ANNO VII. N. 12. Esce una volta al mese. DICEMBRE 1883.
Direzione nell' Oratorio Salesiano. - Via Cottolengo, N. 32. TORINO
SOMMARIO. I Missionarii Salesiani ai loro Benefattori - I Missionarii Salesiani e la benedizione del Papa - Parole di saluto nella partenza dei Missionarii Salesiani - L'Unità Cattolica e l'addio dei Missionarii Salesiani - Grazia per intercessione di Maria Ausiliatrice - Bisogno di buone letture - Associazione a due periodiche pubblicazioni - Due libretti in omaggio all'Em. Cardinale Alimonda-Il Bollettino Salesiano o raccolto o disperso - Solito ricordo - La Conferenza dei Cooperatori Salesiani in Casale Monferrato - .Notizie delle nostre Missioni nel Brasile - Notizie sul viaggio dei nostri Missionarii-Indice dell'annata 1883.
Era intento di D. Bosco di ringraziare pubblicamente i Cooperatori e le Cooperatrici dell'aiuto, che gli prestarono per effettuare l' ultima spedizione di Missionarii per l'America, quando ricevette da Marsiglia una lettera, colla quale i Missionarii medesimi compiono questo sacro dovere di gratitudine. Le diamo di buon grado il primo posto
« carissimo D. Bosco e Padre in G. C. amatissimo,
» D. Cagliero, che ebbe la bontà di accompagnarci sino a Marsiglia, e tra poco ci condurrà anche a bordo del grandioso piroscafo Bèarn , le racconterà a viva voce più cose del nostro viaggio da Torino fin qua ; le dirà dell'affettuosa accoglienza, che abbiamo ricevuta dai nostri confratelli in S. Pier d'Arena ; della visita da noi fatta in Genova all'Eminentissimo Cardinale Alimonda, che ci trattò qual padre amorosissimo ; della festa tenerissima, che D. Albera c'improvvisò ieri sera nella Chiesa di quest'Oratorio dì S. Leone ; quindi tutto questo ed altro io passo qui sotto silenzio. Ad altro scopo mira questa mia lettera, ultima che io le scrivo sulle terre di Europa.
» Don Bosco! Il mio cuore ed il cuore de' miei 20 compagni e delle 12 Suore di Maria Ausiliatrice sente il bisogno di uno sfogo ; lo sfogo della riconoscenza e della gratitudine. Oh ! sì, prima di affidare la nostra vita alle infide onde del mare , prima di dare l'ultimo addio all'Europa, noi vogliamo compiere un sacro dovere, noi vogliamo ringraziare tutti coloro, che in qualsiasi modo hanno concorso a vantaggio di questa nostra spedizione.
» Sì, grazie vivissime vi rendiamo, o insìgni nostri Benefattori; grazie a nome dei nostri confratelli delle Case americane, che aspettano rinforzi per non cadere sotto il peso di troppo gravi fatiche con una morte precoce; grazie a nome di migliaia di poveri selvaggi abbandonati, ai quali andiamo ad annunziare la buona novella e a portare il frutto della divina redenzione ; grazie a nome di Dio , a nome della Chiesa , a nome dei Santi.
» Grazie primieramente a Lei, carissimo D. Bosco, il quale per oltre a tre mesi non si diede posa, sinché non mi ebbe raccolto un drappello di giovani apostoli e uno stuolo di sacre vergini, i quali saranno il sostegno delle nostre Missioni. Oh ! il misericordioso Iddio ricompensi la sua sollecitudine, guiderdoni il suo zelo, col farle giungere in tempo non lontano la lieta notizia del trionfo della verità sull' errore, della conversione della Patagonia alla fede cattolica ; col darle a vedere i suoi figli a capo di mille e mille schiere di anime, strappate alla schiavitù di Satana. e ridonate alla libertà di Gesù Cristo.
» Grazie fervidissime a voi, benemeriti Cooperatori e Cooperatrici , grazie della prontezza e della generosità, colla quale avete assecondato l'appello fatto alla carità vostra a vantaggio della nostra Missione. In virtù delle limosine che ci avete inviate, in virtù dei varii. oggetti che ci avete spediti, noi abbiamo potuto far fronte alle principali spese del nostro viaggio, e provvederci le cose più necessarie. E vero che abbiamo dovuto lasciare in Torino alcune note da pagare, ma partiamo nondimeno con animo lieto per la forma speranza che la carità vostra non verrà meno al nostro amatissimo Superiore, e che tra breve pel vostro appoggio sarà saldato ogni conto e soddisfatto ogni creditore. Sì, grazie cordialissime vi rendiamo e per quello che avete fatto e per quello che ancor farete per noi.
Grazie altresì a tutti coloro , i quali , non essendo in grado di soccorrerci materialmente , ci sovvennero moralmente , perorando la nostra causa , procurandoci benefattori, raccogliendo limosine dal ricco e dal povero. Grazie, tra gli altri, ai giornali cattolici d'Italia e di Francia, che raccomandarono ai loro lettori l'opera nostra ; grazie speciali all'Unità Cattolica e al Corriere di Torino, primi a prestarci il segnalato favore.
» Io vorrei aver tempo di passare a rassegna più altre classi di persone , che ci hanno in qualche guisa beneficati; ma debbo deporre la penna, perché è tempo di abbandonare la terra per affidarci al mare siamo ora chiamati a recarci in porto. Ma Iddio conosce ad uno ad uno i nostri benefattori. A Lui pertanto noi lasciamo di rimunerarli in vece nostra ; ed Egli, ne siam certi , li ricompenserà da pari suo, dando loro a suo tempo quella lode altresì, alla quale già anelava s. Paolo quando scriveva -E allora ciascheduno avrà lode da Dio : Et hunc laus erit unicuique a Deo; quella lode promessa all'uomo, che non solo avrà custodito in se stesso la fede , ma cooperato a diffonderla tra gli altri ancora : Vir fidelis multum laudabitur; quella lode in fine, che agli uomini misericordiosi sarà annunziata dall'Assemblea dei giusti : Et laudes eorum nunciet Ecclesia.
» Addio, veneratissimo D. Bosco. Ciascuno mi prega di riverirla a nome suo ; tutti si raccomandano che preghi e faccia pregare per noi, affinchè possamo avere un viaggio felice sotto la protezione di Dio , sotto il manto di Maria, sotto le ali dei nostri Angeli custodi.
» Marsiglia, 14 novembre 1880.
» Suo aff.mo in G. C.
» Sac. GIAcoMo COSTAMAGNA»
D. Bosco, pieno ancor egli di riconoscenza verso i suoi Benefattori , coglie volentieri questa propizia occasione per augurare loro felicissimo le prossime feste del Santo Natale , e un buon fine e un buon capo d' anno ; e intanto con tutti i salesiani ed i suoi giovanetti innalza fervide preghiere al divino infante Gesù che faccia a tutti gustare quella dolcissima pace , che Egli è venuto a portare, dal Cielo in terra, ed al termine dell' esiglio della presente vita conceda loro di entrare nella patria dei, Beati , dove le opere di carità ricevono da. Dio la eterna Mercede,
I nostri Missionarii prima di partire da Torino ebbero un ben dolce conforto. Il Santo Padre Leone XIII , informato di loro partenza, inviava ad essi una speciale benedizione, e ne ammetteva a particolare udienza il Teol. D. Giovanni Cagliero e il. Sac. D. Giacomo Costamagna , che guidò l'ultimo drappello.
Le parole del Vicario di Gesù Cristo furono così benevole e l'udienza loro accordata cotanto affettuosa, che è pregio dell'opera il registrarle quale prezioso argomento della incomparabile bontà sua versa il nostro pio Istituto, e specialmente verso il veneratissimo nostro Superiore D. Bosco.
Pertanto il giorno 5 dello scorso novembre i due prelodati Sacerdoti, che già si trovavano nella nostra Casa. di Roma presso la Chiesa del Sacro Cuore di Gesù, con biglietto della Camera pontificia venivano avvertiti che il domani a mezzogiorno sarebbero stati ammessi ad udienza privata dal Santo Padre. Lieti di tale annunzio eglino nell'ora stabilita si recarono al palazzo Vaticano, accompagnati dal Sac. D. Francesco Dalmazzo , Parroco di detta Chiesa, e rappresentante, in Roma, della pia Società Salesiana. Introdotti nella sala degli arazzi e prostrati ai piedi dal Sommo Pontefice, questi con bontà ed affetto veramente di padre prese a dire : - Ecco i miei buoni Missionari Salesiani. Voi dunque siete di partenza per le Missioni della Patagonia?
- Sì, Beatissimo Padre, e per questo appunto siamo venuti a prostrarci ai piedi di Vostra Santità , per averne il mandato e per implorare la Vostra apostolica benedizione sopra di noi, sopra i nostri compagni, sopra il nostro Superiore, sulla Congregazione Salesiana e specialmente sulle nostre Missioni di America.
- Ed io ben di cuore ve la concedo. Veramente un vastissimo campo voi avete a coltivare in quelle remote contrade. Quanti poveri selvaggi vi sono colà da evangelizzare ! quante popolazioni da incivilire! quante anime da salvare! So che lavorate molto e che dovete sostenere fatiche assai ; ma fatevi animo. Il Signore tien conto dei vostri sacrifizi, e suole premiare i sudori dei Missionarii con frutti abbondanti su questa terra e coronarli con immensa gloria nel Cielo.
- E in quanti partite adesso?
A questa dimanda rispose D. Costamagna , e disse : - Santità, sabato prossimo partiranno con me 20 Salesiani e 12 Suore di Maria. Ausiliatrice. - E io, soggiunse a sua volta D. Cagliero , a Dio piacendo partirò poco dopo, e quando Vostra Santità me ne darà obbedienza.
- Oh ! bene, bene. E quante Case avete presentemente in America e in quanti siete?
- Santissimo Padre, abbiamo colà 17 Case stabilite e circa 20 Stazioni; e comprese le Suore di Maria Ausiliatrice siamo 200 persone.
- Oh! il Signore vi benedica, riprese Sua Santità, moltiplichi il numero degli operai evangelici, e vi conservi al bene della vostra Missione. - E ditemi un poco, soggiunse poscia il Papa con ineffabile benevolenza, come sta D. Bosco? come va la sua vista ?
- Beatissimo Padre; proseguì D. Cagliano, egli è molto affranto dalle fatiche, e la poca vista che gli resta è messa a duro cimento poi continuo lavoro.
- Bisogna raccomandargli che abbia cura di sua sanità , riprese il Pontefice ; essa è troppo preziosa e troppo utile al bene e all' incremento del vostro Istituto. Raccomandategli adunque che si usi dei riguardi. Ed ora io vi benedico di tutto cuore. Benedico il vostro Superiore, affinchè Iddio ve lo conservi ancora per molti anni. Benedico il Salesiano Istituto e quanti concorrono al bene del medesimo. Benedico voi e le vostre Missioni, affinchè possiate estendere vieppiù il regno di Gesù Cristo e salvare molte anime redente dal suo preziosissimo sangune.
Dopo ciò, il Santo Padre , rivolto a D. Dalmazzo, gli domandò : - E voi fate andare avanti la vostra Chiesa del Sacro Cuore? E tanto necessaria alla popolazione della vostra Parrocchia.
- Beatissimo Padre, rispose egli, speriamo di poterne inaugurare il vasto coro pel prossimo Natale.
- Oh ! bene ; questo mi consola, conchiuse Sua Santità..
I tre fortunati Salesiani, baciato infine il sacro piede e il sacro anello al Vicario di Gesù Cristo, se ne partirono coll'animo ricolmo di soavissima gioia.
La funzione, che ebbe luogo nella Chiesa di Maria Ausiliatrice la sera del 10 scorso novembre per la partenza dei nostri Missionarii alla volta dell'America del Sud, riuscì non meno splendida e commovente che le altre consimili sino allora celebrate. Una numerosa moltitudine di fedeli della città di Torino e delle sue vicinanze, in gran parte Cooperatori e Cooperatrici, si accalcava nel Santuario , divotamente avida di vedere, udire, salutare i Missionarii, per cui ognuno mostravasi compreso di alta ammirazione. Mescolati tra gli altri vedevansi pur varii parenti ed amici, accorsi per dar loro l'ultimo abbraccio.
I Missionarii erano schierati nel vasto presbiterio circondati da numeroso clero; e in un banco a parte sotto la balaustrata , tra mezzo ad un corteo di pie signore , assistevano pure le Suore di Maria Ausiliatrice, quantunque dovessero queste compiere la funzione dell'addio all'indomani, nella Chiesa del loro istituto di Nizza Monferrato tra_ le proprie consorelle religiose.
Cantato il Vespro in musica, salì sul pulpito il M. Rev. D. Costamagna, e tenne all'affollato popolo un breve, ma cordialissimo discorso di congedo. Non abbiamo potuto raccoglierlo per intiero, ma crediamo di averlo ritenuto nella sua sostanza; e perciò qui lo esponiamo per quei Cooperatori e per quelle Cooperatrici, che non poterono udirlo.
Parole di D. Costamagna.
Addio, parenti , Cooperatori Salesiani , giovanetti, confratelli, superiori, addio.
Non senza trepidazione io pronunzio queste parole, o miei divoti uditori. Sento quanto altri mai la pena del distacco da tanti cari ; so a quali travagli noi andiamo ad assoggettarci nel lungo viaggio ; mi si affaccia alla mente pur anche la probabilità di una morte violenta. Pronto è bensì lo spirito , ma inferma è tuttavia la carne. Eppure coll'aiuto del Signore e per amor di Lui io ed i miei compagni facciamo il sacrifizio e vi diamo l'ultimo saluto. Sì, addio, o carissimi.
Ma insieme col mio saluto permettetemi che io esponga alcuni pensieri, e vi mostri anzitutto la ragionevolozza della nostra partenza, l'utilità delle nostre Missioni di America.
Ritenete primieramente che la partenza di Missionari pei paesi selvaggi non scema punto il numero degli operai evangelici nei paesi cattolici. La esperienza dimostra che per uno che parte, più altri vengono ad occuparne il posto. Giova a questo incremento l'esempio dei Missionarii medesimi ; e per altro lato sembra che Iddio anche in ciò adempia la sua promessa , di dare cioè il cento per uno , suscitando e conservando maggior numero di vocazioni ecclesiastiche nel cuore dei giovanetti e degli adulti.
E poi quantunque per la tristezza dei tempi vadano scemando i Sacerdoti nei paesi cattolici, tuttavia il certo si è che ve ne sono ancora cento ed anche mille volte di più che non nell' America. Presso di voi salendo sopra una collina vedete spuntare all'intorno 20, 40, 50 ed anche più campanili, i quali indicano che colà presso esiste una Chiesa con un Sacerdote almeno, che spezza il pane della divina parola agli adulti, che catechizza i fanciulli, che assiste ai moribondi : ed invece in quelle lontanissime terre americane noi giriamo lo sguardo per centinaia di miglia e non iscorgiamo segno veruno di religione : quindi innumerevoli anime vi rimangono nella idolatria, quindi il più delle volte, e, direi, novanta su cento degli stessi cattolici muoiono senza i conforti religiosi per mancanza di Sacerdoti. Colà vivono ancora come bruti animali milioni di creature umane, a cui bisogna insegnare che esiste un Dio solo, che l'anima è immortale, che certe nefandità sono illecite ; colà non esiste ancora una società, e fa d'uopo crearla di pianta. Or dite voi se la partenza di Missionarii per quelle parti non sia ragionevole, se non siano utili le nostre Missioni.
In oltre badate ad una cosa importantissima. In quelle terre non vi sono solamente selvaggi da convertire alla fede e ridurre alla cristiana civiltà , non vi sono soltanto cristiani del luogo da istruire e conservare nella religione cattolica , ma vi abitano migliaia di poveri italiani , per le cose dell'anima affatto abbandonati. Voi sapete benissimo che ogni mese dall'Italia partono a centinaia, anzi a migliaia i nostri compatriotti, e si recano in quelle regioni colla speranza di trovare una fortuna; ma non dovete ignorare che giunti -colà essi non tardano a perdere cose ben più preziose, a perdere la fede, l'anima, Iddio. La cupidigia del guadagno , la scarsezza dei Sacerdoti, l'ignoranza della lingua fanno sì che cessano dal frequentare la Chiesa, smettono le pratiche di religione , lasciano crescere i figliuoli nel mal costume, e a poco a poco finiscono per divenire eguali ai selvaggi , e posti al loro contatto si fanno ad essi pietra di scandalo ed impedimento alla conversione. Or bene, la nostra presenza in quei luoghi, l'opera nostra torna utilissima, anzi riesce di salute non solo agli indigeni, ma agli stessi nostri concittadini. Sapendoci loro connazionali e intendendo la nostra lingua, essi ci vengono ad udire, ci ascoltano, ci affidano i loro figliuoli, e così, mentre tentano di farsi una posizione più o meno agiata in questa vita, non si mettono al rischio di perdere il Paradiso. Ragionevole , utile è adunque la nostra partenza per le Missioni di America , ed un cristiano e specialmente un italiano che abbia fede e cuore, lungi dal disapprovarla, dovrebbe anzi applaudirla e coadiuvarla. Adunque nel nome del Signore, della religione e della umanità noi partiamo ; addio.
Addio, genitori e parenti carissimi. La nostra separazione vi addolora , il conosco o vi compatisco ; ma Dio vuole da noi e da voi questo sacrifizio. Facciamolo con generosità , ed Egli ci sarà largo di copiosa mercede. No , non dite più : - Questo figlio è mio , ed io non vorrei che partisse; - Noi siamo di Dio: Egli potrebbe strapparci dal vostro seno con una morte precoce. Ebbene, dategli per amore quello che è suo e che vi domanda, e voi lo riavrete in Cielo. Se sapeste di certo che andando nell'America noi diverremmo ricchi e padroni di un principato, oh! sì voi ci lasciereste partire senza difficoltà. Or bene, alzate gli occhi al Cielo, e mirate la corona regale, che già ci sta preparata. Serbandoci fedeli alla nostra Missione, sì, noi saremo principi del regno celeste , poiché sta anche detto per noi : Constitues eos principes. Coraggio : solo più pochi anni e fors'anche pochi giorni, e poi ci riuniremo per non separarci mai più. Addio adunque, padri, madri. fratelli, sorelle, addio.
Addio, Cooperatori Salesiani e Cooperatrici ; e poichè siete sì buoni , permettete che mi raccomandi a voi per due favori. Pregate per me e per i miei compagni, affinchè possiamo ottenere la perseveranza nei nostri propositi di fedeltà. Noi andiamo incontro a grandi tribolazioni , a grandi cimenti, sapete. Ah! senza una grazia speciale forse noi verremmo meno, e perderemmo le nostre corone. Pregate dunque che possiamo raggiungerle e mettercele in capo ; poichè ci fa udire s. Bernardo che il premio si promette a chi incomincia, ma si dà solo a chi persevera : Inchoantibus praemiurn promittiter, perseverantibus datur. - Il Secondo favore che vi domando si è che continuiate ad aiutarci colla vostra carità. Sì, proseguite a porgere la mano al nostro D. Bosco , affinchè egli a sua volta possa spedirci colà degli aiuti, aiuti per noi, aiuti pei poveri Patagoni, che andiamo ad evangelizzare e che abbisognano di tutto. - Ed ora pien di fiducia che voi ci soccorrerete e colla preghiera e colla limosina, vi ripeto cordialmento addio. Noi pure pregheremo ogni giorno per voi il Signore che vi conceda il centuplo in questa vita e la eterna felicità del Cielo.
Addio a voi, cari giovanetti dell'Oratorio. Nei tre mesi, che ho passati in questa Casa, voi colla vostra pietà, col vostro contegno mi avete edificate e fatto concepire le più liete speranze sul vostro avvenire. Deh ! continuate a mantenere vivi in questo Istituto gli esempi dei giovani Domenico Savio, di Michele Magone, di Francesco Besucco e di tanti altri, che vissero tra queste mura siccome angeli , e crebbero all' ombra di questo Santuario siccome fiori di Paradiso, dove sono ora già trapiantati. Qui ha da essere la semenza dei santi giovani ; qui il vivaio dei nostri aiutanti nella vigna del Signore. Corrispondete adunque alla grazia di Dio, e rendetevi degni di essere un giorno salvatori di anime, come divennero tantì altri, che vi precedettero. Noi ne aspettiamo di voi non pochi sulle sponde del Rio Colorado, del Rio Negro, del Chubut , nei Pampas , nella Patagonia e nella Terra del Fuoco ; aspettiamo dei Sacerdoti, aspettiamo anche dei laici , degli artigiani , dei capi d'arte, che ci siano di aiuto ad incivilire i barbari, a formarne una famiglia di Dio ed una società ordinata. Sì, addio, carissimi giovani, speranza della Chiesa, speranza dei Missionarii, addio. .
Addio, o miei dilettissimi confratelli Salesiani. Io vi porto tutti nel mio cuore, e vi ricorderò ai confratelli dell'America. Deh ! voi non dimenticateci mai davanti al Signore. Io ed i miei compagni invidiamo la vostra sorte. Voi fate corona al nostro amatissimo padre D. Bosco , ne mirate il dolce aspetto, ne udite l'amorevole voce, approfittate dei suoi paterni consigli. Ah ! d'ora in avanti un tanto bene a noi non sarà più concesso. Deh ! carissimi confratelli, circondatelo di affettuose cure anche per noi ; possa egli sempre godere e gloriarsi della vostra ubbidienza e della vostra costanza nell'operare il bene ; niuno lo abbandoni, niuno mai lo amareggi. Possiamo, e voi dall'Europa e noi dall'America , come sulle due opposte spiaggie dell'oceano, formare due cori per lodare Iddio in questa terra di esiglio, sino a che, riuniti in Cielo, nostra patria, congiungeremo le nostre voci con quelle degli Angeli e dei Beati in un'armonia sempiterna. Addio, sì, addio, amatissimi Salesiani.
Addio , superiori nostri tutti ; addio specialmente a D. Bosco, nostro padre dolcissimo. Ah! solo Iddio può comprendere tutto il dolore che ci opprime l'anima in questo istante nel separarci da te ; Dio solo può lenire la nostra ambascia colle sovrane sue dolcezze. E di addolorarci abbiamo ben donde, o padre. I nostri genitori ci diedero la vita del corpo, ci guidarono nei primi passi , si sono adoperati per procurarci un bene transitorio ma tu negli anni più pericolosi dell'età nostra ci hai conservata o ridonata la vita dell'anima con una saggia educazione ; tu con illuminati consigli ci fosti luce nel buio delle giovanili passioni ; tu cogli amorevoli incoraggiamenti ci fosti sprone negli ardui sentieri della virtù ; tu, in una parola, ci hai fatto quello che siamo, strumenti cioè della misericordia di Dio a vantaggio della religione o della civile società. Ben ragionevole è adunque la pena che soffriamo nel dividerci da te, o amico , o benefattore, o padre incomparabile. Ma Dio domanda da noi questo sacrifizio, lo richiede la sua maggior gloria , lo esige la salute d' innumerevoli anime abbandonate ; ebbene, noi lo facciamo. Addio pertanto, o carissimo D. Bosco. In Cielo niun evento ci strapperà più dalle tue braccia.
A te pure, o maestoso Santuario, che ci raccogli in questo istante solenne, a te!, luogo di benedizione, a te, trono di misericordia, a te, donde Maria Ausiliatrice spande un torrente di grazie per tutta la terra, a te pure io dico addio. Sì, io ti saluto, ma non ti dimenticherò giammai. - Divoti uditori, vi confesso che i Salesiani dall'America rivolgono sovente il loro sguardo a questo santo tempio ; qua portati sullo ali dei loro pensieri vengono a temprare il loro cuore alla fatica ed ai sacrifizi; a questa taumaturga immagine di Maria nostra Madre noi indirizziamo le nostre aspirazioni , ricorriamo nei maggiori pericoli, ed ogni volta esperimentiamo gli effetti di sua celeste protezione. No, Maria Ausiliatrice nell' America non ci perde di vista ; Ella ci accompagna ; Ella ci difende, ci salva, ci fa toccar con mano che è sempre nostra Madre pietosa. Qui io debbo proclamarlo a sua lode e come tributo di riconoscenza e di gratitudine. Cinque anni or sono, nel 1878, quando noi tentamme la prima volta di penetrare nella Patagonia per mare, Maria ci ha salvati da una morte certa. Suscitatasi terribile burrasca, rotto più volte il timone della nave, il vento ne faceva per 5 giorni sì mal governo, che aspettavamo di affondare da un momento all'altro : ci eravamo già confessati e raccomandata l'anima. Lo stesso capitano del bastimento ne aveva abbandonato il comando, ritenendosi come perduto. Posti a quel duro cimento e come in procinto di scendere in fondo al mare, che doveva essere nostra tomba , noi ci ricordammo di questo Santuario, ci sovvenne di questa cara immagine, ed una viva fiducia si destò nel nostro cuore che Maria ci doveva salvare. Era il 15 di maggio, giorno in cui si cominciava la novena di Maria Ausiliatrice. Allora ci gettammo in ginocchio e - Maria Ausiliatrice, le dicemmo, Madre di Gesù e Madre nostra, deh ! salvateci ; e noi da quest'oggi riconoscendoci per vostra intercessione come risuscitati, consacreremo ogni istante di nostra vita alla gloria di Dio e alla gloria vostra. - Fatto questo ricorso, il mare si acquieta, il capitano riapre il cuore alla speranza, riadatta alla meglio un timone, e dato di volta ritorna al porto di Buenos Aires. Sì alta fu la persuasione di essere scampati da certa morte come per miracolo, che tutti i passeggieri e gli stessi marinai si portarono con noi a ringraziarne Iddio nella Chiesa della Misericordia , cantando un solenne Te Deum e i più giulivi inni di lode alla celeste nostra Liberatrice. - Un anno dopo divisammo di penetrarvi per terra, e ci mettemmo in via per isterminati deserti, non percorsi mai che da. barbari e da be stie feroci. Dopo un mese e più di pericoloso viaggio, noi perdemmo il sentiero, che ci aveva sino allora guidati. Ci aggirammo varie ore per lungo e per largo, a fine di ritrovarlo, ma invano. Lascio a voi l' immaginare lo state dell'animo nostro ! Noi stavamo o per cadere sfiniti dalla fame, od arsi dalla sete, o fors'anche trucidati dai selvaggi o divorati dalle fiere. Ma in quel terribile frangente il pensiero di Maria come un raggio di benefica luce venne a balenare alla nostra mente. Era il 23 di maggio del 1879, vigilia della grande solennità di Maria Ausiliatrice , e questa circostanza ci accrebbe la confidenza che questa pietosissima Vergine non ci avrebbe lasciati perire.
Pertanto di bel nuovo a Lei ci raccomandammo che ci rimettesse sulla via sicura, dicendole dal profumi lo del cuore: Iter para tutum; ed ecco che, senza quasi sapere il come, noi ci ritrovammo sullo smarrito sentiero, e all' indomani Maria ci pagava la festa, conducendoci come per mano sulle sponde dei Rio Negro, in faccia a Patagones. Ah! no, Maria non ci venne meno giammai ; anzi tanto ci favorì che noi pure abbiamo potuto erigerle in Buenos Aires un piccolo Santuario e dedicarglielo con una solennità splendidissima ; noi pure abbiamo potuto esporre alla pubblica venerazione una graziosa immagine, che ricorda a noi ed agli Americani la nostra dolcissima Madre , Maria Ausiliatrice. Il Cielo in quel giorno parve sorridere a noi; ìmperciocchè, compiuta la sacra cerimonia della benedizione, formossi nelle nubi una corona di vaghi colori a guisa di aureola nel punto preciso, che corrispondeva alla nuova Chiesa; spettacolo che, per quanto naturale, non lasciò di attirare gli sguardi di tutti, e far concepire le più liete speranze che Maria ci sarebbe sempre stata propizia.
Ma non ostante il piccolo Santuario, non ostante la bella immagine, che nell'America pur ci confortano a sperare nella gran Madre di Dio , noi ti salutiamo, o Chiesa di Maria Ausiliatrice di Torino, dalla quale come da un nuovo cenacolo sono già partiti, partono e partiranno tanti Missionarii. Se di te io mi dimenticherò, sia messa in oblio la mia destra. Si attacchi la mia lingua alle mie fauci , se io non avrò memoria di te: Si oblitus fuero tui, oblivioni detur dextera mea. Adhaereat lingua mea faucibus meis, si non meminero tui. Addio, addio, Santuario, Casa, Trono prediletto di nostra celeste Madre Maria.
Ma è tempo che io ponga fine al mio dire. Addio, vi ripeto, parenti, Cooperatori ed amici, giovanetti e confratelli, addio tutti, e a rivederci in Cielo.
Termine della funzione.
Sceso il Missionario dal pergamo, si espose all'adorazione il SS. Sacramento, si cantò il Tantum ergo in musica, e D. Bosco impartì la benedizione. Riposto il Venerabile nel tabernacolo, s'intonò il Benedictus, in fine del quale D. Bosco medesimo appiè dell'altare di Maria Ausiliatrice recitò sopra i figli suoi le belle preghiere dei pellegrinanti, invocando loro la compagnia degli angeli e la protezione del Cielo, durante il lungo e pericoloso viaggio e per terra e per mare.
Terminate queste preghiere, D. Bosco con voce quasi soffocata dalla commozione raccomandò agli astanti che per un mese avessero ogni giorno recitato un Pater ed un Ave per ottenere un prospero viaggio ai Missionarii. Quindi questi passavano l'un dopo l'altro a dare e a ricevere il bacio di pace dai loro confratelli , schierati in due ali accanto all'altare, e ad ascoltare in privato un'ultima parola da D. Bosco. Furono quelli i momenti più commoventi, i quali ci ricordarono le parole degli Atti degli Apostoli sulla partenza di S. Paolo dalla città di Mileto : E fu grande di tutti il pianto : e gettandosi sul collo di Paolo , lo baciavano.
I Missionarii uscendo di Chiesa ebbero molto a faticare per farsi largo tra i giovanetti e tra i fedeli, ognuno dei quali bramava di dire loro una parola, raccomandarsi alle loro preghiere, e baciare quelle mani, che andavano ad operare le meraviglie del Signore in remotissime terre , e ad aprire le porte del Cielo ad innumerevoli anime. Tra il giulivo suono delle campane, tra gli evviva e i battimani eglino s'involarono ai nostri sguardi, ma non alla nostra mente nè al nostro cuore, che li ricorda e li ricorderà in ogni giorno di nostra vita.
Crediamo pregio dell' opera dare compimento alla sopra riferita narrazione col riportare qui un bell'articolo , che pur ne pubblicava la egregia
Unità Cattolica di Torino, nel suo numero 271 del 21 novembre, così concepito
« Come era stato annunziato, il giorno 10 del corrente partirono da Torino 20 Salesiani e 12 Suore di Maria Ausiliatrice per le Missioni della Patagonia. I Torinesi non vennero meno alla loro pietà, e sebbene fosse giorno feriale, tuttavia pieni di ammirazione si portarono in gran numero nella Chiesa di Maria Ausiliatrice a far larga corona ai novelli apostoli e alle coraggiose spose di Gesù Cristo.
» Cadeva in quel dì il quarto centenario della nascita di Lutero, il quale, novello Lucifero, nella sua superbia ed empia baldanza, aveva detto che, morendo, avrebbe seco trascinato nella tomba la Chiesa cattolica e il Papa, e in quel giorno appunto i Salesiani di D. Bosco concorrevano ancor essi a dare una solenne mentita al falso profeta. Sono infatti 337 anni dacché quell'empio eresiarca scomparve dalla scena del mondo, e la Chiesa ed il suo Capo visibile, non solamente non sono morti, ma vivono di una vita così rigogliosa, che , per mezzo dei loro prodi Missionarii , la comunicano ancora a migliaia di popoli, seduti nell'ombra di morte.
» Oltremodo commovente fu tutta la religiosa funzione, ma scossero in particolare guisa le fibre di ogni cuore le belle parole dell'addio , pronunziate dal molto rev.do D. Giacomo Costamagna, capo del sacro drappello. Dimostrò egli anzitutto che utile è la loro Missione nell'America del sud e nella Patagonia ; utile per la grande scarsità di Sacerdoti in quei paesi, tra gli stessi cattolici ; utile per convertire e incivilire innumerevoli tribù tuttora selvagge; utile ancora al benessere spirituale e corporale di tante migliaia di poveri Italiani, ì quali, abbandonata la loro patria nella lusinga di trovare un' incerta fortuna , giunti in quelle terre d'ignota lingua, si veggono ben sovente in preda a profonda miseria e corrono pericolo di perdere la fede, l'anima, Iddio. - Dopo questo opportuno preludio, l'eloquente Missionario passò ai saluti , nei quali fa veramente soave e patetico, e diremmo anche sublime. Disse addio ai parenti suoi e a quelli de' compagni, addio ai Cooperatori salesiani e ai benefattori della Missione, addio ai giovanetti, ai confratelli, ai superiori, al Santuario di Maria Ausiliatrice, tenendo per oltre a mezz'ora siccome estatica in una ineffabile emozione la numerosa udienza...:.
» La funzione in Chiesa terminava verso le ore 6, e nella sera stessa i Missionari si recavano nell'Istituto Salesiano a S. Pier d'Arena. Al domani ebbero la bella sorte di prostrarsi in Genova ai piedi di Sua Eminenza Rev.ma il cardinale Alimonda, nostro veneratissimo Arcivescovo, udirne parole d'incoraggiamento e riceverne la pastorale benedizione. Essi andarono poscia ad imbarcarsi in Marsiglia sul piroscafo Bèarn, che fece vela il 14, e saranno a Buenos Aires verso la metà del prossimo dicembre. Iddio li accompagni, e tenga in bonaccia le onde sotto i loro piedi, cha vanno al evangelizzare la pace.
» Conchiudiamo questa relazione con alcuni riflessi. In questi ultimi giorni si diede a Torino il vanto di essere stata la culla della rivoluzione, e per serbarle quest'onore i sedicenti liberali furono persin disposti di farla comparire città scortese ed incivile, promuovendo in nome suo dimostrazioni plateali a sfregio di un Principe di Santa Chiesa, che veniva Pastore entro le sue mura. Or bene noi siamo certi che la quasi totalità dei Torinesi al vanto di essere stata il focolare della rivoluzione preferisce fin d'oggi la gloria di essere stata già e di essere la culla di prodi Missionarii della cattolica fede ; e la storia dirà in sua lode che, mentre una mano di settarii stavano per procacciarle il titolo d'incivile, essa mostravisi in quella vece maestra di civiltà e inviava schiere de' suoi figli a portarla alle più remote contrade del mondo. Don Bosco poi dal canto suo procurò a Torino più ambito onore che non gliene abbia procurato la Gazzetta del Popolo e i giornali che le somigliano; e il nome suo e quello de' suoi alunni sarà ancora tra noi ricordato con ammirazione, quando certi giornali non saranno più che in esecrazione presso i nostri più tardi nepoti. » Fin qui L' Unità Cattolica.
Abbiamo dinanzi un fascio di lettere, che ci riferiscono svariatissime grazie, ottenute per ricorso fatto 4 Maria, sotto il grazioso titolo di Ausiliatrice dei Cristiani.
A gloria di questa celeste Benefattrice dei miseri mortali, e per comune edificazione dei fedeli, abbiamo in animo di pubblicarne tra non molto un nuovo fascicolo. Per ora esponiamo la seguente, di cui ci si presenta relazione in questo istante medesimo
« Ravenna, 29 novembre 1833. » Molto Reverendo Signore,
» Scusi se le invio queste righe, io che non ho il bene di essere da lei conosciuto e che conosco lei solo di fama. Io sciolgo ora un voto fatto al letto del padre mio ammalato.
» Ella ha già inteso che voglio parlare di una grazia concessami da Colei, il cui nome dice tutto, il cui nome dice buona, misericordiosa, dice amabile , dice consolatrice ed Ausiliatrice dei Cristiani.
» Il mio babbo giaceva inferno d'angina bilaterale, che poteva condurlo alla tomba e che lo aveva aggravato sino agli estremi. Gli furono prodigati i soccorsi che la medicina suggerisce , ma poco giovarono. Il povero mio padre soffriva con pazienza ed io e mia madre soffrivamo, ma in fondo del cuore. Io andava pensando : - Se m'è tolto il padre, che sarà di me e della mia povera madre Ne morremmo di dolore. Ah, no ! mio Dio, diceva alzando la mente al Padrone del cielo e della terra, ah no! non permettete questo , sarebbe disgrazia troppo terribile! - Mi sovvenni allora che v'è in Cielo Chi sotto il titolo di Ausiliatrice dei Cristiani fa tante grazie a chi con fede la supplica. Mi sovvenni di Maria, a Lei mi rivolsi, e - « Madre, le dissi, Madre mia, per quell'amore che portaste al vostro Santissimo Figlio Gesù, per quei dolori che per Lui soffriste, deh ! salvatemi il padre. Io no, andava dicendole, io non son degno di tal. grazia, perchè troppo ho peccato; ma, o Madre mia, non guardate a me, ma bensì ad un figlio, che dimanda la vita del padre suo. Io vi prometto d'amarvi sempre insieme col vostro diletto Figliuolo Gesù, vi prometto di far subito pubblica questa grazia, e di fare un'offerta al vostro Tempio in Torino quando potrò. » - Così le dissi, ed andai ripetendo, aggiungendovi delle Salve Regina, e pregandola continuamente.
» La notte il babbo la passò poco bene; ma il giorno dopo si notò un miglioramento, che andò sempre crescendo, la febbre diminuì. , la gola andò risanando, e così fu palese la grazia di Maria Santissima Ausiliatrice. Ah! Maria, Maria, chi non t'ama è un infelice, un disgraziato, un empio. E chi potrebbe non amare Te, che sei il Rifugio e la Salute di tutti , Te a cui si rivolge il povero , il ricco, l'afflitto, tutti insomma, nelle procelle di questa vita, e tutti hanno da Te soccorsi ed aiuto? Maria, Maria, io ti amerò sempre, sempre.
» Molto Reverendo Signore, faccia il favore di registrare questa grazia fra le tante altre concesse da Maria, e la renda pubblica, sopprimendo per altro il nome mio per ragioni personali.
» Mi raccomando alle sue orazioni , e, baciandole la destra, mi dico
Suo dev.mo
» N. N., studente. »
Crederemmo di venir meno ad un grave dovere, se nel finire dell'anno non ritornassimo ad inculcare ai nostri Cooperatori e alle nostre Cooperatrici la diffusione della buona stampa. E questa oggidì quale un nuovo apostolato; onde, parlando degli scrittori cattolici, egregiamente scrisse l'Eminentissimo Alimonda nella sua prima Lettera Pastorale diretta ai Torinesi : Scrittori cattolici, voi siete i profani evangelisti della presente civiltà. Quello che l'esimio e dotto Porporato disse degli scrittori, si può applicare per la stessa ragione a coloro, che ne diffondono le opere; imperciocchè a che varrebbero i libri , se non fossero letti ? E come si leggeranno, se non si fanno conoscere, se non si acquistano, se non si spargono tra il popolo?
Per eccitare a quest'opera di religione e di carità, noi da parecchi anni, specialmente nel mese di dicembre, siamo venuti pubblicando appositi articoli nel Bollettino Salesiano. Questi articoli, inspirati dal vivo desiderio di fare del bene alle anime , furono trovati opportunissimi all'uopo ; molti giornali li riprodussero per intiero, e non pochi Parrochi li presero ad argomento per tenere ai fedeli istruzioni relative alla stampa. Rimandando i nostri Cooperatori alla lettura di detti articoli, noi qui per amor di brevità ci limitiamo a dire che oggidì la religione , per compiere la sua missione tra gli uomini, ha come bisogno di buoni libri.
infatti ai giorni nostri in molte famiglie vi sono pur troppo certe persone, le quali, seguendo l'andazzo di questi malaugurati tempi, o per negligenza od anche per futili motivi , non vanno o vanno ben di rado ad ascoltare la parola di Dio dalla bocca del Sacerdote. Or come farà la religione a conservarsi od entrare in costoro? Come fara la religione ad illuminarli sui loro essenziali doveri ? Come potrà vigilare presso di essi qual:, sentinella fedele nella prosperità e nell'infortunio, nella sanità e nella malattia , nella giovinezza e nella vecchiaia? Come farà ad insinuarsi nel loro cuore, trarli dall'amore disordinato delle fugaci cose di questo mondo, e innamorarsi dei beni sempiterni del Cielo ? Con siffatta gente la celeste verità, la religione divina, non riuscirà facilmente. a salute, se non col mezzo della buona stampa. Ne sono prova i due libri che convertirono l'uno il Beato Colornbini e l'altro S. Ignazio. Forse essi non erano stati aperti da nessuno per lungo tratto di anni ; rna si trovarono là al momento della grazia, fecero da eloquente predicatore , e i loro lettori divennero ambidue gran santi. Ed oh quante altre anime devono il principio di loro eterna salute alla lettura di un libro edificante !
E poi anche ai pii cristiani la lettura di buoni libri torna utilissima. Essi altresì hanno bisogno di tale lettura, ora per meglio istruirsi nella religione, ora per allontanare la noia e il pericolo delle tentazioni, ora per fortificare l'animo a sostenere con frutto le tribolazioni della vita , ora per eccitarsi ad opere grandi e generose. E quale anima pia non sentirassi meglio confermata nella fede , più infervorata alla virtù , e viemaggiormente consolata nelle sue pene dopo la lettura di un buon libro ?
Si aggiunga che oggidì. più che in altri tempi si dà molto di frequente il caso di udire degli spropositi i più madornali contro la religione , contro la Chiesa, contro la sana morale. Quindi ad una persona che viva in mezzo al mondo non basta una istruzione mediocre, ma fa di mestieri che ella sappia darsi ragione di sua fede , tanto por premunire se stessa, quanto per chiudere li bocca agii ingannati od ingannato i, e difendere la propria religione. Per questo la lettura di libri istruttivi è non solo utile, ma può divenire persin necessaria.
Il capo dell'empietà moderna, il famigerato Voltaire, parlando dai guasti recati in Francia dai suoi ed altrui malvagi scritti, ha detto: I libri hanno fatto tutto. Se ciò fu vero nel secolo scorso, è verissimo oggidì per la sfrenata libertà di stampa, che permette ad ogni cialtrone di convertire la penna in un'arma micidiale, vergando fogli e libri pieni di empietà e di sacrileghe bestemmie. Ma rinfranchiamoci dell'animo; poiché se i libri cattivi fanno tanto di male, i libri buoni possono pur fare del gran bene. Questo bene per altro dipende in maggior parte dallo zelo, onde i cattolici si adoperano a diffondere tra il popolo questi libri medesimi.
Nel mondo delle intelligenze tutto si fa col mezzo della parola ; ora i libri sono la parola scritta permanente; parola che si lascia meditare, approfondire, gustare, ruminare a piacimento; parola che, penetrando dove non può penetrare il predicatore, si fa udire da persone, da famiglie, da generazioni intiere. Sarà già sceso nella tomba lo scrittore, scomparsi saranno dalla scena del mondo gli stampatori e i diffonditori ; ma il libro continuerà forse ad essere letto a gloria di Dio, a vantaggio della religione, a salvezza delle anime. Essendo così, chi non vede il mezzo potente che è la diffusione della buona stampa, per far rifiorire la religione e il buon costume, per consolare la Chiesa e riformare la corrotta società ? Per questo diciamo se coloro, i quali promuovono la diffusione dei libri cattivi , sono risponsabili dinanzi a Dio non solo dei mali presenti, ma dei mali futuri , quelli invece, che lodevolmente promuovono la diffusione dei libri buoni, avranno non solamente il premio del bene, che questi producouo ai giorni nostri , ma di quello ancora, che continueranno a produrre nel tempo avvenire.
Coraggio adunque, o benemeriti Cooperatori e benemerite Cooperatrici, e con un sì facile mezzo procacciatevi per la vita immortale un serto immarcescibile di gloria.
Allo scopo di promuovere la diffusione di buoni libri a modico prezzo giova assaissimo l' Associazione alle Letture Cattoliche e alla Biblioteca della Gioventù Italiana. Sono due pubblicazioni mensili Salesiane della massima importanza specialmente a' giorni nostri. I fascicoli della prima trattano per lo più materie religiose , o contengono racconti ameni , e sono alla portata di ogni classe di persona; quelli della seconda tornano utilissimi soprattutto a coloro, che percorrono od hanno già percorsa la carriera degli studii, perchè riproducono le opere scelte e purgate dei classici scrittori italiani.
Noi esortiamo pertanto i Cooperatori e le Cooperatrici a rinnovarne in questo mese l' Associazione , se già la presero negli anni scorsi , o a prenderla per la prima volta, se ancor nol fecero mai. Per la modica spesa di L. 2, 25 essi avranno ogni mese franco di posta un libretto delle Letture Cattoliche di oltre a 100 pagine; e per L. 3 riceveranno parimenti ogni mese un fascicolo di 200 e più pagine delle più rinomate opere dell' italiana letteratura,
Nella occasione, in cui l'Em. Cardinale Gaetano Alimonda stava per fare la solenne entrata nella sua Archidiocesi di Torino, uscirono in detta città due libretti, che furono assai bene accolti. L'uno intitolato « Torino Eucaristica » ed è dovuto allo zelo del Circolo della gioventù cattolica, che lo dedicava al nuovo Arcivescovo, di Gesù in Sacramento divotissimo. In esso si discorre della opere principali, alla quali i Torinesi , in riconoscenza del celebre miracolo del SS. Sacramento operatosi in mezzo a loro la sera del 6 giugno del 1453, diedero vita sino ai giorni nostri, e si legge con piacere o con edificazione.
L' altro è uscito dai Salesiani e porta il nome di Monografia o rapido cenno sulla vita e sulle opere del Cardinale Alimonda. Annunziandolo L' Unità Cattolica usava tra le altre queste parole : - Siamo d' avviso che il librettino sarà letto con profitto non solo in città , ma in tutta l'Archidiocesi ; ed i signori Parrochi non potrebbero trovare un mezzo più facile per fare conoscere ai parrocchiani il nuovo Pastore e conciliargli la stima e l'affetto, quanto col promuoverne la diffusione e la lettura fra le loro popolazioni. -
Alla Monografia fa seguito una breve Appendice in risposta alla Gazzetta del Popolo di Torino, la quale o per ignoranza o per mala fede aveva cercato di canzonare la prima Lettera Pastorale dell' Em. Cardinale Arcivescovo. L' Appendice ha il titolo : « Un Moscherino ed un'Aquila » e fu trovata molto a proposito e letta con piacere e con frutto. Può servire di regalo ai giovanetti delle classi di catechismo.
I due libri sono adunque meritevoli di essere conosciuti e sparsi tra il popolo. Si vendono ambidue alla Libreria Salesiana di Torino, il primo a centesimi cinquanta la copia ; il secondo a centesimi 5 la copia e a cent. 10 col ritratto, a L. 4 per ogni cento copie senza ritratto, e a L. 6 col ritratto , franchi di posta.
Sappiamo che molti Cooperatori e Cooperatrici conservano diligentemente il Bollettino Salesiano, e alla fine dell'anno ne fanno legare insieme i 12 numeri coll'indice delle singole materie. Noi non possiamo non lodare questa premura, perchè rende possibile il caso che il nostro periodico sia ancor letto con profitto nei tempi avvenire chi sa da quante persone di ciascuna famiglia.
Ma a coloro, i quali non credessero di farne in tal modo raccolta, noi vorremmo dare un consiglio, che messo in pratica tornerebbe altresì non poco giovevole alla causa del bene. Il consiglio è questo : - Invece di accumulare inutilmente l' uno sull'altro i Bollettini e lasciarli deperire , invece di distruggerli o farne uso profano, regalateli ai vicini, ai conoscenti, agli amici; fateli correre di famiglia in famiglia, affinchè siano letti anche da chi non è Cooperatore. Se si ottenesse anche solo che qualche lettore concepisse un buon pensiero , sarebbe già un gran guadagno , e voi ne avreste da Dio una copiosa mercede. -
Adunque il Bollettino Salesiano o venga utilmente raccolto o venga disperso, affinchè o in un modo o nell' altro faccia il maggior bene possibile. I cattivi fanno oggidì come l'inimicus homo del Vangelo; colgono tutte le occasioni , usano tutti gli artifizi per seminare la zizzania nel campo della Chiesa, in meozzo alle popolazioni; e noi, cari fratelli, non dormiamo; ma vigiliamo e adoperiamo tutte le industrie per gettare il buon grano. lddio farà il resto.
I Cooperatori sanno che il Bollettino non si riceve per via di associazione, per cui sia assolutamente obbligatorio il pagare una tangente fissa. Pel desiderio di tenerli informati delle opere Salesiane e di fare maggiormente del bene, noi lo spediamo a tutti, senza alcuna distinzione.
Non di meno siccome eglino conoscono che la pubblicazione e l' invio mensile del periodico non può farsi senza gravi spese , così o lungo l'anno o sulla fine del medesimo sogliono spedirci una qualche somma per sopperire alle medesime. Pertanto ricordiamo, che se ognuno facesse l'offerta di L. 3 annue, le spese e di carta e di stampa e della posta sarebbero intieramente coperte.
Chi non avesse ancora contribuito in nulla, se può, ci faccia la carità di qualche offerta a questo fine, e gliene saremo gratissimi.
Il 21 dello scorso novembre, il nostro collegio di S. Carlo in Borgo S. Martino presso Casale celebrava con pompa solenne la festa del glorioso suo patrono, coll'intervento di molti parenti dei 240 alunni, che vi attendono agli studi. Al domani poi ebbe luogo nella Chiesa di S. Filippo in Casale una pubblica Conferenza ai Cooperatori Salesiani ed alle Cooperatrici di detta città e dei suoi dintorni, la quale riuscì una delle più edificanti tra quelle, che soglionsi tenere in Italia. Essa fu promossa dai reverendi superiori del Seminario , che contiamo tra i più benevoli e zelanti nostri Cooperatori, e venne presieduta da Sua Eccellenza Rev.ma monsignor Pietro Maria Ferrè, Vescovo di Casale, sempre pieno di bontà verso i Salesiani e fervido patrocinatore delle opere loro.
La Chiesa era affollata di gente come nei giorni di grande solennità ; insieme col popolo scorgevansi molti membri del clero della città e diocesi ; e nel presbiterio facevano larga corona 100 e più chierici del Seminario, siccome angeli intorno al trono di Dio. Si diede incominciamento alla pia funzione con una breve lettura spirituale; poscia i giovani musici del prelodato collegio coll'accompagnamento dell'organo eseguirono alcuni mottetti, che riscossero la generale ammirazione.
Verso le ore 4 pomeridiane D. Bosco saliva il pergamo, e teneva un breve discorso in forma di piana e facile istruzione. Egli trattò primieramente dell'obbligo. che a tutti incombe di cooperare alla buona educazione della gioventù ; diede poscia ragguaglio di quello, che fanno i Salesiani e le Suore di Maria Ausiliatrice per raggiungere questo nobile intento non solo in Europa, ma ancora nell'America; e finì col raccomandare a' suoi uditori che volessero porgergli l'aiuto di loro limosina. Piacque soprattutto la grande fiducia, che egli mostrò di avere nella divina Provvidenza e nella carità dei suoi Cooperatori, quando disse: - Forse taluno vorrebbe dire : Ma con tante opere , che ha tra mano , D. Bosco finirà per fare bancarotta - No, signore; soggiunse egli, noi non faremo bancarotta; non l'abbiamo fatta finora, e non la faremo in avvenire. Ci è garante la divina Provvidenza e la carità dei nostri Cooperatori.
Sceso D. Bosco, prese la parola mons. Ferrè, ed approvando il detto da lui intorno alla cristiana educazione della gioventù, ed encomiando gli sforzi dei Salesiani nell'impartirla che fanno e nei nostri paesi e tra gli stessi selvaggi della Patagonia , svolse tre opportunissimi pensieri. Sua Eccellenza Rev.ma dimostrò : 1° che tutti dobbiamo vivere della vita di Gesù Cristo; 2° che ciascuno , secondo il suo potere, deve adoperarsi per comunicare la vita, di Gesù Cristo al suo prossimo ; 3° che solamente così facendo possiamo procacciarci la felicissima sorte di vivere della vita di Gesù Cristo nel regno della gloria. - Nel trattare questi tre punti l'egregio Prelato fece uno stupendo discorso, rivelando ad un tempo e l'alta dottrina, per cui va meritamente rinomato, ed una vivissima ardenza di affetti , onde istruisce ed accende chiunque ha il bene di udirlo.
Abbondante fu la limosina raccolta in Chiesa dai bravi chierici del Seminario, e non meno copiose furono le offerte deposte privatamente da caritatevoli persone nelle mani di D. Bosco.
Eseguito infine dai noistri musici un nuovo mottetto e il Tantum ergo, il Rev.mo Vescovo impartiva la trina Benedizione col SS. Sacramento, e così terminava la sacra funzione, lasciando soavi impressioni in quanti vi avevano preso parte.
Il domani mattina D. Bosco celebrava la S. Messa in S. Filippo per tutti i nostri benefattori e benefattrici di Casale. In appresso faceva visita ad alcuni malati, e in sul mezzogiorno ripartiva per Torino coll'animo pieno di riconoscenza per le molte prove di carità e di benevolenza, che aveva ricevute da tante e sì pie persone , che non saranno giammai dimenticate dinanzi all'altare di Maria Ausiliatrice.
Presentemente sono 4 le Case che noi teniamo aperte nella diocesi di Casale, due di Salesiani pei giovanetti, in Borgo S. Martino e in Penango, e due di Suore di Maria Ausiliatrice a pro delle fanciulle, in Lu ed in Rosignano. E faccia il Signore che tra non molto una quinta ne possiamo inaugurare nella città stessa di Sant'Evasio, allo scopo di raccogliere e trattenere nei giorni festivi tanti giovanetti in onesta ricreazione , coadiuvare il clero cittadino nel bene istruirli e allontanarli dai pericoli, e per tal modo conservarli buoni cristiani, formarli savii cittadini, e renderli un giorno felici abitatori del Cielo.
Il giorno 3 di ottobre imbarcavasi in Rio Janeiro sul piroscafo La France il nostro confratello D. Luigi Lasagna per ritornare all'Uruguay, dov'era atteso con ansietà. Lasciò ottimamente avviata la nuova Casa di Santa Rosa di Nictheroy, accompagnato dalle simpatie onorevoli de' buoni Brasiliani, e circondato dalle premure d'un buon numero di Cooperatori Salesiani colà raccolti. Senza pur dire dello zelantissimo Mgr Pietro Lacerda, promotore principale e sostegno della nuova Casa, ci è dolce il sapere che la stessa augusta Principessa Imperiale Donna Isabella, col suo augusto sposo il Conte d'Eu, eredi del trono, si sono inscritti essi pure tra i nostri buoni Cooperatori.
Avendo il nostro D. Lasagna prima di congedarsi dal Brasile predicato otto giorni di esercizi spirituali alle varie Conferenze riunite di S. Vincenzo de' Paoli, di Rio Janeiro e di Nictheroy, inscrisse pure di que' cattolici zelanti ed influenti tra i Cooperatori Salesiani , i quali ci saranno di grande aiuto nella nostra difficile impresa. Sieno ringraziati Iddio e la Vergine Santissima.
Lettera giuntaci di fresco ci reca la notizia che il 23 di novembre i nostri Missionarii colle Suore erano già pervenuti sani e salvi all' Isola di San Vincenzo, a poco più di un terzo del loro viaggio. Ebbero a soffrire alquanto nel passaggio del golfo di Lione e nel primo entrare nell' Atlantico, ma. non fu che il solito male di mare, senza paurose conseguenze per la vita.
Il piroscafo Béarn porta ben 1500 passeggieri, quindi i Missionarii viaggiano con una popolazione intiera , a cui fanno da maestri e da parrochi ; predicano , catechizzano , regalano oggetti benedetti, e per tal modo si sono guadagnato il cuore dei grandi e dei piccoli.
Hanno poi trovato nel capitano del bastimento un uomo cortesissimo e di sentimenti cristiani. Egli offerse loro la propria cabina, cameretta pulita e sufficientemente spaziosa, perché la convertissero in Cappella. Così essi fecero, onde i Sacerdoti poterono celebrarvi tutte le mattine la santa
Messa , e gli altri fare la Comunione , come se fossero stati per terra. Adunque fino alle Isole del Capo Verde il loro viaggio fu felice ; e speriamo che tale sarà pure stato il rimanente. A quest'ora eglino devono già essere giunti a Buenos Aires dopo aver salutati i confratelli di Rio Janeiro o di Montevideo. Ne daremo la notizia appena l' avremo ricevuta.
INDICE DELL'ANNATA 1883
Gennaio.
Il Sacerdote Giovanni Bosco ai suoi Cooperatori e alle sue Cooperatrici pag
Augurio di s. Francesco di Sales . . . . » 5 Opportuno ricordo
notizie delle Case e delle Suore di Maria Ausiliatrice in America . . . » Gli otto giorni della Dedicazione della Chiesa di San Giovanni Evangelista . . . . • » 6 il Conte D. Carlo Cays di Giletta . . . . » 17 Elenco di Cooperatori e Cooperatrici defunti nel 1882 . . .
Indulgenze speciali pei Cooperatori Salesiani » ivi
Febbraio.
Gesù Cristo nostro Dio e nostro Re . » 21 il V Anniversario dell'esaltazione di Sua Santità Leone XIII . . » 25
Grazia ottenuta per intercessione di Maria SS. Ausiliatrice » ivi
Lettera dalla Patagonia » 26
Dall'Uruguay » 27 Il Vero Amico del Popolo del P. Anastasio Bocci » 29 La Gazzetta Livornese e le società protettrici dei ragazzi . » 30 La Patagonia e le Terre Australi del Continente Americano » 31
Notizie religiose » 32 Elenco di Cooperatori e Cooperatrici defunti nel 1882 33
Avviso dell'Amministrazione . » 36 Indulgenze speciali pei Cooperatori Salesiani » ivi
Marzo.
Motivi di promuovere la gloria di Dio e la salute delle anime » 37 L'articolo del Bollettino di Febbraio Gesù Cristo nostro Dio e nostro Re » 39
Biglietto Pasquale » 40 Soppressione di una virgoletta od una bella offerta per la Chiesa del S. Cuore . . » ivi Relazione intorno la Festa di San Francesco e le Conferenze dei Cooperatori Salesiani . » ivi Anniversario della morte di Pio IX celebrato nella Chiesa di S. Gio. Evangelista . . » 44 Un fanciullo guarito da una croce benedetta da Pio IX » 45 Le Meraviglie del SS. Sacramento . » ivi Miniera d'oro ossia aurei mezzi per divenire ricchi e felici in questo mondo e nell'altra . » ivi Morte di un Benefattore insigne » 46 Storia dell' Oratorio di s. Francesco di Sales » ivi Il Conte D. Carlo Cays di Giletta . . . . » 50 Indulgenze speciali pei Cooperatori Salesiani » 52
Aprile.
Il Cattolico nel secolo . . . . » 5' La Stella del mattino e il mese e la festa di Maria SS. Ausiliatrice » 5
Lettera di un Cooperatore Salesiano . . » ivi
Gesù nostro Signore e Re pagina. 57 Dichiarazione a proposito d : libretto Gesù Cristo nostro Dio e nostro Re come segno della Comunione Pasquale •> 59 Notizie della Missione di Las Piedras nella Repubblica dell'Uruguay . ivi Apertura di una nuova Casa di Suore di Maria Ausiliatrice in Sicilia » 61 La Patagonia e le Terre Australi del Continente Americano » 62 Il S. P. Leone XIII e il Pellegrinaggio italiano a Lourdes e ai Santuari Francesi . . Fil
Il Conte D. Carlo Cays di Giletta . • » C5
Istruzione sulle Sante Indulgenze . . . . » GO Dispoosizione Pontificia per l'Assoluzione e Benedizione ai Regolari di qualsivoglia Ordine ed ai loro Terziarii 70 Indulgenze speciali pei Cooperatori Salesiani » 71 Morte di Mons. Lorenzo Gastaldi Arcivescovo dì Torino » 72
Maggio.
Trasferimento della festa di Maria SS. Ausiliatrice . » 73 Novena di Maria Ausiliatrice . » ivi Invito a ben celebrare la festa di Maria Ausiliatrice . » 75 Altro mezzo per onorare Maria Ausiliatrice ossia la Conferenza dei Cooperatori . . . » ivi Per la Chiesa del S. Cuore » îfi Buon effetto di una lettera . . . . » ivi Dalla Brianza al Sacro Cuore di Gesù » ivi
Discorso del Santo Padre » 77 Festa e Conferenza dei Cooperatori nell'Oratorio di San Leone in Marsiglia . . » 78 Estratto da una lettera della Patagonia » 80 Lettera Argentina . » 81 Grave sciagura toccata alla Missione della Nigrizia • . . . » ivi
Storia dell'Oratorio di s. Francesco di Sales » 82
Bibliografia » 81
Il timore salutare dell'Inferno » ivi
Nuovo Manuale pei Terziarii » ivi.
Giugno.
La festa del 5 giugno nel Santuario dì Maria Ausiliatrice in Torino . . . . » 83 La divozione a Maria SS. Ausiliatrice » ivi Grazie ottenute per intercessione di Maria Ausiliatrice » 87 D. Bosco in Francia » ivi Un modello ai secolari nell'esercizio della carità » 88 Educatorío sulla riviera . » 89 Una pia proposta in onore del Sacro -Cuore di Gesù » 90 Il Conte D. Carlo Cays di Giletta . . . . » 03 Saggio nell'asilo infantile del Nichelino . » l00
Storia dall' Oratorio di s. Francesco di Sales » 97
Un marinaio a D. Bosco e i Salesiani di Payssandù > :8
6 Accademia in onore di s. Tommaso d' Aquino nell'Oratorio di s. Francesco di Sales . » 99
Discorso di Victor Hugo sulla necessità dell'insegnamento religioso . . . - pag. 100
Avviso ai nostri Cooperatori . . . . » ivi
Luglio.
Aumento di fede e di pietà cristiana per mezzo di Maria . » 101 Festa di Maria Ausiliatrice in Genova e in San Pier d'Arena . . » 110 Esercizi spirituali per le signore in Nizza Monferrato » 111 Lettera Patagonica . . . » 112 Un quesito sbagliato e le Letture Francescane di Cuneo . . » 113 Nuovo elenco d'indulgenze e privilegi dei Terziarii di s. Francesco d' Assisi » ivi Pellegrinaggio a Roma di Sacerdoti italiani » 114 Oratorio di Maria Ausiliatrice in Carignano » 115 Festa della S. Infanzia al Nichelino . » ivi Giorno onomastico di D. Bosco . » 116 Bibliografia » ivi Storia dell' Oratorio di s. Francesco di Sales » ivi La cremazione dei cadaveri e il Dott. Antonio Rota . . . » 120
Morte di Suor Maddalena Martini . . . » ivi
Agosto.
Un prezioso dono ossia il Cardinale Gaetano Alimonda Arcivescovo di Torino . . » 121 Breve cenno sulla vita e sulle opere del nuovo Arcivescovo . . . » 122 La Festa di s. Gioachino giorno onomastico del Santo Padre . . . » 123 La Conferenza dei Cooperatori in Buenos Aires » 124 Tratto speciale della divina Bontà verso Sofia Loescher e voti di affettuosi fratelli » 125 L'onomastico del Padre e i Figli a mensa con lui » 127 Una soddisfazione data ai Cooperatori Salesiani ed un articolo dell'Unità Cattolica . . . » 129 Collegio-convitto Valsalice preso Torino . » 132 Pellegrinaggio di Sacerdoti italiani ai piedi di S. S. Leone XIII . » 133 Preghiere solite a farsi ogni giorno nel Santuario di Maria Ausiliatrice- . » 134 Il suono dell'organo nella Messa e nei Vespri » ivi Bibliografia Salesiana » 136
Settembre.
I mentitori antichi e i mentitori moderni . » 137 Il Secolo di Milano e l' Istituto di D. Bosco a Torino » 141 Preavviso . . . . » 145 Un glorioso centenario e il nome di Maria » ivi Collegi Salesiani raccomandati ai Cooperatori e alle Cooperatrici . » 146 Una lode non sospetta e il collegio di Randazzo » 147 Benedizione della nuova Chiesa di Maria Ausiliatrice in Buenos-Aires » 148 Cenni biografici di Suor Maria Maddalena Martini .. . .. . » 151
La Patagonia e le terre Australi del Continente Americano pag. 155 Eccezione alla regola e una elegante raccolta di poesie del Santo Padre Leone XIII . . » 156
Ottobre.
Notizie delle Opere Salesiane di America . » 157 Lettera del Reverendissimo Arcivescovo d i Buenos-Aires 158 Lettera di Mons. Antonio Espinoza . . ». 159 Lettera del Dottor Edoardo Carranza » ivi Lett ra del Parroco di S. Giovanni Evangelista di Buenos-Aires » ivi Tratto di una lettera dalla Patagonia » 160 Prima Casa Salesiana nel Brasile . . . . ivi
Partenza pei Brasile » ivi Arrivo al Brasile . . . » lui Storia dell'Oratorio di s. Francesco di Sales » 164 Un Cooperatore Salesiano e la nostra Casa di Spezia . . » 168 Parole del Santo Padre ai Sacerdoti Italiani » 169 Un venerando ospite all'Oratorio 170 Bibliografia - Storia della Pedagogia in Italia dalle origini ai tempi nostri » 171 Discorsi e Novene . . . » 172 Ritratto del nuovo Arcivescovo di Torino . » ivi Il nostro articolo sui Mentitori e La Stella Consolatrice . » ivi Supplemento. Nuova spedizione di Salesiani e di Suore di Maria Ausiliatrice nelle Missioni dell'America del Sud » ivi
Novembre.
E tempo di operare > 173 Librettino opportunissimo all'accennato scopo » 174 Fiori e frutti raccolti nella prima lettera Pastorale dell' Eminentissimo signor Cardinale Gaetano ALIMONDA, indirizzata alla sua diletta archidiocosi di Torino » 175 Relazione di una missione data tra gli indi » 185
Lettera Brasiliana >. 189 Premiazione » 192 Preghiera pel felice viaggio dei Missionarii e delle Suore di Maria Ausiliatrice . . . » ivi
Dicembre.
I Missionarii Salesiani ai loro Benefattori . » 193 I Missionarii Salesiani e la benedizione del Papa » 194 Parole di saluto nella partenza dei Missionarii
Salesiani » 195 L'Unità Cattolica e l'addio dei Missionarii Salesiani . . . >• 198 Grazia per intercessione di Maria Ausiliatrice » 193 Bisogno di buone letture » ivi Associazione a due periodiche pubblicazioni » 200 Due libretti in omaggio all'Em. Cardinale Alimonda » 201 Il Bollettino Salesiano o raccolto o disperso » ivi
Solito ricordo » ivi
La Conferenza dei Cooperatori Salesiani in Casale Monferrato . u ivi Notizie delle nostre Missioni nel Brasile . » 202 Notizie sul viaggio dei nostri Missionarii » ivi