richiamando sopra di esso l'atten-
zione di questi cittadini . Che ne dice, signor
Direttore? »
Per appagare i desiderii di questo caro lettore,
stralceremo dall' Unità Cattolica, che egli ci tras-
mise, una breve relazioncella della festa celebra-
tasi in quell'Istituto il 5 Agosto scorso per la chiu-
sura dell'anno scolastico .
» Il vastissimo cortile di detto Istituto, addob-
bato a festa con molto gusto, nelle ore pomeri-
diano dalla Domenica 5 Agosto era popolatissimo
da quei vispi ed allegri giovanetti, nonchè dai
genitori e parenti loro e da un bel numero di si-
gnori invitati .
» Alle 6 e 1/2, salutato dalla banda dell'Isti-
tuto, giungeva colà S . Em . R .ma il nostro Cardi-
nale Arcivescovo e prendeva posto sotto il
porticato, prospiciente il cortile, circondato dal Di-
rettore della Casa, Sacerdote Prof. Stefano Febraro,
e da varie notabilità del clero e del laicato fio-
rentino .
» I numerosi presenti ascoltarono fra il più re-
ligioso silenzio l'opportuno e chiarissimo Reso-
conto morale e materiale dell'Istituto durante
l'anno scolastico 1893-94, fatto dal Direttore, che
terminò rivolgendo appello alla buona volontà de-
gli insegnanti ed alunni, nonche alla generosità
dei benefattori, acciocche una sì benefica Istitu-
zione abbia sempre più a prosperare .
» Seguì poscia la lettura di alcuni componi-
menti in varie lingue, fatta da alunni della Casa .
Quindi, proclamati i nomi dei promossi delle sin-
gole classi delle scuole Ginnasiali, Elementari e
Professionali, numerosissimi alunni riceverono un
premio per le loro fatiche . Tra questi ci arrecò
molto piacere il notarne non pochi dei due Ora-
torii festivi dell'Immacolata, annesso all'Istituto,
e di S . Luigi, recentemente aperto nell'antica
Chiesa delle Convertite in via dei Serragli .
» Scelti pezzi di musica strumentale e due belle
cantate rallegrarono gli intermezzi della lieta
festa .
» Prese infine la parola il nostro amatissimo
Pastore, e dichiaratosi soddisfatto nel vedere così
bene trasfuso nei Salesiani di Firenze lo spirito
dell'immortale Don Bosco, impartì a tutti i pre-
senti l'Apostolica Benedizione e lasciò l'Istituto
accompagnato dai fragorosi evviva di tutti i pre--
senti .
» Più tardi, accesi i bei lampioncini, già sì ben
disposti per tutto il cortile, vennero incendiati
varifuochid'artifcoheriuscronasiben,
e chiusero così una festa, la quale, dai giovani spe
cialmente che vi assistettero, sarà ricordata per
tutta la vita . »
Trevi .
La domenica 12 Agosto si chiudeva pure l'anno
scolastico nell'antico Collegio-Convitto Lucarini
di Trevi (Umbria) affidato, or fa un anno, ai Sa-
lesiani . La sera innanzi si cantò un solenne Te
Deum di ringraziamento nella Chiesa di S . Fran-

3.5 Page 25

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cesco annessa al Collegio, ed all'indomani molti
di quei cittadini s'unirono di cuore ai Salesiani
nel render grazie a Dio del primo anno felice-
mente compiuto in mezzo a loro . Vi furono molte
Comunioni, ed alla Messa solenne tanta era la
folla accorsa, che non pochi dovettero rimanersi
fuori della vasta chiesa . La parte musicale fu di-
simpegnata da alcuni bravi giovanetti dell'Ospi-
zio del S . Cuore di Roma . All'accademia della di-
stribuzione delle medaglie presiedeva l'Onorevole
Senatore Signor Marchese Filippo Marignoli, la
Giunta Municipale, e varii Canonici e Parroci
della città, ed intervenne un bel numero d'altri si-
gnori e signore . Il Direttore del Collegio lesse il
Rendiconto dell'anno scolastico, nel quale ebbe
ottimi pensieri sulla buona educazione degli a-
lunni e sul modo di attendere con profitto allo
studio, pensieri e consigli praticati in quel Col-
legio durante il decorso anno . E di ciò abbiamo
una prova nell'esito degli esami finali subiti ne-
gli scorsi mesi . Gli alunni presentatisi per la li-
cenza ottennero tutti la prima volta , una buona
promozione . Di tutto sia lode a Dio che fin dal
primo anno ha visibilmente benedette le fatiche
di quei nostri confratelli .
RIVISTA INTERNAZIONALE
di scienze sociali e discipline ausiliario .
Roma - Via Torre Argentina 76 -Palazzo Sinibaldi .
Abbonamento annuo L . 20 - Estero L. 25 - Un
fascicolo separato L . 2 .
In questi giorni , in cui la questione sociale
ha pigliato così grandi proporzioni e dà luogo
pur troppo a non men grandi aberrazioni, riesce
di una vera necessità un periodico scientifico, che
ne tratti ex professo con sanità di principii , di-
rittura di metodo e larghezza di vedute . Tale è
la Rivista Internazionale che qui annunziamo . S'in-
dirizza in modo speciale alle classi colte, che son
le classi dirigenti ; e non a torto . Poichè è da
queste che deve soprattutto partire l'alito rigene-
ratore dei malori sociali che ci travagliano ; ad
esso guarda, su di esse si plasma, per così dire,
il ceto borghese e popolano ne' suoi giudizi e
nelle sue azioni . Or a questo cómpito adempie
nobilmente la Rivista sopra annunziata. Non siamo
noi che lo diciamo , ma bensì il sapientissimo
Leone XIII . Infatti l'A . Pontefice , addì 21 ago-
sto p .p . , innanzi a numerosa e scelta adunanza
colmava dei più splendidi elogi il dottissimo Mons .
Talamo, Direttore della Rivista , e i suoi degni
collaboratori , primo tra i quali il prof. Toniolo
vera illustrazione , come lo chiamò il S . Padre ,
dell'Università di Pisa, dove insegna Economia
politica , ed uno de' più illustri fra i dotti socio-
logi moderni . E conchiudeva esortando gli E .mi
Cardinali e quanti altri trovavansi presenti al
ricevimento a favorire in ogni modo la detta Ri-
vista e promuoverne col più indefesso zelo la
diffusione
Ossequenti alla voce del S . Padre noi ne ripe-
tiamo la raccomandazione ai nostri buoni Coope-
ratori, persuasi che essi ne faranno tesoro e la Ri-
vista internazionale troverà anche fra di loro nu-
merosi associati .
PUBBLICAZIONI MUSICALI .
Annunziamo ai nostri benevoli lettori la pub-
blicazione di due Messe in Musica del
Maestro Gerolamo Suttil .
L'una in si b, che s'intitola dai Sacri Cuori,
è a tre voci eguali con accompagnamento d'Organo,
e può cantarsi tanto da sole voci reali o sole voci
bianche , quanto da voci miste. Venne recente-
mente eseguita a Londra con grande plauso degli
intelligenti,
L'altra Messa è a due voci (Soprani e Contralti,
oppure Tenori e Bassi ad libitum), con accompa-
gnamento di Harmonium, dedicata alle RR . Madri
Ospitaliere di S . Tommaso da Villanova, già pa-
recchie volte eseguita a Parigi e a San Germano .
Questa Messa è breve e facile , adattatissima
agli Educandati e Collegi, che non sono ricca-
mente provvisti di voci . L'altra, quella a tre voci,
benchè più grandiosa ed elaborata, è però egual-
mente di facile esecuzione, cantando le parti sempre
naturalmente, anche colà dove le armonie s'intrec-
ciano, si avvicendano con apparente complicazione
d'insieme . - L' una e l' altra Messa poi, furono
scritte dall'autore con tutta la rispettosa ed osse-
quente deferenza dovuta al Regolamento della
Sacra Congregazione ed ai desiderii più volte e-
spressi dai Sommi Pontefici, e più specialmente
dall'ultimo Rescritto del regnante Leone XIII . Fu-
rono scritte cioè con uno stile grave e severo ,
come alle sacre funzioni della Chiesa si addice ,
ma ricco insieme di melodie castigate, senza esa-
gerazioni passionate, come anche senza calcolate
freddezze ed aridità. L'autore non dimenticò mai
in questi suoi due ultimi lavori che, se la mente
doveva dirigerne la severità della forma , dovea
il cuore innalzarsi alla soavità della preghiera .
Prezzi .
Messa a tre voci eguali con accomp.to d'Organo - L . 3.50
Messa a due voci eguali con accomp .to di Harm. - L 2,00