esattissimi in recitarne le preci giornaliere e
molti non solo il primo venerdì d' ogni mese
vengono da . lungi per accostarsi alla sacra Mensa,
ma non lasciano passare settimana senza che il ve-
nerdì facciano un tale atto di riparazione verso
questo divin Cuore, così amante degli uomini e
tanto da essi offeso ! Quelli poi che non possono,
perchè lontani o molto occupati, venire il venerdì,
ricevono la Santissima Eucaristia nella prima do-
menica del mese . Non appena seppero della Comu-
nione riparatrice , che si presentarono sette per-
sone per fare la santa lega e comunicarsi una per
giorno , affine di riparare gli oltraggi di che è
fatto segno Gesù nel Sacramento del suo amore .
Quindi ne nacque in molti una santa invidia ; ed
avendo domandato di costituire altri settennarii di
Comunioni riparatrici, si stimò bene appagarli .
La festa del Sacro Cuore, benchè ricorra pochi
giorni dopo quella del Corpus Domini , celebrata
con grande pompa in tutte le missioni , è solen-
nissima fra i Cuori di Lesina, e quanto dir si può
devota . Il capo manda molti giorni prima suoi
messi alle tribù vicine, come ai Nasiforati, agli
Spokàni , a Kalispelem ed anche agli Sgoyelpi ,
che distano di là un centocinquanta miglia , per
invitarli a venire a De-Smet (così chiamasi il loro
villaggio) e prender parte alla gran festa del
Sacro Cuore . Molti accettano l'invito, e, celebrata
nella loro riduzione la festa del Corpus Domini ,
se ne vengono colle famiglie a De-Smet ; donde
ne segue che il villaggio si popola per quei giorni
di più migliaia di persone . E vi traggono pure
gli infedeli , de' quali non manca mai chi si con-
verta , e anche una turba di bianchi ; i cattolici
tirativi da devozione , e i protestanti per ammi-
rare la pietà dei Cuori di Lesina . I capi e mag-
giorenni delle altre tribù sono ricevuti ed alber-
gati nelle case, laddove gli altri piantano le tende
accanto al villaggio.
In questa ricorrenza si fa la questua pei poveri .
Il capo manda attorno il suo banditore, il quale,
percorrendo le pubbliche strade , invita ad alta
voce a far la limosina . Allora uomini e donne in
gran numero escono dalle case e vanno a quella
del capo . Chi porta una coperta, chi un cappello,
chi un soprabito, chi un paio di calzoni o una ca-
micia ; gli uni recano della farina, o carne secca,
o patate, o altre cose mangerecce, e altri offrono
del danaro , giacchè al presente corre anche tra
loro la moneta americana , nè vi manca perfino
chi vi faccia limosina d'un cavallo o d'un vitello .
E qui non è a tacere che l'anno scorso fecero ,
per consiglio di Monsignore l'Arcivescovo d'Ore-
gon, una colletta anche pel Papa, la quale, avuto
riguardo alla loro condizione, riuscì assai copiosa .
E pur bello il vedere questi poveri selvaggi che
aiutano col frutto delle loro mani il Padre co--
mune spogliato dai nemici di Gesù Cristo .
Ora , ritornando alla festa del Sacro Cuore ,
ecco in qual modo si solennizza quel faustissimo
giorno . La mattina confessioni e comunioni in gran
numero ; poi Messa cantata in musica , indi pre
diche in varie lingue indiane, e dopo il meriggio
una solenne processione col Santissimo Sacramento .
Dalla gran piazza dinanzi la chiesa conducono gl'In-
diani con festoni di fiori e d'altre erbe odorifere
per un viale che passa davanti al Conservatorio delle
Suore,dilàcstganordmestal
villaggio va a sboccare nel collegio dei giovanetti
e nella casa dei Missionarii , finche mette capo
nella china . Per mezzo ad esso passa la devota
processione . L'apre uno scelto drappello di soldati
del Sacro Cuore a vessilli spiegati : quindi s'a-
vanzano raccolte e in modesto abbigliamento le
donne della tribù coi loro stendardi, seguite dalle
educande, tutte figlie di Maria, e precedute an-
ch'esse dalle proprie insegne . Un gran tronco di
croce portato da un capo dei Cuor di Lesina va
innanzi ai giovanetti del collegio, i quali, prece-
duti anch'essi dalla loro bandiera, incedono con
modestia ed ordine mirabile . Vengono appresso,
gli uomini della tribù, distinti secondo i gradi di
ciascuno ; e poi, quasi contrapposto a quella loro
austera gravità, ecco inoltrarsi i piccoli chierici
indiani , in una sottana rossa con bianchissime
cotte, cinti ai fianchi di una fascia violacea . Al-
cuni portano in mano accesi doppieri, altri agitano
fumanti turiboli, mentre alcune fanciulline, bianco
vestite e raccolte in candidissimi veli, vanno leg-
giadramente spargendo di fiori la via innanzi allo
Sposo delle loro anime innocenti . Presso al San-
tissimo portato dal Superiore della residenza , o
dal Superiore generale delle missioni, e qualche
volta dal Vescovo , incedono i pochi Missionarii
che poterono venire dalle vicine riduzioni . Reggono
le aste del baldacchino quattro capi di quattro
tribù ; e finalmente chiude la processione o il gran
capo e i suoi ministri con cerei in mano , o gli
ufficiali della milizia . I soldati del Sacro Cuore
tutti in gala corteggiano la processione a cavallo ;
e quando in chiesa si dà la benedizione, in segno
di grande e pubblica letizia, sparano i loro fucili .
Ecco con quanta devozione, e con che splendore
di culto celebrano le sacre funzioni i poveri In-
diani delle Montagne Rocciose, pochi anni fa ab-
brutiti selvaggi !
MISSIONARI CATTOLICI E MISSIONARI PROTESTANTI
La Gazzetta Generale della Germania del Nord
ha inserito nel suo volume una relazione di un
protestante, signor Bulow, intorno all'azione dei
missionari cattolici e dei missionari protestanti,,
nell'isola Samon, e vi leggiamo queste preziose
confessioni : « Come nelle contrade del vecchio
mondo, la Chiesa cattolica si distingue anche qui
dalle confessioni protestanti col disciplinare co-
stantemente i suoi fedeli, avendo sempre in mira
i loro interessi spirituali, senza trascurare la loro
educazione fisica e materiale . Essa dimostra anche
in questi paesi la sua grande potenza di ordina-
mento e di influenza sugli uomini . Essa a primo
sguardo vide dove sta la radice del male, cioè la
straordinaria accidia degli indigeni e si studia di
arrecarvi rimedio promovendo il lavoro, iniziando
piantagioni e insegnando l'agricoltura . E in questa