signore ci disse la Messa a tutti insieme, e
da quel giorno la continuò a dire, con nostra
grande consolazione, per tutto il viaggio, alle
5 1/2 antim.,edralMsecomunità,
alla quale si recitavano a chiara voce le ora-
zioni e quindi si faceva meditazione . Dopo
la Messa Monsignore ci diresse alcune pa-
role piene di zelo e di carità, come è suo
solito . Ci animò a ringraziare Dio, S . Fran-
cesco e la Madonna del felice viaggio, a
camminare con fermezza nella nobile via in-
trapresa, a non dimenticare il sublime no-
stro fine ed il gran premio che sta preparato
a chi sa ben combattere e vincere , e con-
chiuse coll'inculcarci di far rivivere D . Bosco
nei nostri cuori, nelle nostre opere, con la
carità e con la gran sete della salute delle
anime .
Il signor Comandante a pranzo ci passò
una pietanza ed un bicchierino di più che
agli altri, e così la festa riuscì assai supe-
riore alla nostra aspettazione .
Un'altra funzione assai commovente, te-
nera e cara per noi fu l'anniversario di Don
Bosco . Non saprei perchè ; ma invece di lutto,
duolo e pianto, essa c'inspirava gioia, con-
solazione e dolcezza . Sul volto di ciascuno
si leggeva una malinconia dolce e soave ,
ripiena di pace e confidenza ; sì che sem-
brava si celebrasse non un anniversario, ma
bensì una grande solennità . Monsignore cantò
la Messa, ed al pronunciare quelle parole
ut anima famuli tui Ioannis . . . in coelesti sede
gloriosa semper exultet, la sua voce si fe' tre-
mola e fioca e fece inumidire più di un ci-
glio . Le Suore con le loro voci angeliche ci
davano un'idea della vera festa che avranno
fatta gli angeli al riposo del giusto e santo
nostro Padre . E se debbo confessare il vero,
quei Requiem soavi soavi, quel Dies irae im-
plorato benigno dai figli sul più tenero dei
padri, mi hanno commosso e non potei fre-
nare alcune lagrime non di dolore , ma di
conforto . Monsignore pure era commosso, ed
il silenzio che tenne dopo la Messa ci fece
troppo intendere la sua grande venerazione
verso un tanto padre, del quale egli è cer-
tamente il figlio più affezionato .
Il Catechismo - La prima Comunione e
la Cresima .
Nel giorno 5 febbraio si celebrò sul basti-
mento il passaggio della linea equatoriale .
Due giorni dopo celebrammo la terza solen-
nità che da molti non sarà dimenticata per
tutta la vita , vo' dire la festa della Cre-
sima e prima Comunione . Il catechismo in
terza classe l'avevamo incominciato lo stesso
giorno di S . Francesco . Anche in mezzo a
quella brava gente il Signore ci aveva pre-
parato delle grandi consolazioni .
Eravamo solo dodici gli eletti a fare il
catechismo, tra catechisti e catechiste, ed
avevamo potuto far relazione con tutti i mille
passeggieri . È mirabile il rispetto e l' affe-
zione che ci portavano . Al nostro passaggio
tutti si alzavano in piedi, si toglievano il ber-
retto, ci pregavano a regalarli o di una meda-
glia o di una benedizione ; i ragazzini corre-
vano a lavarsi ed a pulirsi e ci seguivano sul
ponte di comando, luogo che il signor Co-
mandante aveva messo a nostra disposizione
per il catechismo, come aveva pur messo a
nostra disposizione il suo camerino per la
Messa in terza classe e per le confessioni .
Al catechismo intervenivano un centinaio di
persone, perchè il ponte non ne capiva di
più ; e come era bello il vedere nelle classi
dei ragazzi, giovanotti e uomini con tanto
di baffi, vecchi quasi venerandi che ci stavano
ad ascoltare col loro berretto in mano , con
un'attenzione meravigliosa e con una emu-
lazione nelle risposte da veri scolaretti . Ve
ne erano di tutti i paesi d'Italia, e le loro
risposte raccoglievano tutti i dialetti, ma sa-
pevamo farci intendere, e sebbene alcuni,
poveretti non sapessero neppure nè il segno
della croce, nè l'Ave Maria, tuttavia per il
giorno 7 potemmo prepararne alla Cresima
tra giovani e vecchi una sessantina ed una
ventina alla prima Comunione . La festa fu
davvero imponente e solenne . Il giorno prima
tre sacerdoti con Monsignore alla testa si
erano messi a disposizione dei confessandi e
dalle 2 dopo pranzo la durarono fin verso le
8 di sera . Alle tre del mattino della festa il
signor Comandante, il Capitano ed il Com-
missario con tutta la gente di bordo erano
affaccendati a dar ordini, a pulire, ad ag-
giustare per l'apparecchio dell' altare che
riuscì compitissimo . Occupava per metà la
tolda di terza classe in forma rettangolare .
Un lungo e prezioso tappeto copriva il pa-
vimento . Ricche tendine e grandi bandiere
ne formavano le pareti ed il tetto . Grossi
vasi di fiori con alberi d'aranci e limoni ser-
vivano di balaustra ai lati dell'altare , il
quale fabbricato appositamente dal nostro
maestro falegname a bordo , basato su due
gradini, dominava tutta la improvvisata cat-
tedrale e raccoglieva a sè tutta l'attenzione
dei fedeli . Disposte così le cose, la nostra
funzione non poteva a meno che riuscire
splendida ed imponente . Ed era un vero
spettacolo il vedere quell'immensa folla dei
passeggieri di terza classe, assiepata dietro
una bella corona di ragazzi ben puliti e rac-
colti, che racchiudevano nel loro semicircolo
un bel numero di signori e signore delle
prime classi, non che i loro padrini e le loro
madrine ; e tutti prostrarsi riverenti alla be-
nedizione di Monsignore il quale , circon-
dato da' suoi Sacerdoti assistenti, seguito da
tutta la ufficialità del bastimento in grande
tenuta bìanca, dava principio alla funzione .
Tutto procedette con un ordine ed un rac-
coglìmento ammirabile . Il Comandante con
tutta la ufficialità ed i marinai in divisa
assistettero a tutta la funzione e questo fece