1° DICEMBRE 1934 - XIII - N. 12 ANNO LVIII
Sommario: Buon Natale e Buon Anno! - Crociata Missionaria. - In Famiglia. - Il maestro cav. Giuseppe Dogliani. - Unione Insegnanti "Don Bosco". - Tesoro Spirituale - Echi delle feste a D. Bosco Santo. - Delle nostre Missioni: Siam - India-Assam - Matto Grosso-Brasile. - Un altro Don Bosco. - Lettera di Don Giulivo ai Giovani. - Per intercessione di Maria SS. Ausiliatrice e di S. Giovanni Bosco. -Necrologio. - Indice dell'annata 1934.
PERIODICO MENSILE PER I COOPERATORI DELLE OPERE E MISSIONI DI DON BOSCO
Il sac. Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore della Società Salesiana, è lieto di poter presentare gli auguri di Buon Natale e Capodanno ai benemeriti Cooperatori ed alle benemerite Cooperatrici delle Opere e Missioni di S. Giovanni Bosco, agli Ex-allievi ed agli Allievi degli Istituti Salesiani, alle Alunne ed Ex-alunne degli Istituti delle Figlie di Maria Ausiliatrice, al chiudersi dell'anno più bello e più glorioso della vita della Famiglia Salesiana: l'anno della Canonizzazione del nostro caro Padre e Fondatore Don Bosco. Confidiamo che la potente intercessione del Santo non tarderà a realizzarli: deposti sull'altare di Maria Ausiliatrice, strapperanno alla bontà di Dio quelle grazie e quei favori spirituali e temporali che sono nel desiderio e nella speranza di tutti e di ciascuno.
Ma, mentre ci affrettiamo a formulare voti e ad assicurare per tutti e per ciascuno speciali preghiere nella Basilica di Maria Ausiliatrice e nelle mille cinquecento Case Salesiane, sentiamo anche il bisogno di rinnovare il più fervido appello alla generosa cooperazione di tutti per offrire al più presto al nostro Santo Fondatore e Padre quell'omaggio di venerazione e di amore che Gli abbiamo promesso: l'erezione del suo altare e l'ampliamento della Basilica di Maria Ausiliatrice.
Col prossimo gennaio il Bollettino informerà mensilmente Cooperatori e Cooperatrici, Allievi ed Ex-allievi, Benefattori ed Amici del corso delle pratiche e dei lavori. Intanto il IV Successore di S. Giovanni Bosco stende fiducioso la mano implorando caldamente il caritatevole concorso di tutti. S. Giovanni Bosco, sempre tanto sensibile alla beneficenza, sarà grato anche di questo omaggio, perchè ridonderà a vantaggio spirituale di tante e tante anime, le quali potranno finalmente appagare la loro pietà e devozione con maggior agio in quel Santuario ch'Egli, fin dall'inizio, desiderò più ampio e maestoso per la gloria di Dio ed il bene delle anime.
IMPORTANTISSIMO * Ogni offerta per l'altare di S. Giovanni Bosco e per l'ampliamento della Basilica di Maria Ausiliatrice, come per qualunque delle Opere Salesiane, si invii direttamente al RETTOR MAGGIORE DEI SALESIANI, Via Cottolengo, 32 - TORINO - 109. * A scanso di sgradevoli sorprese, raccomandiamo nuovamente di non fidarsi di persone sconosciute che passano a raccogliere offerte di porta in porta per Don Bosco Santo o per le sue Opere. * Lo via più sicura perchè le offerte giungano a destinazione è quella di spedirle all'indirizzo suindicato.
BORSE COMPLETE
Borsa XIX CENTENARIO REDENZIONE.
A cura di una pia persona che desidera rimanere sconosciuta.
Borsa GESU' MIO PERDONO E MISERICORDIA. A cura di N. N.
Borsa ALBERA DON PAOLO (2a).
A cura degli allievi, ex-allievi e benefattori del collegio salesiano di Maroggia (Svizzera).
Borsa LAVAGNO VICENZINA Ved. AGOSTO.
BORSE DA COMPLETARE
Borsa ALBERTO e RAOUL D'ALBERTO - N. N., 25 - N. N., 25 - N. N., 50 - Avv. Barale, 10 -- Tot. L. 110.
Borsa ANIME DEL PURGATORIO (3a) - Somma prec.: 3395 - Sacchi Angelo, 40 - Bernardini Faustina, 30 - Maria Canepa, 20 - N. N. 5o - Zannoni Aurora, so - Famiglia Garello, 100 - Tot. L. 3645.
Borsa BISTAGNINO Magg. Cav. GIUSEPPE - Somma prec.: 3500 - Dott. Bensi Giuseppe, 500 - Tot. L. 4000.
Borsa BRETTO Don CLEMENTE - N. N., 5oo - N. N., 20 - G. B. C., 100 - Tot. L. 620.
Borsa BRONDA MATTEO, a cura dell'Unione ex-allievi interni dell'Oratorio Salesiano - Somma prec.: 17802 - B. G., 5oo - Tot. L. 18.3o2.
Borsa DIVINA PROVVIDENZA - Somma prec.: 5092,50 - Boglione Francesco, 2o - Tot. L. 6012,50.
Borsa DON BOSCO A MANDAS (Cagliari) - A cura del can. Salvatore Dessi, parroco di Mandas - Prima offerta L. 14.500.
Borsa DON BOSCO EDUCATORE (3a) - Somma prec.: 1914,55 - Rag. Guido Betta, 15 - Elisa Vachino, 1o—- Piumatti Rina, 25 - Tot. L. 1964.55
Borsa DON BOSCO FANCIULLO - Somma prec.: 215 - Rosina Bellini, 100 - Tot., L. 315.
Borsa DON BOSCO PROTETTORE DEI GIOVANI - Somma prec.: 2861 - Maini Felice, 10 - Vorgnano Francesco, 5 - Tot. L. 2876.
Borsa DON BOSCO SALVATE I NOSTRI FIGLI (2a) - Somma prec.: 16oo,5o - Repossi Ilaria e Carlo, 100 - Bassanelli Caterina, 50 - Sassi Anna, 50 - Tot. L. 1800,50.
Borsa EUCARISTICA DEL PICCOLO SERAFINO G. BRUNI, a cura del Sac. Anzini Abbondio (6a) - Somma prec.: 96o9, 77 - Palmieri Giovanna, 10 - Tot. L. 9619,77.
Borsa GESU', MARIA AUSILIATRICE, DON BOSCO (2°) -- Somma prec.: 13.669 - Acquarone Ginetta, 5o - S. Eisenegger, 6o - Luigia Dalla Palma, 5 - Tot., L. 13.784.
Borsa GAMBETTA GEROLAMO E MARIA - Prima offerta L. 4000.
Borsa GIRAUDI Don FEDELE (2a) - Somma prec.: 7100,25 - Gli ex allievi di 4a ginnasiale dell'Oratorio (anno 1898) al loro professore, 750 - N. N., 5o - E. Calvi, 50 - Tot. L. 7950,25.
Borsa GLI EDUCATORI AL LORO SANTO, a cura dell'Ing. Comm. A. Bianchi, presidente dell'Unione Don Bosco fra Insegnanti - Torino, 109, Corso Regina Margherita 178 - Ing. A. Bianchi, 300 - Prof. A. e C. Grillo, 200 - L. C., 500 - Rosina Sa-Vo-Di, 33 - I. R. T., 1oo- M. Dainotti Garbelli, 50 - Caterina Ardizzoia, 5 - Prof. I. Eula, 10 - Famiglia Carassale, 6 - Vittoria Pulcheris, 5 - M. Boggio Lucat, 3 - P. Musso Patrucco, 3 - Don G. Bertolo, 3 - Maria Pavesi Gotta, 5 - E. Ferrari Sacco, 5 - T. Brunetti Pauc, 5 - M. Balliano, i -- A. Osella, 2 - C. Penoglio, z - M. Braccio, 2 - Guglielminotti, 5 - Barberis, i - Martinasso, 2 - Filippi, 2 - Negri Bigatti, 2 -C. Canale, 5 - R. Candelero, 2 - D. Rossotto, i - Bertone, i - E. Dalponte Brunetti, 5 -- L. Cavalca, 2 - M. Chiri, 2 - M. Parato, i - Granata, i - Ferrero, 2 - S. Pignato, i - Direttore Scuola A. Manzoni, 2 - M. Bigatti, i - Zucca, 5 - Mario Bonello, io - Sorelle Sormani Ester ed Elvira, 100 -- Rosanna De Mattia, 12 - Secondino Alfredini, 5 - Direttore ed Inseg. Scuola V. Da Feltre, 71 - A. Scavino, so - G. Secco, 3 - Prigero, 3 - Nob. Roero di Monticello Ludgarda, 5 - Prof. R. Chiappè, 2 - Salassa Leone Carolina, 2 - Salassa Ottino Giuseppina, 5 - Rosetta Casola, 20 - Prof. Racca, io P. Demonte, 5 -- M. Marengo Petrillo, 5 - Anna Maria Valletti, 5 - R. Mascarelli Mainella, 5 - Antonio Becchio, 5 - Anacleto Montanaro, 5 - A. Calasso, 5 - L. Provera, 5 - M. Molineri Setragno, 5 - P. Portigliatti, 5 - Sofia Mola di Nomaglio, 5 -- Teresa Roggero, 5 - Nob. Maria Roero di Monticello, 10 - B. Monchiero Olivero, 5 -M. Tarantola Lauri, 5 - Prof. I. Pranchi, 5 - E. Peghini Roncheri, 3 - I. Goitre Benso, 3 - M. Zorzoli Rosa, 5 - M. Monti Caramello, 5 -- G. Sola, 5 - C. Borgi, 5 - Calogero Actis Grande, 5 - Ferdinando Delmastro, 3 - Michele Tamagnone, 3 - Don Francesco Baldo, 5 - Alessandro Scotti, 5 - G. Battista Osella, 3 - T. Vivaldi Pianavia, 3 - G. Gillio, 5 - Direzione e Inseg. Scuola Rayneri, 100 - Siccardi Vesta Vincenza, 5 - Rev. Sup.ra Monastero della Visitazione, Pinerolo, 20 - G. Lanfranco, 2 - E. Gachet, 20 - Direzione e Inseg. Scuola Muratori, 100 - Teresa Brunetto, 10 - M. T. Carlino, 2 - A. Pastè, 5 - Angela Graglia, 25 - Vittoria Buffa, 25 - N. N., z - E. E. R., 200 - Cav. B. Dutto, 10 - M. Chiadò, 5 - M. V. V., 5o - Giovanna Manassero, 50 - C. Crova Terranova, 5 - Prof. Giacomo Chiappero, 5 - Maria Rendi, 5 - C. Oggero, 5 - A. Crova, 5 - R. Martini, 5 - Dott. Prof. Pietro Massia, 5 - N. N., 20 - N. N., 50 - T. Lupo Lucca, 5 - Dott. M. Morena, 2 - B. Zuccarelli Aicardi, 12 - Maria Isnardi, 2o - Gravinelli Ardizzoia, 5 - G. Gandolfo, 5 -- N. N., 2 - Il corpo inseg. di Borgo d'Ale, unito al collega sacerdote che compie il 250 di Ordinazione, a ricordo del giocondo avvenimento, 107 - I. Goria ved. Riccio, 10 - Olga e Luciano M., io - G. Barberis, 10 - G. Franchignone, io - A. M. Tabucchi, 10 - Valentina Arnaud, io - C. Montanaro, 5 - I.. Regis, 5 - E. Colombatto, 5 - Prof. Pittor Giuseppe Moreno, so - Gemma Molino, 25 - Ines Molino, io - Prof. Margherita Cerruti, 15 - N. N., 5 - C. e R., 12 - Onorata Cavaglià, 25 - Adelaide Maina, 25 - Don Biagio Tamagnone, 50 - A. Pranzi, 5 - Sorelle Piazza, 5 - G. Lusso, 5 - Baglivo Fusari, 3 - N. Paredi, 3 - M. Regis, 5 - Sorelle Piovano, 5 - M. B. Cavagna, 5 - G. Benazzi, 5 - M. Dezzani, 5 - M. Torchio, 5 - E. Villa, 5 - E. Bosatta, 3 - Pietro Tosco, 15 - Margherita Piovano, 4 - Anna Piovano, 5 -Coniugi Pomella, 5 - N. N., 2 - N. N., i - Carlo Arduino, - - Angela Bellone, 10 - Rachele Locati, 5 - E. Vanzaghi Brunetti, 5 - L. Musso Ferrari, 5 - E. Civalleri, S - G. Orefice Gerbino Promis, 2 - Pietro Vianello, 2 - Don C. Ughetti, z - Sorelle Argan, 4 - Prof. P. Robbone, 3 - N. N., 4 - N. N., 6 -- Nobili Sorelle Roero di Monticello, 25 - Cav. B. Dutto, io - Prof. Dott. Alessio Demichelis, 30 - Amalia Rissone, io - Tot. L. 3.054.
Borsa MADONNA DELLE GRAZIE DI AGLIÈ - Somma prec.: 95 --G. F., 15 - Tot. L. 11o.
Borsa MADONNA DELLE GRAZIE. DI PINEROLO - Somma prec.: 4503 - Bar Andrea, 5 - N. N. Pinerolo, so - Tot., L. 4518.
Borsa MAMMA MARGHERITA (3a). Somma prec.: 1045 - N. N., 100 - Tot. L. 1145.
Borsa MARIA AUSILIATRICE (26°) - Somma prec.: 3699,30 - Peila Giuseppe e Vesco Maddalena, 50 - Trifari. Guglielmo, 15 - Viscardi Marta, 50 - Fusarini Giuseppe, 25 - Tot. L. 3839,30.
Borsa MAZZARELLO MADRE MARIA - Somma prec.: 778 - Arpino, 20 - Tot. L. 798.
Borsa MARIA AUSILIATRICE E S. CECILIA - Somma prec.: 2150 - Cavallo Cecilia, 50 - Tot., L. 2200.
Borsa MINELLI GIUSEPPINA in GIOVANNINI - Somma prec.: 1000 - 2° Versamento, 2000 - Tot. L. 3000.
Borsa MORGANTI Mons. PASQUALE (2°) - Somma prec.: 230 - Guido Miani, so - Tot. L. 240.
Borsa IMMACOLATA CONCEZIONE, a cura di Mercedes Molero Gomez di Siviglia (Spagna) - 1° Versamento L. 7965.
Borsa NOGARA Mons. GIUSEPPE, Arcivescovo di Udine, a cura dell'Unione ex-allievi - Somma prec.: 11.634,65 - N. N., 30 - Colaone Antonio, 5 - N. N., 10 - Di Gaspero Dott. Francesco, io - Ottavio Battaglia, 10 - Teresa Piccolo, io - Tot. L. 11.709,65.
Borsa PARROCCHIALE MARIA AUSILIATRICE (2a) - Somma prec.: 16.842,80 - Dalle cassette del Santuario, 930,65 - Tot. L. 17.773,45.
Borsa PATROCINIO S. GIUSEPPE (2a) - Somma prec.: 2867 - Prof. Teodoro Ciresola, 50 - Tot. L. 2917.
Borsa PIO X - Somma prec.: 19.208 - Isoardi Don Giovanni, 2 - Tot. L. 19.210.
Borsa PISCETTA DON LUIGI (2a) - Somma prec.: 170 - Achille Peirault, 5o -- Tot. L. 220.
Borsa REGINA DI MONDOVI' - Somma prec.: 3034,70 - Botto Annetta, 15 - Tot. L. 3049.70.
Borsa RICCARDI DON ROBERTO -Somma prec.: 18.223,30 - Pardo Prof. Michele, 10 - Famiglia Bianco, io - M. O., so - Tot. L. 18.343,30.
Borsa ROSINA TURCO SAVODI di Castelnuovo Don Bosco, a cura del Sac. Anzini Abbondio - Somma prec.: 3755 - Lanfranco Anna, 10 - Tot. L. 3765.
Borsa RUA DON MICHELE (3') - Somma prec.: 2730 - Margherita Cristel, 100 - Tot., L. 2830,
Borsa SACRO CUORE DI GESU' CONFIDO IN VOI (2a) Somma prec.: 17.935,59 - Trifari Guglielmo, 45 - Ceccarelli Ermanno, io - Agnese Richetti, 50 -- Viscardi Marta, 5o - Assunta Marseglia, io -- Zannoni Aurora, i5 - Tot. L. 18.115,59.
Borsa SAVIO DOMENICO (4a) - Somma prec.: 5557,70 - Isoardi Don Giovanni, 3 - Tot. L. 5560,70.
Borsa S. ANTONIO IIA PADOVA, - Somma prec.: 3147 - Suman Giuseppe, 25 - Fusarioi Giuseppe, 25 - Tot. L. 3397
Borsa S. FRANCESCO ZAVERIO (3') - Somma prec.: 1990 - Francesca Orea di Pucbla (Messico), 3179,55 --. Tot. L. 516o,65.
Borsa S. GIOVANNI BOSCO (17a) --- Somma prec.: 14.397,60 - Marchetti Teresita, 25 - Lucchi Giuseppe, 5 - N. N. Nicorvo, 23 - Pisoni Doti Enrico, 100 - Peila Giuseppe e Vesco Maddalena, 50 - Q. R., 5o - O. L. C., 50o - Ponzone Carolina, 5 - Tot. L. 15.155, 6o.
Borsa S. LINO, omaggio della diocesi di Volterra a S. E. Mons. Munerati - Somma prec.: 12.402,55 - Rossi Lino, Bardi, 25 - Tot. L. 12.427, 55.
Borsa S. GIUDA TADDEO - Somma prec.: 2645 - Cafiero Ernesto, 5o - Tot. L. 2695.
Borsa S. MARCO, a cura della casa salesiana di Venezia (Istituto Coletti) - Somma prec.: 8850 - Sac. G. Segala, 200 - Tot., 1.. 9050.
Borsa S. RITA DA CASCIA - Somma prec.: 2771 - Martinelli Maria, 20 - Protti Giuseppina, io - Bonino Maria, 5 - Baronessa Grazia Pennisi Cali, 45 -- Tot. L. 2851.
Borsa SIERRA GHIARA FEDERICO, a cura di D. Federico Sierra e Donna Aurelia Ghiara di Malaga, in memoria e suffragio del figlio Federico morto il 6-1-1934 - Prima offerta L. 15.930.
Borsa S. RAFAEL, a cura di Mercedes Molero Gomez di Siviglia (Spagna) - Prima offerta L. 7965.
Borsa S. TERESA DEL BAMBINO GESU'(11a)- Somma prec.: 4101,60 - Trifari Guglielmo, 20 - Delfina Ganora, suo -- Reletto Ernesta, 5o -- Tot. L. 4271,60.
Borsa UBALDI DON PAOLO -- Somma prec.: 3o - Sac. Prof. Pietro Ferro, Genova, 100 - Tot. L. 130.
Borsa VERSIGLIA Mons. LUIGI - Somma prec.: 18.861 - Sac. Gaetano Caccia, 25 - Tot. L. 18.886.
Borsa VERSIGLIA E CARAVARIO - Somma prec.: 8837 - V. S. P. 100 - Tot. L. 8937.
2 Borsa VIOLA ANGELA LINA - Somma prec.: 520 - Marina, 1o - Carola Viora, 10 -- Barsanti Attilio, io - Mugetti Piero, 5 - Curino Ernesto, 5 - Scotti Rodolfo, _- -- Branda Pi's, 2 - Martinelli Teresa, i - Chiari Lina, - Grandi Ida, z - Sac. Felice Cane, 5 - N. N., 30 - N. N., 21 - Varie persone a mezzo Sig. Guastelli, 240 N. N. Alba, 6o -- Scortegagna Lucia, 100 - G. A., 5o Zorzi Giulia, so - N. N., 220 -- N. N., io - N. N., 5o - N. N., 25 - N. N., 4ao - V. M., 5o - E. B., sa -Taccone A., 15 - Bernardi G., io - Gazzera Giuseppina, io - M. Viola, 50 - N. N. Albano, 5o - Famiglia Viola, 18o - Contessa Frola Clementina, 100 - Tot., L. 2328.
L'ISTITUTO SALESIANO PER LE MISSIONI con sede in TORINO, eretto in Ente Morale con Regio Decreto 13 gennaio 1924, n. 22, può legalmente ricevere Legati ed Eredità. Ad evitare possibili contestazioni si consigliano le seguenti formule:
Se trattasi d'un Legato:
« ...lascio all'Istituto Salesiano per le Missioni con sede in Torino a titolo di legato la somma di Lire... (oppure) l'immobile sito in... ».
Se trattasi invece di nominare erede di ogni sostanza l'Istituto, la formula potrebbe esser questa:
« Nomino mio erede universale l'Istituto Salesiano per le Missioni con sede in Torino, lasciando ad esso quanto orca appartiene a qualsiasi titolo ».
(Luogo e data). (Firma per esteso).
Cinquant'anni dopo.
Il 7 dicembre 1884, cinquant'anni or sono, nel Santuario di Maria Ausiliatrice, presente Don Bosco ed una folla di giovani e di popolo, l'Em.mo Card. Alimonda, arcivescovo di Torino, assistito dalle LL. EE. Mons. Bertagna, ausiliare, e Mons. Manacorda, vescovo di Fossano, conferiva solennemente la consacrazione episcopale a Don Giovanni Cagliero, capo della prima spedizione di missionari salesiani, nominato Pro-Vicario della Patagonia settentrionale il 20 novembre del 1883, e nel novembre dell'anno seguente eletto Vicario Apostolico e preconizzato Vescovo tit. di Magida (13 novembre 1884). Il primo Vescovo salesiano teneva il primo pontificale nello stesso Santuario; l'indomani, festa della Immacolata Concezione, e il 2 febbraio, con un nuovo drappello di 25 missionari, salutava Don Bosco e raggiungeva il porto di Genova per salpare alla volta del Vicariato. E nota ai nostri Cooperatori la trasformazione che egli ha operato, col valido aiuto dei Confratelli e delle Figlie di Maria Ausiliatrice in quelle regioni. L'illustre P. Denza, che aveva assistito con altri ragguardevoli personaggi, alla sua consacrazione episcopale, presa la parola durante l'agape fraterna di quel giorno indimenticabile, era ricorso, col suo genio astronomico, alla costellazione di Argo, ed alla mitica impresa della spedizione degli Argonauti per fare il brindisi al novello Vescovo «che - son sue parole - conquistatore ad un tempo come Giasone e musico come Orfeo, muove intrepido ad una conquista di cui un vello d'oro non potea essere che un pallido simbolo... » (cfr. Corriere di Torino). La conquista della Patagonia alla fede ed alla civiltà fu infatti un grande trionfo. Celebrando il Giubileo d'Oro delle Missioni salesiane, l'anno 1826, l'Em.mo Card. Maffi, arcivescovo di Pisa, nel teatro dell'Oratorio salesiano in Torino, alla presenza di S. A. R. il principe Ereditario, poteva proclamare a gloria del Conquistatore, fatto Cardinale di S. R. Chiesa, che la Patagonia non era più la Patagonia, e documentare attraverso ad una efficace descrizione i progressi dell'apostolato instancabile del Vicario Apostolico di allora.
I dati statistici erano dolce realtà anche sotto il palpito della poesia affascinante dell'Em.mo Porporato; e la Chiesa ne ha tenuto conto nelle successive sistemazioni della circoscrizione Canonica del territorio, fino a quella definitiva del settembre scorso, colla erezione della Diocesi di Viedma. Ma quello che ha ricolmato di gioia i figli di Don Bosco fu la preconizzazione del primo Vescovo della nuova Diocesi. Poichè S. E. Rev.ma Mons. Nicola Esandi, già Ispettore dell'Ispettoria Salesiana di Buenos Aires, è una gloria di quella terra benedetta che corrispose più generosamente all'apostolato dei primi Salesiani. Daremo a suo tempo notizie delle feste straordinarie, dell'affettuosa accoglienza del Clero e del popolo. Intanto stralciamo volentieri pei nostri Cooperatori da due lettere dell'Ispettore salesiano Don Manachino, che, dopo aver retto per un decennio anche la missione, fa omaggio ora dei frutti più consolanti al nuovo Vescovo, alcuni dati ed alcune notizie più interessanti, sul lavoro compiuto in questi ultimi due anni decorsi.
Patagonia. - Frutti consolanti nell'ultimo biennio delle Missioni salesiane. Rev.mo Sr. Don Ricaldone,
Fedeli agli insegnamenti di Don Bosco, abbiamo voluto celebrare anche noi l'Anno Santo, moltiplicando, come meglio ci è stato possibile, i frutti della Divina Redenzione, con diversi corsi di missioni e con opere non indifferenti, che le segnaliamo schematicamente. Abbiamo tenuto Missioni complete con conferenze distinte per uomini, signore, giovinette e fanciulli, chiuse da Comunioni generali e processioni solenni a Carmen de Patagones, per 15 giorni; a Coronel Pringles, (Rio Negro) per 9 giorni; a Juan B. Casás, per una settimana a coloni tedeschi, pei quali si inaugurò ufficialmente una graziosa cappella; a Stroeder, per 15 giorni; a Viedma, (Rio Negro) per 9 giorni, con predicazione speciale ai detenuti del carcere penale; a Oriente, con predicazione intonata alla celebrazione della prima Messa di un novello Sacerdote della località, D. Carlo Pérez, e benedizione di una cappella in onore di Santa Teresa del Bambino Gesù; a Mayor Buratovich e a Plaza Huincul, ove abbiamo pure inaugurato la cappella costruita col valido aiuto dei giacimenti petroliferi fiscali.
Con fervore di figli, e con grande entusiasmo ci siamo associati alle grandiose feste, che il mondo intero ha tributato a Don Bosco Santo in occasione della sua canonizzazione.
Abbiamo tenuto varie riunioni parziali e plenarie di Ex-allievi in tutti i collegi dell'Ispettoria, ed un Congresso Regionale delle Ex-allieve di Maria Ausiliatrice. Imponenti sono riusciti i pellegrinaggi organizzati al Santuario di Fortín Mercedes.
Da Bahía Blanca, Patagones e Viedma accorsero circa 7000 pellegrini, presieduti da S. E. Rev.ma Mons. Giovanni Chimiento, ora Vescovo di Mercedes e dalla Commisione centrale delle Cooperatrici della Patagonia.
Numerosi pellegrini vennero pure da Roca (Río Negro), Pradere e Pedro Luro. Significativo il primo pellegrinaggio di Ex-allieve, che raggiunsero il numero di 400,
Una delle più suggestive cerimonie fu la inaugurazione del secondo Monumento pubblico a Don Bosco nella Repubblica Argentina. E stato innalzato sulla Piazza Maria Ausiliatrice davanti al Santuario di Fortín Mercedes. Il Dottor Radi Ferrando, cooperatore insigne e vice presidente della Corte d'Appello della Plata pronunziò un entusiastico discorso.
Esito brillante ebbero le feste di Viedma, Fortín Mercedes, Bahía Blanca e Roca, alle quali si associarono attivamente le Autorità.
Abbiamo pure inaugurato l'artistica decorazione della cappella del collegio salesiano « Card. Cagliero » di Stroeder: la prima dedicata a S. Gio. Bosco ed aperta al pubblico.
A Roca (Río Negro) abbiamo celebrato con particolare solennità e commemorazione ufficiale di Don Bosco, la intitolazione di una scuola pubblica al nome del Santo, per decreto ministeriale. Fu la prima delle scuole nazionali argentine che ebbe quest'onore. Il nostro confratello Don Del Pino tenne per l'occasione una conferenza pedagogica a tutto il corpo docente dell'alto Río Negro.
Poi il vice-Ammiraglio Montes illustrò la figura di Don Bosco con nobile eloquenza.
Non descrivo le feste della inaugurazione del Viale « Don Bosco » che per decreto municipale fu tracciato nella città di Viedma.
Identici decreti municipali hanno dedicato vie importanti al nome di Don Bosco a: Trelew (Chubut), General Conesa (Rio Negro), Roca (Río Negro), Luis Beltràn (Isola di Choelechoel).
Il Direttore del Collegio San Pietro di Fortín Mercedes e della Scuola Normale Don Bosco,
Don Giacomini davanti ai professori ed alunni commemorò il cinquantenario del sogno di Don Bosco sulle Missioni dell'America del Sud.
Un decreto del Governo nazionale Argentino ed un altro delle Autorità provinciali stabilirono che in tutte le scuole della Nazione, elementari e secondarie, nazionali, commerciali, normali e speciali, si commemorasse ufficialmente il grande Educatore. La propaganda dei nostri confratelli per mezzo della voce, della stampa e della radio ha contribuito efficacemente a diffondere la conoscenza del nostro Santo fra tutte le classi sociali. In preparazione poi al grandioso Congresso Eucaristico Internazionale di Buenos Aires, in tutti i Collegi salesiani ed in quelli delle Figlie di Maria Ausiliatrice si celebrarono ferventi giornate Eucaristiche. Migliaia di fanciulli e di giovani si accostarono ai Sacramenti e numerosissime furono le prime Comunioni.
Tutta l'alta valle del Rio Negro partecipò entusiasticamente al Congresso Regionale di Villa Regina.
A Trelew (Chubut), le giornate eucaristiche si chiusero con una Messa al campo e una solenne processione alla quale parteciparono le popolazioni circonvicine di Rawson e di Gaiman. Le Autorità giudiziarie, civili e militari furon ben onorate di sostenere il baldacchino.
Ma il Congresso più grandioso fu quello interritoriale di Viedma, che chiuse tutte le manifestazioni Eucaristiche, e riunì i delegati del territorio del Neuquén, Río Negro e Chubut, nelle indimenticabili giornate dal 25 al 3o agosto u. s.
Sua Ecc. Mons. Giovanni Chimiento presiedette le varie cerimonie alle quali avevano aderito cordialmente i Governatori del Sud e le Autorità Ecclesiastiche della Repubblica.
Mi permetto di accludergliene una dettagliata relazione.
Ecco, amato Padre, un riassunto rapidissimo delle opere che, coll'aiuto divino, abbiamo potuto effettuare. E che umiliamo anche all'Ecc. Vescovo che la Chiesa ci ha regalato, ringraziando il Signore che l'abbia scelto tra i figli di Don Bosco, lieti di ospitarlo nella sua casa accuratamente preparata, e nella magnifica Cattedrale, felici di poterlo confortare del nostro affetto e di poterlo aiutare nell'estensione del Regno di Nostro Signore Gesù Cristo.
Ci benedica tutti, amato Padre, e benedica specialmente questo suo aff.mo figlio
Sac. GAUDENZIO MANACHINO, Ispettore.
Il primo Congresso Eucaristico della Patagonia Settentrionale.
Tra ondate di fervido entusiasmo Viedma, la capitale del Río Negro, ha celebrato il primo Congresso Eucaristico della Patagonia Settentrionale in preparazione alla celebrazione del XXXII Congresso Internazionale di Buenos Aires. La nuova sede episcopale patagonica, la gemuta più fulgida del maestoso Río Negro, che conserva pur nella rinnovellata veste indelebili memorie dell'intrepido Cardinal Cagliero, ha visto accorrere alle diverse sessioni, dal 26 al 3o agosto una folla di fedeli che si è moltiplicata alla chiusura trionfale per la processione eucaristica. Il primo omaggio fu forse il più caratteristico: l'omaggio dell'innocenza, rappresentato da cento bimbi biancovestiti incaricati di offrire a Gesù Sacramentato i fiori della purezza e dell'amore durante la Messa celebrata dall'Ispettore D. Manachino.
Le delegazioni femminili delle varie località del territorio coronarono gli sforzi di molti e laboriosi mesi di preparazione con una riuscitissima assemblea nel salone teatro delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
Pittoresca la chiusa della prima giornata processione colle fiaccole al canto degli inni eucaristici, discorsi entusiastici di eminenti personalità civili che durante il percorso avevano issato, trofei di concordia nella fede di Cristo, le bandiere nazionale e pontificia, benedette all'inizio della funzione.
Il lunedì 27, fu la giornata del « Sacrifizio » celebrata con profondo senso di gratitudine, all'« Ostia immacolata» dalla popolazione di Viedma infervorata dalla parola calda e convincente del Vicario foraneo del Neuquén Don Pietro Savani.
Il 28, giornata del « Sacerdozio ». Un novello sacerdote salesiano offerse al trono dell'Altissimo le sue primizie, e la vibrante eloquenza di D. Demetrio Urrutia cantando le glorie del Sacerdozio cattolico, rivolgeva un caldo appello alle madri per la cura delle vocazioni sacerdotali.
A coronare le intense giornate di fervore eucaristico la sera del 29, giunse dalla capitale della Provincia di Buenos Aires, La Plata, S. E. Rev.ma Mons. Giovanni Chimiento, scortato da 15o Esploratori Cattolici del Collegio Don Bosco di Bahía Blanca, da un battaglione di ciclisti, dalla banda del Collegio « La Pietà », della stessa città, da un distaccamento di Cadetti e da 100 ginnasti del Collegio salesiano di Fortín Mercedes, cogli 8o chierici salesiani che, all'ombra del Santuario di Maria Ausiliatrice, si temprano all'apostolato di domani.
Un'imponente corteo accompagnò S. E. dalla stazione di Patagones a Viedma; le due città, specchiantesi nelle oscure acque del fiume, mai videro tanto splendore. Calorosa e solenne l'accoglienza di Viedma, la cui popolazione si assiepava lungo il molo con indescrivibile entusiasmo. Nella Cattedrale il Superiore delle Missioni diede il benvenuto, e S. E. rispose con nobili parole.
La sera stessa l'Ispettore salesiano cantò le glorie del Pontificato Romano in un magnifico discorso, e, a notte, nel grande Teatro Argentino, alla presenza del Vescovo, si tenne l'assemblea generale del Congresso.
La mattinata dell'ultimo giorno fu consacrato da numerose Comunioni e dal solenne pontificale di S. E., in cui le scholae cantorum di Viedma e di Fortín Mercedes alternarono armonie perosiane e melodie gregoriane.
Nel pomeriggio, sotto un cielo splendido, al suono festivo delle campane, cui si univano a gara le note briose delle bande e le voci poderose di tutto il popolo, il mite Re della pace passò trionfatore per le vie della città pavesate a festa. Bimbi in costume di angioletti, paggi nei loro graziosi abiti cinquecenteschi, i Cadetti, gli Esploratori, i ciclisti, poi la serie delle Confraternite, poi la teoria del Piccolo Clero, dei seminaristi, dei sacerdoti precedevano il Vescovo che reggeva, sotto il baldacchino portato da illustri personalità, nel prezioso ostensorio, l'Ostia divina. Seguiva la moltitudine devota ed orante. Un'ispirata allocuzione di Monsignore, pronunziata dal pergamo e trasmessa con gli altoparlanti alla folla che si accalcava fuori del tempio, e la solenne Benedizione Eucaristica, posero termine alle commoventi manifestazioni eucaristiche, suggellando col bianco suggello dell'Eucaristia le eroiche pagine della storia della Missione Salesiana, che oggi inizia il ritmo della sua vita canonica regolare.
Il Giubileo d'argento dell'Apostolato dell'Innocenza.
Ideato dal nostro confratello D. Fergnani e caldeggiato dall'eroico Vicario Ap. di ShiuChow, Mons. Luigi Versiglia, allora semplice sacerdote e Superiore delle Missioni salesiane in Cina, sorse 25 anni fa in Italia l'Apostolato dell'Innocenza, associazione giovanile per eccitare la gioventù alla cooperazione ed all'apostolato missionario.
Ebbe la prima benedizione dal Servo di Dio Don Michele Rua, che scrisse all'ideatore parole di plauso e di incoraggiamento: « Sono contento e vi applaudo per aver invitato i giovanetti di tutto il mondo a concorrere con le loro preghiere alla redenzione dei poveri cinesi. L'Apostolato dell'Innocenza incontra la mia piena soddisfazione, e me ne riprometto vantaggi spirituali molto copiosi ». Questi vennero tanto sollecitamente che il venerando Successore Don Paolo Albera, nel VII Capitolo Generale delle Figlie di M. A. (1913) poteva già felicitarsene con esse pel mirabile sviluppo. L'avevano iniziato fra le educande della loro casa-madre in Nizza Monferrato e nel gennaio 1909 le prime Socie avevano fatto la prima offerta spirituale di S. Messe, S. Comunioni, Rosarii, visite al SS. Sacramento, fioretti e preghiere per le Missioni della Cina.
L'iniziativa si propagò. L'Associazione si organizzò e fiorì rigogliosamente.
Ora essa ha un proprio statuto che ne estende lo scopo a tutte le Missioni: ha pure un adatto programma di attività, che stabilisce anche particolari ricorrenze annuali, come il 24 del primo mese dell'anno scolastico, la festa dell'Angelo Custode, la chiusura del mese di giugno, la giornata missionaria, da celebrarsi possibilmente alla fine delle scuole, per offrire a Dio il lavoro compiuto e prendere iniziative e accordi per proseguirlo durante il periodo delle vacanze. In ogni settimana poi è distinto il martedì, sacro all'Angelo Custode, come giorno particolarmente dedicato al lavoro e alla propagazione dell'Apostolato dell'Innocenza.
Sorto in anni in cui l'idea missionaria non aveva la diffusione e il favore che oggi incontra, contribuì efficacemente ad alimentarne la fiamma, e potè essere di ispirazione e di esempio per opere analoghe, suscitate più tardi in altri campi, a beneficio delle Missioni.
Svolgendosi la sua attività, quasi tutta, in una forma spirituale, non può ora, nel suo giubileo d'argento, mostrare in modo concreto e sensibile tutti i frutti di questi venticinque anni di vita, ma se si scorrono le cifre annuali delle mistiche offerte, e se si pensa quale efficace aiuto esse costituiscano per l'apostolato, non è difficile immaginare che prezioso contributo abbia potuto offrire alle Missioni, nel suo primo venticinquennio. Potrebbero forse dirlo tanti missionari, che videro, dopo contrasti e difficoltà, fiorire e fruttificare il campo delle loro fatiche, prima sterile e infecondo, e forse ancor più tante anime ignote e lontane raggiunte e salvate dall'invisibile e misteriosa rete di preghiere e di sacrifici, che da giovani vite s'intesseva e si protendeva a difesa e a salvezza.
Ma quanto bene recò anche fra gli stessi piccoli e giovani offerenti, in tutti questi anni, contribuendo efficacemente alla loro formazione cristiana, educandoli a sentimenti di generosità e di fede, e suscitando fra loro tante belle e fervide vocazioni missionarie!
Dalla lettera presentata quest'anno al nostro Rettor Maggiore cogliamo un bilancio assai confortante e promettente.
Reverendissimo Padre,
La nostra Associazione giovanile l'Apostolato dell'Innocenza sta celebrando, in quest'anno benedetto della Canonizzazione di Don Bosco, il suo giubileo d'argento, e crediamo possa tornare gradito al cuore missionario di V. S. Rev.ma un breve cenno sul lavoro compiuto.
Dalle cifre raccolte, anno per anno in tutte le Case dell'Istituto, risultano complessivamente:
S. Comunioni n. 36.642.986 - S. Messe
n. 41.330.496 - S. Rosari n. 57.587.866 - -
Visite al SS. Sacramento n. 74.093.454 - Via Crucis n. 9.212.860 - Giaculatorie n. 13.616.851.127 - Fiori di virtù n. 2.156.408.401.
Inoltre, dal 1919 in poi si incominciarono a raccogliere anche piccole offerte in denaro, che fino ad oggi raggiunsero la somma di L. 365.279,60, ancor più preziosa, forse, per il suo valore spirituale, in quanto che tutti quei soldini che la formarono, corrisposero ad altrettanti piccoli sacrifici, a nascosti atti di virtù di bimbi e di fanciulli, educati a generosi sentimenti di apostolato missionario.
Se queste rapide note di statistica possono dire qualche cosa di quanto ha compiuto in venticinque anni di vita, la nostra benefica e giovanile associazione, dicono certo ben poco, e sono piuttosto un indice che un risultato: il bene fatto è noto solo a Dio, perchè riguarda tutta quell'azione spirituale, che compie nascostamente, ma efficacemente, la preghiera accompagnata dal sacrificio nell'opera della salvezza delle anime. Opera non solo di redenzione per gl'infedeli e i lontani dalle vie di Dio, ma di formazione cristiana e di ascesa spirituale, per gli stessi piccoli apostoli. Di modo che, a traverso le cifre e i numeri, s'intravedono non solo anime redente, ma vocazioni missionarie e sacerdotali, sorte ad allargarne sempre più la vasta cerchia di bene.
Tanto il lavoro spirituale come le offerte materiali, non si sono volute destinare, in particolar modo, a date e singoli missioni, ma si sono poste nelle mani di Maria Ausiliatrice, perché le distribuisse Lei, ispirando i Superiori secondo i particolari bisogni, per il bene della Chiesa e della Congregazione.
Nell'iniziare un secondo venticinquennio di vita dell'Apostolato dell'Innocenza, imploriamo da Lei, reverendissimo Padre, la santa benedizione, che ne assicuri un maggior incremento di attività e una più larga e feconda messe di bene.
La Segretaria dell'Apostolato dell'Innocenza dell'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
Il Rettor Maggiore ha risposto benedicendo ed auspicando ancor più intenso il prezioso apostolato.
Piossasco (Torino). - L'Em.mo Card. Arcivescovo Maurilio Fossati visita i nostri ammalati.
Nel corso della visita pastorale, Sua Eminenza il Card. Arcivescovo si è degnato, di spingersi, a piedi, tra i nostri cari confratelli che nella quiete del ridente villaggio cercano ristoro alla salute troppo presto logorata sul campo del lavoro. Accolto con grande venerazione e con profonda gratitudine, S. Em. visitò la cappella e l'istituto ed, ascoltato il filiale indirizzo rivoltogli da uno degli ammalati a nome di tutti, rispose con toccanti parole dicendoli fortunati di essere stati scelti da Gesù a rappresentare nella Congregazione e nella Chiesa la parte migliore, la parte cioè di Maria ai piedi del divin Maestro.
« Se siete all'ultimo posto - così concludeva alludendo al Vangelo del giorno - perchè fuori di quel combattimento apostolico cui attende la vostra cara Congregazione, un giorno vi sentirete dire da Gesù: Amici, ascendete più in alto nel regno della mia gloria ».
Rivolse pure paterne parole alle Figlie di Maria Ausiliatrice che circondano di tante attenzioni i nostri malati ricordando loro le belle parole di Gesù: « Quamdiu fecistis uni ex his minimis meis fratribus mihi fecistis: quello che avrete fatto pel più piccolo dei miei fratelli l'avrete fatto a me ».
Si assise poscia per un gruppo fotografico e in fine tra gli applausi lasciò la casa benedicendo i confratelli che non finivano di ringraziarlo.
Durmree Warrenstown (Irlanda). - Visita del Presidente dello Stato Libero d'Irlanda alla Scuola agricola salesiana.
La « Scuola Agricola Salesiana » di Warrenstown, che attua con successo su vasta zona di terreno i criteri di cultura proprii della scuola di D. Bosco, ha avuto lo scorso giugno l'altissimo onore della visita di S. E. De Valera, Presidente dello Stato Libero d'Irlanda. Accompagnavano S. E. il sen. Giuseppe Connolly, ministro delle Terre e Foreste, il Segretario dell'Executive Council ed il Direttore del giornale Irish Press. Accolto festosamente all'ingresso dell'Istituto, ch'era tutto un trionfo di fiori, orifiamme e bandiere nazionali, il Presidente ricevette l'omaggio ufficiale dal Direttore e di un alunno, i quali a nome di tutto il Collegio, dei Professori e degli Allievi del Collegio Convitto, della Scuola Agricola e del nostro Aspirandato, espressero a S. E. la profonda gratitudine dei Figli di Don Bosco per l'ambita visita della suprema Autorità dello Stato. Illustrato poi brevemente lo scopo dell'Istituto ed il sistema di educazione, tracciarono il programma dell'avvenire coi propositi di incremento e di sviluppo dell'Opera salesiana. Terminati i discorsi, gli alunni intonarono il « Canto dei Soldati » e S. E. iniziò la visita accurata a tutta la scuola, dimostrando il più vivo interesse e la più cordiale compiacenza. Sentimenti ch'egli espresse con nobili e lusinghiere parole prima di congedarsi, dicendosi lieto di aver potuto effettuare una visita che gli stava tanto a cuore e di poter constatare come i sistemi salesiani di educazione e di cultura rispondano a quei criteri di praticità su cui lo Stato intende basare il nuovo incremento dell'economia nazionale. Scusando l'assenza del Ministro dell'Agricoltura, impegnato quel giorno altrove, annunciava prossima anche la sua visita già segnata nel programma. Dopo altre parole di incoraggiamento ai Superiori ed agli allievi a proseguire su basi così solide e così pratiche, S. E. gradì un modesto tea ed alcuni prodotti della scuola, poi si allontanava felicitandosi altamente col Direttore e lasciando negli alunni il più vivo entusiasmo.
Nel primo mattino del 23 ottobre p. p. si è spento serenamente, a 85 anni, in quell'Oratorio di Valdocco, in cui settant'anni prima l'aveva accolto Don Bosco, e del quale rimase una figura caramente inseparabile e resterà una gloria. Nato a Costigliole di Saluzzo il 13 maggio 1849, venne da Don Bosco, come si diceva allora, il 2 marzo 1864, e dopo quattr'anni di alunnato fu ascritto tra i Salesiani, emettendo la sua professione perpetua nel 1876. E fu un Salesiano modello, di quelli che Don Bosco potè formare interamente secondo il suo cuore di Santo, in questa categoria dei Coadiutori (salesiani laici) ch'è una delle più geniali creazioni del Santo Fondatore.
A casa di Don Bosco Dogliani potè sviluppare la sua naturale vocazione, che fu la musica, e raggiungervi una personalità che fece di lui il Maestro tipo delle scuole musicali salesiane di tutto il mondo, e contribuì con l'esempio alla rinascita e alla fioritura delle Scholae Cantorum con voci di fanciulli, che ora si sono dappertutto moltiplicate.
Fanciulletto ancora già spiccava tra i cantori del duomo di Saluzzo. All'Oratorio, sotto la guida del M°. Devecchi, si diede allo studio della musica strumentale, dell'armonia e composizione, incoraggiatovi da Don Bosco, che lo affidò e poi diede in aiuto al futuro Cardinal Cagliero, del quale è superfluo ricordare le glorie musicali. Nel 1875, partito il grande Missionario per iniziare le Missioni d'America, il buon Dogliani assunse in pieno la scuola musicale dell'Oratorio, e cominciò la sua ascesa nel valore e nella fama.
Egli trasformò, si può dire, la scuola: sia nell'educazione delle voci cosiddette bianche (soprano e contralto), sia nella preparazione della lettura, sia poi nell'addestramento delle masse corali, che giunsero fino a 400 esecutori, con due o trecento voci di ragazzo. E quando si pensa che con tali mezzi egli fece rientrare in chiesa la musica classica, e quei cori, quei ragazzi poterono eseguire gli spartiti di Rossini, di Cherubini, di Haydn, di Gounod, di Marcello, di Sgambati, di Pagella, e che trionfarono nella Missa Papae Marcelli di Palestrina, e affrontarono vittoriosamente, senza mai un insuccesso, pagine musicali difficilissime, si ha una misura per valutare il lavoro del buono e paziente Maestro salesiano, che dalla preghiera attingeva la forza per giungere a quelle meravigliose esecuzioni, ch'egli offriva in omaggio a Maria Ausiliatrice. Qualche volta fu visto Don Bosco commuoversi all'altare, sentendo i suoi figli a cantare così, come aveva sognato nelle sue prime rivelazioni. Così pianse di gioia quando la scuola di Dogliani, nel 1887, fu a cantare per la consacrazione della Basilica del Sacro Cuore in Roma.
E come la scuola fu apprezzata in Roma, dove nella musica polifonica le voci bianche non erano di ragazzi (e il suo esempio influì assai a far mutar sistema), così era avvenuto e avvenne ancora in molte città d'Italia e a Marsiglia, dove lo chiamarono per funzioni solennissime. Ai funerali di Parma per Re Umberto cantarono i figli di Don Bosco, e il Re d'Italia nominò cavaliere l'umile maestro.
I Salesiani portarono in ogni parte del inondo il tipo di scuola attuato da lui, e in America, dove di tutto questo non v'era idea, si ebbe una fioritura musicale religiosa che esercitò vasta e profonda efficacia. Quando nel 1901 il caro e modesto Figlio di Don Bosco andò per incoraggiare nei grandi Istituti Salesiani la più alta vita musicale, fu ricevuto dappertutto come il vero Maestro al quale si doveva quanto già s'era fatto.
La valentia tecnica e l'affinamento del gusto Egli portò anche nel campo della banda strumentale, ed ottenne per essa veri trionfi in concorsi di prim'ordine. E, senza pretendere alla grande composizione, scrisse tuttavia quasi ogni anno Cantate ed Inni per le feste accademiche dell'onomastico e del natalizio di Don Bosco e delle premiazioni, scrisse concerti per banda ed anche qualche cosa di musica sacra: in questa soprattutto lavorò a ridurre (fatica non leggera!) al tipo liturgico ora prescritto le più solenni composizioni del suo grande Maestro, il Cagliero.
E lavorò sempre, senza riposo, fino al 1930, quando i Superiori Salesiani gli comandarono, in nome dei suoi 81 anni, di riposare, conservandogli l'alta direzione della Scuola ch'era stata tutta sua per cinquantasei anni.
I suoi discepoli quasi non si contano: da Francesco Tamagno, il celebre tenore, che da fanciullo fu da lui avviato al canto, al M° Comm. Matthey, organista di fama mondiale, ch'egli scoperse ed avviò per la via luminosa. E duole che lo spazio non conceda di nominare una pleiade di valenti musicisti, salesiani o no, che debbono a lui la scuola e l'incoraggiamento.
Godette l'amicizia dei più insigni compositori e maestri: basti ricordare Gounod, Perosi, Petrali, Mattioli, Tebaldini, Sgambati, Capocci, Bossi; ebbe l'ammirazione di altissimi personaggi, ai quali sempre si presentò semplice e bonario come aveva visto fare a Don Bosco.
La Madonna, per la quale aveva lavorato per più di sessant'anni, gli riserbò per gli anni ultimi la consolazione di assistere alla Beatificazione e Canonizzazione del suo Padre e ispiratore, e allora diceva: Ora posso morire contento! E piangeva di gioia.
Il compianto per la sua morte è stato vastissimo e sentito tra le migliaia di allievi, ammiratori e amici; ne comparvero sui giornali affettuose necrologie, e il suo funerale fu un vero plebiscito di concorso e di preghiera. E per i Figli di Don Bosco la sua memoria, così legata alle più care tradizioni e alla Persona stessa del Santo, sarà in benedizione, come il suo nome segnerà nella Storia salesiana una delle glorie più belle.
UNIONE INSEGNANTI - DON BOSCO'
Oltre 2000 Maestri formano una nuova Unione Insegnanti sotto il patrocinio di San Giovanni Bosco.
Il The Universe di Londra, in data 21-IX-1934 ha pubblicato la bella notizia che oltre 2000 Maestri delle Scuole cattoliche della Scozia Occidentale si sono radunati a Glasgow il 16 settembre u. s. sotto la presidenza di S. E. Mons. Arcivescovo diocesano, per costituire una nuova «Unione di Maestri Cattolici» cui hanno eletto Patrono San Giovanni Bosco. Durante la cerimonia di inaugurazione S. E. Mons. Arcivescovo Makintosh ha dato lettura di un affettuoso telegramma del Santo Padre in cui S. Santità, rispondendo agli omaggi umiliati antecedentemente dall'Arcivescovo stesso a nome dei Maestri Cattolici dell'Archidiocesi, impartiva di gran cuore una speciale benedizione alla nuova « Unione » che sorgeva col nome e sotto il patrocinio del santo « Apostolo della cristiana educazione della gioventù ».
I Cooperatori che confessati e comunicati visiteranno una chiesa o pubblica cappella pregando secondo l'intenzione del Sommo Pontefice (i Religiosi e le Religiose, la loro cappella privata) possono
acquistare l'indulgenza plenaria:
Ogni mese:
1) In un giorno del mese a loro scelta.
2) Il giorno in cui fanno l'Esercizio di Buona Morte. 3) Il giorno in cui partecipano alla Conferenza mensile salesiana.
Nel mese di Dicembre anche:
1) Il giorno 8, festa di Maria Immacolata. 2) Il giorno 25, festa del S. Natale.
L'INDULGENZA DEL LAVORO SANTIFICATO.
F nota ai nostri Cooperatori la preziosa indulgenza del lavoro santificato che il S. Padre Pio XI ha concesso il 6 giugno 1922 ai Salesiani, alle Figlie di Maria Ausiliatrice, Allievi, Ex-allievi, Cooperatori e Cooperatrici in questa forma: Ogni qualvolta essi uniranno al lavoro (qualunque esso sia) qualche divota invocazione, anche brevissima, lucreranno l'indulgenza di 400 giorni; e l'indulgenza plenaria una volta al giorno, applicabile alle anime del Purgatorio. A scanso di arbitrarie interpretazioni, ricordiamo, una volta tanto, che per l'acquisto della Indulgenza plenaria, sono sempre necessarie le condizioni comuni, cioè stato di grazia, comunione e visita di una chiesa, pregando secondo l'intenzione del S. Padre, come anche ultimamente ha dichiarato la S. C. dei Riti.
ITALIA - BELLUNO. - Preparato da un triduo, predicato contemporaneamente nella chiesa di San Rocco per il popolo, nella cappella dell'Istituto salesiano pei giovani studenti e nella cappella del Convitto «Maria Bambina » per le studentesse della città, dal 7 al 9 maggio, il trionfo di S. Gio. Bosco è culminato in Cattedrale, la domenica 9, colla Comunione generale dei giovani e col solenne pontificale di S. E. Mons. Beccegato, vescovo di Vittorio Veneto. Erano presenti tutte le Autorità e lo stesso Ecc.mo Vescovo tenne l'Omelia sul Santo. Nel pomeriggio la folla gremì il teatro dell'Istituto salesiano « Sperti » per la commemorazione ufficiale affidata al salesiano Don Secondo Rastello. La benedizione eucaristica impartita da S. E. nella chiesa di San Rocco chiuse il ciclo delle funzioni; dopo le quali l'illuminazione della chiesa, il concerto in piazza Campitello ed una rappresentazione sacra nel teatro dell'Istituto intrattennero il popolo fino a tarda notte. Nella chiesa di S. Rocco resta in venerazione l'artistica pala dipinta dal prof. Luigi Cima, che noi riproduciamo.
BENEVAGIENNA. - Un duplice Comitato formato dalle autorità religiose, politiche e civili, dai Salesiani e dalle più cospicue personalità ha preparato i solenni festeggiamenti che si sono svolti dal 14 al 17 giugno. Predicò il triduo nella Parrocchiale il missionario salesiano D. Pinaffo. Caratteristica la « giornata dello studente » che raccolse, la vigilia, tutti gli studenti per una funzione religiosa e per una interessante conferenza con proiezioni luminose. Fin dal sabato a sera la città apparve tutta illuminata. Alla festa intervenne S. E. Mons. Briacca, vescovo diocesano, che celebrò la messa della Comunione generale ed assistette pontificalmente a quella solenne cantata dall'Arciprete, alla presenza di tutte le autorità e folla di popolo straordinaria. Lo stesso Ecc.mo Vescovo tenne l'Omelia, pontificò i Vespri e portò in processione la Reliquia del Santo, chiudendo, dopo il Te Deum, il ciclo delle feste con una commossa allocuzione e la Benedizione eucaristica. La sera, nell'Istituto salesiano il predicatore tenne ancora una splendida conferenza con proiezioni e la Banda cittadina svolse un brillante programma musicale. Mons. Vescovo regalò all'Istituto un'ultima visita l'indomani celebrando la Messa nella cappella interna pei 15o giovinetti aspiranti al sacerdozio.
BIELLA. - Preparata da un triduo predicato nella Parrocchiale salesiana di San Cassiano da S. Mons. Felice Ambrogio Guerra, arcivescovo salesiano, e con un ciclo di funzioni specialmente dedicate alla gioventù educata alla scuola del Santo cd ai parrocchiani, l'apoteosi di Don Bosco ebbe il suo trionfo in Cattedrale col triduo predicato da Mons. Borello di Susa e coi solenni pontificali, decorati dalla presenza di tutte le autorità. Tra le giornate più feconde ricordiamo quelle di ritiro spirituale pel Clero, presieduta dagli Ecc.mi Mons. Guerra e Mons. Garigliano con predicazione del salesiano D. Panciatichi. Alle principali funzioni della festa, 27 maggio, colle dignità del clero, si alternarono il salesiano Mons. Bars e S. E. Mons. Garigliano, vescovo della Diocesi, i quali assistettero poi al solenne pontificale di S. E. Mons. Guerra. La cattedrale fu gremita fino all'inverosimile. Lo stesso Arcivescovo Mons. Guerra tenne l'Omelia sul Santo. Presenti le autorità e numerosi ex-allievi. Esecuzioni musicali di grande effetto.
Nelle prime ore del pomeriggio treni ed autobus accrebbero la popolazione cittadina, tutta in fervore per S. Gio. Bosco, di migliaia e migliaia di pellegrini. La Gioventù Cattolica Diocesana tenne convegno ufficiale per la benedizione della bandiera dell'Associazione « Don Bosco » dell'Oratorio salesiano, mentre la gran folla già si disponeva per la magnifica processione colla Reliquia e la statua del Santo dalla Cattedrale alla Parrocchia di San Cassiano. L'imponente massa di oltre 15.000 persone, tra il garrire di un centinaio di vessilli, il suono delle bande, i canti dei giovani e gli applausi degli spettatori, sfociò in piazza San Cassiano, per la dedicazione ufficiale della piazza stessa a San Giovanni Bosco. Il palco d'onore ospitò i Vescovi, il Prefetto, il Podestà, il Segretario politico e tutte le Autorità, alla presenza delle quali venne apposta la targa « Piazza Don Bosco ». Quindi l'avv. Orazio Quaglia, al cospetto della folla immensa, rievocò la figura del nuovo Santo con calda, fascinante eloquenza.
Chiuse le feste colla Benedizione eucaristica, la banda cittadina rallegrò le prime ore della notte con un ottimo concerto, mentre la chiesa e la piazza rifulgevano di mille luci.
CASALE MONFERRATO - Oltre alle feste di famiglia nell'Istituto salesiano, cui ha largamente partecipato il popolo del Valentino, la città di Casale ha dedicato a S. Giovanni Bosco un triduo intenso di sacre funzioni e di celebrazioni dal 10 al 13 maggio, culminate, ogni sera, alla funzione popolare con predicazione del salesiano D. Carletti, Ispettore delle nostre Missioni del Matto Grosso (Brasile). Il ciclo fu aperto dagli Ex-allievi salesiani e dalle Ex-allieve delle Figlie di Maria Ausiliatrice che convennero numerosissimi ai rispettivi
Istituti fin dalle prime ore del giorno 10. S. E. Mons. Perrachon, delle Missioni della Consolata, celebrò in Duomo per le Ex-allieve la messa della Comunione generale e presiedette il loro convegno all'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Prima della Messa solenne benedisse ancora il labaro della fiorente Unione, rivolgendo paterne parole di plauso e di incoraggiamento, e, nel pomeriggio, dopo aver tessuto un bel panegirico del Santo, impartì la Benedizione eucaristica. All'adunanza degli Ex-allievi, nell'Istituto salesiano, tenne la commemorazione ufficiale di D. Bosco il comm. Felice Masera, Presidente generale dell'Unione.
L'11 maggio fu la giornata dei Cooperatori e delle Cooperatrici salesiane. Dopo le funzioni religiose in Cattedrale, convennero in massa al teatro dell'Istituto salesiano, ove sotto la presidenza di S. E. Mons. Pella, vescovo diocesano, ascoltarono la parola di S. E. Mons. Coppo, vescovo salesiano, dei Parroci di Casale Popolo e di Mirabello Monferrato sull'azione salesiana. Prima delle funzioni pontificali di chiusura in Duomo, Don Carletti interessò tutti con una magnifica conferenza sulle Missioni salesiane del Matto Grosso. Sabato fu la giornata dei fanciulli cattolici e degli alunni delle scuole elementari della città. Oltre duemila assistettero in Duomo alla Messa celebrata da Mons. Vescovo diocesano, ed ascoltarono la parola pastorale di S. E. Mons. Coppo. Nel pomeriggio Don Carletti li raccolse tutti al « Maderno » per una conferenza missionaria con proiezioni luminose.
Per gli studenti delle scuole medie fu invece aperto il Politeama, ed il Preside dell'Istituto Tecnico « Leardi » prof. Fisso parlò loro del nuovo Santo alla presenza di Mons. l'ella e Mons. Coppo e delle principali autorità cittadine. Dal Politeama gli studenti passarono al Duomo e quivi, dopo brevi parole di D. Carletti, ricevettero la benedizione da Mons. Coppo.
La domenica fu un trionfo. Una vera Pasqua eucaristica alle varie Messe, soprattutto a quelle celebrate dal sig. D. Serié del Cap. Sup. rappresentante il Rettor Maggiore, da Mons. Coppo e da Mons. Perrachon. Tenne il solenne pontificale S. E. Mons. Vescovo diocesano alla presenza degli Ecc.mi Vescovi, di tutte le autorità e di immenso popolo. Il programma musicale fu svolto mirabilmente dalle « scuole » del Seminario e dei Frati Francescani rinforzate dai migliori elementi delle cantorie parrocchiali. Disse il panegirico D. Carletti. Nel pomeriggio, una processione meravigliosa. Incanto di giovinezze, entusiasmo di associazioni cattoliche e fede di popolo moltiplicato dall'affluenza di pellegrini da varie zone del Monferrato sciolsero a S. Gio. Bosco l'inno della gloria dal Duomo al Santuario del Sacro Cuore, annesso all'Istituto salesiano, ove fu impartita la Benedizione eucaristica da Mons. Vescovo diocesano. Prima di congedare la folla, il sig. Don Serié ringraziò il popolo a nome del Rettor Maggiore e S. E. Mons. Pella benedisse la prima pietra del nuovo edificio che ospiterà un bel numero di aspiranti missionari.
CHIOGGIA ha tributato solenni onoranze a S. Giovanni Bosco, i cui figli da oltre un trentennio esercitano in città un provvidenziale apostolato in mezzo alla gioventù.
La celebrazione si è iniziata il 24 aprile, con una commemorazione civile, promossa dalla locale Unione Ex-allievi, tenuta nella sala maggiore del Palazzo Comunale dall'Avv. Bortolo Galletto di Vicenza, alla presenza di tutte le Autorità ecclesiastiche, civili, politiche, militari e di una eletta accolta di cittadini. Seguirono in Cattedrale quattro giorni di solenni funzioni e di discorsi, tenuti dal Rev. P. Bernardo del S. Cuore di Maria, Carmelitano Scalzo, che ha lumeggiato a folle di devoti la figura di Don Bosco Santo, specialmente sotto l'aspetto di educatore.
Riuscitissimi i pellegrinaggi parrocchiali del mattino e la S. Messa del fanciullo, del sabato, a cui hanno assistito tutte le scolaresche della città. La festa fu una vera apoteosi del novello Santo, la cui paterna figura, - opera paziente e pregiata di D. Giuseppe Ballarini, - spiccava nell'ampia abside della Cattedrale.
Nella mattinata numerose Comunioni tra cui non poche di... pasqualini, attirati a Gesù dal grande venator animarum. Alle 10 solenne pontificale di S. E. Mons. Mezzadri, Vescovo diocesano, presenti Autorità, Associazioni e migliaia di fedeli. La Schola cantorum locale ha eseguito musica del Perosi.
Nelle prime ore del pomeriggio, nel teatro dell'Istituto salesiano, S. E. Mons. Vescovo, con il Podestà ed il Segretario Politico, inaugurava la « Pesca di beneficenza », ricca di molti doni, tra cui figuravano quello di S. Santità, di S. M. il Re e di S. A. R. il Principe Umberto.
Dopo i Vesperi, si è svolta la magnifica processione di chiusa, lunga, imponente, al canto degli inni a D. Bosco Santo.
Al molo il corteo ha sostato per la tradizionale benedizione al mare con la Reliquia del Santo, portata da S. E. Mons. Vescovo; quindi ha fatto ritorno alla Cattedrale mentre imbruniva e le mille lampade degli edifici pubblici e privati intrecciavano le loro luci in un omaggio suggestivo.
ARGENTINA - BUENOS AIRES. -- La Capitale Argentina, che ospita con tanta cordialità i Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice in una dozzina di fiorenti Istituti, ha messo tutto il suo fervore ed ha prodigato tutto il suo entusiasmo per festeggiare il più solennemente possibile la Canonizzazione di Don Bosco. Lo stesso Ecc.mo Presidente della Repubblica Gen. fusto ha assunto la Presidenza del Comitato d'onore che ha raccolto nel nome di Don Bosco S. E. il Vice-Presidente, sette Ministri, il Presidente della Corte Suprema, il R. Ambasciatore d'Italia, comm. Arlotta, le altre autorità più eminenti e le più cospicue personalità.
Con tanto consenso e così alte adesioni, il Comitato esecutivo ha potuto elaborare un grandioso programma che si è svolto con crescente successo dal 12 al 19 agosto. Tutti gli Istituti Salesiani della città hanno indetto tridui preparatorii con solenni funzioni e sacra predicazione. L'Ecc.mo Arcivescovo Mons Copello le ha convalidate per l'acquisto del S. Giubileo, acconsentendo che si potesse lucrare coll'assistenza a tre funzioni in qualunque chiesa o pubblica cappella, intervento alla processione di chiusura del giorno 19, recita delle preghiere stabilite, Confessione e Comunione.
Anima dei festeggiamenti furono gli Ex-allievi, magnificamente organizzati, i quali tennero anzitutto tre grandi assemblee eucaristiche il 12, 13, 14 agosto nel Teatro dell'Istituto San Francesco di Sales, perchè le feste di Don Bosco riuscissero una degna preparazione al XXXII Congresso Eucaristico Internazionale..
Fin dalla prima sera votarono la più efficace cooperazione all'organizzazione del Congresso stesso, e appositi discorsi su « L'apostolato sociale e l'Eucaristia » e « La vita eucaristica come fondamento dell'Azione Cattolica, nelle varie sezioni di Ex-allievi » disposero gli animi al massimo fervore. Un'agape fraterna, onorata dalla presenza di S. E. Mons. Tibiletti, chiuse, il giorno 15, il convegno generale con cinquecento cinquanta Ex-allievi. Seguì tosto il triduo ufficiale, dal 16 al 19, nel Tempio monumentale salesiano di S. Carlo, con Comunioni generali quotidiane, assistenza pontificale alle messe solenni di S. E. Mons. Tibiletti e discorsi dei migliori oratori. Tutte le funzioni del giorno 16 furono offerte per la buona riuscita del Congresso Internazionale; e fu la giornata di omaggio della Società Salesiana nel CXXIX anniversario della nascita di Don Bosco. Officiarono Mons. Taffi della Nunziatura, D. Sudria, parroco di Balvanera, la comunità Domenicana e quella del Sacro Cuore; fece il panegirico il Rettore del Seminario Pontificio P. Rinsche S. J.; l'Istituto Teologico D. Bosco svolse il programma musicale liturgico. Il venerdì, fu la giornata di omaggio delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Funzioni secondo l'intenzione delle autorità ecclesiastiche e delle comunità religiose. Officiarono P. Mitti, H. C., Direttore dell'Opera sacerdotale, D. Barbarosa, Parroco di S. Rosa, i Francescani e i Religiosi del Cuore Immacolato di Maria; Schola cantorum del Collegio Salesiano Pio IX; disse il panegirico il salesiano D. Tavella oggi arcivescovo di Salta. Sabato, giornata di omaggio dei Cooperatori e degli Ex-allievi. Funzione secondo l'intenzione degli amici, benefattori e cooperatori dell'opera di Don Bosco. Officiarono Mons. Rocca, Vicario Gen., D. Sabelli, Parroco di S. Giulia, Mercedarii e Benedettini. Coro del Collegio Maria Ausiliatrice; panegirico detto dal P. Costa, Domenicano.
La domenica fu un trionfo mai visto.
Fin dalle prime ore del mattino, un succedersi ininterrotto alla santa Comunione ha dato l'impressione di una nuova Pasqua, e di carattere eccezionale. Il trionfo eucaristico si è intensificato alla Messa dei giovani allievi degli Istituti salesiani celebrata da mons. Carranza, Direttore archidiocesano dei Cooperatori ed alla messa degli Ex-allievi, Cooperatori e Cooperatrici, celebrata dal Nunzio Apostolico S. E. Rev.ma Mons. Filippo Cortese. Giovani e uomini, dopo le singole funzioni pronunciarono ad alta voce il giuramento di fedeltà alla religione ed allo spirito di S. G. Bosco.
Una folla strabocchevole accorse al Tempio per il solenne pontificale di S. E. Rev.ma Mons. Luigi Copello, Arcivescovo di Buenos Aires. Fu impossimpossibile contenerla tutta. Gli altoparlanti diffusero all'esterno tutto lo svolgimento della funzione.
Le Scholae cantorum del Collegio salesiano Pio IX e dell'Istituto Teologico D. Bosco alternarono le melodie gregoriane alle armonie del Perosi. Ma il momento più commovente forse fu quello dell'Omelia, che si volle riserbare al Papa per avere in qualche modo il senso più vivo della presenza del «Papa di Don Bosco » a tanta festa. Salito il pulpito, il salesiano Don Borgatti lesse distintamente, scandendo le parole, la storica « Omelia » tenuta dal Santo Padre in San Pietro per la Canonizzazione di Don Bosco il giorno di Pasqua. La parola del Vicario di Cristo, il più augusto panegirico del Santo, fu accolta con profonda venerazione e vivissimo entusiasmo.
Ma come descrivere ora la processione del pomeriggio che riuscì di una imponenza e grandiosità straordinarie? Cinque chilometri di percorso, quattro ore di sfilata. Oltre 100.000 fedeli in processione. Ai due lati del corteo una immensa folla plaudente pregava e gettava fiori a profusione, malgrado la stagione invernale, alla graziosa e devota statua di San Giovanni Bosco.
Ventidue bande, tra cui quella municipale, composta di 110 musici, e quella della polizia, alternavano marce religiose ai canti degli inni. Tutte le case erano addobbate e imbandierate; fiori a profusione anche dai balconi e dalle finestre, malgrado il prezzo straordinario.
Da un'apposita tribuna assistevano le massime autorità argentine, il R. Ambasciatore d'Italia col personale d'Ambasciata, il R. Console e tutto il Consolato italiano, autorità estere e personalità.
Pittoresco il ritorno, a sera inoltrata, fra mille luci e fiaccole e canti entusiastici, mentre dall'alto della torre del Collegio Pio IX, casa madre dei Salesiani in Argentina, sventolavano, vivamente illuminate, le bandiere pontificia argentina e italiana. Un pallone frenato si era alzato nel cielo della città fin dal mattino a 200 metri con la scritta a caratteri leggibilissimi a grande distanza: Viva Don Bosco!
La indimenticabile serata si chiuse con la Benedizione eucaristica impartita dall'Ecc.mo Arcivescovo e con un discorso vibrante di Mons. Caggiano, presenti gli altri Ecc.mi Vescovi.
Tutta la stampa ha rilevato l'avvenimento con viva simpatia e ammirazione.
INGHILTERRA - Ci limitiamo a qualche celino delle feste di S. Giov. Bosco celebrate nella Capitale e nei centri principali, lasciando la cronaca delle altre, che si sono celebrate in tutte le chiese salesiane ed in parecchie chiese delle varie Diocesi del Regno della Gran Bretagna, all'edizione Inglese del Bollettino Salesiano che si stampa a Torino in 30.000 copie mensili.
A BOLTON, essendo insufficiente la cappella del Collegio si fecero le funzioni nella parrocchia di S. Giuseppe. Predicò S. E. Mons. Henshaw, vescovo di Salford che, la domenica io giugno, celebrò il solenne pontificale di chiusura nella chiesa dei SS. Pietro e Paolo, la più ampia della città. Il salesiano D. Austeri illustrò la vita del Santo in una bella conferenza, con proiezioni luminose nel Royal Theatre.
A CHERTSEY le feste assunsero un carattere di grande cordialità per la presenza di illustri persone che avevano conosciuto D. Bosco. Pontificò S. E. Mons. Bernardo O'Riley che, nel 1883, studente, in viaggio per Roma, era passato a Torino a ricevere la benedizione del Santo. S. E. tenne anche ai giovani il sermoncino tradizionale della « Buona notte » facendo un bellissimo ritratto di D. Bosco. Predicò l'Ispettore D. Tozzi.
A COWLEY, i giorni del triduo furono consacrati a tre speciali intenzioni: Comunità religiose, Missioni estere, il Papa. L'Ispettore D. Tozzi tenne conferenze con proiezioni ed iscrisse molti nuovi Cooperatori. P. Bellanti S. J., Rettore della chiesa di S. Luigi ad Oxford parlò del Santo a 300 ragazzi delle scuole elementari di Cowley e Oxford. La vigilia impartì la benedizione pontificale S. E. Mons. O' Riley che decorò anche la processione fino alla nuova , Don Bosco Hall» ove scoperse e benedisse la statua di Don Bosco. Il celebre convertito Fr. Knox tenne conferenza al gran pubblico nell'aula Don Bosco sul tema: «Fedeltà di S. Gio. Bosco alla S. Sede ». La domenica 10 giugno, intenzione speciale per l'Azione Cattolica. Celebrò in Messa della Comunione generale l'Arcivescovo di Birmingham che insieme a Mons. O' Riley assistette anche alla Messa solenne cantata dall'ispettore e fece il panegirico del Santo. Nel pomeriggio, solenne processione colla Reliquia del Santo portata da Mons. O'Riley, predica all'aperto del P. Provinciale dei Cappuccini, Te Deum e Benedizione pontificale. Ogni sera illuminazione dell'Istituto.
A SHRIGLEY PARK, nella verde cornice dei colli che attorniano la bella Casa di 150 aspiranti missionarii, D. Bosco fu festeggiato all'aperto il 17 giugno. Grande affluenza di Cooperatori dal Macclesfield, dal Manchester e da Liverpool. Funzioni e pontificali su altari improvvisati. La festa culminò colla processione solenne. Portava la Reliquia S. E. Mons. Moriarty, Coadiutore di Shrewsbury, il quale tenne un paterno discorso illustrando l'apostolato del Santo per l'Azione Cattolica ed impartì infine la benedizione pontificale. Ben rappresentate le scuole elementari, le Associazioni di A. C. e i Cavalieri di San Columba. A sera concerto della banda del Collegio.
Prima però di questa festa ufficiale i nostri aspiranti missionari ne avevano già celebrata una assai suggestiva il giorno stesso della Canonizzazione. Con una cerimonia semplice, ma piena di significato, dopo le funzioni religiose, uno studente - eletto dai suoi compagni - proprio nell'istante in cui il Santo Padre proclamava Don Bosco Santo, dava il primo colpo di vanga sul terreno dove sorgerà la chiesa ad onore di San Giovanni Bosco, iniziando così i primi lavori di scavo delle fondamenta, mentre la banda accompagnava l'inno al novello Santo cantato dai centocinquanta allievi aspiranti missionari.
LONDRA. - Le feste ebbero principio il 26 aprile nella chiesa salesiana del S. Cuore a Battersea con la messa pontificale celebrata da S. E. Mons.
Myers, vescovo di Lamus, assistito da numeroso clero secolare e regolare. Il rev. Mons. Gonne svolse magistralmente il panegirico sul testo evangelico: « Se il chicco di frumento non muore nel terreno... », con applicazioni appropriate al reverendo Clero che aveva così l'onore di aprire ufficialmente il ciclo dei festeggiamenti.
Nel pomeriggio S. E. Mons. O'Riley vesc. di Phoba diede la benedizione pontificale e il celebre convertito P. Ronald Knox intrattenne deliziosamente l'uditorio sulle caratteristiche di D. Bosco santo. Venerdì 27 aprile fu la giornata della nostra gioventù. Sin dalle prime ore del mattino cominciarono ad arrivare superiori e alunni dei collegi salesiani di Farnborough, Chertsey e Burwash, che raggiunsero un totale di circa 300.
Prima di recarsi in chiesa per la messa pontificale di Mons. Cotter fu presa una fotografia nel cui centro spiccavano i vescovi di Portsmouth e di Phoba. Assistettero al pontificale in presbiterio Mons. O'Riley e l'Abate Mooney O. S. B. di Donai.
Il poderoso coro di giovani rinforzato da molti parenti che gremivano l'ampia chiesa cantò la Messa De Angelis. Fu pure eseguito l'inno scritto per la circostanza del P. Martindale S. I. e musicato dal salesiano D. Pagella. Il P. Devas S. I. durante la messa parlò con grande efficacia a quell'uditorio giovanile in cui si notava pure un gruppo di alunne delle Figlie di M. A. venute dal Chertsey. Subito dopo la messa alcuni operatori della « Gaumont British » ritrassero coi loro apparecchi una brillante partita di calcio per il film che perpetuerà il ricordo delle grandiose feste. Poi tutti si raccolsero alla Town-Hall di Battersea dove eran preparate le mense con 8oo coperti. Fra gli ospiti ragguardevoli erano le LL. EE. Mons. Cotter, Mons. O'Riley, l'ab. Mooney, l'Ispettore salesiano, Don Sutherland, il sig. Giov. Gilbert, il sig. Dulanty gran Commissario dello Stato Libero d'Irlanda, ecc. Il banchetto fu allietato dalla valente orchestrina LumleyHolmes. Si brindò, fra un subbisso d'applausi, al Sommo Pontefice e al Re d'Inghilterra. Un brillante trattenimento di Mr. Finlay Dunn pose il colmo all'allegria di quell'esercito giovanile. La benedizione pontificale nel pomeriggio fu impartita da Mons. Giuseppe Butt vic. gen. e vescovo tit. di Cambysopolis, dopo che il P. Mac Nabb O. P. ebbe parlato, da pari suo, di Don Bosco come organizzatore ed educatore.
Il sabato seguente pontificò S. E. Mons. Doubleday, vescovo di Brentwood. La chiesa era affollata dalle scolaresche di Trott Street, delle Suore della Presentazione in West Hill, di Notre Dame a Fast Battersea e da un bel numero di ragazzi del Club « Don Bosco » della parrocchia dello Spirito Santo a Shepherd's Bush. Il P. Arendzen nel suo discorso rilevò molto bene la rassomiglianza di D. Bosco con Gesù nel suo grande amore ai giovani. Nel pomeriggio predicò il Redentorista P. Prime e la benedizione pontificale fu data da S. E. Mons. Giovanni Biermans, vescovo missionario.
Il vescovo di Southwark Mons. Amigo, che è popolarissimo a Battersea, accettò gentilmente di pontificare, l'ultimo giorno. Essendo domenica vi accorsero cattolici da tutte le parti di Londra, sicchè il tempio venne letteralmente gremito. Mons. Goodier S. I. arcivescovo di Ierapoli, parlò mirabilmente sulla illimitata fiducia che D. Bosco mostrò in tutta la sua vita verso Dio e verso gli uomini.
Mons. Brown, vescovo di Pella, chiuse il ciclo delle solenni funzioni religiose col vespro e con la benedizione pontificale preceduta da un eloquente discorso del P. G. Mac Carthy.
Solennissima è riuscita la commemorazione civile promossa nel Victoria Palace e nel salone annesso alla Cattedrale dalla Lega Donne Cattoliche (sezione Westminster). Tutte le principali organizzazioni cattoliche erano rappresentate dai migliori esponenti.
« Raramente - ha scritto L'Osservatore Romano - si può vedere a Londra un'adunata di personalità rappresentative come quella che ha avuto luogo al Victoria Palace in onore di San Giovanni Bosco. Presiedeva Sua Eminenza il Cardinale Bourne, che è stato un amico personale del Santo; gli sedeva accanto Sua Eccellenza il Vescovo O'Riley, il quale quando stava per incominciare gli studi per avviarsi al sacerdozio, venne da suo padre condotto dall'Africa del Sud a Torino per vedere Don Bosco; e vicino a Sua Eminenza si trovava Sua Eccellenza l'Ambasciatore di Polonia, Skirmunt. La vasta sala era gremita di personalità, prelati, clero secolare e regolare ».
L'ingresso di S. Em. il Card. Bourne fu salutato da uno scroscio d'applausi. L'adunanza fu aperta col suono dell'inno nazionale e col Credo cantato a voce di popolo. Il Cardinale accennò alla sua conoscenza personale col Santo ed espresse la sua gioia e la sua riconoscenza all'Altissimo per avergli concesso di vederne la solenne Canonizzazione.
«Nel 1883 - ha detto S. Em. - quando ero studente nel seminario di San Sulpizio a Parigi, quel sant'uomo venne in quella città, e ricordo benissimo il suo discorso in quella occasione. E nel 1885, l'anno dopo la mia ordinazione sacerdotale, mi sono recato a Torino, e sono stato suo ospite. Nel 1887 ho ricevuto varie lettere da lui, ed è stato concesso a me di ricevere i primi suoi figliuoli che arrivarono qui per svolgere la loro opera. Per questo voi tutti potete comprendere come io ringrazi Dio di avermi concesso di viver tanto da vedere la sua Canonizzazione ».
Il P. Martindale S. I. trattò di « Don Bosco forte in Cristo ». La signora Sheed parlò sull'Azione Cattolica. Il visconte Fitz Alan sull'attaccamento di D. Bosco alla S. Sede. Il deputato W. O'Donovan svolse il tema «Don Bosco e l'Inghilterra ». Il celebre convertito P. Vernon Johnson parlò dei «Birichini di Don Bosco ». La signorina K. Balfe presidente della Lega Donne Cattoliche diede ampi ragguagli sulle tre famiglie salesiane. Il Signor O'Sulhvan intrattenne l'uditorio sulle « Missioni di D. Bosco », e da ultimo l'ispettore D. Tozzi disse brillantemente della « Gratitudine del Santo ». Dopo due ore deliziose, la solenne accademia fu chiusa dalla benedizione del Cardinale e dal canto dell'inno al Papa.
Ma la grande apoteosi si ebbe la domenica 6 maggio nella Cattedrale di Westminster alla Messa pontificale celebrata da S. E. Mons. Butt, vescovo ausiliare, con assistenza in porpora dell'Em.mo Arcivescovo Card. Bourne. Intervenne ufficialmente il R. Ambasciatore d'Italia. S. E. Dino Grandi, con tutti i funzionari della R. Ambasciata, il R. Console Generale comm. Bossi, autorità e personalità cospicue del clero e del laicato. La presenza del Rappresentante del Re e del nostro Governo ha dato alla funzione altissimo significato. Tenne il discorso sul Santo uno dei più illustri oratori sacri S. E. Rev.ma Mons. Riccardo Downev, arcivescovo di Liverpool. La vastissima e bellissima Cattedrale era gremita fino all'inverosimile. Un vero trionfo per D. Bosco Santo.
L'Em.mo Card. Arcivescovo, che quest'anno ha celebrato il Giubileo d'Oro sacerdotale, pensando al lontano 1337, quando riceveva i primi Salesiani inviati dal Santo, alla stazione di Victoria, benediceva il Signore d'averlo conservato fino a vedere i trionfi della Canonizzazione di Colui che un giorno egli aveva pregato con tanta insistenza a mandare i Salesiani in Inghilterra. Noi cogliamo questa occasione per augurare all'Em.mo Porporato la gioia di altri trionfi episcopali per lunghi anni ancora.
PORTOGALLO - LISBONA. - Con splendore di solennità e larghissimi consensi di simpatia si celebrarono in Lisbona i festeggiamenti commemorativi della canonizzazione di San Giovanni Bosco. Il 2o giugno vi fu la commemorazione civile nella e Sala Portogallo » della Società Geografica, rigurgitante di oltre 5000 persone. Presiedette Sua Eminenza il Card. Emmanuele Cerejeira Gonçalvo, Patriarca di Lisbona e grande ammiratore di Doli Bosco e della sua Opera, attorniato dai Ministri dell'Interno e dell'Educazione Nazionale, dal Magnifico Rettore dell'Università ed entusiasta Cooperatore salesiano dott. Antonio Carneiro Pacheco e da Sua Ecc. Mons. Ernesto Sena de Oliveira, Arcivescovo tit. di Mitilene ed Ausiliare di Sua Em. il Card. Patriarca.
Il Presidente della Repubblica, spiacente di non poter intervenire personalmente come aveva fatto in analoga festa in onore della Beatificazione di Don Bosco, per non lieve indisposizione di salute, si fece rappresentare dal comandante Cerqueira y Brago. In appositi seggi assistevano il rappresentante del Capo del Governo assente da Lisbona e il Sottosegretario di Stato delle Corporazioni e Previdenza sociale, alte personalità del clero, dell'esercito, del foro e della nobiltà ed il Console d'Italia col personale del Consolato.
Con un breve ma appropriatissimo discorso il Rettore dell'Università di Lisbona dott. Carneiro Pacheco, presentò il conferenziere dott. Abele Andrade, Preside e professore di giurisprudenza dell'Università di Lisbona e presidente della federazione nazionale degli Istituti protettori dell'infanzia.
Il brillante discorso, ascoltato anche in molte case alla radio, con genialità e praticità di concetti, fece gustare la figura di Don Bosco e la grandiosità ed opportunità della sua opera, ed il giorno seguente venne pubblicato per intero su tutti i giornali.
Dal 21 al 23 seguente, si celebrò il triduo solenne nella maestosa e vastissima chiesa di San Domenico. Predicò P. Domenico Maurizio dos Santos, S. J., che con rara maestria presentò all'affollato uditorio Don Bosco come l'eccelso educatore, elevatore della classe operaia e grande Santo.
Domenica 24, giorno della festa, nello stesso tempio, il più centrale della città, pontificò Sua Eminenza il Card. Patriarca. Assistevano il rap presentante del Presidente della Repubblica e del Ministro dei Lavori Pubblici, il R. Ministro d'Italia col Segretario della Legazione italiana, l'Incaricato d'Affari della Polonia, il rappresentante dell'Ambasciatore del Brasile. La Schola cantorum dell'Istituto Salesiano coadiuvata da quella del Seminario, gentilmente inviata da Sua Em. il Card. Patriarca, e con l'accompagnamento di una scelta orchestra, eseguì la grandiosa Messa del maestro C. Franco.
Dopo il Vangelo S. E. Mons. Antonio de Castro Meirele, vescovo di Oporto parlò di San Giovanni Bosco come dell'uomo provvidenziale che il Cielo diede alla terra perchè realizzasse le aspirazioni del sec. XIX: libertà, uguaglianza e fraternità, che la rivoluzione francese si era accontentata di enunciare, e che la attuò invece la Chiesa con forza divina per mezzo dei suoi Santi.
ESTORIL - Il nome di S. Giovanni Bosco ha portato un'onda di generale entusiasmo anche nella graziosa terra che esercita tanto fascino su connazionali e stranieri. I Salesiani vi hanno aperto, due anni fa, mia casa pei figli del popolo che hanno preparato una magnifica festa al Padre degli orfani. Preceduta da solenne triduo predicato dal rev.do can. Ferreira Governo, si svolse, solenne oltre ogni aspettativa, il 15 luglio u. s.
Ricevuti alla stazione i 200 giovani della Casa Salesiana di Lisbona, con loro si univa l'Istituto di
Estoril ed il popolo tutto attorno a S. E. l'Arcivescovo di Mitilene per una Comunione veramente generale.
In mancanza di luogo capace, le ombre della vasta pineta annessa all'Istituto disegnarono una chiesa provvisoria e assai pittoresca per la Messa cantata all'aperto.
Fu interpretata magistralmente dai giovani di Lisbona, aiutati dai nostri studenti di filosofia e Novizi, la Messa a 3 voci di C. Franco, accompagnata da scelta orchestra.
Alle 18 si snodò dalla chiesa parrocchiale l'imponente processione con la Reliquia del Santo. Fu definita un piccolo trionfo. Oltre 700 fanciulli vi hanno preso parte. Presenti tutte le associazioni di Estoril, quasi 200 fedeli di Cascaes con a capo lo zelante Priore, e larga rappresentanza di vari collegi laici e religiosi. Dall'altare, nel parco, disse il panegirico vigoroso e profondo il P. Domingos Maurizio dos Santos S. J. L'ala di migliaia di persone si è scoperta al passaggio di quell'onda di giovinezze che chiamava sulla nobile terra lo spirito del grande educatore, cantando altissimo il: « D. Bosco ritorna ».
L'illuminazione, saggi ginnastici e suoni hanno chiuso la giornata che ebbe tanta somiglianza con le dimostrazioni dei tempi eroici di Valdocco, quando i birichini di Don Bosco attraevano le turbe tra cui nobili, autorità, sapienti, ad osservare inosservati i prodigi del metodo ispirato al pastorello, figlio di Margherita Occhiena.
Prefettura Apostolica di Rajaburi. Amatissimo Padre, il Siam procede a grandi passi nella via del progresso. Ed uno dei più decisivi è quello fatto colla nuova Costituzione in vigore da due anni, la quale, fra le altre opportunissime disposizioni, garantisce per tutti - eccetto per il Re che deve essere Buddista - la libertà di religione. La consegna del testo ufficiale è stata fatta con straordinaria solennità in tutte le provincie ed ha dimostrato quanto il popolo apprezzi l'atto sovrano. Il 16 settembre u. s. il Governo ha inviato ad ogni capoluogo di provincia una copia della Costituzione scritta su foglie di palma, come si usava per i libri antichi siamesi. Lo stesso Governo ha quindi organizzato sul fiume Meklong un corteo di barche che portò in trionfo lo Statuto per un percorso di 28 km. tra la letizia della popolazione che si affollava sulle due sponde imbandierate.
Tutte le scuole, ed anche i privati, erano stati invitati a partecipare al corteo e ricchi premi erano in pallio per le barche che avrebbero meglio rappresentato il significato della festa. Bella coreografia, tra la lussurreggiante vegetazione, quella festa di bandiere e di fiori e l'esplosi ,ne continua di evviva e di applausi di tanti giovani.
Tra più di cento concorrenti vinse il primo premio - la gran coppa offerta dal Governo - la barca della nostra Scuola Magistrale « Darunnanukro » di Bang Nok Kuek, raggiungendo il massimo dei punti tanto per la concezione come per l'esecuzione.
La barca rappresentava il libro della Costituzione sulle due caratteristiche coppe siamesi e due diorami raffiguranti il Siam, tutto in fiori freschi e a diversi colori. Ai lati cinque gruppi plastici simboleggiavano le basi che sostengono la Costituzione, cioè lo studio, l'agricoltura, l'artigianato, la milizia, il commercio, tutti uniti da una scritta « Religione, Concordia, Sacrificio ».
Il Governatore in persona con tutte le Autorità venne a complimentare la Missione Cattolica per la vittoria, con indescrivibile gioia dei nostri giovani e dei cristiani che vedono aumentare sempre più il prestigio della loro scuola e scomparire il pregiudizio, tanto funesto all'evangelizzazione, che farsi cattolico voglia dire estraniarsi dalle oneste iniziative della Patria. Ho voluto comunicarle subito questa notizia, amato Padre, perchè, tra le tante preoccupazioni missionarie che assillano il suo cuore, lo conforti ogni successo dei suoi poveri figli lontani i quali vorrebbero fare l'impossibile per moltiplicare i frutti dell'Apostolato.
La gradisca, amato Padre, e ci benedica colla benedizione di D. Bosco Santo.
suo aff.mo figlio in G. C.
GIOVANNI CASETTA.
Missionario Salesiano,
Rose e spine della missione di Tezpur.
Amato Padre.
Credo avrà appreso dai giornali la grande disgrazia che si abbattè su questa tanto promettente missione di Tezpur. Fu una vera prova che fece sanguinare il nostro cuore di Missionari.
Ritornavo a Tezpur, all'inizio delle piogge, per riposarmi e riordinare il lavoro, quando appresi la terribile nuova. Causa le forti pioggie, alcuni affluenti della riva sinistra del Bramaputra strariparono portando ovunque morte e distruzione. La parte più ridente del Nowgong, tutta un'intera ed estesa piantagione di riso punteggiata da magnifici boschetti di palme, fu coperta da acque melmose. Fummo testimoni di scene commoventi. Famiglie intere che cercavano salvezza sulle piante erano raggiunte a poco a poco dall'acqua e trascinate cadaveri nel fondo. La povera gente fuori di sè dalla paura cercava scampo con ogni mezzo. Fu trovata una zattera con parecchie persone immobili da una parte e una tigre dall'altra, anch'essa spaventata. Furono registrate più di 6oo vittime; ma nessuna, ringraziando il Signore dei nostri cattolici. Però quando ritornarono dalle colline Mikir su cui si erano rifugiati, trovarono la desolazione. Non esisteva più nè la loro cara cappella, nè la loro scuola, atterrate le loro capanne, coperto di un palmo di fango il loro raccolto, e affioranti dal fango qua e là le puzzolenti carcasse del loro bestiame. Oh, amato Padre, dica ai nostri benefattori una parola per questi suoi figli di Tezpur! Noi siamo certi che Gesù non abbandonerà questi suoi figli, da poco tempo convertiti, ma ferventi e buoni come i primi cristiani, e si servirà dei nostri cari benefattori per soccorrerli e aiutarli.
Nonostante questa dolorosa spina, abbiamo avuto anche tante consolazioni. Le conversioni aumentano sempre; negli ultimi mesi abbiamo potuto registrare ben 230 Battesimi.
Don Ravalico torna ora da un lungo viaggio con qualche centinaio di Battesimi; in una sola mattina potè rigenerare ben 70 nuovi figli a Gesù. I 2.500 cattolici del 1932 sono ora 9.300 ed aumentano sempre. È l'ora di Dio che passa per questa sterminata pianura: guai a noi se non sapremo approfittarne.
Intanto sempre nuovi bisogni si presentano: bisogna aprire scuole, fabbricare chiesette, istruire e mandare nuovi catechisti, correre ovunque a portare la buona Novella. Ora più che mai abbiamo bisogno dell'aiuto dei cari amici dell'Italia. Senza il loro aiuto i soldati di Cristo in prima linea dovranno abbandonare i posti e cedere le armi. Ma no, vogliamo che Cristo trionfi Padrone assoluto su questa benedetta terra dell'Assam; che l'ombra benedetta della sua Croce copra tutti i suoi abitanti.
Ci benedica, amato Padre, assieme a tutti i cari catecumeni e neofiti e ci ricordi ai piedi di Maria Ausiliatrice.
Tezpur, 18 agosto 1934.
Suo aff.mo figlio in D. Bosco
Sac. A. ALESSI Missionario Salesiano.
Amato Padre,
Notizie poco confortanti, stavolta. La missione tra i Chevantes presenta sempre gravi difficoltà. Anche l'ultima escursione di Don Sacilotti ha avuto esito negativo. Ecco come egli me la descrive nella sua relazione:
« ... Il 28 marzo u. s., Don Fuch ritornava dopo un'assenza di oltre 4 mesi trascorsi in escursioni apostoliche e mi diceva di aver trovata abbattuta una grande Croce che avevamo innalzata nel settembre dello scorso anno a un 300 km. di qui, e che gli oggetti da noi lasciati come regalo agli Indii non c'erano più. Trovammo conveniente che uno di noi ritornasse colà, per costruire un altro rancho che fosse il punto di partenza per nuove escursioni.
Rimessa in punto la lancia a motore, partii io con il motorista, il coadiutore Pellegrino, due cameratas ed un ragazzo. Dopo 40 ore di navigazione tra rive lussureggianti di una strana vegetazione, approdammo alla baia San Giovanni Bosco, come fu battezzata un'ampia insenatura del fiume da D. Fuch. Nel viaggio fummo tormentati da enormi zanzare mai viste, che non ci diedero tregua ne giorno nè notte.
Prima di tutto facemmo una sommaria esplorazione all'intorno per un raggio di circa 10 km., ma non incontrammo che resti antichi di un accampamento di Indii; poi ricollocammo la grande Croce e vi costruimmo in poche ore un modesto rancho. Qualche giorno dopo uscimmo in escursione.
Fatti appena 500 metri ecco balzare quasi prodigiosamente dal seno della foresta un sentiero di fresco tracciato: il sentiero caratteristico degli Indii che, per dove passano, schiantano alberi ed arbusti, per ritrovarlo facilmente e non perdersi. Sostammo alcuni istanti. Il cuore ci batteva forte. Di paura? No: il missionario non teme, perchè si sente nelle mani di Dio. Ci batteva il cuore per l'ansia e la gioia di incontrarci finalmente con questi diffidenti Chevantes. Dopo aver pregato fervorosamente, sereni e risoluti, ci inoltrammo pel sentiero.
Cammina, cammina... A un certo pento il sentiero si biforca, si triforca: da ogni parte segni visibilissimi di un recente passaggio di
Indii. Confidando in Don Bosco e nelle preghiere che - lo sappiamo - tante anime buone fannno per noi, prendemmo la direzione che ci sembrò più battuta. Sbucammo in un grande spiazzo raso come un'aia. Non c'era anima viva. Proseguimmo ancora per circa 10 km. Benchè il sole volgesse al tramonto, il caldo era soffocante. Più che la fame, sentivamo la sete... Maggiore però il desiderio bruciante di avvicinare quelle povere anime! Ed ecco ad un tratto l'apparizione improvvisa di un gruppo di ranchos: una minuscola aldeya sullo stampo di quelle dei Bororos. Che apparizione benedetta!
Cademmo in ginocchio. Dissi ai compagni di restare nascosti ed avanzai io solo. Imbruniva. Nella foresta echeggiavano lontani i primi muggiti del giaguaro, che esce di notte in cerca di preda. In alto, volteggiavano enormi pipistrelli: sembravano pipistrelli, ma erano vampiri.
Avanzai, stringendo la corona del Rosario. Entrai nel primo rancho: vuoto. Così il secondo, il terzo, il quarto... In ognuno si vedevano residui di fuochi spenti ed ossa spolpate di anta (o tapiro, l'elefante delle foreste brasiliane), di cinghiale, di « veado ». Erano gli avanzi di un pasto consumato non molti giorni prima. Disilluso, chiamai i compagni e perlustrammo bene ogni cosa all'intorno. I ranchos ben fatti potevano contenere ognuno dalle 15 alle 20 persone. Lanciammo alcuni razzi luminosi per attirare l'attenzione: nessuna risposta.
Mangiammo un boccone che non voleva andar giù, pregammo a lungo e ci coricammo sulla nuda terra, affidandoci all'Angelo custode. I miei compagni russarono ben presto, ma io stentai ad addormentarmi. Quando ci riuscii, furono sogni strani. Vedevo torme di selvaggi fuggire avanti a me ed io che correvo senza poterli mai raggiungere. Gridavo, supplicavo:
Fermatevi, ascoltateci; ci manda Gesù... ». A quel nome mi parve sentire una enorme sghignazzata e i poveri Indii, come già si fossero fermati ad ascoltarci, dileguarsi di nuovo misteriosamente, per riapparire lontano lontano...
Mi svegliai con nelle orecchie l'eco di quell'immonda risata. Mi toccai la fronte: ardevo. I miei compagni russavano. Poverini: erano sfiniti da 15 giorni di marcia. Mi venne da piangere. Estrassi la corona e pregai. Tornò la fiducia e, così pregando, mi riaddormentai.
Stavolta fu un sonno ristoratore fino al mattino. Il giorno seguente celebrai la S. Messa e presi alcune fotografie. Lasciammo ai piedi di una Croce inalzata al centro dell'aldeya alcuni regali, di cui sapevamo esser ghiotti gli Indii, e riprendemmo la via del ritorno, un po' tristi, ma fermamente convinti che sarebbe tornata là, per restarci, una pattuglia di avanguardia.
Quando, signor Ispettore, ci potrà mandare altro personale? Occorre almeno un altro sacerdote e alcuni confratelli coadiutori, di coraggio e di sacrificio.
Ripassando presso il rancho, costruito antecedentemente accanto alla gran Croce, avemmo un'altra sorpresa: trovammo cioè molti pali che prima non c'erano. Sono pali con cui gli Indii si fabbricano le balsas (canoe di foggia speciale) per passare il fiume, e tutt'attorno delle impronte freschissime di piedi nudi. Gli Indii dovevano essere rimasti là fino a pochi istanti prima; al nostro avvicinarsi erano spariti nella foresta. Che tentazione di fermarci colà e non partire più! Ma non era possibile. Le ferite del buon Pellegrino si erano riaperte; io stesso mi sentivo la febbre addosso. Bisognava ritornare e ritornammo al rancho Santa Teresina... ».
Fin qui la relazione di Don Sacilotti.
Non erano passati quindici giorni che il telegrafo mi comunicava da Araguaya due altre notizie una più dolorosa dell'altra: la morte del coadiutore Pellegrino, e lo stato grave di Don Sacilotti colpito dalle febbri pantanali.
Riuscita vana la cura delle ferite per una violenta infezione del sangue il buon coadiutore ha fatto il supremo sacrificio che Dio, a quest'ora, io spero avrà già premiato.
Ricorderò sempre la sua gioia quando gli annunciai che avrebbe fatto parte della nuova Missione tra i Chevantes. « Vedrà, uni disse, ci faremo onore; a costo di morire ». Ed è morto!
Don Sacilotti invece, trasportato ad Araguaya, si sta rimettendo col proposito di riprendere l'ardua missione, che davvero, amato Padre, presenta difficoltà più che ordinarie. Lo raccomando caldamente alle sue preghiere ed a quelle dei buoni Cooperatori.
Come vede il Missionario non fa sempre miracoli; non converte sempre le anime a migliaia... Molto spesso egli compie un lavoro interrotto, irregolare, in apparenza infecondo. E per questo deve apprendere idiomi difficili, vincere indifferente e diffidenze, domare la barbarie delle idee e dei costumi. Ma ancorchè il Missionario non facesse altro che pregare, piangere, lottare, viaggiare, ammalarsi e morire; ancorchè morisse come il nostro Pellegrino, appena posto piede nella terra di Missione da lui lungamente sognata, oh, non sarebbe inutile il suo sacrifizio! Le vie di Dio non sono come quelle degli uomini. Nessun sacrifizio è compiuto invano per Lui. Pensiamo che tutto il bene passato, presente, futuro è frutto del sacrifizio e della morte di un Solo che lasciò sotto il suo patibolo pochi e timidi discepoli: i primi Missionari!
Amato Padre: noi continueremo e la terrò informato degli ulteriori sviluppi della cara Missione, che sarà presto una nuova gemma da incastonarsi alla corona di Don Bosco Santo. Intanto però la voglio almeno confortare con qualche buona notizia della nostra casa di Bomfin. Il Ginnasio Pareggiato « Anchieta » prospera meravigliosamente. L'ho visitato in agosto e vi ho trovato 100 alunni interni, che mi hanno edificato col loro spirito di pietà, di studio, di disciplina. Diciotto di essi, il fior fiore, sono già aspiranti alla vita salesiana e il Direttore Don Pian li cura amorevolmente con orari speciali. Sono figli di ottime famiglie Goiane, piene di fede, ricche di figliolanza (ogni famiglia conta da 6 a 10 figlioli) e lietissime di darne qualcuno al servizio del Signore. Ogni quindici giorni hanno la loro conferenza particolare, frequentano la Comunione quotidianamente, compiono le nostre tradizionali funzioni domenicali con contegno edificantissimo. Dopo una breve visita alla famiglia tutti quanti hanno passato le vacanze coi confratelli sulle colline di Pyrenopolis. Sono le speranze del domani. E pare che diano affidamento.
Li benedica, amato Padre, e con loro benedica la missione... e il Suo aff.mo figlio
Sac. ERNESTO CARLETTI
Ispettore del Matto Grosso.
Un altro Don Bosco.
Con questo titolo Don Amadei ha pubblicato un bel volume di 700 pagine, coi tipi della Società Editrice Internazionale, al prezzo di L. 12. E non è che il compendio di tre poderosi volumi nei quali ha raccolto le « memorie biografiche » del primo successore del Santo, il Servo di Dio Don Michele Rua (1). Non poteva scegliere titolo più significativo. Don Rua fu infatti, nel senso più esteso della parola, un altro Don Bosco. Non solo perchè suo successore, ma perchè nello spirito, nell'ascesa interiore alla perfezione e nella prodigiosa attività riuscì ad imitarlo quant'altri mai.
Guadagnato dal Santo, ancor fanciullo, quando frequentava i corsi elementari presso i Fratelli delle Scuole Cristiane, il piccolo Rua crebbe infatti all'Oratorio di Valdocco, nei suoi primordi, coll'incessante aspirazione di seguire fedelmente Don Bosco e di ritrarne accuratamente le virtù caratteristiche. Impresa tutt'altro che facile per tutti; per lui, poi, temperamento di natura austero e riservato, anche più difficile, in certo senso, per quella abituale dolcissima giocondità e familiarità che nel « Santo dei giovani » non lasciava mai trasparire nulla di austero; celava anzi molto prudentemente ogni austerità di quella vita tutta mortificata - irta di pene, di contrasti e di persecuzioni, sotto un lavoro colossale che dava l'impressione della oppressione - che il S. Padre Pio XI non ha esitato di definire « una vita di vero e proprio martirio ». Pure lo sforzo del chierico Rua, intensificato ancor più nel sacerdozio, fu così deciso e così efficace che, quando egli raccolse l'eredità del Fondatore, il governo della Società Salesiana e la direzione generale di tutte le sue opere, la sua tempra adamantina rifletteva con tutta naturalezza il dolce sorriso del Padre. E i figli ebbero il conforto sensibile di una sopravvivenza e continuazione della vera, preziosa, ineffabile paternità di Don Bosco.
È noto l'episodio di uno dei primi incontrii col Santo, quando questi, aprendo la palma di una mano faceva cenno di tagliarla a metà coll'altra palma e gli domandava: « Vuoi che facciamo a metà? ». Il piccolo Rua non capì certamente allora il senso pieno di quella domanda; ma tutti lo capirono, man mano che lo videro ascendere da Catechista dell'Oratorio a segretario del Fondatore, a Prefetto dell'Oratorio, a Direttore del primo Collegio, il piccolo Seminario di Mirabello, quando apparve l'alter ego e quando fu ufficialmente nominato Vicario del Santo. Il conforto poi fu tanto più sentito in quanto che non solo lo videro dividere con Don Bosco la responsabilità di governo ed il peso di tante opere, ma anche quel generoso progresso interiore verso la perfezione nell'amor di Dio e del prossimo, che autorizzò un giorno Don Bosco a quest'audace affermazione: « Se Don Rua volesse, potrebbe fare miracoli ». Li fece, a suo tempo, anche questi, che ora attendono il giudizio della Chiesa e che commossero, durante la sua vita, testimoni oculari ed auricolari.
I preziosi volumi saranno la fonte più copiosa e più sicura per ogni studio sul Servo di Dio. Nel presentarli al pubblico, noi ci raccomandiamo anche a quanti ebbero qualche rapporto col Servo di Dio, perchè trasmettano a D. Amadei quelle notizie che non vedono ancor pubblicate e che possono fornire maggiori testimonianze di quella santità che la Chiesa sta esaminando e che speriamo veder presto riconosciuta.
(1) Sac. ANGELO AMADEI, Salesiano. - IL SERVO DI DIO MICHELE RUA. Successore di San Giovanni Bosco. Tre volumi in-8 di complessive pagine XXX-2592 L. 6o - Sac. A. AMADEI. - UN ALTRO DON BOSCO! DON MICHELE RUA, suo 1° discepolo e successore » 12 -
Carissimi,
Dicembre è il mese in cui si rinnovano gli abbonamenti a riviste, giornali e periodici.
Io vi voglio raccomandare in modo particolare le LETTURE CATTOLICHE fondate da S. Gio. Bosco nel 1853.
Ottima collana di letture istruttive, amene ed edificanti, per le famiglie e per la gioventù. Ogni mese un volumetto di circa 15o pagine, formato tascabile. Dovrebbero entrare in tutte le famiglie, in tutti gli Oratori, Associazioni giovanili, Istituti, Seminari, Biblioteche popolari. S. Gio. Bosco non cessava mai di raccomandarle. Ai suoi tempi tutti i giovani degli Istituti Salesiani erano abbonati e si faceva un'intensa propaganda nelle Associazioni, nei Seminarci, nelle Parrocchie. Così si raggiunsero decine di migliaia di abbonati e la Collana prosperò mirabilmente. Ora tocca a noi continuare la propaganda del Santo ed io la raccomando caldamente a voi.
L'abbonamento, Annuo: Italia e Colonie L. 12,50 - Estero L. 15,50, va indirizzato alla S.E.I. Corso Regina Margherita, 176 - TORINO (109).
So poi che vi piace il teatro, e sono lieto di dirvi che si è pensato anche a questo. Eccovi il TEATRO DEI RAGAZZI. Sotto questo titolo s'è formata una nuova collana di produzioni drammatiche edita dalla S.E.I. come omaggio a Don Bosco Santo che scrisse e dettò le direttive del teatrino educativo. A la più adatta alle esigenze dei nostri teatri e ai gusti dei pubblici giovanili che affollano le nostre sale. È giunta felicemente al suo decimo volume e sta curando la pubblicazione di un'altra serie.
La filodrammatica delle Associazioni giovanili, specialmente la sezione Aspiranti, e quelle degli Istituti di educazione, non compilino i programmi delle loro recite senza aver consultato precedentemente i volumi della nuova collana. Vi troveranno produzioni varie, divertenti, di facile esecuzione, e soprattutto di efficace contenuto educativo.
Richiedere Catalogo gratis alla S.E.I.
Dio vi benedica. Vostro aff.mo
D. GIULIVO.
Salva il mio bambino. - Il mio bambino di quattro anni il 19 novembre 1933 si mise a letto con febbre fortissima la quale si mantenne violenta per tutta la settimana nonostante i rimedi applicati dal medico.
Domenica 26 novembre 1933, cioè sette giorni dopo il collasso, la temperatura da 40° scese di colpo a soli 34°: sembrava dovesse morire da un momento all'altro. Si trattava di meningite.
Lunedì venne chiamato a consulto un bravo pediatra il quale ci lasciò un filo di speranza, non nascondendo il pericolo d'una guarigione incompleta.
Martedì fu consultato un terzo pediatra, ed anche questi dichiarò la meningite: il bambino era già senza il riflesso pupillare e senza parola. Cieco! Muto! Poveri noi! Meglio la morte! Affranti da tanta sciagura. mentre il dolore aumentava sempre più, la mia fede però non veniva meno.
Ricorsi al S. Cuore di Gesù per intercessione del Beato Don Bosco, facendo promessa, qualora fosse guarito di educare il bambino secondo lo spirito salesiano. Incominciai pertanto, unita ad alcuni parenti e conoscenze intime, preghiere al B. D. Bosco. Per ben cinquanta volte ripetemmo:
«Oh Beato D. Bosco, Voi che avete detto: Abbiate fede e vedrete che cosa sono i miracoli, è con vera fede che vi chiedo questa grazia». Si univano intanto a noi le Reverende Suore dell'Asilo S. Paolo che fecero pregare i bimbi: le Suore salesiane dell'Oratorio Madre Mazzarello. Venne anche un Reverendo Padre Francescano a dargli la Benedizione, dopo di che il malatino parve più sollevato.
Decidemmo poscia di trasportarlo all'Ospedale dei bambini ove venne sottoposto ad attenta osservazione. Passato poco tempo i medici, alle mie angosciate domande, rispondevano che la straordinaria resistenza nervosa del bambino l'aveva salvato da sicura morte la quale essi avevano il giorno innanzi pronosticato. Noi però siamo concordi nell'affermare che la guarigione completa del bambino fu un miracolo e ne ringraziamo San Giovanni Bosco.
Torino, 21 gennaio 1934.
MARIA FERRERO.
Grazia ottenuta dopo l'applicazione della reliquia di S. Giovanni Bosco. - Pochi giorni dopo la Canonizzazione di S. Giov. Bosco, la Sig.na Marianna Duque, del paese di Chia (Colombia), era tormentata da terribili dolori, causati, secondo il giudizio di tre dottori del paese, da un tumore che si riconosceva perfettamente al solo toccare la parte ammalata.
Le si mandò una Reliquia di S. G. Bosco, che ella, in mezzo ai suoi acutissimi dolori, si applicò con gran fede, pregando ardentemente il Santo per ottenere la guarigione. Immediatamente cominciò a sentire sollievo e potè coricarsi, ciò che non faceva da vari giorni. I dolori disparvero affatto; ma, siccome i medici pensavano che il tumore esistesse tuttora, fu condotta all'Ospedale di S. Josè, in Bogotà, dove sottomessa a vari esami e radiografia, non si riscontrò alcun vestigio del tumore.
Con sorpresa dei medici l'inferma ricuperò completamente la salute e viene ogni giorno ad udire la S. Messa nella nostra Cappella. La Direttrice
Sr. OSPINA CONCEPCIóN F. M. A.
Un bambino moribondo riacquista istantaneamente la salute. - Mesi or sono, in questo medesimo paese (Chia), si era diffusa la rosolia, che in Bogotà e in altre città aveva fatto strage.
Una signora, madre di un bambino che si trovava moribondo colpito dalla stessa malattia, si presentò piangendo a chiedere una Reliquia di San Gio. Bosco, che le diedi raccomandando di applicarla al bambino e di chiedere al Santo la guarigione se il bambino fosse cresciuto buono.
La signora volò a casa e, fatta la supplica, applicò la reliquia al bambino, che si trovava in parossismo. Dopo pochi momenti si tranquilizzava ed entrava in un profondo sonno, dal quale si svegliò fuori di pericolo. La Direttrice
Sr. OSPINA CoNCEPCION F. M. A.
Siano rese pubbliche grazie a S. Gio. Bosco che da vari anni benedice e protegge me e la mia famiglia. - Quattro anni fa mi trovavo all'Ospedale ridotta in fin di vita: ero affetta da grave malattia per cui era necessaria l'amputazione della gamba sinistra ed un'altra operazione quanto mai delicata, trovandomi in istato di gravidanza inoltrata.
Da mio fratello salesiano mi fu suggerita la novena tanto raccomandata da D. Bosco. Terminata la prima, si diè inizio ad una seconda: durante la quale un consulto medico constatò che il bisogno dell'amputazione della gamba, prima urgentissimo, era scomparso istantaneamente. I dottori curanti non seppero darsi ragione di questo mutamento.
Dopo tre mesi di degenza all'ospedale venne alla luce, felicemente, fra la trepidazione dei medici, la mia creaturina. La bimba ha sempre goduto ottima salute e cresce sana e florida.
Più sollevata ritornai in famiglia, ma dovetti rimanere immobile per sei mesi ancora nel letto non potendo camminare ne reggermi sul piede sinistro. Incominciammo un'altra fervorosa novena a D. Bosco. Eravamo appena al quarto giorno di essa allorquando una voce misteriosa m'ingiunse di alzarmi, pur essendo sola, e di camminare, ciò che feci senza aiuti. Fuori di me per la gioia e commozione vivissima ho chiamato i familiari per constatare il prodigio e uniti sciogliemmo l'inno del ringraziamento al Santo taumaturgo che così palesemente mi aveva ridata la vita e conservata ai miei cari.
Sono ormai passati quattro anni durante i quali ho sempre sperimentato la protezione paterna di D. Bosco e sono sicura vorrà continuarla su di me e famiglia. La mia riconoscenza e la mia fede nella potenza di S. Gio. Bosco saranno eterne.
Malta, 7-8-1934.
GEROLAMA PACE nata SOFIA.
È proprio Lui che mi ha guarito. - Il piccolo Sergio Sola di 6 anni colpito da morbillo complicato con bronco-polmonite fu in breve ridotto agli estremi. Avendo già fatto la sua 1a Comunione volle ricevere Gesù per volare con Lui al Cielo. Il Parroco gli diede a baciare una piccola immagine di S. Giovanni Bosco e pose sotto il cuscino una piccola reliquia del Santo.
I genitori piangenti si disponevano ad offrire a Dio il grande sacrifizio, quando il malatino aprì gli occhi, guardò verso la porta della camera e tutto sorridente esclamò: Mamma... lascialo passare... vi è Don Bosco, guardalo lì che viene vicino a me!
Istantaneamente cessò la febbre, il respiro si fece normale, scomparve ogni pericolo.
Pochi giorni dopo il miracolato si portò alla chiesa coi genitori per ringraziare il Signore e il suo celeste benefattore. Condotto d'inanzi all'immagine del Santo disse: È proprio Lui... è proprio Lui che mi ha guarito!
Casalgrasso, 14-6-1934.
Can. ROSTAGNO PAOLO, Prevosto.
Castellucci Sante di Domenico, di anni 22, nativo di Sora, Prov. di Frosinone, affetto da circa due anni dal Morbo di Pott, fu per lungo tempo curato nella clinica Giuriati di Sora. Sembrando guarito andò a casa, ma poco dopo ricadde nella gravezza del male e fu riammesso nella clinica, dove restò ancora parecchi mesi. Nella impossibilità della guarigione, fu mandato presso la sua famiglia. Essendo molto povero, egli non ricevette più alcuna cura, nè visita di un medico.
Con fiducia si rivolse alla intercessione di S. Giovanni Bosco, recitandogli mattina e sera un Gloria Patri e la breve preghiera: « San Giovanni Bosco, pregate per la mia guarigione ».
Dopo due mesi, il Castellucci vistosi guarito della piaga e sentendosi in perfetta salute, lasciò il lettuccio del dolore. Recatosi a piedi alla clinica « Giuriati » chiese la visita del medico che per tanto tempo lo aveva curato. Questi ne confermò con sorpresa l'avvenuta guarigione.
Io che ispirai all'infermo di affidarsi alla valevole intercessione di S. Giovanni Bosco, adempio ora la promessa di far pubblicare la grazia.
Sora, 7 settembre 1934.
CATERINA BOIMOND FERRANTE.
Una Cooperatrice salesiana colpita da una grave nevrastenia ricorse a Maria Ausil. e a S. Giov. Bosco e ottenne completa guarigione.
Caterina Buffa (Cavour) ringrazia il nostro Santo che Le concesse tre grazie segnalatissime.
Bedotto Clara e Margherita di Pierino per l'ottenuta guarigione dello zio.
Tosetti Angiolina (Balzola) colpita da febbri intermittenti ne guarì in pochi mesi grazie la protezione di D. Bosco Santo.
R. D. per l'ottenuta guarigione di un male di stomaco dopo 4 anni di sofferenze e per la conversione di una persona cara.
Nazzari Giovanna (Vercelli) per la guarigione del marito che era stato dichiarato inguaribile da ben due medici.
Una famiglia di Casale Monferrato per averla sostenuta e incoraggiata negl'anni di dura e amara prova.
Maria C. R. (Torino) per la paterna assistenza ottenuta in gravi circostanze della vita. Parillo Maria e Linda (Formicola) per il miglioramento in salute di un fratello colpito per la seconda volta da congestione cerebrale.
Guaschino Virginia (Occimiano) per l'ottenuta guarigione da grave malattia.
Famiglia Spada (Torino) per grazia ricevuta. Ferrari Emma ex-allieva F. M. A. per il miglioramento in salute del marito colpito da angina pectoris.
Gualdi Livia sofferente da molto tempo pose ogni sua speranza in Maria A. e in D. Bosco Santo e ottenne notevole miglioramento.
Una ex-allieva pel felicisssimo esito di operazione chirurgica.
R. X. (Torino) per l'ottenuta guarigione della moglie che colpita da grave malore era stata dichiarata inguaribile dai dottori curanti.
F. M. (Volvera) per aver ottenuto conforti ed aiuti speciali in occasione di sventura familiare.
Tonietti M. per la guarigione della figlia affetta di cancro alla faccia.
Mortarino Giuseppe e Mario per il buon esito di grave operazione.
Gribaldo Giacomo (Barone) colpito da forte anemia ottenne la guarigione.
Martinetto Antonio per l'ottenuta guarigione di persona cara.
Famiglia Chiattellino (Carignano) ha offerto biancheria per le Missioni per l'ottenuta promozione negli esami di due figlie e per ottenuto impiego.
Berzacola Bruno (Negrar) colpito da polmonite, senza speranze di guarigione, guarì dopo aver applicato alla parte ammalata le immagini di Maria A. e di San Gio. Bosco.
Gabogna Maria riconoscentissima per l'ottenuto sospiratissimo impiego.
Visluva Carolina (Cortandone) operata per fibroma al ventre guarì perfettamente.
N. N. per evitata operazione chirurgica di persona cara.
Poggi Bassano Orazia (San Francisco di California) ha offerto 5 dollari a San Gio. Bosco per grazia ricevuta e ne attende altra.
Costa Leonilda (Busca) che riacquistò l'udito
Anna De Mori Ferrero guarita da ribelle influenza.
PELLEGRINO GIUSEPPE, coad. da Benevagienna (Cuneo), † a Araguaiana (Matto Grosso) il 21-5-1934 a 54 anni di età. Faceva parte della missione spedita fra i Chevantes. Colpito da ulceri maligne, ribelli ad ogni cura, offerse generosamente il sacrificio della propria vita per la conversione di quelle anime per cui aveva già fatto invano tanti altri sacrifici. Aiuti dal Cielo i suoi confratelli a rintracciare gli Indii della nuova missione ed a convertirli.
MEZZETTA D. GIUSEPPE, sac. da S. Quirino d'Albareto (Parma), † a Pollena Trocchia (Napoli) il 25-9-1934 a 61 anni di età. Piissimo religioso, animato da profondo spirito di sacrificio, fu caro a tutti nelle diverse case ove l'obbedienza lo inviò a svolgere la sua preziosa attività nell'insegnamento e nel ministero pastorale.
VOLPI D. GIUSEPPE, sac. da Mirabello (Alessandria), † a Indanza (Equatore) il 31-7-1934 a 6o anni di età. Partito chierico per le missioni, fu dapprima trattenuto nelle nostre case del Cile addetto specialmente alla cura dei giovani negli Oratorii festivi per cui sembrava specializzato. Ma non fu felice finchè non raggiunse il suo ideale nell'evangelizzazione dei Kivari dell'Equatore. E fu un vero tesoro per quei figli della foresta che ebbero in lui, più che un amico, un padre affettuoso, tutto consacrato al bene delle loro anime ed allo sviluppo della missione.
MERLO ANGELO, coad. da Torino; † a Roma (S. C.) il 1° ottobre 1934 a 6o anni di età. Fu accolto nella Società Salesiana col babbo e con altri due fratelli dal nostro Santo Fondatore che lo avviò all'arte tipografica e ne fece un ottimo maestro pel nostro Ospizio Sacro Cuore in Roma ove si prodigò per 37 anni alla formazione dei nostri giovani artigiani. Versatile d'ingegno e fornito di buone doti musicali fu prezioso anche in questo campo. Una lunga malattia ne fiaccò la fibra e avvalorò gli ultimi anni della sua vita sempre sacrificata per la gloria di Dio e il bene delle anime.
COLOMBANO PASQUALINA, Torino. Anima di grande fervore e di spirito apostolico estese le sue cure oltre la famiglia, alle compagnie religiose ed ai bimbi della scuola materna di Pontestura Monferrato. Le Figlie di Maria Aus. le serberanno particolare riconoscenza.
VISCA GUGLIELMO fu Candido, da Cerreto d'Asti. Cooperatore Salesiano da parecchi anni, era particolarmente divoto di Maria Ausiliatrice e di S. Giovanni Bosco alla cui casa ai Becchi aveva pellegrinato pochi giorni prima del suo trapasso.
Cav. REBUFFO GIUSEPPE da Nizza Monferrato, morto nella bella età di 92 anni. Trascorse la sua lunga esistenza in un'austera e serena semplicità sacrificando se stesso al bene degli altri. Assessore del Comune di Mombaruzzo, cedette la sua casa nativa all'Asilo infantile di Casalotto di cui fu confondatore, e che sostenne sempre con silenziosa generosità.
Uomo giusto, nutrito di forte spirito evangelico, umile e retto, visse una vita di fede e di pietà fervorosa fino all'ultimo istante.
Aperto alla comprensione di tutte le miserie, che soccorreva e leniva con cristiana sapienza, fu sempre austero con se stesso. Data la tarda età ed un male alla gola che gli rendeva penosissimo l'uscire al mattino, aveva ottenuto l'autorizzazione di ricevere in casa Gesù Sacramentato, ma egli non volle quasi mai approfittare del permesso, perchè diceva: « Bisogna andarlo a cercare Gesù, con sacrificio! ». Le sue Comunioni erano una predica, e pel sacrificio che compiva, e per l'edificazione che ispirava. La sua memoria continua fra i conoscenti la santa missione ch'egli ha compiuto in vita e richiama la benedizione di tutti.
Maestro GIUSEPPE ORLANDINI da S. Gallo (Bergamo). Modello di insegnante cattolico, si ispirò profondamente al sistema di S. Giov. Bosco che adottò sempre nei suoi 35 anni di insegnamento. Fu zelante Cooperatore e devotissimo del nostro Santo Fondatore.
REYNAUD MARIA INNOCENZA da Garzigliana. Zelante Cooperatrice Salesiana si prodigò soprattutto a favore delle missioni dove due sue parenti, Figlie di Maria Ausiliatrice, consacrarono la vita per la redenzione di tante anime. Devotissima di Maria Aus. e di S. Gio. Bosco fu favorita con grazie prodigiose che l'incoraggiarono a diffondere sempre piú le care divozioni.
Altri Cooperatori defunti:
AMBRosio FRANCESCO, Vigone (Torino). - ASCARI PASQUALE, Montesarchio (Benevento). - BIANCO ANGELA, Cislago (Varese). - BOLZANI Can. MASSEMINO, Como. - BOTTIcHio BORTOLINA, Borno (Brescia). - CALZONE GIOVANNINA, Borgosesia (Vercelli). - CAPUTo ANNITA Ved. BRUNO, Barrafranca (Caltanissetta). - CAVIOLA CATTERINA, Corano (Trento). - COLUSSI MARIA in BOTTIGNOLLI, Arsago (Treviso). - CORONGIU ANGELA CABRAS, Senorbi (Cagliari). - CRESPI LUIGIA, Bologna. - CORDERO di MONTEZEMOLO C.ssa CAMILLA, Torino. - DE STEFANO D. SECONDINO, Troia (Foggia). - ECCEL STEFANO, Roncegno (Trento). - FALCO Cav. LUIGI, Vaomacca (Aless.). - FANTINO DOMENICO, Govone (Cuneo). - GALEASSO FILIPPO, Pancalieri (Torino). - GARLATTI CAROLINA, Zoppola (Udine). - FRISOLI Dott. D. GERARDO, Troia (Foggia). - LOMBARDI D. ANTONIO, Casamicciola (Napoli). - MAGRI LUCIA, S. Pellegrinetto (Lucca). MARANO ALFONSO, Troia (Foggia). - MARCHESA PIETRO, Torino. - MARINI DEGLI Amici TERESA, Isoverde (Genova). - MARTINETTO CLARA PAGLIA, Rivarolo Can. (Torino). - NOVARINA GIACOMO, Borgosesia (Vercelli). - PIERATTINi DARLA, Castelnuovo Val Cecina (Pisa). - RANOISIO LUIGIA Ved. SPINELLI, Cipresso (Imperia). - ROLLA G. G., Genova. SCROFANI GIUSEPPINA BLANDINI, Modica Alta (Ragusa). - SENSILE VIRGINIA, Torino. - STEFANONI GINO, Inveruno (Milano). - ZopPETTI AURELIA Ved. RICOTTI, Quarona Sesia (Vercelli).
Ci hanno segnalato grazie ottenute per intercessione di Maria SS. Ausiliatrice o di S. G. Bosco, e alcuni hanno anche inviato offerte per la celebrazione di Sante Messe di ringraziamento, per le Missioni Salesiane o per altre opere di D. Bosco i seguenti:
A. C. di Lauriano, Acchiardi Angela, Alfieri Giovanni, Amerio Clotilde, Andrino Giovanna, Anselmi Antonietta, Aragno Matteo, Arrigoni Faustino, Audetti Ferrero.
B. A., Bacchella Giuseppina, Baldi D. Ferruccio, Ballero Rossi Maria, Barale Giuseppe, Barboglio Adalgisa, Baroli Benedetta, Bassano, Beccuti, Bello Amalia, Benedetti Daniele, Bernardi Elisabetta, Berno Pierina, Bertolini Silvio, B. F. di Torino, Bianco Crista Francesco, Biffo Roberto, Bioletto Carlotta, Bocca Rosa, Bocchino Elena, Bodratti Maria, Bodrito Giovanna, Boggio Clorina, Bondesan Antonio, Borgna Giovanna, Borroni Lucia, Botta Carlo, Bovio Claudina, Bravi Mazzotti Rita, Broggini Marietta.
Calandri Margherita, Calzino Maria di Gaudenzio, Cane Lorenzo, Caponnetto Pietro, Cappa Maria, Caputto, Carecchio Giovanni, Carmela Romeo, Carmelutti, Caroglio Vittoria, Casalengo Felicita, Casanova Pina, Casati, Casella Angela, Cassano Adele, Castagnola Maria, Castelli Carmelina, Cattaneo Giuseppe, Cavaglià Angela, Cavalletti Giorgio, Cecchi Virgilio, Ceresa Lisetta, Cerra Silvio, Chiappa Angela, Chiariglione, Citi Elvira, Civardi Rossi Teresa, Clari Teresa, Cucito Luigi, Colombo Luisa, Como Rosetta, C. P. di Milano, Crugnola Maria, Cugini Sac. Andrea.
Dalloca Vittoria, Dalmazzone Fausta, Debelli Maria, Defanti Giovanna, Del Corno Mosè, Dell'Oro D. Giuseppe, Delpiano Giovanni, De Mori Anna, Dibella Teresa, D. P.
Fabbro Rina, Faizzoli Luigia, Feritti Beatrice, Ferrara Giovanni, Ferrari Maria, Ferrero Branda Letizia, Ferrero Maria Magia, Filipello Guido, Filippa Maria, Fiore Raffaele, Fiorenza Maria, F. M. Fondini Luigi e Luisa, Fontana Celestina, Fortuna Emilia, Fortunato Regina, Frascio Angelo.
Gai Margherita, Galasso, Gallarato Caterina, Gamalero Teresa, Gandolfo coniugi, Garetti Ernesta, Ganglio fam.a, Gavina Rita, G. Or. F. di Torino, G. F., Ghigliotti Anna, Gianoglio Giuseppe, Giletta Celesta Maria, Giletta Maria Angela, Gomboso Rosa, Gonzi Girolamo, Goy Maria, G. P. Carlo di Ozzano M., Graglia Rosa, Grimi Rosa, Grosso Angiolina, Guglielmotti Maddalena, G. F. di Torino.
Jenoda Rita.
Landucci Secondina, Lazzari Elisa, Lora Gemma, Lora Luisa, Loschi Angelo, Lupi Angela.
Maggi Desolina, Magnone Pasqualina, Mamelki Battistina, Margara Maria, Marino Maria, Marra Martellina, Masuero, Mattardo Antonio, Merlino Paolo, Molteni Gian Carlo, Monari Vittorio, Mora Bianca, Morello Maria, Moriondo Ing. Ezio, Moriondo Giuseppina, Moriondo Luigina, M. T. di Mercatino Marecchia.
N. A. di Milano, Nasi Lorenzina, Necco Ravizza Luisa, Neggiorini Maria, Negro Maria, Nicolai Giovanni fu Nicola, Nicolossi Teresina, N. N. (ex-allievo), N. N. di Alessandria, di Bogliasco, di Castellamonte, di Cosenza, d'Ivrea, di Torino, Noero Carlo, Nova M., Novarese Emma.
Palazzolo Vito, Pallaver Teresa, Palmieri Anita, Pellegrini Giulietta, Pellini Caty, Perego Gatti Rina, Perodo Domitilla, Piglia Maria, Pignone Tobia Maria, Piovano Lino, Pisanelli Maria ved. Leonardi, Pola Maria Margherita, Porcile Giuseppe e Maria, Portolani Giovanni, Prato Maria, Princip.ssa Aage n. Calvi di Bergolo, Prinetti Francesca.
Quaglino Beatrice, Quaranta Felice (braccialetto oro).
Radice Amelia, Rambaldi Gilda, Raviolo Angiolina, Reffi Emma, Restelli Vittoria, Revelli, Riccardo Marianna, Rollandin Giulia, Ronco Caterina, Rosa Luigi, Rossi Teresa, Rota Pietro.
Sacchi Vittorina, Salzani Stella, Sardi Candida, Sartorio Bruni Teresa, Scalabrini Giuseppina, Sella Angiola, S. G., S. G. di Gravellona, Sguerzo Pietro, Silvano Giuditta, Simonetti Giovanni, Solaro, Squeri Zeffirino, Surrano Aldo,
Tabasso Pietro, Tallone Teresa, T. F., Tomasoni Giovanni, Torchio Clotilde, Torello Ernestina (anello oro), Trapani G. Corrado, Trombetta M., Tropeano Sofia Michelina (anello oro), Trucco Eugenio.
Uguccioni Evelina, uno studente privatista.
Vaglienti Teresa, Vergnano Elisabetta, Viaggi Maria, Vigo Cecilia, Vincenti Margherita, Viscardi Marta, Vitalini Laura, Volpi Giuseppina, Volvera, V. S. P.
Zovi Faustina, Zecca Attilio, Zaffaroni Ermelinda, Zago Amelia, Zanaroli Annetta ved. Gronda.
In fiduciosa attesa.
Raccomandiamo caldamente alle preghiere di tutti i nostri Cooperatori, le seguenti persone e le loro particolari intenzioni:
Acquadro, Arieti Maria, Arvisio, Ariani, Barilari Bruno, Bertolotto Ernesto, Bertone Gianfranca, Boccardo Francesco, Busso Giovanni, C. A., Calegari Maria ved. Niello, Caroglio Vittoria, Chiara Adelaide, Clerici Giuseppa, Coaloa Rosa, Costanzo Luigi, Demichelis Carlo fu Luigi, E. L., Flesia Maria, Fradegrada fama, Masserano Secondina, Melano Maria veda, M. R. Adele, Neirotti Caterina, N. N. (implora la conversione del marito), N. N. di Genova, Oberto Laura, Ottino Giuseppe, Paniero sorelle di Genola, Patri Secondina, Pecco Camilla, Pizzardi, Podio fam.a, Rossi Luca, Severino Maria, Sopini Cesare, Suor Vincenza, Testori Emma, Testori Pierina, Trovati Teresa, Ubertalli Edvige, Valfrè Maria, Vanni Elinda, Vassallo Anna.
NOTIFICAZIONI E DOCUMENTI
La Causa di Canonizzazione del Beato Don Bosco, 5. Omaggio a Don Bosco. Appello del Rettor Maggiore a tutti gli amici del nuovo Santo, 33.
Programma dei festeggiamenti per la Canonizzazione del Beato Gio. Bosco, 35.
Il Decreto « De Tuto » ed i tre Concistori, 36.
Nell'imminenza della Canonizzazione. Lettera del Rettor Maggiore ai Cooperatori Salesiani, 65.
Il solennissimo rito della Canonizzazione, 67. Dopo la Canonizzazione di Don Bosco, 235. Imitare Don Bosco Santo, 257
Ottobre mese missionario, 289.
Dopo il Congresso Eucaristico di Buenos Aires, 321. Un altro Eco Bosco, 383.
IN FAMIGLIA
Il Rev.mo Sig. Don Pietro Ricaldone ai Cooperatori di San Gio. Bosco, i.
Nozze d'oro sacerdotali dell'Em.mo Sig. Cardinale Pietro La Fontaine, 45.
Omaggio del Comitato Centrale delle Dame Patronesse al 4° Successore di San Gio. Bosco, 45.
L'anniversario della morte di Don Filippo Rinaldi, 46.
S. E. il Sen. March. G. Marroni in visita alla nostra casa di
S. Francisco di California, 51.
Il R. Ambasciatore d'Italia visita l'Istituto Salesiano di Campinas, 52.
Come vivono le nostre opere, 6o.
Torino - Oratorio - Festa di S. Francesco di Sales, 75.
Roma (Pio XI) - Visita di S. M. la Regina d'Italia, 77. Napoli - Tarsia - Visita di S. A. R. il Principe di Piemonte e dell'Em.mo Card. Ascalesi, 77.
Le Case di Formazione per aspiranti missionari, 79.
Torino - Oratorio - Triduo in onore di San Giuseppe Benedetto Cottolengo, 228.
Torino - Oratorio - Il mese e la festa dell'Ausiliatrice, 228. Il Giubileo d'oro sacerdotale dell'Em.mo Sig. Card. Laurenti, 230.
La festa onomastica del nostro Rettor Maggiore, 261. Due nuovi Vescovi salesiani, 263.
Le cause dei nostri i Servi di Dio n, 293. La giornata delle Compagnie Religiose, 295. All'ordine del giorno..., 311.
Altri nuovi Vescovi salesiani, 324.
Pellegrinaggi alla Basilica di Maria Ausiliatrice ed all'altare di San Giovanni Bosco, 325.
La spedizione missionaria del 1934. 347.
Gli auguri del Rettor Maggiore, 353.
Cinquant'anni dopo, 356.
Patagonia - Frutti consolanti nell'ultimo biennio delle missioni salesiane, 356.
Il Giubileo d'argento dell'Apostolato dell'innocenza, 360.
OMAGGIO A DON BOSCO SANTO Sommario del numero unico:
Alleluia!, 97 - Inno di Don R. Uguccioni, 98 - Le fasi della causa di Canonizzazione, 100 - Don Bosco Santo!..., 101 - Un uomo mandato da Dio, 104 - San Giovanni Bosco visto da Pio XI nel 1883, io8 - Don Bosco e i giovani, 117 - Opera magnifica di educazione cristiana, 120 - Fondatore, 123 - Don Bosco scrittore, 130 - Don Bosco e la gioventù operaia, 134 - L'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, 138 - La spiritualità di Don Bosco, 143 - L'A ssociazione dei divoti di Maria Ausiliatrice, 147 - Don Bosco e le Missioni, 148 - Doni carismatici, 152 - La Pia Unione dei Cooperatori Salesiani, 155 -L'Associazione ex-allievi di D. Bosco, 159.
LA CANONIZZAZIONE DEL BEATO DON BOSCO Cronaca delle feste di Roma e Torino.
Sommario del Bollettino ricordo delle feste: Don Bosco Santo!, 162 - La Canonizzazione, 163 - Il triduo alla Basilica del Sacro Cuore, 183 - Gli onori del Campidoglio, 184 - L'udienza Pontificia, 187 - L'omaggio di gratitudine della Famiglia Salesiana al « Papa di Don Bosco », 195 - L'apoteosi a Torino, 199 - La giornata trionfale, 203 - Inaugurazione dell'Istituto a Conti Rebaudengo n, 213 - Il Natale dell'Oratorio, 217 - Posa della prima pietra dell'altare del Santo, 220 - Nel ciclo dei festeggiamenti, 223.
ECHI DELLE VARIE FESTE AL NOVELLO SANTO
Abbiategrasso, 327 - Alassio, 327 - Alba, 327 - Alessandria (Egitto), 295 e 327 - Alessandria (Italia), 327 - Amelia, 327 - Ancona, 328 - Andria, 328 - Antole-Sois, 328 - Antonio Prado, 328 - Aosta, 328 - Arenzano, 329 - Arezzo, 329 - Asiago, 329 - Assisi, 329 - Asti, 329 - Avigliana, 329 -
Bagnolo Piemonte, 294 - Belluno 364 - Benevagienna, 364
Biella, 364 - Bolton, 371 - Buenos Aires, 36 - Caifa, z67 - Cairo, 267 - Carmagnola, 330. - Casale Monferrato, 3(4 - Castelgrande, 298 - Castellammare di Stabia, 330 -
Chertsey, 371 - Chieri, 298 - Chioggia, 366 - Comacchio, 299 - Corna Camuno, z68 - Cowley, 371 - Damasco, 299 - Delia, 299 - Eliopoli, 299 - Estoril, 375 - Faenza, 268 - Foggia, z68 - Foglizzo, 331 - Fortin Mercedes, 331 - Frascati, 299 - Gaeta, 269 - Gerusalemme. 269 - Giappone, 279-283 - Giaveno, 332 - Gorizia 271 - Gualdo Tadino, 274, - Kaunas, 247 - Kybartai, 247 - La Kafubu, 314 - La Spezia, 301 - Lecce, 274 - Lisbona, 374 - Livorno 'l'., 332 - Londra, 372 - Lucca, 333 - Lugano, 333 - Marano, 333 - Messico, 334 - Milano, 241 - Miyazaki, 279 - Modena, 306 - Mogliano Veneto, 275 - Montà d'Alba, 334 - Montodine, 307 - Napoli, 304 - Novara, 244 - Paderno, 275 - Palmiano, 309 - Perugia, 275 - Pinerolo, 309 - Piossasco, 276 - Pontremoli, 334 - Porto Said. 334 - Rovereto, 335 - Rovigno, 338 - Salerno, 339 - San Bonifacio Veronese, 276 - San Cataldo, 309 - San Gregorio d'Alife, 339 - Santa Teresa di Ri a, 339 - Santulussurgiu, 276 - Shrigley, 3. 2 - Sondrio, 330 - Sera, 276 - Sutri, 276 - Tenda, 340 - Terni, 277 - Torino (S. Giovanni), 277 - Torino (Cottolengo), 277 - Trieste, 340 - Trino, 340 - Varazze, 310 - Varese, 278 - Varsavia, 341 - Verona, 342 - Vienna, 245.
COOPERAZIONE SALESIANA
Convegni d'Azione Salesiana: Novara, 13 - Alessandria, 13 - Vercelli, 13 - Catania, 75 - Palermo, 75 - Roma, 75 - Sanpierdarena, z96 - Lombriasco, 296 - Firenze, 296 - Faenza, 296 - Milano, 297 - Livorno T., 297 - Modena, 297 - Sondrio, 297 - La Spezia, 297.
CROCIATA MISSIONARIA Borse missionarie. Vedi pag.: 11, 43, 73, 227, 259, 291, 323 e354.
MISSIONI
ARGENTINA: Fortin Mercedes, 17 - Pampa Centrale, 57. BRASILE: Matto Grosso, 19 e 377 - Rio das Mortes, 85 - Taracuà, 312.
CHILI: Magellano, 264.
CINA: Shanghai, 234 - Lok Chong, 234 - Macau, 221 - Ho Sai, 236.
EQUATORE: Macas, 22 - Sucuà, 22 - Chinibimbi, 23 - Sevilla del Oro, 25.
GIAPPONE: Miyazaki, 55, 237. 343, 347.
INDIA: Villaggio Don Bosco, 56 - Tezpur, 59 e 377 - Shillong, 88. SIAM: Erezione della missione a Prefettura Apostolica, 230 - Bang-Kok, 232 - Rajaburi, 347, 376. VENEZUELA: Ayacucho (Alto Orinoco), 83.
CULTO E GRAZIE DI MARIA AUSILIATRICE
Vedi pagine: 18, 54, 78, 248, 284. 316, 349 e 380.
PER INTERCESSIONE DI SAN GIOV. BOSCO Vedi pagine: 27, 61, 91, 250, 284, 316, 349 e 380.
ANIME RICONOSCENTI A MARIA AUSILIATRICE E A SAN GIOV. BOSCO
Vedi pagine: 31, 63, 95, 255. 287, 320, 352 e 382.
FIGURE DEGNE DI MEMORIA Un degno figlio di Don Bosco Santo: il Prof. Don Paolo
Ubaldi, 286. - Il Maestro Cav. Giuseppe Dogliani, 362.
NEGLI ISTITUTI DELLE FIGLIE DI M. A.
Preziosi omaggi al Santo Padre di fanciulle lebbrose assistite dalle F. di M. A., 46 - Il Capitolo Generale delle F. di M. A., z6z - Cinquantenario di professione religiosa della Superiora Generale delle F. di M. A., 294 - Un gruppo di missionarie F. di M. A. in udienza Pontificia a Castel Gandolfo, 324 - S. A. R. il Principe Ereditario inaugura la cappella di un'opera delle F. di M. A., 326 - Visita di S. E. Piero Panni all'Istituto di North Haledon N. J., z66.
NOTIZIE VARIE: DALL'ITALIA
Torino, 14 - Castelnuovo D. Bosco, 14 - Cumiana, 15 - Pinerolo, IS - Perosa Argentina, 47 - Borgomanero, 48 - Bova Marina, 48 - Marsala, 49 - Roma (Testaccio), 49 - Bologna, 51 - Roma (Pio XI), 263 - Cuneo, 264 - Piossasco, 361.
DALL'ESTERO
Toronto, 16 - N. Newton, 16 - Buenos Aires, 16 - Shrigley, 76 - Cairo, 5,3 - Tucumàn, 17 - Warrenstown 361.
LETTERE DI DON GIULIVO AI GIOVANI Vedi pagine: 26, 59, 90, 311. 350 e 383.
IN FIDUCIOSA ATTESA DI GRAZIE Vedi pagine: 32, 64, 96. 255, 288, 320, 352 e 382.
SALESIANI DEFUNTI
Vedi pagine: 29. 61, 93, 252. 287, 319, 351 e 381.
COOPERATORI DEFUNTI Vedi pagine: 30, 62, 93, 253, 287, 319, 351 e 382.
TESORO SPIRITUALE Indulgenze dei Cooperatori Salesiani, 12,32,44,78,292,342.363.