Rio della Plata . Tutto venne distrutto, e nel 1598
se ne cercarono invano le traccie .
Si ritentò altra volta di costrurre in questo
medesimo luogo un altro paesello, ma ebbe una
fine non meno spaventevole del precedente . In
conseguenza di che quel porto conserva ancora
adesso il nome di Porto Carestia, porto della fame .
Solo riebbe un po' di rinomanza quando i capi-
tani inglesi King e Fitz-Roy, ai quali si deve
l'idrografia dello stretto di Magellano, vi stabili-
rono il loro Osservatorio ; e poi anche per lo strano
uffizio di posta che vi stabilirono, poiché alla loro
partenza lasciarono una cassetta inchiodata ad
un albero coll' iscrizione Post Office ( uffizio
della posta) . I bastimenti che dovevano passare
per di là erano invitati a lasciarvi le loro lettere
ed a prendere quelle dirette ai paesi, vicini alla
loro destinazione . Questa specie di uffizio postale
funzionò, finché, costrutto lo stabilimento dì Punta
Arena, i viaggiatori ebbero comodità di impostare
le loro lettere con maggior sicurezza .
Questi luoghi finora negletti ora attirano gli
sguardi del Signore . Pare che per essi la sua
misericordia voglia prendere posto assoluto sulla
giustizia . Se i vari tentativi antichi non riusci-
rono, speriamo che abbiano da riuscire questi ul-
timi che si stanno ora tentando ; e che quella croce,
la quale sorge sulla guglia della Chiesetta di Punta
Arena possa chiamare gli abitanti selvaggi delle pros-
sime regioni alla conoscenza del vero Dio . Gesù
che Sacramentato vive nascosto in quel taberna-
colo, forse il più australe che esista nel globo,
voglia muoversi a compassione di quei selvaggi .
E Voi, Signore, aprite sempre più le braccia della
vostra misericordia . Conducete in quel luogo i
vostri Missionari , che attirino essi a sé la gio-
ventù indigena, e possano da quel luogo portare
la vostra legge, il fuoco del divino amore, la luce
della verità nelle sterminate lande deserte di quel-
l'estrema parte della Patagonia .
L'EDUCAZIONE DELL'OPERAIO
PER MEZZO DELLA BUONA STAMPA
Il S . Padre Leone XIII, come vedemmo nell'ammi-
rabile sua Enciclica all'Episcopato Italiano, confor-
tando a « premunire con gran diligenza gli animi delle
moltitudini, e ad avvalorarli con ogni mezzo di difesa,
affinchè non venga loro rapito il più prezioso dei te-
sori, la fede cattolica », tra i mezzi che « col più vivo
calore » suggerisce, raccomanda particolarmente il mol-
tiplicare le società dei giovani e degli artisti e la dif-
fusione della buona stampa, dandone le ragioni .
Quelle verità, che il Padre di tutti i Fedeli inculca,
ricevono la loro riprova, terribile riprova, dall'ope-
rosità colla quale i tristi cercano con ogni mezzo d'im-
padronirsi della gioventù e dell'operaio . per trarli ne'
lacci delle sétte, e servirsene ai loro disegni di di-
struzione, contro ogni idea religiosa e morale . La
Civiltà Cattolica, che è senza dubbio il primo dei pe-
riodici italiani, encomiando il Giuseppino del Prof. Tito
Armellini, letture dirette agli artigiani romani e de-
dicate a S . E . Revma Monsignor D . Domenico Iacobini,
scriveva su quest'argomento
« L'operaio è il terrore e la speranza dell'odierna
società. Se l'operaio verrà educato col principio del
liberalismo, esso per logica necessità sarà socialista e
comunista ; e siccome è la classe la più numerosa,
essendo in essa compresi tutti i non abbienti, per
poco che quest'educazione s'universalizzi, il socialismo
e comunismo dovrà essere necessariamente il termine
al quale sarà condotta la società . Per la contraria
ragione, so l'operaio sarà educato cattolicamente, e
questa educazione si renda in qualche modo generale
e stabile, il pericolo dell'uno e dell'altro disastro sarà
certamente scongiurato . Or ecco uno dei principali o-
bietti dello zelo cattolico .
« L'educazione cristiana dell'operaio, la quale perchè
riesca al fine desiderato, è da promuovere con isforzi
congiunti, e per via d'associazioni, come in più luo-
ghi s'è incominciato a fare, e specialmente in Roma
colla Primaria associazione di carità reciproca . »
E, noi aggiungiamo l'Unione Cattolica Operaia di To-
rino, che conta 19 sezioni con oltre a 2300 soci .
Assai ci gole l'animo poi pensando clio il nostro Ora-
torio di Torino ed il suo Fondatore fin dal 1841 la-
vorano a questo fine, sia col raccogliere la gioventù
abbandonata, sia con l'istituire officine , nelle quali
dando pane e lavoro a poveri giovani, educa il loro
cuore alle cristiane virtù, e sia finalmente diffondendo
la buona stampa con libri riguardanti la gioventù ;
nonchè l'educazione dell'operaio .
Nel 1845, Don Bosco cominciò le così dette scuole
serali, che per la loro grande utilità vennero ben
presto attivate in più altri luoghi del nostro paese,
ed oggi largamente promosse e sparse per tutta l'I-
talia ; benefizio veramente insigne per gli operai elte
le frequentavano, imperocchè senza di un tale prov-
vedimento, dovendo essi tutto il giorno lavorare per
guadagnarsi il vitto, sarebbero rimasti analfabeti per
tutta la vita (V . Bollettino, anno III, N' 5, pag . 7) .
Scrisse in seguito opere acconce alla loro istruzione,
quale il Sistema Metrico decimale, le Storie Sacra,
Ecclesiastica e d'Italia, e non bastando fondò le Let-
ture Cattoliche, tra le quali pubblicò l'Artigiano se-
condo il Vangelo, la Forza della buona educazione,
libro che rivela quanta fosse la cura e quanto ardente
l'affetto, elce D. Bosco fin da quei tempi nutriva per
questa classe sociale, libro che dovrebbe diffondersi gran-
demente fra la gioventù operaia, in un colla bellissima
ed utilissima Vita di S . Giuseppe dello stesso autore .
Molti altri libretti pubblicammo in seguito, non-
chè operette musicali, quali il Ciabattino contento del
suo stato del Teol . Cagliero, Giovanni il Fabro del
Maestro Giovanni De-Vecchi, canti che nobilitando
il lavoro, rinforzano nell' operaio il sentimento della
propria dignità nello stesso lavoro .
In questi ultimi anni, dietro suggerimento di un
buon operaio delle officine della ferrovia di Torino, ripub-
blicammo la Vita di Gesù Cristo del Massini, in mancanza
di una scritta appositamente perglioperai, dacchè, come
scrisse altrove (Chiesa e Civiltà) il S . Padre Leone XIII,
Gesù in quella che è divino e perfettissimo esemplare
è insieme il più comprensivo, perchè si porge Mae-
stro in tutte le condizioni della vita, ed essendo che
la grande parte degli uomini si compone di poveri e
di operai, che nel sudore della fronte hanno da sten-
tare il pane, e giungono appena col lavoro a strap-
parlo scarso ed insufficiente a se ed alla famiglia, così
tutto al caso di costoro Gesù nasce poveramente e povera-
mente conduce la vita all'officina paterna, attendendo
ai modesti lavori del fabbro . Pubblicammo finalmente
la vita del Fabbro di Nazaret, il più grande ed il più
santo operaio, che mai sia stato in terra, quindi loro
modello compito, giusto, perfetto . All'apparire di que-
sto libro l' oculatissima Unità Cattolica, riconoscen-
done l'opportunità ed il merito, ne fece il così detto
articolo di fondo seguente .
« Un libro quant'altro mai utile, e ai tempi che,