Anno LV. 1° GENNAIO 1931 (IX) Numero 1.
PERIODICO MENSILE PER I COOPERATORI DELLE OPERE E MISSIONI DI DON BOSCO
SOMMARIO: Lettera del rev.mo sig. Don Filippo Rinaldi ai Cooperatori e alle Cooperatrici salesiane. - Cose utili da ricordarsi. - Cari omaggi al Beato D. Bosco. - La Crociata Missionaria. - Azione salesiana e notizie. - Lettera di D. Giulivo ai giovani. - Festeggiamenti al Beato D. Bosco: Incisa Scapaccino; Lozzo Atestino; Lerma; Barasso; Palestrina; Crema; Poggio Mirteto; Magliano Sabino; Mendoza; Ciaco Paraguayo; Ronda; Ponte Nova; Manila; Camaguey. - Grazie del Beato D. Bosco. - Dalle nostre missioni: Dal Giappone e dal Siam. - Culto e Grazie di Maria Ausiliatrice. - Tesoro spirituale. - Necrologio.
L'anno che viene, torna a mettere la penna in mano al Successore del Beato D. Bosco, per scrivere a voi di cose recentemente latte e di altre prossimamente da farsi, a maggior gloria di Dio e a bene delle anime. Io mi accingo sempre a compiere questo dovere con un senso di viva gratitudine, prima verso la Divina Provvidenza che in modo invisibile assiste l'Opera del suo fedel Servo, e poi verso coloro che della Divina Provvidenza sono, per dir così, il braccio o gli strumenti. Leggete, vi prego, queste righe con bontà pari alla cordialità che le detta.
Gli anni 1929 e 1930 si possono davvero considerare presso di noi come il biennio della Beatificazione di Don Bosco: infatti l'Educatore, il Padre, il Maestro della gioventù è stato durante questo periodo di tempo celebrato e glorificato da un capo all'altro del mondo. In Italia, dopo Ronda e Torino, dalle maggiori alle minori città, dai grossi comuni rurali alle umili borgate si è visto un continuo succedersi di pubbliche dimostrazioni, a cui parteciparono tutte le classi sociali e ogni ordine di Autorità. Nel resto d'Europa perfino le grandi capitali, come Parigi, Madrid, Londra, Bruxelles, Varsavia commemorarono il Santo del secolo XIX nelle chiese e per le vie con largo intervento di cittadini, in mezzo alla generale simpatia e talora con entusiastici fervori. Nella comune gara per onorare il nostro Beato si sono segnalate non meno le Repubbliche Americane donde al disopra dei popolari applausi ci è giunta la voce autorevole di supremi reggitori e di corpi legislativi, che ufficialmente inneggiavano alla benemerenza del mondiale Apostolo. Nè vollero restare addietro le terre del vicino e del remoto Oriente. E qui io amo ripetere cosa già accennata l'anno scorso: non erano puramente clamorose dimostrazioni, il cui frastuono in breve si dilegua, ma forti risvegli di fede e pietà cristiana ravvivarono le pratiche religiose e talvolta rinnovarono religiosamente intere popolazioni: fede e pietà, delle quali i nostri occhi veggono ogni giorno scene svariate e commoventi nei pellegrini che giungono da ogni parte o isolati o a gruppi per venerare la sacra spoglia del Beato nel Santuario di Maria Ausiliatrice, per implorarne l'intercessione, per sciogliere voti. Di tutto sia benedetto e ringraziato il Signore! Ma avviciniamoci ognor più anche noi al nostro Beato Padre, il quale nell'estremo del vivere suo disse ai suoi figli dolenti che, morendo, sperava di poter fare molto più per loro, per i loro giovani e per i Benefattori tutti.
Un altro motivo abbiamo noi di rendere grazie a Dio. L'anno testé decorso si può ben dire un anno critico od eccezionale. Tutto il mondo lo sa, lo sente, lo proclama. Orbene noi abbiamo proprio toccato con mano l'aiuto della Provvidenza non solo nell'aver potuto tener in piedi le opere già avviale, ma anche nel vederci arrivare financo mezzi fuori dell'ordinario per lo sviluppo delle nostre Case di formazione.
E la Provvidenza infatti che ha in questi momenti suscitato benefattori insigni, perché mettessero a nostra disposizione rilevanti capitali per costrurre Scuole professionali e agricole, dove siano preparati validi aiutanti laici ai sacerdoti missionari. Sorsero così l'ISTITUTO REBAUDENGO qui a Torino e la SCUOLA AGRICOLA di Cumiana per aspiranti alle Missioni: due edifizi ampi e ben attrezzati, quali furono voluti dalla carità illuminata e previdente degli oblatori, solleciti d'impedire che per questo venissero stornati dai loro scopi ordinari le consuete largizioni dei Cooperatori. Dobbiamo anche saper grado alle Autorità governative italiane, che ci abbiano concesso a GAETA un capace stabile per la preparazione missionaria di aspiranti meridionali. Non basta. Un pensiero che fortemente ci preoccupava era quello di provvedere missionari per tanti paesi di lingua inglese a noi affidati, ed ecco ora aperto in Inghilterra il GINNASIO «BEATO GIOVANNI Bosco» di Shrigley, dove già più di cento aspiranti missionari attendono alla loro formazione intellettuale e religiosa con l'intento preciso di dedicarsi alle Missioni in territori dove si parla inglese.
Fra le opere inaugurale nel passato anno, oltre un buon centinaio di cappelle grandi e piccole in terre di missione, debbo particolarmente far menzione di due chiese monumentali di cui una a Firenze dedicata alla Sacra Famiglia e l'altra a Bagè nel Brasile in onore di Maria Ausiliatrice.
Conte poi non ricordare in questa rapida rassegna una prova di alta benevolenzà, aggiunta or ora a tante altre, dal regnante Pontefice Pio XI? Il Santo Padre si è degnato di affidare ai Salesiani le CATACOMBE DI S. CALLISTO. Da tre mesi Confratelli nostri parlanti diverse lingue, oltre l'italiano, sono là a guidare i visitatori di qualsiasi nazione, desiderosi di vedere e venerare quel meraviglioso ipogeo cristiano, che racchiude nel suo grembo la Tomba di S. Cecilia, le così dette Cinque Cappelle dei Sacramenti e la storica Cripta dei Papi del III secolo. Io penso con vera commozione all'intima gioia che il Beato Don Bosco avrebbe gustata, se a lui fosse toccata la sorte di ricevere dal Romano Pontefice un sì prezioso incarico; a lui che con tanto fervore visitò quelle venerande memorie della Chiesa primitiva; a lui che ne scrisse con tanto amore nelle sue Vite dei Papi e che curò la splendida edizione illustrata della Fabiola.
Ma quest'anno piacque pure al Signore permettere che le nostre Missioni fossero provate in più modi: con gli spaventosi terremoti indiani, che causarono milioni di danni, e con i moti cinesi, che durano tuttora e che oltre alla distruzione di molto paziente lavoro compiuto fin qui, hanno fatto due gloriose vittime. Il nostro caro Mons. Versiglia e il suo buon compagno D. Caravario, voi lo sapete bene, sono caduti sotto i colpi dei pirati nell'atto che per sacro dovere difendevano l'onestà delle loro catechiste. Posso anche aggiungere che Mons. Versiglia, dopo la tempesta delle percosse, fu crivellato di palle proprio nel momento che supplicava i barbari di risparmiare il giovane compagno e di uccidere lui solo già avanzato in età. Ecco dunque che la Beatificazione di Don Bosco è stata glorificata pure con l'effusione del sangue in un doppio olocausto, accolto certamente da Dio in odore di soavità.
Togliamo ora lo sguardo dall'anno che non è più e volgiamolo a quello che adesso si affaccia. Una varietà incredibile di opere buone da compiere si presenta allo zelo dei Salesiani. La crisi che travaglia i popoli nell'Europa e nell'America ci obbliga a moltiplicare le accettazioni di fanciulli bisognosi di assistenza; nei paesi di Missione poi difficoltà nuove si aggiungono a difficoltà vecchie in questo universale rimescolìo di genti, ostacolandovi la diffusione del regno di Dio.
A compiere questo bene si va con l'ausilio della carità. Noi dunque preghiamo il Signore che per intercessione di Maria Ausiliatrice e del Beato Don Bosco faccia divampare la carità nel cuore delle anime buone, sicchè ci sia possibile dare sempre maggior impulso all'attività missionaria, cotanto raccomandata dal Papa, e insieme mantenere in fiore, portare a compimento o creare ex novo le opere giovanili che sono imposte da crescenti necessità nei paesi civili.
E qui cade in acconcio riandare una data storica. Cent'anni la, nel 1831, Giovanni Bosco in procinto di recarsi finalmente agli studi, conscio delle domestiche strettezze, si sobbarcò alla per lui non lieve umiliazione di andar a chiedere la carità. Bussò di porta in porta, espose il suo bisogno, raccolse pane, formaggio, meliga, frumento, soldi, e così provvisto di vettovaglie e di danaro mosse alla volta di Chieri, dove altra carità unita a sue solerti industrie l'avrebbe scortato fino al raggiungimento della sospirata mèta. Gran pensiero, o benemeriti Cooperatori e Cooperatrici, è quello che a tale ricordo mi si agita nella mente! Se allora i cuori si fossero chiusi, che sarebbe oggi di tutto il bene operato col nome di D. Bosco? Oh, qui, si veggono davvero miracoli della carità!
Ho accennato sopra alla chiesa di Firenze. L'erezione di essa, voluta, iniziata e caldeggiata dalla memoria di D. Rua, è dovuta passare per difficoltà d'ogni genere, nè, sebbene inaugurata, si può dire finita. Oh, se quest'anno la vedessimo ultimata, quasi degno monumento alto zelo del primo grande Successore del Beato D. Bosco!
Sento ancora il bisogno di raccomandare la chiesa di Maria Ausiliatrice, che si sta costruendo in Roma per espresso desiderio del Santo Padre in una regione che presto sarà popolatissima. Molto vi si è già speso, molto resta a spendere! Maria SS. che tante meraviglie ha operate per mezzo di Don Bosco, continuerà a operarne in favore de' suoi divoti, sicchè presto la sua chiesa venga aperta al culto nell'Eterna Città, anche come omaggio al Vicario di Gesù Cristo. Là accanto, nelle Scuole professionali Pio XI, i primi 15o artigiani raccolti pregheranno per i Benefattori di quell'opera. E alle loro uniremo noi le nostre preghiere, affinchè Dio li benedica nel tempo e nell'eternità.
Voi pure, o Benemeriti Cooperatori e Cooperatrici, pregate, pregate molto per tutte le opere nostre non solo, ma anche per i poveri Salesiani disseminati in tante e tante parti; pregate, perchè si mantengano fedeli agl'insegnamenti del Beato nostro Padre; pregate, perché, salvando anime altrui, salvino insieme le proprie. Altrettanto fa ogni giorno con essi per voi chi vi desidera tutte le benedizioni del cielo durante il 1931 e gode professarsi con profonda gratitudine
Sac. FiLippo RINALDI
Rettor Maggiore.
Anche l'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice ha motivo di essere riconoscente al Beato Fondatore e alla celeste Protettrice per aver potuto estendere, nel decorso anno, superando grandi difficoltà, il suo campo di azione con fondare nuove case e dare a molte opere già in vita un più ampio sviluppo.
Un buon numero di Oratori Festivi, di Case Professionali per le fanciulle del popolo, e di Case-Famiglia per giovanette studenti e per impiegate vennero aperti nel vecchio e nel nuovo mondo : anche il contributo alle missioni si accrebbe colla nuova fondazione di Yavaretè nell'Alto Rio Negro e con l'invio di nove generose missionarie in Giappone.
Le Figlie di Maria Ausiliatrice, fidenti nella protezione della Madonna e del B. Don Bosco, col creare case di Formazione, soprattutto per le aspiranti missionarie, in tutti i Centri Ispettoriali, raddoppiano i loro sforzi per contribuire più ampiamente all'estensione del Regno di Dio, secondo i desideri del Santo Padre Pio XI.
Indulgenze Plenarie "Toties quoties".
La S. Penitenzieria Apostolica con Decreto 5 luglio stabilisce che per lucrare le Indulgenze Toties quoties, per le quali è ingiunta la visita di qualche chiesa, (oltre alle disposizioni richieste) è d'uopo - e basta - recitare sei Pater, Ave e Gloria nelle singole visite.
Recita del Breviario dinanzi al SS. Sacramento.
Il voto emesso nel Congresso Eucaristico di Loreto, di lucrare l'Indulgenza Plenaria recitando il Breviario davanti a Gesù Sacramentato, il 21 settembre fu appagato dal S. Padre che accordò la predetta indulgenza a chi reciterà il divino ufficio » o « almeno il Mattutino con Lodi ».
Pel Catechismo.
Pio XI ha concesso l'Indulgenza Plenaria da lucrarsi due volte al mese ai fedeli che per circa mezz'ora insegnino o imparino non meno di due volte al mese la Dottrina Cristiana, e l'Indulgenza di 100 giorni ogni volta che attendono a questo dovere.
Parole del Papa.
Il S. Padre il 19 novembre benediceva e inaugurava la nuova Centrale Telefonica dello Stato della Città del Vaticano offertagli in dono dalla Telephone and Telegraph Corporation di New York. Ringraziando pubblicamente la Società americana aggiunse nel suo discorso che « Tale dono corrispondeva interamente al pensiero del Papa, che è il pensiero stesso di un Grande, del Beato Don Bosco, il quale si gloriava, parlando un giorno con Colui che doveva poi essere il Successore di S. Pietro, di essere sempre all'avanguardia, del progresso. Ciò corrispondeva parimenti ai meriti del Beato: ed è quella stessa frase ed è il medesimo intento che Sua Santità è solito di dire e di volere raggiungere sempre, con grande semplicità, e con forti propositi, in tutto quanto riguarda la sua piccola ma pur tanto grande Città ».
(L'Osservatore Romano, 2o nov. 1930).
La grandezza civile di D. Bosco.
È nota la conversazione di Don Bosco col ministro Rattazzi, dopo il famoso episodio dei discoli della Generala, che il grande educatore cristiano portò, tutto solo, a passeggio e ricondusse puntualmente in carcere, tutti fino ad uno. Nella conversazione il discorso cadde sull'impotenza dello Stato ad ottenere tale efficacia sugli animi. Eccellenza - osservò Don Bosco - la forza che noi abbiamo è una forza morale, noi ci rivolgiamo anzitutto al cuore della gioventù, e la nostra è la parola di Dio ». In queste parole, oltre che il segreto della riuscita di Don Bosco, v'è anche l'origine e la ragione della sua grandezza civile, che è quella stessa della sua santità: Dio (1).
Omaggi di Sondrio.
Anche Sondrio ha intitolato una via al Beato Don Bosco, per il vivo interessamento del Podestà, Dott. Spartaco Gonella, del suo Segretario e della Presidenza della fiorente Associazione degli ex allievi.
Gli studenti del R. Istituto Tecnico con a capo il loro Preside, prof. Silvio Manfredi, hanno raccolto lire 200 per le nostre missioni della Cina. La spontaneità di questo atto rende simpatica e degna di elogio la cooperazione dei giovani studenti alle opere più care al nostro Beato.
(1) L'Osservatore Romano, 1° novembre 1930.
Riportando una volta tanto l'Elenco completo di tutte le Borse in formazione, per le quali furono effettuati versamenti, ci prefiggiamo lo scopo di rivolgere un invito ai nostri amici perchè continuino a cooperare alla Crociata Missionaria, scegliendo la Borsa preferita - e al tempo stesso rammentare a quelli che hanno preso qualche impegno, l'urgenza di completare quest'opera provvidenziale per le nostre Missioni.
BORSE COMPLETE.
34. Borsa DON BOSCO (12a) offerta dall'esimia sig.a Demetria Di S. Clemente.
35. Borsa IN MANUS TUAS DOMINE COMMENDO SPIRITUM MEUM fondata da un pia persona dell'Italia Meridionale per impetrare una buona morte.
36. Borsa MARIA AUSIL. NELLE FILIPPINE fondata da generosi cooperatori delle Isole Filippine, perchè Maria Ausiliatrice estenda il suo culto nell'Arcipelago.
37. Borsa IN MEMORIAM fondata da una generosa persona che vuol serbare l'incognito.
38. Borsa B. DON BOSCO (8a) (completata) Somma precedente: L. 19.715.
Tomasi G. B., 10 - M.a Consiglio Giovannina, 30 - Giovani del Circolo S. Paolo, 27 - N. N. a mezzo D. Nigra, io - Ciccino Pisano, 30 - Bonoini Francesco, 20 - Maria Carnelli, 35 - Savina Ambrosini, 36,99 - Geom. Carlo Del Zotto, 5o - Piazza Margherita, 5o - Pietro Galletti, ioo - Cav. Giov. Sartorio e Signora, iooo - Arnaldi Angiolina, 300 - R. Sig. D. Chiappello, 5oo - Rina Izzo, ioo. - Totale L. 20.013,99.
BORSE DA COMPLETARE.
Borsa AGRIGENTO (2a), L. 185.
Borsa ALBARELLO D. DOMENICO, L. 1418. Borsa ALBERA D. PAOLO (3a) - Somma precedente: L. 1585 - Tornasi G. B., L. io - Totale L. 1595.
Borsa ALBERT TEOL. FEDERICO, L. 5200. Borsa ALIQUÒ GP.. UFF. LUIGI - Somma precedente: L. 5000 - (Novembre) iooo - (Dicembre) iooo - Totale L. 7000.
Borsa ANCHIETA, L. 808,30.
Borsa ANES P. -iniziata dall'esimia Sig.ra Rincon Julia di Maracaibo (Venezuela) - L. 1700.
Borsa ANGELI CUSTODI - a cura dell'Istituto Salesiano di Cuneo - L. 5064.
Borsa ANIME DEL PURGATORIO - Somma precedente: L. 8218 -Rossi Luisa, 15o -Esposito Federica, 25 - Domenico Pasqualoni, 15 - Marino Salvaci (Morrovalle), 5o0-Totale L. 8908.
Borsa BARATTA D. CARLO, L. 5o.
Borsa BEATO D. BOSCO (13a) - Fedeli Cappella M. A. (Crocetta) a mezzo D. Nigra, 1ooo- Coniugi Minardi Crescentino, ioo - Tarditi Emilia, 5o - Spadoni Giuseppina, 25 - Chiesurin Vittoria, io - Totale L. 1185.
Borsa B. D. BOSCO (Orat. Valsalice), L. 1558.
Borsa BEATO D. BOSCO (Bari) - a cura dell'Istituto Salesiano di Bari - L. 200.
Borsa B. D. BOSCO (Pinerolo), L. 676, 70.
Borsa B. ODORICO DA PORDENONE, L. 15oo.
Borsa BELTRAMI D. ANDREA (4a) - Somma precedente: L. 515 - A. D. C. L., 100 - Totale L. 615.
Borsa BENEDETTO XV, L. 215.
Borsa BERTELLO D. GIUSEPPE - a cura del Collegio di Borgo San Martino: versate 19 gennaio 1930, L. 8350.
Borsa BONETTI D. GIOVANNI, L. 3100.
Borsa BORGATELLO DON MAGGIORINO - Somma precedente: L. 1332,15 - Gillio Gina, io - Totale L. 1342,15
Borsa BUON PASTORE, L. 1190.
Borsa BUON SAMARITANO, L. 1670
Borsa BOURLOT D. STEFANO, L. 12.000.
Borsa CAGLIERO CARD. GIOV. (3a) - Somma precedente: L. 1162,5o - Tornasi G. B., io Totale L. 1172,50.
Borsa CALCAGNO D. LUIGI, L. 101o.
Borsa CANTA CARLO, L. io.ioo.
Borsa CARA VA RIO D. CALLISTO, L. iioo.
Borsa CAVALLI D. G., L. 6o i.
Borsa CIMATTI D. VINCENZO (38), L. 246.
Borsa CIRCOLO AUXILIUM, L. 1500.
Borsa CONCILIAZIONE - in continuazione a cura dell'Istituto Salesiano di Cuneo - L. 200.
Borsa COLLE SALVETTI - Somma precedente: L. 1017,55 - Altri versamenti, 3867,55 - Totale L. 4885,10.
Borsa CONFORTOLA D. A. - iniziata dagli alunni dell'Istituto Salesiano di Firenze - Vari versamenti, L. 472,40.
Borsa COPPA M. MARINA, L. 8596.
Borsa COPPO MONS. ERNESTO - Somma precedente: L. 1754- L. M., 200 - Totale I,. 1954.
Borsa CORTEMILIA, L. 13.970.
Borsa MONS. COSTA MAGNA (2a) -iniziata dagli amici ed ammiratori compaesani di Caramagna - Teol. Clemente Sorasio, L. 5o - Famiglia Bono, ioo - Costamagna Clara ved. Piano, io - Pignata Caterina, 200 - Pipino Caterina, io - Un Caramagnese, ricordandolo caramente, 40 - Filatrici Caramagna: avanzo festa del Beato Don Bosco, io - N. N., 5 - Marucco, ex allievo, 45 - Totale I,. 470.
Borsa CRISTO RE (3a), L. 1035.
Borsa DECURIONI D'ITALIA, L. 146o.
Borsa DEL FAVERO D. GIUSEPPE - a cura degli ex-allievi di Mogliano Veneto - Versamento del 4 novembre 1929, L. 330.
Borsa DESCALZI D. GIUSEPPE - a cura dell'Orat. di Savona - Somma precedente: L. 2000 - Versamento del 14 nov. 1929, 800 - versamento del 6 febbr. 1930, 15o - Totale L. 2950.
Borsa DON BOSCO EDUCATORE (2a) - Somma precedente: L. 16.597 - Luisa Vignoli in me moria di una sua cara defunta, Zoo - Avv. Antonio Fadda, 100 - Baldi Teresa, 10o - Amalia Bessi, 20 - Augusta Pangrazi, 20 - Demichelis Carlo fu Prof. Dott. Luigi, 130 - Totale L. 17.067.
Borsa DON BOSCO (Firenze) - iniziata dai Cooperatori di Firenze. Primi versamenti, L. 1690,40.
Borsa DON BOSCO FANCIULLO, L. 16o.
Borsa D. BOSCO PROTETTORE DEI GIOVANI - Somma precedente: L. 30 - Maria Crippa, 25 - Totale 1,. 55.
Borsa D. BOSCO, SALVATE I NOSTRI FIGLI, L. 3957.
Borsa DIVINA PROVVIDENZA - Somma precedente: L. 1418 - Maria Gaspari, 5o - Accamo Agnese, 1oo - Mariani Armando, 42,50 - Totale L. 1610,50.
Borsa EMIGRATI ITALIANI, L. 485.
Borsa ETERNO PADRE, L. 200.
Borsa EUCARISTIA IN PERPETUO, I.. 2175 Borsa EUCARISTICA DEL PICCOLO SERAFINO GUSTAVO BRUNI (4a), L. 10.045 Borsa EX ALLIEVI SICILIANI - Somma precedente: L.3000 - Avv. Grasso (Novara), 200 -
Totale L. 3200.
Borsa FERROVIERI, L. 70.
Borsa CONIUGI FORTUNA, L. 1000.
Borsa FRANCESIA D. G. B. (2a), L. 200. Borsa MONS. FRANSONI, L. 11.250.
Borsa FRASSATI PIER GIORGIO (2a) - Somma precedente: L. 2355 - Don Domenico Rosa, 25 - Circolo P. G. Frassati (Comiso), 5 - Totale L. 2385.
Borsa FRIULANA - per iniziativa del Collegio Salesiano di Tolmezzo - Somma precedente: L. 1350 - Versamenti al 27 dicembre 1929, 3000 - Totale L. 4350.
Borsa G. - M. A. - D. B., L. 16.849.
Borsa GAMBA CARD. GIUSEPPE, L. 1125.
Borsa GARBELLONE CAV. GIOV., L. 10.325.
Borsa GARNERO CESARE - iniziata dalla Signora Giuseppina Garnero per le Missioni del Giappone, L. 1200 - Una graziata del Beato Don Bosco, 25 - Alcuni piccoli amici di Cesare, 20 - Aspiranti di S. Antonino di Susa, 15 - La maruma nel primo anniversario, 40 - Totale L. 1330.
Borsa GENOVESE, L. 200.
Borsa GESÙ NEL PRESEPIO, L. 141,30.
Borsa GIRAUDI D. FEDELE - Somma precedente: L. 6219 - Luigi Melloni, 5o - Dalla Casa
Salesiana di Belluno, 1000 - Totale L. 7269. Borsa GIUBILEO e RICONCILIAZIONE L. 18oo. Borsa GUIDAZIO D. PIETRO (2a) - Somma
precedente: L. 355 - Ivaldi Gemma Maria, 30
- Totale L. 385
Borsa GIUDICI D. LUIGI - iniziata dagli ex
allievi di Firenze. Primi versamenti - L. 168,10. Borsa INFANZIA ABBANDONATA, L. 2212,50. Borsa IMMACOLATA, L. 100. Borsa LAIOLO D. AGOSTINO, L. 100. Borsa LASAGNA MONS. LUIGI, L. 6819,70. Borsa LAZIO, L. 600.
Borsa LEONE XIII - a cura dei salesiani dell'Istituto Belgrano (Buenos Aires) - L. 2000. Borsa LUSTOZA D., L. 1000.
Borsa MADONNA DELLE GRAZIE (Pinerolo) - Somma precedente: L. 1010 - Carignano Maria, ioo - D. Heritiè, 4 - Ossola Fanny, 4 - Gighetti Maria, 5 - Adele Monge Binetti, 5o - B. C., 5 - Busso Caterina, 5o - E. L., 5 - Donna Lequio Geranzani, io - Sorelle Maccagno, 5o - Sig.na Ambrogio, 5 - Sorelle Priotto, 15 - N. N., 50 - N. N., 5 - Sig.ra Gallina, 6 - Damigelle sorelle Filippa, 5o - Famiglia Fornero G., 5 - Sandrone Angelo, 5 - Maria Bosco, 20 - Torno Teresa, 2 - N. N., 25 Totale L. 1394.
Borsa MADONNA DI CASTELMONTE - Somma precedente: L. 1000 - Offerte da pia signora il 27 dic. 1929, 500 - Totale L. 1500.
Borsa MADONNA DI LORETO, L. 1511,05.
Borsa MAFFI CARD. PIETRO, L. 15.700.
Borsa MAMMA MARGHERITA - Somma precedente: L. 14.313 - Lena Dadone, 6,5o-Avanti Matilde io - Prof.a Amalia Zanardi, io - Maria Gaspari, 5o - Cesarina Bondavalli, ooo - Totale L. 19.389,50.
Borsa MAMME DEI MISSIONARI, L. toso.
Borsa MARENCO MONS. GIOVANNI, L. 4723,50.
Borsa MARIA ADDOLORATA, L. 200.
Borsa MARIA AUS. IN MANILA, L. 11.020.
Borsa MARIA AUSILIATRICE (244) - Somma precedente: L. 195o - Sorelle Bonetti, 15 - Canale Pierina in memoria del marito, 2,50 - N. N. a mezzo D. Nigra, io - Rina Izzo, 100 - Caccia Carlotta, io - Caccia Maria, 2 - Gropetti Clara, 2 - Gropetti Caterina, 2 - Rosati Francesca, 1 -- Paglino Giovanna, 5 - Porzio Chiarina, 24 --- Pillitteri Giuseppe, 5oo - N. N. (sacrestia), 70 - Totale L. 2691,50.
Borsa MARTIRI GIAPPONESI, L. 7954,59.
Borsa MARTIRI MESSICANI, L. 86, 8o.
Borsa MASSAIA CARD. GUGLIELMO - Somma precedente: L. 1000 - N. N. Castelnovo, 5oo - Totale L. 1500.
Borsa MAZZARELLO M. MARIA, L. 300.
Borsa MORGANTI MONS. PASQUALE, L. 100.
Borsa MORGATTI STEFANIA, L. 1020.
Borsa NASSÒ D. MARCO (2a), L. 4951.
Borsa NOGARA MONS. GIUS. - Somma precedente: L. 4250,40 - Battaglia Ottavio, 118,25 - Totale, L. 4368,65.
Borsa PARROCCHIALE M. AUS., L. 583,65.
Borsa PATROCINIO DI SAN GIUSEPPE - Somma precedente: L. 1028 - Prof. Irene Bonamore, 5o - Libretto ex allieve F. M. A., 22 - Libretto Prof. Massimilla Pogliani, 100 - Totale L. 1200.
Borsa PEDUSSIA D., L. 150.
Borsa PERA GALLO MARIA, L. 577,35.
Borsa PICCOLI AMICI DI D. BOSCO, L. 1225.
Borsa PIO X - Somma precedente: L. 7227 - G. Fusarini, 5o - Totale L. 7277.
Borsa PIO XI (2a), L. 79.
Borsa PISCETTA DON LUIGI - Somma precedente: L. 7592 - N. N., 100 - Dina Scolari, 5 - Colombo De Martini, 5 - Amelia C., i A. Demartini, 2 - G. Demartini, i - Rosa Arata, 5 - L. Demartini, 3 - E. Demartini, 2 - Rosa Demartini, i - M. Demartini, V. De Denuasto, 1 - Antonio Garbarino, i - Angelo Demartini, 2 - M. Demartini, i - Modesto Demartini, 1 - Anna Demartini, 2 - Maria Ferretti, 2 - Angela Mangini, 5 - Giuseppina Garbarino in Ferretti, 12 - Cesare Garbarino, 2,50 - Pietro Moreschi, 2 - Clorinda Mangini, 5 - Anna Mangini, i - Carmela Garbarino, i - Elena Ferretti, 5 - Anna Garbarino, 1,50 - Maria Demartini, 2 - Teresa Demartini, 5 - Carmela Dernartini, 2 - Pina Ferretti, 10 - Anna Garbarino, io - Angela Garbarino, 3 - Rosetta Mediago, 1,50 - Maria Segale, 5 - Muratori, 50 - Chiodi, 5o - Ponzano, 5o - Vaccarona, io - Bonino, 5 -- Bettoglia 5 - Bomello, 5 - Palazzino, 5 - Centomino, 20 Vigna, 1o - Maria Manfre, 50 - Totale L. 806o,5o.
Borsa PLAZZOTTA ANTONINO, L. 2000.
Borsa PRINCIPESSA CLOTILDE, L. 8260. Borsa PRINCIPI DI PIEMONTE - Somma precedente: L. 1355 - Francesco Cresto, 5o - Totale L. 1405.
Borsa REGINA DI MONDOVÌ - Somma precedente: L. 485 - N. N. (Mondovì), 140 - Totale L. 625.
Borsa REGINA DEL SOGNO, L. 2600.
Borsa RICALDONE D. PIETRO (2a), L. 1 Borsa. RICCARDI D. ROBERTO - Somma precedente: L. 10.707,60 - Camilla Della Valle, 5o - Corinna Aymone, 5 - Emma Lanzoni, 5 - N. N., 15 - Famiglia Gallenga, 15o - N. N., 5o - Maritano Anna, io - Della Pozza Adelina, 5 - Signa Luigia, 5 - Prato, 5 - N. N 1 - Lydia Bottero Saint Martin e Figli, 100 -N. N., io - Ferrero Anna, 5 Marchetti Angela, 5 - N. N., 5o - Totale L. 11.188,6o.
Borsa RINALDI D. FILIPPO (3a), L. 7834,85.
Borsa RIO GRANDE DO SUL, L. 4000.
Borsa ROTA D. PIETRO (2a), L. 5o.
Borsa RUA DON MICHELE (2a) - Somma precedente: L. 13.743,85 - Tornasi G. B., io - Giuseppina Vallebona Vassallo, io - Lodigiani Marietta, 200 - Ojeda Martinez, 795 - Cesarina Bondavalli, 2000 - Carlo Lombardo e famiglia, riconoscenti per segnalatissima grazia ricevuta ad intercessione del Servo di Dio, 1000 - Famiglia Orecchia, 75 - Mario Chiampo, 95 - Giulio Marcucci, 5o - L. L. e L. Paolo e Nino, 200 - Duroni Lucia Ved. Biffi, 200 - Totale L. 18.208,85.
Borsa SACRO CUORE DI G. CONFIDO IN VOI - Somma precedente : L. 11.56o. - N. N. (Agliano d'Asti), io - Antonucci Paolo, io - Ballio Carlo, io -- Bossi Giuseppina, 25 - G. C. M. C figli, 2000 - Gino Giuseppina, 5 - Bolla Margherita, io - Totale L. 13.630.
Borsa SACRO CUORE DI G. SALVATECI (2a) - Somma precedente: L. 5721,60-Cartini Concettina Savasta, io - Totale L. 5731,60.
Borsa SACRO CUORE DI MARIA, L. 125. Borsa SALENTO, L. 8408,60.
Borsa SAVIO DOMENICO (4a) - Somma precedente: L. 4651,70 - Tornasi Gio. Battista, io - Totale L. 4661,70.
Borsa SCALA AVV. STEFANO, L. 100.
Borsa SCAPARONE D. GIOVANNI - Somma precedente: L. 4833,50 - Moretti Rodolfo, 5 -
Don Giovanni Simeon, io - Bonetti Raffaele Adolfo, 30 - Don Giuseppe Velci, 25 - Cimolino Piero, 5 - Teresa Sommariva, 100 - N. N., 700 - Dottor Giuseppe Cicuta, 5o - Malaroda Giuseppe, lo - N. N., 25 - Potoknich Susanna, io - Zanolla Augusto, 100 - N. N., 200 - N. N., 1000 - Paoletti Donato, 5o - Carlo Valentinuzzi, io - Giuseppe Valenticig, 30 - Comm. Grusovin Giovanni notaio, 5o - Prof. Grignaschi Bruno, io - Luigia Panzera e sorella, io - Giuseppina Del Neri, 15 - Antonietta Ponte, io - Dorigo Pietro Paolo (3a offerta), 5 - Antonio Orzare, 20 - Famiglia Ussai, 15 - Dott. Giusto Montena, 35 -Moro Gia conio, io - D. Benigno Spagnul, 100 Donda Giulio, io - Famiglia Sardagna, 20 - Ferrario Maria, 20 - Sig.na Quaglia, io - Rev. Suore di Notre-Danie, 100 Rev. Rettore del Seminario Minore, 1oo - Prof. D. Romano Roman, 100 - Ricavo netto di tre recite teatrali, 750 -Dott. Cicuta, 5o - Famiglia Bramo, 200 - Coceancig Leonardo, 5o - Ettore Martinoli, 100 - Giovanni Resen, 35 - Circolo Cattolico « Mons. Fo gar », 5o - Lidio Valdini, 20 - D. Ettore Carlet, 25 - Dott. D. Franc. Zigon, 1oo - Dott. Gius. Tomasin, 5o - Dott. Antonio Grusovin, 5o -Prof. D. Romano, 1oo - D. Ev. Marangon, 5o - Nicolò Ristitz, 3o - D. Eugenio Pividor, 100 - Augusto Zanolla, ioo - Famiglia Ing. Fogar, 20 - D. Giovanni Culot, 20 - Giuseppe Macuz, 30 - Teresa Sommariva, 40 - Prof. Rodolfo Zorzut, 30 - Dott. Avv. Angelo Culot, 5o - Dott. Luigi Marega, 25 - Saranz Vittorio, 20 - Dott. Luigi Bregant, 3o - D. Francesco Marega, 50- Sartori Carlo, 20-Giuseppe Cumar, 20 - Maria Vidoz, 5o - D. Igino Valdemarin, 100 - Rev. Suore di Notre-Dame, 5o - Giovanni Medeot Mossa, 5o - Fratelli Maroni, 5o - Don Giovanni Gratton, 5o - Mario Fogar, 20 - Maestra Paola Macuz, 5o - Potoknich Susanna, io - Prof Grignaschi, io - R. Nadali, io - Maestra Alma Ceudech, i5 - Fratelli Paludetto, 35 - Cimolino Luigia, 15 - Dott. Ernesto Fratnich, 20 - Prof. Ferullo, io - Valeria Doliach, io - Capitano Caizzi, 20 - Capitano Poeta, 20 - Russian Corrado, 5o - Avv. Camuffo, 20 - Culot Giuseppe senior, 20 - Avv. Bocini, 25 - Giuseppe Miani, io - Mons. Valentincig, 20 - Piccole offerte, 725 - Totale L. 11.583,50.
Borsa SCUOLA CRISTIANA, L. 5o.
Borsa S. AGATA (2a), L. 43.
Borsa S. AMBROGIO - a cura dei Salesiani di
Ascurra (Brasile) - L. 115o.
Borsa S. ANGELA MERICI, L. Borsa S. ANNA, 10.o5o.
Borsa S. ANTONIO DI PADOVA, L. 1385. Borsa S. BERNARDO, L. ioo.
Borsa S. BENEDETTO, L. 215.
Borsa S. CARLO- Somma precedente: L. 113995 - Berrino Maria, 5. - A. C. per un caro defunto, 10 - Totale L. 115-4,95.
Borsa S. CIRILLO e METODIO - Somma precedente: L. 420 Dalla Casa di Lubiana, 1000 - Totale L. 1420.
Borsa S. COLOMBANO, L. 1010.
Borsa S. C. - D. B. - S. RITA, L. 1025.
Borsa S. DOMENICO e S. CATERINA, L. ioo. Borsa S. EMERICO, L. 9600.
Borsa S. ESPEDITO, L. 200.
Borsa S. FAMIGLIA - Somma precedente: L. 56o - Rossi Luisa, 150 - Totale L. 710.
Borsa S. FAMIGLIA (Messico) - iniziata dai cooperatori ed allievi di Puebla - L. 8876,49. Borsa S. FAUSTINO, L. 6o1. Borsa S, FILOMENA, L. 1460. Borsa S. FRANCESCO DI SALES, L. 1200.
Borsa S. FRANCESCO DI SALES (Buenos Aires) - Somma precedente : L. 5000 - Altro versamento di D. Tavani, 1000 - Totale L. 6000. Borsa S. FRANC. SAVERIO, L. 1900. Borsa S. GABRIELE DELL'ADDOL., L. 5o. Borsa S. GAETANO - iniziata dal sac. salesiano D. Boschi - L. 4150.
Borsa S. GENNARO, L. 8ooo.
Borsa S. GIUDA - Somma precedente: L. 5o - N. N., 5 - Totale L. 55.
Borsa S. GIUSEPPE (3a), L. 4820.
Borsa S GIUSEPPE - a cura dell'esimia signora L. G., - 10.000.
Borsa S. GUIDO - ad iniziativa dei Salesiani di Nizza Monferrato - L. 4567,80.
Borsa S. ISIDORO - iniziata dall'Istituto Salesiano di Lombriasco - L. 762,15.
Borsa G. LINO, L. 7714, 55 Borsa S. LUCIA (2a), L. 1oo. Borsa S. LUIGI, L. 3000.
Borsa S. MARGHERITA DA CORTONA - Somma precedente: L. 4271,05 - Valeri Angelo, 155 - Totale L. 4426,05.
Borsa S. MICHELE, L. 1255. Borsa S. PIETRO, L. 1345.
Borsa S. RITA DA CASCIA, L. 1025. Borsa S. ROSALIA (2a) L. 154. Borsa S. TERESA, L. 10.000.
Borsa S. TERESA DEL B. G. (10a) - Somma precedente: L. 9651,50 -- Pina Ballario, io - Trabucchi Maria, 1oo -- Totale L. 9761,50. Borsa S. TERESITA - a cura del Collegio Salesiano di Santulussurgiu - L. 2200.
Borsa S. TERESITA DEL N. J. - ad iniziativa dei missionari di S. Rosa (Pampa-Argentina) - L. 6603,40.
Borsa S. VALERIO, L. 2200.
Borsa VALSÈ SUOR TERESA, L. 8oo.
Borsa VANGELO DI GESÙ - Somma precedente: L. 10.085 - Ada Mulinacci a nome dei piccoli delle Scuole Pie, 143 - N. N. a mezzo della stessa, 57 - Totale L. 10.285.
Borsa VERCELLI - Somma precedente: L. 3460 - Offerte versate, 3290 - Totale L. 6650. Borsa VERSIGLIA MONS. LUIGI - Somma precedente: L. 10.027,50 - N. Fedrigotti, L. 30 -
Totale L. 10.057,50.
Borsa VERSIGLIA e CARAVARIO, L. 551. Borsa VESPIGNANI D. GIUSEPPE, L. 12.000. Borsa MARIA SS. DI TRAPANI - La segretaria del Comitato Missionario salesiano di Trapani, Prof. Anna Vultaggio, ci comunica che, dopo di aver completata la Borsa Maria Ausiliatrice, il benemerito Comitato si è subito accinto a fondarne un'altra dedicata a Maria SS, di Trapani per la quale ha raccolto L. 6542,40. Borsa PAGELLA - a cura degli ex allievi del Collegio di San Giovanni Evangelista, Torino : Bosso Paolo di Francesco, L. 550 - Ing. Cesare Berra, 200 - Avv. Sampietro, 5o -- Sig. Cassone Emilio, 5o - Ammendola, 1oo - Sig.ra Vacca, 100 - Prof. Francesco Barberis, 30 - Degiovannini, 61 - A mezzo D. Felice Cane, iooo - Burzio Agostino, 20 - Luchino Giuseppe, 5 - Nodari Bernardino, 36 - Ing. Barberis, io -Marchionni Aldo, 20 - Piccoli Adolfo, 5 Alliod Alfonso, 5 - Nota Filippo, lo - Prof. Gatti, 200 - Marino, 161 A mezzo Sig. Can. Gili, 23 - Gandolfo, io - Totale L. 2646.
La Conferenza Salesiana.
A norma del regolamento della Pia Unione dei Cooperatori, ricordiamo ai Direttori Diocesani, Decurioni e Zelatori la prescritta Conferenza da tenersi intorno alla Festa di S. Francesco di Sales.
Siamo certi che si adopreranno perchè, nell'interesse dei Cooperatori della loro zona, la conferenza riesca solenne e fruttuosa e serva a ravvivare l'affetto e la cooperazione di tutti alle Opere del B. Don Bosco. Invitino a tal fine qualche valente conferenziere di loro conoscenza e provvedano in tempo ad avvisare gli amici nostri ad intervenirvi.
Benedizione di una cripta.
I Salesiani di Rosario di S. Fè hanno intrapreso la costruzione di una grandiosa chiesa parrocchiale dedicata a Maria Ausiliatrice: ora possono dire di aver compiuto la prima tappa coll'inaugurazione della cripta, avvenuta il 18 ottobre. Compì la cerimonia della benedizione Mons. Andrea Olaizola, che volle pure a notte trasferirvi il SS. Sacramento. Il trasporto riuscì una magnifica e suggestiva processione, svoltasi tra il più puro entusiasmo d'una popolazione pia e fervorosa. Vi parteciparono oltre 6oo coloni italiani, accorsi per la celebrazione del « Giorno del Colono », prendendo viva parte alle funzioni della sera e del giorno seguente.
La Scuola industriale di Shillong ha effettuato con successo il primo tentativo di un'esposizione. di lavori eseguiti dagli alunni orfanelli. S. E. il Governatore dell'Assam colla sua signora volle visitarla in forma privata il mattino nel giorno d'inaugurazione, e insieme colle persone che l'accompagnavano restò altamente meravigliato di vedere lavori così perfetti: nessuno avrebbe creduto possibile che ragazzi Khasì potessero fare le belle cose esposte. Nel pomeriggio del 2 ottobre il Ministro delle Finanze faceva l'inaugurazione ufficiale dell'Esposizione, plaudendo, nel suo discorso alla iniziativa dei figli di Don Bosco, che si erano presi a cuore la sorte di tanti poveri ragazzi e li avevano educati insegnando loro a compiere lavori di prim'ordine, che egli non aveva mai visto nè nell'Assam nè nel Bengala, all'infuori di quelli di falegnameria; ma anche questi non così perfetti come quelli della missione cattolica.
S. E. il Governatore, in prova della sua alta soddisfazione manifestava spontaneamente l'intenzione di distribuire egli stesso i doni per la premiazione di fine d'anno.
Mons. Juan S. Bogarîn che 36 anni or sono, giovine sacerdote, riceveva la consacrazione episcopale dal nostro compianto Mons. Luigi Lasagna, nell'agosto u. s. ha ricevuto il sacro palio dal Nunzio Pontificio S. E. Mons. Filippo Cortesi. Alla cerimonia, che ebbe contorni di solennità nazionale, presero parte con entusiasmo Governo e popolo, e tutti i Collegi nostri della Repubblica e quelli delle Figlie di Maria Ausiliatrice, ben lieti di esprimere in quella fausta occasione la loro riconoscenza al venerando Prelato che amò sempre intensamente le opere del B. Don Bosco.
Vari Vescovi argentini che avevano preso parte alla festa, vollero col segretario della Nunziatura Mons. Panico onorare di una loro visita la Scuola Agricola Salesiana di Ipacarai riportandone l'impressione più soddisfacente.
Dono graditissimo è stato quello che il Sig. A. M. da Silva Rosario ha inviato da Hong Kong al Rettor Maggiore D. Filippo Rinaldi: un bel calice di argento dorato modellato e decorato da artisti cinesi. Motivo: una data che nella vita di un'anima generosa, qual è quella del Sig. Silva, conta per qualche cosa - il venticinquesimo anniversario, o giubileo di cooperatore salesiano - e la data è ricordata in questa breve dedica che si legge al basamento.
Rev. SAC. PHILIPPO RINALDI REcT. MAJORI P. S. C. IN MEMORIAM JUBILEI COOPERATORIS ANTONII M. DA SILVA ROSARIO -- HONG KONG DIE XXV MARTII 1905-1930.
Il Sig. D. Rinaldi ha gradito il gentile dono e l'ha trasmesso al novello Istituto Missionario di Bagnolo, dedicato al nome dell'eroico Mons. Versiglia, perchè gli aspiranti missionari comincino ad amare il generoso donatore che sempre ha protetto le Opere Salesiane in Cina, particolarmente il Vicariato di Mons. Versiglia.
Vicariato di Mendez e Gualaquiza.
Gli «Acta A. Sedis » del 4 novembre recano, in una lettera del card. Pacelli, Segretario di Stato di Sua Santità, i nuovi confini stabiliti al nostro Vicariato Apostolico di Mendez e Gualaquiza nella parte settentrionale confinante con la Prefettura Apostolica di Canelos e ad Oriente. Essi sono: Una linea retta dal vertice del Sangai alle sorgenti del fiume Vulcano -- il corso di cotesto fiume fino alla sua confluenza coll' Upano, l' Upano fino al punto in cui volge a sud - la linea di displuvio tra il Pastaza e l' Upano fino ai monti Cutucù - la cresta del Cutucù e Seipa fino alle sorgenti del Mangosisa e il corso di questo fino al Miazal - il Miazal fino al Morona, il Morona fino al l'Amazzoni.
Una spedizione scientifica italiana organizzata e diretta dal salesiano D. Alberto De Agostini esplorerà nei primi mesi del 1931 la Terra del Fuoco.
Non è la prima volta che il nostro confratello percorre quelle inospiti regioni; già nel 1913 e 1914 in due spedizioni compì lunghe escursioni, scoprendo nuovi ghiacciai e raggiungendo vette inviolate, e ne diede relazione in un'opera superbamente illustrata, edita in varie lingue e premiata dall'Accademia d'Italia.
Nella prossima spedizione gli saranno compagni due guide valdostane, un naturalista, un topografo, un medico, il geologo Prof. Ferroglio ed altri scienziati. Agli ardimentosi l'augurio di lieto successo nella loro impresa.
Ex Allievi argentini a Lujan.
Da 25 anni gli ex allievi di D. Bosco della Repubblica Argentina sogliono recarsi in pellegrinaggio annuale al celebre santuario di N. S. di Lujan: e il loro atto di devozione va di anno in anno acquistando maggiore grandiosità pel crescente numero dei partecipanti e per la vivida fede che l'accompagna.
Il pellegrinaggio di quest'anno ricorrendo il 3° centenario del collocamento della miracolosa immagine della Madonna - riuscì veramente magnifico: la stampa ha calcolato a 2o mila i pellegrini riversati a Lujan con 17 treni speciali e 1ooo automobili da tutti i centri salesiani della Repubblica, financo dalla vampa. Al santuario dalle 6,3o alle 12 fu un continuo succedersi di 70 messe e migliaia e migliaia di Comunioni: prova questa dell'alto spirito dei nostri ex allievi argentini, che nel loro pellegrinaggio mirano a soddisfare la loro pietà e a rendersi ognora più degni delle benedizioni divine.
Quest'anno vi partecipò pure un bel gruppo di Uruguayani guidati dall'ecc.mo Mons. Aragone, arcivescovo di Montevideo, che tenne a Lujan il solenne pontificale, durante il quale una massa di 140 cantori argentini eseguì stupendamente per la prima volta la messa a 6 voci che fu cantata in Vaticano per la beatificazione di D. Bosco.
L'Istituto Salesiano di Ayagualo che ospita alunni delle sei Repubbliche del Centro-America, ebbe nel settembre u. s. la visita del Ministro della P. I. Dott. Sarbello Navarrete, accompagnato dal Direttore della Scuola Normale della Capitale di El Salvador. Egli si trattenne tutto il giorno, visitando l'Osservatorio e gli ambienti dell'Istituto, conversando amabilmente coi superiori e cogli alunni. Ripartendo esprimeva la più viva ammirazione per l'opera di D. Bosco e pel bene che essa svolge tra la gioventù della Repubblica.
Nuovo salone-teatro.
L'oratorio di Borgo S. Paolo (Torino) ha inaugurato il nuovo salone-teatro, il 12 ottobre, con una cerimonia che ha avuto carattere di gran festa. Vi erano presenti o rappresentate le più alte Autorità di Torino, una vasta schiera di benefattori dell'Oratorio, le rappresentanze delle case salesiane della città e moltissimi amici. La grande platea era gremitissima al lorchè il Sig. D. Fedele Giraudi del Capitolo Superiore in rappresentanza del Rettor Maggiore benedisse il nuovo locale. Seguì alla pia cerimonia un magnifico discorso dell'avv. comm. Felice Masera e un brillante trattenimento in onore delle persone invitate.
Il salone-teatro è stato ideato dal valente ing. Remo Locchi, che riscosse in quel giorno meritate congratulazioni e vivissimi elogi.
Il terremoto delle Marche.
«Il terremoto del 30 ottobre u. s., scriveva L'Osservatore Romano del 1° Novembre, che ebbe l'epicentro a Senigallia, ha danneggiato in Ancona numerose chiese ed istituti religiosi.
Particolarmente gravi sono i danni della chiesa dei Salesiani e dell'annesso istituto ». Purtroppo è così. Anche il Bollettino Parrocchiale dei Salesiani di Ancona confermava scrivendo: « Nella nostra povera casa quante rovine!
» E la casa di Dio, la nostra bella chiesa, che di questi giorni si iniziava a decorare, come è lesionata! Dagli altari le statue sono cadute frantumandosi, l'ospizio è reso inabitabile. Affluiscono ininterrottamente a tutte le ore all'ufficio parrocchiale - l'unico rimasto intatto --- lunghe teorie di donne e di bambini che non hanno più casa, che non hanno più nulla. Venite, poveri figli: finchè ci sarà un pane per noi lo divideremo insieme, la Provvidenza non abbandona nessuno ».
Alla Casa del soldato di Novara.
Presenti le più alte autorità civili e militari, le rappresentanze dell'esercito e un'imponente folla di fedeli, il 3 novembre si è svolta nel santuario di M. A. in Novara una solenne funzione in suffragio dei Caduti e particolarmente dei 15 mila giovani che frequentarono la Casa del soldato prima di compiere il grande sacrifizio per la Patria.
Dopo la funzione le Autorità si degnarono visitare la Casa del Soldato, dove S. E. il gen. Spiller disse calde parole di elogio per la benefica istituzione retta dai Salesiani di Novara e per la scuola che ivi si tiene ai soldati analfabeti. Facevano gli onori di casa Mons. M. Barberis e i Superiori salesiani.
Anniversario del crollo di una cupola.
Un anno fa il 21 novembre alle ore 14,58 con un rombo spaventoso che scosse non solo la Bolognina, ma tutta Bologna, crollò l'ardita cupola della chiesa del Sacro Cuore che il genio del Collamarini aveva ideato e fra mille difficoltà si era riusciti a lanciare verso il Cielo come una preghiera.
La dolorosa impressione dell'improvviso disastro non è ancora spenta nei cuori ed è vivissimo nell'animo di tutti il desiderio di vedere al più presto restaurato il bel monumento che per iniziativa dell'indimenticabile Card. Svampa la città e la diocesi offrirono in omaggio al Sacro Cuore al principio di questo secolo.
In quest'anno si è fatto quello che si è potuto.
Si doveva attendere che fosse finita la perizia del tribunale che si protrasse per mesi; si doveva decidere chi dovesse prendere l'iniziativa e la cura dei lavori perchè non si avessero a ripetere incresciosi malintesi.
La cura della parrocchia era stata affidata da Sua Eminenza ai Salesiani fin dalla morte del compianto D. Zucchi, ma non era stata affidata in forma definitiva. Solo nel maggio le pratiche furono espletate e i Superiori vi inviarono il novello parroco D. Gavinelli perchè si accingesse al lavoro.
In occasione delle solenni feste tributate al B. D. Bosco in Bologna furono lanciati i primi appelli per la raccolta delle offerte. E mentre si facevano gli studi e si trattava con la ditta assuntrice dei lavori, per non perdere tempo, si fece lo sgombero di tutto il materiale rovinato: migliaia di carri.
Oggi finalmente i lavori sono definitivamente avviati.
Ad incoraggiare e vorremmo quasi dire ad affrettare l'inizio dei lavori arrivò la parola del S. Padre, e la sua benedizione per i promotori e i collaboratori, pegno della sua augusta benevolenza.
Molte difficoltà si sono già superate e altre ancora più numerose si dovranno affrontare e superare prima di arrivare al termine dell'impresa. Principale fra tutte è la difficoltà finanziaria; ma si spera che il Sacro Cuore susciterà Lui stesso i generosi oblatori. Non pochi di questi già si sono impegnati a dare una quota mensile fino al termine dei lavori: altri si sono già iscritti fra i benefattori distinti versando subito o impegnandosi di versare L. 500; altri si sono fatti benefattori insigni versando o impegnandosi di versare almeno L. 1000.
L'Eminentissimo Cardinale Nasalli-Rocca ha offerto L. 5000 e il suo nome avrà certamente una corona di tanti altri nomi illustri, lieti di testimoniare al Sacro Cuore la loro fede e il loro inalterabile amore.
Alle catacombe di S. Callisto.
Dalla lettera del nostro Rettor Maggiore i Cooperatori hanno appreso che la S. Sede ha affidato ai figli di D. Bosco la custodia delle Catacombe di S. Callisto in Roma. Il 22 no vembre (giorno sacro alla memoria della vergine S. Cecilia, il cui corpo fu dapprima sepolto e riposò per più secoli nelle catacombe di S. Callisto per passare poi alla Basilica transteverina dedicata alla Santa) i nostri confratelli ebbero l'occasione per la prima volta di fare gli onori di casa ad una eletta schiera del Collegium Cultorum Martirum ivi convenuti, secondo la consuetudine, per rievocare la passione e la gloria di S. Cecilia, una cerimonia tutta vibrante di fede e di pietà, in quel luogo di tante memorie care ad ogni cuore credente.
Un nuovo Oratorio.
Il nostro cooperatore Primicerio G. B. Notanicola ci segnala l'apertura a Noci di un nuovo Oratorio Festivo secondo i principii del Beato Don Bosco, per opera dei Padri Benedettini. Auguriamo sull'opera nascente copiose le benedizioni del Beato perchè possa raccogliere gran frutto tra le anime giovanili.
Scuole Professionali premiate.
Le sei Scuole Professionali Salesiane del Belgio, su invito del Governo di quella nazione hanno partecipato largamente alle Esposizioni Internazionali di Liegi e Anversa con numerosi saggi eseguiti dagli allievi, occupandovi 6 grandi stands artisticamente disposti.
La Giuria ha conferito: DIPLOMA D'ONORE agli Istituti di Liegi, Woluwé (Bruxelles) e Verviers - MEDAGLIA D'ARGENTO agli Istituti di Gand e Remouchamps - MEDAGLIA D'ORO all'Istituto di Tournai.
Tra i lavori esposti fu molto ammirata una ricca sala da pranzo, stile Luigi XIV - Liégeois, giudicata la cosa più bella della vasta Esposizione professionale di Liegi.
Carissimi,
Qualcuno di voi mi dirà: Ottima cosa è l'interessarsi delle Missioni tra i selvaggi e gli infedeli; ma è pur opera santa l'apostolato di bene negli stessi ambienti nostri in cui viviamo e che lasciano non poco a desiderare.
Sì, avete ragione, e si potrebbe ripetere l'antico adagio: Unum facere et aliud non omittere.
Eccovi a buon punto l'esempio di Domenico Savio. Egli era veramente modello anche in ciò. Mentre zelava per le Missioni lontane, era uno zelante missionario in casa, tutto a tutti per fare tutti santi. A questo stesso scopo nel 1856, nell'Oratorio Salesiano di Torino fondava, plaudente il Beato Don Bosco, la Compagnia dell'Immacolata e vi introduceva la industriosa forma nuova di apostolato, la protezione cioè dei discoli e meno docili. Ad ogni socio erano assegnati uno o due di questi compagni, quali clienti o protetti, di cui dovevano avere amorevole cura, e riferire alla Compagnia nelle adunanze settimanali. Gran bene ne veniva da ciò. Questa Compagnia era un vivaio di santità, e i soci erano in alta stima presso tutti i compagni.
Giovani carissimi, ecco la missione che dovete compiere anche voi a casa, alla scuola, in collegio, nei circoli giovanili, ovunque vi troviate. Date buon esempio, consigliate tutti al bene, associatevi a promuovere e compiere opere buone. Andate a gara a primeggiare non solo nel giuoco, nello sport sano e ben regolato, ma anche nello studio e nel lavoro, nello spirito di disciplina e nelle pratiche religiose, in ogni via buona e santa. Sarete cari a Dio e agli cristiani e intemerati cittadini, religione e della patria.
Addio. Af
Continuano a giungerci dall'Italia e dall'Estero relazioni di feste celebrate ad onore del B. Don Bosco. Il Bollettino è ben lieto di pubblicarle nella certezza che, pur nella forma concisa in cui sono redatte, servano a lumeggiare l'ammirazione affettuosa e la devozione per Don Bosco destata nel mondo intero dalla Beatificazione.
INCISA SCAPACCINO. - Simpatica e grandiosa è risultata la commemorazione dei Beato, fatta per iniziativa dell'Arciprete Cav. D. Tasca e delle ex allieve. Tutta Incisa prese parte con viva divozione alle varie funzioni, rese più solenni per l'intervento del rev.mo Vicario Generale e per la squisita musica eseguita dalle educande dell'Istituto delle Figlie di M. A. di Nizza.
LOZZO ATESTINO. - La festa del Beato rivestì una particolare solennità per la concomitanza di altre manifestazioni certamente care al cuore di D. Bosco. La partecipazione più devota dei giovani e del popolo alle varie funzioni toccò la massima intensità alla magnifica processione del pomeriggio. Seguì l'inaugurazione dell'Asilo Infantile benedetto solennemente da Mons. F. Guerra alla presenza di Mons. Sartori Abate Mitrato di Este e delle autorità. Per l'occasione s'era dato convegno la gioventù cattolica della plaga, e non mancarono fervidi discorsi auspicanti al bene della gioventù, che riceverà la prima impronta cristiana dalle Figlie di M. A.
LERMA. - D. Bosco, 65 anni or sono, recatosi a Lerma per una predicazione, vi incontrava la prima volta D. Lemoyne che, accettato poi in Congregazione, divenne il biografo del Beato. Lerma ha voluto ricordare la fausta visita celebrando le glorie di D. Bosco con una solennità, che a memoria dei vivi mai si era celebrata uguale. Nelle case quel giorno non restarono che gli infermi: gli altri insieme alla gran folla di divoti, accorsi dai paesi vicini, si godettero le splendide funzioni nella Parrocchiale e diedero risalto alla magnifica processione.
Il rev. Arciprete di Lerma che ha preparato, con la cooperazione di D. Agostino Dotto, la festa, col collocare l'effigie del Beato nella Parrocchiale, tra l'altare dell'Eucarestia e della Vergine, ha voluto che l'amico Beato diventasse ora un protettore della Parrocchia e l'ispiratore delle due più sante e care divozioni per la gioventù di Lerma.
BARASSO (Varese). - Per iniziativa delle ex allieve ed oratoriane, si svolse solenne nella chiesa parrocchiale la festa del Beato, preceduta da un triduo di predicazione. Vi partecipò con entusiasmo tutta la popolazione, che onorò D. Bosco con una comunione generale. Dopo l'esposizione della reliquia ebbe luogo la benedizione di una statua di Maria Ausiliatrice: entrambe, nel pomeriggio, furono recate in processione per le vie del paese addobbate sfarzosamente. La processione, davvero imponente e divota, attraversò il grandioso parcogiardino dei conti Alagna passando dinanzi al palazzo riccamente ornato, e fu chiusa con la benedizione. Alla sera una brillante accademia nell'Oratorio delle Figlie di M. A. raccolse ancora le più distinte personalità di Barasso e i devoti ammiratori di D. Bosco, suscitando in tutti un'onda di entusiasmo e di efficaci impressioni.
PALESTRINA. - Al nobile appello lanciato dal Podestà avv. Simili alla cittadinanza invitandola a rendere omaggio al grande Apostolo della gioventù, ha corrisposto unanime tutta la buona popolazione, prendendo parte a tutte le manifestazioni e intervenendo al triduo predicato in cattedrale da D. Cognata direttore salesiano del S. Cuore di Roma. In una delle sere del triduo nella sala Pier Luigi un pubblico foltissimo assistette alla conferenza tenuta dal missionario salesiano D. Farina sul Ciaco Paraguayo. Una giornata del triduo fu in modo speciale riservata alle scolaresche che in gran corteo andarono a venerare la reliquia del Beato in cattedrale, accompagnate dai loro direttori e maestri.
CREMA. - Anche Crema ha voluto associarsi alle molte altre città che gareggiano nel dimostrare il loro amore al Beato; anch'essa gliel'ha attestato nella festa svoltasi nella chiesa di S. Antonio, tutta addobbata per la circostanza. Per tutta la giornata una gran folla si avvicendò presso l'effigie del Beato troneggiante sull'altar maggiore, benedetta da S. E. Mons. Marcello Minimi vescovo diocesano. Ma particolarmente numerosa e divota assistette alla Messa celebrata da Sua Eccellenza e alla splendida orazione che egli tenne al Vangelo: e la comunione fu davvero generale quel giorno. Il devoto omaggio attiri sulla città di Crema la protezione e le benedizioni del Beato.
POGGIO MIRTETO. - Il tributo di ammirazione e di devozione dato da Poggio Mirteto al Beato D. Bosco riuscì grandioso e commovente. Tutto il popolo assistette al triduo in cattedrale, predicato con ottimo frutto, dal Cav. D. Carlo Felicioni e da Mons. Aureli, ai pontificali del giorno di chiusa celebrati da S. E. Mons. Emmanuel vescovo ausiliare di Sabina e Poggio Mirteto e ascoltò con profonda attenzione la dotta e vibrante parola di S. E. Mons. Ferretti vescovo di Macerata e Tolentino, che disse un efficace panegerico del Beato, e la conferenza del nostro D. Fasulo.
MAGLIANO SABINO. - Con entusiasmo religioso la buona popolazione di Magliano accolse l'annunzio, dato dall'Arciprete, del triduo in onore del Beato e fu compatta ad ascoltare la fervida parola del nostro D. Fasulo nella vasta cattedrale. Nel giorno di chiusura la Comunione generale, la partecipazione di tutto il popolo alla magnifica processione con le supreme autorità, furono la più bella testimonianza di affetto e di devozione data al B. Don Bosco. E nel maggior tempio della Sabina S. E. Mons. Emmanuel manifestò il suo compiacimento e la sua esultanza per lo spettacolo superbo di fede dato da tutti in quella circostanza. S. E. Mons. Boccoleri vescovo di Narni e Terni con eloquenza e .signorilità di stile esaltò la più bella virtù del Beato: la sua grandezza di cuore, e D. Fasulo tenne al teatro comunale un'applauditissima conferenza.
All'Estero.
MENDOZA (Argentina). - Tre brillanti conferenze, una magnifica accademia con intervento della Colonia italiana, un pubblico trattenimento al teatro municipale, precedettero il solenne triduo in preparazione alla festa del 27 ottobre. I Padri Gesuiti misero a disposizione dei nostri la loro monumentale chiesa, abbellendola sontuosamente di antichi ornamenti imprestati dal Palazzo del Governo; Mons. Orzali, vescovo diocesano e grande ammiratore di D. Bosco (da lui personalmente conosciuto) volle l'onore di compiere i vari pontificali; le autorità tutte si degnarono assistere ufficialmente al solenne Te Deum; il Municipio pensò ai festoni e all'illuminazione elettrica dell'ampio cortile del Collegio Salesiano, dove fu trasferito tra suoni e canti il gran quadro del Beato con uh trionfale corteo per le vie della città. Le Dame Patronesse, gli ex allievi e la stampa locale contribuirono efficacemente a rendere davvero memorabile la manifestazione in onore del Beato Don Bosco.
CIACO PARAGUAYO. - Anche gli Indi della Missione Salesiana del Ciaco vollero onorare il Beato con una solennità, alla quale intervenne Mons. Bogarin che fu lieto di amministrare vari battesimi, cresimare, benedire sei nuove abitazioni e assistere a un'accademia, chiusa con la distribuzione di premi agli Indi più assidui all'istruzione catechistica. Il venerando Prelato fu poi nella notte onorato dagli Indi con canti e balli per dimostrargli la gioia di averlo avuto in prezzo a loro.
RONDA (Spagna). -- Le feste di Ronda si svolsero nella chiesa di S. Maria, la più grande della città. La navata centrale era adorna di 8o bandiere e gagliardetti, e sul frontone della facciata garriva una grande bandiera spagnuola con l'effigie del Beato. Per tre notti la chiesa e la torre attigua furono fastosamente illuminate. Gioventù, fedeli e cooperatori assistettero con viva divozione alle varie funzioni del triduo, celebrate da S. E. il vescovo diocesano, e alla magnifica accademia di chiusura. Anche le pubbliche autorità, colla loro presenza alle varie manifestazioni, si associarono cordialmente all'esaltazione del Beato D. Bosco.
PONTE NOVA (Brasile). - La Scuola Normale delle Figlie di M. A. si è fatta promotrice in onore del Beato di feste, riuscite solennissime pel concorso di devoti alle funzioni e alla magnifica processione.
MANILA (Isole Filippine). - I Cooperatori delle Isole Filippine, rispondendo all'invito del Delegato Apostolico Mons. Guglielmo Piani, tributarono grandiose onoranze al Beato Don Bosco. Il Delegato Apostolico, Mons. Sofronio Hacbang vescovo di Calbayog e Mons. Santiago Sancho svolsero solennissime funzioni alle quali partecipò gran folla di popolo.
CAMAGUEY (Cuba). - La traslazione della reliquia del Beato dal palazzo episcopale alla cattedrale, il susseguente triduo e la festa riuscirono una dimostrazione dell'ardente pietà e della divozione dei Cubani al B. Don Bosco. Le solenni funzioni compiute col concorso dell'ecc.mo vescovo diocesano e di S. E. l'arcivescovo di Santiago di Cuba, ebbero la partecipazione più entusiastica delle associazioni e comunità religiose, degl'Istituti di educazione e dei fedeli della città. Le feste si chiusero con un'imponente commemorazione al teatro Ramon Guerrero.
AVVERTENZA. -- Ricordiamo a quanti ricorrono all'intercessione del B. Don Bosco per ottenere grazie, che, ai fini della Causa di Canonizzazione, non debbono invocare contemporaneamente altri santi da non sapersi poi a quale di essi sia da attribuirsi la grazia. Il Bollettino quindi escluderà da questa rubrica le grazie che abbiano accenno di invocazione di altri santi.
Polmonite, pleurite e bronchite colpirono nello scorso dicembre il nostro Pierino. Durante la prima « settima » la malattia si presentò assai grave e i medici curanti ne furono molto impressionati: furono parimenti amministrati al fanciullo i conforti della nostra santa religione. Il settimo giorno il medico constatò che il male colpiva anche l'appendicite. Venne somministrato al malato un'iniezione di siero di cavallo e di stricnina, ma i medici non ci nascosero che il fanciullo, se anche ne fosse uscito salvo, sarebbe rimasto tubercoloso. Allora mia moglie si rivolse con fervide preghiere al Beato D. Bosco... La mattina seguente il medico constatò la scomparsa del male, l'assenza di febbre e di soffio polmonare: il malato entrava in convalescenza e ai primi di gennaio era completamente risanato.
Cassano d'Adda.
LUIGi Tosi e consorte.
Dalla morte alla vita, può definirsi la vicenda toccatami e di cui sono riconoscente al Beato. Causa una peritonite lenta da quattro anni non potevo lasciare il letto; altre complicazioni di malattie si aggiunsero e fui dichiarata dai medici inguaribile. Dire il mio stato doloroso mi è impossibile : vomiti continui, febbre alta mi costrinsero a tenere per 18 mesi la borsa di acqua calda e per altri 2 anni la vescica del ghiaccio. Fui nutrita artificialmente e mi furono praticate ben 5ooo iniezioni. Gonfiamento dell'addome con successive chiazze e piaghe dolorose resero un vero martirio la mia esistenza. Attendendosi la mia fine, mi si amministrarono i SS. Sacramenti.
Un giorno nel dormiveglia mi parve di vedere D. Bosco presso di me: era l'epoca in cui si parlava della traslazione della sua salma da Valsalice e la Suora infermiera del Cottolengo mi raccomandava alla protezione del Beato insieme con altre pie persone. Le novene si susseguivano... Un miglioramento nelle piaghe cominciò a verificarsi come pure diminuirono gli atroci dolori, il vomito, e la febbre. La Suora mi incoraggiò a pregare il Beato e a sperare.
Dopo vari consulti fui ricoverata il 18 giugno 1929 all'ospedale di S. Vito e dopo 6 mesi di degenza colà venni sottoposta ad operazione rischiosissima e difficile. Il Beato mi protesse, l'operazione riuscì felicemente. Per due mesi in seguito perdetti la vista, che poscia ritornò; e lentamente sono risanata, con meraviglia di tutti, tanto che mi chiamarono la miracolata di D. Bosco.
Torino.
SEGHESIO ANTONIETTA.
Sogno e realtà. - Il 10 febbraio avevo inviato a Torino un'elemosina per le Opere Salesiane pregando di essere raccomandata nelle orazioni dai Figli di Don Bosco... La notte del 18 sognai di trovarmi in un'ampia sala dov'era un prete seduto: quand'ecco entrano due persone a me note piangendo e gridando. Spaventata domandai al sacerdote la cagione del pianto. - Vi è stato un incidente, ma nessuna disgrazia. - Il prete era il Beato D. Bosco.
Quel giorno una mia figlia con lo sposo ritornava da Agrigento a S. Margherita Belice. In una curva dello stradale il loro automobile si incontrò con una motocicletta: lo chaffeur deviò un poco per evitare una disgrazia e cercò di fermare, ma la macchina slittò e andò giù da una scarpata di 10 m., capovolgendosi per ben tre volte e restando infine in piedi, coi passeggeri incolumi.
Il 20 mi pervenivano due lettere: una dalla figlia che lui descriveva l'accaduto e mi assicurava della sua incolumità, l'altra dall'Oratorio di Torino e mi recava una reliquia del vestiario di D. Bosco con la data del 18.
Continui il Beato a proteggere me e i miei, e tutta l'umanità.
Gibellina.
AGOSTINA TRAMONTE MESSINA.
Un'appendicite cronica mi colpì quattro anni or sono: soffrii in questo frattempo dolori inenarrabili... Esperimentai i più svariati rimedi, consultai Professori specialisti, ma con nessun risultato soddisfacente.
S'imponeva la necessità di un'operazione chirurgica, ma oltre che i sanitari non mi assicuravano del felice esito della medesima, data l'estrema debolezza del mio organismo, io poi non mi sentivo assolutamente il coraggio di affrontarla.
Intanto le condizioni di salute andavano di giorno in giorno peggiorando ed io ero ormai rassegnata alla mia sorte; sentivo che i miei giorni erano contati.
In questo doloroso stato di cose mi balenò alla mente l'ispirazione di porre la mia causa nelle mani del Beato D. Bosco, e col massimo slancio di fervore iniziai tosto una novena in suo onore, colla formale promessa di dare ogni anno un obolo per le Opere Salesiane.
Terminata appena la novena, mi sentii come ri vestita da un coraggio straordinario, avvisai il dottore della presa decisione di subire l'operazione e mi recai all'ospedale colla massima serenità di spirito.
La mia fiducia non andò delusa, giacchè non solo l'operazione riuscì egregiamente, ma tanto nel corso della medesima che nei giorni seguenti, come non ebbi a soffrire il più piccolo dolore, così non ebbi a provare il menomo grado di febbre.
L'operazione si compieva il 25 novembre u. s. ed il 4 dicembre successivo io già me ne uscivo dall'ospedale abbastanza in forze.
Il medico curante, nonchè le suore dell'ospedale non dubitarono di ravvisare in questa insperata guarigione una segnalatissima grazia, un vero miracolo. Il miracolo l'ha compiuto l'impareggiabile Beato D. Bosco : a Lui la mia eterna gratitudine.
Racconigi.
RACCA AGNESE Ved. CAPELLo.
Forti dolori addominali d'incognita provenienza, opprimevano da quasi tre mesi mio cognato, obbligandolo a tenere il letto. Un'enfiagione estesa a tutto il corpo aumentava i dolori al povero paziente e gli rendeva impossibile ogni più piccolo movimento. Sfinito dal quasi totale digiuno, giacche la malattia gl'impediva di cibarsi d'alcunche, ed oppresso ognor più da' dolori, si raccomandò con fervore al Beato Don Bosco, che mai abbandona coloro che con fede lo invocano, a volergli restituire la perduta sanità. La cara mia mamma gli regalò una medaglia del Beato che aveva toccato l'urna sua santa nei giorni della sua apoteosi a Torino; e, raccomandandogli ad aver gran fede, incominciò una novena al nostro caro Beato. Don Bosco ci esaudì tosto: quasi subito infatti cessò ogni dolore, l'enfiagione svanì come d'incanto, e il paziente, risanato totalmente, potè riprendere il quotidiano lavoro.
Valsalice.
Ch. ORESTE GIRALDO, salesiano.
Un ascesso in gola in via di maturazione mi causò dapprima un forte male alla gola, poi enfiagione al punto da non poter parlare, nè bere un sorso d'acqua. Una sera che la febbre mi divorava ed i familiari erano in apprensione pel mio stato, mia sorella mi pose l'immagine del Beato sulla gola assai gonfia e mi esortò a dire mentalmente un Gloria. Così feci, aggiungendo che avrei offerto, se mi avesse aiutato, tutti i miei piccoli risparmi per le sue missioni. Poi mi addormentai, dopo tante notti senza sonno. Dopo varie ore la sorella, non sentendomi fare alcun movimento, venne spaventata a destarmi e chiedermi se desideravo qualche cosa.
- Dammi da bere! - dissi con voce chiara. Bevetti tutto il bicchiere d'acqua senz'affatto pensare al mio male... Esso era completamente sparito, e al mattino mi alzai per le consuete mie occupazioni come se non fossi mai stato malato.
Chiari.
BEGNI ENRICO.
Un ascesso polmonare colpì il mio piccolo Luigi: 45 giorni durò la febbre fortissima e quattro medici chiamati a consulto mi dissero che il caso era disperato e che non c'era da sperare altro che un miracolo. Passando davanti la chiesa dei Salesiani, entrai disperata a pregare per il mio caro bimbo primogenito, di appena undici anni, che stava morendo, e pregai con tutta la mia fede; anzi tornata a casa avrei voluto prendere il bimbo e portarlo in chiesa ai piedi di D. Bosco, ma il medico si oppose dicendomi che non era possibile che un moribondo potesse uscire. Il mio caro Luigi, però, aveva ricevuto un libriccino del Beato D. Bosco; glielo presi e baciandolo sovente, piena di fede chiamavo D. Bosco e lo pregavo ardentemente, fiduciosa nella sua intercessione. Fu così che alla notte del 22 maggio, vedo in sogno il Beato, vicino al mio letto e mi dice: Devi chiamare il Prof. Pappalardo. Io tutta spaventata, non credevo alle mie orecchie, e temendo di non aver bene compreso, feci cenno di non aver sentito, e lui di nuovo a dirmi scandendo le sillabe: Pap-pa-lar-do e sparì. Alla mattina del 24 maggio, festa della Vergine Ausiliatrice, pregai la Vergine Santa di concedermi la grazia in quel giorno della sua festa. La stessa mattina il mio bimbo mi chiama ripetutamente: « Mamma, mamma, mi sento salire il vomito ». È forse l'ora del miracolo? - pensai subito io. - Difatti di lì a poco il bambino cominciò a vomitare abbondantemente materia fetida. Chiamai subito il medico indicatomi dal Beato D. Bosco in sogno e questi constatò che l'ascesso interno si era rotto e ne usciva la materia per mezzo del vomito. Il bimbo era salvo!
Così per grazia della bella Vergine Celeste e del Beato Don Bosco, con le cure paterne del prof. Pappalardo, il mio piccolo è ora in ottime condizioni di salute.
Napoli.
ANNA GRAFFEI.
DICHIARAZIONE DEL MEDICO PROF. PAPPALARDO.
Certifico che il bambino Luigi Graffei, di Francesco, domiciliato in Via Solimene, N. 14, è stato da me visitato. L'infermo presentava una raccolta pleurica destra consecutiva a setticemia colbabillare. Per tale affezione e per le condizioni fisiche generali, l'ammalato era ritenuto in grave pericolo di vita e le cure mediche applicate non diedero alcun risultato. Pertanto si era rinunziato completamente all'ausilio della scienza, quando spontaneamente la raccolta usurando un bronco veniva copiosamente a versarsi all'esterno sotto forma di vomica purulenta. Per tale istantanea risoluzione (che bisogna ascrivere a miracolo più che a risana scientifica), l'infermo è guarito completamente dell'infezione in parola. In fede si conferma il presente.
Napoli.
Firmato: Dott. ALFONSO PAPPALARDO.
Un improvviso malore, dichiarato grave dal dottore, mi sorprese, nel dicembre del 1927 mentre attendevo in buona salute al mio lavoro nel noviziato di Livorno. La natura del male era tale che, data anche la mia età, non mi avrebbe più consentito una seria occupazione...
Passai una ventina di giorni a letto e appena riacquistate un poco le forze, dalla bontà delle mie Superiore, fui inviata ad una nostra casa di cura. Il male non mi spaventava per nulla... ciò che mi dava pena era il pensare che non avrei più potuto lavorare. Mi rivolsi quindi con tutta la fede al Beato D. Bosco domandandogli, non la guarigione com pleta, ma quel tanto di salute necessaria per potermi ancora occupare in qualsiasi piccolo solco della Congregazione.
Il nostro Beato Padre mi volle esaudire oltre ogni mia speranza: dopo circa 11 mesi di riposo assoluto io potei riprendere il mio ufficio che continuo da circa due anni, in buone condizioni di salute.
Crusinallo, agosto 1930.
Suor GIUSEPPINA SPALLA F.M.A.
Una carta con appunti d'interessi riguardante mio fratello era stata bruciata da me, d'accordo con la mia mamma, perchè giudicata ormai inservibile. Pochi giorni dopo il fratello viene in casa dicendo che per un affare imprevisto gli bisognava lo scritto.
Non si può dire la nostra costernazione: la mamma col cuore stretto dall'angoscia si rivolse al B. D. Bosco... Il fratello poco dopo trovò in camera sua la carta, che tanto io che mia madre saremmo pronte a giurare di aver bruciata.
Ceserana.
SANTI ANNA.
Un'infiammazione cerebrale colpì il nostro bambino di 2 anni e fece improvvisamente tali progressi che i medici abbandonarono la speranza di salvarlo. Noi e i parenti tutti ci rivolgemmo a Don Bosco che solo ormai poteva ottenerci la grazia; ed ecco che il bambino migliora e in pochi giorni entra in convalescenza.
Borgo Valsugana.
CONIUGI MASINA.
Abbandonata a se stessa. - Certa Olga Morelli in Bacci, mia parrocchiana, da molti mesi si era ammalata gravemente alla spina dorsale ed era inferma anche ad una gamba, tanto che, curata prima per qualche tempo in casa propria, fu poi portata all'ospedale di Pisa, dove venne quasi tutta ingessata. Fu più volte visitata dai professori dell'ospedale stesso, ma non vi fu mai accenno a miglioramento. Anzi nell'occasione di un rinnovamento della fasciatura, fu trovato nel fianco anche un grave ascesso di natura molto sospetta. Si parlò anche di coxite e di altri mali, che ora io non potrei qui descrivere perchè non ho mai parlato coi medici. È un fatto però che questi avevano quasi abbandonato a se stessa l'inferma, perchè ormai disperavano di salvarla, ed essa era immobile da mesi e mesi in letto. Allora cominciò a manifestarsi in lei una grande agitazione e quasi sembrava che cominciassero ad alterarsi anche le facoltà mentali e si temeva che il male dalla spina dorsale come si vedeva anche da segni esteriori, si avvicinasse al cervello e desse origine ad una meningite. Fu allora che l'ammalata, ridotta quasi alla disperazione, fece scrivere ad una sua sorella che abita in Torino, dicendole che aveva inteso parlare di un santo che costà faceva tanti miracoli, senza sapere però di chi si parlasse, e che desiderava di essergli raccomandata e ricevere qualche immagine o reliquia. Poche ore dopo aver fatta scrivere la lettera, nel sonno le parve di vedere un sacerdote, a cui chiese una benedizione e tante altre circostanze, che accompagnavano il sogno. Il fatto è che dopo cotesto sogno si sentì più calma e più rassegnata e le parve anche di notare del miglioramento, che continuò sempre.
Intanto fu nuovamente portata a Pisa per il cambio della ingessatura, e mentre i medici ritenevano ormai inutile ogni cura e in certo modo l'avevano fatto comprendere anche a lei, trovarono che l'ascesso era sparito e che era veramente cominciato un miglioramento notevole. La fasciatura fu rinnovata soltanto in parte ed ora per quanto non perfettamente guarita, passeggia speditamente e attende alle occupazioni domestiche. In quel tempo appunto ricevè da sua sorella un'immagine del Beate D. Bosco e a lei sembrò proprio che quello fosse il sacerdote visto in sogno. Essa attribuisce al Beato il suo miglioramento sebbene non possa ancora dirsi guarigione e vorrebbe essere ascritta fra i Cooperatori Salesiani, come sono io e altri del mio popolo.
Montecastello (Pisa, 20-12-29).
D. EMiDIO TOGNOZZI, Pievano.
Una tegola sul capo. - Nella relazione finale dell'anno scolastico che si è chiuso il 26 giugno, dissi testualmente:
« ... ma per rompere la monotonia della vita ordinaria, il 18 febbraio abbiano dovuto chiamare d'urgenza il prof. Marinelli, chirurgo del nostro ospitale, perchè la Provvidenza voleva servirsi di lui, dell'opera sua per miracol mostrare. - In quel giorno un vento fortissimo riusciva a svellere dal tetto del nostro fabbricato una tegola, che andava a cadere con tutto il suo peso, proprio sul capo del nostro collegiale Mario Stefani.
» Riviviamo, o giovani, per un istante la trepida angoscia di quella che poteva essere la nostra tragedia. Mario Stefani ripiegato su se stesso, esanime in terra: una ferita spaventosa al capo, frattura del cranio, fuoruscita di massa cerebrale, assalti epilettici, perdita abbondante, incessante di sangue.
» In certi frangenti è di sommo conforto non solo, ma fonte anche di inesauribili risorse la fede. Mi rivolsi con fede al Beato D. Bosco, che in vita amò tanto i giovanetti, che per mezzo dei suoi figli sparsi sotto ogni cielo, ne educa anche oggi al bene forse più di cento mila: « Don Bosco, dissi, salvate Stefani e avrete onori in collegio ». Subito i miei giovani, guidati dai loro professori, salivano muti in cappella e, innanzi a Gesù esposto, effondevano preghiere ardenti e supplichevoli, mentre a sua volta il prof. Marinelli denudava le crepe del cranio, rialzava la parte frontale, disinfettava, assestava, per far ripassare la vita dove era la morte. Dio fu con noi: dopo 19 giorni Stefani lasciava l'ospitale; dopo altri 25 riprendeva il suo posto, ottimo scolaro, col santo proposito di non voler più demeritare la grazia ricevuta.
» Al prof. Marinelli la nostra riconoscenza... A Don Bosco, che ha meritato di più, abbiamo dato e daremo di più.
» Ecco un primo accenno della grazia ricevuta da Don Bosco. Mi riservo però di mandarle a suo tempo il resoconto ufficiale e definitivo ».
Bassano del Grappa, Collegio Graziani.
Mons. G. MIGLIONNI.
Un benefizio ricevuto. - Nel febbraio del 1929, trovandomi in convalescenza dall'influenza, fui presa da forti dolori alla mano ed al braccio destro con ripercussione alla spalla. Dopo alcuni giorni, visto che il male non diminuiva, la mia Superiora volle farmi visitare da un chirurgo il quale dichiarò trattarsi di lacerazione e infiammazione di tendini e muscoli, prodotte da qualche sforzo. Prescrisse pertanto d'immobilizzare la mano e dopo otto giorni, vedendo che una fasciatura semplice non giovava, volle egli stesso fare la fasciatura dura rendendo così impossibile qualsiasi movimento della mano inferma. Ma tal provvedimento non mi giovò ; anzi i dolori divennero molto più intensi così che passati vari giorni la Madre Superiora ordinò che mi liberassero il braccio da quella fasciatura e mi lasciassero mano e braccio in libertà. Ma pur così il rincrudimento dei dolori perdurò rendendomi penosissimo ogni lavoro e impossibile la scrittura, per cui, dovendo per ufficio servirmi della penna, quando proprio non potevo esimermene, lo facevo, sebben malamente, con la mano sinistra.
Tre altri dottori e chirurghi furono ancora successivamente consultati per volere della mia ottima Superiora: il primo suppose trattarsi di artrite, gli altri due definirono il male una nevrite o radiolite: ma anche le loro prescrizioni non ebbero un gran risultato.
Passavano così mesi e mesi, e la necessità aguzzando l'ingegno, avevo trovato un certo modo di scrivere senza muover la mano e senza, perciò inasprirla di troppo, lo facevo malamente e con sforzo, ma almeno potevo tirare avanti. Da sedici mesi ininterrotti mi perdurava il male quando nel giugno scorso la Superiora ricevette preghiera d'incaricarsi della preparazione d'una certa quantità di teche con reliquia del Beato Giovanni Bosco e di immagini con reliquia del medesimo. Conoscendo la mia venerazione pel nuovo Beato, ella pensò allora di affidarmi tale incombenza e il Signore permise che Sua Carità non riflettesse in quel momento allo stato della mia mano. Dal canto mio fu precisamente lo stesso: la consolazione di aver tra mano delle reliquie del Beato, mi tolse ogni altro pensiero in quel primo momento e ricevetti con gioia l'incarico di quel lavoro. Ma quando, trovatami sola nel mio ufficio mi accinsi a principiarlo stetti un momento in pensiero sul come avrei potuto riuscirvi. Ma fu solo un momento: tosto conchiusi che il Beato mi avrebbe aiutato e lo invocai con fiducia. Ben presto e con stupore, m'avvidi che la mano mi era tornata docile e svelta come anticamente. Da quel momento potei lavorare, scrivere, fare insomma tutto quanto m'occorreva senza risentire nè dolore nè stanchezza. Terminai le teche, mi occupai di scritture, venne l'autunno e specialmente novembre con le sue nebbie, venne pure l'inverno ma la mia mano è sempre sana nè più mi diede la menoma molestia. Di tal guarigione rendo grazie al Beato Giovanni Bosco il quale già altre volte quand'ero bambina m'aveva con la sua benedizione guarita da febbri tifoidee, sebbene il Beato attribuisse al solito tal guarigione alla Vergine Ausiliatrice.
S. M. F. B. della Visitazione Santa. Maria D. S. B.
Un'appendicite acuta aveva colpito il giovane Michele F. alla fine di marzo, accompagnata da peritonite in seguito a diffusione del processo infiammatorio, con febbre alta, dolori violenti, vomito, astenia, ecc. A ciò si aggiunse, dopo circa una ventina di giorni di leggera parvenza di miglioria, l'acclusione intestinale con l'inevitabile vomito stercoraceo. - In tali condizioni tenni il 24 aprile u. s, un consulto con il chirurgo, il quale dichiarò il caso gravissimo, pieno di incognite, che non c'era da attendere un gran che dall'intervento, che, oltre al polso filiforme, aritmico, esisteva il raffreddamento degli arti inferiori; - e le ore di vita del giovane erano contate. A tali dichiarazioni la famiglia affida il malato alla Provvidenza, mentre io, perduta ogni speranza, invoco mentalmente il Beato D. Bosco, affinche mostrasse ancora una volta la sua potenza.
Oh bontà divina! Da quell'istante e poi di giorno in giorno il Michele F. andò migliorando sensibilmente ed ora è completamente guarito.
Sansevero, giugno 1930.
Dott. EMILio MODOLA medico curante.
Esprimono pure la loro riconoscenza al Beato Don Bosco:
N. N. Suo marito ingiustamente accusato perdette la stima dei superiori e il lavoro. Nella brutta condizione in cui si venne a trovare, sicuro della sua innocenza, sporse querela contro l'accusatore, persona influente e facoltosa, e si pose sotto il patrocinio del Beato D. Bosco con una novena. Nel corso dì questa si svolse il processo: tutta pareva favorevole al querelato, ma un'abile domanda del giudice fece cambiare in un momento le sorti, e il querelante venne riabilitato e risarcito dei danni.
Gastaldi Antonino (Nizza Mare). Mentre lavorava, si piantò un piccolo filo di ferro nella pupilla dell'occhio destro, perdendo la vista. Fu visitato da primari oculisti, alcuni dei quali gli consigliarono di lasciarsi estirpare l'occhio; ma egli si rifiutò. Curato per vari mesi prima a Nizza poi in Italia, quindi ancora a Nizza, fu alla conclusione che doveva rassegnarsi a perder l'occhio. Proprio allora una lettera dalla famiglia venne a dargli un altro suggerimento: - Raccomandati al Beato D. Bosco e guarirai. Così fece; in poco tempo cominciò a sentirsi meglio ed ora è guarito.
R. M. (Torino). In procinto di doversi far operare per un forte male alla bocca causato da carie all'osso facciale, si raccomandò al Beato con una novena. Al terzo giorno era guarita senza cura di sorta.
Chiappello Maddalena (Cuneo). Raccomandò al Beato la figlia Carmela, colpita da uno strano malore che i medici non sapevano determinare, e, finita la novena, il male cessò completamente.
Rosa Fagnani (Cassano d'A.). Colpita da forti dolori al capo e curata invano da dottori e specialisti, fu consigliata da un'ottima signora di affidarsi alla protezione di D. Bosco. Cominciò la novella, mentre veniva sottoposta ai raggi e le si prospettava dai professori una dolorosa operazione; ciò la riempì di sgomento e ravvivò la sua fede e le sue preghiere. All'inizio della terza novena il male si calmava e prima che la novena finisse scompariva del tutto.
Carmela Angelini (Feltre). Colpita da esaurimento, bronchite e polmonite, fu esortata da una sorella a raccomandarsi al Beato, del quale le consegnò un'immagine. La notte seguente potè dormire tranquillamente e alla prima visita il dottore constatò che la polmonite si era arrestata e il peri colo scongiurato. Coll'aiuto di D. Bosco è ora perfettamente guarita.
Una madre di famiglia. Angustiata per la condotta del marito, che non rendeva nessun conto dell'amministrazione familiare, ricorse al Beato con fervorose preghiere. Qualche tempo dopo il marito spontaneamente le rese conto di quanto desiderava.
N. N. Avendo riportata una distorsione al piede, si raccomandò al Beato per esserne prontamente risanata: l'indomani il dolore era scomparso ed essa poteva camminare liberamente.
N. N. A causa di un incendio in casa d'un vicino, debitore di una forte somma, sorsero contestazioni per cui N. N. correva pericolo di non avere il fatto suo. Senza sfiduciarsi affidò l'affare a D. Bosco e rapidamente potè avere quanto le spettava.
Prev. Luigi Parravidini (Sannazzaro). Da 5 anni affetto da mal di reni, in occasione delle feste fatte al Beato a Torino, alle quali partecipò con una buona rappresentanza di parrocchiani, fu perfettamente guarito.
Angelina de Paredes (S. Salvador). Aveva lo sposo in grave stato: pregò con fervore il Beato D. Bosco perchè gli ottenesse di rimettersi in salute e fu prontamente esaudita.
Antonietta Monticone (S. Damiano). Soffriva acuti dolori alle mani, cagionati dal sangue, per cui i medici le proibirono di bagnarsi le mani. Non avendo miglioramento dalla cura, si rivolse al Beato colla promessa di un'offerta per le missioni, e la grazia non si fece a lungo attendere.
Famiglia N. N. (Caluso). Riconoscente per le molteplici grazie e l'assistenza visibile accordata in un periodo difficile e delicato, offre L. 1000 per le Opere Salesiane.
Pennazio Enrichetta (Riva di Chieri). Mentre la sua bimba Annetta trovavasi gravemente malata di polmonite, ella l'affidò alla protezione del Beato. E non invano: nel momento stesso che celebravasi una Messa, da lei ordinata, all'altare del Beato, la figlia era liberata dalla febbre e cominciava la convalescenza.
E. V. (Cooperatrice). Ringrazia per un favore ottenuto dal Beato alla famiglia.
Suor Emilia Girardi, Domenicana dell'Istituto di Mondovì. Da due anni era sofferente per un'ulcere intestinale e la speranza di guarigione era ben poca. Cominciò con viva fede una novena al Beato Don Bosco, promettendo di mandare un'offerta. Prima che la novena finisse, cominciò un notevole miglioramento che continuò fino, a completa guarigione.
Giuseppina Pirillo Sapia (Calopezzati). Nel travaglio della maternità, conscia delle sofferenze precedentemente provate, ricorse con fervida fede al l'aiuto del Beato. Nel momento più critico le parve veder entrare in camera un prete col mantello sulle spalle del quale teneva in mano i due lembi: al grido « D. Bosco! D. Bosco! » che essa diede, il prete disparve. Ma le provò pochi minuti dopo, di esser venuto a recarle il suo aiuto.
R. C. (Mede). Per debolezza cerebrale era stata raccolta in cura presso caritatevole persona: ma un giorno se ne fuggì. Appena se n'avvide chi l'ospitava, invocò Don Bosco e cominciò le ricerche. Un'ispirazione guidò una buona figliuola sulla ferrovia e vide là l'infelice nell'atto di distendersi sui binari mentre giungeva il treno, che si fermò in tempo a un metro di distanza permettendo di salvarla. Fu ricondotta a casa con la mente sana.
V. M. (Erba). Ebbe la sorella portata all'ospedale per operazione urgente, essendo affetta di periostite, coxite e ascesso renale. Subito pose sotto il di lei guanciale l'immagine di D. Bosco e cominciò una novena. Esaminatala di nuovo, i professori constatarono che i tre malanni erano spariti.
Aringili Pietro (Bagnolo). Fu aiutato in un difficile caso dal Beato D. Bosco a cui si era raccomandato.
De Murtas Rosina (Lanusei). Ebbe risanato il piccolo cuginetto.
T. B. Condannato con sentenza contumaciale, interpose subito appello con poca speranza di essere vittorioso, dato l'accanimento dei suoi avversari. Comprese che la vittoria era una grazia e la chiese con fede a D. Bosco... e l'ebbe.
Ida Gallo Casalone (Mortara). Offre L. 50o a benefizio della gioventù del Beato per grazia ricevuta.
CA. G. K. (Foglizzo). Per la guarigione di un grave disturbo al capo.
Don Vesco. Per grazia ricevuta dal B. Don Bosco.
Brio Francesca. Ringrazia il Beato della protezione sui suoi bambini.
Elsa P. Per il buon esito dei suoi esami.
Can. Salvatore Todaro (Acireale). Gravemente infermo per attacco violento di appendicite e nefrite, appena ricevuta la reliquia e raccomandandosi al B. Don Bosco cominciava a migliorare e guariva in pochi giorni.
N. N. (Mangano). Gravemente ammalato di bronco-polmonite ed asma ottenne rapidamente la guarigione col pregare il Beato.
L. P. (Torino). Per l'ottenuta guarigione senza intervento operatorio.
Maria Tavernese (Reggio Cal.). Per grazia ottenuta.
A. R. Gai. Offre L. 100 per essere stata esaudita per la seconda volta chiedendo al B. la guarigione della sorella, che è molto migliorata.
Sig.ra Pierotta (Gussola). Offre L. 100 quale segno di riconoscenza per aver aiutato il fratello Emilio a fare una santa morte. Questi, conscio dell'immimente fine, si era raccomandato all'assistenza del Beato con una novena: zelante sacerdote volle così coronare la sua santa vita con una santa morte.
Anselmo Teresa (Marsiglia). Per la guarigione della nipotina Teresa, la quale invia in offerta tutti i suoi risparmi, lieta di testimoniare la sua profonda gratitudine al Beato.
Bruno Giuseppina (Col S. Giov.). Pel buon esito di un'operazione per la quale richiese la protezione del Beato.
Suor Giovanna Pietruzka. In riconoscenza al Beato per una grazia.
Rita Fellin. Per una desiderata grazia ricevuta
Famiglia Montanaro (Novello). Per la guarigione del marito colto da bronchite e dei figli affetti da tifo e da 3 mesi in letto.
Durando Guido (Piobesi). Per l'ottenuta guarigione.
Can. Teresa (Castagneto Po). Per una grazia desiderata, ottenuta per intercessione del Beato. Cellone G. (S. Ambrogio). Per una protezione speciale avuta in un interesse.
N. N. Per assistenza nel buon esito di esami.
Giovanna Gado Ferraris (Viarigi). Avendo l'unica figliuoletta Maria Ottavia, di pochi mesi, gravemente ammalata, la riebbe guarita coll'invocare il Beato e col somministrare all'inferma un decotto di petali delle rose che accompagnarono l'urna da Valsalice a Valdocco.
Velea Cordava (Pavia). Per un capogiro cadde sulle sabbie del Ticino facendosi male al braccio destro. Vedendolo gonfiare ricorse alle cure di una donna che, stiracchiandolo, glielo fece gonfiare ancor più; ricorse allora al medico che dichiarò rotto il braccio. Per consiglio di una signorina l'inferma cominciò una novella a D. Bosco e con stupore di tutti si trovò dopo 15 giorni migliorata e invia di guarigione.
Teresa Gandolfo Maraborri. Offre L. 5o per una grazia ottenuta.
N. N. È grata per aver conseguito, con la protezione del Beato, di far a meno di un'operazione.
M. R. O. Per più grazie ricevute dal Beato.
Lidia Belgrano (Genova). Per aver suo figlio potuto superare una difficile prova con la protezione di D. Bosco.
Ernestina Ravaz (Torino). Per la salute riavuta.
Cerutti Lino (S. Lazzaro). Pel buon esito di un'operazione al suo bambino colpito da difterite.
Pasqualangela Putzolu (Santulussurgiu). Per grazia segnalata riguardante interessi familiari, ottenuta con la novella al Beato.
Un Eccellentissimo Vescovo di una diocesi dell'Italia Meridionale scriveva in novembre al nostro Rettor Maggiore:
« Quest'anno ho assegnato come Protettore ai miei diocesani il Beato D. Bosco, con l'obbligo di recitare ogni giorno, in suo onore un Pater, Ave, Gloria. La cosa piacque molto e tutti, credo, recitano le preghiere suddette.
« Io compio questo dovere nelle mie preghiere del mattino. Di modo che, ogni giorno, il Beato si presenta agli sguardi nostri, e pare ci rivolga la sua parola di conforto col suo angelico sorriso ».
(Lettera di Don Cimatti).
Takanabè, 5-11-30.
Amatissimo Sig. D. Rinaldi,
Come vede le scrivo da Takanabè, una bella cittadina di circa 8ooo abitanti, situata in fertile pianura in vicinanza del mare, a poca distanza da verdeggianti collinette, ove da pochi giorni si sono trasferiti i nostri cari chierici studenti di filosofia. Capita un po' a noi come al nostro buon padre D. Bosco negli inizi dell'opera sua. Vaghiamo anche noi in qua e in là in attesa che la Divina Provvidenza ci trovi il nido definitivo. I cavoli trapiantati fanno bella testa... Coloro che si preparano al futuro apostolato missionario, dopo tutto, non è male che comincino ad abituarsi in forme svariatissime alle varie esigenze della vita, che adattino se stessi all'imprevisto, al nuovo... È del resto, specie per giovani, un po' di quella poesia che tutti proviamo di fronte all'inesperimentato, che rende più facile il sacrificio, che necessariamente bisogna compiere. Ci eravamo abituati allo stretto, ai disagi, e ormai non si sentivano più; ed è con dolore che abbiamo lasciato la primitiva dimora. Ci eravamo abituati al rumoroso via vai dei carri, dei camions, allo scampanellare delle biciclette, delle réclames... ed era già nostro amico uno dei più noti girovaghi, che cambiando di tanto in tanto foggia del vestire ed immaginando le più allegre ed interessanti forme di réclame, percorrendo le vie, sorridente sempre, inchinava e salutava... Erano già amici nostri i giovinetti del vicinato, che di tanto in tanto venivano a godersi serate di proiezioni, e che passando vicino alla modesta nostra abitazione dicevano, accennando vicendevolmente: « Don Bosco... Don Bosco... ». E arrampicandosi sulla ormai sfasciata palizzata del piccolo cortile assistevano ai giuochi delle boccie, e interloquivano coi nostri chierici che non ancora ben ferrati nel giapponese... finivano di rispondere in qualsiasi lingua. Ma i fanciulli capiscono tutto, specie quando comprendono di essere amati e che si vuol far loro del bene. Si era già avvezzi alla minuscola scuola, che serviva da tutto, scuola, studio, sala di riunione per conferenze e accademie... E dalla missione più volte alla settimana i missionari residenti volontieri si sobbarcavano al lavoro dell'insegnamento con non indifferente disagio, pur di venire in aiuto alla formazione completa dei nostri futuri aiutanti. Ed eccoci alla nuova casa, un po' più ampia, che accoglierà i numerosi nuovi rinforzi che la carità dei nostri superiori vorrà inviarci. Sarà questa l'ultima tappa? Toccheremo in seguito la terra promessa? Sì, se la carità de nostri cari benefattori non verrà meno.
Il campo di lavoro va sempre più dilatandosi. Si sono dovute aprire in casa di fitto due nuove sedi per istruzione religiosa a Miakonojo (Miyazaki) e Morie (Nakatsu) mentre vanno sempre più prendendo piede quelle di Beppu e di Usucki (Oita). La scuola domenicale per pagani a Miyzaki viene sviluppandosi in modo consolantissimo... e dimandano di studiare la religione cattolica non solo persone di povera o media condizione, ma anche di classe elevata. Le buone Figlie di Maria Ausiliatrice con zelo davvero ammirabile cominciano a penetrare in ogni ceto di società e ad attirarsi grandi simpatie é a circondarsi di corone di giovinette. Oh quando il Signore ci manderà i mezzi per cominciare l'asilo infantile? I nostri bravi catechisti che bisognerebbe potere moltiplicare a mille doppi si prodigano con zelo ammirabile, ma numericamente sono insufficienti al bisogno. E quando tornano dalle loro escursioni apostoliche narrano al missionario sempre nuove fonti di bene da compiere, se le forze e i mezzi bastassero...
Ma come fare essendo la nostra povera missione, e i nostri cari missionari ricchi soltanto di fede e di buona volontà? Buona volontà che non manca neppure a vari poveri pagani, desiderosi di studiare la religione nostra. È proprio di ieri l'annunzio consolantissimo del nostro zelante missionario D. Cavoli che dice di avere trovato a Kobayaski, cittadina del suo distretto, una ventina di pagani che da tempo si erano riuniti in società per ricercare fra le tante, quale fosse la vera religione, e avendo saputo che il catechista cattolico si trovava in quel paese, lo pregarono vivamente che desse loro la possibilità di istruirsi nella religione cattolica, che ritenevano la migliore.. Davvero meravigliosa cosa... Poveri pagani che fondano una amichevole società il cui scopo è la ricerca di un problema così importante: segno certo del bisogno sentito sempre più da questo popolo così caratteristico di adagiarsi finalmente in quella religione che solo può esaurire definitivamente la sete di conoscenza del vero da cui è da lungo tempo tormentato.
A Miyazaki si è pure iniziato, per gentile concessione del direttore dell'ospedale della provincia, opera di propaganda religiosa fra gli ammalati, consistente in distribuzione di libri e foglietti, conferenze e piccoli divertimenti per i convalescenti, visita particolare ai più gravi o ai desiderosi di istruirsi. E già si stanno facendo i primi approcci per potere entrare pure nelle prigioni.
La messe è molta; gli operai sono pochi; ed i mezzi per sostenere le opere iniziate, per rafforzarle e per ampliarle e per cominciarne delle nuove sono davvero impari al bisogno. È il ritornello solito: - Aiutateci in tutte le forme possibili e qualche cosa si potrà fare per la gloria di Dio e per la salvezza di queste povere anime. Aiutateci affinchè non sia solo retorica la frase che da tanti si ripete per onorare i missionari... Voi siete al fronte avanzato nella grande battaglia della conquista delle anime... Senza i mezzi necessari qualsiasi soldato al fronte o retrocede o muore... ma non può conquistare e vincere. Amato padre, ci venga in aiuto. Lo ripeta incessantemente a quanti sta a cuore il regno di Dio nelle anime.
D. V. CIMATTI. Missionario Salesiano.
(Lettera di D. Pasotti). Amatissimo Padre,
Da sei mesi mi ritrovo nel Siam e mi par ieri che lasciavo Torino dopo aver ricevuto la sua paterna benedizione. Partivo col cuore pieno del ricordo dell'Oratorio e degli avvenimenti a cui il Signore mi aveva concesso di assistere: la commozione inevitabile del distacco però quasi si trasmutava in un profondo senso di gioia mettendo piede in questa nostra missione per l'accoglienza festosa dei confratelli, degli alunni e dei cristiani, e mi accorgevo allora di respirare ancora la stessa atmosfera fragrante del più vivo ricordo e del più ardente affetto per il nostro Beato D. Bosco.
L'amore per D. Bosco nel Siam si è rivelato specialmente nelle feste celebrate in onore di lui durante l'anno della sua beatificazione: tutte le residenze lo glorificarono nel miglior modo, e alle feste di Bang Nok Kuek volle unirsi a noi il venerando Mons. Perros, Vicario Apostolico di Bangkok. Ho notato che moltissime famiglie hanno collocato nelle case loro l'immagine del Beato ed hanno dato il nome « Giovanni Bosco » ai loro bimbi per farli più direttamente godere dell'efficace protezione di lui. Anche gli alunni delle nostre scuole vollero dare al Beato un segno del loro affetto: fecero benedire in chiesa un quadro di Don Bosco, l'in ghirlandarono dei più bei fiori e trionfalmente al canto dell'inno con solenne corteo, lo trasferirono alla scuola collocandovelo al posto d'onore. Ambivano anch'essi che il Beato diventasse il loro protettore.
Don Bosco riscuote al Siam i primi omaggi; speriamo che questi cogli anni diventeranno più fervidi e più grandiosi. Continuando la nostra umile opera assidua nelle ricreazioni, nella comunanza di vita (cosa forse completamente nuova al Siam), nell'educazione cristiana di questa cara gioventù, noi vediamo ogni giorno aumentare l'amore allo studio, al lavoro, alla virtù e in modo speciale vediamo crescere ciò che tanto stava a cuore al Beato, la frequenza ai santi Sacramenti.
Il 9 ottobre si è tenuta nella cittadina di Rajaburi una riunione sportiva di tutta la provincia, alla quale abbiamo partecipato anche noi con la banda e con una squadra di tigrotti (così sono detti nel Siam gli esploratori) della scuola di Ban Than. Era la prima volta che un'istituzione cattolica partecipava a una riunione ufficiale, indetta dalle Autorità. I nostri si fecero veramente onore: senza rispetto umano diedero segno della loro fede recitando pubblicamente le preghiere prima del pranzo, tra la più rispettosa deferenza dei pagani. Quando si dovette, verso le cinque, ritornare coll'ultimo vaporino di servizio sul Meklong, ci rivolsero le più vive istanze perchè restassimo ancora o almeno la banda vi si fermasse fino a sera. Abbiamo dovuto compiacerli e, a programma finito, su un vaporino speciale messo a nostra disposizione dal sottoprefetto della provincia, siamo stati ricondotti alla residenza, tra i più deliranti evviva di quella folla di giovani, divenutici amici.
Tre nuovi battesimi.
Il passaggio del Sig. D. Tornquist per la nostra missione ha segnato la rigenerazione di tre anime alla grazia di Dio. Due adulti e un giovinetto ricevettero il santo battesimo. Dei due adulti il più attempato era un povero lebbroso: gli volle essere padrino il giovane Dott. Camillo Gasparini, ex allievo dei Rosminiani, che in quei giorni era nostro ospite. Tutti rilevarono il profondo senso di pietà e di amore che era nel suo nobile cuore, e al vedere lui medico a fianco di un colpito dalla più terribile malattia, tutti pensarono all'opera di bene che la scienza, illuminata dalla fede e dalla carità, può compiere nel campo delle missioni.
Il secondo adulto conta 2o anni e si chiama ora Adolfo Seng. Venne da noi due anni or sono come lavoratore nella nostra casa di formazione e fu subito colpito dalla vita lieta e attiva dei nostri cari allievi missionari. Cominciò a giuocare con loro, a pregare con loro e a vivere quanto più gli era possibile la loro vita; e con spontaneità si diede al Signore. Speriamo che riuscirà un ottimo catechista.
Voglia, amato Padre, benedirci e porgere ai benefattori della nostra missione il cordiale ringraziamento nostro.
Dev.mo
Sac. G. PASOTTI
Salvo per Maria. -- Il 10 febbraio viaggiavo in calesse nella campagna di Bonorva recandomi alla Regia Tenuta di allevamento. Strada facendo mi sorprese un temporale, e nell'attraversare un torrente improvvisamente ingrossatosi, fui dalle onde impetuose trasportato per lungo tratto. Aveva già perduta ogni speranza di salvezza, quando con fervore invocai la Madonna del Beato D. Bosco pronunziando la giaculatoria Maria Christianorum, ora pro nobis. Istantaneamente il calesse si fermò davanti ad un masso trascinato dalle onde, ed allora accorsi alcuni che atterriti assistevano alla tragica scena senza potermi soccorrere, mi tolsero dall'imminente pericolo di annegare. Sciolgo il voto a Maria Ausiliatrice con la presente dichiarazione, riconoscendo di esserle debitore della vita.
Santu Lussurgiu (Cagliari), li 28-10-30
F. A. F. Cooperatore Salesiano.
Guarigione da ulcera ad una gamba. - Nel 1929, in seguito ad un'operazione, si manifestò alla gamba destra una piccola piaga. Non ne feci gran caso e questa pian piano si propagò a tutta la gamba, causandomi dolori acutissimi che cercavo di soffrire con rassegnazione ad onore del Celeste Sposo.
La Rev.da Madre, sospettando un'infezione, si rivolse alla scienza medica, ma per quante cure mi venissero prescritte e prodigate, non ebbi alcun miglioramento e dovetti stare in letto per ben 65 giorni. Nel frattempo una buona signora mi consigliò di pregare D. Bosco e mi fece dono di un'immagine del Beato; ma le replicate novene non recarono sollievo al mio male. Intanto la Rev.da Madre Abbadessa volle tentare un'ultima prova ricorrendo a Maria Aiuto dei Cristiani e mi esortò ad incominciare la novena chiedendo alla Madonna la grazia della guarigione. Senza miglioramento continuai così dai primi di agosto alla notte del 26 ottobre, nella quale sognai di essere in un Santuario a pregare mentre la Madonna apparsami mi accarezzava e mi assicurava che presto sarei guarita. Il mattino del 27 raccontai il sogno alle Consorelle, ma a nessuno venne in mente di verificare lo stato della gamba, avvolta da fasciature.
La sera, prima di coricarmi, un'ispirazione netta e insistente mi spinse a togliere le bende alla gamba... Quale lieta sorpresa ebbi nel vedere la gamba completamente guarita, mentre i medici s'erano sforzati di togliermi ogni speranza asserendo trattarsi di una maligna malattia!
Grazie, o Maria. Porterò sempre scolpita nella mente e nel cuore il ricordo della tua bontà, perchè mi sia sprone a camminare dritta nella via che conduce al Cielo e là poter cantare cogli Angeli e coi santi, in eterno, le misericordie di Te e del Signore.
Osimo.
Suor MARIA CRISTINA della S. Famiglia religiosa cappuccina del Monastero di S. Rosa.
NB. - La relazione reca pure le firme dell'Abbadessa Suor Matilde, dell'infermiera Suor Maria Giuseppa e della Sig.ra Maria Serrini.
Un'ulcera cicatrizzata. - Da quattro anni disturbata da violenti dolori di stomaco che nonostante il succedersi di cure andavano aggravandosi, il 24 ottobre ebbi una crisi tale che credetti di soccombere. Nell'eccesso dei miei dolori mi abbandonai fidente alla protezione di Maria A. e di D. Bosco, protestando di voler in tutti i casi fare la volontà del Signore.
Dall'esame fatto dal medico curante, confermato da due altri dottori, risultò che ero affetta da ulcera e lui fu pure dichiarato che senza intervento chirurgico difficilmente sarei guarita. Mi decisi allora a partire per Torino ed entrare in una clinica in osservazione: là dopo ripetuti esami ebbi la consolazione di sentirmi dire che si trattava di un'ulcera, ma fortunatamente in via di cicatrizzazione.
Mentre esprimo la mia riconoscenza a M. A. e al B. Don Bosco, spero col loro efficace aiuto in una perfetta guarigione.
Savona.
GIUSEPPINA Bosio Ved. PONGIGLIONE.
Tre grazie in pochi giorni. -- Terminate le mie occupazioni mi ero ritirato in camera per andare a riposo. Inginocchiatomi ai piedi del letto recitai le tre Ave Maria implorando la protezione della Madonna; ma appena alzatomi sentii in me un'agitazione insolita e uscii come trascinato fuori da una mano misteriosa. Pochi istanti dopo crollava con gran fracasso una parte del soffitto in corrispondenza del letto, che rimase tutto sconquassato.
Pochi giorni più tardi ritornavo da Krishnagar: erano le due di notte e vinto dalla stanchezza mi ero sdraiato alla meglio su un carro tirato da buoi. Improvvisamente i buoi spaventati presero la rincorsa ed ecco che vedo ad un tratto penetrare nel carro un grosso ramo d'albero. Essendo il carro a forma di botte e chiuso da tre parti mi era impossi bile muovermi ed evitare quell'ostacolo. Nel pericolo invocai la Madonna e il B. Don Bosco, e fui salvo perchè i buoi si arrestarono all'istante mentre il ramo mi era arrivato alla gola.
Una terza volta Maria Ausiliatrice e il B. Don Bosco mi salvarono da un nuovo grave pericolo. Essendo solo in casa mi ero messo a strimpellare un vecchio harmonium. Appena toccai il do, saltò fuori un cobra adirato che, balzatomi addosso, se ne discese scivolando per una delle mie gambe fuggendo senza offendermi.
Krishnagar.
Sac. IGINO RICALDONE Missionario Salesiano.
Fidente in Maria e D. Bosco. - Nello scorso giugno fui provato duramente colla perdita di un mio diletto figliuolo, in seguito a peritonite da appendicite.
Un mese dopo, un altro mio figlio veniva preso da un attacco dello stesso male. In apparenza, non manifestava sintomi di estrema gravità, eppure io e mia moglie, sotto l'impressione del primo dolorosissimo caso, imploravamo dai medici un intervento chirurgico.
Dopo due giorni appena di malattia veniva operato ed i medici trovarono un inizio abbastanza grave di peritonite, tanto da dichiarare, che, se si fosse tardato ad intervenire, non si sarebbe più giunti a tempo.
Dopo l'operazione il bambino migliorò rapidissimamente ed ora è completamente guarito.
Ringrazio vivamente la Vergine Ausiliatrice ed il Beato Don Bosco, a cui mi rivolsi fidente nel doloroso momento, e che palesemente vollero proteggere e salvare il mio Giusto.
Che la S. Vergine ed il caro Beato veglino e proteggano sempre la mia famiglia.
Torino.
Avv. GUIDO BALLOCCA.
Un miracolo l'ha salvato. - Mio marito, invalido di guerra, da parecchi anni soffriva di forti dolori al fegato e, ad intervalli, di crisi fortissime: i professori curanti già disperavano di salvarlo, quando ad aggravare i suoi mali, si aggiunse il tifo. Solo un miracolo di Maria SS. Ausiliatrice e del suo Servo D. Bosco poteva allontanare una sciagura. Incominciammo subito una novena insieme al malato e prima di giungere al termine, esperimentammo quanto sia valido l'aiuto di Maria Ausiliatrice. Il malato andò Inigliorando, e guarì completamente.
Rossiglione, 30-10-1930
A. M. R.
Tre ammalati in famiglia. - Nel marzo fui colpita da paratifo. Mia mamma, da qualche tempo sofferente di reumatismi, fu in quell'epoca colpita da dolori atroci e febbri, con tremito in tutto il corpo. Anche un mio fratello, affetto da forte anemia, dovette porsi a letto.
Il medico non esitò a dichiarare che la mamma e il fratello erano assai gravi. In quel frangente iniziai con gli altri di famiglia una novena a M. A. e al Beato D. Bosco promettendo un'offerta per le Opere Salesiane, se ci avesse restituito la salute. Pochi mesi dopo tutti e tre eravamo perfettamente guariti.
Torino.
BURZIO MARIANNA.
Esprimono pure la loro riconoscenza a Maria Ausiliatrice e al Beato Don Bosco i seguenti:
MERCHIONI PIETRO (Varallo Pombia), colto da paralisi progressiva, e ormai spedito dai medici, si rivolse con fede, insieme con tutta la sua famiglia, a Maria SS. Ausiliatrice, interponendo l'intercessione del Beato Don Bosco. Avuta poi una reliquia del Beato aumentò il fervore della sua preghiera e la sua fiducia. In breve egli ottenne un insperato miglioramento ed ora è in via di completa guarigione.
N. N. (Bobbio) offre L. 15o riconoscente a M. A.
A. G. (Torino) per grazia ricevuta.
UNA COOPERATRICE (Torino) per la grave malattia di un suo congiunto, si rivolse con fede a M. A., ponendo per interprete il B. Don Bosco: ed ebbe la guarigione del caro malato, il quale dopo illesi di sofferenze ora si può dire perfettamente guarito.
G. D. per miglioramento subito constatato nella nonna appena chiesta la grazia a Maria Ausiliatrice.
DEMARCHI MADDALENA per l'assistenza di M. A. e del Beato in due operazioni che dovette subire, e che riuscirono felicemente.
EMMA GILLARDUZZI (Cortina d'Ampezzo) ringrazia M. A. e il B. per il buon esito negli esami di un nipote.
OGGERO CARMELA (S. Vittoria d'A.) pel buon esito degli esami di un suo figliuolo.
SORELLE Dosio esprimono la loro riconoscenza a M. A. e al Beato per due grandi favori ottenuti.
PANTALEONE ANTONIETTA (Pieve di Teco) per aver ottenuto speciali favori.
SACCHI EMILIA (Olginate) per una grazia tanto desiderata e ottenuta coll'intercessione di M. A, e del Beato.
UNA FAMIGLIA (Bettola) per consolazioni avute.
F. P. (Brusasco) per un'insigne grazia ricevuta coll'intercessione di M. A. e di D. Bosco.
ARTURO FRATTA (Napoli) per la protezione alle sue figliuole nel buon esito di esami.
VINCENZA DI PIERRO (Niagara Falls) per essere stata liberata da M. A. da un grave attacco di asma.
QUARTARA TERESA (Alassio) per l'ottenuta guarigione della bambina gravemente inalata.
SORELLE LURGO (Casale) per una grazia ottenuta da M. A. e dal Beato D. Bosco.
M. GRAZIA Cucci (Spezzano) per la guarigione del figlio colpito da polmonite e nefrite, e del marito da una colica epatica.
BICE CATTANEO (Monticello) trovandosi in pericolo di vita la mamma di una sua allieva, la raccomandò con fiducia al Beato per ottenerle un'insperata guarigione. La buona amica fu dal B. risanata e si unisce ora nell'esprimere la sua riconoscenza.
SUOR SCOLASTICA PIETRASANTA (Quaranti) per la guarigione della signorina Caratti Gelmina, ottenuta da M. A. e dal Beato.
UNA DEVOTA (Ghemme) offre L. 100 in ringraziamento di grazia ricevuta da M. A.
P. F. D a due riprese avendo avuto i teneri bambini molto ammalati invocò M. A. e il caro Beato per la loro guarigione e fu esaudita.
SUOR LUIGIA (Fossano), colpita da influenza con complicazioni di infezioni intestinali e itterizia, men tre il medico cominciava a preoccuparsi dell'andamento della malattia, l'inferma si rivolse con una novena a Maria Aus. ed entrò subito in piena convalescenza.
N. N. raccomandò a M. A. e al Beato il figlio conciato malamente in uno scontro con un autocarro, e lo vide presto risanato.
MARIETTA TRONCANA (Chiari), avendo la mamma ridotta a grave stato da polmonite con sintomi di meningite, dichiarata ormai inguaribile dai dottori, la raccomandò alla potente protezione di M. A. e del Beato e nel corso della novena l'inferma iniziava il suo miglioramento.
S. CLARA per aver il figlio potuto trovare lavoro.
STELINDA SANFELICI (Cogozzo), raccomandò al B. e a M. A. la figlia gravemente colpita da morbillo, ed ebbe la gioia di vederla superare la difficile crisi e guarire perfettamente.
CONIUGI LUIGI E IDA RONTEUROLI (Triora) furono esauditi chiedendo a M. A. e al B. una grazia importantissima.
ESTER DE Fusis, DELCANALE GIUSEPPINA, minacciate da terribile incendio implorarono la protezione di M. A. e non ebbero danni.
L. ROSSINI (Solbiate), sofferente da vari anni per perdite causate da un fibroma doveva assoggettarsi ad un'operazione. Ma pregò il B. Bosco e Maria di guarirla senza di questa, e difatti risanò totalmente con la cura dei raggi.
Ottennero pure grazie da Maria SS. Ausiliatrice o dal Beato D. Bosco, e alcuni, pieni di riconoscenza, inviarono offerte per la celebrazione di Sante Messe di ringraziamento, per le Missioni Salesiane o per altre opere di D. Bosco, i seguenti;
Aprato Clara, Arabia Eufemia, A. Marco Orsolina, Albiati Faustina, Abbate D. Rosario, Alampi Bruno, Alcine Domenico, Albertalli Maria, Alma, Anselmo D. Leopoldo, pievano, Anselmi Silvia, Arata Luigia, Alciati Marietta, Antoniazzi Giulia, Aphel D. Carlo, Avellone Matilde, Angioletti Giuseppe, Antolini Giovanni, Adelai Straniero.
Barbiè Filomena, Beccaria Maria, Bastaroli C. (L. 100), B. E. in ringraziamento al B., Begiglio Regina offre vaso di vetro, Bruno Rosa, B. I., Berruto Giorgio, Bognant Cross Luigia, Burzi Rosa, Boschetti famiglia, Bortolanco Quinto Sciolla, Bagna Rosa p. gr. ric., Borgione Michele, Bello Elda, BelIeri Luigia, Brau Virginia, Bottino Margherita, Brustolon Diana, Bin Faene, Bertola Angela, Benassi Carmelita, Bruseghini Savina, Bandoglieri Maria, Bernardini Sr. Margherita, Becchina Serafina, Barbero Bullano Rosa, Botto Guido, Biava Pietro, B. E. per guarigione di tana cara allieva, Bertinotti Luigi, Pfa Bruno (Torino), Bacchio Pierina, Biglieri Carmelina, Benedetto Giovanni, Bosco Giuseppe, Bianchi Luigina, Boselli Raffaglia Lucia, Bernardinis Santa, Bertolone Margherita, Bocchi Anna, Bonini Emma, Balladore Caterina, Brambilia Antonio, Butti Edvige, Buttini Eugenia, Rosa Bruno, Bornio Romilda, Bottasso Antonietta, Bisazza Amelia, Bruschi Luciano, Bozzello Domenico, Berardo Vittoria, Bima Margherita, Bongiovanni Anna, Bolzoni Francesca, Barbaglia Maddalena.
Cantarutti Domenica (Castion), Cantamessa Teresa, Colvara Dott. Achille, Chiorra Angiolina, Corino Maddalena, Careggio Anna, Cordero Lucia per felice operazione, Cappello Bernardo, Casorati Paola, Chemin Caterina Brochetta, Cattarello Domenico, Ceresito Anna, Ciancio Ragno Giuseppina, Chiesa Carolina, Collarino Giovanni, Cagliero Viaria Pia, Cosentino Teresa, Catella Eugenio, Craviotto Lazzaro, Cista Clementina, Caruso Domenico, Ciuccarelli Maria, Chiarlone Ines, Castelletti Pellanda Amelia, Chiniento Giuseppina, Castagnino, Corbella Delfina, Cornagiollo C., Corti Agnese, Cavallina Elena, Canepa Marietta, Conte D. Girolamo, Cagliani Giuseppina, Carlini Ballerina, Ciscato Angela, Carrera Teresa, Codiroli Ugo, Carlod Giulia, Chiarena Giovanni, Coppolo Angelina, Carmellini Teresa, Chimento Nicola, Colò Costantino, Corda Battistina, Cavallaro Giuseppe, Canzi Angelo, Campochiaro Giuseppe, Crosio P. Caretti famiglia, Caravadossi Donna Adele, Cipollone Norma, Cremonese Decia, Corio famiglia, Croce Albertina Cooperatori (Giarole) offrono L. 167 per l'altare di D. Bosco, Crivello famiglia.
Demartino Francesca, Del Fungo Giera Grazia, Delfino Antonia, Delpiano Angela, Dell'Acqua Teresa, Dutto Margherita, Domizi Giuseppe, Disirello Francesca, Damilano Lena, Dal Negro Carlotta, Demontis Pietrina, De Giuli Matilde, Demattei Maria, Dalle Rosalia, De Paoli Laura, De Maria Beniamino, Dalla Gasso Flavia, De Luca Teresa, De Martiis Ester, Dalla Favera Augusta, D'Ambruosi Maria, Danielli Annita, Durando Barbara.
Evangelisti Lucia p. gr. ric. F. L. per gr. rie., Fenoglio Attilio, Franza Margherita, Forneris Laura, Falletti, Ferrero Agostino, Forneris Bernardina, Filippone Annibale e Maria, Forlini Famiglia, Floreani Angelina, Filotto Momo Maria, Fiori Francesca, Ferracane Suor Policarpa, Fumagalli Annetta, Fumagalli Adelina, Frabscha Lepori Maria, Filippi Vincenzina, Favre Luigi, Fracchia Erminia, Fabre Sofia, Faccarello Teresa.
Gonella Maddalena, G. A. (Rivarolo), Gavinelli Luisa, Gattoni Giuseppe, Garello Francesco, Giannoni Angioletta, Garavelli Maria, Guaschino Virginia, Grillo Giuseppina, Galmuzzi Luigi, Gazzano Paola, Grazioli Maria, Guidetti Maria, Ginotta D. Sebastiano, Genovese Valeria, Gallio Adele, Gallarato Caterina, Gandini Carosio Maria, Giongardi Occhipinti Salvatore, Giasini Radice Michelina, Gatti Ferdinando, Giordano Teresa, Gilardi Censi Gina, Gay Giovanni, Gastaldi Lucia, Guiglia Alfonsina, Ghiglio Piero, Gemelli Renzo, Galluzzo Rosina, Gambazza Maria, Garrone Antonio, Guerini Rosa, Giacomini Maria, G. C., Gallini Emilia, Grua Maria, G. F. (Mondovì), Grosso Francesco.
Incardone Pasqualino, Ilardi Epif., Ivaldi Virginia.
Lotti Ines, L. L. e Z. C. (Conegliano), Lauricella Sac. Giuseppe, Lallai Edvige, Laguzzi Antonia, Legrenzi Antonia, Lombardi Antonio, Lisa Giuseppe, Lanzarotto Baldassarre, Lazzarato Ferdinando, Lanfredi Angelo, Limone Paolina, Lanza Rosa Garofalo, Longo Giovanna.
Marchisio Margherita, Marengo Maddalena, Monti famiglia, Minni Anna, Massimello Francesca, Mino Rina p. gr. rie., Miglioretti Alessandro, Malfatti Vanna, Malfacini Ines, Melano Margherita, Musso Ilaria, Margeria Anna, Mazzoleni Ferracini Giovanna, Monti Italiana, Moneta Caglio Dott. Luigi, M. A. offre L. 100, Migliavacca Ernesto, M. P., Mosto Daniele, Mazzocchi Lina, Marconcini Carmela, Mei Giovannino, Maletti Umberto, Masini Agata, Mattioli Rosa, Mellano Orsolina, Maini Genima, Maffolini Luigia, Morandi Giuseppina, Mastracchi Manes Maria, Marano Angelina, Moizo Francesca, Vlilion Elisabetta, Malatesta Rina, Marangoni Antonia, Martinelli Coniugi, Matteuzzi Dott. Ercole, Maini Ved. Silvia, Vlannino Rita, Menegolo Almerina, Milella Rina, Molino Margherita, Motta Carla, Monegalia Carlotta, Martinet Maria, Monti Nilda, Massafra Rosina, Malafutti M., Miorelli D. Giuseppe, Mantica Antonietta, Marini Leoni Maria, Merlo Isabella, Mazzolini Luisa.
N. N. per Savio Domenico, N. N. (Bergamo) L. 300, Negri Giovanni, Ines Negri, N. N. (Villastellone), N. N. (Formigine) L. 300 per grazia ricevuta, N. N. (Catania), N. N., N. N. (Milano) Negri Angela, N. N. (Bologna), Nicolinti Margherita, Negrini Giuseppe, N. N. (Alassio), Nicolodi Sorelle, N. N. (Fobello), N. N. L. 100 in ringraziamento a favore delle missioni e ad onore del Beato, N. N. per gr. rie. da VI. A. offre L. 5o.
Olivero Giovanni, Oddenini Dott. Giulio, Ognibene Agnese, Ognibene Taddei, Ostani Elsa, Ottonella Pellegrina, Ogniben Rita.
Perruchon Matilde, Perez Giovannina, Pairazzi Clotilde, Paradisi Coniugi, Prinetti Francesca, Peri Palmira, Pietri Pietro, Partel Teresa, Parnisari Emilia, Pavone Giuseppe, Pesce Paolina, Pistocchini Carolina, Pistocchini Maria, Podestà Angela, Pentenero Maria, Piatti Nava Amalia, Paganesi D. Luigi, Pietra Luisa, Pedrotto Rosina, Paliacci Santina, Piazza Caterina, Piccio Arcangela, Passerino Augusto, Perrod Giulia, Priod Virginia, Pirrello Annida, Pianco Gemma, Pirlo Domenica, Pellissier Francesco, Pontani Concetta, Ponte Benvenuta, Pozzi Anna, Pais Giovanna Pais.
Quagliano Maddalena.
Reposio Carlo p. g. ric., Ruatto Margherita, Romagnolo Celestina, Robin Costiglioni Luisa, Rolfi Maria, Ragusa Chiapponi G., Renza Gioia, Rizzon Maria, Re Regina, Rago Emilia, Ravizza Maria, Rasetti Natale, Respini D. Ottavio, Rabia Maria, Rusconi Margherita, Roncetti Maria, Rovida Emilia, Ricchini Lia, Ruscellani Dott. Cesare, Rollandini Giulia, Roà Maddalena, Reali Luigi, Riggio Giuseppe, Rosoni, Giacchino Rolla Caterina.
Sgorbati Zamira, S. G. (Ghemme), Scarafia Talicredi, Scala Teresa, Sacchetto Orsola, Sciplino Stella, Saitta Silvestro, Soave Serafino, Sizzi Fides Baiardi, Sala Teresa, Sinoli Anna, Suore Asilo (Casalbeltrame), Sicheri Fortunato, Stramesi Angiolina, Sforzini Coniugi, Sereni Giuseppe, Scudellari Rosina, Sartori Angela, Scialpi Antonio, Scelsi Innocenza, Sorrentino Carmelina, Sottocasa Cecilia, Saitta Silvestro, Salesiani Filippo, Salzone Natale, Sacchetti Serafina.
Tavano Teresa, Tuninetti Margherita, Topini Elisa Lercari, Torrione Amalia, Terazzi Lina, Tonini Sorelle, Tripoli Francesco, Todde Marianna,
Tandura Beppina, Tardelli Serafina, Tacchino Carolina, Tacchino Angela, Tagliareni Calogero, Tartarolo Domenica, Ticozzelli Maria, Taeggi Maria, Triggiani Antonio, Tarditi Francesco, Tosano Giulio, Tavella Luigia, Truffi Amalia, Tomasicchio Alba, Toscano Emilia, Tinnirello Antonietta, Tavella Ved. Lucia.
Ughetto Famiglia.
Vecchia Maria, Vettori Elvira, Vetrano Maria Rosa, Villa Maria, Wuillermin Mirella, Vismara Adele, Valleise Giovanni, Valli Famiglia, Vitali Cavalieri Anita, Valsecchi Teresa, Villiva Antonino, Vitabile Giovanni, Vanoli Rosa.
Zampetti Maria, Zella Pavia Angiolina, Zanandrea Bujatta Natalina, Zorzenon Etti, Zuppi Margherita, Zana Giuseppe, Zanoni Caterina, Zanone Maria, Zerbino Maria, Z. F., Zerboni Luigia, Zucca Teresa, Zucchi Bice, Zanetti Ines.
I Cooperatori salesiani, i quali, confessati e comunicati, divotamente visiteranno qualche chiesa o pubblica cappella, o se viventi in comunità la propria cappella privata, e quivi pregheranno secondo l'intenzione del Sommo Pontefice, possono lucrare indulgenza plenaria (come dal Decreto della Sacra Congregazione delle Indulgenze 2 Ottobre 1904).
L'INDULGENZA PLENARIA. Ogni mese:
1) in un giorno scelto ad arbitrio di ciascuno;
2) nel giorno in cui faranno l'esercizio della Buona Morte;
3) nel giorno in cui si radunino in conferenza.
NELLE FESTIVITÀ.
Gennaio:
I Circoncisione.
4 SS. Nome di Gesù. 6 Epifania.
11 Sacra Famiglia.
18 Cattedra di S. Pietro in Roma. 2 S Conversione di S. Paolo 29 S. Francesco di Sales.
Febbraio:
2 Purificazione di M. V.
22 Cattedra di S. Pietro in Antiochia.
RICORDARE:
che ogni giorno, con la sola condizione d'essere in grazia di Dio, i Cooperatori Salesiani, che durante il loro lavoro o in mezzo alle loro occupazioni uniranno il loro cuore a Dio per mezzo d'una breve e pia invocazione, possono acquistare:
1) Per una invocazione qualunque, a loro scelta, un'indulgenza plenaria.
2) Per tutte le altre, 400 giorni d'indulgenza, ogni volta.
* *
NB. - I Cooperatori, impediti per malattia di portarsi alla chiesa, possono acquistare le indulgenze sopraddette, recitando in casa cinque Pater, Ave e Gloria.
(secondo il disegno di legge presentato all'approvazione della Camera da S. E. il Capo del Governo).
I. FESTE NAZIONALI:
- Prima domenica di giugno (Statuto).
- 28 ottobre (anniversario della Marcia su Roma). - 4 novembre (anniversario della Vittoria).
II. GIORNI FESTIVI A TUTTI GLI EFFETTI CIVILI:
- Tutte le Domeniche.
Primo giorno dell'anno.
Epifania.
- S. Giuseppe.
- 21 aprile (Natale di Roma). - Ascensione.
Corpus Domini.
Ss. Pietro e Paolo.
- Assunzione di M. V.
- 28 ottobre (anniversario della Marcia su Roma). - Ognissanti.
4 novembre (anniversario della Vittoria).
Immacolata Concezione. - S. Natale.
III. SOLENNITÀ CIVILI:
- 11 febbraio (anniversario della stipulazione del concordato con la Santa Sede).
- 23 marzo (anniversario della fondazione dei Fasci) - 21 aprile (Natale di Roma). - 24 maggio (anniversario della dichiarazione di guerra).
- 12 ottobre (anniversario della scoperta dell'America).
11 novembre (Genetliaco di S. M. il Re).
Card. ALFONSO M. MISTRANGELO,
Per l'eletto ingegno, per la squisita carità e per lo zelante apostolato della vita rifulse l'Em.mo Arcivescovo di Firenze. Apparteneva all'Ordine delle Scuole Pie. Da Leone XIII fu eletto Vescovo di Pontremoli (1892), donde passò nel 1899 alla sede di Firenze e dal 1915 venne annoverato tra i membri del Sacro Collegio. Per le Opere Salesiane fu sempre un padre affettuoso e un valido protettore.
S. E. On. LUIGI FACTA Senatore del Regno.
La sua morte, avvenuta ai primi di novembre, fu serena, tranquilla, confortata dai carismi della religione ricevuti con edificante pietà. La vita sua, illuminata sempre dalla, fede cristiana, pur tra le passionali lotte politiche, non conobbe nè odio, nè rancore; e l'intero popolo delle valli pinerolesi, con l'unanime compianto tributato alla sua spoglia, dimostrò quanto stimasse l'illustre Estinto per la sua rettitudine e onestà, per la gentilezza dell'animo e per la carità che in tutte le contingenze lo rendeva così operoso e benefico.
Fu benefattore insigne delle Opere di D. Bosco, che aiutò col suo consiglio e col prestigio del suo nome in momenti difficili, e che riguardò con ammirazione affettuosa. Ma dove manifestò meglio la sua predilezione cordiale, paterna fu con la nostra Casa degli orfani di guerra di Pinerolo che aiutò in tutti i modi. I nostri piccoli ricoverati, che Egli chiamava i suoi « piccoli amici », lo ricambiarono coll'amore più vivo e sincero: lo attorniavano confidenzialmente, l'ascoltavano con gioia e gli parlavano come se fosse il padre loro. E veramente lo fu per l'inesauribile carità!
Iddio avrà certo dato degno compenso a questa ardente, benefica operosità che forma la più bella gloria dell'illustre Estinto.
Cav. Can. FRANCESCO PAOLO CHIARAMONTE.
Spirito ardente e gran cuore, si spense serenamente a 53 anni la sera di Ognissanti a Ribera presso i suoi, stringendo al cuore la reliquia del B. D. Bosco. Condirettore dei Cooperatori della diocesi di Mazzara del Vallo, amò intensamente D. Bosco e l'Opera sua. Per 18 anni Arciprete di Marsala si prodigò in opere di bene e di carità, aiutando in tempi turbinosi la Casa della Divina Provvidenza. Fu uno degli artefici dell'apoteosi del B. D. Bosco a Marsala nelle indimenticabili giornate del marzo u. s.
Farm. FRANCESCO PARRINELLO.
Cessava di vivere improvvisamente la sera del 19 agosto. Fu sostenitore di ogni opera di bene, specialmente degli Orfanelli della Casa Salesiana di Marsala. Per Maria Ausiliatrice e per il B. Don Bosco nutrì sempre una speciale divozione.
Ing. ALBERTO BUFFA Cameriere segreto d'onore di Cappa e Spada di S. S.
Munito di tutti i conforti religiosi e confortato da una speciale benedizione del S. Padre, l'ing. Alberto Buffa rendeva a Dio la sua bell'anima. Per tutta la vita fu un apostolo di buon esempio nelle virtù cristiane, nella prudente e illuminata operosità e nell'amore con cui servì la Chiesa.
Antico ammiratore ed amico delle Opere del Beato Don Bosco, dimostrò verso di esse una costante benevolenza.
Cav. EMMANUELE CECCONI.
A 77 anni chiudeva la sua vita cristiana, operosa, con l'edificante rassegnazione nel sopportare con merito la sua lunga e dolorosa malattia. Benemerito nel campo dell'azione religiosa, fu instancabile nel dare a tutte le opere buone il suo intelligente contributo, e amò del pari e favorì le Opere Salesiane da buon cooperatore.
ANGELI ANGELA, Alvisopoli (Venezia).
ARATO GIUSEPPE, Buttigliera d'Asti (Alessandria). ARTUSIO CATTERINA, Chiavrie (Torino). BAGNOLI ADRIANO, Livorno. BALBI BARTOLOMEO, Verghera (Varese). BANDIERA PRIMO, Bentivoglio (Bologna). BERTOLOTTI LUIGI, Candia Lomellina (Pavia). BOCACCIO Prof. FRANCESCO, Livorno. BONITTI STEFANUTTI TERESA, Gemona (Udine). BOREI,LA D. SANTO, Prevosto, Terno d'Isola (Berg.). BRADANINI ELENA, Castionetto (Sondrio). BUSANA PIETRO, Castello Tesino (Trento). CAMPOSECCO VENCESLAO, Pereto (Aquila). CASTELLA PETRONILLA Ved. QUARELLA, Cardone. CAZZANI Cav. Dott. ERNESTO, Cassolnovo (Pavia). CHIASSO SINFOROSA, Monterubiaglio (Terni). CHIBBARO CALOGERA, Castronovo (Palermo). DAFFAN ANNA MARIA, Arzignano (Vicenza). FALLETTI LORENZO, Pertusio (Aosta). GARBARINO MARIA, Cornaro (Genova). GENOVESI CESARE, Latignano (Pisa). GHIBAUDO ALESSANDRO, Costigliole di Saluzzo. GRAZIOLI GIUSEPPE, Grezzana (Verona). GROSSA LUIGI, Calliano (Trento). LEVRERI GIUSEPPE, Pieve di Teco (Imperia). LUDOVICi ASCANIO, Onna (Aquila). MASSA AGOSTINA, Milano. MEIRONE COSTANZO, Cavour (Torino). MUSANTE Mons. GIUSEPPE, Livorno. PARONELLO Dott. ANTONIO, Roma. PEDERSOLI CATERINA, Angolo (Brescia). PEDRINI LUIGI, Montesorbo (Forlì). PEREGO LAURA, Valgreghentino (Conio). PERLETTi ALESSANDRINA, Levate (Bergamo). PINO GIACOMO, Pantasina (Imperia). POLAZZI SERAFINO, Misano (Forlì). RANZI ANNA, Cloz (Trento). RIGHINI ANDREA, Pandino (Cremona). RONCO Can. STEFANO, Torino. Rosso LUIGI, Cavour (Torino). RUFFINO GIROLAMO, Carini (Palermo). SALA ODILIA, Trezzo d'Adda (Milano). SALGARI LUCIANO, Negrar (Verona). SBURLATI Ing. FRANCESCO, Ricaldone (Alessandria). SCACCABAROZZI LIVIA, Valgreghentino (Como). SERIMINi GIOVANNI, Pisogne (Brescia). SORISIO GIUSEPPE, Zanco (Alessandria). TOGNACCA ANNA MARIA Ved. MAZZOLoTTi, Torino. TURCHI ANTONIO, Rimini (Forlì). VALSECCHI LAZZARA GIUSEPPA, Terno d'isola (Ber,). VECCHIO D. DOMENICO, Cattolica Eraclea (Agrig.). VERZERI LUIGI, Bologna. ZILIOTTO ROSA Ved. ONGARO, Verona.
Presentiamo vivissime condoglianze alle famiglie, raccomandando ai suffragi dei nostri Cooperatori gli amici defunti.