volessero limitarsi ad esprimere nel corpo della
medesima le cose confidenziali, e quelle che riguar-
dano, a mo'd'esempio, l'accettazione di persone
nell'Istituto, preghiere da farsi, relazioni di gra-
zie ricevute, limosine, offerte , quello insomma
che spetta più da vicino alla sua persona ; e poi
scrivere le altre commissioni in altrettanti bi-
glietti distinti, secondo la diversità dcgli oggetti,
colla data del tempo e del luogo, col proprio nome
e cognome, ed unirveli, avvertendo però di notare
sopra il biglietto : Tipografia se la commissione é
per stampa ; Libreria se per libri, letture catto-
liche, biblioteca della gioventù italiana , imagini
e medaglie ; Direzione del Bollettino se per di-
plomi da Cooperatore e per Bollettini ; Prefetto
di Sacrestia se per tridui, novene nel Santuario di
M aria Ausiliatrice, o per farsi ascrivere nell' Ar-
ciconfraternita dei suoi divoti ; Prefetto della
Casa se per pagamento di pensione, e così del
resto , secondo il bisogno . Avuti questi biglietti
nella sua lettera , il Superiore li distribuirà nel
tempo stesso ai diversi Uffizi cui appartengono ,
i quali poi ciascuno alla sua volta potranno ese-
guirne la commissione molto più speditamente .
STORIA DELL'ORATORIO DI S . FRANCESCO DI SALES
CAPO XIV .
Regolamento per l'Oratorio -- Gli uffiziali --- La
Compagnia di S . Luigi - Sue regole -- Le sei
domeniche - Prima visita di Monsignor Fran-
zoni - I preparamenti .
Fissate le sue tende in Valdocco, D . Bosco
volse l' animo a promuovere vie maggiormente
nell'Oratorio l'unità di spirito, di disciplina e di
direzione . Pertanto sul .principio del 1847, dopo
di aver organizzate le scuole serali , come di-
cemmo, egli si diede a compilare un Regolamento,
e in capo a poche settimane lo ebbe finito . In
esso espose quello, che tradizionalmente già si
praticava nell' Oratorio ; designò varii uffizi da
compiersi in Chiesa, in ricreazione e nelle scuole ;
e stabilì norme opportune per ciascuno dei me-
desimi . Questo Regolamento stato poscia, secondo
i bisogni, riveduto e perfezionato, venne dato alle
stampe . Esso è diviso in tre parti . La prima
tratta dello scopo degli Oratorii festivi, dei varii
impieghi e rispettive regole ; la seconda contiene
le opere di pietà da praticarsi dai giovanetti , e
il modo onde questi devono portarsi in Chiesa e
fuori ; la terza si occupa delle scuole diurne e sc-
ralì , e porge generali avvertenze utilissime al-
l'uopo . Fin da principio parecchi Vescovi e Par-
roci, essendone venuti a cognizione, ne fecero di-
manda per introdurre gli Oratorii nelle proprie
diocesi e parrocchie, e ordinarli collo stesso me-
todo che il nostro, per quanto era loro possibile .
Definiti i principali uffizi colle speciali loro at-
tribuzioni, D . Bosco li affidò a quelli di noi, che
per buona condotta ed assennatezza gli parvero
più abili a disimpegnarli, creandoli, per così dire,
suoi uffiziali od aiutanti di campo . Siccome egli
soleva lasciarli risponsabili dell'impiego loro af-
fidato , limitando l' opera sua ad invigilare che
ciascuno facesse il proprio dovere, così ognuno si
dava grande sollecitudine per conoscere ed ese-
guire la parte sua nel miglior modo che dato gli
fosse . Per questa guisa le cose dell'Oratorio pre-
sero ad ordinarsi con molto profitto dei giova-
netti , ed anche con grande sollievo dello stesso
nostro Direttore, il quale poi soleva ogni setti-
mana raccogliere a sé dintorno i suoi uffiziali ,
e da esperto generale li animava con fervorose
parole a rimanere fedeli e saldi al loro posto, sug-
gerendo le cose da farsi o da fuggirsi per lavo-
rare con buona riuscita . Talora dava loro qualche
premiuzzo, una divota immagine, un libretto e si-
mili , terminando sempre coll' additare loro la
bella corona che li attendeva in Cielo . Queste pa-
role , e questi atti di confidenza erano di effica-
cissimo stimolo , e di rado avveniva che , o per
negligenza o per mala condotta , si dovesse dis-
pensare qualcuno dal proprio ufficio, e privarlo
del suo grado .
Dopo aver gettate le basi organiche per pro-
muovere e conservare l'unità di amministrazione,
era mestieri di dare eccitamento alla pietà con
qualche pratica stabile ed uniforme ; e D . Bosco
penso di instituire la Compagnia di S . Luigi
Gonzaga, allo scopo d' impegnare i giovani a pra-
ticare le virtù che furono in questo santo più lu-
minose, e così avviarli ad una vita morigerata e
pia . Per la qual cosa egli studiò e compose al-
cune poche , ma sugose regole , che gli sembra-
rono più adattate per noi . Presentatele poscia al-
l' Arcivescovo , questi le esaminò , le fece anche
esaminare da altri , e in fine le approvò in data
dell'undici di Aprile di quell'anno medesimo . Le
regole sono le seguenti
1 ° Siccome S . Luigi fu modello di buon esem-
pio, così tutti quelli, che desiderano di farsi ascri-
vere nella sua Compagnia , devono adoperarsi ad
evitare quanto può cagionare scandalo, anzi pro-
curare di dare buon esempio in ogni cosa, ma spe-
cialmente nell'esatta osservanza dei doveri di un
buon Cristiano . S . Luigi fin da fanciullo fu così
esatto nell'adempimento di ogni suo dovere, così
amante degli esercizi di pietà, e così divoto, che
quando andava in chiesa, la gente correva per os-
servarne la modestia ed il raccoglimento .
2° Ogni quindici giorni ciascun Confratello
procurerà di accostarsi alla S . Confessione e Comu-
nione , ed anche con più . frequenza , special-
mente nelle maggiori solennità . Queste sono le
armi con cui si porta compiuta vittoria contro il
demonio . S . Luigi ancor giovinetto si accostava
a questi Sacramenti ogni otto giorni, e divenuto
alquanto grandicello, con maggior frequenza . Chi
per qualche motivo non potesse adempire questa
condizione, col consiglio del Direttore della Com-
pagnia potrà mutarla in altra pratica di pietà . Si
esortano inoltre gli ascritti a frequentare i Sa-
cramenti , e assistere alle sacre funzioni nella
propria loro Cappella per edificazione dei com-
pagni .