un colpo violento che ci strammazza gli uni
sopra gli altri . Lo scalo aveva urtato in uno
scoglio sott'acqua detto P.ieIdoralb
stava in coperta col dottore P . Segers , medico
che andava alla Terra del Fuoco, ed alcuni altri,
ciarlando ed aspettando il momento di scendere
a terra . A quello scherzo inaspettato e poco cor-
tese, rialzandoci, in sulle prime ridevamo, ma
subito successe una seria riflessione. -Che cosa
sarà? Che cosa è successo? ci domandavamo a
vicenda . Quale è la causa di questa improvvisa,
sorda, spaventosa scossa? Quehayachocadoen
algunapiedra?.GAuhair!d,moseva
- Tutti impallidiscono... la costernazione è uni-
versale . Succede un istante di repentino univer-
sale silenzio . Un mutuo guardarsi : che occhi ,
mio Dio! Che visi contraffatti dalla paura ! -
Haurtoneglisc,atrbodlfiance
macchina!! Si sente gridare : entra l'acqua a
grandi fiotti nella stiva, siamo perduti ... Ahi
come erano angosciosi questi ahi simultanei, pro-
lungati . - Il M agallanes si piega, si inclina da
un lato, si sprofonda ... mano alle botti, in mare
la lancia a vapore... fuori i salvavita ... afferra
le tavole! - Si grida, si schiammazza per ogni
lato . Quindi un muoversi , un correre per tutti
i versi, un incrocicchiarsi, un urtarsi, un scivo-
lare affannoso . Un marito chiama la sposa, questa
i figli, se li stringe al seno, e con essi forsen-
nata corre, geme, piange . Che scene, che schianti
al cuore! Tutti si slanciano , si aggruppano , si
ammucchiano alla scaletta per discendere i primi .
Intanto si erano tagliate e rotte le catene e le
corde che tenevano sospese la barca a vapore e
le altre scialuppe e già galleggiavano . Ma a
queste mancavano i rematori, a quella il fuoco :
quindi perdita di tempo in tale frangente per
causa del disordine col quale si procedeva . Tutti
comandavano, nessuno obbediva, ognuno operava
a proprio talento .
Il coraggio e l'energia sono qualità indispen-
sabili di un capitano di bastimento . Il nostro
capitano, che d'altronde era assai buono , si era
perduto di animo, e fu la causa colla sua inazione
di così deplorevole confusione . Se non ci siamo
perduti tutti, lo dobbiamo alla Divina Provvi-
denza, che, vegliando su di noi, ritardò il com-
pleto affondamento del vapore finchè tutti ci tro-
vammo in salvo .
3 . L'opera del salvataggio - L'equipaggio e i passeg-
gieri in salvo sul lido .
Io intanto scesi alla mia cuccetta , pigliai la
borsa degli olii santi, una valigia , un fardello
di vesti di A . F. Forcina, nostro coadiutore,
e risalii in coperta . Dopo aver cercato di far
animo a quanti mi fu possibile , incominciai a
pregare Iddio perché nella sua bontà infinita vo-
lesse salvar me e tutti quelli che erano meco
Domine, salva nos, perimus! E invocai la nostra
celeste patrona Maria SS . Ausiliatrice, stella del
mare e sicuro porto ai naufraghi Ciò fatto, mi
sentii tranquillissimo , e, sebbene ignaro affatto
dell'arte di nuotare, mi cinsi col mio salvavita ,
pronto a gettare gli abiti per essere più spiccio
a fare quegli estremi sforzi che le circostanze
mi avrebbero suggerito in tale frangente . For-
cina, che era corso al mio fianco, aveva imitato
il mio esempio, e stemmo lì in aspettativa quasi
un'ora! Che ora angosciosa, mio Dio!
Io stavo immobile al mio posto e innanzi a
me tutto era disordine e confusione . I naviganti
andavano, venivano, correvano, schiamazzavano :
ognuno non pensava, non cercava che la propria
salvezza . Questo si appigliava ad una tavola ,
quello ad un salvavita. Gli uni colle donne scen-
dono per la scaletta alle barche ; gli altri dal
lato opposto della nave si lasciano spenzolare e
correre per i cordami in altre barche venute
in nostro aiuto .
Finalmente, la Dio mercè, la voce di un ma-
rinaio mi invitò a calarmi in una barca, ed io,
afferratomi ad una corda che pendeva dall'albero,
mi lasciai scivolare dall'altezza di cinque o sei
metri e con me feci scendere Forcina. Con noi
due era completo il carico della barca . Afferrati
i remi, ci demmo a vogare, e dopo molti sforzi
arrivammo finalmente alla sponda, parendoci di
rivivere una seconda volta . Nel saltare a terra,
dopo esserci detto a vicenda : - Siamo salvi
- uscì spontaneo dal profondo del nostro cuore
un Deo gratias !
4 . La neve - Il MAGALLANES è inghiottilo dal mare -
L'ultima assoluzione a chi periva - Un marinaio sal-
vato - Perdita di tutta la roba della Missione .
Ma, salvi dalle onde, nuovi patimenti ci aspet-
tavano a terra . Era caduta la neve nei due giorni
antecedenti (24 e 25 giugno), e in quell'ora (le
4 pomeridiane) spirava un vento freddissimo del
sud-est . La maggior parte di noi eravamo ba-
gnati, cosicché i panni ci si gelavano indosso
tuttavia, appena posto piede sulla spiaggia , an-
cora ansanti, ci fermammo, rivolgendo lo sguardo
alle onde . Pensavamo al corso pericolo, e a co-
loro che forse in quel momento lottavano coi
flutti per giungere a salvamento . Vedevamo il
bastimento che a poco a poco si andava inesora-
bilmente affondando . Ed invero non erano pas-
sati quindici minuti, quando con uno spaventoso
strepito e vomitando una formidabile colonna di
nero fumo il Magallanes, trasporto militare della
flotta argentina, si sprofondava negli abissi, in-
ghiottito dai gorghi . Di lui più non si vedeva a
fior d'acqua che la punta della prora ed alcuni
metri dell'albero di trinchetto con la verga del
velaccio in croce, quasi per dire alle navi che
sopravverranno : - Guardate !
Io allora mi avvicinai di alcuni passi alle onde,
alzai la destra e diedi l'assoluzione condizionata
in articulo mortis a quelli che disgraziatamente
si fossero trovati in quell'istante preda dei flutti,
e, recitate alcune altre preghiere di opportunità,
mi ritirai. Quanti videro quest'atto rimasero com-
mossi, e sui lineamenti risoluti del valoroso ca-
pitano Feliz Paz , governatore della Terra del
Funto, brillò una lagrima .
Mentre ci ritiravamo verso la sotto-prefettura,