DUE NUOVI SANTUARI! DI MARIA AUSILIATRICE
Italia e Spagna .
Il giorno 20 dello scorso agosto, Maria SS . Au-
siliatrice prendeva possesso di due nuovi santuarii,
che la pietà dei fedeli per l'iniziativa di ottimi
Cooperatori Salesiani Le dedicava, uno sul monte
Summano presso Schio nel Vicentino e l'altro
nell'isola di Minorca poco lungi da Barcellona, .
Le feste al Summano .
Desumiamo dall'ottimo Berico di Vicenza
La notte dal 17 al 18 agosto è stato un via vai su
pel monte Summano che era uno spettacolo commo-
vente .
La mattina del 18 fino dalle prime ore lassù, fra le
due cime, v'erano già più che 3000 persone d'ogni
grado ed età .
La cerimonia della solenne benedizione ebbe prin-
cipio alle 8 precise, ora di programma . E dopo la be-
nedizione, la S . Messa ; e con quale devozione ascol-
tata da tutti, sparsi qua e là, o sulle rovine dell'an-
tica chiesa e romitaggio o di fronte alla simpatica
chiesina sul verde tappeto . Durante la Santa Messa
si recitò la terza parte del Rosario a suffragio dei
sepolti frati e pellegrini dei passati tempi in Sum-
mano, e sul fine tre Gloria Patri ad onore del Beato
Antonio da Brescia, stato già Rettore dell'Eremo per
25 anni, ove, come pare certissimo, morì e fu sepolto .
Al dopo pranzo, sulle 2 1/2 precise, Vespro solenne
(erano parecchi anni che non si cantava colassù),
dopo il quale processionalm ente clero e popolo si por-
tarono sulla cima più alta, ove un tempo sorgeva il
famoso Idolo Summano, e vi fu benedetta secondo il
rito una grande croce (alta 7 m .), e dopo il canto del
Vexilla ,fd.uevsotcamnilbr
Regnavit a l igno Deus !Comeraipntlco
diquel'no,lasùequl'ora :tuineraodl
pari edificati e commossi!
Un inno, un inno di trionfo qui ci vorrebbe per de-
scrivere meno indegnamente le feste del giorno 20 al
Summano, pel trasporto della immagine di Maria Au-
siliatrice nei nuovo tempietto sulla vetta del monte .
La prosa consueta mal ritrae il pensiero incantato
ancora, sbalordito dalla luce della poesia religiosa,
sublime che incarnò la festa .
Non ne daremo quindi che una pallida immagine,
e i nostri buoni amici vorran certo perdonarcelo, pen-
sando che, se riesce, diremmo, quasi impossibile alla
penna più brillante inspirare in chi legge, con qual-
che efficacia, il senso che si prova dinanzi all'orrido
e al sublime di tanti spettacoli naturali , il còmpito
nostro è ben più difficile ; poichè allo spettacolo im-
ponente della natura si sposava ieri mirabilmente
uno spettacolo poeticamente sublime di fede religiosa
e di devozione a Maria .
**
L'annunzio era corso, s'era dato il convegno, e già
nel pomeriggio del sabato sulla via che sale alla vetta
del Summano si vedevano numerosissime comitive di
persone anelanti di trovarsi colà in cima, sfidando la
canicola veramente eccezionale .
Si calcola che alle 9 della sera vi fossero ben die-
cimila persone accampate già sulla vetta del monte,
nel piazzale e sui pressi del nuovo tempietto .
L'animazione poi al paese di Santorso (ultimo prima
di salire al Santuario) non si ricordava eguale a me-
moria d'uomo .
Sull'imbrunire vennero illuminati vagamente il po-
dere e la villa Rossi, la villa Marzari, e il monte per
lunghi tratti apparve come cinto da liane di fuoco .
Gli spari giocondi delle spingarde e dei cannoncini
che decorano l'ingresso della villa Rossi, e che erano
stati collocati più in alto sul monte, si susseguivano
a brevi intervalli .
E le comitive di pellegrini continuavano ad arri-
vare ; giungevano cantando preci, visitavano l'imma-
gine di Maria circonfusa di luce nella chiesa parroc-
chiale, e poi procedevano a salire l'erta . Di queste
comitive ne capitarono perfino da San Giacomo di
Lusiana, da Altissimo e da altri lontani paesi .
I RR . sacerdoti non si coricarono un istante, per
udire le confessioni fino all'ora delle SS . Messe, e per
dirigere ogni cosa . Gli entusiasmi della fede li tene-
vano capofila di tutto .
L'erta del Summano risuonò tutta la notte di canti
devoti, dì preci , di Rosari . Si saliva in continua
processione, seguendo tutte le svolte della comoda
via, poiché era impossibile, causa le tenebre, tentare
di abbreviarla .
Come poetica quella salita di notte fra migliaia di
persone !
I fuochi della pianura si van facendo sempre più
languidi, il lampo che accompagna lo sparo delle
spingarde allunga sempre più il suo intervallo dal
colpo, la sua eco si fa men forte, l'aria fredda ricrea,
rianima . . . si sale sempre .
Qua e là riposano comitive avvolte dalla luce vi-
vissima dei bengala, e chi sale con un palloncino da
illuminazione, chi con fanali, altri con torcie a vento
e candele.
In alto, abbasso, appaiono fuochi che si incrociano,
che spariscono . La fatica della salita non si sente,
non se ne ha il tempo, o meglio la via è così comoda
che non vi è la possibilità di sentirla, a meno che non
si sia fermi .
La corsa straordinaria di Schio in arrivo a S . Orso
alle 2,20 ant . riversò un mondo di pellegrini, che
salirono alla parrocchia, preceduti dalla brava banda
dell'Unione Cattolica Operaia scledense e accolti da
spari rinterzati da un'infinità di fuochi di bengala .
** *
Alle 1 1/2.cominarleS Messe alla parroc-
chiale con moltissime comunioni . Due sacerdoti erano
continuamente occupati ad amministrarle . E qual de-
vozione, quale ordine !
La compagnia corale di Thiene cantò le Litanie a
4 voci, e durante la Messa che precedette la proces-
sione e nel suo sfilare si cantò il sempre magnifico O
salutaris Hostia del Gounod.
Oh! l'effetto delle voci bianche a quell'ora, in quel-
l'ambiente pieno di fede, di devozione alla Vergine,
come descriverlo I
Dopo le 3 si ordinò in pochi minuti l'interminabile
processione e cominciò a salire .
Precedevano le Associazioni, Compagnie e Confra-
ternite .
Quindi veniva l'immagine di Maria Ausiliatrice
portata a spalle, circonfusa di luce, meta di tutti gli
sguardi, di tutti i sospiri .
La seguiva il Clero e una schiera interminabile di
popolo, che procedeva per tre, per quattro, contando,
pregando, lagrimando di commozione, di gioia, in-
tanto che tutte le Congregazioni sopraddette a coro
a coro facevano echeggiare con canti le valli e le
cime, quest'ultime piene zeppe di popolo così da tra-
formarle in un vero formicolato .
Alla località detta Prà Minore, a metà salita, uno
squillo di tromba ferma tutti ,pel riposo, rallegrato e
reso più dolce dalle note della banda, mentre l'alba
comincia a dipingere l'orizzonte del suo color di rosa .
Che scena! Che scena!
***
Alle 4 1/2 nel santuario sulla cima del monte si ce-
lebrò la prima S . Messa per consacrare. Vi assisteva
tutto un popolo sparso sui pendii dell'anfiteatro im-
menso e magnifico .
La processione arrivò circa le 6 1/2 acoltn
ansia e con desiderio da tanti sguardi, da tanti
affetti .
Raddoppiano allora gli spari delle spingarde e dei
cannoncini ., e l'immagine veneratissima, fra due mu-
raglie impenetrabili di popolo riverente e fra il canto