ANNO II - N. 11 Esce una volta al mese NOVEMBRE 1878
DIREZIONE nell'Oratorio Salesiano - Via Cottolengo, N. 32, TORINO
SOMMARIO - L'Angelo della Patagonia e nuova partenza di Missionari Salesiani - Tempo della partenza - Monumento dei Missionari Salesiani a Pio IX nella Repubblica Argentina - Discorso di Monsignor Arcivescovo - Oratorio di s. Leone in Marsiglia - Nuova grazia di Maria Ausiliatrice - Avviso - Indulgenze speciali.
In uno dei suoi viaggi apostolici il Dottore delle genti, San Paolo, vide una volta farglisi innanzi un Angelo vestito alla macedone, che in atto supplichevole così gli disse : Deh ! passa nella Macedonia ed aiutaci : transiens in Macedoniam, adiuva nos (1). Da questo fatto conobbe l'Apostolo essere volontà di Dio che egli portasse la luce del Vangelo in quella vasta provincia, e tosto coi suoi compagni diresse a quella parte i suoi passi. Il Cielo benedisse le sue fatiche, e nella città di Filippi, a Tessalonica, a Berea, e in più altri luoghi ei guadagnò a Gesù Cristo si gran numero di anime, da formare in appresso floridissime Chiese.
Alcun che di simile pare essere avvenuto in riguardo alle Missioni Salesiane nell'America del Sud. Stavano essi esercitando l'umile loro ministero, e prodigando le povere loro sollecitudini a vantaggio dei giovanetti più bisognosi nelle città e villaggi del Piemonte, quand'ecco giungere loro come dall'altro mondo un inaspettato invito, anzi una preghiera. Era l'Angelo della Patagonia, era lo zelante Arcivescovo di Buenos-Ayres, Monsignor Federico Aneyros, che li chiamava in suo aiuto a portare la religione di Gesù Cristo ad un popolo immenso affidato alla sua protezione, ma ancor giacente nell'ombra di morte e sottoposto al ferreo giogo di Satana. D. Bosco accertatosi che colà Iddio voleva i suoi figli, confortato dalla parola del grande Pio IX, accoglie l'invito. Ed ecco che nel 1875 un primo drappello di Missionarii approda nella Repubblica Argentina ; un secondo nell'anno susseguente; un terzo l'anno passato. Ma ancor non basta. Sì esteso è il campo preso a coltivare, sì abbondante la messe da raccogliere, che si fa necessario l'invio di novelle schiere di evangelici operai.
Finora i Governi non trovarono il come incivilire i poveri Patagoni, e non ne tentarono pur anco la prova. Loro pensiero altro non fu che di premunirsi contro le loro scorrerie coll'erigere ripari e fortezze sui loro confini, e col mantenervi guarnigioni di soldati, pronti a farne sterminio, ove tentino di varcarli. Soltanto alla pia Domatrice dei Goti, dei Longobardi, dei Franchi, soltanto alla Chiesa Cattolica sarà dato il bel vanto di ammassare la ferocia di quei selvaggi, renderli umani e civili ; e ne verrà a capo col formarli cristiani, col farli suoi figli.
Per ottenere un sì nobile intento si combinò già d'accordo coll'immortale Pontefice Pio IX, e coll'esimio Metropolitano argentino, il piano seguente : Fondare Collegi ed Ospizi nelle principali città di confine, cingere, per così dire, la Patagonia di queste fortezze, di questi asili di carità e di pace, raccogliervi giovanetti indigeni, attirarvi specialmente i figli dei barbari e semibarbari, istruirli, educarli cristianamente, e poscia per mezzo loro ed insieme con loro inoltrarsi ancora i Missionarii in quelle inospite parti per recarvi e diffondervi la luce del Vangelo, e così aprirvi la fonte della vera civiltà, del vero progresso.
Da tre anni i Salesiani stanno colà eseguendo questo divisamento, e mentre gli uni preparano le persone ed i mezzi da ciò, gli altri attendono a dar missioni nei paesi dintorno, si fanno degli ausiliarii, s'informano dei costumi e della lingua di quei popoli, ed intanto si avanzano sempre più alla meta dei loro sospiri.
Il disegno riesce finora egregiamente. Parecchi dei giovanetti raccolti nelle case Salesiane, già state colà instituite, danno le più belle speranze di essere un giorno i più validi sostegni nell'ardua impresa. Questa strategia condurrà col tempo, lo speriamo, ad un esito felicissimo per la conversione dei Pampas e della Patagonia vasta poco meno che tutta Europa ; ma richiede un personale assai numeroso. Quindi per cogliere con frutto la palma della vittoria, e allietare la Chiesa di nuove conquiste, un quarto drappello di Salesiani e di Suore di Maria Ausiliatrice fra breve prenderà le mosse per quelle lontane regioni.
Ma pensare alla Patagonia ancor non basta ; egli ci è d'uopo volgere altresì le nostre cure alla Repubblica dell' Uruguay. Il Vicario Generale di Montevideo recatosi mesi sono in Roma per affari concernenti a quella Diocesi, presentava a nome del suo Vescovo la seguente supplica a Sua Santità Leone XIII.
BEATISSIMO PADRE,
« Innocenzo leregui, Vicario Generale della Diocesi di Montevideo, umilmente espone alla Santità Vostra che i Reverendi Padri Salesiani di Torino, il cui fondatore è il Reverendissimo Don Giovanni Bosco, stabilirono nella Capitale della Repubblica un Collegio per la cristiana e scientifica educazione della gioventù benestante.
» Ora, Beatissimo Padre, sarebbe nostro desiderio ardentissimo che questi virtuosi Sacerdoti stabilissero una Casa d'arti e mestieri per i ragazzi poveri, che trovansi tanto esposti a perdersi ; e per conseguire tanto necessario benefizio ci rivolgiamo supplichevoli alla Santità Vostra, affinchè si voglia degnare con una parola diretta al Sacerdote Bosco ottenercene il conseguimento. Che della grazia ecc. »
Il Sommo Pontefice aderì di buon grado a questa supplica, e di proprio pugno si degnò di scrivere sullo stesso foglio queste venerande parole
« Rimettiamo al Reverendo D. Giovanni Bosco, Superiore dei Salesiani in Torino, la presente istanza, perchè i desideri dell'Oratore sieno possibilmente appagati.
Vaticano, 24 Agosto 1878.
LEO P. P. XIII ».
Dopo ciò sarebbe egli possibile rifiutare l'invocato soccorso delle povere nostre persone ? Certo che no, a costo pur anche di qualunque sacrifizio. Ed eccoci nella dolce necessità d'inviare un altro drappello nella capitale dell' Uruguay.
Nè qui è il tutto. Quel poco di bene, che Iddio già si compiacque di operare in quei paesi per mezzo dei nostri confratelli, fece spargere la loro fama e portò il nome loro in altre parti di America, destando in più Vescovi il desiderio di essi. Quindi domande, quindi istanze al Superiore per averli nelle proprie Diocesi. Essendo ormai terminate le pratiche opportune, è mestieri mandarne ancora una squadra nella Repubblica di Santo Domingo, ed un'altra a Rio Janeiro capitale del Brasile.
COOPERATORI E COOPERATRICI,
Voi non potete non iscorgere in questi fatti la mano di Dio. Noi medesimi, che ne siamo ogni giorno spettatori, non sapremmo umanamente darcene ragione. Ad ogni domanda di Missionarii, ad ogni richiesta di aprire nuove Case, pare che una mano invisibile ci spinga, ed una misteriosa voce ci gridi al cuore: Avanti, avanti; chè Dio sarà con Voi. Talora vorremmo arrestarci e dare un rifiuto; ma non ci regge l'animo,
forte temendo d'inimicarci il Cielo, e renderci indegni dei suoi favori. Avanti adunque, avanti, Dio sarà con noi.
Ma qui corre spontanea una osservazione ed una domanda : Per effettuare l'invio di tante persone in sì lontane spiaggie occorrono mezzi non pochi; è necessario danaro pel viaggio ; sono necessarii oggetti di corredo, abiti, biancherie e simili. L'esperienza degli anni passati dimostrò che per ogni Missionario sono appena sufficienti due mila lire. Or bene, come provvedere ad una così ingente spesa ?
Confratelli e Consorelle in Gesù Cristo, Dio ci mostrò fin qui che Egli nella sua bontà ci ha preparati in voi delle persone benefiche, fatte secondo il cuor suo ; persone pronte a soccorrerci nei nostri urgenti bisogni per aver parte in terra alla gioia, di cui ridonda un cuore ben fatto nell'acquisto di tante anime, ed in Cielo alla gloria immensa, che si tiene preparata a chi coopera alla loro salute. L'aiuto che a quest'uopo già ci porgeste negli anni scorsi ci è mallevadore che voi non ricuserete di sovvenirci ancora nel caso presente.
Nè alcuno voglia riputare per troppo gravoso il sacrifizio di una nuova offerta. I Salesiani e le Suore di Maria Ausiliatrice per amor di Dio e pel desiderio di salvare anime si assoggettano al dolore inesprimibile della separazione dai loro più cari ; si offrono ai disagi ed ai pericoli di un viaggio marittimo di circa sette mila miglia ; anzi in sul fior dell'età cimentano la loro vita tra gente, che ad ogni istante può fare di loro orrenda carnificina ; eglino in una parola dànno tutto se stessi. A questa considerazione chi potrebbe trovare pesante il dare una limosina ? - Che più ? Dove si portano gli alunni del Salesio e le Figlie di Maria Ausiliatrice trovansi milioni d'uomini che ancor non conoscono Iddio; sonvi terre immense, in cui non mai risuonò nè ancor risuona il dolce nome di Gesù e di Maria; colà di continuo si aprono le porte del tartareo abisso per ingoiar dannati, e non mai quelle del paradiso ad accogliere un beato. Or bene, si tratta di salvare quella perduta gente, formarne famiglie, popolazioni che conoscano Iddio, lo adorino, lo amino ; si tratta di convertire quei deserti di triboli e spine in giardini fiorenti di elette virtù ; si tratta di abbattervi l'impero di Satana per inaugurarvi il regno di Cristo; si tratta di fare irrompere migliaia di cuori e sciogliere migliaia di lingue in un soavissimo cantico di amore, di lode, di riconoscenza al Cielo ; si tratta insomma di far sì che ancora su
quella terra desolata si schiudano le porte della celeste Sionne, per ricevere tra gli angelici cori miriadi di anime comprate col Sangue del Figliuol di Dio. A cotesti riflessi
quale anima pietosa potrà ricusare dal concorrere secondo le sue forze ad un'opera così eccelsa e divina?
(1) Atti XVI, 9.
Le suddette schiere di Missionarii Salesiani e di Suore di Maria Ausiliatrice non salperanno per l'America tutte ad un tratto. La destinata per la Repubblica Argentina, indi per la Patagonia, e quella per Montevideo, partiranno il 14 del prossimo Dicembre ; le altre due pel Brasile e per Santo Domingo faranno vela appena la carità dei fedeli lo renderanno possibile.
Poco più di un mese adunque ci separa dalla partenza delle due prime squadre che saranno possibilmente composte di 24 persone. Per la qual cosa tutti quelli, che si trovano in grado di concorrere alla necessaria spesa sono caldamente pregati a volerci favorire la loro offerta al più presto possibile, onde abbiam tempo di preparare e fare le richieste provviste. Qualunque oggetto in tela, in panno, in arredi di chiesa, in danaro, è ricevuto colla più viva riconoscenza.
I Cooperatori e le Cooperatrici sono eziandio pregati a voler comunicare questo invito ai proprii parenti, conoscenti ed amici, e raccomandare la nostra impresa alla loro carità.
I pii offerenti che non possono portarci in persona i loro doni sono pregati a farli pervenire per indirizzo : Sacerdote Giovanni Bosco, Oratorio Salesiano, Torino.
Gli Angioli custodi di tante anime, che in sulle terre americane stanno per perdersi, v' inspirino, o divoti Cooperatori e Cooperatrici, di concorrere generosamente coi Salesiani alla eterna loro salvezza; e mentre preparano in Cielo una splendida corona alla vostra carità vi compensino anche quaggiù di loro speciale protezione.
La Domenica del 1° Settembre passato sarà sempre di caro e soave ricordo per la città di Buenos-Ayres. In mezzo ad un concorso straordinario di popolo, di cittadini, di magistrati, del Clero secolare e regolare, ed alla presenza di Sua Eccellenza Rev.ma Monsignor Arcivescovo Dottor Don Federico Aneyros, e di Sua Eccellenza il Ministro del Governo per la pubblica Istruzione e Culto, fu inaugurata in San Carlos-Almagro, (saluberrimo quartiere della Capitale), la nuova Casa
(1) Dal giornale « L'America dei Sud » e da altri periodici argentini.
di arti e mestieri, diretta dai Missionarii Salesiani,
e destinata a raccogliere i giovani poveri ed abbandonati.
L'apertura di questa prima casa di arti e mestieri in Buenos-Ayres ha suscitato vivo interesse in tutti i cittadini, nonché nel giornalismo, perché senza grande rumore e con pochi mezzi fu risolto dai Salesiani, coadiuvati dalla Società di San Vincenzo de' Paoli, un problema creduto insolubile, fu realizzato il progetto creduto ineseguibile in quella Repubblica.
Buenos-Ayres conta 300 mila abitanti, quindi un numero sterminato di ragazzi. I figliuoli delle famiglie agiate frequentano i molti e fiorenti Collegi della Città, e si abilitano alle carriere magistrali ed al commercio. Ma i figli del popolo, a cui è necessaria un'arte o mestiere per sostentarsi la vita, brulicano per le infinite strade e piazze della metropoli Argentina. Il governo impensierito di questa pericolosa generazione di proletarii tentò più volte di fondare uno Stabilimento con direzione, capi d'arte, maestri e laboratorii pei giovani apprendisti, ma fondò sull'arena. Nei direttori, capi d'arte, maestri ed assistenti non trovò che speculatori ed interessati del solo ben proprio ; e finì per disingannarsi del tutto, quando un grande progressista inglese, al quale aveva affidato ufficialmente l'ardua impresa, se ne era fuggito dopo lo scialacquo di circa 400 mila pesos.
Ma il problema è sciolto: i Salesiani aiutati dai Soci di San Vincenzo si accinsero all'opera con pochi mezzi e molta confidenza nel Signore e vi riuscirono. Aprirono una casa di pigione prima in Calle Tacuarì, poi vedendola insufficiente al bisogno comprarono un altro terreno in San Carlos Almagro. Ora una parte del fabbricato è compiuta,
e cento e più giovani già vi sono ricoverati. Vi sono ampii dormitorii, scuole e laboratorii pei Sarti, Calzolai, Legatori e Falegnami. Questo edificio continua ad aumentare a misura che la divina Provvidenza manda i mezzi ; col fabbricato crescerà pure il numero dei laboratorii e dei giovani, intanto che si sta provvedendo una macchina tipografica che accresca il progresso artistico in quelle remote contrade.
E come già il Collegio Pio di Villa Colon nella Repubblica dell' Uruguay, così fu dedicata questa nuova Casa di arti e mestieri al grande Pio Nono nella Repubblica Argentina. Ed a qual altro personaggio più augusto poteva dedicarsi questo Istituto, se non al grande Pontefice che fu amantissimo dei giovani, promotore della scienza e delle arti?
E dal giornale cattolico di Buenos-Ayres « La America del Sud » che ricaviamo la relazione delle feste di inaugurazione di questo nuovo Ospizio di arti e mestieri. Questo periodico tutto portato pel bene della Religione promette consacrare altri articoli in favore di sì importante istituzione. Intanto ci piace riferire qui in breve i discorsi pronunziatisi in tale occasione, ed intendiamo specialmente di far assaporare ai nostri Cooperatori
e Cooperatrici per intiero il discorso di apertura del Dottor Edoardo Carranza, e quello di chiusa di Sua Eccellenza Rev.ma Monsignor Arcivescovo di Buenos-Ayres.
Il Dottor Edoardo Carranza dopo breve ossequio a Monsignor Arcivescovo, a Sua Eccellenza il Ministro del Governo, al Juez de paz, al Juez de menores, ai presidenti del Club Cattolico e del Consiglio Scolastico, alle autorità della Curia Ecclesiastica, ai Parroci ecc. ecc. rivolgevasi al Signor Direttore Don Francesco Bodrato Superiore dei Salesiani con queste parole
« Signor Direttore de la Escuela de Artes, ho l'incarico dal Consiglio Superiore della nostra Società di sottoporre alla considerazione della Comunità Salesiana la idea di dedicare all'Immortale Pio Nono il nuovo Collegio di arti e mestieri, che inauguriamo oggi, e di cui V. S. è sì sagace e solerte Direttore.
» E un dovere per tutti i Cattolici e specialmente nostro, che abbiamo avuto tante e sì belle prove della bontà del defunto Pontefice, il perpetuarne riconoscenti la cara Memoria. La Escuela de Artes di Buenos-Ayres, come pure la Congregazione Salesiana e la Società di San Vincenzo, sono debitori all'illustre defunto di grandi ed innumerevoli beneficii. Soddisferemo adunque tutti insieme questo debito di gratitudine, dedicando il nuovo Istituto al suo Nome Augusto, e collocandone il busto sul frontone d'ingresso, perché sia Monumento comune della riconoscenza e della carità.
» Il Consiglio Superiore si stimerà altamente soddisfatto se viene accettata l' idea proposta, la quale spero incontrerà pure la simpatia ed il beneplacito della benemerita Congregazione Salesiana ».
EDOARDO CARRANZA.
A questo fece seguito il discorso del Signor Don Bodrato, elogiando a Pio Nono, splendida figura del nostro secolo, promotore delle belle arti ed amantissimo della istruzione ed educazione dei poveri giovani. Ringraziò i Socii di San Vincenzo ed altre persone che concorsero colla loro generosità ad innalzare il pio Istituto, e si raccomandò continuassero a sostenerlo anche con sacrificii, perché Gesù Cristo ha detto, che terrebbe a lui fatto, tutto quello che fatto avrebbero ai fanciulli. E terminò dando un resoconto delle spese fatte ; dal quale risultarono già spesi in soli quindici mesi 999 861, pesos, ossia presso a 200 mila franchi, offerti dalla cristiana carità.
E qui, secondo l' uso americano, pieno di stupore e meraviglia per sì bella opera sorse il Signor Suarez improvvisando altro bel discorso sul bene immenso, che il nuovo Stabilimento arrecherebbe all' industria, alla patria ed all'orfano. E conchiuse con queste parole: La Società Vincenzina e la Congregazione Salesiana meritano applauso dai Nazionali e dagli stranieri, come pure la protezione del Governo, per averci regalata una istituzione, destinata a prestare immensi benefici alla gioventù Argentina.
Tra un discorso e l'altro i giovani alunni, per rendere più solenne ed amena la funzione, declamarono poesie, cantarono pezzi a solo ed a coro, mentre la banda istrumentale eseguiva pezzi originali e di opere con tanta perfezione da sollevare in tutti entusiasmo e ben meritati applausi.
Sorse in ultimo Monsignor Arcivescovo Dottor Federico Aneyros, e con la unzione e facondia sua propria disse un eloquente discorso, che per la sua importanza, ordine e chiarezza vogliamo dare per intiero.
SIGNORI,
Non é ancor passato un anno, che noi ci radunavamo in una casa di questa Città per celebrare, più che il principio, il progetto di questo Istituto di arti e mestieri, e già ci troviamo oggi radunati all'ombra di una bellissima Chiesa, in questo spazioso locale, con un edificio considerevole e con un più considerevole stuolo di alunni; e quel che è più con la speranza che fra poco potranno essere ammessi in numero assai maggiore. Da che proviene questo? Dallo spirito cattolico che è spirito del vero progresso ; dalla sentita necessità di una Casa come questa, e dall'avere voi corrisposto generosamente a quest'opera. Sia lodato Iddio, e benedetti siate voi, le vostre menti, i vostri cuori e le vostre opere a questo fine consacrate. Se volessimo discendere alle persone, ben tosto in questa ardita impresa, nel viaggio, a questi remoti paesi dei Reverendi Sacerdoti Salesiani, e nel loro operato dalla loro venuta fino adesso riscontreremmo in essi il genio italiano e cristiano dell' immortale Colombo. Ma se riflettiamo alla scuola, e lo spirito nel quale si formarono, lo stesso che forma l'apostolo del cristianesimo, osserveremo, Signori, che questo spirito che ha per fine di condurci al Cielo, ci arreca pure immensi vantaggi quaggiù sulla terra. « Lavora, fatica, ut bonus miles Christi, come buon soldato di Cristo; ed in ogni cosa, diceva l'apostolo Paolo al suo caro discepolo, dimostrati uomo perfetto di Dio e pronto ad ogni opera buona. » Ecco perchè tanto si dilata l'azione del Ministro della Religione, e dovunque avvi un'anima da salvare, da condurre al Cielo, là si trova come nel suo Santuario, così nel mondo, come in pacifica solitudine, così nei campi di battaglia, come nella scuola, così negli ospedali e fino nella bottega dell'artigiano. Oggigiorno il Sacerdote non deve solo essere confinato nelle chiese, come lo poteva nei tempi felici, in cui dirigeva le istituzioni tutte della umana società. Queste sonosi ribellate al Sacerdozio cattolico, ed i suoi figli hanno degenerato troppo nella fede e nei costumi. Or bene, pieno di zelo, il Ministro di Dio discende al campo stesso dei figli ribelli, li stringe a sè, li ammaestra, li disarma dei falsi pregiudizi, che s'eran formati contro di lui, e li riconduce, questi infelici, a Dio con tutti quei mezzi, che gli suggeriscono la compassione, la carità e la Religione. Fummo fino ad ora accostumati vedere il Sacerdote reggere dall'alto di sua divina missione le scuole oltre a sante istituzioni sociali. Ora, che spettacolo nuovo, ed edificante ! lo vediamo questo Sacerdote, senza che manchi di fedeltà al sacro altare ed al suo divino ufficio, lo vediamo, dico, porsi alla testa di una Casa di mestieri e di arti liberali e meccaniche ; fonda questa Casa, la sostiene, la governa e la sorveglia con vigile occhio giorno e notte ; le comunica il suo spirito, quello spirito, del quale, secondo l'espressione del Cardinale di Bonald, ha bisogno la materia per operare una valida trasformazione sociale. Questo stesso prelato diceva
« La Religione non può restare muta spettatrice intorno a quello che la circonda ; la sua voce deve dare avvertimenti e consigli onde prevenire il male, che teme, e facilitare lo sviluppo del bene, che spera. Se vedesse indifferente passarle attorno il torrente delle umane vicende, senza darsi pensiero se portino con sè la pace o la distruzione, misconoscerebbe la sua missione e non sarebbe che una infedele messaggiera del cielo, tradirebbe gli interessi di Dio e dell' uomo. Trovandosi in questo mondo per la salvezza e felicità delle anime, non può essere indifferente su quanto potrebbe promoverla e perturbarla. »
E questo è, o Signori, l'importante beneficio che arreca la Congregazione Salesiana con l'aprire questa nuova Casa di arti e mestieri a favore dei figli del popolo. Sì, o Reverendi Salesiani, voi vi siete formati ad una scuola di sacrifizio e di perfezione, che riempie il mondo di vostra fama. Non posso quindi, e non debbo, darvi consigli né esortazione di sorta, ma presentarvi le più sincere congratulazioni con l'attestato d' una vera e ben meritata riconoscenza, pregando il Sommo Iddio perchè voglia continuare a benedirvi ed a moltiplicare la vostra famiglia come quella di Abramo. Come lui, vediate impavidi e tranquilli correre le umane vicissitudini, protetti sempre dalla divina bontà nelle vostre persone, nei vostri discepoli, e nelle persone dei benefattori del vostro Istituto.
Ma se la tribù di Levi, riservata al Santuario, estende cionulladimeno la sua missione alla scuola di arti e mestieri, che diremo, o Signori, alla Società di San Vincenzo de' Paoli, che appartiene al ceto secolare, e fu instituita per portare ed applicare il balsamo prezioso della cristiana carità a tutte le classi della società, specialmente alla più bisognosa ? Visitando le famiglie, o amati consocii, vi vien fatto di vedere e toccare con mano le miserie di ogni specie; incontrate una famiglia afflitta, il cui capo, vuoi per impotenza, vuoi per disgrazie o per vizi e disordini, non le presta il necessario alla vita ; ne vedete i teneri fanciulli languenti e senza la necessaria educazione. Allora la vostra compassionevole carità va sollecita cer cando i mezzi per sollevarla ; ma non contenta di offrirle solo, come provvidenza del momento, pane e vestito del giorno, pensò al bisogno di una scuola per gli artigianelli, e trovò nella Congregazione Salesiana il modo con cui provvedere a questa necessità. Ora non è egli vero che si può dire, come diceva san Paolo a riguardo di Efeso : vedo schiusa dinanzi a me una grande porta; qui è dove porterò il mio caritatevole e salutare ministero ? Se una semplice opera di carità è questo tesoro e solido fondamento, che san Paolo raccomandava si formasse per l'avvenire, quanto più non lo sarà una istituzione di carità, che provvede all'avvenire di una moltitudine di persone, e tiene sempre aperta la sua porta pel fanciullo abbandonato ?
Conoscete meglio di me, o Signori, gli inconvenienti, le difficoltà, e ,la ristrettezza del beneficio della carità isolata di un individuo anche con la visita a domicilio ; e perciò comprenderete la convenienza e la facilità e l'estensione della grande opera che è la scuola di arti e mestieri. Grandi e piccoli, la presente e le future generazioni, il commercio e la intera società non potranno a meno di ricevere il frutto del lavoro illustrato e santificato dalla Religione in queste officine e laboratorii. Si, voi meritate l'elogio che vi fece uno dei presenti a questa solennità ; e vi ringrazio e mi congratulo con voi per lo sviluppo ammirabile di questa grand' opera. Se avessi a raccomandarla a persone facoltose, loro direi: avete bisogno di operai cristiani e timorati di Dio, onesti ed amanti della giustizia, e che si guadagnino per sé e per la famiglia il pane col sudore della fronte; vi sono necessarie persone di servizio e garzoni dabbene, senza frodi e senza inganni, che vi lascino godere tranquilli le vostre fortune, che non frappongano macchinazioni e pericoli alla vostra vita, alla vostra famiglia ed alle vostre sostanze ; promovete adunque fortemente una istituzione cotanto alla società ed a voi benefica; chè oltre alla sicurezza di questa vita, la vostra carità vi aprirà le porte del Cielo.
Non devo però trattenermi d'avvantaggio ; ed emulando lo zelo di questi buoni maestri, vorrei dare un ricordo ai loro amati discepoli. Cari giovani, sappiate che l'amore e tenerezza dei vostri genitori solleciti del vostro bene si è unito all'amore e tenerezza di una grande associazione di carità, e della benemerita Congregazione Salesiana. Esse d'or innanzi vi faranno da Padre e da Madre amorevoli, affannosamente solleciti per il bene vostro materiale e spirituale ! Sì, confessate con me, che Iddio si è mostrato con voi tenerissimo Padre
L'amore che vi portano i vostri genitori, lo sapete, e non potete ignorarlo, è grande e santo, anche allora che vi comandano cose ardue, vi ammoniscono, vi riprendono; e voi dovete baciare con eguale riconoscenza la loro mano allorché vi colma di carezze, od amorevolmente vi castiga. - Or bene, pensate lo stesso dei vostri maestri e direttori. Essi, siatene persuasi, vi comanderanno il lavoro, ma con amore e carità, e voi siate loro sempre soggetti ed obbedienti. Sappiate che quanti ricevettero una buona educazione benedicono sempre coloro dai quali tanto bene hanno ricevuto, e massime quando questo bene fu a costo di sacrifici ed abnegazioni suggerite solo dallo amore e dalla carità cristiana.
In ultimo, applaudo il felice pensiero di dare a questa Casa il nome di Colui, che seppe elevarsi a tanta gloria in questo e nei secoli futuri. Pio Nono fu l' unico dei Papi che abbia onorato coi suoi passi benedetti le nostre terre americane ; quegli che sostenne gl'incauti passi di nostra gioventù, che con noi pianse nei giorni di amaro lutto per la patria, che ne celebrò i suoi trionfi; quello stesso, al quale or fa un anno presentavamo, a nome di tutti gli abitanti del Plata, l'omaggio di obbedienza, d'amore e fedeltà illimitata, ad esempio dell'orbe cattolico ; quegli che si prese affannosa cura dei fanciulli, dei poveri e come Sacerdote e come Vescovo e come Pontefice supremo ; quegli che fu ed è tuttora amato da tutti qual Padre non meno che il Vincenzo de' Paoli del secolo XIX, il quale, quantunque da voi lontanissimo, per mezzo dei suoi figli vi ama, vi instruisce e vi educa in questo recinto, di dove uscirete uomini formati alla virtù ed al lavoro.
Gesù Cristo Dio e Uomo non per bisogno, ma per virtù e per nostro esempio, volle passare la sua vita nell' umile bottega di un artigiano : colà visse in santo giubilo, sottomesso, paziente e forte fino al sacrifizio. Ricordatevi adunque, o figliuoli cari, nelle vostre occupazioni e nei vostri lavori che è un alto onore per voi e vantaggio grande l'imitare il divino artigianello Gesù, modello esemplare a voi ed a tutti in ogni virtù.
Gesù vi benedica, o cari fanciulli, e con voi benedica i protettori di questa Casa di carità, e tutti quanti ci troviamo nel suo santo nome qui riuniti. » Così il grande Oratore.
Il sovracitato giornale conchiudeva la sua relazione con queste belle parole : La escuela de artes y officios posta sotto la protezione di Pio Nono è destinata a prestare incalcolabili benefizi alla gioventù povera e derelitta. Facciamo voti per la prosperità e progresso del già fiorente Istituto, e ci congratuliamo coi Reverendi Sacerdoti Salesiani del buon risultato della loro impresa.
Ci rincresceva non poco il pubblicare questa relazione ed unito discorso per le non meritate lodi a noi rivolte ; ma abbiamo dovuto vincere la nostra ripugnanza, per non nascondere ai nostri Cooperatori e Cooperatrici il favore grande, che il buon Dio concede alla nostra Congregazione nelle più remote parti del mondo, dove l'ha chiamata a portare il suo Nome, ed affinché con noi si uniscano a ringraziarlo di vivo cuore. Sì, a Lui l'onore e la gloria, ed a voi pure che ci sostenete nelle nostre imprese colla preghiera e colla mano.
Marsiglia, prima città marittima di Francia, di circa 330 mila abitanti, tra cui 65 mila italiani, conta molte instituzioni di beneficenza, cui sanno dar vita i fervidi francesi; ma nel suo seno manca tuttora una Casa destinata a raccogliere dalla mala via i giovanetti poveri ed abbandonati, dare loro vitto ed alloggio, e intanto far loro imparare un'arte
o mestiere, oppure avviarli allo studio se dotati di ingegno, a fine di renderli utili a se stessi, alla famiglia, alla Chiesa ed alla patria. Questa Casa, che mancava, si è poc'anzi impiantata mercé la divina Provvidenza; ed è appunto il sopradetto Oratorio di S. Leone.
Iniziatore e promotore di questa Opera d'accordo col Vescovo della città Monsignor Filippo La Place, promosso ora all'Arcivescovato di Rennes, fu il Molto Rev. Curato di San Giuseppe, Clemente Guiol, quel medesimo che l'anno scorso ospitava gentilmente i nostri Missionarii nel loro passaggio per l'America, e diceva loro : « Quando verrà anche a stabilirsi qui uno squadrone di Salesiani ? Marsiglia è prima dell'America. Ah ! io li; voglio fin di quest'anno. » Le sue preghiere, le sue sollecitudini ed istanze furono coronate.
La Casa doveva essere aperta il giorno 28 giugno, festa di S. Leone Papa, di cui porta il nome il nostro Santissimo Padre ; ma per impensata difficoltà s'aprì il 2 di luglio, festa della Visitazione di Maria Vergine.
I suoi primordii sono molto umili ; ma è questo il carattere delle opere di Dio, il quale così dispose per dare occasione agli uni di confidare nella sua divina Provvidenza, agli altri di farsi dei meriti colle opere di carità, a tutti di ammirare la sua Onnipotenza che dal nulla sa trarre il tutto.
Il locale chiamato Casa Beaujour, bel giorno, appartiene ad una Società di ottimi Signori, la quale lo affitta a certe condizioni per lo scopo di beneficare i poveri giovanetti della città. Questa è certamente una lodevole azione di quei Signori; ma ancor non basta per conseguire pienamente l'intento, che chiamò i Salesiani in Marsiglia. Si tratta di dare ricetto ad un gran numero di figli del basso popolo, i più dei quali non possono per nulla contribuire alle necessarie spese. Urge il bisogno di formare laboratorii per l'apprendimento dei principali mestieri, come di sarto, di calzolaio, di falegname e via dicendo ; è necessario provvedere arnesi, ferri, strumenti richiesti all'uopo e soprattutto buoni capi d'arte. 'Non basta. Siccome anche tra i giovani poveri se ne trovano di quelli, cui il Cielo fornì di belle doti di mente e di speciale attitudine allo studio, e spesso di propensione allo stato Ecclesiastico, così ragion vuole che questi si coltivino nelle scienze, per non lasciare infruttuoso il talento loro affidato. Laonde bisogna pensare a provvedere eziandio a scuole, a libri, a maestri. A tutto questo si aggiunge il vitto e vestito da procurare gratuitamente ai giovani ivi raccolti, e che vi si raccoglieranno, non che il mantenimento del personale dirigente, ed insegnante. Per la qual cosa ognun vede quanto viva debba essere la fiducia dei Salesiani in Dio, e nella carità pubblica ; giacché eglino possono bensì dare tutti se stessi, ed impiegare la propria vita ; ma nulla posseggono di beni di fortuna per tenere fronte a siffatte spese.
La loro speranza non sarà certamente delusa il Signore mostrò che non verrà loro meno ; e procurò già loro l'appoggio di varie influenti persone della città, tra cui siamo lieti di annoverare Monsignor Arcivescovo che l'accolse coi segni della più tenera benevolenza. Questo ottimo Pastore fin dai primi giorni si degnò di onorare di una sua visita la piccola Casa, benedirne lo scopo, prometterle la valida sua protezione. Nel partire poi per la nuova Sede assegnatagli dal Vicario di Cristo disse di esser ben lieto di aver veduta impiantata questa Casa in Marsiglia, perché era sicuro che vi avrebbe fatto un gran bene. E non è da tacere del cordialissimo Curato di S. Giuseppe, il -quale col consiglio e colla mano, con una sollecitudine
veramente ammirabile, aiutò fin qui i Salesiani a superare le prime difficoltà incontrate. Siccome eglino seguendo il consiglio del Salvatore eransi colà portati sine sacculo et sine pera, vale a dire sprovvisti di tutto, così il buon parroco mobigliò loro la Casa ; quindi provvide letti, coperte, biancheria, utensili di cucina, tavole, panche, sedie e via dicendo, non dimenticando la cappella, che fornì di sacri arredi ; insomma egli si mostrò loro più che amico, amorosissimo Padre.
I giovani ricoverati nella detta Casa sono oggimai oltre ad una ventina, e sarebbero già più centinaia, se si avessero i mezzi, con cui provvedere loro il necessario alla vita, tante sono le domande. Il bisogno di raccoglierne molti è pressante, ed il vantaggio religioso e sociale è immenso. La spiaggia, le piazze, le vie di Marsiglia brulicano di giovanetti pezzenti, o affatto orfani e derelitti, o figli di genitori che non possono accudirli. Taluni, dopo aver girovagato tutto il giorno, non vanno neppure a casa la sera, e dormono sulle piazze o in qualche angolo della città. Quello poi che più addolora si è che non pochi di questi sventurati or per furti, or per risse, ferite ed altri misfatti sono ogni giorno strascinati nelle prigioni, donde non ne escono che per esservi poco dopo ricondotti. Laonde gli infelici crescendo così senza istruzione religiosa e senza una professione, con cui guadagnarsi onoratamente il pane della vita, finiranno col divenire il rifiuto della società, e formeranno un dì le ambite reclute dei Comunisti, i quali vanno ingrossando le loro file soprattutto di fannulloni, di ignoranti e di malcontenti. In Marsiglia si trovano molti giovanetti dai 14 ai 17 anni, i quali non hanno ancora fatto la loro prima Comunione; non sanno nè leggere, nè scrivere, ed ignorano interamente i doveri del cristiano. Fatte accorte dall'esperienza molte povere, ma ancor buone madri, si presentano tutti i giorni al Direttore dell'Oratorio, pregando e supplicando talora colle lagrime agli occhi, che voglia ricevere i loro figli e toglierli così dal pericolo dell'anima e del corpo. E una vera compassione l'udirle, e non poterle per ora consolare che con parole di speranza. Voglia Iddio far sì, che i buoni Cattolici, di cui abbonda Marsiglia e la Francia, conoscano presto l'opera che Egli fece nascere tra loro poc'anzi, ed inspirare ai ricchi e benestanti il pensiero di favorirla con quella squisitezza di carità, con cui i Nizzardi soccorsero e soccorrono tuttavia il Patronato di San Pietro, dandogli alimento e florida vita.
La materna pietà e il tenero amore di Maria pe' suoi divoti sono un fonte veramente inesauribile di misericordia. Infatti si veggono aumentare ogni giorno le beneficenze di questa Madre amorosa a pro di chi l' invoca in suo aiuto. Ecco una delle mille relazioni che si hanno a testimonianza della potente e pietosa Ausiliatrice.
Giovanni Battista de Bernardis abitante in Torino s'era ridotto agli estremi di vita già spedito dai medici. La moglie desolata, delusa d' ogni umana speranza, sì rivolse a Maria Aiuto dei Cristiani. Non potendo ella recarsi di persona al Santuario, eccoti un suo tenero figliuoletto che si offre venirvi egli stesso per invocare una benedizione al padre infermo. Corre in fretta il fanciullo e colle lagrime agli occhi racconta al Rettore della Chiesa la estrema desolazione ed il compianto di tutta la famiglia, e gli si raccomanda di volergli benedire il caro papà. Il Sacerdote alla voce e alle lagrime dell' innocente si sentì intenerito, ed acchetatolo con dolci parole lo rimise al padre dicendogli : « Figliuol caro, di' al tuo papà che è stato benedetto e che abbia grande confidenza nella Madonna. Se poi entro otto giorni non avrà migliorato, vieni ad avvertirmi ch' io stesso sarò da lui per benedirlo in persona. » Partì tutto allegro il fanciullo colla lieta novella che aprì alla confidenza in Maria i cuori di tutta l'addolorata famiglia. Si pregò la Madonna SS.; si promise un'offerta a grazia ricevuta : intanto si faceva notte. Il malato che da lungo tempo non aveva più dormito, durò in un placido sonno intiera la notte; ed il giorno appresso, cosa veramente mirabile ! lasciò del tutto sano quel letto, da cui le umane speranze non gli davano di più rialzarsi.
Ecco adunque, o cari lettori, provato ancora una volta che la pietà di Maria verso i miseri non vien meno giammai. Grata a tanto favore la famiglia offriva giorni sono al Santuario di Maria Ausiliatrice la somma di L. 20 dolente di non potere in miglior modo mostrare la sua viva riconoscenza alla pietosa Vergine.
Invochiamo adunque con fiducia Maria in tutte le nostre necessità, e non dubitiamo che non ci verrà meno giammai colei, che si compiace d'essere invocata Consolatrice degli afflitti, Salute degli infermi, Rifugio dei peccatori, insomma, possente Aiuto dei Cristiani.
Ai SIGNORI COOPERATORI E COOPERATRICI CHE RICEVONO IL Bollettino Salesiano
Quelli che cambiassero domicilio, o ricevessero il nostro periodico con indirizzo erroneo per alterazione di nomi o per isbaglio di paese, sono pregati di far tenere alla nostra Direzione in busta aperta e con francobollo di due Centesimi, la fascetta in cui ricevono il foglio, colle debite correzioni. Si desidera che ciò venga fatto non più tardi del 15 prossimo Dicembre, per metterci in regola pel venturo anno 1879.
IL GALANTUOMO - Almanacco per l'anno 1879 - Anno XXVII - Strenna offerta agli Associati alle Letture Cattoliche.
Quest'almanacco fatto appositamente pel buon popolo consta di 80 pagine in 16°.
Al Calendario tengono dietro racconti ameni, piacevoli aneddoti, utili e curiose cognizioni e sentenze morali tratte dai libri santi, che mentre dilettano, mirano in modo speciale alla riforma del costume. Vendesi nella libreria Salesiana al tenuissimo prezzo di L. 0,15. Per copie 100, L. 10.
Ogni Cooperatore può acquistare indulgenza plenaria una volta al giorno, da applicarsi alle anime del Purgatorio, recitando la terza parte del Rosario di Maria Vergine avanti al SS. Sacramento, e non potendo avanti al divin Sacramento, recitandola innanzi al Crocifisso.
Indulgenza plenaria ogni volta che si accosta alla santa Comunione.
Può altresì lucrare moltissime indulgenze plenarie nel corso del giorno mediante la recita di sei Pater, Ave e Gloria, secondo la mente del Sommo Pontefice. E queste indulgenze, applicabili alle anime purganti, le può acquistare toties quoties, ossia tutte le volte che recita i suddetti Pater, Ave e Gloria in qualunque luogo, senza bisogno di Confessione e Comunione, purché sia in grazia di Dio.
Oltre a queste, un'altra plenaria ne può guadagnare ogni Domenica, e nei giorni qui sotto notati, purché confessato negli otto giorni, e comunicato, visiti una qualche Chiesa, pregandovi secondo l' intenzione del Sommo Pontefice.
1. Festa di Ognissanti.
2. Commemorazione di tutti i fedeli defunti. 16. Sant'Agnese di Assisi. 19. Santa Elisabetta d' Ungheria.
21. Presentazione di Maria Vergine al Tempio. 26. S. Leonardo da Porto Maurizio. 30. S. Andrea Apostolo.
Con permesso dell'Aut. Eccl. FERRARI GIUSEPPE gerente respons.
'Sampierdarena, 1878. Tip. di San Vincenzo de' Paoli.