BS 1930s|1935|Bollettino Salesiano Novembre 1935

PERIODICO MENSILE PER I COOPERATORI DELLE OPERE E MISSIONI DI S. GIO. BOSCO

Anno LIX - N, 11 NOVEMBRE 1935 - XIV

BOLLETTINO SALESIANO

SOMMARIO: Per l'ampliamento della Basilica di Maria Ausiliatrice e l'erezione dell'altare a Don Bosco Santo. - Sotto la cupola dell'Ausiliatrice. . Dalle nostre Case: Cumiana, Santo Domingo-Haiti, Buenos Aires. - Dalle nostre Missioni: Linchow (Cina). - Una nuova Causa di Beatificazione: Suor Maddalena Morano, Figlia di M. A. - Per intercessione di Maria SS. Ausiliatrice e di San Giovanni Bosco. - Echi delle feste di D. Bosco Santo. - Lettera di Don Giulivo. Necrologio.

Per l'ampliamento della Basilica di Maria Ausiliatrice e l'erezione dell'altare a Don Bosco Santo

Dalle foreste vergini.

Il Direttore della nostra Colonia Sacro Cuore di Meruri (Mato Grosso), D. Poli, ha trasmesso al sig. D. Ricaldone una lettera collettiva, firmata da 6o Bororo i quali vi hanno unito tante piccole offerte personali per l'altare di S. Giovanni Bosco nella

Basilica di Maria Ausiliatrice. Non si può leggere senza commozione, se si pensa che son proprio i poveri figli della selva, minacciati ancora recentemente dai Chavantes (v. Bollettino di ottobre, pag. 304), che hanno trovato nel loro buon cuore le sublimi risorse di abnegazione e di sacrificio per mettere insieme la modesta somma. La trascriviamo integralmente perchè nella sua eloquenza naturale dice assai più di qualunque commento:

Amatissimo Superiore sig. Don Pietro Ricaldone,

permetta anche a questi figli lontani che tanto amano il grande Santo della gioventù e delle missioni, di portare il loro modesto contributo per l'erezione dell'altare di Don Bosco, che desideriamo sia proprio bello. Vorremmo far molto di più; ma siamo i figli dei Bororo, che, prima che venissero i Salesiani, terrorizzarono tutta la zona dove, grazie a Dio, oggi viviamo tutti contenti e soddisfatti sotto la cura dei nostri buoni Padri Salesiani e delle virtuose Figlie di Maria Ausiliatrice. Quando saremo ricchi, ben volentieri ci ricorderemo di Don Bosco e delle sue opere. Voglia benedirci insieme con le nostre care famiglie e i nostri bimbi, così simpatici, e preghi per noi che le baciamo caldamente le sacre mani...

Seguono le firme, e l'indicazione delle somme corrispondenti. In tutto 150 lire. Ma l'amore che l'ha ispirata, moltiplica il valor dell'offerta all'infinito. E noi commossi preghiamo il Signore a rendere il cento per uno ai cari fratelli affrettando l'ora della completa civilizzazione e della prosperità cristiana morale e materiale delle tribù disperse nelle foreste immense. Valga intanto l'esempio di tanta abnegazione per tutti i nostri Cooperatori del mondo civile che, per quanto poveri, son sempre più ricchi dei cari nostri fratelli del Mato Grosso, ed ispiri a tutti la generosità del sacrificio per aiutarci ad ampliare sufficientemente la Basilica dell'Ausiliatrice e ad offrire a Don Bosco un altare degno del nostro Santo.

In omaggio alle recenti disposizioni ministeriali abbiamo ridotto anche noi le pagine del " Bollettino ", alternando un numero ordinario di 32 con un numero di 16 pagine per raggiungere complessivamente la quantità imposta senza sconcertare il funzionamento della rotativa. Per non sacrificare le rubriche principali, limiteremo la cronaca, rinunziando alle notizie più ordinarie ed alle relazioni delle feste di Don Bosco Santo che vengono già riportate da altri giornali e periodici locali. Per le relazioni di grazie, riserveremo il poco spazio alle più segnalate, accontentandoci di indicare il nome della maggior parte dei graziati nell'elenco generale. Questo non deve angustiar nessuno, perchè basta a tranquillare la coscienza di quelli che hanno fatto promesssa di pubblicazione. Anche pel necrologio riserveremo i brevi cenni ai benefattori più insigni delle Opere Salesiane iscritti alla Pia Unione.

SOTTO LA CUPOLA DELL'AUSILIATRICE

Tutto il mese di settembre fu impiegato nello sterro dell'area dell'ampliamento e nella selezione del vecchio materiale che dovrà ancora servire per la nuova costruzione. L'afflusso dei pellegrini non conobbe tregua. Tra i gruppi più notevoli la cronaca registra: il I° settembre, 3o giovani da Varese; il 2, un pellegrinaggio da Tours ed uno da Milano; il 3, da Magliano Alfieri; il 4, un pellegrinaggio da Novi Ligure e il Seminario di Piacenza; il 5, un pellegrinaggio Italo-argentino; il 7, uno da Parigi e un altro da Como. Il giorno della Natività, funzioni propiziatorie in Basilica, e Ora di adorazione per la buona riuscita del Congresso Eucaristico Nazionale di Teramo. Pellegrini da Nizza Marittima, da Coassolo, da Marsiglia; Giovani Cattolici da Binasco e da Sannazzaro. Il 9, passarono all'Oratorio 36 Fratelli Maristi di Lione; il 10, 49 pellegrini da Sondrio, ed i primi gruppi degli Excombattenti di Francia, reduci dal pellegrinaggio internazionale a Roma, La massa, di qualche centinaio, passò invece l'indomani, sostando con interesse nella CasaMadre delle Opere e Missioni di Don Bosco. Il giorno 12, altri 6o pellegrini francesi; il 14, un bel gruppo di giovani dell'Oratorio San

Filippo Neri di Biella; il 15, la Maestranza della Casa Editrice Stefanoni di Lecco, e Uomini Cattolici di Novate Milanese. Il giorno 16, Oratoriane delle Figlie di Maria Ausiliatrice di S. Colombano. Nel pomeriggio, giunse anche S. E. Mons. Victor Horwath, vescovo ausiliare di Kolocsa (Ungheria) il quale si trattenne per celebrare l'indomani nelle camerette di Don Bosco. Il giorno 18, le Figlie di Maria Aus. di Villafranca d'Asti condussero un'ottantina delle loro Oratoriane; il 21, 5o pellegrini da Villa Cortese, un'altra cinquantina tra bambini e bambine delle scuole elementari di Moncalvo, premiati nella gara di religione, e un gruppo di Francesi. La domenica 22, gli Exallievi del primo Oratorio festivo celebrarono la loro festa sociale, presieduta dal sig. Don Serié e rallegrata dal cameratismo di una trentina di Ex-allievi del nostro Oratorio di Savona, venuti in pellegrinaggio. Tra gli altri pellegrini, abbiamo notato 40 giovani del Circolo a S. Giov. Bosco» della parrocchia di S. Fruttuoso di Monza. Il 23, un gruppo di pellegrini da Gragnano Trebbiena (Piacenza); il 24, pellegrini da Pavia e da Varazze, ed una visita delle LL. EE. i Vescovi di Tortona, di Fossano e di Asti; il 25, pellegrini di Nizza Mare, reduci da Budapest; il 29, grande concorso di piccole comitive, portate dai treni popolari; il 30, pellegrini da Lodi e da Trecate col rev.mo Arciprete.

La funzione di addio ai nostri missionari.

Anche quest'anno la funzione di addio ai nostri missionari si svolse la prima domenica di ottobre con grande concorso di Cooperatori. Il numero dei partenti non aveva l'imponenza dell'anno passato, perchè, come abbiamo indicato volta per volta, una ottantina di essi dovettero anticipare la loro partenza nel mese di agosto e di settembre. Tuttavia una novantina di Salesiani e settantasei Figlie di Maria Ausiliatrice erano presenti alla solenne funzione e poterono ricevere il santo Crocifisso in Basilica dalle mani di S. Fm. Rev.ma il sig. Cardinale Maurilio Fossati, arcivescovo di Torino, il quale rivolse loro un'affettuosa allocuzione, implorando copiose benedizioni dal Cielo. Il discorso tradizionale fu tenuto dall'Ispettore delle Case salesiane dell'Equatore, D. Paolo Montaldo. Dopo la funzione i Missionari passarono all'abbraccio del Rettor Maggiore e dei Superiori, ed a sera furono festeggiati con un riuscitissimo trattenimento nel nostro teatro dai giovani dell'Oratorio festivo e dagli alunni artigiani, già rientrati fin dal 2 settembre ed omai, coi nuovi, in numero di 325. Accompagniamoli colle nostre preghiere e sosteniamo le missioni colle nostre offerte.

DALLE NOSTRE CASE

CUMIANA - Solenne chiusura del Corso di Igiene Missionaria alla nostra Scuola Agricola Missionaria.

Dal 7 al 14 settembre u. s. vari nostri giovani Confratelli destinati alle missioni hanno potuto assistere ad un corso di igiene missionaria del massimo interesse, che li ha accuratamente preparati ad affrontare i problemi più urgenti della vita tropicale che fra poco dovranno condurre. Le lezioni furono tenute da due ottimi nostri Cooperatori, di competenza eccezionale, il ch.mo prof. dott. comm. Edoardo Zavattari, della R. Università di Pavia ed il cav. dott. Giuseppe Monti, medico provinciale di Alessandria.

Il primo, notissimo pei suoi studi e pei suoi viaggi in Albania, Eritrea, Fezzàn, Somalia e Congo Francese, specializzato in parassitologia tropicale, illustrò egregiamente la profilassi delle principali malattie dei tropici coi preziosi dati della sua personale esperienza.

Il Dott. Monti, premesse alcune nozioni di biologia ed igiene generale, s'indugiò particolarmente sul problema alimentare, insistendo sulla necessità di semplificare e razionalizzare l'alimentazione in rapporto all'igiene ed all'economia nazionale.

Le lezioni furono corredate da dimostrazioni microscopiche e da proiezioni luminose, tratte da materiale originale dei due Docenti.

Il nostro Rettor Maggiore volle intervenire personalmente alla inaugurazione ed alla chiusa per ringraziare gli illustri Professori e per eccitare i futuri missionari ad applicare sul campo dell'apostolato i preziosi insegnamenti.

SANTO DOMINGO - HAITI - Aurora salesiana nell'isola prediletta di Colombo.

Al calore del trionfo della Canonizzazione maturò un pensiero già fiorito nella mente di Don Bosco nel 1877. I Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice hanno fissato le loro tende nell'isola prediletta di Cristoforo Colombo, da lui denominata « Hispanìola ».

Nelle capitali delle due confinanti Repubbliche di Haitì e di Santo Domingo sono sorte, come per incanto, tre grandi opere.

Riservando ai prossimi numeri del Bollettino la cronaca delle cerimonie inaugurali, ci limitiamo per ora ai preliminari delle Opere, in cui splende fulgidissimo l'intervento del nostro santo Fondatore.

L'ISOLA. - L'« Hispanìola », com'è noto, serve di anello di congiunzione tra Cuba e Puerto Rico, formando con esse il gruppo delle grandi Antille.

Avvistata da Cristoforo Colombo nel dicembre del 1492, egli ne fece subito la base ed il centro delle sue esplorazioni, e vi si affezionò tanto da voler affidare ad essa le sue spoglie mortali, fino ad oggi custodite come una reliquia nella venerata Cattedrale di Santo Domingo. Da questa città, lungo il secolo decimosesto, i grandi conquistatori s'irradiarono su tutte le terre di America.

Lo splendore della prima grandezza dell'isola impallidì nei secoli seguenti di fronte alla vastità ed alla ricchezza delle conquiste sul continente e per gli assalti pertinaci di pirati inglesi, olandesi e francesi.

Dalle rivolte sanguinose, che segnano gli albori dello scorso secolo, emerse finalmente l'indipendenza, di Haitì, all'ovest dell'isola, e di Santo Domingo, che si estende sui due terzi di essa al centro ed all'est, in una regione di bellezza incantevole e di meravigliosa fecondità.

Ricordi storici, legati all'epoca della scoperta, sorgono ad ogni passo dalle rovine delle prime costruzioni, di cui alcune superarono vittoriosamente l'affronto del tempo e delle vicende. Santo Domingo, da questo punto di vista, è senza dubbio la più interessante fra le città di America.

L'INIZIATIVA SALESIANA. - Due nomi si associano nel merito di aver concepito e recato a piena realtà l'iniziativa della Fondazione Salesiana in Santo Domingo: quello di S. E. Mons. Giuseppe Fietta, Nunzio Apostolico, e del Generalissimo Raffaele Trujillo Molina, Presidente dello Stato.

Quando, dietro loro insistenti richieste, il nostro confratello Don Riccardo Pittini venne mandato dai Superiori a studiare sul posto la possibilità dell'opera, il bisogno apparve così urgente e così favorevoli le condizioni, che si addivenne subito ad un accordo preliminare. I primi passi coincisero con la Canonizzazione di Don Bosco; ed il suo nome e la sua figura, prima quasi sconosciuti nel paese, si diffusero e penetrarono così profondamente nel cuore di quel popolo, da considerare la venuta dei suoi figli come un avvenimento nazionale in pro' delle classi popolari.

E così, sopra un vasto terreno di circa tre ettari, sorse nella parte più alta, sana e panoramica della città, una bella e vasta costruzione in cemento, disegnata dalla nostra Officina « Vespignani » di Buenos Aires, con capacità per una Scuola di Arti e Mestieri, un Esternato e, sopratutto, un fiorente Oratorio festivo.

Contemporaneamente l'esempio di Santo Domingo indusse S. E. il signor Stenio Vincent, Presidente dello Stato di Haitì, a sollecitare i Salesiani per una sua bella iniziativa popolare nel quartiere più bisognoso della capitale, Port au Prince. Si richiedeva l'opera delle nostre Suore per dar vita ad un Orfanotrofio ed Esternato creati dallo zelo della signorina Resa Vincent, sorella del Presidente, e l'opera dei nostri confratelli per una grande Scuola di Arti e Mestieri, con Esternato ed Oratorio festivo. Il signor Don Candela, Direttore generale delle Scuole professionali ed agricole salesiane, di passaggio per il Venezuela, condusse definitivamente a termine le trattative preliminari.

Le Figlie di Maria Ausiliatrice sono già sul campo del lavoro, mentre i Salesiani attendono che il vasto edifizio, ora in costruzione, dia loro agio di spandere su quel Paese i benefici dell'apostolato di Don Bosco.

Dobbiamo pur ricordare con viva gratitudine in questa rapida rassegna il nome di S. E. Mgr. Giuseppe Le Gouaze, Arcivescovo di Port au Prince, che all'iniziativa prestò e presta tutto l'appoggio della sua mente privilegiata e del suo cuore ardente di zelo.

DUE ASTRI. - Come sia sbocciata d'un tratto tanta fioritura di opere nostre non si spiega senza l'intervento del Padre che, come sopra dicemmo, amò tanto quell'Isola in vita, da pensare perfino a mandarvi chi fu poi l'Apostolo della Patagonia e Principe della Chiesa, il Card. Giovanni Cagliero.

Così la bandiera salesiana sventola sul posto in cui per la prima volta Cristoforo Colombo piantò accanto alla Croce il Labaro di Castiglia. E accanto a Colombo, l'antico astro tutelare dell'Isola, sorge, per non estinguersi mai più, l'astro non meno splendido e tutelare di San Giovanni Bosco.

BUENOS AIRES (Argentina). - Festose accoglienze ai Marinaretti italiani nel nostro Collegio Pio IX.

Il 18 agosto u. s. il vasto cortile del nostro Collegio «Pio IX » si è vestito a festa per accogliere i «Marinaretti » Balilla ed Avanguardisti in crociera alla Repubblica Argentina.

La bandiera del Papa congiungeva l'italiana e l'argentina dominando la decorazione in una atmosfera di fede religiosa e patriottica che trovò il suo primo sviluppo ai piedi dell'altare campale, ove la grande cerimonia cominciò colla santa Messa celebrata dal nostro Don Mautino. Montavano la guardia d'onore, a destra dell'altare, un gruppo di Piccole Italiane, con bandiere argentine ed italiane, a sinistra un gruppo di Esploratori Salesiani colle bandiere dei vari manipoli. Al centro, da appositi inginocchiatoi, assistevano le LL. EE. l'Ambasciatore e l'Ambasciatrice col R. Console d'Italia, le autorità politiche col personale dell'ambasciata e del consolato, e distinte personalità. Immediatamente venivano i «Marinaretti » nelle loro graziose divise, mentre l'ala destra del cortile era riservata ai 1500 Esploratori «Don Bosco » e l'ala sinistra alle Piccole Italiane, gruppi delle O.G.I.E. e ad un altro migliaio di nostri Boyscouts.

Attorno alla folla dei giovani si addensava un'altra folla numerosissima, la folla del pubblico che non riusciva a capire tutta nel vasto cortile. Presso l'altare, la Banda della Società Cattolica Italiana. Al termine della Messa, il nostro Don Canegalli rivolse ai «Marinaretti » una vibrante allocuzione esaltando la fede e le glorie della Patria, felicitandosi e beneauspicando alla loro promettente giovinezza. Sorse poi a ,parlare un rappresentante degli Esploratori « Don Bosco », seguito dal rappresentante degli alunni dei collegi salesiani di argentina per dire ai carissimi Ospiti tutta l'ammirazione e la simpatia dei compagni nel nome di Don Bosco. Rispose pei « Marinaretti » il giovane studente universitario Giuliano Magnoni, littore del giornalismo per l'anno XIII, ricambiando il fraterno saluto, fra ondate di entusiasmo che esplosero alla fine in una grande ovazione. All'invito del direttore D. Ussher, le LL. EE. e le autorità salirono quindi sui gradini dell'altare per passare in rivista le falangi giovanili. Sfilarono dapprima, fra applausi scroscianti, i « Marinaretti » seguiti dagli Esploratori salesiani colle loro musiche e colle loro fanfare; poi le Piccole Italiane, un drappello di Balilla dell'O.G.I.E. e gli Esploratori salesiani ciclisti coi gruppi di assistenza e rispettivi caratteristici carri di servizio. Terminata la sfilata, le Autorità passarono nel salone delle adunanze, ove il direttore offerse ai «Marinaretti » uno spuntino, e, letto un telegramma dell'Ispettore D. Rayneri, il quale si trovava impegnato a Rosario, disse ai giovani tutta la gioia provata dai Salesiani nell'accogliere tanta balda giovinezza ardente di fede e di amor di patria ed invocò su tutti la benedizione di Don Bosco Santo. Chiuse la cerimonia S. E. l'Ambasciatore, esaltando lo spirito dei Figli di Don Bosco e ricordando le benemerenze dei nostri missionari nel campo della evangelizzazione e della civilizzazione. Grandi ovazioni salutarono le parole dell'Ambasciatore, ed accompagnarono a lungo i « Marinaretti » mentre lasciavano l'Istituto fra scambi di auguri ed evviva scroscianti.

DALLE NOSTRE MISSIONI

CINA

Pagina d'oro nella storia dell'Oratorio salesiano fra pagani a Linchow. Amatissimo Padre,

Non abbiamo voluto lasciar passare sotto silenzio il V° anniversario dell'eccidio di Monsignor Versiglia e di Don Caravario: tanto più che a stimolare il nostro zelo giunse da Roma desideratissima l'autorizzazione alla introduzione del processo informativo sul presunto martirio dei due eroici figli di Don Bosco Santo.

L'Azione Cattolica promosse proprio nel giorno anniversario un solenne funerale ed una accademia commemorativa in cui fece il discorso ufficiale il nostro Don Kirschner, poi parlarono il maestro Giuseppe Won Mau Wai, il Presidente dell'A. C. e la maestra Thong Sui Lin, una delle tre salvate da Mons. Versiglia, suscitando vivissima commozione.

Ma la celebrazione si concretò anche in un'opera provvidenziale, l'Oratorio pei fanciulli pagani, pei quali abbiamo riaperta e adattata la vecchia residenza missionaria (una casetta cinese di 3 stanzette con un hak teang o parlatorio, e una piccola cucina e un cortiletto). Alla piccola casuccia, che dopo 43 anni risorge a vita novella, abbiamo dato il nome di Oi Tak T'Ong (Sala ove regna la carità). Vuol essere un'opera che mentre ricorda ai posteri il loro intrepido missionario Don Callisto Caravario, serva esclusivamente alla propaganda cattolica e al lavoro di penetrazione tra l'ingente massa pagana della città. Oltre l'Oratorio «Don Caravario » s'è attrezzata una scuola serale, un doposcuola, varie piccole associazioni, un modesto dispensario di medicinali per i poveri, con varie altre attrattive per dire una buona parola a tanta povera gente.

La nostra aspettazione non fu delusa. Alla festa di S. Ignazio di Loyola, onomastico del nostro amatissimo Mons. Canazei, e data della gurazione ufficiale dell'Oratorio, nonostante la pioggia dirotta, accorsero centinaia di ragazzi e con essi un bel numero di genitori, amici ed ex-allievi. Non mancarono neppure le autorità cittadine. Notammo con piacere il

Capo del Partito Nazionale, il Provveditore agli Studi, un Consigliere Provinciale, il Direttore delle Scuole Cattoliche del Distretto e Presidente dell'Azione Cattolica con la signora e famiglia, una larga rappresentanza del fior-fiore della cittadinanza.

I ragazzi dell'Oratorio con monologhi, commediuole e canti diedero saggio di abilità non comune. Lo stesso Provveditore scolastico ebbe a compiacersi e a congratularsi col nostro Don Kirschner che in brevissimo tempo aveva saputo organizzare e mettere in ordine quei piccoli birichini. Nel discorso ufficiale egli disse che l'opera è «degna di ogni ammirazione e che nella Cina attuale corrisponde pienamente ai bisogni dei tempi e incontra le simpatie delle Autorità ». Il Consigliere Provinciale prese lo spunto dal nome dell'opera caritativa e fece rilevare come con essa si ama Iddio sopra ogni cosa e il prossimo come se stessi; aggiunse che in questo Oratorio dei figli di Don Bosco Santo s'imprime veramente l'amore del prossimo, appoggiandosi ad un recente episodio narrato 5 giorni prima da uno dei primi giornali cittadini (Lin yuen pek pou), che citava all'ordine del giorno un piccolo oratoriano il quale aveva salvato da sicura morte un fanciullo caduto nel fiume (siu pak kong), mettendo in pratica la dottrina appresa nell'Oi Tak T'Ong: amare il prossimo come se stessi ».

Gli invitati gradirono un modesto rinfresco offerto dalla Direzione dell'Opera e dal Comitato d'onore promotore.

Prima di lasciar la residenza, data la pioggia dirotta e la strettezza dei locali, appena alcune personalità attorniate dai piccoli attori poterono posare pel gruppo fotografico. Tra l'entusiasmo e lo sparo dei petardi gli intervenuti sfollarono lentamente ripetendo ho nao it, hou hon: molta solennità!...

È la prima volta che Autorità civili partecipano in Cina all'inaugurazione di un Oratorio salesiano di Don Bosco!...

Se i buoni saranno generosi con l'Opera, come lo è stato il Governo Italiano, per mezzo del suo Ambasciatore in Cina, S. E. il Comm. Vincenzo Lojacono, l'azione missionaria riuscirà certo molto più efficace.

Lei ci conforti colla sua benedizione, alzato Padre, e mi creda, per tutti,

aff.mo in G. C.

Sac. ANTONIO DE AMICIS Missionario Salesiano.

UNA NUOVA CAUSA DI BEATIFICAZIONE

Suor Maddalena Caterina Morano, Figlia di M. A.

Il 12 luglio u. S. la Curia Arcivescovile di Catania ha iniziato il Processo Informativo diocesano per la Causa di Beatificazione e Canonizzazione di Suor Maddalena Caterina Morano, Ispettrice delle Case delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Sicilia, morta a Catania il 26 marzo 19o8 in concetto di santità.

Suor Maddalena Morano nacque nella ridente cittadina di Chieri (Torino) il 15 novembre 1847 da umili e pii genitori, dimostrando fin da bambina una spiccata tendenza alla pietà e allo studio. Nel 1855 un male violento la privò del babbo, e tutta la famiglia venne a trovarsi in durissime condizioni finanziarie. Ma alcune pie persone si occuparono della piccina ed ella potè proseguire gli studi e conseguire nel 1866, a Pinerolo, la patente di maestra elementare. Poco dopo il Municipio di Montaldo Torinese le affidava una scuola regolare; ma ella, pur attendendo colla massima cura alla scuola, continuò a studiare, e nel 1868 conseguì brillantemente il diploma di maestra di grado superiore.

A Montaldo Torinese insegnò per quattordici anni, prima alle fanciulle, poi nella scuola maschile, con visibile profitto letterario e spirituale degli allievi e delle allieve, con piena soddisfazione dei parenti e con plauso delle autorità scolastiche.

Ella non viveva che per la famiglia a cui provvedeva il necessario, per le sue allieve e per i poveri. e gli ammalati, cui distribuiva soccorsi secondo la sua possibilità e prestava personale assistenza.

Ma nel suo cuore ferveva la vocazione religiosa. Ond'è che dopo aver provvisto per l'avvenire della mamma, preso consiglio da persone pie e prudenti, il 15 agosto 1878 entrava nella Casa delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Mornese, dove era Superiora la Serva di Dio Suor Maria Mazzarello.

Entrando in religione, Maddalena Morano non ebbe altro pensiero che quello di darsi tutta a Dio e di farsi santa ad ogni costo. Il 4 settembre 1879 fece la professione religiosa e nell'agosto del 1881 fu mandata direttrice a Trecastagni (Sicilia - Catania), dove portò lo spirito religioso di Mornese e dove per quattro anni profuse col più nobile entusiasmo i tesori della sua prodigiosa attività e del suo zelo a favore delle anime. A cotesto suo zelo si deve in gran parte l'apertura di una casa a Nunziata e d'un'altra a Cesarò, e la recezione delle prime postulanti. Nel 1885 fu chiamata in Piemonte a dirigere la casa di Torino; ma un anno dopo fu rinviata in Sicilia col titolo di direttrice di Trecastagni e di ispettrice di tutte le Case dell'Isola fondate e da fondarsi.

Lo zelo dispiegato in questa sua qualità di direttrice e di ispettrice delle Case della Sicilia, fu veramente ammirabile: fra gravissimi sacrifizi, fra opposizioni e contraddizioni e privazioni di ogni genere, fondò ben diciannove case, quasi tutte con scuole elementari, con laboratori quotidiani, gratuiti, con oratorio festivo; alcune, con scuole magistrali. A Trecastagni, oltre l'oratorio per le fanciulle, ne fondò uno per i fanciulli. Dirigeva sapientemente le Consorelle non solo con la sua parola prudente e ardente, ma più ancora col suo esempio: faceva scuola, attendeva al laboratorio, all'oratorio festivo; esercitava l'ufficio, non avendo chi lo potesse fare, di maestra delle novizie, spiegava il catechismo ai fanciulli e alle fanciulle in casa e in parrocchia, e, all'occasione, si trasformava in infermiera, in cuciniera, non trascurando di dare una mano anche in lavanderia. e negli altri lavori materiali.

Il Cardinale Dusmet, del quale è in corso la Causa di beatificazione, diceva di non avere mai conosciuto una donna più energica, più attiva, più affabile, più pia di Suor Morano, e pronosticava sotto il governo di lei il più florido sviluppo dell'opera delle Figlie di M. A. in Sicilia, come di fatto avvenne.

Ma in tutta la sua attività non ebbe mai altro di mira che lo zelo per la gloria di Dio e per il bene delle anime.

Prima di intraprendere qualche opera buona, specialmente qualche fondazione di casa, pensava molto, pregava con tutto ardore e confidenza; e presa una decisione, non era facile a mutar parere. Quando si trattava del bene, non si scoraggiava per difficoltà, per ostacoli, per diffidenze e persecuzioni; ma piena di fiducia in Dio, in Maria Ausiliatrice e San Giuseppe, con calma e fortezza affrontava le difficoltà o vi girava attorno, e quasi sempre riusciva nel suo intento di bene. Con le fanciulle era una vera mamma religiosa, dolce e forte insieme, sì che riusciva a farsi amare da tutte. La notizia dell'inizio della Causa di beatificazione della loro antica superiora eccitò in esse un vero entusiasmo. E noi preghiamo perchè abbia completo successo.

Per intercessione di Maria SS. Ausiliatrice e di San Giovanni Bosco.

Due guarigioni miracolose. - Nel marzo scorso mio marito fu colpito da bronco-polmonite e dichiarato assai grave dal dottore subito accorso. Feci promessa a Maria Ausiliatrice e a Don Bosco Santo che, se mi avessero guarito il caro infermo, avrei fatta pubblicare la grazia sul Bollettino Salesiano, e fui prontamente esaudita: in pochi giorni mio marito superò la crisi e fu dichiarato fuori di pericolo.

Il primo maggio scorso mia figlia venne colpita da paralisi alla testa e al cuore. Rimase otto giorni tra la vita e la morte e i dottori curanti dichiaravano che senza un miracolo non sarebbe guarita. Feci tosto nuovamente ricorso a Maria Ausiliatrice ed a Don Bosco Santo ed anche la figlia migliorò subito riprendendosi in breve completamente.

Alassio, giugno 1935.   SPINA MADDALENA.

Salvato da certa morte. - La sera del 24 marzo u. s. mi trovavo con un compagno su un'automobile. Improvvisamente una ruota slittò e il mio compagno fu sbalzato in un fosso della strada, incolume, mentre io venivo come infilzato dalla sbarra di un biroccio che mi si conficcò nel lato sinistro del torace, fece piegare due costole senza romperle, sfiorò il cuore e il polmone, e andò a fermarsi contro l'osso scapolare della spalla spezzandosi dentro. Trasportato al vicino ospedale, più morto che vivo, ebbi le prime cure dei dottori e fui ricoverato con prognosi riservatissima. Per cinque giorni mi dibattei fra la morte e la vita. Mia madre collocò sulla parte malata una reliquia di Don Bosco Santo e con mia moglie e famiglia iniziò la novena consigliata dal nostro Santo a Maria Ausiliatrice. Al quinto giorno si notò un leggero miglioramento e, dopo trentasette altri giorni, miracolosamente guarito, potei riprendere il lavoro. Sei anni fa ero già stato graziato da Don Bosco, nello stesso ospedale, ove fui curato di un'ulcera allo stomaco. Riconoscente desidero che tutti sappiano quanto sia grande la potenza di San Giovanni Bosco presso il trono di Dio e la Vergine Ausiliatrice.

Alba, 2o-VI-1935.   CRAVERO LUIGI.

Un male insidioso. - Molestata da tempo da un male misterioso mi rivolsi con fiducia all'Aiuto dei Cristiani invocando la guarigione senza operazione e l'ottenni completamente. Piena di riconoscenza mi recai al Santuario di Valdocco per ringraziare la buona Madre e per adempiere alla promessa che avevo fatta di render pubblica la grazia ricevuta.

VALSILA ANNA.

Maria Ausiliatrice mi ha consolato. - Le preghiere dei giovanetti di Don Bosco a Maria Ausiliatrice, per intercessione del loro amato Padre, hanno ottenuto la guarigione della mia vecchia mamma, gravemente ammalata.

Riva del Garda 23-II-1935. PIERA VITTORI.

Un miglioramento. - Da alcuni mesi andavo deperendo in salute. Mi rivolsi fiduciosa a Maria Ausiliatrice e a S. Giovanni Bosco e in breve tempo mi sentii molto sollevata, sebbene non del tutto guarita. Ringrazio i miei intercessori colla certezza che vorranno completare la grazia e riconoscente faccio offerta per l'altare di Don Bosco Santo.

GAYS ANGELA.

Tra la vita e la morte. - Per un mese fui tra la vita e la morte per gravissima malattia. Maria Ausiliatrice e San. Giovanni Bosco mi hanno ottenuto finalmente la guarigione ed io adempio il mio voto.

Gnardo di Brescia.   BONDIONI IPPOLITO.

Mi guarisce il bambino. - Infinite grazie a Maria Ausiliatrice e a San Giovanni Bosco. Verso la fine dello scorso gennaio il mio bambino fu colpito da bronco-polmonite. Subito mi rivolsi fiduciosa, con una novena, all'Aiuto dei Cristiani e al suo fedel servo Don Bosco promettendo di pubblicare la grazia e fare un'offerta per le sue Opere. Dopo qualche giorno ecco un miglioramento, seguito da perfetta guarigione.

Castelnuovo Calcea, 1935.

VERCELLI VINCENZA.

Guarigione straordinaria. - Anni fa, trovandomi all'estero, dovetti subire una dolorosa e difficile operazione chirurgica. I professori operanti temevano della mia vita. Fui salva solo per la bontà infinita del S. Cuore di Gesù, di Maria Ausiliatrice, e di D. Bosco Santo.

Nel 1927 ebbi il conforto di rimpatriare, ma nel febbraio del 1934 ricaddi di nuovo ammalata e soffersi sino a maggio.

Durante la malattia fui confortata dalla Direttrice delle Figlie di M. A. che mi consigliò di riporre tutta la mia speranza nella taumaturga Madonna di D. Bosco Santo, ed io feci subito un triduo di preghiere e di fervorose comunioni nei giorni 22, 23 e 24 maggio. Nel pomeriggio del giorno 24 fui accompagnata in parrocchia per i vespri solenni a chiusura del Triduo. Nel mirare la statua della Madonna fui presa da forti singhiozzi e mi pareva di morire... Qualche istante dopo ero perfettamente guarita.

Per il timore che il male si rinnovasse ho tardato un anno a rendere pubblica questa grande grazia, ma ora sento imperioso il dovere di palesarla a tutti perchè ne abbia gloria la Vergine Ausiliatrice.

Chiesina Uzzanese, 24-V-1935.

MONTI IDA.

Guarita da gastrica. - Nei primi giorni del 1934 fui sorpresa da una forte gastrica, che mi durò parecchi mesi, fino a rendermi impossibile ogni sorta di cibo tranne il brodo e il ricostituente. Feci fiducioso ricorso a Maria Ausiliatrice e a S. Giovanni Bosco sicura di ottenere la guarigione e fui esaudita.

Pinerolo, 22-v-1935.   BoYER DOMENICA.

Guarita da ascesso polmonare. - Affidai a San Giovanni Bosco la guarigione di un nipote colpito da ascesso polmonare e dopo varie novene egli cominciò a migliorare e poi guarì completamente con meraviglia dei professori curanti e senza subire operazioni.

Ottobiano 1935.   CANTONI MARIETTA.

Una grazia segnalatissima. - Trascrivo fedelmente quello che è avvenuto nella mia Parrocchia di S. Croce in Casapesenna (Frazione di Albanova) nei mesi di gennaio e febbraio 1935.

Il lettore attraverso la nuda e cronologica narrazione, si troverà di fronte a circostanze che hanno dello straordinario.

Il 6 gennaio 1935 al sig. Antonio Fontana fu Giuseppe, in premio di un'offerta data per l'ampliamento della chiesa parrocchiale, donai un esemplare della vita di S. Giovanni Bosco di Mons. U. Mioni. Nel consegnargli il plico gli dissi: - Leggerai la vita di S. Giovanni Bosco ai tuoi figliuoli e li educherai come Egli educava i suoi ragazzi dell'Oratorio. - Mi consta, per confessione personale, che ogni sera, seduto presso il focolare, il sig. Fontana abbia letto con amore ed interesse la vita di D. Bosco ai suoi bambini.

13 Gennaio 1935. Dopo una settimana. Ero in chiesa e recitavo l'Ufficio Divino. Fuori pioveva a dirotto. Verso le due pomeridiane vengo chiamato d'urgenza: - Parroco, venite presto: Nicolino è per morire. - Corro immediatamente. La commozione mi serra la gola e mi leva il respiro. Nicolino, uno dei più piccoli e più bravi ragazzi dell'Oratorio festivo è presso a morire ? Ma che è mai successo ?... Mentre scherzava era stato colpito alla testa da un grosso tridente. Il Dott. Tancredi mi dice: - Parroco, è gravissimo. Speravo salvarlo, ma sarà impossibile. - Tra i singhiozzi e le lagrime, prego il prof. Vincenzo Piccolo, zio del ragazzo, di invocare con tutta la fede l'intercessione di S. Giovanni Bosco... E furono più le lagrime che le parole.

Dopo la recita della preghiera, con lo spirito quasi presago di avere ottenuta la grazia, mi provo a chiamare per nome il ragazzo che fino allora non mi aveva riconosciuto: - Nicolino, Nicolino mi conosci? Rispondimi, sono il Parroco... Dimmi, se guarirai, farai la festa a S. Giovanni Bosco?...

A quel nome il ragazzo, come se si svegliasse da un profondo sonno, apre gli occhi e quasi sorridendo dice: - Sì, gliela faccio la festa a D. Bosco.

Una gioia indefinibile, che ci fece più copiosamente lacrimare, invase tutti i presenti. Fu allora che al Dott. Tancredi dissi: - Dottore, il ragazzo sarà trasportato a Napoli, sarà operato, ma guarirà. S. Giovanni Bosco ci ha fatto la grazia...

La sera stessa, trasportato a Napoli, all'Ospedale dei Pellegrini, venne operato d'urgenza al cranio dal valente Prof. Cardone. L'operazione fu laboriosa e difficile. Ci furono giorni di vivissime preoccupazioni, ma sperammo sempre nella intercessione di S. Giovanni Bosco.

13 Febbraio 1935. Dai Reverendissimi PP. Salesiani del Vomero ottengo un'immagine e una reliquia del Santo. A Napoli faccio fare un bel quadro e lo porto in parrocchia. Arrivo tardi a casa e deposito il quadro nella casa del sig. Fontana, padre del piccolo Nicolino. Stabilisco di benedirlo il giorno dopo e di esporlo in chiesa. Furono le occupazioni, ovvero quella trascuratezza non voluta, che per diversi giorni mi fecero tralasciare. di benedire l'immagine di D. Bosco?

17 Febbraio - Giorno di Domenica. Avevo detto ai ragazzi dell'Oratorio: - Oggi benediremo il quadro di S. Giovanni Bosco e lo porteremo in chiesa ; quando poi Nicolino verrà dall'Ospedale, allora faremo una bella festa. Nessuno però sapeva quello che sarebbe accaduto nel pomeriggio: lo sapeva bensì D. Bosco. Alle 15,30 si sparge, in un baleno, una inaspettata e consolante notizia: - Nicolino è venuto dall'Ospedale. È una fiumana di popolo e di ragazzi che si riversano nella casa di Nicolino. Tutti vogliono vederlo. Sembra un sogno, eppure è realtà. E allora che facciamo ? Benediciamo il quadro e portiamo in trionfo per le vie del paese D. Bosco e Nicolino. Fu una processione ? No, un frenetico movimento di popolo e di ragazzi che si accalcavano intorno a D. Bosco e gli gridavano: Evviva D. Bosco... Evviva i ragazzi di D. Bosco... Evviva i Salesiani... Proprio come quando D. Bosco era vivente. Tutti versavano lagrime di gioia: solo D. Bosco, come sempre, sorrideva e benediceva.

24, 25, 26, 27 Febbraio. Si espone in gloria l'immagine di D. Bosco. In chiesa ogni mattino e ogni sera quasi 300 bambini partecipano alle sacre funzioni. Il Parroco dialogando con i ragazzi narra la mirabile fanciullezza di D. Bosco e tutti imparano a memoria la vita del Santo. Mai la chiesa ha presentato un colpo d'occhio così caratteristico e simpatico.

28 Febbraio. Messa in canto. Fervorino e Comunione generale dei ragazzi. Questa volta assieme a D. Bosco, sorridiamo noi, sorridono i ragazzi, ma più di tutti il piccolo Nicolino, il miracolato di San Giovanni Bosco.

In fede - Casapesenna 18 luglio 1935-XIII. Parroco SALVATORE VITALE.

Fede medica.

Il Dott. Giovanni Tancredi, Medico Chirurgo condotto di Albanova (Napoli), aggiunge la seguente dichiarazione:

Chiamato d'urgenza al letto del ragazzo Fontana Nicolino, lo trovo in preda a ripetute convulsioni, che, a poco a poco si vanno sempre più intensificando, con perdita di coscienza e sudori profusi, sintomi che fanno giudicare il ragazzo stesso in imminente pericolo di vita, per astenia cardiaca.

Nell'osservare fugacemente il Fontana, m'accorgo che costui presenta una ferita da punta, riportata in seguito a colpo di tridente, alla regione parietale sinistra, penetrante in cavità cranica, e sperando in un benchè minimo ritaglio di tempo, necessario per l'imminente atto operativo, unico mezzo questo per salvarlo dalla morte, invio subito il ferito all'ospedale dei Pellegrini di Napoli, dove d'urgenza viene operato di cranioectomia - ed a distanza di due giorni da tale intervento chirurgico, il Fontana viene giudicato fuori pericolo.

In fede Dott. GIOVANNI TANCREDI.

Echi delle feste di D. Bosco santo

CERVARESE S. CROCE (Padova) ha fatto la festa il I° settembre dopo un triduo predicato dal salesiano D. Cristofori, innestandovi la prima Messa solenne di uno dei suoi figli, il salesiano D. Foralosso. Convegno di plaga della gioventù di A. C., concorso totale di autorità e popolo alle sacre funzioni ed alla grandiosa processione.

CHIAVENNA (Sondrio). - I cari Ex-allievi, raccolti attorno ai fratelli e cugini Giuriani, trovarono nella pietà e nello zelo dell'Arciprete e nel cordiale appoggio del Podestà e delle autorità la prima corrispondenza per l'organizzazione della festa di Don Bosco Santo che riuscì un trionfo non solo per la solennità del triduo predicato da D. Favini e delle sacre funzioni, ma pel concorso di tutta la popolazione e della gioventù di A. C. di tutta la plaga. Intervenne anche S. E. Mons. Coppo, vescovo salesiano, il quale celebrò la Messa della Comunione generale, il 29 settembre, assistette pontificalmente a quella cantata dal direttore del nostro Istituto di Sondrio Don Lorenzo Saluzzo e presiedette l'imponente processione, portando la reliquia del Santo. Grande affluenza ai Sacramenti, splendide esecuzioni musicali. A notte, illuminazione suggestiva, proiezione del nome di Don Bosco dal picco del « Paradiso » tutta la valle.

GORFIGLIANO DI GARFAGNANA. - L'Arciprete Don Augusto Vincenti, zelantissimo Cooperatore, ha voluto riservare un bellissimo altare della nuova chiesa, consacrata da S. E. Mons. Terzi il 21 luglio u. s., a San Giovanni Bosco ed un altro non meno splendido alla sua Madonna Ausiliatrice. Tutto il popolo ha partecipato alle solenni funzioni, ed il suo fervore ebbe anche il conforto di vedere racchiudere nel sepolcreto dell'altar maggiore un'insigne reliquia ex ossibus del nostro Santo.

GUARDIALFIERA (Campobasso), si è animata d'insolita vita dal 7 all'11 settembre, per la festa di Don Bosco Santo, preparata da un triduo predicato dal salesiano Don Buglione. Comunione generale e funzioni solenni. Imponentissima la processione col quadro e la Reliquia del Santo, preceduta dal panegirico e seguita dalla Benedizione eucaristica. La sera della vigilia il padre di un chierico salesiano, illustrò in pubblica piazza, gremita di folla, con proiezioni luminose, la vita del Santo.

MONTEMILETTO (Avellino) ha vissuto giorni di fede straordinaria nel corso del triduo predicato dal salesiano D. Musto e soprattutto il giorno della festa in cui clero, autorità e popolo diedero a Don Bosco l'omaggio di un vero trionfo, nonostante un violento acquazzone che interruppe la processione.

OSIMO offerse la sua bella cattedrale pel triduo e la festa di Don Bosco Santo. Predicò il salesiano D. Giua, che tenne anche una indovinatissima conferenza con proiezioni nel teatro del Circolo Cattolico « S. Giuseppe da Copertino ». L'Ecc.mo Vescovo diocesano Mons. Leopardi celebrò la messa della comunione generale ed assistette pontificalmente a quella solenne. Nel pomeriggio il Direttore diocesano can. Carbonetti presiedette l'adunanza di tutti i Cooperatori; quindi il popolo gremì nuovamente la cattedrale pel panegirico del Santo e la benedizione impartita da S. E.

PEVERAGNO (Cuneo). - Dopo una frequentatissima missione nel santuario della Madonna dei Boschi, tutte le tre parrocchie si affollarono di gioventù e di popolo pei tridui solenni predicati da sacerdoti salesiani. La festa, il 4 agosto, fu un'apoteosi. Oltre al Vescovo diocesano S. E. Mons. Briacca, intervennero anche gli Ecc.mi Vescovi di Cuneo e Fossano, colle LL. EE. Mons. Mazzini e Monsignor Coppo. Tenne la Commemorazione civile il Gen. comm. Chitti, alla presenza delle autorità e di elettissimo pubblico.

VALBIANO (Sarsina). - La festa, preparata dall'arciprete D. Giuseppe Piani, ebbe splendido trionfo il 18 agosto u. s., grazie soprattutto all'intervento di S. E. Mons. Pallaroni, vescovo diocesano, il quale celebrò la Messa della Comunione generale, assistette a quella solenne cantata dal can. Fabbri, e portò la reliquia in processione, tessendo quindi un affettuoso panegirico del Santo prima della Benedizione eucaristica che chiuse la cara giornata.

VALLE DI AVELLINO. - Organizzata dal locale Circolo di A. C , la festa fu preparata da un triduo eucaristico, nella chiesa parrocchiale, che portò tutti i cuori al Signore. I Giovani Cattolici allietarono le sacre funzioni con ottima musica e fecero un vero trionfo a Don Bosco, il cui quadro passò in benedizione attraverso le vie del paese venerato da autorità e popolo con indicibile entusiasmo.

Altre città e paesi che hanno festeggiato la Canonizzazione di Don Bosco.

Dai ritagli di giornali che ci trasmettono settimanalmente l'Eco e l'Araldo della stampa, abbiamo saputo che si è festeggiata la canonizzazione di Don Bosco anche in altre città e paesi, in Italia ed all'Estero. Ma siccome gli organizzatori non ce ne hanno mandato speciale relazione, e, d'altra parte, non abbiamo spazio sufficiente per la descrizione dettagliata di tutte, ci limitiamo a dar l'elenco generale delle città e dei paesi d'Italia che ci furono segnalati, rilevando che, quasi dappertutto, le feste riuscirono dei veri trionfi per la cordiale cooperazione di tutte le Autorità.

Biancavilla - Bibbiano (con benedizione dell'Oratorio impartita da S. E. Mons. Bartolomasi) ; Boara - Bollate - Borno - Bosto - Botta di Sedrina - Bova Marina (con solenni pontificali di S. E. Mons. Cognata) ; Bovolone - Breganze - Brescia (con solenni pontificali di S. E. Mons. Tredici); Brunico - Cadorago - Caivano - Cajello - Calatabiano (con intervento di S. E. Mons. Cognata); Cambiò - Campiglia Marittima - Campione d'Italia - Canosa (con intervento di S. E. Mons. Bernardi) ; Cantù - Capizzi - Capodistria - Caramagna - Cardano al Campo - Carrara S. Giorgio (con intervento di S. E. Mons. Agostini) ; Casalpusterlengo - Cascine Calderari - Caselle Torinese - Castel D'Argile - Castel De' Britti (con intervento di S. E. Mons. Coppo) ; Castelletto Bresciano - Castello di Lecco - Castelvetrano - Castione Marchesi (con intervento di S. E. Mons. Aianello); Cava De' Tirreni - Cavaglià Biellese - Cavalese - Cesena (con intervento di S. E. Mons. Archi) ; Chiari (con intervento di S. E. Mons. Comin); Chignolo d'Isola - Chiuduno - Cisterna di Roma (con intervento di S. E. Mons. Emanuel); Città Della Pieve - Città S. Angelo - Cittiglio (con intervento di S. E. Mons. Zaffrani) ; Clusone - Cocconato (con intervento di S. E. Monsignor Perrachon); Colleferro (con intervento di S. E. Mons. Tessaroli); Corana - Cossato - Credaro (con intervento di S. E. Mons. Bernareggi) ; Cremolino - Cremona (con intervento di S. E. Mons. Cazzani) ; Creta (con intervento di S. E. Mons. Pallaroni) ; Crevola - Crova - Cuggiono (con intervento di S. E. Mons. Marelli); Cuglieri - Cumiana - Cuvio S. Pietro - Diano d'Alba (con intervento di S. E. Mons. Jara); Dosso - Erbezzo - Farnese - Fidenza (con intervento di S. E. Mons. Vianello); Filottrano - Fiorano sul Serio (con intervento di S. E. Monsignor Roncalli); Fonni - Formia (con intervento di S. E. Mons. Casaroli) ; Fornazzano - Fossombrone - Franchini - Furnari - Gabiano Monferrato - Gambatesa - Garessio (con intervento di S. E. Monsignor Coppo) ; Gattinara - Genova (con intervento di S. Em. il Card. Minoretti alle solenni funzioni in S. Siro e alla inaugurazione dei nuovi locali all'Istituto delle Figlie di M. A. in Corso Sardegna); Genzano (con solenne pontificale dell'Em.mo Cardinale Granito Pignatelli); Gioiosa Marina (con intervento di S. E. Mons. Cognata); Gravellona Toce - Grazzano Visconti - Grottolella - Guadagnolo - Guspini (con intervento di S. E. Mons. Emanuelli); Introbio - Ischia - Iseo - Lama di Peligni (con intervento di S. E. Mons. Franciolini); Lanciano - Laurìano - Lavis - Laux - Legnago - Lettere - Lierna - Lissone - Lonate Ceppino - Luvinate - Magliano Sabina (con intervento dell'Em.mo Cardinale Donato Sbarretti e delle LL. EE. Mons. G. Perlo, Mons. Margaria e Mons. Emanuel); Malgrate - Malnate - Martina Franca - Martinengo (con intervento di S. E. Mons. Piani) ; Marignana - Masen - Melilli - Melzo - Mestre - Molfetta (con intervento di S. E. Mons. Vescovo); Mombercelli - Monserrato (con intervento delle LL. EE. Monsignor Piovella e Mons. Peri) ; Montagnana - Montecastrelli (con intervento di S. E. Mons. De Sanctis) ; Montechiarugolo - Montegrosso Cinaglio - Montemaggiore Montemagno - Montemiletto - Monterongriffoli Monte S. Giuliano - Montevecchia - Mossa (con intervento dell'Amm. Ap. Mons. Sirotti); Mozzecane - Murisengo - Mussomeli (con intervento di S. E. Mons. Jacono) ; Nicolosi Etneo - Nizza Monferrato (con intervento delle LL. EE. Mons. Piani, Mons. Tribiletti, Mons. Vescovo di Conception, Mons. Delponte) ; Norma - Novoli - Nuoro (con intervento di S. E. Mons. Cogoni) ; Occimiano (con intervento di S. E. Mons. Colli) ; Oira - Omegna - Orvieto - Oulx - Ozieri (con intervento dell'Ecc.mo Vescovo diocesano); Padova (con intervento di S. E. Mons. Agostini); Palmanova (con intervento di S. E. Mons. Paolini) ; Partanna - Passignano sul Trasimeno - Pavia (con intervento di S. E. Mons. Comin); Pavignano - Pergine - Perosa Argentina - Pescasseroli - Pettinengo - Petralia Sottana - Piacenza (con intervento di S. E. Mons. Menzani); Pianvignale - Piedimonte D'Alife (con intervento delle LL. EE. Mons. Vescovo diocesano, Mons. Noviello e Mons. Di Girolamo); Pirano - Podenzano - Poggio Mirteto (con intervento di S. E. Mons. Giordani); Portocomaro - Pordenone (con intervento di S. E. Mons. Comin); Pontremoli (con intervento dell'Em.mo Card. Sincero e delle LL. EE. Mons. Sismondi, Mons. Colli, Mons. Menegazzi, Monsignor Coppo, Mons. Guerra, Mons. Dueñas); Portorecanati (con intervento di S. E. Mons. Cossio) ; Porto S. Giorgio (con intervento di S. E. Mons. Attuoni); Pozzallo - Pratrivero - Pratola Peligno - Premosello - Priarone di Alessandria - Reggio Calabria - Retorbido - Revigozzo di Bettola - Rieti (con intervento di S. E. Mons. Rinaldi); Rio Marina - Riparbella - Rivoli Torinese - Rocca di Cave - Rogoredo - Roma « Testaccio » (con l'intervento degli Em.mi Cardinali Rossi e Lauri, e di S. E. Mons. Migliorelli); Roncogno - Rovagnate - Rovigo - Saline Joniche (con intervento di S. E. Mons. Cognata); Salvaro - S. Ambrogio di Susa (con intervento di S. E. Mons. Ugliengo) ; S. Angelo in Vado - S. Angelo Lodigiano (con intervento di S. E. Mons. Calchi-Novati) ; S. Arsenio - S. Benedetto Belbo - S. Brigida - S. Cipriano - S. Colombano al Lambro (con intervento dell'Ecc.mo Vescovo diocesano); S. Giovanni La Punta - S. Leonardo - S. Maria La Longa (con intervento di S. E. Monsignor Paolini) ; S. Ilario d'Enza - S. Nicola La Strada (con intervento di S. E. Mons. Moriondo ); Saronno - Sarteano - Schilpario - Scrofiano - Senago - Seregno (con intervento di S. E. Mons. Comin); Serralunga di Crea - Serravalle (con intervento dell'Ecc.mo Vescovo diocesano); Sesto S. Giovanni - Sigillo Sovere - Soverato Marina - (con intervento di S. E. Mons. Fiorentini); Spessa - Spresiano - Stimigliano Sabino (con intervento dell'Em.mo Card. Sbarretti e di S. E. Mons. Emanuel); Sutera - Taranto (con intervento dell'Ecc.mo Arcivescovo); Terno d'Isola - Terrazzo - Terzigno (con intervento di S. E. Mons. Melchiori); Teveno - Torre del Greco - Torre Pellice - Traona - Treviso (con intervento di S. E. Mons. Longhin); Trivero - Trofarello - Uggiate (con intervento delle LL. EE. Mons. Macchi e Mons. Stoppani); Umbertide (con intervento di S. E. Mons. Ubaldi); Valdengo - Vallo della Lucania - Valstagna - Varallo Pombia - Viatosto - Vibo Valentia - Vigone (con intervento di S. E. Monsignor Perrachon e di S. E. Mons. Coppo); Villadossola - Villafalletto (con intervento di S. E. Monsignor Coppo); Villafranca Romana - Villardora - Viterbo.

Lettera di Don Giulivo ai giovani

Carissimi,

nell'ultima lettera vi ho ricordato l'ingresso di Don Bosco nel venerando Seminario di Chieri, avvenuto proprio cent'anni or sono, il 30 ottobre 1835. Ora, se siete contenti, v'invito a rifare con lui mentalmente il primo giro per l'austero cortile che fu il campo delle sue amene ricreazioni, sotto il sorriso di una bella statua dell'Immacolata, che avrete notato nella fotografia pubblicata a pag. 305. Peccato che la riproduzione sia riuscita troppo debole; del resto avreste potuto vedere coi vostri occhi, proprio sopra la sta= tua dell'Immacolata, una grande meridiana, molto ben conservata ancora ai giorni nostri. Quella meridiana attrasse gli occhi del ch. Bosco sopratutto per un'iscrizione latina che fu come una potente iniezione di buon umore. Afflictis lentae, celeres gaudentibus horae: ecco le misteriose parole che egli, dopo una splendida licenza ginnasiale, tradusse senza vocabolario presso a poco così: passan presto le ore quand'uno sta allegro ; quand'uno è mesto non passan mai. Bisogna dire che il latino l'aveva capito bene: non poteva tradurlo meglio. Rivolto all'amico Garigliano che l'accompagnava: Ecco - disse - ecco il nostro programma: stiamo sempre allegri e passerà presto il tempo. Così propose e così fece, ed il sessennio trascorso fra le sacre mura gli parve un volo. Divenuto poi fondatore di Oratori, di Collegi, di Scuole Professionali, soleva ricordare sovente quell'iscrizione ai suoi giovani, specialmente all'inizio dell'anno scolastico, per incoraggiarli a superare la nostalgia delle vacanze e della famiglia. Scrupoli e malinconia fuori di casa mia, diceva con S. Filippo Neri. State allegri era il suo saluto abituale. Ebbene, miei cari giovani, lasciate che ve le ripeta anche il vostro D. Giulivo, il cui nome è tutto un programma di perenne allegria. State allegri, state allegri, ed allora l'anno scolastico o professionale, che è appena incominciato, passerà in un baleno senza capricci, senza musi, senza malinconie, nella grazia di Dio e nella stima degli uomini che poseranno volentieri il loro sguardo sulle vostre fronti serene implorandovi ogni sorta di benedizioni.   Vostro aff.mo

Don GIULIVO.

NECROLOGIO

Salesiani defunti:

NAHAS D. GIOVANNI, sac., da Gerusalemme (Palestina), † a Betlemme il 7-VIII-1935 a 65 anni di età.

GRZEGORCZYK FRANCESCO, coad., da Dłułowka (Polonia), † a La Paz (Bolivia), il 21-VII-1935 a 63 anni di età.

ALAR Y D. GIUSEPPE, sac., da Lentin (Francia), † a Bouisseville (Algeria), il 4-VIII-1935 a 61 anni di età.

BONINI D. CARLO, sac., da Sesto Calende (Milano), † a Intra il 15 settembre u. s. a 72 anni di età. Alla vigilia della sua Messa d'Oro, questo caro confratello, formato ancora da Don Bosco Santo e specializzato nell'insegnamento delle matematiche e nell'amministrazione dei nostri Istituti, fu chiamato al Cielo repentinamente dopo la celebrazione del santo sacrificio.

BORELLO GIOVANNI, coad., da Castiglione Tinella (Cuneo), † a Fortin Mercedes (Argentina) l'8-VII-x935 a 51 anni di età.

BURGER D. MASSIMILIANO, sac., da Durach (Baviera), † a Contratación il 1o-VI-1935 a 52 anni di età.

RODRIGUEZ DOMENICO, coad., da San Juan del Rio (Spagna), † a Vigo (Spagna), il 17-VII-1933 a 75 anni di età.

MARSH D. NATANIELE, sac., da Beaminster (Inghilterra), † a Capo di Buona Speranza (Sud Africa) il 12-VII-1935 a 55 anni di età.

FINO CARLO, coad., da Avigliana (Torino), † a Hong-kong (Cina) il 12-VI-1935 a 3o anni di età.

MUSCAT PACIFICO, coad., da Musta (Malta), † a Calcutta (India) il 6-VIII-1935 a 27 anni di età.

SANTANA ANTONIO, coad., da Santa Brigida (Las Palmas - Spagna), † a Las Palmas il 17-VIII1935 a 24 anni di età.

LECHIVACKI ROMANO, ch., da Lwów (Polonia), † a Sambor (Polonia) il 23-VI-1935 a 24 anni di età.

CANDUSSO ERNESTO, coad., da Ragogna (Udine), † a Mendez (Equatore), il 23-VII-1935 a 34 anni di età.

Cooperatori defunti:

Prof. LUIGI CERRATO da Genova, † il 10 agosto u. s. Fervido Cooperatore, affezionatissimo a D. Bosco e all'Opera sua, negli studi profondi tenne viva nel cuore la fede e con pietà tutta luce ed amore seppe, nel cammino della vita, cercar sempre e trovare il suo Dio che ora gli è premio e corona.

Sac. DOMENICO MAZZOTTA, da Novoli, † il 19 agosto u. s. Decurione delle Opere Salesiane, organizzò mirabilmente i Cooperatori della sua Parrocchia, la cui sezione è la più fiorente della Diocesi. Delle varie sue iniziative ricorderemo soltanto la Borsa Missionaria del Salento che va completandosi quasi esclusivamente colle offerte dei Cooperatori di Novoli, grazie al fervore suscitato dallo zelante Decurione. Una malattia ribelle, sopportata con cristiana sacerdotale rassegnazione, lo ha rapito all'affetto di tutti, all'età di 55 anni, quando ancora poteva tanto lavorare per il bene delle anime.

N. D. CARLOTTA MOIRAGHI VED. BRUNI † a Torino il 28 agosto u. s. a 67 anni di età. Anima tutta eucaristica, consacrò la sua vita all'amore di Gesù Sacramentato, offrendo al Signore il frutto più bello della sua pietà materna nel Piccolo Serafino, il suo primogenito Gustavo Maria. Un altro figlio diede alla Società Salesiana per cui ebbe costante generosa predilezione. Nell'unione con Dio seppe immolare se stessa per la diffusione del suo regno divino coll'apostolato della preghiera e della sofferenza a favore delle vocazioni sacerdotali e delle missioni.

MADDALENA COIAZZI † in Roveredo di Piano (Udine) il 26 settembre u. s. a 91 anno di età. Cara, veneranda figura di madre cristiana, seppe educare nello spirito di Don Bosco ben 12 figli; di cui tre sacerdoti nella Società Salesiana. Le fioriva sul volto costante, soavissima la bontà del cuore, nutrito di pietà candida e soda; ma negli occhi vivi era tutta la volontà di un'anima forte, generosa con Dio nella pratica della vita cristiana e nell'esercizio della carità.

MARCON VALENTINO da Bassano, † il 24 agosto u. s. Zelante cooperatore seppe colla bontà della vita rendere ancor più preziosa la carità che faceva e suscitava per le Opere salesiane.

FA VERO GEROLAMA da Casoni di Bassano (Vicenza), † il 13 luglio u. s. dopo una vita intessuta di bontà e di lavoro. Sentì vivissimo il culto a Don Bosco ed alle sue opere, in favore delle quali si prodigò indefessamente fino all'ultimo, ottenendo, nella breve cerchia di un paesetto di scarse risorse, veri prodigi di cooperazione salesiana.

Altri Cooperatori defunti:

Azzaroni Francesco, Bologna - Bisoffi Maria Ved. Fraccaroli, Caluri Villafr. (Verona) - Bonacina Teresa, Palazzago (Bergamo) - Boschetti Benedetto, Cavaglià (Vercelli) - Canavesio Margherita, Vico Canavese (Aosta) - Caserini Lorenzo, Zorlesco (Milano) - Castellana Vincen., Ved. Bianco, Palermo - Cenzi Teresa, Esanatoglia (Macerata) - Cervera Tutina, Ischia (Napoli) - Ciuffi Cesira, Firenze - Corcos Emma, Firenze - Cortese Francésco, Caltrano (Vicenza) - Daglio Ing. Giov. Battista, Cairo (Egitto) - Danieli Giovanni, Urbana (Padova) - Della Valle Paolina Ved. Cometta, Valle S. Bartolomeo (Aless.) - Demartillo Laura, Ischia (Napoli) - Di Giorgio Giuseppe, Chiusa Sclafani (Palermo) - Dominici Caterina, Carmagnola (Torino) - Favero Gerolama, Casoni di Mussolente (Vicenza) - Frattini Don Leonida, Parma - Gaiotto Antonio, Riva di Chieri (Torino) - Gallino Giuseppe, Cisterna d'Asti (Asti) - Gariglio Isidoro, Moncalvo (Asti) - Giaccone Domenico, Canale d'Alba (Cuneo) - Grava Maria, Ampezzo (Udine) - Grosso Antonio fu Giuseppe, Pralormo (Torino) - Gualino Lucia, Sostegno (Vercelli) - Lacilotto G. Battista, S. Vito al Tagliamento (Udine) - Laurenti Giovanni, Roma - Lobba Rina, Gardone Riviera (Brescia) - Luiselli Telini Maria, Gorno (Bergamo) - Martelli Massimilla, Commessaggio (Verona) - Martinet Matilde, La Thuile (Aosta) - Margano Felicita, Buttigliera d'Asti (Aless.) - Marzano Sorelle, Buttigliera d'Asti (Aless.) - Mecozzi Giuseppina V. De Sanctis, Grottaferrata (Roma) - Mezzo Colvige, Vercelli - Mischiatti Serafino, Ariano Polesine (Rovigo) - Moriondo Giuseppe, Pianezza (Torino) - Nova Natale, Lesino (Milano) - Pacetti Filippo, Trevi (Perugia) - Priarone Nepomuceno, Cremolino (Alessandria) - Primatesta Aurelio, Arona (Novara) - Qualizza Attilio, S. Leonardo (Udine) - Ragazzo Giacomo, Orsara Bormida (Aless.) - Ravettoni Giuseppe, Frugarolo (Alessandria) - Ravetto Vittoria, Alice Castello (Vercelli) - Riga Pietro, Oliena (Sassari) - Riva Rosa V. Argenti, Viggiù (Varese) - Ruggeri Dario, Serramazzone (Modena) - Sacchi Giuseppina, Scaldasole (Pavia) - Sacchi Maria, Lacchiarella (Milano) - Santella Ch. Guido, Ischia (Napoli) - Scheggi Brunelli, Roma - Scremiu Maria, Pove del Grappa (Vicenza) - Stoppani Don Antonio, Ghemme (Novara) - Tabarelli Bortolo, Rosegaferro (Verona) - Traverso Carmagnola Giuditta, Borghetto Borbera (Aless.) - Tuttolomondo Zemira, Agrigento.