sortò a coltivare con ardore lo spirito delle Conferenze,
ma di riguardare e promuovere come opera prediletta
il patronato dei giovani poveri ed abbandonati . Sic-
come poi da qualche tempo, mediante il concorso
dell'egregio Conte Carlo Cays , Don Bosco aveva
stabilite negli Oratorii di Torino le stesse Confe-
renze tra i giovani adulti, sotto il titolo di Con-
ferenze annesse, così ne diede relazione a quei Soci,
e li invogliò di praticare la stessa cosa tra i gio-
vani delle scuole serali della città di Roma . Que-
ste Conferenze tra la gioventù avevano lo scopo
di esercitarla per tempo nelle opere di carità verso
le famiglie più bisognose, e intanto con questo mezzo
indurle più facilmente ad inviare i proprii figliuoli
al catechismo .
Egli non tralasciò di visitare eziandio gli Ora-
torii festivi . A quest'uopo consacrò una domenica
intiera, che fu il 14 di marzo . Gli faceva da guida
il prelodato Marchese Patrizi . Nel mattino visitò
l'Oratorio , detto di Santa Maria della Quercia .
Raccolti nella spaziosa sacrestia erano circa 40 gio-
vanetti, che nel contegno e nella vivacità rasso-
migliavano molto ai biricchini di Torino . Messa,
Confessione e Comunione per chi era preparato ,
catechismo ed una breve istruzione erano le fun-
zioni, che avevano luogo per essi . Prestavano il
loro sacro ministero due Sacerdoti, l' uno confes-
sando, e l' altro assistendo . Alcuni membri della
Società di S . Vincenzo de'Paoli facevano il cate-
chismo e dirigevano le pratiche di pietà ; e il Mar-
chese Patrizi segnava i biglietti , che ciascun
giovanetto portava a casa ogni domenica . - Per di-
fetto di apposito locale quei fanciulli nel pomerig-
gio si recavano in un altro Oratorio detto di san.
Giovanni dei Fiorentini, e D . Bosco nell'ora com-
petente si trovò pure con essi . Non più 40, ma
ben 100 ne vide, che si divertivano lietamente lon-
tani dai pericoli e dall' immoralità . Mancava per
altro una cosa, ed era la istruzione religiosa e le
sacre funzioni , che non si tenevano punto , forse
perché non trovavasi un Sacerdote libero per que-
st'opera di carità ; quindi invece di Oratorio doveva
piuttosto chiamarsi ricreatorio .
Dopo essersi trattenuto alquanto con quei ra-
gazzi , che mostravano assai buone disposizioni ,
D . Bosco col nobile signore passò in Transtevere
a vederne un terzo, sotto il titolo dell' Assunta,
frequentato da circa ottanta giovani adulti . Questo
gli piacque assai . Un cortile spazioso ed acconcio
per qualsiasi divertimento, Chiesa vicina, giovani
adulti, canto e sacre funzioni gli presentarono al
vivo i nostri Oratorii di Torino . Provò eziandio
viva compiacenza nel vedere il Direttore, l'Abate
Biondi, ad istruire e interrogare i giovani, come
faceva egli pure con noi al mattino della domenica,
dopo il racconto della storia ecclesiastica .
Abbiamo creduto bene di narrare le visite fatte
da D . Bosco a cotali opere, poiché sappiamo che
vedendo praticato in Roma a favore dei giovinetti
quello stesso, che da 17 anni egli pure praticava
in Torino, si confermò vie maggiormente nel pro-
posito di proseguire l'opera sua, e cercare di per-
petuarla altresì col suffragio della Sede Apostolica .
Questo appunto essendo lo scopo principale, per
Cui era andato a Roma, egli procurò di avere l'u-
dienza dal glorioso Pio IX, di Santa Memoria, a
fine di comunicargli la sua idea e di averne gli
alti consigli . A questo effetto D . Bosco cominciò
a far visita all'Eminentissimo Cardinale Giacomo
Antonelli, Segretario di Stato, che il 28 febbraio
lo accolse con segni di grande bontà e gli diede
un'udienza di quasi due ore . Sua Eminenza si com-
piacque di discorrere delle Letture Cattoliche, della
Storia d'Italia, degli Oratorii festivi, dei giovani
della Casa e delle varie loro categorie ; passò indi
a parlare del Santo Padre, di sua fuga da Roma
nel 1848, della sua dimora a Gaeta, della nostra
offerta di 35 lire, e delle corone benedette, che
in segno di gradimento Pio IX ci aveva regalate .
In fine il Cardinale assicurò D . Bosco che lo a-
vrebbe annunziato a Sua Santità , e procuratagli
l'udienza privata ; e così fu . Di fatto la sera del-
l'otto di marzo egli riceveva una lettera del te-
nore seguente : - Si previene il Signor Abate
Bosco che Sua Santità si è degnata di ammetterlo
all'udienza domani, 9 di marzo, dalle ore undici e
tre quarti ad un'ora . -
Nel tempo fissato D . Bosco e il ch . Rua si tro-
varono nelle camere del Vaticano . Siccome que-
sta udienza riuscì di alta importanza pel nostro
Oratorio, così crediamo pregio dell' opera il nar-
rarne i particolari, che ricaviamo dalla citata Me-
moria .
Mentre stavano occupati in varii pensieri, suona
il campanello, e il Prelato fa loro cenno di avan-
zarsi e presentarsi a Pio IX . In quel momento
D . Bosco restò come confuso, ed ha dovuto farsi
una specie di violenza per non perdere l' equilibrio .
Coraggio, disse, andiamo . Rua lo segue, portando una
copia delle Letture Cattoliche . Entrano, fanno una
genuflessione nell' ingresso della sala del Papa ,
l'altra nella metà , e la terza ai suoi piedi . Ma
cessò quasi intieramente la loro apprensione, quando
videro nel Pontefice l' aspetto di un uomo il più
affabile, il più venerando e nel tempo stesso il più
bello, che possa dipingere un pittore . Non gli po-
terono baciare il piede , perché era seduto al ta-
volino ; gli baciarono la mano, e il chierico Rua,
memore della promessa fatta ai suoi compagni, la
baciò una volta per sé e una volta per essi . Al-
lora il Santo Padre fe' loro segno di alzarsi e met-
tersi davanti a lui . Conviene qui notare che nel-
l'annunziare D . Bosco al Papa fu letto male il suo
nome, perchè a vece di scrivere Bosco avevano
scritto Bosser ; perciò il Papa cominciò ad inter-
rogarlo così : - Voi siete Piemontese - Sì, San-
tità, sono Piemontese, e in questo momento provo
la più grande consolazione della mia vita, trovan-
domi ai piedi del Vicario di Gesù Cristo . - In
quale cosa vi occupate? -- Santità, io mi occupo
nella istruzione della gioventù e nelle Letture Cat-
toliche. - L'istruzione. della gioventù fu cosa u-
tile in tutti i tempi ; ma oggidì essa è più neces-
saria che mai . Vi é anche un'altro in Torino, che
si occupa dei giovani . -
« Qui D . Bosco si accorse che non . si era dato
giusto il suo nome, e in pari tempo il Papa
comprese altresì che egli non era Bosser, ma Bosco .
Allora prese un'aspetto assai più ilare , e gli di-
mandò più cose riguardanti ai giovani, ai chierici ,