« Pavia (Borgo Ticino), li 6 febbraio 1889 .
» Viste le relazioni date dai giornali cittadini in-
torno al fatto della guarigione di mia figliuola Ines
St.oreni,d'a1 le quali o dall'una parte o dal-
l'altra sono tutte imperfette, stimo utile cosa il dare
di.retamnldesiounaflrzione
» Però innanzi tutto dichiaro non voler io giudi-
care il fatto come miracolo o meno, lasciando questo
a chi spetta di diritto . Molto meno intendo con ciò
denigrare alla fama del dottor Fossati, al quale debbo
pubbliche lodi e ringraziamenti per la cura amorosa
e saggia usata alla mia figliuola . Soltanto ad onore
e gloria della verità mi credo in dovere esporre quanto
segue :
» Circa quattro mesi fa la mia povera Ines si pose
a letto con una potentissima febbre che fece in sulle
prime sospettare di vaiuolo o tifo . Nei primi giorni
venne sottoposta alla cura dell'egregio dottor Faraoni,
di poi a quella del primario dottor Fossati, il quale
dichiarò espressamente a me ed a mio marito essere
la malattia della nostra figliuola una potente me-
ningite .
» Dall'occhio instupidito sembrava che la malattia
l'avesse colpita nella testa : e la vista ancora forse
sarebbe pericolata qualora non vi fossero state le
cure sapienti del dottor Fossati . Dopo circa una ven-
tina di giorni passarono le fortissime febbri, lasciando
luogadn'trpiùlegaquotidn,mal
meningite, come ci disse il medico, le avea guasto il
midollo spinale, di modo che, tranne le braccia e le
mani che moveva liberamente, ed il capo che dondo-
lava a destra ed a sinistra, ma che non poteva alzare
menomamente, essa trovavasi ridotta ad una quasi
perfetta immobilità . E quando per qualunque neces-
sitàdovearmsotcanelprtifme,
la poverina soffriva gli spasimi i più acuti . Pativa
totale insonnia, e soggetta alle convulsioni non ap-
pena
teva
lparemnadgegviaorunpaprotceo.
di
Il
cibo che subito
medico curante
ne
usò
rimet-
invano
tutti i mezzi suggeriti dalla scienza e dall'arte, ed a
me, che lamentavo lo stato sempre uguale e sempre
miserando della figliuola, egli rispondeva aver fatto
ancor più di quello che potea, ed essere l'anno 1888
per lui veramente bisestile, e la scienza sua non va-
lere per la mia povera Ines . Più volte disse che dac-
chè era medico non avea mai visto guarire perfetta-
mente persona colpita da meningite , e che quindi a
guarire la mia inferma era necessario un miracolo di
Dio . Anzi , io e la famiglia che indagavamo ogni
cosa che potesse riguardare lo stato di nostra figlia,
abbiamo saputo di certo come presso varie famiglie
dichiarasse che la nostra cara Ines o sarebbe morta
di quella malattia, o sarebbe rimasta continuamente
inferma . E pochi giorni prima del 20 gennaio, aven-
domi chiesto il signor dottore come se ne stesse la
mia bambina inferma, ed avendo io risposto - sempre
ad un modo, - egli in dialetto rispose : anche quello
dell'arrosto diceva : - Semper in sì non l'anderà,-El
rost el ghe brusà .
» Parole che trafissero il mio cuore materno e che
io comunicai poco dopo al marito ed ai conoscenti .
Insieme al Fossati venne ancora visitata dall'illustre
dottor Comini, direttore dell'Ospedale di Varese, ma
nè l'uno nè l'altro diedero nel loro consulto conforto
alcuno ; ma preg ato il Comini onde avesse liberamente
a manifestare il suo pensiero , ci fe' sapere come egli
non dava più niuna speranza di guarigione per la
nostra cara inferma.
» Tuttavia il medico continuava nelle sue cure, ed
in ultimo somministrò alla fanciulla un preparato
stricnico, composto in forma di pillole . Erano già pa-
recchi giorni che l'egregio Dottore avea ordinato simil
cs.a,dienomsitraglenduior
Feci preparare il farmaco dallo speziale di Borgo Ti-
cino, ma avendo letto nella ricetta come contenesse
mercurio, temendo non avesse dappoi a sentirne ter-
ribili effetti, glie ne somministrai per varii giorni
non due, ma una sol pillola, delle quali la maggior
parte venne tosto rigettata .
» Conosciuta esser inutile anche quella medicina
che non digeriva, tralasciai, nulla dicendo al medico
curante, rassegnandomi alla sventura e solo aspet-
tando qualche consolazione da Dio . Abbiamo pregato,
abbiamo supplicato in ogni modo il Cielo e la San-
tissima Vergine . Infine sapendo come S . E . Monsi-
gnor Vescovo dovesse venire per la visita pastorale
nella chiesa di Santa Maria in Betlem, ed avendo in
una con la bambina ferma fiducia e speranza che la
benedizione dell'amato Pastore ci avesse a consolare,
chiesi ed ottenni da mio marito il consenso di tra-
sportarla alla Chiesa per farla benedire dal Vescovo .
Al sabbato sera (19 gennaio u . s .) io mi teneva nelle
braccia la cara bambina : ella cascava da tutte le
parti, ed io piangendo esclamavo tra me : - Sì, o Si-
gnore, io mi rassegno al vostro divino volere ; lavo-
re;òlcofnatiupmreantl
ancora le grucce, ma la testa, o Signore, chi gliela
reggerà? - E mentre così lui straziavo il cuore, mi
brillava innanzi pieno di gioia il giorno del domani .
Venne la mattina del 20 gennaio ; volli che la bam-
bina avesse a prendere qualche ristoro, ma ella
- No, disse, voglio prima essere benedetta dal Ve-
scovo . - Al consueto venne il medico e trovò l'Ines
già quasi migliorata (ma che però non poteva in alcun
modo muoversi da sè, nè reggere il capo) ; mi di-
mandò se le avevo somministrate le pillole ordinate .
Rimasi alquanto confusa, e cercai scusarmi . Allora
egli stesso somministrò all'ammalata una pillola del
preparato che venne tosto rigettata, gliene diede una
seconda con un cucchiaio di vino, e questa rigettò
solo in parte . Fu assalita dalle convulsioni ed il me-
dico aiutò a tenerla per le mani .
» Partito il medico, non si pensò che ad effettuare
il determinato progetto . Infatti verso la una pomeri-
diana, noleggiato un brougam,ecol'aiutdnp
donna e delle mie braccia, trasportai la bambina (che
cascava a guisa di corpo morto) in chiesa, ove pregai
si notificasse a Monsignor Riboldi come io desiderava
farle benedire la mia Ines . Venne poco dopo Monsi-
gnore e, senz'altro la benedì . Contenta, ritornai a
casa, trasportando la bambina come nell'andata, e la
riposi sotto le coltri. Tanta era la mia speranza nella
vicina guarigione che, appendendo le vesti di lei ad
un attaccapanni, dissi : - Guarda, Ines, le tue vesti
non le metto nell'armadio, perchè ho piena fiducia
che presto avrai ad indossarle . - Ritiratami nella
stanza vicina, pregai Iddio che avesse a concedermi
la grazia dimandata, mentre a mio marito, che era a
me vicino, venivano i goccioloni agli occhi ., Dopo
pochi minuti la Ines sentì come una scossa che dal
collo passò insino alle estremità inferiori . Si trovò
ripiena di forze, liberamente mosse il capo e si pose
a sedere sul letto, chiamando papà, mamma . Siamo
accorsi alla voce, e con nostro stupore la trovammo
così seduta sul letto . - Oh Dio, esclamai, qual gra-
zia ! - Vuoi vedere di più? . . . dissemi la Ines, e sì
dicendo si pose ginocchioni sul letto . - Vuoi ancora
di più? . . . e si alzò ritta in piedi . - Io e mio marito
uscimmo per chiamare i vicini a vedere un tale im-
provviso cambiamento, ed essendo io ritardata d'al-
cuni minuti, ritornando trovai la stanza ripiena d'ogni
sorta di persone, con in mezzo la mia Ines, che ve-
stita (dopo aver già mangiato un tozzo di pane) mi
venne incontro .
» Fuori di me per la gioia, me la presi per mano,
ed entrambe immediatamente a piedi ce ne andammo
alla chiesa parrocchiale a ringraziare Dio che volle
esaudire i nostri voti. In quel mentre Monsignore vi-
sitava le classi della dottrina cristiana, e l'Ines potè
in ringraziamento baciargli il sacro anello . Da quel-
l'ora in poi non ebbe più febbre ; (l'egregio dottore
Fossati nella sua lettera alla Provincia Pavese, N . 11,
anno 1889, confonde il sabbato con la domenica) ;
stette alzata sino alle 10 1/2 pomeridiane, mangiò ri-
sotto e lo digerì, e la notte dormi tranquillamente . Le
rimase debolezza alle gambe , la quale va man mano
diminuendo .
» Questa è la narrazione fedele del fatto : se mia
figlia fu guarita dalla pillola del medico, oppure dalla
benedizione del Vescovo, io non lo so, come eziandio
non so intendere perchè la malattia della mia figliuola
che prima diceano meningite, ora la chiamino nervosa,
So che mia figlia è guarita, e ringrazio Iddio, rin-
grazio tutti .
» In fede, mi sottoscrivo
» Losio AGOSTINA
» Maritata STORENI . »