abbattere, se fosse possibile, la Religione del Cri-
sto . Inutili sforzi ! chè essa nella sua autorità,
nei suoi domini, nella sua morale e dottrina si
starà immobile, quale scoglio in mezzo all' infu-
riare di tempestoso mare . La si volle dai Tiranni
affogata nel sangue , e dal sangue germogliò più
ubertosa la messe : la si volle dagli Eretici com-
battuta nella dottrina, e più fulgida ne emerse la
verità : la si vuole ora avvilire, perseguitare da-
gli Empii, colla molta libertà di tutto dissacrare,
scristianizzare , bestemmiare colle parole , cogli
scritti, colle opere, ed essa apparisce più bella,
più forte, divina . Sicché dai perversi libri nulla
ha da paventare la Religione di G . C . : il timore,
e ben grave, è per noi che deboli ed infermi cor- i
riamo pericolo di soccombere agli assalti che ci
si preparano dagli Empii, mercé la stampa e dif-
fusione di tanti libri irreligiosi, inverecondi, cor-
rompitori . Deh , dunque , più che alla vista del
serpente che mordendo avvelena e dà morte, ri-
fuggiamo dalla lettura de' tristi libri : a ciò fare
ci persuade e ci obbliga
in ossequio di lei è sommesso l' intelletto, ma è
riluttante ; insomma credono ancora, ma é vacil-
lante la loro fede . Quindi sendoché la morale sie-
gue la santità della fede, questa esitante, é uopo
che quella crolli ; ed ecco per la cattiva lettura
in uno pervertita la mente, guasto il cuore, cor-
rotto il costume . Ma sia pure che non sempre né
in tutti tuttociò accada ; pure il lettore di tali li-
bri sarà sempre reo di violato dettame di ragione,
il quale come comanda a ciascuno di non dar causa
a tristi effetti che ne derivano, così gli vieta di
esporsi al pericolo di incorrerli : è reo di suici-
dio sì chi col coltello si dà la morte, come chi
collo stesso coltello s'attenti alla vita . A tali ri-
flessi con qual cuore passare le molte ore del
giorno e della notte scorrendo tali libri ? Ridere,
sghignazzare , bestemmiare , e intanto macchiare
di colpa l' anima , ferirla gravemente, cagionarle
la morte eterna ! Quale dissennatezza, qual cru-
deltà !
II . - Gli Esempi .
I. - La Ragione .
L'istinto naturale detta agli animali di scher-
mirsi dai lacci loro tesi, star guardinghi sugli
inganni temuti, assicurarsi il ricovero nelle tane,
darsi alla fuga, al sopravvenire del cacciatore . Più
che l'istinto negli animali é nell'uomo lo spirito
ragionevole : or che suggerisce esso mai a cia-
scuno degli uomini ? Che vigili onde allontanare
da se ogni pericolo, che incontrandolo, potrebbe
arrecargli dei danni ; molto più quando si tratti
di danni di anima, di mente , di cuore . Ora chi
può dubitare, che s'incorrano questi e maggiori
danni per la lettura di libri tristi ? Ad eccezione
degli uomini di Chiesa, ai quali incombe l'obbligo
(1 'istruirsi sulle discipline teologiche e morali ;
tra i laici ben pochi sono istrutti della dottrina
della Religione da potere facilmente discernere il
vero dal falso, scoprire le astuzie e le frodi degli
empii scrittori, usi ad inorpellare l'errore sotto
le mentite forme della verità : il comune degli
uomini non ha maggior cognizione delle cose di
religione , oltre quella che apprese nell'infanzia
dal Catechismo . E con sì scarsa dose di cogni-
zioni religiose si potranno leggere senza pericolo
di perversione, libri che presentano l'errore su
coppe d'oro, ossia scaltramente insinuato nei ro-
manzi, nelle novelle , nelle poesie, nei drammi ;
colorito, abbellito, profumato colla forbitezza dello
stile, coll'eleganza della lingua, colla vivacità del
concetto? Potranno leggere impunemente cotali li-
bri quei giovincelli di sì poco studio, di cervello
balzano, di libera vita? Lo potranno quelle giova-
nette distemperate nel lusso, nei passatempi, ne-
gli amori ? quelle donne sì rare alle chiese ed ai
Sacramenti, e sì frequenti ai teatri , alle conver-
sazioni ? quegli uomini sì saggi per le cose della
terra e sì trascurati per quelle del Cielo? - Mai
no : non avverrà che cotali lettori rimangano im-
muni dagli effetti dei cattivi libri : gli errori
quivi sparsi non distruggono in un punto in essi
la fede, ma ne annebbiano la luce ; non annien-
tano la sua certezza, ma la cospargono di dubbii ;
Questi ancora conformano la triste -verità, che
i libri perversi apportano danni esiziali alla mente
e al cuore dei leggitori . Siane prova la terribile
caduta, che dall'alto della loro dottrina e santità
precipitò nell'obbrobrio di vergognosi errori in-
signi Personaggi . Ci si presenta un Eutiche, che
difensore invitto della Fede, per la lettura degli
scritti di un Manicheo, si cangia in un capo d'in-
numerabili eretici : un Bardassane di Siria nella
Mesopotamia, che convertito alla fede , e poi ri-
pieno di pietà e di zelo, sostenitore invitto colla
voce e cogli scritti della Religione di Cristo, per
la lettura dei libri dell'eresiarca Valentino, ne
adottò gli errori, e ne aggiunse dei nuovi . E Giu-
liano d' Alicarnasso per qual motivo mancò alla
fede? e Avito Prete e Bolincevo, per qual motivo di-
vennero eretici se non perla lettura l'uno delle opere
di Origene e l'altro per quelle di Melantone? E poi i
libri dei Priscillianisti non corruppero la Spagna ed
il Portogallo ? quelli di Wicleffo non infettarono la
Boemia ? Qual ruina non cagionarono nel secolo
XVI le dottrine di Lutero disseminate nella Ger-
mania : nel secolo XVIII quelle degli Enciclopedisti
nella Francia : nel secolo XIX quelle degli incre-
duli, dei massoni nell'Italia, dirò meglio in tutta
l'Europa ! Or se crollano le salde colonne, che
sarà delle fragili canne ? Però d'onde mai deriva
quella rabbia infernale che divora gli eretici e i
libertini di stampare , di diffondere libri sparsi
di errori, di menzogne, di calunnie , d' empietà ;
se non dalla persuasione, che o più presto o più
tardi, quali sono i libri, tali pure addiverranno i
leggitori, cristiani o miscredenti, onesti o inve-
recondi, religiosi od empii ? Del resto pei libri
pericolosi si perverte non solo la mente e si
perde la fede, ma si corrompe pure il cuore, vi-
zìando il costume . Non mancano su di ciò esempi
antichi, sopravanzano in conferma i recenti, sui
quali fia meglio distendere un denso velo, che
ricopra ai nostri occhi lo spettacolo luttuoso di
tante sacrileghe empietà e di tanti crudeli delitti .
La zizzania non produsse mai il frumento .