stato e alzerebbero un giorno la mano violenta
contro del ricco. E i Salesiani loro insegnano a
contentarsi del proprio stato, a conoscere Iddio,
ad essere virtuosi, onesti ed operosi. Oh ! se tanti
ricchi capissero i vantaggi che recherebbe alla
società e alla patria una schiera di giovani edu-
cata cristianamente , e di quanto male son ca-
gione coloro che furono educati colle norme della
sola onestà naturale, quanto più coraggiosamente
si mostrerebbero generosi nel fare e nel dare!
E poi, chi mai, potendolo, non salverebbe un fan-
ciullo in procinto di essere morso da un vele-
noso serpente? Chi si rifiutasse di dargli aiuto
non sarebbe giudicato reo di quella morte, da
ogni persona di cuore? E noi potremo astenerci
dal salvare e dallo strappare tanti fanciulletti
dalle mani degli apostoli dell'iniquità, che cer-
cano di perdere le loro anime , inducendoli ad
ogni sorta di delitti? Ah ! questo non fia mai !
Aiutiamo dunque D . Bosco nella sua impresa,
nel dar vita verace, vita di spirito, di cuore, di
fede , di morale , di civiltà alla nostra gioventù .
E questo un apostolato della massima importanza!
Noi vediamo quanti apostoli novelli , desiderosi
di condurre anime a Gesù Cristo , abbandonano
parenti , famiglia, casa , amici, patria , solcano
mari tempestosi, volano fra le lande della Pata-
gonia in cerca dei selvaggi, erranti in quelli im-
mensi deserti, per far lorò conoscere Iddio . E noi,
cui si presenta un apostolato che possiamo eser-
citare senza incomodo, senza fatiche, senza di-
staccarci dai nostri cari, senza allontanarci dalle
nostre case , noi non lo intraprenderemo con a-
more ? Coraggio ! Prestiamo mano a quest'opera
.grande, tanto più che Gesù Cristo ci ha assicu-
rato che colui che salva un'anima ha salvata la
propria . Io, Faentino di cuore, godo nel vedere
nella mia patria stabilita la Pia Società di San
Francesco di Sales, e spero da essa grandi cose .
Con qualche sacrifizio adunque aiutiamola perche
possa pienamente conseguire il santo suo scopo ;
così faremo del bene ai nostri giovanetti, all'in-
tera società e Dio buono ci darà aiuto e grazia
in tutti i nostri bisogni temporali e spirituali» .
Non meno splendida, nè meno accalorata di
santo zelo fu l'amichevole parola che diresse al-
l' assemblea il degnissimo Monsignor Vicario,
preposto can . Francesco prof. Baldassari . Dopo
aver narrata l'origine della Casa Salesiana di
Faenza, la parte che esso ebbe in questa fonda-
zione, gli sforzi dell'inferno per distruggerla nel
suo nascere, il bene da essa operato, passò a dire
dei danni cagionati alla famiglia ed alla società dal-
l'educazione atea estesa fino all'ultimo artigianello,
che reca per conseguenza odio al lavoro ed alla
povertà . « Noi invece vediamo, proseguiva, che
ove l'educazione cristiana esercita la sua salutare
influenza è il lavoro che rallegra e consola i
giovanetti, e quelli , allevati con religiose mas-
sime dai figli di Don Bosco , dicono : - Beata
quell'ora passata nel lavoro ! - Quando l'arti-
gianello conosce e pratica queste massime , im-
para ad amare il lavoro, a vivere contento del
suo stato , a non invidiare coloro che si dicono
ricchi, e a persuadersi che la rivoluzione non
apporta ricchezze a nessuno, ma discordia, odio,
rovine . Allevata una generazione coi precetti del
santo Vangelo diviene prospera, organizzata ed
unita coi più santi vincoli della vera fratellanza .
Noi Cooperatori, aiutando quest'Opera, veniamo
ad aiutare le famiglie , poiché questi giovanetti
sono i membri dell'età ventura , ed aiutando la
famiglia, veniamo ad aiutare la società . Questi
giovani, che ora imparano l'arte e la scienza,
quando poi usciranno da questa Casa , sparge-
ranno ovunque la buona semente raccolta. Pro-
curiamo adunque che il numero dei Cooperatori
si accresca sempre di più, e, lavorando pel no-
stro nobilissimo fine, vedremo regnare la pace ,
la concordia, l'unione nei nostri paesi » .
Come Monsignor Vicario ebbe finito, il nostro
buon Vescovo pose il suggello alla conferenza
con improvvisare un di que' soliti discorsini che
scendono fino all' anima . Glielo riproduco nel
modo che ci fu possibile raccoglierlo , tanto più
che noi ci sentiamo troppo inferiori di merito
per meritarci tanta sua benevolenza e stima .
« Trovandomi qui , amatissimi figli , egli disse ,
essendo troppo commosso , non vi farò un di-
scorso , ma non sarà fuor di proposito se io vi
parlerò a modo mio, come sono uso a parlare ;
cioè col cuore sul labbro . Quando seppi che in
Faenza dovevano venire i Salesiani, io era lon-
tano, pastore di altro gregge, e mi sentii l'anima
piena d'allegrezza, perchè io amava ed amo sempre
la mia città . Io invidiava la sorte de' miei con-
cittadini che avevano fra di loro i figli di Don
Bosco . Ma dopo alcuni anni voi sapete che cosa
avvenne . Il Signore , con uno di quelli scherzi
suoi proprii, mandò me a vostro padre e vostro
pastore . Giubilai nel dover tornare alla mia
Faenza, ma ancor più grande fu la mia consola-
zione nel pensare che avrei avuto al mio fianco
questi nuovi apostoli di Gesù Cristo . La società
va innanzi nella via del disordine . Gettiamo uno
sguardo su di essa! E a chi non piange il cuore,
miei amatissimi figli, al vedere tanti fanciulli
che già peccano e bestemmiano, prima ancor di
aver l'uso della ragione, che vanno vagando per
le vie senza Dio e senza religione, che lavorano
in botteghe ed in officine ove perdono la fede e
il buon costume ! Che ne sarà mai della società
ventura, e che cosa ci fanno prevedere i membri
che un dì l'avranno a comporre ? Sventura, sven-
tura ! La Provvidenza di Dio però, che vede ri-
dotta a stato così infelice la condizione umana ,
sicchè nulla più vale l'opera degli uomini, per
salvarla viene Essa in soccorso coll'opera divina.
Difatti la storia di tutti i secoli della Chiesa ne
può far fede . Dio vedendola derelitta e bisognosa
mandava nel secolo xvii un S. Carlo Borromeo
che, colla sua sapienza e colla sua bontà, rifor-
mava il clero e rinvigoriva gli animi colla dot-
trina cristiana . Noi pure vedevamo il nostro se-
colo andare di male in peggio, e Iddio ha suscitato
l'uomo dei tempi, che se la fa coi fanciulli, e