1° SETTEMBRE 1934 - XII - N. 9 ANNO LVIII
Sommario: Imitare Don Bosco Santo. - Crociata Missionaria. - In Famiglia - A zig zag da l'Alpi al Mare - Da un Continente all'altro. - Echi delle feste a D. Bosco Santo. - Dalle nostre Missioni: Giappone. - Per intercessione di Maria Santissima Ausiliatrice e di San Giovanni Bosco. - Un degno figlio di Don Bosco: D. Paolo Ubaldi. - Necrologio.
PERIODICO MENSILE PER I COOPERATORI DELLE OPERE E MISSIONI DI DON BOSCO
È il fine che si è proposto la Chiesa elevandolo all'onor degli altari. Le feste dei Santi non devono esaurirsi in manifestazioni esteriori, sia pure a carattere eminentemente religioso, ma devono perpetuarne i frutti, suscitando nei fedeli una gara generosa di imitazione e di emulazione. Tra le voci più efficaci che si sono levate nel corso dei festeggiamenti ad eccitarci a questa gara, la più autorevole e la più cara fu senza dubbio quella del Sommo Pontefice Pio XI, il « Papa di Don Bosco ». Che non si è spenta dopo la Canonizzazione; ma vibra, paternamente sollecita, quasi ogni giorno, nelle udienze che S. S. concede alle schiere dei suoi figli vicini e lontani, richiamando agli uni ed agli altri le virtù caratteristiche del nostro Santo.
Con particolare affetto è risuonata la voce del Vicario di Cristo, il 31 maggio u. s. dinanzi ai superiori e giovani dell'Istituto Salesiano Pio XI di Roma, accorsi a felicitare il Santo Padre pel suo 77° compleanno. Preziosa di insegnamenti per tutti, specialmente per la gioventù, la parola del Padre comune giunga ora anche a tutti i Cooperatori e le Cooperatrici Salesiane, ispiratrice di crescente fervore di vita cristiana.
Accolto l'omaggio ed i modesti doni dei giovani artigiani, S. S. così prese a parlare:
Non sappiamo davvero da qual parte cominciare per ringraziarvi di tante cose belle e consolantissime, per le quali sentiamo il dovere, anzi l'urgenza di esprimere la Nostra gratitudine. Tutte belle cose quelle che Ci avete portato: liete le filiali accoglienze, i cantici, la dolce sublime Ave Maria dantesca, ricordo, lontano nel tempo, ma presente nell'animo e nel cuore. E ben possiamo dire, ammirando i vostri doni, opera della vostra abilità tecnica, di essere in certo qual modo in casa vostra come lo fummo allora e come voi ora siete nella casa Nostra, nella casa del Padre. Poi i bei volumi nei quali avete voluto raccogliere le parole Nostre intorno al caro Santo Giovanni Bosco, dalle prime fino alle ultime, alle più recenti. Tutto questo è stato coronato da una cara, incomparabile, santa interpretazione, così calda di affetto, come quella che il vostro compagno Ci presentava ad espressione di quei sentimenti filiali che animano voi tutti quanti. Ma niente Più bello, caro e prezioso del dono delle vostre persone, della vostra visita filiale. È il dono più bello che siete venuti a portarCi: è il dono, è la strenna per il Nostro compleanno.
DUE COINCIDENZE AUGURALI. - Questa data non è certo indifferente per Noi: è il rintocco degli anni che passano, è il ricordo di tutti i doni che la bontà Divina Ci ha concesso, è un paterno avviso che si avvicina sempre più il giorno, come dicono i contadini della valle del Po, di andare a casa. Voi avete scelto questi due momenti così belli: la fine di maggio e il compleanno per venirCi a portare i vostri auguri, a dire la vostra riconoscenza, quella di tutta la grande, mondialmente grande famiglia di Don Bosco Santo e dite bene: Don Bosco Santo perchè il mondo non riuscirà a chiamarlo San Giovanni Bosco, sta sempre Don Bosco, Don. Bosco Santo. Riconoscenza grande, vero spettacolo di riconoscenza, perchè tanto grande è la vostra famiglia, di cui voi non siete che i rappresentanti e gli interpreti.
E tutto questo è dirvi, dilettissimi figli, con quali sentimenti vi abbiamo passati in questa rapida rassegna che Ci ha dato modo di accostarvi ad uno ad uno e fare di ciascuno la conoscenza personale, quella conoscenza che Don Bosco Santo aveva così mirabilmente facile per tutti i suoi figli.
Noi ci congratuliamo con voi di questi sentimenti, perchè tutto il mondo li riconosce in modo evidente, al loro posto; tanto è stato il favore con cui Iddio ha distinto i figli di Don Bosco, e tutti quelli ai quali si estende il beneficio dell'opera sua, scesa veramente « dal cielo in terra a miracol mostrare ».
RINGRAZIARE IDDIO E LA SUA DIVINA MADRE. - Noi crediamo di dover essere anche Noi in prima linea nell'espressione di questi doveri di riconoscenza, perchè abbiamo avuto il privilegio di così bene conoscere Don Bosco come. pastore in questa terra, e poi averlo, con il labbro e con il cuore, proclamato e collocato tra i comprensori del Cielo. È un privilegio che riconosciamo a Noi stessi con tutta umiltà e di cui non possiamo far a meno di ringraziare in modo speciale il Signore.
È dirvi come e quanto Ci sentiamo all'unisono con voi, con i figli di Don Bosco, con tutta la sua famiglia, in qualunque parte del mondo, ovunque spiega e continua l'opera di lui che fu l'opera di Apostolo, di strenuo milite di Gesù Cristo, di amico incomparabile della gioventù, di salvatore di tante anime: «Da mihi animas ».
Ringraziamo Iddio e la sua divina Madre, che fu veramente l'Ausiliatrice di Don Bosco Santo; la Divina Madre, che è entrata con così largo contributo in tutto quello che è avvenuto in questo coronamento così benefico, dalla prima luce di Don Bosco Santo: ed ecco infatti, sempre sotto l'influsso di questo ausilio materno per cui Don Bosco ha saputo così bene esprimere la riconoscenza, ecco la nuova chiesa che sorge vicino a Noi.
IMITARE DON Bosco. - Dilettissimi figli, ringraziamo il Signore e ammiriamo l'opera sua: e al Signore anzitutto dobbiamo rendere onore e gloria, quell'onore e quella gloria che la Chiesa non cessa mai di tributare. Ma poi bisogna - ed è quello che si addice a tutti, e tanto più a voi - proporsi di imitare ciò che con tanta letizia si celebra e si onora. Imitare Don Bosco può sembrare difficilissimo al primo aspetto, tanto complessa, gigantesca si presenta la sua figura; eppure la santità di lui è una delle più imitabili. Del resto tutte le santità si possono imitare; si può imitare la santità stessa di Dio; giacchè imitare, anche in tutte le altre direzioni come ad esempio nell'arte, non significa copiare, non vuol dire riprodurre, no: imitare vuol dire entrare in un certo ordine di idee, in una determinata tendenza di spirito; compiere qualche sforzo per salire verso una certa direzione. È quello che fa l'arte irritando la natura, ed infatti Dante dice l'arte nostra « a Dio quasi nepote », perchè discende dalla natura, la figlia di Dio.
FEDELTÀ AL DOVERE. - Ora nella vita di Don Bosco bisogna imitare particolarmente quella sua eroica fedeltà al dovere in tutti i momenti, così come nella successione delle occupazioni quotidiane esso si presentava. Egli era sempre pronto a dedicarsi all'ultimo incontro, all'ultima richiesta. Era pronto a dedicarsi a tutto e a tutti, come se ognuno e ogni cosa fossero l'unica cosa e l'unica persona. Ora il rispondere con devota prontezza al dovere, quale esso sia, è a tutti possibile e doveroso. Fare dunque il vostro dovere; questo è il fondo di tutte le santità.
Ma, dilettissimi figli, vi è anche qualche altra cosa che dovete apprendere dagli esempi del vostro Santo, del vostro Fondatore. Voi avete una ragione particolare di ricordare il « da mihi animas » del vostro e nostro Don Bosco. Quando egli faceva questa preghiera pregava per voi, e Dio lo ha esaudito e gli ha dato le anime vostre, perchè le beneficasse secondo lo spirito di Dio.
LA PREZIOSITÀ DELLE ANIME. - Con questo egli vi ha insegnato e messo avanti una grande idea, una grande opera: l'idea della preziosità delle anime che bisogna salvare, la necessità di conservare il beneficio della educazione cristiana e di una educazione cristiana non comune, ma sinceramente, generosamente, luminosamente cristiana, beneficio inestirpabile per voi, per le famiglie, per la società, per la Chiesa. Voi sarete distinti figli e poi padri di famiglia; distinti cittadini della società e figli della Chiesa sempre pronti a compiere degnamente tutti i vostri doveri verso voi stessi, verso Iddio, verso lo Stato, verso la società. Voi sarete profondamente cristiani, e con questo è detto tutto. Voi sentirete, in una parola, il dovere come imposto dalla parola di Dio, e saprete di doverlo compiere avanti agli uomini e a Dio. Ed un altro dovere particolare di apprezzare questa preziosità delle anime sta nel riflettere su tante altre giovani anime che non hanno i tesori spirituali di educazione che a voi sono impartiti così doviziosamente! È per questo che, dilettissimi figli, voi dovete, per quanto vi è dato, con la preghiera e con l'esempio, con l'opera vostra missionaria così caratteristica dello spirito salesiano, studiarvi di comunicare anche ad altri il grande beneficio che avete ricevuto.
IL SEGRETO DI TUTTI I SANTI. - E v'è ancora un altro riflesso. Dove ha attinto Don Bosco questo amore per le anime? È chiaro. Egli le ha tanto amate, perchè ha amato Gesù Cristo. Egli considerava che anche per una sola di queste anime, Cristo avrebbe dato il suo sangue. È questo il segreto di tutti i Santi. Essi hanno considerato quello che Gesù Cristo ha fatto, allorchè non ha creduto di troppo pagare per la salute delle anime, anche di un'anima sola, versando tutto il suo sangue preziosissimo. È la parola di Dio, « pro animabus » e l'Apostolo lo ricorda e poi aggiunge quell'altra parola così sentita: dilexit me et tradidit semetipsum pro me ».
Ecco, dilettissimi figli, quello che Don Bosco Santo si è detto tante volte nelle sue meditazioni, nella sua vita così operosa. Ecco quello che bisogna fare. Ringraziare e poi soprattutto imitare. Ed è quello, dilettissimi figli, che sappiamo che voi volete fare sempre ed è per questo che nelle benedizioni che siamo per dare ai presenti ed a tutti quelli che Ci rappresentate, vogliamo mettere anche un senso di riconoscenza.
LA FAMIGLIA SALESIANA. - Noi vediamo come in una magnifica visione, in una visione graditissima che voi evocate al Nostro spirito, tutta la famiglia di Don Bosco, grande come il mondo. E con questa visione desideriamo che la Nostra Benedizione arrivi fino agli estremi orizzonti. Benediciamo quelli che voi rappresentate più particolarmente: le vostre famiglie, case e parentele, tutto quello che in esse a voi è più caro. In modo particolare benediciamo questa opera che venite compiendo, questo viaggio di primaria importanza quale è la preparazione alla vita, e quello che sarà il frutto della presente educazione cristiana. Quando nella vita voi porterete il frutto, l'apostolato dell'esempio di una vita cristianamente vissuta, voi direte non a parole ma a fatti, come si fa ad essere buoni cristiani e buoni cittadini. Sarà l'apostolato della vostra vita, l'apostolato della buona parola, di quella parola bonaria che non vuole essere un insegnamento, ma va amichevolmente al cuore; e poi ancora quell'apostolato che è il più facile ed il più potente, l'apostolato della preghiera, affinchè avvenga il Regno di Dio...
Accogliamo anche noi le parole del Vicario di Cristo, a stimolo di santificazione e di apostolato.
BORSE COMPLETE
Borsa S. GIUSEPPE (9a) - Roma.
A cura di una pia persona che non vuol essere conosciuta - Somma prec.: 15000 - A compimento, 5000 - Totale L. 20.000.
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Fondata da Angela di Calisto da Spoleto, in memoria del defunto marito.
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Omaggio di una pia persona al Signor Don Pietro Ricaldone nel suo fausto onomastico.
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A cura della Casa salesiana di Cuneo - N. N. 18.600 - Beltrandi Elisabetta, 10 - Beltrandi Giulio, 20 - Giovelli Teresa, 5 - Lamberti Anna, 5 - N. N. 10 - Trapini Spirito, 25 - Bruna Maddalena, 50 - Gerbino Clarissa, 5 Bagnoli Rosina, 5 -- Bruna Modesta, io - Delfino Maria, 1 - Bruno Stefanina, io - G. M. 5 - Peano Pasqualina, 5 - Savi Teresina, io - Graziella Romano, 20 - Silvia Romano, io - Elvira Gandolfi, 5 - Verra Margherita e Cav. Donato, 20 - Marianna Roncati, 10 - D. Graffini, 10 - Sig.ra Della Rovere, 15 Scialle Giuseppe, 10 - Sig.ra Berardengo, 20 - Teol. Oggero, 25 - Famiglia Brunetti, 5o -N. N. 200 - Sig.ra Verra, 30 - Priore Can. Bessone, 5o - N. N. 25 - Geom. Giraudo, 10 - Avv. Filippi, 15 - Dalla cassetta del parlatorio 11,30 - N. N. raccolte fra la scolaresca, 25 - D. Bianchi Giovanni, 55 - D. Lorenzo Giordanengo, 20 - N. N. a compimento, 587,70 - Totale L. 20.000.
Borsa GRILLO GIOVANNI. Fondata dalla famiglia Grillo.
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Offerta dai fedeli frequentatori della chiesa di S. Giov. Evangelista in Torino, a ricordo della fausta ricorrenza della Canonizzazione di Don Busco.
BORSE DA COMPLETARE
Borsa GIUBILEO E RICONCILIAZIONE - Somma prec.: 3380 - Dott. Francesco Casalbore, 50 - Totale L. 3430.
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Borsa PARROCCHIALE MARIA AUS. (2a) - Somma prec.: 13.458,65 - Dalle cassette del Santuario, 1938,70 - Ferraris Anna, 70 - Totale L. 15.467,35.
Borsa PEDUSSIA DON LUIGI - Somma prec. . 3490,15 - Costagli Ada, 5 - Maddalena Viti, 5o -- Totale L. 3545,15.
Borsa PICCOLI AMICI DI DON BOSCO. - Somma prec.: 2350 - Lucia Venier, raccolte tra i suoi piccoli amici, 20 - Gamba Serenella, 5 - Totale L. 2384.
Borsa PIO X - Somma prec.: 17.238 - Sac. Carmelo Carnana, 186o - Bruner Maria, 15 - Poli Marchese, 20 - Buffa Giulio, 25 - Totale L. 19.152.
Borsa PIO XI (3a) - Somma prec.: 189 - Cassis Elisa, 5o - Totale L. 239.
Borsa PISCETTA DON LUIGI (2a) - Pardo Prof. Michele, 1oo - Piscetta Giuditta, 30 - P. Angela, 10 - P. Matilde, 10 - P. Rosa, 10 - Carla Piero Motta, 10 - Totale L. 170.
Borsa PRINCIPESSA CLOTILDE - Somma prec.: 8495 - N. N. 200 - Totale L. 8695.
Borsa PRINCIPI DI PIEMONTE - Somma prec.:1525 - Carbonera Emma, 30 - Tot. L. 1555.
Borsa MARIO STEFANI in onore di S. Giov. Bosco, a cura del Collegio Vescovile « Graziani » di Bassano del Grappa - Stefani Mario, 72 - Iligolin Mario, 10 - Zordan Ottorino, 5o - Dalla Rizza Giovanni, 5o - Danese Ferruccio, 11 - Anibrosi Ottorino, 5 - Dott. Umberto Caregaro, 15 - Benetazzo Giov. 7 - Lega missionaria studenti del Collegio Graziani, 105o - Nardi Gabriele, 500 - Dott. Francesco Migliorini, 500 - Prof. Achille Marzarotto, 100 - Sac. Dott. Leone Carpenedo, 100 -- Superiori e Professori del Collegio Graziani, 200 - Dott. Battista Brunelli, 2000 - Totale L. 4670.
Borsa REGINA DI MONDOVI' - Somma prec.: 2974,70 - T. B. Mondovì, 25 - Manfredi Zita, 25 - Olga Pichieri, 10 - Totale L. 3034,70.
Borsa RICCARDI DON ROBERTO - Somma prec.: 17.948,30 - Riviera Giovanna, 10 - C. A. 50 - Famiglia Dieghi, 5o - Famiglia Bianca, 10 - N. N. 10 - Sola Giuseppina, 10 - Ferrero Maria, 10- Ferrero Rina, 5 - Totale L. 18.103,30.
Borsa RINALDI DON FILIPPO (3a) - Somma prec.: 10.234,85 - Guido e Teresa Olivero, 100 - Sig.ra Gastini (mutuo soccorso fra le ex allieve delle Figlie di M. Aus. ), 6oo - Totale L. 10.934,85.
Borsa RUA DON MICHELE (3a) -Somma prec.: 261o - Guido e Teresa Olivero, 100 - Carmelo Toscano, 2o - Totale L. 2730.
Borsa ROSINA TURCO SAVODI di Castelnuovo D. Bosco, a cura del Sac. Anzini Abbondio - Somma prec.: 3630 - Manolino Elvira, 5 - Il Circolo « Sicut Olivae » di Castelnuovo, 20 - Contessa Felicita Schiari Riccardi, 100 - Totale L. 3755.
Borsa SACRA FAMIGLIA - Somma prec. 2196 - Gilardi G. B. 100 - Lovazzano Cristina, 15 - Totale L. 2311.
Borsa SALENTO, a cura dei Cooperatori salesiani della regione - Somma prec.: 11.307,60 - Vari cooperatori a mezzo Don Mazzotti Domenico, 646 - Totale L. 11.953,60.
Borsa SAVIO DOMENICO (4a) - Somma prec.: 5447,70 - Dallaglio Williams, 10 - Antonio Ginnasi p. g. r. 25 - Costa Maria, 50 - Gay Giacomo, 5 - Totale L. 5537, 70.
Borsa S. ANGELA MERICI - Somma prec.: 925 - T. R. 100 - Totale L. 1025.
Borsa S. ANTONIO DA PADOVA - Somma prec.: 3313 - Megazzini Carolina, 5 - Trifari Guglielmo, 20 - Antonietta Transillo, 5 - Maddalena Rescigno, 3 - Totale L. 3346.
Borsa S. GABRIELE DELL'ADDOLORATA - Somma prec.: 8o - C. G. Alassio, 1000 - Totale L. 1080.
Borsa S. GIUDA TADDEO - Somma prec. 190; - Cafiero Ernesto, 165 - Ottino Lucia, 5 - Totale L. 2075.
Borsa S. GIUSEPPE BENEDETTO COTTOLENGO - Fede, 100 - Totale L. 100.
Borsa S. GIUSEPPE (3a) - Somma prec.: 5482 - Rossi Elena, 25 - Stefano B. Savona, 10 - Famiglia Davico, 25 - Totale L. 5542.
Borsa S. FILOMENA (2a) - Ferraris, 10.
Borsa S. LINO, omaggio della diocesi di Volterra a S. E. Mores. Dante Munerati - Somma prec.: 12.249,55 - Elena Nannini, 20 - Sorelle Nannini, 100 - Padri Carmelitani di Chiusdino, 5 - Sara Belcari, 3 - Clotilde Confortini, 5 - Totale L. 12.382, 55.
Borsa S. LUCIA (2a) - Somma prec.: 210 - Momo Teresa, 5 - Totale L. 215.
Borsa S. MARCO, a cura della Casa Salesiana di Venezia (Istituto Coletti) - Somma prec: 7900 - Don Giovanni Segala, Direttore, 95o Totale L. 885o.
Borsa S. MARGHERITA DA CORTONA - Somma prec.: 6042,30 - Valeri Angela, 75 - Margherita Gay, 10 -- Totale L. 6127.
Borsa S. MICHELE - Somma prec.: 3810 - N. N. 266o - Totale L. 6470.
Borsa S. RITA DA CASCIA - Somma prec.: 2510 - Sorelle Valsecchi, 100 - Rossi Elena, 25 - N. N. 50 - Paola Wurteler, 1o - Peirani, So - Totale L. 2745.
Borsa S. ROCCO - Sac. Nicola M. Gargiulo, 100 - Totale L. 100.
Borsa VANGELO DI GESÙ, a cura del Sac. Anzini Abbondio - Somma prec.: 18.521,20 - Vari insegnanti, 250 - Borsetti Italia, 50 - Pane Angela, 1o - Totale L. 18.831,20.
Borsa VERSIGLIA MONS. LUIGI - Somma prec.: 18.856 -Dotta Maria, 5 - Totale L. 18.861.
Borsa VERSIGLIA E CARAVARIO - Somma prec.: 8476 - Guido e Teresa Olivero, 1oo - Dott. Angelo Carù, 25 - Un sacerdote di Enna (Sicilia), 100 - Totale L. 8701.
Borsa GLI EDUCATORI AL LORO SANTO, a cura dell'Unione Don Bosco fra gli Insegnanti - Scuola L. A. Muratori, offerte varie, 100 - Cav. Bartolomeo Dutto, 10 - Totale L. 110.
La festa onomastica del nostro Rettor Maggiore.
Ha raccolto anche quest'anno in affettuosa intimità Salesiani, Figlie di Maria Ausiliatrice, Allievi, Ex-Allievi e Cooperatori per dire al IV Successore di Don Bosco la venerazione e l'affetto della triplice famiglia che Iddio ha affidato alle sue cure. Prime a presentare l'omaggio della loro cooperazione furono le Dame Patronesse del Comitato Centrale, convocate dalla Presidente effettiva Marchesa Carmen Compans di Brichanteau Challant, la vigilia di S. Pietro, ad assistere alla Messa nella Cappella Pinardi, poi ad offrire al Rettor Maggiore l'ingente lavoro di un anno di attività eccezionale. La sala delle esposizioni era addobbata da 120 pianete, paramenti, altarini, medicinali, ecc.
Superba affermazione di un apostolato che impegna a tanta attività e sacrificio le illustri Dame, imitate poi dai comitati di tante altre città d'Italia e dell'Estero. Rappresentava il Rettor Maggiore, ancor assente a quell'ora, il Prefetto Generale Don Berrutti. Onorava l'adunanza S. E. Rev.ma Mons. Guglielmo Piani, arciv. tit. di Nicosia, Delegato Ap. alle Filippine. La Segretaria, contessa Teresa Camerana ha interpretato i sentimenti del Comitato ed ha fatto l'offerta ufficiale dei preziosi paramenti per le missioni.
Poi il missionario Don Bosio, reduce dalla Cina, ha dato relazione delle conquiste apostoliche fatte in questi ultimi anni nel nostro Vicariato di Shiu-Chow, irrorato dal sangue di Mons. Versiglia e D. Caravario. In seguito Don Trione ha prospettato le varie necessità dell'Opera salesiana proponendo un'efficace propaganda durante il periodo della villeggiatura.
Chiuse la cara adunanza S. E. Mons. Piani, a nome del Rettor Maggiore, compiacendosi vivamente e congratulandosi colle zelanti Dame Patronesse la cui attività si riflette in ogni angolo delle terra e soprattutto nel cielo dove il bene troverà un giorno la sua più abbondante ricompensa. Colla benedizione di S. E. le Dame lasciarono la Casa-madre.
A sera nel salone-teatro, totalmente gremito, si svolse l'accademia ufficiale ad onore del Rettor Maggiore. Attorniavano il sig. D. Ricaldone sul palco le LL. EE. RR. Mons. Guerra, Mons. Piani, Mons. Dueñas, insigni rappresentanti dei Cooperatori e degli Ex-allievi ed i Superiori. Le Figlie di Maria Ausiliatrice erano rappresentate dall'élite, poichè colle Madri del Consiglio Generalizio erano tutte le Ispettrici del mondo e le Delegate al Capitolo Generale che si teneva in quei giorni. La banda e la « schola cantorum » dell'Oratorio, colla schola dei nostri studenti di Teologia dello Studentato Internazionale ci fecero gustare l'Inno del M° Cav. Dogliani, due cori del Pagella, la fantasia del Ponchielli ed una marcia del Vaninetti. Dialoghi, versi e prose, vibranti di affetto, dissero al Padre l'affetto dei figli, dei giovani, degli aspiranti missionari, dei Cooperatori e degli Exallievi; mentre adesioni caldissime portarono al cuore del Padre la voce dei figli lontani interpretata con brio giovanile dal sig. D. Trione.
Fra i doni, prezioso per esecuzione, un messale rilegato dalla nostra scuola legatori con arte squisita, ed una borsa missionaria raccolta a prezzo di infinite privazioni da una semplice portinaia. Il Rettor Maggiore ebbe paterne commosse parole di ringraziamento e chiuse invitando tutti a seguire fedelmente le traccie segnate da D. Bosco Santo.
Il Capitolo Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
Il giorno 7 luglio p. p., in Torino, presso l'Urna sacra del loro Fondatore, Don Bosco Santo, le Figlie di Maria Ausiliatrice chiudevano il loro X° Capitolo Generale.
Vi parteciparono 93 Capitolari, rappresentanti di ben 33 Ispettorie o Provincie Religiose, in cui lavorano le Figlie di Maria Ausiliatrice, sparse in tutto il mondo.
Tali importantissime adunanze, furono presenziate e dirette dal Rev.mo Signor Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei Salesiani, Delegato dalla S. Sede per l'istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
Il Capitolo si iniziò con l'elezione della Superiora Generale e dei Membri del Consiglio Generalizio. Fu una rielezione unanime della Superiora Generale, Madre Luisa Vaschetti, e dei singoli Membri del Consiglio Generalizio.
Nel corso delle adunanze, furono studiati e discussi temi della massima importanza ed attualità. Tre soprattutto richiamarono l'attenzione delle Capitolari: come attuare le direttive e i desideri del Santo Padre in merito all'Azione Cattolica Femminile; come perfezionare la preparazione professionale e religiosa del Personale missionario; come e su quali basi sviluppare e istituire nuove Scuole Professionali in favore della classe operaia.
Tali temi, come ognuno vede, si ispirano a quel profondo e tradizionale sentimento di devozione alla S. Sede che il Santo Fondatore ha inculcato anche nelle Figlie di Maria Ausiliatrice e, insieme, sono una nuova prova della loro filiale adesione a quel programma di apostolato che ha loro tracciato S. Giovanni Bosco.
In risposta ai filiali omaggi umiliati al Santo Padre, subito dopo l'elezione, la Superiora riceveva il seguente telegramma colla benedizione del Vicario di Cristo:
Città del Vaticano, 10 luglio 1934.
Compiacendosi felice successo elezioni e lavori Capitolo Generale Figlie Maria Ausiliatrice Sua Santità invia di cuore implorata benedizione pegno augusta benevolenza e auspicio nuova Divina protezione molteplice attività benemerito
Istituto. Cardinale PACELLI.
Rallegrandoci colla Rev.da Madre Generale e con tutte le Superiore del Consiglio Generalizio, auspichiamo e preghiamo da Dio la grazia di un fecondo e lungo apostolato.
Ordinazione Sacerdotale.
L'8 luglio la Basilica di Maria Ausiliatrice ha visto rinnovarsi una delle più care e solenni funzioni. L'Em.mo Card. Fossati, Arcivescovo di Torino, con tutto il fasto della liturgia cattolica, consacrava cinquantatrè novelli Sacerdoti della Società Salesiana, che avevano compiuto i loro studi allo Studentato Teologico Internazionale Salesiano di Torino. Provenienti da tante Nazioni diverse, essi ritorneranno in questi mesi alle rispettive Ispettorie a portare il valido contributo della loro soda formazione e del loro zelo apostolico. Ai neo-sacerdoti S. Eminenza ha rivolto paterne parole di felicitazione e di esortazione all'imitazione del Padre e Fondatore S. G. Bosco.
Festeggiatissimi dai superiori, giovani, parenti ed amici i novelli Leviti si succedettero nei giorni seguenti a celebrare all'altare dell'Ausiliatrice e del nostro Santo.
Due nuovi Vescovi salesiani.
Con decreto in data 9 luglio u. s. la S. C. di Propaganda Fide ha eretto in Diocesi la Prefettura Apostolica dell'Assam (India) affidata ai Salesiani e ne ha fatto Ordinario l'ill.mo e rev.mo Mons. Luigi Mathias, già Prefetto Apostolico, col titolo di Vescovo di Shillong. Con decreto della stessa data nominava pure il rev. Don Stefano Ferrando, attualmente Direttore e Maestro dei Novizi a Shillong, Vescovo della Diocesi di Krisnhagar (India).
Ai due gloriosi figli di S. Giovarmi Bosco elevati all'Episcopato i nostri più fervidi auguri di fecondo apostolato.
ROMA - La festa dei premi all'Ist. Pio XI.
Ha assunto quest'anno un tono di gioia eccezionale, per un tratto di sovrana munificenza di S. S. Papa Pio XI. Dominava infatti il palco delle autorità l'artistico quadro di San Giovanni Bosco che la Società Salesiana aveva offerto al S. Padre il mese di giugno u. s., modesto omaggio di riconoscenza alla paterna bontà del « Papa di Don Bosco». Il quadro era giunto all'Istituto pochi giorni prima, destinato dallo stesso Augusto Pontefice, insieme colla preziosa Reliquia di cui abbiamo dato la fotografia nel n. di giugno-luglio, al Tempio di Maria SS. Ausiliatrice che sorge accanto all'Istituto, prossimo ornai alla ufficiatura. Superiori e giovani, commossi dall'affettuoso gesto del Papa, sentivano spiritualmente presente il Vicario di Cristo a benedire i loro progressi nelle arti professionali e nella cristiana educazione. E ne gioivano fino all'entusiasmo.
Presiedeva l'Em.mo Sig. Card. Camillo Laurenti, Prefetto della S. C. dei Riti, circondato dalle LL. EE. RR. Mons. Caccia Dominioni, Maestro di Camera di S. S.; Mons. Carlo Salotti, Arciv. tit. di Filippopoli di Tracia e Segretario di Propaganda Fide; Mons. Bartolomasi, Ordinario Castrense; gli Arcivescovi e Vescovi Mons. Pisani, Mons. Migliorelli, Mons. Emanuel; ed altre distinte personalità del Clero e del laicato. La premiazione si è iniziata dopo il magnifico discorso ufficiale di S. E. Mons. Salotti; e chiuse la festa, con calde parole di felicitazione e di augurio l'Em.mo Card. Laurenti, il quale rias sunse i suoi voti in questo: che l'Istituto Pio XI faccia rivivere più che mai le grandi figure di S. Giov. Bosco e del suo angelico alunno il ven. Domenico Savio. Dopo la premiazione e la benedizione eucaristica, autorità ed invitati passarono a visitare il Tempio di Maria SS. Ausiliatrice, compiacendosi vivamente per la sua prossima ultimazione.
CUNEO = Nuovo Oratorio Salesiano "S. Giovanni Bosco". - Presente S. Ecc. Mariano, Prefetto della Provincia, il Senatore Imberti, Podestà di Cuneo, l'On. Toselli e l'On. Soleri, Mons. Brizio, Vicario Capitolare, e tutte le altre Autorità, dinanzi ad una folla imponente, il Rettor Maggiore D. Ricaldone, il 31 maggio u. S. compiva il rito della Benedizione della prima pietra dell'Oratorio Salesiano.
Tenne il discorso ufficiale l'On. Gaetano Toselli che presentò la figura di D. Bosco in quelle che furono le caratteristiche del suo sistema educativo e del suo Apostolato tra i giovani, designandolo il Santo Italiano per eccellenza attraverso le sue opere meravigliose in Italia e all'estero.
Il Podestà Imberti volle associarsi all'Oratore nella profonda ammirazione all'opera di Don Bosco e salutò con vera riconoscenza la Damigella Discalzi la cui munificenza aveva costituito il pernio della nuova Opera Salesiana in Cuneo.
Firmata da tutte le Autorità e dalle Dame Patronesse s'introdusse quindi la pergamena nel blocco granitico. Impartita la benedizione rituale, mentre la pietra scompariva sotterra, la banda del VII Artigl. Pesante che prestava servizio fece echeggiare le note fatidiche della Marcia Reale e dell'inno « Don Bosco ritorna... ».
Chiuse la simpatica cerimonia il Sig. D. Ricaldone che rinnovò alla Pia Benefattrice Discalzi la sua profonda riconoscenza e accennò all'opera benefica che svolgerà il futuro Oratorio auspicando tra applausi scroscianti alla fortuna della Città, della Chiesa, della Patria.
Rivedendo la corrispondenza del primo semestre, trascurata per la compilazione dei numeri speciali, troviamo alcune notizie che meritano di essere segnalate, anche in ritardo.
Ci scrissero da Magellano in data 3 marzo u. s.:
MAGELLANO - Visite illustri all'Opera Salesiana. - Il 13 febbraio u. s. approdavano alla nostra città un centinatio di turisti inglesi, in crociera per le Americhe, sul grandioso transatlantico, motonave « Reina del Pacifico » E regalavano la prima visita all'Istituto Don Bosco, centro dell'Opera Salesiana, per ammirarvi il magnifico tempio di Maria Ausiliatrice, e il Museo Regionale «Maggiorino Borgatello ».
Il giorno appresso un'altra nave, in crociera per il Sud Argentina e Canali Magellanici, ci taceva la stessa cara sorpresa con circa 900 passeggeri, Argentini in massima parte, tra i quali erano 400 ex-allievi dei nostri collegi della Repubblica vicina. Fraternamente accolti ed accompagnati dall'Ispettore D. Aliberti, i visitatori sostarono benevolmente ad ammirare il grandioso Tempio ed il Museo, e ritornarono quindi alla nave, lasciando generose offerte per l'Opera salesiana.
Ma la visita più importante fu quella di S. E. Orazio Pedrazzi, Ambasciatore di S. M. il Re d'Italia in Chile, giunto a Magellano a rallegrare tutta la Colonia Italiana. Era stato preceduto dal Segretario particolare dell'Ambasciata, il Conte Ludovico Barattieri di S. Pietro, il quale si era indugiato, con visibile compiacenza, in una visita molto accurata.
L'Ambasciatore fu accolto il 22 col più fervido entusiasmo, e, accompagnato, insieme a tutti i membri della Colonia italiana, che lo seguivano, nell'ampio salone, addobbato per la circostanza, dove si svolse una cordiale accademia in suo onore. Passato quindi alla visita del Museo scriveva nel libro dei visitatori:
Lascio ai Salesiani di Magellano, esploratori delle isole, dei canali, ma soprattutto delle anime la mia ammirazione di Ambasciatore del Re, di rappresentante del Governo fascista, di italiano di una Italia rinnovata dalla Fede, dalla giovinezza, dal fuoco sacro dell'avvenire. ORAZIO PEDRAZZI.
Continuando poi le visite all'opera nostra non faceva che rinnovare lusinghiere espressioni di viva compiacenza. Il giorno seguente, domenica, assistette devotamente alla Messa cantata con tutta la Colonia, dandoci il conforto di vera edificazione. Prima di imbarcarsi per il Nord del Paese, ci faceva omaggio di una sua fotografia e regalava ai nostri chierici, quasi tutti italiani, il volume: I più celebri navigatori italiani.
NORTH HALEDON, N. J. (Stati Uniti) Istituto Maria Ausiliatrice. - Accompagnato dal Console Generale di New York, Comm. Grossardi e dal prof. D. Ambrogio Rossi, Ispettore dei Salesiani, il 10 febbraio S. E. Piero Parini, Ministro Plenipotenziario degli Italiani all'Estero, onorava di una ambita visita l'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice di North Haledon.
Accolto entusiasticamente al suono della marcia reale, S. E. ricevette gli ossequi delle superiore e di distinte personalità convenute, ed, introdotto nel grandioso salone « Don Bosco », ebbe l'omaggio ufficiale di una riuscitissima accademia musico-letteraria in cui si alternarono Novizie, Orfanelle, Alunni ed Alunne della Scuola S. Michele e S. Antonio, in perfetta lingua italiana.
Il Colonnello Cav. Matteo Ricco, dopo aver presentato a S. E. i Direttori della Scuola S. Michele, e della Scuola S. Antonio in Paterson, N. J., fece i più ampi elogi dell'opera delle Figlie di Maria Ausiliatrice tra gli italiani negli Stati Uniti.
L'Ispettore dei Salesiani, Don Ambrogio Rossi diede quindi a S. E. il e benvenuto » a nome di tutti i Salesiani e dei suoi Novizi.
S. E. si congratulò vivamente coll'Ispettore, e, fra uno scroscio d'applausi, prese la parola per ringraziare.
Questa grande, entusiastica manifestazione da parte delle Suore di Maria Ausiliatrice e dei loro allievi, - disse tra l'altro - se mi commuove profondamente, non mi fa meraviglia. Ormai il nome di Salesiano e di Figlia di Maria Ausiliatrice è sinonimo di devozione alla Patria, di lavoro intenso, di coltura profonda. Ovunque ho conosciuto i Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice. dalla Terra del Fuoco al Brasile; nelle regioni glaciali e nelle torride; nell'uno e nell'altro emisfero; fra popoli civili, e fra coloro che appena balbettano le prime parole di civiltà... Sempre, ovunque, in ogni nazione del mondo intero ho trovato i Figli e le Figlie del grande Educatore Don Bosco, che serenamente, sulle orme del Padre, compiono una grande missione educatrice, ed infondono in tutti l'amore per l'Italia.
Don Bosco! Quale figura insigne nella storia d'Italia! Ben a ragione lo si annovera fra i più grandi pionieri di civiltà, poichè attraverso l'opera Sua una nuova luce redentrice irradiò sul globo intero.
Quando S. E. Benito Mussolini ha una nuova missione, un nuovo centro, un nucleo d'anime da istruire, da sviluppare, da elevare, pensa subito ai Salesiani ed alle Figlie di Maria Ausiliatrice ed è sicuro del più brillante successo. Ringraziamo Iddio d'aver dato all'Italia un Don Bosco.
Il 1° aprile, cioè la prossima domenica di Pasqua, quando Don Bosco verrà proclamato Santo, io sarò fra i pochi, nella grande Basilica della Cristianità, che ha visto da vicino, che ha toccato con mano in ogni continente, in ogni nazione, l'opera colossale e cosmopolita del nuovo Santo.
lo avrò l'onore di cantare una volta ancora al Governo Italiano le glorie e gli eroismi dei Figli e delle Figlie di Don Bosco, ed a tutti potrò ripetere che, sulle orme del Fondatore, i Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice sono dei veri e concreti fattori di benessere religioso, morale e sociale.
Un subisso di applausi coronava il discorso di S. E. che, al suono degli inni della Patria diletta, tra la gioia e la gratitudine delle Suore, venute anche da case lontane, delle novizie, delle orfane, allievi della Scuola S. Michele e S. Antonio, e di tutti i presenti, passava a visitare il Noviziato, e s'intratteneva affabilmente con le Superiore Ispettoriali. Ammirati alcuni lavori di pittura, ricamo e cucito, eseguiti dalle Novizie, col più cordiale saluto, che esprimeva l'intima soddisfazione, lasciava quell'oasi di pace per continuare le visite ad altri Istituti Educativi. La fotografia ce lo riproduce durante la visita alla nostra Casa di San Francisco in California.
NB. Ricordiamo nuovamente che le relazioni delle feste, brevissime, devono essere inviate nominalmente al Direttore del Bolletino Salesiano, lingua italiana, se si vogliono evitare dispersioni e perdita di tempo. Si preferiscono le relazioni dattilografate o manoscritte alle ampie relazioni dei giornali che obbligano a riduzioni straordinarie.
CAIFA - Furono celebrati in un ambiente di cordiale consenso e riuscirono una nuova dimostrazione della grande stima che la cittadinanza ha per l'Opera Salesiana.
Il Triduo si svolse nella nuova ed elegante Cappella dell'Istituto e, se fu frequentatissimo, dimostrò la fraterna fusione che esiste fra i fedeli dei vari riti e l'affetto di tutti verso il nostro Fondatore.
Il giorno 31 Maggio fu la volta dei fedeli di rito greco-cattolico, celebrante il Vescovo S. Ecc. Mons. Gregorio Haggiar; il 1° giugno fu la volta dei fedeli di rito maronita, celebrante il Vicario Mons. Francesco Mobarak; il 2 giugno fu la volta dei fedeli di rito latino, celebrante il Rev.mo P. Francesco Lamb, Vicario del Santuario del Monte Carmelo. In ogni mattina Comunione generale con un gruppo di prime comunioni. In ogni sera del triduo il vasto salone-teatro della Scuola raccoglieva folle fittissime di popolo per assistere ai vari trattenimenti organizzati allo scopo di rendere più attraente la Commemorazione civile di D. Bosco celebrata nelle varie lingue. Parlò nella prima sera, in arabo, il Rev.mo Vicario Mons. Mobarak; nella seconda sera, il maronita P. M. Nemathallah Farhat; e nella terza sera, in lingua italiana, il Rev.mo P. Vincenzo Moiso Domenicano, Direttore della Scuola italiana maschile di Beyruth. Con eloquenza calda, convinta, poderosa, tenne avvinto l'uditorio per circa un'ora, svolgendo il tema che gli era stato affidato su D. Bosco « apostolo della gioventù. Significativa, per questa Commemorazione, la presenza del Governatore inglese di Caifa, del R° Console Generale d'Italia e di una eletta schiera di autorità ecclesiastiche e civili.
La solennità del 3 giugno ebbe tre note caratteristiche: la messa degli allievi ed ex-allievi nella Cappella dell'Istituto, gremitissima così da dare una prova palmare della vera efficienza della nostra Scuola. Celebrava l'Ispettore Salesiano D. Nigra che a tutta quella gioventù lasciava per ricordo il servite Domino in laetitia. Il solenne Pontificale si svolse nella parrocchia latina dei RR. PP. Carmelitani. Celebrava S. Ecc. Rev.ma Mons. Adriano Smets, Arciv. di Gangra e vi assistette una moltitudine di popolo che faceva corona alla massa compatta delle autorità. Infra Missam tenne il panegirico del Santo, in lingua araba, il Rev.mo Vicario Maronita, Mons. Francesco Mobarak, che con rapide pennellate fece una sintesi meravigliosa della vita di D. Bosco.
Ma la nota più caratteristica la diede, nella serata, la processione colla Reliquia del Santo svoltasi per gli ampi cortili della Scuola. Forse mai, in Caifa, si vide tanta massa di popolo, forse mai si vide tanto entusiasmo religioso. Forse in quella sera veniva corretto lo scetticismo di molte menti che giudicano refrattaria la Palestina agli spettacoli ed entusiasmi della fede. D. Bosco compiva un miracolo e certamente in quella sera guadagnava, a centinaia, nuovi ammiratori e nuovi devoti.
CAIRO - Le funzioni religiose si svolsero nella Chiesa di San Marco a Sembra dal 3 al 6 maggio. Il primo giorno, Pontificale in rito copto, celebrato da S. E. Mores. Marco Khouzam. Servizio della
Schola Cantorum » del Patriarcato. A sera discorso in italiano del P. Congedo Berardo o. f. m. e benedizione impartita da Mons. Suleyman P. Ousta, Vicario Gen. del Patriarca Caldeo. Servizio della « Schola Cantorum » del Pensionai du Bon Pasteur. L'indomani, Pontificale in rito maronita, celebrato da S. E. Mons. E. Pharès, Vic. Gen. del Patriarca Maronita in Egitto. « Schola Cantorum » del Collegio Maronita. A sera, discorso in arabo del P. Gabriele Akiki, S. J. e benedizione in rito grecomelchita, impartita da S. E. Mons. D. Kfouri, Vescovo dei Greci Cattolici. e Schola Cantorum » del Patriarcato Greco. Il 5 maggio, Pontificale in rito siriano celebrato da S. E. Mons. C. M. Bakhache, Arcivescovo e Vicario Patriarcale dei Siriani in Egitto. « Schola Cantorum » del Patriarcato Siriano. A sera, discorso in francese del P. Andrea Giustiniani S. J. e benedizione in rito armeno, impartita da S. E. Mons. J. Nessimian, Arcivescovo , Vescovo degli Armeni Cattolici in Egitto. e Schola Cantorum » del Patriarcato Armeno. Il giorno della solennità, Messa della Comunione Generale celebrata da P. Pagès, Vic. Gen. del Vicariato Ap. del Delta del Nilo. Pontificale in rito latino, celebrato da S. E. Mons. G. Girard, Vicario Ap. del Delta del Nilo. Discorso in italiano del salesiano Don S. Puddu. « Schola Cantorum » della Parrocchia. Nel tardo pomeriggio, nel cortile-palestra dell'Istituto Salesiano « Rod el Farag », commemorazione civile di S. Giovanni Bosco e inaugurazione del Monumento a Don Bosco Santo. Intervento delle massime autorità. Fra le ecclesiastiche, il Reggente la Delegazione Apostolica Mons. Giuseppe Mazzoli, S. E. Mons. Giulio Girard, Vicario apostolico del Delta del Nilo, e gli Ecc.mi Vescovi dei vari riti cattolici orientali; le rappresentanze delle Case religiose maschili e femminili e il Comitato delle onoranze salesiane.
Alla testa delle autorità civili, il R. Console d'Italia Morganti, il cav. Mellini Ponce de Leon in rappresentanza di S. E. Ministro d'Italia, conte Pagliano, S. E. Mahmud Sidki pascià, Governatore del Cairo, il Segretario del Fascio dott. Marcello Tonin, i membri del Direttorio, il Console-Giudice comm. Tripepi, l'incaricato d'Affari del Cile e signora, gli altri rappresentanti delle Nazioni in cui vivono e fioriscono istituti e Collegi di Don Bosco, il comm. Grassi, Presidente della Federazione egiziana degli ex-Combattenti italiani e signora, il Presidente della Sezione cairina dell'A. N. C. I. comm. Sacchetti, i Capo-Istituti scolastici italiani, professori ed insegnanti delle nostre RR. Scuole; i Presidenti delle Società ed Associazioni italiane del Cairo; il Segretario Generale della Cassa del Debito Pubblico, Gr. Uff. Morana e signora, ecc.
Attorno una folla immensa di cooperatori, exallievi, allievi e simpatizzanti dell'Opera.
Dopo la benedizione religiosa al Monumento, impartita da S. E. Mons. Giulio Girard, il Comm. Avv. Roberto Rossetti, tenne il discorso ufficiale esaltando l'eroismo di D. Bosco Santo.
A notte, festa campestre: concerto della Banda Militare Inglese, della Banda Militare Egiziana e della Banda del Fascio. Infine processione aux flambeaux e benedizione colla reliquia del Santo.
CORNA CAMUNO (Brescia). - Il grazioso paese della Valle Camonica ha incominciato a coltivare una speciale devozione a Don Bosco fin dal 1924, quando inaugurò la nuova chiesa parrocchiale. La Canonizzazione ebbe quindi un'eco profonda nel cuore della popolazione che accorse, il triduo e la festa, ad ascoltare la parola di D. Sicca, e diede al venerando Arciprete la consolazione di una affluenza ai SS. Sacramenti quanto mai edificante. Dopo le solenni funzioni in chiesa, ove il quadro del Santo campeggiava in un trionfo di fiori e di luci, la festa si chiuse nel nuovo salone dell'Asilo, con una interessante conferenza del dott. Pennacchio che rievocò i più cari episodi della vita del Santo.
FAENZA = Faenza sente ancor oggi profondamente i vincoli di particolare amicizia che strinsero un giorno il cuore di Don Bosco col cuore di quel santo cooperatore che fu Mons. Paolo Taroni, l'Apostolo delle Letture Cattoliche. Lo ha dimostrato eloquentemente coi grandiosi festeggiamenti organizzati dal 19 al 23 aprile. Tre chiese hanno visto accorrere folle di popolo durante i giorni del triduo tanto alle sacre funzioni del mattino celebrate da Ecc.mi Vescovi, come soprattutto alla predicazione della sera, tenuta in Cattedrale da S. E. Rev.ma Mons. G. B. Rosa, arciv. di Perugia, in Sant'Antonino da S. E. Mons. Bertazzoni, vesc. di Potenza, in San Savino dall'Arciprete di Conselice, D. Gianstefani. Il venerdì sera il missionario salesiano D. Cavoli descrisse l'opera di S, G. Bosco nelle missioni, con interessanti proiezioni luminose.
Degna di nota la giornata di sabato, dedicata agli insegnanti. Numerosi risposero all'invito e, dopo la Messa celebrata in Cattedrale dal Vescovo diocesano S. E. Mons. Scarante, passarono all'Istituto salesiano ove i salesiani prof. D. Melchiori, e prof. D. Paolo Lingueglia li intrattennero sul sistema educativo di Don Bosco. La domenica 22 aprile, giornata piena. Gli Ecc.mi Vescovi si alternarono alle Messe per le Comunioni generali e S. E. Mons. Scarante pontificò solennemente assistito dagli Ecc.ini Mons. Rosa, Bertazzoni e Gardini, presenti le massime autorità politiche, civili e militari. Tenne l'Omelia Mons. Rosa. Prima di mezzogiorno, Convegno degli Ex-allievi. Nel pomeriggio, dopo i Vespri pontificali, una processione imponente che ispirò all'Arcivescovo di Perugia una meravigliosa improvvisazione di plauso e di augurio, prima della Benedizione impartita in Cattedrale dal Vescovo diocesano. A notte, illuminazione generale e concerto delle bande salesiane di Faenza e di Bologna, giunta quest'ultima anche coi cantori per svolgere il programma musicale. L'indomani « Giornata del Clero »: pontificale e discorso di Mons. Rosa, poi convegno dei Direttori diocesani e Decurioni, onorato dalla presenza degli Ecc.mi Arcivescovi e Vescovi di Perugia, di Ravenna, Faenza, Potenza, Sarsina, Bertinoro, Imola, Forlì, Modigliana.
A sera « Te Deum » e conferenza dell'on. Martire al teatro comunale su « D. Bosco Educatore », con intervento di tutte le autorità.
FOGGIA - La parrocchia di S. Tommaso Ap. ha iniziato il triduo a S. G. Bosco la sera stessa del 24 maggio, dopo la festa di Maria Aus. celebrata con straordinaria solennità, grazie allo zelo dell'Arciprete D. La Torre. I fedeli vi hanno partecipato con fervore inusitato ed i giovani delle varie associazioni religiose e civili passarono per turno a rendere omaggio al Santo durante le varie funzioni loro riservate. Valenti oratori, oltre all'Arciprete ed al Vicecurato, si succedettero a cantare le lodi del Santo: i prof. D. M. Testa, Mons. L. Cavotta, D. M. Melillo, D. M. Aquilino. Tutto il giorno della festa fu un continuo pellegrinaggio alla Chiesa a venerare il Santo, la cui statua sorrideva in un trionfo di luci e di fiori. Chiuse le solenni funzioni Mons. Vicario Gen. Teol. Bucci con un bellissimo panegirico ed impartì la benedizione il P. M. Benassanti dei Giuseppini, parroco di S. Michele.
GAETA - Riuscì imponente l'omaggio di lode e di venerazione che l'Archidiocesi tutta volle tributare all'insigne Apostolo dei giovani. L'eco delle feste della vicina Roma, proiezioni luminose intorno alla vita del Santo, cinematografie illustranti le Missioni salesiane e varie conferenze prepararono il solenne triduo che Mons. Dell'Aversana Orobona, Vescovo di Menfi, predicò ascoltato con vivo interesse da una folla di devoti nel nostro gran tempio di S. Francesco. Sua Ecc. l'Arcivescovo di Gaeta, Mons. Dionigio Casaroli, Mons. Fortunato De Santa, Vescovo di Sessa Aurunca ed il Rev.mo Don Renato Ziggiotti, Ispettore Salesiano, vollero rendere più solenne colla loro presenza la vigilia della festa. - Tutta la gioventù locale si succedette ufficialmente nei tre giorni dinanzi all'effigie del nuovo Santo elevando fervide preghiere ed omaggi, sentendo, si potrebbe dire, tutto quel fascino che Don Bosco vivente esercitava sul cuore di quanti lo avvicinavano.
La domenica 29 aprile rivestì tutto quel carattere di grandiosità che ben si conveniva. La S. Messa di Comunità fu caratterizzata da parecchie prime sante comunioni di giovanetti dell'annesso Oratorio festivo « Don Bosco »; al solenne pontificale di Sua Ecc. Rev.ma Mons. Arcivescovo, con l'assistenza di Mons. Dell'Aversana e di Mons. Cesarano, Vescovo di Aversa e panegirista ufficiale, si ebbe la partecipazione di S. E. il Conte Tosti di Valminuta, del Sen. Pietro Fedele, dell'Amm. Cantù e di tutte le autorità locali al completo. Dalla benedizione quindi del nuovo cortile dell'Oratorio Festivo, fino alla solenne processione fu un crescendo maraviglioso. Indicibile l'entusiasmo delle popolazioni intervenute nei loro caratteristici costumi anche dai più lontani casali sperduti tra le forre dei monti circostanti. Una folla, di cui raramente si vide l'uguale, accompagnò il Simulacro del Santo. Si benedisse più volte la moltitudine ed il mare stesso serenamente placido. Sul far della sera si trovò il tempio, tutto uno sfavillio di luci, gremito di popolo devotamente orante, mentre le voci degli innumeri giovani facevano echeggiare i più bei cauti salesiani.
Dopo un caloroso saluto al gregge sì generoso, S. E. l'Arcivescovo impartiva la solenne benedizione, degno suggello ad una giornata indimenticabile.
GERUSALEMME - 24-27 Maggio u. s.
Preparati sotto l'alto patronato di S. Beatitudine Mons. Luigi Barlassina, Patriarca Latino, che se ne fece il promotore; con l'appoggio morale di un sceltissimo Comitato di onore; con il valido ed efficacissimo aiuto di un Comitato Esecutivo, lodevole per esemplare attività, i festeggiamenti che i Salesiani della Ispettoria Orientale celebrarono in Gerusalemme, quale omaggio del loro filiale amore verso il Grande Fondatore, riuscirono imponentissimi e segnarono per la Città Santa, un avvenimento che rimarrà a lungo nella memoria di quanti vi presero parte o vi assistettero. Se l'adesione ai festeggiamenti fu unanime, se commovente e significativo il concorso e la cooperazione di tutti gli Ordini Religiosi e di tutte le Gerarchie, particolarmente consolante fu il movimento spirituale cui i festeggiamenti furono occasione e tale da doverlo paragonare ad una vera missione.
La Chiesa Concattedrale del Patriarcato Latino fu la sede dei festeggiamenti religiosi; il saloneteatro della nostra scuola maschile la sede della Commemorazione civile.
Nella Chiesa Concattedrale, sullo sfondo dell'Altare Maggiore, grandiosamente addobbato, compeggiava il quadro della Gloria di D. Bosco, opera del pittore Francisi di Roma; in un Altare laterale era esposta alla venerazione dei fedeli la reliquia del nostro Grande Padre.
Le giornate del triduo erano state divise in due parti: la funzione mattutina, con messa e Comunione generale; la serale, con panegirico e benedizione col Santissimo. Nel mattino del 24, celebrante il Rev.mo P. Maurizio Ghisler, benedettino, la Comunione generale era assegnata per i Noviziati e le Case di formazione dei vari Ordini Religiosi; nella sera la funzione era riservata in modo particolare all'Ordine Serafico. Con calore e slancio tutto speciale tesseva le lodi del Santo, in lingua italiana, il Rev.mo P. Gian Crisostomo Guzzo, Presidente di Emmaus; dava la Benedizione col SS.mo il Rev.mo P. Nazzareno Jacopozzi, Custode di Terra Salita; gli allievi dello Studentato Teologico Francescano eseguivano scelta musica liturgica. L'omaggio dell'Ordine Francescano al Nostro Fondatore non poteva essere più imponente e significativo! Nel mattino del 25, celebrante il Rev.mo P. Andrea Fernandez S. J., la Comunione generale era assegnata per le ragazze alunne delle Scuole cattoliche della città. Vi accorsero numerosissime dando tino spettacolo giocondo di fede e di slancio da segnare una nota tutta caratteristica. Nella sera la funzione era riservata in modo particolare ai RR. PP. del Sacro Cuore di Betharram. Parlò del nostro Santo il Superiore R. P. Pietro Duvignau che tessè, in lingua francese, un elogio squisito. La Schola dei P. P. di Betharram eseguiva, con l'ausilio di un coro poderoso, musica sceltissima. Dava la Benedizione S. Ecc. Mons. Adriano Smets, arciv. di Gangra. Nel mattino del 26, celebrante il Rev.mo Mons. Morcos Giuseppe, canonico del Patriarcato, la Comunione generale era assegnata per gli alunni delle Scuole cattoliche. Il nostro Padre, Apostolo della gioventù, poteva, in quel mattino, sorridere dall'alto, ad un foltissimo stuolo di giovani che stipava la chiesa in ogni angolo. Forse mai si era vista tanta gioventù riunita per accostarsi alla santa Comunione. La soddisfazione era generale, la commozione in molti cuori benedicenti la attrattiva singolarissima che ha il nostro Fondatore sulle anime! Con indovinato pensiero, tanto per questa funzione quanto per quella della mattina precedente, era stata scelta la opportuna occasione per promuovere alla prima Comunione un gruppo di bambini e di bambine. Nella sera, funzione riservata in nodo speciale al clero del Patriarcato, tesseva il panegirico, in lingua inglese, il R. P. Alessandro Kirbv, Cappellano militare e dava la benedizione S. Ecc. Rev.ma.
La affluenza dei fedeli, che aveva accompagnato costantemente le funzioni del Triduo segnandone una nota caratteristica ed insolita, divenne imponente e commovente nel giorno della solennità, il 27. Coi fedeli i Salesiani di tutte le Case della Palestina, i direttori delle Case di Egitto, le rappresentanze di tutti gli Ordini Religiosi, tutte le dignità ecclesiastiche e quanto di più eletto vi è fra le autorità cattoliche cittadine. Divota e numerosa la Comunione generale nella prima messa celebrata da S. Ecc. Mons. Smets. Il Pontificale segnava una nota di grandiosità memorabile, per l'ordine e la magnificenza delle cerimonie, per la solenne corona di clero che assisteva, parato, in coro, per la grande moltitudine di popolo e di collegi, per la magnifica orazione panegirica detta, in lingua araba, dal valentissimo nostro confratello Don Giuseppe Calis, per l'imponente e scelto programma musicale svolto dalle nostre Scholae di Betlemme e Cremisan. Chiudeva la funzione il solenne « Te Deum » eseguito a versetti alternati tra popolo e coro. All'uscita in un gruppo fotografico si cercava di avere un documento perenne della funzione indimenticabile, mentre le note festive della nostra banda di Betlemme salutavano, con le Autorità, la massa del popolo che andava lentamente sfollando.
La Commemorazione civile che si svolse presso la nostra Scuola maschile esige un rilievo particolare. Per le ore 17 il salone-teatro presentava un magnifico colpo d'occhio. Sorrideva dal palco la figura soave del nostro Padre e la sala, graziosamente addobbata, era stipata in ogni suo angolo da un pubblico sceltissimo. Presiedeva a nome di Sua Beatitudine Mons. Barlassina, S. Ecc. Mons. Fellinger; erano presenti, al completo, il Comitato di onore ed esecutivo, cioè: le più alte dignità ecclesiastiche; gli Abbati benedettini di Monte Sion e di Monte Oliveto; il Vicario Greco-Cattolico; i Consoli di nazioni estere cattoliche; le più alte gerarchie cittadine, italiane, inglesi, arabe. E con queste il folto gruppo dei direttori e rappresentanze salesiane; le rappresentanze dei numerosissimi Ordini Religiosi maschili e femminili; un foltissimo stuolo di invitati.
La folla del popolo, impossibilitata ad essere accolta nel salone, si raccoglieva nel cortile adiacente, appagata nella sua aspettativa dal servizio inappuntabile di due alto-parlanti. L'idea a cui si era inspirato il Comitato fu quello di dare al nostro Padre, in Gerusalemme, città cosmopolita per eccellenza, un omaggio di carattere universale che raccogliesse, senza distinzione, ogni lingua ed ogni nazione e che riflettesse così e desse prova della ammirazione, della venerazione, degli affetti che la figura soave del nostro Padre ha raccolto in ogni angolo della terra. L'intento del Comitato fu raggiunto pienamente perchè ne fu affidato il compito a valentissimi oratori, cioè a quanto di meglio e di più rappresentativo si poteva avere nel campo della eloquenza e per le varie lingue con le quali vennero celebrate le glorie del nostro Fondatore. L'Avv. Comm. R. Rossetti, vera illustrazione del foro della Capitale dell'Egitto, oratore per la lingua italiana, parlò dell'eroismo di D. Bosco, in quanto in quell'eroismo si deve trovare il segreto della meravigliosa fecondità ed espansione dell'opera sorta dall'azione di D. Bosco che era nato in estrema povertà e non aveva mezzi umani a sua disposizione; eroismo che l'oratore dopo averne esposte le manifestazioni caratteristiche, seppe con competenza dottrinale, ben rara in persona laica, analizzare con esatta precisione riportandone la spiegazione alla azione della inspirazione e della grazia divina cui il Santo rimase sempre fedelissimo. L'Ill.mo sig. Michele Mc Donnell, alto capo di Giustizia, modello di cittadino e di cattolico, che a servizio delle nostre feste dava lo splendore della sua carica e della sua personalità, con oratoria calma, serena, accaparrante, presentava, in lingua inglese, un breve ma esattissimo quadro dell'Opera Salesiana, sì che la sua parola riusciva ad essere, fra i suoi connazionali presenti, un mezzo efficacissimo di conoscenza dell'apostolato svolto dal nostro Padre. Il R. P. Marmargi, Domenicano, membro illustre del celebre Istituto Biblico di S. Stefano, notissimo e ricercato oratore, col suo discorso, in lingua araba, su D. Bosco, come uomo di genio, compose, per il nostro Padre, un vero monumento letterario apprezzatissimo dai competenti, che egli lesse con foga, convinzione, affettuosità avvincenti, sì da dare una solenne prova sia della ammirazione che l'Opera Salesiana ha guadagnato nel campo dei dotti, sia della amichevole fraternità che lega l'insigne Ordine Domenicano ai poveri figli di D. Bosco. Gli oratori ascoltati con religioso raccoglimento, ebbero nei ripetuti e generali applausi il vibrante consenso della assemblea.
La nostra Schola intramezzava due finissimi canti, l'uno del M° Pagella « La canzone di D. Bosco »; l'altro del M° Thermignon « Inno al lavoro », di esecuzione inappuntabile. L'inno di D. Bosco, eseguito in massa dai nostri allievi ed allieve, raccoglieva tutta la folla degli invitati, assieme al popolo, nel cortile della nostra scuola per assistere al breve saggio ginnastico affidato alle nostre squadre maschili e femminili. Esecuzione rapida, una ordinatissima, elegante per la varietà dei numeri, di programma, avvincente per la sicurtà di movenze in perfetto accordo con l'accompagnamento dato dalla nostra banda di Betlemme, appropriata corona e compimento alla Commemorazione civile, splendida affermazione della modernità del sistema educativo salesiano. L'affermazione fu raccolta con consenso e soddisfazione unanime da tutti i presenti che non avevano che parole di lode per il modo con cui si era vissuta una giornata salesiana, che lasciava di sè tanta memoria.
Alla larga e paterna ospitalità dei Padri Francescani dobbiamo ancora la riuscita dell'agape amicale che raccoglieva a « Casa Nova » coi membri del Comitato altre elette personalità ed amici.
I Salesiani di Oriente nel desiderare e nell'organizzare i festeggiamenti in omaggio al loro Padre nella città di Sion non potevano non proporsi di ottenere coi medesimi una maggior conoscenza della figura e dell'Opera del nostro buon Padre, sicuri che questa maggior conoscenza mirava al maggior bene delle anime. Mille segni ci dicono che l'intento è stato raggiunto ed a raggiungerlo è valsa la larga diffusione, non solo di medaglie ed immagini del nostro Santo, ma più ancora di foglietti con brevi cenni della vita e delle opere di Lui e sovrattutto di un numero unico in lingua araba, primo nel genere, e desideratissimo. Il nostro Padre, che, sulla bocca di molti, abbiamo sentito definire « un caro e grande Santo » voglia fecondare il germe che i suoi figli hanno gettato.
GORIZIA - Invitata da un caldo appello del Podestà, oltrechè dagli Avvisi sacri, preparata dall'eloquenza del dott. D. A. Calvagna, Gorizia ha tributato a Don Bosco Santo, il 3 giugno u. s. un magnifico trionfo.
La domenica mattina, la gaia e allegra Metropolitana vide le sfarzose navate rigurgitanti di devoti, ansiosi di accostarsi ai SS. Sacramenti.
Celebrò la Messa S. E. Mons. Sirotti Amministratore Apostolico che rivolse fervide parole alla moltitudine additando in D. Bosco il Santo dell'Eucaristia.
Il Duomo era adorno dei pregevoli oggetti del Tesoro, già della Madre Basilica patriarcale di Aquileia. I preziosi busti dei Santi Ermagora, Fortunato, Sigismondo e Felicita campeggiavano tra i celebri candelabri di Maria Teresa. Ogni altare recava reliquiari e stipi di ossa dei Martiri, quasi pervasi ancora da un fremito di tripudio; tra le teche eburnee e le tarsie famose, rutilavano le gemme, i coralli e le madreperle delle targhe, con rara gelosia conservate negli armadi del Tesoro metropolitano, che un tempo sfavillava nella basilica aquileiense. Su apposito altare campeggiava il celeberrimo crocefisso dorato patriarcale, e tra le reliquie venerate dei santi martiri dell'epoca eroica della Chiesa d'Aquileia, era esposta la nuova reliquia di S. Giovanni Bosco. « Dai Martiri antichi aquileiensi al Santo moderno per eccellenza: quale sintesi dell'eterna primavera di secoli nella storia della Chiesa! - scriveva lui ex-allievo. - E noi, nel Santo Apostolo del secolo nostro, abbiamo scorto il profilo sublime del missionario come San Ermagora, del letterato come S. Paolino patriarca aquileiense, dell'educatore come Valeriano, storico quale Cromazio, intorno al santo della gioventù il sorriso dei martiri giovanetti Canziani ».
Alle 11 il Duomo rigurgitava di folla pel solenne pontificale del Vescovo Salesiano S. E. Mons. Comin. I ministri apparvero nei sacri paramenti, donati un giorno dagli Chambord, dagli Angoulème e dagli ultimi regali di Francia.
Presente Mons. Amministratore con tutte le Autorità, Prefetto, Segretario Federale, Podestà, Preside della Provincia, ecc.
Il Duomo rivide la folla nel pomeriggio. Alle ore 17 era stipato all'inverosimile. L'oratore ufficiale Dott. D. Calvagna, tessè il panegirìco del Santo, e, dopo il solenne « Te Deum » chiuse, con la trina benedizione il Vescovo salesiano. Sfavillava il prezioso ostensorio di Maria Teresa.
Alle ore 21 nel teatrino dell'Istituto Salesiano Mons. Comin, Vic. Ap. di Mendez a Gualaquiza trattenne un numeroso uditorio, per un'ora, sulle Missioni Salesiane tra i Kivaros dell'Equatore, sue pecorelle.
GUALDO TADINO, cominciò le feste colla Commemorazione civile tenuta dall'avv. Parlavecchio nel teatro dell'Istituto salesiano. Predicò il triduo in Cattedrale S. E. Mons. Vescovo di Gubbio Beniamino Ubaldi. Commovente la Messa celebrata il giorno 26 pei poveri della città che poi vennero raccolti a pranzo dall'Ass. « R. Calai ».
Il 27 resero omaggio al Santo le alunne delle Scuole femminili, ed il 28 gli alunni delle Scuole maschili. La domenica 29 S. E. Mons. Ubaldi celebrò in Collegio pei nostri allievi, mentre la gioventù della città si raccoglieva in Cattedrale alla Messa del Vicario Generale. Pontificò la Messa solenne S. E. Mons. Nicola Cola, vescovo diocesano e tenne il panegirico Mons. Ubaldi, alla presenza di tutte le autorità e folla immensa. Numerosi Exallievi convennero alla festa del Padre, sicchè nel pomeriggio la processione riuscì di una imponenza straordinaria. Le feste si chiusero al Collegio salesiano colla benedizione eucaristica, illuminazione e concerto della Banda cittadina.
LECCE . Le solenni onoranze civili e religiose che Lecce cattolica ha voluto tributare al novello grande Santo italiano Giovanni Bosco, sono riuscite superiori ad ogni previsione.
La domenica, 6 maggio corr., nel salone della Casa comunale, spontaneamente offerto dal Podestà, ebbe luogo la Commemorazione civile di San Giovanni Bosco.
Lo stesso Podestà con delicato pensiero aveva voluto adornare con piante lo scalone del Municipio, i corridoi e la vasta sala, ricca di stucchi e d'oro, in fondo alla quale, su di un piedistallo si elevava sorridente la dolce figura del Santo novello.
Alla presenza di un colto e scelto uditorio, tra cui si notavano S. E. Mons. Vescovo, S. E. il Prefetto, il Segretario Federale, il Podestà con i funzionari del Municipio al completo, il Presidente e i componenti della Giunta Diocesana, il Presidente della Corte d'Assise e molti Magistrati del Tribunale, il Procuratore del Re, Ufficiali del R. Esercito, Canonici del Capitolo Cattedrale, Sacerdoti e un largo stuolo di signori e signorine, il Prof. Dott. Paolo Brezzi, di Torino, Ordinario di Filosofia nei RR. Licei, tenne l'annunziata conferenza sul tema: D. Bosco nel secolo XIX, suscitando straordinario entusiasmo.
Nei giorni poi 11, 12 e 13 maggio ebbe luogo il triduo solenne nella Chiesa di S. Teresa. La bella ed elegante chiesa era stata addobbata con fine gusto; in fondo all'altare maggiore, sotto un ricco trono reale, si elevava maestosa la dolce e sorridente figura di S. Giovanni Bosco, sollevato sulle nubi da un gruppo di Angeli.
Predicò il Salesiano D. Tommaso Stile ed i giovani dell'Associazione Giovanile di Azione Cattolica « Giosuè Borsi » eseguirono scelta musica liturgica.
La mattina del 13, giorno della festa, i soci delle Associazioni Giovanili parrocchiali con vessilli si recarono a rendere omaggio al Santo dei giovani e a ricevere la S. Comunione.
Poi S. E. Mons. Alberto Costa, Vescovo diocesano, celebrò il solenne pontificale. Faceva servizio la schola cantorum dell'Orfanotrofio « Principe Umberto ». Durante tutta la giornata la chiesa fu mèta di pellegrinaggi di Istituti e di fedeli che si recavano a rendere omaggio e a venerare il Santo novello. Chiuse la bellissima festa il panegirico del Santo e la Benedizione Eucaristica impartita da Mons. Vescovo.
MOGLIANO VENETO - Triduo e festa nella Chiesa arcipretale, ove il Collegio Salesiano si vide circondato da tutta la popolazione ad udire la parola di Mons. Saretta e ad assistere alle sacre funzioni. Per la festa giunse poi desideratissimo l'Arcivescovo Mons. Longhin, il quale celebrò in Collegio la Messa della Comunione generale, assistette pontificalmente alla Messa cantata in parrocchia da Mons. Arciprete ed al panegirico di Mons. Manzini, e, la sera, accompagnò la processione che, per la Via D. Bosco, attraverso il paese, riportò la Reliquia del Santo in Collegio. Quivi S. E. impartì la Benedizione e, dal palco improvvisato in cortile, chiuse la festa con paterne parole di compiacimento e di augurio. Alla illuminazione serale, diede concerto la Banda di Zerman.
A PADERNO ha commemorato il nostro Santo, illustrando la conferenza con proiezioni luminose, il rag. Busca davanti a foltissimo pubblico.
PERUGIA - Perugia ha riaperto il suo bel San Lorenzo, come in occasione della Beatificazione, pei solenni festeggiamenti in onore di San Giovanni Bosco, dal 3 al 6 maggio. La cittadinanza era stata preparata al triduo religioso da un triduo di conferenze tenute, nei giorni precedenti, dal nostro Don A. Cavoli, sulla « Missione salesiana in Giappone », prima nella sala dei Filedoni, poi nella storica « Sala dei Notari » ove, la sera del 1° maggio, l'on. E. Martire, davanti ad un pubblico elettissimo, ritrasse con mirabile eloquenza la figura del « Santo Italiano del sec. XIX », suscitando vivissimo entusiasmo. Il triduo in Cattedrale fu predicato dal salesiano Don Stile. Concorso straordinario e frutti copiosi. Ogni mattina funzione speciale per la gioventù. Sabato poi ritiro spirituale pel Clero della città e delle campagne, riuscitissimo. Il giorno della festa, celebrò la Messa della Comunione generale S. E. Mons. Vescovo di Todi e Pontificò l'Ecc.mo Arcivescovo Mons. G. B. Rosa, che tanti pulpiti d'Italia hanno salutato quest'anno cantore delle glorie di Don Bosco Santo. Nell'omelia del giorno S. E. fece una splendida sintesi della vita del Santo con applicazioni pastorali. Vera apoteosi la processione che incolonnò decine di migliaia di fedeli pel trionfo di Don Bosco. Tutta Perugia era presente. L'Arcivescovo commosso volle congra tularsene con autorità e popolo dalla gradinata del Duomo.
La festa terminò col panegirico di D. Stile e la benedizione eucaristica impartita dall'Arcivescovo. L'interno e l'esterno della Cattedrale era tutto un trionfo di luci, cui rispondeva all'altro estremo della città la graziosa luminaria del quartiere di Porta Sant'Angelo, ove ha sede l'Istituto Salesiano.
PIOSSASCO (Torino), che ospita i nostri cari ammalati, ha celebrato il triduo di Don Bosco in tutte e due le Parrocchie, il 3, 4, 5 maggio. Predicatori i salesiani D. Valentini e D. Ghiglieno. Nel pomeriggio del giorno 6 poi, ambedue le Parrocchie, dopo le solenni funzioni del mattino, si unirono a portare in trionfo la Reliquia del Santo fino alla Casa Salesiana, ov'ebbe parole di ringraziamento e di benedizione il prof. Don Luchelli che rappresentava i Superiori Maggiori. La sera l'avv. Emilio Villa chiuse la festa colla Commemorazione civile del Santo.
SAN BONIFACIO VERONESE - La fiorente parrocchia di San Bonifacio Veronese sta costruendo una bella chiesa ad onore di S. Giovanni Bosco. Ha benedetto la prisma pietra lo stesso Vescovo diocesano S. E. Rev.ma Mons. Rodolfi, il 2 aprile, alla presenza del clero, delle autorità e di tutto il popolo, fra l'entusiasmo dei giovani dell'Oratorio parrocchiale e delle associazioni di A. C. Nel paterno discorso tenuto per la circostanza S. E. ha rilevato il valore che la cerimonia assumeva di fronte all'opera iniziata ad onore dell'« Apostolo della cristiana educazione della gioventù », augurandosi ch'essa segni la data di un nuovo incremento del fervore religioso già così vivo nel caro paese.
SANTULUSSURGIU - Santulussurgiu aperse il ciclo dei festeggiamenti il 2 maggio a sera colla benedizione della statua del Santo ed il trasporto della Reliquia dal Collegio alla Parrocchia, compiuto da S. E. Mons. Frazioli, vescovo diocesano. Il giorno seguente cominciò il triduo predicato dal Vicario Gen. dell'Archidiocesi di Sassari, Mons. Filia. E furono tre giornate caratteristiche, feconde di bene: il 3 maggio « Giornata della Gioventù », Messa di S. E. Mons. Frazioli e Congresso della Gioventù Cattolica; il 4 « Giornata Mariana », Messa di S. E. Mons. Bernardi, vesc. di Andria, e Congresso Mariano; il 5, Messa di S. E. Mons. Delrio, Arcivescovo di Oristano, che predicò pure l'Ora di Adorazione, Congressino Eucaristico. Ogni sera proiezioni di films missionarie salesiane. Il giorno della festa pontificò S. E. Mons. Vescovo diocesano che tenne una bellissima Omelia. Alle 11 poi, il teatrino del Collegio raccolse numerosi Insegnanti ad udire dalla parola del prof. Pinna rappresentante il R. Provveditore e della sig.na Bonaria Ortu gli insegnamenti preziosi dell'Apostolo della educazione. Nel pomeriggio 2000 persone stiparono il cortile superiore del Collegio per la Commemorazione civile del Santo. Parlò il dott. Carippa e poscia, applauditissimo, il Prefetto della Provincia comm. Del Nero. Aperta da una superba cavalcata, si ordinò quindi l'imponente processione che portò in trionfo la Reliquia e la statua del Santo. Al ritorno l'Ecc.mo Mons. Frazioli impartì la Benedizione Eucaristica nel cortile del Collegio. Illuminazione, concerto, fuochi pirotecnici fino a notte.
SORA - Sora, che annovera fra i suoi concittadini onorari, il Ministro Sen. Pietro Fedele, ebbe l'onore di avere S. E. a commemorare il nostro caro Santo nel R. Istituto Tecnico, il 9 giugno u. s.
Accolto con entusiastiche dimostrazioni di affettuosa simpatia da autorità e popolo, S. E. illustrò la figura del Santo educatore davanti a un foltissimo pubblico formato di intellettualità della Provincia, del Collegio dei Professori di Arpino, del Rettore del Collegio di Montecassino coi Liceisti, di tutte le autorità di Cioceria e di numerosi ammiratori.
L'orazione del Ministro fu una delle più sublimi esaltazioni di Don Bosco Santo.
SUTRI - Predicò il triduo il Vescovo diocesano S. E. Rev.ma Mons. Olivares, salesiano, suscitando nel popolo e specialmente nei giovani straordinario fervore. L'Azione Cattolica indisse per la vigilia una giornata di studio e di preghiera che preparò mirabilmente alla Comunione generale del mattino della festa. S. E. celebrò il solenne Pontificale e tenne l'omelia. Nel pomeriggio, dopo il convegno giovanile riuscitissimo, si formò la processione. Clero, Autorità e popolo e balde falangi di giovani portarono in trionfo la Reliquia del Santo e, raggiunta la Cattedrale, ascoltata ancora una fervida allocuzione di Mons. Vescovo, cantarono il « Te Deum » e ricevettero la Benedizione eucaristica.
A sera, nel giardino dell'Episcopio, un giovane studente universitario, sig. Santospago, commemorò ancora il Santo dei giovani mentre la Cattedrale e il Palazzo Vescovile splendevano in una graziosa illuminazione.
TERNI - Terni, che da appena sette anni ospita i Salesiani, ha voluto dimostrare, col fasto di festeggiamenti solennissimi ad onore di S. Giov. Bosco, anche l'affetto vivissimo che nutre per le sue opere e pei suoi figli. Predicò il triduo nella monumentale Chiesa di S. Francesco lo stesso Vescovo diocesano Mons. Cesare Boccoleri, mentre oratori quali l'on. Egilberto Martire, l'on. Mario Cingolani, e la medaglia d'oro on. Elia Rossi Passavanti, illustravano la figura del Santo, rispettivamente al popolo, agli studenti ed agli operai della città. Ma il massimo splendore alla festa lo portò, la domenica 29, S. Eminenza Rev.ma il sig. Card. Donato Sbarretti, giunto espressamente da Roma. Accolto trionfalmente da autorità e popolo alla stazione ed accompagnato a San Francesco, S. Em. assistette in porpora al pontificale di S. E. Mons. Boccoleri, circondato dall'Arcivescovo di Cosenza, dai Vescovi di Foligno, di Rieti e di Norcia, alla presenza del Prefetto, di tutte le autorità e di immensa folla di popolo. La città volle dimostrare ufficialmente la sua gratitudine all'Em.mo Porporato con un solenne ricevimento offerto in Municipio, devolvendo poscia, per espresso desiderio di S. Em., la somma destinata al rinfresco per le opere assistenziali.
La festa si chiuse con la grandiosa processione decorata dalla presenza dell'Em.mo Cardinale che, dopo lo smagliante panegirico di Mons. Boccoleri, impartì la Benedizione Eucaristica, mentre la chiesa e la città si illuminavano graziosamente in omaggio a D. Bosco Santo.
TORINO - Chiesa di S. Giovanni Evangelista. La chiesa secondogenita di S. Giovanni Bosco, che il Santo volle omaggio alla memoria del grande Pontefice Pio IX, celebrò la Canonizzazione il 6 maggio, facendo precedere la festa da un triduo efficacissimo predicato dall'apostolico Barnabita P. Michele Favero. Mattino e sera si succedettero nelle solenni funzioni le LL. EE. Rev.me Mons. L. Mazzini e Mons. G. Perrachon e il salesiano Mons. Emanuele Bars. Affollatissimo il tempio anche alla funzione ordinaria del mese mariano, predicato da P. Fedele O. M. ed accordato alla celebrazione dell'Apostolo dell'Ausiliatrice. La solennità vide accorrere fin dall'alba tanta moltitudine di fedeli alla S. Comunione, da dar l'impressione di una nuova Pasqua, e di carattere assolutamente eccezionale.
Tenne i solenni Pontificali S. E. Rev.ma il salesiano Mons. Guglielmo Piani, arciv. tit. di Nicosia, Delegato Ap. alle Isole Filippine. Le Scholae Cantorum dell'Oratorio di Valdocco e dell'Istituto Teologico Salesiano eseguirono la Messa della Canonizzazione del M° De Bonis. Dopo i Vespri Pontificali ed il panegirico di P. Favero, l'« Exultate Deo » del Pagella, e il «Tantum Ergo » del Cagliero, vibrante ancora delle emozioni della Consacrazione della Chiesa, 52 anni or sono, disposero gli animi alla Benedizione Eucaristica. Anime generose hanno voluto perpetuare il ricordo della festa istituendo una Borsa Missionaria « San Giovanni Bosco », offrendo alla Chiesa un paramentale completo in broccato di lama d'argento dorato a fuoco, ed un superbo ostensorio d'argento massiccio finemente cesellato e dorato.
Al 'Cottolengo'. La « Piccola Casa della Divina Provvidenza » del Santo Cottolengo, miracolo vivente della carità cristiana, ha voluto onorare il nostro Santo con un triduo di solenni funzioni cui hanno partecipato tutte le famiglie. Dal 15 al 17 giugno, furono invitati i nostri superiori a celebrare la Messa della comunione generale. La graziosa cappella era addobbata con gusto squisito e il quadro di S. Gio. Bosco dominava sull'altar maggiore.
Ogni sera poi le varie comunità gremirono la chiesa per udire dalla bocca del sig. D. Trione le glorie del nostro Santo. Impartì la benedizione S. E. Rev.ma Mons. Pinardi, il quale tenne anche il solenne pontificale il giorno della festa. L'ultima benedizione fu impartita da S. E. Rev.ma Mons. Mazzini. Devota e impeccabile l'esecuzione della musica liturgica, affidata, il mattino, alle Suore Crocine e, la sera, ai Tommasini. Corsie e laboratorii hanno esposto il quadro di S. Giovanni Bosco, il quale, come un giorno, giovane sacerdote, accorreva con tanto zelo a prestare la sua opera alla Piccola Casa, così ora continuerà a prodigarvi dal cielo grazie e favori.
VARESE - Gli Ex-allievi di Varese meritano di essere citati all'ordine del giorno per la meravigliosa organizzazione dei festeggiamenti, curata nei più minuti particolari fino al successo trionfale.
Animata dall'intensa propaganda, favorita dal Luce e dalla stampa locale, una folla di fedeli accorse alla Basilica di San Vittore per le varie funzioni, e la gremì completamente fin dalla prima sera del triduo. Alla prima giornata dedicata alle madri cristiane, successe la « giornata del clero » che convenne numerosissimo dalle varie vicarie a ravvivare nello spirito del Santo la fiamma dell'apostolato. Il sabato fu la « giornata dei giovani » e la basilica non bastò per tutti. Una bella sorpresa accrebbe l'entusiasmo della vigilia: al « Largo cinque vie » prospiciente la villa che la compianta signora Maroni ha offerto ai Salesiani per un Istituto, apparve una nuova targa col titolo « Piazzetta S. G. Bosco ». Nobile gesto del Podestà. In serata sopraggiunse S. E. Rev.ma Mons. Comin, salesiano, vic. ap. di Mendez e Gualaquiza (Equatore) che insieme a Mons. Prevosto ed alle massime autorità cittadine, presiedette alla commemorazione civile del Santo tenuta nel Teatro Sociale dal Gen. Turano.
Un incanto di sole sorrise alla festa del 17 aprile, consacrata fin dalle prime ore del mattino da innumerevoli Comunioni, che ispirarono a Mons. Prevosto una commossa allocuzione. Prima della Messa pontificale gli Ex-allievi si recarono a fare omaggio alla nuova Piazzetta S. G. Bosco. Magnifico il Pontificale ambrosiano di Mons. Comin, in cui i cantori della nostra scuola di Milano eseguirono la Messa della canonizzazione del M° De Bonis. Assistenza del Capitolo, di tutte le autorità, numeroso clero, le Figlie di M. Aus. coi due fiorenti Istituti, exallievi convenuti da diverse città, e popolo immenso.
La processione del pomeriggio fu un trionfo: fedeli da tutto il Varesotto: 50.000 presenti, 12.000 in processione, 7 bande, 9o bandiere, e giovani, giovani... un delirio di entusiasmo. Si dovette sciogliere in Piazza Mercato, unico ambiente capace di ospitare tanta folla. Dal palco improvvisato, il predicatore D. Favini rivolse fervide parole di ringraziamento e di plauso e Mons. Comin impartì la benedizione colla reliquia.
A sera, illuminazione, e, nell'Istituto Casa Famiglia delle Figlie di Maria Ausiliatrice, che era stato il quartier generale del Comitato organizzatore, pesca di beneficenza e concerto. Come corona, la «Terza Fiera Varesina del libro Cattolico » il 29 aprile, auspice e benedicente il grande Apostolo della buona stampa, S. G. Bosco.
I
L'ISTITUTO SALESIANO PER LE MISSIONI con sede in TORINO, eretto in Ente Morale con Regio Decreto 13 gennaio 1924, n. 22, può legalmente ricevere Legati ed Eredità. Ad evitare possibili contestazioni si consigliano le seguenti formule.
Se trattasi d'un Legato: « ... lascio all'Istituto Salasiano per le Missioni con sede in Torino a titolo di legato la somma di Lire... (oppure l'immobile sito in...) ».
Se trattasi invece di nominare erede di ogni sostanza l'Istituto, la formula potrebbe essere questa: « Nomino mio erede universale l'Istituto Salesiano per le Missioni con sede in Torino, lasciando ad esso quanto mi appartiene a qualsiasi titolo ».
(Luogo e data). (Firma per esteso).
Le feste per Don Bosco Santo.
Amat.mo e Rev.mo Sig. D. Ricaldone,
Già le ho parlato nella mia precedente relazione della posizione spirituale dei Salesiani del Giappone nel giorno della Canonizzazione del Padre nostro. La fantasia, l'immaginazione potevano ben sbrigliarsi e sognare e sognare e figurare cose belle, meravigliose, grandiose. Le notizie che abbiamo ricevuto dai giornali e dagli amici, ci hanno fatto comprendere l'inimmaginabile, l'impensabile. E pure lontani dalla realtà (e beati quelli che l'hanno goduta!) abbiamo esultato come presenti e non ci è doluti l'esser lontani, perchè una serena, latente giocondità fu come infusa in quei giorni nei nostri cuori, che ci diede modo di gustare in forma ancor più spirituale le dolcezze ineffabili di quella festa.
Era poi naturale che noi pure cercassimo, non dico di emulare gli splendori delle feste mondiali, ma di onorare D. Bosco come meglio era possibile alla nostra povertà e alle condizioni specifiche in cui ci troviamo, difficili a comprendersi da chi, come noi, non si trova in mezzo.
PRIMO E FONDAMENTALE PROBLEMA. - Come presentare un Santo alla mentalità pagana? In quale forma onorarlo, affinchè produca del bene alle anime? Quale colorito fondamentale e quale scopo dare alle nostre feste?
Sono risposte facili ad afferrarsi da noi fortemente imbevuti dello spirito cristiano, ma per la mentalità giapponese, annebbiata dalle migliaia di divinità (elementi naturali, pietre, piante e animali, eroi e spiriti) di cui è pieno il loro contenuto religioso, si corre rischio col festeggiare un Santo di rassodarli nelle loro convinzioni. Vedono essi nel Santo una nuova divinità? Che significato ha per loro una processione in cui si porti in trionfo l'immagine o la reliquia del Santo? Sono capaci di dirvi «Che Dio è quello li? Ma voi tagliate in pezzi chi volete onorare? ». Delicata posizione, che può risolversi in non poter far penetrare in quelle povere menti lo spirito informativo delle nostre feste cattoliche; forse rendere meno chiari gli insegnamenti della Chiesa al riguardo; forse a ribattere quanto è già tenacemente ribadito nella testa di molti, che cioè non c'è (almeno in queste manifestazioni) nulla di sostanzialmente diverso nella nostra e loro religione.
Si stabilì dunque: 1) La nuova glorificazione di Don Bosco sia presentata ai cristiani nel massimo sfolgorio della liturgia cattolica, preparata opportunamente per ricevere l'abbondanza delle grazie divine con tridui, missioni, esercizi spirituali. 2) Ai pagani, e per un paese in cui il problema educativo è parte integrante della forza e grandezza del medesimo, Don Bosco sia presentato come un eminente educatore moderno. Alla mente ed al cuore del giapponese la figura dell'educatore, che si sacrifica per il bene della gioventù, è qualche cosa che affascina, che attrae, che s'impone, qualunque sia la fonte da cui proviene, tanto più quando parlano in suo favore non tacito i principi teorici, quanto la realtà pratica dei risultati delle multiformi istituzioni di cui avremmo fatto vedere i saggi pratici nelle modeste opere da noi iniziate. 3) Essendo noi in questa grande nazione nella posizione di Missionari, sia la festa di Don Bosco, nei suoi preparativi, nel suo svolgersi e nel suo risultato finale, festa di propaganda, attiva propaganda cattolica. Come non pensare al blasone Salesiano « Da mihi animas! » sospiro ardente di Don Bosco, scopo precipuo del Missionario e scopo finale della redenzione ?
Stabilite le basi, le modalità di sviluppo, adattate ai vari ambienti, non dovevano presentare gravi difficoltà, specialmente quando quelli che lavorano a prepararlo sono i figli che vogliono onorare il padre loro; quando sono i zelanti missionari che si sono votati al sacrificio per la salvezza delle anime; quando sono le Figlie di M. A. che in unione d'intenti si consacrano coi Salesiani al lavoro dell'apostolato e della pre ghiera; quando sono i benemeriti Cooperatori e Cooperatrici che anche in Giappone cominciano a gareggiare coi più attivi sparsi in tutto il mondo; quando sono la già numerosa schiera dei nostri giovani oratoriani, allievi, operai e seminaristi. E tutti, tutti nella preparazione e nello sviluppo delle feste portarono il più caratteristico, simpatico contributo di attività, di allegro frastuono, di gaiezza.
Ogni residenza missionaria, ogni casa religiosa della missione volle realizzare qualche cosa per onorare Don Bosco, e tutti meriterebbero ampio resoconto del loro lavoro. Noterò i lati salienti.
1 - 1° aprile, giorno della Canonizzazione, in tutte le Missioni cattoliche dell'Impero fu distribuito alle famiglie cristiane un numero unico, fatto per l'occasione, del nostro Bollettino in giapponese. Contemporaneamente, ai Rev.mi Ordinari e Superiori delle Missioni furono inviati articoli e notizie su Don Bosco da pubblicarsi per la stampa.
I massimi giornali dell'Impero annunciarono la Canonizzazione; il giornale cattolico e varie riviste ebbero lunghi articoli e trattazione sul nuovo Santo.
I Missionari fecero distribuzione di immagini e medaglie del Santo, e la nostra tipografia di Oita pubblicò la 2a edizione, tecnicamente assai ben riuscita, della vita di Don Bosco.
Sul finire della giornata, quando in Roma avveniva la proclamazione del Santo, i nostri studenti di filosofia e i seminaristi in fratena riunione inneggiavano a Don Bosco e al Papa di Don Bosco, indi alla Società Salesiana, con declamazioni e canti.
2 - I cristiani corrisposero con fervore alla parola dei Missionari e nelle sacre Missioni tridui e novene ebbero campo di usare a vantaggio delle loro anime, abbondantemente, i mezzi della grazia specie coll'affluenza ai SS. Sacramenti. Le cristianità della zona di Takanabe vollero, in quell'occasione, fare le pratiche per lucrare l'indulgenza dell'Anno Santo.
3 - Da Miyakonojo (22 aprile) a Tokyo (29 aprile); da Nakatsu (6 maggio) a Miyazaki-Takanabe (13 maggio); da Oita (20 maggio) a Beppu (27 maggio) fu un succedersi di manifestazioni ben riuscite, consistenti sostanzialmente in solenni funzioni religiose e commemorazioni del Santo nei saloni delle città; larga distribuzione di stampa di propaganda cattolica e salesiana fra cristiani e pagani. I giornali parlarono in più puntate e con grande deferenza della religione cattolica e dell opera dei Salesiani di Don Bosco. I nostri chierici e seminaristi indigeni, oltre a partecipare col suono, coll'orchestra-concerto e col servizio religioso in pubbliche manifestazioni, vollero, nell'intimità dello Studentato-Seminario, dire a Don Bosco quanto può e sa dire il cuore d'un giovane che gli vuol bene, proprio nel giorno della festa liturgica (26 aprile). Identicamente le Figlie di M. A. non lo vollero dimenticare nell'intimità familiare a Beppu il 24 e a Miyazaki il 31 maggio. Il ciclo delle feste fu chiuso nella tranquillità di Tano ai piedi di Maria Stella del Mare nel Santuarietto di Santa Teresina.
4 - ALTE PERSONALITÀ CHE ONORANO DON BOSCO. - Fra le autorità ecclesiastiche S. E. Mr. Marella, Delegato Apostolico, che presenziò le feste di Tokyo e di Miyazaki; S. E. l'Arc. di Tokyo Mr. Chambon, che mise a disposizione la Cattedrale e l'Episcopio, perchè le feste alla Capitale riuscissero più solenni; gli Ecc. Vescovi, Vicari, Prefetti Apostolici, Superiori di Missione, Superiori di Ordini, Congregazioni religiose maschili e femminili e Missionari che di presenza o per telegramma o per lettera si unirono con fraterna gioia alla nostra esultanza.
Ma quello che ci commosse e meravigliò fu la partecipazione cordiale delle pubbliche autorità pagane provinciali, civili e militari. I prefetti, sottoprefetti, i capi dell'educazione, delle opere sociali e di beneficenza, i sindaci, i direttori delle scuole di ogni grado o di persona o per rappresentante o per lettera risposero all'appello. Vollero dire alla Missione la loro simpatia il loro plauso, promessa di collaborazione negli intenti educativi. Non le parlo delle folle dei nostri giovani oratoriani e dei loro parenti; delle folle di curiosi attirati dalla musica degli ormai noti concertisti italiani; dall'orchestrina dei nostri seminaristi; dalle viraci declamazioni e recite dei nostri piccoli orfanelli dell'Ospizio di Miyazaki, che per l'occasione indossarono la nuova divisa alla marinara, e da quelle briose dei nostri oratoriani di Miyazaki, dei ricoverati di Nakatsu e dei nostri cari giovani tipografi di Oita, unite alle caratteristiche danze e belle figurazioni coreografiche delle allieve delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
Oh, amatissimo Sig. Don Ricaldone, ma perchè queste folle, perchè questo movimento di pagani verso Don Bosco? Sono otto anni che faticosamente, ma con tenacia, i suoi lontani figli del Giappone dissodano, dissodano l'arida terra loro affidata. Si sono attaccati ai giovani e alle opere di carità nel nome di Don Bosco; hanno chiamato specie la gioventù per condurla a Gesù, ma se si rimane accasciati e depressi nel vedere la scarsità dei risultati di conversione, il fenomeno di cui ho parlato sopra non lui pare privo di significato. Il Missionario si fa strada nella pubblica estimazione; i giovani fanno buona propaganda; aprono e spalancano varie porte. Il seme a suo tempo produrrà, produrrà abbondantemente.
Che dirle poi dei discorsi fatti dalle autorità pagane che presenziarono alle nostre feste? Ad esempio, a Miyazaki, centro della Missione - dove accorsero tutti i rappresentanti delle Case e delle Opere Salesiane, i rappresentanti delle varie cristianità della Missione, quella della zona di Takanabe al completo- verificammo un vero plebiscito di simpatia per parte di autorità e popolo, e nella modesta agape la prima autorità della città ebbe parole di alto encomio per le opere di carità a favore dei poveri e della gioventù, che viene svolgendo la Missione Cattolica. Nella commemorazione poi al gran salone pubblico della città, le migliaia di intervenuti poterono ammirare in azione le multiformi manifestazioni del lavoro dei Missionari e degli educatori Salesiani, nello svolgimento dei numeri del programma affidato alle varie istituzioni. E quando dal palco le voci robuste dei Missionari e dei seminaristi giapponesi s'intrecciarono alle squillanti argentine voci delle centinaia dei giovani oratoriani, che stipavano letteralmente la galleria di fondo cantando l'inno di Don Bosco, un'impressione di grandiosità, mista di gioia, s'impossessò di tutti i cuori; dei nostri, e ben si comprende, ma anche di quella massa imponente che in quegli istanti fissava gli occhi sul quadro di Don Bosco, che campeggiava in alto e che dal cielo certo benediceva queste care anime. E come a Miyazaki, si ripetè il fenomeno ovunque; la gaia, irrequieta, chiassosa moltitudine dei giovani; le loro famiglie, le autorità, il pubblico pagano che accorre. Ma quale fascino c'è dunque in Don Bosco? Oh la santa carità effusiva e diffusiva del padre nostro!
Non è possibile non parlare di una coincidenza magnifica, permessa dalla provvidenza e che concorse in forma impensata a condecorare le nostre feste, collegandole al ricordo della nostra cara Patria tanto amata da Don Bosco, ed anzi ad allargare la nostra festa al di fuori della cerchia della Missione e dell'opera salesiana. A Tokyo, la Regia Ambasciata d'Italia inviò il suo rappresentante e proprio nel tempo della festa essendo ancorata nel porto di Yokohama la Regia Nave Italiana « Quarto » per gentile concessione dell'Ecc. Comandante Brivonesi, l'Ufficialità e il Regio Equipaggio col corpo musicale vi parteciparono. In Giappone i concerti di banda sono rari come le mosche bianche. Pensi, quindi, amato sig. D. Ricaldone, la festività portata da quest'avvenimento, la meraviglia nell'udire il delizioso concerto, ma più nel vedere la franca manifestazione di fede e l'inappuntabile contegno in chiesa e fuori dei nostri valorosi ufficiali e marinai. Ore indimenticabili in chiesa al solenne pontificale con la partecipazione dei seminaristi di Tokyo e servizio degli ordini religiosi e missionari, al discorso di S. E. l'Arcivescovo ed al panegirico del Direttore del Gran Seminario Regionale P. Caudan, ascoltatissimo dalle rappresentanze di tutte le parrocchie e congregazioni religiose guidate dai Missionari. Ora di gaudio al concerto di banda nel pomeriggio e alla grande riunione serotina nel gran salone d'un quotidiano di Tokyo con commemorazioni e concerto vocale.
La Regia Nave trasportatasi poi in Kyushu nella baia di Kagoshima diede modo ai Salesiani, che confinano coi PP. Francescani del Canadà, per espresso desiderio di quel Prefetto Apostolico Mr. Roy, che tanto ama Don Bosco e la sua Pia Società, di fare una solenne commemorazione al nostro Santo, anche in quella città.
5 - LE ARTI BELLE CHE ONORANO DON BOSCO. - Il nostro Santo, artista nell'anima, doveva nelle sue feste avere il tributo anche delle arti belle. Una religiosa mercedaria preparò per le feste un bel quadro ad olio (Don Bosco fra i giovani). Il pittore Crida di Torino ci diede un magnifico pannello a motivi nipponici, che ornava il frontone della Chiesa di Miyazaki, illuminato nel triduo e nella festa da un potente riflettore. La schola cantorum del gran seminario di Tokyo condecorò con esecuzioni polifoniche classiche e moderne (tra cui una grandiosa antifona del nostro Don Cimatti « Corona aurea super caput Eius ») tutte le funzioni tenute alla Cattedrale. L'orchestrina Matsada di Oita volle pure portare il suo contributo artistico. Ho già accennato alle esecuzioni musicali sacre e profane dei Salesiani e loro allievi nelle varie residenze.
Però una delle note più caratteristiche musicali degna di nota, perchè penso sia il primo caso nella storia delle missioni in Giappone, ed unico nelle feste mondiali per Don Bosco, è quella di Oita. Un distinto poeta giapponese prof. Tajima, compose per l'occasione una bella poesia che fu cantata nella forma declamatoria musicale tanto caratteristica e preferita ai giapponesi da, un esimio direttore di scuola di Oita, noto per questo genere di eseesecuzioni. È difficile mettere in carta la qualità di detta esecuzione. E certo anche questa una caratteristica partecipazione di un pagano alla glorificazione di Don Bosco.
Non finirei più se volessi discendere ad altri particolari, e ben lo meriterebbero l'argomento e più l'attività di quanti cooperarono alla buona riuscita. Ma bisogna esser discreti anche nelle esigenze del cuore.
Ci benedica tutti, o buon Padre.
D. VINCENZO CIMATTI. Missionario salesiano.
N. B. Ci raccomandiamo ai graziati che nei casi di guarigione specifichino sempre bene la qualità della malattia e le circostanze piú importanti.
GRAZIA SEGNALATA AD UNO STUDENTE UNIVERSITARIO. - Diamo relazione di una singolare e preziosissima grazia ottenuta, per intercessione di San Giovanni Bosco, al giovane Mario Ghetti di Faenza studente universitario.
Il 22 marzo ebbe inizio al labbro inferiore un gravissimo antrace che subito guadagnò quello superiore e tutta la guancia sinistra con febbre settica altissima. I più eminenti chirurghi dichiararono il caso gravissimo, mortale, ed il 28 marzo le condizioni dell'infermo erano disperate. La famiglia, i parenti, numerosissimi amici elevarono fervide preghiere a Don Bosco, unica àncora di salvezza; ed infatti il 10 aprile, canonizzazione del medesimo, la febbre cominciò a diminuire, le condizioni generali si videro alquanto sollevate e dopo appena otto giorni il malato era in via di guarigione. Nulla di più dimostrativo è scolpito nel cuore di chi contornava l'infermo che senza l'intercessione di Maria Aus. e di Don Bosco la vita del giovane sarebbe stata perduta. E questo si desidera sia conosciuto dalla grande Famiglia Salesiana e da tutti quelli che amano e venerano D. Bosco Santo.
Faenza, luglio 1934. Famiglia GHETTI.
Ci congratuliamo colla famiglia Ghetti e la ringraziamo della generosa offerta inviata per le Opere salesiane.
Una cooperatrice colpita da nevrastenia, complicata con un altro malanno, ottenne completa guarigione affidandosi a Maria Aus.
N. N. ringrazia la Madonna di Don Bosco Santo per la guarigione concessa a persona a lei cara.
Famiglie Vitalini e Andreola (San Nicolò di Bormio) affrante per la grave malattia della loro Laura, posero ogni loro speranza in Maria Aus. e nel suo fedel Servo D. Bosco e ottennero la guarigione del l'inferma.
Bernardi Maddalena con grande gioia rende pubbliche grazie a Maria Aus. e a S. G. Bosco che ridonarono la vista alla figlia Maria.
V. Maria G. (Carmagnola) riconoscente ringrazia l'aiuto dei Cristiani e D. Bosco Santo che le concessero una grazia tanto sospirata e ne attende altre.
Telesio Adelina ved. Anfosso (Andora - Parr.a S. Pietro) presenta tenue offerta e ringrazia Maria Aus. per il bene e la pace ottenuta in famiglia.
L. D. (Torino) ringrazia di cuore Maria Aus. e D. Bosco per l'ottenuto impiego: porge offerta e spera continua protezione e grazie.
Bianchi Alberto e Dolcidia porgono offerta e ringraziamenti a Maria Aus. che protesse la piccola Adriana.
Chiantaretto Antonio (Torino) ringrazia la Vergine Aus. e D. Bosco Santo per la grande grazia ricevuta e riconoscente fa offerta.
N. N. esprime la sua riconoscenza alla potente Ausiliatrice e a S. Giov. Bosco che le concessero la guarigione da orribile malattia.
Botta Maddalena (Valdinizza) ringrazia Maria Aus. pel felice esito di operazione d'appendicite.
Cugno è riconoscente a Maria Aus. e a D. Bosco Santo per evitata operazione.
Brignone L. porge vive grazie a M. Aus. e a San Giov. Bosco che ridonarono la salute alla figliola.
Vacca Giovanni (Acqui) con viva riconoscenza ringrazia l'aiuto dei Cristiani e D. Bosco Santo che si degnarono guarirlo da grave malattia di cuore.
Tedoldi Margherita (Talamona) non ha parole capaci per esprimere tutta la sua riconoscenza a Maria Aus. e a S. Giov. Bosco per evitata pericolosa operazione: porge offerta e promette eterna riconoscenza.
Cagnoni Cecilia (Mornico Losana) si fa un dovere di ringraziare la potente Ausiliatrice che le concesse una grazia straordinaria.
Patelli Carlo il giorno 5 aprile scorso ricevette una grazia straordinaria da Maria Aus. per intercessione del suo fedele Servo S. Giov. Bosco.
Massimello Martini Luigina offre a Maria Aus. una catenella d'oro per grazia ricevuta e chiede la grazia della salute per la cara mamma.
M. P. vivamente riconoscente a Maria Aus. e a D. Bosco santo invia offerta per le Opere salesiane implorando su di sè e famiglia continua protezione.
Zacchero Domenica (Torino) con infinita riconoscenza ringrazia la Vergine Ausiliatrice e Don Bosco Santo che la guarirono da una grave polmonite.
J. J. (Chivasso) disoccupato da molto tempo fece fiducioso ricorso a Maria Aus. e a S. Giov. Bosco e, al termine della novena, ebbe non un posto ma due... e potè scegliere il più conveniente.
N. N. (Montegrosso) ringrazia Maria Aus. del suo materno e provvido aiuto e spera ottenere altre grazie.
Lombardi Martino (Torino) per la guarigione della mamma da grave emorragia interna invocando continua protezione.
Aguglia Lina (Palermo) porge infinite grazie a Maria Aus. e a S. Giov. Bosco per ottenuta guarigione di una bambina e fa offerta pro missioni salesiane.
Paradisi Gaetano e consorte Lena (Roma) con grande gioia rendono vive grazie a Maria Aus. al suo fedel servo D. Bosco Santo per le tre grazie chieste e ottenute.
Mauro Bernardino (Castronovo di Sicilia) temendo un'insuccesso negli esami finali affidò l'esito di essi a Maria Aus. ed al nostro novello Santo e fu pienamente esaudito.
Il sig. Bertagna Gregorio e la sua figliuolina Maria, d'anni tre, ringraziano pubblicamente il loro compaesano S. Giovanni Bosco e mandano una tenue offerta per esser stati guariti da una violenta polmonite da cui ambedue furono colpiti. Durante la pericolosa malattia avevano fatto ricorso alla sua potente intercessione mediante una devota novella, cui parteciparono i rev. chierici del locale studentato teologico.
Poggi Paolo (Roma) con animo riconoscente e commosso ringrazia S. Giov. Bosco che ha ridonata la sanità ad un bambino di 3 anni che colpito da pseudo leucemia acuta, era stato spedito dai dottori curanti.
Piccarretta Vincenzo Maria Sac. (Fara Sabina) in ritardo ringrazia il novello Santo che, nel 1932, paternamente lo assistette durante due gravissime operazioni e lo scampò da una terza. .
Sbancanelli Giuseppe (Centuripe) di cuore ringrazia S. Giov. Bosco che gli protesse un bimbo di 16 mesi che, colpito da lungo e grave esaurimento, guarì per la potente intercessione del Santo protettore della gioventù.
Caff Saro (Milano) colpito da gravi dolori allo stomaco e riuscite vane tutte le cure si rivolse fiducioso a S. G. Bosco e ottenne una rapida guarigione applicando una reliquia di Lui nella parte sofferente.
GROPPI MARIA (Podenzano) afflitta e preoccupata per il pericolo di avere una figlia mutilata di una gamba, l'affidò al nostro Santo e fu prontamente esaudita con una perfetta guarigione.
Gervasoni Emilio (Fidenza) avendo, nel 1930, contratta la tubercolosi fu sottoposto a dolorose toracentesi e si trovò ridotto in fin di vita. Invocato S. Giov. Bosco ottenne conforto e sanità, e da due anni non soffre più alcun disturbo.
Capasso Alfredo (Roma) con gioia e riconoscenza infinita ringrazia il novello Santo protettore della gioventù che fece rifulgere l'innocenza del figlio Pasquale.
Belloni Teresa (Rancate-Svizzera) riconoscentissima ringrazia S. Giov. Bosco che ridonò la salute alla mamma e chiede protezione per la famiglia.
Rescalli Brambilla Maria (Imberido di Oggiono) colpita da gravissima e mortale malattia ricorse subito al nostro Santo con una fervorosa novena. In pochi giorni fu dichiarata fuori pericolo ed ora si trova completamente guarita.
Maria Teresa... (Torino) compromessa in un errore d'ufficio che poteva avere gravissime conseguenze materiali e morali si rivolse con sincera fede a Don Bosco Santo che dispose ogni cosa per il meglio.
Irenici Elia fu Antonio ex-allievo (San Severo) - avendo il piccolo Manlio, di 5 anni, colpito improvvisamente da auto-intossicazione complicata poi con bronco polmonite, ne affidò la guarigione a S. Giov. Bosco che lo salvò da certa morte.
Barbanti Aldo (Castiglione di Ravenna) versando in pessime condizioni di salute, si affidò al nostro novello Salito e ottenne notevole miglioramento. Ha inviata offerta e attende completa guarigione.
G. F. chierico salesiano (Assam) esprime la più viva gratitudine al suo buon Padre, S. Giov. Bosco, che rimise la pace in famiglia dopo sette anni di dissensi e di lotte penose.
Filippa L. (Torino) perduto improvvisamente l'impiego e nell'impossibilità di ricuperarlo si rivolse con filiale fiducia a Don Bosco Santo e in breve trovò impiego migliore del precedente.
M. M. (Cuneo) con riconoscenza vivissima ringrazia S. Giov. Bosco che si degnò concederle una grazia straordinaria interessante suo figlio: invoca continua protezione.
Marotti Paradiso Giuseppina (S. Paolo del Brasile) colpita da male di fegato e sottoposta ad operazione risanò per bontà di S. Giov. Bosco.
Ignaccolo Lucia ringrazia D. Bosco Santo che paternamente l'assistette nella direzione di una importante azienda commerciale.
Muccioli Antonio (Longiano), ammalatosi di bronco-polmonite, pleurite e nefrite fu ridotto in fin di vita. Ogni giorno fu benedetto colla reliquia del nostro Salito che in pochi giorni lo risanò perfettamente.
De Dominicis Teresina (Altavilla di Montorio) ringrazia riconoscente S. Giov. Bosco che, invocato per la prima volta, subito l'esaudì concedendole la guarigione della mania.
Sandrone Lucia (Torino) colpita da grave malattia e ridotta in condizioni disperate, riebbe la primiera salute da D. Bosco Santo.
M. B. P. (Novara) ottenne per l'intercessione del nostro Santo di far riconoscere l'innocenza di un familiare.
Bordignon Antonia (Rossano Veneto) ringrazia S. Giov. Bosco per avergli risanato il figlio Giuseppe assai sofferente per febbri intestinali.
Lanza Bartolo fu Francesco (Patti) colpito da forte febbre che già altra volta lo aveva tormentato sino a sei mesi consecutivi, si rivolse fiducioso a D. Bosco Santo e in poche ore la temperatura ritornò norma le.
Polver Zoli Luigia (Desenzano del Garda) con viva fede chiese a S. Giov. Bosco la guarigione di due bambini, entrambi colpiti da polmonite, e fu prontamente esaudita.
Davini Maria (Torino) ringrazia il nostro Santo per evitata operazione chirurgica e per ricuperata salute.
Paniccia Suor M. Clotilde - Agostiniana (Frosinone) avendo il fratello Vincenzino ridotto in fin di vita causa febbri altissime accompagnate da dolori artritici chiese a D. Bosco Santo la grazia della guarigione e fu esaudita.
Gabrielli Maria (Predazzo) avendo un nipotino ridotto in penose condizioni da una forma acuta gastro-intestinale ne affidò la guarigione a S. Giov. Bosco e il quarto giorno di una novena il malatino entrò in convalescenza.
F. L. (Crescentino) sofferente da tempo di arteriosclerosi e disperato dai medici si recò all'Urna del nostro Santo e ottenne pronto miglioramento, seguito da completa guarigione.
Maria N. ringrazia riconoscentissima il Santo protettore della gioventù d'aver rimesso sulla retta via un giovane che da più anni era il disonore della famiglia.
A. F. (Milano) colpita da grave emorragia, dovuta a congestione e lesione polmonare, con l'invocazione costante di S. G. Bosco e coll'applicazione sul petto della sua reliquia, ottenne miglioramento e in seguito guarigione perfetta.
Vincenzi Rosa (Igea Marina) protesta la sua gratitudine a D. Bosco Santo per la cui intercessione ha ottenute molte grazie la prima del-le quali fu l'istantanea guarigione da otite della nipotina Luisa Bajocchi.
Necco, Coniugi (Frassinello Olivola) hanno inviata offerta a compimento di promessa fatta al caro S. Giov. Bosco per segnalate grazie ricevute e in attesa di altre che sperano ricevere con fervide e insistenti preghiere.
N. N. (Genova-Nervi) colpita da embolia che le tolse l'uso della favella si sentì subito migliorata appena le fu applicata sul cuore una reliquia di D. Bosco Santo. Completamente guarita, riconoscente invia offerta.
Tale fu D. PAOLO UBALDI,
che morte repentina ha rapito testè all'affetto nostro e di molti altri. Egli era ancor uno di quelli che trovarono in Don Bosco il loro secondo padre. I suoi genitori insegnavano a Parma, quand'egli nacque nel 1872. Rimasto in tenera età con la madre sola e un fratellino, venne dal Vescovo raccomandato a Don Bosco, il quale lo accolse nel suo Oratorio. Dotato d'indole vivacissima e di pronto ingegno, vi compiè con onore il corso ginnasiale; ma più che tutto, vinte le prime ripugnanze, si affezionò appassionatamente all'Oratorio, tanto che, giunto il momento di scegliere la sua via, decise di restare sempre qui con Don Bosco.
Chierico e sacerdote, condusse una vita di pietà, di studio e di lavoro. Conseguite due lauree in lettere e in filosofia, si laureò pure in sacra teologia. Avendo fin da ragazzo sentito un'inclinazione speciale per la lingua e la letteratura greca, vi si specializzò a segno che giovanissimo ottenne la libera docenza di letteratura greca cristiana nella Regia Universita di Torino, e godeva di vedere il suo corso assai frequentato. Divenuto quindi ordinario di lingua greca nell'Università di Catania, è incredibile quanto vi si sia fatto voler bene dai discepoli e dai colleghi.
Mentre colà incontrava la massima corrispondenza, nè pensava a mutar sede, un desiderio del Santo Padre la vinse su tutto, inducendolo a staccarsi da un ambiente sì caro per passare a Milano nell'incipiente Università del Sacro Cuore, come ordinario di letteratura cristiana antica. Un anno tenne simultaneamente anche la cattedra di greco nell'Università di Bologna; ma la perdita di tempo cagionatagli da quell'andare e venire gl'impedì di continuare. Messo allora nell'alternativa di scegliere fra Milano e Bologna, egli avrebbe preferito l'Università dello Stato, dove lo circondavano già molte simpatie, che gli avrebbero permesso di fare gran bene come a Catania; ma ragioni d'ordine superiore lo dissuasero dall'abbandonare l'Università Cattolica.
Dire della stima e dell'affetto che seppe conquistarsi a Milano, sarebbe portar acqua al mare, essendo cosa arcinota. Agli amici il buon Don Ubaldi si compiaceva di ripetere che l'esperienza gli aveva fatto toccare con mano essere il metodo di Don Bosco eccellente anche nell'insegnamento superiore. Ed era bello vedere la corona di studenti che gli si stringevano intorno ogni volta die si avviava a far lezione e dopo nell'uscire dall'aula. Egli viveva per loro ed essi che lo sapevano, non si lasciavano prendere da alcun timore nel chiedergli parte del suo tempo e della sua attività: in qualsiasi momento il loro Professore si mostrava con ognuno largo di consiglio e di aiuto.
Per ottemperare al desiderio del Cardinale Schuster andava da due anni a far lezioni di patristica nel Seminario di Venegono, amato e secondato con entusiasmo da quegli alunni del santuario.
Attese pure sempre a pubblicazioni di serio valore scientifico nel canapo della sua disciplina. Suoi autori prediletti furono S. Giovanni Crisostomo ed Eschilo, come l'attestano anche lavori usciti dalla sua penna o condotti sotto la sua direzione. Speciale competenza dimostrava nel commentare dalla cattedra il testo greco delle Epistole di S. Paolo, seguito in questa sua esposizione da affollato uditorio non di soli studenti.
Conservò fino all'ultimo la simpatica ingenuità e il niveo candore che ne abbellirono l'età prima. Nè le preoccupazioni letterarie soffocarono in lui il zelo sacerdotale; una delle sue estreme fatiche in questa parte fu un corso di esercizi spirituali predicati a un eletto stuolo di studentesse universitarie, che, come in anni antecedenti, l'avevano richiesto di tale carità.
Il compianto che lo segue nella tomba è largo, cordiale e intenso; la memoria di lui vivrà in benedizione presso quanti ebbero la fortuna di avvicinarlo.
Il primo Redattore del "Bollettino Salesiano":
BARALE PIETRO, coad. da Morano Po (Alessandria), † a Torino (Oratorio) il 27-6-1934 a 87 anni di età. Si è spento quasi insensibilmente, senza malattie specifiche, ma afflitto da angustie di spirito che già gli avevano reso affannosi alcuni periodi della sua vita attiva. Lo stesso San Giovanni Bosco l'aveva accolto giovinetto nell'Oratorio l'anno 1868, come alunno legatore, e ne aveva fatto uno dei più appassionati suoi collaboratori favorendone l'inclinazione naturale all'arte libraria. Umile, laborioso, intraprendente, egli divenne, alla scuola del Santo, un vero apostolo della buona stampa cui dedicò tutte le forze dell'anima sua con ammirabile zelo e colla massima rettitudine, assicurando alla libreria salesiana le prime affermazioni. Amministratore delle « Letture Cattoliche» e della « Biblioteca della Gioventù » fondate dal Santo, egli ne fu soprattutto un propagandista. Sentì la diffusione della buona stampa, con anima salesiana, come una missione e vi si consacrò con un fervore che avrebbe voluto popolare collegi e famiglie di libri buoni. Per favorire la conoscenza delle pubblicazioni ispirate o curate da S. Giovanni Bosco, fondò nel 1876 il « Bibliofilo » cui il Santo diede, due anni dopo, più nobile e vasto scopo trasformandolo nel Bollettino Salesiano. Per un paio d'anni, sotto la guida diretta di Don Bosco, lo stesso Barale ne tenne la redazione, finchè la rimise a Don Bonetti. Si può dire che visse per la buona stampa, seguendo con docilità le direttive del Santo. E Don Bosco aliene fu grato con invidiabili testimonianze di affetto che le Memorie Biografiche hanno raccolto e documentato. Al buon vecchietto tornò sempre caro il ricordo di un'accademia del 1875 in cui Don Bosco con gesto amabile e gioviale lo proclamò « Cavaliere della Stampa ». Lo fu infatti per tutto il tempo della sua vita. E fu per l'Oratorio Salesiano qualche cosa anche di più prezioso, perché Don Bosco fu solito affidargli i giovinetti più vivaci e bisognosi di edificazione. A lui e a Don Branda il Santo commise la fondazione della Compagnia di San Giuseppe fra i giovani artigiani e l'assistenza di un Circolo di Cultura, della Scuola di musica istrumentale, del teatrino, ecc. Don Bosco era sicuro di essere fedelmente assecondato. Lo raccomandiamo in modo speciale ai suffragi dei nostri cari Cooperatori, anche per i particolari rapporti ch'egli ha avuto col Bollettino Salesiano.
LOMBARDO LUIGIA ved. ROSSI. Nata a Montemagno Monf. il 5 marzo 1841, decedeva a Casorzo Monf. il 14 luglio 1934. Tra i suoi ricordi più cari nella sua lunga vita, amava soffermarsi sui colloqui ripetuti avuti a Montemagno con Don Bosco del Quale fu sempre ammiratrice e devota cooperatrice. A Maria Ausiliatrice votò il figlio Umberto all'età di tre anni, colpito da male giudicato inguaribile; ed ottenuta la grazia lo portò al Santuario di Valdocco ascoltando la messa celebrata da Don Bosco. Il suo piccolo Umberto graziato doveva essere il pio Vescovo di Susa prima, ed attualmente di Asti.
Donna dell'antico stampo, si mantenne sempre laboriosissima, pia, e di una semplicità francescana che formò ognora la sua caratteristica, anche nei palazzi Vescovili.
Don ENRICO PAGANI - nato a Milano - fu per 42 anni Arciprete di Baselica in Diocesi di Tortona. Padre e Pastore zelante e pio. Grande ammiratore e divoto di Don Bosco, cercò di aiutarne le opere. Mori il giorno 15 giugno 1934, ultimo giorno dell'ottava del S. Cuore di cui era divotissimo.
ADELE LINA CHIARPOTTI da Paruzzaro (Novara), morta a Novara l'8 maggio 1934. Purezza angelica, bontà con tutti, pietà fervorosa, zelo per il bene delle anime furono le sue virtù caratteristiche. Cooperatrice affezionata, ebbe le Opere di S. Giovanni Bosco fra le più care.
Sac. Prof. VINCENZO AVALLONE, insegnante elem. e Rettore della Confraternita SS. Annunziata. A 71 anni non ancora compiti è stato chiamato dal Signore il 26 maggio al premio dei giusti. Di pietà ardente, di consumata prudenza e di inesauribile carità ebbe per la scuola lo stesso amore e zelo che ebbe per il ministero sacerdotale. Devotissimo di D. Bosco e di Maria Ausiliatrice fu un vero Cooperatore.
Altri Cooperatori defunti:
ALESSIO Mons. PATRIZIO, Montegrosso d'Asti (Alessandria). - ALLEGRA Can. TULLIO, Catania. - BARABINO ANDREA, Bolzaneto (Genova). - BARBAIA CAROLINA, Pavia. - BARBisoTTI ELIGIO, Cremona. - BOMBACI MARIETTA, Canicattini (Siracusa). - BOTTINO D. LORENZO, Torino. - CALCIA GENNARO, Intra (Novara). - CAPRA AGNESE, Verolengo (Torino). - CATTANEO BIANCO LUISA, Torino. - CERETTO FELICITA, Pinerolo (Torino). - CHIARI GIUSEPPINA, Cremona. - CIPELLETTI GIUSEPPINA, Cremona. - COMOGLIO PETRONILLA, Trono (Torino). - CORADI BATTISTA, Sillano (Lucca). - DEL GATTO Capit. FRANCESCO, Torre del Greco (Napoli). - DE GRANDiS ROSA, Mondovì Piazza (Cuneo).
- DELLA BASILE CAROLINA, Tellegno (Vercelli). - DEMERGASSO FIORENTINO, Cabella Ligure (Alessandria). - DELL'OSTE ALESSANDRO, Portici (Napoli). - FABRONI LUIGI, Firenze. - FASANO TERESA, Chieri (Torino). - FINAZZI GIUSEPPE, Bergamo. - GIACCHINO GIUSEPPINA, Cocconato (Alessandria). - GAROLINI LAZZARO, Dorio (Como). - MALAGUTi Mons. ALFONSO. Bologna. - MOLLI MUSONI MADDALENA, Cremona. - MORI VIRGINIA, Cremona. - MORTOLI OLIVASi ANTONIELLA, Camogli ( Genova). - OLIVO LUIGIA, S. Vito al Tagliamento (Udine). - OGNIBENE Di MARCO MARIETTA, Vallelunga (Caltanissetta). - PANIZZA MARIA, Cles (Trento). - QUARTARA NATALE, Alassio (Savona). - RABBONE Sorelle, Carmagnola (Torino). - RossoTTI DELFINA, Paroldo (Cuneo). - Rossi MARiETTA, Valmacca (Alessandria). - SALA Can. D. ENRICO, Cremona. - STEFANONI ALBERTO, Inveruno (Milano). - TABACCHI EMILIA, Ceppomorelli (Novara). VEZZETTI Dr. Notaio GIOVANNI, Torino.
Ci hanno segnalato grazie ottenute per intercessione di Maria SS. Ausiliatrice o di S. G. Bosco e alcuni hanno anche inviato offerte per la celebrazione di Sante Messe di ringraziamento, per le Missioni Salesiane o per altre opere di D. Bosco, i seguenti:
Abellonio sorelle, Abena Nicola, Acetto Giuseppina (orecchini e spilla oro), Acuto Rita, Agnelli Maria, Albera fam.a, Alberto Lucia, Aliberti (borsa e borsellino argento), Aliberti Domenico, Altino Margherita, Anderlini Lucia, Andreini Luigia, Andrianopoli Don Modesto, Andritto Francesco, Angelino Michele, Angonoa Giovanni, Antoni Paolina, Apri, Arduino Caterina, Arduino Margherita, Arnoldo, Artero Teresa, Asinelli Carolina, Assant Giuseppe, Asteggiano Francesca, Audisio, Audisio Delfina, Audisio Ester, Autigna Maria, Avanzati :Marta. Avenati Antonio, Avenati Clara, Avenati Edoardo, Avidano ed altre.
Badano Bartolomeo, Bajardi Adele, Balbo Alessandro, Balduino Negrotto Maria, Salarino Emilia, Ballerio Fina, Balocca Laura, Balocco Francesco, Banfi Gaetano, Bani Don Giovanni, Barale fama, Baravaglio Giacinta, Barbero Castellina Candida, Barbieri Palmieri Marcellina, Bardone Filippo, Baroni Lucia, Baroni Virginia, Battarino Ugo e Camillo, Batti Mario, Baudano Maria, Baulino Adolfo, Baussardo Domenica, Bellero Virginia (catena oro), Bellotti Maria, Benedetti Margherita, Benedetto Mario e Maria, Beretta Albina, Bernini Renato, berta Margherita, Bertea Carmelo, Pertini Eliabetta, Bertolasco Serafino, Bertolino Carolina, Bertolotti Clementina, Bertone Anna. Be ut .o Candida. Berutto Francesco, Bessan Maria (catenella oro), Bessolo Maria, Bianchi Amalia (medaglione e catena oro) Bianco Maria, Bianco Teresa, Bisanti Lina, Bobbio Domenica, Bocca Regina, Bodo Natalina, Boggio Eugenia, Bogiatto sor.lle, Bondesan fam.a, Bonetto Maria, Bongiovanni Antonietta, Bonino Caterina, Bovino Ernesto, Bonino Giovanni, Bonino Vittoria e Serafino, Bono Giovanni, Bene Giuseppe, Bordesi Elisabetta, Bordin Carlo, Bordogna Anna, Borelli, Borello, Borgnino, Bormida Giuseppina, Bossetto Letizia, Botta Fortunato, Botta Margherita, Bottazzi Luigia ved. Serra, Bottero Renato, Bovio fama, Braida Vittorina (braccialetto oro), Brambilla Angioletta, Branchet Sr. Appolonia, Bretto Lina, Brignone S., Brunetti Bertola Maria, Bruno fama, Bruno Maddalena, Bruno Sabina, Brusa Carolina, Buffo Enrica.
C. A. di Asti, Calderoni Maria, Callegaris Gina, Calliano Giovanna, Camoletto, Canale Mario, Cancro, Cantamessa Rosa, Capani Anchora Rosina, Capellini, Capello Augusta, Cappa Giuseppina, Cappello Felicita, Cardone Domenica, Carena, Carlevaris Sofia, Carlino Ugolina, Carminati Salvi Clementina, Carpanera Lena, Carta M. Imm.a ved. Castellana, Carugati A., Casadei S., Casella Adele, Cassullo Luigi, Castagno Maria, Castelli Maria Rita, Castellino Anna, Cattaneo Carlo, Cattaneo Emilia, Cattaneo Giuseppina, Cavagnero Maria (catena oro), Cavalla Maria, Cavallero Giorgio, Cavallo M. Teresa, C. C.. Celii Concettina di Francesco, Cena Teresa, Cenati Dina, Ceronetti Cristina, Cerponi Maria, Cerutti Borgarello Rina, C. G., Chasseur Prosperina, Chiappello Olga, Chiappo Maria, Chiaramello Maria, Chiaraviglio Can.co Tomaso, Cicchero, Cima Eufemia, Cinato Pietro, Citi Elvira, Civiera Adriana, Clara Alessandra, Curino Mario, Coggiola, Colombo Zanetti Anita, Cometti Giuseppe, Conti Clelia, Conti Giuseppina, Conti Orsola, Corbellini Delfina, Cordaro Ada, Cornacchia Cornero Faustina, Cortassa Paolina, Corteo Maria, Costa Elisabetta, Costa Maria (orecchini oro), Costanzi Luisa, Castelli Carolina, Cravero Giovanni, Crespi Anna, Cresta Maria, Cretier Caterina, Croce Lucia ved. Giachino, Croci Don Angelo, Crosetto Anna, Crosetto Caterina, Cucco Rosa, C. V.
Dallorto Pasquale, Daniele Laura ved. Capello, Deandrea Sedotto Maria, De Angelis Ester, De Clerch, De Falco Emilia Mercedes, Del Noce Lia, De Maria Luigia, De Rossi Amalia, Dorato, Dosio sor.lle, Dova Annibale, Drovero Maddalena, Drovetti Laura, Ducato, Dumonan, Dutto Galtinelli Margherita.
Erbetta Maria Antonietta, Enrieu Francesca ved. Ferrero.
Paletti Riccardo, Fasaone Maria, Favini Bartolomeo, Feriol Maddalena, Ferazza Marcello, Ferrara Giacomina, Ferrari Schiaffino Caterina, Ferrario Corrado, Ferraro Nicola, Ferraris Margherita, Ferraris Callegaris Maria, Ferraris Tabusso Enrichetta, Ferraris Teresina e Cornelia, Ferrarotti Maria, Ferrero Caterina, Ferrero Erminia ed Adelina, Ferrero Felicina, Ferrero Filippina, Ferrero Lucia, Ferrero Maria ved. Moretti, Ferretti Giuseppe, Ferrod Virginia, Ferzero Margherita di Antonio, Filippo, Fino Antonietta, Foglia, Formica Teresa, Fornengo Maria, Foscari Maria, Fracchia Giuseppina, Franzion Carmelino, Frassà Giovannina, Fraulin Maria, Frega Gilda, Fugiglando Giovannina, Fumagalli Quaini Maria.
Gaiani Maria, Galli Anna Maria, Gallina Teresina (orologio d'oro), Callo Renata, Gallo Teresina, Gamarra Margherita, Garbagnati ing.e, Garella Carlo e Maria, Carino Marcone Giuseppna, Garis Lucia, Garlanda Teresa ved. Gila, Garneroni Lucia, Gastaldi Adele, Gastaldo Maria, Gatti Teresa, Gavarno Luisa, Gavotto Giuseppe, Gazzera Margherita, Gay Sebastiano, C. C., Gentile G. F., G. G., Ghiazza Desiderio, Ghielmetti Elvira, Ghiglieno coniugi, Ghiglione Anna, Ghirardi sor.lle, Ghivarello Maria (orologio argento e catena), Giaccone Giuseppina, Giacomone Carlo, Gianello coniugi, Guardi Maria, Gilli Rina, Gilmozzi Giovanni, Gioia Angela, Giorda P ngela, Giorda fama, Giordani coniugi, Giorgi Regina, Girardi Marianna, Giovannini fama, Giovine Romana, (,io gliani Sac. Giovanni, Glezar Emilia, G. M. di Rivoli, Golzio Eufrosina, Grandi Maddalena, Grange Rosa, Greppi Chiò P ida, Greppo Secondo, Grillo Vincenzo, Grosso Clotilde, Crosso Giovanni, Grosso Maria, Guala Erminia, Guala Giustina, Guasco Gina, Guelfa, Guerra Olimpia, Guglielminetti Giov.ni, Guglielmotti Maria, Guidetti Rosa, Guittini Sac. Pietro, G. Z.
lacolino coniugi, Isolato Teresa, Iucando Maria.
Lagaro Francesca, Lanza, Lasagna, Lavezzi Giuditta, Leonardi Nilde, Lombardi Clementina, Lorenzone Luciano, Lualdi Giuseppina, Luchi Teodolinda, Lunardi Pasini Adalgisa, L. V.
Macchi coniugi, Maffiotti Maria, Magagna Beppina, Maggiora Clelia, Magnoni Tealdina, Maina Marta, Maneglia Giuseppina, Mango Resa Bianca, Manzetti Viola, Manzi Margherita, Mancini Fernanda, Marangio Longobardi Maria, Marchesani Carlotta, Marchisoni Carolina, Marciante, Marceli Giuseppina, Marengo Annetta, Margherita Giuseppe, Marietti Giovannina, Maritano Angiolina, Marinetto Tassano Maria, Marletto Adelina, Marletto Rosina, Marola Don Francesco, Martina Lorenzo, Martini Simone, Martino Giuseppe, Masera Margherita, Masera Maria, Masini Elisabetta, Masino Sofia, Massa Michele, Massimelli Martini Lucia (catena oro), Massimello, Maurigi Ferruzza Maria, Mazzocchi coniugi, Mazzoleni Teresa, Majelo Enrico, Majoni Teresa M. B., M. C. di Torino, Meinardi Catterina, Menada Teresa, Meotto Maddalena (catena e medaglia oro), Merlo Clementina, M. G., Milanese Naialina, Milano Giuseppe, Minoli - Londini, Mogner Maria, Mognino Giovanna, Moisi Margherita (anello oro), Molar Mario, Molino Luigina, Molteni Luigi, Momo Giulia, Montaldi ved. Grasselli, Monti Palmina, Monticone Angelo, Monzeglio, Moreggia Angelo, Morelli Giovannina, Morello Maria, Morino Emilia, Moriondo fama, Morene, Moroni Gaetano, Morosetti Natalina, Morozzo Giulia (2 spille ero), Mottura, M. P. G., Musante sor.lle, Mussina, Mussinato Felicita, Musso Giovanni, Musso Lucia.
Nasi ing. F., Natale Elisa, N. E., Negrini Elvira, Negro Teresa (catena oro), Nerboni Caterina, N. N. (catena oro), N. N. di Alessandria (medaglione oro), N. N. di Castelnuovo Don Bosco, N. N. di Moncrivello, di Montegrosso, di Noascai Canavese, N. N. di Racconigi (catena oro), N. N. di Torino, Nolai Adolfo e Maria, Nora Noussan Rebaulaz Sofia, Novarese Teresa.
Oberti Cristina, Oggero Clara, Oldofredi Tadini Paola Maria, Oliva Adele, Olivero coniugi, O. R., Orsi Angioletta, Ortolani Resina, O. T. M., Ottana Margherita, Ozzello Maddalena.
Pacaccio Michele, Palmero Margherita, Panconi Francesco e Dina, Parato Anna, Parodi Giuseppe, Parrocchia di Cunico Monferrato, Pasini Clara, Pasquino, Patelli Antonio, Pautasso Carla, Peilon, Peirone Maddalena, Penazzino, Peraldo Bianca, Perenotto Teresa, Perilongo Maria, Perone Luigia, Perruchon, Persico Battista, Pesce Michele, Petrarca Maria, Petrinetti, P. G., Piacenza Antonio, Piana Severina, Pia persona, Piccirillo fama, Pignoni Maria Concetta, Piranchi Anna, Pisani Adalgisa, Pissi Margherita, Pluviana Marianna, Pollino Pietro, Ponti Secondo, Ponza Giuseppe, Punzoni Maria, Porello Angela, Portalupi Maria, Prandina Maria Bice, Provenzale Carmela, Puttero fama.
Quaglia Lucia, Quaglino Antonio, Quartiroli Savina.
R. A., Raimondo Caterina e Lorenzo, Ranieri Pia, Ravagnan, Raviola Andrea, Raviola Fiorina, Recrosio Teresina, Regis Giuseppina, Reversi Maria, Reynaldi Maria, Ribola Valentin, Riboldi Secondina Maria, Ribone Giovanni, Riboni D., Riccardi Consolata, Ricorri Avv. Salvatore, Ricci Maria, Ricci Rostt, Rinaldi Emilia, Riva Domenico, Rivarono Dr., R. M., Roccati Francesca, Roccia Paolo, Rolfo Vitalina, Romano frat.lli, Ronco Agnese, Ronco Da Paola, Ronco fam.a, Rossi, Rossi Giuseppina Rossi Maria, Rossini Maria, Rossio Luigia, Rosso Teresina (braccialetto oro), R. R., Ruffinella Rina, Rusconi Fioriva.
Sabarini coniugi (2 spille oro), Saglietti Angela, Salaudi Selene, Saletta Giuseppina, Salussolia, Sarti Giuseppe e Enrichetta, Sarto Nella, Savio Giuseppe, Saviolo Nina, Scaglia, Scalfarotto Maria, Scapinardi Domenico, Scavini Teresa, Schieppati Maria, Schietti Lena, Scianna Filippo, Scolari, Serafini Maria, Sereno Guinzio Giuseppe, Serra Giovanna, Serratrice Maria, Sevino Assunta, S. G. Signa Luigi (catena oro), Simonelli Carolina, Sincero Maria, Sisto Adele (catena e medaglia oro), Siviglia Piera, S. L., S. M., Smarelli Finiz, Sebrero Camilla, Somaruga Maria, Spadaro, Spandre Isabella, Spina Vittoria, Squillario Francesca, Stella Sciplino Maria, Straniaro, Stroppeni Alessandro, Sudati Rama Maddalena.
Talamone Carlo, Tallone Anna, Taras Maria, Tarizzo Enrico, Tarizzo Margherita, Tarizzo Pier Luigi, Tasso Mario, Terrone Clara, Testa Lorenzo, Tiene Papini, Tinivella Gaspare, Tissino Maria, Tabia Leandro, Togliatti Carlotta, Toninelli Antonia (catena e medaglia oro), Torta Remigio e Felicina, Torterone Giacomo, Toschini, Tosco Rosa, Tosco sor.lle, Trebaldi Giuseppe, Trevisan Giuseppe, Tricerri Giovanni, Trinchero, Troia Egidio, Troilo Giovanni, Turrini Teresa.
Ubertone Luigia.
Vagnino Rosetta, Vaiana Sr. Gabriella, Vaio Rosina, Valinotti Michele, Valli Dott. Edoardo e Rina, Valmacchino Amalia e Clorinda, Valpiola, Varesio, Vaschetto Filomena, Vaudagnotto Giusta (catena e orecchini oro), V. E. di Pontestura, Ventura Giuseppina, Vercelli Angela, Vercesi Giacoboni Ester, Vergano, Vergnano, Vergnano Rosa, Verzatti Angela, Vigevani Margherita, Viglietti Corinna, Vigna Emilia, Vigna Luigi, Vignolo Michela, Villa Maria Luisa, Virano Lucia, Virano Margherita, Visetti, Vitale Miola Carolina, Voglino Rosa, Vogliotti Teresa, Volpagni Teresa, Volpato Teresa.
Zambelli Lorenzo, Zanello Maria, Zanetti Angelo, Zappa Salvina, Zavattaro, Zeglio Virginia (catena e ciondolo oro), Zole, Zornita coniugi, Zorzi Della Mano Laura, Zuccarello Maria fu Antonio.
Raccomandiamo caldamente alle preghiere di tutti i nostri Cooperatori, le seguenti persone e le loro particolari intenzioni:
Adinolfi Rosa, Adriani Maria, Aragno Peppino, Arduino Lucia, Aruga Caterina (anello oro), Aschieri Don Valentino, Avvanzato Agnese, Baggini Livia ved. Gambaro, Balbis Eugenia, Balbis Paola, Barale Caterina, Barale sor.le, Barberis Carolina (i paio orecchini), Basso Maria, Baudino Emilio, Bechis Lucia, Bellegotti fam.a, Bellini Annetta, Belloli Maria (orecchini oro), Beltrami Teodora, Benso, Berardo Andrea, Berutti Albino, Blanchet Nicola, Bonifetti Felicina, Bonino Dorotea, Bono Ines, Bordone fama, Borello Benedetta, Borgogno M. Teresa, Bosio Andrea, Botto Marchi Eugenia, Calleri Teresa, Calligaris, Campora Giovanna, Canè G. B., Cartò M. Luisa Casadei fama, Castollette Lilia, Castiglioni, Castoldi Dottor Filippo, Cellario Adele, Cenci Olga, Ceresa Anna, Chiantoretto Isidora, Chiappino Anna, Chiavazza Paride, Colombatto Mario, Comba Isotta, Cordonale Angela, Dallorso Giuseppina, Dalpiano Ignazio, Delfina, Del Gobbo Elvira, Della Casa, Dentis, Destefanis Rosa, Durio Amelia, Emanuele Caterina, E. G., Eugelfreg, Fabiani D. Pietro, Favero, Favini Lievre, Ferraris Luigino, Ferraris Rosa, Ferraro Campana ved. Ferrero, Ferrero Teresa, Filippa Francesca, Fissore Sebastiano, Formige Antonio, Fornara, Forni, F. P., Friolotto, Gaiottino, Garello Maria, Gariglio Negronida, Ghione Celeste ved. Narice. Giacchetti Maurizio, Giacomello, Giancarlo Martino, Gianoglio Domenica, Gilardini, Giorgiano Rosa, Gozzelino Giuseppe, Graziano, Icardi Malvina, Lampuri Carlo, Lusso Giuseppe, Lutri Maria, Maffei Federico, Malazzini Fiorentino, Malinverni Enrichetta, Manarelli, Marenda Bartolomeo, Mariani Maria, Mariatti Maria, Marione Pia, Martina Maria, Martino Giacomo, Masera Giuseppe, Massacane Maria e Domenico, Mathieu Teresa, Merletto Angiolina, M. G., Mingatti Iolanda, Majoli Maria, Molinatto Silvia, ocello Guido, Morello Riccardo, Moro Pietro, Mosso Giuseppina, Mussoni Maria ved. Gallo, Mutto Rosina, Navello Giovannina, Negronida Rosa, Neirotti Caterina, Neirotti Felice, N. N. di Torino, N. N. (orecchino con brillante). Oddone Dr., Oldano Margherita, Orsello, Paladino Augusto, Palazzolo Lina, Panoni sor.lle, Pastore Ernesta, Peccetto Laura, Pera Ester, Peronino Comm. Cesare, Peronino Maria, Pierro, Pistono Tarcisio, Pontiglio, Porta Teresa, Pozzo Giuseppe, Prati Maria, Princiresse Reali di Spagna, Proietti Pierina, Quinzio Giuseppe, Rallo Giovanni, Rancati fama, Rapello Luigia, Righetti Alba, Roberto, Rossetti fama, Rossi Angiolina, Rossi Margherita (catena argento), Roviera, Rubbiati Anita, Ruspino Carlo, Ruviola, Sardi Palmira, Sarteur Visendaz Onorina, Scarafia Luigia, Sibilla Maria, Siccardi, Si-coni Carolina ved. Dagna, Stola Clotilde, 'l'arditi Pietro, Tedeschi Luigi, Thea Giuseppina, Tomatis Maria, Tono Domenica, N. G., Ugolini Raq. Alfredo, Vaccari Nina, Valsecchi Teresina, V. C., Viale Giuseppina, Vigliati Emilia, Vincentini, Viola Luigina, Vivaldi Aldo, Viviani Angelo, Voli-Conte, Vottero Teresita, Zanetta Zanini Emma.