BS 1930s|1935|Bollettino Salesiano Luglio 1935

BOLLETTINO SALESIANO

ANNO LIX NUMERO 7 - LUGLIO 1935 - (XIII)

PERIODICO MENSILE PER I COOPERATORI DELLE OPERE E MISSIONI DI SAN GIOVANNI BOSCO

Sommario: La nostra copertina. - Sotto la cupola dell'Ausiliatrice. Fervore di opere, trionfi di gloria. - Dalle nostre Missioni.- L'Oratorio di Don Bosco. - Crociata Missionaria. - Per intercessione di Maria SS. Ausiliatrice e di San Giovanni Bosco. - Echi delle feste per la Canonizzazione di Don Bosco. -- Necrologio. Lettera di Don Giulivo ai Giovani.

La nostra copertina.

Anche la copertina del Bollettino vuol concorrere nella propaganda per l'ampliamento della Basilica di Maria Ausiliatrice, richiamando mensilmente l'attenzione dei nostri Cooperatori e delle nostre Cooperatrici sul magnifico progetto che attende la sua prossima e completa realizzazione. Don Bosco Santo par che lo contempli con visibile soddisfazione e ne voglia affrettare l'attuazione con quella stessa fede e quella stessa preoccupazione che nel 1864 lo decideva a gettarne le basi, mentre la cassa dell'Oratorio era assolutamente vuota ed il suo misero borsellino conteneva appena quaranta centesimi. «Prova certamente un cattolico grande consolazione -- scriveva infatti nella prima circolare inviata in Italia per la costruzione del tempio - quando gli occorre di vedere gran numero di fedeli radunati nella Casa di Dio; ma è poi cagione di sensibile rincrescimento qualora i fedeli, accorrendo alle sacre funzioni, dovessero esserne esclusi per mancanza di posto. Questo è appunto quello di cui debbo io stesso essere dolente spettatore ».

E noi sappiamo che, pur essendo così povero, quando si rivolse all'ing. Spezia per avere il disegno della Chiesa ch'egli aveva sognato e che voleva monumento di gratitudine alla Vergine Santa e centro della nuova divozione all'Ausiliatrice, non gli fece più calda raccomandazione di questa: ch'essa fosse tanto vasta da accogliere gran numero di divoti e rendere l'onore dovuto all'augusta Regina del Cielo.

il nuovo progetto di ampliamento segue le aspirazioni del Santo col proposito di offrire ai fedeli che frequentano la Basilica ed ai pellegrini, che vi accorrono omai da ogni parte del mondo, la massima comodità di adempiere alle pratiche di pietà e di appagare la loro divozione verso Maria SS. Ausiliatrice.

Il sorriso di Don Bosco Santo conforta la nostra fiducia di poter riuscire, nonostante le difficoltà finanziarie che attraversiamo, a condurre a termine la nobile impresa, affidata alla carità di tutti i divoti della Vergine Ausiliatrice e specialmente alla falange dei nostri Cooperatori ed Ex-allievi, sparsi omai in ogni parte del mondo.

Se tutti risponderanno generosamente all'appello del nostro Rettor Maggiore, non andrà molto che il nostro progetto sarà realtà. E sarà gloria di quanti avranno concorso, anche nella misura più modesta, all'omaggio ufficiale della Famiglia Salesiana a Don Bosco Santo ed alla sua Madonna Ausiliatrice!

SOTTO LA CUPOLA DELL'AUSILIATRICE

Il mese della Madonna ha richiamato al suo Santuario folle innumerevoli di pellegrini che si alternarono in pie funzioni e nella visita della Casa-Madre, mentre artigiani e studenti dell'Oratorio gremivano, coi parrocchiani e divoti di Maria Ausiliatrice della città di Torino, tre volte al giorno, il sacro tempio per ascoltare la parola dei predicatori D. Uguccioni, P. Favero e P. Bernard. Frutto consolantissimo: 65.000 Comunioni dal 1° al 31 maggio.

Con assiduo lavoro fino all'una di notte, negli intervalli, i carpentieri avevano improvvisato, in una quindicina di giorni, tutta la parete provvisoria che, chiudendo la chiesa all'inizio dell'antico presbiterio, permette ora di procedere alla demolizione del presbiterio stesso, del coro e delle sagrestie, onde iniziare quanto prima le nuove costruzioni secondo il progetto di ampliamento. Sulla parete provvisoria, ravvivato nei suoi colori, appare più aderente al pubblico il quadro taumaturgo in un'ampia cornice di legno dorato sotto un arco di festoni di velluto, illuminato da centinaia di lampade elettriche e da potenti riflettori. Ai piedi del quadro fu allestito contemporaneamente l'altare in legno sculturato, che conserva il prezioso tabernacolo dell'altare della Vergine, trasportato con gelosa cura.

All'altare fu un susseguirsi di messe quotidiane dalle 4 alle 10,30 nei giorni feriali, e fino a mezzogiorno nei giorni festivi. Non ci è possibile ricordare tutti i pellegrinaggi, anche perchè molti non lasciano indicazioni nell'albo dei pellegrini. Seguendo la cronaca, ne rileviamo alcuni che meritano speciale Menzione. Il 2 maggio giunse un imponente pellegrinaggio tedesco guidato dall'Arcivescovo di Friburgo in Brisgovia. Il giorno 5, resero omaggio alla Madonna gli alunni esterni del primo Oratorio festivo di Valdocco, con Messa all'altare di Don Bosco celebrata dal Prefetto Gen. sig. Don Berruti. Contemporaneamente duecento Exallievi interni si raccoglievano nella Cappella di San Francesco per la S. Pasqua distribuita dal sig. Don Gusmano. La Messa solenne fu cantata dall'Istituto Teologico Internazionale « Don Bosco » della Crocetta. Il giorno 7, Pasqua degli alunni dell'Istituto Tecnico Sommeiller, condotti dall'insegnante di Religione prof. can. Arisio: 6oo giovani. Le alunne fecero invece Pasqua l'indomani nella chiesa delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

Il giorno 9, pellegrinaggio delle Patronesse degli Oratori «Michele Rua », « S. Luigi » e « Crocetta ». Visita di S. E. Mons. Gaspais delle Missioni Estere di Parigi, Vic. Ap. in Manciuria, che celebrò all'altare del Santo. A sera, nel teatrino dell'Oratorio festivo, conferenza del Conte Carlo Lovera di Castiglione pel Quotidiano Cattolico alla presenza dell'Em.mo Card. Arcivescovo Maurilio Fossati. L'11 maggio, pellegrinaggio delle Patronesse degli Oratori « Rebaudengo » e « Sant'Agostino ». Il giorno 12, pellegrinaggio degli Oratori festivi, Rebaudengo, Martinetto, S. Luigi, Valsalice, Crocetta: un migliaio di giovani. Celebrò il sig. Don Tirone.

Nel pomeriggio, funzione speciale per la parrocchia: sfilata processionale dei parrocchiani alla Basilica, predica e benedizione. Il 14, cinquecentotrenta pellegrini da Strasburgo, guidati dal Vicario Generale Mons. Kretz e da numerosi sacerdoti. L'indomani, altri 58o pellegrini da Metz. Celebrò il Vicario Generale Mons. Vagner. Il primo giorno della novena giunsero numerosi pellegrini dall'Inghilterra, diretti a Roma per la Canonizzazione del Card. Fisher e Tommaso Moro. Coi pellegrini erano le LL. EE. Mons. Doubleday, vesc. di Brentwood, Mores. Shine, vesc. di Middlesborough e Mons. Myers, coadiutore dell'Arcivescovo di Westminster. A sera, ospite graditissimo anche S. E. Mons. Casabona, vesc. di Chiavari. L'indomani, altri pellegrini inglesi colle LL. EE. Mons. Moriarty vesc. di Shrewbury, e Mons. O'Riley, vesc. tit. di Phoba.

Nella stessa mattinata fecero il loro tradizionale pellegrinaggio le Patronesse dell'Oratorio S. Paolo. Il giorno anniversario della incoronazione, 17, scesero a Valdocco i nostri Ascritti di La Moglia (Chieri) che cantarono la Messa solenne. Ma prima di loro giunsero un centinaio di pellegrini dall'India, guidati da P. Tellier S. J. Il Vescovo di Changanacherry, S. E. Mons. Kalacherry celebrò in rito malabarico all'altare del Santo. Nel pomeriggio, altri 13o pellegrini Inglesi e alunni delle Scuole Secondarie di Chivasso. Il giorno 18, a cura della Colonia polacca, il sig. Don Tirone celebrò in Basilica un solenne funerale per l'anima del Maresciallo Pildsuski. Intervenne il Console da Milano, varie autorità cittadine e molta folla. Fecero servizio i nostri chierici polacchi.

Il 19, venne in pellegrinaggio tutto l'Oratorio di Borgo S. Paolo, con 120o fra giovani e padri di famiglia. Cantò la Messa solenne l'Istituto «Conti Rebaudengo ». Nel pomeriggio, Ora di adorazione predicata da P. Favero alle Oratoriane delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Numerosi pellegrinaggi dal Piemonte, dalla Lombardia e dalla Liguria. A sera nel teatro interno si rappresentò il «Cavaliere della Carità » (San G. B. Cottolengo) a favore della Conferenza di San Vincenzo della parrocchia. L'indomani, pellegrinaggio francese e omaggio delle alunne della scuola Pestalozzi. Il 21, gli alunni della stessa scuola. Il 22, un pellegrinaggio da Montanaro, ecc. Con un crescendo di fervore e di entusiasmo spuntò l'alba della vigilia e l'Oratorio si popolò di pellegrini d'ogni paese che l'affollarono fino a tarda notte del giorno della festa e continuarono ad affluire nei giorni seguenti. S. E. Mons. Perrachon, delle Missioni della Consolata, venne a celebrare la Messa della comunità ed a pontificare ai primi Vespri. Nel pomeriggio arrivarono anche il sig. Don Ricaldone e S. E. Mons. Coppo. Cortili e piazza fecero un corpo unico colla chiesa ove era un'impresa entrare. La nostra scuola di elettromeccanica provvide egregiamente a favorire tanta folla con un magnifico impianto di altoparlanti. A notte la Basilica apparve illuminata e tutta Torino si riversò a godere lo spettacolo ed il concerto della nostra banda. La Basilica rimase aperta per la veglia santa, mentre in tutte le cappelle si affollavano fedeli ai confessionali per poter ricevere la santa Comunione. Il Rettor Maggiore celebrò alle 6,3o e S. E. Mons. Perrachon, alle 7,30. Alle 9,30 giunse l'Em.mo Card. Arcivescovo Maurilio Fossati, il quale celebrò il solenne pontificale, mentre la nostra schola cantorum con quella dell'Istituto Teologico Internazionale eseguì musica di Tosi, Pagella, De Bonis, Dogliani. Fece il panegirico P. Favero. La pioggia impedì la processione. S. E. Mons. Coppo chiuse la funzione dei pellegrini colla benedizione, dopo il discorso di P. Bernard. Per appagare la folla che sostò fino a notte per l'illuminazione ed il concerto della banda Cagliero, dopo i Vespri pontificali e la benedizione impartita da S. E. Mons. Perrachon, si improvvisò un'ultima funzione, a notte, con predica e benedizione. Il concorso dei pellegrini fu ancor superiore a quello degli altri anni.

L'indomani si fecero i suffragi pei cooperatori e le cooperatrici defunte.

La Colonia Argentina celebrò quindi la funzione tradizionale, cantando il Te Deum ed implorando la benedizione dell'Ausiliatrice sulla Patria. Officiò il Direttore del Collegio salesiano di Cordoba, Don Tantardini e fece il discorso l'Ispettore Don Cabrini. Nel pomeriggio cominciarono a scendere a Valdocco anche gli Excombattenti del Genio, convenuti a Torino pel grande raduno. Il pellegrinaggio dei valorosi continuò nei giorni seguenti. La domenica 26, venne tutto l'Oratorio di Monterosa. Nel pomeriggio P. Bernard tenne la Conferenza salesiana ai Cooperatori. Il 27, un bel pellegrinaggio da Lodi col Direttore dell'Oratorio S. Luigi, Don Savarè, ed un pellegrinaggio svizzero, da Osegna (Canton Ticino) guidato dal Parroco. Il 28, convennero a Maria Ausiliatrice le Dame-Patronesse del Comitato Centrale colla Presidente Marchesa Carmen Compans. Celebrò per esse il Rettor Maggiore all'altare del Santo e distribuì la S. Comunione. Il mese si chiuse colla festa dell'Ascensione. E fu una giornata piena. In Basilica il pellegrinaggio delle alunne dell'Oratorio «Madre Mazzarello » delle F. di M. A.; in cappella Pinardi un altro di giovani aspiranti di A. C.; nella Cameretta di Don Bosco gli Insegnanti dell'Unione omonima pei quali celebrò il sig. Don Fascie.

Nel pomeriggio, affollamento del grande teatro interno pel convegno delle associazioni femminili di A. C. interna dei varii istituti torinesi alla presenza di S. Em. il Cardinale Arcivescovo, il quale passò poi anche al teatro dell'Oratorio festivo a benedire il convegno dei giovani aspiranti dell'Archidiocesi e ritornò la sera per presiedere la serata di omaggio dell'Azione Cattolica al Presidente uscente della Giunta Diocesana, prof. comm. Rodolfo Bettazzi. L'omaggio di devozione alla Vergine Ausiliatrice continua tuttavia ininterrotto. Ogni giorno il Santuario vive ore di nuovo entusiasmo per l'incessante affluenza di anime pie, di cooperatori e di cooperatrici che seguono con ancore i lavori di ampliamento e, mentre implorano dalla Madonna grazie e favori per sè e pei loro cari, si uniscono ai Salesiani ed ai giovani a pregare per tutti i benefattori che ci aiutano nella grande impresa.

NB. I Direttori ai Pellegrinaggi sono pregati di notificare sempre alla Direzione i dati informativi dei pellegrinaggi che guidano alla Basilica. Possono lasciare un biglietto in portieria od in sagrestia, oppure rivolgersi al Comitato permanente.

FERVORE DI OPERE

TRIONFI DI GLORIA

Bologna festeggia Don Bosco Santo offrendogli il tempio risorto del Sacro Cuore.

« Trionfo vero, trionfo superbo di Fede e di ancore, che ha solo riscontro con il trionfo del ritorno di Don Bosco dalla quiete di Valsalice - 9 Giugno 1929 - alla città di Valdocco che Egli aveva fondata per i secoli a gloria di Maria Ausiliatrice ».

Così L'Avvenire d'Italia ha aperto la cronaca dei solenni festeggiamenti che, sotto l'alto patronato di S. A. R. il Principe di Piemonte, Bologna ha tributato a Don Bosco Santo, come corona delle feste mondiali per la Canonizzazione, nell'occasione della inaugurazione del Tempio Nazionale del Sacro Cuore, risorto agli splendori del culto, su più solide basi, nella grazia d'un'arte meravigliosa.

Tutto ha contribuito al successo trionfale: non ultimo il sole che ha sorriso in pieno all'apoteosi del Santo.

Era stata del resto preparata con ammirabile fervore e curata nei minimi particolari dal solerte comitato, col favore di tutte le autorità cittadine e provinciali. Dal 12 al 14 maggio tutte le parrocchie disposero con tridui di predicazione i singoli parrocchiani, e la sera del giorno 15, S. E. il Senatore Stefano Cavazzoni tenne nel teatro del Corso una magnifica commemorazione del Santo alla presenza delle LL. EE. Mons. Lodi, rappresentante il Card. Arcivescovo, Mons. Gardini, Vescovo di Bertinoro, autorità civili, politiche e utilitari ed elettissimo pubblico.

Il giorno 16 cominciò il triduo solenne in Cattedrale, con assistenza dell'Em.mo Cardinale Arcivescovo e di immensa folla.

Il vasto tempio, magnificamente addobbato, era dominato da un grande quadro rappresentante S. Giovanni Bosco in atto di pregare il Sacro Cuore, rifulgente, come in visione, sopra il Santuario riedificato.

Parlarono successivamente il salesiano Don Guido Favini, S. E. Mons. De Sanctis, vescovo di Todi, e Mons. Galimberti dell'Università Cattolica di Milano. Impartirono la benedizione eucaristica Mons. Gambucci, Vicario Generale, S. E. Mons. Gardini, Vescovo di Bertinoro e S. E. Mons. Menzani, Vescovo di Piacenza. Al mattino celebrarono: S. E. Mons. Pranzini Vescovo di Carpi, per le associazioni maschili, collegi e istituti; e S. E. Mons. Gardini per le numerosissime associazioni e collegi femminili.

I giovani dell'Istituto Salesiano vi parteciparono tutti i giorni, prestando anche il servizio all'altare ed eseguendo mottetti sacri. Durante il triduo, il giorno 17, all'Istituto Salesiano, si tenne anche il convegno dei Direttori e Decurioni dei Cooperatori, presieduto dallo stesso Cardinale Arcivescovo.

Intervennero circa 200 sacerdoti, e le LL. EE. Mons. Scarante e Mons. Gardini.

Relatori Mons. Trombelli e D. Cagnoli.

Nel pomeriggio dello stesso giorno, in Cattedrale, resero omaggio al « Santo dei giovani » i Balilla della città; l'indomani, le Piccole Italiane.

Il R. Provveditore agli Studi saggiamente dispose la Commemorazione di Don Bosco in tutte le scuole medie ed elementari.

Il giorno 18, due importanti commemorazioni: la prima tenuta da S. E. l'Arcivescovo Mons. Bartolomasi, Ordinario Castrense, ai Militari del Presidio, alla Casa del Soldato; l'altra, per i maestri della città, al Liceo Rossini, dal salesiano prof. D. Alberto Caviglia che trattò magistralmente e con impareggiabile competenza « Don Bosco e la pedagogia ». Con S. Em. il Cardinale Arcivescovo e S. E. Mons. Gardini assistette anche il sig. Don Giraudi, Economo Generale, rappresentante il Rettor Maggiore, illustri personalità del clero e del laicato e numerosissimi insegnanti.

Ma la cerimonia più attesa era l'inaugurazione e benedizione del tempio risorto che compì: in serata l'Eminentissimo Cardinale Arcivescovo, assistito dal parroco D. Gavinelli e dal direttore D. Parazzini, alla presenza delle LL. EX. Mons. Bartolomasi e Mons. Gardini.

S. Eminenza, rivestito dei sacri paramenti, raggiunse processionalmente, musica dell'Istituto in testa, la porta centrale, dove l'attendevano i bambini della Parrocchia ammessi alla prima Comunione ed alla Cresima, mentre le sei nuove campane benedette da S. Eminenza, il 31 marzo u. sc., lanciavano lontano i primi squilli di risurrezione dell'artistico tempio. Benedetta la chiesa, S. Eminenza consacrò subito l'altar maggiore e gli alunni dell'Istituto chiusero la sacra funzione con l'inno a Don Bosco del M°. Baruzzi.

A notte la città fu sorpresa da uno spettaoclo fantastico. Tutta la via Indipendenza apparve illuminata da cento archi di cinquanta lampadine elettriche ciascuno, fino all'incontro di Via Jacopo della Quercia, guidando così alla illu minazione del Tempio del S. Cuore che ne metteva in rilievo tutte le linee architettoniche mentre le finestre riflettevano la decorazione delle vetrate in un incanto meraviglioso.

All'alba del 19, il Tempio si andò affollando di visitatori della città e dei dintorni, finché i treni trasportarono pellegrini da varie parti e numerosi autobus riversarono all'Istituto i giovani dei collegi salesiani dell'Emilia, oratori, associazioni ecc. Nel cielo azzurro rombavano due areoplani volteggiando leggiadramente sulla cupola e diffondendo a migliaia volantini d'occasione.

Mentre in Cattedrale celebrava S. E. Mons. Menzani, vescovo di Piacenza, nella chiesa del

S. Cuore salì l'altare il Sig. D. Giraudi per la prima Messa e la distribuzione della prima Comunione a 250 tra bambini e bambine della parrocchia.

In seguito l'ispettore Don Colombo celebrò pei giovani ed ex-allievi dei collegi salesiani dell'Emilia. Quindi S. E. Mons. Lodi, Vescovo Ausiliare, impartì la Cresima a 200 fanciulli.

La città frattanto s'era riversata verso la Cattedrale pel pontificale di S. Em. il Card. Nasalli Rocca, Arcivescovo di Bologna, assistito dalle LL. EE. Mons. Lega Arcivescovo di Ravenna, Mons. Bovelli, Arcivescovo di Ferrara, Mons. Bartolomasi, Arcivescovo Castrense, Mons. Gardini, Vescovo di Bertinoro,

Mons. Pallaroni, Vescovo di Sarsina, Dignità e Canonici del Capitolo in piviale e mitra. Presenti i chierici del Seminario Regionale e di quello Diocesano.

Al Vangelo salì il pergamo S. E. Mons. Bartolomasi, e pronunciò una elevata e dotta omelia parlando delle virtù evangeliche di Don Bosco Santo. La schola cantorum del Seminario Regionale con quella dell'Istituto Salesiano eseguì la Messa della Canonizzazione del M°. salesiano D. De Bonis, sotto la direzione del M°. Mori.

Al termine del Pontificale, l'Eminentissimo Cardinale, che per un improvviso abbassamento di voce aveva rinunciato a pronunciare l'Omelia di circostanza, com'era suo proposito, non ha potuto esimersi dal rivolgere brevi parole ai fedeli, dicendo che la sua qualità di Pastore e Padre dell'archidiocesi bolognese gli imponeva di esprimere un caloroso ringraziamento all'inclito S. Giovanni Bosco, in nome anche del gregge alle sue cure affidato. La ragione si era che D. Bosco, vivente tuttora, aveva nutrito e dimostrato un amore di predilezione per la città di Bologna essendo legato da rapporti di intima cordialità e dimestichezza con gli Eminentissimi Cardinali Morichini, Parrocchi e Battaglini; l'indimenticabile Card. Svampa poi, la cui memoria sopravvive tuttora in benedizione nel cuore dei buoni bolognesi, volle che la sua salma, riposasse nel tempio votivo eretto in onore del Sacro Cuore accanto all'istituto Salesiano, Istituto che Egli volle nella sua diletta Bologna, per la stima e la venerazione che nutriva profonda verso Don Bosco e la famiglia Salesiana.

Accennando all'opera insigne, grandiosa, monumentale che è la chiesa salesiana del Sacro Cuore, Sua Eminenza non esitò a chiamarla un prodigio del cuore di Dio, del cuore di Don Bosco, del cuore dei suoi seguaci e dei loro munifici benefattori, e rese speciale omaggio allo zelo del Parroco salesiano.

La memorabile giornata culminò in una processione trionfale che portò la Reliquia del Santo dalla Basilica di S. Pietro alla nuova Chiesa. Fra presenti e partecipanti furono calcolate non meno di centomila persone.

Coll'Em.mo Cardinale eran tutti gli Arcivescovi e Vescovi dell'Emilia, Dignità e Capitoli, clero secolare e regolare, autorità e personalità, associazioni, organizzazioni e popolo, cooperatori ed ex allievi in un entusiasmo indescrivibile.

Oltre all'Istituto salesiano di Bologna v'era quello di Faenza, con Oratorio e banda, quelli di Modena, Ferrara, Lugo, Montechiarugolo, quelli di Ravenna e Firenze con banda, l'Oratorio di Comacchio e rappresentanze di Chiari, Parma, Rimini, Verona. Le Figlie di Maria Ausiliatrice di Corticella intervennero con numerosissime allieve e angioletti per scortare la Reliquia, e quelle di Lugo con larga rappresentanza.

Tutte le Parrocchie della città erano rappresentate, e, fra quelle dei dintorni, la più numerosa era la parrocchia salesiana di Castel de' Britti con Banda.

Nel Tempio risorto l'Em.mo depose la Reliquia del Santo ed impartì l'eucaristica benedizione a suggello di tanta festa. Senonchè la massa dei parrocchiani attendeva impaziente di riversarsi nella sua chiesa parrocchiale e fu una scena commovente quando forzarono l'ingresso coll'impeto e lo slancio dei figli che ritrovavano finalmente il cuore materno, dopo lunga separazione.

Con l'immensa moltitudine giubilante, entrò il grande stendardo coll'immagine di S. Giovanni Bosco, salutato da mille e mille voci argentine, dal concerto delle campane e da tutte le musiche degli Istituti Salesiani. Fino a tarda notte, fu un ininterrotto pellegrinaggio di migliaia e migliaia di cittadini ad ammirare ed a pregare nel magnifico tempio, fantasticamente illuminato, colla gioia di chi sente la dolce realizzazione di un trepido sogno a lungo accarezzato.

Lo spettacolo di devozione, non del popolo bolognese soltanto, ma di tutta la Diocesi, si è rinnovato nel corso dell'ottavario, 19-26 maggio, sia alle sante Messe, sia durante le funzioni serali; spettacolo di amore e di devozione al S. Cuore di Gesù e al novello Santo Giovanni Bosco, la cui preziosa Reliquia, esposta al pubblico, era oggetto di grande venerazione.

Ma chi può descrivere l'incantevole visione della notte del 26 maggio, quando dal Duomo, sotto mia fantasia policromia d'archi luminosi, la Madonna di San Luca, la Regina di Bologna, raggiunse il Tempio del Sacro Cuore in una processione interminabile, fra il tripudio d'una folla innumerevole, mentire Salesiani, alunni e parrocchiani, nell'impeto d'una gioia incontenibile, non sapevan più che fare per accoglierla degnamente nella loro Chiesa? Coi figli di Don Bosco erano alla porta del Tempio Nazionale il Presidente del Senato S. E. Federzoni e le LL. EE. Mons. Margotti, Arcivescovo di Gorizia e Mons. Gardini, vescovo di Bertinoro.

L'Em.mo Card. Arcivescovo cantò Messa pontificale a mezzanotte e la folla, che non potè capire nella Chiesa, attese l'uscita del taumaturgo simulacro per riaccompagnarlo alla Cattedrale in un nuovo trionfo illuminato da migliaia di lampade multicolori. La benedizione della Vergine SS. fu il più ambito compenso alle fatiche ed ai sacrifici dei figli di Don Bosco che in soli cinque anni, colla carità dei Bolognesi e di migliaia di Cooperatori d'ogni paese, hanno ricostruito l'artistico tempio a gloria di Dio, faro di devozione e di amore al SS. Cuore di Gesù.

Epperò una visita sopra tutte cara coronava la gioia di tante feste il 29 seguente. S. A. R. il Principe di Piemonte, Umberto di Savoia, di passaggio a Bologna, degnavasi onorare il Tempio e l'Istituto salesiano di sua augusta presenza.

Accolto con indescrivibile entusiasmo, al suono della marcia reale eseguita dalla banda dell'Istituto, dall'Em.mo Cardinale Arcivescovo, dal Vescovo di Bertinoro, dall'Ispettore D. Colombo, dai superiori, giovani e parrocchiani, S. A. dopo breve preghiera, si trattenne ad ammirare il magnifico Tempio e poi passò nell'interno dell'Istituto a visitare scuole e laboratori con intima compiacenza. Patronesse, Cooperatori ed Ex-allievi gareggiarono coi giovani nel dire a S. A. la loro gratitudine e gli alunni delle nostre scuole professionali gli fecero omaggio di due volumi: Leggende cristiane e Bologna illustrata, finemente rilegati in marocchino e fregiati dello stemma sabaudo.

Così l'artistico tempio ha ripreso la sua vita spirituale con promesse di un radioso avvenire per la gloria di Dio e la salute delle anime.

Nella gloria di Don Bosco Santo, Brindisi inaugura il nuovo Istituto Salesiano ed il Tempio del Redentore.

La munificenza della contessa Grazia Balsamo, nostra generosa cooperatrice, ha dotato la città di Brindisi di un magnifico Tempio e di un grandioso Istituto salesiano, il quale sorge sulla strada nazionale che unisce Brindisi a Taranto, sulla Via Appia, che segue lo stesso tracciato dell'antica « Regina Viarum » a circa seicento metri dalla Porta Mesagne.

Tutto l'Istituto occupa una superficie di oltre venticinquemila metri quadrati dei quali, oggi, millequaranta sono coperti dal Tempio e millecinquecento dai fabbricati annessi. In seguito l'Opera Salesiana sarà completata con un'altra ala che porterà a quattromila metri quadrati la superficie edificata.

Il Tempio è di pretto stile basilicale: ampio, bene illuminato, suddiviso in tre navate da colonne imponenti, innalza al cielo una cupola affrescata che trasporta l'anima. Una delle più belle chiese della città. La navata principale è lunga 32 metri ed è larga undici, mentre le due laterali sono larghe quattro e mezzo. Gli altari attualmente sono tre, ma in seguito essi saranno sette. L'Altare Maggiore è dedicato al Sacro Cuore che campeggia con un magnifico trittico sotto la cupola; quello a sinistra di chi entra in Chiesa è dedicato a Maria Ausiliatrice e quello a destra a San Giovanni Bosco. Disegno dell'architetto Giulio Valotti, salesiano, fu eseguito sotto la direzione dell'ing. cav. uff. Telesforo Tarchioni, nella parte muraria e decorativa da una ditta brindisina; nel rimanente col concorso di varie ditte d'Italia.

I locali annessi, che si estendono a destra del Tempio, comprendono varie aule, a pian terreno e primo piano, destinate a scuole per i figli del popolo, per l'assistenza religiosa alla gioventù, per la Direzione ecc. Dalla parte interna un bellissimo porticato divide i locali dal giardino e dall'ampio spazio di terreno destinato all'Oratorio. Di fianco a questo corpo di fabbrica si parte un'altra ala parallela al fianco del Tempio e che comprende un bel salone-teatro lungo venti metri e largo dodici, fornito di palchettone e di un palcoscenico profondo metri 10,50.

Solennissime riuscirono le cerimonie della inaugurazione cui parteciparono coll'Arcivescovo e le autorità politiche, civili e militari, anche S. E. Mons. Antonio Melomo, Vescovo di Monopoli, il sig. Don Giraudi, Economo Generale, in rappresentanza del Rettor Maggiore e l'Ispettore Don Simonetti. L'Arcivescovo S. E. Mons. Valeri invitò ufficialmente la cittadinanza con apposita pastorale, e la mattina del 9 maggio S. E. Mons. Melomo compì la solenne consacrazione del Tempio dedicato al Sacro Cuore spiegando in un paterno discorso il significato delle sacre cerimonie e sciogliendo un inno di ringraziamento alla pietà munifica della contessa Balsamo.

Nel pomeriggio dello stesso giorno, alla presenza di una folla strabocchevole di fedeli, Don Stile, direttore del nostro Collegio di Bari, incominciò il triduo ad onore di Don Bosco Salito. L'indomani S. E. Mons. Melomo celebrò la Messa per le Piccole Italiane, alunne delle Scuole Elementari, e degli Istituti femminili della città. La vigilia, S. E. l'Arcivescovo Mons. Valeri, per le Associazioni di A. C., Apostolato della Preghiera e Figlie di Maria delle varie parrocchie.

La domenica, fu una vera apoteosi. Il sig. D. Giraudi celebrò la. Messa per le Dame Patronesse dell'Opera Salesiana, i Cooperatori e le Cooperatrici, l'Oratorio festivo, rappresentanze dell'O. N. B., dell'Azione Cattolica maschile e dei varii Istituti maschili, distribuendo la prima Comunione ai fanciulli del nostro Oratorio, mentre la « Schola Cantorum » della Basilica di San Nicola di Bari, sotto la direzione dell'illustre maestro Don Cesare Franco eseguiva mirabilmente sacri mottetti.

S. E. Mons. Melomo tenne quindi il solenne pontificale alla presenza di tutte le autorità cittadine e di folla innumerevole che gremì la chiesa e le adiacenze. La «Schola Cantorum » del M° Franco eseguì impeccabilmente le parti mobili in Gregoriano, la « Missa Fiat cor meum » dello stesso Franco, quei due gioielli che sono l'« Intermezzo per soli archi » all'Offertorio, del Maestro Bossi e l'« Ave verum » di Don Cesare Franco, ed infine il magnifico e commovente « Salmo 150 » del M° Frank.

Nel pomeriggio, presenti ancora tutte le autorità, fu scoperta sotto il portico interno dell'Istituto una lapide ricordo dell'inaugurazione e, dopo un felicissimo discorso del sig. Don Giraudi, S. E. Mons. Arcivescovo cantò il «Te Deum » ed impartì la Benedizione Eucaristica, assistito da tutto il Capitolo Metropolitano.

A sera un riuscitissimo trattenimento musicale, nel salone palestra, chiuse la storica giornata, che volle essere anche un omaggio al Vicario di Cristo di cui ricorreva il fausto onomastico. Un affettuoso telegramma dell'Em.mo Card. Pacchi portò all'Arcivescovo l'augusto gradimento e la benedizione di Sua Santità:

Sua Santità vivamente partecipe pastorale letizia Vostra Eccellenza per inaugurato tempio ed Istituto Salesiano esprime Sua Augusta gratitudine insigne donatrice Contessa Grazia Balsamo e bene augurando da nascente opera desiderati incrementi formazione gioventù pietà cristiana cotesta Città invia Vostra Eccellenza, Contessa Balsamo, Clero e Fedeli tutti Apostolica Benedizione.   Cardinale PACELLI.

Cisternino inaugura solennemente l'Istituto Salesiano "Sacro Cuore".

L'Istituto Salesiano S. Cuore di Cisternino, costruito per generosa donazione di S. E. Mons. Antonio Melomo, Vescovo di Monopoli, e di tre zelanti sacerdoti cooperatori, col concorso di tutto il popolo del paese, allo scopo di coltivare le vocazioni religiose della Puglia. venne inaugurato solennemente l'8 maggio u. sc. L'inaugurazione fu preceduta da un triduo solenne ad onore di S. Giovanni Bosco, predicato dal Direttore dell'Istituto nella cappella annessa, che tutte le sere si gremiva di giovani e di eletto pubblico.

Al mattino dell'8, l'edificio offriva uno spettacolo di gaiezza e di festosa allegria, tutto adorno di bandiere e di striscioni inneggianti ai Salesiani, a S. Giovanni Bosco e al Sig. Don Ricaldone, suo quarto successore. Dopo le sante Messe con Comunioni generali per le Figlie di Maria, per gli aspiranti ed oratoriani e per le Associazioni di A. C. maschili e femminili; autorità, benefattori, invitati e associazioni presero posto nell'ampio salone del 2° piano, riccamente addobbato dall'attivo Comitato per la cerimonia solenne.

Verso le ore 10 arrivò S. Ecc. Mons. Melomo, Vescovo diocesano, e poco dopo il sig. Don Giraudi, Economo Generale, in rappresentanza del Rettor Maggiore, accompagnato da Don Simonetti, Ispettore salesiano per l'Italia Meridionale.

Accolti nella sala da applausi scroscianti e dal canto dell'inno a Don Bosco, presero posto sulla tribuna su cui spiccava la dolce figura di

Don Bosco Santo, e ricevettero l'omaggio del Podestà, cav. dott. Pietro Ariani, il quale, a nome della cittadinanza, diede il saluto e il benvenuto ai rappresentanti della grande Famiglia salesiana, presentò l'edificio come frutto della devozione di tutta Cisternino a San Giovanni Bosco, alla cui edificazione concorsero infatti in varia misura autorità e popolo, signori e contadini, professionisti e artigiani, e manifestò la sua soddisfazione nel vedere omai assicurata al paese la benefica opera dei Salesiani.

Dopo il saluto degli aspiranti e degli oratoriani, il sig. Don Giraudi rispose esternando il suo rincrescimento per la forzata assenza del sig. Don Ricaldone, e tutta la sua ammirazione per il miracolo di fede e di volontà realizzato su quel lembo di terra meraviglioso. Ringraziò poi a nome del Rettor Maggiore tutti i benefattori dell'opera, e implorò da Don Bosco Santo e da Maria SS.ma Ausiliatrice la più ampia protezione, perchè l'Opera iniziata sotto sì lieti auspici possa proseguire sempre più feconda di bene. S. Ecc. Mons. Melomo benedisse quindi solennemente l'Istituto e, con ispirate parole, con anima tutta salesiana, inneggiò ai Figli di Don Bosco Santo e al popolo di Cisternino dicendosi orgoglioso dell'aiuto dei Salesiani per l'educazione della gioventù della diocesi.

La festa si chiuse con la supplica alla Vergine Santissima e la Benedizione col SS.mo Sacramento, impartita all'aperto nell'ampio cortile, non essendo possibile contenere in cappella la folla immensa che s'era adunata nonostante fosse giorno di lavoro.

Commemorazione della Serva di Dio Madre Mazzarello.

Alla Casa-madre dell'Istituto delle Figlie di M. Ausiliatrice, in Torino presente la Sup. Generale col suo Consiglio, il rappresentante del Rettor Maggiore ed elettissimo pubblico, il 14 maggio u. s., LIV° anniversario della morte della Serva di Dio Madre Maria Mazzarello, il salesiano Don Angelo Amadei ha commemorato solennemente la prima Superiora nel corso di una riuscitissima accademia musico-letteraria.

Commemorazione del Servo di Dio Don Michele Rua.

L'Oratorio « Michele Rua » ha dedicato la domenica 19 maggio u. s. alla commemorazione del XXV° anniversario della morte del primo successore di San Giovanni Bosco, il Servo di Dio Don Michele Rua. Presiedette la cerimonia il sig. Don Tirone, Catechista Generale della Società Salesiana, e tenne il discorso commemorativo il biografo di Don Rua, D. Angelo Amadei.

L'ISTITUTO SALESIANO PER LE MISSIONI con sede in TORINO, eretto in Ente Morale con Regio Decreto 13 gennaio 1924, n. 22, può legalmente ricevere Legati ed Eredità. Ad evitare possibili contestazioni si consigliano le seguenti formule: Se trattasi d'un Legato: « ... lascio all'Istituto Salesiano per le Missioni con sede in Torino a titolo di legato la somma di Lire... (oppure) l'immobile sito in... ».

Se trattasi invece di nominare erede di ogni sostanza l'Istituto, la formula potrebbe esser questa: « Nomino mio erede universale l'Istituto Salesiano per le Missioni con sede in Torino, lasciando ad esso quanto mi appartiene a qualsiasi titolo ». (Luogo e data).   (Firma per esteso ).

DALLE NOSTRE MISSIONI

Dall'Atlantico alla Cordigliera

(Magellano).

Amatissimo Padre,

Sopra l'altare del Padre già rifulgente della gloria dei Santi, depongo questo umile fiorellino della terra dei suoi mistici sogni, raccolto nell'anno della sua canonizzazione, riferendo alcuni particolari di una escursione missionaria, che mi fu dato di compiere col mio compagno di missione Don G. Ferrero, nel corso di tre mesi, attraverso la vasta zona del territorio di Santa Cruz, lungo la costa da Magellano a Comodoro e, nell'interno, fino ai laghi della Cordigliera.

Con la benedizione del nostro Ispettore Don Aliberti, che ebbe la bontà di accompagnarci fino a Gallegos, partimmo il 12 ottobre da Magellano, costeggiando il ridente panorama dello Stretto, internandoci poi nella Pampa e passando tra le lave del monte Aymon in terra Argentina. Dopo breve dimora a Gallegos per ottenere dal Governatore l'autorizzazione a compiere gli atti civili, specie per gl'indigeni del

Territorio, il 28 ottobre partimmo per iniziare a Coyle la nostra visita missionaria.

PORTO COYLE è un piccolo villaggio di circa 15o anime, che va formandosi allo sbocco del fiume di questo nome. La nostra visita fu solo di passaggio; la fermata di un giorno ci bastò per far conoscenza con i piccoli amici di Don Bosco, i fanciulli, i quali, nonostante un tempo perverso, s'intrattennero a lungo con noi, raccolti in una piccola galleria, improvvisata a Cappella, dove celebrai la S. Messa e facemmo un poco d'istruzione religiosa. Alla nostra partenza affidammo più di 25 di essi a una buona signora, ex-alunna delle Figlie di Maria Ausiliatrice, perchè li preparasse alla prima Comunione pel nostro ritorno, essendosi mostrati molto desiderosi di apprendere il catechismo.

Fummo pure a visitare le nostre Case della costa, a S. Croce e a S. Giuliano, comprese le Case delle Figlie di Maria Ausiliatrice, e in tutte vedemmo il trionfo dell'Opera di Don Bosco, ammirammo i nostri fiorenti collegi e veri miracoli di carità.

A BAIA LAMA, altro piccolo porto di sole poche case, avemmo la consolazione di battezzare una famiglia di indietti, i nove più piccoli dei 21 che la madre aveva avuto nella giovane età di 45 anni. Proseguimmo poi il viaggio per Porto Deseado, che doveva essere la base di partenza della nostra azione missionaria. Visitare ed evangelizzare i piccoli centri che sorgono lungo il percorso della linea ferroviaria da Deseado a Las Heras (12 stazioni alla distanza di 20 chilometri); far catechismo ai fanciulli delle scuole per dar loro una sufficiente istruzione religiosa e preparare i più grandicelli alla Prima Comunione; e quindi inoltrarci nella regione dei Laghi: ecco quello che ci proponevamo di compiere e che, con la grazia del Signore, riuscì felicemente.

A TALLIER, prima stazione, piccolo villaggio nascente fra la verdura degli orti, iniziammo la nostra prima Missione col frutto consolante di circa 30 Battesimi, 20 Prime Comunioni, alcuni Matrimoni. Toccando solo le stazioni di Pampa A, Antonio Biedma, Ramon Lista, amministrammo alcuni Battesimi e quindi sostamelo per dieci giorni a Jaramillo, ridente paesello in formazione, di circa 350 anime, dove una buona famiglia ci porse tutto il necessario. Si attese all'istruzione catechistica dei fanciulli, due volte al giorno nella scuola pubblica, coronando la nostra missione con circa 5o battesimi, 30 Prime Comunioni, 8 Matrimoni. Dopo breve sosta nelle altre stazioni di Fitz Roy Teuhelche, Minerales e dintorni, dove pure potemmo somministrare alcuni battesimi, giungemmo a Picco Troncado, a 200 km., altro villaggio che va formandosi sulla linea ferroviaria, con circa 400 abitanti. Anche qui potemmo raccogliere la piccola messe: 45 battesimi, 8 Prime Comunioni, 5 Matrimoni. A Coletta Olivia un sol battesimo.

Dopo alcuni giorni di riposo nell'ospitale Casa Salesiana di Comodoro, riprendemmo la nostra escursione raggiungendo Las Heras. Questa cittadina di circa mille abitanti è il centro più importante, ultimo termine della ferrovia, sorgente cune un fiore nella Pampa, da cui si irradiano la varie arterie di comunicazione con la regione dei Laghi e della Cordigliera. Quivi passammo la novena di Natale, celebrando la domenica antecedente la prima Comunione di circa 20 giovanetti, e la Messa di mezzanotte, con intervento di tutta la popolazione: mentre si annunziava una funzione più solenne che avrebbe tenuto pochi giorni dopo D. Pampin, direttore di Deseado, per celebrare anche un Congresso Eucaristico in adesione a quello di Buenos Aires, come si fece nei giorni dal 3 al 7, con intervento della banda di Deseado e delle Alunne del Collegio delle Figlie di M. A., rallegrato da alcune recite teatrali.

Non potendo rimanere più a lungo, ci affrettammo a visitare nel frattempo la regione del Lago di Buenos Aires, la parte più interessante e bisognosa.

Lungo il cammino visitammo la Tolderia del Cacico Vera, una tribù indigena Tehuelche, scampata all'eccidio della razza, nella solitudine della valle del Rio Deseado, a 18 leghe da Las Heras. Ci fermammo due giorni fra loro per istruirli e battezzarli. Di essi, solo i più vecchi avevano ricevuto il battesimo: da trent'anni non avevano riveduto il Missionario. Più avanti, passando per varie fattorie e tuguri, e somministrando qualche Battesimo, giungemmo a Nascimento che avevo visitato già nel marzo scorso, e, per guadagnar tempo, scendemmo, il giorno dopo, al Lago Buenos Aires, col proposito di sostare di nuovo al nostro ritorno.

Da Las Heras a Nascimento vi sono circa 200 km. di lenta salita nella Pampa che si innalza gradatamente formando un grande Altipiano accidentato, la Messeta Patagonica, che arriva a poco più di 8oo o 1ooo metri sul livello del mare, con piccole alture e valli dove nascono il Rio Fenix che va nel Lago e il Rio Deseado che attraversa la Pampa fino all'Atlantico. Dall'altura si prospetta di lontano la Cordigliera maestosa, rivestita di enormi ghiacciai e nevi eterne, e al basso la depressione del Lago a circa 220 metri sul livello del mare, che si divide nel centro in tre braccia internantisi nella Cordigliera dal lato nord-ovest in terra Cilena, per sboccare col suo emissario Las Heras nel Backer che riceve le acque dei laghi Poseda e Pueyrredòn, gettandosi nei fiordi del Pacifico.

La parte più fertile e più popolata è quella della sponda sud-est, dove s'incontrano varie fattorie, e presso il confine segnato dal fiume Jeinemeni si scorgono due paeselli ameni ancora in formazione: Los Antiguos, in terra Argentina, tra le acque di questo fiume, e in gran parte popolato di emigrati cileni che vivono in povere capanne nell'interno della valle; e Cile Cico, passato il Jeinemeni, in territorio cileno, ridente prospettiva di casette e bianchi villini, al riparo di un enorme massiccio di basalto, all'inizio della Cordigliera, e bagnato dalle onde cristalline del Lago, in cui si specchia, mirando alla riva opposta (il punto più largo del Lago misura circa 10 leghe), un altro paesello cileno, Ibanez, unito pel tramite di una piccola imbarcazione.

Questa regione ha forse un grande avvenire, che si realizzerà appena si faciliteranno le comunicazioni. Il Governo Argentino sta già trattando per unire, con un prolungamento della ferrovia da Las Heras al Lago (km. 300), questa ricca zona, che verrà ad essere una delle più popolate, il cuore della vita della Patagonia Meridionale.

La nostra visita, per la scarsità del tempo di cui potevamo disporre, fu troppo breve per provvedere ai bisogni religiosi e morali di quelle povere popolazioni completamente abbandonate. Passando rapidamente la Costa Argentina, giungemmo il 3o dicembre a Los Antiguos e pensammo di arrivare il giorno stesso a Cile Cico per passare quivi l'ultimo giorno dell'anno. Guadammo il fiume Jeinemeni, abbastanza largo e rigonfio di acque, su di un carro tirato da buoi e giungemmo a notte alta. Preso alloggio nell'unico Hótel, il mattino seguente visitammo alcune case e la scuola; e, dopo la celebrazione della S. Messa, si cominciò a battezzare parte nella scuola e parte in case private, coronando così la giornata con circa 3o battesimi. Ci eravamo impegnati di celebrare il giorno primo dell'anno a Los Antiguos e perciò ci affrettammo a ritornarvi il giorno stesso. Come fu emozionante quell'ultima notte dell'anno guadando il fiume sopra un ronzino che aveva già l'acqua fino al ventre e che brancolava in cerca di un passaggio meno pericoloso! Come Dio volle, giungemmo all'altra sponda poco prima di mezzanotte; ma l'altarino rimase dall'altra parte e ci toccò iniziare il nuovo anno senza il beneficio della S. Messa. Supplimmo con una scorreria a cavallo, fin nell'interno della valle « in cerca di anime », guidati dall'ottimo direttore della scuola, cattolico e vero apostolo di queste contrade.

Il giorno 2 facemmo un po' di festa, celebrando la S. Messa sotto un pergolato di frasche che serviva di refettorio ai bambini della scuola: la prima Messa, in quella piccola Betlemme. Dopo la S. Messa si amministrò il battesimo a più di 3o battezzandi, piccoli e grandi, fecendo quasi a tutti da padrini il buon maestro e la sua ottima sposa. Fino a notte continuarono a giungere da lontano le carovane per far battezzare i loro bambini e spesso anche i loro padri. Era una scena commovente il vedere giovani di età avanzata chiedere il santo Battesimo... Furono più di 6o che in quel giorno ricevettero il beneficio della Redenzione. Il giorno seguente benedicemmo il nuovo Cimitero con intervento delle autorità civili e militari; e, fatti ancora alcuni battesimi e matrimoni, il 4 gennaio ritornammo a Nascimento, ove ci aspettavano numerosi battesimi.

Celebrai, la domenica seguente, nel salone del Club sportivo gentilmente concesso tutto il giorno per l'amministrazione del s. Battesimo. Fecero da padrini, per la maggior parte, il Giudice di pace e la sposa del Commissario. Fra la prima e la seconda visita, un centinaio i battezzati.

Visitate poi alcune famiglie indigene sul Rio Fenix, si dovette pensare al ritorno. La nostra discesa fu per la regione di S. Giuliano... 12o leghe, che facemmo in tre giorni Lascio di descrivere il non comodo tragitto, prima fra roccie vulcaniche, poi lungo la pittoresca valle del Pintora e di Rio Cico, fino a Canadón León, un nuovo paesello in formazione, e per i campi della Pampa fino a S. Giuliano, dove ci aspettava D. Bättig, per visitare egli pure la sua vasta zona ai Laghi Poseda e Pueyrredón. Lo supplimmo finchè ci venne l'ordine di tornare per incominciare il nuovo anno scolastico a Magellano.

Riepilogando: in tre mesi abbiamo percorso circa 5.000 km., somministrati 50o battesimi, di cui una cinquantina indigeni, preparati 75 fanciulli alla loro prima comunione e celebrati 30 matrimoni.

Lascio di parlare della necessità di assistenza religioso-morale e della conseguente depravazione nella Fede e nei costumi, del maggior bene che si sarebbe potuto fare e che resta a compiere. Voglia il Signore mandare operai evangelici per la sua messe! E così compiere l'opera di redenzione veduta nei suoi sogni da Don Bosco Santo, e iniziata dai suoi primi figli: Mons. Fagnano, che i poveri selvaggi chiamano ancora il « Padre grande che amava i Paesani », e tutti proclamavano l'Apostolo della Fede e della Civiltà; e. con lui, gli operai della prima ora, veri pionieri ed eroi, D. Borgatello e D. Beauvoir, la cui memoria è in benedizione. Oh, certo, dal Cielo Don Bosco deve aver sorriso a questa sua terra benedetta!

Eccole, amato Padre, il resoconto schematico del nostro viaggio apostolico. Ci benedica e preghi per noi.

Magellano, 24 gennaio 1935.

Sac. VITTORIO ROTTICCI, Miss. Sal.

TESORO SPIRITUALE

I Cooperatori che, confessati e comunicati, visiteranno una chiesa o pubblica cappella pregando secondo l'intenzione del Sommo Pontefice (i Religiosi e le Religiose, la loro cappella privata) possono acquistare l'indulgenza plenaria:

Ogni mese:

1) In un giorno del mese a loro scelta.

2) Il giorno in cui fanno l'Esercizio di Buona Morte. 3) Il giorno in cui partecipano alla Conferenza mensile salesiana.

Nel mese di Luglio anche:

1) Il giorno 1: Festa del Preziosissimo Sangue. 2) Il giorno 2: Festa della Visitazione di Maria SS. a. S. Elisabetta.

3) Il giorno 16: Festa della B. V. del Monte Carmelo

L'ORATORIO DI DON BOSCO (1)

L'Oratorio di Don Bosco ha finalmente una degna illustrazione della sua storia gloriosa. Colla seconda edizione del suo magnifico volume, interamente riveduta nel testo ed arricchita di duecento fotoincisioni, di tredici tavole e di una pianta della città di Torino, l'Economo Generale sig. Don Giraudi ci conduce attraverso allo sviluppo progressivo della Casa-Madre descrivendo e documentando, dalle umili origini, l'opera di Don Bosco e dei suoi Successori per l'organica costruzione di quella che è anche chiamata, e con ragione, la Cittadella della Ausiliatrice. Cuore infatti della Casa-Madre è la Basilica dell'Ausiliatrice di cui egli prospetta l'ampliamento offrendoci poi la completa visione della sistemazione definitiva dell'Oratorio che formerà, speriamo, l'omaggio progressivo del mondo salesiano a Don Bosco Santo nel cinquantesimo anniversario del suo transito dalla terra al cielo, e nel centenario della fondazione dell'Oratorio stesso.

È un volume del massimo interesse. Si apre con una galleria di fotografie di Don Bosco che ce lo riproducono prima solo in diversi momenti della sua vita, poi tra gli allievi della scuola di banda del 1867, con un gruppo di salesiani del 1870, tra i primi missionari della spedizione del 1875, in casa di insigni benefattori spagnuoli a Barcellona nel 1836. Raggiunto poscia il Santo, con rapidi cenni dell'infanzia e degli studi fino al sacerdozio, all'inizio dell'opera degli Oratori, lo segue passo passo attraverso le sue peregrinazioni fino alla stabile dimora in casa Pinardi, cui dedica tutta la parte seconda, illustrando anche la recente artistica cappella, ricordo dell'antica tettoia. La parte terza si occupa quindi della costruzione della chiesetta di S. Francesco di Sales e dell'Ospizio annesso, rievocando le pagine più belle della vita di quei tempi. La quarta è tutta pel Santuario di Maria SS. Ausiliatrice, che descrive minutamente dal primo sogno al prossimo ampliamento. Nella parte quinta completa la documentazione dell'espansione curata dallo stesso Santo, che segue fino alla gloria suprema della Canonizzazione. Nella sesta documenta l'attività dei quattro Successori del Santo e nella settima illustra il monumento di Don Bosco e le opere sorte intorno alla piazza Maria Ausiliatrice: il primo Oratorio femminile delle Figlie di Maria Ausiliatrice coll'attuale Casa Generalizia, la Società Editrice Internazionale e la recente Casa parrocchiale. L'intento prefisso, che era già nel desiderio di Don Bosco, di « dire cioè come e quando ebbe inizio la CasaMadre dei Salesiani -- esporre il successivo sviluppo edifizio che creò il grandioso complesso di edifizi capaci di accogliere più di mille persone -- ricordare le difficoltà incontrate e superate dal Fondatore e dai suoi Successori per realizzare quanto Don Bosco stesso aveva ripetutamente veduto in sogno sull'avvenire del suo primo Oratorio - accennare ad episodi e vicende dei primi tempi, per precisare il luogo dove si svolsero - presentare in diverse tavole topografiche il graduale sviluppo della Casa-Madre, illustrandolo con numerose fotografie riproducenti le varie parti di essa, nell'ordine cronologico in cui sorsero » (v. prefazione), è pienamente raggiunto: e splendidamente raggiunto! La S. E. I. ne ha fatto un capolavoro tipografico: 400 pagine in carta patinata - stampa a caratteri nitidissimi e forte interlineatura - 200 incisioni a mezza tinta nel testo, di cui 3 a colori in rotocalco - 13 tavole fuori testo - copertina a colori in rotocalco - legatura alla bodoniana. Prezioso contributo alla glorificazione di Don Bosco nell'opera sua, questa pubblicazione sarà anche il più caro ricordo della Casa-Madre delle Opere e Missioni Salesiane nelle famiglie dei nostri benemeriti Cooperatori e benemerite Cooperatrici.

(1) Sac. Dott. FEDELE GIRAUDI, L'Oratorio di Don Bosco. Inizio e progressivo sviluppo edilizio della Casa-Madre dei Salesiani in Torino. S.E.I. L. 5o.

Crociata Missionaria

BORSE COMPLETE

Borsa ALBERT MONS. FEDERICO -- Somma prec.: 1465o-Una zelante Cooperatrice salesiana, a compimento, 5350. Tot. L. 20.000.

BORSE DA COMPLETARE

Borsa CARAVARIO DON CALLISTO - Somma prec.: 1349 -- Ivaldi Ausilia, 35 - Tot. L. 1384. Borsa CRISTO RE (3a) - Somma prec.: 1155 -Marta Maria, 1o - Tot. L. 1165.

Borsa DIVINA PROVVIDENZA -- Somma prec.: 6927,50 - Boglione Francesco. 50 -- Tot. L. 6977.50.

Borsa DOGLIANI CAV. GIUSEPPE, a cura del Sig. Pozzi Francesco - Somma prec.: 400 -Nuove offerte, 100 - Tot. L. 5oo.

Borsa DON BOSCO PROTETTORE DEI GIOVANI Somma prec.: 3211 - Florio Vittorino, 1o -- Tot. L. 3221.

Borsa DON BOSCO SALVATE I NOSTRI FIGLI (2a) - Somma prcc.: 2446,50 - Offerte varie a mezzo Virginia Casè, 678 -T. P. Oakland, 58 - Granara Giulia, 40 --- Angela M. Florio, 15 - Tot. L. 3237,50.

Borsa EUCARISTICA DEL PICCOLO SERAFINO G. BRUNI, a cura del Sac. Anzini Abbondio (6a) - Somma prec.: 10809,65 - N. N. p. g. r. 1o -- Tot. L. 10819,65.

Borsa GARNERO CESARE -- Somma prec.: 2850 - N. N. 25 - 701. L. 2875.

Borsa GESU, MARIA AUSILIATRICE E DON BOSCO (2a) - Somma prec.: 15941 - Antonia Toneguzzo, Columbus, 116 - Severina Narduzzo, 10 - S. Eisenegger, 30 -- Boggio Domenica, 5 -- Tot. L. 16102.

Borsa GESÙ NEL PRESEPIO -- Somma prec.: 323,30 - Sac Ponzini Pietro, 20 -- Tot. L. 343,30

Borsa GIRAUDI DON FEDELE (2a) - Somma prec.: 9554,25 -- Ing. Paolo Angella, 100 - Comm. Giuseppe Aldo, 100 - Tot. L. 9754,25.

Borsa LASAGNA MONS. LUIGI - Somma prec.: 7210 - Giovanni Dall'Alba e Michele Valfreda, 10 - Tot. L. 7220.

Borsa MADONNA DI LOURDES - Somma prec.: 200 - Raffaele Abbatangelo, 5o -- Orioli Giuseppina, 25 -- Tot. L. 275.

Borsa MAFFI CARD. PIETRO, a cura della Casa salesiana di Pisa - Somma prec.: 17800 - Ceccarelli Lando, 25 - Tot. L. 17825.

Borsa MARENCO MONS. GIOVANNI, a cura del Sig. Gigi Canali Somma prec.: 11168,50 - Offerte varie, 500 - Tot. L. 11668,50.

Borsa MARIA AUSILIATRICE (26a) - Somma prec.: 6399,30 - Botti Secondina, ; -- Tot. L. 6404, 30.

Borsa MARIA AUSILIATRICE E SAN GIOVANNI BOSCO (4a) - Somma prec.: 8146 - N. N. 300 - Dott. Francesco Reina, 10 - Bettanin Jone, 10o - Tot. L. 8556.

Borsa NOGARA MONS. GIUSEPPE, ARCIVESCOVO DI UDINE, a cura degli ex-allievi - Somma prec: 12454,25 - Piccolo Teresa, 3 N. N. a mezzo Mons. Buiatti, 5 - Avv. Botto Annibale, 40 - Ottavio Battaglia, 5 - Peresson Diana, 3 - Cuffolo Don Antonio, 15 - Offerte varie, 36,50 - Tot. L. 12561,75.

Borsa PATROCINIO DI S. GIUSEPPE (2a) - Somma prec.: 3302 - Bruno Giuseppina, 5 - Tot. L. 3307.

Borsa PEDUSSIA DON LUIGI Somma prec.: 3620,15 —Maddalena Viti, 25 -- Tot. L. 3645,15.

Borsa REGINA DI MONDOVÌ -- Somma prec.: 3149,70 - Agnese M. Pignone, 5o - Tot. L. 3199,70.

Borsa RICCARDI DON ROBERTO - Somma prec.: 18738,20 -- Francesca Fortis, 25 - Tot. L. 18763,20.

Borsa RINALDI DON FILIPPO (5a), a cura della Casa salesiana di Perora Argentina - Somma prec.: 12.000 -- Offerte varie 5oo -- Tot. L. 12500.

Borsa RUA DON MICHELE (3a) - Somma prec.: 3005 Boglione Francesco, 5o Tot L. 3055.

Borsa S. CUORE DI GESU' CONFIDO IN VOI (3a) - - Somma prec.: 1367 - Rescigno Giovanna, Maddalena Rescigno, ; - Tot. L. 1374

Borsa S. ANTONIO DA PADOVA - Somma prec.: 342o - Transillo Antonietta, 3 -- Maddalena Rescigno, 2   Tot. L. 3425.

Borsa S. GAETANO, PREGATE PER NOI - Somma prec.: 10.000 - Gallotti Gaetano, 15 - Tot. L, 10.015.

Borsa S. GIOVANNI BOSCO (2a) --Somma prec.: 3556,60 -- Rag. Bompilio Cardini, 80 -- Berlè Celestino, 15 Teresina Benigni, 10 -- Mariano Rina, 5 - Boggio Domenica, 5 -- Rigoletti Giulio e Rina, 15 - Ponzone Carolina, 10 -Tot. L 3696,60.

Borsa S. GIUDA TADDEO -- Somma prec.: 2830 - Ernesto Cafiero, 20 -- Tot. L. 2850.

Borsa S. LINO, omaggio della Diocesi di Volterra a S. E. Mons. Dante Munerati - Somma prec.: 12.522,55 -- Maddalena Viti, 25 -- Totale L. 12.547,55.

Borsa S. MARGHERITA DA CORTONA - Somma prec.: 6416,30 - Sac. Colizzi Nicola, Nepi, 150 - Tot. L. 6566,30.

Borsa S. RITA DA CASCIA - Somma prec.: 2956 M. Fabris, 25 - E. Binda, 5 --- Boggio Domenica, 5 - Tot. L. 2991.

Borsa S. TERESA DEL BAMBINO GESU' (11a) - Somma prec: 5557, 6o - Flora Urciuoli, 10

Bruno Giuseppina, 5 - Tot. L. 5572,60.

Borsa TRIONE DON STEFANO - Somma prec.: 120 - Patronesse salesiane di Cuorgnè , 572,80 -- Pozzi Francesco, 100 - Tot. L. 792,80.

Borsa UBALDI DON PAOLO - Somma prec.: 2750 - Pozzi Francesco, 100 - L. C., 100 - ..C. S., 5 -- L. F. L. C., 100 - L. F. E. V., 50 - Ex allieve R. Università di Torino, 50 - Tot. L. 3155 .

Borsa VERSIGLIA E CARAVARIO - Somma prec.: 9022,50 - Bogatto Paola, 2000 - Tot. L. 11.022,50.

Borsa VIOLA ANGELA LINA - Somma prec.: 10.067 - N. N., 5 - Cerrato Lucietta, 1 - Baroni Vittorina, i - Minelli Maria, 2 - M. A., 25 -- Suor M. P., 50 - Ortensia Maria, so D. B. A., 5o - P. Viola, 1oo - Varie pie persone, 328 - Tot. L. 10.679.

Per intercessione di MARIA SS. AUSILIATRICE e di San Giovanni Bosco.

Una grazia dopo l'altra. -- Sento il dovere di pubblicare sul Bollettino, una grazia importantissima, ricevuta da Maria SS. Ausiliatrice e da S. Giovanni Bosco.

Un anno fa mia moglie attendeva di diventare mamma, quando illustri clinici ebbero l'impressione che fosse affetta da ulcera duodenale, e le riscontrarono un'improvvisa occlusione intestinale.

Il suo stato divenne in breve tanto grave, da far temere una catastrofe, perchè si cominciarono a manifestare anche fenomeni di peritonite. Al suo capezzale convenne il fior fiore della scienza medica e chirurgica napoletana, ma non riuscivano a mettersi d'accordo sull'operazione da tentare. Fu allora che, con tutta la forza della disperazione, la raccomandai a Maria SS. ed a S. Giovanni Bosco, facendo iniziare un triduo propiziatorio presso la parrocchia del S. Cuore al Vomero. Una serena fiducia cominciò subito a sorreggere il mio spirito, ed infatti un chirurgo riuscì alfine ad imporre la sua volontà, ed a tentare un'operazione, da lui caldeggiata.

Ma parve ben presto che a nulla avesse giovato l'atto operatorio; da un momento all'altro si attendeva la morte della paziente, quando, con enorme sorpresa di tutti, mentre al Vomero terminava il triduo, ella uscì improvvisamente di pericolo, ed in breve si rimise discretamente in salute.

Passò del tempo, ed i disturbi del tubo digerente si rifecero vivi. Fu sottoposta ad esame radiologico e risultò affetta da appendicite: diagnosi confermata anche dai medici e dai chirurghi. La si convinse, malgrado le sue riluttanze, a lasciarsi nuovamente operare. Ma nell'attesa, ci rivolgemmo ancora con viva fede a Maria SS., a S. Giovanni Bosco ed a S. Antonio, ed ottenemmo la grazia completa. Appena entrata, alcuni mesi fa, in una casa di salute, fu sottoposta ad un'ultima definitiva osservazione, ed il chirurgo, con suo grande stupore, non rinvenne più alcun sintomo di appendicite, sicchè l'operazione fu evitata.

Ora gode ottima salute, ed ogni disturbo è completamente scomparso. Ne rendiamo profonde grazie a Dio! Io sono un ex-alunno di Castellammare, e nella fede illimitata in Dio, profondamente radicata nel mio cuore, grazie al sistema educativo di Don Bosco, ho trovato sinora e troverò sempre il conforto e la forza della mia vita.

Napoli, 11-IV-1935

Avv. BERNARDINO SALERNO

Salva la vita in vari incidenti. - Mi sento in dovere di notificare che mio figlio Giuseppe ha ricevuto ripetuti favori e grazie dalla Vergine Ausiliatrice e da S. Giovanni Bosco. Dati i continui viaggi in automobile, per necessità di lavoro, ebbe egli a subire vari scontri automobilistici gravi, uscendone sempre incolume, nonostante i gravissimi guasti patiti dalla macchina. A titolo di ringraziamento, porterò un bel quadro di S. Giovanni Bosco all'altare della mia chiesa parrocchiale.

(Novara) Nebbiuno, 6 maggio 1935.

MARTA FIORENZIA,

Guarita da meningite. - La mia Renata, di otto anni, Beniamina della G. F. di A. C., colpita improvvisamente da forte mal di capo, dovette mettersi a letto. Chiamato il dottore, dopo alternative di timori per la febbre persistente e per la prostrazione generale della malatina, non nascose il pericolo di meningite. Un consulto medico confermò il caso grave e allarmante e definì non esservi più alcun rimedio valevole per combattere il male. Che fare? Nell'estremo dell'angoscia mi affidai a Colei che ben a ragione è chiamata l' Aiuto dei Cristiani e le affidai la mia Renata.

Chiesi, con certezza di essere esaudita, che, per intercessione del suo fedel servo S. Giovanni Bosco, mi salvasse da morte imminente la mia bambina.

Oh, bontà materna di Maria Aus.! Da quel giorno la malatina cominciò lentamente a migliorare e ben presto entrò in convalescenza, seguita da guarigione perfetta. Per tanta insperata e perfetta guarigione Renata vestirà l'abito ceruleo ed io offro per le Opere Salesiane il mio modesto obolo sempre grata alla bontà materna dell'Ausiliatrice dei Cristiani.

Torino, dicembre 1934.

FERRERO LUCIA.

Grazia prodigiosa. -- Il 15 agosto del 1933 una mia bambina di 16 mesi fu colta da un improvviso malore che, in tre giorni, la ridusse in stato comatoso, paralizzandola completamente. Allarmata dalla gravità del male, feci visitare la poverina da parecchi dottori, ma inutilmente perchè nessuno riuscì a diagnosticare la malattia. Dopo quindici giorni di continuo peggioramento chiamai a consulto tre valenti professori ma senza risultato positivo. Non riuscirono a conoscere la malattia e neanche a localizzarne l'origine: dichiararono però concordi che la piccola era ormai giunta in fin di vita. A così doloroso responso, io ed i miei familiari ponemmo tutta la nostra speranza in Maria SS. Aus. ricorrendo anche alla intercessione di Don Bosco Santo. Avevamo già iniziato una novena fin dal principio della malattia; ne aggiungemmo subito una seconda, colla certezza di essere esauditi, perchè non si ricorre mai invano alla Regina del cielo e della terra sotto il titolo così bello di Maria Aus.; e la nostra fede ebbe il suo premio perchè la temperatura che era salita sino a 41°, andò scemando improvvisamente e la malatina in breve tempo entrò in convalescenza fino a guarigione perfetta. Infinitamente riconoscente verso la potente Madonna di Don Bosco Santo per la gioia procurata al mio cuore di madre, invio un'offerta per le Opere salesiane e continuo ad invocarne la protezione sulla mia famiglia.

Carpaneto d'Acqui, 1935.

GAVIGLIO ROSINA.

Cooperatrice salesiana.

Grazie! o cara Madonna. - Sento vivo il bisogno di far pubblica la mia immensa gratitudine a Maria SS. Aus. che ho invocato con gran fede e confidenza quando la mia povera sorella, colpita da malattia cervico-spinale era stata spedita dai medici. Riconosco che l'inferma ha riacquistata la salute solo per l'intercessione della potente Madonna di Don Bosco Santo che sempre consola coloro che si affidano a Lei nel momento del pericolo.

Genova-Pegli, 1934.

LAVAGNINO GIUSEPPE.

Grazia segnalatissima. Il 20 gennaio u. s., il mio fidanzato Luigi Gonella da Trissino (Vicenza) fu sorpreso da una fierissima polmonite. Vari professori, chiamati a consulto, dichiararono il caso disperato e consigliarono d'amministrare, senza indugio, i SS. Sacramenti.

Nel caso disperato sorse potente in me la fiducia in Maria Aus. e in S. Gio. Bosco che invocai con una fervorosa novena. Ero sicura di essere esaudita non ostante che le condizioni del caro infermo andassero aggravandosi tanto da temere la catastrofe da un momento all'altro. Anche l'infermo nel delirio invocava M. Aus. e Don Bosco Santo che non furono sordi a tante invocazioni e ci concessero la sospirata grazia con un pronto e deciso miglioramento.

Roma, 14-11-1935.   SINICO MARIA.

Don Bosco guarisce il nostro bambino. - Il nostro bambino era ammalato e occorreva l'intervento chirurgico. Fiduciosi ci rivolgemmo a Maria Ausiliatrice e a S. Giovanni Bosco. Applicammo sulla parte ammalata una reliquia del Santo e, dopo poche ore, scongiurata ogni operazione, il bambino cominciò a ristabilirsi. Ora è completamente guarito e assolviamo il nostro debito di riconoscenza a Maria Ausiliatrice e al nostro caro S. Giovanni Bosco.

Inviamo una piccola offerta per le Opere Salesiane e preghiamo Maria Ausiliatrice e Don Bosco che ci tengano sempre la loro mano sul capo.

Messina, 15 Febbraio 1935.

GRAZIA E ALFREDO MARZAGHI.

Guarigione bene arrivata. - Mia sorella Maria fu colta da un ascesso appendicolare nel dicembre u. s. e venne ricoverata d'urgenza all'ospedale. I dottori giudicarono urgentissima l'operazione ma non diedero speranze di buona riuscita, dato il caso gravissimo e la grande debolezza dell'inferma.

Prima di decidere abbiamo voluto ricorrere alla bontà materna di Maria Aus. e di San Giovanni Bosco, ordinando, fiduciosi, un triduo di preghiere nel caro Santuario di Valdocco, sicuri che non si ricorre mai invano a sì potenti intercessori. La nostra fede salvò da certa morte la cara inferma che sopportò benissimo l'operazione con esito quanto mai felice.

Ringraziamo M. Aus. e Don Bosco Santo ed inviamo la nostra offerta in segno di imperitura riconoscenza.

San Severino Marche, 23 febbraio 1935.

SPLENDORI ANNA.

Guarita da grave malore. - Mentre attendevo alle mie occupazioni fui colpita improvvisamente da sofferenze mai provate, e ricorsi angosciata a Maria Aus. e a S. Giovanni Bosco promettendo di rendere loro pubbliche grazie se lui avessero guarita. Fui prontamente esaudita, ed ora che sono completamente ristabilita adempio al voto fatto, affinchè l'Aiuto dei Cristiani e D. Bosco Santo mi assistano sempre colla loro valida protezione.

Alba, 11-marzo-1935.

SORBA SECONDINA.

Mi libera da una grave sofferenza. - Da molto tempo avevo un forte dolore a un ginocchio, che mi causava sofferenze indicibili costringendomi a tenere costantemente il letto. Poichè non accennava a diminuire, malgrado i numerosi rimedi esperimentati inutilmente, mi rivolsi fiduciosa a Maria Aus. e al suo fedel servo D. Bosco Santo, e fui prontamente esaudita. Non cesserò mai di ringraziare questi potenti intercessori dai quali attendo ancora molti altri favori per me e per la m a famiglia.

Isola del Liri, 3-IV-1935.

PALLESCHI CRISTINA,

Tre grazie. - Colpita da bronco-polmonite fui in breve ridotta agli estremi. Mia figlia unitamente ad una mia nipotina ricorsero con fede vivissima all'Aiuto dei Cristiani e a D. Bosco Santo, ed ecco che in pochi giorni, con meraviglia di chi mi curava e con mio grande sollievo e conforto il male andò scomparendo rapidamente. Ma le mie sofferenze non erano finite: fui sorpresa da un ascesso ad una gamba che minacciava necessaria l'opera del chirurgo. Tutti allora ricorremmo a Maria Aus. e a S. Giovanni Bosco ed in breve fu scongiurato il pericolo di operazione. Passò un po' di tempo ed eccomi di nuovo improvvisamente colpita da forte dolore ad un orecchio, con febbri altissime tanto da temere una mastoidite. Ricordando le grazie precedenti, ravvivai la mia fede ed applicai alla parte dolorante una reliquia del potente e caro San Giovanni Bosco. L'acuto dolore scomparve come per incanto e, dopo pochi giorni, della mastoidite non restavano più traccie di sorta.

Ah, se si ricorresse sempre e subito e con fede vivissima nelle nostre pene e sofferenze a così potenti intercessori, sempre pronti a largire favori e grazie ai loro divoti, quante grazie di più si otterrebbero!

Colla promessa di infinita riconoscenza per sì segnalate grazie

Lessona, 1935.

obbl.ma REGIS ERNESTA ved.va BIANCHETTO.

Guarisce da polmonite doppia. Sul finire dello scorso gennaio, mio cognato, padre di ben dieci figli tutti in giovane età fu colpito da polmonite doppia con varie complicazioni. Non era mai stato malato; ma in pochi giorni il male terribile vinse la sua fibra pur tanto robusta, destando serie preoccupazioni. Nell'angoscia senza nome, con tutto lo slancio del cuore lo votai a Don Bosco Santo, e scrissi subito a Torino domandando la benedizione dell'Ausiliatrice. Nello stesso giorno in cui ci giunse la lettera dal Santuario di Valdocco, la febbre cessò, il malato riprese calma ed ora è in piena convalescenza. Grazie, o Vergine Ausiliatrice che per l'intercessione di San Giovanni Bosco ci hai fatto tanta grazia.

Cavour.   CAFFARATTO CELESTINA.

Ringraziano ancora Maria Ausiliatrice e San Giovanni Bosco:

Tollio Ines (Cittadella di Padova) per la guarigione della figlia Rina, da polmonite.

Finazzi Elisa ved. Moioli (Bergamo) per l'assistenza e protezione ottenuta in una difficile situazione familiare.

Gildo Nober (Riese) per la buona riuscita negli studi.

Modica Marianna da Grammichele (Catania) per il buon esito di una operazione che la liberò da indicibili sofferenze di 17 anni.

R. A. (Torino) per l'ottima riuscita di una laparatomia.

Elisa ved. Lamanna pel felice esito di una operazione particolarmente difficile data l'età di 65 anni.

Lorenzo e Angela Pollano (Baudenasca) per la guarigione della piccola Maria da congestione polmonare.

Simonetti Marcella (Polignano) per varie grazie.

Simonetti Giovanni (Piacenza) per ottimo esito di operazione da ernia doppia.

Lina e Maria Manino (Altavilla Monf.) per una grazia molto segnalata.

Zunino Virginia n. Borsello (Torino) per la guarigione da terribili ustionature causate da incendio alle vesti, accelerata dall'intervento di Don Bosco Santo.

Don Giuseppe Chierzi missionario salesiano nell'Equatore, per la grazia di aver ritrovato la via nella foresta durante una missione apostolica del 1926.

Galverio Marchiani (Torino) per l'ottimo esito di un'operazione difficilissima subita dalla moglie per l'estrazione di un tumore, e per molte altre grazie ottenute da Don Bosco Santo.

C. V. (Torino) è infinitamente riconoscente per lo scampato pericolo di morte di un angioletto di pochi mesi.

Scovagni Marietta (Quaranti) per le molteplici e segnalate grazie ricevute in varie circostanze, implorando continua protezione.

Miletto Emilia (Pianezza) per il felice esito di grave operazione.

Caterina R. (Biestro) per la speciale assistenza ottenuta in gravi circostanze della vita e per l'ottenuta guarigione dei figli.

Pennino Lina per la guarigione da grave indebolimento.

R. C. per la guarigione di persona cara.

N. N. (Biestro) per la guarigione da tubercolosi dopo sei mesi di malattia.

Un'anima riconoscente (Moncrivello) ringrazia Maria Ausiliatrice e Don Bosco Santo per l'assistenza particolare prestata ad una sua figlia, ora mamma di un caro angioletto al quale fu imposto il nome di Giovanni. Nel desiderio che un altro bambino porti il nome del suo nipotino, invia offerta pel riscatto di un piccolo infedele.

Baggio Augusta (Torino) per segnalatissima grazia ricevuta.

B. E. I. per aiuti e conforti speciali, nel corso di gravi angustie.

Barbera Ida Fanetti (Torino) per la guarigione del marito.

Cerrutti M. per la guarigione del fratello da dolorosa malattia.

Perardi Rita (Torino) per l'ottimo esito dell'operazione d'un tumore che l'affliggeva da ben 35 anni,

Una mamma per aver trovato impiego al figlio, riscatta un moretto al quale desidera si imponga il nome di Paolo.

Monchiero Emilia per evitata operazione chirurgica ad una sua amica.

Prima Mura Dolorette per assistenza particolare ottenuta pregando e baciando la reliquia di Don Bosco Santo, in un frangente doloroso.

G. Carolina per segnalata guarigione ottenuta, riconoscente porge offerta pel riscatto di due bimbi infedeli.

Marra Marcellina per la speciale assistenza ottenuta, implorando continua protezione.

Angelino Anna (Casale Monferrato) per la segnalatissima grazia ricevuta, invocando protezione sulla sua famiglia.

F. M. (Bianzé) per varie grazie ricevute e in attesa di altre grazie invia un'offerta ed una catenella d'oro.

Echi delle feste per la Canonizzazione di Don Bosco.

NB. Con questi ultimi cenni abbiamo esaurito tutte le relazioni che ci vennero inviate direttamente da organizzatori, cooperatori, ex-allievi. Ci rimangono centinaia di ritagli di giornali trasmessici dall'"Eco" e dall'" Araldo della Stampa "; ma siccome nessuno degli organizzatori s'è interessato a mandarcene adeguata relazione e lo spazio del Bollettino è tanto scarso, tronchiamo senz'altro la cronaca a questo punto. L'archivio conserverà però accuratamente anche tutte le altre relazioni per eventuali pubbicazioni.

ALBANOVA (Napoli). - Don Emilio Ferraiuolo ha animato le feste di Don Bosco Santo tanto nella parrocchia del SS. Salvatore come nella cappella dell'Orfanotrofio di S. Maria Preziosa, predicando il triduo e celebrando devote funzioni il 31 marzo ed il 28 aprile u. s. Tenne il panegirico ufficiale Mons. Vitale.

AREZZO. Nell'Oratorio Don Bosco, dopo il triduo predicato dal parroco Don Tagliaferri, celebrò la Messa della comunione generale S. E. Mons. Vescovo diocesano, ed una folla di Cooperatori accorse alle sacre funzioni chiuse dal panegirico tenuto da P. Bighi, francescano.

BALZOLA MONF. - Lo zelo del Decurione Don Ruffo e delle Cooperatrici ha procurato a Don Bosco Santo una splendida festa il 21 ottobre u. s., dopo un triduo efficacissimo predicato da un sacerdote salesiano. Oltre le solenni funzioni nella parrocchia dell'Assunta, alla presenza delle autorità e col concorso di tutto il popolo, riuscitissima l'accademia nel salone a Camagna a e l'inaugurazione dell'esposizione dei lavori di biancheria e di ricamo pro Missioni salesiane confezionate dalle Cooperatrici sotto la presidenza della zelantissima sig.na Giovannina Carrara.

BORDIGHERA-VALLECROSIA. -- La festa fu preparata da una novena predicata, nel santuario di Maria Aus. al Torrione, da Don Oddo di Ventimiglia e da Mons. Tornatore, dal 18 al 27 maggio 1934. Ma fin dal 22 aprile numerosi ex-allievi avevano aperto il ciclo dandosi convegno per udire la parola del comm. Masera il quale, alla sera dello stesso giorno, tenne, nel teatrino salesiano, la commemorazione civile del Santo alla presenza del Vescovo di Ventimiglia, del Prefetto, del Podestà, dell'on. Parodi in rappresentanza del Segr. Fed., di autorità e personalità distinte e di elettissimo pubblico. Particolare solennità assunse la festa di Maria Aus. il 24 maggio, ed un vero trionfo fu la festa del Santo, il 27, con intervento di S. E. Mons. Méderlet, di venerata memoria e di S. E. Mons. Rousset, vescovo diocesano, il quale celebrò la Messa della Comunione generale ed assistette pontificalmente alla Messa solenne. Disse il panegirico Mons. Tornatore. La folla ha sfidato la pioggia per riportare in processione la statua del Santo alla cappellina degli Angeli Custodi.

CARPANETO PIACENTINO. - Per concorde interessamento del Parroco, del Podestà e del Segretario, feste imponenti, preparate da un corso di esercizi predicati dal nostro missionario Don Cavoli e dal can. Fava, Arciprete di Castellarquato. La domenica 2 dicembre 1934, giornata antiblasfema, concorso meraviglioso. S. E. Mons. Longinotti, vescovo di S. Severino, celebrò la Messa della Comunione generale, e S. E. Mons. Menzani, vescovo diocesano, giunse a chiudere l'ora di adorazione per distribuire poi, l'indomani, la Comunione generale, assistere pontificalmente alla Messa solenne e presiedere la processione trionfale. Grato a S. Giovanni Bosco per la salute riacquistata, S. E. volle dedicare al nome del Santo la nuova « Casa per gli Esercizi Spirituali degli Uomini e Giovani Cattolici ». Riuscitissima l'accademia organizzata dalle Figlie di Maria Ausiliatrice.

COMO. - Dal 22 al 24 febbraio, gli Ecc.mi Vescovi di Bertinoro e di Guastalla si alternarono col Vescovo diocesano S. E. Mons. Macchi in un solenne triduo di pontificali e nel canto delle lodi di S. G. B. Cottolengo e S. Giovanni Bosco al Santuario del Sacro Cuore, presso la Casa della Divina Provvidenza del Servo di Dio Don Luigi Guanella, ex-allievo di Don Bosco. Concorso straordinario di autorità e popolo. Successo trionfale.

CUCCARO MONFERRATO. - Triduo predicato dal salesiano Don Gallo Anacleto; festa solenne il 9 settembre 1934, chiusa dalla processione e da una conferenza con proiezioni luminose presso l'Asilo diretto dalle Figlie di Maria Ausiliatrice.

DICOMANO. - A conclusione dei festeggiamenti ad onore di S. Gio. Bosco, riuscitissimi, il Commissario prefettizio, comm. Berta, nel novembre dello scorso anno ha intitolato al nome del Santo la via che conduce dal capoluogo alla Pieve ducentesca di S. Maria.

FANO. - Il venerando Don Orione ha gettato le fondamenta della prima chiesa ad onore di Don Bosco Santo. L'Ecc.mo Vescovo diocesano ha benedetto la prima pietra il 26 aprile 1934 alla presenza del Prefetto di Pesaro e di tutte le altre autorità. Prestavano servizio le musiche degli Orfanotrofi ed artigianelli di Don Orione di Fano e di San Severino Marche. Rappresentava il nostro Rettor Maggiore il sig. Don Serié.

FERRERE LOMELLINA. - La festa fu promossa dal parroco Don Crotti e decorata dalla presenza di S. E. Mons. Capettini, il quale ha celebrato le solenni funzioni e presieduto la processione colle varie autorità e popolo, preparato efficacemente dal triduo di Don Fogliasso.

FIRENZE. - Trionfo degno di S. Gio. Bosco e della città che ospita col fiorente Istituto la popolosa parrocchia salesiana della Sacra Famiglia. Parrocchiani e Cooperatori furono preparati da lui corso di sacre missioni predicate dai PP. Passionisti dal 22 aprile al 2 maggio. Lo stesso Em.mo Card. Arcivescovo Elia Dalla Costa chiuse le missioni ed inaugurò il triduo solenne celebrando la Messa della Comunione che fu generale nel senso più pieno della parola. Dopo la Messa di S. E. Mons. Giubbi, vescovo di S. Miniato, si alternarono alle sacre funzioni del triduo, dal 3 al 5 maggio le LL. EE. Mons. Franciolini, vescovo di Cortona, Mons. De Bernardi, vescovo di Pistoia e Prato e Mons. Pompeo Ghezzi, vescovo di Borgo San Sepolcro, che dissero successivamente anche le lodi del Santo.

La festa fu una vera apoteosi fin dalla prima Messa della Comunione generale celebrata dall'Abate mitrato dei Vallombrosani. Tenne pontificale il Vescovo ausiliare S. E. Mons. Bonardi, presenti clero secolare e regolare, autorità e rappresentanze e folla di popolo. La schola cantorum del Seminario centrale eseguì la Messa Iste Confessor di Palestrina.

Imponentissima la processione del pomeriggio, chiusa dall'Em.mo Card. Arcivescovo, il quale rivolse a quella enorme folla un magnifico discorso nel cortile dell'Istituto e poi raggiunse la chiesa pel canto del Te Deum e la benedizione eucaristica.

GALLIO (Vicenza). - Preparata da un triduo predicato dal salesiano Don Oliva, la festa culminò, il 2 settembre 1934, nella Comunione generale, in solenni funzioni celebrate dal Direttore del nostro Istituto di Ravenna, Don A. Finco e nella imponentissima processione cui parteciparono autorità e popolo, clero e fedeli di varie parrocchie limitrofe e tutta la gioventù. Magnifiche le esecuzioni della schola cantorum.

GRANA MONFERRATO. - Triduo predicato dal salesiano Don Masoero. Festa solenne, il 9 settembre 1934. Devotissime le sacre funzioni e ben riuscite le cerimonie della inaugurazione del salone Don Bosco, e della benedizione del quadro del Santo. Disse il panegirico Mons. Maggiora. La processione raggiunse grandissimo entusiasmo per la presenza della Gioventù Cattolica raccolta espressamente in convegno di plaga.

GRIANTE (Cadenabbia). - Per cura dell'Unione Uomini Cattolici e Cooperatori, guidati dal Decurione, Prevosto Don Capiaghi, triduo predicato dal prof. Don Caccia, funzioni solermi e processione, con intervento delle autorità e di tutta la popolazione.

GROSSETO.-Aperto il ciclo dal convegno degli Ex-allievi il 6 maggio 1934, seguì il triduo solenne in cattedrale, predicato da S. E. Mons. Jara, vescovo di Magellano. Funzioni speciali per la gioventù maschile e femminile delle scuole cittadine.

Il giorno della festa, S. E. Mons. Galeazzi, vescovo diocesano, celebrò la Messa della Comunione generale e tenne il panegirico del Santo al pontificale di S. E. Mons. Jara, alla presenza del clero e delle autorità, con folla di popolo e di associazioni. Le autorità convennero nel pomeriggio al Convitto comunale « Don Bosco », per l'inaugurazione di un busto al Santo la cui figura fu egregiamente rievocata dall'ex-allievo dott. Alfio Sorge. Dopo lo scoprimento del Bollettino della Vittoria, S. E. Mons. Galeazzi benedisse il vessillo del Convitto ed assistette alla decorazione del can. prof. Cappelli cui il R. Governo riconosceva alte benemerenze colla Croce di Cav. della Corona d'Italia. Chiuse la festa un'imponente processione, dalla Cattedrale al Convitto, ove Mons. Vescovo impartì la benedizione eucaristica.

JERAGO. - Il triduo predicato dal salesiano Don Landoni preparò una splendida festa, coronata da solennissima processione col quadro del Santo dipinto dal concittadino A. Riganti.

LAGONEGRO. L'affetto e la riconoscenza per una grazia segnalatissima hanno ispirato al parroco Don Cantisani l'omaggio più solenne a S. G. Bosco. Acquistata, col concorso del fratello e di altri di voti, una bella statua del Santo, la sera del 17 marzo u. s. convocò alla stazione autorità e popolo, già preparato spiritualmente dal quaresimalista, pel solenne ricevimento e la benedizione, cui segui devotissima la processione fino alla parrocchia ove lo stesso quaresimalista P. Antonio da Alessandria che, giovinetto di 7 anni, ebbe la fortuna di esser benedetto dal Santo a Boscomarengo, con un felicissimo discorso intronizzò Don Bosco patrono della gioventù e della parrocchia. Il parroco ebbe la gioia di fare la funzione e di cantare il Te Deum dopo quattro anni di infermità.

LAMBRUGO (Brianza). - Oltre alle solenni funzioni religiose, cui concorse tutta la popolazione della plaga, riuscitissima la Commemorazione civile tenuta dall'avv. Gius. Cavazzana.

LANUSEI - Trionfo completo per concorso di autorità e di popolo con a capo S. E. il Prefetto, di Cooperatori ed ex-allievi. Predicò il triduo in cattedrale il can. Casu il quale tenne pure una smagliante Commemorazione civile nel pomeriggio della festa, 27 maggio 1934. S. E. Mons. Cogoni, vescovo diocesano celebrò la Messa della Comunione generale in cattedrale e tenne l'omelia dorante il pontificale di S. E. Mons. Miglior, vescovo di Ogliastra, nel cortile dell'istituto salesiano. Entusiasmo indescrivibile alle imponente processione che trasportò la reliquia del Santo dalla Cattedrale all'Istituto nel magnifico reliquiario regalato dai giovani.

LEGGIO DI BETTOLA. - Triduo predicato dal Prevosto di Creta. Intervento di tutta la Gioventù Cattolica, autorità e popolo alle funzioni ed all'accademia organizzata dai giovani.

LEGNANO. L'apoteosi di Don Bosco Santo fu preparata da un duplice triduo predicato nella prepositurale di S. Magno dal nostro Don Vismara e ai SS. Martiri da Don Ottavio Buzzi. La città ha dato una magnifica prova non solo della divozione al Santo, ma anche della stima e dell'affetto per le Figlie di Maria Aus., che vi lavorano da tanti anni. Concorso straordinario alla Messa del Prevosto ed alla prima Messa del salesiano Don Bernasconi. Tenne la Commemorazione civile l'avv. Fumagalli di Parabiago. Imponentissima la processione interparrocchiale che trasportò la reliquia al Convitto Banfi, ove si chiuse la festa.

LUGO, legata a Don Bosco da antico affetto, ha chiamato a cantare le lodi del Santo S. E. Mons. Gardini, vescovo di Bertinoro, il quale ha poi raccolto i frutti del triduo alla Messa della Comunione generale. Tenne pontificale S. E.. Mons. Rolla, vescovo di Forlì, alla presenza di tutte le autorità, associazioni e popolo che diedero meravigliosa imponenza alla processione di chiusura in cui S. E. Mons. Tribbioli, vescovo di Imola, reggeva la reliquia del Salito. Spaglianti le commemorazioni civili tenute dal prof. Carmonini al politeama Venturini e dal rag. Magni nel teatro Manzoni.

LUINO. - Lo stesso Mons. Prevosto ha preparato la popolazione colla sua calda eloquenza predicando il triduo e tessendo un magnifico inno al Santo durante il pontificale. All'Oratorio Don Folli illustrò poi il sistema educativo di Don Bosco Santo alla presenza di elettissimo pubblico.

MACERATA ha chiuso l'anno della Canonizzazione con imponenti festeggiamenti a Don Bosco Santo e colla posa della prima pietra di un artistico tempio che perpetuerà l'omaggio dei giovani e della cittadinanza al grande apostolo della gioventù.

P. Donato da Loro Piceno, cappuccino, ha tenuto il pulpito della cattedrale dal 21 al 28 aprile, infervorando il popolo colla sua eloquenza. Il 24 fu distinto dalla Pasqua dei soldati, distribuita da Mons. Vicario Capitolare, e dalla Commemorazione civile tenuta da S. E. il Gen. Turano nel teatro comunale « L. Rossi », alla presenza dell'Arcivescovo di Spoleto S. E. Mons. Tagliapietra e di tutte le autorità. Il 25, cominciò il triduo solenne in cattedrale, pel popolo e in Collegiata pei giovani. Le comunioni generali agli alunni delle scuole elementari, alle Cooperatrici, patronesse e donne cattoliche ed alla gioventù femminile di A. C. furono distribuite successivamente dalle LL. EE. Mons. Tagliapietra. Mons. Cossio, vescovo di Recanati e Mons. Giardini, arciv. di Ancona.

Pei solenni pontificali si succedettero in cattedrale le LL. EE. Mons. Fronzi, arciv. di Camerino, Mons. Leopardi, vesc di Osimo e Cingoli, Mons. Tani, arcivescovo di Urbino. La schola cantorum dell'Istituto salesiano fu sostituita, la vigilia, da quella del ven. Seminario. Gli Ecc.mi Arcivescovi di Spoleto, di Urbino, di Ancona dissero le lodi del Santo, mentre nella Collegiata il salesiano Don Paolo Giua teneva un triduo speciale alla gioventù maschile. Agli alunni delle scuole elementari parlò ancora di Don Bosco il M.o Corradini nell'Istituto salesiano. La cerimonia della posa della prima pietra del tempio di Don Bosco Santo, benedetta dall'Arcivescovo di Ancona, si svolse nel pomeriggio della vigilia, alla presenza di S. E. il Prefetto, di Mons. Vicario Cap., del Podestà, Segretario Federale, autorità e personalità, mentre i nostri alunni con quelli delle scuole elementari e di vari istituti cittadini eseguivano l'inno al Santo al suono della filarmonica municipale. Chiuse la veglia un'ora di adorazione predicata da D. Giua in cattedrale. Il giorno della festa fu un trionfo eucaristico alle messe dei Vescovi e dei Prelati. Pontificò S. E. Mons. Giardini che tenne anche l'omelia. Presenti dignità, clero ed autorità e folla straordinaria. La celebre cappella della basilica di Loreto ha eseguito la Missa solemnis a sei voci del M.o Baruzzi, sotto la direzione dell'Autore. Nel pomeriggio il cielo si rasserenò a tempo per permettere la imponente processione che raccolse falangi innumerevoli al trionfo di Don Bosco Santo. P. Donato sciolse accora lui inno di gloria al Santo e l'Arcivescovo di Ancona chiuse l'apoteosi colla eucaristica benedizione. Fino a notte, illuminazione, concerto e pesca di beneficenza.

MATHI CANAVESE, prediletto da Don Bosco vivente, per la cura delle mamme dei suoi salesiani e per l'industria della carta a servizio della buona stampa, ha dato al Santo una solenne dimostrazione di affetto e di venerazione il 28 aprile u. s.

Autorità religiose, civili e politiche non solo assecondarono i desideri delle Figlie di Maria Ausiliatrice, una diedero alla festa il massimo splendore. Predicò il triduo il salesiano Don Moi ed intervenne l'Ispettore salesiano Don Ziggiotti il quale celebrò la Messa della Comunione generale per tutta la gioventù maschile e femminile e tenne il panegirico alla messa solenne cantata dal Prevosto. La processione, che percorse le vie del paese portando in trionfo la statua e la reliquia del Santo, raccolse autorità e popolo al completo in un omaggio commovente di fede e di amore.

Chiuse la festa una riuscitissima accademia presso le Figlie di Maria Ausiliatrice.

MERANO. - Clero regolare e secolare, autorità politiche, civili e militari col popolo tutto hanno partecipato fervorosamente alla festa di Don Bosco Santo, celebrata il 12 maggio, dopo un efficacissimo triduo predicato nella chiesa dello Spirito Santo dal P. Penso O. P. Per le solenni funzioni giunse da Verona Mons. Grazioli il quale, la sera della vigilia, portò la reliquia del Santo alla chiesa decanale in una imponente processione rallegrata dalla Banda Cattolica e da quella del Dopolavoro, e officiò i vespri pontificali impartendo la benedizione L'indomani lo stesso Monsignore tenne pontificale ed omelia, alla presenza di tutte le autorità. Nel pomeriggio, dopo un fervido panegirico del padre domenicano si ricompose nuovamente la processione che riportò la reliquia e la statua del Santo alla chiesa dello Spirito Santo ove la festa si chiuse coi vespri e la benedizione pontificale.

Degna corona la Commemorazione civile tenuta la sera nel teatro civico dallo stesso P. Penso alla presenza delle autorità e di folla straordinaria. Acclamatissimi i telegrammi del Papa, del Re, del Duce, dell'Arcivescovo e del Rettor Maggiore, letti dall'animatore della festa Don Rota.

MIRABELLO. - Predicò il triduo Don Luigi Ricaldone, dedicando i tre giorni ai piccoli, all'Azione Cattolica, alla Famiglia salesiana. Si alternarono per le funzioni il Prevosto, il direttore del Collegio salesiano di Borgo S. Martino e S. E. Mons. Coppo che chiuse con solenni pontificali e processione il trionfo di Don Bosco Santo, alla presenza di tutte le autorità e popolo devoto.

MOGLIANO VENETO. -- Triduo solenne nell'Arcipretale, predicato da Mons. Saretta. S. E. l'Arcivescovo Mons. Longhin celebrò la Messa della Comunione generale nel Collegio salesiano ed assistette con tutte le autorità alla Messa solenne cantata dall'Arciprete. Disse il panegirico Mons. Manzoni, arciprete di Mestre. La grandiosa processione passò per la nuova via Don Bosco e sfociò all'Istituto salesiano ove S. E. impartì la benedizione, e la banda Zerman continuò a rallegrare il popolo fino a notte.

MONCRIVELLO. - Triduo predicato dal salesiano Don Carnevali. Festa solenne con processione il 27 gennaio u. sc. Convegno giovanile indetto dalla Sottofederazione di Cigliano. Intervento di autorità e popolo e numerosissimi forestieri.

MORANO PO, che ha dato i natali al Prefetto Generale della Società Salesiana, sig. Don Berruti, ha voluto l'amato Superiore a celebrare la festa di Don Bosco Santo, preparata da un triduo di predicazione tenuto dal nostro Don Panciatichi. E il sig. Don Berruti fu confortato da una comunione veramente generale e dal concorso di tutta la popolazione alle sacre funzioni ed alla solenne processione.

NAPOLI. - A chiusura dei festeggiamenti organizzati per la celebrazione della Canonizzazione di Don Bosco nella cattedrale ed in varie chiese cittadine, il sen. Gennaro Marciano tenne una smagliante commemorazione del Santo nella chiesa di Santa Chiara, il 3o dicembre dello scorso anno, illustrando la grande figura di Don Bosco alla presenza dell'Em.mo Card. Arcivescovo, di autorità e personalità distinte e di elettissimo pubblico.

NOVI LIGURE. --- Lo zelo del Prevosto cav. Traverso ha preparato un magnifico trionfo a Don Bosco Santo nella chiesa di San Pietro. Predicò il triduo il salesiano Don Turchelli e tenne pontificale, il giorno della festa, S. E. Mons. Rolla, vescovo di Forlì. Oltre 12000 persone parteciparono alla processione del pomeriggio, resa più imponente dal concorso di tutte le autorità locali e di numerosi ex-allievi. Durante la sosta all'Oratorio dell'Alma Domus Lauretana, Mons. Vescovo benedisse la prima pietra del nuovo Istituto parrocchiale e l'avv. Corsanego tenne una magnifica commemorazione del Santo,

PALESTRO. - Per iniziativa del Rettore Don Bodo, triduo predicato dal salesiano Don Giovanni Branda e festa solennissima il 21 ottobre 1934, con intervento di tutte le autorità alla Messa cantata dal dott. Don Calvi salesiano, ed alla grandiosa proces sione chiusa dalla calda parola di Mons. Franzioni.

Parteciparono i numerosi Salesiani di Palestro, tutti gli ex-allievi ed i cantori della parrocchia salesiana del Sacro Cuore di Vercelli.

PARONA. Lo zelo del Parroco, che conobbe D. Bosco vivente, e la collaborazione del Commissario Prefettizio hanno assicurato alla festa il miglior successo. Predicò il triduo il salesiano Don Ravetti e tutto il popolo accorse alla santa Comunione, alle solenni funzioni ed alla imponente processione colla reliquia del Santo.

PIETRA MARAZZI. Predicò il triduo il salesiano Don Provera il quale tenne pure, la sera della festa, dopo le funzioni e la processione, una conferenza con proiezioni luminose.

PISA. - La chiesa nazionale dei Cavalieri, quella di S. Jacopo alle Piagge e quella di S. Marco alle Cappelle prepararono contemporaneamente la città alla gran festa di Don Bosco Santo con tridui predicati rispettivamente da Mons. Fritz, P. Raffaello Melis e cav. Don Morgantini. Devotissimo l'omaggio delle Dame patronesse e della gioventù studentesca. Per la solennità liturgica del 26 aprile 1934 autorità e popolo convennero alla chiesa dei Cavalieri ad assistere ai pontificali e per accompagnare processionalmente la reliquia del Santo alla nostra chiesa di Sant'Eufrasia ove cominciò subito un altro triuo che si chiuse il 29 con grande concorso e devozione di Cooperatori, fedeli ed ex-allievi. L'istituto « Maria Ausiliatrice » coronò in seguito tutte le feste con speciali funzioni nella chiesa di San Tomaso, una riuscitissima accademia con discorso commemorativo detto da Don Dell'Ira, fervorino e Benedizione eucaristica impartita da P. Enrico di S. Torpè.

ROMA. Istituto orfanotrofio « Gesù Nazareno ». -

Le Figlie di Maria Ausiliatrice, che dirigono il fiorente Istituto con scuole elementari, professionali ed istituto magistrale parificato, hanno chiuso le feste ad onore di Don Bosco Santo, il 3 giugno 1934, colla inaugurazione di un monumento offerto dalle alunne come omaggio di gratitudine al Santo educatore. Presiedettero la cerimonia gli Em.mi compianto Card. Pietro Gasparri, Card. Enrico Gasparri, Card. Sbarretti e Card. Fumasoni-Biondi, circondati da Ecc.mi Arcivescovi e Vescovi e da altissime autorità civili, politiche e scolastiche. Tenne il discorso ufficiale S. E. Mons. Salotti.

ROPPOLO CASTELLO Ivi approfittato della presenza del Vescovo per la visita pastorale per far festa a Don Bosco Santo. Preparato spiritualmente dal triduo predicato dal salesiano Don Berra, il popolo corrispose all'unanimità allo zelo dell'arciprete Don Poma dando a S. E. la gioia di una Comunione generale e della devota fervorosa assistenza alle varie funzioni della sacra visita, allietate da ottime esecuzioni della scuola di canto. Dopo la Messa e prima di partire Mons. Garigliano volle portare la sua benedizione alle Figlie di Maria Ausiliatrice che hanno colà un'ottima casa di cura, confortando paternamente le ammalate.

ROSSANO VENETO. -- Autorità e popolo concorsero al trionfo di Don Bosco Santo il 3o settembre u. s., dopo un triduo predicato dal salesiano Don Lucato, con Comunione generale, omaggio della gioventù, solenni funzioni e solennissima processione. illuminazione generale di tutto il paese e concerto della banda di Cittadella. Anima della festa gli Ex-allievi.

SAMASSI fu uno dei primi paesi della Sardegna a celebrare la Canonizzazione di Don Bosco con una festa tutta fervore, dalla Comunione generale alle solenni funzioni, alla processione, il 9 aprile 1934. Fece il panegirico Don Pinci. A sera Suor Giulia Berra delle F. di M. A. chiuse con una interessante conferenza a proiezioni luminose sulle missioni salesiane.

S. ANDREA PELAGO. - Il Prevosto Don Galli chiamò a infervorare la popolazione per la festa di Don Bosco Santo i salesiani Don Giovanni e Don Vincenzo Minghelli, e tutto il popolo rispose entusiasta offrendo un vero spettacolo di fede ai Sacramenti, alle funzioni ed alla processione. Chiuse la festa S. E. l'on. Bertini colla Commemorazione civile del Santo davanti ad autorità e pubblico elettissimo.

SAN DONA DI PIAVE. -- Mons. Arciprete non offerse soltanto la magnifica chiesa parrocchiale per la festa di Don Bosco Santo, una si alternò coi predicatori Don Michelan, Don Pasa, Don Longo, a preparare popolo e giovani, nel corso del triduo, con solenni funzioni e toccanti fervorini. Alla festa intervenne S. E. l'Arcivescovo-Vescovo Mons. Longhin che disse la Messa della Comunione generale ed assistette pontificalmente a quella cantata da Mons. Bernardi, alla presenza delle autorità e folla immensa di popolo. Nel pomeriggio tutta la Gioventù Cattolica del Basso Piave convenne all'Oratorio salesiano per fare omaggio a Don Bosco, e l'entusiasmo fu tanto che, dopo i Vespri ed il panegirico di Mons. D'Alessi, nonostante la pioggia dirotta, trascinò tutto il popolo in corteo dall'Arcipretale all'Oratorio, ove l'eloquente Monsignore nel corso d'una graziosa accademia, presieduta da S. E. Mons. Arcivescovo, richiamò ancora la figura del Santo con un magnifico discorso. La banda dell'Oratorio colse i primi allori.

SANFRONT. -Il 28 aprile u. s., dopo un triduo predicato da Don Mongo e dal nostro Don Marchisio, Sanfront ha celebrato la festa di Don Bosco Santo con una vera Pasqua, solenni funzioni ed una processione resa ancor più imponente dal concorso di parroci e fedeli dei paesi vicini, dalla presenza di tutto il clero locale, autorità ed associazioni, tra il più fervido entusiasmo. Chiuse la festa la Commemorazione civile tenuta dall'avv. Villa nella Casa del Fascio.

SAN GIUSTO CANAVESE. - Autorità e popolo vollero dedicare a S. Giovanni Bosco la piazza prospiciente l'asilo diretto dalle Figlie di Maria Aus. Il nostro missionario Don Boccassino ha tenuto la predicazione ed ha coronato la festa, dopo le solenni funzioni e la processione, con una conferenza a proiezioni luminose.

SANICO MONFERRATO. - Tutta la popolazione accorse alla predicazione del compaesano Don Beccuti dal 25 al 28 aprile, rinnovando lo spettacolo di una nuova Pasqua coll'affluenza spontanea ai Sacramenti, mentre era appena trascorsa la vera Pasqua e chiusa la visita pastorale. Il giorno della festa fu tale il concorso anche dai paesi vicini che la processione non potè rientrare in chiesa e si dovette improvvisare la funzione nella piazza che il Podestà cav. Gio. Serra, ex-allievo, volle gentilmente dedicata a S. Giovanni Bosco. I giovani dell'Istituto salesiano di Penango prestarono il servizio liturgico, corale e musicale.

SANT'AMBROGIO OLONA, -- Il triduo predicato dal can. Tognola ha infervorato gli animi ad una festa grandiosa che culminò nella comunione generale distribuita da S. E. Mons. Stoppani, il quale assistette pontificalmente alla Messa solenne e decorò la processione, che trasportò la statua del Santo all'Oratorio maschile. Tenne il panegirico Mons. Pecora.

SAVONA. - La grandiosa festa di Savona fu preparata con una novena nella chiesa salesiana di Maria Ausiliatrice, cui s'innestò un solennissimo triduo in cattedrale dal 27 al 29 aprile 1934. S. E. Mons. Righetti, vescovo diocesano, benedisse il quadro di Don Bosco Santo, la prima sera, e il prof. Don Schema incominciò la sacra predicazione. Il 26 aprile fu distinto da speciali funzioni celebrate da Mons. Saetta e Don Fonticelli. Il triduo in cattedrale fu predicato dal prof. Don Beccaro. La vigilia giunse S. E. Mons. Comin che celebrò la Messa della Comunione generale, il giorno della festa, ed assistette con autorità e popolo immenso al pontificale di S. E. Mons. Righetti, il quale disse una splendida omelia. Dopo il panegirico del prof. Don Cannonero, nonostante la pioggia, il popolo volle sfilare in processione per le vie citta dine, fra canti e suoni, facendo così trionfo alla reliquia del Santo portata da Mons. Comin.

SERRA S. BRUNO. - L'Oratorio salesiano, fondato due anni or sono, ha celebrato la festa di Don Bosco Santo cui prese parte tutta la cittadinanza. Intervenne il Vescovo di Bova S. E. Mons. Cognata il quale continuò il triduo iniziato dal prof. Don Tedeschi, e tenne pontificale con omelia, nella chiesa matrice, alla presenza di tutto il Clero, autorità e folla di popolo e di giovani. In seguito, il prof. Orazio Condorelli, dell'Università di Catania, chiuse le feste colla Commemorazione civile.

SOLERO. - Lo zelo e l'affetto del Prevosto, can. Cellerino, ex-allievo del Santo, prepararono a Don Bosco un vero trionfo. Predicò il triduo il salesiano Don Attilio Meroni, ed autorità e popolo corrisposero col più vivo entusiasmo. Intervenne lo stesso Ecc.mo Vescovo Mons. Milone il quale benedisse il quadro del Santo dipinto dal Thermignon e portò il massimo splendore alle sacre funzioni ed alla processione.

SORRENTO. - Nella Casa del Fascio, il 20 dicembre u. s., l'Istituto Tassiano ha invitato a commemorare Don Bosco Santo Don Giuseppe De Simone di Vico Equense, alla presenza di autorità, personalità ed eletto pubblico.

STRADA CASENTINO. - Il bel paese che ospita i nostri Aspiranti ha fatto omaggio a Don Bosco Santo il 29 aprile 1934 con un triduo ed un corso di conferenze a proiezioni luminose tenute dal nostro missionario Don Pisano. La vigilia, una graziosa fiaccolata rese più suggestivo il trasporto della statua del Santo dall'Istituto alla Parrocchia ove l'indomani Mons. Rettore del Seminario celebrò la Messa della Comunione generale e il Generale dei Vallombrosani, Mons. Michelotti, tenne pontificale. Tutte le autorità parteciparono anche alla processione che si chiuse sulla piazza Umberto I colla benedizione del SS. impartita dal Rev.mo P. Abate.

TETTI FASANO (Chieri), -- Cantò le lodi del Santo il celebrante Don Giacomo basano e l'Oratorio S. Luigi di Chieri accorse ad aumentare l'entusiasmo ed il fervore della buona popolazione.

TOLENTINO. -- Due fervorose giornate eucaristiche, rispettivamente per la gioventù maschile e la gioventù femminile, con solenni pontificali e discorso delle LL. EE. Mons. Tagliapietra, vescovo di Sanseverino Marche e Mons. Mantini, vesc. di Cagli e Pergola e la grande vigilia con pontificale di S. E. Mons. Leopardi, vesc. di Osimo e discorso di S. E. Mons. Giordani, vesc. tit. di Mindo, hanno preparato la città ad una splendida festa in onore di Don Bosco Santo il 10 giugno 1934. Nella vetusta Cattedrale, S. E. Mons. Giordani celebrò la Messa della Comunione generale, ed il compianto Vescovo diocesano S. E. Mons. Ferretti tenne pontificale con omelia alla presenza degli altri Ecc.mi Vescovi, delle massime autorità, associazioni ed immensa folla. Alla Cappella della Cattedrale successe la Schola Cantorum del Santuario di San Nicola diretta dal M°. Renzi pel programma liturgico, e i giovani del nostro Istituto intonarono l'entusiasmo di tutta la gioventù cittadina.

L'imponente processione sostò nella piazza Vittorio Emm. ove, dopo una vibrante allocuzione di S. E. Mons. Giordani, S. E. . Mons. Ferretti impartì la benedizione alla enorme folla. La Banda « Beniamino Gigli », che colla Cittadina e quella degli Artigianelli, aveva già allietato la processione, diede poi concerto, fino a notte sulla stessa piazza.

TOLMEZZO. - Preparato efficacemente dal triduo predicato in Duomo dal prof. D. Masotti, direttore diocesano dei Cooperatori, l'omaggio della Carnia e del Canal di Ferro a San Giovanni Bosco ha raggiunto le proporzioni di una vera apoteosi, la domenica 29 aprile 1934, per l'intervento dell'Ecc.mo Arcivescovo di Udine Mons. Nogara, che amministrò la Cresima ai bambini dell'Istituto salesiano e tenne il solenne pontificale con omelia in Duomo, presiedendo anche la trionfale processione, nel pomeriggio. Tutte le autorità politiche, civili e militari, numeroso clero secolare e regolare, associazioni ed organizzazioni parteciparono col popolo alle funzioni ed assistettero anche alla commemorazione civile tenuta nel Collegio dal Preside del R. Liceo di Udine dott. Ogniben.

TORINO-CROCETTA. - La parrocchia della Crocetta che ospita il nostro Istituto Teologico Internazionale, animata dallo zelo del suo Vicario teol. Angrisani, fu la prima fra le parrocchie dell'archidiocesi torinese a tributare a Don Bosco Santo l'omaggio della devozione e dell'amore con una festa indimenticabile l'8 aprile u. s., preparata dal triduo predicato dallo stesso Vicario e dal salesiano Don Valentini.

Un trionfo eucaristico alla Messa della Comunione generale e tutto lo sfarzo della liturgia alla messa solenne cantata dall'Ispettore salesiano D. Ziggiotti. Magnifiche le esecuzioni della schola cantorum del nostro Istituto Teologico diretta da D. Grosso. Tenne il panegirico del Santo il prof. Don Alessio Barberis dello stesso Istituto.

TRECATE ha invitato a cantare le lodi di S. Giovanni Bosco uno dei salesiani più cari alla città che godette un giorno dell'opera dei figli di Don Bosco, S. E. Mons. Coppo, il quale si prodigò affettuosamente alle varie funzioni del triduo e tenne pontificale, il giorno di S. Pietro dello scorso anno, lieto di vedere tutto il popolo attorno alle autorità ed all'Arciprete festeggiare il Santo dei giovani con edificante affluenza ai santi Sacramenti e l'entusiasmo di una fervida divozione alla imponente processione che, troncata sul più bello dalla pioggia, riparò la statua oli Maria Aus. nella chiesa di San Rocco e quella di Don Bosco nella cappella del seminario, per riuscire, in una rivincita di fede e di amore, la domenica seguente, in pieno sole. A complemento dei festeggiamenti religiosi il dott. Ferrari tenne pure nel teatro del seminario la Commemorazione civile del Santo applauditissima.

UDINE. - Ex-allievi e Cooperatori hanno organizzato ad Udine grandiosi festeggiamenti ad onore di S. Giovanni Bosco ed il direttore diocesano Don Masotti ha preparato efficacemente il popolo con un triduo predicato nella chiesa di S. Giorgio Maggiore. Parteciparono alla festa tutte le autorità politiche, civili e militari ed intervenne lo stesso Arcivescovo S. E. Mons. Nogara che tenne solenne pontificale, dopo la stessa della Comunione generale celebrata da Mons. Margreth. La « S. Cecilia Metropolitana si alternò colla schola cantorum del Seminario nella esecuzione del programma musicale.

Lo stesso Ecc.mo Arcivescovo tenne l'omelia. Con gentile pensiero il Comitato ha voluto rallegrare i fanciulli più poveri allestendo un pranzo di 140 coperti a giovinetti presentati dalle Conferenze di S. Vincenzo e dalle Opere assistenziali. Lo benedisse S. E. Mons. Nogara. Nel pomeriggio convennero da tutta la plaga i giovani di Azione Cattolica per udire la parola dell'Ispettore salesiano D. Besnate e dell'Arcivescovo e partecipare alla processione che si snodò imponente per le vie cittadine tra un crescendo di entusiasmo e di fervore, suggellata dalla benedizione colla reliquia del Santo sul piazzale Cella. A sera il teatro San Giorgio accolse infine autorità ed eletto pubblico per una riuscitissima accademia che chiuse brillantemente l'omaggio cittadino a Don Bosco Santo

VALMADRERA. - Festa di cuori a Valmadrera, che ricorda l'affetto portato da Don Bosco al defunto parroco D. Achille Motta dal 1894 al 1884. Il clero della parrocchia si alternò a cantare le lodi del Santo ed il popolo corrispose in massa e col massimo entusiasmo, affluendo ai Sacramenti, alle funzioni rese più solenni dall'intervento di Mons. Dell'Oro ed alla solennissima processione.

VEDANO OLONA ha inaugurato un bel trittico rappresentante Maria Aus. tra S. Giovanni Bosco e S. Gius. Ben. Cottolongo. Anima delle feste fu il parroco D. Trezzi, ex-allievo dell'Oratorio. Predicò il triduo D. Olivares, fra un crescendo di fervore e di entusiasmo. Comunione generale e funzioni solenni, ma grandiosa soprattutto la processione decorata dalla presenza ufficiale di tutte le autorità, e allietata dalle bande di Vedano e di Venegono. La processione sfociò nell'Oratorio maschile ove la festa si protrasse fino a notte in sana allegria.

VERGHERETO si è preparato con un corso di esercizi e col triduo predicato da D. Mazzotti. Cantò messa solenne e portò la reliquia in processione il direttore dell'Oratorio di Torino D. Santini, che col clero della parrocchia presiedette anche all'accademia finale.

VESIME. - La festa di Don Bosco Santo ha chiuso le sacre missioni con solenni funzioni e panegirico detto dal can. Cannonero.

VIAREGGIO. - Ad iniziativa del Priore di S. Paolo, Viareggio ha distinto la gran festa ad onore di Don Bosco Santo, preparata da speciali funzioni, con l'inaugurazione di una via dedicata al suo nome dalle autorità cittadine e colla commemorazione civile tenuta nel Politeama dal prof. Meli. All'inaugurazione della via, presenti autorità, associazioni e popolo numeroso, prese la parola Mons. Rocchicchioli; tagliò il nastro la marchesa Manzi.

VIGEVANO ha offerto il suo vasto Duomo pel triduo e la festa di Don Bosco Santo il 10 giugno 1934. Predicò il salesiano D. Baldasso, che rivolse pure affettuose parole alla gioventù delle scuole elementari e delle scuole medie succedutasi nel primo omaggio al Santo Educatore.

Trionfo eucaristico alle varie funzioni celebrate dalle dignità del Capitolo e del clero. Un'onda di commozione invase l'animo dell'immensa folla al sopraggiungere di S. E. Mons. Arcivescovo Giacinto Scapardini, il quale benchè convalescente volle tenere il solenne pontificale. La cappella del Seminario eseguì musica classica. Nel pomeriggio convennero rappresentanze anche dai paesi vicini. L'Oratorio delle Figlie di Maria Ausiliatrice e quello dei PP. Oblati si gremirono di gioventù cattolica che portò un'onda di entusiasmo alla solennissima processione del pomeriggio, decorata dalla presenza ufficiale di tutte le autorità cittadine. Rientrata in Duomo, salì il pulpito Don Fasulo pel panegirico del Santo, quindi S. E. Mons. Arcivescovo cantò il Te Deum ed impartì la Benedizione. Un corteo tutto di giovinezza riportò quindi il quadro di Don Bosco Santo alla chiesa dell'Oratorio ove prese la parola P. Balduzzi per un'alata improvvisazione. A notte, presente S. E. Mons. Arcivescovo, personalità del clero e del laicato ed eletto pubblico, Don Fasulo chiuse la festa con una conferenza a proiezioni luminose.

VIGGIU dopo un triduo di predicazione, ha fuso la festa di Don Bosco Santo colla letizia della prima Messa di un figlio di Don Bosco, suo concittadino, D. F. Vittori. Parteciparono alle solenni funzioni ed alla processione distinte personalità del clero con Mons. Soldini e tutte le autorità. Chiuse la festa una accademia musico-letteraria nel salone dell'Oratorio

VIGNALE MONFERRATO -- Gli uomini resero il primo omaggio a Don Bosco Santo colla Comunione generale il giorno dell'Immacolata dello scorso anno. L'indomani poi tutto il paese, autorità e popolo, accorse alle sacre funzioni, al panegirico di D. Baldasso ed alla processione.

VILLANOVA MONFERRATO intese anche di ringraziare Don Bosco Santo per l'opera che svolgono nel sito spirito le Figlie di Maria Aus., celebrando una festa solennissima il 28 aprile, dopo un efficace triduo di predicazione tenuto dal salesiano D. Baldasso.

Dopo le funzioni del mattino, e la messa cantata dal can. Alessio convennero per la processione numerosi soci dell'Azione Cattolica della plaga e furono infervorati coli apposite conferenze dal dott. Baulino e da D. Luigi Rota. La processione fu un trionfo. Ricevuta la benedizione, tutto il popolo si riversò all'Oratorio maschile per la Commemorazione civile tenuta dal dott. Baulino e quindi all'asilo per una serata di omaggio, preparata dalle Suore e rallegrata dai canti e dalle declamazioni delle bambine e delle giovani di A. C. Chiuse la festa con paterne parole di plauso l'anima di tutto, il prevosto D. Masino.

VILLA SAN SECONDO, ricordando il passaggio di Don Bosco nel 1859, ha inaugurato due lapidi: una nella casa che lo ha ospitato, l'altra sul piedestallo della croce eretta sul piazzale della chiesa. La cerimonia si svolse dopo la Messa solenne ed il panegirico del Santo, alla presenza delle autorità e di tutto il paese. Il Pievano benedisse il medaglione di bronzo, scoperto dal comm. Peruccati che nel 1859, seguiva, ragazzo, il Santo, nella passeggiata a Villa San Secondo, e ricordò con affettuose rievocazioni il passaggio di Don Bosco, auspicandone celesti benedizioni.

VINCHIO D'ASTI, fiorente di vocazioni salesiane, ha innalzato una delle prime cappelle a Don Bosco Santo, col concorso spontaneo dei devoti, su territorio della, famiglia Pavese. E la festa del Santo, il 14 agosto 1934, preparata dalla predicazione di D. Luigi Ricaldone e di D. Stefano Pavese, salesiani, dopo la comunione generale distribuita dal Parroco in parrocchia, ha culminato nella benedizione della cappella impartita da D. Curino, e nella grandiosa processione cui concorsero parroci e fedeli dei paesi vicini con musiche e vessilli ed associazioni in un sol palpito d'amore a Don Bosco.

NECROLOGIO

Salesiani defunti.

PIACENZA DON PIETRO, sac. da Feisoglio (Cuneo) † a Tokio (Giappone) il 2 giugno 1935, a 41 anno di età. Giovane di grandi speranze, temprato ai più generosi sacrifici della vita, dopo aver servito valorosamente la Patria come tenente nella guerra europea, era tornato alla Società Salesiana, un po' scosso in salute, ma coll'anima ardente del più puro e più santo entusiasmo. Ordinato sacerdote nel 1922, partiva tre anni dopo pel Giappone colla prima spedizione ed assumeva la fondazione e la direzione del nostro Oratorio di Tokio. L'amabilità del suo carattere, l'eroico spirito di sacrificio, il tatto squisito colle autorità e col popolo gli guadagnarono immediatamente la stima dei grandi e la confidenza dei giovani del quartiere più miserabile della città, i quali affluirono all'Oratorio superando in breve il migliaio. I nostri Cooperatori, che hanno seguito attraverso alle relazioni di Monsignor Cimatti l'opera indefessa di questo degno figlio di Don Bosco, che corona col sacrificio della sua vita il primo decennio dell'apostolato dei Salesiani in Giappone, gli affrettino dal Signore, con copiosi suffragi, la gloria del Cielo.

LIBERTI FRANCESCO, coad., da Cava de' Tirreni (Salerno) † a Puebla (Messico) il 22-II-1935 a 6o anni di età. Fu dei primi salesiani partiti pel Messico e spese in quella Repubblica tutta la sua preziosa vita di lavoro e di preghiera, modello di pietà e di spirito religioso.

SOLARI DON GIUSEPPE, sac., da Borgomanero (Novara), † a Guaratinguetà (Brasile) il 5-III-1935 a 74 anni di età. Accolto da S. Gio. Bosco nell'Oratorio Salesiano di Torino, sentì, alla scuola del grande apostolo delle missioni, la vocazione missionaria e partì ancora chierico pel Brasile ove raggiunse il sacerdozio e tentò la vita missionaria nel Mato Grosso prima e poi nel Rio Negro. Ma, non reggendogli la salute, verme nominato direttore spirituale delle case di formazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice cui prodigò tutti i tesori della sua grande anima.

HAMEL DON ARMANDO, sac., da Coutances (Francia), † a Melles-lez-Tournai (Belgio) il 13-III-1935 a 56 anni di età. Trascorse tutta la sua vita nell'insegnamento, esemplare per pietà, serenità di spirito e fedeltà al sistema educativo salesiano.

DALLA NORA TARCISIO, ch., da Mansuò (Treviso), † a Montechiarugolo (Parma) il 31-III-1935 a 2o anni di età.

QUIRYNEN PIETRO GUGLIELMO, ch., da Dongen (Olanda), † al Cairo (Egitto) il 10-IV-1935 a 22 anni di età.

OSELLA DON AGOSTINO, sac., da Carmagnola (Torino), † a Mathi Torinese l'11 maggio 1935, a 61 anno di età. Cuore esuberante di carità apostolica, era partito ancor chierico pel Messico ed in quella Repubblica spese tutte le sue migliori energie fino all'arresto ed all'espulsione, durante la prima persecuzione. Tornato in Italia si prodigò nell'Oratorio S. Paolo di Torino cattivandosi l'affetto di tutti e chiuse i suoi giorni improvvisamente, come cappellano nella casa di Mathi, che edificava colla sua pietà e confortava della sua bontà.

CARLESI DON DANTE, sac., da Firenze, † a Montechiarugolo (Parma) l'11-IV-1935 a 33 anni di età. Era una delle migliori speranze delle nostre Scuole di Agricoltura pei suoi titoli e pel suo spirito. Una malattia violenta l'ha stroncato nel fiore della vita.

LEONARDI DON ETTORE, sac., da Vò d'Avio (Trento), † a Trieste il 16-IV-1935 a 62 anni di età. Spese la maggior parte della sua attività salesiana nell'Oratorio di Trieste ove la sua memoria vive in benedizione coli largo rimpianto.

STEFANONI COSTANTINO, coad., da Inveruno (Milano), † a Milano il 18-IV-1935 a 5o anni di età. Modello di coadiutore, rifulse per soda pietà, ottimo carattere e preziose abilità professionali.

BIELLI DON GIOVANNI, sac., da Rocchetta Palafea (Alessandria), † a Varazze (Savona) il 22-IV-1935 a 78 anni di età. Un veterano, formato tutto da S. Giovanni Bosco. Iniziò la sua attività salesiana in Roma e portò poi per tutte le case ove trascorse il fervore di una grande pietà e l'alacrità d'ano spirito religioso meraviglioso che rese preziosa la sua vita di virtù singolari.

BRIZIO DON CAMILLO, sac., da Bra (Cuneo), † a Torino (S. Paolo), il 26-IV-1935 a 65 anni di età. Aveva rinunziato alla Parrocchia, dopo lunghi armi di fecondo ministero, per chiudere modestamente la sua vita nella Società Salesiana. Ma il Signore lo ricollocò subito sul candelabro cori primo parroco della parrocchia di Gesù Adolescente in Borgo San Paolo e la buona popolazione ebbe in lui le cure di un vero pastore, il cuore di un padre.

PAPONE DON GIACOMO, sac., da Cumiana (Torino), † a Novara l'11-V-1935 a 62 anni di età. Fu accolto all'Oratorio Salesiano di Torino ancora da S. Gio. Bosco nel 1886 e spese tutta la sua vita nell'insegnamento con vero spirito di sacrificio e costante giovialità.

Cooperatori defunti.

S. Ecc. il Marchese FRANCESCO PACELLI, Consigliere Generale dello Stato della Città del Valicano - Avvocato del Sacro Concistoro - Cav. Gr. Cr. dell'Ordine Piano e dei SS. Maurizio e Lazzaro.

Fratello dell'Em.mo nostro Cardinal Protettore, prodigò i tesori del suo eletto ingegno e del suo grande cuore alle più nobili cause della Chiesa e della Patria, rendendo preziosi servigi che la recente Conciliazione ha presso in evidenza specialmente in questi ultimi anni. Benemerito dell'una e dell'altra, la sua memoria vivrà in benedizione anche nella Famiglia salesiana che l'ebbe affezionato cooperatore, e specialmente presso l'Istituto Pio XI di Roma di cui fu insigne benefattore.

Dott. ARTURO M. BAS, da Cordoba (Argentina) † a Buenos Aires il 22 aprile u. s. a 59 anni di età. Raggiunse coll'ingegno e con eccezionali doti di mente e di cuore, alte cariche nello Stato, portò nel Foro, nel Parlamento e nel Senato non solo il contributo della stia straordinaria, illuminata e disinteressata attività, ma anche il vero spirito cristiano appreso in famiglia e l'affetto a Don Bosco. Presiedette il IX Congresso dei Cooperatori salesiani in Buenos Aires e diede innumerevoli prove del suo autore al Santo ed all'opera sua. I Salesiani di Argentina, specialmente gli Istituti di Buenos Aires, di Cordoba e di Vignaud non dimenticheranno mai quanto egli ha fatto per la nascente Ispettoria di S. Francesco Solano nei momenti più difficili.

BALLANTI FRANCESCA ved. DALL'OSSO, † a Faenza a 93 anni di età. Madre del Direttore del nostro Istituto di Modena, fu una delle prime e più zelanti Cooperatrici dell'Opera salesiana in Faenza. La fede illuminò tutta la sua vita e la carità cristiana l'arricchì di meriti. La sua memoria vive in benedizione.

SAC. PROF. GIACOMO TURCO, da Castelnuovo Don Bosco, † a Torino il 1-V-1935. Da trent'anni insegnava ai chierici del Seminario di Torino il canto sacro e li edificava coll'esempio di specchiate virtù sacerdotali alimentate dalle divozioni caratteristiche dei Santi contittadini di San Giovanni Bosco.

GOTTARELLI MARIA ved. POMPIGNOLI, t a Castelmartini (Pistoia) il 18-III-1935. Donna di gran fede e di ammirabile spirito di sacrificio, diede un figlio alla Società salesiana ed una figlia all'Istituto delle Figlie gli M. A. Santificò i due anni e mezzo di malattia con esemplare rassegnazione alla volontà di Dio.

SAC. GIUSEPPE CANI † a Castelbolognese il 28-1V-1935. Zelantissimo parroco di Bibbiana e Visano, fu pure un gran devoto di S. Gio. Bosco ed affezionatissimo cooperatore delle Opere salesiane.

BALDISSEROTTO ANTONIO, da Barbarano Vicentino, † ivi il 16-III-1935. Padre esemplare di 12 figli fu ben lieto di darne uno alla Società salesiana, oggi Direttore del nostro Istituto in Ayagualo (Centro America) e due figlie all'Istituto delle Figlie di M. A., mentre altre due abbracciarono lo stato religioso in altri istituti. Col lavoro e col risparmio seppe essere generoso nell'esercizio della carità che faceva largamente con alto spirito cristiano.

CAN. UBALDO NICCO, † ad Aosta il 25 aprile 1935. Direttore diocesano dei Cooperatori, fu l'anima dell'azione salesiana in diocesi, prodigandosi generosamente per le nostre opere che sosteneva con industriosa carità e zelo, mentre attendeva al ministero sacerdotale con ammirabile disinteresse e spirito di sacrificio, nell'Ospizio di Carità e nella Chiesa di Santa Croce, edificando tutti con virtù preclare.

DE GODENZ TERESA n. TRETTEL, † a Tesero Trentino il 29-III-1935. I suoi 81 anni rifulsero preziosi di chiare virtù cristiane e di carità generosa che ebbe predilezioni perle Opere salesiane.

DEL FAVERO GIO. BATT. GOTTO, † il 24-IV-1935. Crebbe allo spirito di S. Gio. Bosco seguendo il suo motto « Lavoro e preghiera s, lieto di dare alla Società salesiana due dei suoi figli, arricchendo di meriti la sua vita nella lunga infermità sopportata con esemplare rassegnazione.

ASIGLIANO CAROLINA ved. FONTANA, † a Torino il 22-IV-1935. Mamma del Direttore della nostra casa di Shanghai (Cina), passò la sua vita nella pietà, nel lavoro e nella sofferenza, confortata da una recente visita del figlio e sopratutto dal merito di tante opere buone

Altri Cooperatori defunti:

Aluisi Giuseppe, Rutigliano (Bari) - Artuso Secondo (Cavour (Torino) - Barbiero Luigia, Bragioli (Cuneo) - Bernabei Marsilio, Riccò (Modena) - Bertotto Elisabetta, Bibiana (Torino) - Bertozzi Egidio, Ugliancaldo (Massa) - Beti Francesco e Maria, Annunziata (Svizzera) - Bianchi Cesira, Foligno (Perugia) - Bondanelli Filippa, Traghetto (Ferrara) - Botto Giulia, Clavesana (Cuneo) - Brighenti Margherita, Legos (Trento) - Broggiato Arbace, Saletto (Padova) - Buro Basilio, S. :Michele Erra (Verona) - Cappelli Rosa, Rutigliano (Bari) - Carle Giartosio Matilde, Torino - Chiattone Caterina, Carinagnola (Torino) - Chiesa D. Luigi, Canzerana (Cuneo) - Codebò Can. Francesco, Bobbio (Piacenza) - Cornelio Cav. Angelo Maria, Milano - Dalù Prof. Giuseppe, Termini I. (Palermo) - D'Anzeo Alfonso, S. Severo (Foggia) - Fiorenza Nina, Nebbiuno (Novara) - Flueler Herr Wilhelm, Stans (Svizzera) - Franceschetti Vittoria in Scacci, Padova - Franco Antonio, Cabella Ligure (Aless.) - Franco Giovanni, Cabella Ligure (Aless.) - Galleani d'Agliano N. D. Maria Teresa, Torino - Giacometto Giacomo, Torino - Guardione Raiurondo, Genova - Imberti Don Onrobono, Villasola (Bergamo) - Iovino Giuseppina, New York (Stati Uniti) -Limonta Sofia, Sirone (Como) - Marchiori Ernesto, Bovolone (Verona)- Martino Carlotta, Saluzzo (Cuneo) - Martino Isabella, Saluzzo (Cuneo) - Mazzi Maria, Chievo ( Verona) - Miorini Maria Anna, Borno (Brescia) - Modesti Agata, Radicofani (Siena) - Monegaglia Carlotta, Trento - Nappione Antonio, Chieri (Torino) - Palazzolo Mariannina, New York (Stati Uniti) - Parolini Enrico, Lanzada (Sondrio) - Pezzatini Teresa, Strada Chianti (Firenze) - Poltroneri Bernardo, Miasino (Novara) - Pradetto Barbara, S. Pietro Cadore (Belluno) - Rasetti Felice, Torino - Ravasio Luigi, Nossa (Bergamo) - Ravasio Arioldi Teresa, Medolago (Bergamo) - Razeto Matilde n. Rossi, Genova - Reider Obexer Chiara, Pennes (Bolzano) - Richard Fiorenza, Susa (Torino) - Rizzi Lucia, Barzesto (Bergamo) - Robuschi Silvino, Albareto (Parma) - Romersi Albina, Piacenza - Rosa Luigi, Bollate (Milano) - Rossi Livia, Riola (Bologna) - Santarelli Ildegonda, Cardosio (Lucca) - Serrino Renzo, Arcola (Spezia) - Servadio Don Guido, Padova - Stefanoni Giovanni, Inveruno (Milano) - Teruggi Giovannina, Fontaneto d'Agogna (Novara). Torlai Nazzarena, Riccò (Modena) - Torretta Angela, Cuccano Monf. (Aless.) - Trevisi Silvio, Ponte di Brenta (Padova) - Vaghi Rachele Ved. Saldarini, Como - Vagasi Luigi, Giomisci (Perugia) - Verona Bazzichi Diomira, Retignano (Lucca) - Verona Lelio, Retignano (Lucca) - Zani Giuseppa, Cilavegna (Pavia) - Zanini Mansueto, Ganico (Brescia) - Zattini Don Luigi, Bertinovo (Forlí).

Anime riconoscenti a Maria Ausiliatrice e a San Giovanni Bosco.

Ci hanno segnalato grazie ottenute per intercessione di Maria SS. Ausiliatrice o di S. Gio. Bosco, e alcuni hanno anche inviato offerte per la celebrazione di Sante Messe di ringraziamento, per le Missioni Salesiane o per altre opere di D. Bosco, i seguenti:

Aimiti Franco Maria, A. L., Albertone Caterina, Allasia Marglerita, Alloa Giorgio e Bartolomeo,

Ameotti Firmina, Andronico Lucianino, Anselmi Silvia, Armanno Vinelli Dina, Audenino Dante, Andino Rita.

Bagliani, Baldizzone, Barale Luigi, Bando Panebianco Angelina, Bellini Riccardo, Beltramo Antonio, Benazzo Giuseppe, Bersano Jolanda, Bertiglia Alessandro, Bertoglio Orsola, Biagi Dott. Pietro, Bima Maurizio, Boero Eugenio, Bonessa Michele, Bonvino Rosa ved. Ciccardi, Bosco Lucia, Bosio Dr. Umberto, Bosio Vitaliano, Botta Mary, Braccio Isabella, Bracco Emilia, Brean Maria, Brovia Giovanni, Brusaschetto Carlo.

Calderan Maria, Camaghi Carlo, Campominosi Carmine, Canali Ernesto, Canavero, Capolo Angela, Carena Luigia, Carnevale Maffè Cristina, Carpaneto Palmieri Emilia, Cartello Maria, Castagnone Delfina, Catandella Cav. Michele, Cavaglia Domenica, Cazzaniga Palmira, Ceravolo Dott. Mario, Cerri Angela, Cerutti Laura, Chiantaretto Giovanni. C. L., Coggiola Domenico, Coltro Clara, Cooperatore Salesiano di Salerno, Coppola Albera Maria, Corbetta Adele, Cordera Pietro, Coriasco, Costantini Clelia, Costantini Maria, Crosa Ernesta, Crosa Ernesto.

De Albera Giulia, Del Carlo Angelina, De Ricco Dirce, De Zuani Pia, Durando.

Fabbri Ester, Fanton Vittorio, Favre Felice, Ferrando Pietro, Ferraro Antonietta, Ferrero coniugi, Flich Carlo, Forneris Maria Teresa, Forti Emilia, Fra.

Gaffuri Don Vittorio, Galetto Caterina ved. Ma soero, Gallardo Luigi, Gallea Giovanni, Garelli Maria, Gatti Teresa, Gazzo Tomaso, Germanetto Maria, G. G., Ghiotti Domenico, Giaccaria Adalgisa, Giacone Maria, Giuffrida Amato, Grosso Bernardo, Guageli Carlo, Guerrini Alfredo.

Lagorga Angelo Raffaele, Lana Ottavia, La Vecchia Barra Vittoria.

Maniscalco Dott. Salvatore, Mantelli Carlo, Mariotti Solimani Amelia, Maritano Giuseppe, Martinelli Orsolina. Martini Giuseppina, Martino Giannina, Masera Matilde, Mazzarelli Rag. Enrico, Medano Camillo, Migliorini Luigi, Migliorini Luisa, M. M. I. Aosta, Molino Sergio, Mottironi Don Mario.

Nalli, Negre, N. G. B., Neira Antonio, N. N. di Settimo Torinese, N. N. di Siena, Novara Lucia, Nuccio Caterina.

Odono E., Ognibene Margherita, O. L. C.

Papa Maddalena, Pedrale Maria, Perotti fam.a, Pestarino Enzo, Piacentino coniugi, Piazzo Gabriella, Piovano Lina, Ponzo Caterina, Prono Giuseppe.

Quaranta Rina.

Le Luisa, Reginato Antonietta, Reynaud Bersanino Maria, Riccardi Luigi fu Francesco, Richiardi Giovanni, Righetti Maria, Rigon Maria, Riva Amalia, R. M. R. di Buenos Ayres, Rolandin Giuseppe, Rosso Elvira, Roveda Margherita.

Salamone Masseo Carlotta, Salvo Leonardo, Sbodio Teresa, Sciano Maria, Sella, Serra Giovanni, Serra Rosina, Simonetta Milano, Simonetti Giovanni, Simonetti Marcello, Sinico Maria, Solari Elisa, Spingor, Squillario Luigi, Storero.

Terranova, Tettamanzi Giulio, Todaro Can.co Salvatore, Tonetti Maddalena, Tonolli Maria, TraSucco Maria, Travaglino Giuseppina, Trofano Maria.

Valle Maria Pia, Valli Edoardo e Rina, Vennia

Paolina, Venturi Marita, Vercelletti, Verino Maria, Vernazzi Emma, Villata Carolina, Vittadini Lovato Maria, Vivaldi Ezio, Vola Teresa ed Alfredo, Volante Tersilla di Donnaz.

Zacchè coniugi, Zoppi Comm. Giuseppe, Zublena Cristina.

In fiduciosa attesa.

Raccomandiamo caldamente alle Preghiere di tutti i nostri Cooperatori, le seguenti Persone e le loro particolari intenzioni

Alborghetti Amelia, Aloe Margherita, Ammiraglio Tonda, Aschiere, Andino Teresina, Barbero Carlo e Clotilde, Barbero Paolo, Bavassano Maria, Bruna Giulia, Buffa, Carbonin, Ceria Secondina, Chiappo Flaminio, Coatti Robbi P., Conni Elvira, Corona, Demichelis Carlo fu Luigi, Favaro, Ferraris, Gado Maria, Giorgi Maria, Maffei Federico, Magone Giacomo, Magrini, Massino, Mola Cristina, Mughetti Francesca, Murialdi Giulio, Musso fam.a, N. N. di Sanico, Nodari Maddalena, Pennino Resio Caterina, Piana Severina, Rivetti Giuseppe, Rolando Alessandro, Savi Prof. Plinio, Sereno Giuseppina, Sibona Redaelli, Spessa, Valletti Albertina, Vizzetti Susanna, Vuillermin.

Lettera di Don Giulivo ai Giovani.

Le vacanze.

Carissimi,

Il Bollettino di questo mese troverà la maggior parte di voi in piene vacanze: tutti promossi, io spero, e felici di godere la più ampia libertà. Immagino la vostra gioia e quella dei vostri cari e mi auguro che abbiate a trarre da questi giorni di riposo e di svago il miglior giovamento. Ma non vorrei che riuscissero per alcuno quello che Don Bosco soleva definire la vendemmia del diavolo. Egli trepidava tanto, all'avvicinarsi delle vacanze, perché sapeva quanto funeste molte volte riescano alle vostre anime. Ad evitare il maggior male possibile soleva generalmente raccomandare ai giovani dell'Oratorio queste cose:

1) fuggire coraggiosamente i pericoli e le occasioni di peccato, specialmente le compagnie cattive; 2) continuare regolarmente a fare ogni giorno le pratiche di pietà coree se fossero all'Oratorio. » Che difficoltà potreste trovare - diceva un giorno - nel recitare sempre le vostre orazioni mattino e sera? Recitatele adunque, e recitatele bene, e tutti. Credo che anche tutti potrete ascoltare la vostra messa ogni mattina, ed anche, meglio, servirla; fatelo e fatelo volentieri. Poi chi vi impedisce di fare eziandio un po' di meditazione al mattino, un po' di lettura spirituale e la visita al SS. Sacramento lungo il giorno? Tenete poi ancora la grande pratica di confessarvi ogni settimana, ogni dieci, ovvero quindici giorni. Se farete cosí, io credo che le vacanze non vi faranno del male ».

Ebbene, ascoltate e seguite anche voi i consigli di un tanto padre e maestro, o carissimi giovani, e godrete davvero tutta la santa libertà dei figli di Dio, schiavi di nessuno, tanto meno del demonio, del peccato e dei cattivi compagni, e passerete le vacanze nella più pura allegria.

Addio.

Vostro aff.mo DON GIULIVO.