E altre volte : Non mettermi in un terreno
prezzolato . Trovami il posto in una delle tante
nostre case . Fu esso che volle a tutti i costi
che si consecrasse nel passato maggio la chiesa
del Sacro Cuore in Roma, e quando si oppo-
neva esservi ancora da fare lavori che richie-
devano un anno intero e altre mille difficoltà,
esso, immobile nel suo parere, esclamava : - Sia
pure ; ma la chiesa deve essere consecrata per
maggio . - E diede la ragione, non intesa allora,
di questa insistenza, dicendo all'Economo : Fa
presto a finire quella chiesa, se vuoi che io
la veda ancora ; se non fai presto, non la
vedrò più! - Recatosi a Roma e andato a visi-
tare una comunità religiosa , chiesto della sua
benedizione : - Si, ve la do, rispondeva, purchè
mi promettiate di pregare per me quando sarò
morto ! - È in questa occasione che chiedeva
al Sommo Pontefice l'indulgenza plenaria in ar-
ticulo mortis per sè e per cento altri da lucrarsi
coll'uniformità perfetta al volere di Dio.
Si parlava sovente del suo giubileo sacerdotale
nel 1891, ed esso s'intratteneva volentieri coi
conoscenti ed amici su questo argomento , ma
più volte disse in privato ai suoi più intimi
- Voi vi illudete! - E andato a visitare una
piissima insigne benefattrice delle Opere Sale-
siane, che era agli estremi della malattia, della
quale santamente morì, le disse : - Ah, signora
contessa! Lei mi manca di parola! mi aveva
promesso di regalare i giovani dell'Oratorio di
due vitelli perchè potessero aver lauta pietanza
nel giorno del mio giubileo sacerdotale . Lei
manca di parola e mancherò ancor io! - In
ultimo , un mese prima dell'Immacolata, andato
a consolare un prete della Casa gravemente in-
fermo e munito degli ultimi Sacramenti, gli
disse : Fatti coraggio . Non tocca a te questa
volta ; vi è un altro che deve prendere il tuo
posto. Quel prete guarì, ed egli fu il primo a
morire nella casa ; e fu posto nel letto stesso
ove allora giaceva quel sacerdote, poichè il suo
essendo troppo incommodo per il servizio degli
infermieri, fu mutato con questo .
Ma anche senza le sue parole il continuo de--
perimento delle sue forze era un avviso della
fine non lontana dei suoi giorni . Benchè si oc-
cupasse instancabilmente a progettare e far ese-
guire nuovi disegni, volesse assistere a tutte le
deliberazioni, leggesse e postillasse e anche riscon
trasse tutte le innumerevoli lettere che gli giun-
gevano, ritenesse sempre la direzione immediata
di tutta la Pia Società Salesiana e dei Collegi,
fosse anima di ogni cosa , pure era ridotto al
punto che il celebre professore di medicina Combal,
dell'Università di Montpellier, visitatolo con di-
ligenza per più di un'ora a Marsiglia, aveva do-
vuto dire : - Se ne raccontino pure cose me-
ravigliose di D. Bosco : per me il più grande
miracolo si è che egli viva ancora, mentre à
così distrutto. É come un vestito logoro dall'uso
che per conservarlo ancora per qualche tempo
bis ogna chiuderlo in una guardaroba! -
Infatti nel 1885 incominciava a non potere più
cammin are senza formarsi un contrappeso colle
braccia conserte dietro alle spalle : nel 1886, cur-
vandosi sempre più, dovette usare di un baston-
cello ; nel 1887 bisognò che si appoggiasse a
qualcuno che le sorreggeva, per fare qualche
passo ; e finalmente negli ultimi due giorni che
stette fuori di letto, non potendo più assoluta-
mente tenersi ritto sulla persona , volle essere
spinto sovra un seggiolone a ruote nella stanza
da pranzo per essere fino all'ultimo istante in
mezzo ai maggiorenti della sua Pia Società . Il
soldato veterano cadeva senza deporre le armi,
poiché , anche in letto, anche in mezzo ai più
gravi dolori, continuava a pensare, ad ordinare,
a consigliare, a prevedere quanto poteva tornare
a vantaggio di tutti .
Ultimi momenti di D . Bosco.
Avremmo voluto presentare ai nostri Coope-
ratori e Cooperatrici il quadro intiero e tanto
commovente e di edificazione degli ultimi istanti
del nostro carissimo Don Bosco . Ma siccome essi
hanno vivo desiderio, e moltissimi ce lo hanno
espresso per lettera, di conoscere minutamente
e le parole e le sofferenze, e le virtù del loro
amico e padre, noi abbiamo preparato il diario
degli ultimi due mesi di sua vita, con quella di-
ligenza e veracità che è un dovere per noi e un
bisogno per tutti i nostri confratelli. Ma restan-
doci ancora a raccogliere alcune memorie e non
di poca importanza, pubblicheremo quel Diario
nel prossimo Bollettino. In questo parleremo
solamente della sua morte e di tutto ciò che
si riferisce ai suoi funerali.
31 gennaio 1888 !
All' 1 e tre quarti D . Bosco entra in agonia .
D . Rua si mette la stola e ripiglia le pre-
ghiere degli agonizzanti che aveva già incomin-
ciate e sospese due ore innanzi . Sono chiamati in
fretta gli altri Superiori e la camera si riempie ìn
un attimo di una trentina fra sacerdoti, chierici,
e laici. Tutti sono in ginocchio . Sopraggiunge Mon-
signor Cagliero, a cui D . Rua cede la stola per
passare alla destra di D . Bosco. Quindi china-
tosi all'orecchio del caro Padre : - Don Bosco,
gli disse con voce soffocata dal dolore, siamo qui
noi, i suoi figli. Le domandiamo perdono di
tutti i dispiaceri che per causa nostra ha do-
vuto soffrire, e per segno di perdono e di pa-
terna benevolenza ci dia ancora una volta la
sua benedizione . Io le condurrò la mano e pro-
nuncierò la formola della benedizione . - Scena
commovente e straziante ad un tempo . Tutte le
fronti si curvano a terra, e D . Rua, facendo
forza all'animo trambasciato, pronunciando le pa-
role di benedizione, alza la destra paralizzata di
Don Bosco e invoca la protezione di Maria Au-
siliatrice sui Salesiani presenti e su gli altri as-
senti o sparsi nelle varie regioni della terra .
Alle tre antimeridiane giungeva da Roma il
seguente dispaccio : - Santo Padre imparte di
cuore benedizione apostolica a D . Bosco grave-
mente infermo . Card . Rampolla .