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ANNO VIII. N . 4 .
Esce una volta al mese .
APRILE 1884
BOLLETTINO SALESIANO
Direzione nell' Oratorio Salesiano . - Via Cottolengo, N. 32, TORINO
SOMMARIO . Il mese di Maria, ossia il mese di Maggio
- Grazia ottenuta per intercessione di Maria Ausilia-
trice - Discorso del Cardinale Alimonda ai Cooperatori
Salesiani - Conferenza a Ghilarza - Conferenza dei
Cooperatori Salesiani in Alassio, e la salute di D . Bo-
sco - La Chiesa e l'Ospizio del Sacro Cuore di Gesù
in Roma - Una savia proposta - Lettera dalla Pa-
tagonia - La Patagonia e le terre Australi del con-
tinente Americano - Fatto edificante di un Cardinale
- L'Amazzonia - La meteorologia del sud-America
-Il vescovo titolare di Cafarnao ed Ausiliare dell'Em .mo
Alimonda - Annunzii .
IL MESE DI MARIA
ossia il Mese di Maggio
Il 23 del corrente Aprile si darà prin-
cipio al Mese Mariano nella Chiesa di Ma-
ria Ausiliatrice in Torino , il quale andrà
a finire colla solennissima festa del 24
Maggio .
Al mattino alle ore 5 ½ e alle 7 ½ vi
ha Messa letta per la comunità, Rosario e
Comunione con canti e preghiere . Per con-
cessione pontificia ogni fedele cristiano as-
sistendo divotamente a tali esercizi di pietà
può lucrare ogni volta l'indulgenza di tre
anni .
Nella sera, alle ore 7 ½, dopo il canto
di una lode, si terrà un breve Discorso, e
si darà la Benedizione col SS . Sacramento.
Invitiamo caldamente i Cooperatori e le
Cooperatrici di Torino a prendervi parte ;
ed esortiamo tutti gli altri a celebrare con
divozione speciale il prossimo Mese di Mag-
gio, il quale, siccome mese dei fiori, de-
dicato ad onore e gloria di Maria, che, dopo
Gesù Cristo suo divin Figliuolo, è il fiore
più vago che sia sbucciato nei giardini di
Dio, è la mistica Rosa che ovunque spande
il profumo delle più soavi virtù, è la crea-
tura più bella e più amabile, che innamora
il cielo e la terra .
Crediamo che tutti i Parrochi e Superiori
di Comunità nostri Cooperatori abbiano già
introdotta nelle proprie chiese questa santa
divozione, estesa ormai nei due emisferi e
tra gli stessi selvaggi delle due Indie e
dell'Australia ; ma ove taluno, per qualche
motivo più o meno plausibile, non l'avesse
ancor fatto, vinca ogni difficoltà, la intro-
duca o al mattino o alla sera, accenda an-
che solo due candele dinanzi alla imagine
della Vergine, reciti anche solo insieme con
una parte del popolo poche Ave Maria, rac-
conti anche solo o legga un esempio che
sproni alla virtù , e lo assicuriamo che se
ne troverà contento e ricompensato, non
soltanto spiritualmente, ma ancora mate-
rialmente .
Ogni Cooperatore e Cooperatrice rifletta
poi che la divozione del Mese di Maria è
mezzo eccellente per nutrire nel cuore sen-
timenti di pietà figliale verso la migliore
di tutte le madri ; mezzo opportuno per
conservare noi ed i nostri soggetti nel santo
timore ed amore di Dio, il quale suole ti-
rare a sè i figli per mezzo della Madre ;
mezzo efficace per ottenere grazie abbon-
danti pel corpo e per l'anima, poiché Ma-
ria è la tesoriera del Cielo, e resaci propizia

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la tesoriera abbiamo ragione di sperare
qualsiasi favore.
Pertanto nel Mese di Maggio facciamo
anzitutto fermo proposito di bandire dal
nostro cuore e dalle nostre famiglie il pec-
cato mortale , perché non si può piacere
alla madre cercando di ucciderle il figlio ;
di poi ogni giorno o in chiesa o in casa re-
citiamo qualche speciale preghiera ad onore
di Maria ; soprattutto studiamoci di praticare
qualche virtù più conforme al nostro stato . I
Sacerdoti, lo zelo ardente per la salute delle
anime e per la propagazione della gloria
di Dio, assoggettandosi per questo scopo ad
ogni fatica, ad ogni possibile sacrifizio ; i
padri e le madri, i superiori e le superiore,
i padroni e le padrone , grande impegno
nella buona educazione dei loro soggetti,
aiutandoli e coll' esempio e colle parole a
fuggire il peccato e a praticare la virtù ;
i figli, maggior rispetto ai loro genitori e
la fuga dei cattivi compagni ; le figliuole ,
più modestia e meno ambizione , imitando
la innocente fanciullezza e gioventù di Ma-
ria, e così via dicendo .
In questo modo praticato, il Mese di Ma-
ria sarà, come intende la Chiesa, una di-
vozione salutare, una divozione atta a con-
servare ed accrescere la pietà cristiana,
una divozione che condurrà negli individui,
nelle famiglie, nelle popolazioni la riforma
dei costumi, alla maggior gloria di Dio, a
salvezza delle anime, a vantaggio della stessa
civile società (1) .
GRAZIA OTTENUTA
PER INTERCESSIONE DI MARIA AUSILIATRICE
A gloria di Maria Ausiliatrice e in edificazione
dei suoi devoti pubblichiamo una grazia ottenuta
da una nostra pia Cooperatrice della città di Char-
tres, riferitaci non è molto . Essa è la seguente .
Chartres, 19 febbraio 1884 .
MOLTO REV . SIGNORE,
Io aveva poc'anzi sollecitata la carità della S . V .
per una novena in cotesto Santuario , raccoman-
dando la guarigione di una giovane e zelante
Cooperatrice , per nome Caterina Boulard , che
ritenuta in letto da malattia nervosa e da un'af-
(1) Come stimolo a ben celebrarlo notiamo ancora
cha Papa Pio VII, di santa memoria, con suo decreto
21 marzo 1815 concesse le seguenti indulgenze
1° 300 giorni d'indulgenza per ogni giorno a tutti
quelli, che in pubblico o in privato fanno qualche
pratica di pietà in onore di Maria Santissima .
2° Indulgenza plenaria nel giorno della chiusura
o in qualsiasi giorno di detto mese, in cui si faccia
la Confessione e la Comunione .
fezione alla spina dorsale era impedita di cammi-
nare, e di raccogliere limosine a vantaggio delle
opere Salesiane, come prima faceva . Ora ho la con-
solazione di notificarle che la novena, fatta anche
in famiglia, terminava la Domenica, 17 del cor-
rente , con la perfetta guarigione della giovane
malata .
Fin dall' altro giorno ella provò un sensibile
miglioramento . Nella notte poi dal Sabato alla Do-
menica la malata sentì come d'improvviso a scric-
chiolare i suoi nervi e mettersi a posto . Al mat-
tino ella si levò facilmente di letto, e scomparsi
erano i dolori ai piedi ed alle reni . Scesa a terra,
ella, per meglio assicurarsi che era veramente gua-
rita e per glorificare la celeste sua benefattrice Ma-
ria, si fece nuovamente fanciulla e si pose a saltare-
e a correre . Il medico visitandola e trovatala fuori di
letto - Come, domandò meravigliato, lei in piedi?
lei cammina? lei sta meglio? - La Santa Vergine
mi ha guarita, rispose la fortunata damigella con
dolce sorriso ; - e gli raccontò com'era succeduta
la cosa . Il medico la felicitò, e la pia donzella con-
tinua le sue fatiche e le sue passeggiate in città .
Rimetto ora la penna nelle mani di lei, affinchè
di proprio pugno attesti la verità del mio racconto,
e intanto mi dico della S . V rispettosissima serva
e figliuola in nostra Signora Ausiliatrice
Casa DE CHaBaNNES .
P . S . - Vivo piena di amore e di riconoscenza
verso la Santissima Vergine, che si degnò di aver
pietà di me e di esaudire le preghiere, che Le fe-
cero in cotesto Santuario per la mia guarigione .
Io domando alla S . V ., mio reverendo padre, che
voglia offrire il santo sacrifizio della Messa all'al-
tare di Maria Ausiliatrice in rendimento di grazia,
e all'intenzione del Sommo Pontefice, essendo do-
mani il sesto anniversario di sua esaltazione . -
Sono la piccola serva di Maria mia amorosissima
Madre
CATERINa BOULARD .
DISCORSO DEL CARDINALE ALIMONDA
ai Cooperatori Salesiani .
Come abbiamo promesso diamo qui con vera
sodisfazionedelcuoreilbeldiscorso ,che l' E-
minentissimo signor Cardinale Gaetano Alimonda,
Arcivescovo di Torino, teneva ai Cooperatori e alle
Cooperatrici, nella Chiesa di S . Giovanni Evange-
lista , la sera del 19 febbraio . Non lo abbiamo
potuto raccogliere nella sua interezza, ma è questa
la sostanza delle bellissime cose, che Ei disse, con
grande affetto ed alta benevolenza .
Sia lodato Gesú Cristo .
Amatissimi Cooperatori Salesiani e Cooperatrici,
anche a Roma io mi occupava delle cose dei Sa-
lesiani, e quando il nostro caro D . Giovanni Bosco
teneva le sue annuali Conferenze, nella chiesa delle
Nobili Oblate di santa Francesca Romana in Tor
de' Specchi, io pure vi prendeva parte , diceva
qualche parola, faceva qualche esortazione alle per-
sone, che v'intervenivano . Colà io mi tratteneva a

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discorrere con vivo interesse dell'Opera Salesiana
e del suo fondatore ; ed allora chi l'avrebbe detto
che la divina Provvidenza mi avrebbe inviato Ar-
civescovo in Torino, dove quest'Opera medesima è
nata, cresciuta, e donde già si diffuse in più altre
partmi a vantaggìo della società e della religione ?
Chi l'avrebbe detto che alle Conferenze Salesiane,
a cui in Roma interveniva e parlava a titolo di a-
micizia e di religione, io avrei avuto la fortuna di
assistere in Torino e ragionarvi non solo più come
confratello ed amico , ma come pastore e padre
Oh ! sì volentieri accettai la presidenza di questa
eletta Radunanza, perché io amo l'Opera dei Sa-
lesiani , tanto più ora che posso anche chiamarla
Opera mia, e Don Bosco mi permetterà di usare
questa parola .
E donde viene inspirato in me questo affetto per
l'Opera dei Salesiani? - Da questo che io debba
amare e caldeggiare tutte le opere, le quali sono
informate allo spirito del Vangelo, allo spirito di
Nostro Signor Gesù Cristo . Per la qual cosa, se io
vi dimostrerò che nell'Opera di D . Bosco, nell'O-
pera dei Salesiani vi è lo spirito del Vangelo, lo
spirito di Gesù Cristo, sarà pur dimostrato che io
debbo amarla e caldeggiarla secondo le mie forze .
1 ° Opera prediletta di Nostro Signor Gesù
Cristo fu l' evangelizzare , fu l' istruire i poveri,
poveri non solo di sostanze, ma di virtù, a fine di
arricchirli di sua grazia e farli partecipi delle ric-
chezze celesti . Perciò il divin Maestro diceva che
era stato inviato appunto per ammaestrare e gua-
rire questa classe di persone : Ev angelizare pau-
peribu s misit me, sanare contritos corde - Or bene
ecco la grande impresa, che hanno pure assunto i
Salesiani . D . Bosco fondando l'Opera sua mirò par-
ticolarmente a soccorrere i poveri di beni di for-
tuna, i poveri di mente e di cuore, i poveri d'i-
struzione religiosa e i feriti nell' anima . Fin da
principio egli senti in cuor suo un grande trasporto
verso questi derelitti, si mise in cerca di loro per
le vie e per le piazze, ed esercitò appunto il suo
ministero a sollievo corporale e spirituale di quei
poveretti, i quali o perché abbandonati a se stessi,
o perché occupati in bassi mestieri, o perché op-
pressi dalla miseria non si curavano nè di Dio né
dell'anima, e correvano alla perdizione . A questo
nobile scopo tende la istituzione dei Salesiani, e la
carità dei loro Cooperatori e delle loro Cooperatrici .
Questa, come vedete, è veramente Opera secondo
il Vangelo ; dunque come Pastore, come Arcivescovo
io debbo amarla e proteggerla;e l'amo e la pro-
teggo .
2° Teniamoci nello spirito del Signore . Egli
portava anche un amore sviscerato ai fanciulli ,e
questi volevano bene a Lui . Quando Gesù scorreva
la Palestina predicando, essi gli correvano attorno
e gli facevano festa . Gli apostoli temendo che fos-
sero di noia al divin Maestro ne li allontanavano ;
ma Gesù ciò non voleva e comandava che li lascias-
sero avvicinare alla sua persona dicendo : Sinite
pa:lrvulosenidm asciate che i fanciulli ven-
gano a me e che io li accarezzi - D . Bosco a sua
volta sentì inspirarsi in cuore l'amore ai fanciulli,
qui in Torino pose il campo della sua apostolica
missione a loro vantaggio . Vennero a, lui i giova-
neti,losgurnefcol'imagnedGsù
Cristo . Don Bosco ed i Salesiani aprono poi fan-
ciulli collegi, scuole, ospizii ed oratorii festivi, e si
fanno loro amici, fratelli e padri . E questa un'O-
pera affatto evangelica ; e io la debbo amare, perchè
' interessa pur molto da vicino . Ora i fanciulli
vengono liberamente intorno al pastore, al rappre-
sentante di Gesù Cristo nella diocesi : non ci sono
gliapost,ched;mnaipulrot
ostacolo vi può essere, che c' impedisca di acca-
rezzarli e benedirli . Quest'ostacolo sarebbe la loro
cattiva condotta , sarebbero le malvagie passioni,
l'invidia, la superbia, la pigrizia, il mal costume .
Il mio carattere episcopale mi vieta di abbracciare
fanciulli macchiati di peccato, e giovanetti coperti
di vizi . Ebbene che fanno D . Bosco, i Salesiani e
i loro Cooperatori ? Oh ! i benedetti ! Essi si ado-
perano di conservare nella innocenza questi cari fi-
gliuolini , essi li aiutano a combattere e a vincere
le peccaminose loro tendenze, a snidare i vizi dalle
loro menti e dai loro cuori, se già vi sono entrati ;
essi me li rendono virtuosi, umili, amorevoli, ob-
bedienti e puri, affinchè io possa come il Signore
stringerli al mio seno . Oh ! vengano, vengano a me
questi fanciulli così santificati ; vengano, ché sulla
loro fronte io voglio stampare un bacio di padre .
Ma intanto è più che giusto che io ami e protegga
l'Opera Salesiana, la quale mi procaccia questa fe-
licissima sorte .
3° Nel Vangelo Gesù Cristo raccomanda la
preghiera, e ci assicura che ove sono radunate in
suo nome alcune persone , egli stesso trovasi in
mezzo di loro : Ubi sunt duo vel tres congregati
in nomine meo , ibi sum in medio eorum . Le
chiese in modo particolare, gli oratorii, le case di
educazione, dove si radunano anime pie, dove s'in-
nalzano fervide orazioni , dove risuonano i sacri
cantici, dove si pensa, dove si parla, dove si la-
vora per la gloria di Dio , sono le casa del Si-
gnore, sono i luoghi, sui quali Egli tiene rivolti
i suoi amorevoli sguardi , sono anzi i luoghi , in
cui Egli abita e s'intrattiene come padre in mezzo
a'suoi figliuoli e alle sue figliuole : Ubi sunt duo
vel tres congregati in nomine meo, ibi sum in
medio eorum . - Ora che cosa ha fatto D . Bosco co'
suoi Salesiani, coi suoi Cooperatori e colle sue Coope-
ratrici? Ha innalzato case, oratorii, cappelle, chiese
belle come questa, dove migliaia di persone ven-
gono a pregare e a cantare le lodi del Signore ;
ha moltiplicato i luoghi, dove abita Gesù Cristo
in persona nei sacri tabernacoli ; luoghi, dove egli
risiede col suo spirito di bontà e di misericordia,
dove concede perdono al peccatore , perseveranza
al giusto, sollievo all'infermo, coraggio al debole,
conforto all'afflitto . In questa guisa l'Opera di D .
Bosco, l'Opera dei Salesiani ha promosso e promuove
efficacemente la pratica della preghiera . Essa è dun-
qua un'Opera conforme allo spirito del Vangelo, e
perciò io debbo amarla e caldeggiarla ; amarla e
caldeggiarla tanto più in quanto che molti di questi
luoghi d i orazione sono eretti in questa mia ar-
chidiocesi, e a vantaggio delle anime affidate alla
mia pastorale vigilanza .
4° Il santo Vangelo vuole che tutti gli uo-
mini non facciano che una famiglia, che una greggia

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sola sotto un solo padre ed un sol pastore ; per
conseguenza comanda l'unità di fede, condanna le
discordie in religione , detesta le eresie . Il divin
Maestro pregava che i suoi discepoli fossero per
grazia così uniti di mente e di cuore da fare una
cosa sola tra loro, come Egli e il divin Padre fanno
una cosa sala per natura : Ut sint unum sicut et
nos . A fine di ottenere questa unità Egli stabilì
capi visibili di sua religione s . Pietro ed i suoi
successori, i Pontefici Romani, e comandò ad ogni
fedele di obbedire alla sua Chiesa, sotto pena di
essere considerato come un pagano ed uno scomu-
nicato : Si ecclesiam non audierit, sit tibi sicut
ethnicus, et publicanus . E dunque l'unità di fede
di religione secondo lo spirito del Vangelo, è
anzi voluta e comandata da Gesù Cristo ; onde fa
cosa eminentemente evangelica e giusta il voler
di Dio chiunque si adopera a conservare questa
unità medesima - E questo appunto fa il nostro
caro D . Bosco . Egli colla sua istituzione si ado-
pera di ottenere questa unità di fede in varie guise,
ma specialmente coll'opporsi da vicino all' eresia
del protestantesimo . Quindi a Roma, a Firenze, a
Spezia, a Ventimiglia, accanto alle scuole e alle
chiese dei protestanti, sorgono per opera sua le
scuole e le chiese cattoliche, col fine d' impedire
che questi eretici seminino i loro errori, e per-
vertano la mente ed il cuore dei cattolici . Anche
qui in Torino vediamo la stessa cosa : anche qui
D . Bosco ed i Salesiani promuovono l'unità della
fede e combattono l' eresia . Percorrendo questo
bel viale noi troviamo ad un certo punto più che
una cappella un tempio protestante, ed il nostro
cuore rimane addolorato ; ma fatti pochi passi ec-
coci rallegrati da questa bella chiesa di S . Gio-
vanni Evangelista, la quale per opera di D . Bosco
e pel concorso dei suoi Cooperatori e delle sue
Cooperatrici sta qui come sentinella, per impedire
che l'errore passi innanzi a portare la divisione e
lo scompiglio nelle anime dei Torinesi . Dunque l'O-
pera dei Salesiani promuove l' unità della fede e
io debbo amarla . E qual Vescovo potrà non amare,
anzi non prediligere un'Opera siffatta?
5° E lascierò io di parlare della grand'opera
delle missioni? Nostro Signor Gesù Cristo mandò
i suoi apostoli a predicare il Vangelo per tutto
il mondo : Euntes , disse loro, in mundum uni-
versum praedicate evangelium amni creature -
E D . Bosco manda pure i suoi Salesiani in varie
parti d'Italia, nella Francia, nella Spagna, nell' A-
merica, ed abbiamo poc'anzi udito dal relatore
quanto i Salesiani stanno facendo nella lontana Pa-
tagonia . Anche D . Bosco dice ai suoi figli : Euntes
dovete omnes gentes ; e per opera loro la voce
del Vangelo e della fede cristiana già risuona in
quelle ultime regioni, e le tribù ed i popoli si
raccolgono in grembo alla Chiesa : In omnem ter-
ram exivit sonus eorum, et in fines orbis terrae
verba eorum - Nè si dica che D . Bosco inviando
Sacerdoti alle missioni straniere ne priva i nostri
paesi ; imperocchè l' esempio ed il sacrifizio di co-
tali apostoli per una parte esercita benefica ed ef-
ficace influenza su quelli che restano, ne riscalda
viemmeglio lo zelo, ne moltiplica l' azione, e per
altra parte risveglia maggior numero di sacre vo-
cazioni e ci procaccia più altri Sacerdoti, che ven-
gono ad occupare il posto lasciato vuoto dagli eroi .
Procuriamo di eccitare lo spirito di fede e di
pietà nelle cattoliche popolazioni, ed allora queste,
come già una volta, somministreranno degli operai
evangelici e per noi e per inviare ai popoli più
lontani, seduti ancora nell'ombra di morte . Questo
è pur ciò che cerca di ottenere l'Opera dei Sale-
siam ne' suoi istituti ; e D . Bosco manda i suoi
missionarii nelle varie parti del mondo anche
perché cogli altri beni portino e facciano nascere
e sviluppare il seme delle vocazioni ecclesiastiche
tra altre genti, procurando così alla Chiesa cat-
tolica un maggior numero di banditori del santo
Vangelo. Lasciamo dunque che partano da noi i no-
velli apostoli, chè Dio ce ne ricompenserà con u-
sura .
Mi pare di avervi dimostrato a sufficienza che
l'Opera dei Salesiani è opera secondo lo spirito del
Vangelo, secondo lo spirito di Gesù Cristo, e così
resta pur dimostrato come io debbo amarla e cal-
deggiarla . Anzi tutti devono amarla e coope-
rare al suo benessere, facendo in modo che si
sviluppi maggiormente e si dilati . Non vi sia chi
dica : - L'Opera cammina da sè, è già estesa, e
più non abbisogna della mia cooperazione - No ;
perché questa sarebbe una brutta parola ; parola,
che suole spuntare sulle labbra di coloro, i quali
non vogliono mai scomodarsi per la gloria di Dio .
Appunto perchè l'Opera cammina, appunto perchè
è già estesa, appunto perchè vediamo che Dio la
benedice e la protegge, noi dobbiamo fare del
nostro meglio per cooperare a suo vantaggio, sa-
pendo di fare cosa gradita a Dio ed utile al pros-
simo . Certo bisogna fare qualche sacrifizio colla
limosina . Ma che perciò? Di consimili sacrifizi se
ne fanno tanti nel lusso, in vani divertimenti, e
fors'anche in peccati , e si vorrà ricusare un sa-
crifzioaprodiun'OperasbIìenltu?imp,
ed oggi più che mai, per opporsi al male, per pro-
muovere il bene, fa d'uopo scomodarsi, sopportare
pene e disagi . Senza di ciò non v'ha merito, non
vi ha gloria ; senza di ciò la colluvie dei mali ro-
vescierà ogni diga e ci affogherà .
Fa qui a proposito, miei cari figliuoli , quello
ch e la Sacra Scrittura ci racconta del profeta Elia .
Questo grand'uomo avea già lavorato molto per
la gloria di Dio e a salute del popolo d' Israele
in tempi difficilissimi, ma con poca sua soddisfa-
zione ; onde sfiduciato risolse di vivere tranquillo
e andò a rinserrarsi in una spelonca . Stava egli
là in fondo nascosto , quando udì la voce del Si-
gnore che gli diceva : - Quid hic agis , Elia?
Che fai qui, Elia ? Tu stai qui inerte , mentre i
miei nemici trionfano , i miei figli sono abbando-
nati , ed è calpestata la mia legge : tu potresti
combattere ed impedire che il nemico menasse
il mio popolo alla totale rovina ; potresti sollevare
i caduti, confortare i pusillanimi, e prepararli ad
una splendida vittoria, ed in quella vece ti rin-
serri . Egredere : esci di qua . - Elia a queste pa-
role vergognò di se stesso, uscì dalla sua caverna,
ritornò tra il popolo, riprese col solito ardore a
difendere la causa della religione,sotpnedi
ai più aspri cimenti .

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Anche ai giorni nostri vi sono delle persone, le
quali scorgendo nel mondo tanti disordini religiosi
e sociali si spaventano, si scoraggiano , e si rin-
chiudono nelle loro stanze , che non sono poi la
caverna di Ella, e là si contentano di lamentare
i malanni della società, senza scomodarsi della per-
sona , senza mettere mano all' opera , senza fare
alcun sacrifizio per iscongiurarli o per scemarli
almeno . Ora a costoro io dico come il Signore ad
Elia : - Uscite, uscite dalla vostra inerzia, e, se
non sapete o non potete scendere in lotta e com-
battere di fronte i nemici di Dio, aiutate almeno
colle vostre limosine, colla vostra carità coloro, i
della Provvidenza, che tenta di salvare la Chiesa
e la società colle molteplici sue opere .
» Il nostro secolo vizia la generazione avvenire
nella gioventù ; e D . Bosco fonda in ogni parte prov-
vide scuole e gratuiti Ospizi alla gioventù, basan-
done lo insegnamento su la religione, altrove esi-
liata dalla scuola . Il secolo scioglìe gli Ordini
religiosi ; e D . Bosco fonda i Salesiani . Il secolo spo-
glia e distrugge le Case di Dio ; e D . Bosco edifica
Chiese . Il secolo perseguita la religione : D . Bosco
la sostiene ne' paesi cattolici, e la propaga co' Mis-
sionarii Salesiani fin tra' barbari , mandando alla
missione anche il debole sesso nelle Suore di Maria
quali si trovano in campo , e sostengono il peso Ausiliatrice . Il secolo col pretesto di sollevare le
della battaglia . Favorite le buone istituzioni, e classi operaie corrompe e immiserisce rivoluzionando
tra queste favorite l'Opera dei Salesiani, Opera i popoli : D . Bosco corregge la depravazione , e
secondo il Vangelo , secondo lo spirito di Gesù
Cristo . A ciò fare vi conforti il pensiero che, cre-
scendo per la vostra generosità il numero delle a-
nime salvate, crescerà in pari tempo a voi il di-
ritto alla loro riconoscenza, il diritto a maggiori
grazie per la vostra santificazione , il diritto ad
una più splendida corona, il diritto alla lode di
Dio e a quella ancora degli uomini . E questa lode
voi l'avete finora meritata ; imperocchè molto ef-
ficacemente avete aiutato i Salesiani e molto bene
avete con essi operato . Proseguite così, ed io vi
benedico .
Sia lodato Gesù Cristo .
col lavoro assicura l' avvenire alla classe povera,
e la fa utile alla società civile, e devota alla Chiesa .
» Ora il ristabilimento di quest'ordine nella so-
cietà è ciò che vuole operare il Cuor di Gesù nel
tempo presente , perchè la Chiesa possa svolgere
in essa la missione che ha di procurare la gloria
di Dio nella salvezza delle anime . Quindi le opere
di D . Bosco : le grazie che Dio fa per interces-
sione di Maria Ausiliatrice : le scuole Salesiane, gli
Ospizi, gli Istituti di ogni genere, e infine l'Ospi-
zio e la Chiesa del S . Cuore di Gesù in Roma .
» Mezzi per venire in suo aiuto : limosina, pre-
ghiera , zelo , Cooperatori , Bollettino Salesiano ,
Letture Cattoliche, Biblioteca della gioventù ita-
liana, diffusione della buona stampa .
» Infine lo stesso conferenzista girò la chiesa
CONFERENZA A GHILARZA .
per una colletta, eccitando ciascuno ad offrire cori
l'intenzione di raccomandare alle orazioni dei gio-
Richiesto da alcune Cooperatrici Salesiane e con vinetti di D . Bosco qualche proprio bisogno tem-
licenza del sig . Parroco, il sig . D . Michele Licheri porale o spirituale . »
vice-parroco tenne il 3 dello scorso febbraio una
La Direzione del Bollettino Salesiano ha rice-
Conferenza Salesiana, svolgendo i seguenti pen- vuto a suo tempo la limosina, e raccomandato alle
sieri .
comuni preghiere quelle anime pie, alle quali in
« S . Giovanni Evangelista promise a s . Geltrude nome di D . Bosco tributa le più vive grazie .
che il S . Cuor di Gesù si manifesterebbe intera-
mente al mondo decrepito . Questa decrepitezza si-
gnifica una generale mancanza di carità, come av-
venne per l' eresia Giansenistica . Il Cuor divino CONFERENZA DEI COOPERATORI SALESIANI IN ALASSIO
venne a riparare i danni di quella eresia .
» Dio non opera che soavemente . Preparò la ma-
E LA SALUTE DI D . BOSCO .
nifestazione del suo Cuore , facendo precedere la Un Cooperatore Salesiano in data del 2 passato
carità e dolcezza nella persona , zelo e scritti di marzo ci scriveva così dalla città di Alassio
s . Francesco di Sales, il quale raddrizzò gli animi « Il giorno di domenica 2 marzo si trovava di
verso la misericordia del S . Cuore .
passaggio nel Collegio di Alassio il sig . D . Bosco
» Considerando come il mondo oggi si getta a- in via per la Francia ; e per quel giorno furono av-
nelante verso il S . Cuore, nonostante che la ma- visati i Cooperatori Salesiani per la radunanza pre-
terialità del secolo geli dovunque la carità, il no- scritta dalle regole e per godere la fortuna di averla
stro tempo sembra la decrepitezza accennata da san presieduta da D . Bosco medesimo . L'ora stabilita
Giovanni Evangelista . E già alle manifestazioni del erano le 5 ½ pom . ; il luogo, la chiesa del Collegio .
S . Cuore si associa l'influenza e il crescente pre- All' ora fissata si trovarono puntuali e numerosi
dominio della scienza di s . Francesco di Sales, di- i Cooperatori ed altre benemerito persone . Si die'
chiarato dottore di S . Chiesa
principio alla funzione col canto di un mottetto
» La scienza poi non basta : ci vuole zelo ed a- eseguito dagli alunni del Collegio , e poi si lesse
zione : per giunta ci vuole alcuno che abbia tanta un tratto della vita di s . Francesco di Sales .
influenza da formare il secolo alla scienza, allo zelo
« D . Bosco non essendo bene in salute fu consigliato
di s . Francesco con opportuna ed efficace azione . E a non prendere la parola . Parlò per lui il Direttore
Dio, che non manca alla necessità de' tempi, mandò del Collegio sac . prof. Francesco Cerruti, il quale
al nostro secolo D . Giovanni Bosco, come il Fran- fece vedere ai presenti come l' istituzione dei
cesco di Sales de' tempi nostri ; oggi egli é l'uomo Cooperatori Salesiani sia essenzialmente cattolica

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nello scopo, perché mira all' incremento della re-
ligione ed all'aumento della gloria di Dio per mezzo
della carità ; nella qualità, perché aiuta i parro-
chi ed i vescovi nella missione loro affidata dal
Papa, si estende a tutte le persone ed a tutti i
luoghi, e si giova di tutti i mezzi che la carità san-
tamente industre sa suggerire ; nell'oggetto, che è
l'educazione cattolica della gioventù, e così tende
a mantenere la compattezza e solidità del cattoli-
cismo, e risponde ai tempi, in cui lo spirito di as-
sociazione ha tanta vita e le società per poco non
annientano l' importanza individuale .
« Finito il discorso si fece la questua, che riuscì
molto soddisfacente ; fu cantato un altro mottetto
ed il Tantum ergo, ed impartì la benedizione col
SS . Sacramento il Can . Teol . Francesco Della Valle
prevosto della città , il quale raccomandò che
si pregasse per la salute di D . Bosco da quanti
avessero a cuore il benessere materiale e morale
di tanta gioventù e la gloria di G . Cristo . »
E poiché qui ci si presenta propizia occasione
raccomandiamo ancor noi alle preghiere dei Coo-
peratori e delle Cooperatrici il nostro amatissimo
D . Bosco, il quale da alcun tempo si sente affie-
volire la vita . Non vi è nulla di allarmante pel
momento ; ma un valente dottore di Torino, visi-
tandolo prima che egli si mettesse in viaggio, ebbe
a dire che non dobbiamo lusingarci gran fatto sulla
vita di lui ; imperocchè, soggiunse, avuto riguardo
alle fatiche sostenute, D . Bosco può oggi mai repu-
tarsi vecchio di 100 anni , sebbene non ne conti
ancora 70 .
Preghiamo dunque di gran cuore, e quegli, che
per natura e per debolezza dovrebbe soccombere, viva
in quella vece ancora molti anni a nostro aiuto e
conforto per grazia e in virtù dell'onnipotenza di
Dio .
i nostri benefattori e le nostre benefattrici che vo-
gliano supplire con qualche limosina, secondo le
proprie facoltà e la divozione del cuore . Anzi chi
ha bisogno di qualche grazia spirituale o corporale,
si mostri zelante e generoso nel concorrere ad in-
nalzare la detta Chiesa e la otterrà facilmente ;
imperocchè il sacratissimo Cuore di Gesù non si
lascia mai vincere in amore e generosità, e secondo
le sue fedeli promesse ricompensa con usura tutti
coloro, che si adoperano a propagare il suo culto
e la sua divozione .
GRAZIA DEL SACRO CUORE DI GESÙ.
Ecco una prova della bontà del Sacro Cuore di
Gesù in una grazia straordinaria, che ci venne solo
poc'anzi riferita
» Il Sig . D . Francesco Mazzucco , Parroco di
Ospidaletto Euganeo, il mercoledì 20 Febbraio del-
l'anno corrente , lesse in una radunanza di padri
di famiglia la grazia ottenuta per ricorso fatto al
Sacro Cuore da un giovanetto del Collegio di Alassio,
e pubblicata nel Bollettino Salesiano . Uno di quei
padri avea un figliuolo già da due mesi in letto e
spedito dai medici . A quella lettura egli si arma
di fede ; il giovedì raccomanda al Sacro Cuore di
Gesù il figlio ammalato ; il venerdì si accosta ai
Santi Sacramenti per ottenere più facilmente la
grazia ; e alla Domenica mattina il figlio era già
fuori d'ogni pericolo, anzi scendeva di letto a di-
vertirsi co' suoi compagni » .
Cooperatori e Cooperatrici, apriamo il cuore alla
fiducia, pensiamo e provvediamo alla gloria del
Cuore di Gesù, ed Egli penserà e provvederà al
bene nostro e al bene dei nostri cari .
LA CHIESA E L'OSPIZIO
del sacro Cuore di Gesù in Roma .
I Cooperatori e le Cooperatrici non si stupiranno
che la Chiesa e l'Ospizio del Sacro Cuore di Gesù
in Roma non siano ancora finiti . Essi non ignorano
le ingenti spese che sono necessarie a tali Opere
per la sola Chiesa occorrono non meno di 20 mila
lire al mese .
Finora i lavori non si sono mai interrotti ; ma
confessiamo che avrebbero progredito e progredi-
rebbero di più, se maggiori fossero le limosine .
Confidiamo di poter fra poco dare movimento
alla lotteria designata . A vantaggio di questa molti
Cooperatori e Cooperatrici spedirono a Roma buon
numero di doni, di cui erano in grado di disporre,
e questo ci conforta a sperar bene . Chi volesse in-
viare ancora qualche oggetto sarebbe tuttavia in
tempo . L' indirizzo è : Al M . Rev . D . Francesco
Dalmazzo Parroco del Sacro Cuore, via porta s .
Lorenzo, 42, Roma .
Ma siccome per qualche mese non potremo an-
cora godere il frutto della lotteria, e intanto preme
di proseguire i lavori della Chiesa e di por mano
a quelli dell' Ospizio, così preghiamo caldamente
UNA SAVIA PROPOSTA .
Un ottimo parroco, il sig . D . Giovanni Sozzi,
Rettore di Mariano Valmozzola, desiderando di po-
ter giovare alle case ed opere salesiane e di trarre
più altri a beneficarle, fa una proposta, che giu-
dichiamo di prendere nella dovuta considerazione .
Noi la esponiamo qui colle parole, onde il bene-
volo parroco la espone a D . Bosco .
« Secondo il consiglio del sottoscritto dovrebbe
la S . V . far publicare nel Bollettino Salesiano un
avviso, in cui si dica, che per avere maggior aiuto
a sostenere le opere sue già incominciate e per
intraprenderne delle nuove, ella accetterebbe qual-
siasi donativo, ancorché non consistente in danaro .
I donativi potrebbero essere di qualunque specie e
valore, come per es . libri di pregio , orologi, a-
nelli d'oro, oggetti d'argento, tele, panni, abiti,
ecc . e qualsiasi altra cosa, di cui ella potesse usu-
fruire, adoperandola nelle sue case, o vendendola
per trarne danaro .
» Il sottoscritto pensa che con questo mezzo
ella riceverebbe non poco sollievo ed aiuto ; tanto
più che molte famiglie potrebbero disporre di que-
ste cose, senza scomodarsi, il che non possono fare
con danaro, perché molto scarso . » Così il Reve-
rendo ed egregio nostro Cooperatore .

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D . Bosco ringrazia cordialmente chi fece questa
savia proposta, e intanto avverte fin d'ora i Coo-
peratori e le Cooperatrici che in tutte le nostre
Case si riceverà sempre con gratitudine qualunque
oggetto in arte o in natura, che essi avranno la
bontà di favorirci a sostegno delle nostre opere
di carità e di religione . Un gran numero di be-
nefattori con questo mezzo ci venne già in soc-
corso negli anni passati ; molti a questo mezzo pur
si appigliarono in questi ultimi mesi per la lotte-
ria di Roma . Resta che essi non lo abbandonino
per l'avvenire, che anzi lo facciano conoscere an-
cora ai loro parenti , conoscenti ed amici , e lo
promuovano con tutte le industrie della cristiana
carità .
LETTERA DALLA PATAGONIA .
Pubblichiamo una lettera che tempo fa il Sacer-
dote D . Giuseppe Fagnano scriveva dalla Patago-
nia al Sac . D . Giuseppe Lazzero , che in qualità
di direttore fa le veci di D . Bosco nell' Oratorio
di S . Francesco di Sales in Torino , nella quale
trovansi varie notizie, che torneranno pur gradite
ai Cooperatori e alle Cooperatrici .
Patagones, 19 gennaio 1884 .
Carissimo D . Lazzero,
Ho ricevuto la tua lettera e non puoi immagi-
narti il piacere che ne ho sentito, e l'animo che
ne ho pigliato nel lavorare pel bene delle anime
e della nostra Congregazione .
La missione nostra costa molti sacrifici, è vero,
ma porta ormai frutti assai consolanti .
Nell'anno scorso abbiamo educato nel nostro Col-
legio di S . Giuseppe 69 alunni, e si è conferito il
Battesimo a cinquecento selvaggi, sparsi sulle rive
del Rio Negro .
Le nostre Suore poi educarono ben 93 ragazze
nel loro Istituto . Esse sono una vera provvidenza
per la gioventù femminile di queste parti, ed hanno
già ridotto un centinaio di giovanette ad una vita
così edificante da formare l'ammirazione di tutti .
Oltre a questo abbiamo dato principio alla chiesa
parrocchiale, la cui area è di metri 50 p . 20, di-
visa in tre navate . - Si è innalzato un Collegio
sulla destra del fiume, ed un altro sulla sinistra .
Tutto questo colla benedizione del Signore abbiamo
potuto fare in mezzo ad alcuni tristi stranieri , i
quali, vedendo di mal occhio le nostre case a pro-
sperare, cercano di osteggiarle . Caro mio, il dia-
volo ed i suoi satelliti ci sono anche qua .
D . Lemoyne mi scrive del nostro caro D . Bosco
che invecchia, e questo mi commuove sino alle la-
crime . Temo di non poterlo più vedere, perché la
immensa distanza , le occupazioni che sempre au-
mentano, il personale molto scarso, non mi per-
mettono il viaggio progettato in quest' anno . Dio
voglia che arrivi il nuovo rinforzo ! In questo mo-
mento ricevo telegraficamente notizia da Buenos
Ayres che manderanno tre Salesiani per attendere
alla missione (1) .
Coi giovani artigiani, che abbiamo raccolti in
casa, e cogli esterni si é formata una piccola banda
che rallegra le nostre funzioni di chiesa, proces-
sioni, teatro, accademie, premiazioni, e fa strabi-
liare i civili ed i selvaggi . La musica qui è un
mezzo di evangelizzazione.
Ora avrei bisogno che tu mi facessi il favore di
mandarmi
1° Qualche coro che siete soliti a cantare co-
stì nel teatro . Per es . Le Prigioni d'Edimburgo,
- Il Columella, ossia Il coro dei Matti - Cri-
spino e la Comare - Il Ciabattino contento del
suo stato - Il Poeta e il Filosofo di D . Cagliero,
ed altro che ci richiami alla mente i bei giorni
dell'Oratorio .
2° Piccole commedie : - La mala guida -
L'Orfanello della Svizzera - Toni ed altre, che
tu sai . Noi le tradurremo in lingua spagnuola, e le
faremo recitare dai nostri ragazzi . Con ciò adde-
streremo gli uni alla declamazione, educheremo gli
altri alla virtù, e nell'un modo e nell'altro faremo
il miglior bene possibile , dimostrando nel tempo
stesso che la cristiana religione non condanna punto
la onesta allegria, anzi la promuove .
Ti ringrazio della buona memoria che conservi
di me e di noi tutti, e spero che non s'interrom-
perà la nostra corrispondenza , se a Dio piacerà
conservare ancora per un po' di tempo quaggiù
questa nostra povera vita .
Ho fatto prendere il ritratto del Collegio delle
fanciulle, e separatamente quello del Collegio dei
ragazzi colla banda . Appena mi abbiano rimesse da
Buenos Aires le copie ne manderò alcune costì,
affinché le facciano riprodurre a Torino , e le di-
stribuiscono ai Cooperatori Salesiani .
Domani, 20 gennaio, alle ore 5 pomeridiane si
compiono 4 anni, dacchè siamo sbarcati in questa
remota terra .
Prega per me , per tutti i Salesiani di queste
estreme parti, e specialmente per me, che mi sento
obbligatissimo per la cara tua lettera . So avrai
occasione di parlare alla sera ai giovani dell'Ora-
torio , salutali tutti da parte mia . Bacia per me
la mano all'amato D . Bosco, e riverisci ancora tutti
gli altri Superiori e confratelli, raccomandandomi
alle loro preghiere .
Credimi in fine
Tuo affez .mo
Sac . GIUSEPPE FAGNANO.
(1) Don Fagnano a quel tempo non conosceva ancora
la disposizione del Santo Padre Leone XIII sulla divi-
sione della Patagonia in un Vicariato ed in una Prefet-
tura apostolica, e la prossima partenza di Don Cagliero
e di un drappello di operai evangelici, che andranno a
bagnare dei loro sudori insieme con lui i campi patago-
nici, per ridurli in fioriti giardini della Chiesa cattolica .

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LA PATAGONIA
e le Terre Australi del Continente Americano .
Parte terza .
CAPO QUINTO .
Abitazioni . - Vesti e cibi dei Patagoni . -
Caccia .
Case murate non esistono affatto in tutta l' e-
stensione della Patagonia, eccettuati quei rarissimi
luoghi, dove gli Argentini ed i Chileni vi posero
qualche colonia . Le abitazioni dei Patagoni che
chiamano toldos consistono in tende di cuoio, che
essi portano seco quando emigrano .
I toldos degli Inachen sono di forma rettango-
lare di circa quattro metri di lunghezza, quattro
di larghezza, ed alti circa tre e mezzo sul davanti,
e appena tre di dietro . Questi toldi sono formati
di pertiche piantate nel suolo e biforcate alle loro
estremità superiori per sostenere le altre perti-
che trasversali , che sostengono il tetto formato
di pelli così bene connesse le une colle altre, che
paiono cucite e riescono quasi impenetrabili all'acqua
e al vento .
La maggior parte dei loro toldos però sono fatti
a guisa di circoli del diametro di tre o quattro
metri, formati con rami d'alberi piantati in terra
e riuniti alla cima a guisa di pergolato . Dove fa
meno freddo e nella buona stagione la maggior
parte di queste capanne non sono coperte che di
frondi d'alberi . Le loro dimore è raro che siano
agglomerate in modo da formare come fra di noi
grosso villaggio od una città . In questa specie di
case il centro viene occupato dal focolare . Rara-
mente i Patagoni alimentano il fuoco con legna,
perchè in quelle immense praterie per lo più non
ve ne ha, ma adoprano spini, che in gran quan-
tità ingombrano il suolo , e sterco degli animali
bovini e più specialmente dei cavalli, che in nu-
mero sterminato lasciano andare vagando presso i
loro abituri . Essendo nomadi cambiano frequente-
mente abitazione , e quando partono radunano le
pelli, i pali e le frasche che formano il loro toldo,
e tutto trascinano e portano dietro di sè .
I Patagoni compongono i loro abiti quasi esclu-
sivamente di pelli d'animali e specialmente di gua-
naco, Riuniscono i pezzi con tendini di struzzo, di
cui si servono a guisa di filo, e pervengeno a com-
porre vesti e mantelli a quadretti, molto ben con-
nessi .. Veste principale e per molti anche unica è
il mantello formato da una gran pelle, i cui lembi
superiori fermano sulle spalle con una coreggia .
La pelle della volpe forma per loro l'abito di lusso.
Sotto quell' aspro clima tutto dovendosi riferire
all'utilità, la parte dritta e rovescia sono a volta
a volta all'indentro o all' infuori a seconda della
temperatura . I Patagoni ornano sovente la pelle
dei loro mantelli con disegni di color rosso . Indi-
pendentemente dal mantello portano un abito com-
posto del paro di pelliccie , il quale circondando
la persona si rilega in varii modi tanto da ripa-
rare dal freddo le coscie e le gambe . Questo sem-
plice vestito viene compiuto da certa specie di
stivali , formati da un pezzo di pelle rialzato da
tutte le parti e legato intorno alla caviglia , ciò
che li fece dai primi viaggiatori chiamare Patagoni,
che significa zampe d'orso . Verso il settentrione,
dove penetrò già alcun che d'incivilimento, ed in
cui per mezzo di continue rapine i selvaggi si sono
provvisti di varie cose, che posseggono gli Argen-
tini, il vestito è fatto di stoffe a guisa di sciallo,
con un' apertura in mezzo, onde farvi passare la
testa, e con due altre più piccole di qua e di là
da cui escono le braccia . Per mantenersi saldo il
vestito intorno al corpo, se lo stringono ai fianchi
con una cintura di cuoio ornata di disegni a va-
riati colori . Questo abbigliamento copre general-
mente dalle spalle fin sotto al ginocchio, ed asso-
miglia ad un fodero, d'onde escono testa, braccia
e gambe senz'armonia ed arte .
I Patagoni non portano cappello propriamente
detto . Gli uni legano i loro capelli sulla testa con
un cordoncino di cuoio o con un nastro di lana ; al-
tri, e sono la maggior parte, se li lasciano crescere
senza tagliarli mai , e li fan cadere sulla schiena
ed anche sul petto, specialmente quando sono ar-
rabbiati od in guerra . Li stringono poi alla testa
con una benda, nella quale fermano le freccie an-
dando a caccia . Le donne ora lasciano ondeggiare
i capelli sulle spalle divisi solamente sul mezzo
della testa , ora riuniti in due treccie li lasciano
cadere da una parte e dall' altra . Alle treccie a-
mano sospendere piccoli pezzi di vetro, quando ne
possono avere, frammiste a lastrine di rame . L'ac-
conciamento di loro gusto si completa con grandi
orecchini d'argento se ne possedono, adorni di pez-
zetidelostesometalo,quadratiedenormemente
pesanti . Portano armille alle braccia ed alle mani .
Le più giovani ornano anche i polsi e il disotto
delle caviglie con una specie di braccialetti stabili,
fatti di grosse perle a varii colori, infilate su fi-
bre di carne . Nessuno tra i Patagoni porta la barba,
anzi generalmente hanno per usanza di strapparsi
con cura tutti i peli del corpo, senza risparmiare
neppure le sopracciglia .
I Patagoni non conoscono l'agricoltura, non se-
minano il grano , perciò non fanno uso di pane .
Nondimeno lo gustano assai, e fanno festa, quando
ne possono avere dalle tribù finitime e già inci-
vìlite . Il loro cibo consiste quasi esclusivamente
in carne, che per lo più mangiano cruda, sebbene
alcune volte anche arrostita e cotta . Oggidì si ser-
vono generalmente di carne di cavallo ; di rado
mangiano altra sorta di carne , come di vigogna
e di guanaco, sebbene questa innanzi all' introdu-
zione dei cavalli formasse il loro cibo indispensabile .
Eglino mangiano enormemente, e in media uno di
loro mangia come sei di noi, ma sono anche capaci di
sostenere grandi fatiche e lungo digiuno . Il grasso ed
il sevo più rancido sono per loro vivande delicate .
Trovasi su alcuni punti delle coste Patagoniche una
sorta di crostacei, che, durante una parte dell'anno,
servono di cibo principale agli abitanti . Ridotti
alle strettezze mangiano anche erbe o radici d'erbe,
sebbene di gusto nauseante . Alberi fruttiferi ne
hanno pochi, e questi producono frutta selvatiche
e disgustose .

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Principale occupazione dei Patagoni è la caccia .
Vi si dedicano tutto l' anno ; ma con più ardore
nei mesi di Agosto e di Settembre, primavera nel-
l'Emisfero del Sud . Essi cacciano sia per aver cibi
da sfamarsi , sia per aver pelli da coprirsi o da
rendere e barattare coi bianchi ai confini . Per la
caccia dello struzzo e del capriolo selvatico accom-
pagnati dai cani si riuniscono in gran numero
a cavallo in quei luoghi , ove sperano preda
abbondante . Fra tutti, stando alla lontana l' uno
dall'altro, accerchiano uno spazio anche di due o
tre miglia . Quando ognuno è al suo posto, ad un
dato segnale e facendo gran rumore per isnidare
gli animali, lentamente restringono il circolo, ri-
cacciando sempre verso il centro gli animali che
incontrano , finché la distanza che separa gli uni
dagli altri non sia più che di sette ad otto passi
di cavallo . Allora si fermano colle palle alla mano .
Alle grida i cani si slanciano per inseguire gli
struzzi ed i caprioli per tal modo accerchiati , i
quali, cercando fuggire, passano fra i brevi spazi
che i cacciatori si sono preparati, onde poter loro
lanciare una quantità di palle che ben di rado fal-
liscono, e continuano così il loro esercizio fino al
momento , in cui ucciso tutto il selvaggiume al-
legri e festanti tornano ai loro toldos .
Vanno pure alla caccia della tenera selvaggina
e delle uova della pernice e dello struzzo . La te-
nera carne la serbano specialmente pei fanciulli ;
e le uova sono mangiate in comune come cibo ghiotto .
Conchiudiamo questo capo osservando che la Pa-
tagonia possiede generalmente quanto occorre alla
vita dell'uomo ; quindi si presta alla civilizzazione .
Per questo giova sperare che tempo verrà, in cui
il vero progresso si farà pure strada in quelle
lande e tra quelle tribù ; ma tocca alla religione
cattolica l' aprirgliene la porta e fargli da guida
e da maestra . Voglia Iddio assecondare i desiderii
e gli sforzi dei Missionarii Salesiani colà recatisi
a questo nobilissimo scopo ; e vogliano eziandio i
nostri Cooperatori e le nostre Cooperatrici confor-
tarli nell' ardua impresa e colla preghiera e coi
pecuniarii sacrifizi .
DI UN CARDINALE .
Era un' oscura e burrascosa serpai,ov
quando all'arcivescovado di Dublino (Irlanda)
venne chiamato un sacerdote al letto d'un mori-
bondo in un albergo . Appena giunto il messo col-
l',uinvprteosaversol'indcat
albergo, visita l'ammalato e gli amministra i santi
Sacramenti .
L' albergatore (era un protestante), dopochè il
sacerdote ebbe lasciato la camera dell' infermo ,
lo invitò nella sua sala colla mira di sparlare di
Vescovi e di Cardinali, e non appena ebbegli presen-
tato alcunché di ristoro, così prese a dire
- Pensi ella, Padre, quanto superbi sieno que-
sti Vescovi e Cardinali e come allegramente vi-
vano, io son sicuro che il Cardinale Arcivescovo,
mentre ha mandato lei a far questo lungo tratto
sotto la pioggia , siede comodamente al camino e
beve il suo Punch .
- Ella , signore , rispose il sacerdote, ha una
falsa opinione del Cardinale, che non fa mai nulla
di simile .
- E come sa ella questo ? rispose l'albergatore .
Il so dalla miglior fonte possibile, riprese il
prete ; lei non ha ancora domandato il mio nome .
- E qual è il suo nome, chiese tostamente il
protestante ?
- Cullen, disse il prete ; sono io stesso il Car-
dinale Cullen .
A questa parola l'albergatore si alzò immedia-
tamente in piedi e
- Perdoni, disse, l' Eminenza Vostra , io non
lo sapeva ; posso io farle apprestare una carrozza?
- No, no, rispose il Cardinale : io ritorno come
sono venuto, essendovi già assuefatto ; - e partì .
Alcuni giorni dopo l' albergatore fece visita a
Sua Eminenza e gli manifestò il desiderio di es-
sere istruito nella dottrina della religione cattolica .
Dopo breve tempo, essendo istruito a dovere, l'al-
bergatore abiurò il protestantesimo e si fece cat-
tolico .
L' AMAZZONTA .
Il guadagno materiale non ricompensa il danno morale .
Qui verran fuori per avventura con una osser-
vazione certi ottimisti . E la gomma elastica ? E
i guadagni favolosi, onde essa va arricchendo il
commercio ? E l'aumento stragrande della rendita
pubblica ? Non contate per nulla tutto questo ? -
No, che nulla di questo fa al caso nostro per l'as-
sunto che stiamo ponderando . Stiamo trattando del
popolo, della classe operaia e non del commercio
e del fisco . Stiamo esaminando la situazione della
massa del popolo Amazzonense, sotto l'aspetto della
possibilità o impossibilità in cui trovasi di aprirsi
un cammino per il suo miglioramento morale, re-
ligioso, sociale ; pel suo progresso nella coltura
dello spirito, unica misura con la quale vuolsi cal—
colare la grandezza e la felicità di un popolo . Que-
sta è la quistione .
OATOEDIFCN r bene ! Sotto questo rispetto è realmente la-
m entevole la situazione del popolo Amazzonense .
Codesto spaventoso progresso che presentano le
Amazzoni ed il Parà (niuno s'illuda) è un progresso
fittizio, non ha basi, dice l'ingegnere Coitinho, uno
dei nostri uomini più eminenti .
Danno quivi abbracci lusinghieri di felicità al
commercio ed al fisco? Ebbene quello, che preci-
samente mi spaventa ed attrista , è codesto con-
trasto di un commercio che fiorisce e di una po-
polazione che deperisca ; di dogane in cui si vuotano
fiumi d' oro e di un paese che resta miserabile :,
di una capitale che si illeggiadrisce e prospera e
di città e villaggi dell'interno che spariscono e ca-
dono in rovina ! Quel che mi spaventa ed attrista
si è l'abbandono in che vegetano quivi quelle po-
polazioni cristiane così buone, così utili, ma la cui
dispersione stessa è il principale ostacolo a tutta
l'azione moralizzatrice, a tutto l'influsso civilizza-

1.10 Page 10

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tore, che su di esse vogliano esercitare le autorità
civile e religiosa .
Non parlo di quella gentilità , che va tuttavia
errando completamente selvaggia nel mezzo dei no-
stri boschi secolari, tribù tanto numerose, quanto
generalmente ben disposte, le quali potevano sì fa-
cilmente entrare nella nostra comunione sociale, e
che invece quivi abbandoniamo, oh vergogna ! in pieno
secolo decimo nono, sedute all'ombra della morte!
Non parlo dell'Indiano, di codesto grande proscritto,
dei trattamenti ch'egli sta quivi soffrendo, legato
al ceppo di tutti i disprezzi e di tutte le oppres-
sioni, mutolo divorando le sue lagrime !
Ecco la nostra situazione nella sua trista realtà .
Confesso, essa mi commuove, mi strazia il cuore.
Domando, o Signori, un popolo vivente sperperato
per un vastissimo territorio deserto, abbandonato
a se stesso, in balia a lunghi ozii ed eccessi bac-
canali, senza nessuna istruzione nè civile nè reli-
giosa e in parte ancora selvaggio, potrà raggiun-
gere l'avvenire grandioso, che tutti ardentemente
desideriamo per la grande vallata delle Amazzoni?
La scienza dell' economia politica al pari che la
storia, al pari che la filosofia, al pari che la reli-
gione, al pari che il buon senso più volgare, ri-
spondono ad una sola voce - No .
Più facil sarebbe vedere uno dei nostri boschi,
in cui la flora equatoriale si ostenta in un vasto
e intricato labirinto di lussureggiante vegetazione,
composta d'una varietà immensa di piante serpeg-
gianti, di alberi colossali, di palmeti , di edere e
parassite , trasformarsi da se stesso senza veruna
cultura ed apparecchio di sorta in verdeggianti cam-
pagne, in ameni frutteti, in magnifici parchi e giar-
dini leggiadrissimi ! È un impossibile . E frattanto
noi abbiamo bisogno di codesto popolo . Egli è il
colono, l'unico, il miglior colono delle Amazzoni!
La razza europea non può impunemente affrontar
le lagune, le esalazioni miasmatiche di quelle so-
litudini, in cui cresce la sifonia elastica ; in gene-
rale per le nostre industrie di esportazione abbiamo
bisogno del braccio indigeno . Tale è l'opinione de-
gli uomini competenti .
Ci è adunque mestieri curare e curare con di-
ligenza codesto elemento prezioso , fin qui tanto
disprezzato ; ci è mestieri andar da lui , Signori,
migliorarlo , sa vogliamo utilizzare le ricchezze
infinite , che stan pullulando da codesto avventu-
rato suolo, e i cui prodotti spontanei già rappre-
sentano nel registro dell'esportazione dell'impero
un valore annuale di molte migliaia di contos (1) .
Eccovi la situazione . Come rimediarvi?
Per parte mia come rappresentante della reli-
gione, che è incontestabilmente il grande principio
rigeneratore, per parte mia, dico , di quali forze
attualmente dispongo per influire in codesto stato
di cose e migliorarlo ? Che cosa ho io nelle Amaz-
zo?A!L.nh'iCvestarquèb
miserabili e minaccianti rovina . Di ventiquattro pa-
rocchie sette soltanto sono provviste ! Un dieci Sa-
cerdoti appena per questa vastissima provincia in-
clusivamente alla capitale ! Un piccolo seminario
(1) II reis è una moneta portoghese . - Un contos e-
quivale ed un milione di reis, corrispondente a 6 250 fr .
incirca (N ota del trad. ) .
con alcuni alunni ! Ecco quello che io ho, dopo ben
ventidue anni di sforzi e di sacrifizi per formare
Sacerdoti nei tre seminarii diocesani ed in quei di
Europa !
Devo io scoraggiarmi ed invilire, Signori miei?
No ; con la mano sul mio petto di Vescovo e gli
occhi fissi in Dio abisso d'eterna giustizia, ma ben
anche d'infinita misericordia, giuro che non invi-
lisco . In mezzo a questa immensa miseria morale
e abbandono in che mi trovo, non è un gemito di
sconforto e tristezza che uscirà dal mio cuore, come
quello del Re profeta , gemitus cordis mei, è un
grido animatore ch'io levo, acciocchè si venga pre-
sto al rimedio . E questo grido deve essere esaudito,
e questo rimedio dev'essere applicato .
II .
Una Chiesa sull'acqua .
L'idea, ch'io sto per esporre, balenò di repente
nel mezzo di una conversazione con chiarezza così
viva ad un tempo e così serena , come se fosse
ispirazione del Cielo . Passò questa idea dal cuore
di un santo Sacerdote al mio, inondandolo d'inef-
fabile consolazione ed entusiasmo (1) .
Consiste questa idea nella costruzione di una
nave a vapore, adattata esclusivamente al servizio
di una missione permanente nella vallata delle
Amazzoni . Sarà una Nave-Chiesa, un Tempio-Na-
tante, che porterà a bordo un drappello di eccel-
lenti Sacerdoti, onde percorrere continuamente in
tutti i sensi l'immensa rete fluviale del fiume-mare,
recando i lumi e i soccorsi dello spirito alle po-
polazioni cristiane e pagane, le quali vivono com-
pletamente nell'abbandono . Il lavoro artistico e la
sopraintendenza della esecuzione saranno affidati
ad uomini i più competenti tra i costruttori navali
dell'Europa, i quali non dovranno perdere di vista,
che il piano di questo vapore deve adattarsi esclu-
sivamente ai fini di una missione puramente reli-
giosa . La parte superiore del ponte sarà quasi
tutta occupata dalla nave della Chiesa, nei cui or-
namenti interni si porrà tutta la ricchezza e lo
splendore possibile .
Come i cedri del Libano servirono per la costru-
zione del famoso tempio di Salomone, così i legni
eccellenti e sì leggiadri, onde abbonda la nostra
vallata , rialzeranno con lo screziato colorito de'
loro smalti le pareti del sacro recinto . Nel fondo
brillerà un altare con vago palchetto dorato ed il
sacrario, ove risiederà il SS . Sacramento .
La nuova Basilica-Navale avrà il suo pulpito,
la sua pila battesimale, il suo organo, e i neces-
sari arredi e paramenti per l' esercizio non solo
decente, ma splendido del culto cattolico . Di sotto
si disporrà un appartamento decente pel Prelato
diocesano, camere pei Sacerdoti, come pure stanze
per gli impiegati e per l' equipaggio . Questo ba-
(1) Mi è grato citar qui il nome del reverendo P . Ke-
nelm Vaughan promotore dell'opera della Generale E-
spiazione, il quale passò non è molto fra noi .edifcano
coll' esempio di sue virtù . Questo degno Sacerdote nel
primo slancio abbozzò rapidamente sulla carta un piano,
di cui io approfittai alquanto per questo lavoro .

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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stimento-missionario misurerà cento venti piedi di
lunghezza e trenta di larghezza, pescando il meno
che sarà possibile, affine di poter liberamente viag-
giare non solo nelle Amazzoni , ma altresì negli
affluenti nel crescere come nell'abbassar delle acque .
quasi 50 minuti d'arco . Sul momento non ne sapevo
spiegare la causa, ma dopo tale avvenimento esso
ritornò al suo stato normale .
» 3 . Il giorno 16 terribile burrasca . Molto in-
costante fu in questo giorno la direzione del vento,
In fine nulla si risparmierà, perchè questa Ba-
silica-Natante specialmente consecrata al SS . Sa-
cramento sia in tutto degna del suo divino og-
getto, e diventi per la sua eleganza e splendore
un motivo di giusto orgoglio e gloria per le A-
mazzoni, e la edificazione del mondo intero .
Per la prima volta adunque, Signori, si vedrà
fra noi il vapore, questa meravigliosa invenzione
molto alta la temperatura, e l'atmosfera carica di
elettricità . Infatti la pressione atmosferica che du-
rante il giorno si mantenne a 752 mm . alle 5 di
sera cominciò ad abbassarsi bruscamente . Alle 6
e mezzo cominciarono i lampi e alle 7 la direzione
predominante del vento era quella di SE e SW .
Alle 7 e un quarto, quando appunto la pressione
barometrica abbassava fino a 746 mm ., il tempo-
mederna, consacrata esclusivamente al servizio del
Vangelo, portando realmente nostro Signore e Re-
dentore ai popoli che lo aspettano,cioèlavt
la luce, la salvazione eterna degli uomini .
Tale sarà la missione gloriosa del Cristoforo ,
è questo il nome del nostro vapore che vuol dire
rale giunse al maximum di sua forza . Il vento
camminava con una velocità vertiginosa di 65 chi-
lometri per ora , mentre i vivissimi lampi e gli
spaventosi tuoni indicavano con quanta forza si sca-
ricava l'elettricità . Immensi furono i danni .
» 4 . Il giorno 20 fummo i primi ad osservare
portatore del Cr isto . - Agevolare la diffusione
del fecondo germe della civilizzazione cristiana ,
fino ai più incolti e remoti paraggi dell'Amazzonia .
LA METEOROLOGIA DEL SUD-AMERICA .
Riproduciamo da varii giornali d'Italia la se-
guente relazione del celebre astronomo Padre Denza
Barnbit
« L'Associazione meteorologica italiana, coadiuvata
efficacemente dai missionari italiani Salesiani, sta
ordinando una rete di stazioni meteorologiche nelle
regioni più meridionali del Sud-America . L'Osser-
vatorio, a cui debbono far capo le nuove stazioni,
è già stabilito coi migliori istrumenti a Montevideo
(Uruguay) nel fiorente Collegio, che hanno i mis-
sionari suddetti a Villa Colon, e lavora con grande
alacrità sotto la direzione del signor Domenico
Albanello da Vicenza, istruito da me stesso per
tale scopo .
» Ora ecco alcune notizie che ricevo oggi da quel-
l'Osservatorio, le quali potranno interessare i let-
tori del suo giornale, e nel tempo stesso valgono
a rettificare alcune relazioni esagerate, pubblicate
ad occhio nudo la cometa di Pons nella costella-
zione della Balena . Per più notti si vedeva dalla
9 alle 10 e mezzo .
» Un'altra notizia molto consolante si è che ho
aperto un altro Osservatorio alla B oca, cittadella
della Repubblica Argentina, lungo la spiaggia del
Rio della Plata .
» Il direttore di quel Collegio, D . Bourlot, ac-
cettò con molto piacere questo incarico . Gli mandai
due termometri a massima ed a minima, Pluvio-
metro, Istruzioni sui temporali, l'Orzometro, una
Banderuola, e tra poco gli manderò un barometro
Fortin ; sono dietro a farci la correzione .
DoMENIco ALBANELLO . »
« Annunzio qui in fine con soddisfazione che vi ha
fondata speranza di stabilire tra non molto un'altra
stazione meteorologica nell' estrema Patagonia, a
Punta Arenas, presso il Capo Horn, dove gli stessi
Salesiani andranno tra breve a stabilire una mis-
sione .
Dall'Osservatorio di Moncalieri,
14 marzo 1884 .
P . F . D ENZA . »
tra noi su qualche fatto avvenuto in quelle lontane
regioni
« Montevideo,
Villa Colon, 15 febbraio .
» Le mando le osservazioni dello scorso gennaio
fatte in questo Osservatorio . Esse sono non poco
importanti pei grandi fenomeni, che ebbero luogo
nel mese suddetto, e di cui le riassumo le più im-
portanti .
» 1 . Durante tutto il mese contemplammo il
magnifico crepuscolo ,chesondigrals
osserva qui dovunque .
» 2 . Nel giorno 4 il mare si ritirò dal nostro
porto di circa 300 metri con sì grande violenza,
che gli alberi delle navi toccarono le acque . Non
vi furono vittime, salvo una persona che stava a
bagnarsi e che non fece in tempo a ritirarsi . Dieci
minuti prima che succedesse un tal fenomeno, che
fu creduto un maremoto, osservai con meraviglia
che l'ago magnetico aveva deviato verso ovest di
IL VESCOVO TITOLARE DI CAFARNAO
ed Ausiliare dell'Em.mo Alimonda .
Fin dal 13 dello scorso mese si sparse la no-
tizia che Sua Santità Leone XIII creava Vescovo
titolare di Cafarnao, e dava per ausiliare dell'E-
minentissimo Cardinale Alimonda, Arcivescovo di
Torino , il Teologo Giovanni Battista Bertagna ,
ultimamente Canonico e Vicario generale della
Diocesi d' Asti, ma per nascita, per istudio, per
domicilio , e per altri titoli appartenente all' Ar-
chidiocesi di Torino . La notizia fu ricevuta con
somma allegrezza da quanti hanno l'onore di cono-
scere le virtù ed i meriti dell'egregio ecclesiastico ;
ed il 24 dello stesso mese questa veniva rinnovata e-
confermata, avendolo Sua Santità preconizzato so-
lennemente nel Concistoro, tenuto in quel giorno .

2.2 Page 12

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Ben pochi Sacerdoti sono cotanto benemeriti
della Chiesa e in particolare dell' Archidiocesi di
Torino, quanto il Teologo Bertagna . Nato nel
1828 da ragguardevole famiglia di Castelnuovo
d'Asti, patria altresì del nostro D . Bosco, Mons .
Bertagna tra gli altri studii attese con predilezione
a coltivare la teologia morale nel Convitto di S .
Francesco d'Assisi in Torino, Istituto celeberrimo
e per lo scopo e per l' utilità sua, il quale ebbe
l'onore di essere stato assalito nel Gesuita Moderno
da Vincenzo Gioberti, nemico della Chiesa catto-
lica, e perciò dei Gesuiti . Egli fu pure come D .
Bosco allievo dell'illustre Sacerdote Giuseppe Ca-
fasso Rettore di quel Convitto, - e grande benefat-
tore del nostro Oratorio . Dopo la morte del Cafasso,
avvenuta nel 1860, fu nominato Rettore del Convitto
il canonico Eugenio Galletti, che poi morì Vescovo
di Alba, e Mons . Bertagna venne eletto Capo delle
Conferenze morali . In questo ufficio l'esimio Teo-
logo per circa 18 anni fu il maestro di tutti i
Sacerdoti di Torino , e di più altri delle vicine
Diocesi, i quali prima di mettersi ad esercitare il
sacro ministero nel tribunale di penitenza atten-
devano per due anni allo studio della morale pratica,
sotto la sua direzione , riguardandolo siccome un
oracolo nell'arte di guidare le anime negli ardui
sentieri della virtù . Alle sue lezioni accorrevano
non solo i preti novelli, ma i più esercitati ancora,
tutti ammirando la chiarezza di sua mente , la
profondità del suo sapere, e la facilità di sciogliere
i più scabrosi casi di coscienza .
Mons . Bertagna continuò, finchè gli fu permesso,
il suo insegnamento al Convitto, prima presso S .
Francesco d'Assisi, poscia presso il Santuario della
Consolata . Ma nel 1878, essendo stato disciolto il Con-
vitto dal compianto Mons . Lorenzo Gastaldi, Mons .
Savio, Vescovo d'Asti, buon conoscitore degli uo-
mini, chiamava il Bertagna in sua Diocesi e nomi-
navalo professore di Teologia morale e direttore
di Conferenza nel suo Seminario ; poco appresso fa-
cevalo suo Provicario generale e canonico della Cat-
tedrale . Morto Mons . Savio nel 1881, il dotto Teol .
ed intrepido Mons.AntoiSs,Vcaropitle,
lo scelse parimente per suo Provicario . Il nuovo Ve-
scovo d'Asti, Mons . Ronco, creò il Bertagna suo Vi-
cario generale ; e siccome per la sua pietà, prudenza
e dottrina egli era molto amato da tutta la dioce-
si astese, così il Clero di Torino, che non potè mai
dimenticarlo, disperava ormai di riaverlo .
Ma ciò non doveva essere ; e Sua Santità Le-
one XIlI , rimunerando le virtù e le fatiche di
Mons . Bertagna, e ridonandolo all'Archidiocesi to-
rinese , premiava ad un tempo l' esemplarissimo
suo Clero, il quale gli sarà per ciò doppiamente
riconoscente, e pel dono incomparabile dell' Emi-
nentissimo Arcivescovo, e per quello pure deside-
ratissimo di un maestro, o condiscepolo od amico,
datogli per Vescovo ausiliare .
Ci piace di segnalare qu i una circostanza , la
quale parve affatto provvidenziale, ed atta alle più
soavi ed utili riflessioni, ed é la seguente : -
La prima notizia della nomina del Teol . Bertagna
a Vescovo, e a Vescovo ausiliare in Torino . si
sparse nella 3' Domenica di Quaresima, quando i
Sacerdoti nella santa Messa leggevano nell'Offer-
torio queste parole del Salmo 18 : Justitiae Do-
mini rectae , laetificantes corda, et judicia ejus
dulciora super mel et favum : Le giustizie del Si-
gnore sono rette e rallegrano il cuore, e i suoi
giudizi sono più dolci del miele e del favo del miele .
Sappiamo che varii Sacerdoti, i quali in quel
mattino già conoscevano la grata notizia, nell'in-
contrarsi in queste divine parole, si sentirono com-
mossi sino alle lagrime, ed ammirarono la bontà
di Dio, che atterra e suscita, che affanna e che
consola .
Con permesso dell'Aut. Eccl . - FERRARI GI USEPPE gerente respons .
Tip. di San Vincenzo de' Paoli, Sampierdarena1384 .-
OPERE PUBBLICATE NEL MESE DI MARZO
dalla TIPOGRAFIA SALESIANA di Torino
LOMBARDO (P. Vincenzo dei predicatori) . Panegirico della
Sacra Sindone detto nella Metropolitana dì T o-
rino la Quaresima del 1884 e dedicato all'Em .mo
Cardinale Arcivescovo Gaetano Alìmonda - In-8'
gr. di pag . 20 ; ediz . elzeviriana . . L . 0 50
TREBBI (Sac . Giovanni) . La Desolata ; Parole recitate
a Spadarolo nel Venerdì Santo del 1867 ; - 1884 ;
pag . 48 su carta distinta
» 0 30
LETTURE CATTOLICHE
Pubblicazione mensuale-Prezzo annuo I. . 2 25 .
BOSCO (Sac . Giovanni) . Nuovi cenni sulla vita del gio-
vane Luigi Comollo, morto nel seminario di Chieri,
ammirato da tutti per le sue rare virtù (375) » 0 20
- Edizione elegante su carta orientale . » 0 5o
BIBLIOTECA DELLA GIOVENTÙ ITALIANA .
Pubblicazione mensuale-Prezzo annuo L. .6 .04L
BETTI (Salvatore) . La Illustre Italia ; Dialoghi - in-32'
di pag . 224, voi . 1° (183) . . . . » 0 60
POLO (Marco) . Il Milione ossia viaggi in Asia, in A
frica e nel Mar delle Indie descritti nel se--
colo XIII - 1884 ; ediz . 2a ; un vol . in-32° di
pag . 280 (50)
. » 0 80
MONTI (Vincenzo) . I Poemetti annotati dal Sacerdote
Dott . Giov . Francesia - 1884 ; ediz . 5z ; un vo.
lume in-32° di pag . 232 (24) . . . » 0 80
MAFFEI (Cav . Giuseppe) . Storia della letteratura italiana
dall' origine d, ila lingua fino ai tempi nostri ,
compendiata ad uso delle scuole - 1884 ; edi-
zione 6' ; un vol . in-32° di pag. 318 (1) » 0 70
SOAVE (Francesco) . Novelle Morali - 1884 ; ediz . 2 a ;
un vol . in-32° di pag 288 (111)
» 0 75
CESARI (Antonio) . Novelle - 1884 ; ediz . 6' ; un vo-
lume in-32° di pag . 214 (12) .
» 0 70
CATTERINA DA SIENA (S .) . Lettere scelte ed annotate
ad uso della gioventù - 1684 ; ediz . 2' ; un vo-
lume in-32' di pag. 424 (105)
» 0 80
ARIOSTO (Ludovico) . Le bellezze dell'O.rlandofuis
Episodi e stanze in acconcio alla gioventù stu-
diosa - 1884 ; ediz . 5 un vol . ii -32° dì pa-
gine 232 (?2)
» 0 741
CARO (Annibale) . Lettere scelte - 1884 ; ediz. 4° ;
2 vol . in-32 ° ai pag . 404 (50-00) . . » 1 0