bien ! Si distribuirono i premii e monsignor Ca-
gliero congedò gli adulti e i giovanetti con quattro
parole da buon padre, facendo apprezzare la ne-
cessità ed i vantaggi dell'educazione cristiana .
L'indomani poi di buon mattino eccoci tutti col
becco in su a far pronostici sul tempo : soffia il
vento nel deserto ; dunque il tempo sarà buono ;
e fu così. Alle sette Monsignore col suo segre-
tario avevano passato il fiume ; alle otto si odono
squilli di trombe ; il 5° reggimento di cavalleria
argentina, che è qui di guarnigione per tenere
l'ordine nelle tribù degli Indii sottomessi, si
avanza schierato e prende posizione dirimpetto
alla chiesa . Il generale Lorenzo Wintter, padrino
della festa, in gran tenuta militare , seguito da
un codazzo di ufficiali ed impiegati, viene a sa-
lutar Monsignore, che esce di casa in mantelletta
e rocchetto , attorniato da' suoi sacerdoti e chie-
rici salesiani in cotta . I soldati s'inginocchiano ,
Monsignore li benedice, ed entra nella chiesa
vuota ancora, ma fresca del pennello , e quindi
così pulita y airosa, direbbero qui, che daba
gusto il guardarla. Poco dopo giunge la madrina,
la signora Rosa Herrero de Wintter, la gover-
natrice . Il Vescovo veste allora gli ornamenti
pontificali e comincia la benedizione ; coll'issopo
intinto nell'acqua benedetta e ricevuto dalle mani
del governatore , purifica le pareti esterne ed
interne dell'edifizio, ed il Clero accompagna in
processione il suo Prelato , recitando le sublimi
orazioni del Rituale ed i salmi di Davide : Lae-
tatus sum in his, quae dicta sunt mihi ; in
domum Domini ibimus ; rallegrati, o popolo di
Viedma ; anche tu hai, la casa del . Signore . Ed
il popolo accalcato sulla piazza entra con giubilo
nella sua chiesa ed ascolta la parola vibrante del
suo Pastore, che gli consegna, per dir così, il
suo tempio con una tenerissima allocuzione
« Eccoti , o popolo amato , la tanto sospirata
chiesa ; eccoti la casa dei Signore e la porta del
cielo, non est hic aliud nisi domus Dei et porta
coeli ; eccoti la fontana della rigenerazione , la
piscina probatica, il tabernacolo dell'alleanza , la
casa del Pane . Qui troverai la pace del cuore,
la purità della coscienza, l'unione con Dio ; qui
troverai pietà a' tuoi affanni, conforto alle tribo-
lazioni, santificazione alle tue gioie : In ipsa omnis
qui petit accipit, qui quaerit invenit, et pulsanti
aperietur ; ma bisogna domandare, bisogna cer-
care, bisogna picchiare . Sì, o popolo di Viedma,
questa è la casa dell'orazione ; domanda il pre-
zioso dono della carità di Gesù Cristo, che è via,
verità e vita ; picchia pentito al suo Cuore mi-
sericordioso , cercalo ne' suoi Sacramenti e tro-
verai il cammino del cielo, la verità fra tanti
errori del secolo, la vera vita spirituale pel tempo
e per l'eternità . »
Questi pochi pensieri espresse il nostro Ve-
scovo con quel suo fare da apostolo, senza pre-
tese, ma tutto zelo per la salvezza delle anime .
Il governatore e le autorità ed il popolo pende-
vano dalle sue labbra, e col contegno della per-
sona e l'espressione della fisionomia parve rispon-
dessero tacitamente : Sì , o buon Pastore , noi
faremo ciò che tu dici .
Finita questa funzione, celebrò la santa Messa :
dopo di lui celebrarono Don Fagnano, che tanto
ha lavorato per la costruzione di questa chiesa .
e il nostro D . Remotti . Ecco quindi che Gesù
Sacramentato aveva preso possesso ; il Figlio
c'era, sì, ma la Madre mancava, la Madre
che deve intercedere presso il Figlio , la nostra
buona Madre che è la bellezza, il tesoro, il com-
plemento della nostra santa religione cattolica !
Qui poi Maria SS . aveva diritti particolari, per-
chè Ella è che ha dato il nome a questa nuova
popolazione mista ancora di cristiani e d'infedeli .,
Ella che è la titolare del nuovo tempio dedicato
a N . S . della Mercede. Perciò alle 5 pomeri-
diane di quel giorno, per Mercedes de Viedma
memorando, Monsignore col suo Clero, il gover-
natore e le Autorità, popolo e soldati, si reca-
vano processionalmente col medesimo apparato
della mattina alla sala, che fin qui aveva servito
di cappella, per prenderne l'umile, ma divota
statua di Nostra Dama della Mercede e traspor-
tarla alla chiesa . Aprivano la marcia in due file
come costì, ma qui è una novità, tutte biancove-
stite, le numerose Figlie di Maria, primi fiori
che monsignor Cagliero fece sbocciare in questa
fino ad ora arida terra della Patagonia ; le segui-
vano le Suore e le altre signore del paese, ma
queste non più in fila, ma a gruppi, come qui si
costuma ; poi il Clero, accompagnando il Vescovo
in piviale e con pastorale e mitra ; e chiudevano
la processione il padrino e la madrina colla co-
mitiva ufficiale . I soldati rendevano gli onori .
Giunti alla porta della sala, il generale Wintter
si avanzò e con lodevolissimo esempio pose mano
ad una delle stanghe che reggevano la statua ;
ciò veduto il comandante della regione e i due
primi impiegati della Gubernacion afferrarono le
altre, e benchè fra statua , piedestallo, fiori ed
ornamenti fosse un peso non leggero , lo porta-
rono per un buon tratto , surrogati poi da altri
ufficiali e borghesi . Al primo apparire della sta-
tua, i trombettieri del reggimento diedero fiàto
alle trombe, la banda del nostro collegio di Indii
artigiani di Patagones, fe' udire le sue migliori
armonie, ed i soldati fecero la salva di onore spa-
rando i loro moschetti . Fu uno spettacolo mai più
visto in Viedma, che fremeva di giubilo, nel salutare
il trionfo della sua Regina ; ed era anche la prima
volta che il sole della Patagonia faceva scintillare
l'oro d'una mitra . Tutti si scoprivano rìverenti, ed i
poveri Indios guardavano a bocca aperta una scena
così nuova, che sarà il principio della loro conver-
sione. Con tante emozioni, come avrebbe Monsi-
gnore potuto tacere? E parlò una seconda volta,
cantando, più che dicendo, le lodi dell'amabile Re-
gina di Viedma, esortando il popolo ad amarla ed in-
vocarla, ringraziando le Autorità del buon esempio
dato, facendo risaltare la bellezza delle feste catto-
liche . Si finì colla benedizione del Venerabile im-
partita dal Vescovo con tutta la possibile solennità.
Litanie e Tantum Ergo in musica, voci alte e
basse, ma ben accordate di quattro cantori salesiani,
armonium con pretese di organo, scampanio festoso,
spari di fucile, elettrizzarono le orecchie e i cuori
di questa popolazione, che riempiva la chiesa .