Dopo avere per alcuni giorni distillata la loro
bile contro al malato guarito a loro dispetto , i
giornalisti settarii si rivoltarono contro al povero
D . Bosco, siccome causa di tutto il male, per avere,
colla sua visita e colla sua benedizione, contribuito a
quella guarigione , per loro così inopportuna . E
che fecero essi contro Don Bosco? Per recargli più
grave dolore e maggior danno inventarono e spac-
ciarono ai quattro venti una vile calunnia contro il
suo Istituto di Torino . Pubblicarono che mentre egli
si trovava a Frohsdorf erano succeduti nell' Ora-
torio di S . Francesco di Sales fatti tali da obbli-
gare l'autorità giudiziaria ad intervenirvi ; che per
guardie di Pilato, che ne custodivano la tomba, erano
immerse nel sonno! Ma come potete mai ragionevolmente
supporre che tanti soldati posti a guardia si fossero tutti
addormentati? E dato anche che per debolezza o stan-
chezza si fossero abbandonati al sonno, come è mai pos-
sibile che nè anco uno si fosse svegliato al rumore, che
avrebbero dovuto fare i discepoli per dissuggellare e sco-
prire il sepolcro chiuso da grossa pietra, penetrarvi
dentro, estrarne il corpo di Gesù Cristo? Ma queste vostre
sono davvero invenzioni di una mente insana . -- Nulla im-
porta, dissero gli E brei d'allora, purchè si neghi in qualche
modo il fatto . - Poco dissimile da questa è la condotta
dei giornali settarii circa la malattia e la guarigione
del Conte di Chambord . Come è mai possibile che tanti
medici non siansi accorti della finzione ? Come è possi-
bile che tanti visitatori non abbiano scorta la frode e
dalla sua voce, e dal colorito e via dicendo? Eppure il detto
giornalismo piuttosto di ammettere un fatto più o meno
soprannaturale e rinunziare alla sua empietà , rinunzia
piuttosto alla ragione e cade nella follia . Davvero! Siamo
d'avviso che se la Risurrezione di Gesù Cristo accadesse
ai tempi nostri , e nelle stesse circostanze , la Gazzetta
del Popolo di Torino, il SecolodCaipMtleno,
Roma e cento altri la negherebbero non meno sfacciata-
mente che gli antichi Ebrei .
OSSERVAZIONE .
Queste linee erano già scritte e in mano del tipo-
grafo, quando il 24 dello scorso agosto, per nuovo ma-
lore, succedeva realmente la morte dell' augusto Prin-
cipe, nella cui preziosa esistenza si concentravano tante
umane speranze . Dobbiamo perciò soggiungere qui una
breve osservazione .
Il miglioramento dell' illustre infermo dal 15 luglio
al 4 di agosto fu indubitabile . Ciò è tanto vero che i
medici avevano cessato di pubblicare i bollettini sanita-
rii del Conte di Chambord, ed egli aveva già riprese le
primiere occupazioni, riceveva in udienza , leggeva la
corrispondenza e i giornali , andava al passeggio e si
prendeva per alcune ore il sollievo della caccia . Un te-
legramma da Vienna allo Standard di Londra diceva
che dopo mezzodì del 4 agosto il Conte era andato nel
suo parco e col fucile alla mano aveva data la caccia ad
un cervo, e lo uccideva . Pochi giorni dopo e nella notte
dall' 8 al 9 di agosto il Principe ricadde malato, e dopo
aver ricevuti tutti i conforti della Religione , tra cui la
Estrema Unzione come nel mese innanzi, rendeva a Dio
l' anima sua nella vigilia della festa di S . Luigi re di
Francia suo glorioso antenato, di cui era l' ultimo di-
scendente .
La Vergine Maria lo volle prima quasi ristabilito per
far risplendere la valida sua intercessione ; ma poscia,
siccome l'illustre Principe era maturo pel Cielo, così la-
sciò che si compiessero sopra di lui gli alti disegni di Dio,
il quale a sè lo chiamò per cingergli una corona . che niuno
gli strapperà dal capo . Aveva 63 anni , essendo nato il
29 settembre del 1820 .
Tanto nel corso della malattia, quanto dopo la morte
del compianto Principe noi abbiamo pregato e fatto pre-
gare i nostri giovanetti per lui ; nè di ciò paghi cogliamo
di buon grado la presente occasione, per raccomandare
l'anima sua ai suffragi dei nostri lettori, ricordando loro
che il Conte di Chambord fu non solo un buon cattolico,
ma un generoso benefattore dell'umanità e il padre dei
poveri .
cagione di misfatti nefandi erasi sviluppata una ma-
lattia contagiosa ; e si finiva collo spargere l'al-
larme tra le famiglie dicendo : - Padri e madri,
aprite gli occhi ; badate a quali mani affidate l'e-
ducazione dei vostri figli ; i Preti sono i corrom-
pitori della gioventù - e così via via .
Cominciò lo smercio della nera calunnia la Gaz
z etta del Popolo di Torino, la quale, avendo invo--
cato il concorso della stampa , si vide ben tosto
assecondata da tutto il giornalismo anticattolico . Non
furono meno di cinquanta i giornali di sua risma, i
quali si fecero organi della bassa menzogna, strom-
bazzandola per tutta l'Italia dalle Alpi al Lilibeo,
da Susa a Marsala . Tra questi annoveriamo il La-
voro di Spezia e il Secolo di Milano , col quale
abbiamo ora particolarmente da fare .
Appena reso consapevole del doloroso fatto , il
Sac . D . Giuseppe Lazzero, a cui D . Bosco affidava
l'immediata direzione del suo Istituto, scrisse to-
sto lettere ai prefati giornali, domandandone l'in-
serzione per ismentire la falsa notizia . La Gazzetta
del Popolo ed il Lavoro le pubblicarono, ma il
Secolo di Milano vi si rifiutava .
In vista di questo riprovevole contegno il Sa-
cerdote Lazzero, dopo due settimane, gli inviava
una seconda lettera raccomandata, coll'obbligo al-
l'uffizio postale di Milano di farsi rilasciare formale
ricevuta dal mandatario o da chi per esso . Il Se-
colo riceve la lettera, rilascia l'attestato, ma del
pubblicare la prima o la seconda lettera nè anco
per sogno . E se non é questo il fiore dell' onestà
quale sarà mai ?
La legge sulla stampa all'articolo 43 dice : -
I gerenti saranno tenuti d'inserire, non più tardi
della seconda pubblicazione successiva al giorno in
cui le avranno ricevute, le risposte o dichiarazioni
delle persone nominate o indicate nelle loro pub-
blicazioni . L'inserzione della risposta deve essere
intiera e gratuita . Il rifiuto e la tardanza ad ac-
cettare o pubblicare le dette risposte verrà punita
con una multa non minore di lire 100 e non mag-
giore di lire 1,000 . - E l' articolo consecutivo
soggiunge : - Rimarrà, non ostante questa multa,
salvo il diritto a promuovere ogni azione che po-
tesse competere al Ministero pubblico, o ai terzi
contro all'articolo a cui si sarà risposto . -
Sì, esiste la legge ; ma il Secolo dice : - lo sono
superiore alla legge, e me la metto sotto i piedi .
Oltre la legge civile esiste la legge di natura,
esiste un principio di onestà che detta : - Uomo,
qualunque tu sii , o civile o barbaro , non diffa-
mare il tuo simile, e quando in buona o mala fede,
con bugie o calunnie l'hai discreditato, ritratta la
parola, ripara l'onore, rimetti a posto la verità .
- Ma il Secolo risponde : Così deve fare l'uomo
onesto, così fanno persino i Gallas dell'Africa e i
Patagoni della Terra del Fuoco ; m a io che vivo
a Milano, nella capitale morale d' Italia, io fo al-
trimenti, io mentisco, io calunnio, io diffamo, e non
mi ritratto, se non quando e come mi pare e piace .
- Ed ora giudicate voi, o lettori, a quale tribù
della terra possa appartenere il Secolo di Milano .
Ma bada , o Secolo , che dopo di aver letta o
udita la falsa notizia da te data contro l' Istituto
di D . Bosco varie famiglie furono inquiete sulla