bus e Vicario Apostolico dell'Uruguay, ha per pa-
tria 1' immenso oceano, perché nacque sopra un
bastimento che solcava l'Atlantico : i suoi padri
sono di Lanzarotta, isoletta, o meglio, scoglio del
gruppo delle Canarie . Avrà un sessant'anni, e li
porta con una disinvoltura e direi quasi irrequie-
tezza di uno che n'abbia venti . La sua statura é
alta e diritta, non pingue molto, ma tanto da pre-
sentare un aspetto di salute e prosperità più che
regolare . La faccia ha bruna e fosca, avvivata da
un par d'occhi nerissimi e d'una vivacità incre-
dibile . Sempre sta in piedi, e parla e discorre con
una ilarità che non sazierebbe mai . Ora fermo
accanto a noi, ora passeggiando per la sala, dopo
che ebbesi vista guadagnata la nostra confidenza,
non finiva più di stuzzicare con cento domande il
povero nostro Adamo (cuoco), che, come a Bordeaux
già aveva preteso parlar francese, ora si sforzava
di buttar fuori le sue cognizioni di lingua spagnuola,
eccitando tanta allegria nella brigata che si disfa-
ceva in risa .
Ma non é in questo momento di respiro e di esila-
razione che bisogna cogliere Monsignore per giudi-
carlo con giustizia . Bisogna contemplarlo sul campo
delle apostoliche fatiche per rimanere attoniti e ra-
piti da indicibile ammirazione . Fin dal primo incon-
tro ci si palesò uomo di somma umiltà, d'un'amore-
volezza tutta paterna, d'una schiettezza e semplicità
che si cattiva i cuori . Sul lavoro é un Apostolo, uno
zelantissimo apostolo, esercitando il suo apostolato
al capezzale dei moribondi, nel tugurio fetente del
mendico, che visita e soccorre in persona, nel
confessionale entro cui si rinserra le lunghe, lun-
ghissime giornate intere, dispensando alle fame-
liche sue pecorelle il pane del consiglio e del
perdono . Tutti sanno e dicono che nella città di
Montevideo confessa più il Vescovo che non tutti
insieme i Sacerdoti . Predica spessissimo nella città
e di tratto in tratto monta a cavallo e vola a tra-
verso quei piani immensi e spopolati in cerca di
qualche gruppo di capanne per predicare, per battezzare e confermare gli infelici che paiono seque-
strati, come selvaggi, dal consorzio umano . E do-
vunque vada, per tutto é accolto con riverenza e
amore, e certa gente di costumanze barbare e
sanguinose, che videro, senza impallidire, cento
vittime delle loro cupidigie o selvagge vendette
spirare sotto i colpi del loro facon (falcetto),
cadono mansueti ed umiliati appié del loro pa-
store, per riceverne le correzioni e molte volte
i conforti che li convertono a Dio ed a' sensi u-
mani . Chi può dire il bene che fa questo intre-
pido Vescovo col regolare e benedire matrimonii,
coll'istruire e cresimare, col dirozzare i costumi
ancor brutali delle tribù delle campagne? Se avessi
tempo avrei di molti e belli aneddoti da raccon-
tare , ma aspetto di cogliere miglior opportu-
nità e più agio .
Ristorati adunque a lieta mensa, consolati delle
maniere affabili, amorevolissime del Vescovo, nel
quale noi ponemmo subito una figliale confidenza
e tenerezza, noi dimandammo subito dove era
Villa Colon, dove il nostro Collegio Pio . Ci . dis-
sero che era distante tre leghe (6 miglia piemon-
tesi) dalla città, e che col vapore ci saremmo an-
dati della stessa sera . Noi eravamo tutti impazienti
di salutare quella casa che doveva, chi sa per
quanti anni, essere come nostra tenda sul campo
di battaglia, testimonio del nostro valore o delle
nostre debolezze, della nostra vittoria, o della no-
stra disfatta, e volevamo immantinente partire alla
volta di Colon, meta dei nostri voti, nido tran-
quillo che doveva risarcirci dei disagi del mare .
Di più sapevamo di essere aspettati colà da Don
Cagliero, D . Tomatis e varii altri nostri compagni
della prima spedizione, i quali erano quivi venuti
a prepararci il posto, e ci tardava mill'anni di
vederli . Tuttavia Monsignore volle che dessimo
una volta per la città di Montevideo, e che io vi-
sitassi alcune case religiose, le quali aspettavano
con ansia il nostro arrivo .
A questo punto per contentare il mio carissimo
D . Barberis che mi scrive e mi tempesta sempre
di estendermi nei particolari, debbo dare un cenno
sulla città, od almeno sulla impressione che mi
fece . Dirò che Montevideo é fabbricata in una
posizione incantevole, bella nelle sue larghe e di-
rettissime vie, ricca di gentilissime case a un piano,
a due, a tre, coperte non di tetti, ma di vaghis-
simi e spaziosi terrazzi mutati spesso in freschi
giardini, con delle ringhiere, o balaustrini all' in-
giro . Giace sopra una deliziosa penisoletta rigon-
fia nel mezzo a mo' d'una domestica collina, che
spingendosi soavemente nel mare lascia a sua de-
stra un piccolo seno, circondato dalla parte op-
posta da un bellissimo colle chiamato il Cerro,
formando così un magnifico porto naturale . Le vie
si incrociano tutte perpendicolarmente, ed uno che
percorra la città nel suo bel mezzo, passando per le
vie longitudinali vede, essendo sul dosso, con piacere
tutte le altre sfilargli innanzi diritte da una spiaggia
all'altra, cioé dal mare al porto . In questi paesi
tanto caldi se le vie fossero tanto strette e fiancheg-
giate da casamenti altissimi come in Genova, To-
rino, queste vie diventerebbero forni, e d'estate
la gente arrostirebbe viva nelle case . È pel bi-
sogno appunto di ventilazione, di aria, di respiro,
che le case son basse, aperte, con grandissimi finestroni e cortiletti interni lussureggianti di va-
ghissime e freschissime piante e fiori . Così si spiega
come una città meno popolata della nostra Torino
occupi un'area più ampia del doppio, percorsa in
tutti i sensi da fragorosi e pesanti tramway tirati
da quattro e fin da sei cavalli .
Per me aveva il vescovo fatto allestire una vet-
tura, e con essa fui condotto a visitare alcune
case religiose, che ardevano del desiderio di ve-
dere i sacerdoti italiani . Perché possa intendere
la ragione di questa brama le dico che nella gran
città di Montevideo non vi é che pochissimo clero .
Non vi sono che due parrocchie, la Cattedrale e
quella di s . Francesco . Gli ordini religiosi ma-
schili non hanno qui alcuna casa d'importanza,
tranne i Padri Baionesi che fanno assai bene nella
loro cappella .
Al contrario le Congregazioni femminili hanno
trovato buon terreno, favore e sviluppo sorpren-
dente . Le suore di Chiavari, appena nate in Ita-
lia, hanno una vastissima casa di noviziato flori-
dissimo, tre collegi femminili numerosissimi con