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ANNO VIII . N. 8 .
Esce una volta al mese .
AGOSTO 1884
BOLLETTINO SALESIANO
Direzione nell' Oratorio Salesiano . - Via Cottolengo, N . 32, TORINO
SOMMARIO -Due care feste : S . Gioachino e S. Gaetano .-
Preservativo contro il cholera . - Le opere salesiane .-
Festa di famiglia. - Pellegrinaggio spirituale a Lour-
des nel settembre 1884. - Bi: bliografia Marietta, ossia
le vere sorgenti della vita al secolo XIX . - L' igiene
dell' anima. - D . Bosco e la pia Società Salesiana .
maledicono, e in te saranno benedette tutte
le nazioni della terra . Queste solenni pa-
role che lo Spirito Santo indirizzava al po-
polo Ebreo ed al Patriarca Abramo, si ri-
ferivano specialmente alla Chiesa Cattolica
ed al suo Capo il Papa . Infatti l'incarnata
Sapienza, quasi a commento di queste, pro-
metteva solennemente che le porte dell'in-
ferno non avrebbero prevalso contro la sua
I Chiesa, ed assicurava gli Apostoli : Ecco
che io sono con voi fino alla consumazione
dei secoli. Benedirò quelli che ti benedicono .
Queste parole si presentavano alla nostra
memoria , e accendevano il nostro cuore
nell'avvicinarsi del mese di Agosto . In questo
mese ricorrono due carissirne feste : l'ono-
mastico del Santo Padre Leone XIII e quello
del veneratissimo ed amatissimo Arcivescovo
Cardinale Alimonda, San Gioachino e San
Gaetano . Il primo interessa tutta quanta la
Chiesa Cattolica e il mondo intero, poichè
di lui disse Gesù Cristo : Tu sei Pietro e
su questa pietra edificherò la mia Chiesa .
Il secondo, mentre desta pure un palpito
nel cuore di tutti i fedeli , trattandosi del
DUE CARE FESTE
nome di un principe della Chiesa, di un
S . GIOACHINO E S . GAETANO .
membro del Sacro Collegio , deve special-
mente essere ricordato e celebrato nella
Archidiocesi di Torino . Lo Spirito Santo lo
Si legge nel libro dei Numeri : Chi ti ha costituito Vescovo per pascere la Chiesa
benedirà, sarà egli pure benedetto ; e chi di Dio acquistata da lui col proprio sangue
ti maledirà sarà tenuto per maledetto . E (Act . XX) . Se il Sommo Pontefice è il su-
nel Genesi sta pure scritto : Benedirò quelli premo pastore delle nostre anime, l'Arci-
che ti benedicono, e maledirò quelli che ti vescovo Gaetano Alimonda coll' affetto di

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tenerissima madre ci rigenera in Gesù Cristo :
Pasce OVES meas .
Perciò diciamo a voi, Cooperatori e Coo-
peratrici : la festa di S . Gioachino sia per
voi feconda di benedizioni, col procurar voi
di consolare in qualche modo speciale il
cuore di Chi rappresenta Gesù Cristo sovra
la terra, di Colui che ha nelle mani le chiavi
del regno dei cieli-Benedirò quelli che ti
benedicono .- Oltre l'obbligo, comune a tutti
i fedeli, che abbiamo di amarlo, il sapien-
tissimo Pontefice ha diritto ad una più viva
riconoscenza da parte nostra per l'interesse
che prende alle nostre opere . Degnassi chia-
mar se stesso non solo cooperatore ma primo
operator Salesiano e, non ostante le sue attuali
strettezze, ha voluto prendere sopra di sè la
costruzione della facciata della Chiesa del
Sacro Cuore in Roma . Sarà dunque cosa
ben giusta e ben ragionevole che, oltre la
protesta della vostra inalterabile fede ed
obbedienza, oltre la Santa Comunione e le
fervorose preghiere , tutti i Cooperatori e
le Cooperatrici cerchino di emulare in quella
fausta giornata la carità del Santo Padre e
prendano parte generosa al denaro di San
Pietro . Tanto più che ciò che dassi al Papa
è dato a Gesù Cristo stesso in persona , il
quale protestò di ricompensare colla mer-
cede che si merita un profeta o un disce-
polo, colui che avrà sovvenuto ad un pro-
feta o ad un discepolo . E quale sarà la
mercede di chi soccorrerà il suo Vicario ?
Benedirò quelli che ti benedicono .
In secondo luogo come benediremo noi
l' Arcivescovo Cardinale Alimonda , nella
festa di S . Gaetano? Come benediremo ad
un cuore veramente Cattolico nella sua ca-
rità, il quale di tanti benefizi ha confortate
le opere, che la bontà del Signore volle
affidate ai Cooperatori Salesiani? Siamo certi
di indovinare il desiderio del Santo Prelato
dicendo che la benedizione a lui più gradita
sta nell'amare noi ciò che esso ama, nel ri-
cordare la prima parola che esso indirizzò ai
fedeli della sua cara Torino . Stare uniti alla
Cattedra di Pietro ; istillare questo amore
nell'anima delle nostre famiglie e dei nostri
amici ; fare nostri i sentimenti del Pastore .
Ed ecco come esso parla del Papa nella
Conferenza XVII Parte IV, Il Sovrannatu-
rale nell'uomo . « Cominciai da fanciullo a
respirare le aure Romane, ad amare come
madre la Chiesa e il Pontefice come padre . . .
Ho a lui posta la mia obbedienza , la mia
figliale servitù ; non ha restrizioni questa
divozione mia ; felice se mi potessi legare
a lui col martirio ! Ho sempre amato il
Papa ; e dopo che diedi uno sguardo agli
uomini della mia età , dopo che io provai
le false cordialità degli amici, le amabilità
degli ipocriti, a lui più caldo me ne tornai
amandolo con dolcezza nuova . Amo il Papa :
è la pupilla degli occhi miei il palpito del
mio cuore : miserabile chi mel tocca! Vorrei
esser Angelo ; e io a cessare lo scandalo,
trasporterei per la chioma questo sciagu-
rato lungi dal combattimento : anzi vorrei
essere santo, essere taumaturgo, e conver-
tirei l'infelice . Oh perchè Dio non mi ha
dato l'eloquenza da mansuefar sin le fiere?
Ed ora le silvestri fiere sono tante ! Ne
farei un drappello, una famiglia di colombe
portandole intorno al nido del Vaticano . O
Papa, tu lo sai da lunga stagione che io ti
amo ; e la voce che tel ricorda, si spegne
nel pianto . »
E noi concludiamo : Perchè si spegne nel
pianto la voce dell'Illustre Pastore? Perchè
vede, pondera, sente i dolori che opprimono
l'anima del Padre di tutti i fedeli ; perchè
conosce tutto il pondo della guerra che si
muove alla Chiesa ed al suo Capo ; perchè
numera le anime che a lui vengono strap-
pate, specialmente fra la gioventù ; perchè
medita quelle parole infallibili, spaventose :
- Chi ti maledirà sarà tenuto per male-
detto : maledirò quelli che ti maledicono .
E il nostro Arcivescovo Cardinale ama le
anime ! Noi dunque nella festa del suo o-
nomastico mentre pregheremo per il sommo
Pontefice Leone XIII , per l' amantissimo
nostro Pastore, eleveremo pur una preghiera
cordiale per i fratelli erranti, per i nemici
della Chiesa : che essi ritornino sulla buona
strada : che sul loro labbro la maledizione
si muti in benedizione : che dalla salvezza
delle loro anime si accresca il gaudio e-
terno del loro Pastore.

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PRESERVATIVO CONTRO IL C HOLERA .
Oggi che tanto si parla del Cholera molti sug
geriscono e praticano preservativi e rimedii contro
il morbo fatale . Sono certamente buoni preserva--
tivi le quarantene , le disinfezioni , e i suffumigi
ai confini ; buon preservativo la pulizia delle vie
e delle case ; buon preservativo la bontà dei cibi
e la temperanza nel mangiare e nel bere ; e fanno
bene le autorità a praticarli, ed ogni privata per-
sona ad assecondarle dal canto suo .
Ma siccome Iddio non ha rinunziato mai al di-
ritto d'intervenire nelle cose, che si passano tra
gli uomìni, e sarà sempre vero che il vento e la
pioggia, la grandine e il gelo, la carestia e l'ab-
bondanza, la sanità e la malattia, la vita e la morte
obbediscono al Signore del Cielo e della terra,
così ogni persona ragionevole, ogni buon cristiano
deve pure appigliarsi a preservativi spirituali, sug-
geriti dalla pietà e dalla religione .
Per la qual. cosa D . Bosco c' incaricò di far
sapere ai nostri Cooperatori e alle nostre Coope-
ratrici di Francia che nelle Case Salesiane, spe-
cialmente in quella di Torino presso la chiesa di
Maria Ausiliatrice, i nostri giovanetti pregheranno
ogni giorno che Dio allontani dalle loro persone
e dai loro cari il temuto flagello ; e intanto per
mezzo nostro suggerisce loro alcuni suoi preser-
vativi, che sono i seguenti :
1 ° Frequentare la Santa Comunione colle dovute
disposizioni .
2 ° Ripetere sovente la giaculatoria : Maria Au-
xilium Christianorum ora pro nobis (1) .
3 ° Portare in collo la medaglia benedetta di
Maria Ausiliatrice, e concorrere a qualche opera
di carità e di religione in onore di Lei .
I Cooperatori e le Cooperatrici hanno letto nella
Storia dell' Oratorio di S . Francesco di Sales
come l'anno 1854, non ostante che il cholera in-
fierisse in Torino e la morte vuotasse le case che
circondavano l'ospizio di D . Bosco, tuttavia niuno
de' suoi figliuoli ne fu tocco . E notisi ancora che
molti dei giovani, ad esempio del loro superiore,
andavano giorno e notte ad assistere i cholerosi e
nelle case private e nei lazzaretti . Or bene la grazia
che il buon Dìo fece a noi 30 anni or sono, spe-
riamo che Egli la farà ancora ai nostri Coopera-
tori e alle nostre Cooperatrici, per la potente
intercessione di Maria Ausiliatrice nostra amoro-
sissima madre . Procuriamo colle buone opere di
meritarci tutti la valida sua protezione .
LE OPERE SALESIANE .
Il mercoledì santo, 9 dello scorso aprile, tene-
vasi nell' Oratorio Salesiano di Spezia , la Confe-
renza dei Cooperatori e delle Cooperatrici di quella
città . Si aspettava a presiederla e a parlarvi lo
(1) Indulgenza di 300 giorni per ogni volta .
stesso D . Bosco, il quale era in viaggio per alla
volta di Roma, quando alcune ore innanzi di darle
principio giungeva un telegramma ad avvertire che
egli non poteva arrivare in tempo . Non essendovi
più mezzo ad avvisare gli invitati venne pregato
a volgere loro alcune parole il M . R . signor Ca-
nonico Davide Marinozzi da Pansola, il quale det-
tava la quaresima nella Collegiata . Il pio non meno
che eloquente predicatore accolse benevolmente l'in-
vito, e supplì D . Bosco tenendo ai Congregati un
discorso, il quale fu tanto gradito che fummo pre-
gati di pubblicarlo nel Bollettino Salesiano . Non
essendo troppo lungo, abbiamo giudicato bene di
soddisfare alla domanda, nella speranza che possa
tornare di gradimento a tutti, e giovare alla causa
comune, che è il benessere della religione e della
società, mediante la operosa carità esercitata spe-
cialmente verso la gioventù . Ecco pertanto le pa-
role dell'illustre Canonico .
« Di troppo per avventura è rimasta defraudata
l' aspettazione degli animi vostri , incliti uditori .
L' invito a stampa di Chi tiene con tanta lode il
reggimento di questo Istituto vi chiamava a con-
venire alla presente annuale Conferenza, che doveva
essere presieduta da D . Bosco . Vedere ed ascol-
tare questo venerando Ecclesiastico, la cui fama
in dottrina, virtù ed azioni riempie il mondo, for-
mava senza dubbio la più dolce consolazione e lieta
compiacenza di tutti, ed in ispecie dei benevoli
Cooperatori e Cooperatrici di questa sua beneme-
rita istituzione . Ma più gravi cure non gli con-
sentirono di qui giungere a tempo ; e in sua vece
ben altri si presenta su questa sacra cattedra . Per
fermo , che avrei voluto togliermi dall' incarico ;
malespecialiragioni,dacuivenicondotoala
persuasione, e la benevolenza di cittadini, omai per
l'intera quaresima da me sperimentata, mi hanno
rinfrancato in fidanza di benigno compatimento ; il
quale se può venire più caldamente raccomandato
sia pel motivo , che non prima di questa mattina
ebbi l' onorevole officio di favellare a voi, eletta
udienza . A giusta ragione voi siete qua convocati ;
imperocchè richiamando alla mente le Opere Sale-
siane, ammirandone l' incremento, conoscendone i
bisogni e misurandone l'utilità, se ne infiammano
i cuori ben fatti, e corrono più aperte le mani a
generose oblazioni . Conciossiachè comunque sieno
riguardate queste imprese appariscono chiaramente,
sovrumane, e dalla divina Provvidenza suscitate
ed avvalorate a bene della civil società e della
Cattolica Chiesa : e come tali alla vostra savia at-
tenzione le sottopongo .
Gesù Cristo solo è la verità sostanziale, che in
forma umana venne dal seno dell'Eterno Padre a
dissipare le tenebre ed ammaestrare il mondo : la
Religione da esso impiantata è l'unica vera, con-
tenente tutto ciò che deve l'uomo sapere o prati-
care pel degno culto di Dio, pel bene del socievol
consorzio, e pel conseguimento della vera felicità
la Chiesa da esso fondata nella fermezza dell' A-
postolo Pietro e de' suoi legittimi Successori è l'u-
nica Madre , che delle infinite ricchezze di sua
Redenzione alimenta i figli , in cui si giustificano
si santificano e salvano . Egli solo il Salvatore, il
Maestro, l'Esemplare proposto a tutti gli uomini,

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che non vogliano soggiacere al servaggio di Sa-
tana e precipitar nell' inferno .
Nullameno fin da quando diede cominciamento alla
propagazione della fede, Gesù Cristo chiamò a sè
Cooperatori ; li ravvalorò della sua virtù, trasfuse
in loro la potestà di continuare la sua medesima
missione, premettendo di trovarsi presente con loro
sino al disfacimento del mondo . E fedele mantenitore
di questa grande promessa, nel volger di tutti i se-
coli, dacché fondò la sua Chiesa, sempre ha susci-
tate queste anime, che levandosi dall'ordinario e ri-
empiute del suo spirito e dal suo zelo infiammate
a seconda dei bisogni, colle loro opere hanno rile-
vati i popoli dai baratri del vizio, sorretta la com-
battuta fede, francata la società dalle tirannidi e
ravviato l'uomo nella luce del vero e del bene .
Anche nel nostro secolo sono grandi questi
bisogni ; imperocché il male è sopraccresciuto ;
soperchiante la nequizia dei malvagi, e tanto sfre-
nato il guastamento d'ogni legge umana e divina,
da non rinvenirsene riscontro in alcuno dei secoli,
anche più barbari e feroci, che ci precedettero . E
vero che nel suo millantato orgoglio e progresso
pure in fatto di errori, di false dottrine e di immo-
ralità, non ha saputo nemmeno recar nulla di nuovo
ma è pur vero, che se nei passati secoli or l'uno or
l'altro errore, or l'una or l'altra delle false dottrine
dominavano, nel nostro, a somiglianza di putrida
cisterna in cui sieno colate tutte le più pestifere
acque, ogni più empio errore, ogni più turpe mas-
sima, ogni più brutale deliramento colla più sfor-
mata misura , vengono dalle piazze alle cattedre,
dalle campagne alle città insegnati e propagati . Co-
nobbero i pretesi riformatori, che piegar vecchie
piante e robuste è vana desianza ; quindi rivolsero
le arti e le mire al corrompimento della troppo
incauta e fragile gioventù, nella speranza che a suo
tempo rovescierebbero ogni ordine religioso e ci-
vile , e ricollocherebbero Satana ,laorduce
posto di Dio . Ma Iddio, che nella sua sapientissima
provvidenza e per quelle ragioni, che tiene sug-
gellate nei segreti degli eterni consigli, permette
talora il più smodato imperversamento della ini-
quità, non manca però di soprabbondare in mise-
ricordia ; quindi mentre uomini scellerati si arrab-
battano a danno della generazione, altri Egli ne
suscita, i quali con ogni cura si affaticano e ado-
perano a vantaggio religioso e morale della umana
società .
Fra i quali a niuno è secondo D . Bosco . Guardò
esso nella saviezza della mente e nella bontà del
cuore i fanciulli ; li amò teneramente come le pri-
mizie del civile consorzio e della innocenza ; li com-
passionò nel pericolo, e stese loro pronta la mano
veramente amica e paterna per allontanarli dal
disonore e dalla perdizione . Bisogna illuminare
quelle menti nella scienza di Dio ed informare quei
cuori a cristiane virtù : bisogna gettare in quel
verginale e molle terreno ogni buona semenza, per-
ché a sua stagione porti copiosi frutti di onestà e
rettitudine . Le generazioni trapassano , la vec-
chiaia tramonta : dalla bontà della giovinezza di-
pende il bene della società e della Chiesa . Ed ecco
D . Bosco, che animosamente si accinge all' opera
di allevare i giovani nella religiosa non meno che
nella civile coltura . Quindi scuole diurne e serali ;
quindi oratorii festivi ; quindi sermoni e catechi-
smi, ricreazioni e giochi ginnastici, e tutto ciò che
possa riuscire loro di diletto e di giovamento .
Ma sia per genitori caduti nella miseria, sia per
la loro non curanza, sia per la morte, che innanzi
tempo li rapì alla tenera prole, non piccolo è il nu-
mero di quegli sventurati figli del popolo, che ab-
bisognano anche di tetto e di pane, per non cre-
scere rozzi , per non ravvolgersi nelle pubbliche
vie in balia del vizio, e per non gettarsi a male
opere ed orrendi delitti . Ed ecco Don Bosco che
anche a questi appresta il ricovero e l'alimento .
Nè basta ; poiché fa loro apprendere arte o me-
stiere, affinché sappiano col tempo guadagnarsi ono-
ratamente il pane della vita ; e perciò tiene aperte
nelle sue Case officine e laboratorii di qualunque
mestiere , a cui il giovanetto mostri tendenza e
piaccia di adoperar la sua mano . Nelle classi più
agiate, onesti padri di famiglia desiderano che i
loro figliuoli colla umana sapienza congiungano la
religiosa? Ed ecco D . Bosco che fonda Collegi a
sacre e profane discipline ordinati, onde poi ne sor-
gano uomini meritevoli di uffizi e d'impieghi e di
cariche anche le più elevate nella società, ed eletti
per la ecclesiastica Gerarchia.Nèquisaret
il suo zelo . Al di là dei mari tanti popoli vivono
fra le ombre di morte, e tra le ferocità della bar-
barie . Ne geme dolorando il suo cuore ; brama re-
care a quei sventurati il soccorrimento della cri-
stiana carità ; il suo desiderio si trasfonde nei figli
più animosi , che dal suo fervore incoraggiati ac-
corrono a portare in quelle sconsolate regioni la
luce, la civiltà, la salvezza . Così il nome di Don
Bosco risuona ormai nell' uno e nell' altro mondo
in benedizione di benefattore dell'umanità e zelatore
indefesso della gloria di Dio .
Nè si pensi che queste imprese tanto svariate e
molteplici si terminino in pochi siti e in poco nu-
mero di persone . Qui parlino i fatti . Portatevi a
Torino che fu l'avventurata culla di queste opere,
e nell' Oratorio di S . Francesco di Sales vedrete
mille poveri giovani, in gran parte orfani, che ri-
cevono abitazione, cibo e insegnamento : in S . Pier
d'Arena, a Nizza Marittima, a Marsiglia, a Utrera,
a Barcellona, a Mogliano Veneto, a Lucca, a Firenze,
vedrete lo stesso spettacolo . Se poi vi conduceste
nell'America avrei a mostrarvi oltre a 50 Case Sa-
lesiane a pro della gioventù . E ciò senza tener
punto parola di altri numerosissimi Collegi in altre
parti d'Italia, e di Francia . E quel che più monta si
è, che queste opere di cattolica beneficenza in tempi
di tante contraddizioni e lotte le più atroci, a guisa
di piante che poste lungo la corrente delle acque
dilatano ognora i rigogliosi rami, fecondi della ric-
chezza di abbondevoli frutti, sono animate da tanta
vita e da tanto incremento, che l' un di più del-
l'altro meravigliosamente si allargano e propagano .
Al che raffermarvi non risaliremo a molti anni
innanzi : mi basti solo quest'ultimo trascorso . -
Repentino infortunio sopravvenne in Mathi sopra
la fabbrica della carta e cadde in ruina distrutta .
Ma in poco tempo venne ricostruita ; anzi ad un
novello stabilimento fu dato principio ed ultima-
mente venne provvisto di una macchina da carta

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forse unica in Italia . La grande tipografia in To- E può ella darsi una vita più florida, un' atti-
rino con ben 9 macchine ed altri apparecchi ne- vità più energica, una propagazione più rapida e
cessari all' accurato e facile lavoro, affine di dif- vasta ? Tante imprese, tante fabbriche, tanti Isti-
fondere con più agevolezza buoni libri contro la tuti non metterebbero in pensiero anche l'erario
immensa colluvie dei tristi, fu condotta a termine ; di un signore di grandi regni ? Eppure D . Bosco
e nella stessa città, dove i Protestanti a far pro- è un povero : terrene dovizie non possiedo, ed ogni
seliti hanno aperto un ospizio, altro cattolico ospi- sua ricchezza è posta nella generosità dei cattolici,
zio si costruisce, dedicato all'Apostolo della carità, nelle spontanee oblazioni ed elemosine dei fedeli.
s . Giovanni Evangelista . A Firenze nell' ospizio Ora in tempi, in cui tutto è interesse, guadagno
dell'Immacolata si operano con grande alacrità gli e sete di arricchimento ; in tempi in cui le nazioni
opportuni ampliamenti : nelle prossimità di Marsi- paurose e frementi caricano di gravezze per armi
glia si erige un' altra casa : in vicinanza alla ca- ed eserciti i sudditi ; in tempi , in cui lo spirito
pitale del Brasile vede Nictheroy prestamente sorto dominatore è tutto rivolto a mondane grandezze,
l'ospizio di S . Rosa : a Buenos-Aires si dà opera a comodità terrene e carnali diletti, il vedere ciò
ad un altro tempio, che a memore fratellanza di non ostante che le più ingenti somme di denaro
quello di Torino porta lo stesso titolo di Maria si raccolgono da mani private e da caritatevoli be-
Ausiliatrice .
nefattori, forza è che la mia mente, e la mente di
Che diremo delle fatiche dei Missionari Salesiani
quanti si elevano a ricercare la cagione dei grandi
nella Patagonia? Voi sapete che queste tribù menano fatti , ammetta come certissimo che un tal fatto
una vita al tutto selvaggia, privi di ogni arte e di travalica l'ordinario procedere delle cose umane, e
ogni mestiere : non posseggono nè vestimenta nè filo ; trae origine e si avvalora dalla onnipotente e
si ricoprono di una rozza pelle di animali a forma vivificatrice mano della divina Provvidenza ; im-
di mantello, acconciata alla persona a misura del perocchè questa, mentre il tutto con soavità e for-
freddo, che in quelle regioni corre asprissimo . Non tezza dispone, si serve degli uomini per ispargere
tondono mai i capelli del capo, mentre si strap- sulla terra le sue beneficenze ed operare portenti .
pano quelli del volto e fino delle sopracciglia . Ora Il che resta con ogni certezza suggellato , se
li tengono raccolti con una benda sopra la testa, poniamo mente ai mirabili effetti dalle opere di
ed ora li lasciano ondeggianti per gli omeri , ed D . Bosco prodotti . Né qui, per non menarvi troppo
anche innanzi al petto, in ispecie quando sono in in lungo, mi riporto a tutti i sopraccennati luoghi .
rabbia o furore di guerra ; agricoltura non cono- Basti la vostra Spezia , basti quello che vedete
scono, nè mangiano mai pane . Non rendono quelle da simile pianta giustamente si argomentano con-
lande sterili e grame nè gustosi frutti, nè grade- simili frutti . Popolatasi come per incanto questa
voli erbe : unico loro nutrimento è la carne di città, giacché i lavori dell'arsenale e le fortifica-
animali, che smisuratamente divorano crude e di zioni di terra e di mare chiamano operai da ogni
rado abbrustolite, solamente occupati nell' andare parte anche straniera, da sei mila degli antichi suoi
in cerca di animali, che con frecce uccidono . Non cittadini ora ne conta oltre ventisette mila . Perciò
fabbricano abitazioni, nè stabili dimore ; a torme era necessario che si accrescessero anche le brac-
errabondi come le fiere in procacciamento di pasto, cia degli operatori del Vangelo, e ciò tanto più che co-
dove fissano la fermata rizzano tende di pelli ; gli accorsi stranieri era entrato nella città un pro-
e quando in altro sito si tramutano traggono seco testantesimo così effrenato ed audace, da erigere
tutti gli oggetti dei loro attendamenti . Ora in mezzo sale di miscredenza di fronte ai templi cattolici, ed
a questi poveri figli del deserto, tra questi esseri aprire scuole di errori in seno alla verità . Chi pre-
degradati sparsi per isterminate contrade, non vengo siedeva alla cura delle anime ebbe il provvido pen-
a narrarvi gli stenti , i disagi , le sofferenze , i siero di rivolgersi a D . Bosco, il quale compreso,
patimenti, i pericoli dei Missionaria ; ma non posso il bisogno, senza indugio mandò qua i suoi figli . Voi
tacere che dal Cielo talmente vennero le loro fa- li vedeste allogati in piccola abitazione a prezzo di
tiche benedette, che centinaia e migliaia di uomini
dalla idolatria essi trassero già al culto del Sommo
Iddio, li rigenerarono nel sacramento del battesimo,
affitto ; li vedeste dare sollecito cominciamento al-
l'opera, ma quasi da nascosti e privati ; li vedeste
poveri , chè di denaro mancano sempre avendo
li resero figli della Chiesa ed eredi del Cielo, e get- ognora più vasto campo ad usarlo . Niuno forse im-
tarono in mezzo di loro il germe della vera ci- maginava, che in sì breve tempo D . Bosco avrebbe
viltà .
potuto costruire questa fabbrica sì ampia e comoda,
E se più volessi continuare dovrei favellare delle questa chiesa sì ricca e bella , e queste scuole sì
sacre Vergini , da D . Bosco in regolamento con- numerose ; eppure tutto questo fu fatto . I convit-
gregate all' ombra del vessillo di Maria Ausilia- tori e gli alunni nell' anno in che vi parlo sor-
trice ; dovrei dire che tutte rivolte all'educazione passano i cinquecento ; i giovanetti che nei giorni
delle fanciulle hanno stabilimenti non solo in Ita- festivi qua si recano ad udire messa, ad ascoltare
lai,mnFrcel'Uugay,nRepblica
la dottrina del Vangelo , ad imparare il catechi-
Argentina e sino nella Patagonia ; dovrei dire che smo, a ricevere religiosa e civile educazione, am-
in un anno solo a più di duecento montano le in- montano ad ottocento . Innanzi la venuta dei Sale-
sistenti domande per la fondazione di nuovi istituti siani, i Protestanti istillavano a cinquecento anime
salesiani, e queste pervengono non solo dall' Italia, innocenti il veleno della eresia, ed ora non più che
dalla Francia e da varie parti dell'Europa, ma a diciassette , con fiducia che anche questi diser-
eziandio dalle Indie, dalla Cina, dal Giappone e dalle tino dai falsi maestri . Tutte le spese incontrate
più remote isole natanti nell'immensità dell'oceano . per queste opere stupende soro il frutto della ele-

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mosina e della beneficenza cattolica . Ora in vista
di ciò chi non si rende persuaso di una straordi-
naria mano, che queste istituzioni di D . Bosco guida,
protegge e feconda ? Sì, qua vi ha il dito di Dio
Digitus Dei est hic .
Laonde a trarre la piccola mia nave a proda
parmi tempo di concludere, che le imprese di que-
sto venerando ministro di Dio, considerate nello scopo
a cui tendono, che è il vero bene della umanità pro-
curandone la civilizzazione ; nella propagazione, che
vediamo la più rapida, a traverso delle più forti
contraddizioni dell'empietà dominante ; nel modo,
che per essere tutto di caritatevoli largizioni pos-
siamo nei giorni che corrono ritenerlo un portento,-
e nei risultamenti raggiungendo a soprabbondanza
i determinati fini, considerate così, ripeto, le im-
p rese, le Opere Salesiane si manifestano da loro
medesime ispirate, benedette e vivificate da Dio,
perchè Egli solo è il supremo datore di ogni dono per-
fetto ; Egli solo sostenta le fatiche e fornisce di effi-
cace virtù le opere dell'uomo, e le impronta col sug-
gello della sua onnipotenza .
Eccovi pertanto, o Signori, la più dolce com-
piacenza , ecco il trionfo delle vostre offerte, o Coo-
peratori, o Cooperatrici e Benefattori delle Opere Sa-
lesiane . Voi ormai non potete più mettere in dubbio
che dando a D . Bosco date a Dio : non potete met-
tere in dubbio che non siate i Cooperatori della
divina Provvidenza , la quale per mezzo vostro
compie i disegni della sua misericordia nella ri-
staurazione della umanità traviata . Il vostro obolo
non può essere più santamente adoperato, e la vo-
stra beneficenza, mentre è la più accettevole a Dio,
sarà da Dio colla maggior pienezza di grazie ri-
munerata . La carità cristiana è come il mare
questo mentre somministra le acque alle nubi, ai
fiumi e alle fonti , di essi poi ritorna a colmare
il suo seno . La carità è come il sole ; mentre spande
in tutto l'universo i tesori della luce, la sua faccia
ne divampa e sfolgoreggia sempre . Così a misura
che voi beneficate, l'istesso Iddio ve ne sta pa-
gatore . Adunque coll'antico affetto e colla stessa
liberalità proseguite generosi a coadiuvare D. Bo-
sco per l'incremento di queste opere del Signore, e
sempre più si allarghi per nuovi soci questa vostra
Unione tanto benemerita . Impariamo dai figli delle
tenebre ; essi profondono tanto denaro pel trionfo
di Satana ; e noi adoperiamolo alla salvezza delle
anime ed alla maggior gloria di Dio . Per questo
fine le ha create, per questo fine ve le ha date,
per questo fine ve le addimanda .
Io spero che questa mattina sarà più copiosa la
vostra elemosina e rispondente allo scopo, a cui è
ordinata . Io ve la dimando a nome di tanti poveri
fanciulli orfani ed abbandonati ; ve la dimando a
nome di tanti selvaggi della Patagonia , ai quali
tra poco una nuova schiera di coraggiosi Salesiani
farà vela dai nostri porti, a fine di recar loro la
luce del Vangelo e la vera civiltà ; ve la dimando
a nome della religione e della società minacciate
da orde audaci di ateisti e di sovvertitori ; ve la
dimando a nome della Chiesa e a nome di Dio, che
ve ne darà a suo tempo il giusto guiderdone . Sì,
colla vostra carità consolate il magnanimo cuore
di.DBPoesrcvatlgfohcmuniat
che perverrà qui di persona innanzi che il sole
tramonti . Deh ! che vegga splendido argomento
della vostra generosità, e conosca una volta di più
che qui a Spezia la cortesia e la gentilezza di ornata
e colta città alla fede e alla beneficenza cristiana
bellamente rispondono .
FESTE DI FAMIGLIA.
Non deve destar meraviglia se in questo numero
del Bollettino noi ricordiamo ancora la festa del-
l'onomastico di D . Bosco . Ma un dovere ci stringe ;
quello di far conoscere agli antichi giovani del-
l' oratorio, dei quali moltissimi sono cooperatori,
come abbia avuto splendido successo quella dimo-
strazione che aveano organizzata, in testimonianza
dell'affetto che ancora nutriscono pel loro bene-
fattore e Padre . Abbiam già detto nel numero pre-
cedente come questi buoni figliuoli avessero offerto
a D. Bosco uno splendido paramentale per messa
solenne, e come D . Bosco li avesse invitati a se-
dere insieme un giorno a mensa con lui, per
rinnovare le antiche memorie e far rivivere i giorni
della loro fanciullezza . E intervennero, e liete fu-
rono le feste . Però, siccome moltissimi, o per la
distanza dei luoghi, o per le occupazioni non poterono
recarsi all'Oratorio in quel giorno, ora desiderano di
essere informati di cosa che tanto li interessa e ci
scrivono ed insistono perche diamo loro relazione
di quanto occorse . Percio noi abbiam pensato di ser-
virci del Bollettino, per contentare le centinaia e
migliaia con minor nostra fatica ; e nello stesso tempo
speriamo far cosa gradita agli altri nostri-Coope-
ratori, poichè vedranno di quali cari momenti è
feconda quell' educazione cristiana, alla quale essi
così generosamente concorrono .
24 Giugno .
Eransi radunati alcuni fra gli antichi allievi in-
signiti di alte dignità , ed invitati a pranzo per
questo giorno . Un po' dopo le dodici entrava il
nostro caro D . Bosco, salutato da fragorosi applausi
e accompagnato dal Signor Conte e dalla Contessa
COLLE, venuti espressamente da Tolone . Molti Si-
gnori e Sacerdoti di varie parti d'Italia e anche
di Francia rendevano più lieta quella festa di fa-
miglia . Quasi sul levar delle mense il Sac . Prof .
D . Dalmazzo, Parroco della Chiesa del Sacro Cuore
in Roma, arrivato quella stessa mattina, domandò
la parola . Annunziava che il Santo Padre , per
premiare la benemerenza del Signor conte COLLE
verso le nostre Case , si era compiaciuto di fre-
giarlo delle insegne di Commendatore del cospicuo
Ordine cavalleresco di S . Gregorio Magno . L'ina-
s pettato annunzio fece scoppiare gli applausi da ogni
parte, e rese pressochè mutolo di ammirazione il
buon conte . Il medesimo D . Dalmazzo presentò
quindi le belle insegne dell'ordine al nuovo Com-
mendatore , che dalle mani della signora contessa
se ne fregiava subito il collo . intanto la musica
intuonava una marcia solenne , che fu chiusa al

1.7 Page 7

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grido unanime di Viva il Commendatore COLLE ,
viva il Pontefice Leone XIII, tanto benevolo ai Sa-
lesiani ed a chi viene loro in aiuto . In quell' i-
stante arrivava un dispaccio dal Collegio di Ran-
dazzo in Sicilia, con una graziosa offerta per l'o-
nomastico di D . Bosco e benefizio della Chiesa del
Sacro Cuore . Anche il Collegio di Lanzo Torinese
pel desiderio di avere D . Bosco almeno per un
giorno , mandò una deputazione di giovanetti che
seppe in bei versi martelliani commuovere e per-
suadere D . Bosco ad andare su quei monti per ral-
legrare tanti figli con la sua presenza .
Non ci doveva mancare il direttore del Collegio
Valsalice D . Francesia, che fra i primi del nostro
oratorio , ancorché dica chelvhmoeacst
stanca, dimostrò tuttavia che la sua vena poetica
non è inaridita . I suoi versi pronunziati con inar-
rivabile affetto, con accento commosso, furono sen-
titi con molto piacere . Il buon padre parve inte-
nerito di quel figliale amore espresso con un
linguaggio così semplice ed alla famigliare . Questi
versi furono domandati per la stampa, e noi siam
lieti di poterli pubblicare anche per i lettori del
nostro Bollettino .
A D . GIOVANNI BOSCO
24 Giugno 1884 .
Oggi s'inneggia a D . Giovanni !
Ed io che lieto, già da tant'anni
Cantai sue glorie, cantai sue pene,
Immenso come del mar le arene,
Oggi tacere come potrei ?
Mettere un vincolo ai sensi miei ?
Quando fioriva l'età gioconda
Colsi d'alloro piccola fronda ;
E mi pendea lieta dal collo
L'umile cetra del biondo Apollo ;
Fanciul cantando m'addormentai,
E al suon dell'arpa mi risvegliai!
Cantai dell'esule, dell'orfanello,
Cantai del figlio privo d'ostello ;
E bravo musico vestì di care
Note simpatiche il mio cantare ;
E, tutta Italia bella in quei dì
Il nuovo cantico pianse, gradì .
Poscia le ciglia meravigliate
Volsi all'Apostolo di nostra etate ;
Preso da magico celeste ardore
Per il miracolo di tanto cuore,
In lui rapito fissando i rai,
Da mane a sera di lui cantai.
Egli la fervida giovine mente
Del suo poeta guardòclemente;
Volle ci te ei fosse! e con pietosa
Arte il raccolse, e come cosa
A lui devota, l'amò, l'amò ;
Dirvi con quanto fuoco non so .
Ed il poeta arse d'affetto
Per così nobile e casto petto ;
E disse in prosa, in poesia
Quanto dettavagli la fantasia
E di quei cantici parve echeggiar
Ridente l'aére, il monte, il mar .
Quando sul Tanaro breve passai,
La sua memoria con me portai ;
E stando in riva della marina,
Là dove Genova siede regina,
Mirando l'acque, cantai gli eroi,
Portando in petto i merti suoi .
Ora del Salice raccolto in riva
Per lui la fiamma d'amor s'avviva ;
E colgo rapido l'ora ed il giorno
All'Oratorio di far ritorno,
Ed al suo fianco santo posar ;
Dimenticando e i monti e'1 mar . -
Genio benefico ! siccome il sole,
Passi e consoli l'umana prole :
Tu accogli il gemito de'mesti figli,
Di sante regole tu li consigli,
E scrivi pagine per ogni età
Che tutte olezzano di santità .
Vidi il manipolo di poca gente,
Or quasi esercito forte e potente ;
Fin da quell'epoca però splendea
Anzi al tuo genio la vaga idea
E ci dicevi con sicurtà
Quello che vede la nostra età .
Ei fatto semplice coi fanciulletti
C'inebriava di santi detti ;
E ci svelava con lieta fronte
Di cose nuove vasto orizzonte
Scuole ed ospizi, chiese scoprì
E i missionarii fin da quei dì. -
Ma alla continua greve fatica
Rispose spesso leglio ed ortica :
E lui sereno mirando il cielo
Seguir nell'opere con pari zelo
Tra spine e triboli mesto passò
E la vittoria lo coronò . -
Mirai le schiere partir lontane
Per lidi inospiti, per piagge strane :
Era l'amore che li conduce
Di dare ai popoli l'eterna luce
Erano lieti ! dolenti sol
Pensando al Padre, al patrio suol .
E la mia cetra' sposando un canto
All'alta gioia mesceva il pianto
Col desiderio nel. cuore ardente
Di seguitarli per ogni gente ;
Poscia nel Padre gli occhi fissai ;
Pietosa imaginel e lagrimai!
Ma dir tuoi meriti può '1 verso mio?
Tu sei l'Apostolo santo di Dio ;
E per l'Italia, per Francia e Spagna,
Fin per l'America . . . e t'accompagna
In quelle lande deserte il cor
D'acquistare anime solo al Signor

1.8 Page 8

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Ed il poeta alla tua scuola
Non inneggiava con la parola
Al vizio, al secolo : ma casto e pio
Cantò degli Angioli, cantò di Dio
E ad argomento della sua tè
Lo disse al mondo Signore e Re !
Se poi cantava di te il poeta,
Che gli additavi del ciel la meta
Che lo mandavi qual banditore
In mezzo ai popoli contro all'errore
Riconoscenza era e pietà
Pel grande Apostolo di nostra età -
Ora la voce ho mesta e stanca,
La vista ho logora il pel s'imbianca
Vicino a sciogliere da questo polo
A più spirabile aire il volo,
L'ultimo canto per te sarà,
O grand'Apostolo di nostra età .
Sac . G . B . FRANCESIA .
13 Luglio.
Il cortile e le finestre dell'oratorio erano imban-
dierate, sotto i portici si leggevano le belle iscri-
zioni del Sac . Cav . Prof. Turchi, antico allievo
dell'oratorio . La sala del pranzo era addobbata il
meglio che si poteva, ed un centinaio e più di in-
vitati, quasi tutti secolari e la maggior parte padri
di famiglia, rappresentanti le migliaia e migliaia
che da fanciulli furono all' oratorio, attendevano
che D . Bosco scendesse dalle sue stanze . Quando
comparve, fu un'affollarsi intorno a lui affettuosis-
simo . La gioia, la commozione che traspariva su
quei volti indicava che D . Bosco regnava sempre
qual padre nei loro cuori , e che fra di loro si
amavano sempre come fratelli . L'operaio, l'impie-
gato governativo , il proprietario , il negoziante,
il capo fabbrica, il professore , il titolato, l' uffi-
ziale dell'esercito , ilparoc,shimvanoper
nome, si stringevano la mano, ricordavano i tempi
antichi e si trattavano colla stessa famigliarità
della fanciullezza .
Una circostanza rese più bella la riunione . Erano
presenti tre di quei primi giovani che nel 1841,
sonnecchiando innanzi all'altare nella Chiesa di S .
Francesco d'Assisi, furono da D . Bosco veduti ed
invitati al Catechismo . Rappresentavano i veterani
delle prime schiere ora cresciute in modo così
straordinario .
In sul finir del pranzo il Segretario della Com-
missione, costituitasi per organizzare la festa , si
alzò e fece sapere come nell'ultimo Bollettino Sa-
lesiano fosse stata pubblicata la relazione della
festa del 24 giugno colla presentazione del para-
mentale e le altre circostanze che accompagnarono
quella bella dimostrazione ; nello stesso annunziava
che una coppia di questo numero sarebbe stata
distribuita ad ognuno dei congregati ; continuava
esortando tutti a rendere più popolare che si possa
questo Bollettino col procurare nuovi associati ;
concludeva annunziando come il Professore Fabre
Nicola, avrebbe letto un suo piccolo discorso stam-
pato , del quale poscia si sarebbero distribuite le
copie per memoria della festa .
Dopo che Fabre ebbe letto il suo indirìzzo in-
terrotto più volte da vivi applausi , il professore
Germano prese la parola così
« Mi ricordo gli anni antichi, quando D . Bosco
era sul fiore della sua gioventù ; quando noi fan-
ciulli ci stringevamo intorno a Lui, a lui che era
partecipe di tutte le nostre gioie, di tutte le no-
stre pene, a lui che era il nostro conforto, il no-
stro amore, il nostro padre . Rammento quando ci
narrava di S . Francesco d'Assisi e dei principii
dell'Ordine Francescano, che in poco tempo crebbe
così numeroso da estendersi su tutta la faccia della
terra . Noi allora non capivamo , ma ora inten-
diamo bene come il suo fisso pensiero fosse la
fondazione e la propagazione della Società Salesiana .
» Mi ricordo, io dico, i tempi antichi, penso al
tempo presente : guardo D . Bosco, e il cuore mi
si stringe per ineffabile tenerezza . Quanto è mu-
tato da quello che noi l'abbiamo conosciuto essendo
fanciulli ! La sua persona si incurva, i suoi capelli
si imbiancano e il suo passo è stentato e vacillante .
Il Signore tenga ancor lontano quel giorno nel
quale esso dovrà ricevere il premio di tante sue
fatiche sopportate per noi . Possa esso rimanere
fra mezzo ai suoi figli finché abbia celebrata la
sua solenne messa d'oro . Ma gli anni passano ine-
sorabilmente . Noi però speriamo che forse prima
dite,ocaroPadre,saremochiamtial'etrnità,
e allora noi ti verremo incontro per quella strada
che ci hai additata . Ma se noi dovremo soprav-
viverti, ci confortiamo pensando che qui sarà ri-
masta la miglior parte di te, il tuo Spirito ! Elia
lascierà il suo mantello ad Eliseo . Qui sarà sem-
pre la madre nostra, la Congregazione Salesiana .
Spesse volte nel mondo noi udiamo ripetere , da
persone di picciol cuore : Morto D . Bosco che cosa
sarà dell'Oratorio ? - Altri : Col mancar di Don
Bosco ogni sua opera si spegnerà con lui ! Ma non
sanno costoro come le opere tue sono marcate
dalla Provvidenza con un suggello indistruttibile :
Non sanno che sono destinate per la durata dei se-
coli . Non vedono come fin d'ora a lui si possa
dare il nome di Eroe dei due mondi? Adunque
noi ti ringraziamo, o D . Bosco, non solo d'averci
educati e mantenuti, ma eziandio di aver fondata
la Congregazione Salesiana . Quando tu sarai in
Cielo a godere il trionfo per le innumerevoli tue
opere buone, noi e i nostri figli venendo qui nel-
l'oratorio di S . Francesco di Sales, ti ritroveremo
sempre, perché sempre qui ci sarà il tuo spirito,
e potremo sempre ripetere entrando in queste so--
glie : Siamo in casa nostra, perchè è sempre la
casa del nostro padre . »
Applausi fragorosissimi accolsero questa parlata,
e quindi tutti si volsero al poeta Gastini invitan
dolo a farsi innanzi . Gastini! l'orfanello raccolto da
D . Bosco di mezzo ad una strada, lo stesso giorno
nel quale egli perdeva la madre . Gastini ! il cui
affetto, la cui riconoscenza per D . Bosco eguaglia
il beneficio ! Il cantore, il menestrello di tutte
queste feste di famiglia fin da quando era fanciullo .
Colui che comparve pel primo sul palco più o
meno scenico eretto nell'antica tettoia che serviva

1.9 Page 9

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di cappella , e che pel primo cantò il Ciabattino
contento del suo stato, scritto da Monsignor Ca-
gliero e che poi nelle parti di Crispino e del
Dulcamara formò la delizia dei giovani dell' Ora-
torio per tanti anni ! Colui che con un metro e
versi tutti proprii, esilara col solo suono della sua
voce allorchè incomincia, perché è preludio di le-
pidezze inaspettate, ma che nello stesso tempo sa
commuovere gli affetti e strappare gli applausi !
Il presidente della Commissione per la festa nomi-
nale del caro D . Bosco, Gastini , trasse fuori il
suo cartafaccio e cantò de rebus omnibus et de
quibusdam aliis . Constava la poesia della prefa-
zione e di sei parti . Cantò i tempi passati, i pre-
senti, e i futuri, cantò i vivi e ,i morti, gli am-
malati e i sani, i presenti e gli assenti, l'Europa
e l'America , D . Bosco e la Congregazione Sale-
siana, il Papa e l'Arcivescovo, e finì col rendere
le più vive grazie all'amatissimo nostro Cardinale
per l'amore che porta a D.BSoisceda'ufigl
rise, si pianse, si applaudì da tutti con entusiasmo .
Cessate appena le grida : Viva il nostro Presi-
dente si alzò il Signor Luigi Fumero, e fattosi
profondo silenzio : « Cari compagni , disse , sono
quindici anni che qui ci raduniamo per festa così
bella . Ora in questi quindici anni , diciotto amici
che sedevano negli anni scorsi a questa mensa
con noi, sono stati chiamati da Dio all' Eternità .
La memoria di essi non deve cadere dal nostro
cuore . Essi pure partecipino della nostra gioia .
Propongo una colletta per far celebrare una messa
solenne di requiem nella Chiesa di Maria Ausilia-
trice, e che coloro i quali possono si accostino alla
S . Comunione . » Tutti annuirono e sull' istante
deposero in un vassoio la loro offerta .
Quindi tutti si rivolsero a D . Bosco aspettando
che parlasse . D . Bosco incominciò
« Più cose vorrei dirvi, ma il tempo stringe,
e molti di voi hanno il desiderio di recarsi ai loro
uffizi o alle loro famiglie . Quindi io vi indirizzerò
poche parole . E in primo luogo vi dirò che io sono
molto contento di vedervi radunati qui in questo
luogo, tanto più che in quest'anno io fui a un certo
punto di malessere e di spossatezza , che mi cre-
detti di non potermi più trovare con voi . Dio sia
benedetto, poiché ha permesso che mi trovassi an-
cora in compagnia dei miei cari figliuoli . Si parlò
da alcuno di voi della messa d'oro che dovrei ce-
lebrare nel 1891 , ed io certo non mi rifiuto dal
ritrovarmi in quell' epoca alla grande solennità ;
ma bisogna trattar quest'affare, bisogna far questo
conto con uno che è il padrone dei padroni, il Si-
gnore della vita e della morte . Tuttavia fin d'adesso
invito tutti voi a quella festa , tanto più che in
quell'anno cadrà il primo cinquantenario della fon-
dazione dell' Oratorio . Se Dio ci lascierà in vita
vogliam cantare un Tedeum ben solenne . Una cosa
però della quale fin d'ora dobbiamo ringraziare gran-
demente il Signore e che forma la mia più grande
consolazione si è che dovunque io vado, ascolto sempre
buone notizie di voi ; si è il pensiero che da tutte
parti si parla bene dei miei antichi figliuoli ; si è il
sapere che tutti lodano questa nostra radunanza,
poichè è il vero mezzo per ricordare gli avvisi ed
i consigli che io vi dava quando eravate fanciulli . Sì,
lo ripeto, ciò mi dà la più grande consolazione : è l'o-
nore, è la gloria de' miei ultimi giorni . Vedo che
molti di voi hanno già la testa calva, vedo che molti
hanno già i capelli incanutiti e la fronte solcata
di rughe : vedo che non siete più quei ragazzi che
io amava tanto : ma io sento che ora vi amo ancor
più di una volta, perchè voi colla vostra presenza
mi assicurate che stan saldi nel vostro cuore quei
principii di nostra santa religione che io vi ho
insegnati , che questi sono la guida della vostra
vita . Sento ch'io v'amo ancora di più perché mi
fate vedere come il vostro cuore sia sempre per
D . Bosco . Voi dite a me : Ecco, o D . Bosco, noi
siamo qui per protestarle che siamo sempre tutti
suoi nella via della salute : e i suoi pensieri sono
tuttora i nostri . Ed io dico a voi, che sono tutto
vostro nel fare e nel pensare, in ogni mia azione .
» Avete mandato un plauso all' amato nostro
arcivescovo Cardinale Gaetano Alimonda , e il
vostro plauso mi ha cagionato un'altra vivissima
consolazione . È una fortuna grande per noi il Car-
dinale Alimonda . Esso è un vero nostro protettore ;
un amico, un padre! Ogni atto di riconoscenza,
che a noi sia concesso di manifestargli, sarà sempre
inferiore ai beneficii ed all'amore coi quali ci ha
consolati .
» Il vostro grido di evviva al Sapientissimo
Pontefice Leone XIlI risuonò pure nel mio cuore
pieno di riconoscenza, per ciò che esso ha fatto in
nostro vantaggio . Non posso esprimervi a parole
la bontà sua verso di noi . Ciò che noi possiam fare
si è di pregar Dio benedetto acciocché voglia, coi
tesori delle sue grazie e delle sue consolazioni,
fare ciò che a noi non è dato di fare .
» Voi avete eziandio parlato delle nostre mis-
sioni . E impossibile che D . Bosco vada nella Pa-
tagonia . Eppure avrei vivo desiderio di andare a
conoscere quei tanti che debbo chiamare col nome
di figli, che mi scrivono affettuose lettere e che io
non ho mai visto ; avrei vivo desiderio di rivedere
coloro che con tanta abnegazione son partiti da
questo Oratorio, per andare a recare la civiltà Cri-
stiana in mezzo alle tribù selvaggie .Maseno
posoandario,i. nvecmadràMons
Ca-
gliero . Esso porterà in quelle praterie la fama
della vostra bontà, esso vi porterà come modelli
ai suoi nuovi amici . Dirà a quei popoli:Venita
Torino e vedrete , come i miei vecchi compagni
essendo bravi Cristiani, siano felici nel seno delle
loro famiglie, in mezzo alla Società, nel disbrigo
dei loro affari . - Quando questi selvaggi saranno
convertiti , quando anche le migliaia di fanciulli
saranno raccolti nei nostri collegi, i loro principii
saranno quelli stessi che voi avete imparati nel-
l'Oratorio e in un secolo così poco curante di re-
ligione, essi pure faran vedere al mondo come si
possa amar Iddio ed essere nello istesso tempo
onestamente allegri : essere Cristiani e nello stesso
tempo onesti e laboriosi cittadini .
» Io finisco . Continuate nella buona via che da
tanti anni battete, cosicchè voi possiate essere con-
tenti d'essere venuti qui ; D . Bosco sarà pure
contento e potrà gloriarsi che quei giovani da lui
un giorno tanto amati , ora fatti uomini han sa-
puto conservare e praticare quell' insegnamento

1.10 Page 10

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che hanno ricevuto dal suo labbro . Voi eravate
un piccolo gregge, questo è cresciuto, cresciuto
molto, ma si moltiplicherà ancora . Voi sarete luce
che risplende in mezzo al mondo, e col vostro e-
sempio insegnerete agli altri come si debba fare
il bene e detestare e fuggire il male . Son certo
che voi continuerete ad essere la consolazione di
D . Bosco . Cari figli miei ! Che il Signore ci aiuti
così colla sua grazia, sicchè possiamo un giorno
trovarci tutti insieme in Paradiso . »
Queste ultime parole, pronunciate con profonda
commozione, diffusero in tutta l'assemblea un senso
di tenerezza figliale da spremere le lagrime dagli
occhi di tutti .
Così finiva questa lieta radunanza . I giovani mu-
sici dell' Oratorio aveano ad intervalli eseguiti
scelti pezzi di musica , composizione del nostro
celebre maestro Giovanni De vecchi . Fu applaudi-
tissima la fantasia che aveva per titolo : La mez-
zanotte .
17 Luglio.
Nuova festa, nuovo accorrere di coloro che non
avean potuto intervenire al convegno dei giorno
13 . I laici erano in piccol numero . La maggior
parte erano ecclesiastici, fra i quali molti parroci .
Regnava le stesso slancio, la stessa cordialità della
Domenica precedente, sventolavano le stesse ban-
diere, risuonavano le stesse musiche .
In sul finir del pranzo il Teologo D . Reviglio
Parroco di S . Agostino in Torino , che sedeva a
fianco di D . Bosco, si alzò e disse : « Io son ben
fortunato e vado orgoglioso di trovarmi a fianco
di D . Bosco . Son certo di essere per voi tutti og-
getto d'invidia pel posto che occupo . Ognuno di
voi vorrebbe certo essere al luogo mio . E ben
giusto però che a me sia data questa preferenza,
poiché appartengo ai primi giovani dell'Oratorio,
e fui il primo ad essere ordinato sacerdote . Mi
ricordo sempre quando eravamo piccolini intorno
a lui e correvamo tra le sue braccia . Or bene in
questo giorno io sono ancor più felice, non solo per
essere al suo fianco, ma per la parola che mi fu
dato ora di udire dalle sue labbra . lo l'ho inter-
rogato : Dica, o D . Bosco, come potremo noi ri-
compensarla di quanto ha fatto e patito in nostro
vantaggio? Ed esso mi ha risposto : -Chiamatemi
sempre padre, ed io son felice ! »
- Sì sempre nostro padre lo chiameremo - Fu
un grido unanime . Il maestro Fumero allora ri-
volse a D . Reviglio la parola : « Signor Curato,
a nome di tutti i compagni ti prego domani a vo-
ler cantare la Santa Messa per i nostri amici de-
funti, nella Chiesa di Maria SS . Ausiliatrice !
Ringrazio per l'onore ed accetto - rispose D .
Reviglio .
Sorse quindi D . Francesia, che con bei versi in
dialetto piemontese, esilarò l'uditorio ; In ultimo,
invitto da tutti gli amici il teologo Canonico
Ballesio Vicario Foraneo di Moncalieri così prese
a dire
D . Bosco AMATISSIMO,
COMPAGNI EGREGI,
lo volgo lo sguardo attorno e con mio stupore,
trovo che in così bella corona di figli, che festeg-
giano il comun Padre e Benefattore, io sono, non
per meriti, ma per età, sono degli anziani .
Ed è con questo titolo che sorgo qui e vi
chieggo licenza di fare un brindisi . Sì un brindisi
e non più . - Perché l' amore sincero, vivo, ri-
conoscente, che in questo momento ci erompe dal-
l' animo sdegna i freni e la pacatezza dei lunghi
e compassati discorsi .
Evviva adunque, evviva a D . Bosco . - Evviva
D . Giovanni, l'uomo di Dio . Evviva D . Giovanni,
il quale emulo dell' antica voce del deserto , e-
mulo dell' antico Giovanni, e, pei tempi mutati,
quasi di lui più fortunato, non solo ai popoli di
Giudea, ma a tutto il mondo dall'Europa alle A-
meriche, fa conoscere ed amare N . S . Gesù Cristo .
Evviva D . Giovanni, il Padre, il fratello, l'a-
mico di tutti, ma specialmente dei poveri, special-
mente dei giovani ed inesperti nostri anni . Evviva
D . Bosco, Cui dobbiamo quanto di bello e di buono
in noi si aduna .
Ah ! celebrino altri i grandi scrittori , che le
belle imprese ai posteri tramandano, io celebro
Colui che la Legge Santa del Signore scrisse e
scrive nel cuore di tanti suoi figli ed amici . Ce-
lebrino altri gli artisti, che diedero vita alle tele,
ai marmi immortali, io celebro Colui che fece e
fa tutt'ora più bella e degna l'immagine vivente
di Dio in tanti suoi figli e beneficati . Celebrino
altri i valorosi guerrieri , i politici astuti , io
canto Colui che nelle sue pacifiche, ma sterminate
imprese, la patria onora di utili, onesti e degni
cittadini .
Sì, te io celebro, o D . Bosco, Angelo della nostra
vita, te cui io e molti miei amici dobbiamo l'onore
della nobile ecclesiastica carriera . Te noi cantiamo,
la cui memoria sempre benedetta ci sta impressa
nella mente, scolpita dolcemente e fortemente in
cuore . Te noi festeggiamo, il cui nome soavissimo
è come il nome di Dio, illumina nelle dubbiezze,
rinfranca nei peripli, frena negli sdegni, fortifica
nelle passioni , sprona al bene . Oh quante volte
nei torbidi e profani istanti la tua immagine ci
appare come iride conciliatrice di pietosi, casti e
nobili pensieri! Quante volte la memoria di un
tanto Padre trattenne il figlio sull' abisso della
colpa e del disonore .
Quante volte l' animo esacerbato , addolorato ,
profondamente addolorato, al ricordarsi di te, sentì
nuova forza , e la mente ed il cuore si aprirono
a più sereni pensieri, ai santi gaudii della cristiana
speranza . Eri tu, sei tu, nuovo Filippo, che così
sostenevi e sostieni i figli tuoi . Deh sii , sii be-
nedetto, sii a noi lungamente serbato, sii da tutti
i tuoi figli sempre obbedito, imitato! Che noi
ti vediamo, ma cresciuti a migliaia, che ti vediamo
nel sospiratissimo cinquantenario . E qui i figli tuoi
dell'Antico e del Nuovo Mondo possano anche al-
lora bearsi del tuo amabile sembiante, baciarti la
sacra, benefica mano, e dirti che ti amano e per
te amano il buon Dio , del quale ritrai si bella

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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immagine . - Ecco i nostri voti, ecco gli evviva
che in questo congresso, congresso unico, congresso
di amore e di riconoscenza noi facciamo a te nostro
Padre .
E tu pietoso Iddio ascolta . . . Ah si tu ascolti,
mel dice un secreto, dolcissimo presentimento, tu
ascolti ed esaudisci, Pietoso Iddio, il gran voto,
che D . Bosco sano, salvo, ricco, straricco di a-
more , di meriti , di figli e figli di ogni lingua
e d' ogni nazione, faccia il suo cinquantenario di
Messa, che è pure il Cinquantenario della sua glo-
riosa e santa impresa .
D . Bosco prese allora la parola
» Io sono molto contento che siate venuti a pas-
sare questa giornata con me , e vi ringrazio di
tutti i segni di affezione che mi avete dati . A
colroche no poteron venire a questo nostro
convegno , dite che io li ringrazio egualmente ,
che li invito di bel nuovo, e che verranno un'al-
tra volta . A tutti quelli che appartengono al
clero come ai secolari, ripetete che io li conservo
nel cuore, che li considero come cari figliuoli, che
prego Iddio tutti i giorni acciocchè li custodisca,
e che li ringrazio per tutto quello che hanno fatto
e faranno per me .
» A voi in particolare dirò che l'Oratorio, come
ognuno può vedere , è benedetto dal Signore .
Siamo cercati da tutte parti e bisognerebbe poter
centuplicare il personale per soddisfare a tutte le
domande . Gli stessi giovani usciti dalla nostra casa
sono i preferiti, quando concorrono con altri per
avere un impiego o un uffizio. Persino certi arti-
giani che qui fra noi non sembrano tanto buoni,
nei paesi ove ora si trovano si diportano egregia-
mente . Ce ne furono di indole restìa, di naturale
indolente, di focoso carattere, eppure col pensiero
di esser figli dell'Oratorio, mutarono interamente
condotta . Io so di uno che fu allontanato dall'O-
ratorio, il quale per ritornare in Italia ha fatto un
viaggio lunghissimo a piedi - E perchè non prov-
vedi a te stesso per avere vita più comoda? gli
diceano coloro coi quali gli era dato di aprirsi .
» - Non ho danari : rispondeva - Cerca di
fartene , non mancano i mezzi , gli suggerivano
certi perfidi consiglieri . Ed esso poi narrava : -
Molte volte ebbi occasione di poter impunemente
ritenere la roba altrui, ma dissi fra me : Non fia
mai che disonori l' Oratorio . - E così percorse
circa 200 Kilometri a piedi . Questo è un fatto solo ;
ma molti altri di simil genere recarono a noi
grande consolazione . L'amor proprio ci avrà avuta
la parte sua, ma per ciò il risultato non è meno
felice .
» Ed ora parlo per voi Parroci, vice parroci,
preti, chierici , impiegati , capi d'arte . Sia bene-
detto il Signore, per aver permesso che ci trovas-
simo insieme a questa piccola festa : sia benedetto
perchè ci ha lasciati vivere, affinchè potessimo
sempre più lavorare per prepararci la salute e-
terna dell'anima nostra . Questo deve essere il fine
di ogni Salesiano, questo il suo continuo sospiro .
Io col nome di Salesiano intendo significare tutti
coloro che qui nell' Oratorio furono educati colle
massime di questo gran santo . Quindi per me voi
tutti siete Salesiani .
» Un altro anno vi attendo ad una simile riu-
nione e spero che voi ci sarete tutti e che ci sarò
ancor io . Tale è il mio desiderio, tale la mia inten-
zione . Bisogna però vedere se il Padrone della
vita la penserà come la pensiamo noi . Dico ciò
perché per l'anno venturo ho parecchie cose da dirvi,
che si compiranno in questo anno corrente : e sono
sicuro che ne sarete contenti .
» In primo luogo c'è la chiesa del Sacro Cuore
di Gesù in Roma . Questa colossale impresa mi
stancò molto pei gravi e continui pensieri , e mi
fece andar curvo sotto il peso delle enormi spese .
Bisognava trovare 25000 lire ogni mese . Ora però
le costruzioni della chiesa sono molto avanzate,
si lavora con grande alacrità attorno al nuovo O-
spizìo, e per l'anno venturo, spero di poter con-
durre tutto a termine . E giacchè parlo della chiesa
del Sacro Cuore, voi sapete come io abbia aperta
una lotteria per far fronte alle ognora crescenti
spese . Ho fatto assegnamento eziandio sulla vostra
carità , quindi manderò a voi un piccolo numero
di questi biglietti . Spargeteli tra il popolo : rite-
neteli per voi se la vostra borsa ve lo permette
se non potete ritenerli , ritornatemeli che io vi
sarò grato egualmente . Quel che io vi raccomando
si è che mi aiutiate, in quei modi che potete e sa-
pete, a compiere un'impresa che mi fu affidata dal
Sommo Pontefice Leone XIlI .
» In secondo luogo vi dirò . Il cholera fa strage
in paesi da noi non lontani , e forse abbiamo da
temere che invada eziandio le nostre provincie .
Quindi io vi suggerisco un facile antidoto contro
questo male . Esso consiste in una medaglia che
da una parte ha scolpito il Sacro Cuore di Gesù,
e dall' altra l' effigie di Maria SS . Ausiliatrice .
Questa medaglia portatela al collo, in saccoccia ov-
vero nel taccuino : basta che l' abbiate in dosso .
Nello stesso tempo ripetete ogni giorno la giacu-
latoria : Maria Auxilium Christianorum, ora pro
nobis . Ciò facendo state tranquilli e state certi
che la Madonna farà vedere visibilmente il suo po-
tente patrocinio . Avrei piacere che voi osservaste
attentamente, se anche un solo che abbia in dosso
questa medaglia cadesse colpito dal morbo . Voi
andate pure con coraggio ad assistere gli amma-
lati nelle case , negli ospedali e nei Lazzaretti e
non temete .
» È pur necessario che si faccia sovente la santa
Comunione . Ma parlando a preti che dicono tutti
i giorni la santa messa questa esortazione è su-
perflua . Piuttosto esorterò voi a dirlo agli altri,
perchè qui sta la radice della divozione . Pulita
l'anima, ognuno può dirsi sicuro di non essere in-
colto da nessun malanno .
» Questa pratica di portar la medaglia, pro-
nunciar la giaculatoria, frequentare i Sacramenti
non osservatela voi soli, ma propagatela in ogni
luogo, fra i vostri parenti, amici e conoscenti, af-
finchè serva a tutti di antidoto contro il cholera .
Il Signore vuole con questo svegliarino scuotere
le coscienze . Quindi predicate questa divozione e-
ziandio dal pulpito . A qualcuno potrà sembrare
strano, ardito e forse anche ridicolo . ricordatevi
che al cospetto della morte cessano le risa . Vi
dirò come pochi giorni fa un ricco signore, che si

2.2 Page 12

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vanta scevro da pregiudizii, sia venuto in mia ca-
mera . Esso avea udito come io parlassi dell'effi-
cacia della medaglia di Maria SS . Ausiliatrice .
Quindi m'interrogò : E vero che ella propaga su-
perstizioni?
- Di quali superstizioni intende? risposi io .
- Che quelli che portano indosso la medaglia
di Maria Ausiliatrice saranno salvi dal cholera .
- E a lei che cosa importa di ciò che io dico ?
- M'importa, perchè la mia famiglia e special-
mente mio figlio primogenito vogliono ad ogni
costo avere la medaglia .
- Ed ella ci crede all'efficacia di questa me-
daglia ?
- Io? niente affatto .
- Ed è padrone di non crederci . Nessuno la
obbliga . Se non ci crede stia pur senza medaglia,
nessuno vuol dargliela per forza . Ma se ci credesse
è presto fatto procurarsela .
- E la superstizione? Come posso io credere
che un pezzo di metallo abbia tanta efficacia?
- Ma lasci un po' andare! Intenda bene che
una pratica approvata dalla Chiesa non è mai su-
perstiziosa .
Dopo ciò per non piccola ora si parlò delle no-
tizie della Francia . Quel Signore divenne pensie-
roso . In sul congedarsi esso con una certa esitanza :
Signor D . Bosco, se volesse farmi un favore! . . .
- Dieci se fa d'uopo : parli pure .
- Avrebbe ancora qualcuna di quelle medaglie?
- Ma se ella non ci crede ?
- Quando si tratta di salvar la pelle . . . capisce
bene . . . insomma . . . ho detto per dire . . . mi dia la
medaglia . Io ci credo e voglio che me ne dia anche
una e per mia moglie e per ciascuno dei miei figli .
Avete inteso! Il Signore che ci vuole tutti fe-
lici, con questi flagelli intende di farci conoscere
la preziosità della vita eziandio temporale . E voi,
miei cari figliuoli, abbiate di mira nelle vostre
prediche di parlare sovente della morte . Oggi
giorno non si fa alcuna stima della vita . Chi si
suicida per non sopportare i dolori e le disgrazie : chi
arrischia la vita in un duello : chi la sciupa nei vizi :
chi la giuoca in arrischiate e capricciose imprese,
chi ne fa getto affrontando pericoli per eseguire
vendette e sfogare passioni . Predicate adunque e
ricordate a tutti, che noi non siamo i padroni
della nostra vita. Dio solo ne è il padrone . Chi
attenta ai proprii giorni fa un'insulto al Signore,
è la creatura che fa un atto di ribellione contro
il suo Creatore .
Voi che avete ingegno troverete idee e ragioni
in abbondanza e modo di esporle, per indurre i
vostri uditori ad amare la vita e rispettarla, nel
gran pensiero che la vita temporale bene impie-
gata è foriera della vita eterna-
A coronare questa festa giungeva opportuna la
seguente lettera :
Patagones 26 Maggio 1884
CARissimo D . Bosco .
Il più lontano dei suoi figli, a nome della casa
di Patagones, anticipa i voti di prosperità alla sua
persona, affinché il Signore la conservi al bene
della nostra Congregazione, che ha per fine la sal-
vezza dei suoi membri e la maggior gloria di Dio .
Desidero ardentemente di vederla ancora una
volta, baciarle la mano dopo nove anni di esiglio
volontario si, ma penoso per essere lontano da lei .
Accetti gli auguri di cinquecento selvaggi bat-
tezzati quest' anno , di centocinquanta ragazzi e
ragazze che frequentano le nostre scuole ; di otto
confratelli Salesiani, e di sette suore di Maria Au-
siliatrice che formano la casa di Patagones .
Sia felice, caro D . Bosco, e per molti anni ce
la conservi il Signore al bene delle anime .
Suo aff. in G. M.
Sac . FAGNANO GIUSEPPE .
Così finiva questa festa di amore e di ricono-
scenza . Nel congedarsi tutti si auguravano, che la
bontà del Signore volesse di bel nuovo ricongiun-
gerli nello stesso luogo nell'anno venturo, per gu-
stare le stesse gioie . Ah solo la religione nostra
SS . può così santificare la riconoscenza e l'amore !
PELLEGRINAGGIO SPIRITUALE A LOURDES
NEL SETTEMBRE 1884
arricchito di sante indulgenze dal Sommo Pontefice Leone XIII
I. A Lourdes !
Non è passato ancora un anno dacché 300 pel-
legrini italiani, accompagnati in ispirito da oltre
800,000 loro connazionali, ardenti di fede e d'amore,
volarono a Lourdes per sciogliere il canto sublime
delapreghiralà,dovetuospiraldolceza
della pietà e della fede, dove posò il piede la Im-
macolata Regina del Cielo .Malpreghi,ond
scenderà misericordia e pace, deve essere replicata
e continua . Leone XIII , gloriosamente regnante,
ci ha invitati già ; ed è per rispondere ai suoi in-
viti, che noi promoviamo per il prossimo settembre
un nuovo Pellegrinaggio a Lourdes di cattolici
italiani .
L'Immacolata ci attende, il Papa ci spinge colla
sua parola potente . Cattolici Italiani , rispondiamo
all' appello : e , mossa dalle nostre suppliche , la
potente Signora del Cielo ci otterrà la pace so-
spirata, il trionfo della Chiesa e del Papato .
A Lourdes, adunque, a Lourdes ! là è la fonte
dei miracoli, là è la vincitrice di tutte le batta-
glie , là è una Madre divina che sospira di col-
marci di grazie !
II . Chi deve fare questo
pellegrinaggio?
Chi piange la perdita di persone care e brama
che dalle pene del purgatorio volino alle eterne
gioie del paradiso .
Chi desidera la conversione di figli, di parenti,
di amici traviati, e di poveri peccatori .

2.3 Page 13

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Chi è immerso nelle afflizioni ; chi nelle infer-
mità cerca salute .
Chi riconosce da Dio i mali che ci affliggono,
che ci minacciano : e vuole implorare che la mi-
sericordia del Signore si muova a pietà di noi ,
delle nostre famiglie e della patria nostra .
Chi desidera il dono della santa perseveranza
nel bene per sé e per altri .
Chi ha un'anima da salvare .
Chi desidera la pace della Chiesa, il trionfo del
regno di Cristo ; la liberazione e la conservazione
del Sommo Pontefice e Padre nostro amatissimo .
Chi, in una parola, ha bisogno di Maria, Porta
del Cielo, Rifugio dei peccatori, Consolatrice de-
gli afflitti , Salute degli infermi , Aiuto dei Cri-
stiani, Immacolata Madre di Dio .
III. Scopo .
Scopo di questo pellegrinaggio spirituale al luogo
da Maria prescelto a dispensare le sue grandi mi-
sericordie e a far conoscere la sua grande potenza, é :
1) Tributare alla Vergine Immacolata un so-
lenne attestato di riconoscenza per le infinite gra-
zie spirituali e temporali che ha fatto al mondo
cattolico nei diciannove secoli della sua Immaco-
lata Concezione ;
2) Ottenere da Maria la salvezza dell'anima
nostra, dei nostri parenti, dei nostri cari, e tutte
quelle grazie spirituali e temporali che ardente-
mente desideriamo ;
3) Rivolgerle una fervida preghiera per la
Chiesa , pel S . Padre Leone XIII,perlati
nostra.
IV. Mezzi.
Coloro, che si uniscono in ispirito ai fortunati
pellegrini che si recano personalmente a Lourdes,
si propongono
1) Di fare una Novena in preparazione alla
festa che la Chiesa celebra il 24 settembre 1884
ad onore della Immacolata Madre di Dio sotto il
titolo di Nostra Signora della Mercede ;
2) Di fare una tenue elemosina di 10 cente-
simi, e procurarne dalle persone di loro conoscenza,
per gli ex-voti da presentarsi a Maria Immacolata,
per le elemosine di messe da celebrarsi nel San-
tuario dell' Immacolata e per tutto ciò che è in-
dicato nel Capitolo seguente .
V. Ex-voti .
A nome di tutti gli offerenti
1 . Sarà offerto a Nostra Signora di Lourdes un
Cuore d' oro, simbolo del nostro amore, in cui
sarà rinchiusa la preghiera comune a tutti coloro
che prenderanno parte spiritualmente al pellegri-
naggio .
2 . Una splendida Croce di grossi e magnifici
diamanti, simbolo della nostra fede, dei nostri do-
lori, delle nostre speranze in Maria, sarà deposta
sul petto della Statua dell'Immacolata nel San-
tuario di Lourdes . È questa una croce pettorale
appartenuta al Pontefice dell'Immacolata, al Santo
P . Pio IX, di santa memoria .
3 . Un Monumento in mosaico in onore del-
l' Immacolata Concezione di Maria sarà eretto, a
nome degli offerenti, a Roma dirimpetto alla tomba
del grande Pontefice che ne definì il dogma ; in
esso sarà raffigurata la Vergine Immacolata, ado-
rata dagli Angeli, alla quale Pio IX inginocchiato
offre una corona immortale .
4 . Sarà presentata al Santuario una elemosina
per la celebrazione di 200 Messe .
5 . A nome pure degli offerenti, sarà depositata
una somma di danaro, a seconda del numero dei
medesimi, per la erezione del Nuovo Tempio del
Rosario, del quale si stanno ora gettando le fon-
damenta come continuazione e ingrandimento della
Basilica di Lourdes .
6 . I nomi di tutti gli aderenti, e delle
persone vive o defunte da essi raccoman-
date, saranno offerti solennemente alla Vergine ;
poi chiusi in una cassa metallica a forma di cuore,
acclusa in un'altra di marmo, saranno deposti sotto
l'area sulla quale sorgerà fra breve nella Chiesa .
del Rosario l'altare dedicato a Maria Santissima
Assunta in Cielo .
Sulla cassa sarà incisa la seguente epigrafe in
lingua latina
Ricordatevi, o pietosissima Vergine Maria, che
non si è mai inteso, che alcuno, ricorrendo alla
vostra protezione, implorando il vostro aiuto e,
chiedendo il vostro patrocinio, sia rimasto abban-
donato . Animati noi da una tale fiducia, a Voi
ricorriamo, o Madre delle Misericordie , Conso-
latrice degli afflitti, Rifugio dei peccatori, Porta
del Paradiso: e pieni di fede di amore e di spe-
ranza in Voi, o potente Signora del cielo e della .
terra, poniamo sotto il manto della vostra pro-
tezione, noi, le nostre famiglie, i nostri amici, e
i nostri cari defunti . O Immacolata Madre del
Verbo, benigna ascoltateci e proteggeteci nel tempo
e nell'eternità . Così sia .
VI. Indulgenze.
A tutti i fedeli dell' uno e dell' altro sesso , i
quali, impediti d'intraprendere il viaggio di Lour-
des
Si uniranno spiritualmente ai pellegrini che ac-
corrono a quel Santuario ;
Coopereranno in qualsiasi maniera al decoro e
felice esito di questo Pellegrinaggio ;
Celebreranno divotamente, in preparazione alla
festa in onore di Maria Vergine sotto il titolo della
Mercede (24 settembre 1884), una Novena colla
recita quotidiana della terza parte del Rosario, e
pregheranno per la concordia dei principi cristiani,
per l'estirpazione delle eresie, per la conversione
dei peccatori, per la esaltazione della Santa Ma-
dre Chiesa
Il Sommo Pontefice Leone XIII, nell'udienza
del 21 giugno 1884 con rescritto della S . Congre-
gazione delle Indulgenze, ha concesso
I . Indulgenza di trecento giorni, da lu-

2.4 Page 14

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crarsi una volta al giorno , in ogni dì della No-
vena ;
II . Indulgenza plenaria, nel giorno della
festa, o fra l'ottava, a coloro che veramente pen-
titi, confessati e comunicati visiteranno divotamente
una Chiesa o un pubblico Oratorio , ed ivi pre-
gheranno Iddio secondo l' intenzione del Sommo
Pontefice .
VII . Vantaggi .
1 . A rendere più uniformi le nostre preghiere,
a chi offre una elemosina non minore di 10 cen-
tesimi sarà spedito per mezzo del Zelatore un fo-
glietto contenente le Orazioni per la Novena ecc .
2 . Saranno celebrate cento Messe nel Santua-
rio di Lourdes e si faranno pubbliche preghiere
alla Grotta dell'Apparizione, acciocché la Vergine
Santissima esaudisca i voti e i desideri di coloro
che si sono uniti spiritualmente ai pellegrini ; ed
altre cento Messe saranno celebrate, e fatte altre
pubbliche preghiere alla Grotta pei defunti racco-
mandati con elemosina dagli offerenti .
3 . Al Zelatore che ha raccolto 100 offerte, cioè
L . 10, oltre ai cento foglietti per gli offerenti ,
sarà spedito in dono franco per posta, imballato
diligentemente intorno ad un cilindro di legno, un
quadro oleografico di centimetri 38 per 53 rap-
presentante i 15 MISTERI DEL S . ROSARIO ; quadro
che potrà inaugurarsi in famiglia per la celebra-
zione della Novena .
Chi possedesse già questo quadro , e chi fosse
Collettore di diverse centinaia di offerte può in-
vece scegliere quello che più gli aggrada fra i qua-
dri seguenti
SACRO CUORE DI MARIA . di centimerri 37 per 51
MARIA SANTISSIMA MADRE DI Dio » 37 » 51
LA PREGHIERA DELLA S . FAMIGLIA » 37 » 51
VIII . Erogazione delle Offerte .
Detratte le spese delle funzioni ed elemosine di
messe da celebrarsi alla Grotta e al Santuario ,
degli ex voti, e di promozione : tutto il resto della
raccolta sarà erogata per la costruzione della Chiesa
pel S . Rosario, che deve sorgere quasi come cripta
e complemento della Basilica dell' Immacolata di
Loudes, opera raccomandata ai Cattolici tutti dal
S . Padre Leone XIII col decreto delli 24 dicembre
1882 della S . Congregazione dei Ritì.
IX . L' Ambascieria alla Vergine .
Un Pellegrinaggio di sacerdoti e laici andrà a
Lourdes a rappresentarvi tutti gli aderenti . Esso
sarà come un' ambascieria che si presenterà in
nome nostro alla Regina del cielo e della terra .
Le umilierà i voti, i sospiri, i propositi, le domande
di grazie e di favori, e í donativi di migliaia e
migliaia di figli ; i quali stretti in un sol patto,
in una sola intenzione , implorano pietà e miseri-
cordia e il termine a tanti mali e castighi che ci
percuotono , e La supplicano ad esaudire i desi-
deri del comune ed amatissimo Padre e Pastore
Leone XIII .
Le lettere , i moduli , i vaglia postali devono
essere inviati franchi al seguente indirizzo
ALLA COMMISSIONE
DEL PELLEGRINAGGIO A LOURDES
Via Mazzini N. 94 in
BOLOGNA .
BIBLIOGRAFIA
MARIETTA
OSSIA
LE VERE SORGENTI DELLA VITA
AL SECOLO XIX
« Attingerete acque con gaudio dalle fontane
del Salvatore » diceva il profeta Isaia : e il Sal-
vatore medesimo annunziava alla Samaritana : « Se
tu conoscessi il dono di Dio, avresti pregato e ti
sarebbe stata data un'acqua, che zampillerà fino
alla vita eterna ; e spiegando altrove più chiaro il
suo pensiero, aggiungeva : « Io sono la via , la
verità e la vita » . La vera vita perciò sta nell'e-
senzione dal peccato e nella unione col Salvatore
Gesù Cristo, nella sua divina amicizia, nella sua
grazia . Quindi le vere sorgenti della vita sono il
Sacramento della Penitenza, che, pei meriti dello
stesso divin Salvatore, scioglie l'anima dal peccato e
quello della Eucaristia, che ci unisce intimamente al
Verbo fatto carne, in cui era, è e sarà sempre
la vita
Or bene : il Secolo XIX, secolo per eccellenza
dell'apoteosi della materia, del denaro e dei pia-
ceri sensibili, le ha grandemente trascurate queste
vere sorgenti della vita, ed è perciò che giace
irrequieto come un moribondo e corre difilato alla
morte . E chi mai lo aiuterà in questo urgentis-
simo bisogno? Chi se non Colei, cui la Chiesa
Cattolica fa dire : « Chi troverà me avrà trovata
la vita e attingerà la salute dal Signore » ? Colei
che il divino poeta chiama
Vergine Madre Figlia del suo Figlio ,
alla quale anzi rivolge fiducioso la preghiera
Donna, se' tanto grande e tanto vali
Che qual vuol grazia e a te non ricorre
Sua disianza vuoi volar senz'ali .
La tua benignità non pur soccorre
A chi domanda, ma molte fiate
Liberamente al domandar precorre .
In te misericordia, in te pietate,
In te magnificenza, in te s'aduna
Quantunque in creatura è di bontate .

2.5 Page 15

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A questi principii è informato il Racconto, che
porta appunto per epigrafe il detto della Sapienza,
sopra citato : « Chi troverà me ecc . e che noi
presentiamo ai nostri lettori ; racconto ameno quanto
alla forma, ma nella sostanza vera spiegazione,
soda esposizione e difesa della dottrina della Chiesa
Cattolica intorno ai due Sacramenti della Peni-
tenza e dell' Eucaristia, vere sorgenti della vita
spirituale .
La cara Marietta, imitando Colei di cui porta
il Nome , colla sua sincera e fervorosa divozione
alla Madonna della Consolata, dolce consolazione
da oltre mille anni dei Torinesi, anzi dell'intiero
Piemonte , rappresenta appunto l' azione soave e
perenne dell'Augusta Madre di Dio e degli uomini
nell' attirare ai Sacramenti quelli , che , per una
colpevole negligenza, se ne tengono lontani . Ma-
rietta è fortemente, ma cristianamente, innamorata
del giovane Avvocato Carlino Salomone , che la
contraccambia di ardentissimo affetto ; ma, imbe--
vuto di tutti gli errori e pregiudizi moderni, non
vuol fare il matrimonio religioso, perchè alla
Chiesa bisogna confessarsi . E che cosa fa la cara
figliuola? Quale ape industriosa procura al pro
messo sposo, ai parenti e ad una irreligiosa e di-
sperata famiglia la conversazione di un suo zio ,
Parroco, e per mezzo di famigliari ed amene con-
ferenze, sempre vivaci e briose, attira tutti i suoi
cari alla frequenza dei due sullodati Sacramenti .
Gli esempii, gli aneddoti, le similitudini e le fe-
stività si succedono ad ogni momento e mentre
divertono lo spirito e rallegrano il cuore, lo com-
movono dolcemente fino alle lagrime . I Parroci,
i Predicatori, i Maestri e le Maestre troveranno
nel presente racconto un grande aiuto ad istruire
il popolo e particolarmente la gioventù , e tutti
un'aurea e soda lettura .
Tale lo ha giudicato la Commissione, composta
di un Teologo Collegiato, di un Professore di let-
tere e di un Parroco esperto nella cura delle a-
nime, che fra nove manoscritti concorrenti al premio,
l'ha dichiarato ad unanimità il migliore e degno
di premio . Anzi un membro di essa ne scriveva :
« Il Manoscritto Marietta, ossia le vere sorgenti
della vita al secolo XIX, mi pare il più pieno di
brio, il più popolare e pieno d'istruzione, che si
rende utile anche per tanti tocchi maestri, che dà
su varii punti di Religione e di Morale Cristiana
e anche per le varie scene esemplari, che mette
sott'occhio » .
Ebbene? Non è un'opera esimia di carità e di
religione il diffondere largamente questo libro?
Affezionarci noi alla frequenza dei Sacramenti e
attirarvi i nostri contemporanei non è un combat .
tere la morte nel suo principio e diffondere la
vera vita? Non è un seguitare sulla terra la mis-
sione medesima del divin Redentore Gesù Cristo,
che venne in questo mondo perché le sue pecorelle
avessero la vita e fossero nell'abbondanza?
Leggendo poi attentamente il libro medesimo
come non innamorarci ancor noi della Madonna
Santissima , della quale era fervorosissimamente
innamorata la buona Marietta, che dalla medesima
ottenevo, tutte le grazie, che le domandava nella
sua tribulazione?
Il libro scritto in forma di racconto dal Sac . I-
lario Maurizio Vigo, Parroco di S . Giulia in To-
rino, si vende presso la Libreria Salesiana al prezzo
dì L . 2 in brossura e L . 3 legato in tela im-
pressa ad oro . Chi manderà il prezzo di copie sei
riceverà in dono una dozzina di medaglie di Maria
Ausiliatrice e del Sacro Cuore .
L'igiene dell'anima .
Che bel titolo, nevvero? È titolo proprio nuovo?
come nuovo, nuovissimo è il libro cui sta in fronte,
graziosamente stampato e più graziosamente scritto .
Ma di che tratta e qual n'è l'autore?
Un momento . Quanto alla materia, oh bella !è
l'igiene dell'anima . Si pensa tanto e tanto si scrive
per l'igiene del corpo, per tenere lungi da noi il
cholera, e per l'anima non s'avrà a far nulla? . . . Ec-
covi adunque un libro contenente quaranta lettere
d'un maestro ad un antico suo discepolo : date una
occhiatina all'indice e fatevi a leggerne le prime ; mi
direte poi se vi tratteneste dallo assaporarvi le altre,
vorrei dire tutto d'un fiato . Badate, veh, che non
basta scorrerle e sfiorarle così alla leggiera ; con-
viene tornarci e ponderarle per bene : troppo im-
portanti sono i precetti d'igiene in esse contenuti
e sviluppati
L'igiene fa per tutti e quindi gli é questo un
libro per le famiglie cristiane ; pei genitori che
vogliono educati, obbedienti, morigerati i loro fi-
gliuoli ; pei fanciulli e pei giovanetti ai quali sta
a cuore l'aver sana l'anima e tenerne lontane le
massime del mondo empio e corruttore .
Oh quanto volentieri lo vedremmo questo libro
sui tavolini da studio, quanto vorremmo si leggesse
nelle famiglie e nei laboratorii, quanto desidere-
remmo che i giovanetti lo leggessero e rileggessero!
V'imparebro,ltreagrziaelfreschza
della lingua, quel che più sta a cuore di chi l'ha
scritto, l'amore cioè e la pratica della Santa Re-
ligione ; l' amore e la frequenza dei Sacramenti ;
l' amore e la gratitudine a quel divino Gesù che
proprio per gli uomini li ha istituiti .
Ma... e l' autore del libro? . - Non l' avete
ancora sospettato? E proprio lui , il nostro P .
Martinengo, che frammezzo alle continue cure del
suo ufficio d'insegnante, di educatore e di Missio-
nario sa trovare il tempo per fare anche cogli
scritti il bene del popolo e della gioventù .
(Dalla Liguria Occidentale) .
D . BOSCO E LA PIA SOCIETÀ SALESIANA
per ALBERTO DU BOYS già Presidente alla Corte
d'Appello del Puy (Alta Loira) Membro dell'I-
stituto delle Provincie , dell' Accademia Delfi-
nale, dell'Accademia Imperiale di Scienze, belle
Lettere ed Arti della Savoia ecc . ecc . traduzione

2.6 Page 16

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dal francese pel Cav . Giuseppe Novelli - 1884.
Un vol . in-16° grande su carta fina, illustrato
dal ritratto di D . Bosco, dalla carta geografica
della Patagonia e da altre incisioni .
Edizione fina L.2-O1r,di5n0aL
Legato in tela fina L . 3, 50 - Legato in tela
ordinaria L . 2 .
Un antico magistrato francese, conosciuto nella
repubblica letteraria per molti libri , il celebre
Du Boys , stupito per le grandi opere che udiva
raccontare di D . Bosco a Parigi, lesse attentamente
nel Bollettino Salesiano la narrazione delle cose
principali, che riguardano la istituzione dei Sale-
siani, poi, nel pensiero di scrivere pe' suoi conna-
zionali intorno a queste opere medesime , venne
appositamente in Italia . Visitò i principali Istituti
Salesiani, parlò coi direttori delle case, con amici
e raccogliendo quanto potè della vita e delle o-
pere di D . Bosco, se ne tornò in Francia e di
tutta lena si pose a scrivere il libro intitolato D .
Bosco e la Pia Società Salesiana , del quale venne
fatta la traduzione perchè più si conoscesse questo
gran Padre della gioventù e dei poveri .
Sarebbe follia dare anche un piccolo cenno del-
l'opere stupende e meravigliose operate da D . Bosco
e quindi fare un commento al libro in discorso .
Diciamo solo che è un'opera degna di essere letta
eben meditata da'sacerdoti, perchè possano per-
suadersi . quanto valga un uomo solo , che sia in-
formato, come D . Bosco, allo spirito del Vangelo
ed,cihquslafrtàdiGesùCo
per tutto il mordo e continua l'opera sua in tante
anime elette alla sua gloria e al bene dei fratelli .
Èunlibrochedsvgnartuiqegand
uomini, che senza Dio e la carità di Gesù Cristo
pretendono rigenerare il mondo e si vantano i grandi
filantropi nell'atto che rovinano la società umana .
E un libro che prova col fatto la divinità della
nostra religione, dappoichè, altrimenti non si po-
trebbe render ragione di quanto un solo uomo possa
operare senza l'intervento divino .
L'opera di D . Bosco partì dal Piemonte , si e-
stese nella Penisola, entrò in Francia, in Ispagna,
nelle repubbliche dell'America del Sud, nelle con-
trade selvaggia dei Pampas e della Patagonia . E
inutile dire la molticiplità delle opere, la varietà
delle medesime , la grandiosità , generosità tutte
dirette alla salvezza dell'anime, al benessere della
società e a quanto si può per ogni grado di istru-
zione civile e religiosa .
Raccomandiamo caldamente l'acquisto di questo
libretto .
(Eco di S. Giuseppe n . 21, 1884)
La lettura del suddetto libro, dilettevole al
sommo , rivela la condotta ammirabile della
Provvidenza nel servirsi di quest'uomo (D . Bosco)
per mandare ad effetto, in sì breve tempo tante
stupende opere .
{Il buon giovanetto, periodico ferrarese n. 15 - 1884) .
DOLCE VELENO
Allorchè Iddio ebbe collocati i nostri primi pa-
dri nel paradiso terrestre, volendo mettere a prova
la loro fedeltà ed ubbidienza, impose ad essi un
comandamento, dal quale dipendeva per loro la vita
o la morte, la felicità od infelicità eterna . Disse
loro : Non mangiate il frutto della scienza del
bene e del male, perchè in quel giorno che aveste
a mangiarne, morirete, Così disse il Signore . Ma
che cosa disse invece il padre della menzogna, in-
vidioso della felicità e della sorte beata a cui era
destinato l' uomo , e risoluto di tirarlo in perdi-
zione? Rivoltosi alla donna, le affermò tutto il
contrario ; Oibò, voi non morrete di certo ; ma
Iddio sa che il giorno in cui mangerete di questo
frutto si apriranno i vostri occhi, e sarete come
Dei che conoscerete il bene ed il male : Sappiamo
pur troppo la fine di questa deplorabile storia ,
origine di tutti i mali del genere umano . Ma in-
vece non si considera che al presente accade fra
noi un fatto consimile, le cui conseguenze riescono
funestissime non solo ad innumerevoli individui ,
ma a tutta la cristiana società . In mezzo di noi
v'è la STAMPA, nuovo albero sotto più di un rap-
porto del bene e del male, che coi buoni libri in-
segna a fare il bene, e coi cattivi a fare il male ;
con quelli produce frutti preziosi che arrecano
all' anima la vita e la sanità ; e con questi pro-
duce frutti attossicati che generano la corruzione
e la morte . Iddio dice a tutti i suoi figli per
mezzo della Chiesa Cattolica loro madre : Non
mangiate i cattivi frutti della stampa iniqua ; al-
trimenti v'esporreste a sommo rischio di perdere
la fede, l'innocenza, la divina grazia che è la vita
dell' anima , e morrete : Morte moriemini . Il de-
monio tutto in contrario protesta : Ciò non è vero
anzi leggendo il pro ed il contro giungerete allo
sviluppo della vita intellettuale, si apriranno gli
occhi della vosta anima , sarete degni del secolo
dei lumi, separati dal volgo ignorante, credenzone,
superstizioso, e quindi capaci di concorrere a dar
un felice impulso al progresso, all' incivilimento,
alle arti e alle scienze, a sfatare i pregiudizi e le
superstizioni divenendo le guide illuminate della
società, e le glorie del vostro tempo di libertà e
di emancipazione : Eritis sicut Dii .
Così il P . Gerola, in questo suo opuscolo intito-
lato Dolce Veleno, in cui mira a premunire contro
gli effetti della cattiva stampa .
E un opuscolo che dovrebb' essere in tasca
di quanti sanno leggere, poichè siamo oramai
giunti a tale punto che il dolce veleno della cat-
tiva stampa ammazza più uomini moralmente che
non facciano unite assieme fisicamente guerra e
cholera . La mala stampa, seguita a dire l'Autore,
è quale una vasta società di avvelenatori, i cui
membri si disperdono per ogni parte a spargere
il tossico-più micidiale alla mente ed al cuore .
Noi raccomandiamo quindi alla Pia Società dei
Cooperatori Salesiani a volersi opporre a questa
vasta società di avvelenatori, collo spargere per
ogni parte questo opuscolo che è un vero antiveleno
alla mente ed al cuore . Rivolgersi alla Libreria
Salesiana di Torino, unendovi alla lettera Cent . 20 .