infernale di costoro giova sapere che , ad
annunziare l'empio loro periodico, non solo
mandano a decine gli strilloni a gridare
per le vie « Gesù Cristo a cinque cente-
simi », non solo stampano su appositi fogli
il nome Santissimo, e poi lo impastano sui
muri, ma con inchiostro indelebile e a grandi
caratteri lo imprimono sul pavimento dei
portici della città, per costringere i passeg-
gieri a calpestarlo coi piedi!
Sciagurata una tal libertà, la quale in un
paese cattolico, sotto una Monarchia catto-
lica, con uno Statuto cattolico, permette a
penne vendute d'insultare in siffatto modo il
Figliuolo di Dio, il Creatore dell'Universo,
il Redentore del mondo, che per amor degli
uomini lasciossi appendere ad una croce ,
vi stette tre ore inchiodato, versò tutto il suo
Sangue, spirando fra indicibili dolori, e fra
il lutto del Cielo e della terra! Sciagurata una
tal libertà, che lascia impunemente oltrag-
giare Colui, che è la delizia degli Angeli, la
gioia dei Santi, il conforto dei Martiri, l'a-
more e l'oggetto dell'adorazione di 200 e più
milioni di Cattolici, e di molti eretici ancora
e scismatici di buona fede! Sciagurata una
tal libertà, sconosciuta non pure fra i Pro-
testanti, ma fra i Turchi medesimi . In que-
sti ultimi giorni ben si seppe limitare que-
sta libertà anche tra noi , e impedire la
stampa d'insultare un potente Sovrano vi-
cino ; nel corso di una settimana furono se-
questrati oltre a 140 giornali insolenti . Or
bene, perchè non si adopra almeno un egual
sistema, una egual misura, per impedire ol-
traggi al Re del Cielo e della terra?
tempi passati, così la turano e la tureranno ai nemici
presenti e futuri . Eguali tesori di sapienza apologetica,
secondo i bisogni dei tempi che successero, ci forniscono
il Bossuet, il Bergier, il Card . Gerdil, i PP . Moniglia e
Valsecchi, il Balmes , il Ventura , il Wiseman , il Per-
rone, il Manning, il Lacordaire, il Donoso Cortes, il Ni-
colas, Mons . Pie, l'Alimonda, il Gatti , il Ghiringhello,
l' Albéri, e via dicendo . Se a questo coro di grandi ag-
giungiamo tutti gli eruditi in ogni altro ramo dello sci-
bile umano, i quali si piegarono riverenti a Cristo Dio,
ne professarono con amore la religione, lo adorarono in
vita, lo invocarono in morte, che cosa mai ci dovranno
sembrare quei saccentuzzi del giorno d' oggi , che altro
non sanno fare, fuorchè imbrattare i loro fogli con lor-
dure razzolate qua e colà, e spargerle per le vie e per le
paizermodpchiafmt?Senosch
empietà è sempre male, che lo scandalo è sempre no-
civo, che l'inganno è sempre facile, noi dovremmo ri-
derci di loro . Uomini di ben altra possa tentarono già
in passato di dare, come si dice, la scalata al Cielo, e
dal primo all'ultimo furono dalla mano di Dio fulminati
e dispersi . « Io sono stanco, diceva l'empio Voltaire, di
udire che bastarono 12 uomini per fondare la Religione
di Gesù Cristo, e voglio far vedere che un uomo solo ba-
sta a distruggerla in 20 anni . » Vent'anni dopo, Vol-
taire moriva da disperato, e un secolo dopo la morte di
quell' empio la Religione non solo non è distrutta, ma
trionfa dappertutto e a malgrado di tutti gli sforzi dei
suoi nemici essa trionferà sino alla fine del mondo : Por-
tae inferi non praevalebunt .
Ma a che giovano i nostri sospiri? I no-
stri lamenti a che valgono? A lavare tanta
iniquità, non lagrime, ma opere ci vogliono .
Grandi delitti richiedono più grandi virtù ;
un odio satanico, un serafico amore .
Anzitutto è d'uopo professare più alta-
mente e colla voce e cogli scritti che Gesù
Cristo non è solamente un grand'uomo, un
filosofo, un filantropo, un umanitario, come
per somma grazia certi increduli e razionali-
sti lo dicono, ma che è vero Dio ; è d'uopo
professare e inculcare che Egli, prima che
prendesse umane spoglie e si desse visibile
quaggiù, già esisteva qual Verbo, qual Fi-
gliuolo di Dio, anzi era ed è ab eterno e-
guale al Padre ed allo Spirito Santo, con
essi Creatore degli Angeli, Creatore del
Cielo e della terra, Creatore della stessa sua
Genitrice Maria, Vergine sempre ed Imma-
colata . Dio lo, dissero i profeti, che da Lui
irradiati tanti secoli innanzi ne annunzia-
rono la venuta in sulla terra ; Dio lo cre-
dettero gli uomini dell'antico Patto, sospi-
rando che Ei rompesse i Cieli e ne scendesse
a rallegrarli col suo divino aspetto ; Dio lo
chiarirono i miracoli da Lui operati, gli in-
fermi guariti, i morti risorti alla sua parola
onnipotente ; Dio lo proclamarono i Giudei
medesimi amici e nemici, quelli coll'ab-
bracciarne la religione, questi col dannarlo
a morte, sotto il mendicato pretesto che Ei
facevasi Dio ; Dio lo gridarono gli stessi
soldati Romani, che per ordine di Pilato,
messolo in croce, avevano assistito al suo
estremo supplizio ; Dio lo dimostrarono l'o-
scurarsi del sole, il tremar della terra, il
piangere di tutta la natura, come sulla tomba
del suo divino Autore ; Dio lo predicarono
da un capo all'altro della terra gli Apostoli,
operando col nome suo non mai visti nè
uditi prodigi, e dando tutti la vita in con-
ferma di questa verità essenziale ; Dio lo
riconobbe il mondo pagano, che a Lui ra-
pidamente si diede, abbandonando gli ado-
rati idoli, rovesciandone gli altari , di-
struggendone i templi, e sulle loro rovine
piantando e adorando la Croce ; Dio lo con-
fessarono in ogni tempo sulle craticole in-
fuocate, tra le fauci delle fiere, sulla punta
delle spade milioni di martiri di ogni età
sesso e condizione, morendo con giubilo e
gridando : Gesù Cristo é Dio : Lui adoriamo :
con Lui regneremo in eterno . Dio lo osse-
quiarono le menti più colte, i guerrieri più
prodi, i Signori ed i Monarchi più potenti .
Dio lo mostra ancora la sua religione, la
sua Chiesa, combattuta sempre e vinta non
mai . Dio finalmente lo manifesta l' amore