vivono oggidì nella ignoranza delle cose più e-
senziali alla eterna salute, scorrazzano nei giorni
festivi per le vie e per le piazze senza porre nep-
pure il piede in Chiesa, e diventano facile preda
ai lupi crudeli, che li straziano nel corpo e nel-
l'anima? Per ragioni di prudenza non parliamo qui
di certe scuole e di certi istituti, in cui o non
si parla mai di Religione, o la si deride, o la
si bestemmia, o vi si nega persino la esistenza
di Dio e la immortalità dell'anima ; e toccando
delle sole officine, ohimè ! quanti poveri giova-
netti non si trovano mai in certe fabbriche , in
certi laboratorii, in certe botteghe, dove altro
non odono che orribili bestemmie ed infami di-
scorsi, dove da mane a sera ad altro non assi-
stono che a buffonate, a motteggi , a derisioni
contro la cattolica Religione , le sue pratiche, i
suoi ministri ! Ivi i miseri fanciulli quasi insen-
sibilmente crescono nemici di Dio e della Chiesa,
crescono nelle immoralità, crescono non già per la
famiglia ma per la prigione, crescono non per la
civile società ma per le sètte sovvertitrici della
medesima, crescono non pel Cielo ma per l'in-
ferno . In molte città d'Italia ragazzi da 12 a 15
anni sono già ascritti a società massoniche col
titolo di figli dell'avvenire, sono spesso raccolti
a segrete riunioni, e istruiti al disordine e sca-
tenati poscia nelle vie e nelle piazze a gridare
morte a chi merita vita , e vita a chi merita
morte . E tali giovani, bene spesso per colpa al-
trui, non sono essi in estrema o ben grave ne-
cessità spirituale ? Se fin dai teneri anni assor-
bono il veleno di principii empii e nefandi, se
s'imbevono la mente ed il cuore di esiziali er-
rori, e se s'inspirano al disprezzo e all'odio con-
tro la Chiesa, il Papa, i Sacerdoti, i Sacramenti,
sarà ancor egli moralmente possibile il chiamarli a
retti consigli in età più - avanzata, e salvarli nel
tempo e nella eternità? Imbecille chi s'illude, e
intanto non si scuote alla vista di tanto pericolo
dei suoi piccoli fratelli .
Or quali mezzi si richiedono per sovvenire a
tali bisogni, ad allontanare o scemare almeno co-
tali disastri? Fra gli altri e siccome il più effi-
cace si richiede il fondare Ospizi, dove i fanciulli,
almeno i più abbandonati e pericolanti , possano
trovare col ricovero il pane del corpo e quello
dell'anima ; si richiede l'aprire e sostenere Case
di beneficenza, laboratorii, colonie agricole, dove
i giovani operai possano imparare un'arte od un
mestiere senza porre a cimento la loro fede e i
loro costumi, senza doversi sentire a rintronare
le orecchie da empi ed immorali discorsi, senza
essere costretti a lavorare di festa, senza dover
insomma ricevere in sì tenera età dai padroni, dai
capi, dai compagni lezioni scellerate di nefandi
delitti ; si richiede l'impiantare scuole Cattoliche,
Collegi, Oratorii festivi , giardini di ricreazione
e simili, dove la gioventù sia bellamente attirata,
e insieme colla istruzione profana, richiesta dalla
esigenza dei tempi, apprenda pure quella sapienza
celeste, senza di cui non vi è salute . - Ma tali
Opere non sono possibili senza il concorso della
carità ; quindi che ne segue ? Ne segue che quelli,
i quali possedono beni di fortuna, sieno grave-
mente obbligati a consecrarne almeno una parte
per promuovere, per sostenere, per ingrandire
queste opere salutari, queste case di rifugio, che,
come l'arca noetica, salvino tante anime incaute,
minacciate da un orrendo diluvio di errori e di
perverso massime, e ci conservino e formino uo-
mini savi, i quali ci diano col tempo una nuova
generazione e facciano rifiorire nelle famiglie e
nella civile società quelle virtù, senza delle quali
il mondo ritornerà quale selva di bestie frementi,
che si mordono a vicenda e si divorano , come
già al tempo del paganesimo .
Adunque, se, giusta la sentenza dei più sapienti
maestri di morale cattolica, nelle pressanti ne-
cessità spirituali del prossimo siamo, sotto pena
di peccato mortale , obbligati per legge naturale
e divina ad erogare per lo meno, non solo il su-
perfluo ma ancora il necessario allo stato ; se oggidì
per causa della sfrenata licenza, per la baldanza dei
malvagi, per gli sforzi degli eretici, per la col-
pevole trascuratezza dei genitori , per la oscena
ed empia colluvie di libri, di giornali, e di pub-
blicazioni di ogni fatta , tantissima incauta gio-
ventù trovasi esposta ad evidente pericolo di dan-
nazione , qualora la carità dei fedeli non ve la
strappi per tempo e la metta al sicuro, noi par-
lando o scrivendo della limosina non crediamo
punto di aver spinto le cose oltre al dovere . In-
fatti non abbiamo neppure detto di elargire il
necessario al proprio grado , ma solamente insi-
stito nel dare il superfluo .
Testimoni ; oculari della perdita irreparabile
di tanta povera gioventù, sventurata di vivere in
così iniqui tempi ; convinti che per migliaia e
migliaia di giovanetti non vi è quasi più altro
scampo di salute, fuorchè l'essere raccolti sotto le
ali della Religione, ed istruiti, educati, addestrati
abilmente alle lotte della vita, alle battaglie della
fede ; persuasi che ciò non si può fare senza la
beneficenza dei possidenti ; consapevoli che la mag-
gior parte di questi, sebbene Cattolici, non sono
punto istruiti sul dovere di fare limosina, e che
quindi o non la fanno punto, o non la fanno nella
dovuta misura ; ammaestrati dalla dolorosa espe-
rienza che per mancanza della loro carità non solo
bisogna rinunziare al pensiero di fondare Case ,
Ospizi, scuole e laboratorii, e via dicendo, ma è
d' uopo restringere , e chiudere i già fondati , e
lasciare od anche ricacciare nelle ingorde fauci
dei lupi rapaci tanti amabili agnelli di Gesù Cri-
sto, tanti fanciulli di bellissime speranze (1), oh
no, noi non cesseremo mai dal gridare a tutti e
dappertutto : Quod superest, date eleemosynam ;
se no, Iddio vi domanderà conto di tante anime,
che si saranno perdute per la vostra tenacità scon-
sigliata . Al vedere i tanti malanni morali , che
oggidì affliggono il mondo ; al vedere ogni anno
diradarsi le file dei Sacerdoti di Dio, sia perchè
i giovanetti di signorile o civil condizione , per
(1) Sappiamo che un Superiore di Case di beneficenza
lo scorso inverno dovette girare mezza Italia e parte della
Francia, in cerca di limosine per non dover chiudere
alcuni suoi Istituti e non mettere sulla via i giovanetti
ricoverati .