ovazione ai nostri giovani artisti . Alla sta-
zione, ciascheduno riprende i suoi bagagli e
si accomoda nel treno speciale, che si mette
in movimento alle 5,50 . I cari viaggiatori,
felici della gioia che loro procurò questa fer-
mata di tre ore in Torino e la lor visita a
Don Bosco , salutano cordialmente i nostri
confratelli che li hanno accompagnati alla
stazione . Le grida di Viva Don Bosco, Viva
i Salesiani , Viva Torino , escono da tutti i
carrozzoni, lasciando anche agli impiegati,
ai viaggiatori ordinari ed ai semplici curiosi
l'eco dell'allegria di questa giornata bene-
detta .
III .
All'indomani, 18 settembre, la seconda ca-
rovana arrivava sotto la guida del Rev .mo
Sig . Vallin , Can . onorario della metropoli-
tana di Cambrai . I pellegrini appartenevano
quasi tutti alle quattro grandi città industriali
del Nord, Lille, Roubaix, Tourcoing e Armen-
tières . L'uscita dalla stazione è fatta con
rapidità ; i bagagli sono lasciati nel treno e
custoditi da tre dei nostri coadiutori . In capo
alla lunga falange si vedono , a fianco del
can . Vallin, Mons . De-Péré, Archimandrita
e Vicario generale di Sidon (Beyrouth - Siria),
e il sig . Barrois, valoroso cristiano, che nella
sua profession di fede prometteva di essere
« il deputato di Dio . »
L'atteggiamento perfetto dei pellegrini im-
pressiona la folla, che considera con defe-
rente e simpatica curiosità questi giovani
operai dall'aspetto intelligenti e vivaci .
A Valsalice si riproducono le scene con-
solanti del giorno precedente . Questa volta
la banda , nascosta in un giardinetto, non
è scorta da lontano come ieri . Essa non suona
che al momento in cui Don Rua e D . Bar-
beris, Direttore del Seminario, salutano i Capi
della carovana . La sorpresa non può esser
più gradita .
In chiesa, dopo il Magnificat, il Can . Val-
lin dà qualche avviso e cede la parola a
Mons . De Péré, il quale pronuncia una calda
esortazione, in cui il nome di Don Bosco ri-
suona frequentemente . L'andata di D . Bosco
nel Nord della Francia è ricordato con de-
licatezza dal venerato Prelato .
Dopo la benedizione, i 440 operai visitano la
tomba di Don Bosco . Questo sepolcro , che
per noi è una sorgente di santi pensieri e di
generosi propositi, esercita un fascino parti-
colare su questi francesi . « Qualcuno, dice
un foglio liberale di Torino, su questa tomba
pregò a lungo, anche durante il pranzo » (1) .
E noi medesimi ne abbiam visto più di uno
interrompere la sua refezione per passare
qualche momento di più vicino a D . Bosco .
Fa egli d'uopo dire che questa agape ras-
somigliò a quella del giorno antecedente ?
(1) Gazzetta di Torino del 19 settembre 1891.
L'aria - O Marie, o Mère chérie - eccita sem -
pre entusiasmo ; a più riprese i pellegrini, ac-
compagnati dai nostri giovani musici , can-
tano con slancio quest'inno così magnifico ed
imponente .
D . Rua indirizza loro un eloquente ed af-
fettuoso saluto, in cui ricorda i trionfi del
viaggio di Don Bosco nel Nord della Fran-
cia . Il Can . Vallin risponde con un brindisi
delicato e cordiale . Poi quel nostro sacerdote,
che aveva parlato ieri, si congratula pure
con questi operai sì numerosi, che vanno a
trovare G . C . nella persona di Leone XIII .
Infine il sig . Scala, avvocato distinto della
nostra città e direttore dell' ottimo giornale
il Corriere Nazionale, saluta i pellegrini in
nome della stampa cattolica italiana, accla-
mando a Leone XIII ed al Papato, « sotto
la cui bandiera, aggiunge, noi ci troviamo
tutti fratelli in un' alleanza nè triplice nè
quadruplice, ma universale . »
Il signor Barrois, « il deputato di Dio, »
vuole ringraziare tutti coloro che hanno
parlato ; e lo fa in tali termini, che provoca
entusiastici evviva in onore di Leone XIII .
Come ieri, dopo aver ricevuto, verso la
fine del pranzo, il ricordo della tomba di Don
Bosco, i pellegrini iniziano una colletta a
favore dell'opera nostra .
Imponente riesce l' esecuzione del Vivat
tradizionale , così caro alle cattoliche popo-
lazioni del Nord, e ripetuto parecchie volte .
La banda è caldamente applaudita du-
rante il pranzo, dopo il quale le ovazioni
sono sì prolungate da inquietare i capi gruppi .
Ma tosto i più risoluti si avviano e gli altri
debbono tener dietro alla stazione, dove tro-
vando, per un' attenzione tutta particolare
del Capo stazione, il treno speciale sul primo
binario, colla maggior celerità possibile sono
a posto .
Alle 5,50 la macchina soffia, il treno parte,
mentre i nostri cari viaggiatori lieti mandano
evviva di gioia a Don Bosco, ai suoi figli e
alla città di Torino .
Ai 23 il pellegrinaggio, numerosissimo, an-
novera quasi 600 persone . Egli è diretto dal-
l'abate Bonnaire, parroco di Vitry-les-Reims .
Parecchie diocesi sono rappresentate : Parigi
ha 200 pellegrini, Reims 140, poi Versailles,
Laval, Orléans, Sens,D.ijonBeauvstc
etc . A Valsalice l' abate Bonnaire, dati al-
cuni avvisi, invita Don Rua a indirizzare alla
comitiva, ardente di religioso entusiasmo,
alcune parole di edificazione . Il successore di
Don Bosco si arrende all' invito, e colla te-
nera sua parola commuove i cuori, ricor-
dando le splendide accoglienze fatte a Don
Bosco dai parigini . Quindi procedono le fun-
zioni come nei giorni precedenti .
Un acquazzone, venuto mentre i pellegrini
stavano in chiesa, cessò al momento del pranzo,
non turbando l'allegria della refezione nè lo