noi abbiamo veduto compiersi . Non è mia inten-
zione di descriverle, o signori ; sol narrerò di
un'opera, alla quale, o Cooperatori Salesiani, voi
avete dedicata la vostra cooperazione, e pel cui
progresso, qui, oggi, siete tutti riuniti, voglio dire
dell'opera del venerando D . Bosco . Questo nome,
conosciuto omai per tutta Europa ed America ,
suona caro sul mio labbro, e rapito d'ammira-
zione di quanto egli potè compiere sotto lo sten-
dardo della carità ; non so che esclamare : Oh
Carità, quanto sei potente! Tu gli umili e dap-
poco in faccia al mondo trasformì in apostoli ed
eroi, tu tutto sai col tuo fuoco vivificare, tu tutto
puoi.
L'opera dí questo zelante sacerdote eccitò nei
generosi Fiorentini il desiderio d'avere pure tra
noi i figli del Sacerdote della carità, a raccogliere
tanti miseri abbandonati, che, lasciati in balia di
se stessi nell'età più tenera , perverrebbero in
breve a deturparsi ed essere di disonore o danno
alla civile Società . D . Bosco sotto il manto della
carità ha potuto radunare migliaia e migliaia di
giovani, salvarne tanti che altrimenti si sareb-
bero miseramente perduti
L'opera è stata da Dio
benedetta, perchè null'altro cerca che il bene
della classe più bisognosa, null'altro promuove
che il benessere dell'umana famiglia . Accendetevi
di santo zelo per opera sì grande , o signori.
Sì, il concetto di D . Bosco è grande!
Educare i figli del popolo! Questi disgraziati
che noi ad ogni pie' sospinto vediamo nelle no-
stre contrade, lasciati in abbandono senza freno,
che fanno inorridire colle loro bestemmie, che si
bruttano d'ogni vizio, da tutti schivati e sprezzati,
noi li vediamo, dico, da zelanti operai evangelici e
cattolici levati dalle strade, raccolti tra due mura,
dove tra il balsamo della virtù, della preghiera
e d'un'istruzione basata su principii inconcussi e
fermi, si trasformano e ci ritornano in breve
mutati e buoni cittadini ad onorare il loro paese .
i p E mentre erversi tentano con ogni arte di
guadagnare queste misere creature , per servir-
sene ai loro malvagi disegni , e farne il flagello
della società, noi vediamo per l'opposto la mano
provvidenziale dei figli di D . Bosco togliere di
mano ai nemici di Dio le loro vittime e farne
probi ed onorati cittadini .
La povera gioventù ai nostri giorni voi la
vedete che cresce nell'ignoranza d'ogni principio
religioso e che solo conosce Dio per bestem-
miarlo . Non aspirazioni a nobili fatti, ma al vizio,
all'empietà , s'avvia su d'una carriera infelice ,
che viene ben presto troncata da un revolver o
da un pugnale .
E di chi è la colpa? La colpa è dei genitori
che punto si curano della prole, che ponendo in
non cale il più sacrosanto dei doveri, qual'è la
sana educazione delle creature alle loro cure af-
fidate, le lasciano in piena balia di loro mede-
sime . La colpa è dei maestri, che insegnano pub-
blicamente le più assurde massime, i più ributtanti
errori .
La colpa è dei maggiori che invece di dare
buon esempio scandalizzano i fanciulli . Chi soc-
correrà la sventurata gioventù ? La carità Cri-
stiana, o signori ? Il sacerdote piemontese dice :
Venite, o giovani, venite a me, ed io vi aiuterò
nel Signore . Quanto è bello questo spettacolo
Povero, semplice, umile, ma ricco di carità, ei
cammina per le vie, raccoglie migliaia di povere
creature abbandonate , le nobilita , le rende vir-
tuose
... O
mondani , venite a raccontarci i mira-
coli della vostra filantropia , di questa sonora
ciancia sotto di cui voi tentate coprire il vostro
egoismo . Voi per l'odio che contro al Cristiane-
simo nutrite, alla carità avete sostituito la filan-
tropia . Questa è la voce dell'uomo, é opera ca-
duca ; quella é voce di Dio, e non morrà giam-
mai ; quanto adunque l'uomo dista da Dio,
quanto la potenza umana dalla divina, altret-
tanto si diversifica la filantropia dalla carità .
Oh! se si potesse vedere il cuore di questi, che
pure si chiamano filantropi! Quanto egoismo vi
troveremmo, quante sozzure !
Con cuore siffatto, confessatelo pure, voi non
amate che voi stessi, e pel vostro utile calpestate
i più sacri doveri dell'umanità, opprimete il po-
vero per divenir potenti, abbandonate il misero
indigente perchè nulla vi puo fruttare.
Ecco ciò che la filantropia produce : egoismo,
sozzura e superbia . Ma la carità si abbassa, si fa
umile coi piccoli, colla mansuetudine fortifica ed
avvalora, non colla forza opprime, ma colla sof-
ferenza tutto sopporta .
O Carità! A questi caratteri io riconosco in
te la primogenita di Dio, perchè tu l'uomo tras-
formi! Varie sette, o signori, sono organizzate
per rendere gli uomini eguali , e sotto questo
pretesto tutto si fanno lecito . Volete la vera
eguaglianza? Volete che una paternità dolce, mite
sottentri alla tirannia e prepotenza ? Procurate la -
carità ; e voi vedrete il ricco porgere la mano al-
l'indigente, aiutarlo e soccorrerlo : voi vedrete do-
cili alla voce del Sovrano i popoli ; vedrete i capi
dello Stato consacrarsi al bene dei sudditi, e tutti
contenti del posto sociale vivere da fratelli, coe-
redi di una patria beata . Innamoriamoci adunque
di questa virtù, che può apportare vera felicità
sulla terra . La fede, o signori, si è in questi tempi
indebolita . Troppe sorso le perverse dottrine che
pubblicamente si osano insegnare, troppi gli errori
che serpeggiano tra il popolo, troppi sono i mi-
nistri di Satana che dovunque spargono il veleno
di massime assurde . Chi riparerà la fede? Chi
le ridonerà il pristino splendore? La carità . Ope-
riamo il bene, abbracciamo tutti gli uomini come
fratelli, ed a questo operare, alla vista di opere
virtuose, la fede rinascerà nei cuori .
Tutti si gloriano degli esempi aviti de' loro
antenati, tutti si recherebbero ad onta l'essere
degeneri dei loro padri. Or bene : la nostra Fi-
renze, o signori, di cui ci gloriamo d'essere figli,