vino-Sibona Domenica, Carignano-Permetti Luigi,
Torino - Boggio Vittoria, Saluggia - Rubbiano Aga-
ta, Cavour- Silvestro Michele, Osasio-CastldiLug
S. Sebastiano - Bendo Teresa, S. Sebastiano - Barra
Delfina, Torino - Borsa Giuseppe, La Morra Piemon-
tese-Passi Paola, Castelrosso-Colmato Maria, Pr inca
- Angeloni-Scolari Giacomina, Freno - Colino Giu-
aeppe, Gasegliana - Brezzo Terosa - Reviglio Marti-
no, S . Martino Canavese - Pezzana Beatrice . Castel-
rosso-Bussi Chiaitredo, Moretta-Griseri Maddalena,
Mondovì - Garrone Catterina, F aroceglie - Negro
Marianna, Rivoli - Pigliata Francesca, Cassino -
Ugo Maria, Cavour- Giovanino Francesco, S . Giusto
Canavese - Arditi Angela, Chiv asso - Bracco Bernar-
do, Verolengo - Tavella Catterina,V-Niegorn
Luigi, Vigono - Prades Teresa, Lù - Aimanini An-
tonia, lorica, Canavese-Tumelo Barbara, Lamporo -
Bagnasaeco Cristina, Chiv asso - Gili Maria Tosi,
Torino - Dellaferrero Maria e Margherita, I solabella-
Lusso Maddalena, P ocapaglia - Conti Teresa, Vezzano
(Tirolo) -Arduino Francesco, Chivasso-Audisio Cat-
terina, Torino .
NOTIZIE VARIE
DON BOSCO ED I BOLOGNESI
II nostro sacerdote D . Stefano Trione percorse,
nello scorso novembre, varie città dell'Alta Italia
per far visita ai nostri Cooperatori e Cooperatrici,
e tenne Conferenze Salesiane in Vercelli, Asti,
Felizzano, Tortona , Voghera, Broni , Piacenza ,
Bologna, Modena, Mantova, Verona, Brescia, Chiari,
Cremona e Codogno . Riserbandoci a parlare delle
altre nel prossimo numero , pubblichiamo per
ora quanto la benemerita Uni one di Bologna disse
nel numero 259 sulla Conferenza Salesiana che
ebbe luogo in quella città il 15 del suddetto
mese .
« Abbiamo assistito ieri (15 novembre) con grande
nostra compiacenza alla Conferenza da noi più
volte preannunziata che il M . R . Don Stefano
Trione Salesiano tenne nella vasta e monumen-
tale Basilica di S . Domenico intorno all'opera di
D . Bosco e dei suoi Cooperatori .
« Non esitiamo affermare che tutto riuscì egre-
giamente, e non poteva essere altrimenti, trat-
tandosi di una festa della carità cristiana, nella
quale si celebravano le glorie di uno dei più ge-
nerosi, dei suoi più vigorosi apostoli, D . Bosco .
« Abbiamo constatato con piacere che il pubblico
ha dato ascolto al nostro appello ; infatti, benchè
giorno feriale, grandissimo era il numero degli
ascoltatori e in mezzo alla folla del popolo mi-
nuto, il Clero ed il Patriziato erano molto larga-
mente rappresentati . La Basilica, capace di oltre
15 mila persone, era per più di metà affollata .
« Dopo la recita del S . Rosario ed un po' di mu-
sica sacra, egregiamente eseguita da alcuni al-
lievi cantori dell'Istituto Salesiano di Faenza, il
conferenziere ascese il pergamo e cominciò a par-
lare con voce chiara ed alta tenendo desta per
circa un'ora l'attenzione del numeroso uditorio .
« Egli esordì assai felicemente portando un af-
fettuoso saluto agli intervenuti da parte del
Rev .mo signor D . Rua, successore del compianto
D . Bosco, e di Mons . Lasagna, che l'anno scorso
venne a visitarci, e che ora trovasi nelle lontane
plaghe brasiliane nell'esercizio del suo divino mi-
nistero .
« Entrò subito in argomento facendo notare che
Don Bosco aveva penetrato lo spirito dei tempi .
Egli aveva saputo discernere che in tanta corru-
zione di secolo vi erano ancora dei buoni germi,
e questi erano i giovani . Egli volle salvarli, e
quest'ispirazione fu quella che gli fece operare
lungo il corso della sua vita cose sì meravigliose .
« A questo pulito l'oratore incominciò a discor-
rere degli untili inizii dell'Opera Salesiana che
Don Bosco dovette sopportare prima che la sua
Istituzione prendesse un sì vasto sviluppo ; e tutto
questo venne dal Conferenziere infiorato con epi-
sodii interessantissimi, ora lieti, ora dolorosi .
« Parlò quindi dei Cooperatori e delle Coopera-
trici salesiane, che D . Bosco paragonava ad un
bei agguerrito esercito ; disse del bene immenso
che essi fanno all'Opera Salesiana ed alla società ;
ricordò il tesoro d'Indulgenze ad essi concedute
dal Pontefice Pio IX, ed enumerò diversi articoli
che D . Bosco stesso aveva compilati per il Rego-
lamento dei Cooperatori ; disse degli Oratorii,
Ospizi e Collegi fondati da D . Bosco, che hanno
dato alla Chiesa nella sola Italia piú di 10,000
sacerdoti ; accennò ai mirabili effetti della buona
stampa, per diffondere la quale D . Bosco non at-
territo da lusinghe, nè da minaccie fondò ben
dodici tipografie, le cui macchine ora sono in con-
tinuo movimento .
Ma i mezzi sono sempre inferiori a tanta mele
di bene, bene che vorrebbe essere aumentato
specialmente a vantaggio della gioventù, giacchè
aumentano i bisogni ed i pericoli .
Quindi conchiuse raccomandandosi alla carità
dei Bolognesi, i quali non mancheranno, come
non hanno mai mancato, di amare e soccorrere
la gioventù educata nelle Case di Don Bosco .
tanto alle ricompense ci penserà Maria Santis-
sima la quale concederà il cento per uno ai Coo-
peratori e riguardo alla salute e alle grazie spi-
rituali e temporali, come con miracolo evidente
sorresse Don Bosco, massime quando si trattò di
costruire il Santuario a Maria Ausiliatrice in Val-
docco a Torino .
Ecco un sunto pallidissimo della bellissima con-
ferenza . Il Conferenziere annunciò anche che si è cos-
tituito un Comitato per le Opere Salesiane, presie-
duto dall'egregio Mons . Evaristo Zanasi, Cancel-
liere Arcivescovile .
«Non vogliamo chiudere questo cenno di cro-
naca, senza tributare una meritata lode ai bravi
giovanetti dell'Istituto Salesiano di Faenza, che
cantarono stupendamente, accompagnati dall'or-
gano, e prima e dopo la conferenza alcuni brani
di musica liturgica . È una novella prova della e-
ducazione e squisita istruzione che viene impar-
tita nelle Case dei figli di Don Bosco . »
UNA VISITA ALL'ORATORIO DI TRINO VERCELLESE .
Il Vessillo dl S . Eusebio, gazzetta Vercellese,
nel suo n ° del 21 Ottobre pubblicava la seguente
lettera d'un gentile visitatore dell'Oratorio del
S . Cuore di Trino Vercellese
« EGREGIO SIGNOR DIRETTORE,
« Sono stato di questi giorni a Trino, e ho avuto
agio di ammirare quell'Oratorio diretto dai Sa-
lesiani, che è certo il primo della nostra Diocesi .
È posto ad occidente della città, in una amenis-
sima posizione, con un vasto caseggiato e una