BS 1930s|1934|Bollettino Salesiano Novembre 1934

1° NOVEMBRE 1934 - XIII - N. 11 ANNO LVIII

BOLLETTINO SALESIANO

Sommario: Dopo il Congresso Eucaristico di Buenos Aires. - Crociata Missionaria. - In Famiglia. - Echi delle feste a D. Bosco Santo. - Delle nostre Missioni: Giappone-Siam. - Per intercessione di Maria SS. Ausiliatrice e di San Giovanni Bosco. - Lettera di Don Giulivo ai Giovani. - Necrologio.

PERIODICO MENSILE PER I COOPERATORI DELLE OPERE E MISSIONI DI DON BOSCO

Dopo il Congresso Eucaristico di Buenos Aires.

Siamo ancora sotto la cara, grandiosa impressione del XXXII Congresso Eucaristico Internazionale di Buenos Aires che ha raccolto nella Capitale Argentina un milione e mezzo di pellegrini da ogni parte del mondo per quell'omaggio di fede e di amore a Gesù Sacramentato che è riuscito un trionfo superiore a tutti i precedenti. I giornali cattolici ce ne hanno recato l'eco più fedele e più vibrante; e, leggendo le cronache delle magnifiche giornate, abbiamo sentito anche noi un'onda di nuovo fervore scorrere nei nostri cuori fino a commuoverci profondamente. Effetto previsto, desiderato ed invocato con tanto ardore nel corso del Congresso. È infatti lo scopo precipuo dei Congressi Eucaristici questo di rinnovare ed accrescere la fiamma dell'amore universale alla divina Eucaristia. E la Chiesa l'ha curato sempre colla massima sollecitudine nell'organizzazione spirituale dei vari Congressi. Come l'abbia raggiunto omai lo sappiamo. Benedetta l'iniziativa di Maria Tamisier, la provvida ispiratrice dei trionfi eucaristici e benedetto l'apostolato di Mons. De Ségur che primo la comprese e la favorì! Parve un miracolo il successo del primo Congresso Eucaristico Internazionale promosso da Filippo Vrau, il «padre degli operai », il « Santo di Lilla » nel 1881 a Lilla stessa, colla benedizione dell'immortale Leone XIII. Ma non fu che la pietra miliare sulla via dei trionfi della divina Eucaristia. Preparate da Congressi diocesani, regionali e nazionali, ben quindici Nazioni andarono a gara ad ospitare, nel corso di poco più di mezzo secolo, ben trentadue Congressi Eucaristici Internazionali che hanno ravvivato tanta fede nel mondo.

Dopo Lilla venne Avignone nel 1882; poi Liegi, 1884; Friburgo, 1885; Tolosa, 1886; Parigi, 1888; Anversa, 1890; Gerusalemme, 1893; Reims, 1894; Paray le Monial, 1897; Bruxelles, 1898; Lourdes, 1899; Anger, 1901; Namur, 1902; Angoulème, 1904; Roma, 19o5; Tournai, 19o6; Metz, 1907; Londra, 19o8; Colonia, 1909; Montreal (Canadà), 191o; Madrid, 1911; Vienna, 1912; Malta, 1913; Lourdes, 1914; Roma, 1922; Amsterdam, 1924; Chicago, 1926; Sidney, 1929; Cartagine, 1930; Dublino, 1932; e infine Buenos Aires, 1934.

Tutta un'ascesa trionfale nella storia dei fasti eucaristici, che a Buenos Aires ha raggiunto proporzioni straordinarie e incomparabile splendore. La presenza del Segretario di Stato, l'Em.mo Card. Eugenio Pacelli, quale Legato del Papa, di una diecina di Cardinali, di oltre duecento tra Arcivescovi e Vescovi e di. milioni di fedeli, l'assunzione della Presidenza Onoraria da parte del Governo Argentino e la rappresentanza ufficiale di venti Nazioni, la magnifica preparazione delle masse attraverso ai Congressi Provinciali di Cordoba, La Plata, Paranà, Rosario, Salto, Tucuman ecc., lo zelo del Clero e l'eloquenza di oratori ecclesiastici e laici di eccezione, tra cui due ministri di Stato, hanno assicurato al Congresso il magnifico successo. Cristo, vivente nei secoli sotto le apparenze di una piccola ostia, ebbe il più solenne omaggio pubblico, ufficiale, internazionale della adorazione e dell'amore di tutti i popoli cattolici largamente rappresentati in quel lembo di terra sognato un giorno dall'Apostolo dell'Eucaristia, San Giovanni Bosco, e da lui tanto prediletto da formare quasi una seconda Patria per tutti i Salesiani. Abbiamo seguito il contributo prezioso che la falange dei nostri Ex-allievi, delle nostre Cooperatrici e dei nostri Cooperatori ha dato fin dal primo giorno alla organizzazione ed allo svolgimento del Congresso, e ci siamo sentiti orgogliosi di un santo orgoglio. Nella terra dei sogni e delle apostoliche conquiste di Don Bosco Santo, non potevamo starcene in seconda linea. Rappresentata dal nostro Cardinale, l'Em.mo Card. Hlond, da parecchi nostri Vescovi, dai nostri Confratelli e dalle Figlie di M. Ausiliatrice, dai nostri Istituti e da tante Opere, la Famiglia Salesiana ha avuto l'onore di organizzare la prima giornata del Congresso, la giornata dei fanciulli. La Commissione, presieduta dallo zelantissimo nostro Don Borgatti, ha portato ai piedi di Gesù Sacramentato oltre 107.000 bimbi ad aprire la serie degli omaggi all'Ostia divina colla Comunione generale. Il grandioso banchetto eucaristico dell'innocenza, organizzato dai Salesiani, fu preludio del trionfo sostanziale dell'Eucaristia nelle innumerevoli Comunioni distribuite dall'8 al 14 ottobre. E quei bimbi non erano che una piccola rappresentanza di tanti e tanti giovani educati allo spirito di S. Giovanni Bosco e cresciuti nella divozione a Gesù Sacramentato dai suoi figlioli, dal giorno in cui il primo piccolo stuolo poneva piede in terra argentina (1875) fino a quest'ora di gloria che ha salutato con giubilo indicibile l'elevazione all'episcopato di due gloriosi figli dell'Argentina, uno Direttore e l'altro Ispettore Salesiano: S. E. Mons. Tavella Arcivescovo di Salta e S. E. Mons. Esandi Vescovo di Viedma di Patagonia, l'antico Vicariato ch'ebbe a primo titolare il venerando Card. Cagliero. Ma prezioso soprattutto fu il contributo degli Exallievi che hanno organizzato adunanze e funzioni preparatorie e propiziatrici e che furono tra i più attivi collaboratori nelle varie Commissioni. Del resto anche le feste a Don Bosco Santo, nell'agosto e nel settembre scorso furono tutte intonate e coordinate al trionfo del Congresso. La gran festa di Buenos Aires, di cui speriamo di parlare nel prossimo numero, fu fatta prevalere da un'intera settimana eucaristica. E l'efficacia dell'apostolato di Don Bosco Santo fu proprio sensibile in tanta gloria eucaristica. S. E. De Estrada, ambasciatore dell'Argentina presso la S. Sede, ne ha fatto pubblica affermazione in un colloquio sul «Conte Grande »:

« L'Argentina finirà per confessare di non aver passato mai ore più feconde in una concordia di animi che afferra ogni classe e ogni ceto, dai lavoratori al governo. Godo nel constatare che gli italiani sono d'esempio, sono nelle prime file. L'apostolato dei Salesiani matura frutti meritati » (v. Oss. Rom., 29-IX-34).

Ringraziamone il Signore.

Ma intanto procuriamo di trarne tutti quei frutti spirituali che la Chiesa si attende. Lo stemma del Congresso era formato da uno scudo in cui, sui colori nazionali biancoceleste, spiccava un'aquila in nero con quattro aquilotti. L'aquila sosteneva con una zampa l'Ostensorio, sfolgoreggiante della bianca Ostia. Simbolo geniale del trionfo dell'Eucaristia nelle singole anime e nel mondo intero. Anche i temi delle tre grandi assemblee generali furono intonati a questo concetto dominante: « Cristo Re nell'Eucaristia e per l'Eucaristia » - « Cristo Re nella vita moderna-cattolica » - «Cristo Re nella storia dell'America Latina e specialmente della Repubblica Argentina ». Ma perchè Cristo regni nei cuori occorre che s'intensifichi la vita eucaristica colla comunione frequente e ben fatta, colle visite fervorose a Gesù Sacramentato, coll'adorazione pubblica e devota tutte le volte che si offre l'occasione. E noi, Cooperatori e Cooperatrici di Don Bosco Santo, dobbiamo essere all'avanguardia soprattutto in questa intensificazione di vita eucaristica. L'Eucaristia deve diventare il centro della nostra vita, delle nostre aspirazioni, dei nostri affetti, della nostra pietà. Unirci il più sovente possibile a Gesù Sacramentato dev'essere il nostro proposito; ma unirci interamente ed intimamente. Non accontentarci di ricevere la Comunione, ma far coniunione con Gesù Sacramentato, ordinando i nostri pensieri, i nostri desideri, i nostri affetti, le nostre opere secondo la volontà di N. S. Gesù Cristo. « Mangiare quel cibo - dice Sant'Agostino parlando della Comunione - e bere quella bevanda è rimanere in Cristo ed aver Cristo che rimanga in te. Se tu non rimani in Cristo e Cristo non rimane in te, senza dubbio non mangi spiritualmente di lui, nè bevi il suo sangue, sebbene materialmente e visibilmente tu stringa fra i denti il sacramento del corpo e del sangue di Cristo; ma piuttosto mangi e bevi a tua condannazione un sacramento di tanto valore, osando senza la dovuta purezza accostarti ai misteri di Cristo. Per non prendere a tua condannazione questo cibo e questa bevanda, vivi bene. Non a parole, ma con la tua condotta sii di eccitamento ad altri, perchè si muovano a seguirti senza trovare nella tua imitazione la propria rovina ». (V. Sant'AGOSTINO, Vita Cristiana. Traduzione di D. E. Ceria. S.E.I., pag. 523)

Crociata Missionaria

BORSE COMPLETE Borsa S. GIOVANNI BATTISTA (2a) a cura dei Coniugi Manfrini di Milano.

Borsa DELLA RICONOSCENZA Omaggio delle Figlie di Maria Ausiliatrice (Superiore Capitolari).

Borsa S. PIETRO DA QUINTO in suffragio della sua anima, offerta da una pia persona che desidera rimanere sconosciuta.

BORSE DA COMPLETARE Borsa ANIME DEL PURGATORIO. - Somma prec.: 3255 - Audisio Laura, 10o - Satta Marietta, 30 - Ait Agnese, Genazzano, 10 - Tot. L. 3395. Borsa ANNO SANTO, a cura di S. E. Mons. Ernesto Coppo - Somma prec.: 12380 - Nuove offerte a mezzo di S. E. 4100 - Tot. L. 16.480. Borsa BRONDA MATTEO, a cura dell'Unione ex allievi interni dell'Oratorio Salesiano di Torino - Somma prec.: 15472 - E. T. 500 - M. P. tooo -- M. B. 4.00 - N. N. 130 - A. G. Zoo - D. F. 100 - N. N. 100 - Tot. L. 17802.

Borsa CARAVARIO DON CALLISTO - Somma prec.: 1271 --Chiara Francesco, 13 -Tot. L. 1284. Borsa DIVINA PROVVIDENZA - Somma prec.: 5022,50 - Vietto Felicita, 50 - Boglione Francesco, 20 - Tot. L. 5092,50.

Borsa DON BOSCO EDUCATORE - Somma prec.: 1669,55 - Mortara Angelina, 25 - N. N. Asiago, 200 -- Rag. Guido Botta, 2o - Tel. L. 1914,55.

Borsa DON BOSCO PROTETTORE DEI GIOVANI - Somala prec.: 2846 - Bonino Maria, 15 - Tel. L. 2861.

Borsa GIRAUDI DON FEDELE - Somma prec.: 6800,25-Sig.ra Dalla V.T. 300 - Tel. L. 7100,25.

Borsa DON BOSCO SALVATE I NOSTRI FIGLI - Somma prec.: 1580,50 - Botta Luigia, 10 -Ghellini Carolina, io - Tel. L. 16oo,5o.

Borsa FRASSATI PIER GIORGIO - Somma prec.: 4097 - Bertone Teresa, 20 - Rina Lanfranco, io - Tot. L. 4107.

Borsa GESÙ, M. AUSILIATRICE, DON BOSCO - Somma prec.: 13118 - Antonia Toneguzzo, 518 - 5. Eisenegger, 30 - Madureri Calestina, 3 - Tot. L. 13669.

Borsa MARIA AUSILIATRICE - Somma prec.: 3674,30 - Trifari Guglielmo, 15 - De Filippo Andrea, io - Tot. L. 3699,30.

Borsa MARIA AUSILIATRICE E DON BOSCO - Somma prec.: 5653 - Gius. Ved. Ciarrocchi, io - Ghellini Carolina, io - Tot. L. 5673.

Borsa MAMMA MARGHERITA - Somma prec. 995 - N. N. 5o - Tel. L. 1045.

Borsa NOGARA Mons. GIUSEPPE, Arcivescovo di Udine, a cura dell'Unione ex allievi salesiani - Somma prec.: 10929,65 - Italia Vaccaroni, 5 -- Di Gaspero Dott. Francesco, 30 - N. N. 1o - N. N. 4 - N. N. 3 - Loria Roberto, 5 - N. N. 5 - Giulio Visconti, 5 - Maria Bardusco, 10 - N. N. io - Burtolo Danielis Maria, 25 - Palmira Zanoni, 5 - N. N. io - Filomena Volpini, io - Botto Attilio, 5 - N. N. io - Barbetti Maria, 5 - N. N. 6 - Della Maestra Angelina, io - Avv. Coram. Agostino Candolini, io - N. N. 7 - N. N. 5 - N. N. 500 - - Unione ex allievi di Udine in morte di Pietro Tallone, io - Tot. L. 11634,65.

Borsa PARROCCHIALE MARIA AUSILIATRICE - Somma prec.: 16512,35 - Dalle Cassette del Santuario, 330,45 -Tot. L. 16842,80.

Borsa PEDUSSIA Don LUIGI - Somma prec.: 3545,15 - Ester Bruni, Volterra, 15 - Tot. L. 356o,15.

Borsa RICCARDI DON ROBERTO - Somma prec.: 18123,30 - Dott. Pietro Gandini, 100 - Tot. L. 18223,30.

Borsa S. CUORE DI GESÙ, SALVATECI - Somma prec.: 19044,60 - Moizo Francesca, 100 - Margherita Bongioanni, 10 - Tot. L. 19154,60.

Borsa S. CUORE DI GESÙ, CONFIDO IN VOI. - Somma prec.: 17705,59 - N. N., Cerreto Sannita, 100 - Palmira Gajotti, so - N. N. Borgomanero, 5o - Trifari Guglielmo, 15 - Bruno Ermelinda, 15 - Tot. L. 17935,59.

Borsa SAGRA FAMIGLIA - Somma prec.: 281, - Gilardi Giov. 100 -- Tot. L. 2911.

Borsa SAGLIETTI ANGELO, GIOVANNI, GIUSEPPE - Somma prec.: 3000 -- Avv. Saglietti di Alba, 1000 - Tot. L. 4000.

Borsa S. GIOVANNI BOSCO - Somma prec.: 13562,60 - Avv. Giuseppe Salteri, 750 - Mangeri Lucia, 15 - Falciglia Concettina, 5 - Maria Guattrino, 5o - Masoero Giuseppina, ; - N. N. Bergamo, 10 - Tel. L. 1439760.

Borsa S. GIUSEPPE - Somma prec.: 5547 - Nigra Scavia, Frugarolo, io - Tot. L. 5557.

Borsa S. GIUDA TADDEO - Somma prec.: 2595 -- N. N. 5o -- Tot. L. 2645.

Borsa SAVIO DOMENICO - Somma prec.: 3547,70 - Williams Dall'Aglio, 10 - Tot. L. 5557,70.

Borsa VIOLA ANGELA LINA - Offerte varie a mezzo sig. Guastelli, 500 - Strumia Giuseppe, 10 - C. G. 10 - Tot. L. 520.

IN FAMIGLIA

Nuovi Vescovi salesiani.

Con recente Decreto il Santo Padre ha costituita la Diocesi di Viedma di Patagonia, il primo Vicariato affidato ai Salesiani nel 1883, che ebbe titolare l'intrepido Card. Cagliero, e ne ha affidato la giurisdizione al primo figlio di quella terra, che sentì la vocazione salesiana nel nostro Collegio di Viedma, il M. R. sig. Don Nicola Esandi, attualmente Ispettore della Ispettoria Centrale Argentina. Contemporaneamente il Vicario di Cristo ha elevato alla dignità episcopale un altro figlio di S. G. Bosco, il M. R. sig. Don Roberto Giuseppe Tavella, Direttore del Collegio Salesiano di Santa Caterina in Buenos Aires, nominandolo Arcivescovo di Salta. Impossibile descrivere il giubilo dell'Argentina Salesiana per l'augusta degnazione pontificia. Noi, rallegrandoci coi novelli Pastori, auspichiamo di gran cuore, per intercessione di San Giovanni Bosco, le più elette benedizioni del Cielo per un lungo e glorioso ministero episcopale.

La spedizione missionaria.

Quest'anno ha raggiunto la cifra più alta: 200 Salesiani e 125 Figlie di Maria Ausiliatrice. E volle essere l'omaggio più prezioso al nostro Padre e Fondatore nell'anno della Canonizza zione. La funzione di addio, fissata per la prima domenica di ottobre, 7 u. s., si svolse con tutta solennità alla presenza di enorme folla di parenti e Cooperatori, nella Basilica di Maria Ausiliatrice. Celebrò la messa della comunità il rev.mo Rettor Maggiore sig. D. Ricaldone ed uno dei missionari cantò la messa solenne. Nel pomeriggio, dopo il canto del Magnificat salì il pulpito Don Ernesto Fontana Direttore dell'Istituto Salesiano di Shanghai (Cina), che, con parola calda e commovente, dato un rapido sguardo allo sviluppo delle missioni salesiane dal 1875 ad oggi, s'indugiò a descrivere l'opera missionaria dei Salesiani in Cina, con rilievi e notizie di sommo interesse.

Dopo il discorso comparve all'altare un glorioso veterano delle missioni salesiane, S. E. Rev.ma Mons. Eugenio Méderlet, Arcivescovo di Madras, per impartire pontificalmente la benedizione eucaristica, alla quale fece seguito immediatamente la benedizione e l'imposizione dei Crocifissi ai partenti. Infine S. E. lesse le preghiere di mito per propiziare il Signore sul loro viaggio apostolico ed impartì la benedizione pontificale. I Missionari passarono allora a ricevere l'abbraccio del Rettor Maggiore e dei Superiori del Capitolo fra la più viva commozione della folla. Missionari e Missionarie furono poi oggetto di ammirazione e di festa, tutta la serata, tra i giovani e tra il popolo; quindi cominciarono ad avviarsi per le varie destinazioni coll'anima piena di generosi propositi. Noi li seguiamo colle nostre preghiere e coi nostri auguri.

Pellegrinaggi alla Basilica di Maria Ausiliatrice ed all'affare di San Giovanni Bosco.

Non ci è possibile enumerare i pellegrinaggi che, dopo la Canonizzazione di Don Bosco, continuano quotidianamente ad allietare la Casa-Madre e la Basilica di Maria Ausiliatrice del fervore e dell'entusiasmo di migliaia e migliaia di fedeli d'ogni nazione e di balde falangi giovanili. Li segnala con diligenza il periodico mensile « Maria Ausiliatrice » che segue di proposito il movimento spirituale della Basilica. Dal registro affidato alla sacrestia rileviamo però che la Francia detiene il primato tra i pellegrinaggi esteri: son passati centinaia e centinaia di giovani, schiere di educatori e di sacerdoti, folle di fedeli a rendere omaggio al a Santo dell'Educazione, all'Apostolo della Gioventù ». Dopo la Francia vengono l'Inghilterra, la Svizzera, la Germania, l'Austria, la Spagna, il Portogallo, la Lituania ed altre nazioni europee ed extraeuropee, dall'America del Nord, Centro e Sud, all'India e alla Cina.

Fra le regioni d'Italia il primato spetta alla Lombardia, con numerosi pellegrinaggi quasi ogni domenica. Un carattere speciale ebbe il pellegrinaggio degli Oratorii milanesi, l'8 luglio u. s. Centocinquanta giovani vennero ufficialmente a restituire la visita fatta da Don Bosco nel 185o ai loro predecessori nell'Oratorio San Luigi di Via Santa Cristina. Il Santo era stato invitato dal direttore D. Serafino Allievi a predicare il Giubileo ai giovani dell'Oratorio; ma non si accontentò di predicarlo ai giovani: assumendone ogni responsabilità in quei tempi difficili, salì anche il pulpito di San Simpliciano con tanto tatto e tanto successo che fu trattenuto in città per 18 giorni, a predicare il santo Giubileo a Santa Maria Nuova, a San Carlo, San Luigi e Sant'Eustorgio; e, mentre predicava a San Rocco, fu invitato a Monza dai padri Barnabiti a dettare un corso di Esercizi spirituali. Si conserva ancora nell'archivio il passaporto rilasciatogli in quella circostanza dal Governo del Re di Sardegna e Principe di Piemonte per raggiungere la capitale lombarda. E pensiamo di far cosa gradita riproducendolo sul Bollettino, mentre ricordiamo agli organizzatori di pellegrinaggi che per ogni informazione possono rivolgersi al Rettore della Basilica di Maria Ausiliatrice - Via Cottolengo, 32 - Torino (109).

S. A. R. il Principe Ereditario inaugura la Cappella di un'Opera delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

La gaia casetta delle Figlie di Maria Ausiliatrice di Santa Maria Infante, che domina come da un grazioso nido, in alto, fra il verde, l'ampia distesa di colli lussureggianti, aprentisi giù giù fino all'incantevole golfo di Gaeta, fu la domenica 8 luglio onorata dall'augusta presenza di S. A. R. il Principe di Piemonte.

Proveniente da Minturno, ove aveva inaugurato, con la festa del grano, il nuovo edificio scolastico, cresciuto al calore dell'affetto patriottico di S. E. il Sen. Pietro Fedele, giungeva, accompagnato dal medesimo Senatore, alle ore 10,30 nella pittoresca borgata di S. Maria Infante; e accolto festosamente al canto dell'inno « Savoia » dalle buone Suore, dalle numerose allieve dei laboratori e dai piccoli dell'asilo, passava ad inaugurare la nuova Cappella, pregiata opera dell'ing. De Angelis, che ha egre= giamente attuato il pensiero di S. E. Fedele, ideatore e mecenate di questo nido d'infanzia.

Col rituale taglio del nastro, S. A. diede per inaugurata la Cappella, e poi passò ad intrattenersi familiarmente con i minuscoli ospiti, raggianti di tanto onore, e ad osservare i pregevoli lavori di ricamo e pittura, che facevano bella mostra in una piccola esposizione di laboratorio, quale magnifico risultato della paziente applicazione di quelle figlie dei campi, le cui mani sono aduse ai più umili lavori campestri. Per tutti e per tutto S. A. ebbe parole della più sincera compiacenza.

A compimento della cerimonia, S. E. Mons. Dionigio Casaroli, Arcivescovo di Gaeta e Cooperatore insigne delle Opere Salesiane, benediceva la Cappella, ove per primo celebrava il S. Sacrificio il Rev.mo sig. D. Raffaele Pensiero, zelante Parroco della borgata.

Raccomandiamo caldamente ai comuni suffragi, in questo mese dei morti, i nostri cari Cooperatori e le nostre pie Cooperatrici che sono già passate all'eternità, affinchè se mai avessero ancora qualche debito a scontare presso la divina giustizia, trovino nelle nostre preghiere e nei nostri sacrifici il soccorso provvidenziale per la liberazione dalle pene del Purgatorio e per l'ingresso glorioso nel Cielo.

Echi delle feste a D. Bosco Santo

ABBIATEGRASSO, dopo un triduo di predicazione del M. R. Don Mainardi, il giorno della festa, 13 maggio, il salesiano D. Carnevale parlò del Santo al popolo, a tutte le funzioni. Mons. Prevosto celebrò messa prelatizia ed impartì ai fedeli la benedizione eucaristica. A sera il pubblico accorse all'Oratorio San Luigi per la conferenza sulla vita e le opere di Don Bosco Santo, illustrate con bellissime proiezioni.

ACQUAVIVA DELLE FONTI fu la prima tra le città delle Puglie a festeggiare Don Bosco Santo. Il 19 aprile una solenne processione trasportò il quadro del Santo dalla chiesa di S. Benedetto alla Cattedrale per il triduo predicato dal salesiano D. Stile. L'onore di portare il Santo dei giovani lo vollero gli Studenti universitari e i giovani di Azione Cattolica. Officiava il Direttore dei Cooperatori Mons. Pietroforte, col clero urbano. La festa trionfò nella comunione generale, nella Messa cantata, nella funzione vespertina con panegirico e Te Deum, e si chiuse col ritorno processionale della Reliquia a San Benedetto in un fervore di entusiasmo meraviglioso.

ALASSIO, città prediletta dal Santo che vi aperse uno dei primi e più importanti Istituti, rispose all'invito di Mons. Prevosto e dei Salesiani, con una cordialità che assicurò alle feste un pieno successo, nonostante la pioggia. Predicò il triduo nella Parrocchiale il M. R. Don Zerollo con efficacia meravigliosa e gli allievi del Liceo-Ginnasio parificato curarono la musica liturgica con senso squisito. Il giorno della festa, 13 maggio, S. E. Mons. Cambiaso, vescovo diocesano, celebrò la messa della Comunione generale e S. E. Mons. Eugenio Méderlet, salesiano, arcivescovo di Madras (India), tenne il solenne pontificale alla presenza del Vescovo diocesano, di tutte le autorità cittadine, numerosi Ex-allievi, Alassini e devoti di Don Bosco Santo, accorsi da Albenga e da altri paesi della diocesi. Nel pomeriggio, al suono delle bande di Pietraligure e di Andora, autorità e popolo convennero all'inaugurazione della « Via Don Bosco » ed alla commemorazione civile del Santo nel cortile interno dell'Istituto. Prima del discorso ufficiale di Arrigo Fugassa, pronunciarono nobili parole di omaggio il Podestà di Alassio ed il Segretario Politico. L'entusiasmo del popolo sfidò la pioggia per la processione che riuscì così più tangibile omaggio di fede e di pietà cristiana. Chiuse la benedizione eucaristica impartita da S. E. Mons. Cambiaso, illuminazione e concerto, e, a notte, una graziosa rappresentazione nel teatrino dell'Istituto.

ALBA. - Nella Parrocchia dei Santi Cosma e Damiano, grazie allo zelo del Parroco ed all'iniziativa delle Figlie di Maria Ausiliatrice si è celebrata la festa di Don Bosco Santo il 2 aprile, facendola precedere da una novena di funzioni devote, con triduo predicato dal salesiano D. Giuseppe Pinaffo delle nostre missioni nel Siam. La domenica sera, dopo le funzioni religiose frequentatissime e la benedizione impartita da Mons. Molino, D. Pinaffo tenne ancora una conferenza sulle missioni del Siam nella Chiesa di San Domenico.

ALESSANDRIA, capoluogo della provincia che gli ha dato i natali, ha tributato a S. Giovanni Bosco un trionfo degno della gloria della Canonizzazione. Tutta la città vi ha partecipato, affollando il Duomo fin dalla prima sera del triduo, predicato dal salesiano D. Luigi Ricaldone, ed accorrendo la domenica 6 maggio alle varie funzioni ed alla processione. Magnifico l'omaggio dei giovani delle Scuole guidati dai rispettivi insegnanti al canto dell'Inno a Don Bosco del M° alessandrino Don Pagella. Celebrò per essi l'Arciprete Mons. Doglioli. Per la festa giunse da Torino anche S. E. Mons. Arturo Jara, salesiano, vic. ap. di Magellano, che celebrò la messa della Comunione generale e rivolse ai fedeli una commossa allocuzione, e il sig. Don Seriè del Cap. Sup. Tenne il solenne pontificale S. E. Mons. Nicolao Milone, vescovo diocesano, assistito da Mons. Jara, da vari Prelati, dai capitoli urbani, religiosi e clero della città e popolo immenso. Hanno partecipato ufficialmente le massime autorità cittadine e quanto di più rappresentativo onora la provincia. Concorso straordinario di Ex-allievi salesiani, Ex-allieve delle Figlie di Maria Aus., Cooperatori e Cooperatrici e gioventù Cattolica che in diverse sedi si eran dati convegno fin dal mattino. La cappella del Seminario svolse il programma musicale e lo stesso Ecc.mo Vescovo diocesano esaltò il nuovo Santo in una splendida omelia.

La processione del pomeriggio fu un'apoteosi calda di affetto e vibrante di entusiasmo. Reggeva la Reliquia Mons. Jara, e la statua del Santo passava benedicente in un trionfo di fiori, preceduta dal Vescovo diocesano, Prelati, Clero, Religiosi, Associazioni, Istituti, Confraternite scortata dagli Ex-allievi e seguita dalle autorità civili, politiche e militari e dal popolo.

Il Duomo e la Piazza non bastarono a contenere la folla delirante di entusiasmo. Da un podio eretto sul piazzale, D. Ricaldone improvvisò un ultimo canto di gloria al Santo, e S. E. Mons. Milone benedisse il popolo, dall'altare e sul portone, col SS. Sacramento.

Degna corona di tanta festa, la commemorazione civile tenuta dall'on. Vincenzo Buronzo, la stessa sera, al Teatro Municipale gremito di autorità e di elettìssimo pubblico. Nell'intimità della famiglia celebrarono ancora la festa del Santo l'Istituto Salesiano e l'Istituto delle Figlie di Maria Aus. per le quali celebrò S. E. Mons. Milone.

ALESSANDRIA D'EGITTO. --Lo stesso giorno della Canonizzazione, 1° aprile, nella Parrocchia di Santa Caterina, S. E. Mons. Iginio Nuti, vic. ap., celebrò una solenne funzione per ringraziare il Signore di tanta glorificazione dell'Apostolo della gioventù. Prima del Te Deum S. E. tenne un nobilissimo discorso sul nuovo Santo la cui statua campeggiava sull'altar maggiore ed infine impartì la trina eucaristica benedizione. Vi parteciparono ufficialmente il Console Gen. d'Italia Franco Fontana, col viceconsole e tutte le autorità italiane della Colonia, Associazioni, Istituti e numerosi i fedeli.

AMELIA celebrò le feste a Don Bosco Santo con triduo predicato dal salesiano D. Gaggino, il quale, al mattino del 27 maggio, potè distribuire la S. Comunione a falangi di giovinetti. Pontificò S. E. Mons. Vescovo di Amelia, con assistenza ufficiale di tutte le autorità e di immensa folla. La musica liturgica fu eseguita dalla « schola cantorum » dell'Istituto Pio XI di Roma. A sera, magnifica processione e benedizione di S. E.

ANCONA. - Dal 19 al 22 aprile si può dire che tutta Ancona accorse alla Parrocchia salesiana della « Sacra Famiglia » pel triduo e la festa a Don Bosco Santo. S'iniziò colla giornata dei giovani. Migliaia di alunni delle scuole cittadine assistettero alla Messa di S. E. Mons. Ferretti, vescovo di Macerata e ne udirono, la sera, la parola paterna che proponeva ad essi il Santo Patrono della gioventù.

Il venerdì, 20, dopo la messa della comunione generale celebrata da S. F. Mons. Ferretti, tenne pontificale S. E. Mons. Tani, arcivescovo di Urbino; la sera, pontificò S. E. Mons. Giardini, arcivescovo di Ancona e disse il panegirico del Santo S. E. Mons. Tani. Prestò servizio la « schola cantorum » dei PP. Cappuccini. Sabato, celebrò la messa della comunione generale S. E. Mons. conte comm. Monalduzio Leopardi, vescovo di Osimo e tenne pontificale S. E. Mons. Doimo Munzani. arcivescovo di Zara, il quale disse, la sera, il secondo panegirico. Quindi si ordinò la magnifica processione che percorse le vie della città pavesate ed illuminate, fra l'entusiasmo di migliaia e migliaia di fedeli. Vi intervennero tutte le autorità religiose, civili, politiche e militari, l'Ecc.mo Vescovo di Osino, S. E. Mons. Arcivescovo di Zara e S. E. Mons. Arcivescovo diocesano che reggeva la Reliquia. La funzione si chiuse a notte colla benedizione impartita da S. E. Mons. Giardini, illuminazione e concerto.

Domenica 22, giornata trionfale. Gli Ecc.mi Vescovi celebrarono le varie messe per la gioventù e pel popolo; S. E. Mons. Bartolomasi rivolse una fervida allocuzione all'O. N. B. ed ai Gruppi Rionali; S. E. Mons. Giardini tenne il solenne pontificale esaltando Don Bosco Santo in una splendida Omelia. Nel pomeriggio, ai Vespri pontificati dall'Arcivescovo di Ancona, disse il panegirico S. E. Mons. Bartolomasi. Dopo la benedizione, autorità, vescovi e popolo si recarono ad inaugurare la nuova « Via Don Bosco ». A notte, illuminazione e concerto delle Bande « Buon Pastore » e « Guido Micheli ».

ANDRIA. - Dopo la commovente cerimonia della benedizione della Cappella dell'Oratorio, compiuta la domenica 22 aprile, ebbe luogo il triduo solenne in onore di Don Bosco Santo nella stessa Cappella, per i giovani dell'Oratorio e per il popolo nella Parrocchia dell'Inmmacolata, ufficiata dai Salesiani. Predicò il direttore don Lorenzo Lo Re.

La festa del 26 fu degna corona del triduo e si celebrò nella Parrocchia dell'Immacolata con messa letta di S. E. Mons. Bernardi che, prima di distribuire la S. Comunione ai fedeli, che gremivano la chiesa tutta, parlò dell'Eucaristia e di San Giovanni Bosco. Fra i comunicandi era un'eletta schiera di oltre un centinaio di prime comunioni.

In mattinata si cantò ancora la « Messa solenne e, nel pomeriggio, ci fu un'ora di Adorazione pei numerosi giovani dell'Oratorio e delle Associazioni di A. C. della Parrocchia.

A sera, S. E. Mons. Vescovo tenne un magnifico panegirico del Santo ed impartì infine la Trina Benedizione.

Dopo la funzione, il nascente Istituto Salesiano, ornato a festa, spiccava per la fantastica illuminazione alla Veneziana fra le case della Parrocchia tutte illuminate.

ANTOLE-SOIS (Belluno). -- Alle prime ore del mattino del 1° luglio, il grazioso paese era tutto in festa per ricevere lo stendardo del Santo offerto dai Salesiani di Belluno. Portato in chiesa fra i canti entusiastici della gioventù e del popolo, accompagnati dalla banda, il Parroco celebrò la messa della comunione generale.

Poi si ordinò senz'altro una simpatica processione col quadro e la Reliquia del Santo da Antole a Sois, dove il Direttore dell'Istituto salesiano di Belluno, D. Carpenè, cantò le glorie di Don Bosco in un vibrante discorso. Ritornata la processione in parrocchia si chiuse la festa prima di mezzogiorno colla benedizione eucaristica.

A sera, funzione di chiusura con discorso e Te Deum e bacio della Reliquia.

ANTONIO PRADO (Rio Grande do Sul - Brasile). - L'iniziativa di un ex-allievo, favorita dal cappellano della parrocchia, ha raccolto attorno al nuovo Santo il 2 aprile tutta la popolazione di quel lembo di terra brasiliana. Celebrò la Messa solenne il Vicario can. Benini e, nel pomeriggio, nel cortile del Collegio dei Fratelli Maristi, gli ex-allievi Antonio Busetto e Luigi Angelici illustrarono al popolo la figura del Santo, durante lo svolgimento di una simpatica accademia nella quale le alunne del Collegio delle Suore di S. Giuseppe e gli alunni dei Fratelli Maristi alternarono bellissimi cori.

AOSTA ha festeggiato contemporaneamente San Giovanni Bosco e San Giuseppe Benedetto Cottolengo con un solennissimo triduo in Cattedrale predicato dal salesiano D. Ettore Carnevale. La mattina del 18 e del 19 maggio due funzioni speciali accolsero rispettivamente la gioventù delle scuole elementari e delle scuole medie per l'omaggio al Santo dei giovani di cui, venerdì sera, nel Teatro municipale « Emanuele Filiberto » l'avv. comm. Felice Masera tenne la commemorazione civile alla presenza del Vescovo, del Prefetto, del Podestà, autorità politiche e militari e sceltissimo pubblico. La festa culminò il giorno 20 col solenne pontificale di S. E. Mons. Imberti, vescovo diocesano e con una imponente processione che trasportò per le vie cittadine le Reliquie ed i quadri dei due Santi fra il più vivo entusiasmo. La parte musicale fu assolta egregiamente dalla « schola cantorum » e dalla banda dell'Istituto missionario salesiano « Card. Cagliero » di Ivrea. La sera, D. Carnevale tenne ancora una conferenza pubblica nel salone « S. Luigi » illustrando coli proiezioni la vita e le opere di S. G. Bosco.

Il 3o aprile con austera cerimonia fu posta la prima pietra del fabbricato, destinato ad accogliere i bambini di tutti gli operai occupati nei cantieri della « Cogne » e che risiedono nel rione più popolare della città sulla strada del Piccolo San Bernardo. Al suggestivo rito sono intervenuti il Vescovo, mons. Imberti, il vice-Prefetto, il Podestà e tutte le autorità cittadine, nonchè le rappresentanze delle istituzioni ed associazioni cittadine con labari e gagliardetti. Dopo la benedizione impartita dal Vescovo, e la lettura della pergamena, che consacra l'erezione dell'asilo intitolato a San Giovanni Bosco, affidato alle Figlie di Maria Ausiliatrice, le autorità hanno apposto la firma alla pergamena, che è stata chiusa in un astuccio di vetro e murata nella pietra. Il Vescovo ha quindi commemorato San Giovanni Bosco ed ha illustrato i benefici che dall'asilo deriveranno ai piccoli.

L'Asilo verrà costruito mediante sottoscrizione pubblica e con particolari sussidi della « Cogne » e verrà inaugurato in quest'anno.

ARENZANO, per iniziativa della Gioventù Cattolica, che convenne il giorno della festa da tutta la plaga, ha consacrato un'intera settimana a cantare le glorie di Don Bosco Santo. Predicò il salesiano D. Boccassino delle nostre missioni in Cina e la domenica 5 agosto intervenne il Vescovo di Albenga Mons. Cambiaso che celebrò la messa della gioventù distribuendo numerosissime comunioni. Lo stesso Vescovo assistette pontificalmente alla messa solenne e decorò la processione del pomeriggio. Chiuse la festa Don Boccassino con una conferenza sulle missioni salesiane.

AREZZO. - Ad Arezzo il predicatore del mese mariano Don Cerretta ha dedicato un magnifico discorso alla esaltazione del nostro Santo. Erano presenti numerosi Cooperatori e Cooperatrici salesiane.

ASIAGO. - Celebrò le funzioni in Duomo l'Arciprete Don Fortunato e predicò il triduo e la festa il salesiano Don Lucato, Direttore dell'Istituto salesiano di Schio. Convenne tutta la gioventù cattolica dell'altipiano e si chiuse la festa con una imponente processione.

ASSISI. - Lo zelo del Parroco di Santa Maria Maggiore, la valida cooperazione della Gioventù Cattolica, e la predicazione del priore di Santa Ilaria sopra Minerva, P. Fernando Tamburri, assicurarono alle feste di Don Bosco Santo, dopo un triduo frequentatissimo, uno splendido trionfo la domenica 29 aprile. La storica parrocchia di Santa Maria Maggiore, l'antica Cattedrale, accolse fin dalle prime ore numerosi fedeli alle sacre funzioni ed alla Mensa eucaristica. Celebrò per la gioventù cattolica P. Ilarino da Milano che ne accrebbe il fervore con una vibrante allocuzione. Alle 10 tenne solenne pontificale S. E. Mons. Niccolini, vescovo diocesano e la « schola cantorum » della Basilica di San Francesco, sotto la direzione di P. Stella, eseguì mirabilmente la Messa del M° Refice.

La sera, dopo il panegirico del Santo, lo stesso Vescovo diocesano chiuse la festa colla benedizione eucaristica; ed, all'uscita dal Tempio, la folla fu rallegrata dalla graziosa illuminazione della torre campanaria della chiesa e della piazza, mentre la banda del Dopolavoro svolgeva un bellissimo programma musicale.

ASTI, la terra sua, ove fiorisce un promettente Oratorio ed un Convitto salesiano, cominciò a celebrare la gloria della Canonizzazione colla commemorazione civile tenuta nel massimo teatro dall'on. Egilberto Martire alla presenza di tutte le autorità religiose e civili, politiche e militari. Il triduo solenne si svolse in Cattedrale con predicazione di S. E. Mons. Coppo, vescovo salesiano, l'assistenza di S. E. Mons. Umberto Rossi, vescovo diocesano, e straordinario concorso di popolo. Ogni sera, dopo la benedizione, concerto della Banda dell'Oratorio salesiano. La domenica 22 maggio fu un trionfo eucaristico alla messa della Comunione generale celebrata da. S. E. Mons. Coppo ed alla messa per le Associazioni giovanili di A. C., che si raccolsero poscia a convegno nell'Oratorio salesiano. Celebrò il solenne pontificale S. E. Mons. Rossi, Vescovo-Principe di Asti: presenti tutte le autorità civili, politiche, militari e scolastiche. Al Vangelo S. E. tenne una splendida Omelia sul nuovo Santo. Nel pomeriggio, dopo i Vespri solenni pontificali, tutto era pronto per la processione che doveva raggiungere un'imponenza meravigliosa; ma la pioggia obbligò invece la folla che gremiva la Cattedrale ad accontentarsi di un viaggio spirituale attraverso le missioni salesiane improvvisato da Mons. Coppo.

La gioventù cittadina potè tuttavia dar sfogo alla sua pietà ed al suo entusiasmo il giorno seguente, quando la magnifica Cattedrale aperse i suoi battenti alle falangi scolaresche accorse, sotto la guida dell'ispettore scolastico e degli Insegnanti, ad ascoltare la Messa celebrata da S. E. Mons. Jara, salesiano, vic. ap. di Magellano, e la parola apostolica di S. E. Mons. Coppo. Va incastonato nel ciclo delle feste il pellegrinaggio compiuto da circa 200 Astigiani, sotto la guida del Vescovo e del Podestà, alla casetta natia di S. G. Bosco ai Becchi di Castelnuovo. S. E. Mons. Rossi celebrò la funzione nell'annesso Santuario dell'Ausiliatrice e l'on. Buronzo, Podestà, esaltò, dalla scaletta del modesto edificio, la figura del grande Santo Astigiano, con calda ed affettuosa eloquenza.

AVIGLIANA. - Lo cantavano, ma dev'essere tornato volentieri S. Giov. Bosco ad Avigliana il 10, 11, 12 e 13 maggio, per le grandi feste. Vi era stato tante volte da vivo, compiendo una grande missione e facendo una santa conquista nella persona del piissimo Don Vittorio Alasonatti, che dal 16 agosto 1854 al 1865 fu il suo Prefetto-Economo nell'Oratorio di Torino.

Di Avigliana poi era quel suo carissimo compagno di Seminario, Don Francesco Giacomelli, che gli fu poi sempre amico e divenne infine il suo confessore.

E tornò in trionfo in quella stessa chiesa dove nel 1840, il 4 ottobre, ancor semplice suddiacono, aveva tenuto la predica del Santo Rosario con tanta unzione e competenza che il Parroco di allora aveva dovuto esclamare a predica finita: mirabilia fecit, in quella stessa chiesa ove dall'artistico pulpito, il 4 settembre del 1859, aveva tessuto il panegirico di San Luigi Gonzaga.

E l'attuale Prevosto Mons. G. B. Gianombello volle tramandate ai posteri le due date con una piccola, artistica lapide di marmo.

Il triduo di preparazione fu predicato dal Salesiano prof. D. Guido Borra ad un folto pubblico che gremì la chiesa parrocchiale dei Ss. Giovanni e Pietro, fin dalla prima sera. Fu un triduo eucaristico: Comunione generale ogni mattina.

La vigilia, fu serbata un'ora all'omaggio dei giovani: circa 5oo alunni delle Scuole Elementari guidati dalla Direttrice Didattica e dai rispettivi Insegnanti, accorsero alla messa celebrata dal Vicario, Teologo Bianciotto, ed ascoltarono la parola del Salesiano Don Vitale.

Il 13 maggio fu un'apoteosi.

La Messa della Comunione generale fu celebrata dal Rettore dei P. P. Gesuiti Spagnoli, residenti in Avigliana; la Messa solenne dal Direttore dell'Istituto Salesiano, con assistenza di numeroso Clero. Tenne il panegirico il Prof. Teol. Alfonso Maletti di Torino.

Dopo la Messa il Direttore dell'Isti†uto benedisse la lapide ricordo della predicazione di San Giovanni Bosco del 1840 e del 1859: l'iscrizione latina fu dettata dal Prof. Maletti:

Ex huius templi suggestu Ioannes Bosco - Nuperrime sanctis adscitus - IV° nonas - Oct. MDCCCXL. Rosarii praeconia celebrans - Pridie nonas sept. MDCCCLIX. Angelici - Aloysii laudes proferens - Inter effusam - Commotamque audiemtium coronam - Divini - Verbi nuntiandi ministerio fungebatur - Duplicem diem uno animi sensu recolens - Avilianensis populus - Ioanne Gianombello - Praeposito auspice - Ponit dicatque - III° idus maias M. CMXXXIV.

Nel pomeriggio giunse S. E. Mons. Uglìengo, vescovo di Susa, e tosto si ordinò la magnifica processione che si chiuse nel Santuario dell'Istituto Salesiano colla benedizione eucaristica impartita pontificalmente da S. E. Vi parteciparono tutte le Autorità, clero e religiosi, la popolazione in massa e numerosi pellegrini giunti perfino da Torino. La banda cittadina e la simpatica fanfarina del nostro Oratorio di Torino (Monterosa) rallegrarono fino a tarda ora il folto pubblico con riuscitissimi concerti.

CARMAGNOLA. - Per iniziativa degli Exallievi e col cordiale concorso di tutte le Autorità ecclesiastiche, politiche e civili, si celebrò una splendida festa ad onore di Don Bosco Santo il 24 giugno. Predicò il triduo il salesiano D. Ferzero e chiuse la festa un vibrante discorso di P. Giuliani O.P., nostro ex-allievo. Intervenne l'arcivescovo salesiano, S. E. Mons. Piani Delegato Ap. alle Isole Filippine, che consacrò tre altari, dedicandone uno a San Giovanni Bosco. Numerosissime le S. Comunioni e folla straordinaria alla messa solenne ed ai vespri assistiti pontificalmente da S. E. nell'insigne Collegiata. Nel pomeriggio inaugurazione ufficiale della nuova « Via D. Bosco »; poi, sotto un bellissimo sole, una magnifica processione colla Reliquia del Santo. Col Podestà di Carmagnola era anche il Podestà di Castelnuovo Don Bosco e numerose rappresentanze di tutti i paesi della plaga. Dopo la benedizione impartita da S. E. Mons. Piani, illuminazione generale della città e spettacolo pirotecnico.

CASTELLAMMARE DI STABIA ha tributato a S. G. Bosco onori solenni dall'8 al 10 giugno. Autorità ecclesiastiche, civili, militari e patriottiche col popolo tutto si sono associate in un palpito solo per esaltare la sua fulgida figura di apostolo della Fede e della civiltà. Le cerimonie religiose si sono svolte in cattedrale, con l'intervento dell'intero Capitolo Metropolitano dinanzi ad una immensa folla di devoti, con magnificenza straordinaria. Le L.L. E.E. R.R. mons. P. Ragosta, vescovo della Diocesi, mons. Iacuzio, Arcivescovo di Sorrento, mons. A. Piazza, arcivescovo di Benevento, mons. P. Celli, vescovo titolare di Tapso, mons. G. Cognata, vescovo di Bova Marina, salesiano, e mons. P. Tesauri, vescovo di Isernia e di Venafro, si sono alternati nella celebrazione dei solenni pontificali e dei vespri. I tre panegirici furono detti successivamente da S. E. Mons. Cognata, S. E. Mons. Tesauri e S. E. Mons. Piazza.

Col Podestà assistettero ufficialmente le massime autorità e le più distinte personalità. La città era tutta tappezzata di strisce multicolori, con pensieri inneggianti a D. Bosco, tratti da splendidi discorsi di S. S. Pio XI, di uomini di Stato ed illustri oratori; nelle sere del triduo sulla facciata della Cattedrale, tra lo scintillio di migliaia di lampadine elettriche, brillò la scritta a Viva S. Giovanni Bosco »; iscrizioni simili furono poste sulla facciata dell'Istituto Salesiano, sul frontone di vari palazzi della città, agli sbocchi delle vie principali, sulle alture circostanti e su molti balconi. Gli edifici pubblici e le sedi delle varie associazioni furono sfarzosamente illuminati. Al Santo, che fu pure definito « moto e luce », in un'ondata di sincero entusiasmo, Castellammare ha offerto il palpito del proprio cuore e lo spettacolo nuovo di migliaia e migliaia di luci, sfolgoranti nel cuor della notte.

FOGLIZZO TORINESE ha celebrato la festa della Canonizzazione il 6 maggio, facendola precedere da un triduo predicato dal salesiano D. Toigo. Il paese vi ha partecipato con quella cordialità caratteristica, ereditata dai vecchi che accolsero

Don Bosco vivente nel 1886 e che le nuove generazioni custodiscono e si tramandano con orgoglio.

Alla Comunione veramente generale, in Parrocchia, seguì il pontificale di S. F. Mons. Lara, vescovo di Santos (Brasile), coll'intervento di tutte le Autorità ed esecuzioni di musica del Perosi da parte dello studentato filosofico salesiano. La processione del pomeriggio, che portò la Reliquia per le vie del paese fino alla cappella dell'Istituto salesiano, riuscì un vero trionfo del nostro Santo. Del paese non mancava nessuno; vi parteciparono inoltre rappresentanze dai paesi vicini e perfino da Ivrea. La banda del paese e quelle di S. Benigno, S. Giorgio e Montanaro accrebbero l'entusiasmo della devota popolazione.

FORTIN MERCEDES. - La nostra casa di formazione di Fortín Mercedes, il giorno di Pasqua ha riunito un bel gruppo di ex-allievi a cantare l'inno della riconoscenza e dell'affetto durante le solenni funzioni religiose pasquali.

Numerose le Comunioni e il concorso dei fedeli anche da lontane località al celebre santuario di Maria Ausiliatrice.

I tre giorni seguenti furono dedicati al novelle santo, il quale prese il posto d'onore sull'altar maggiore e ricevette l'omaggio più affettuoso dai figli di quella terra patagonica, oggetto della predilezione di Don Bosco e fecondata dal sudore dei primi missionari salesiani.

Nel pomeriggio applaudite conferenze con proiezioni sulla vita del santo affascinarono il numeroso uditorio, che ebbe così una sintesi poderosa della vita, delle opere e della gloria di Don Bosco.

Canti, rappresentazioni teatrali e cinematografi che accrebbero l'entusiasmo della folla.

Si chiuse con una imponente fiaccolata sotto il meraviglioso cielo australe, attraverso i viali che circondano il santuario e con una illuminazione a giorno di tutto il viale prospiciente la chiesa parimente illuminata nelle sue semplici linee romaniche. Fra canti entusiastici alla Vergine ed a Don Bosco, la reliquia del santo e il simulacro della Vergine furono portati in trionfo in una fantasmagoria di luci. Fuochi pirotecnici e canti e suoni intrattennero ancora il pubblico sino a tarda sera.

GIAVENO sarà sempre grata a San Giovanni Bosco non solo per l'opera che vi svolgono le Figlie di Maria Ausiliatrice, ma perchè ha goduto del Santo predilezioni speciali ed alla sua saggia ed apostolica direzione deve quella fioritura del Seminario arcivescovile che fu poi continuata sotto i vari Rettori diocesani e che oggi è quanto mai promettente. Ma la prova più solenne del suo amore e della sua devozione al Santo l'ha data coll'organizzazione dei grandiosi festeggiamenti che, dono il triduo predicato nella chiesa parrocchiale dal missionarie salesiano D. Boccassino, culminarono la domenica 22 aprile col solenne pontificale celebrato da S. E. Mons. Jara, salesiano, vic. ap. di Magellano. L'assistenza pontificale di un altro figlio di D. Bosco Santo, S. E. Mons. Méderlet, arcivescovo di Madras (India), la presenza del Capitolo, del Seminario, delle autorità cittadine, folla di Ex-allievi, gli Istituti delle Figlie di Maria Ausiliatrice e di tutto il paese diede alla funzione il massimo splendore. Che dire poi della processione del pomeriggio alla quale convennero fedeli anche dai paesi vicini? Fu tino spettacolo imponente. Prima della benedizione S. E. Mons Méderlet sentì il bisogno di congratularsene colla popolazione alla quale impartì infine la benedizione eucaristica. A sera D. Boccassino tenne ancora una conferenza missionaria con proiezioni alla presenza di una folla straordinaria. La corale del Seminario, la banda « Leone XIII » dell'Opera Sacro Cuore e quella dell'Oratorio S. Paolo di Torino e la «schola cantorum » dell'Oratorio delle Figlie di Maria Aus. si divisero il programma musicale alle funzioni ed alle cerimonie con ottimo successo.

LIVORNO. - Il Duomo e il Tempio salesiano della Vittoria furono successivamente sede dei grandiosi festeggiamenti che la città di Livorno, rispondendo all'appello dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice, ha tributato a San Giovanni Bosco. Alla riuscita cooperarono efficacemente varie conferenze pubbliche tenute da D. Fortunato Canigiani nel Salone-teatro dei RR. PP. Gesuiti per la Gioventù Femminile di A. C. e numerosissime Insegnanti; dal R. Ispettore Scolastico, prof. Chiavaccini ad un folto stuolo di Insegnanti; e da altri Oratori al popolo di varie zone della città. Il 25 aprile, guidati dal Preside e dai Professori, gli alunni della Scuola Magistrale affollarono la Parrocchiale di S. Benedetto per invocare il patrocinio del Santo sui loro studi e sul loro avvenire. Finalmente il 14 maggio cominciò in Cattedrale il Triduo solenne predicato da S. E. Mons. G. B. Rosa, arcivescovo di Perugia, con eloquenza fascinatrice, alla presenza del Vescovo diocesano S. E. Mons. Conte Piccioni e innumerevoli fedeli. Il giorno Sella festa S. E. Mons. Rosa ebbe la consolazione di distribuire la Comunione a numerosi Ex-allievi convenuti a rendere al Padre Santo l'omaggio più caro. Il solenne Pontificale fu tenuto dal Vescovo diocesano S. F. Mons. Conte Piccioni. Presenti tutte le Autorità politiche, civili, militari e navali, il Seminario, il Capitolo, personalità e fedeli fino a gremire il vasto Tempio. Il quale si affollò di nuovo nel pomeriggio pei Vespri pontificali, panegirico di S. E. Mons. Rosa e benedizione eucaristica impartita da S. E. Mons. Piccioni.

Il 21 seguente cominciò il secondo triduo al Tempio salesiano della Vittoria a Porta Colline ed il popolo accorse ad u lire la predicazione dell'Ispettore salesiano del Matto Grosso (Brasile) D. Carletti, preparandosi divotamente alla festa del giorno 24. La vigilia S. E. Mons. Conte Piccioni, vescovo diocesano, consacrò il bellissimo altare dedicato a Don Bosco Santo. Lo stesso Vescovo tenne il giorno seguente il solenne pontificale, dopo varie messe celebrate per le associazioni e le opere salesiane, Ex-allievi e Cooperatori che s'accostarono in massa alla S. Comunione. L'Omelia di S. E. fu un inno all'opera di salvezza svolta da D. Bosco nel secolo scristianizzatore. Chiuse la festa una processione imponente e la benedizione impartita da S. E. dopo i Vespri e il panegirico del Santo.

LUGANO (Svizzera), che ospita un fiorente Istituto salesiano, ha offerto il suo antico Duomo per le solenne funzioni del triduo in onore di San Giovanni Bosco, dal 31 maggio al 3 giugno. E il popolo vi accorse fino a gremirlo letteralmente. Nel pomeriggio del primo giorno, una simpatica cerimonia raccolse nell'Istituto allievi, cooperatori, benefattori ed ex-allievi per la benedizione della nuova Cappella impartita dall'Ispettore salesiano Don Rivolta. La vigilia della festa poi giunse da Torino il sac. dott. Bartolomeo Fascie, Direttore Gen. delle Scuole salesiane, rappresentante del Rettor Maggiore, e presiedette con altre distinte personalità la commemorazione civile tenuta dal prof. Paolo Arcari, dell'Università di Friburgo, nel Teatro dell'Oratorio diocesano. Lo stesso Superiore celebrò la messa della comunione generale nella nuova cappella dell'Istituto, il mattino del 3 giugno, per i giovani studenti, cooperatori e cooperatrici dell'opera salesiana cui rivolse una fervida allocuzione. In Cattedrale, presente il Capitolo, il Seminario, e folla straordinaria di Ex-allievi, Cooperatori e fedeli, l'Ispettore Don Rivolta celebrò la messa solenne cantata dalla cappella del Seminario e dalla e schola cantorum » dell'Istituto salesiano di Maroggia. Era in programma la processione pel pomeriggio e fin dalle prime ore, s'eran dati convegno presso la Cattedrale Esploratori e Giovani Cattolici, Associazioni e fedeli da diversi paesi circonvicini, gli alunni dell'Istituto salesiano di Maroggia e folla numerosissima. Ma la pioggia implacabile obbligò invece ad accontentarsi della funzione in chiesa; ed allora il predicatore D. Favini, che aveva già tenuto il panegirico al mattino fece fare una processione spirituale al nostro Santo attraverso ai più disparati giudizi degli uomini del suo tempo. Dopo il canto del Te Deum e la benedizione eucaristica, la folla discese all'Istituto per la pesca di beneficenza, concerto della Filarmonica di Pregassona e per l'accademia di chiusura che ebbe ottimo successo.

LUCCA. -- Nella chiesa priorale di S. Pietro Lomaldi, grazie allo zelo del Decurione dei Cooperatori dott. D. P. Borelli, la festa di Don Bosco Santo, preceduta da un triduo, predicato dal salesiano sac dott. Domenico Novasio, ebbe un ottimo successo.

Celebrò la messa della comunione generale S. E. Mons. Torrini, arcivescovo diocesano, e cantò la messa solenne il Priore D. Borelli. Durante la giornata fu un continuo pellegrinare di fedeli per venerare il Santo, e la sera una folla straordinaria accorse alla funzione di chiusura in cui impartì la benedizione Mons. Simonetti. Dopo di che Don Novasio tenne ancora una conferenza con proiezioni luminose nella « Sala Paccini » alla presenza di S. E. Mons. Arcivescovo e distinte personalità durante il corso d'un trattenimento drammatico. Le esecuzioni musicali furono curate dalla « schola cantorum » di S. Pietro e da quella dell'Oratorio delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

MARANO (Napoli), la sera del 24 maggio, iniziò il triduo a S. Giov. Bosco con predicazione del salesiano D. Tommaso Stile.

Ogni mattino messa cantata e numerosissime Comunioni alle messe lette.

Nel secondo giorno del triduo il Santo ha manifestato il suo gradimento nella forma più sentita, confortando il cuore di una desolata madre, col ridonare la salute al suo unico e giovane figlio affetto da malattia inguaribile da più anni. Immaginarsi quindi l'entusiasmo del popolo che traboccò in canti ed evviva alla solenne processione della festa.

Intervennero tutte le Autorità, Associazioni, Congreghe Religiose, l'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice e folla immensa.

A sera, dopo il panegirico, benedizione eucaristica.

MESSICO. -La dolorosa situazione della Chiesa Cattolica nel Messico non ha impedito ai nostri Cooperatori ed ai numerosi nostri Ex-allievi di organizzare in diversi centri solenni funzioni religiose e pubbliche manifestazioni. La paterna sollecitudine degli Ecc.mi Arcivescovi di Messico, di Puebla, di Morelia, di Guadalajara, ha trovato una corrispondenza entusiasta in tanti fedeli, cresciuti nei tempi della libertà religiosa nei nostri Istituti. Ci mancano i particolari delle singole manifestazioni, ma abbiano un magnifico documento fotografico della festa del 6 maggio, promossa nella Capitale da S. E. Mons. Pasquale Diaz, arcivescovo di Messico e svoltasi con commovente successo di fede e di spirito cristiano nella Cattedrale. Offriamo le nitide fotografie nella pagina centrale, augurando alla cara Nazione le benedizioni più copiose del nostro Santo.

MONTA D'ALBA. - Anche Montà d'Alba, paese - si potrebbe dire - salesiano, tanto vi è diffuso e radicato l'amore a D. Bosco, che vi fu personalmente a predicare e vi ritornò più d'una volta, ha voluto dare a Don Bosco Santo una solenne manifestazione del suo affetto e della sua devozione.

In coincidenza colla chiusura del mese Mariano e preceduto da un triduo predicato dal salesiano D. Ghiglieno, la festa del 13 maggio 1934, resa più solenne dalla presenza di Mons. Emanuele Bars, fu allietata dalla prima Comunione dei bambini, e si chiuse con una grandiosa processione, cui partecipò tutto il paese con straordinario fervore.

PONTREMOLI. - Promossa dagli Ex-allievi salesiani, da Mons. Vescovo Diocesano e dai P.P. cappuccini, la festa di Don Bosco Santo nella Chiesa cattedrale fu associata a quella di S. Giuseppe Cottolengo e di S. Corrado da Parzham. Parlò di Don Bosco con apostolica efficacia S. E. Mons. Coppo, vescovo salesiano, la sera del 22 agosto. Al pontificale della festa tenuta da S. E. Mons. Sismondo, vescovo diocesano, coll'assistenza di S. E. Mons. Menegazzi, cappuccino, Mons. Coppo e il vescovo di S. Salvador, presenti tutte le autorità cittadine, S. E. Mons. Colli, vescovo di Parma, in una splendida omelia, esaltò di Don Bosco santo l'amore pei giovani.

Impedita dalla pioggia la processione, dopo i Vespri pontificali salì il pergamo S. E. Mons. Coppo e parlò delle opere di Don Bosco Santo. Frattanto giunse desideratissimo S. Em. Rev.ma il card. Sincero, che impartì la trina benedizione eucaristica.

PORTO SAID. - Le feste in onore di San Giovanni Bosco ebbero inizio la domenica 29 aprile con la commemorazione civile al Circolo Italiano, sotto la Presidenza del R. Console d'Italia cav. M. Conti, con l'intervento di S. E. Mons. M. Hiral, Vicario Apostolico del Canale di Suez, dei Consoli di Francia, di Portogallo e del Brasile, dei V. Consoli d'Inghilterra e del Belgio e di molte altre distinte personalità.

Tenne il discorso ufficiale il prof. M. Cristilin, del R. Liceo del Cairo.

Le funzioni religiose si svolsero nella chiesa parrocchiale di S. Eugenia ove accorsero numerosissimi i fedeli.

Predicò il triduo Padre Nardone (O. F. M.) che illustrò mirabilmente la figura del grande Santo.

La domenica mattina celebrò la S. Messa della Comunione Generale il M. R. P. Panizzini, Presidente e Parroco di S. Eugenia, e vi assistette tutta la gioventù cattolica della città. Ogni angolo della Chiesa era gremito: trionfo di fede e di purezza intorno a chi tutta la vita aveva speso per i giovani.

Le solenni funzioni del triduo di preparazione, l'apparato grandioso del sacro tempio, la trasmissione per radio dell'imponente programma musicale, trassero alla Chiesa pel pontificale un'enorme folla di fedeli, che, un'ora prima della funzione, gremì in ogni angolo le navate. Alle 10 non si trovava più posto disponibile e molti dovettero con rincrescimento tornare indietro.

Presenziarono il sacro rito il R. Cancelliere cav. uff. Sallustio, rappresentante il R. Console d'Italia assente, il Comandante della R. Nave Curtatone con un gruppo di ufficiali e marinai, il Segretario del Fascio, i Presidenti delle Associazioni Nazionali e di alcune straniere, le più distinte personalità della Colonia e della città.

Pontificò S. E. Mons. M. Hiral e una imponente massa di oltre 130 cantori eseguì la messa « Benedicamus Domino » del M° Perosi, una fuga a cinque voci del M° Schiralli ed il coro a 4 voci « Gloriabuntur » del M° Cordone.

Dopo il Vangelo S. E. pronunziò una splendida omelia parlando del Santo, gloria dell'Italia e della Chiesa universale.

La sera, dopo il panegirico del Santo, chiuse il canto del Te Deum e la Benedizione Eucaristica.

Quindi la gente sfollò per raccogliersi nella piazzetta a fianco della chiesa ad assistere al concerto che la Banda del Circolo Maltese offriva ad onore del novello Santo.

ROVERETO. - Preceduti da solenni commemorazioni civili, da conferenze scolastiche e dalla predicazione di circa 105 tridui in tutte le chiese dei sette Decanati del Basso Trentino, si sono svolti a Rovereto in una forma imponente i festeggiamenti a Don Bosco chiusi con particolare solennità la domenica 6 maggio.

La settimana detta di « Don Bosco » segnò un meraviglioso risveglio spirituale in tutta la zona dai piedi del Pasubio alle porte di Trento, dall'altopiano di Folgaria al Lago di Garda. Primi ad affermare il loro affetto a Don Bosco e il loro fervore furono, e a buon diritto, i fanciulli che il 3 maggio, preparati da valenti oratori e dai loro catechisti, si accostarono in massa alla Mensa Eucaristica.

Il loro esempio fu imitato 3 giorni dopo, da una inusitata folla di divoti del Santo quale non si era mai vista.

Un apposito Comitato, presieduto dalle autorità e personalità cittadine, curò con ogni appoggio e sollecitudine la preparazione dell'ambiente, tanto da dare alla festa il carattere di un grande avvenimento cittadino.

La mattina della festa ebbero luogo nei vari Decanati solenni funzioni con una commovente frequenza di popolo e a Rovereto un solenne Pontificale celebrato da S. Altezza Mons. Celestino Endrici, Principe Arcivescovo di Trento, alla presenza di tutte le Autorità religiose, civili, politiche e militari e di tutte le organizzazioni cittadine fra una selva di bandiere e di rappresentanze. Sua Altezza, che ebbe la fortunata avventura di conoscere Don Bosco, ne tessè con commossa parola e scultoria espressione il panegirico, seguito con devota attenzione da tutti i presenti.

Nelle prime ore del pomeriggio da tutte le valli circostanti convennero a Rovereto, all'assemblea indetta dalla Federazione, le Associazioni femminili e maschili di Azione Cattolica, le une all'Istituto della Venerabile Giovanna Maria della Croce, le altre all'Oratorio Antonio Rosmini. Una vera dimostrazione di spontaneo entusiasmo accolse la parola dei vari oratori. Sua Altezza volle personalmente assistere e portare la sua parola di saluto e incoraggiamento a tanta gioventù radunata per sì nobile scopo, proponendo Don Bosco come esemplare e precursore dell'Azione Cattolica.

Particolarmente commoventi nella loro semplicità furono le cerimonie che verso le 15,3o ebbero luogo al Convitto Municipale Salesiano: la benedizione dell'Altare Maggiore della Cappella interna, degli Altari del Sacro Cuore e di Don Bosco, alla presenza delle varie Autorità e del Comitato d'Onore. Sua Altezza, lasciata la Cappella, scese in cortile per lo scoprimento e la benedizione di un Busto-Ricordo a D. Bosco, magnifico lavoro e dono dello scultore Onorato Scanagatta di Rovereto. L'effigie di D. Bosco fu salutata dall'Inno a Don Bosco eseguito dalla Banda Cittadina fra una festa di applausi, e di evviva. Parlarono tre giovani Convittori, il R. Commissario Prefettizio, il Principe Arcivescovo.

Seguì una grandiosa processione che partendo dall'Istituto Salesiano percorse le vie della Città recando la Statua e la Reliquia del Santo. Imponenti masse giovanili appartenenti ai sette Decanati del Basso Trentino, rappresentanti di tutte le organizzazioni religiose, civili e patriottiche, fra una gloria di fiori e di manifestini inneggianti al Grande Educatore, sfilarono per due ore in un ambiente di entusiasmo e di commozione, fra un popolo devoto che acclamava e pregava.

Mai Rovereto vide uno spettacolo così commovente e universale.

Al Duomo, dopo la Benedizione colla Reliquia, impartita all'interno del Tempio e sulla gradinata al popolo che gremiva la piazza, la processione si sciolse e Monsignor Arciprete ricevette in consegna la preziosa Reliquia donata dai Salesiani alla chiesa arcipretale.

Alla sera verso le ore 21, la cittadinanza si riversò in Piazza del Podestà per l'attesa Commemorazione dei Salesiani ed ex-Allievi di tutte le Nazioni caduti in guerra.

Il R. Municipio, il Castello e la Torre della Monumentale Campana dei Caduti che tutto il mondo invidia alla nostra città, le case circostanti erano sfarzosamente illuminate. Dopo un breve concerto della Banda Cittadina, gli allievi del Convito Salesiano intonarono il « Requiem aeternam » per i Caduti, cui seguì la vibrante commemorazione del Comm. Don A. Rossaro. Finito il discorso con alato inno a Cristo Re degli eserciti e Principe della Pace, squillarono pei Caduti della Trincea, del mare e del cielo tre volte le trombe della diana alla quale rispose volta per volta il canto dei Convittori Christus vincit etc. assieme ai solenni rintocchi della Campana.

ROVIGNO. - Anche a Rovigno D. Bosco trionfò, nelle indimenticabili feste, chiuse la domenica I° luglio. Precedette la solenne giornata di domenica un triduo predicato dal salesiano D. Demartin, con un concorso consolante di popolo desideroso ed attento ad ascoltare la vita del nuovo Santo nei suoi particolari. Ogni mattina alle 6, S. Messa con Comunione generale per gli ascritti all'A. C. Applauditissima la conferenza tenuta in piazza Vittorio Em. dal dott. D. Odorizzi sulla vita di S. Giovanni Bosco, illustrata con proiezioni luminose. Solenne poi oltre ogni dire la commemorazione civile fatta dal salesiano gr. uff. D. Rubino, Console della M. V. S. N. nel teatro salesiano.

Il mattino della festa giunse a S. Eufemia S. Ecc. Mores. Santin che distribuì durante la Messa oltre un migliaio di Comunioni.

Durante il Divin Sacrificio l'Ecc.mo Vescovo con infiammate parole parlò di Don Bosco e l'Eucarestia. Tutti gli ex-allievi dell'Oratorio si accostarono alla Sacra Mensa con grande edificazione del pubblico. Cessata la pioggia si svolse il magnifico pontificale di S. E. Mons. Pederzolli, che esaltò il Santo in una splendida omelia sul motto di D. Bosco: Da mihi animas, caetera tolle. Assistevano tutte le autorità ed immensa folla.

Dopo il solenne Pontificale, Mons. Santin vescovo di Fiume, amministrò la Cresima a 200 fanciulli.

Nel pomeriggio, dopo un riuscitissimo convegno degli ascritti all'A. C., giunti dalle cittadine della diocesi, incominciò a sfilare la grandiosa processione decorata dalla presenza degli Ecc.mi Vescovi e di tutte le Autorità religiose, civili e militari. Attraverso « Via D. Bosco » si giunse all'Oratorio ove D. Bosco è rientrato nella sua casa in mezzo agli evviva ed agli osanna. Il Vescovo diocesano visibilmente commosso per tanta manifestazione di fede e di amore verso D. Bosco, ringraziò il popolo ed invitò D. Rubino a chiudere con una appassionata allocuzione.

La mattina seguente S. E. Mons. Santin benedisse il nuovo altare della cappella Don Bosco, e celebrò per primo la S. Messa.

SALERNO. - Nella Chiesa Parrocchiale di S. Lucia di Giudaica e S. Vito Maggiore, a cura del Circolo Giovanile « S. Giovanni Bosco », la festa ebbe ottima riuscita. Dopo il triduo solenne predicato dal dott. D. Matteo Fortunato, la domenica 15, tutte le Associazioni giovanili della città si accostarono alla Mensa Eucaristica, con grande affetto ed edificazione. Nel pomeriggio lo stesso oratore del Triduo tenne una conferenza speciale ai giovani e uomini cattolici, e prima di sciogliere l'adunanza, fu redatto un telegramma di omaggio al Papa di Don Bosco.

A sera, Vespri solenni con scelta musica liturgica e canto della « Schola cantorum » della Parrocchia di S. Agostino; indi Te Deum e Trina Benedizione impartita dall'Ill.mo e Rev.mo Can. Primicerio D. Matteo Quagliariello.

S. GREGORIO D'ALIFE (Benevento). - Preceduta da un triduo predicato dall'Arciprete Espedito Grillo, il giorno 8 aprile, a cura della Associazione G. C. I., fu celebrata solennemente la festa in onore del novello Santo.

Commovente, è stata la comunione generale a mezzogiorno dei giovani dell'Associazione G. C. « Giosuè Borsi » e degli aspiranti.

A sera, dopo entusiaste parole di Mons. Luigi Tastano e il canto del Te Deum, eseguito dalle associazioni femminili, chiuse la benedizione eucaristica. E la folla s'accalcò attorno ai giovani che distribuivano a profusione ricordi di D. Bosco Santo.

S. TERESA RIVA (Messina). - Mercè l'interessamento del Sig. Brunetto Antonino, ex allievo salesiano e Presidente di Azione Missionaria Salesiana, di amici ed ammiratori dell'Opera Salesiana si è festeggiata anche a S. Teresa Riva con entusiasmo e con slancio di fede l'ascesa alla gloria degli altari del Novello Santo, Giovanni Bosco. Nell'augusto Tempio della Sacra Famiglia una folla immensa assistette alla Solenne Esposizione della Reliquia del Santo. Il Sac. Gaetano Maccarone, uno dei primi allievi del seminario salesiano S. Gregorio di Catania, con accento di figlio, parlò ai devoti di S. Giovanni Bosco e dell'opera sua svolta in tutto il mondo. Quindi la « Schola cantorum » della Sacra Famiglia intonò un inno a 2 voci p. del M° Ragonesi al Novello Santo, e il novello Parroco Arciprete Sac. La Cara tolse il velo che copriva il ricco reliquiario dì stile gotico posto sull'altar maggiore per l'inizio della messa solenne. Nel pomeriggio vi fu la solenne esposizione del SS.mo, Ora Santa con canto di mottetti e del Te Deum. Alla fine il Parroco con bella parola tratteggiò la grande figura del fondatore dei Salesiani.

Le funzioni si chiusero coli la Benedizione e il bacio della Reliquia.

Sia nella mattinata come alla sera intervennero tutte le associazioni Religiose e uno stuolo di amici e Cooperatori salesiani.

SONDRIO. - Sondrio conserverà l'eco viva della storica Pasqua salesiana, fatta d'immensa luce e d'immensa gioia. Così « L'Ordine di Como » nel dare relazione della festa di Sondrio, che si risolse in un vero trionfo eucaristico.

Organizzata da un attivo Comitato, presieduto da Mons. Arciprete e diretto dai Salesiani, fu preparata spiritualmente nell'insigne Collegiata pel corso di un triduo frequentatissimo, da Mons. Galimberti dell'Università Cattolica di Milano ed ebbe il caratteristico successo, la domenica 27 maggio, colla Comunione generale alla pressa celebrata da S. E. Mons. Silvestri, vescovo missionario. In mattinata giunsero da ogni dove numerosi Ex-allievi del fiorente Istituto salesiano che, in un cordialissimo convegno, si accesero di nuovo entusiasmo e recarono alla festa la nota più simpatica. Solennissimo il pontificale di S. E. Mons. Comin, vescovo salesiano, alla presenza di tutte le autorità cittadine e di immensa folla. La quale gremì nel pomeriggio il Teatro Sociale per la commemorazione ufficiale di Don Bosco Santo affidata alla eloquenza del comm. Cavazzana. Colle autorità era presente il sen. conte E. Rebaudengo, Presidente gen. dei Cooperatori Salesiani. Durante i Vespri pontificali giunse S. E. Mons. Macchi, vescovo di Como, che salì immediatamente il pulpito per tessere il panegirico del Salito. Partecipò poscia all'imponente processione portando la Reliquia del Santo ed impartì infine la benedizione eucaristica. L'indomani S. E. Mons. Macchi tenne ancora pontificale ed Omelia nella Collegiata esaltando Don Bosco Santo alla presenza di autorità e popolo e di oltre un centinaio di sacerdoti, Direttori diocesani e Decurioni convenuti da tutta la Valtellina a rendere omaggio al Santo e ad ispirarsi ai suoi preziosi insegnamenti. Questi furono antecedentemente rievocati in una fraterna adunanza presieduta da Mons. Vescovo di Como, da D. Fasulo, dal Direttore dei Salesiani Don Lorenzo Saluzzo e dallo stesso Ecc.mo Vescovo diocesano. La cara giornata feconda di santi propositi si chiuse nella Chiesa di S. Rocco, annessa all'Istituto, con' un efficace fervorino di S. E. Mons. Comin, il canto del Te Deum e la benedizione eucaristica.

TENDA. - In un'atmosfera di immenso gaudio si sono svolti anche in Tenda i festeggiamenti in onore di S. Giovanni Bosco. Fin dalla vigilia la Chiesa Parrocchiale fu affollata di gente attenta ad ascoltare la calda parola del salesiano D. P. Lajolo, ora Prevosto di Sant'Agostino in Milano.

Straordinaria, l'affluenza alla Mensa Eucaristica durante la messa parrocchiale e folla innumerevole alla messa cantata.

La processione fu un'apoteosi. Nonostante la pioggia l'affluenza della gente fu tanta da far esclamare che mai a Tenda si era vista cosa simile.

TRIESTE ha vissuto il 6 maggio ore di intensa e commossa religiosità, di fede e di santo entusiasmo tributando al novello Santo Giovanni Bosco una delle migliori celebrazioni cittadine. Più di centomila persone hanno partecipato alle funzioni religiose ed alla grandiosa processione. Migliaia e migliaia di Comunioni nelle quattro chiese dove era stato predicato il triduo preparatorio. Solenne il Pontificale tenuto da S. E. il Vescovo Mons. Fogar nella vasta chiesa di S. Antonio Taumaturgo. Vi assistevano il Capitolo di San Giusto, il clero secolare e regolare, le autorità civili e militari con a capo S. E. il Prefetto, S. E. il Comandante il Corpo d'armata, il vice Segretario federale del P. N. F., S. E. il Procuratore Generale del Re ecc. Settantadue Coristi della scuola dell'Oratorio Salesiano hanno eseguito la « Missa Pontificalis » del Perosi. Infra Missam sua Eccellenza dal pergamo tenne Omelia sul tema « L'educazione cristiana e patriottica della Gioventù come fu concepita ed attuata da San Giovanni Bosco «.

Alla solenne processione del pomeriggio la immensa sfilata delle associazioni religiose, confraternite, fanciulli, giovani, Balilla e Piccole Italiane, gruppi di cantori, bande musicali, clero regolare e secolare, Capitolo della Cattedrale che precedevano Mons. Vescovo, portante la reliquia, e della folla numerosa dei fedeli che seguiva, in un interminabile corteo, il quadro del Santo, è durata circa quattro ore. Giunta al quadrivio delle vie Orlandini, Zarutti, Leon Fortis ed Ex-lavoratori, in una breve sosta il Vescovo inaugurò e benedisse la via dedicata, con nobile gesto dal Comune, a San Giovanni Bosco. Nel cortile dell'Oratorio Salesiano, che offriva uno spettacolo coreografico, pittoresco e quanto mai suggestivo, sua Eccellenza con un applaudito discorso esaltò infine ancora una volta il Stinto Educatore ed impartì la benedizione eucaristica.

TRINO VERCELLESE. - L'Istituto salesiano aveva già celebrato una festa solenne il 29 aprile con triduo predicato dal missionario salesiano D. Bosio e con pontificale di S. E. Mons. Bertoglio; ma la città che si onora di ospitare i Salesiani da 44 anni, terra fiorente di pietà e rigogliosa di vocazioni, ha voluto dedicare un intero ottavario a gloria di Don Bosco Santo, nel santuario salesiano del Sacro Cuore, annesso all'Istituto.

L'onore di aprire il ciclo dei festeggiamenti toccò agli Ex-allievi che accorsero l'8 luglio, da ogni dove, in numero di oltre trecento, all'Istituto salesiano, ove, dopo il pontificale di S. E. Mons. Coppo, vescovo salesiano, tennero l'annuale convegno animato da vivissimo entusiasmo. Nel pomeriggio, ai Vespri solenni disse il panegirico un ex-allievo P. Giuliani O. P. e Mons. Coppo impartì la benedizione eucaristica. Quindi si organizzò un magnifico corteo, aperto dalla banda cittadina e dalla « Card. Cagliero » di Torino, pel ricevimento del Prefetto della Provincia e del Segretario Federale che venivano appositamente da Vercelli per assistere alla commemorazione civile del Santo tenuta con impareggiabile eloquenza dal Presidente Internazionale dell'Unione, avv. comm. Felice Masera, e per la consegna dell'onorificenza dai Cav. dell'Ordine del S. Sepolcro ad un insigne benefattore delle opere salesiane, il cav. Carlo Piazza. A notte, tutta la città apparve sfarzosamente illuminata e le bande attrassero ancora all'Istituto, ov'erasi inaugurato un ricco « banco di beneficenza », folla straordinaria. Predicò l'ottavario il salesiano D. Luigi Ricaldone ed officiarono alle varie funzioni S. E. Mons. Coppo, il can. Crosio, Decurione dei Cooperatori, i Superiori dei vari Ordini religiosi residenti in città e Mons. Rastelli. Mons. Coppo poi celebrò funzioni speciali per le « Mondariso », pei bimbi dell'Asilo e della Colonia Elioterapica, per la Gioventù Femminile Cattolica, per le Donne Cattoliche, Cooperatrici ed Ex-allieve, con appositi fervorini. La vigilia giunse anche S. E. Mons. Guerra, arcivescovo salesiano, che impartì la benedizione eucaristica. Poi il tempio rimase aperto tutta notte per le confessioni degli uomini e dei giovani. A mezzanotte cominciò la prima messa con comunione generale e la Mensa eucaristica fu affollata continuamente fino al tardo mattino. Si succedettero all'altare maggiore, sotto la gloria del Santo, le LL. EE. RR. Mons. Ceppo e Mons. Mazzini, e l'Ispettore salesiano D. Rivolta. Verso le 9, tutto il popolo si dispone colle autorità e i comitati organizzatori a ricevere solennemente l'Arcivescovo di Vercelli, S. E. Mons. Montanelli, che, insieme agli altri Ecc.mi Vescovi, ed a S. E. Mons. Duenas, vescovo di Cacho America, assistette poi pontificalmente al pontificale di S. E. Mons. Guerra. Il predicatore dell'ottavario disse il panegirico e la « schola cantorum » salesiana di Vercelli svolse il programma musicale. Con bellissimo pensiero era stato indetto il convegno della Gioventù Cattolica maschile della plaga; e i giovani accorsero a centinaia subito dopo pranzo all'Istituto per udire la parola del salesiano prof. D. Borra sul Santo dei giovani. Cantati i Vespri pontificali, si formò la processione trionfale. Migliaia e migliaia di fedeli precedettero o seguirono la Reliquia del Santo portata da Mons. Guerra attraverso le vie della città. Sette bande intonavano ed accompagnavano il tripudio di tanti cuori. Le massime autorità, gli Ecc.mi Arcivescovi e Vescovi, il Capitolo, dignità e personalità cospicue onorarono di loro presenza l'apoteosi di Don Bosco Santo.

Al ritorno S. E. Mons. Arcivescovo Montanelli salì il pergamo per dire alla folla tutta la sua gioia e per trarre dalla festa indimenticabile auspici di benedizione e preziosi insegnamenti, quindi impartì la benedizione eucaristica dall'altare e sulla soglia del Tempio.

A VARSAVIA (Polonia) le feste riuscirono un grandioso trionfo. Durante il triduo, il 24, 25 e 26 maggio, officiarono successivamente i RR. PP. Lazzaristi, Francescani e Gesuiti. In onore dell'« Apostolo della Penitenza e della SS. Eucaristia » (così è chiamato Don Bosco dal popolo in Varsavia) ogni giorno fu promossa la Comunione generale dei fanciulli che si accostarono quotidianamente in numero di oltre 2000.

Il giorno 27, una delle prime messe fu celebrata nella chiesa delle Suore della Visitazione dov'era esposta la reliquia del Santo. Il celebrante Don Slósarczyk rivolse ai fedeli una fervida allocuzione. Quindi si ordinò un'imponente processione per il trasporto della Reliquia nella Basilica del S. Cuore di Gesù affidata ai Salesiani. Vi parteciparono tutte le autorità civili e militari, le associazioni cattoliche, i collegi di Varsavia e delle vicinanze, Religiosi e Religiose, Clero secolare e dignità. In piazza Sacro Cuore erano a ricevere la Reliquia S. Ecc. il Nunzio Apostolico Mons. Marmaggi e gli Em.mi Cardinali: Kakowski arciv. di Varsavia e Hlond, salesiano, primate di Polonia. Seguì solennissimo il Pontificale di S. Em. il Card. Kakowski arciv. di Varsavia. In posti riservati assistevano l'Em. Card. Hlond e S. Ecc. il Nunzio Apostolico Mons. Marmaggi. Rappresentava ufficialmente il governo il Prefetto di Varsavia S. E. Jarozzewics. Con lui era il Podestà Koscialkosiski e le altre autorità. Al Vangelo S. Em. il Card. Hlond tenne un magnifico panegirico del Santo. Tre cori imponenti coadiuvati dai più celebri cantori di Varsavia, diretti da Don Antonio Hlond, eseguirono mirabilmente le parti fisse e le parti variatili della Messa. Nel pomeriggio solenne accademia musico-letteraria nel « Gran Teatro » di Varsavia. Vi parteciparono il Presidente del Consiglio dei Ministri Kozlowski, gli Em.mi Cardinali e il Nunzio Ap. Parlarono l'Ispettore salesiano e il prof. Levicki. I cori salesiani eseguirono vari canti di mirabile effetto in onore dei Nuovo Santo composti dal Chlondovski.

VERONA consacrò a Don Bosco Santo una intera settimana, dal 29 aprile al 6 maggio. Il ciclo dei festeggiamenti fu aperto con la inaugurazione della « Mostra Artigiana » nel fiorente Istituto salesiano, alla presenza delle massime autorità cittadine, del Comitato, Ex-allievi, Allievi, Cooperatori, Cooperatrici e cospicua folla di elettissimo pubblico. Tenne il discorso ufficiale il Segretario Federale dott. Agostino Podestà.

Lo stesso giorno convennero all'Istituto 140 Delegati delle Sezioni Aspiranti G. C. I. della Diocesi per una giornata di studio e di preghiera sotto gli auspici del Santo dei giovani e i Salesiani colsero l'occasione per benedire il vessillo dell'Associazione Giovanile di A. C. costituita nell'Istituto fra i giovani artigiani.

Il 3 maggio cominciò il triduo solenne in Sant'Anastasia, che, nelle prime ore del mattino, vide accorrere falangi di giovani studenti delle Scuole Medie e Istituti di Educazione alla messa celebrata da S. E. Mons. Coppo, vescovo salesiano. Alle io seguì il solenne pontificale di S. E. Mons. Ambrogio Guerra, arcivescovo salesiano, con assistenza di S. E. Mons. Coppo, illustri Prelati e il venerando Seminario vescovile cui fu affidato il programma liturgico. Al Vangelo tessè un bel panegirico del Santo S. E. Mons. Dante Munerati, salesiano, vescovo di Volterra. La sera, funzione popolare con discorso di S. E. Mons. Coppo e benedizione impartita da S. E. Mons. Guerra. A notte illuminazione della Basilica. Il concorso dei fedeli, straordinario fin dal primo giorno, andò crescendo a proporzioni eccezionali. La seconda giornata fu distinta dalla messa dell'Ispettore salesiano Don Besnate, da quella di S. E. Mons. Coppo alla quale assistettero numerosi ciechi, imploranti da Don Bosco il dono della vista, e dal pontificale di S. E. Mons. Guerra con panegirico di D. A. Calvagna. Fecero servizio i Chierici Stimatini e la « schola cantorum » dell'Istituto salesiano. Alla funzione serale, predicò S. E. Mons. Coppo e la benedizione fu impartita da S. E. Mons. Guerra, come nel giorno precedente. Il 5 maggio tenne pontificale S. E. Mons. Munerati ed esaltò ancora le virtù del Santo il M. R. Don Calvagna. Nel pomeriggio, funzione pei fanciulli delle Scuole elementari, con discorso e benedizione di S. E. Mons. Guerra. La sera, al triduo di S. E. Mons. Coppo, la chiesa era assolutamente incapace di accogliere tutta la folla accorsa. Terminata colla benedizione impartita da S. E. Mons. Guerra la funzione serale, Vescovi e Autorità convennero al Teatro Filarmonico ove l'on. Egilberto Martire tenne una smagliante commemorazione civile del Santo alla presenza del fior fiore di Verona. Preparata con tanto slancio, la festa ebbe un successo meraviglioso. Dopo la messa letta di S. E. Mons. Coppo, entrarono in Basilica le truppe del Presidio per ascoltare la messa di S. E. Mons. Munerati. Ambedue gli Ecc.mi Vescovi rivolsero parole di plauso e di incitamento ai bravi soldati intrattenendoli brevemente attorno alla figura del nuovo Santo. Alla messa di S. E. Mons. Guerra seguì poscia, con tutta la maestà del rito, il solenne pontificale di S. E. Mons. Vescovo di Verona, G. Cardinale. Vi assistettero gli Ecc.mi Vescovi salesiani e tutte le Autorità cittadine, Prelati e Capitoli, Cavalieri e Dame dell'Ordine del S. Sepolcro e del S. M. O. di Malta. La « Cappella » del Duomo eseguì la Missa brevis a quattro voci del Palestrina. Magnifico il panegirico di Mons. Manzini vicario generale. Nel pomeriggio, uno spettacolo incantevole: accuratamente organizzata, sfilò fra due fitte ali di popolo plaudente, una processione di decine di migliaia di fedeli di tutta le classi sociali e trasportò la Reliquia e la statua del Santo all'Istituto salesiano. Gremitosi il cortile, Mons. Fritz rivolse alla folla una vibrante allocuzione trasmessa dagli altoparlanti e S. E. Mons. Cardinale, vescovo diocesano, chiuse la giornata indimenticabile colla benedizione eucaristica. A corona di tante feste S. E. Mons. Guerra, la domenica 20 maggio, ha consacrato il nuovo altare e San Giovanni Bosco nella Parrocchia di S. Giuseppe a Borgo Venezia. Nella mattinata stessa ha benedetto i bambini e, la sera, tenne un fervido discorso di chiusura e, dopo il canto del Te Deum, impartì la benedizione eucaristica.

TESORO SPIRITUALE - NOVEMBRE

INDULGENZA PLENARIA:

21: Presentazione di Maria SS. 22: S. Cecilia.

NUOVE INDULGENZE.

Con Decreto della S. Penitenzieria Apostolica in data I° agosto 1934, il S. Padre ha concesso a chi recita la giaculatoria « Per signum Crucis, de inimicis nostris libera nos, Deus noster » l'indulgenza parziale di tre anni ogni volta che lo faccia con devozione ed animo contrito; e l'indulgenza plenaria, alle solite condizioni, una volta al mese, a chi la recita ogni giorno del mese.

Parimenti ha accresciuto l'indulgenza annessa alla recita della Sequenza Stabat Mater allo scopo di indurre i fedeli a meditare sempre più efficacemente i dolori della Madonna, non tanto per compatire la Vergine dolorosissima, quanto piuttosto per trarne motivo di dolore a piangere i proprii peccati. Per questo: 1) a chi recita tutta la «Sequenza » sono concessi ogni volta sette anni di indulgenza; 2) a chi recita solo la prima strofa « Stabat Mater dolorosa - fusta Crucem lagrimosa - dum pendebat Filius », cinquanta giorni di indulgenza ogni volta; 3) chi poi per un mese intero recita ogni giorno anche solo una strofa della « Sequenza » può lucrare una volta al mese, alle solite condizioni, l'indulgenza plenaria.

DALLE NOSTRE MISSIONI

Giappone.

La prima visita dell'Ambasciatore d'I- talia alle Opere Salesiane e un po' di rendiconto.

Miyazaki, 15-8-34.

Amatissimo Sig. D. Ricaldone.

Le dissi in una delle ultime lettere che con grande nostra consolazione notiamo un avvicinamento di simpatia delle autorità civili e politiche della missione verso le varie nostre opere di carità e di educazione. Venne a mettere il colmo alla nostra gioia e come missionari e come italiani la visita del R. Ambasciatore d'Italia Gr. Uff. Giacinto Auriti. Per chi conosce il Giappone, sa che per recarsi da Tokyo a Miyazaki, specie nella stagione estiva, date le non celeri comunicazioni della nostra isola, significa dispendio di tempo e sacrificio, cui volentieri si accinse il R. Ambasciatore. Giunse a Miyazaki nel pomeriggio del 29 luglio, accolto alla stazione dal Prefetto e dalle massime autorità provinciali, dal sindaco della città e rappresentanze e da tutta la famiglia salesiana e Figlie di M. A. di Miyazaki, dalla cristianità e dai rappresentanti delle varie opere nostre. Gli diedero pure il benvenuto gli orfanelli dell'Ospizio, fra cui vi è uno adottato dalla carità del R. Ambasciatore, e i nostri oratoriani che, agitando bandierine giapponesi e italiane, gridavano il tradizionale « Banzai! » (Evviva!).

Sull'automobile messo gentilmente a disposizione dal Prefetto fu condotto alla missione dove i figli di D. Bosco e i cristiani vollero in un breve trattenimento, alla salesiana, manifestare a S. E. la gioia e la fortuna di averlo fra noi.

Non fu piccola meraviglia dell'Ambasciatore nel sentirsi complimentare in perfetto italiano da piccoli giapponesi, dai rappresentanti dei nostri seminaristi ed aspiranti salesiani, dai nostri operai di Oita e dalle allieve delle Figlie di M. A. a Beppu, come non era minore la nostra gioia nel sentire sulle bocche dei nostri cari figliuoli e figliuole risuonare l'idioma d'Italia.

Passati poi in chiesa, S. E. assistette con esemplarissimo contegno alla benedizione solenne, con edificazione dei nostri cristiani e di quanti altri assistevano. In paese pagano, ed in un paese come il Giappone, la religione cattolica viene ad essere valorizzata al sommo da queste manifestazioni di uomini di alta posizione sociale, che pubblicamente manifestano la loro fede e la loro fede cattolica. E forte è la ripercussione sull'animo dei pagani (e di questi pagani specialmente per cui shintoismo e buddismo sono il tutto religioso), non meno che sull'animo dei nostri cristiani, che quasi tutti di mediocre o povera condizione sociale, non possono non sentirsi elevati nell'estimazione di quelli (e non sono pochi anche in Giappone) che pensano la religione cattolica servire solo per la poveraglia, per gli ammalati o reietti dalla fortuna o per le donne.

Una modestissima cena intima alla missione, cui parteciparono cordialmente le autorità massime della provincia e della città, pose fine alla giornata così piena per tutti di emozioni. Nel vedere questa cordiale deferenza delle autorità, non imposta dalla presenza del nostro R. Ambasciatore che veniva in visita amichevole, il cuore del missionario si riempiva di gioia, perchè toccava con mano la strada di ottime relazioni che la missione veniva percorrendo, fiancheggiata dalle autorità provinciali e comunali, che già in molte circostanze hanno dimostrato la loro verace simpatia.

S. E. il Prefetto, il Sottoprefetto, ed il Capo dell'educazione vollero nelle loro automobili condurre il festeggiato in una passeggiata notturna per vedere le rarità e caratteristiche paesane dei sobborghi.

All'indomani S. E. fece visita, come d'uso, al gran tempio di Jimmu (il 1° imperatore del Giappone capostipite dell'attuale dinastia imperiale), e fu condotto in gita all'isola tropicale d'Aoshima (uno dei luoghi più popolari, meta obbligatoria per quanti vengono a Miyazaki), per recarsi poi a rendere visita al Sindaco e alla Prefettura. Con squisita cortesia S. E. il Prefetto dopo avergli fatto ammirare pregevoli dipinti della Prefettura, lo volle a pranzo coi missionari e colle massime autorità. Le poche ore prima della partenza furono impiegate a visitare le opere della missione, l'Asilo tenuto dalle Figlie di M. A., l'Ospizio, il Piccolo Seminario. Essendo il periodo delle vacanze estive (mese d'agosto), tutte queste opere non potevano presentarsi nella massima efficienza: diedero tuttavia a S. E. un'idea del lavoro compiuto. Ovunque accoglienze cordiali, canti e suoni, visi aperti e giocondi, inneggianti al Giappone, all'Italia e alla generosa carità di S. E. che non si ritira mai ove c'è la possibilità di compiere del bene. L'ultimo saluto alla stazione ci toglieva l'illustre visitatore, che si trasportava al nord della missione, ove colle nostre opere di Nakatsu, desiderava vedere alcuni pregevoli dipinti antichi conservati in una bonzeria.

Alla stazione di Takanabe trovava le autorità e un gruppo di nostri seminaristi indigeni, che dal luogo del loro riposo estivo, vollero dargli una dimostrazione d'affettuoso ossequio. A Nakatsu, atteso dalle autorità e dalla cristianità ebbe agio di osservare quanto desiderava. A Oita confratelli, autorità, giornalisti e allievi della Scuola professionale vollero esprimere i loro omaggi, e visitata la scuola tipografica D. Bosco e l'Asilo, fu la volta delle Figlie di M. A. di Beppu che colle novizie e allieve circondarono di affettuose attenzioni l'illustre ospite. Discesi poi in città, dopo breve visita alla missione, S. E. saliva sul Midori Maru per ritornare a Tokvo. L'attuale Ambasciatore d'Italia, studioso di arte antica, ha già visitato i luoghi più celebri in Giappone, facendosi ovunque ammirare per la sua vasta cultura in materia e conoscenza della storia giapponese. È pure tenace studioso della lingua giapponese in cui metodicamente si esercita ogni giorno. Ma è per la sua squisita gentilezza di tratto e per la sua carità che si impone a tutti. Il Signore lo rimeriti della sua bontà manifestata verso i figli di D. Bosco, e conceda a noi di saper compiere anche in Giappone il nostro dovere di missionari Salesiani.

Intanto, amato Padre, eccole un cenno del modesto risultato del nostro lavoro annuale, riassunto nell'accluso specchietto (v. pag. 347).

Forti sbalzi in avanti noi: ci sono nè forti regressi; mi sembra però avanzata lenta, a piè di piombo, se si vuole, ma avanzata. Al momento attuale, nell'ordine attuale delle circostanze d'ambiente, colle forze attuali, coi mezzi attualmente a disposizione, non si potè far di più.

Le cifre al solito non possono esprimere la realtà del lavoro vivente, e più del lavoro nascosto, di penetrazione costante, di quello che appunto perchè meno appare è forse il più efficace; di quello attuato da forze che non possono apparire sulla carta e che sono i veri fattori attivi dell'apostolato, e meno ancora possono le aride cifre palesare al mondo i sacrifici del Missionario e di quanti lo coadiuvano, gli ostacoli contro cui va a sbattere, le palesi ed occulte lotte, conscie ed inconscie, contro il lavoro dell'apostolato. Ad ogni modo le cifre dicono anche qualche cosa; dicono l'ardente e fermo proposito di tutti di continuare con fede nell'intrapresa.

Sono frutti concreti del lavoro d'apostolato di quest'anno il nuovo edificio del Seminario indigeno di Miyazaki, e più l'aumento consolante dei nostri seminaristi salito a 37. A Nakatsu un piccolo nucleo (12) di giovani comincia a delineare un futuro vivaio preparatorio al Seminario. Ad Oita già si deve pensare come ampliare l'Asilo incapace di contenere decorosamente i 56 allievi. La prossima apertura della scuola tipografica di Tokyo lascierà ad Oita lo spazio conveniente. Le Figlie di M. A. a Beppu e Miyazaki vanno dando sviluppo all'opera della Santa Infanzia e al pensionato ed opera di protezione della giovane, che dànno già abbondante frutto di bene. A Miyazaki poi lo sviluppo dell'ospizio, che già accoglie 75 persone, esige nuovi ampliamenti, mentre le Conferenze di S. Vincenzo di Miyazaki con la nuova di Beppu vengono estendendo ad 8o famiglie i benefici effetti delle caritatevoli istituzioni. La nuova libreria cattolica inoltre è buon focolaio di propaganda. L'opera tra i pagani del missionario vagante, svolgentesi in zona di Oita, Nakatsu, Beppu e Mivakonojo, ha la sua massima attività in zona di Takanabe, dove il nostro D. Lucioni ha già dieci nuclei di cristianità in formazione.

Ovunque l'opera di penetrazione si effettua con conferenze e specialmente con la distribuzione settimanale e dietro richiesta del giornale cattolico, cui fa sèguito qualche libro e altro, che serva a diffondere il pensiero cattolico.

Ringraziando il Signore continuano pure numerose le adunanze giovanili, delle quali batte il record l'Oratorio quotidiano di Tokyo. La zona in cui è situata la nostra Missione, anche per volontà del Governo imperiale, viene rapidamente popolandosi ed arricchendosi di opere civili e sociali, destinate alla ripopolazione e dissodamento di zone abbandonate.

Occorre assolutamente, che parallelamente a questo importante movimento di attività, che si inizia nell'estrema periferia del Giappone, anche il movimento religioso progredisca, se no, arriveremo in ritardo, quando cioè, le posizioni saranno occupate, e per il missionario cattolico e per le opere cattoliche non ci sarà che l'angoletto ristretto e scomodo per tutti, che finisce col gettare il discredito sulla religione e mettere il missionario e il cattolicismo in posizione più che ausiliaria, povero, sopportato che non può aver prestigio, nè forza di attrazione.

È il solito ritornello con cui si chiudono le lettere dei missionari. Occorre personale; occorrono mezzi per acquistare terreni su cui costruire le opere dell'apostolato; occorrono uomini di buon volere, che coadiuvino colla preghiera e cogli aiuti materiali gli sforzi di noi tutti.

Amatissimo sig. D. Ricaldone, questo è per noi anno santo. È volere di noi tutti che molto, molto, molto maggior bene sia realizzato per la gloria di Dio e per la salvezza delle anime. Oh, amato Padre, ci aiuti e con Lei ci aiutino gli amici nostri, a realizzare questa che è la irremovibile ed attiva volontà di noi tutti. Ci benedica e preghi per noi.

Aff.mo come figlio

D. VINCENZO CIMATTI Missionario Salesiano.

PROSPETTO GENERALE DEL LAVORO SPIRITUALE DELL'APOSTOLATO MISSIONARIO ED OPERA SALESIANA IN GIAPPONE (1933-34).

Popolazione (Cens. 1930) Miss. Ind. di Miyazaki 1.706.235 ab.

Tokyo - Op. Sales. di Mikawajima 450.000 ab. -Sup. della Miss. 16072,175 kmq.

1927   1933   1931   Tokyo (inizio)

Sacerdoti   9   II   II   I

Coadiutori   3   4   4   1

Chierici   14   18   1

Seminaristi   -   28   37

Catechisti maestri   3   23   22   -

Residenze   3   7   6   1

Semires. (case affitto)   -   6   14   -

Suore   -   I I   I 1   -

Asili infantili   -   2 - (73 allievi)   2 - (86 allievi)   -

Scuola tipografica   -   i - (15 allievi)   I - (12 allievi)   -

Oratori   3 - (8o)   10-(1500)   IO - (1700)   Media giorn.

Pens. femm.   -   -   2 - 20   250 rag.

1 Ospizio orfani   -   16   45   - vecchi - 21 20 - Catecumeni - 150 133 15 Cristiani indigeni 100 1142 1224 189 Battesimi (glob.) 28 155 179 27 Comunioni Pasquali 135 704 804 107 Comunioni di Devoz. 8628 58224 60243 2400 Matrimoni 2 13 II 5 Missioni e ritiri 1 16 28 - Immigrati   -   28   88   - Emigrati - 54 128 3: Defunti - 38 40 5

Associazioni religiose   ---   18 - (450 soci)   18 - (500 soci)   114 soci

Siam.

La nuova residenza di Rajaburi.

Amatissimo Padre,

Siamo a Rajaburi. La graziosa cittadina a 117 km. da Bangkok, capoluogo di provincia, sulle rive del Meklong, accanto alla ferrovia internazionale che sbocca a Singapore, ha il suo missionario stabile. E colla più grande gioia che le dò questa notizia. Una nuova residenza è un nuovo centro di irradiazione, un nuovo sforzo di avanzata, un commovente insieme di preghiere, di sacrifici, di carità vasti come è vasto il mondo.

Godo di riportare qui le buone e paterne parole del venerato Delegato Apostolico Sua Eccellenza Monsignor Colombano Dreyer: « Mi rallegro assai della inaugurazione della missione di Rajaburi che si fa proprio oggi, all'ora stessa che io scrivo questa lettera. Benedico di tutto cuore questo che segna un serio progresso del Santo Vangelo ».

BUONE FONDAMENTA. -- La fondazione di Rajaburi ha avuto luogo nel modo più semplice. Un sacerdote, un chierico, un giovanetto. La barca depose sulla riva del fiume tutto il nostro corredo; un po' di libri, un fagotto di biancheria, un tavolo di cui aveva dovuto privarsi il Superiore. Tutto il resto, arredi di chiesa, coperte, stuoie per dormire, sedie (in tutto tre) gentilmente imprestato. Di letto non se ne parla neppure; e, per strana combinazione, anche per le scarpe ci siamo trovati ad averne un paio buone, tra tutti e due. Ce ne accorgemmo un giorno che uno di noi doveva uscire in città...: fu una risata ed un Deo Gratias. Madonna Povertà imperava sovrana, ma con buona dose di allegria.

La mattina seguente celebrando la messa nella stanzetta adibita a cappella su di un asse sostenuto da due cassette, pensavamo istintivamente alla capanna di Betlemme. Eravamo commossi della degnazione di nostro Signore; avevamo, perchè non dirlo, gli occhi pieni di lagrime. Non ci constava che altre volte fosse stato celebrato il Santo Sacrificio a Rajaburi.

26 APRILE. -- Pensiero e cuore di tutti al centro della missione in quel giorno, ma chi aveva potuto vi era andato anche di persona.

Ora di adorazione in tutte le residenze, la sera prima.

Noto un gruppo numeroso dei nostri chierici che vi arrivarono dopo sei lunghe ore di navigazione notturna su di una barca con un motore d'altri tempi, il gruppo dei maestri, una trentina di esercitandi che dopo aver fatto il corso di esercizi spirituali a Bang Nok Kuek, venivano a chiuderli a Rajaburi, la banda, il Circolo di Azione Cattolica S. Francesco Saverio, varie compagnie religiose, la rappresentanze delle buone Figlie di Maria Ausiliatrice, gruppi di quasi tutte le cristianità...

Si cantò la messa. Il coro delle voci argentine si alternava con quelle robuste; un piccolo quadro di Don Bosco Santo, sopra l'altare, molti fiori e molta pietà; e tra i fiori, un vassoio pieno di gelsomini, atto gentile di una famiglia buddista.

Chissà cosa avranno detto i cari siamesi buddisti davanti a quella novità di riti! Non lo potevamo sapere; ma certo non sarà sfuggito a loro che il nostro cuore si apriva ad essi. Intanto risuonavano nell'aria « Lodate Maria » e « Don Bosco Padre amato », cantati in lingua siamese: più che canto, preghiera.

AL PALAZZO DEL PREFETTO. -Aveva fissato l'udienza alle dodici precise. Passammo per la via a gruppi, con intinto senso di cristiana fratellanza, tamburi e trombe lucenti con noi; un sole cocentissimo (il sole di aprile al Siam) ci sferzava e ci faceva sudare, ma cuori allegri e contenti. Entrammo nella sala d'onore, per accogliere le autorità con festosi suoni. Vedere il gusto con cui suonavano i nostri giovani era una meraviglia; c'era della gioia, della vita, in quelle note. Poi, brevi parole di omaggio. Sua Eccellenza fu molto gentile, ammirò il numero degli intervenuti, la gaiezza nostra, lodò il nostro lavoro compiuto in mezzo al popolo e per il popolo, fu contento di posare per un gruppo fotografico. Forse era la prima volta che si adunava colà una folla così varia e tra essa un così gran numero di giovani. Essi, in modo particolare, dicevano chiaramente che l'abbracciare la vera fede non era e non poteva essere diserzione di Patria. Lode ai « birichini di Don Bosco » che sono gli stessi in tutto il mondo e sotto tutti i climi.

Quel giorno memorando era presente alla mente ed al cuore di tutti, Colui che aveva circondato della somma gloria il nostro Santo Fondatore, voglio dire il Papa delle Missioni, al quale noi untili lavoratori del Signore non possiamo pensare senza un senso di profonda commossa riconoscenza. Quel passo avanti, pur nel suo umile sorgere, voleva avere tutto il senso di un grazie filiale ed anche significare che se era un punto di arrivo, non poteva essere una fermata.

Ora la residenza San Giovanni Bosco è una semplice casa d'affitto, dove si spera aprire, presto, una scuola serale; appena potremo acquistare un pezzo di terra, apriremo l'Oratorio quotidiano.

Ma siamo tanto, tanto poveri! Ci raccomandi, amato Padre, alla carità degli esimii nostri Benefattori, e delle nostre buone Benefattrici. Per la salvezza della cara gioventù in mezzo alla quale viviamo, noi stendiamo la mano, nel nome di Don Bosco, ovunque e sempre, Padre dei « birichini ».   Suo Aff.mo in C. J .

Mons. GAETANO PASOTTI, Prefetto Apostolico.

Per intercessione di Maria Santissima Ausiliatrice e di San Giovanni Bosco.

NB. - Ci raccomandiamo ai graziati che nei casi di guarigione specifichino sempre bene la qualità della malattia e le circostanze più importanti.

D. Orazio Carlando (Modena, 9-IX-34) rende vivissime e pubbliche grazie al S. Cuore di Gesù, a Maria SS. Ausiliatrice e a S. Giovanni Bosco, del quale portava indosso la reliquia, per averlo, durante una cura medica, salvato in un gravissimo collasso, che anche al dottore chiamato di premura aveva fatto perdere ogni speranza di salvezza.

Peani Boine Camilla (Torino) avendo un bimbo di tre anni in fin di vita, per affezione intestinale, ne affidò la guarigione all'Aiuto dei Cristiani: il caro angioletto si riebbe e in breve si trovò guarito perfettamente.

Torta Maria (Ceva) porge infinite grazie a Maria Aus. che si degnò concederle la guarigione del marito dopo sei mesi di grave sofferenze causate da sciatica e il miglioramento in salute di una bimba di undici mesi colpita da paralisi infantile.

Lombardo Rachele (Montemagno) ha offerto vari oggetti d'oro a Maria SS. Aus. in segno di riconoscenza per segnalatissima grazia ricevuta.

Bono Palmina e famiglia (San Leo di Pesaro) ringrazia l'Aiuto dei Cristiani per l'ottenuta conversione, dall'ebraismo al Cristianesimo, del defunto marito e padre affettuoso Cav. Adolfo Bono.

Bassi Maria (Mandello del Lario) in adempimento di promessa fatta offre a Maria Aus. l'importo di un mese di stipendio del figlio che ottenne impiego per la sua potente intercessione.

N. N. ringrazia la Madonna di Don Bosco Santo che ridonò la salute alla figlioccia.

Delmenno Adolfo (S. Antonio di Bellinzona) per la completa guarigione del figlio.

N. N. ringrazia Maria Aus. per l'ottenuta promozione della figlia Lelia e per la guarigione di Paola. Fiduciosa attende altre grazie.

Barbareschi Erminia (Brescia) ricorse fiduciosamente alla Madonna Aus. pel buon esito di grave operazione chirurgica e fu a pieno esaudita.

C. F. commossa e riconoscente ringrazia Maria Aus. e Don Bosco Santo che ridonarono la salute alla mamma e ricondussero sulla retta via il babbo che da venti anni non s'era più accostato ai Santi Sacramenti.

Galimberti Michele e Anna Pescatore (Castelnuovo di Civate) non hanno parole adeguate per esprimere tutta la loro riconoscenza all'Aiuto dei Cristiani e a San Giov. Bosco che si degnarono proteggere e risanare la loro bimba di quattro anni.

Magrinelli Silvino (Soave) nel gran timore di perdere la consorte che, affetta da peritonite tubercolare, fu sottoposta ad operazione, ne implorò da Maria Aus. e dal suo fedel Servo Don Bosco la guarigione e fu esaudito.

Gangemi Torrisi Anna (Trecastagni) grata a Maria SS. Ausil. e a S. Giovanni Bosco per una segnalatissima grazia ricevuta invia cospicua offerta.

Meistro Alba Carolina (Cortemilia) con sentimenti di viva riconoscenza rende pubbliche grazie alla Vergine Ausil. e a D. Bosco Santo per ottenuto impiego al marito già disoccupato ed invia offerta per l'altare del nuovo Santo.

Sorrisi di Padre. - Le grandi feste della Pasqua salesiana ci chiamavano a Roma: e anche i duecento giovanetti dell'Istituto S. Francesco di Sales di Catania accorsero a portare il loro fervente entusiasmo nella solenne glorificazione di D. Bosco.

E il Padre vegliava levando su di noi le sue mani piene di grazie.

Durante il viaggio un giovane di 5a Ginnasiale (Perno Giuseppe) si sente male: egli accusa dolore al fianco. A Roma è preso da febbre altissima: vien trasportato al Policlinico: là gli si riscontra la pleurite: temperatura oltre i 40°: il caso è grave e viva preoccupazione hanno i superiori: si telegrafa al padre del giovane, in Sicilia.

All'indomani, sabato santo, facciamo il giro delle Basiliche per l'acquisto del Giubileo. A S. Paolo presso l'altare della Confessione formulo questa preghiera: D. Bosco, che la nostra gioia non sia avvelenata da alcuna sventura: fate cadere una vostra rosa sul nostro collegio. Che domani, giorno della vostra suprema gloria, egli sia fuori pericolo! Vi offro a questo scopo le preghiere di questi giovanetti che vengono a Voi pellegrinando dalla lontana Sicilia.

D. Bosco ci sorrise.

La sera: pericolo scongiurato: temperatura 37 poco più poco meno per il tempo di una settimana.

Il giovane ci raggiunse non molto dopo in Sicilia completamente guarito.

A D. Bosco nostro Santo grazie!

Catania (S. F.) aprile 1934 - XII.

Sac. D. AMEDEO RODINO.

A. C. G. ex allieva (Gambolò) con animo riconoscente e commosso ringrazia S. Giovanni Bosco per speciale grazia ottenuta e invoca la sua continua e paterna protezione.

Minoli Edgardo fu Eugenio (Torino) ringrazia D. Bosco Santo che lo guarì di un grave attacco di flebite alla gamba sinistra.

Suor Ponzoni Teresa ringrazia il nostro Santo, che protesse e guarì una sua nipote la quale gli serberà eterna riconoscenza.

Bassino Elisabetta (Montanaro) è grata a San Giov. Bosco che esaudì le sue preghiere di madre colla guarigione del figlio, sacerdote, che era stato colpito da grave malore al ginocchio destro.

Saettone coniugi (Varazze) porgono vive grazie al novello Santo protettore della gioventù che, in pochi giorni, guarì perfettamente il loro Ambrogio che da due anni era affetto di eczema cronico diffuso.

Genuina Giovanna (Malta) per evitata operazione di appendicite al marito.

Suor M. A. G. F. di M. A. ringrazia San Gio. Bosco che la guarì improvvisamente da forti dolori di capo.

Careggio Angela per guarigione di gravissima malattia, ottenuta non ostante l'avanzata età.

Sarti Giuseppe e Enrichetta coniugi ringraziano San Giov. Bosco per la guarigione del piccolo Carlo e offrono modesto obolo pel suo nuovo altare.

Capobianco Igino per la pronta guarigione del nipotino Gherlone Vittorio.

N. N. (Gorizia) è vivamente grato a S. Giov. Bosco che ha salvato da certa morte un bimbo di 21 mesi.

Ambrosini G. (Milano) rimette offerta per le missioni salesiane per incarico di una bimba che ottenne grazia straordinaria da D. Bosco Santo.

Fazzi Lucia (Torino) attesta di essere guarita istantaneamente da calcoli renali dopo aver invocato S. Giov. Bosco.

Bombardieri Giovanni (Calvisano) sottoposto ad amputazione di una gamba ottenne da Don Bosco Santo profonda e dolce rassegnazione ai divini voleri.

Baccilieri Maria (Bologna) vivendo in un mare di angustie, per la sua malferma salute, ricorse con fede a S. Giov. Bosco con tre novene e ottenne il conforto sperato.

N. N. (Mottafollone) per essere stata salvata, in unione ai figli ed al marito, da grave ed irreparabile rovina finanziaria.

Peloso Emma (Gambellara) per grazia ricevuta da D. Bosco Santo stringendo nelle mani una sua reliquia.

Carbone Maria pel felice esito di atto operatorio.

Biondi Maria per la miracolosa guarigione del padre colpito per la terza volta da polmonite.

Messina Rosaria ved. Simoli per la straordinaria guarigione del figlio avvocato Silvestro.

Padre Leone da Cesarano (Scandiano) è riconoscentissimo al nostro Santo che gli ridonò la salute il giorno 24 maggio 1932.

Guglielminetti geom. Giovanni (Omegna) per ottenuta guarigione da grave malattia.

Pautasso Carla ringrazia il suo protettore San Gio. Bosco che le guarì improvvisamente il babbo colpito da angina.

Calliano Giovanna (Corneliano) per l'ottenuta guarigione da cateratta doppia.

Casella Carlo (Balocco) ventenne colpito da mortale malattia riebbe la salute grazie alla potente intercessione del novello Santo protettore della gioventù.

Lobisolo Elisabetta (Mathi) per la grazia concessa al fratello Carlo.

Educanda delle F. di M. A. (Napoli) per la guarigione della sorella da forte anemia cerebrale con esaurimento nervoso.

Dott. F. G. (Torino) per l'aiuto straordinario avuto in occasione di ben 5 esami seguiti da una laurea brillante!

Dimitri Indrizzi Maria (Corigliano d'Otranto) con animo commosso ringrazia S. Giov. Bosco che salvò da certa morte il suo Beppino di 4 anni che aveva ingoiata una chiave.

Proietti Pierina (Castelnuovo di Farfa) per evitata grave malattia alla figlia Angelina.

Biasuz Primo (Bolzano) rende vive grazie a Don Bosco Santo per averlo aiutato a sopportare i dolori causatigli da una otite flemenosa.

G. G. (Como). - Non pago di essere già stato personalmente a Torino a ringraziare S. Giovanni Bosco e presentargli la devota offerta come espressione della vivissima riconoscenza e grande gioia, anche a nome della famiglia, desidera ancora da queste pagine ringraziare pubblicamente a stimolo di tutti il grande Santo, che gli ha intercesso la guarigione tanto rapida quanto insperata da una grave malattia, e invoca la sua santa Protezione.

La famiglia Delpiano (Torino) sente il dovere di rendere pubblica grazia a D. Bosco Santo, perchè mediante la sua intercessione, ottenne la guarigione miracolosa del padre.

Da parecchio tempo, colpito da anemia perniciosa, era stato dichiarato gravissimo da un consulto di medici che toglieva quasi ogni speranza e lo faceva trasportare d'urgenza all'ospedale.

L'intercessione di D. Bosco, vivamente invocata da tutta la famiglia, ce l'ha dato guarito, favorendo prima il trasporto dalla casa all'Ospedale, e sollevandolo poscia con un miglioramento immediato che, fra lo stupore dei medici curanti, si accentuò prodigiosamente fino a toglierlo in poco tempo dal pericolo e restituirlo alla sua famiglia, la quale, unita come in passato, conserverà sempre immensa gratitudine al caro Santo.

La Baronessa Maria Teresa Tecco Gravier di Nizza Monferrato ringrazia S. Giovanni Bosco per averle ottenuto da Maria SS. Ausiliatrice una grande grazia riguardante suo figlio.

Lettera di Don Giulivo ai Giovani.

Carissimi,

Si vis perfectus esse, diceva Gesù a quel giovane del Vangelo, che pareva aspirare a divenirne suo discepolo. e Se vuoi essere perfetto, va', vendi quello che hai e dallo ai poveri, ti farai un gran tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi a.

Quel giovane se n'andò e non si vide più; perchè era ricco. Ma quell'invito di Gesù non cadde invano: ben lo raccolsero invece di secolo in secolo, di generazione in generazione innumerevoli altri giovani che da veri eroi seguirono Gesù nelle più svariate vie della santità e dell'apostolato.

Gli Apostoli, i Martiri, i Santi Padri, i Santi Dottori, i Santi Fondatori degli Ordini Religiosi, i Santi Confessori, le Sante Vergini, i Santi tutti d'ogni secolo e d'ogni terra e nazione eccoli a schiere a schiere accorrere a questa gloriosa sequela di Gesù.

E che cosa ci dice il meraviglioso spettacolo che in armonia a ciò anche oggi presentano, in questi mesi stessi e ogni anno, le partenze di sempre nuove falangi di Missionari dall'Italia, Francia, Belgio, Germania, Austria e da altre Nazioni e Continenti per le immense Opere delle Missioni Cattoliche?

Nè anche quest'anno vi mancano le solite annuali spedizioni di Missionari Salesiani (200) e di Suore Missionarie di Maria Ausiliatrice (80) che da circa sessant'anni si ripetono da Torino dalla Basilica della Madonna di Don Bosco, dirette fino alle più lontane terre d'infedeli.

Ecco la perenne trionfale risposta al Si vis perfectus esse di Gesù nel Vangelo.

Coraggio, o cari Giovani, inspiratevi anche voi a questi sublimi eroismi dei seguaci di Gesù e accorrete anche voi ardimentosi a imitarne in parte gli esempi e a sostenere le sante loro imprese.

Addio.

Affezionatissimo Don GiuLIvo.

NECROLOGIO

Salesiani defunti.

TIMLIN GIUSEPPE, ch. tr. da Belfast (Irlanda), † a Viedma (Argentina) il 6-4-1934 a 21 anno di età. Aveva tanto sospirato le Missioni; ma, appena messo piede in Patagonia, dovette invece offrire al Signore l'olocausto della sua giovane vita fiaccata dal forte clima patagonico.

CRIVELLARO ANTONIO, coad. da Breganze (Vicenza), † a Santiago (Chile) il 21-5-1934 a 76 anni di età. Accolto da San Giovanni Bosco negli ultimi anni di sua vita, fu inviato da Don Rua all'Ispettoria Cilena ove trascorse la sua vita nell'umiltà del lavoro edificando tutti con angelica pietà e spirito di sacrificio.

SOSNOWSKI FRANCESCO, ch. da Szczygly Dolne (Polonia), † a Marszalki (Polonia) il 9-6-1934 a 22 anni di età. Nel breve corso della sua vita rifulse per angelica purezza, semplicità ed umiltà profonda.

MELA GIO. BATT., ch. da Villa S. Pietro (Imperia), † a Cartago (Rep. de Costa Rica) l'8-7-5934 a 23 anni di età. Un'altra giovinezza stroncata improvvisamente mentre dedicava all'assistenza dei giovani tutto l'ardore di una grande fiamma di apostolato.

DEVINE D. GIOVANNI, sac. da Killishil (Irlanda), † a Cape Town (Sud Africa) il 10-7-1934 a 52 anni di età. Dall'Irlanda al Cile a Cape Town profuse con zelo instancabile i tesori della sua anima sacerdotale, ricca di pietà e di spirito di sacrificio, a vantaggio della gioventù e del popolo nel sacro ministero.

CIPRANDI D. LUIGI. sac. da Parabiago (Milano), † a Mogliano Veneto (Treviso) il 18-8-1934 a 73 anni di età. Veterano della Famiglia salesiana, uscì dalle scuole di San Giovanni Bosco così formato che a 3o anni i Superiori lo mandarono a fondare il fiorente Istituto di Verona. Fedele al monito di Don Rua « farai a Verona quel che hai veduto fare a Torino da Don Bosco » Don Ciprandi curò dovunque lo spirito del Fondatore assicurando alle case da lui dirette mirabili successi. Si preparava a celebrare la sua Messa d'Oro, ma il Signore volle anticipargli il premio di tanto lavoro.

Cooperatori defunti.

GIACCA GIOVANNA ved. ROVERE, da Cuneo. Lasciava questo esilio per la patria celeste il 13 settembre u. s. Univa la profonda pietà ad una fede operosa che la rendeva vigile a tutti i bisogni dei numerosi istituti di beneficenza della città. Fu tra le prime benefattrici della Opere Salesiane della città; fece subito parte del Comitato delle Dame Patronesse, e volle essere tra le prime a dare il suo obolo all'erigendo Oratorio Festivo.

FRANCESCA ANSELMO, da San Giuseppe Iato, morta a Tunisi, il 4 dicembre 1933, in età di anni 71, dopo breve malattia, munita di tutti i conforti religiosi e coi dolci nomi di Gesù, Maria Ausiliatrice e Don Bosco sulle labbra. Educata all'antico stampo, fu donna attiva, caritatevole e di dolce bontà, non d'altro sollecita che di compiere il dovere e di far del bene. Sposa tenera e madre affettuosa, le gioie e i dolori della vita santificò colla fede cristiana. Degli 11 figli che le affidò la Provvidenza solo 2 volarono al cielo in tenera età, gli altri 9 essa stessa allevò e crebbero sani e religiosi, e formarono sempre la sua più ambita corona.

SORO FRANCESCO, di Casale Monferrato. Animo mite, spese la sua vita per il bene del prossimo. Ebbe ovunque una buona parola e un buon consiglio per tutti. Raccomandò sempre la divozione a Maria Ausiliatrice e a Don Bosco Santo, del quale egli stesso ne era costante ammiratore e devoto. Chiuse la sua vita in Torino in seguito a sciagura tranviaria. Spirò, munito dei conforti religiosi e attorniato dai familiari, col dolce nome di Don Bosco sulle labbra. Aveva 63 anni.

Teol. Dott. ATTILIO VIGHETTI. Parroco di Villardora, Canonico della Cattedrale di Susa, Decurione dei Cooperatoli Salesiani, nello studio, nella preghiera, nel lavoro trascorse la sua luminosa giornata sacerdotale e pastorale. Sui doloranti della grande guerra scese il balsamo della sua carità. Le parrocchie di Susa, Sauze d'Oulx e Villardora fecondate dalla sua dottrina e dal suo zelo ricorderanno in perpetuo col suo nome la sua fede viva, la dirittura e fermezza del suo carattere, l'assidua cura degli infermi, dei poveri, dei fanciulli e il suo ardore per la salvezza delle anime; le Opere Salesiane, la sua cordiale cooperazione.

TARIZZO COSTANZA n. VILLATA, d'anni 64. Anima eletta, si gloriava di aver dato la figlia all'Istituto M. Ausiliatrice e desiderava partecipare al trionfo di San Giovanni Bosco. Invece saliva al cielo l'11 aprile 1934 dopo brevissima malattia, rassegnata al volere di Dio, lasciando ai suoi cari l'eredità preziosa di cristiane virtù.

GESUELA GIUDICE si spense serenamente il 28 agosto u. s. ad 81 anni di età. Anima purissima edificava e confortava colla parola e coll'esempio di una vita tutta candore e tutta zelo.

In mezzo alle ricchezze fu modello di povertà francescana e meritò il nome di «madre dei poveri». Zelantissima del culto divino profuse tesori per le chiese. Devotissima di Maria Santissima Ausiliatrice curò la celebrazione del 24 del mese e volle le immagini alla chiesa madre ed al collegio di Maria che amò come la pupilla degli occhi. Amò i giovani e fece di tutto perchè sorgesse in Bavara un Oratorio Festivo; per essi anzi legò l'unica proprietà rimastale: una grandiosa villa.

Morì col desiderio di avere i Salesiani a dirigere le sue opere predilette, lasciando preziosa memoria di elette virtù.

Don GIUSEPPE Cav. QUARANTOTTO, sacerdote secondo il Cuore di Gesù, tutto pei giovani, volato al cielo col pensiero all'Oratorio Salesiano e il nome di Don Bosco sulle labbra, a 54 anni di età.

Il popolo lo chiamava « il più buon prete del mondo »; i giovani semplicemente « Don Bosco » tanto l'affetto pel nostro santo e per le sue opere di cui fu benefattore fino a ridursi in povertà, lo accostavano all'apostolo della gioventù. Più che rievocarne la vita, preferiamo trascrivere un dolce colloquio, colto dalla suora infermiera durante la sua ultima malattia, la notte dal 30 giugno al 1° luglio 1934, festa di Don Bosco Santo a Rovigno:

» Don Bosco voglio sfogarmi con Te a costo che mi si asciughi la lingua. Don Bosco fa di me quel che Tu vuoi. Vuoi che venga in Paradiso a farti compagnia ? Eccomi pronto.

» Ho lavorato come potevo fra la gioventù, con l'opera, col sacrifizio. Sì, con la gioventù sempre. Vuoi che io resti ? Eccomi pronto. Don Bosco questa è giornata tua, il male fa rapidi progressi, il dottore ha detto che non c'è più rimedio. Vi sono le medicine, ma quelle operano conforme la volontà di Dio. Il male va avanti, avrò a soffrire di più di quel che soffro, ma datemi la grazia di soffrire con pazienza.

» Don Bosco questa è giornata tua, pensaci Tu.

» Don Bosco, Don Bosco !... Lo scopo della mia vita fu tutto dedicato all'onore di Don Bosco !

« Ero giovane, ero agile, lavoravo, ho sempre lavorato, non v'era nessun pericolo di malattia. Crescendo con gli anni, cresce tutto. Ho attraversato peripezie, stenti, quanto lavoro, quanti dispiaceri, quanto danaro e purtroppo oggi le tasche sono vuote. Ma non importa: sacerdote povero, sacerdote santo, vero ministro di Dio. A sempre bene fare del bene e non pensare dopo la morte e lasciar questo e a lasciare quello.

» No, nessuna preoccupazione, perchè si troverà sempre chi pagherà almeno la sepoltura...

»... Il tempo l'ho impiegato bene; i ragazzi sono noiosi, fastidiosi, ma con l'esempio, con la pazienza ho potuto far qualche cosa. Ho già visto una schiera di essi che durante la malattia sono venuti a trovarmi: li ho veduti passare silenziosi davanti e baciarmi la mano.

» Quanti sacrifizi, quanto tempo... anche la salute, ma l'Oratorio era frequentato. Quando era chiuso, alle dieci, dopo cena, andavo anche se pioveva, e, quando arrivavo, giravo tutta la casa per vedere se tutto era all'ordine. E la mattina poi tutto solo fare da portinaio, da sacrestano, suonare il campanello per la Messa, persino scaldare l'olio della lampada che si congelava. Tanto freddo, tanti patimenti e tutto per non lasciar solo l'Oratorio. Don Bosco queste cose mi hanno logorato persino la salute ma non fa niente; quando si fa per Dio, mi sono messo tutto nel Signore.

» Don Bosco, muoviti a compassione, oggi giornata tua, piena di trionfi.

» Pensa a tante anime che hanno lavorato più di me, ma la mia parte l'ho fatta anch'io, tutto quello che ho potuto. Sono pronto ancora a lavorare...

» ... Don Bosco ho detto abbastanza, pensa, la giornata è lunga, è già cominciata, fai Tu, io sono a tua disposizione.

« Don Bosco... ricordati ! ».

Altri Cooperatori defunti:

AMBROSIO FRANCESCO, Vigone (Torino). - ANNIBOLETTI BICE, Perugia. - ASTORI MANSUETO, Bergamo. - BEUSA MARGHERITA, Villafranca Sabauda (Torino). BONARDI DOMENICA, Idro (Brescia). - Bosco ROSA, S. Cristoforo (Alessandria). - BRONZINI ALBERA FRANCESCA, Oleggio (Novara). - CANALI CAROLINA, Valmadrera (Como). - CARELLA LORENZO, Bari. - CAVIOLA CATTERINA, Carano (Trento). - CLERICO GIACOMO, Bollengo (Aosta). - COLLINI D. ANDREA, Creto (Trento). - COTTINI ANGELA in SCAMPERLE, Fumane (Verona). - FIORAVANTI LUIGIA ved. CAPPARELLA, Vallececa (Rieti). - FOLLI MADDALENA, Borgo Val di Taro (Panna). - GALLO MADDALENA, Moncalieri (Torino). - GFNCO VITINA, Marsala (Trapani). - LOCATELLI VILLA ANGELA, Terna d'Isola (Bergamo). - LUCINA FRANCESCO, Aldeno (Trento). - MARCHISONE ANGELA ved. BERTONE, Torino. - MARINELLI RINALDO, Milano - MARTINI CLARA, Bistagno (Alessandria). - MASCETTI rag. UMBERTO, Conto. - MASIO MARIA, S. Martina Stella (Savona). - MEDICI GIULIO, Novazzano (Svizzera). - MEDICI ANGELO, Novazzano (Svizzera). - MELLONI MARIA in MARCHINI, Rosasco (Pavia). - MICHELETTO D. TOMMASO, Vigo di Legnago (Verona). - MILANO D. GIUSEPPE, Belvedere Langhe (Cuneo). - MOGETTi ELISABETTA ved. GOBBI, Panicale (Perugia). - ONESTI ANGIOLINA ved. GALLO, Lerici (Spezia). - OPPEZzo MARCELLO, Cerrina (Alessandria). - OsENDA

DOMENICO, Sanremo (Imperia). - PAROLIN ELISA ved. ZAVARESE, Lonigo (Vicenza). - PENTORE ROSA, Mathi (Torino). - PETTINELLI MADDALENA, Matelica (Macerata). - POVONCELLI LUIGI, Vignale Monf. (Alessandria). - PROTTO TERESA ved. PEYRON, Alba (Cuneo). - RAFFALDI ALBERTINA, Sarmato (Piacenza). - RIPAMONTI D. GIov. BATTISTA. S. Zeno Brianza (Como). - RIVA CARLO, Uggiate (Como). - ROMOLO MARIA, Terno d'Isola (Bergamo). - ROSATI ANTONIA, Ancona. - ROSSI D. PAOLO, Pizzino (Bergamo). - SCAGLIA MATILDE, Roccapietra (Vercelli). - SPERINDIO Cav. GIUSEPPE, Adria (Rovigo). - TESTI GIUSEPPINA, S. Felice S. Panaro (Modena). - TOSCHI VINCENZO, Bologna.

Anime riconoscenti a Maria Ausiliatrice e a San Giovanni Bosco.

Ci hanno segnalato grazie ottenute per intercessione di Maria SS. Ausiliatrice o di S. G. Bosco, e alcuni hanno anche inviato offerte per la celebrazione di Sante Messe di ringraziamento, per le Missioni Salesiane o per altre opere di D. Bosco, i seguenti:

A. A., Acchiardi Angela, Achilli Giuseppina, Albenga Olga, Albera fam.a, Albera Nicola, Alberti Abbondio, Alessio Maria, Alessio Rita, Aliverti Giulia, Allegri Antonietta, Alloy Lucia, Appendini Margherita, Aprà Renato, Ardizzoni Maria, Argentieri Maria, Armando Rita, A. T. di Torino, Autino Matilde, Avalle Andrea, Avalle Carlo, Azario Maggia Silvia.

Bagni Erminia ved. Bassignana, Balbo Caterina, Balzano Salve, Balzola Eufrosina, Barberis comm., Baruffaldi sorelle, Bassino Don Domenico, Baudano, Bellavia Vincenzo, Bellenzier Luigia Boa, Bellone Francesco, Benassati Adami Maria, Bercino Eufrasia, Beretta Carlotta, Beretta Luigi, Bergagna Domenica, Bergagna Maria, Bergesio Giovanni, Bertolaso Bartolo, Bertoldi Giorgio, Bertoldo Sebastiano (crocetta oro), Bertolini, Bertone Michele, Biagiotti Lina, Bianzeno Virginia, Bigatti Laura, Bocca Emilia, Bocca Pietro, Boero Celestina, Bona, Bonavita Filomena, Bonelli fam.a, Bono Paolo e Giovanna, Borio Francesco, Bosco Felicita, Bosio Giuseppina ved. Bugiglione, Bosio Nicola, Botteghi Giovanna, Bovio Maddalena, Bracco Celeste, Brambilla fam., Bruni Maria, Bruno Maria, Burzio Battista, Buscaglino Soldati Margherita, Bussolena D. Francesco.

Cabridi Maria, Calcagno Sabina, Calligaris, Capo Margherita, Carena Arturo (collana oro), Cartasegna Rosa, Casati cont.ssa Fernanda, Castellano Pantaleone, Castellazzo Seccodina, Catelani Maria, Catena Alia ved. Lo Giudice, Cattaneo Caterina, Cauda Maddalena, Cernusco Giovanna, Cerrino Onorina, C. F., Chionetti Brigida, Cioppi avv. Guido e Lamberta, Cioppi Gianluigi, Ciri Virginia, C. M. di S. Stefano Roero, Coccovilla Santo, Collavo Faustina, Cominetti Enrico, Conti Luigia, Coran Margherita, Cordero, Cordero Celestina, Corlando Teresa (spilla oro), Cornetto, Costa Tina (anello con brillante), Costanzo Giuseppina, Costi Giulia, Cravino Giuseppina, Crivelli Giovanna, C. T. di Bagnolo P., Cucchietti Paolo, Curtaz Serafino.

D'Agostino Anna di Vincenzo, Dal Carubbo, Daniele Mario, Dasanno Rosa, De Bernardi Nina, De Bernardi Rachele, Del Bosco Rosa, Della Valle Teresa, Del Negro suora, Demarpiani Peppino, De Molinari Giovanna, De Toni Maria, D. L., Duval Francesco.

Ellena Caterina.

Falchero, Falletti Vincenzo, Fantino Teresa, Fasola Caucino Caterina, Fava, F. C. di Torino, Ferrari Annetta, Ferrari Elide, Ferrari Franco, Ferrari M., Ferraris, Ferraris Emilia, Ferraris Mina Fede, Ferraroni Maria, Ferreri Eugenio, Ferrino Maria, Ferruccio Franco, Fessia Felice, Finali Giuseppina, Fiorito fam.a, F. M., F. G., F. Giuseppina di Strambino, Forneris Monchino Eleonora, Francia Giuseppina ved. Penna, Francione Carmelino, Franzini Antonio, Fusero Irma.

G. A., Gaffi Carlo e fam.a, Gaiato Libero, Galasso G., Gallarato Caterina, Garetto Fiorina, Garlaschi Erminia, Gatti Clementina, Gandelli Orsini Francesca, Gay Giorgina, Gerardi Carolina, Ghetti Giacomo, Ghetti Masolini Anna, Ghidella Rosina, Giacomasso Domenica, Giacometti Piera (medaglia oro), Giacomino Maria, Gianatti Ida, Gianelli Michele, Gianotti Felicita, Giardino Barbero Emma, Gineli Leopoldo, Ginotti Giuseppe, Giordani Rosina, Giorgetti Gabriella, Giovara Maria, Giraudo Maddalena, Gissi Margherita (un cuore d'oro), Giulitto Leonilde, Givogre, Glesaz Emilia, Goalo, Gonella Maria, Graneri Giuseppina, Granero Margherita, Grisoni, Grosso Antonietta, Guerra, Gorgo Clara, G. V.

Invernizzi Giuseppina, Torio Botti Caterina, Ivaldi Paola.

L. A., Lajolo G. B., Laurella Maria, Lazzaroni Candida, Lisa, Lombardo Clementina, Longo Giovanni, Lorenzini Pierina, Lovate G., Lovera Caterina, Lucca Maria.

Maccagno Carla, Maccario Rita, Macchi Rita, Magni Nunzio e Battistina, Mainetto Maria, Manetta A., Maras, Maraschi Maria, Marazzi Scalvini Angela, Marchiori Maria, Marchisio Ettore, Marchisio Teresa, Marelli fam.a, Marino, Marino prof. Luigi, Marrè, Martinelli Guido, Martinetto Antonio, Martinotti Nasi Lidia, Masoni Vincenzo, Massa Felice, Massa Maria, Matteis Luigi, Mattioli Maria, Mauri, Mazza Fausta, Megliori Gina, Menin Bellinato Giuseppina, Merlino Zappa Cristina, Migliarino Pietro. Migliorini Luigi, Mione Chiarina, Moitres Ines, Molina Romualdo, Molteni Giuseppina, Morino G., Moira Bartolomeo, Mozzana Antonia, M. R., M. V.

Nava Imbrici Teresita, N. E. di Chivasso, Nigra Adelaide, N. N. di Cerreto Sannita, Cherasco, Sondrio e Torino.

Occhiena Erminia, Olivero Maria, Orio Maria, O. S., Ottani avv. Raffaele.

Pagetti Rosa, Paiuzza Antonio, Palma di Multedo (collana e spilla oro), Pandice Adelina e Lena, Panero Stefano, Parolini Battista e fam.a, Pastore Tina, P. C., P. E., Peirani Lorenzino, Pellegrini Serafino, Penna sorelle, Perrone Domenico, Pesce Santo, Petrocelli Giuseppina, Pezzei Luigi, Piglia Carolina ved. Carbonero, Pilato Teresina, Poggi Orazia in Bassano, Ponsetto Felice, Porraso Pierina, Porta Carlo.

Quadro Domenica, Quaranta Cav.

R. A., Radice, Rampone Vittoria, Ranza Francesco, Ravasso Natale, R. B., R. E., Recalcati Maria, Reiteri Arturina, Resca Antonietta, Retagliati, Revigliono Romolo, Riccardi, Riccardi Luigi fu Francesco, Rissone fama, Rivoira Piera, Rivolta, Rizzala Evaldi Celestina, Roberi Teresa, Roberto Antonietta, Romano Domenica, Rossi Chiara, Rossi Erminia, Rossino Edvige, Roveggio Dott. Antonio, Ruffati Atanasio, Ruffinoni Margherita.

Sabortino Sabino, Saini Adelaide, Salvago avv. Pietro, Sanna Marianna, Sardino, Scarafia, Sclerandi Giuseppina, Scrudato Salvatore, Segala F., Seghesio A., Serempiocca Laura, Servetti Giuseppina, S. G., Simonetti Ercolina (braccialetto oro), Simoni Natalina, S. M. (collana oro), Sola Giuseppe, Sola Olga, Strada Natalina.

Tabone Vittorio, Tagliaferri Maria, Tamagnone Vincenza, Tacco La Terza Lina, Tira Margherita, Toneguzzo Antonia, Tonelli Maria Valentina, Tonietti M., Torazza Caterina, Torta Maria (braccialetto ed orecchini oro), Tortora D. Onofrio, Travaglia Bettina, Trinchero, Troilo Giovanni.

Ugliono Secondo, Ugolini Luisa.

Vanella sorelle, Vaschetto Rina, V. E., Vercellone Michele, Viada Teresa, Vietto Vittoria, Vignetti Umberto, Vinelli ved. Armano, Vittonato R. e F., Vogliotti Rosina, Voltri Rosa.

Zanelli Oriele, Zanoletti Attanasio Renza, Zanotti Don Pietro, Zarri Elena, Zorzoli Francesco.

In fiduciosa attesa.

Raccomandiamo caldamente alle preghiere di tutti i nostri Cooperatori, le seguenti persone e le loro particolari intenzioni:

Alessi Lucia, Ambrogio Giuseppe, Anselmo Teresa, Aspese Angela, Avogadro, Barosso Zanotti Ida, Biamonti, Boccalari Cesare, Boccardo Lina, Bracco Lorenza, Carlevaris Bernardino, Cellerino Maria, Cerutti Maria, C. M., Colombo Lina, Conti Luigi, Demichelis Carlo fu Luigi, Dray Giovanna, Enrio Antonio, Eusebiave Letizia, Felugo Teresa, Ferraris, Fiasso Carola, Fissore Margherita, Franchi fam.a, Frumento Laura, Galli Gina, Galvani Ing. Luigi, Ghirardini Regina, Ghiringhelli Luigia, Gino Rosa, Giovara Maria, Gobbi Sofia, Graneri Marina, Grasso Teresa, Guglielmino, Gussoni Agostina, G. V. di 'l'orino per chiarire e risolvere in bene una situazione, I. F. C., Ivaldi Olga, Luino Maria, Maesano Maria, Malandrino Maria, Malano, Mariano Sr. Paola O. P., Massera Emilia, Menardi Teresa, Miglio Giuseppe, Minetto Elisabetta, Modini Battista, Molino Anna, Nasi Ester, Nebbia Anna, Nervino Antonietta, Origlia, Orsini Paola ved. Olivari, Pazzini Antonina, Penna Giovanni, Piacenza Eugenia, Pollo Battista, Ponti Maria, Pruzzo, P. S., Quaglia Biagio, Rampone Delfina, Rava Maria Nina, Resca, Ribaldo Maria, Ricalzone Luigi, Riccardi, Riduci Salvatore, Rocca Giuseppe e fama, Rota Luigi, Sartorio Spreafico Carolina, Taglioni, Testanera Musso Giuseppina, Thea Giuseppina, Todeschini, Tonazzi Teresina, Tosco Rosa, Toso Giovanni, Tricerri, Vaschetto Faustina, Voli nob. avv. Giovanni.

LIBRI - Il nostro Istituto Teologico Internazionale sta curando la Biblioteca che dovrà fornire libri di studio e di cultura alle centinaia di alunni che vi accorrono annualmente da tutte le Ispettorie salesiane del mondo. Superiori e Studenti si raccomandano ai buoni Cooperatori perchè concorrano ad arricchirla di volumi adatti allo scopo dell'Istituto. Quanti potessero contribuire, abbiano la bontà di indirizzare i libri alla Direzione dell'Istituto Teologico Internazionale « Don Bosco » - Via Caboto 27 - Torino 110. Nel dubbio che qualche libro possa essere più o meno utile, mandino pure ugualmente perchè, ove non servisse agli studenti di quell'Istituto potrebbe servire ai giovani di altri Istituti od Oratori.