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DISEGNO
DI
STORIA DELLA LETTERATURA ITALIANA
AD USO DEI LICEI
Pel Sac . Prof. FRANCESCO CERRUTI
Un voi . in-16° di pag . 96 . L . 0 80 (E) Leg . uso premio L . 1 80 (D)
È noto a tutti che uno dei difetti caratteristici della maggior parte dei libri, che corrono per le scuole, è il far poco
o niun conto de' principii ; si dice, si narra, si analizza, si applica, ma raramente si assorgo alle regole fondamentali,
ai principii costitutivi, alla base insomma ed all'essenza delle cose . Pigliate in mano parecchio delle storie, distese o
compendiate, della letteratura italiana, o voi arriverete alla fine senza neppur trovarvi la definizione filosofica della
letteratura e della, lingua, senza sapere se o dove stia la differenza fra l'una o l'altra, quale sia il carattere, quali lo
origini d'ognuna di esse ; non vi troverete sempre tenuta nel suo dovuto conto la storia civile, e gli scrittori giudicati
spesso astrattamente, come so essi risiedessero fuori della carta geografica, o non vivessero della vita, e non avessero
gli stessi doveri degli altri uomini .
Ognnh vede che questo è difetto gravissimo sì per so stesso, come nelle sue conseguenze . Nell'intento adunquo
di evitare questo errore, l'Autore di questo disegno si propose di chiarir bene i concetti di let tiratura e di lingua e
rilevarne il carattere rispettivo ; si fondò nel determinar i diversi periodi lettorarii sulla storia civile, di cui la lette-
raria è, o almeno dev'essere il riverbero ; e le qualità estetiche degli scrittori apprezzò alla stregua delle massime del
Vangelo e della morale cattolica .
L'autore, non ommettendo di preparare l'allievo a sostenere l'esame, mira specialmente alla formazione del carat-
tere, al governo della vita, per quanto lo consente un disegno compendiato di storia letteraria . Fissato nella mente
dell'allievo che a studiare la storia della letteratura d'un popolo, vuoi dire indagare, ricercare quali siano stati i pen-
sieri, i sentimenti, le azioni costituenti la vita di questo popolo stesso, e come e con quali forino questa vita ci si ri-
veli col mezzo della parola e, ha posto con ciò stesso le basi costitutive di una soda educazione . L'allievo, con tali mas-
sime, non ravvisa nella letteratura la sola forma esteriore, ossia la parola, ma per essa indaga i pensieri, i sentimenti,
le azioni ; si abitua a gustare il vero, l'onesto, il buono, e ricopiando in sè i pensieri, sentimenti ed azioni descritto
dallo storico, rinnova in sè o nella società quanto pensarono, sentirono ed operarono i grandi modelli che vi risplen-
dettero, i grandi modelli della vita umano-cristiana, e questa vita rivela anche col mezzo del bel parlare e del bello
scrivere, conseguendo così il fine supremo della letteratura in ispecie e della scuola in genere .
È un lavoro originale, nemico della leggerezza, un po' ostico sullo prime per coloro che sono abituati in letteratura
a null'altro vedere ed ammirare che la sola forma esteriore, la veste del pensiero ; ma è un lavoro che fa riflettere, il
che è grande guadagno, poichè, purtroppo, uno dei difetti che nuociono maggiormente al progresso vero della scuola,
è il coltivar eccessivamente l'immaginativa a scapito e detrimento della facoltà riflessiva . La lettura d'un tal Disegno,
non facesse altro che far riflettore, avrebbe già per ciò stesso un grandissimo merito al progresso degli studi . Ma
questo libro ha ben altri meriti e noi lo raccomandiamo specialmente alla gioventù educata nei Seminarii ed avviata
al Santuario, di cui la scuola è atrio o vestibolo che si voglia dire .

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LIBRI DI TESTO
CHE POSSONO SERVIRE AD USO
DELLE SCUOLE ELEMEMARI E GIN- ASIALI
drio $Solà,9ti~o 12à~-28
SCUOLE ELEMENTARI
RELIGIONE .
Grado inferiore .
CLASSE I . Sezione inferiore .
Preghiere del mattino e della sera con altre pra-
tiche
L . 0 05
CLASSE I . Sezione superiore.
Preghiere del ,pattino e della sera . . » 0 05
Alimonda. Piccolo Catechismo . . . » 0 05
CLASSE II.
AIimonda . Piccolo Catec . con aggiunto
Scavia . Cento racconti di Storia Sacra
» 0 10
» 0 40
Grado superiore.
CLASSE III . e IY .
Bó sco . Storia Sacra
»1 -
Castaldi (M. Lorenzo) . Compendìo della Dot-
trina Cristiana
» 0 40
LINGUA ITALIANA .
Gradi inferiore.
("LASSE I . - Sezione inferiore .
rato e Mottura . Il Piccolo Sillabario » 0 15
CLASSE I . - Sezione superiore .
ato e Mottura . Sillabario normale com-
pleto
» 0 30
ato A . Il primo libro de' fanciulletti » 0 40
C . N ° 10 Quaderni di cali . ciascuno » 0 10
F,sercizii - N ° 6 - » 0 05
CTrado superiore,
CLASSE III .
Cerruti . Dizionario della lingua italiana L . f`l 60
Legato . . . . » 13 60
Scavia . Grammatica italiana per le classi su-
periori
» 0 40
L'uomo e l'universo
» 0 60
A . e C . Quaderni di calligrafia, ciascuno .> 0 05
CLASSE 1V .
Cerruti . Dizionario della lingua italiana » 2 60
Legato . . . . » 3 60
Scavia . Grammatìca italiana per le classi su-
periori
» 0 40
L'uomo e i suoi doveri . . . . » 0 60
Parato . Storia patria .
. . » 0 80
Borgogno . Breve compendìo di Geografia » 0 30
A . e C . Quadernì di calligrafia, ciascuno » 0 05
ARITMETICA,
Grado inferio, e.
CLASSE I. - Sezione in fer. e superiore .
Parato e Mottura . Aritmetica ad uso delle
scuole elementari inferiori . . . » 0 30
Grado super.' ore .
CLASSE III e IV.
Bosco . Aritmetica e sistema iietrico . » 0 40
Parato e Mottura . Aritmeti a ad uso delle
scuole elementari superio,, i . . . » 0 60
SCUOLE GINNASIALI .
CLASSE 11 .
Scavia . Grammatica italiana per le classi in-
feriori
» 0 20
Parato A . Il secondo Libro de'fanciulletti » 0 50
A . e C . Quaderni di
.«, doso ,no » 0 05
RELIOION
CLASSE I . IL 111. iY . T .
Gastaldì . Comp . Dott . Crìstiana . . » 0 40
Bosco . Storia Sacra
»1-

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ANNO XI - N. 9 .
Esce una volta al mese.
SETTEMBRE 1887
DIREZIONE nell'Oratorio Salesiano - Via Cottolengo, N . 32, TORINO
Sommario - D . Bosco e i Salesiani nella Repubblica del-
l'Equatore - Una festa di famiglia nell'Oratorio di San
Francesco di Sales - Grazia di Maria Ausiliatrice -
Collegi Salesiani - Educatorii per le fanciulle - Mon-
signor Cagliero nel Chilì - Avviso - Santa Cruz di Pa-
tagones - Condizioni per entrare nell'Istituto di Maria
Ausiliatrice - Funzione edificante nel Collegio femminile
di Mascali Nunziata - Passeggiate - Bibliografia! An-
cora su S . Agostino ; L'Apostolo del Secolo XVIII os-
sia S. Alfonso Maria De' Liguori.
D. BOSCO E I SALESIANI
nella Repubblica dell'Equatore .
I lettori sanno che si sta oggidì tagliando
l'istmo di Panama, che congiunge le due
Americhe . Quest'opera gigantesca, compiuta
che sia, metterà in comunicazione l'Oceano
Atlantico col Grande Oceano o Mar Paci-
fico, e accorcierà e faciliterà grandemente
il viaggio dall'Europa alla Repubblica del-
l'Equatore . Questa Repubblica, se oggi conta
già molti Italiani nel suo seno , in allora
per la facilità del viaggio, per la salubrità
del clima, per la bontà del Governo, per
ragion di commercio, ne verrà popolatis-
sima .
Orbene , a questa Repubblica appunto
volge in questi giorni i suoi pensieri il
sacerdote Giovanni Bosco . Dopo di aver
seminata l'Italia di Collegi pei figli del
popolo ; dopo dí aver per Arezzo de' suoi
alunni, formati alla sua scuola ed imbevuti
del suo spirito, portata la luce del Vangelo
e i benefizii della cristiana civiltà sino agli
ultimi confini della terra, qual è la Pata-
gonia, e la Terra del Fuoco ; dopo di avere
stabilito nella Repubblica Argentina, nel-
l'Uruguay, nel Brasile e nel Chili buon nu-
mero di Ospizi, di scuole e di laboratorii
pei fanciulli indigeni e pei poveri disere-
dati d'Italia ; dopo tutto questo ed altro,
sta ora preparando per fare altrettanto in
quella parte dell'America del Sud .
Alla città di Quito, che n' è la capitale ,
egli nel prossimo mese di ottobre comin-
cierà ad inviare un drappello di Salesiani
per aprire ùna Casa di arti e mestieri a
vantaggio dei poveri giovanetti della Re-
pubblica ed anche degli Italiani colà re-
sidenti . Di più colà D . Bosco, oltre al prov-
vedere ai bisogni presenti, prepara la prov-
videnza ai bisogni futuri . Egli vi precede
le schiere d'Italiani, che dopo il taglio del-
l'Istmo emigreranno in quelle partl, dove
giunti, gli adulti incontreranno dei fratelli,
e i giovanetti troveranno dei maestri, dei
consiglieri, dei Padri nei Salesiani, che si
lirenderanno cura di loro, ne parleranno
la lingua, li ammaestreranno ed aiuteranno
a mantenere viva la memoria della madre-
patria . Quale felice pensiero !

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Nè il loro zelo si limiterà a questo solo ;
ma si estenderà alle tribù dei selvaggi, che
esistono ancora tra le gole delle alte mon-
tagne, ignari di Dio e di ogni principio di
civiltà . Dalla capitale della Repubblica, co-
me da un centro di operazione, come da
un quartiere generale, i Salesiani muove-
ranno alla esplorazione di altre terre e le,
conquisteranno alla religione e alla civiltà,
giovando in tal modo alla prosperità dello
Stato, consolando la Chiesa di nuovi figli,
rallegrando il Cielo di anime elette .
Don Bosco quantunque stanco per le pas-
sate fatiche e spossato di fisiche forze, pure
è sempre fresco d'intelligenza e tenace di
volontà come nel fior degli anni suoi . Se-
condo i calcoli umani, se la emigrazione
continuerà di questo passo tra due o tre
generazioni le terre americane, che oggidì
in massima parte sono tuttavia sterili de-
serti, perché disabitate ed incolte, saranno
invece fertilissime valli; si vedranno sor-
gere in mezzo di loro città superbe e po-
polose ; le solcheranno linee ferroviarie,
avvicinandole fra loro e facilitandovi il com-
mercio ; le loro alte e numerose montagne
saranno traforate come i nostri Appennini
e le nostre Alpi .
Or bene, la Divina Provvidenza, qual una
madre, che sta per aver dei figli, comincia
fin d'ora a pensare ai bisogni morali e spi-
rituali delle genti, che si verseranno colà ;
essa le fa precedere dai suoi servi, dai suoi
sacerdoti, dai suoi apostoli . Quando i Sale-
siani siano in buon numero nelle principali
città dell'America, quando abbiano stabilite
numerose residenze tra gli inciviliti e tra
i barbari, allora ci tornerà meno doloroso
il vedere ogni anno tante migliaia di com-
patriotti far vela alla volta del Nuovo Mondo .
Allora nell'ultimo addio noi potremo dire
ai nostri concittadini : voi lasciate qui degli
amici dell'anima, ma altri ne troverete colà ;
colà, tra gli altri, incontrerete i figli di
di S . Francesco di Sales, gli alunni di D .
Bosco, incontrerete i Salesiani, i quali col-
l'esmpiocarl,viuteano
conservarvi buoni Cristiani e Italiani ono-
rati . Andate dunque più confidenti e tran-
quilli, ché procacciandovi una fortuna in
sulla terra non correrete pericolo di per-
dere la felicissima sorte del cielo .
Raccomandiamo alla carità dei lettori que-
sta nuova impresa di D. Bosco . Essa è tale,
che l'averla segnalata può bastare per ogni
raccomandazione . E qual persona di carità
e di fede, qual uomo dotato di sensi d'u-
manità, potendo, non vorrà aiutare un uomo
che per compiere tali opere tutto confida
nella pubblica beneficenza?
UNA FESTA DI FAMIGLIA
nell'Oratorio di S . Francesco di Sales .
D . Bosco nel suo giorno onomastico aveva in-
vitato gli antichi allievi dell'Oratorio a sedere a
mensa con lui per ricordare e festeggiare quei
tempi nei quali per varii anni avevano vissuto feli-
cemente insieme . Per questa cara festicciuola ai
sacerdoti aveva fissato il giorno 11 di agosto ,
ai secolari il giorno 14 .
Accorsero numerosi i figli per rivedere il pa-
dre, ma purtroppo rimasero delusi nella loro
aspettazione . D . Bosco che era andato nel Col-
legio di Lanzo per trovare un po' di refrigerio
ai suoi incomodi, per ordine del medico non
aveva potuto recarsi in Torino. La festa paterna
si cambiò adunque in fraterno convito . Tuttavia
se D . Bosco fu lontano di corpo, era presente
collo spirito . Uno scambio di telegrammi, il ma-
gnifico discorso del Molto Rev . Piano Giovanni
Battista, curato della Gran Madre di Dio, i versi
sempre applauditi di Carlo Gastini e di altri
poeti, i brindisi, i canti, le musiche, ricordarono
D . Bosco, inneggiarono a D . Bosco, e commos-
sero, rallegrarono e entusiasmarono i convitati .
D . Rua Michele al levar delle mense, in nome
di D . Bosco ricordò come ogni allievo dell'Ora-
torio dovesse portar impressi nella sua cristiana
condotta l'immagine , i consigli , i desiderii di
D . Bosco : pensare a lui sovente, riandare gli
anni passati nell'Oratorio e ripetere a se stesso :
- Io ovunque sarò voglio che in me si conosca
un vero figlio di D . Bosco . In secondo luogo rac-
comandò a tutti di farsi cooperatori, non fosse al-
tro almeno colle preghiere e coi consigli, di tutte
le opere che D . Bosco ha iniziate .
Applausi cordiali, unanimi accolsero quelle
parole pronunziate in mezzo ad un profondo e
religioso silenzio .
Ma D , Bosco non si era visto, e questo vuoto
voleasi in ogni modo riempire, e soddisfare ad
un bisogno prepotente del cuore . Perciò le due
schiere de' convitati nominarono una commis-
sione che andasse a Lanzo lo stesso giorno, per
ossequiare D . Bosco a nome tutti .
Il Rev . Parroco di Cunico d'Asti D . Griva
così scrive, dando relazione del suo mandato
« L'11 agosto, col treno delle 4 1/2 pomeridiane,
partiva da Torino per Lanzo una deputazione in
numero di nove per portare a D . Bosco le feli-
citazioni della giornata . Suonavano le sei quando
entravamo in Collegio . Annunziata la cosa a Don
Bosco, ne fu così commosso che sulle prime non
poté articolar parola . Ci guardò con quel suo
sguardo benigno e sagace con cui ci ha guardati

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tante volte . L'occhio è sempre il suo, ma all'a-
spetto ahi! quanto ci parve sofferente . Il ricevi-
mento non volle farlo nel salone , ma , sorretto
dalle nostre braccia, ne uscì, e all'aria libera,
nel prato attiguo al Collegio ci diede udienza ,
ricordando che nei prati di Valdocco aveva fatto
le prime accoglienze ai giovanetti . Salì in car-
rozzella dicendo con ischerzo : io che sfidava i
più snelli a far dei salti, ora devo camminar in
carrozza colle gambe altrui . Noi guidavamo la
carrozzella fino al pergolato che è in fondo al
prato . Quivi si fece seduta e mille cose si dis-
sero in pochi minuti .
Il professor Francesco Prato a nome della co-
mitiva fece la relazione della bella giornata . Si
parlò dell'idea di conquistar la Patagonia , va-
gheggiata da D . Bosco per sì lungo tempo . Si
disse dei telegrammi scambiatisi, si diedero le
notizie recenti sulla salute di monsignor Ca-
gliero .
Quindi D . Bosco volle riconoscere uno per uno
i deputati dell'ambasciata . Si parlò della sua
Messa d'oro del 1891, e quando si disse di Ga-
stini che voleva mille cantori, ei soggiunse : -
Due mila, ma un coro sia tutto di Patagoni . Poi
volgendosi al Parroco di Cunico d' Asti : e a
quella Messa, disse, si berrà il vino di Cunico
ottenuto come grazia di Maria Ausiliatrice e
che sia assaggiato anche dai Patagoni! - E ne
volle formale promessa .
- E che diremo di D . Bosco all'Oratorio ?
- Direte che io sto benissimo e che tutte
le inquietudini che si prendono per la mia sa-
lute non turbano la pace del mio cuore .
L'ora spirava : si fecero benedir alcuni oggetti .
Quando si chiese la benedizione sui presenti e
sugli assenti, D . Bosco si commosse, i suoi occhi
si riempirono di lagrime : ei piangeva e noi pian-
gevamo ! Che bel quadro! Di fianco al basso ru-
moreggiava la Stura, a destra il Collegio, a si-
nistra le montagne, e in un prato all'aperto cielo
D . Bosco che benedice ai suoi 200 mila figli
sparsi nell'universo orbe nella persona di nove
deputati. Il Cielo confermò certamente questa
benedizione, e sforzato da così tenere scene che
oramai son così frequenti fra D . Bosco e i suoi
figli, ci concederà sicuramente di ricevere ancora
la benedizione nella sua Messa d'oro nel 1891 » .
GRAZIA DI MARIA AUSILIATRICE
Adempio di tutto cuore ad una promessa che
ho fatto a Maria SS . Ausiliatrice, a quella cara
Madonna dell'Oratorio, vera Consolatrice degli
afflitti e sempre pronta ad asciugare una lagrima
a chi le si rivolge con affetto e confidenza .
Il 6 dello scorso Marzo il mio caro padre, già
alquanto avanzato in età, si metteva a letto colto
da pleuro-polmonite . Nei primi quattro giorni
le cure del medico sembravano vincere il male,
ma non così nel quinto, in cui l'ammalato peg-
giorò talmente da far temere fortemente della
sua vita . - Tenterò ogni mezzo, mi disse il me-
dico, il male s'è fatto serio e complicato e temo
assai di non poterlo più superare .
La mia desolazione si era al colmo, ed il pen-
siero corse subito alla Madonna Ausiliatrice di
cui altra volta ho esperimentato l'ineffabile bontà .
Mi prostrai innanzi ad una sua immagine, piansi,
pregai e promisi di far pubblicare la grazia sul
Bollettino Salesiano . Presi pure una medaglia
avuta dall'Oratorio, e la misi al capezzale dell'in-
fermo, accanto al quale passai quasi intera la
notte . Al mattino per tempo venne il medico e
trovò mio padre alquanto migliorato così pure
il dì appresso, e via via di giorno in giorno
sino a perfetta guarigione . Oh! Maria SS . Au-
siliatrice ci ha proprio esauditi e consolati! Ed
ora col cuore contento le mando, M. R . Sig .
Direttore, questa breve relazione da inserire, se
crederà conveniente nel Bollettino Salesiano, a
gloria di Maria SS . e a dolce conforto de' suoi
devoti .
D. C. G.
Cooperatore Salesiano
COLLEGI SALESIANI .
Le famiglie, le quali hanno figli da mettere in
educazione, bramano di conoscere gli Istituti, che
porgono loro comodità e sicurezza per collocarveli
a suo tempo. Per la qual cosa noi diamo quì breve
cenno di alcuni Collegi Salesiani in Italia, nei quali
si fa quanto occorre per guarantire agli allievi mo-
ralità, scienza e sanità, e ai quali i nostri Coope-
ratori e Cooperatrici possono indirizzare con tran-
quillità di coscienza quei giovanetti, che inten-
dessero di percorrere la carriera degli studi .
Oltre l'Oratorio di S . Francesco di Sales in
Torino, l'Ospizio di S . Vincenzo de' Paoli in Sam-
pierdarena, l'ospizio di S . Pietro in Nizza Marit-
tima, l'ospizio della Croce in Lucca , quello di
S . Paolo alla Spezia, la Colonia Agricola di
Mogliano Veneto, l'ospizio di Maria Immacolata
a Firenze e quello di S . Benigno Canavese, vi
sono i Collegi di Borgo San Martino, di Penango,
di Lanzo Torinese, di Varazze , di Alassio, di
Este, di Magliano-Sabino, e di Randazzo in Sicilia .
In questi Collegi l'insegnamento comprende il
corso Elementare e Ginnasiale, ed è impartito da
maestri e professori patentati, e secondo i pro-
grammi governativi . Nel Collegio di Alassio vi è
pure il corso Liceale.
Borgo S. Martino è un paesello della Diocesi
di Casale Monferrato, sulla linea di Alessandria-
Vercelli, con stazione a pochi passi dal Collegio .
Penango è pur esso della Diocesi Casalese ,
posto . sopra amena collina presso Moncalvo, colla
stazione propria sulla linea Asti-Mortara .
Lanzo dista dodici miglia da Torino , a piè
delle Alpi, e vi si va per ferrovia con più corse
al giorno .
Varazze, Diocesi di Savona, trovasi sulla linea
Genova-Ventimiglia, e si arriva da Genova in
un'ora e mezza di ferrovia.

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Alassio, Diocesi di Albenga, trovasi sulla stessa
linea Genova-Ventimiglia .
Este, città del Veneto, si trova sulla linea fer-
roviaria di Padova-Bologna .
Magliano-Sabino sulla ferrovia Roma-Firenze,
colla stazione a Borghetto, a due ore dalla Capi-
tale del mondo cattolico.
Randazzo, posta sopra un ameno altipiano del
monte Etna, è come un centro della rete e delle
vie provinciali di Messina, Catania, Nicosia, Mi-
stretta. La stazione ferroviaria più vicina a Ran-
dazzo è quella di Piedimonte sulla linea Messina-
Catania .
In quasi tutti questi Collegi vi sono due gradi
di pensione . La prima varia da L . 35 a 40 men-
sili ; la seconda L . 24 a 30.
Per avere i relativi programmi, e per le do-
mande di accettazione bisogna dirigersi ai Diret-
tori dei singoli Collegi, oppure al Sac . Giovanni
Bosco, via Cottolengo, n. 32, Torino .
EDUCATORII PER LE FANCIULLE .
Oltre ai mentovati collegi pei giovanetti, vi
sono pure sei Educatorii per le fanciulle, il primo
nella città di Chieri sotto il titolo di Santa Te-
resa, il secondo in Nizza Monferrato sotto il nome
della Madonna delle grazie, il terzo al Torrione
di Bordighera, e il quarto, il quinto il sesto
nelle ridenti saluberrime colline circostanti l'Etna,
a Bronte, a Mascali, e a Trecastagne in Sicilia,
diretti dalle Suore di Maria Ausiliatrice .
Scopo di queste Case di educazione si è di dare
l'insegnamento scientifico e morale in modo, che
lasci nulla a desiderare per una giovanetta di o-
nesta e cristiana famiglia, cioè arricchirne la mente
di utili cognizioni, educarne il cuore a sodo e
cristiane virtù, addestrarla ai lavori femminili, e
informarla a quei principii di civiltà, che sono ri-
chiesti dalla sua condizione .
L'insegnamento è dato da maestre legalmente
approvate . Esso abbraccia le 4 classi elementari,
vale a dire : corso di lingua italiana, calligrafia,
aritmetica, sistema metrico, e tenuta dei libri per
uso domestico . La declamazione ed uno speciale
esercizio nello stile epistolare fanno eziandio parte
dell'insegnamento . Si danno pure lezioni di disegno,
di lingua francese e di piano forte ; ma a richiesta
e a carico dei parenti delle allieve .
I lavori femminili consistono nel fare abiti
proprii, secondo la condizione delle allieve, lavori
a maglia, calze, camicie, rappezzare, soppressare,
far merletto e tutti i lavori più ordinarii di una
onesta famiglia .
La pensione mensile e di lire 24, e si paga a
trimestri anticipati .
Le domande di accettazione e dei programmi
si possono fare alla rispettiva Direttrice, od anche
al Sacerdote D . Giovanni Bosco, Superiore del-
l'Oratorio di S. Francesco di Sales, Torino .
La città di Nizza Monferrato è una delle prin-
cipali stazioni della ferrovia tra Alessandria e
Cavalleranaggiore .
Quella di Chieri ha comunicazione diretta colla
ferrovia Torino-Chieri, e con le linee Torino-Ales-
sandria, Torino-Cuneo, Torino-Savona con fermata
a Troffarello .
Quella di Bordighera è sullo stradale della ma-
rina che da Ventimiglia conduce a Bordighera,
luogo ameno e di dolce soggiorno agli Inglesi nella
rigida stagione d'inverno .
Se la cristiana educazione dei ragazzi è ai giorni
nostri di massima importanza, non di minor mo-
mento si è la buona istituzione delle fanciulle .
Una figlia saggiamente istruita, e cristianamente
educata riesce una benedizione, un angelo, un so-
stegno, una sorgente di prosperità e di pace per
una famiglia; guai invece se la giovanetta crescerà
incolta ed ignorante, peggio poi se verrà guasta
nelle idee e corrotta nel cuore ! Non vi è male
peggiore che una donna cattiva .
Lo scopo precipuo dei Salesiani essendo quello
della cristiana educazione della gioventù, noi ver-
remmo meno ad una parte del nostro dovere, se
non inculcassimo ai nostri Cooperatori e Coope-
ratrici di aver massima cura delle fanciulle delle
proprie famiglie, a di quante altre sono in loro
potere.
Perciò cogliamo di buon grado questa propizia
occasione per raccomandar loro i sopraddetti Insti-
tuti di Chieri e di Nizza, di Bordighera-Torrione
e ai siciliani quello di Bronte, Mascali o Treca-
stagne.Sequalcnovsgiaetdcolr
in Casa di educazione, oppure gli venisse il destro
di porgere a qualche famiglia un opportuno con-
siglio, veda di approfittare di questi Educatorii,
e farà un'opera da vero Cooperatore Salesiano .
MONSIGNOR CAGLI ERO NEL CHILI
1 . Monsignore predica ai primi giovani della casa Sale-
siana di Concezione .
La salute di Monsignore migliorava ogni giorno
più, tanto che , se si eccettua qualche piccolo
incomodo in giorni eccezionali di grande umidità,
non si accorgeva affatto che fosse convalescente .
Si voleva che riposasse per qualche giorno e
abbisognava davvero di questo riposo, ma non
ci fu verso ; era lavoro che voleva, e come
nessuno glielo procurava, egli stesso se lo cercò .
Per molti giorni di seguito fu a celebrare la
santa Messa nelle differenti comunità religiose ,
e in tutte faceva il suo discorsino e sempre appro-
priato . Parlò della carità nell'ospedale e nell'O-
spizio del Sacro Cuore ; della Vergine Immacolata
nel Convento delle Suore del Sacro Cuore e in
quello delle Suore Allemanne ; più volte della Prov-
videnza nella chiesa che porta questo nome ; dei
doveri di un buon seminarista nella cappella del
Seminario
Ma il discorsino che gli riuscì più bello, fu
quello che fece nella nostra cappella ai nostri
giovani . Senza dubbio, questa poverissima cap-

1.7 Page 7

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pella gli ricordò quell'altra, anche poverissima,
dell'Oratorio in Valdocco di 30 anni fa, nella quale
tante volte Monsig . aveva pregato . Quei 20 giovani,
inginocchiati a pie' dell'altare , gli fecero ricor-
dare quei primi 20 di Torino . Con questi ricordi
fissi nella mente, finita la santa Messa, prese a
parlare : « La vostra Comunione, disse, mi ricorda
quelle Comunioni di 500, 600 giovanetti e più
che si fanno nella nostra Casa di Torino ; le vostre
preghiere mi ricordano quelle altre fatte in coro
da 900 e più fanciulli ai piedi di Maria Ausilia-
trice . Quanto mi sento felice qui in mezzo a voi!
E quanto fortunati siete voi nel trovarvi qui raccolti
sotto il manto di S . Giuseppe ! Siete voi i scelti
per formare la pietra angolare di questa Casa,
e di sicuro che S . Giuseppe ha mire speciali per
voi tutti. Dovete esserne contenti e stimarvi fe-
lici! Quanti giovani nel mondo, della vostra stessa
condizione, desidererebbero trovarsi al vostro
fianco, godere dei benefizi della carità che a voi
altri si dispensa, e restan là nel mondo privi di
tutto!... Loro manca tutto : l'alimento materiale
e, più ancora, lo spirituale ; sono poveri disgra-
ziati ! Voi no ; qui siete in una Casa di carità,
avete per padre S . Giuseppe, per madre la Ver-
gine Ausiliatrice, per protettrice la Divina Prov-
videnza ; nulla vi mancherà, come nulla mai
mancò ai Salesiani e ai loro protetti . Procurate
solamente essere degni del favore che ricevete .
E in che maniera? Tenendo una condotta buona
e santa, qual si conviene alla Casa in cui vi tro-
vate . L'avvenire del Taller de S. José dipende
da voi ; adesso siete ancora pochi ; presto sarete
molti ; e i molti saranno o buoni o cattivi, secondo
sarà la condotta da voi tenuta e l'esempio che
avrete dato . Se voi sarete buoni, essi pure si
faranno buoni . »
Poi parlò in lungo dell'amore dei Salesiani
per la gioventù povera . « È questa la loro mis-
sione, disse : e una missione così difficile e de-
licata non si compie senza amore . E poi, come
non vi ameranno, se sono figli di D . Bosco, l'A-
postolo, l'amico, il Padre amantissimo della gio-
ventù? Come non vi ameranno, se per farvi del
bene , se per conoscervi ed amarvi, hanno ab-
bandonato tutto, il mondo, la famiglia, la patria,
gli amici, il Padre veneratissimo Don Bosco ?
Perche vennero qui i Salesiani ? Forse per cer-
care ricchezze ? No . In cerca di piaceri, di glo-
ria ? No, no . Vennero qui per amare voi, ed
amare tutti quei giovani che la Divina Provvi-
denza confiderà alle loro cure . Adunque, se i Sa-
lesiani vi amano, come ne potete essere certi, e
voi amateli dal canto vostro ; ubbiditeli,, rispet-
tateli, non recate loro nessun disgusto . questo
il modo migliore per ripagare il loro amore : non
vogliono altra ricompensa sulla terra che questa» .
Parlò ancora e in lungo dei doveri della gioventù
e finì con dire : « Non invidiate la sorte dei figli
dei ricchi che si educano nei grandi Collegi ; in
essi generalmente si dà una educazione tutta mon-
dana, e mentre si adorna la mente di cognizioni, si
corrompe il cuore coi vizi ; per molti giovani il col-
legio è la loro rovina, e imparano la scienza che deve
farli disgraziati eternamente . Voi non imparerete
qui la scienza che il mondo apprezza e cerca ; ma
riceverete a mani piene la grande scienza della
religione che vi farà felici nel tempo e poi nel-
l'eternità . Vi insegneranno la pratica della virtù ;
e colla virtù voi vi comprerete il Cielo » .
2 . Bisogni spirituali dell'Araucania . - Viaggio di Mons.
Cagliero a Traiguen . - Ritorno a Concezione.
La missione però di Monsignore nel Chilì non
doveva limitarsi alla Concezione . Il signor Vi-
cario instava perché visitasse la Araucania, e ve-
desse coi proprii occhi le necessità spirituali di
quella terra : - Sono 80000 anime, diceva a Monsi-
gnore il signor Vicario, e non hanno se non un
prete che pensi a loro . Sono ancora moltissimi
gli Indii che non sono cristiani, perchè non pos-
sono esserlo ; manca assolutamente chi faccia loro
la gran carità di istruirli e battezzarli ; non op-
porranno la minima resistenza ; è una messe ma-
tura ; manca solo chi la raccolga . -
Un giorno arrivarono a Monsignore varii rega-
letti mandati dal signor Vicario. Uno di essi con-
sisteva in una carta geografica del Chilì ; verso
il Sud di Concezione vi erano quattro punti
marcati in rosso, e poi una piccola nota in calce :
future case salesiane . I quattro punti erano
i seguenti : Traiguen, Temuco, Angol, Los An-
geles ; i due primi giù nel centro dell'Araucania,
i due secondi sul confine .
Il giorno 19 di aprile Mons . Cagliero, Mon-
signor Vicario e D . Rabagliati partivano per Trai-
guen e vi arrivavano dopo una giornata e mezzo
di viaggio . Nello stesso tempo D . Fagnano andava
ad Ancud per intendersi col nuovo Vescovo, rispetto
alla Terra 'del Fuoco, e a Punta Arenas che
finora da esso dipendono . Sarei troppo diffuso semi
facessi a parlare del ricevimento che Monsignore
si ebbe in Angol, dove si dovè pernottare . Noterò
solamente che una gran parte della popola-
zione si trovava alla stazione, con alla testa la
banda di un battaglione ; alla sera poi vi fu sere-
nata fino a ora tarda in onore di Monsignore . Fu
accolto gentilissìmamente in una delle principali
famiglie, e il signor Prefetto in persona (Inten-
dente) venne a riverire Monsignore ; accettò l'in-
vito di cenare con lui, e ragionò della politica
dell' Europa , con una abilità, con un discerni-
mento che incantò tutti .
Il giorno dopo verso sera, Monsignore e i
suoi compagni di viaggio arrivareno a Traiguen,
ma ebbero ancor tempo per fare un giro e co-
noscere la popolazione . Furono a vedere i due
terreni che il signor Vicario si era procu-
rato per i Salesiani ; ambedue sono situati in
una posizione magnifica a breve distanza l'uno
dall'altro : il primo è destinato per la chiesa-par-
rocchia, il secondo per il Collegio . Presentemente
non vi è altra chiesa che una povera cappella
dove abita un Padre Francescano, che attende
principalmente agli Indii dei dintorni, e per di
più ai bisogni spirituali della piccola città di
Traiguen .
Monsignore poté vedere coi proprii occhi le
necessità spirituali di quella popolazione , e il
gran bene che si potrebbe fare . Traiguen conta

1.8 Page 8

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presentemente circa 3000 abitanti ; i più sono
Chileni agricoltori, ma abbondano gli Allemanni,
i Francesi e vi sono pure alcuni Italiani. È
già un centro importante per la sua posizione
geografica ; ma lo sarà assai più appena sia legato
con Angol con la strada ferrata che è già in
via di costruzione .
Il signor Vicario avrebbe desiderato prose-
guire il viaggio ed arrivare fino a Tèmuco, sito
assai più nel centro dell'Araucania ; ma soprag-
giunse la pioggia ; ei non è tanto facile viaggiare
per quei siti in tempo di pioggia ; e poi a Mon-
signore premeva ritornare presto a Concezione ,
e, stabilite le cose , ripassare lo Cordigliere per
visitare le case Argentine.
Così, alla mattina seguente , Monsignore il
Vicario e D . Rabagliati, verso le 8 , malgrado
che piovesse, si misero in vettura e rifecero il
cammino del giorno precedente , ma con maggior
difficoltà . La pioggia aveva fatta la strada come
di vetro ; i cavalli non potevano assolutamente
dar un passo, quando si trattava di montare,
e i tre viaggiatori furono a un pelo di tornar-
sene a Traiguen. Fortuna volle che trovassero
sulla loro via molti carri condotti da' buoi ; e
con una coppia di questi poterono oltrepassare i
passi più difficili . Verso notte erano di nuovo
in Angol, e il giorno dopo alla sera in Conce-
zione . Anche in Angol, città importantissima e
capitale di provincia, si trattò della fondazione
di una Casa Salesiana : e la necessità è grandis-
sima . Monsignore, che ha uno zelo senza limiti,
e che vorrebbe o per sé o per mezzo de' suoi
missionari rimediare alle necessità che gli si presen-
tano, promise che o più presto o più tardi i Sa-
lesiani entrerebbero in Angel .
3 . Monsignore tiene la prima conferenza dei Coopera-
tori Chileni .
Prima di partire da Concezione Monsignore,
per soddisfare al desiderio di molti cattolici,
tenne una conferenza a coloro che sarebbero stati
il braccio destro e l'appoggio della nostra casa ,
voglio dire ai Cooperatori futuri . Il fiore dei due
sessi corrispose prentamente all'invito ; e nel
giorno e nell'ora fissata la piccola cappella del
nuovo Ospizio Salesiano era letteralmente piena
di signori e signore , desiderose di ascoltare
il nostro eloquente Prelato . Siccome era la
prima conferenza di questo genere che i Chileni
sentivano, per questo Monsignore dovè incomincia-
re molto di lontano. Quindi parlo di D . Bosco , dei
suoi principii, delle difficoltà vinte, degli ostacoli
superati , delle persecuzioni sofferte . Fece un
sunto della vita di D . Bosco , come egli solo po-
teva farlo, conoscendolo così bene , così intima-
mente e da più di 35 anni . Parlo poi dei, Coo-
peratori dell'Europa : « La nostra Congregazione
se è così grande al giorno d'oggi, disse, mal-
grado sia così giovine, se è così conosciuta,
rispettata, amata e cercata in tutte parti, dopo
Dio e Maria Ausiliatrice, lo deve a quella
schiera numerosissima di buoni cattolici, che cor-
sero sotto le nostre bandiere, per aumentare le
ancor piccole filo Salesiane, e lavorare con noi
nella grande impresa di salvare la povera gio-
ventù dalle mani delle sette empie, che faticano
con tanto impegno per scristianizzarla e perderla .
Pio IX, di santa memoria, volle per sé la gloria
di avere il suo nome scritto per il primo nel
Catalogo dei Cooperatori ; e poi la benedisse e
la arricchì di moltissime indulgenze parziali e
plenarie . Leone XIII, che cerca il bene della so-
cietà, come lo cercava il suo santo Predecessore,
che ama la gioventù con tutto l'amore di padre
e di Pontefice, Leone XIII è il primo ed il più
zelante dei nostri Cooperatori . I Cardinali , gli
Arcivescovi, i Vescovi, i Prelati, i Sacerdoti, i
Regolari, le Comunità religiose, migliaia e mi-
gliaia di cattolici che vivono nel secolo, stanno
con noi e lavorano con noi ; e la vittoria sarà
nostra, perché Dio non può non benedire i nostri
sforzi, e confondere i nostri nemici che sono i
suoi » .
Disse poi delle differenti maniere di coopera-
zione : il ricco può dare aiuto coi mezzi materiali,
il povero colle sue preghiere . Parlò degli Ora-
torii festivi ; parlò dei nostri Patrizi di Torino,
che non si vergognavano e non si vergognano
di confondersi coi poverelli, intrattenersi con
loro e poi far loro il Catechismo ; parlò delle
matrone di Torino e di altre città, sorprese molte
volte nel momento che stavano cucendo le rotte
camicie ed i poveri abiti dei figli dell'Oratorio ;
narrò di astuzie sante usate da molti Coo-
peratori e Cooperatrici che egli stesso conobbe
per sovvenire alle necessità dei piccolini di G. C .
Disse della diffusione dei buoni libri, e dimostrò
tutto il bene che si può fare con questo mezzo
di propaganda . Mille macchine d'inferno esclamava,
lavorano notte e giorno per ispargere il veleno che
deve corrompere la società ; prepariamo a questa .
società il contravveleno, procurandole il foglietto,
il libretto, l'opuscolo, il giornale che la istruisca
e la migliori . Parlò ancora e molto con quel ca-
lore, con quel fuoco che tanto gli è naturale, e
poi finì dicendo : « Vi sono molti obblighi di co-
scienza per il Cooperatore Salesiano ? Nessuno .
L'unica obbligazione, che non lega per nulla la
coscienza, si è di recitare ogni giorno un Pater
a S . Francesco secondo l'intenzione del Sommo
Pontefice . E di vantaggi ve ne sono ? Sì, e mol-
tissimi, e li troverete tutti nel diploma che ri-
ceverete, non appena avrete dato il vostro nome
a questa pia Società . Vi basti il sapere che ogni
Cooperatore può guadagnare l'indulgenza plenaria
ogni qual volta riceve la S . Comunione, e che,
se è sacerdote, quest'indulgenza la guadagna ogni
volta che celebra la santa Messa, essendo que-
st'indulgenza applicabile alle anime sante del
Purgatorio . »
L'esito della conferenza fu quale era da aspet-
tarsi da questi cattolici di Concezione, che lo
sono davvero e di mente e di cuore . Tutti i pre-
senti , senza una sola eccezione , vollero essere
Cooperatori e Cooperatrici . Erano circa 300 , e
la lista aumenterà ancora , non appena sia ben
conosciuto lo scopo di questa Pia Società . Non
si poterono ancora distribuire i diplomi , perché
disgraziatamente erano stati dimenticati in Buenos-

1.9 Page 9

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Aires ; ma si distribuiranno non appena saranno
arrivati.
4 . Arrivo di Mons . Blaitt nuovo Vescovo di Concezione . -
Incontro commovente. - Visita di Mons. Cagliero a
Mons . Blaitt . - Partenza di Mons . Cagliero da Conce-
zione . - Mons . Blaitt visita l'Ospizio Salesiano . -
La missione di Mons . Cagliero in Concezione
era terminata ; aveva già fondato il Taller de
S. José, aveva già formato quel gruppo di Coo-
peratori, che è quasi una necessità per ogni Casa
Salesiana, perché abbia vita e riceva incremento;
era al corrente di tutte le necessità spirituali di
questa Diocesi di Concezione, per rimediarle ap-
pena lo potesse ; la sua salute aveva migliorato
assai dal giorno del suo arrivo, così che poteva
mettersi in viaggio e visitare le provincie del
Norte, per le quali doveva passare per arrivare
alle Cordigliere, e dove era chiamato da perso-
naggi altolocati per altre fondazioni.
Tutto era fissato per la partenza ; quando corre
la voce che monsignor Blaitt, vescovo di Conce-
zione, già consacrato in Santiago, sarebbe venuto
a prendere possesso della sua Diocesi lo stesso
giorno nel quale Monsignor Cagliero sarebbe
partito . Si sospese quindi la partenza , e Monsi-
gnor Cagliero volle fermarsi por dar maggior
solennità al ricevimento . La chiesa di Concezione,
orfana da più di quattro anni, riceveva il suo Pastore,
e lo riceveva come riceve il proprio Vescovo una
popolazione cattolica piena di fede . Che moltitu-
dine ! Che entusiasmo !
Monsignor Blaitt, al suo arrivo alla porta mag-
giore della Cattedrale, si ebbe la maggiore delle
sorprese. Montata la gradinata e posto il piede
sulla soglia, si trova ai suoi piedi monsignor Ca-
gliero, che cercava di mettere nelle sue mani
l'aspersorio perché benedicesse tutto quel popolo.
Instintivamente monsignor Blaitt , che ben com-
prese quello che succedeva , cadde ai piedi di
monsignor Cagliero, e allora fu una gara per
baciarsi il sacro anello l'un l'altro . Poi si diedero
al cospetto di un popolo sterminato un lungo ed
affettuoso abbraccio, dicendosi le più care parole
che i loro due bei cuori seppero suggerire in
quel momento . Monsignor Blaitt veniva stan-
chissimo e per di più ammalato, e mons .Cagliero
lo sorresse per il braccio fino ad arrivare nel
Sancta Sanctorum.
Fu un veno miracolo se non vi ebbero dis-
grazie in quel momento. La Cattedrale presen-
tava un colpo di vista magnifico ; era un bruli-
chio di gente che non poteva essere maggiore ;
il Padre ed i figli si trovavano inginocchiati ai
piedi dello stesso altare, e le più calde preghiere
uscivano spontaneamente dal cuore di tutti ; dal
cuore del Padre che ringraziava Dio d'avergli
dato a reggere una popolazione così buona ; dal
cuore dei figli che lo ringraziava di avergli re-
galato un Pastore così santo .
Alla sera monsignor Cagliero volle visitare
particolarmente mons . Blaitt ; e sebbene questi
fosse affranto per le fatiche del viaggio , e più
per le forti emozioni provate in quel giorno me-
morabile, volle intrattenersi con lui fino a notte
molto inoltrata. Molte furono le cose particolari
trattate in quella lunga conferenza .
L'uno non finiva di raccomandare a monsi-
gnor Cagliero la Diocesi di Concezione, e l'al-
tro al buon Vescovo i suoi figli Salesiani che
stava per lasciare . L'indemani mattina alle ore 8
e mezzo, mentre monsignor Cagliere già era nella
stazione pronto a mettersi in viaggio, con mara-
viglia si vide arrivare monsignor Blaitt, che ve-
niva ancora una volta a salutare il Vescovo Sa-
lesiano e a dargli l'ultimo abbraccio . Alle 9 partiva
il treno, e rubava ai salesiani per chi sa mai quanto
tempo il carissimo monsignor Cagliero, e così re-
stavano orfani di padre . Ho detto male , e mi
correggo ; perdevano un padre, ma ne acquista-
vano un altro .
Nello stesso giorno , al dopopranzo , quando
meno lo pensavano , ecco arrivare alla loro
casa taller il veneratissimo Pastore , Monsi-
gnor Blaitt. Non potevano credere ai proprii
occhi ; eppure era proprio lui, che veniva a
visitare i Salesiani . Dava loro proprio la prefe-
renza, e li trattò da Beniamini, perché essendo
la nostra per cento ragioni l'ultima delle Con-
gregazioni ivi esistenti , volle visitarla per la
prima . Visitò i laboratorii, volle benedire l'am-
malato , e poi trattandoli con bontà squisita
e con parole piene di affetto : - Ebbene, disse
loro , non v' affliggete di troppo ; avete per-
duto un padre , ma ne avete un altro in me .
Scrivete pure a monsignor Cagliero, che io pro-
teggerò sempre la Congregazione Salesiana, e che
i figli di D . Bosco saranno di qui in avanti i miei
figli . - Oh che bontà da Padre! Che il Signore
lo conservi per molti anni all'amore dei Salesiani .
5 . Monsig . Cagliero a Valparaiso e Santiago . - La casa
dei Patrocinio di S . Giuseppe . - Ingenue parole dei
fanciulli . - È deciso il ritorno di Monsignore nella
Repubblica Argentina per via di mare .
Monsignor Cagliero non si riposò un solo mo-
mento . D . Fagnano reduce da Ancud lo accompa-
gnava . Visitò Chillan, mantenendo la promessa
ai Padri Francescani che tanto cordialmente
aveanlo ospitato ; poi Linares, Talca, Valpara-
iso, Santiago, poi di nuovo Valparaiso, e sempre
lavorando e aggiustando le cose per future
fondazioni . In ogni luogo si ebbe da ogni ceto
di persone le prove più belle di stima e d'amore.
Fu un vero trionfo del carattere Vescovile e,
posso dirlo, della Chiesa stessa . Dappertutto fu
ricevuto dalle autorità Ecclesiastiche e dalle au-
torità civili e quasi portato sulle spalle dal
popolo , che accorreva alle stazioni della fer-
rovia, per vederlo, ricevere la sua benedizione,
baciargli l'anello, ed udire la sua parola .
I preti avevano un desiderio ardente di vedere il
figlio di D . Bosco, e l'Arcivescovo era ansioso di
avere una conferenza con lui. Mons . Cagliero sem-
pre attento, sempre pronto a parlare con tutti,a com-
piacere la popolazione, il Clero ed i Vescovi, non
lasciava passare occasione senza predicare ; il che
avveniva due, tre ed anche quattro volte al giorno .
Se non mancasse di personale avrebbe potuto
fondare venti case tutte nello stesso tempo .

1.10 Page 10

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Di questo entusiasmo è certamente causa il
clero di questa illustre Repubblica, pieno di zelo .
Per farsene un'idea bisogna sapere che qui si danno
continuamente missioni in tutte le popolazioni.
Eppure il clero è molto scarso .
Qui vi è lo spirito cristiano, qui vi è lo slancio
verso la religione . Qui il Sacerdote è rispettato,
riverito, ascoltato, qui esso tiene un grande a-
scendente sopra la popolazione . Non sono tren-
t'anni che si è abolito il decimo che si pagava reli-
giosamente al governo Ecclesiastico, e adesso si
paga una elemosina per la Bulla della Crociata .
Con questa la Curia sostiene Esercizii spirituali
e Missioni.
Monsignore a Linares e a Talca visitò la co-
gnata della nobile signora Dorotea di Barcellona,
la prima nostra benefattrice Spagnuola .
A Santiago, la capitale della Repubblica, che
per bellezza, gentilezza e devozione è pari a To-
rino, le feste fatte a Mons . Cagliero furono splen-
dide oltre ogni dire . L'Arcivescovo volle dare
ai Salesiani la casa del Patrocinio di S . Giuseppe .
Il Senatore Valledor insistette perchè si occu .
passero dei suoi orfani a qualunque costo, e Mon-
signore accettò le proposte .
Andato a visitare la Casa, gli orfani raccolti
dal Governo, ragazzini dai sette ai dieci anni, in una
piccola accademia dissero : - Sono due anni che
piangiamo e preghiamo, perche D . Bosco ci dia un
padre! - D . Fagnano, che s'intrattenne con essi,
parlò con alcuni semplicetti, i quali dicevangli : -
Le figlie hanno la madre (così chiamano la suora
che li assiste) ma noi non possiamo avere un padre .
Nostro padre è D . Bosco, ma fino adesso non
è ancora arrivato . -
Questo collegio che alberga 300 maschi e 300
ragazze dal piccolino appena nato, fino a quelli
che hanno dieci o dodici anni, è mantenuto dal
Governo, e retto dalle Monache della Provvidenza,
Istituzione del Chilì . Oltre alle due grandi ses-
sioni, che vivono del tutto separate, le Monache
hanno suddivisa quella comunità in altre sessioni
più piccole, composte ciascuna di 25 allievi, colla
sua sala, scuola, dormitorio ecc . A capo di ogni
suddivisione vi è una Monaca, che la chiamano
Madre, che vive con loro, avendo di essi una
cura speciale, ed insegnando loro quanto essa sa
e i piccoli possono imparare .
In Valparaiso Monsignore ha veduto la casa e
terreno lasciato ai Salesiani dalla Signora Rami-
rez, che morì nel decembre del 1886 col nòme di
D . Bosco e dei Salesiani sulle labbra .
Quando Monsignore andò a visitare questa
casa, più di duecento ragazzi gli correvano
dietro, dicendo a lui e a D . Fagnano:-Adeso
sono arrivati i nostri padri ; domani potremo
venire a scuola . Oh che piacere ! -
I giornali cattolici pubblicavano ogni giorno ciò
che faceva, ciò che diceva, dove andava il Vescovo
Salesiano . In un mese e mezzo passato nel Chilì,
egli non ebbe un giorno solo per poter respirare
alquanto . Confortavasi però e si calmava, pensando
a D . Bosco nelle sue escursioni in Francia .
Egli aveva fatto tutti i suoi calcoli di ripas-
sare alla Repubblica Argentina, valicando le Cor-
digliere per Mendoza . Ma come era da aspettarsi,
tutti i suoi disegni andarono a monte arrivato
che fu a Santiago . Appena ebbe manifestato il suo
progetto, trovò le più forti opposizioni . Tutti lo
dissuasero, perchè non vedevano bene e non
credevano cosa prudente che un Vescovo si espo-
nesse ad un lungo viaggio, a traverso di altissime
montagne già coperte di neve, e tanto più dopo
il successo di Aguas Calientes.
- Ma Signori, obbiettava Mons . Cagliero : Se
sono Vescovo, sono anche Salesiano e un Sale-
siano deve cercare l'economia in tutto , anche
nei viaggi . -
Qualcuno capì più di quello che Monsignore
volesse dire, e dopo poche ore un nostro bene-
fattore, un certo Sig . M ..c,onsegavlmni
di Monsignore due biglietti di prima classe per pas-
sare da Valparaiso a Montevideo . Non era possibile
dare un rifiuto a così cortese beneficenza, e Mon-
signore decise di partire col primo piroscafo che
sferrasse da Valparaiso . Vennero perciò presi i
posti sopra un vapore inglese che partiva il giorno
15 di maggio e, passando lo stretto di Magellano
e Punta Arenas, in quindici giorni avrebbe anco-
rato a Montevideo . D . Fagnano doveva accompa-
gnare Monsignore .
AVVISO
In un grazioso volumetto abbiamo pub-
blicati queste avventure di Mons . Cagliero
e dei Missionarii Salesiani, aggiungendovi
altre notizie che per mancanza di spazio o
perchè giunte troppo tardi non poterono
essere pubblicate nel Bollettino . Riuscì un
racconto vario, amenissimo edificante . Si
vende dalle librerie Salesiane al prezzo di
L. 0 50 . Chi ne acquista 10 copie avrà
l'undecima gratis . Il profitto sarà a van-
taggio delle Missioni .
SANTA CRUZ DI PATAGONES .
Benchè la seguente lettera sia di data alquanto
antica, non sarà discara ai nostri lettori per le
curiose sue notizie
REV . SIG . D . Bosco,
D . Beauvoir andando a Patagones, porta alcuni
oggetti per la progettata Esposizione Vaticana .
Sono due tappeti di pelle con piume d'avestruz
patagonico, uno staffile da cavallo e qualche altro
oggetto . Già ho lasciato a Patagones un bel chi-
gliango e cappa di pelle di guanaco, e spero po-
terne comprare altri per mandarli a Torino . Ve
ne sono dei bellissimi che valgono qui 60 nazio-
nali, cioè 300 lire . I comuni costano dai 12 ai
18 nazionali, secondo la grandezza , il disegno e
la bontà . Sono lavori degli Indii Tehuelces, con
molti dei quali siamo in buona relazione, sebbene
pochissimi siansi finora fatti Cristiani . Quando

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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avrò cavalli ed una persona fidata che mi accom-
pagni, andrò con loro in peregrinazione alle Cor-
digliere, dove abitano nell'estate .
Questi poveri Tehuelces ora stanno divisi senza
un Cacico generale, e spesse volte si battono fra
di loro, specialmente quando sono ubbriachi . In
tali zuffe qualcheduno resta sempre morto e molti
orrendamente feriti . Essendo divisi in lotta, per
disposizione governativa, abitano tre regioni di-
stinte, cioè una parte tra il Rio Sattegos ed il
Santa Cruz, altri tra il Santa Cruz ed il Rio
Cico, la terza parte verso il Deseado . Inoltre vi
sono famiglie di Araucani sparse or qua or là
temute assai dai Tehuelces come molto batta-
gliere .
Già dissi che rare volte per mancanza di mezzi
di trasporto rimontai i due fiumi e potei con
cavalli imprestatimi visitare i toldos più pros-
simi alla riva. Sempre ho incontrata buona ac-
coglienza e disposizione d'imparare quanto alla
meglio mi sforzavo d'insegnare . Non le descrivo
come stando seduto a terra in mezzo del toldo ,
sopra di una bella pelle di guano o di cavallo ,
mi vedeva attorniato da uomini, donne e bam-
bini attenti tutti a quello che sa dir loro il mis-
sionario . L'approssimarsi per vedere il crocifisso
e le immagini, il domandare chi ha fatte tante
belle cose, che cosa rappresentano e mille altre
interrogazioni, produceva una scena confusa, ma
carissima . Le immagini sono un bel mezzo per
far entrare in quelle povere teste la verità della
religione . Non bisogna però stupirsi se uno si
carica di molesti animaletti , e nemmeno esser
schifiltosi nel mangiare e bere quanto presen-
tano . Hanno poca pulizia ed un'arte culinaria
preistorica ; una broda indefinibile in recipienti
sporchi, un pezzo di carne sanguinolenta mezzo
arrostita, affumicata, per lo più di guanaco o di
cavallo e talvolta di struzzo . Talora, non avendo
carne fresca, le donne con grosso pestello di pietra
pestano carne di cavallo seccata al vento ed al
sole, dopo averla un po' sbattuta per liberarla
dalle mosche e dalla polvere . È però un cibo
gradito a chi lo può condire coll'appetito .
Taccio le piccole avventure serio-comiche : son
cose che succedono a tutti in questi paesi : cader
da cavallo, impantanarsi fino al ginocchio, restare
arenati sopra di un banco del fiume per lunghis-
sime ore senza riparo dal vento e dalla pioggia
e simili . L'anno scorso ritornando da una visita
agli Indii, che erano accampati sulla sinistra sponda
del Santa Cruz, alcune miglia più in su dell'i-
sola Pavon, traversai il fiume in una barchetta,
ma per raggiungere una baleniera che stava ca-
ricando legna pel governatore , fui costretto a
camminare circa cinque miglia a piedi, quasi
sempre sulla ghiaia e pietrame . Essendo carico
del mio sacco a tracolla, può immaginarsi come
sudava, sebbene la stagione fosse rigida . Final-
mente ecco raggiunta la meta ; i marinai mi man-
darono una lancia per imbarcarmi , ma per la
marea bassa e per le alghe ed i banchi di fango
non può approssimarsi alla riva . Fidato nei miei
lunghi stivali, mi inoltro nell'acqua che per dis-
grazia era più alta di quel che pensava , ed il
fango impedendomi di cavare i piedi, restai come
impalato . Una corda però lanciatami dalla barca
fu bastante per trascinarmi in salvo colla mia
roba . Conobbi allora che non è prudenza fidarsi
troppo dei lunghi stivali, i quali anzi sono d'im-
paccio quando si riempiono d'acqua e fango . In
quella sera non si poté giungere a casa per man-
canza di vento, perciò nella notte rigida soffersi
non poco ; ma tutto, come pare, fu disposizione
di Dio, perchè quei marinai ascoltassero a parlar
di religione, leggessero alcuni fatti istruttivi e
commoventi . Due di questi marinai erano prote-
stanti, e quello il quale sembrava più tenace dei
suoi errori, mi sorprese quando mesi dopo , in-
contrandomi, disse : - Signor Cura, quanto si
paga per farsi cattolico ? Io pensai molto sulla
religione luterana e vedo che non è la vera,
perché si separò dal Cattolicismo ed abbandonò
molte verità e punti importanti di fede . - Na-
turalmente risposi che non doveva pagar nulla ,
anzi riceverebbe un gran dono nella grazia del
Battesimo e degli altri Sacramenti ; che la sua
mente ed il suo cuore godrebbero la pace, sa--
pendo di essere nella vera Chiesa, e finalmente
restando fedele ai precetti ed alla dottrina del
nostro Divin Salvatore, senza alcun dubbio pos-
sederebbe un dì l'eterna felicità . In breve con-
chiudo col dire che dopo alcuni giorni abiurò il
luteranismo e fu battezzato sotto condizione .
Ora le dirò di un'ultima visita fatta agli Indii
Sulinas al Nord del S. Cruz ed all'isola Pavon
a circa 38 miglia dalla foce e 26 dal luogo di
nostra ordinaria dimora . Nella seconda metà del
p . p . novembre mi decisi di approfittare di una
lancia che rimontava il fiume, e potei battezzare
dieci persone : sei bambini inferiori ai 7 anni e
quattro adulti, tra cui un Cacico di oltre 60 anni .
Se non le dispiace, le narrerà alcune partico-
larità, sebbene non abbiano importanza . Salito in
barca, vi trovai quattro marinai : un astigiano
che stava alla vela, un genovese occupato a li-
berarci dall'acqua che, entrando in abbondanza,
ci bagnava i piedi e le robe della valigia : gli
altri due erano ubbriachi . Per fortuna il più
fradicio si addormentò presto , ed il quarto che
stava al timone non si accorgeva che la sbarra
di questo gli sfuggiva di mano . Stavamo in un
brutto impiccio, ma per poco, perché . il nostro
timoniere, sentendosi lodare come buon marinaro,
acconsentì di insegnare a me il modo di guidare
il timone . Era un gusto sentirlo gridare : a tri-
bordo - a babordo - fisso a quella punta - .
lì c'é un banco - là un remolino ! ! ! Insomma,
col favor del vento e della forte marea, in breve
tempo fummo a destinazione . I marinai vollero
proseguire per l'isola Pavon, dopo il mio sbarco,
ma il buon vento in breve li abbandonò, cosicché,
appoggiando alla riva, dovettero legar la barca
coll'aiuto di un cavallo . Tutti dissero allora che
solo pel Cura avevano avuto un buon vento, e
che appena discese il tempo si pose cattivo e
contrario .
Il vecchio ex-cacico di cui dissi più sopra, e
che nel Battesimo chiamai Felice, è un uomo
vigoroso e robusto, il quale ha viaggiato e con-

2.2 Page 12

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battuto molto coi Pampas del Rio Negro, cogli
Araucani ed anche coi suoi Tehuelces . Ora giace
al suolo involto in cenci e pelli, con una gamba
rotta per un calcio di un cavallo . La sua vecchia
moglie lavora e lo assiste come meglio sa e può .
In un'altra occasione che la vidi tutta intiriz-
zita dal gran freddo le regalai una veste di lana,
ed essa, senza tante cerimonie, se la indossò
subito alla presenza mia e di altri. Quando sia
sufficientemente istruita, la battezzerò . Il sessa-
genario Felice gode nel raccontare le sue avven-
ture, gesticola drammaticalmente e si scalda . Fra
le altre cose narrò come in una battaglia cogli
Araucani cadde gravemente ferito e fu preso
prigioniero, come lo trattavano male e gli moz-
zarono perfino l'orecchio sinistro . Così dicendo ,
colle due mani sollevava la lunga capigliatura ,
scoprendo le orecchie . Poi, quasi ridendo, sog-
giungeva : il mio nome è Incel ; sono i Cristiani
che mi chiamarono Patriu perché ho un'orec-
chia mozzata come i cavalli della nazione detti
Patrii. - Io patriu, ripeteva, io Patriu come i
cavalli! - Non so se maliziosamente parlasse,
ma è pur troppo vero che alcuni uomini trattano
i loro simili peggio delle bestie da soma .
Da Sulinas , accompagnato da un Indio cri-
stiano e da un altro che non lo è ancora, andai
a circa nove miglia verso il Rio Lico, dove vi
sono tre toldi . Per istrada ci sorprese un forte
vento seguito da pioggia e grandine ; per giunta
non poteva tenere le staffe nei piedi, essendo
troppo corte , e nell'abbassarmi, per farle colla
mano entrare nel piede , il mio brioso cavallo
alzò la testa, battendomi fortemente sulla fronte .
Restai per un momento come fuori di me , ma
non caddi ; il solo male fu una lividura che mi
restò per segnale durante parecchi giorni . In
quei tre toldi vi sono 16 persone : alcuni eran
già cristiani ; ne battezzai 11, ed ora alla prima
occasione andrò per compier l'opera e lasciar
queste famiglie interamente cristiane, come già
siamo intesi .
Son già stato troppo prolisso, perciò lascio il
resto, per conchiudere colla visita fatta all'isola
Pavon . Mi accompagnò D . Juan Raso, che mi
aiuta molto, sapendo l'idioma degli Indii . Giunti,
con un forte galoppo di un'ora e un quarto, alla
sponda del Rio dirimpetto all'isola, vedemmo un
uomo non lungi da una barca . Credendo mi a-
vesse veduto ed avesse inteso il segnale, licen-
ziai i cavalli, ringraziando il mio compagno . Fu
un errore, perché restai alla spiaggia passeg-
giando in su ed in giù per più di due ore, a-
spettando inutilmente che la barca venisse . Non
mi hanno veduto? Non vollero vedermi? Non lo
so, e non cercai di saperlo. Aveva già recitato
tutto il Rosario ed altre preci ; finalmente, fa-
cendosi notte, mi allontanai col mio sacco, diri-
gendomi verso di una casetta distante circa due
ore e mezzo, col solo timore di incontrare vacche
brave o selvaggie . Appena però salita una pic-
cola altura, fui sorpreso di vedere due uomini a
cavallo che galoppavano .
Intesero la mia voce e vennero in un momento .
Li aiutai a gettare in acqua una grossa ciatta ,
ed in essa, sebbene con fàtica per la grande cor-
rente e forti ondate, mi traslatarono alla deside-
rata isola Pavon, dove battezzai un giovanetto
di 14 anni. Prima , per distinguerlo, lo chiama-
vano Pettingol, ed ora Enrico Pietro Dufour, a-
vendo voluto il padrino D . Pietro Dufour lasciargli
il suo cognome . . Questo signore mi disse : -
Mentre lei battezzava, io sentiva in me una gioia,
una tenerezza, un alto sentimento inesprimibile ;
sino ad ora ho amato questo giovane, ma adesso
lo terrò come mio figlio e non come servo.
Amatissimo e Reverentissimo Sig . D . Bosco
Da quanto dissi, da quanto altri ha scritto e
scriverà, si può fare un'idea delle difficoltà e dei
bisogni nostri. Dio lo inspiri pel bene della
Chiesa e dei poveri Indii ; e ci benedica tutti
nel Nome del Signore e specialmente chi ha l'o-
nore di protestarsi
Di V. S . R.ma,
Santa Cruz di Patagonia, 5 dicembre 1886.
Obb .mo foglio in G . C.
Sac . ANGELO SAVIO .
CONDIZIONI PER ENTRARE NELL'ISTITUTO
delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
I Cooperatori e le cooperatrici conoscono già
che D . Bosco, oltre all'aver fondata la Pia Società
dei Salesiani allo scopo di aver cura dei fanciulli
e dei giovanetti, stabilì eziandio un altro istituto
di pie zitelle, che si consacrano a Dio per atten-
dere alla propria santificazione e alla educazione
delle fanciulle . Perciò trovando delle giovani ,
che loro paiono chiamate alla vita religiosa, vo-
gliano indirizzarle a D . Bosco, o scrivano di-
mandando informazioni in proposito .
Per meglio facilitare le trattative giudichiamo
di pubblicare qui le condizioni principali, che si
richiedono per entrare in detto istituto, affinché
sappiano da più a meno quello che si ha da fare,
qualora avessero da presentare una domanda od
una raccomandazione .
Scopo dell'Istituto .
Lo scopo delle Figlie di Maria Ausiliatrice è
di attendere alla propria perfezione e di coadiu-
vare la salute del prossimo, specialmente col dare
alle fanciulle una cristiana educazione .
Pertanto è loro cura speciale l'assumere la
direzione di scuole, educatorii, asili d'infanzia ,
oratorii festivi, ed anche aprire laboratorii a van-
taggio delle giovanette nelle città e nei villagi,
nonché nelle Missioni straniere . . Ove ne fosse
bisogno, si prestano pure all'assistenza dei poveri
infermi e ad altri simili uffizi di carità .
Le suore, dovendo fare vita attiva ed occuparsi
a vantaggio del prossimo, non sono astrette a
perfetta clausura.
Condizione d'accettazione .
I . Le giovani zitelle, che desiderano essere
aggregate all'Istituto di Maria Ausiliatrice, devono

2.3 Page 13

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avere natali legittimi, ottimi costumi, buona in-
dole, e sincera disposizione alle virtù proprie
dell'Istitu .
II. Devono presentare la fede di nascita e di
battesimo .
III. »
» un certificato di buona condotta
avuto dal Parroco .
IV.
»
» un certificato medico di compe-
tente sanità, di vacinazione o di sofferto vaiuolo,
e di esenzione da qualunque malattia originaria
e difetto fisico .
V. Devono aver compiuto la quarta classe ele-
mentare o almeno le scuole del proprio paese, e
non essere minore dei 15 anni, nè maggiori di 25 .
VI . Le aspiranti pagano a trimestri anticipati
la pensione di L . 30 mensili pel tempo di prova,
che non è minore di sei mesi .
VII . Le suore, conservando per regola tutti i
diritti civili, portano nell'Istituto quanto loro
spetta dalla famiglia . La dote può non di meno
fissarsi di comune accordo all'atto dell'accetta-
zione .
VIII . Devono essere provvedute del corredo
secondo la nota che segue ; oppure pagare an-
ticipatamente L . 500 all'Istituto che s'incarica
di prepararlo .
IX. Quanto all'età ed alla dote si fanno ecce-
zioni, quando l'aspirante avesse il diploma di
maestra o la capacità di conseguirlo, o fosse al-
meno bene istruita nei lavori femminili.
X . Le domande si possono fare al Sac . Don
Giovanni Bosco, via Cottolengo n.32,Torin
alla Superiora generale delle Figlie di Maria
Ausiliatrice in Nizza Monferrato.
Dove vi ha comodità si consiglia che la gio-
vane si presenti personalmente a fare domanda
di accettazione .
Corredo .
N° 1 Copriletto bianco . - 1 Materasso e capez-
zale lana . - 2 Guanciali lana . - 1 Coperta im-
bottita . - 1 Catalogna di lana . - 6 Lenzuola
lino . - 8 Foderette lino. - 12 Asciugamani
lino . - 12 m . di teletta . - 24 Camicie
lino . - 6 Giubbetti da notte . - 12 Cuffie da
notte . - 121/2fazoletidanote.-6Corpeti
di lana . - 4 Paia mutande lana . - 6 Corpetti
di cotone . - 4 Paia mutande di cotone . - 12
Paia calze lana nera. - 12 Paia calze filugello
nero. - 6 Sottane bordato oscuro . - 1 Camic-
ciuola di panno . - 12 Fazzoletti bianchi di filo . -
24 Fazzoletti in colore, filo, grandi . - 12 Tovaglioli
filo . - 4 Abiti, di cui uno di tibet nero . - 4 . m .
tibet nero per grembiali . 12 m . bordato oscuro
per grembiali . - 1 Sciallo panno nero d'in-
verno . - 3 Paia scarpe . - 1 Parapioggia seta
nera . - Spazzole per abiti e scarpe . - Forbici,
pettini ecc. - 1 Baule con chiave .
Osservazione .
Avvenendo che una Novizia uscisse dalla Con-
gregazione, o passasse all'altra vita, verrà resti-
tuito ai parenti il corredo nello stato in cui si
trova, a patto però che sulla dote si possano
prelevare L . 15 mensili pel tempo decorso nel-
l'Istituto ; il quale parimenti non intende essere
per nulla responsabile degli oggetti appartenenti
alla medesima, che per qualsiasi cagione venissero
a mancare .
Fatta la santa Professione, il corredo e la
dote passano in proprietà dell'Istituto .
FUNZIONE EDIFICANTE
Nel collegio femminile di Mascali Nunziata .
Nel Collegio di Mascali Nunziata in Sicilia
fondato da ottimi sacerdoti del paese, e diretto
dalle Suore di Maria Ausiliatrice celebravasi
tempo fa una edificante funzione, che merita un
cenno nel Bollettino . Ecco quanto ci scrivono di
là .
Il 10 p . p . Giugno fu una festa generale per
tutto il nostro caro collegio . Sua E . R. Monsignor
Genuardi, si degnava di compiere i nostri voti
con una sua preziosa visita.
Erano le 5~pom quando egli giunse nella no-
stra Cappella . Ivi genuflesso pregò per qualche
istante, mentre le coriste intuonavano il motetto
Sacerdos et Pontifex musicato da Monsignor
Cagliero . La folla era molta, sicche finita l'An-
tifona si passò nel grandioso cortile, ove si era
improvvisato a modo di chiesetta un vasto pa-
diglione adorno di tele bianche e colorate . Colà
in quel nuovo Cenacolo, tra i profumi dei fiori
S . E . R . compieva due bellissime funzioni . Dopo
aver invocato lo Spirito Santo ed averci fatto
analogo sermoncino Egli amministrava la Santa
Cresima a 12 educande . Alla Cresima teneva
dietro l'accettazione delle Aspiranti e delle Figliie
di Maria. Monsignore ad eccitare i cuori a de-
vozione, dopo breve pausa, fece un secondo discorso
di cui ecco qui alcuni pensieri . Il Venerando
Prelato con quella unzione ch'è sua caratteristica
così parlava : « Figliuole, voi attendete impa-
zienti la divisa di Maria, ed io son lietissimo di
condiscendere alle vostre brame, ma prima lasciate
ch'io vi parli di tre simboli che scorgo appiè di
Maria Immacolata . Eccoli : Un giglio, una rosa
ed una colomba .
Il giglio, è vero mette le sue radici nella terra
e nel fango, ma guardate un po' come s'innalza
diritto sul suo stelo guardando sempre in alto.
Che cosa vuole insegnarvi? Esso vi dice che una
figlia consacrata a Maria deve camminare corpo-
ralmente nel mondo, ma il suo spirito ed il suo
cuore devono sollevarsi in alto! . . . fino al Cielo!
La rosa - A voi, figliuole piace molto la rosa,
anzi voi restate quasi incantate allorchè vi pre-
sentano questa regina dei fiori dalle belle foglie
e dalla gratissima fragranza. Or bene, la rosa è
simbolo della carità . Il vostro cuore deve vivere
di carità . Sì, una figlia sacra a Maria deve vi-
vere tutta e sola per lo Sposo Celeste e per la
santissima Sua Madre .
La colomba : - Questo è l'uccello più ama-
bile e caro che noi conosciamo ; amabile e caro

2.4 Page 14

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per la sua impareggiabile semplicità. Oh la bella
lezione ! Anche la figlia di Maria a somiglianza
della colomba deve conservare un'anima candida,
sincera, umile . Lungi, lungi da voi il raggiro, la
doppiezza e lo spirito di vana gloria . Voi per il
vostro sesso e per la vostra età siete natural-
mente inclinate alla leggerezza ed alla vanità .
Ma fatevi animo, v'accerto che se sarete fedeli a
Maria ed agli obblighi della vostra associazione,
voi avrete a temere di nulla, anzi vi manterrete
costanti nel sentiero della virtù . La colomba ama
anche il raccoglimento e per mantenerlo nascon-
desi spesse fiate negli antri e nelle solitudini .
A somiglianza della colomba, voi non dovete
ambire altro che star nascoste e sconosciute agli
sguardi del mondo . Deh ! il Santo Tabernacolo
sia il vostro ritrovo!, . . il centro del vostro ri-
poso ! Tenete fissi nella mente questi bei ricordi .
Il Tabernacolo . . . l'Immacolata . Ah ! non dimen-
ticate mai le grandi grazie annesse al bel ti-
di tolo di Figlie Maria! Grazie di conversioni,
di salute, di santità.Oh!seartqunvosre
compagne accecate dalle varata del mondo si sono
scosse . e ravvedute appena si ricordarono della
medaglia benedetta! E quante e quante non do-
vettero la loro salvezza alla sacra divisa! Oh!
beate voi se porterete degnamente il nome di
Figlie di Maria! Esso vi sarà scudo e difesa
nella vita, speranza e conforto nell'ultimo cimento .
Si, si, portate, amate questa santa livrea in tutti
i giorni della vostra vita e prima di morire vi
sia concesso di stampare sulla santa medaglia
l'ultimo bacio come segno d'amore verso Maria
cui amaste ognora qual tenera vostra Madre.
Terminate le funzioni S.. ER si degnò assi-
stere ad una piccola recita delle convittrici . Si
rappresentò una commediola e non vi mancarono
poesie graziose intrecciate con armoniosi canti .
Non si limitava però alla sera del 10 la nostra
festa . Monsignore voleva farci ancora un regalo,
quello di celebrar la S . Messa l'indomani nella
nostra Cappella. Vi celebrò, e dopo un tenerissimo
fervorino ammise per la 1° volta quattro fan-
ciulle alla Santa Comunione. Oh! che dolci mo-
menti! Momenti di Paradiso! . . . Sieno grazie al
buon Dio, alla Vergine Immacolata ed a S . E .
M. Genuardi che tanto s'affatica pel bene del suo
gregge . Alla 1a Comunione seguiva la comunione
generale in cui precedevano le figlie di Maria
tutte bianco vestite . La funzione si chiuse colla
benedizione del Divinissimo Sacramento e coll'of-
ferta del Cuore a Maria .
Un giorno sì caro ed una visita tanto preziosa
non si cancellerà giammai dalla memoria delle
suore e delle educande di Nunziata .
Collegio immacolata 2 Luglio 1887
La Direttrice
PASSEGGIATE
CAPO IV .
Si va ad Albugnano. - Il Re della festa .
- Un olmo e il suo inquilino - La batta-
glia di Novara - Le Letture Cattoliche -
Il brindisi di partenza.
Ho nominato Albugnano, non è vero? Ebbene,
vi dobbiamo soggiungere, che ci siamo andati anche
là, e subito alla dimane . Perché D . Bosco ci di-
ceva, che dovevamo sbrigarci, perché il tempo di
ritornare a Torino si avvicinava . Or dove si trova
Albugnano? Se voi cercaste in una carta geografica
comune d'Italia, certamente non lo trovereste, ma
via, non è poi tanto piccolo, da meritarsi un'assoluta
dimenticanza. Ché Albugnano è un paesetto uber-
toso di buoni vini, posto sopra una collinetta ed
in apertissimo sito, ed alla mezzanotte quasi di
Castelnuovo d'Asti, che lo suol guardare, come
si dice, dal basso in alto .
A quei dì le sue strade erano ancora ripidis-
sime e molto incomode ; nell'inverno poi noi cre-
diamo che fossero assolutamente impraticabili .
Ora però, che si è progredito molto anche nella
migliorìa della strade , sappiamo che si può an-
dare su quell'altissimo poggio, da cui si gode una
magnifica vista, se non con agio, almeno con molta
minor fatica di allora . Un tempo era circondato
di mura, con un castello dei marchesi di Monfer-
rato ; ma in epoche remote fu stretto d'assedio,
preso dagli Astigiani, e disfatto intieramente . Noi
siamo arrivati colà verso mezzodì con D . Bosco .
Per via ci ricordiamo d'aver salutato il teologo
Serafino, professore di teologia alla Università di
Torino, e degno veramente di quel nome per
la bella sua mente, ma più ancora per l'arden-
tissimo suo cuore a bene della gloria di Dio .
Egli fu meravigliato di trovare colà D . Bosco
con i suoi figli , a fare una passeggiata di pia-
cere, e si offerì in tutto quello che avesse po-
tuto . Conoscendo quale scopo ci avesse portati
su quella vetta, lodò D . Bosco, che aveva voluto
procurare a noi quell'utile passatempo, e di avere
scelto a meta della nostra giterella nientemeno
che il suo paesello natìo . In quell'ora egli dalla
chiesa discendeva alla sua abitazione, che ci parve
fosse proprio lì a costa della via .
Suonava intanto il mezzodì, e la campana della
parrocchia lo annunziava alla popolazione . Poi
si recitò l'Angelus Domini là stesso senza diffi-
coltà, ancorché sotto gli ardenti raggi . del sole di
un autunno caldissimo . Quest'atto di pietà , e
compito per via da tanti vispi giovanetti, come
eravamo noi, chiamò l'attenzione dei contadini, che
sull'uscio di loro case, o sui campi, o su per i vi-
gneti già ci osservavano con meravigliosa curio-
sità .
Arrivati poi finalmente sull'ultima estremità
del paese, non è a dire quale incantesimo ab-
biamo provato ! Non eravamo certamente sul
Monviso, o sul monte Bianco, chè anzi l'uno e
l'altro li avevamo come di fronte, uno a sinistra
e l'altro a destra, ma a noi pareva la più alta
vetta possibile ; tante cose si scoprirono, o me-
glio si distesero sotto il nostro sguardo .
Siccome poi i nostri musici avevano dato fiato
allo trombe, e salutato il paese a suon di tamburi
e di clarini, così irruppero da tutte le parti quanti
sentirono l'improvviso concerto .

2.5 Page 15

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Noi godevamo di quell'accorrere di tanta gente,
della meraviglia che le si dipingeva in fronte ,
di quel prendere subito posto fra noi per sapere
chi eravamo e dove pensavamo di andare . La
musica, e sovente che musica ! non si sente che
nei giorni più solenni, cioè nella festa patronale
« ed ora come va, dicevano a noi, che se ne sente
una con i fiocchi ? » E noi a dire che venivamo
da Torino, e che si faceva una passeggiata di
divertimento, e che si suonava per rallegrare il
paese . « Largo ! largo ! Lasciatelo passare ! Via,
via ! Ecco il re della festa ! » Così si gridava
dietro di noi, dalle mille voci, da farci voltare in-
dietro, per vedere chi mai arrivasse di così grosso
da eccitare tutte quello esclamazioni . Era un so-
marello, che, appena sentite le prime nostre note,
preso e vinto da estro musicale, tolse la corda
al suo padrone, e venne a mettersi nel bel mezzo
di noi . Non lo tennero le vigorose bastonate del
suo padrone, non i calci, non i pugni, non gli
strappi che gli venivano da ogni parte : ma forte,
pettoruto, e versando le mele che si portava nelle
corbe, seguitava come a cadenza la musica . Il
povero padrone fu per perdere la testa, come per-
deva le mele per via . Quando poi la musica
cessò, egli mandò fuori con tutta forza anche le
sue note, che vi dico io furono argomento di ame-
nità e sollazzo ; ce ne volle a staccarlo di là ed
a fargli riprendere la sua via .
Tra gli altri richiamati dalla musica verso di
noi, ecco a comparire sulla soglia di casa il par-
roco del paese mentre noi entravamo appunto sul
sacrato della chiesa . Era nostra intenzione di andar
ad onorare il Padrone di casa, Gesù, in tympanis
et organis, che in quell' istante era proprio tutto
abbandonato e solo . Non è a dirsi come rimase quel
pio religioso! tra confuso e meravigliato, venne
all'incontro di D. Bosco, cercò di fargli cortese
violenza, perchè volesse restar servito con lui al
modesto desinare, e pareva dividersi in tre parti
per far preparare qualche cosa a tutti noi .
Ci volle intanto l'autorità di D . Bosco per in-
durlo a ritirarsi in casa, e continuare il suo
pranzo, mentre noi, dicevamo, saremmo andati a
visitare le rarità del paese . A quella nostra in-
genua espressione, egli non potè contenere un
cotal sorrisetto pieno di arguzia . Poi ci sog-
giunse, che le rarità del paese consistevano
nell'essere raro, cioè poco popolato, e solo in
sull'estremo lembo della collina, e primo paese
da quella parte della diocesi di Asti . Ritira-
tosi il signor prevosto , noi abbiamo deposti in
bell'ordine gli strumenti là sullo spianato della
chiesa, e, col desiderio delle novità in corpo, ci
siamo dispersi per godervi ciò, che chiamavamo
con parola pomposa e convenzionale le vedute .
Le rarità furono subito vedute, perché veramente
non esistevano ; ma ancora adesso non possiamo
dimenticare l'effetto, che noi abbiamo provato su
quell'amenissimo sito . La chiesa solitaria sulla
parte più alta della collina... poi il bel piano
d'attorno, donde si vede il paesello disteso e
quasi attaccato in guisa di anfiteatro tutto all'in-
torno, e poi sotto agli occhi una serie immensa
di colline che si diradano a vista d'occhio, fino
a perdersi nella magnifica valle del Po . E questo
fiume, appunto in là in là, perdentesi quasi nello .
spazio , si vedeva lento e tortuoso aggirarsi ai
piedi dell'ultima e lontana collina . Finalmente
nel più estremo orizzonte si disegnava davanti a
noi la magnifica ed immensa catena delle Alpi .
Oh che vista! Che meraviglia! Che incantesimo!
Un tale che mi veniva di costa non finiva di
dire : Oh come è bello questo panorama ! Costui
che era poi di un paesello, posto tra le gole dei primi
contraforti delle Alpi, e che tra noi a Torino ha un
nomignolo piuttosto disprezzante ; fu lì lì per dire
che ei preferiva al suo stesso paese natio quel for-
tunato Albugnano .
Mentre noi godevamo di quella mirabile vi-
sta, ecco a venire il prevosto . D . Bosco si mosse
verso di lui, e noi tutti insieme . Ed egli ancor
lontano , per richiamarci, almeno così abbiamo
allora creduto, la nostra parola ci diceva : « Le
hanno vedute lé rarità? neh vero? » Noi a rispon-
dergli che no! Vengano dunque con me . Così di-
cendo , fece segno di precederci, e noi curiosi,
contenti, come un corpo solo dietro ai suoi passi .
- Che cosa c'è?
- Aspettino, aspettino un momento e lo ve-
dranno e lo sapranno .
In due parole, ci condusse poco di là distante,
dove si ammirava allora, e forse ancora adesso,
un olmo veramente degno di essere visitato . La
sua larghezza era tanta, che quattro o cinque di
noi, messi in catena d'attorno, non potevamo ab-
bracciarlo intieramente . Vuoto poi da una parte,
era la bottega ed il laboratorio di un povero
ciabattino, che colà si riparava nei giorni buoni
d'estate e d'autunno . Ed era appunto là quel va-
lentuomo tra le sue ciabatte a lavorare .
O monsignor Cagliero, dite un po', non fu lui
che v'inspirò quelle spontanee e delicate note,
che rendono così caro il canto del vostro Cia-
battino, contento del suo stato? Tu poi , caro
amico Gastini, che facevi apprezzare in tanti
luoghi quella musica, non hai ricavato nulla? A
te piacque la berretta bianca, che aveva il vec-
chietto, a te la pipa, che, quasi già senza gambo,
quel poveretto teneva tra i pochi denti rari e
pellegrini : ed appunto così volesti che ti dise-
gnasse l'amico Rollini sul frontispizio della ce-
lebre romanza!
Egli ci guardò con piacere, e poi senza dirci
una parola, abbassò gli occhi e continuò a lavo-
rare, che era un gusto a vederlo .
Tornando poi a quel punto, da cui si scopriva
tanta parte del Piemonte, ci narrava il buon parroco
come nel 1849, quando succedeva la infausta bat-
taglia di Novara, egli di là poteva quasi contare i
colpi di cannone . Diceva come alcuni dei suoi fi-
gliuoli si trovavano pure in quel giorno contro i ne-
mici, e che poi tornarono a casa, e vivono tut-
tavia ; ma che allora furono causa di non dicibile
affanno alle loro madri, che desolate stavano pur
là a sentire il rumore dei colpi, che parevano a
poca distanza, con la illusione di vedere i loro
cari che combattevano e morivano . Quel degnis-
simo uomo di Dio ci ricordava, come per met-
tere in tutti i cuori un po' di tranquillità e con-

2.6 Page 16

▲back to top
fidenza in Dio e nella sua Madre Santissima,
ordinò di recitare colassù stesso un po' di ro-
sario, e poi , non vedendo il modo di strapparle
di là, invitò tutti a venire in chiesa, che avrebbe
data la benedizione . Ci ebbe a dire : Questo pio
uffizio, se non fece che cessassero di quelle mi-
sere i pianti ed i singulti, ottenne che rimanes-
sero almeno più rassegnate nello loro pene, e si
sentissero più animate alla speranza .
Il buon servo di Dio ci narrava con tal garbo
quelle dolorose vicende, che a noi pareva vederle
proprio coi nostri occhi, e qualcuno aveva benis-
simo ancora a memoria la desolazione di quei
giorni. C'era anzi un nostro tromba, chiamato vol-
garmente il bersagliere, che essendosi trovato in
quel doloroso combattimento, voleva assolutamente
ricontarci per la millesima volta le sue avven-
ture, e confermare quelle che adesso si sentivano .
Quel venerando prevosto fu molto contento di
trattenersi a lungo con D . Bosco, e desiderava che
noi potessimo conoscere, com'era riconoscente che
fossimo andati a trovarlo in quell'altissimo pog-
gio . Parlò pure delle Letture Cattoliche, a cui
era associato fin dal loro principio, e per diverse
copie ; dicendo, come trovava utile di farle leg-
gere ai suoi parrocchiani con molto piacere e
profitto nelle lunghe serate d'inverno. Non può
credere, soggiungeva poi, con un fare quasi da
professore, quanto bene Ella ci fece, e quanto male,
così voglio sperare, si è potuto evitare! Anzi
giunse fino a dire, che il fascicolo che D . Bosco
aveva in quei giorni pubblicato Sulla Confessione,
gli aveva servito come di testo per le istruzioni
domenicali . « E come le gustarono ! soggiun-
geva, fregandosi le mani in segno di compia-
cenza . E come le sentivano volentieri! Bravo,
signor prevosto, mi son sentito a dire più volte,
bravo ! queste che sono le istruzioni che ci fanno
del bene . Ora più nessuno dorme, neh vero? »
- E qui, preso un po' di fiato, continuava
« Bisogna che io le confessi candidamente, che
quel libro fu per me un bell'aiuto, e , non
poco benefizio a' miei parrocchiani , quando lo
feci distribuire, come premio per i miei figli
e figlie all'occasione delle pasquali comunioni .
Devo pur aggiungere che in questa occasione ho
fatto aumentare gli abbonati a quelle pie Letture
Cattoliche, a cui ella pose mano e cuore da
qualche anno, a vantaggio dei nostri paeselli ru-
rali ed a danno dell'eresia, che fu, devo dire,
per opera sua, dopo Dio, impossibile a dilatarsi
fra di noi, quando scoppiò la rivoluzione che ci
molesta ancora . »
Noi eravamo meravigliati di tanti elogi, e pen-
savamo, che quella giornata doveva tornar gra-
dita al nostro buon padre . Ma mentre meno ce
lo aspettavamo, tornò gradita anche a noi .
« Ora, disse il pio sacerdote, bisogna che si ras-
segnino a fare una piccola fermata . Ho fatto
raccogliere quel poco di pane, che aveva io, e che
il nostro piccolo panattiere tiene in riserbo per
i poveretti, che non se lo possono cuocere da sé,
e voglio che facciano un po' di merenda qui alla
buona ed alla casalinga con me . Il sole è ancor
alto, la sera lontana, la casa . .. Via, via, D . Bosco,
dia il buon esempio, entri in canonica, e si pre-
pari a farmi questo piacere . E poi qui è nel sa-
crato dove comando io. . . Dunque entri! » A queste
formali parole D . Bosco chinò la testa e fe' cenno
di ubbidire, e rivolto a noi ci disse .- « Avete sen-
tito? Qui il buon prevosto vuole che gli facciamo
onore . Siete disposti? » Cospettone, se eravamo
disposti!
Perciò, senza nulla aggiungere, si seguì sorri-
denti D . Bosco, che, nel dire quelle ultime parole,
erasi mosso ed entrato nella porta di casa, e poi in
una camera molto ampia nel pianterreno . Oh la
gradita sorpresa ! Immaginatevi una bella ed alta
piramide di pagnotte, disposta sul tavolo che te-
neva il bel mezzo ; e qua e là, in una non discara
confusione, delle bottiglie, delle damigiane e dei
fiaschi di ogni ordine, età e misura . Noi eravamo
senza eccezione assetati, affamati, stanchi , non
saprei dire quale di più ; e non potevamo assi-
stere a più desiderabile vista e spettacolo . Il
prevosto vedendo come noi non osavamo ancora
sederci, disse con bel garbo : « Giovinotti, se-
deant omnes . » E noi non ce lo facemmo ripe-
tere, ma subito a sederci per obbedienza e per
bisogno . Eravamo non poco meravigliati che si
fosse potuto trovare sedie, panche e seggioloni
da contentare tutti. Che silenzio edificante ! e
forse degno di miglior causa, direbbe o avrebbe
detto un moralista .
« Bravi, bravi, andava dicendo il buon prevosto,
aggirandosi in mezzo a noi : primum silentium,
poi verrà lo stridor dentium, in ultimum rumor
gentium! Tutto a suo posto, tutto a perfezione .
Fatevi onore, e cominciate. » Fatto sta che si fa-
ceva silenzio veramente, quasi aspettando il fato,
se si doveva cominciare prima dalle pagnotte ,
dal cacio , dal salame o dal vino o da tutti in-
sieme questi nostri avversari, che dovevamo di-
struggere, essendo il tutto disposto là in ordine
di battaglia.
Ad un cenno dato dal buon parroco, i più al-
tetti della nostra carovana diedero mano ai ca-
nestri ed ai piatti, e cominciando dal pane e dal
salame, giravano attorno alla sala a distribuire
quel poco di grazia di Dio . Non è a dire il pia-
cere, che provava il prevosto, nel vedere quanto
onore noi facevamo ai suoi doni . Il diletto però
maggiore era tutto nostro, perchè dopo quel
viaggetto, dopo quell'aria respirata non solo a
due, ma a tre od a quattro polmoni, noi senti-
vamo necessità di una vera e copiosa refezione .
E, « quanto aspettata men, tanto più cara, » ci
dovette riuscire . Perciò dopo i primi bocconi, e
specialmente dopo aver presa un po' di confidenza
con la casa, si bevette su una volta un buon
bicchiere di quel generoso, si aprì la valvola ai
discorsi, che poco a poco riempivano letteral-
mente tutta l'abitazione .
Non voglio però che si creda che ci abusas-
simo dell'ospitalità : no, mille volte no! ma usavamo
la licenza, che ci era stata largamente concessa,
parlavamo per farci sentire, e nell'universale ci-
calio tutti dovevamo alzare la voce . Al levare della
mensa, cioè al finir del mangiare, un nostro com-
pagno ci fece la sorpresa di farla da poeta . Tutti

2.7 Page 17

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eravamo in quel monento quasi poeti, e se non
capaci a fare dei sonetti, avremmo potuto fare
molti e molti versi. Dunque, diceva? Oh! sì, che
uno dei nostri, che pizzicava del poeta, si fece
avanti, e tra la comune aspettazione e con l'in-
dispensabile bicchiere pieno di vino tra mano,
come si prende la ispirazione, tra il raccolto e
lo spensierato, si diede a poetare . Noi stavamo
con gli occhi aperti e la bocca semichiusa ad
tratto di via, nel ritorno alla nostra dimora . Pa-
reva non sapesse più distaccarsi dall'amabile no-
stro D . Bosco, del quale aveva bensì già sentito
a parlare, ma non ne aveva alcuna conoscenza
personale . Era perciò desideroso da lungo tempo
di vederlo e praticarlo, e non gli era mai capi-
tato la bella sorte . « Ora, diceva, senza che io ci
pensassi, Ella mi capita qui ; e di sorpresa in
sorpresa me la posso godere ospite in casa, ospite
aspettare che egli parlasse, contenti che così per qualche tempo . »
mostrasse lui la riconoscenza, che sentivano tutti
Rivolto poi a noi, ci diceva : « Miei buoni
grandissima ; e l'ascoltò anche con visibile soddi-
sfazione il prevosto . Siccome quella poesia aveva
un grazioso intercalare, ci rimase impresso nella
memoria, e lo ripetevamo tra noi con piacere
giovinotti, io vi saluto e vi ringrazio della visita
che mi avete fatto. Il Signore vi dia il buon
viaggio, ed una felice riuscita negli studi e nei
vostri mestieri . Egli ha pensato al vostro bene
ancora molte volte per ricordarci quella gita
amenissima . E perchè non lo diremo qui, almeno
almeno l'intercalare? Eccolo dunque come l'illu-
sione ce lo fa sentire tuttavia, come fosse cosa di
ieri :
Dica grazie e il monte e il piano
Al prevosto d'Albugnano
Come vedete, non era poesia modello ; non del
Petrarca, né del Manzoni, ma non produsse meno
effetto in noi, che se fosse stata di uno di quei
grandissimi scrittori .
Tutto fu perdonato al poeta, anche il ritornello
nel mandarvi una guida savia, ora pensate voi a
corrispondere . »
Questo parole, dette alla buona, ma con molta
espansione, ci fecero, se era possibile, apprezzare
di più il regalo, che Dio ci aveva fatto in quel
giorno, e nascere nel cuore un desiderio di cor-
rispondere sempre di più. Quel buon prevosto si
chiamava D . Pastrone , ed era, se non erriamo,
di Calliano, nella diocesi di Casale .
Nel separarci da lui, nel passare che egli fece
da tutti per istringerci la mano, noi l'acclama-
vamo come il re della giornata , e ripetevamo
che ora pare così floscio e snervato, l' esitanza con molto piacere
dimostrata in sul principiare, perchè esprimeva
con esattezza il comune desiderio . Uno scoppio
di applausi e di evviva successe al poeta, che vi-
sibilmente commosso, anch'egli s'inchina e sorri-
deva a sinistra ed a destra . Il buon parroco,
lieto della nostra dimostrazione di affetto, strinse
la mano al Menestrello e ci volle dire, come egli
« Dica grazie il monte e il piano
» al Prevosto d'Albugnano . »
E per molto tempo e fin che non disparve dai
nostri occhi noi lo salutavamo colla voce , colle
mani e coi fazzoletti agitati per l'aria . Se non
era della sua carità dovevamo di troppo accele-
rare il nostro ritorno a casa, dove invece di
era stato ben più contento di compiere in quel dì pranzo ci contentammo di fare soltanto un poco
varie opere di carità, e ringraziò D . Bosco, che di cena .
con i suoi carissimi figli, gliene aveva voluto dare
l'occasione opportuna . Egli ci aveva albergati
pellegrini, ristorati per fame e per sete . . . Qui uno
BIBLIOGRAFIA-
dei nostri lo interruppe col dire che egli ci aveva
pure ammaestrati ignoranti, col racconto del
giorno doloroso di Novara, come nelle disgrazie
non si trova e non si può trovare altro conforto,
in questo mondo, che nella preghiera e nella me-
ditazione dei divini misteri .
Mentre così ci diffondevamo in cordiali compli-
menti, sorse D . Bosco a prendere parte a questa gara
di affetto, e disse che egli era quasi imbrogliato
nel da fare . « Vorrei ringraziare, disse, ma il poeta
mi volle precedere : vorrei ricordare le opere di
misericordia ricevute, ed il prevosto lo ebbe fatto or
ora : dunque che mi resta a dire? Io le prometto
di fare domani nella santa Messa un ricordo
speciale per lei e per tutta la sua parrocchia, e
che i miei cari figliuoli reciteranno il Rosario ,
unendosi con me per augurarle ogni bene da Dio.
Ella poi, alla gran carità, che ci fece in que-
st'oggi, voglia aggiungere ancora quella di pre-
gare per me e per i miei figli, assicurandola che
noi non ci dimenticheremo mai più di lei, e della
bella giornata, che ci fece passare . »
Queste semplici parole , come le soleva dire
D . Bosco, toccarono il cuore del buon ministro
di Dio , che ci volle accompagnare per lungo
Ancora su S . Agostino .
Con piacere pubblichiamo le seguenti due let-
tere riguardanti la vita di S . Agostino, scritta
dal nostro Confratello Teol . D . Giulio Barberis,
Direttore dell'Oratorio di S . Benigno, pubblicata
ultimamente nelle nostre Letture Cattoliche . E
vendibile da tutte le Librerie Salesiane e dalle
principali Librerie Religiose d'Italia a L. 1 cia-
scuna copia .
Esimio E MOLTO REV. SIGNORE .
Il Chiarissimo Teologo Piscetta mi consegnò
iermattina, a nome di V. S . Reverenda, la Vita
popolare di S. Agostino testé pubblicata, la quale
incontrò già tanto favore nella stampa Italiana.
La ringrazio del grazioso volumetto,,
Niente di più acconcio a commuovere gli animi,
ed innamorarli della religione cattolica, che la
vita del Vescovo d'Ippona ! Lode a V. S . che
seppe i fatti di quell'ammirabile biografia, o piut-
tosto storia, rendere semplici e chiari, alla portata
di tutti e colorire di tinte attraenti e leggiadre .
Leggessero i traviati giovani specialmente
la vita del grandissimo Figlio di Monica. Si

2.8 Page 18

▲back to top
arresterebbero spaventati nel sentiero del peccato,
avvegnacchè appaia loro coperto di fiori ; torne-
rebbero a Dio e godrebbero della pace che allieta
le anime celestiali .
Bene fece adunque ad ammannire così soave
pascolo di letture al nostro popolo ; e grazioso
pensiero fu il suo di dedicare il libro a Mons . Ri-
chelmy, nuovo vescovo d'Ivrea, che di Santo
Agostino porta degnamente il nome .
Il Signore Iddio compensi, egli che il può, le
fatiche di V . S . Reverenda con darle in questa
dolorosa terra premio di larghi frutti morali . Allora
sempre meglio ed avventurato il XV° Centenario
della Conversione del Dottore d'Ippona !
Mi creda nell'atto che di gran cuore la benedico
Torino 13 Maggio 1887 .
Di V . S . M . Reverenda .
Affezionatissimo in Gesù Cristo .
. .Arciv +GAETNOCard
Chiarissimo Signor Teologo,
Ella ha fatto davvero un'opera egregia nel
mandare alle stampe la sua vita popolare di Santo
Agostino . Tutto nel suo libro è eccellente ; il
soggetto, lo scopo, l'orditura, l'erudizione, lo stile,
il racconto .
Io non trovo parole per ringraziarla di un
dono cotanto prezioso ; e di quella stessa unica
menda, che io abbia scorto nel suo lavoro io non
oso darle carico riconoscendo in esso, vo' dìre
nella dedica, la manifestazione della bontà dell'a-
nimo suo a mio riguardo .
Faccio voti, che un così bel libro entri in
ogni famiglia, e che sovratutto venga il mede-
simo letto da un gran numero di giovani : ne'
difficili tempi che corrono , torna utile a tutti ,
ma alla gioventù in modo speciale, il conoscere
que' mirabili prodigi, che la grazia divina operò
nel cuore di Agostino .
V. S . carissima continui a servirsi per la
maggior gloria di Dio e pel bene delle anime
de' doni eletti, di cui il Signore l'ha ricolma, e
si ricordi una qualche volta nelle sue orazioni
dell'antico condiscepolo
Sono con affettuosa osservanza,
Di V . S . Illma . e M . R .
Devotissimo Affezionatissimo in G. C.
.
Vesc
L'Apostolo del secolo XVIII, ossia S . Al-
fonso, Maria De' Liguori, vescovo di S. Agata
dei Goti,dottore di Santa Chiesa . - Vita
scritta nell'occasione del 1° Centenario della
sua morte dal sac . teol . GIULIO BABBERis, de-
dicata a S . Em . il Card. Alfonso Capecelatro.
- 1887 ; S. Benigno Canavese .
zione per alcuni singolarissimi lineamenti . Perciò
è vero che niuna cosa è nuova sotto il sole : nel
tempo fatti ed uomini si somigliano . Ma il saperli
ravvisare e giudicare per biasimarli o commen-
darli, per contrastarli o coadiuvarli a pro' del-
l'umana convivenza e della Chiesa, è di coloro
che suscita Iddio alla opera della conservazione
del bene contro il male .
Or uno di questi uomini preclari, nel secolo
passato, fu il dottore S . Alfonso Maria de' Li-
guori . Questi, avendo compreso il suo secolo ca-
duto nel materialismo, nel cesarismo, nel gian-
senismo, quando già aveva abbandonato il foro
e preso l'abito ecclesiastico , secondo gl'impulsi
del suo animo informato di scienza, di virtù e
di pietà, cominciò l'opera alla quale sentivasi
chiamato, di spiritualizzare, cioè, la materia, di di-
fendere i diritti conculcati della Chiesa e di rav-
vivare il fervore dello spirito verso Dio . Quindi
avendola strenuamente senza riposare continuata
e compita con dotti ed efficaci scritti, e con
un'assidua e zelantissima predicazione , meritò
dirsi di Lui quel che sta scritto nell'Ecclesia-
stico di Simone figlio di Onia, cioè, che mentre
visse rifondò la casa e a' suoi tempi fu restau-
ratore del tempio .
Intanto è lodevolissimo il cómpito preso nel
suo ritiro Canavese dal ch . letterato e teologo
D . Giulio Barberis di segnalare al popolo i Santi
più tipici, ed oggi S . Alfonso M . de' Liguori. In-
fatti intitolandolo l'Apostolo del secolo XVIII si
mette a narrare con stile semplice , grazioso e
forbito le sue sante gesta, ad esempio del vivere
cristiano e sacerdotale a ritroso del secolo pre-
sente . Il quale bugiardo e ladro, posciachè ebbe
elevato a diritto tutte le angherie, le servitù e
le prestazioni più che feudali , avendo costituito
un popolo di oppressi e di oppressori, cerca di
trovar tutti i modi di rimenarlo da' retti sentieri
della verità e della giustizia ch'è il Cristo alle
lubriche vie dell'errore, dello scostume e del-
l'empietà ch'è Satana . Savio è al certo l'accor-
gimento del ch . Barberis, poichè, siccome oggi i
fautori dell'ateismo e dell'anarchia si affaticano
di far segnalati nel popolo i corifei delle sette,
nell'infando scopo di propalare i loro errori, così
cosa ottima ella è il segnalare gli apostoli dolla
verità e della giustizia civile e religiosa che fanno
prospere le nazioni . Anzi sarebbe il tempo di
volgarizzare fin la scienza delle cose divine ed
umane per far contrasto nelle plebi alla scuola
atea e sc+AoGOSTIN stumata di questo tempo, che i nostri
posteri chiameranno reo . Perciò vogliam confor-
tare il ch . Salesiano a seguire l'utile e dotta sua
impresa.
2 agosto 1887.
VINCENZO Arcidiacono BRANCIA.
I secoli hanno un certo che di riscontro tra
loro, massime nella fisionomia specifica, lascian-
dosi per altro anche vedere nella loro individua-

2.9 Page 19

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T O R I N O- Libreria Salesiana . - T O 111 7N O
LINGUA ITALIANA .
CLASSE V .
CLASSE I .
Ficn •e l ti di San Francesco 2 vol .
Cesari . Novelle morali
Pellico . Mie Prigioni
S . Augustini De Civitate Dei, 1 . V . . L . 0 40
L . 1 20 Ciceronis Philippica III . . . . » 0 15
» 0 60 Livii Historiarum Lib . XXII . . . » 0 40
» 0 60 Vírgilii Ineidos, Libri tres priorcti . . » 0 50
Pcesie scelte. Manzoni, Borghi, ecc .
» 0 60
Lìbri di testo .
CLASSE 11 .
F . Bartolomeo da S . Concordio. Ammaes .'i» 0 75
Vz sari . Vite dei pittori
» 2 40
Panini . Poesie scelte
» 0 60
Paravia . Lettere alla madre . . . » 1 20
CLASSE III .
Passavanti . Specchio di vera penitenza. » 1 20
Redi . Lettere scelto
» 0 60
Gczzi Osservatore
» 2 40
Menfi . Iliade d'Omero tradotta . . » 1 20
CLASSE IV.
Santa Catterina . Lettere scelte . . » 0 60
A. Caro . Version,- dell'Eneide di Virgilio » 1 -
Piati . La lingua ed eloquenza italiana . » 0 60
Durando . Vocabolario Italiano-latino e latino-
italiano 2 vol
L . 12 -
Idem legato mezza pelle
. . » 16 --
- Nuovo vocabolario It . Lat. e Lat . It. » 5 -
Legato . . . . » 6 50
- Compendio di sintassi . . . . » 0 40
LINGUA GRECA .
CLASSE 1V e V.
Girino . Grammatica della lìngua greca L . 3 -
- Esercizi greci
» 2 60
1"enofonte . Anabasi
» 0 50
Luciano . Dialoghi (Pechenino Esercizì) » 2 25
CLASSE V .
Ge : sen . Dell' imitazione di Cristo, secondo
l'antìco volgarizzamento toscano . » 0 60
Dante . L'inferno
» 0 60
Arrosto . L'Orlando Furioso
. . . » 0 60
Giambullari . Storia d' :1uiopa . . . » 1 20
STORIA .
CLASSE III . 1V. V.
Barberis . Storia antica, orient . e greca » 0 60
Basco . Storia d'Italia
»2 -
'Terreno . Compendio di Storia d'Italia » 1 50
Libri di testo her tutte le classi .
Mottura e Parato . Grz ematica . . » 0 60
Cerruti . Dizionario della Lingua italiana » 2 60
Durando . Precetti elemen . di letteratura » 0 60
- Del verso italiano . . . . » 0 10
LINGUA LATINA .
GEOGRAFIA .
CLASSE 1 . 11. 111 .
Comba . Compendio di geografia teorico pra-
tico con esercizi di applicazione . » 1 60
Ricotti . Nozioni compendiose di geografia ,» 1 -
CLASSE I .
Lhor oond . Epitome historia e sacrae
Vallaurii . Epitome historiae patriae
CLASSE 11.
» 0 40
» 0 70
ARITMETICA PRATICA .
CLASSE 1. 1.1 III .
A . e C . Compendio d'aritmetica . . » 0 80
S . Cerolamo . De Viris illustribus
Cornelio . Vite
» 0 80
» 0 50
ARITMETICA RAGIONATA .
Fedro . Favole, Libro III e IV
Vallaurii . Epitome historiae graecae
CLASSE III .
» 0 15
»1 -
CLASSE IV.
A . e C . Trattato element . d'aritmetica » 2 50
Lactantii De mortibus persecutorum
Cicerone . Lettere Lib . II . . .
» 0 60
» 0 40
GEOMETRIA .
Cesaris De Bello Gallico . . . . » 0 20
CLASSE V .
Ovidio . Tristi, Ex operil us
» 0 20
-
- Legato
. . . . » 0 50
Vallaurii . Ep'tome historiae romanae » 1 50
Bretto . La Geometria in servizio delle scuole
ginnasiali
» 1 60
- Legato . . . . » 2 40
CLASSE IV .
S . Cypriani De mortalitate . . . » 0 40
Sallustii De Bello Catilinario, con note » 0 40
Idem
» 0 20
Ciceranjs De Senectute
. . . . » 0 20
Virg'slii Bucolica et Georgica . . . » 0 25
Idem con note
» 0 80
STORIA NATURALE .
CLASSE IV . V.
Zanchi . Elementi dì Storia Naturale . . » 2 30
Pokorny . Storia illustrata dei tre remi della
natura . Parte I . II
» 5 60

2.10 Page 20

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L
ULTIMA PUBBLICAZIONE
M . FABII QUINTILIANI
INSTITUTIONIS ORATORIAE
LIBER DECIMUS
TESTO LATINO CON PREFAZIONE E NOTE, ITALIANE
Del Sao. Prof. GIOVANNI GAR.INO
Un volume in-16° di pagine 108 L. 0 80 (E)
È il 41° volumetto della Scelta di Scrittori Latini per uso delle scuole, che da 20 anni la Tipografia Salesiana va via
via pubblicando, e ci pare quello che più risponda allo scopo della scelta che è di promuovere lo studio aelle lettere degli
antichi Romani nelle scuole, affinchè il merito di scrivere latino, colla voluta dignità ed eleganza non venga meno .
Quintiliano, nato a Calahorra in Ispagna verso il 35 dopo G . C . . educato fin da giovanetto in Roma sotto i più celebri maestri
dì quel tempo, professore di eloquenza sotto Vespasiano per ben 20 anni, educatore (lei nipoti dell'imperator Domiziano, fu l'uomo
nato a richiamare l'eloquenza latina, dai fronzoli e dalle miserabili arguzie in cui andava perdendosi, alla nuda forza, alla maestosa
semplicità de' grandi classici . Ciò fece colle sue Istituzioni oratorie, nelle quali si rivela assolutamente il più illustre fra i latini
pedagogisti per larghezza di vedute, àbbondanza di precetti e giustezza di principii . A differenza di Cicerone, che detta i suoi pre-
cetti di rettorica al giovane, la cui educazione è già formata, Quintiliano prende il fanciullo fin dall'infanzia, onde educarlo non
solo alle lettere, ed ai precetti dell' arte, ma anche alla rettitudine ed alla onestà, perchè era profondamente convinto che a for-
mare un grande oratore, oltre la cura e l'arte, è al tutto necessaria la probità della vita, accordandosi in questo mirabilmente col
vecchio Catone, che definì l'oratore vir bonus dicendi peritus . Con questo intendimento ci porge nel primo libro minute e sa-
pienti norme sul modo di allevare il fanciullo, e come si debba, divenutone capace, istruire nella lingua e nelle regole di gramma-
tica ; nel secondo spiega la natura e i primi elementi della rettorica, e nei seguenti discorrendo delle sue parti costitutive, che sono
l'invenzione, la desp osizione, l'elocuzione, la ritemoria e l'azione, apprende al giovane oratore le pio squisite teorie dell'arte .
Quindi nel libro duodecimo chiude la sua opera con utili insegnamenti sull'esercizio dell'eloquenza, dimostrando quali doti di
mente e di cuore debba aver l'oratore per non fallire alla sua missione .
Dei dodici libri in cui è divisa l'opera di Quintiliano che s'intitola institutto oratoria, pare fuor di dubbio che il più impor-
tante e più necessario per la materia che vi si contiene, aia il libro decimo . Onde non è meraviglia se da tempo venne prescritto
per le scuole liceali, e tanto se ne raccomanda lo studio . Per la speciale sua importanza molti lavori sì fecero intorno a questo
libro anche in Italia, tra i quali ora ci è grato annunziare il commento del Prof . Girino recentemente stampato dalla Tipografia
Salesiana. È un dotto e coscienzioso lavoro come potrà facilmente accorgerai chi vorrà farne attento esame . Il testo riscontrato
colle più autorevoli edizioni, quali sono quelle dello bpaldirg_ Krùger, lionnel, ed Halm, le co tese note grammaticali, storiche,
letterarie tratte dalle più sicure font, gli opportuni risconta cogli altri libri di quest'opera di Quintiliano, e coi più riputati au-
tori Greci e Latini che trattarono simile argomento, mostrano guanto il Prof . Garmo abbia sapientemente compiuto il suo com-
pito . Nè mancano saggi di critica per ciò che riguarda lo studio delle varianti, studio che ormai ne può, nè devesi trascurare da
chirntraprende l'interpretazione di un autore .
Raccomandiamo pertanto agl' insegnanti del Liceo questo lavoro del Girino, già noto per altri lavori, e sopratutto per la
Grammatica Greca, di cui sta per uscire la 2' edizione.