1° OTTOBRE 1934 - XIII - N. 10 ANNO LVIII
Sommario: Ottobre mese missionario - Crociata Missionaria. - In Famiglia - A zig zag da l'Alpi al Mare - Da un Continente al 'altro. - Convegni di Decurioni Salesiani. - Echi delle feste a D. Bosco Santo. - Lettera di D. Giulivo ai Giovani. - Dalle nostre Missioni: Brasile - Congo Belga. - Per intercessione d i Maria SS. Ausiliatrice e di San Giovanni Bosco. - Necrologio.
PERIODICO MENSILE PER I COOPERATORI DELLE OPERE E MISSIONI DI DON BOSCO
Da quando la Pontificia Opera della Propagazione della Fede ha fissato in ottobre la giornata missionaria, il mese del Rosario è divenuto mese missionario per eccellenza. Da un capo all'altro del mondo cattolico s'intensifica infatti fino all'entusiasmo ed all'eroismo del sacrificio quel fervore di apostolato diretto a concorrere spiritualmente e materialmente all'estensione del Regno di Cristo nelle terre infedeli. L'Azione Cattolica poi è tutta mobilitata per assicurare alla giornata missionaria quel successo annuale dal quale dipendono tante avanzate nelle pacifiche conquiste della Fede.
A stimolo anche più efficace la liturgia ha fissato allo stesso mese due feste di carattere eminentemente missionario: la festa di Santa Teresa del Bambino Gesù, Compatrona delle Missioni Cattoliche, 3 ottobre; e la festa di Cristo Re, l'ultima domenica del mese. La Santina di Lisieux pare incoraggiare anche le anime più piccole e più povere di mezzi finanziari ad impugnare le armi della preghiera e della sofferenza, dell'immolazione e del sacrificio per la santa crociata. La festa di Cristo Re, alla fine del mese, pare attendere l'esito della giornata missionaria per risolversi in un nuovo trionfo del Re d'amore.
Dalla Sacra Congregazione di Propaganda Fide parte infine ufficialmente il più autorevole appello alla generosità dei Cattolici, ed i Propagandisti battono città e paesi a chiedere aiuti e soccorsi pei poveri missionari. È una gara di carità in tutte le Parrocchie.
La Società Salesiana, mentre risponde con tutte le sue organizzazioni di allievi, ex-allievi e cooperatori all'appello della Chiesa, concorre nella forma più diretta all'apostolato missionario.
Proprio nel mese di ottobre essa lancia oltre gli oceani, a centinaia omai, i nuovi apostoli del Regno di Cristo. Nel calendario salesiano il mese di ottobre segna infatti un'altra giornata missionaria, quella della spedizione missionaria che, iniziata da S. Giovanni Bosco nel 1875, rinnova, possiamo dire ogni anno, nella Basilica di Maria Ausiliatrice, lo spettacolo di fede e di carità della funzione di addio. Funzione commovente durante la quale Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice sfilano ai piedi della Madonna di Don Bosco a ricevere l'eredità preziosa dei fratelli di apostolato, il Santo Crocifisso.
Al momento di andare in macchina non abbiamo ancora il numero preciso della spedizione di quest'anno; ma sappiamo che vuol superare, tutte le precedenti.
L'appello lanciato dal Rettor Maggiore ai Figli di S. Giovanni Bosco e dalla Madre Generale alle Figlie di Maria Ausiliatrice nell'« Anno della Canonizzazione » vibrava di tanto ardore che le domande fioccarono abbondanti. Le previsioni pertanto saranno probabilmente superate se il concorso finanziario dei Cooperatori permetterà di sostenerne le ingenti spese che occorrono per mandare all'estremo occidente ed all'estremo oriente, da nord a sud, qualche centinaio di missionari, bisognosi di tutto.
A fare i calcoli, è un senso di sgomento. Ma noi continuiamo a confidare in Dio e nell'aiuto dei Cooperatori pur sapendoli stretti da tante angustie nel periodo di crisi che attraversiamo. I missionari che vorrebbero partire stendono la mano.
Aiutateci, o buoni Cooperatori e pie Cooperatrici, secondo le vostre forze, per amore di Cristo e di Don Bosco Santo. Così potremo conservare le posizioni conquistate ed estendere sempre più l'opera benefica delle missioni a quel miliardo e mezzo di infedeli o di apostati dalla fede che Cristo vuol salvi.
I Comitati missionari hanno già fatto l'impossibile quest'anno per preparare arredi sacri, medicinali, soccorsi di vario genere. Basti l'esempio del Comitato Centrale delle Dame-Patronesse di Torino che, oltre al contributo pel tabernacolo dell'altare di Don Bosco Santo, ha offerto al Rettor Maggiore ben 120 pianete, 10 piviali, 9 veli omerali, 2 paramentali completi, 2 cassettine per i Sacramenti, 7 cassette-altari portabili, 3 armadii farmaceutici e 4 cassette di pronto soccorso, ecc.
Ma ci sono le spese vive del viaggio e del corredo di tanti missionari. E sono cifre impressionanti. Ebbene, la vostra generosità gareggi colla loro. Sono centinaia tra sacerdoti, suore, chierici e coadiutori che, benedetti ai piedi di Maria Ausiliatrice, attendono i mezzi necessari per salpare. Affrettate col vostro obolo la loro partenza ed il raggiungimento della meta agognata. Nel cuore di Don Bosco Santo segnerete un credito di più.
Ogni offerta si invii direttamente al RETTOR MAGGIORE DEI SALESIANI, Via Cottolengo 32 - Torino 109.
VALIGETTA ALTARE PORTATILE alla quale si apporrà in una targa il nome della persona offerente.
Cassetta in pelle L. 125
Pianeta a doppio indritto » 8o
Camice, cingolo, rocchetto » 60 Tovaglie e biancheria piccola per la Santa
Messa » 25
Pietra Sacra » 20 Calice coppa d'argento . . . . » 8o
Teca per il SS. Sacramento » 25 Patena e piattino per ampolline . . . » 25 Vasetto per Olio Santo . . . » 3; Crocefisso, candeliere, ampolline » 25 Aspersorio, scatola ostie, cartagloria » 30
Rituale » 25
Messalino e porta Messale . . . . » 45
Totale L. 6oo
Attenti! Persone che noi non conosciamo hanno mandato ai nostri Cooperatori dei quadretti di Don Bosco, avvertendo, in un biglietto, a firma generica "Arte Sacra", che sarebbe poi passata altra persona di loro fiducia a ritirare l'importo di L. 2. Avvertiamo i nostri Cooperatori che noi non abbiamo nulla a che fare con tali persone, che non le abbiamo mai incaricate nè di quello smercio, nè della raccolta eventuale di offerte per le Opere salesiane, che neppur sappiamo come abbiano avuto gli indirizzi dei Cooperatori Salesiani. - Raccomandiamo vivamente che non si affidino mai offerte per le Opere salesiane a persone che non si conoscono, anche se si spacciano per incaricati dalla Direzione Generale. Le spediscano invece direttamente al
RETTOR MAGGIORE DELLA SOCIETÀ SALESIANA - VIA COTTOLENGO, 32 - TORINO (109).
BORSE DA COMPLETARE
Borsa ALBERT MONS. FEDERICO - Somma prec.: 14350 - N. N., 100 - Tot. L. 14450.
Borsa ANIME DEL PURGATORIO (3a)-Somma prec. 2678 - De Stefanis Rosa, 200 - N. N., 5o - Emma Paoli, 5o - Gaia Eleonora, 6 - Flora Queirolo, 1 - Greco Anna, io - N. N. Valenza, 100 - Ferrero Marianna e Milano Anna, 100 - Scotto Di Cesare Stefano, 5o - Teresa Bizzozzero, 10 - Tot. L. 3255.
Borsa BELTRAMI DON ANDREA (4a) - Somma prec.: 2695 - Orlandi Benedetto, 50 - Tot. L. 2725.
Borsa BOTTIROLI ANTONIO - Somma prec.: 2000 - N. N. a mezzo Don Boselli, Alassio, 2000 - Tot. L. 4000.
Borsa BELTRAMI, a cura della Casa di Borgomanero. Somma prec.: 11585,50 - Dal salvadanaio, 50 - Tot. L. 11635,50.
Borsa BRONDA MATTEO, a cura dell'Unione ex allievi interni dell'oratorio salesiano di Torino Somma prec.: 9340 - I. M., 25 - M. B., 5 - L. F., 5 - E. R. ,3 - N. G., 2 - A. M., 5 - Fabbri meccanici dell'Oratorio Salesiano, 70 --A. N., 5oo - N. N., 200 - G. E., 100 - N. N., 15o - G. L. 2000 - Pardo Prof. Michele, 100 - Aldo e Clelia Bossi, 200 - N. N., 200 - Crespi Anna, 100 - A. M. R. 900 - N. N., 5oo - Valentino Olga, 5 - N. N., 100 - Varie persone a mezzo Casè Virginia, 452 - N. N., 300 - Massa Giacinto, io - Ghio Achille, 1oo - Gleno Don Pietro, 1oo - Tot. L. 15472.
Borsa BUSSI DON LUIGI - A cura della Casa di Sampierdarena -Somma prec.: 9071,85-Comm. Avv. Luigi Mangini, 5o - Tot. L. 9121,85.
Borsa CIMATTI DON VINCENZO - Giappone (3a) - Somma prec.: 569 - N. N. Giaveno, 5o - Tot. L. 619.
Borsa DIVINA PROVVIDENZA - Somma prec.: 4978,50 - Mariani Armando, 19 - Boglione Francesco, 25 - Tot. L. 5022,50.
Borsa DON BOSCO EDUCATORE (3a) - Somma prec.: 1624,55 - Rag. Guido Betta, 20 - Prof. Nicolò Vitto, 25 - Tot. 1669,55
Borsa DON BOSCO PROTETTORE DEI GIOVANI - Somma prec.: 2301 - Bergonzoli Guglielmina,- 20 - N. N. Roccaforte, 5oo - Famiglia Chiodini, 25 - Tot. L. 2846.
Borsa DON BOSCO SALVATE I NOSTRI FIGLI (2a) - Somma prec.: 151o,5o - Gaffuri Albertina, 10 - Giulia Volta, io - Preyet Oliva, 50 - Tot. L. 158o,5o.
Borsa EMIGRATI ITALIANI - Somma prec.: 623,95 - Varie persone a mezzo Antonio Presidente, Seremange, 100 - Tot. L. 723,75Borsa ETERNO PADRE - Somma prec.: 1727,05 - N. N., 20 - Riolfi Luigia, 3 - Tot. L. 1750,05
Borsa EUCARISTICA DEL PICCOLO SERAFINO G. BRUNI, a cura del Sac. Anzini Abbondio - Somma prec.: 8694, 77 - Mazzetti Maria, 10 - Alfonso Caratti, 50 - Don Giuseppe Matta, 90 - Fanny Bonetti, 50 -- Martinazzi Maria, 5o - Luisita Rossi Querrazza, 100 - Circolo Gustavo M. Bruni di Monza, 30 - S. Fr., 30 - Giuseppa Giordano, 5 -- Elet†ra Gennari Tessa, 15 - Don Paolo S., 70 - Lombardi Augusta, 250 - Maria Teresa Balzarotti, 5o - D. E. P., 35 - Carlo Ghiglione, 100 -- Tot. L. 9609,97
Borsa Francesia Don G. B. (2a) - Somma prec.: 1520 - Cristina Lovazzano, 25 - Tot. L. 1545.
Borsa FRASSATI PIER GIORGIO (2a)-Somma prec.: 4057 - Arbuetti Riccardo, 2o - Tot. L. 4077.
Borsa FRIULANA, a cura della casa di Tolmezzo - Somma prec.: 7166,10- Duria Paolina, 25 -Craighero Mario, 18,15 -- Micoli Giacomo, 5 - Parolin Lodovico, 5 -- De Antoni Luigi, 5 - Offerte varie, 28,5o - Sac. Antonio Armellini, 100 - Tot. L. 7352,75.
Borsa GESÙ - MARIA AUS. - DON BOSCO (2a). Somma prec.: 12742 - M. F. 88 - Toneguzzo Antonia, 193 - S. Eisenegger, Trento, 90 - Prof. Nicolò Vitto, 25 - Tot. L. 13118.
Borsa GIRAUDI DON FEDELE (2a) - Somma prec.: 6490,25 - Rampini Carlo, Motta dei Conti, 200 - Giuseppina Benvenuto, 5 - Angelo Mangiai, 2 - Angela Mangiai, 5 - Pina Ferretti, 5 - Giuseppe Garbarino, 10 - Teresa Ferretti, 10 - Annina Garbarino, 2 - Olga Bisordi, 1 -Alfredo Ferretti, 1 - A. Garbarino, 3 -M. Segale, 4 - F. Garbarino, 1 - M. Garbarino, i - M. Rovegno, 2 - R. Segale, 1 - Bisordi E. 15 - R. Garbarino, 2,50 - M. Ferretti, 15 - C. Garbarino, 10 - Adele Ferretti, 4,50 - Rosetta Demartini, 10 - Tot. L. 6800,25.
Borsa GIUBILEO E RICONCILIAZIONE - Somma prec.: 3430 - Casalbore Dott. Francesco, 70 - Tot. L. 3500.
Borsa GALLETTO FRANCESCO, a cura di Isabella Pietrobelli Ved. Galletto - Prima offerta, L. 2000.
Borsa GLI EDUCATORI AL LORO SANTO, a cura dell'unione D. Bosco fra insegnanti - Somma prec.: 110 - Prof. Dott. Alessio Demichelis, 30 - Rissone Amalia, io - Tot. L. 15o.
Borsa LASAGNA MONS. LUIGI - Somma prec.: 716o - Gianotti Baronessa Olga, 50 - Tot. 7210.
Borsa MADONNA DI LORETO - Somma prec.: 1931,05 - Vari cooperatori salesiani di Osimo a mezzo Cali. Vandregisilo Carbonetti, 5o - Tot. L. 1981,05.
Borsa MAMMA MARGHERITA (3a) - Somma prec.: 990 - Contarini Francesca, 5 - Tot. L. 995
Borsa MARENGO MONS. GIOVANNI - Somma prec.: 10518,50 - Pozzi Francesco, 15o - Tot. L. 10668, 50.
Borsa MARGOTTI STEFANIA ED ELENA TURBIL, a cura di Angiolina Ferroglio De Giovanni - Somma prec.: 4150 - Avv. Giulio Turbil, 5oo - Maria Gay, 50 - Tot. L. 4700.
Borsa MARIA AUSILIATRICE (25 a) - Somma prec.: 3084,30 - Della Bina Carolina, 5 - Zannoni Aurora, 25 - Luigi Rossi, 200 - Manusardi Ilia, 6o - Franco Antonietta, 25 - Anna Nincevich, 5 - Carletti Felicetta, 200- Fulcheris Maddalena, 10 - Genta Ermelinda, 20 - Actis Luigia, io - Rigoletti Rina e Giulio, 10 - Bertone Dolci Teresa, 10 - Guglielmo Trifari, 10 - Tot. L. 3674,30.
Borsa MARIA AUSILIATRICE, a cura dei Cooperatori di Genova - Somma prec.: 15534,65 - Varie persone a mezzo Bice Pellas, 280 - Odini Filomena, 15 - Angela Tirassi, 15 - Famiglia Cianetti, 87 - Ida Danovaro, 200 - Trevisara, io - N. N. 20 - Olimpia Raineri, 5 - Varie persone a mezzo Libreria Salesiana, 40 - F. T. 20 - Pastorino, 100 - Margherita Rubino, io - Ansaldo, 5o - Tot. L. 16386,65.
Borsa MARIA AUSILIATRICE E S. GIOVANNI BOSCO, Cuneo (4a) - Somma prec.: 4927 - Masera Tommaso, 5o - Pol Augusta, 20 - R. M. A., 10 - Parado Domitilla, 10 - Severina Narduzzo, 10 - Flora Queirolo, 1 - Gina Mazzi, 500 - Rina De Rossi, 5 - Mariano Rina, io - Roccatagliata Ernesta, 100 - Martini Maddalena, 10 - Tot. L. 5653.
Borsa MARIA AUSILIATRICE IN SAN DONÀ DI PIAVE - Somma prec.: 4816,90 - Dott. Cav. Pietro Perin, 1950 - Offerte Varie, 85 - Tot. L. 6651,90.
Borsa MASSAIA CARD. GUGLIELMO -- Somma prec.: 1927,50 - Diversi, Castelnuovo Don Bosco, 100 -Tot. L. 2027,50.
Borsa MORGANTI MONS. PASQUALE (2a) - Somma prec.: 228 - Facchini Giannina, 2 - Tot. L. 230.
Borsa NOGARA Mons. GIUSEPPE, Arcivescovo di Udine, a cura dell'Unione ex allievi di Udine - Somma prec.: 10604,65 - Saro Angelo, 5 - Raccolte fra le donne cattoliche, 5 - Don Celledoni Ermenegildo, 10 - N. N., 20 - Cavallin Fabris Teresa, io - Piccolo Teresa, io - N. N., io - Bertoni Sante, 10 - Pessa Cesco, 5 - N. N., 100 - Dott. Di Gaspero Francesco, 20 - In morte dell'ex allievo Saccomani Aminto, l'Unione ex allievi di Udine, 10; Bassi Giacomo,5; Sacconiani Anna, 10 - N. N., 5 - N. N., io - Gentilini Elisa, 5 - Giovanni Polga, 10 - N. N., io - N. N., 5 - Botto Giuseppe in morte di Del Torre Giuseppe, 10 - Famiglia Piccolo Gervasio, 5 - In onore del neo-cavaliere Don Corrado Roiatti, Avv. Annibale Botto, 5; Unione ex allievi, 10; Unione Cooperatori, 10 - Tot. L. 10929,65.
Borsa PARROCCHIALE MARIA AUSIL. (2a) - Somma prec. 1546735 - Dalle Cassette del Santuario, 1045,50 - Tot. L. 16512,85.
Borsa PIO X - Somma prec.: 19158 - Gulio Buffa, 50 - Tot. L. 19208.
Borsa PRINCIPI DI PIEMONTE - Somma prec.: 1555 -Amelia Mossina, 30-Tot. L. 1585.
Borsa RICALDONE DON PIETRO (3a) - Somma prec.: 2922,50 - Ferrari Maria, 5 - Tot. L. 2927,50.
Borsa RICALDONE DON PIETRO (4a), a cura dell'Unione ex allievi interni dell'Oratorio di Turino - Somma prec.: 10500 - Prof. Dott. Carlo Bison, 500 - Tot. L. 11.000.
Borsa REGINA DEL SOGNO - Somma prec.: 4477 - Antonio Vella, Malta, 240 - Tot. L. 4717.
Borsa RICCARDI DON ROBERTO - Somma prec.: 18103,30 - Famiglia Bianco, 15 - Pelissier Leonilda, 5 - Tot. L. 18123,30.
Borsa SACRA FAMIGLIA - Somma prec.: 2311 - Gilardi Giov. 500 - Tot. L. 2811.
Borsa SACRO CUORE DI GESÙ CONFIDO IN VOI (2a) - Somma prec.: 17017,59 - Impiegati della Provincia di Torino in memoria del compianto collega Alemanni Carlo, 311 - Rina Mocco, 10 - Gerolimetto Norma, 5o - Violetta Morone, 10 - Belisai Megardi Albina, 100 - N. N. Ozieri, 12 - Maria Colombo, 10 - Giuseppina Pisanò, 165 - Guglielmo Trifari, 10 - Clara Capello, 10 Tot. L. 17705,59.
Borsa SAVIO DOMENICO (4a) - Somma prec.: 553770 - Musso Orsola, 10 - Tot. L. 5547,70.
Borsa S. ANNA - Somma prec.: 10260 - Oglietti Maria Lucia, 100 - Tot. L. 10360.
Borsa S. ANTONIO DA PADOVA - Somma prec.: 3346 - Flora Queirolo, 1 - Tot. L. 3347.
Borsa S. GIUDA TADDEO - Somma prec.: 2075 - Cafiero Ernesto, 20 - Virginia Filotico, 500 -Tot. L. 2595.
Borsa S. LINO, omaggio della diocesi di Volterra a S. E. Mons. Munerati - Somma prec.: 12382,55 - Olga Gonnelli Bagnoli, 20 - Tot. L. 12402,55.
Borsa S. GIUSEPPE (3a) Somma prec.: 5542 - Ferrari Maria, 5 - Tot. L. 5547.
Borsa S. GIOVANNI BOSCO (17a) - Somma prec.: 12867,60 - Mamberti Campus Antonietta, ioo - Gianola Innocente, 25 - Cominetti Rosina, 50 - N. N., 50 - Pol, 20 - Vaudano Lucia, 5 - Ferri Giuseppina, 100 -- P. M., 25 - Genta Ermelindo, 20 - Maria Drago, 10 - Famiglia Tessore, io - Una mamma, 70 -Annunziata Pizzuti, 200 - Guglielmo Trifari, 10 - Tot. L. 13562,60.
Borsa S. RITA DA CASCIA - Somma prec.: 2745 - Flora Queirolo, 1 - Mangiarotti Rachele, 25 - Tot. L. 2971.
Borsa S. TERESA - Somma prec.: 10.010 - Giuseppina Bruni, 20 - Tot. L. 10.030.
Borsa S. TERESA DEL BAMBINO GESÙ (11a) Somma prec.: 3900,60 - Flora Queirolo, 1 - G. e T., Ferrara, 100 - Q. R., 5o - Fusarini Giuseppe, 5o - Tot. L. 4101,6o.
Borsa UBALDI DOTT. DON PAOLO - Sac. Edoardo Besana, 30.
Borsa VERCELLI - Somma prec. 10856 -- Pozzi Luigia, 10 - Un sacerdote Vercellese, 100 - Tot. L. 10966.
Borsa VERSIGLIA E CARAVARIO - Somma prec.: 8701 - Doriguzzi Sergio ed Ennio, 95 - Flora Queirolo, 1 - Bioletti Margherita, 10 - Nina Angeloni, 5o - Tot. L. 8837.
PEL MESE DI OTTOBRE
Indulgenza plenaria.
7: Madonna del Rosario. il: Maternità di Maria SS. 16: Purità di Maria SS.
Indulgenza plenaria per coloro che partecipano a Processioni Eucaristiche.
Con decreto della S. Penitenzieria Apostolica in data 25 settembre 1933, il S. Padre Pio XI ha concesso in perpetuo l'indulgenza plenaria a tutti coloro che partecipano a Processioni Eucaristiche, sia pubbliche, sia nell'interno delle Chiese, purchè siano confessati e comunicati e preghino secondo l'intenzione del Sommo Pontefice.
Le Cause dei nostri "Servi di Dio".
Canonizzato Don Bosco, è più che legittimo il desiderio dei nostri Cooperatori di sapere a che punto siano le Cause dei vari Servi di Dio promosse dalla Società Salesiana. La più inoltrata è quella del ven. Domenico Savio che è al processo apostolico dei miracoli per la Beatificazione. Ma fin'ora abbiamo un solo miracolo che dia affidamento. Occorre quindi provocarne un altro con insistenti preghiere.
Il 10 luglio u. s. nel Palazzo Apostolico Vaticano è stata tenuta la Congregazione Ordinaria dei Sacri Riti intorno alla validità dei processi apostolici ed ordinari della Causa di Beatificazione e Canonizzazione di Madre Maria Domenica Mazzarello, prima Superiora delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Preghiamo perché presto si possa tenere la Congregazione Antipreparatoria pel riconoscimento dell'esercizio delle virtù in grado eroico.
La Causa di Don Andrea Beltrami è subito dopo quella di Madre Mazzarello. Il primo passo sarà il riconoscimento della validità dei processi apostolici ed ordinari.
Attendiamo quanto prima l'Introduzione delle Cause di Don Michele Rua e del principe Don Augusto Czartoryski di cui sono già stati ultimati i processi apostolici presso le rispettive Curie.
E giacchè parliamo della Causa del venerato Don Rua, ricordiamo ai nostri Cooperatori l'anima eletta del Cardinal Ponente, l'Em.mo Card. Francesco Ehrle, della Compagnia di Gesù, Bibliotecario ed Archivista di S. R. Chiesa, volata al Cielo proprio la vigilia della Canonizzazione di Don Bosco. La cura dei numeri speciali del Bollettino per le feste del nostro Santo, non ci ha permesso di raccomandarla subito ai suffragi dei Cooperatori; ma la sua memoria, sempre viva nel nostro cuore, è così legata alla Causa di Don Rua che ci pare questa una buona occasione per richiamare la pia figura del dottissimo figlio di Sant'Ignazio che ha illustrato la Congregazione e la Chiesa con virtù pari alla scienza e che ebbe per noi tanti tratti di squisita bontà. Continuiamole l'attestato della nostra gratitudine con copiosi suffragi.
Bene avviate presso i tribunali diocesani sono le altre Cause: di Don Luigi Mertens, di Suor Teresa Valsé Pantellini e della zelante Cooperatrice Donna Dorotea Chopitea vedova Serra. Per Don Mertens si attende quanto prima che la Curia di Liegi invii a Roma gli Atti del Processo dell'Ordinario. Si spera anche di iniziare sollecitamente il Processo Informativo dell'Ordinario sul presunto martirio di Mons. Luigi Versiglia, Vicario Ap. di Shiu-Chow (Cina) e Don Callisto Caravario, barbaramente trucidati il 25 febbraio 1930. Raccomandiamo al Signore la riuscita delle varie Cause e ravviviamo la nostra fede per ottenere dei buoni miracoli colla loro intercessione. A questo proposito raccomandiamo di specificare sempre bene, quando lo si invoca, il nome del Servo di Dio da cui si attende la grazia o il miracolo per poterne in caso favorevole documentare la particolare intercessione.
Cinquantennio di professione religiosa della Superiora Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
Col 1934, Madre Luisa Vaschetti, Superiora Generale dell'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, ha iniziato l'anno giubilare, cinquantesimo di professione religiosa. E tutto l'Istituto ha celebrato con feste e preghiere speciali la fausta data.
Vent'anni di apostolato missionario in America, altri venti come segretaria presso il Consiglio Generalizio e dieci di saggio, amorevole governo del fiorente Istituto le hanno infatti acquistato l'affetto e la riconoscenza universale. A Torino, nella Casa Generalizia, il giorno anniversario fu una festa intima riservata alle figlie più vicine ed onorata dalla presenza del Prefetto Gen. dei Salesiani, Don Berruti, il quale presiedette l'accademia in rappresentanza del Rettor Maggiore, e celebrò la Messa della comunità.
L'omaggio più gradito offerto alla Madre fu un artistico ritratto con benedizione e firma autografa di S. S. Papa Pio XI. Le benemerenze della Madre ebbero autorevole rilievo nella parola del sig. D. Fascie che chiuse l'accademia formulando i più fervidi voti.
La celebrazione solenne fu opportunamente rimandata ai primi di giugno, quando il X° Capitolo Generale aveva raccolto attorno alla Madre le Ispettrici e Delegate di tutte le Case sparse pel mondo. Il 2 giugno la Madre fu condotta all'Istituto « Madre Mazzarello » che ospita in Torino le aspiranti missionarie della Congregazione, pel periodo di formazione, ed ivi ricevette l'omaggio delle Suore e delle alunne dell'Oratorio annesso. Preludio alla festa ufficiale che si svolse il giorno seguente nella Casa Maria Ausiliatrice» ove il Rettor Maggiore, sig. D. Ricaldone, celebrò la Messa della Comunità e colse l'occasione per rallegrarsi colla Madre delle grazie elargitele dal Signore in 5o anni di tanto fecondo apostolato.
Nel pomeriggio, rappresentanze delle varie Case, delle varie Opere, ed elettissimo pubblico, accorse alla solenne accademia musico-letteraria che riuscì un inno di ammirazione, di riconoscenza e di affetto alla provvida superiora ed alla buona Madre.
Applauditissimo il racconto lirico per a soli e coro di voci bianche, l'Annunciazione, musicato dal M° Pagella, ed eseguito dalla Scuola Ceciliana, diretta da D. Grosso. Chiuse il trattenimento il Sig. D. Berruti felicitandosi colla Madre Generale e formulando anche a nome del Rettor Maggiore i più fervidi auguri di lunga prosperità e di fecondo apostolato. Gli auguri furono tosto portati all'altare ove lo stesso Superiore, dopo il canto del Te Deum, impartì la benedizione eucaristica.
Giubilei episcopali.
Napoli e Messina festeggiano quest'anno il Giubileo Episcopale d'argento dei loro amati Pastori: l'Em.mo Card. Alessio Ascalesi, Arcivescovo di Napoli e S E. Mons. Paino, Arcivescovo di Messina.
All'esultanza di tanti cuori cui i venerandi Arcivescovi prodigano con zelo instancabile e con paterna sollecitudine le più amorose cure pastorali, si unisce la Famiglia Salesiana che al loro cuore di padre deve la vita e la prosperità delle opere fondate nelle rispettive Archidiocesi. La predilezione dell'Em.mo Porporato, che si manifesta continuamente verso i nostri Istituti della città ed archidiocesi di Napoli, ci ha commossi profondamente in occasione della Beatificazione e, più ancora, della Canonizzazione di D. Bosco, quando S. Eminenza, ancora, si può dire, convalescente, volle sobbarcarsi al disagio del lungo viaggio per portare a Torino, più che lo splendore della porpora, il palpito della sua pietà e devozione. All'Ecc.mo Arcivescovo di Messina dobbiamo tutto: S. E. ha innalzato i magnifici edifici che ci ospitano ed assiste lo sviluppo delle nostre opere con affetto paterno. Mentre pertanto umiliamo all'Em.mo ed all'Ecc.mo Pastore i nostri più fervidi voti di lungo ministero episcopale, coi sensi della più viva gratitudine, assicuriamo speciali preghiere presso Maria SS. Ausiliatrice e S. Giovanni Bosco. Ad multos annosi
BAGNOLO PIEMONTE - Inaugurazione della Cappella a Maria Ausiliatrice e festa di Don Bosco Santo. - L'Istituto dedicato alla memoria di Mons. Versiglia e Don Callisto Caraviario, in Bagnolo Piemonte, per aspiranti missionari, è riuscito ad innalzare, colla carità dei Cooperatori, una graziosa cappella ad onore di Maria SS. Ausiliatrice. La benedisse solennemente l'Ispettore Don Ziggiotti, il 9 giugno u. s. in una giornata di festa indimenticabile preparata dalla predicazione del rev. D. Michele Genovesio. E tosto i giovani vi hanno iniziato le sacre funzioni, lieti di poter così meno meschinamente dar sfogo alla loro pietà.
Per la festa di Don Bosco Santo tuttavia preferirono la chiesa Parrocchiale gentilmente offerta dallo zelante Vicario Don Poetto. E fu provvidenza, perchè vi potè partecipare tutto il paese insieme ad una imponente folla di pellegrini accorsa dai paesi vicini a dividere la loro gioia e il loro fervore. La precedette un triduo, predicato dal missionario salesiano Don Stefano Bosio, e si svolse con grande edificazione l'8 luglio u s., cominciando con una comunione veramente generale alla Messa del Vicario. Alla messa solenne cantata da Mons. Ghirardotti, vicario generale della Diocesi, erano presenti le Autorità ed Associazioni, cui si unirono nel pomeriggio autorità, parroci ed associazioni dei paesi vicini per la solennissima processione. Giunse in tempo, desideratissimo, l'Ecc.mo Vescovo Diocesano Mons. Oberto che portò la reliquia del Santo e chiuse la festa colla trina benedizione eucaristica. A sera illuminazione e concerto nel cortile dell'Istituto.
La Giornata delle Compagnie religiose è entrata ormai nel Calendario di quasi tutti i nostri Istituti ed Oratori con grande vantaggio della vita spirituale dei giovani affidati alle nostre cure. E perchè la bella tradizione sempre più si diffonda, diamo, tra le tante, la cronaca di quella celebrata all'Oratorio di Messina che può servire di esempio anche per altri.
Nell'Oratorio Salesiano di Via Lenzi fioriscono rigogliosamente: l'Associazione Domenico Savio per studenti delle Scuole Medie Superiori, l'Associazione S. Giuseppe per giovani operai; la Compagnia del SS. Sacramento per studenti di Scuole Medie Inferiori e la Compagnia di S. Luigi per giovanetti delle Classi Elementari. Tutte e quattro sono rette da Regolamenti compilati su quelli che S. Giovanni Bosco stabilì per le Compagnie religiose da lui stesso fondate sin dagli inizi dell'Opera sua e arricchite dai tesori delle Sante Indulgenze da Pio IX e Leone XIII.
La bella Giornata s'iniziò con la Messa della Comunione generale cui presero parte anche i giovanetti dell'Oratorio. I soci delle Compagnie si recarono in chiesa con i loro rispettivi vessilli. Furono cantati inni sacri di circostanza, e dopo breve discorso sul Vangelo del giorno, al termine della Messa, da tutti fu recitata la Promessa, del giovane cattolico.
Indi si passò nel vasto salone-teatro dell'Oratorio, sul cui palco, adorno di piante, fiori e bandiere, erano poste le immagini dei titolari delle quattro associazioni.
Si iniziò la solenne adunanza con la preghiera di rito, e quindi il direttore dell'Oratorio, Don Allegra, presentò con opportune parole ai giovani delle Compagnie religiose il Presidente Federale della Gioventù Cattolica di Messina, Ing. Antonino Celona, venuto all'adunanza per la consegna del distintivo e della tessera ai giovani delle rispettive associazioni dell'Oratorio, che così venivano inscritti nei quadri dell'Azione Cattolica secondando in tal modo i vivi desideri del Sommo Pontefice, del Vescovo Diocesano e del nostro Rettor Maggiore.
Dopo il discorso del Presidente furono benedetti e consegnati i distintivi con le relative tessere d'iscrizione, tra l'entusiasmo dei convenuti.
Seguirono varie brevi trattazioni su argomenti relativi alla attività religiosa del giovane cattolico, intercalate da canti e poesie, e si chiuse l'adunanza con l'inno a D. Bosco, geniale fondatore delle Compagnie religiose pei giovanetti e precursore dell'Azione Giovanile Cattolica, come lo definì Pio XI.
A tutti fu data una immagine-ricordo della bella giornata.
Nel pomeriggio ci fu nella chiesa del Salvatore annessa all'Oratorio un'Ora santa di adorazione e di preghiere cui presero pur parte i giovanetti dell'oratorio che con i Soci delle quattro Compagnie religiose riempirono il vasto tempio.
ALESSANDRIA D'EGITTO - Benedizione della prima pietra della chiesa dedicata a San Giovanni Bosco. - In occasione della festa della premiazione per l'anno scolastico 1933-1934 al R. Istituto Don Bosco, si è svolta nel pomeriggio del 18 luglio una suggestiva cerimonia: la benedizione della prima pietra della chiesa da innalzarsi nell'Istituto in onore di S. Giovanni Bosco.
Erano presenti alla cerimonia il Ciambellano di Corte Teymur bey, delegato da Re Fuad, il nostro Console Generale Franco Fontana col viceconsole cav. Campanella e signora, il Commissario del Fascio dott. Cignolini, il dott. Conte Grimani Delegato d'Italia al Consiglio Quarantenario, il dott. Comm. Rufini, il cav. A. Perugia, e i proff. Servilii, Arcudi, Mondon e Rietti, il Capo di Gabinetto del Governatore Ibadi bey; il Comandante della Polizia Miralai Henn bey, il comm. Maurizio Coen, il dott. Dolci pel Banco Italo-Egiziano, il dott. Serventi per la Banca Commerciale italiana, l'avv. Osvaldo Gorra bey del Contenzioso dello Stato, il dott. Kenaui direttore dei Servizi sanitari del municipio, il cav. Ezzelino Della Rovere bey, il dott. comm. Latis bey, il dott. Pace, il dott. Ubertis, il dott. Nicolau, la benefattrice dell'Istituto signora Lamanna, l'Ispettore dei Salesiani Don Nigra e le rappresentanze di molte Comunità religiose latine ed orientali.
La cerimonia si è svolta nell'ampio giardino dell'Istituto pavesato a festa.
Dopo gl'inni nazionali italiani e quello egiziano ha preso la parola il Direttore dell'Istituto Don Puddu, il quale ha prima di tutto espresso la riconoscenza dell'Istituto a S. M. Re Fuad, a S. M. Vittorio Emanuele III, al Duce ed a quanti con il loro appoggio morale e materiale hanno contribuito allo sviluppo ed al benessere dell'Istituto.
Spiegato poscia il significato della benedizione della prima pietra della erigenda chiesa intitolata a S. Giovanni Bosco, dovuta alla munificenza dei coniugi Lamanna, magnifico omaggio al nostro Santo, con cifre eloquenti pose in rilievo i crescenti progressi dell'Istituto e la vasta opera di educazione e di beneficenza ch'essa prodiga.
Il rito della benedizione fu compiuto dal Rev. P. Domenico Tirone, Vicario Delegato. Un'artistica pergamena, firmata dalle autorità e dalle notabilità presenti, venne racchiusa nell'astuccio con medaglie di San Giovanni Bosco, di Re Vittorio Emanuele, di Re Fuad e di Mussolini, nel blocco di pietra su cui autorità e notabilità gettarono la calce.
Il testo diceva così:
Nell'anno del Signore 1934 - sotto il Pontificato di S. S. Pio XI il Papa di Don Bosco - mentre è Re d'Italia Vittorio Emanuele III - Re d'Egitto Fuad I - presiede al Governo d'Italia Benito Mussolini, Capo del Fascismo e Duce Sapiente --- Rettor Maggiore dei Salesiani Don Pietro Ricaldone - Delegato Ap.co Mgr. Gustavo Testa - Console d'Italia il Cav. Uff. Franco Fontana - Vicario Ap. d'Egitto Mons. Iginio Nuti - Ministro d'Italia al Cairo il Conte Pagliano con la Contessa Pagliano dei Principi Massimo - Ispettore Salesiano D. Lorenzo Nigra - Direttore dell'Istituto Don Salvatore M. Puddu, viene benedetta questa pietra angolare della chiesa che sarà edificata in onore di San Giovanni Bosco, nel terreno di questo Istituto Don Bosco fondato nel 1896.
Innalza questo edificio la pietà dei benefattori, tra i quali munifico il cav. Alberto Lamanna con la consorte Fanny, i cui nomi saranno in esso ricordati. Sorge omaggio dell'Ispettoria Orientale nell'anno della Canonizzazione - pegno d'affetto di questo Istituto a chi gli diede il nome ed una gloriosa messe di bene. S'innalza per diffondere il culto dell'Eucaristia, di Maria Ausiliatrice, di Don Bosco, per educare nel nome di Cristo e di Maria molta gioventù, specialmente povera, ed essa pregherà per i benefattori, per la Patria, per l'Egitto, per tutti.
Concedi, o Signore che in questa chiesa trovino conforto i doloranti, costanza i buoni, ravvedimento i traviati, pace e carità tutti. Fate che chi passando la miri, rammenti Dio, l'anima propria, la fratellanza umana.
Terminata la cerimonia religiosa si è svolto poi un interessante programma musicale e la cerimonia si è chiusa con la premiazione degli alunni.
Convegni di Decurioni Salesiani.
L'esultanza per la glorificazione di Don Bosco ha fatto affluire nelle nostre case schiere eccezionalmente numerose ed elette di benemeriti Sacerdoti con a capo Ecc.mi Vescovi.
Con senso di profonda gratitudine diamo relazione dei convegni di Decurioni salesiani svoltisi dopo la Canonizzazione di D. Bosco.
Il primo si tenne, il 12 aprile, nell'Ospizio di S. Gaetano di S. Pier d'Arena. V'intervennero l'Em.mo Card. Arc. Dalmazio Minoretti e rappresentanti dell'Archidiocesi di Genova, delle Diocesi di Bobbio, di Chiavari e di Savona.
Il secondo si tenne a Lombriasco nella Scuola Agricola salesiana, il 17 aprile, con largo intervento di Decurioni e Sacerdoti della plaga e della diocesi di Saluzzo. Vi parteciparono l'Ecc.mo Mons. Oberti, Vescovo di Saluzzo e S. E. Mons. Coppo.
Il terzo si tenne, il 2o aprile, nell'Istituto della Immacolata di Firenze per le Diocesi della Toscana Orientale. Vi parteciparono personalmente l'Em.mo Card. Arc. Elia Dalla Costa, il Vescovo di Pistoia e Prato Mons. De Bernardi; inviarono adesione, o si fecero rappresentare, altri Ecc.mi Vescovi.
Il 23 aprile si raccolse nell'Istituto Salesiano di Faenza una schiera imponente di Sacerdoti, larghe rappresentanze di tutta la Romagna con a capo gli Ecc.mi Arcivescovi di Ravenna: Mons. Lega; di Perugia, Mons. Rosa, predicatore del triduo di S. Giovanni Bosco in cattedrale; e gli Ecc.mi Vescovi di Faenza, Bertinoro, Forlì, Imola, Modigliana, Sarsina e Potenza.
Al Convegno, tenutosi il 27 aprile nell'Istituto S. Ambrogio di Milano coll'intervento di S. E. Mons. Franco, Vescovo di Cremona e Mons. Olivares, vescovo di Nepi, Mons. Jara, Mons. Coppo e Mons. Mathias, Salesiani, e l'adesione di tutto l'Ecc.mo Episcopato Lombardo, parteciparono ben 300 sacerdoti, aderirono altre centinaia di Decurioni.
Nell'Istituto Salesiano di Livorno convennero, il 3 maggio, presente S. Ecc.za Mons. Piccioni, aderenti gli altri Ecc.mi Vescovi, i Decurioni della Toscana Occidentale.
Il Convegno tenuto a Modena, nell'Istituto S. Giuseppe, il 23 maggio, fu onorato dalla presenza dell'Arcivescovo Mons. Bussolari e degli Ecc.mi Mons. Zaffrani, Vescovo di Guastalla, e Mons. Boccoleri, Vescovo di Terni.
Coll'intervento di S. E. Mons. Macchi, Vescovo di Como, degli Ecc.mi Vescovi missionari Mons. Comin e Mons. Silvestri, e di numerosissimo Clero della Valtellina, un altro fervido convegno si svolse il 28 maggio nell'Istituto S. Rocco di Sondrio.
Al Convegno tenuto il 7 luglio a La Spezia, nell'Istituto S. Paolo, per le diocesi di Luni, Pontremoli e Massa-Carrara, intervennero il Vescovo di Luni, Mons. Costantini, il Vescovo di Pontremoli, Mons. Sismondi, e gli Ecc.mi Mons. Guerra e Mons. Coppo, salesiani.
Ai Decurioni, nei vari convegni, si unirono rappresentanze delle Associazioni Salesiane: Cooperatori, Cooperatrici; Zelatori, Zelatrici; Ex-Allievi, Ex-Allieve, Dame Patronesse... Vi parteciparono anche i Direttori degli Istituti Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice.
Il Convegno di Milano fu presieduto dal Rettor Maggiore, Rev.mo Sig. D. Pietro Ricaldone; gli altri dai Rev.mi D. Giovanni Battista Antoniol, Ispettore della Liguria e Toscana, e D. Luigi Colombo, Ispettore della Lombardia ed Emilia.
Di tutti fu regolatore ed animatore D. Antonio Fasulo.
L'ordine del giorno, unico pei vari Convegni:
« I Dirigenti e i rappresentanti della Pia Unione dei Cooperatori Salesiani, esultanti per la Canonizzazione di D. Bosco, si propongono: 1° di promuoverne il culto, 2° di diffonderne lo spirito, 3° di aiutarne le Opere ».
Furono relatori applauditi: a Lombriasco S. E. Mons. Coppo, il Can. Rostagno, Vicario di Casalgrasso e il Can. Prof. Don Castelletto, Direttore Diocesano di Saluzzo; a Firenze, D. Guido Santoni presidente del Consiglio dei Parroci, il Prof. D. Domenico Novasio e il Comm. Duranti Durante; a Faenza, S. Ecc.za Mons. Gardini, Vescovo di Bertinoro e S. Ecc.za Mons. Rolla, Vescovo di Forlì; a Milano, Mons. Luigi Vigna Vicario Generale di Cremona, D. Stefano Trione e Mons. Luigi Mathias.
A Modena D. Guido Favini e S. E. Mons. Boccoleri; a Sondrio, D. Lorenzo Saluzzo, uno dei salesiani che ebbe il privilegio di passare lunghi anni vicino a Don Bosco; e a La Spezia il Can. Trafello, di Sestri Levante, alunno all'Oratorio di Valdocco mentre era vivente Don Bosco, e l'ex-allievo Avv. Paolo Boracchia.
A Sampierdarena e a Livorno i temi furono trattati in una viva e simpatica conversazione cui parteciparono molti dei presenti.
Nota dominante in tutte le riuscitissime riunioni, confortate e coronate dalla parola e dalla Benedizione degli Ecc.mi Presuli, la più viva e fervida gioia per l'apoteosi del grande Padre e Maestro col proposito di seguirne le orme nella vita e nell'Apostolato.
CASTELGRANDE (Potenza). - Appena canonizzato, Don Bosco si è conquistato subito un culto particolare nella popolazione di Castelgrande, che da anni esperìmenta la benefica opera delle Figlie di Maria Ausiliatrice. E la prima festa è riuscita meravigliosamente. Tutto il popolo è intervenuto al solenne triduo celebrato nell'artistica chiesa parrocchiale nei giorni 21, 22 e 23 giugno, e predicato dal salesiano D. Gaggino. Alla Messa della comunione generale, la domenica 24, ottanta bambini s'accostarono per la prima volta al banchetto eucaristico circondati da tutti i bimbi delle Scuole e delle Associazioni di A. C.
Ma il colmo dell'entusiasmo si è avuto a pressa solenne, con panegirico, e nella processione, che ha attraversato tutte le vie del paese. Le oratoriane del locale Istituto reggevano sulle braccia, a gara commovente, la statua dell'Ausiliatrice, mentre gli ex allievi portavano quella di S. Giovanni Bosco. Col numeroso popolo era letteralmente presente tutta la gioventù del luogo, e moltissimi bambini bianco vestiti lungo il percorso non cessavano di cantare inni al Santo, al quale fecero in fine devoto omaggio dei fiori freschi e profumati di cui avevano ricolme le mani.
Chiuse la festa una riuscitissima accademia, preparata dalle Figlie di Maria Ausiliatrice.
CHIERI - La città che ha ospitato Don Bosco studente di ginnasio e poi seminarista per ben dieci anni (novembre 1831, giugno 1841) ha celebrato la sua canonizzazione con una intera settimana di festeggiamenti, dall'11 al 20 maggio. Organizzati da illustri comitati che raccolsero attorno all'Episcopato piemontese autorità provinciali e cittadine, essi si svolsero nella artistica chiesa di San Filippo annessa al Seminario Arcivescovile e si chiusero nel magnifico Duomo.
Predicò la novella S. E. Mons. Angelo Bartolomasi, Ordinario Castrense, coadiuvato durante il triduo dalle LL. EE. Mons. Pinardi e Mons. Giordani. Alle funzioni officiarono per turno i vari Ordini religiosi della città. L'Em.mo Cardinal Arcivescovo di Torino Maurilio Fossati, non potendo trovarsi il mattino della festa per la Santa Messa, accettò l'invito pel mattino della vigilia e, prima di celebrare la Messa della Comunione generale in San Filippo, benedisse il nuovo quadro per l'altare dedicato al Santo. Ogni sera del triduo, dopo la benedizione, le bande della città si succedettero a dar concerto sulla pubblica piazza, e il sabato a sera, a ricordare i dieci anni trascorsi da Don Bosco a Chieri, dal piazzale di San Giorgio furono lanciate dieci bombe a varie spaccate. La domenica, 20, le LL. EE. Mons. Bartolomasi e Mons. Giordani celebrarono per la gioventù e per le varie associazioni. Mons. Rho, Arciprete, pontificò la Messa solenne alla quale assistettero tutte le autorità e folla di popolo che gremì letteralmente il vastissimo Duomo. Tenne l'Omelia Mons. Bartolomasi. Nel pomeriggio autorità, associazioni e popolo convennero presso il R. Liceo «Cesare Balbo » dove fu scoperta una lapide a ricordo degli studi fatti dal Santo. La lapide diceva così: « San Giovanni Bosco - nelle Scuole di questo Collegio - dal MCCMXXXI al MCCMXXXV - fece i suoi studi di Ginnasio - mentre con rude lavoro si guadagnava il pane ed i libri - e schiudeva la presaga anima giovinetta - al prodigio della futura opera di educatore e di Santo. XX-V-MCMXXXIV-XII auspice il Comune ».
Parlarono applauditissimi il Podestà, il Preside e S. E. Mons. Bartolomasi. Alle 17 si formò magnifica la processione che trasportò in trionfo la Reliquia e la statua del Santo da San Filippo al Duomo. Precedevano, innanzi alla statua del Santo Mons. Rho, Arciprete del Duomo e le LL. Ecc. Mons. Pinardi, Giordani e Bartolomasi. Le numerose istituzioni religiose, parte della città e parte venute dai paesi vicini, avanzavano disposte su quattro e sei file, ed erano intercalate da quattro bande musicali: tre di Chieri e una di Santena. La statua del Santo era collocata sopra un carro infiorato, e le facevano corona graziosi paggetti.
Seguivano il Podestà comm. ing. Mussino, l'Ispettore federale di zona conte dott. Napoleone Rossi di Montelera, il Segretario del Fascio cav. Valzania, il Pretore cav. avv. Cordani, e tutte le altre Autorità. Ad aggiungere splendore giunse in tempo l'Em.mo Card. Arcivescovo il quale, giunti in Duomo, rivolse una calda allocuzione ed impartì la benedizione eucaristica. A sera, con una pittoresca fiaccolata passarono per la città due carri allegorici artisticamente preparati dal Teol. Tosco.
L'Istituto Salesiano locale non pago di partecipare a tutto il corso dei festeggiamenti dedicò poi una giornata a festa di famiglia.
COMACCHIO Entusiasmata dal triduo e da una interessante conferenza con proiezioni luminose tenuta dal Direttore del Collegio salesiano di Ferrara Don Rastello, tutta la città rispose con mirabile slancio all'invito delle autorità religiose e civili. La Cattedrale e l'Oratorio, nel corso delle varie funzioni e celebrazioni, furono gremiti di pubblico. Commovente l'omaggio dei fanciulli delle scuole, ottimamente disposti dai singoli insegnanti. La sera del 30 giorno anche la folla che non poteva capire nell'Oratorio - grazie agli altoparlanti della ditta Ronchi di Ferrara - potè ascoltare la splendida commemorazione civile tenuta alla presenza del Vescovo diocesano e di tutte le autorità dal prof. Francesco Carli, Ordinario di Lettere nel Liceo di Ferrara. Successo religioso straordinario: numerosissime Comunioni. S. E. Mons. Vescovo, che tanto ama Don Bosco, pontificò la Messa solenne e volle tenere l'Omelia. Ma la dovette interrompere, sorpreso da improvviso malore che a stento riuscì a dominare fino al termine della funzione, fra l'ansia di tutti. Migliorato alquanto nel pomeriggio, non potè tuttavia partecipare alla grandiosa processione che raccolse autorità e popolo immenso al trionfo di Don Bosco. Portò la Reliquia l'Ispettore Salesiano Don Colombo che con essa benedisse il popolo dal balcone del Palazzo Municipale.
Le feste si chiusero colla Benedizione Eucaristica in Cattedrale.
DAMASCO (Siria). - Anche la Siria ha voluto rendere a S. Giovanni Bosco un solenne omaggio di devozione. Le feste furono organizzate a Damasco, sede di una Casa delle Figlie di Maria Ausiliatrice col cordiale concorso dei RR. PP. Conventuali, e si svolsero nella Chiesa Italiana.
Durante il triduo, il 28-29-3o giugno, dissero il panegirico: in lingua araba, Motu. Ibrahim Massabki, Vicario Arcivescovile Maronita; in lingua francese il P. Francesco Borrelly, Cappellano Militare delle Truppe di Damasco; in lingua italiana il Superiore dei RR. PP. Conv. Comm. Antonio Risso. Vi hanno partecipato cordialmente rappresentanti del Clero dei diversi Riti, Religiosi e Religiose di diverse Congregazioni, la Colonia Italiana, e gran folla di popolo devoto e pieno di fede.
Domenica 1 luglio fu la giornata trionfale, resa più solenne dall'intervento ufficiale delle autorità ecclesiastiche e civili, gioventù e popolo di ogni grado.
Celebrò la Messa solenne il Superiore dei PP. Conv. Comm. Antonio Risso, con l'assistenza di S. B. Mons. Cirillo IX Mogabgab, Patriarca Greco Cattolico di tutto l'Oriente. In posto d'onore il R. Console d'Italia Cav. Casto Caruso. Dopo la Messa, canto del Te Deum, benedizione col SS. Sacramento e bacio della Reliquia.
Nel pomeriggio, nel cortile della Scuola Femminile, si svolse una graziosa accademia in onore del Santo, ed il pubblico benevolo vi partecipò con grande entusiasmo simpatizzando per l'Opera Salesiana e per lo spirito che l'anima, plaudendo a S. Giovanni Bosco il cui fascino potente ovunque conquide.
ELIOPOLI (Egitto). - Le Figlie di Maria Ausiliatrice, che con crescente successo da 6 anni dirigono la Scuola Italiana « A. Manzoni » ad Eliopoli, hanno promosso una grandiosa festa per la Canonizzazione di Don Bosco il 29 aprile. Il rev. Parroco, P. Faillant, dei Preti delle Missioni di Lione mise a disposizione la splendida Basilica di N. S. di Eliopoli, intronizzandovi la statua del Santo. Alla Messa solenne tenne il panegirico il Francescano P. Leonardo Bodrato. Il comm. Alberto Nonis, 1° Segretario della Legazione d'Italia, rappresentò ufficialmente S. E. il Ministro Conte Pagliano, ammalato. La benedizione solenne fu impartita da S. E. Mons. Giulio Girard. Il programma musicale fu eseguito dalla Corale della Scuola italiana.
Il 21 maggio, alla festa della premiazione, l'avv. Nelson Morpurgo fece la Commemorazione civile del « Santo dei bimbi italiani ». Presiedette la cerimonia il Console d'Italia cav. uff. Loffredo Morganti.
DELIA (Caltanissetta). Il 24 giugno la parrocchia di Delia ha commemorato la elevazione agli altari di S. Giovanni Bosco. La messa solenne fu celebrata da Don Miceli Sopo Vincenzo e cantata dai soci della Ass. Giov. locale. Disse il panegirico l'arciprete D. Calogero Franco. Intervennero tutte le autorità, associazioni religiose, politiche e civili e soprattutto numerosa la cara gioventù, insieme ad innumerevole folla che assiepò la Chiesa per udire parlare del Santo che ha già suscitato parecchie preziose vocazioni tra i giovani della parrocchia.
FRASCATI - Le feste di Frascati in onore di Don Bosco Santo riuscirono splendidamente grazie al vivo interessamento delle autorità religiose, civili, politiche e alla mirabile devozione del popolo tusculano: due Em.mi Cardinali, Lega e Laurenti, sette Ecc.mi Vescovi, illustri Prelati del Clero regolare e secolare, tutte le Autorità cittadine.
Era in programma un triduo nella Cattedrale, ma lo zelo del Rev.mo Mons. Arciprete e l'entusiasmo dei fedeli imposero una novena. Nei primi giorni predicarono i Salesiani; nel triduo e nella festa parlò con rara facondia ad un uditorio sempre più numeroso il Rev.mo Mons. Luigi Aiuti di Roma.
Anche fuori della Cattedrale si tennero Conferenze commemorative di alta importanza. Al Politeama, la domenica 6 maggio, il Comm. Avv. Felice Masera di Torino parlò alla presenza di S. E. il Card. Michele Lega, del Podestà, delle Autorità cittadine e delle rappresentanze di tutte le Associazioni, Vibrante di commozione religiosa e patriottica è stata la Conferenza illustrata da una splendida film che il Missionario salesiano D. Garelli tenne al Politeama, giovedì 10 maggio.
Ma le giornate magnifiche del Triduo furono ricche di manifestazioni religiose imponenti. Ogni mattina alle ore 7,30 Messa della Comunione celebrata da un Ecc.mo Vescovo: Monsignor Perlo, Mons. Berardi, Mons. Vicentini. Alle ore 9,30 Messa solenne del Direttore di Villa Sora e dei Rev.mi Parroci della città, Mons. De Angelis e Mons. Venturini, con riuscite esecuzioni musicali delle Corali dei Missionari del Cuore di Maria, di S. Rocco, dei PP. Francescani. Alla sera, dopo il discorso, la benedizione Eucaristica impartita solennemente dagli stessi Ecc.mi Vescovi.
Venerdì, alle ore 16, dopo la proiezione di una film missionaria al Teatro dell'O. N. B., si ebbe lo spettacolo commoventissimo dell'omaggio floreale dei bambini. Oltre mille allievi delle scuole, con i loro bravi insegnanti, affollarono la Cattedrale e tra il più grande entusiasmo, ineggiando a Don Bosco, passarono ad offrirgli i loro bei mazzi di fiori per le mani di Sua Ecc. Mons. Migliorelli.
Alla sera di sabato, la Chiesa Cattedrale, già splendidamente addobbata e illuminata nel suo interno durante il triduo, ebbe anche sulla magnifica facciata il palpito armonioso di mille luci, e l'immensa folla che gremiva la piazza S. Pietro presentì e pregustò la grandiosa solennità della festa.
Domenica 13 maggio, devotissima la Messa della Comunione generale celebrata da Mons. Budelacci, Vic. Gen. della Diocesi. Alle ore 10, la Banda musicale dell'Istituto salesiano Pio XI di Roma, percorrendo le vie della città, richiamava il popolo tusculano al suo massimo tempio per il solennissimo pontificale di S. Em. il Card. Michele Lega, Vescovo di Frascati, con assistenza degli Ecc.mi Vescovi, Dignità Ecclesiastiche ed Autorità.
Alla sera, durante il panegirico e la solenne Benedizione Eucaristica impartita da Sua Eminenza, una folla imponentissima gremiva la Cattedrale. Un grandioso spettacolo pirotecnico poneva termine alla magnifica giornata salesiana.
Ma il programma non era esaurito; la processione era stata rimandata al lunedì: ancora una giornata di D. Bosco, un epilogo grandioso. Al mattino si ebbe la suggestiva Messa solenne in rito greco cantata dai Monaci Basiliani: al pomeriggio l'indimenticabile processione colla Reliquia e il Quadro del Santo. Dopo 10 giorni di preparazione intensa, nella preghiera e nella meditazione; dopo tanta concorde propaganda fatta nella Chiesa, nelle scuole, nei pubblici ritrovi, l'ammirazione e l'entusiasmo per il Santo Educatore doveva avere uno sbocco e uno sfogo veramente grandioso e imponente nella trionfale processione. Tutta Frascati era presente col suo popolo devoto, con le Autorità religiose e civili, con le sue Associazioni, coi suoi Collegi, colle sue Scuole. E all'illustre Clero cittadino, religioso e secolare, si erano uniti ancora i PP. Basiliani di Grottaferrata, Mons. Abate dei Trappisti delle Frattocchie; gli Ecc.mi Vescovi: Mons. Berardi, Mons. Migliorelli, Mons. Filippo e Mons. Gabriele Perlo; Mons. Comin e Jara salesiani: una imponente teoria di mitrati resa più suggestiva dallo splendore della porpora dell'Em. Card. Laurenti, Prefetto della S. C. dei Riti, il quale si compiacque di venire espressamente da Roma per partecipare alla processione e impartire la Benedizione di chiusura.
Don Bosco Santo passò per le vie della città fra i canti dei giovani e le acclamazioni dei fedeli, sotto una pioggia di fiori, sorridendo dalla sua immagine, benedicendo dalla sua Reliquia. Alla fine della processione si trovarono gremiti il tempio e la piazza. Sua Eminenza dovette ripetere la benedizione col SS. Sacramento dalla porta della Chiesa, mentre palpitavano colle mille luci della facciata i mille cuori dei fedeli e le note armoniose della Banda accompagnavano le acclamazioni commosse della folla entusiasta.
LA SPEZIA - Il « Cittadino » facendo la cronaca delle celebrazioni in onore di S. Giovanni Bosco ha chiamato il giorno della festa « il Trionfo di D. Bosco a La Spezia ».
E ha detto bene! fu un trionfo, nel senso più ampio della parola.
Fin dal primo giorno del triduo fu un accorrere straordinario di fedeli e devoti alle sacre funzioni nella Chiesa parrocchiale salesiana.
Celebrò la Messa della Comunità S. E. Mons. E. Coppo, presenti gli Istituti femminili della Città.
Subito dopo si tenne il Convegno dei Decurioni e Cooperatori Salesiani ed il teatrino fu letteralmente gremito. Numerosissime le Dame Patronesse che contano a La Spezia il fiore dell'aristocrazia.
Presiedette il Vescovo Diocesano Mons. Giovanni Costantini, con le LL. EE. Mons. Sismondi, Vesc. di Pontremoli e Mons. Coppo, salesiano.
Relatore D. Fasulo, il Can. B. Trofello e l'Avv. Paolo Boracchia trattarono i temi assegnati, e i Vescovi benedissero di cuore al lavoro dei zelanti comitati.
Ancora in mattinata, S. E. Mons. Giovanni Costantini, Vescovo Diocesano, assistito da Mons. Sismondo e Mons. Coppo e da numerosi Sacerdoti delle Diocesi di Limi, Pontremoli, Massa, benedisse la statua del Santo e ne inaugurò l'altare.
Alla cerimonia seguì tosto il Pontificale tenuto da S. E. R.ma l'Arcivescovo salesiano Mons. Felice Guerra. La parte musicale fu sostenuta dal coro della Schola Cantorum dell'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
Nel pomeriggio, funzione speciale pei Decurioni e Cooperatori con discorso di Mons. Coppo. La funzione serotina ha attirato un'onda di popolo per sentire la parola pastorale ed eloquente insieme di S. E. Mons. Sismondo, predicatore del Triduo.
Per i fedeli che non avevano potuto trovare posto nel Tempio provvidero altoparlanti posti nella Piazza della Chiesa e in via Cavour, gentilmente concessi dalla R. Marina.
Una apposita funzione fu riservata all'Azione Cattolica e l'Arcivescovo Mons. Felice Guerra benedisse i nuovi vessilli delle Associazioni Giovanili, esortando i giovani all'imitazione del Santo nell'apostolato.
Il secondo giorno ci fu la comunione generale dei giovani dell'Oratorio Festivo e degli alunni esterni delle nostre Scuole. Celebrò per loro S. E. Mons. E. Coppo. Il solenne pontificale fu tenuto da S. E. Mons. Sismondo.
La parte del canto fu sostenuta dalla Schola Cantorum dell'Istituto Salesiano.
Nel pomeriggio, simpatico e significativo l'omaggio delle Scuole Elementari della città. Tremila alunni delle Scuole Elementari maschili e femminili, accompagnati dai loro insegnanti col Direttore e la Direttrice formarono un magnifico quadro intorno a D. Bosco, che dalla sua gloria pareva avere un sorriso particolare per tutta quella fanciullezza. Mons. Coppo dal pulpito parlò loro del nuovo Santo.
Il terzo giorno, celebrò la Messa della comunità S. E. Mons. Sismondo.
In mattinata poi Don Bosco Santo ebbe l'omaggio più autorevole del Clero secolare. Cantò la Messa Mons. G. Cafferata, Abate Parroco di S. Maria, assistito pontificalmente da S. Ecc. Mons. Coppo, presenti numerosissimi sacerdoti.
La parte musicale fu sostenuta dal Seminario Diocesano venuto appositamente da Sarzana.
Nel pomeriggio, giunsero le loro Ecc. Mons. Mederlet, Arcivescovo di Madras, Mons. Righetti, Vescovo di Savona, Mons. Jara, Vicario Apostolico di Magallanes, Mons. Simonetti, Vescovo di Pescia.
Imponente l'omaggio a D. Bosco Santo, delle Scuole Medie, in prevalenza alunni delle Scuole
Professionali e dell'Istituto Magistrale « Luigi d'Isengard » accompagnati dai loro insegnanti con a capo il Preside prof. Vercelli, il quale aveva già tenuto la Commemorazione civile del Santo nell'Istituto Maria Aus. il 29 aprile.
Ai giovani rivolse la sua calda parola S. E. Mons. F. Guerra.
I primi vespri cantati dalla Schola Cantorum del Santuario furono pontificati da S. E. Mons. Mederlet. A notte, la facciata del Santuario, il campanile, le linee principali dell'Istituto furono illuminati da una miriade di lampadine; sul piazzale della Chiesa, concerto della banda della R. Marina.
Il giorno della festa, 10 giugno, dalle 5 fino a mezzogiorno, anche durante il solenne pontificale fu una distribuzione continua di comunioni. Gli stessi Ecc.mi Vescovi che si susseguirono a celebrare la S. Messa all'altare maggiore ne furono meravigliati e non finivano di lodare e magnificare il bellissimo spettacolo di fede e devozione!
Nella sacrestia sopra misere sedie gli Ecc.mi Vescovi di Pescia e Pontremoli confessavano uomini e ragazzi.
Gli Ex-allievi, invitati a Convegno accorsero numerosi da ogni parte. Celebrò per essi S. E. Mons. Jara; poi nella Cappella interna dell'Istituto rivolse loro la parola S. E. Mons. Coppo.
Alle ore 10,30 s'iniziò il solenne Pontificale.
In tribune riservate erano S. E. il Prefetto On. Russo, l'On. Bibolini, Preside della Provincia, il Podestà On. Avv. Bertagna, il Segretario federale amministrativo Cav. Cerretti, l'Ammiraglio di Div. Falangola, Comandante dell'Arsenale, e le Altre Autorità cittadine.
Pontificò S. Ecc. Mons. Giovanni Costantini,
Vescovo Diocesano assistito dagli Ecc.mi: Mons. Torrini, Arciv. di Lucca, Mons. Bartolomasi, Arciv. Castrense, Mons. Mederlet, Arciv. di Madras, Mons. F. Guerra, Arciv. tit. di Verissa, Mons. Coppo, Vescovo tit. di Paleopoli, Mons. Simonetti, Vescovo di Pescia, Mons. Sismondo, Vescovo di Pontremoli, Mons. Righetti, Vescovo di Savona, Mons. Accorsi e Mons. Bigotti, abate di Camaiore.
Al vangelo salì il pergamo S. E. Mons. Sismondo, Vescovo di Pontremoli, ed esaltò le insigni virtù di D. Bosco Santo.
Nel pomeriggio, dopo i vespri pontificati da Mons. Torrini, Arcivescovo di Lucca, coll'assistenza di tutti gli altri Ecc.mi Vescovi, lo spettacolo incantevole della processione trionfale, decorata dalla presenza degli Ecc.mi Arcivescovi e Vescovi, di tutte le Autorità, Associazioni e popolo immenso giunto da molti paesi.
Al ritorno, in Chiesa, prese la parola Mons. Costantini, Vescovo Diocesano, interrotto sovente da fragorose ovazioni. Dopo il canto del Tantum Ergo, venne impartita la trina benedizione, prima dall'Altare e poi dal Pronao della Chiesa,
A sera, concerto della banda della Marina nell'attiguo Viale Garibaldi.
E fino a tarda ora, nel Tempio, un avvicendarsi di fedeli a pregare presso l'Altare del Santo. La Spezia forse non ha vissuto giorni di maggiore letizia; privilegiata da D. Bosco non fu seconda ad alcuna città.
MAGELLANO - La dolce figura del nostro Santo Fondatore ha percorso la città, in un magnifico trionfo che solo chi conosce l'ambiente può adeguatamente apprezzare. La grandiosa giornata dell'8 aprile era stata preceduta da una fervida propaganda sui giornali cittadini e su appositi manifesti, da un ciclo di adunanze del nostro gruppo di ex-allievi e da un triduo nelle principali Chiese. Tutta la aristocrazia prese parte attiva nelle diverse commissioni organizzatrici. Sua Ecc. il Presidente della Repubblica facevasi rappresentare dall'Intendente della Provincia e permetteva l'imbandieramento della città nei giorni 7 e 8. La vigilia fu dedicata ai fanciulli e culminò nella Comunione.
Spettacolo insuperabile la Comunione generale degli uomini, il giorno della festa. Questi che in altre feste stentavano a raggiungere il numero di 80, si accostarono, il mattino del giorno 8, in numero di oltre cinquecento. Alla Messa solenne nella Chiesa Matrice partecipò l'Intendente colle Autorità civili e militari ed il Corpo Consolare al completo. Alle 14,30 principiò la processione colla statua del Santo.
Fu un trionfo senza precedenti. Autorità, Consoli, Colonie straniere, specialmente la italiana, le società culturali, musicali, sportive, rappresentanti dai paesi vicini, 50 bandiere delle Nazioni ove si estende l'Opera di Don Bosco, Compagnie parrocchiali, Scuole governative e private, sfilarono in massa davanti alla statua, mentre un numerosissimo e fitto popolo la seguiva. Parteciparono all'incirca 8.000 persone.
L'apoteosi terminò col bacio della statua da cui sembrava che i fedeli non si sapessero staccare.
MODENA - Modena ha dedicato un'intera settimana a festeggiare la canonizzazione di Don Bosco. Attivissimi comitati elaborarono il programma e ne curarono la splendida riuscita. Il primo posto lo vollero gli ex-allievi che accorsero numerosi all'Istituto il 20 maggio pel convegno annuale. A sera poi nel magnifico Teatro Comunale, presenti tutte le Autorità ed elettissimo pubblico, l'Avv. Comm. Felice Masera, Presidente Internazionale degli ex-allievi, aperse ufficialmente il ciclo dei festeggiamenti colla commemorazione civile. Dal 21 al 23, triduo predicato in tutte le Chiese della città. La sede centrale però del movimento religioso fu l'artistico tempio di San Bartolomeo, retto dai RR. PP. Gesuiti, che si prodigarono con squisita cordialità come per un santo di famiglia. Ogni sera, discorso e benedizione. Dal 24 al 28 poi solenni pontificali mattino e sera.
Si succedettero a cantare le glorie del Santo il salesiano D. Favini, S. E. Mons. Cesare Boccoleri, vesc. di Terni, S. E. Mons. Giuseppe De Bernardi, vesc. di Pistoia e Prato, S. E. Mons. Angelo Bartolomasi, Ordinario Castrense. La folla gremì la bellissima chiesa fin dalla prima sera ed andò aumentando di giorno in giorno con crescente entusiasmo. Il giovedì 24, Maria Ausiliatrice, fu consacrato alla Madonna di Don Bosco, con funzione speciale per le Madri cristiane. Il sabato fu la giornata della gioventù, egregiamente preparata da apposite conferenze predisposte dal R. Provveditore agli Studi in tutte quante le scuole. La domenica 27, giornata trionfale. Si alternarono alla Messe della Comunione generale gli Ecc.mi Vescovi Mons. Giordani e Mons. Coppo. Celebrò il solenne pontificale S. E. Mons. Arcivescovo, Ferdinando Bussolari, coll'assistenza degli Ecc.mi Vescovi, e disse l'Omelia S. R. Mons. Coppo, vescovo salesiano.
Nel pomeriggio tutta Modena fu assorbita dall'imponente processione che sfilò Maestosa per le vie principali, portando in trionfo la reliquia e la statua del Santo. Vi parteciparono gli Ecc.mi Vescovi, tutte le Autorità e i Capitoli di Modena e di Nonantola, numerosi parroci e folla innumerevole convenuta da tutta la plaga, guidata dai rispettivi parroci, favorita da eccezionali riduzioni sulle linee secondarie, tranviarie ed automobilistiche della Provincia.
Nella piazza maggiore, l'Arcivescovo fece muovere la statua in segno di benedizione e dopo un percorso di quasi due ore, rientrato in S. Bartolomeo, cantato il Te Deum, impartì la benedizione eucaristica. A corona delle feste, il lunedì seguente, la parrocchia di S. Francesco, che ospita l'Istituto salesiano, inaugurò un bel quadro del Santo con speciali funzioni per la gioventù. Nel corso della settimana zelanti sacerdoti dell'Archidiocesi di Modena, e della Diocesi di Guastalla coi loro Ecc.mi Ordinarii e S. E. Mons. Boccoleri si diedero convegno nell'Istituto per ispirare il loro ministero allo spirito del Santo.
MONTODINE - Montodine, che ospita il Noviziato dell'Ispettoria Lombardo-Emiliana, ha visto un vero trionfo di D. Bosco, nei festeggiamenti che si sono svolti dal 3 al 6 maggio.
Preparata dal triduo, predicato dal salesiano Don Lareno, missionario in Cina, la popolazione ha risposto con mirabile entusiasmo.
Il giorno della festa, il Rev.mo Mons. Francesco Bossi, arciprete della cattedrale di Crema e Decurione dei Cooperatori Salesiani, ha celebrato la Messa della comunità, rivolgendo le prime parole di giubilo ai fedeli che, come nel triduo, stipavano letteralmente la grandiosa chiesa. Alle 10 S. Ecc. Mons. Francesco Maria Franco, Vescovo diocesano, ha tenuto il solenne pontificale rievocando in una affettuosa Omelia la figura del Santo.
Nel pomeriggio la popolazione si è triplicata, fondendosi con quella dei paesi vicini, per la processione. L'amabile figura del Santo è passata benedicente dietro la reliquia, portata dal Vescovo, tra le innumeri squadre di giovani, ferventi nella preghiera ed entusiastiche nel canto, coronata dai vessilli di tutte le associazioni della plaga. Un solenne Te Deum con trina Benedizione Eucaristica chiuse le feste indimenticabili.
A sera il concerto della banda dell'Oratorio salesiano di Treviglio, che si è trovata presente fin dal mattino, rallegrava la buona popolazione, mentre una sfarzosa illuminazione sorrideva nel noviziato e lungo il fiume Serio. Don Lareno ha trasportato il popolo nelle missioni salesiane con una bella conferenza a proiezioni luminose.
NAPOLI - Sotto l'alto patronato delle LL. AA. RR. i Principi di Piemonte e la presidenza onoraria di S. A. R. la Duchessa Elena d'Aosta, un duplice Comitato, costituito dalle più eminenti personalità del clero e del laicato, ha preparato a Don Bosco Santo uno splendido trionfo. Da Posillipo al Vomero, per tutte le colline, per tutte le piazze, per tutte le vie, dai superbi palazzi alle più umili case, una fantasia di luci e di colori, fusi nel nome di Don Bosco Santo, proiettato verso il cielo azzurro e riflesso nel golfo di cobalto da vari punti della città, ha dato a Napoli un'incanto meraviglioso, suscitando nel popolo ondate di entusiasmo delirante verso il nostro Santo, la cui figura, rievocata con impareggiabile eloquenza nella splendida Cattedrale, sorrideva al cuore di tutti con fascino arcano e promessa di benedizione.
In fervore di spirito e con palpiti di pietà profonda, folle innumerevoli si alternarono per le sacre funzioni, che le massime Autorità onorarono della loro presenza. Il venerdì 18 maggio celebrò la Messa per le alunne degli istituti religiosi femminili S. E. Mons. Carmine Cesarano, arciv. di Aversa mentre S. E. Mons. Bartolomasi nella Basilica di Santa Restituita benediceva l'artistico quadro del Santo, opera del prof. Di Domenico. Lo stesso Arcivescovo Castrense pontificò poscia la Messa solenne. La Schola Cantorum salesiana del Vomero eseguì la Messa a 3 voci del M° De Bonis. La sera dopo i Vespri pontificali di Mons. Ricolo disse il panegirico S. E. Mons. Giorgis, Vescovo di Trivento, e impartì la benedizione Mons. De Nicola, vic. gen.
Il sabato, dopo la Messa per gli alunni degli Istituti maschili, celebrata da S. E. Mons. Carcaterra, vesc. tit. di Ipso, tenne pontificale S. E. Mons, Meo, vesc. tit. di Metone. La Schola Cantorum del Pontificio Seminario Campano di Posillipo eseguì la Messa III del M° Refice a 4 voci. La sera, cantò í Vespri pontificali lo stesso Em.mo Card. Arcivescovo Alessio Ascalesi, e tenne il panegirico S. E. Mons. Moriondo Vescovo di Caserta. Impartì la benedizione Mons. Pelliccia.
Domenica, giornata indimenticabile. Le prime funzioni del mattino furono specialmente dedicate alla gioventù delle Opere Salesiane, all'Azione Cattolica, alle Opere di apostolato.
S. E. Rev.ma Mons. Giuseppe D'Alessio, Ausiliare dell'Em.mo Card. Arcivescovo, ha celebrato per le Opere Salesiane, all'Altare Maggiore della Cattedrale. E centinaia e centinaia di giovani e di giovanette si sono accostati alla Mensa Eucaristica alla dolce visione del Santo fondatore sorridente e benedicente dall'alto della gloria sovrastante l'altare.
Alle 8, nella Basilica di S. Restituta, il Rev.mo Mons. Edoardo Fabozzi, Assistente Generale della Giunta Diocesana e Condirettore dei Cooperatori Salesiani, ha celebrato per le Associazioni di Azione Cattolica.
Un'enorme folla di organizzati ha gremito in ogni angolo la vasta Basilica, e l'omaggio a Don Bosco Santo è stato omaggio eucaristico per le S. Comunioni distribuite innumeri, dopo che il Rev.mo Mons. Fabozzi, con felice ed ispirata parola ebbe rievocato la luminosa figura di Don Bosco, apostolo dell'Eucaristia. Alle 8,3o nella R. Cappella del Tesoro di S. Gennaro il Rev.mo Mons. Rocco di Torrepadula ha celebrato per le Associazioni cattoliche di beneficenza, e nella Chiesa dei Catecumeni il Reverendissimo Mons. Pergami per le Arciconfraternite: grande folla di organizzati ad entrambe le funzioni, numerosissime le Comunioni.
Ma la folla, la grande folla anonima, popolo fedele e pio, fin dal primo mattino ha portato in Duomo il sorriso gioioso della sua preghiera semplice e fervida.
E la Cattedrale nelle sue ampie e luminose navate presentava un aspetto dei più imponenti per il solenne Pontificale dell'Eminentissimo Cardinale Arcivescovo Alessio Ascalesi, assistito dal Capitolo Metropolitano.
Altra folla enorme, addensata in Piazza del Duomo, mercè il perfetto impianto di radiodiffusori, ha potuto seguire tutte le fasi della funzione.
La Messa poi è stata radiotrasmessa dalla stazione Eiar di Napoli.
Mentre nel Duomo si svolgeva la Messa Pontificale celebrata dall'Em.mo Cardinale Arcivescovo, in Piazza del Plebiscito, il Salesiano Don Rubino, Console, Cappellano Generale della Milizia, assistito da sei cappellani militari, celebrava la S. Messa per più che ventimila artiglieri convenuti a Napoli per il Terzo Raduno Nazionale.
Lo spettacolo di popolo è assurto a solenne apoteosi di fede alla funzione di chiusura del triduo, nella Cattedrale maestosa, nella quale lo slancio architettonico accompagnava quasi lo slancio di elevazione di tutto un popolo unito nella preghiera all'augusto Principe Ereditario, Umberto di Savoia, e all'Em.mo Cardinale Arcivescovo.
La Cattedrale non poteva saturarsi di più.
Nelle tribune d'onore, proprio l'élite dell'aristocrazia napoletana, i nomi più cospicui, le personalità più elette.
Nel presbiterio, su apposite poltrone, tutte le maggiori autorità cittadine con S. E. l'Alto Commissario Baratono; il R. Commissario Duca Niutta, il Preside della Provincia on. Morisani; i sub-commissari al Comune principe Colonna e avv. Minozzi; S. E. Azzariti, Presidente di Corte d'Appello, e S. E. il Procuratore Generale; S. E. il gen. Rolandi Ricci, comandante il Corpo d'Armata, S. E. l'amm. Salazar, Gran Balì del S. M. Ordine di Malta, ecc.
Alle ore 18,30 ebbero inizio i Vespri solenni pontificali celebrati dal Rev.mo Mons. Domenico Sersale, Canonico Primicerio.
Prima del discorso di Mons. Fabozzi giunse S. A. R. il Principe di Piemonte, che, percorsa la navata centrale, fra gli applausi della folla, ossequiato all'altare dell'Em.mo Card. Arcivescovo, prese posto nel podio appositamente disposto in cornu evangelii.
Mons. Fabozzi, con densa ed elevata oratoria rievocò la nobiilissima figura di Don Bosco soffermandosi particolarmente sul nuovo sistema pedagogico del Santo educatore; sulla sovrannaturalità del suo apostolato; sulla fecondità sovrannaturale delle sue Opere che oggi contano ventimila apostoli ed enormi falangi di giovani in ogni parte del mondo.
Dopo il canto del Te Deum l'Eminentissimo Cardinale impartì la solenne benedizione Eucaristica e poi, risalito sul trono, la benedizione pastorale indulgenziata.
Il canto dell'inno di Don Bosco Santo, accompagnò il Principe di Piemonte e il Cardinale Ascalesi, lungo la navata centrale del Duomo, a stento tenuta sgombra dalla forza pubblica, fino all'uscita; quando l'applauso travolgente del popolo rese l'affettuoso omaggio all'augusta figura del Principe Sabaudo e alla paterna figura del Pastore buono e venerato.
I solenni festeggiamenti svoltisi in Cattedrale sono stati preceduti dalla festa celebrata l'8 aprile nella chiesa di Sant'Antonio Abate, a cura del Vicario can. Cinque che esaltò il nuovo Santo con devozione ed affetto cordiale davanti a una folla di devoti e di ammiratori.
La Pia Casa Arcivescovile dei Sordomuti a Tarsia, ha celebrato le feste della Canonizzazione il 28 aprile, onorata dalla presenza di S. E. Mons. Carcaterra che celebrò la Messa della Comunione generale ed assistette pontificalmente a quella solenne. Tenne la commemorazione civile l'avv. comm. Carmelo Landolfi.
Altra commemorazione tenne il salesiano D. Folchitto alla Federazione delle Arciconfraternite, nella chiesa di Donnaregina.
La chiesa di Santa Maria della Fede, per lo zelo del parroco Mons. Mantone e del comitato parrocchiale dedicò la domenica 27 maggio a solenni funzioni religiose e il giovedì 31 alla commemorazione civile fatta dall'avv. comm. A. De Stefano.
Un triduo solennissimo si svolse nella Pontificia Basilica di S. Giacomo degli Spagnuoli dal 15 al 17 giugno. Il Rettore Mons. Buonomo benedisse una bella statua di D. Bosco; l'Ispettore e i Direttori salesiani officiarono alle varie funzioni, chiuse da Mons. Vicario generale e dal panegirico di P. Ercole Salvatori.
La parrocchia di S. Giovanni in Corte, a cura del parroco D. Costigliola, degli Uomini Cattolici e degli ex-allievi ha celebrato il triduo e la festa con grande solennità dal 19 al 22 luglio, dopo aver preparato gli animi il 1° luglio con una interessantissima conferenza del prof. dott. Nello Palmieri, docente di medicina legale nella R. Università... Solennissima infine è riuscita la cerimonia dell'inaugurazione della nuova Opera Salesiana al centro dei popolari quartieri Arenacoia, Ottocalli e Pontirossi, nei pressi di Piazza Carlo III. L'Em.mo Card. Ascalesi ha benedetto la Cappellina ed i Salesiani hanno già iniziato l'Oratorio festivo in attesa di far sorgere le Scuole professionali tanto desiderate dal compianto primo benefattore comm. Ernesto Menichini e da tutta la cittadinanza.
PALMIANO - Quest'anno della santificazione, Don Bosco Santo è stato festeggiato con maggiore solennità per iniziativa del parroco Don Antonio Sanciani, e della famiglia del Sig. Savino Costantini. Triduo predicato da Don Nazzareno Biancolini mattino e sera, comunione generale, Messa solenne, panegirico, processione, e recita dei fanciulli della scuola in onore del Santo educatore della gioventù.
PINEROLO - Pinerolo, che ospitò più volte Don Bosco vivente, chiamò a cantarne le glorie in Cattedrale un ex-allievo, Mons. Baronetto, Can. Penitenziere. Ed il triduo efficacissimo assicurò alla festa, il 15 aprile, una splendida riuscita. Il Vescovo diocesano S. E. Mons. Gaudenzio Binaschi, tenne solenne Pontificale, alla presenza di tutte le autorità cittadine e di una folla di popolo. Ventisette Associazioni intervennero coi loro stendardi e le loro bandiere. La parte musicale fu affidata ai chierici del nostro Istituto di Monte Oliveto. Ma l'inno più bello fu sciolto a Don Bosco dal venerato Pastore, che fece rivivere nell'Omelia la cara figura di Don Bosco nella luce della santità e nel fervore dell'apostolato. Chiuse la grande giornata il canto dei Vespri pontificali e la Benedizione eucaristica impartita dallo stesso Ecc.mo Vescovo.
S. CATALDO - Preceduti da un solenne triduo nella Chiesa Madre predicato dal Rev.mo can. G. Calamonieri nei giorni 2, 3 e 4 maggio e da una conferenza del prof. Saverio D'Angelo sul « Santo degli educatori » pronunziata nel Teatro dell'Oratorio Salesiano, dai Vespri Pontificali cantati la sera dello stesso giorno nella Chiesa Madre da S. E. Rev.ma Mons. Giovanni Jacono, amato Vescovo della Diocesi, la domenica 5 si sono svolti i grandiosi festeggiamenti di chiusura in onore di S. Giovanni Bosco.
S. Cataldo ospita da circa un decennio i Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice, che dirigono l'Oratorio Salesiano «S. Luigi» e l'Istituto e Maria SS. Ausiliatrice ».
Alla Chiesa Madre è stata celebrata la Messa appositamente per gli amici delle Opere Salesiane da un illustre amico delle Opere medesime, S. E. Rev.ma l'Arcivescovo mons. Ferdinando Fiandaca.
Ma una manifestazione ancora più imponente si ebbe in occasione del solenne Pontificale di S. E. Mons. Giovanni Jacono con l'intervento del Capitolo di Caltanissetta.
I fedeli attendevano con ansia il Vescovo di Agrigento, S. E. Rev.ma Mons. G. B. Peruzzo, ideatore ed animatore instancabile del primo Congresso Eucaristico Regionale Siculo, pel panegirico e furono appagati dall'eloquenza dell'illustre Presule.
La dimostrazione più solenne di riconoscenza e di devota venerazione al Santo fu data a sera, con una processione imponente quanto devota, il cui ricordo rimarrà a lungo.
Prima della benedizione S. E. Mons. Giovanni Jacono, da un balcone dell'Oratorio Salesiano, dinanzi ad una folla straordinaria di popolo, ricordò il rito magnifico della Canonizzazione del grande Apostolo del secolo XIX fatta da S. S. Pio XI, in S. Pietro, l'alta glorificazione del gran Santo degli italiani fatta in Campidoglio e la trionfale esaltazione in Torino del Santo piemontese, italiano e mondiale.
In piazza Crispi, diretta dal Maestro cav. Angelo Vinci, la musica cittadina eseguì un applauditissimo concerto.
Alle ore 24, in piazza Vittoria, fuochi artificiali.
VARAZZE - Varazze, che ospitò tante volte D. Bosco, e che ora si onora del fiorente Convitto Civico e dal Noviziato Salesiano per l'Ispettoria Ligure-Emiliana, non volle essere seconda a nessuno nel festeggiare la Canonizzazione. Il concorso entusiasta di tutte le autorità assicurò fin dall'inizio il miglior successo. Predicò il triduo, nella collegiata di Sant'Ambrogio, S. E. Mons. Guerra, Arcivescovo salesiano, il quale pontificò poi alle solenni funzioni del giorno della festa, il 13 maggio, e tenne l'Omelia sul nuovo Santo.
Nel pomeriggio, ai Vespri pontificali, disse il panegirico il salesiano dott. D. Lucchelli e, dopo l'imponente processione colla statua e la reliquia del Santo, lo stesso Ecc.mo Arcivescovo salesiano impartì la Benedizione Eucaristica.
Tutte le sere del triduo la città sfoggiò una splendida illuminazione ed il giorno della festa apparve tutta imbandierata. Il 26 seguente, il sac. salesiano dott. Alberto Caviglia tenne nel Collegio Civico Don Bosco una conferenza magistrale sul sistema pedagogico di S. G. Bosco.
L'ISTITUTO SALESIANO PER LE MISSIONI con sede in TORINO, eretto in Ente Morale con Regio Decreto 13 gennaio 1924, n. 22, può legalmente ricevere Legati ed Eredità. Ad evitare possibili contestazioni si consigliano le seguenti formule:
Se trattasi d'un Legato:
« ...lascio all'Istituto Salesiano per le Missioni con sede in Torino a titolo di legato la somma di Lire... (oppure) l'immobile sito in... ».
Se trattasi invece di nominare erede di ogni sostanza l'Istituto, la formula potrebbe esser questa:
« Nomino mio erede universale l'Istituto Salesiano per le Missioni con sede in Torino, lasciando ad esso quanto mi appartiene a qualsiasi titolo ».
(Luogo e data). (Firma per esteso)
VIVA DON BOSCO SANTO!
Carissimi,
L'esempio dell'Italia e di altri paesi d'Europa ha trovato larga imitazione oltre l'Oceano. Con i termini del più alto elogio S. E. il Ministro della Pubblica Istruzione dell'Argentina ordinava, il 7 maggio del corrente 1934. che in tutti gl'Istituti Scolastici dipendenti dal suo Ministero si tenessero lezioni o conferenze sulla vita e sull'opera del grande educatore Don Bosco.
Inoltre anche in Buenos Aires il Consiglio Nazionale di Educazione, rievocando le insigni benemerenze di Don Bosco e dei Salesiani in tutta l'Argentina e specialmente in Patagonia, ordinava che una delle più distinte scuole della Patagonia stessa, quella intitolata « General Roca »fosse intitolata al grande conquistatore Don Bosco.
Consimili alti e ufficiali avvicinamenti di Don Bosco Santo alla gioventù si ebbero in molteplici altre nazioni, ovunque suscitando un movimento universale di Don Bosco Santo verso i giovani.
I quali furono ovunque i primi, per slancio ed entusiasmo, a tributare a Don Bosco Santo l'omaggio della loro gioia e della loro devozione durante tutti i festeggiamenti celebratisi a Roma, a Torino e in mille altre città e paesi, fino agli estremi confini delle più remote Missioni Salesiane.
Ora, o carissimi giovani, tocca a voi tener vivo nel vostro cuore, nella vostra vita, nella vostra attività Per ogni opera buona, lo spirito e l'imitazione di Don Bosco Santo quali allievi e figli affezionatissimi, ferventi seguaci suoi nelle più sante imprese.
Vostro affezionatissimo
Don Giulivo.
All'ordine del giorno citiamo i giovani dei nostri Oratori che accorsero a centinaia alle diverse mute di Esercizi Spirituali organizzati pel ferragosto in tutte le Ispettorie salesiane d'Italia e dell'Estero: mentre falangi di gioventù femminile affollavano le cappelle degli Istituti delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Il fior fiore degli iscritti alle Associazioni Giovanili di Azione Cattolica ha partecipato ai corsi di Esercizi ed alle "Settimane di Studio" indette dalle Federazioni diocesane; la massa ha trovato ospitalità nei migliori nostri Istituti, edificando superiori e predicatori con spettacoli di fervore. - Diamo la fotografia degli intervenuti alla muta di Lanzo Torinese: 201 giovani provenienti dagli Oratori di Torino e viciniori. Anche i corsi per Ex-allievi ed Ex-Allieve ebbero splendidi successi.
Dalle sponde del Rio Negro.
La nostra missione di Taracuà (Brasile-Rio Negro) ha celebrato il primo decennio di vita con una festa indimenticabile. L'Amministratore Apostolico Mons. Massa ha predicato il triduo ed ha tenuto pontificale alla Messa cantata dai piccoli indi con grazia straordinaria, sotto la guida delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Dei missionari che l'avevano fondata, D. Balzola, il coad. Framarin e D. Marchesi, non era presente che quest'ultimo, essendo gli altri già passati alla eternità. Ma il superstite ebbe la consolazione ineffabile di vedere gli abbondanti frutti dell'apostolico sacrificio di dieci anni di lavoro. Dove non era che selva minacciosa di tigri e di serpenti, ora è la dolce pace della civiltà cristiana, il sorriso della gioia salesiana nel lavoro, nello studio, nella preghiera. La primitiva capanna è un bel villaggio, e la vita vi scorre patriarcale in modeste casette di legno, attorno alla chiesetta pure di legno, mentre la gioventù cresce educata, come in collegio, dai Salesiani e dalle Figlie di Maria Ausiliatrice. A centinaia i figli della foresta sono passati negli anni decorsi e ne hanno tratto notevole profitto. Numerose famiglie son omai sorte colla benedizione di Dio fra gli ex-allievi e le ex-allieve, assicurando così generazioni cristiane.
Il Sacro Cuore di Gesù, vero sovrano della missione, regna padre amoroso alimentando la fiamma di quella carità che è fonte di progresso e di vera civiltà.
Riconoscenti ai missionari che vi hanno prodigato tante cure e sacrifizi gli Indi hanno risposto all'invito per la festa commemorativa con slancio ammirabile.
D. Algeri, nella sua relazione ha periodi commoventi:
« Un mese prima vennero spedite varie canoe per i diversi fiumi ad avvisare gli indi anche più lontani. E fu subito un affluire di canotti, carichi di farina di mandioca, di banane e di altre frutta, che essi sogliono venire a vendere alla missione, ottenendo in cambio, sale, fiammiferi e stoffe. E i nostri indietti a far gli onori di casa. L'ultima settimana, un fervore straordinario per la buona riuscita della festa. Tutti in faccende per la pulizia delle strade e dei piazzali, per l'ornamento della Chiesa e delle case. Nelle ore di lavoro li avreste visti sopportare tranquillamente il sollione equatoriale per compiere ognuno la propria parte.
La vigilia, il sabato, fu consacrato a preparare archi e festoni. Subito dopo colazione tutti i nostri indietti interni, dal più piccolo al più grande, armati di remo e di coltellacci, scesero in riva al fiume e presero d'assalto tutte le canoe che fu loro dato d'incontrare. Due, tre, cinque, dieci, per ogni canotto, secondo la capacità, e via sulle placide acque nella direzione prescelta ove sapevano trovarsi belle ed abbondanti palme. Ah, le belle ed eleganti palme di queste immense foreste! Ve ne sono proprio per tutti i gusti. Quante specie, quante varietà! Venga pure il botanico a classificarle. Ve ne sono di quelle che non raggiungono un palmo di altezza, ma ve ne sono anche di quelle che raggiungono i 40 metri, come ebbi occasione di abbatterne nell'Isola dei Fiori per costruirvi una nuova residenza missionaria, che è dedicata alla celeste Patrona delle missioni, Santa Teresa del Bambino Gesù
In men di due ore i nostri bravi indietti erano di ritorno con tante foglie di palme quante basterebbero per coprire l'area di uno dei nostri giardini pubblici. Verso sera la missione e il villaggio erano come avvolti da una foresta di palme. Ad ogni porta, ad ogni finestra si intrecciavano formando bellissimi archi gotici. Così le strade e le piazze. La Chiesa poi offriva un colpo d'occhio magnifico. La sera entusiasmo generale. Nel silenzio misterioso echeggiavano devote le voci argentine dei nostri cantori al canto del « Quicumque certum quaeritis » e del « Tantum ergo ». L'Eucaristica benedizione scese - speriamo copiosa - su quelle animucce, nostra speranza di domani, e anche sopra quelli ancor numerosi che stavano accalcati alla porta e alle finestre della Chiesa, attoniti di quanto era loro dato di vedere e di udire. Dopo la funzione - spettacolo loro carissimo - si appiccò il fuoco ad una grande catasta di legna che si ergeva in mezzo al piazzale. « A fogueira », il falò! gridavano pazzi di gioia. Non mancò qualche fuoco artificiale.
Due ore di sana allegria. Poi le fiamme, non avendo più legna da divorare, scemarono del tutto, lasciando padrona della situazione un mucchio ardente di bragia. I nostri indietti si ritirarono per dar riposo alle loro stanche membra per il grande lavoro della giornata. Gli indi venuti dal di fuori si accoccolarono invece attorno al fuoco e vi rimasero sino a tarda ora narrandosi le vicende del giorno coi più minuti particolari. Cosa che ripeteranno mille volte, specialmente al ritorno alle loro case.
La sveglia per la festa fu data con un tiro di cannone che fece trasalire quanti dormivano nelle adiacenze della missione. Il cannone non era propriamente un pezzo d'artiglieria. L'ingegno di un nostro confratello fece servire all'uopo un tubo di ferro del diametro di dieci centimetri e lungo quasi un metro. Ai tiri dell'ordigno, risposero centinaia di spari di fucile dall'una e l'altra sponda del fiume. I nostri cristiani che abitano a Taracuà si può dire ne posseggano uno ciascuno. È quanto di meglio ambiscono. Per acquistarlo lavorano dei mesi o nella missione o presso qualche bianco nell'estrazione della gomma elastica. Ci si può immaginare quindi la fucileria se si pensa che per l'occasione tutti erano ben provvisti di polvere ricevuta in regalo. Solo la campana della Messa la fece cessare. Ma fu ripresa verso mezzogiorno e durante la processione. Dopo la Messa pontificale di Mons. Massa i cortili dei due collegi vennero presi d'assalto. Gli uomini in quello dei ragazzi e le donne in quello delle bambine. Per l'indio ancora bruto l'ora più bella e desiderata è quella del pranzo. Per la prima volta l'indio mangiò nel piatto, col cucchiaio e a tavola. Le tavole dei refettori vennero allineate nei cortili e, a turni di centinaia, si susseguirono a divorare l'abbondante carne con riso e fagiuoli che la missione loro apprestava.
Bella e devota la processione con la statua del Sacro Cuore, per le vie del villaggio e le adiacenze della missione. I nostri chierichetti in numero di trenta facevano sfoggio delle loro vesti rosse. Le bambine bianco vestite spargevano a piene mani petali di rose; e i canti sacri si succedevano alle decine del Santo Rosario. Tornati in Chiesa, dopo l'amministrazione della Cresima ed appropriate parole del Prelato che invitò tutti a rendere al Sacro Cuore le più vive grazie per i benefici ricevuti nei dieci anni di vita della missione e a promettere di sempre meglio corrispondere alla grande grazia della Redenzione, si lesse parola per parola l'atto di consacrazione al Sacro Cuore di Gesù; e poi la benedizione Eucaristica scese sulla folla adorante.
Ma la festa non finì qui. Come in ogni casa Salesiana, non poteva mancare il teatro. E quella sera rappresentarono niente meno che il dramma « S. Tarcisio ». Immaginate un figlio della foresta vestito da romano, sul palco, gesticolar disinvolto, con chiara pronuncia in lingua portoghese! Fu una meraviglia.
Speriamo che i frutti spirituali durino a lungo e che i benefattori ci aiutino ad intensificare e sviluppare sempre più l'opera nostra.
Aff.mo in G. C. Sac. LuiGi ALGERI, Miss. Salesiano.
Feste in onore di Don Bosco.
Le feste di La Kafubu per la canonizzazione di Don Bosco, meriterebbero un'ampia descrizione. Si svolsero infatti con solennità degna dei massimi centri europei, sotto l'alta presidenza del Sig. Maron, Commissario della provincia, di S. E. Mgr. De Hemptinne, Vicario Apostolico del Katanga, e del Rev.mo Mons. Sak, Prefetto Apostolico del Luapula Superiore. Doveva partecipare anche Mgr. Carme, della Congregazione dei Padri Bianchi, Vicario Apostolico del Banguelo, ma ne fu impedito all'ultimo momento per le inondazioni che resero la via impraticabile.
Il R. Padre Simyemski, della Compagnia di Gesù, fece la via in areoplano da Broken Hill per rappresentare il Rev.mo Prefetto Apostolico di quella regione, la cui Missione è affidata alla provincia polacca.
Numerose le Autorità e personaggi intervenuti dalla vicina Elisabethville. Notati tra gli altri: il sig. Maron, Commissario della Provincia, con la signora; il sig. Derriks, presidente della Corte d'Appello; il sig. Schier, procuratore Generale; il Console d'Italia. Conte Gaetani d'Aragona,. ed i Consoli d'Inghilterra e di Danimarca; il sig. Jadot, direttore delle ferrovie del Katanga; il sig. Brasseur, direttore della Giustizia; i commissari di Giustizia sigg. Dupont e Liesnard; il Commissario del distretto; il sig. de Ziegler de Zieglek, ed altri. Infine moltissimi Missionari, Benedettini, Padri Bianchi, ecc. uniti ai confratelli Salesiani per rendere omaggio a Don Bosco Santo. I capi di tutte le Missioni Salesiane dell'interno della Prefettura tutti accorsi a La Kafubu per l'eccezionale solennità.
Molto opportunamente fu fatta precedere da un triduo preparatorio, 12, 13 e 14 aprile. Gli indigeni convennero numerosissimi da tutte le parti della regione. Durante questi tre giorni i predicatori, ciascuno a suo turno, esaltarono coli linguaggio pronto ed attraente per la narrazione di fatti miracolosi, le glorie di San Giovanni Bosco. La schola cantorum indigena a sua volta eseguì mottetti di una bellezza e difficoltà sempre crescente a misura che s'approssimava la data della grande solennità. Ogni sera tutto questo piccolo e gran mondo si raccoglieva in ginocchio innanzi alla grotta illuminata della Vergine Immacolata per ringraziare Dio e sciogliere lodi alla Madonna.
La sera del sabato precedente la grande solennità, nel teatro della Missione alla presenza dell'Ecc.mo Mgr. De Hemptinne, di Mons. Sak e di moltissimi invitati, gli allievi indigeni della medesima svolsero una bella produzione drammatica dal titolo « Don Bosco » composta per la circostanza dal salesiano sig. R. Cambert. Fu una meraviglia l'interpretazione perfetta fatta da giovani indigeni.
La domenica, la Messa della Comunione generale fu celebrata dal Rev.mo Mgr. Sak. S. E. Mgr. De Hemptinne pontificò la Messa solenne, alla quale assistette il Commissario della provincia circondato da numerosissimi visitatori. In posto distinto il sig. Conte Gaetani d'Aragona, Console d'Italia, a capo di un'imponente rappresentanza della colonia italiana di Elisabethville, rappresentava la Patria del Santo. Preceduto da una lunga teoria di piccolo clero indigeno, S. E. Mons. De Hemptinne fece l'ingresso, in cappa magna, al canto dell'Ecce Sacerdos magnus del Pagella. Il presbiterio scintillava di luci. La chiesa era letteralmente stipata. I cantori indigeni eseguirono impeccabilmente la missa pontificalis a 3 voci del Perosi, e chiusero la funzione col trionfale « Malumbo Yesu » e «La nostra lode » di Beethoven.
Oh, D. Bosco! Voi certamente attendevate un simile omaggio dai vostri piccoli Katanghesi, perchè sempre il vostro sguardo vedeva l'avvenire; ma per tutti gl'intervenuti fu una mirabile rivelazione. Infatti, all'uscita della chiesa, là, sul sagrato gremito di europei, che attendevano i missionari, nonchè gl'indigeni, abbiamo colto qua e là simili attestazioni: « I miei complimenti, Padre, è stato magnifico,
Non ci si attendeva tanto dai neri. Che coraggio per arrivare a simile risultato! E quel piccolo Clero! che grazia, che devozione! Veramente in Europa non si sarebbe ottenuto di meglio ». L'Essor du Congo quotidiano di Elisabethville, diceva al proposito: « È con vera sorpresa che l'uditorio ascoltò l'importante esecuzione data dalla corale indigena di quei canti estremamente complicati. Noi felicitiamo i RR. PP. Salesiani per questa magnifica realtà la quale ha dovuto costar loro infiniti sforzi ed una pazienza a tutta prova ».
Nel pomeriggio si svolse un trattenimento ginnastico diretto dal salesiano sig. E. Demeestere, accompagnato o intermezzato da scelta musica, eseguita dall'eccellente banda indigena sotto la direzione del sig. Ferrari, anch'esso salesiano, uno di quelli già rari oggidì, che ha visto e parlato con Don Bosco.
Numerosissimi amici dell'Opera Salesiana s'erano dati convegno per assistere alla manifestazione che ebbe magnifico successo. Le vaste sale, per l'occasione, graziosamente decorate, erano letteralmente gremite, mentre molti curiosi indigeni assalivano le finestre per prendere parte essi pure allo spettacolo.
Alle otto di sera, poi, cominciò la cerimonia delle Benedizione solenne, che doveva chiudere il ciclo delle solennità religiose. Fu presieduta da S. E. Mgr. De Hemptinne. Officiò Mgr. Sak, dopo aver pronunziato, con commossa eloquenza, il panegirico di Don Bosco, il Fondatore della Società Salesiana, il gran Santo che comprese lo spirito moderno e adattò l'ardente carità che lo caratterizzava ai nuovi bisogni della sua evoluzione. La chiesa era illuminata come a pieno giorno. Mgr. Sak diede la Benedizione col Santissimo, mentre la corale ancora una volta meravigliava l'uditorio con l'esecuzione impeccabile di vari canti a quattro voci miste dei più ardui: Tollite Hostias, del Saint Saens; Benedicta tu, del La Tombelle; Iste Confessor, del Cardinal Cagliero, e Tantum ergo, del Moortgat. E infine chiudeva col Je te rend Grâce del Gounod, stupenda parafrasi del canto di Compieta.
Un missionario salesiano.
Sollecita guarigione. - Mio figlio doveva presentarsi a esami molto difficili e proprio in quei giorni, una complicazione al dente del giudizio, l'obbligarono a subire un'operazione alla gengiva. Lo raccomandai a Maria SS. Ausiliatrice.
Malgrado il dolore fortissimo si presentò agli esami e fu promosso con buoni punti, cosa che considero miracolosa e che prego di pubblicare come da promessa fatta.
Il dente guarì completamente e prestissimo. Ancora una volta Maria SS. Ausiliatrice ha esaudito le mie preghiere
P.ssa AAGE n. CALVI DI BERGOLO.
Guarisce papà e mamma da bronco-polmonite. -
Riconoscentissimo al nostro S. Giovanni Bosco, sono lieto di poter attestare che, i miei genitori furono guariti per intercessione di S. Giovanni Bosco.
Infatti nell'inverno scorso tutti e due si misero a letto colpiti da bronco polmonite. La loro malattia era tutt'altro che lieve, tanto più per il babbo che era affetto da attacco cardiaco.
La situazione era disperata, ed il medico aveva già fatto provvedere perchè si facessero all'ammalato le pratiche religiose.
Non ci restava altro che raccomandarci a S. Giovanni Bosco al quale iniziammo una novena, al termine della quale la situazione si capovolse come per incanto. Da allora lo stato degli ammalati, cominciò a migliorare tanto che oggi possono dichiararsi completamente guariti.
Con animo riconoscente assolvo il mio voto e unisco l'offerta per le Opere salesiane.
PIERINO MANZONI.
Guarigione insperata. - Colpito da polmonite doppia con setticimia, fui ricoverato all'Ospedale per avere maggiori cure. Ma il male si aggravò tanto che il Professore non dava più nessuna speranza di guarigione.
Fui visitato da una Figlia di Maria Ausiliatrice, che mi regalò una reliquia di S. Giovanni Bosco e mi assicurò che tutta la Comunità pregava per me. Con viva fede, misi la reliquia sul petto e stringendola a me invocai l'aiuto del nuovo Santo fiducioso di ottenerne la guarigione. Nell'assopimento vidi il Santo che mi liberava da nemici che tentavano di assalirmi. Subito dopo incominciai a migliorare e in breve fui fuori pericolo. Unitamente alla mia buona mamma e sorelle rendo pubbliche grazie e invio l'offerta promessa mentre invoco da questo gran Santo protezione e grazie su me e famiglia.
Rieti, 24-7-34. ROSATI DoMENICO.
Guarisce la nostra bambina. Nel maggio u. s., affetta da bronco-polmonite influenzale con febbri altissime, la nostra piccola Iolanda è stata per parecchi giorni in condizioni tanto disperate, che per ben due volte abbiamo temuto di perderla.
Il Signore voleva mettere a prova la nostra fede, che, in verità, pur in mezzo alla più viva trepidazione ed all'angoscia più opprimente, non è venuta mai meno.
Le nostre preghiere erano rivolte soprattutto al nostro caro Santo D. Bosco, perchè ci ottenesse dal Signore la guarigione della bimba, con promessa di un'offerta per le sue opere e facendo voto di consacrare la bambina stessa a Gesù - se ne avesse avuto la vocazione - tra le Figlie di Maria Ausiliatrice.
Con tali sentimenti abbiamo anche applicata sul petto della malatina una Reliquia ex indumentis del dolce Santo.. Ed oh! prodigio... Da quel momento la nostra piccola ha cominciato a migliorare tanto sensibilmente, che in pochi altri giorni entrava senz'altro in convalescenza. Adesso è completamente guarita ed è tornata vispa ed allegra come è stata sempre.
Siano rese infinite grazie a Gesù, alla cara Vergine Ausiliatrice ed al gran Santo, nostro visibile protettore D. Bosco.
A conforto deì buoni ed anche perchè si compia il nostro voto, desideriamo che la presente relazione venga pubblicata sul Bollettino Italiano.
(Reggio Cal.) Bivongi, 19-7-1934.
EMILIA e Avv. CHERUBINO RASPA.
Ex-allievo riconoscente vivissima protezione San Giovanni Bosco esami di Stato, scioglie inno di grazie e invoca nuovamente il valido soccorso per altri esami a conseguimento di diploma.
FRANCESCO EMILIO CHIARA.
Il 17 dello scorso gennaio mi sentivo benissimo tanto che potei accudire alle mie solite faccende domestiche, ma dopo il mezzogiorno sentendomi un malessere generale capii subito che mi veniva una paralisi. Invocai l'Ausiliatrice e S. G. Bosco dei quali sono molto devota promettendo un'offerta pel nuovo altare di Torino. Mi misero a letto e mio marito fece subito chiamare il medico il quale dopo avermi visitata disse che era una paralisi cerebrale e quindi difficilissima la guarigione. Anzi nell'uscire di casa disse ad una mia sorella che non solo era grave il mio stato, ma ero gravissima.
Io che non potevo parlare, ma capivo qualche cosa, mi raccomandai di nuovo invocandoli con gran cuore e fiducia promettendo anche che, se guarivo avrei fatto inserire la grazia sul Bollettino Salesiano al quale sono da tempo abbonata. Nessuno di mia famiglia sperava che guarissi dopo le dichiarazioni del medico; il mio stato comatoso era molto grave anche per l'anchilosi degli arti di tutta la parte sinistra del corpo. Ma quando meno ce l'aspettavamo, prima della mezzanotte incominciai ad aprire un po' gli occhi ed a muovere anche la gamba. In poco tempo fui libera dello stato comatoso e in pochi giorni ricuperai il movimento di tutti gli arti offesi.
Ora è da tempo che il corpo è libero da tutti i malanni. Il medico stesso ne è soddisfattissimo, mai più sperando ch'io guarissi così bene; e quelli di mia famiglia sono riconoscentissimi all'Ausiliatrice e a S. Giovanni Bosco per la grazia concessami.
Ora benchè un po' in ritardo, ma persuasa ancora più della mia guarigione adempio al debito di riconoscenza col far inserire la grazia ricevuta sul Bollettino Salesiano inviando pure l'offerta promessa pel nuovo altare di S. G. Bosco.
Con grande riconoscenza a Maria Ausiliatrice la quale benedì la mia viva fiducia in Lei e a S. Giovanni Bosco, devotissima e riconoscentissima
Chiari, 9 luglio 1934.
FESTA ELISABETTA.
Una bella grazia. - Prego pubblicare nel Bollettino questa grazia dovuta all'intercessione di S. Giovanni Bosco, tanto venerato in questa Parrocchia.
« Il signor Fernando Putzu d'anni 32, ottimo padre di famiglia, nello scorso aprile fu colpito dalle febbri maltesi. Le sue condizioni si aggravarono talmente che i medici disperarono salvarlo perchè colpito da polmonite, pleurite ed encefalite letargica. Gli si amministrarono quindi tutti i SS. Sacramenti. In questo periodo e precisamente il 13 giugno fece questo sogno. Gli sembrava di trovarsi come smarrito in un sentiero alpestre e mentre camminava vide venirsi incontro un sacerdote che lo toccò e gli chiese dove mai andasse. Rispose che come disoccupato andava in cerca di lavoro. D'un tratto gli sembrò di precipitare come in un fosso profondo. Disperato gridava aiuto e vide di nuovo avvicinarsi il venerando sacerdote, gli baciò la mano e sentì da lui farsi coraggio e venir invitato ad uscire dal fosso dicendogli: confida, vedrai che guarirai e troverai anche lavoro. Nel lasciare il fosso gli sembrò vedere una bella chiesa sopra una collina e domandò al sacerdote a chi mai fosse dedicata. Sentì dirsi: questa è la mia chiesa, la chiesa di Maria Ausiliatrice. Lo benedì e gli sembrò lo baciasse in fronte. A quel contatto sentì come sparirsi ogni malore; volle alzarsi, riprese l'uso della parola e raccontò ai familiari stupiti il maraviglioso sogno. Il fatto destò in tutti grande ammirazione e, pur non entrando in merito al modo con cui si presenta il fenomeno, quel che risulta si è che l'ammalato è guarito e sta per riprendere il suo ordinario lavoro. Grato per ciò al Santo prego sia per comune edificazione pubblicata la grazia.
Cagliari, 8 agosto 1934. Dev.mo
Mons. MARIO PIU Parroco di S. Anna.
G. F. di Faenza ringrazia S. Gio. Bosco per aver vinto una forma nervosa che comprometteva in modo grave i suoi esami e quindi la sua futura carriera.
Rizza Politi Mariannina (Canicatti Bagni) ringrazia commossa Maria Ausiliatrice e S. G. Bosco che le concessero la guarigione del figlio da più anni sofferente per un'ulcera gastrica della quale fu operato felicemente.
Da morte a vita. - Per adempiere un voto fatto notifico questo segue:
Dall'agosto 1931 mia moglie, Elvira Brizzolari, avvertiva insistenti dolori alla gamba destra, e ben presto incominciò a manifestarsi un po' di gonfiore alla coscia.
Il male fece tali progressi che nel mese di novembre la povera paziente, suo malgrado, dovette sottoporsi ad una visita medica.
Il professore constatò facilmente la presenza di molto liquido e subito ne estrasse circa un litro, dichiarando che si trattava di un ascesso di natura maligna.
Il giorno 8 dicembre fu necessario un atto operatorio; ma il male invece di scomparire, aumentava sempre più, destando serie preoccupazioni. Fu allora che il medico curante propose un consulto con un valente professore.
Questi giudicò il caso assai grave, perchè ormai il pus avea invaso anche i reni.
Frattanto la povera malata, non potendo nutrirsi, era ridotta ad uno stato da far pietà.
Il medico di casa ci disse: « Io farò tutto quello che la scienza mi suggerisce; ma voi pregate qualche santo di vostra confidenza che ci aiuti ».
Già dal principio della malattia ci eravamo messi sotto la protezione di Maria SS.ma Ausiliatrice e di Don Bosco, ed ora con maggior slancio di fede ci rivolgemmo alla Vergine SS.ma e al suo grande apostolo.
Dopo varie dolorose incisioni, che non portarono alcun giovamento, si decise di sottoporre l'inferma ai raggi.
La radiografia riuscì a scoprire una lesione al trocantere con pereostite, riportata 15 anni prima in una caduta, dalla quale non avea fatto caso.
Sembrava ormai che non ci fosse più alcuna speranza nell'arte medica e nei mezzi umani.
Sacerdoti, medici, amici... tutti si stringevano nelle spalle e vedevano vicina la catastrofe. Solo in noi non venne meno la fiducia nella protezione del cielo.
Insieme con noi pregavano tante anime buone!
Dopo lunghi mesi di inaudite sofferenze si potè constatare un lievissimo miglioramento, che rialzò il morale della povera paziente, e ne approfittammo per portarla in campagna; il risultato però, mentre si erano concepite tante belle speranze, fu quasi totalmente negativo. Rinnovammo preghiere e novene a Maria Ausiliatrice e Don Bosco; finalmente la sospirata grazia venne!
Al presente sono scomparsi tutti i dolori, è aumentata di 10 kg. di peso e può attendere alle sue faccende di casa; solo, come ricordo, sente ancora un po' di debolezza alle gambe, che però non le impedisce di uscire liberamente e di compiere i suoi doveri.
Tutti coloro che l'hanno seguita durante oltre due anni di malattia, la dicono la morta risuscitata. Noi invece la proclamiamo la miracolata di Maria Ausiliatrice e del suo grande apostolo, S. Giovanni Bosco!
Genova-San Pier D'Arena, 19 luglio 1934.
CARLETTO GOLDANIGA Capo Calzolaio, Istituto D. Bosco.
P.S. - Posso con piacere confermare quanto sopra, avendo assistita la malata durante la lunga infermità.
In fede:
Sac. LORENZO RuGGERI Curato.
Ritorna la pace. - Da più di un anno regnava nella mia famiglia una discordia tale che solo l'intervento del cielo avrebbe potuto dissipare.
Pregai con insistenza e fiducia S. Giovanni Bosco e quando meno me l'aspettavo ecco giungermi la felice notizia che la calma era ritornata nella mia famiglia.
Tutta la mia riconoscenza a S. Giovanni Bosco per la grazia segnalata!
Una Figlia di M. Ausil.ce.
Fogale Giovanni Battista (Appignano) con immensa gioia e infinita riconoscenza ringrazia la potente Ausiliatrice dei Cristiani e il suo fedel Servo S. G. Bosco per la guarigione della figlia Augusta, che, colpita da iperiostite, era stata spedita dai dottori curanti.
Attesta di più che, recatosi a Torino per ringrazi tre i suoi celesti Protettori fu, nel Santuario di M. A., istantaneamente guarito di una sciatica che da tre anni gli causava gravi sofferenze.
Cuglieri Luigia ringrazia Maria Ausil.ce e San G. Bosco pel felice esito di operazione subita da una nipote.
N. N. (Torino) avendo un fratello che incosciamente si era messo in un'impresa commerciale destinata al fallimento, si rivolse fiduciosa a M. Ausiliatrice e a Don Bosco Santo perchè facessero rinsavire il fratello e ottenne la grazia.
Cravera Cesarina esprime la sua riconoscenza alla Vergine Ausil.ce e a S. G. Bosco che procurarono l'impiego al nipote e chiede fiduciosamente continua protezione su di sè e dei suoi cari.
Marocco Candida risorta a vita novella dopo lunghe e inenarrabili sofferenze, ringrazia M. Ausil.ce e Don Bosco Santo che l'assistettero nella dolorosa malattia e la conservarono all'affetto dello sposo e dei tre bambini.
Dutto Virginia (Torino) promette eterna riconoscenza alla Vergine Ausil.ce e a S. G. Bosco per la grazia che le concessero e con preghiere fiduciose e lagrime implora altra grazia offrendo orecchini e anello d'oro.
Asinelli Carolina (Popolo di Casale Monf.to) ringrazia di cuore l'Aiuto dei Cristiani e il suo fedel Servo S. G. Bosco per l'assistenza prestata ai suoi cari, residenti nell'Argentina, in penose circostanze della vita.
N. N. (S. Fior di Treviso) trovandosi in una situazione penosa, senza alcuna speranza di sistemazione si rivolse fiducioso a Maria Ausil.ce e a D. Bosco Santo invocandoli più volte al giorno colla certezza d'ottenere aiuto e assistenza... E proprio quando la sua situazione pareva ormai insostenibile, ecco che la sistemazione degli affari venne consolante per sè e pei figli.
Gravino Bolla Maria riconoscente ringrazia la potente Ausil.ce e S. G. Bosco che ridonarono la salute al suo caro papà.
Suor Maria Luisa si fa un dovere di ringraziare S. G. Bosco che procurò un decoroso impiego ad un nipote.
Baurasse Giacomo (Thiene) in ritardo, ma con sentimenti di vivissima riconoscenza, ringrazia il novello Santo protettore della gioventù che per due volte salvò da certa morte un suo nipotino.
Passoni Antonietta (Aicurzio) porge vive grazie a D. Bosco Santo che concesse perfetta guarigione ad una sua bambina.
D'Amico Giacinto (Roma) ringrazia S. G. Bosco che le guarì improvvisamente la donna di servizio colpita da appendicite.
R.do Marcato Augusto (Buenos Aires) ringrazia Don Bosco Santo per una grazia segnalata.
Una Cooperatrice (Torino), ringrazia S. G. Bosco per l'ottenuta guarigione.
La famiglia dell'Avv. Notaio Garibaldi (Santo Stefano al Mare) riconoscente ringrazia Don Bosco Santo per segnalatissime grazie ottenute.
Bassi Negroni Antonia (Castel S. Pietro dell'Emilia) grazie alla protezione di S. G. Bosco potè evitare un'operazione chirurgica.
Villa Aresi Maria (Brignano Gera d'Adda) assai sofferente per l'altissima pressione del sangue fe' fiducioso ricorso al nostro Santo con una fervorosa novena e proprio il giorno della Canonizzazione, avvertì un benessere che ancora perdura.
D. V. M. (Norcia) porge infinite grazie al fedel Servo di M. Ausil.ce che lo consolò appieno nelle sue pene e sofferenze.
Coretti Argia (Ariano Irpino) ringrazia D. Bosco Santo che ha accolte le sue preghiere e le concesse la guarigione di una grave ferita al volto.
Suriani Rina (Montedorisio) commossa ringrazia S. G. Bosco che ridonò la salute al suo colono, Marchesani Antonio, che colpito da bronco-polmonite doppia già era ridotto in fin di vita.
Ferrara Caterina porge offerta a Don Bosco Santo che le concesse una grazia tanto attesa.
Sonzogni Margherita (Arona) con infinita riconoscenza ringrazia il novello Santo protettore della gioventù che fece ritornare nella retta via un nipote che colla sua pessima condotta dava gravi preoccupazioni pel suo avvenire.
Sorge Mancuso Giuseppe (Palermo) porge vive grazie a S. G. Bosco per evitata operazione chirurgica.
N. N. (Mombello di Torino) è riconoscentissima a D. Bosco Santo che nel giorno della sua Canonizzazione le ridonò, contro ogni umana speranza, la perduta salute.
Montagnino fam.a ringrazia il Protettore della gioventù che salvò da certa morte un bimbo dì 4 anni colpito al capo da una boccia.
Ozzano Luigina affidò a S. G. Bosco la guarigione di un fratello colpito da gravi malanni e fu prontamente esaudita.
Cappato Lorenzo (Garlenda) porge offerta per le missioni salesiane in segno di riconoscenza a Don Bosco Santo che ridonò la salute alla figlia Anna.
Oblasciach Mario (Gorizia) trovandosi in Roma nel giorno del trionfo di S. G. Bosco smarrì il portafoglio contenente documenti e 5oo lire. Invocato con fede il novello Santo potè, dopo 24 ore, riavere dalla R. Questura, il portafoglio intatto!
Pino Giovanna ha inviata offerta per le Opere salesiane in segno di riconoscenza a D. Bosco Santo che l'assistette in una malattia nervosa.
Castellaro D. Giovanni (Pontedassio) con infinita riconoscenza ringrazia S. G. Bosco che ridonò la primiera salute al nipote Giovanni che, colpito da bronco-polmonite, era ridotto in gravissime condizioni.
Rocca Rina (Torino) porge vivi ringraziamenti a Don Bosco Santo che le ridonò la pace e la salute.
N. N. (Parma) disprezzata, maltrattata in famiglia e costretta a cercare rifugio fuori della propria casa, fece ricorso alla bontà paterna di S. G. Bosco e il nostro Santo si degnò sistemare ogni cosa pel meglio.
A. D. (Torino) tormentata da un male insidioso e vista l'inutilità dei rimedi umani affidò la guarigione a D. Bosco Santo che l'esaudì nei primi giorni di aprile u. s.
Russo Ferdinando e Rosa (Basicò) con animo commosso ringraziano S. G. Bosco che guarì la loro bambina colpita da forti convulsioni.
M. F. ringrazia S. G. Bosco per la guarigione di un bambino.
N. N. (Mede Lomellina) perchè S. G. Bosco si ricordi...
Maria Teresa B. (Torino). Provata da dissesti finanziari e da grave malattia potè riavere mobili sequestrati, sollievo e conforto grazie al prodigioso intervento di S. G. Bosco invocato fervorosamente con un triduo.
Pistono Giuseppe e Faletti Domenica, coniugi
(Torre Bairo) hanno inviato offerta per l'altare a S. Giov. Bosco e per le missioni salesiane in segno di riconoscenza per una segnalata grazia ricevuta e invocano la paterna protezione del Santo su tutta la famiglia.
Rinaudo, famiglia (Fossano) promette eterna riconoscenza a D. Bosco Santo che si è degnato esaudire la loro preghiera ridonando la primiera salute alla mamma, cosa che nessuno osava sperare.
Pollano Obert Lina (Champdepraz) è riconoscente al Santo nostro che ha voluto concederle un'altra grazia.
Gioannetti Montabone Felicita (Torino) è profondamente riconoscente a S. Giov. Bosco che ridonò la salute alla figlia Margherita che già era in fin di vita. Invocando continua assistenza offre modesto obolo.
RINALDI DON GIOVANNI BATTISTA, sac. da Lu Monferrato (Alessandria), † a Torino il 31-7-1934 a 73 anni di età. Fratello del nostro compianto Rettor Maggiore, fu accolto nella Società Salesiana, dal Santo Fondatore. Era già maturo negli anni, ed aveva compiuto i due primi corsi di Teologia nel Seminario di Casale. Ordinato Sacerdote, fu dapprima addetto all'Istituto S. Giov. Evangelista in Torino, poi come viceparroco al Sacro Cuore in Roma, quindi nuovamente a Torino, alla chiesa di S. Giov. Evangelista e addetto all'annesso Oratorio Festivo. Un improvviso colpo apoplettico fiaccò la sua fibra robusta nel 1911 che si riprese tuttavia dopo due anni permettendogli la direzione della piccola Comunità di Mathi Torinese prima, poi anche dell'Istituto Salesiano di Perosa Argentina. Ultimamente era direttore spirituale delle Figlie di Maria Ausiliatrice a « Villa Salus » in Torino. Quando Don Bosco lo accolse pel Noviziato gli aveva detto: « Andrai a San Giovanni; poi... ritornerai a San Giovanni... farai del bene... Poi... poi... ti ritirerai finalmente a vita quieta e tranquilla ». Don Rinaldi ha seguito fedelmente il corso indicato dal Padre, fece del gran bene ovunque, grazie al suo profondo spirito di pietà ed al suo carattere paziente, amorevole, sollecito, incoraggiante. La sua memoria vive in benedizione nel cuore di tante anime che godettero della sua direzione spirituale. Confidiamo che omai egli goda col fratello la gioia del Paradiso presso D. Bosco Santo. Tuttavia lo raccomandiamo caldamente ai comuni suffragi.
KURPISZ D. TEODORO, sac. da Bukowiec (Polonia), † a Ostrzeszòw (Polonia) il 18-4-1934 a 66 anni di età. Operaio nelle miniere, cominciò a risparmiare sul modesto salario per assicurarsi il viaggio fino a Torino ove domandò di essere accolto nella famiglia salesiana. E riuscì un ottimo salesiano. Busto Arsizio, Oswiecim, Vienna, Cracovia segnarono le tappe del suo lavoro fino al Direttorato. Morì direttore dello studentato filosofico di Marszalki, lasciando memoria di eminenti virtù religiose.
OLIVERO D. FELICIANO, sac. da Cuneo, † a Roma (S. Callisto) il 17-5-1934 a 55 anni di età. È il primo salesiano morto nella nostra casa alle Catacombe di S. Callisto. Insegnante di valore eccezionale fu altamente apprezzato a Smirne, dove fu inviato ancora suddiacono, e dove, dopo un breve soggiorno di riposo in Italia come direttore a Perosa Argentina, ritornò come direttore della R. Scuola Tecnico-Industriale. Il turbine della guerra lo ricondusse in patria e l'Ispettoria Romana lo ebbe educatore modello in varie Case, finchè, minato nella salute, fu accolto nella Casa dei Martiri ad offrire al Signore il suo generoso olocausto.
BERGIA D. ANTONIO, sac. da Sampeyre (Cuneo), † a Santiago (Chile) il 23-1-1934 a 69 anni di età. Esistenza preziosa, stroncata improvvisamente da un tram mentre si recava a fare i SS. Spirituali Esercizi. Era partito ancor chierico per le missioni, nel Cile, e, ordinato sacerdote, passò in diverse case, addetto all'assistenza ed alla educazione dei giovani, finchè, destinato a Talca, si consacrò tutto al culto dell'Ausiliatrice in quel magnifico Tempio. La sua memoria rifulge di questo apostolato come della gloria più bella.
DURANDO D. VITTORIO, sac. da Torino, † a Talca (Chile) il 25-1-1934 a 77 anni di età. D. Bosco lo accolse e lo destinò alle missioni dell'Argentina. Era tanto giovane che il Papa impartendo la benedizione nell'udienza concessa prima di partire non potè trattenere lo stupore: « Così giovane - disse - e in America? Molto bene, molto bene! ». Fece infatti molto bene, appena ordinato sacerdote, in Buenos Aires, dove divenne presto direttore del Collegio « Santa Caterina ». Pei passò in Cile. Prezioso soprattutto il suo lavoro nella Prefettura Ap. di Magellane, poi come Parroco e Vicario a Porvenir. Glorioso Veterano brillò per l'esercizio di tante virtù.
GARCIA D. AUGUSTO, sac. da Las Piedras (Uruguay), † a Asunciòn (Paraguay) il 15-2-1934 a 48 anni. Sacerdote di grande pietà, di zelo instancabile, ilare e gioviale prodigò il suo ingegno e le sue cure specialmente a Montevideo, Manga e Ypacarai, giovando mirabilmente all'educazione professionale dei giovani per la sua perizia in elettro-meccanica, galvanoplastica ed agraria.
IGLESIAS FRANCESCO, coad. da Amer (Spagna), † a Gerona (Spagna) il 23-4-1934 a 33 anni di età. Passò, umile e fervoroso, i suoi anni di vita religiosa quasi tutti nella casa di Gerona, modello di pietà e di zelo, ricopiando le caratteristiche del Ven. Domenico Savio.
DEL POZZO EUSEBIO, coad. da San Salvatore Monf.to (Alessandria), † a Canelli (Aless.a) il 25-3-1934 a 47 anni di età. Accolto, orfano, nella nostra Scuola Agraria di Canelli, sentì la vocazione religiosa e consacrò la sua vita al Signore nella stessa Casa lavorando indefessamente fino alla morte.
FIORENZA D. ANGELO, sac. da Centuripe (Enna), † a Catania (S. E. S.) il 18-4-1934 a 45 anni di età. Tutta la sua vita religiosa la passò all'Oratorio S. Filippo Neri di Catania prodigandosi come insegnante nel Ginnasio, ma soprattutto, con anima di apostolo, nell'Oratorio. Tanto seppe cattivarsi l'animo della gioventù che, sotto la sua direzione, il numero degli assidui toccò il migliaio. E li seppe crescere ad una soda pietà eucaristica colle più industriose premure.
NARDI DON ALFONSO, sac. da Montelupo (Firenze), † a Porto Said (Egitto) il 18-6-1934 a 55 anni di età. Nutrito di forti studi e dotato di soda virtù passò la sua vita nell'insegnamento e nella direzione degli Istituti salesani di Faenza e di Sondrio. Trascorse alcuni anni nella nostra missione di Shiu Chow (Cina) e fu colto repentinamente dalla morte nella nostra Casa di Porto Said. Della sua cultura classica rimangono pregevoli commenti di autori greci e latini.
AMORES FEDERICO, ch. da Siviglia (Spagna), † a Ronda (Spagna) il 28-6-1934 a 25 anni di età. Di nobile famiglia, preferì la povertà della vita salesiana e già maturo di anni e di studi domandò di entrare tra i figli di Don Bosco. Aveva omai intrapreso il corso teologico e tutto faceva concepire le migliori speranze, quando il Signore lo chiamò improvvisamente alla vita eterna.
DAMIGELLA DON ARCANGELO da Mineo (Catania), † a Messina il 18 luglio 1934 a 37 anni di età. Tolto il periodo della grande guerra che passò al fronte ed in prigionia, trascorse la sua vita nei collegi salesiani di Sicilia, apprezzatissimo nell'insegnamento delle Scienze in cui erasi laureato prima ancora di raggiungere il sacerdozio. Ebbe una predilezione per la Sacra Liturgia che coltivò con grande amore fino ad acquistarsi competenza straordinaria.
CIVETTA PIETRO, coad. ascritto da Montecalvo Irpino (Benevento), † a Portici (Napoli) il 4-7-1934 a 21 anno di età. Una peritonite acuta ci strappò nel fiore dell'età questo giovane confratello umile e laborioso.
STEFANI EMILIO, coad. da Chirignago (Venezia), † a Piossasco (Torino) il 7-7-1934 a 30 anni di età. È morto come un santo questo pio coadiutore. Versatile e docile in tutto, era sempre animato da un vivo spirito di fede che gli rese preziosa la sua breve esistenza e lietissime le ultime ore. Spirò edificando tutti i confratelli.
STELLA LEONARDO ch. da S.a Margherita (Svizzera), † a Verona il 13-7-1934 a 21 anno di età. Gli nacque la vocazione religiosa frequentando i nostri ex-allievi di Udine e nonostante la precaria salute fu prezioso assistente nei nostri collegi ed oratorii.
ANGIOLA MARIA CAMERANA. - Volò al cielo in Torino il 24-2-1934. Donna di forte e salda pietà non visse che per Dio e per le opere di carità. Il Cottolengo, D. Orione e i Salesiani furono i preferiti della sua industriosa carità. Non contenta di dare il suo, s'adoprava a chiedere l'elemosina per i suoi tre Istituti prediletti, cui volle ricordare anche in morte nominando suo erede universale l'Istituto Salesiano per le missioni.
Noi non dimenticheremo mai questa ottima cooperatrice, tanto devota di Don Bosco Santo e di Don Rua e preghiamo i benemeriti Cooperatori di esserle larghi de' loro suffragi.
FRANCESCA ANSELMO da San Giuseppe Iato. Si spense cristianamente in Tunisi, in età di anni 71, dopo una breve malattia, munita di tutti i conforti religiosi e coi dolci nomi di Gesù, Maria Ausiliatrice e Don Bosco sulle labbra.
Educata all'antico stampo, fu donna attiva, caritatevole di dolce bontà, non d'altro sollecita che di compiere il proprio dovere e di far del bene.
Tenera sposa e madre affettuosa, le gioie e i dolori della vita santificò colla fede cristiana.
Degli ai figli che le affidò la provvidenza solo 2 volarono al cielo in tenera età, gli altri 9 essa stessa allevò e crebbero sani e religiosi, e formarono sempre la sua più ambita corona.
Fervente cooperatrice salesiana, fu sempre lieta e grata al Signore per avere scelta tra le sue figlie una vocazione allo stato religioso nelle Figlie di Maria Ausilltrice.
ABULEL NASRA ved. KIL da Nazaret (Palestina) morta il 13 febbraio u. s. Ottima nostra Cooperatrice era stata convertita dallo scisma greco per grazia del Sacro Cuore di Gesù. Vedova a 30 anni ha offerto con gioia alla Società Salesiana uno de' suoi figli, ora sacerdote. Donna forte, instancabile, virtuosa fino all'eroismo, consacrò gran parte della sua vita negli ospedali e nelle visite ai villaggi musulmani con le Figlie della Carità amministrando gran numero di battesimi a bambini moribondi. Ebbe la consolazione di vedere la sua famiglia convertita, e di assistere alla ordinazione e prima messa del suo figlio, il quale doveva poi assisterla e chiuderle gli occhi alla terra per aprirli al Paradiso. Svolse un prezioso apostolato nel vicinato, tutto di greci scismatici e ne converti alcuni alla vera fede.
Can. TULLIO ALLEGRA. - Fu uno dei primi e più affezionati Cooperatori Salesiani di Catania, caro anche a D. Bosco perchè questi aveva saputo dai suoi Figli che il Can. Allegra, richiesto da essi dell'Opera sua di artista pittore quando nel 1885 iniziavano la prima Casa Salesiana in Catania, vi dipinse gli scenari del teatrino. In seguito poi il Can. Allegra fece non pochi lavori in pittura in altre Case Salesiane dell'Isola, e ciò finchè non gli venne a mancare la vista.
Seppe egli accettare con grande rassegnazione questa durissima prova, che si protrasse per circa 39 anni, sino alla morte, e da Sacerdote zelante del culto eucaristico, cui si era antusiasticamente votato, intensificò allora l'attività del sacro ministero in Catania, e Diocesi, abbellendo la Chiesa dì S. Euplio che fece centro dell'adorazione perpetua, iniziandosi la Arciconfraternita delle Dame Sacramentine, sorte ormai a oltre venti mila inscritte ed estesa in Sicilia e nelle Calabrie, fondando in seguito l'Istituto Religioso delle Suore Sacramentine, approvato dalla S. Sede ed eretto canonicamente con decreto del Card. Nava il 31 maggio 1923. Creò pure l'Associazione dei Fratelli Adoratori per attirare anche gli uomini al Tabernacolo.
Oratore apprezzatissimo, anche quando era divenuto cieco, veniva richiesto da Vescovi, Rettori di Seminario e di Comunità Religiose per l'unzione mistica del suo dire e per l'ardore della sua anima eucaristica. Al suo confessionale, sempre affollato, accorrevano ricchi e poveri, clero e popolo. Fondò e diresse il Periodico Gesù nell'Eucarestia ormai al 34° anno di vita e scrisse parecchi lavori di soggetto eucaristico, fra cui la diffusa raccolta di Ore Sante dal Titolo Dinanzi a Gesù.
Gli ultimi anni, pur essendo infermo per mal di cuore, seguitò il suo apostolato eucaristico nel nascondimento e nelle sofferenze. Il 28 giugno u. s. passò all'eterno riposo dopo aver chiesto e ricevuto con edificante fervore i SS. Sacramenti, baciando la Reliquia di S. Giovanni Bosco di cui era devotissimo.
MORINO MARGHERITA in Roletti fu chiamata dal Signore improvvisamente i Giugno 1934 in Piobesi d'Alba, lasciando immerso nel dolore il marito e i figli che in lei perdevano la madre impareggiabile la donna forte del Vangelo. Visse solo per Dio e per la famiglia. Donna di preghiera di sacrificio. Diede due figlie alla congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Il Signore le dia il compenso eterno.
Altri Cooperatori defunti:
ARDUINO GIUSEPPE, Chivasso (Torino). - BARZAN Dott. LUIGI, S. Giorgio Nogaro (Udine). - BASSO D. SERAFINO, Portorenere (Spezia). - BELLESINI GIUSEPPE, Tirano (Sondrio). - BONARI ERNESTA Ved. Rancio Valcuvia (Como). - BORREY ANTONIO, Ayas (Aosta). - BRUGNOLA GALEAZZI MARIA, Cingoli (Macerata). - CANTU' GIUSEPPINA Ved. FERRARI, Arena Po (Pavia). - CARTA MARIA Ved. CASTELLANO, Trapani. - CARZANIGA CARLO, Rancio (Como). - D'ALBERTO ALBERTO, Torino. - D'ALRERTo RAOUL, Torino. - DEMARTINI MARIA, Lu Monf. (Aless.). - DIATI CARMELA, S. Agata Militello (Messina). - Di MAJo Can. GAETANO, Enna. - FASANO BATTISTA, Villastellone (Torino). - FIORAVANTI GIUSEPPINA, Fiamignano (Rieti). - GALLO DoMENICO, Cavallermaggiore (Cuneo). - GERONAZZO RENATO, Milano. - GIANI GIUSEPPE, Torino. - JACQuEMOD LORENZO, La Thuile (Aosta). - LORENZATI GIOVANNI, Revello (Cuneo). - LUCCA LUCIA, Vigone (Torino). - MASSA AGOSTINA, Milano. - MATTIOLI TITO, S. Giov. in Persiceto (Bologna). - MIGLIACCIO ROSA, Gerace (Reggio Calabria). - MISSORTA Prof.
D. LUIGI, Linz (Austria). - MULORONI Cav. VINCENZO, Domagnono, (Rep. S. Marino). - NOLLI MUSONI MADDALENA, Crenmna. - NORSA SANTINA. Alba (Cuneo). - ORSINi ROSA SALVAI, Valenza (Aless.). - PAGANI D. ENRICO, Baselica (Pavia). - PAROLIN ELISA ved. ZAVARISE, Lonigo (Vicenza). - PEDRETTI NINA, Branzi (Bergamo). - PIVA EMMA, Rovigo. - RIGHETTI ROSA, Civate (Como). - RUTILI D. DIDIMO, Trevi (Perugia). - SCURLA ADFLMO, Attimis (Udine). - SINCERO ANTONIETTA, Torino. - SOMMARIVA ALBINA, Legnago (Verona). - VISCA CANDIDA Ved. ALBUGI, Alessandria.
Ci hanno segnalato grazie ottenute per intercessione di Maria SS. Ausiliatrice o di S. G. Bosco, e alcuni hanno anche inviato offerte per la celebrazione di Sante Messe di ringraziamento, per le Missioni Salesiane o per altre opere di D. Bosco, i seguenti:
Aira Maria, Albina Giulia, Algostino Domenica, Alloni Carolina, A. M., Ampalla Rina, Arberi Iselda, Arduino Domenica.
Bagnanti Pierina, Baldini Pia, Ballustro sorelle, Baroldo Carolina, Baron Giovanni, Bergadano Massimo, Bersano Maria, Bertino Teresa, Bettini Maria, Bianchi Agostina, Biscardi Matilde, B. M.. B. O., Bonini Rodolfo, Bono Ferrari Giovanna, Burzio, Bussi Rosa.
Cairo Penna Maria, Cargnino Lina (collana oro), Cassetta Giuseppe, Ceca Omodè Giuseppina, Cermelli, Cerutti Francesco, Cerutti M., Chicco Domenico, Cima Piero, Colombatto Maria, Consonni Rosa, Cossi Irene, Costamagna Lucia, Crespi Guglielmina ved. Gussoni, C. T. R.
D'Agostini Annunziata, Da Bandi, Daverio Maria, De Agostini Ida, De Felice Carmelina, Degli Osti Oreste, Demichelis Mariangela, Dilorenzo Cecilia, Dray Maddalena.
Faldella Carmela, Farina Mario, Farinone Teresa, Farro Isoletta ved. Scalvi, Fava Maria, Ferrara Concetta, Ferrari Emma, Ferraris Giuseppina, Fossato Mansueta, Frachey Clotilde, Franceschetti Paola, Franchi Giuseppina, Franchini Caterina, Fugardi Antonio.
Galeano Maria, Garella Achille, Garetti Maria, Garlando, Garofolo Salvatore, Gassino Teresa, Geninatti Ignazio, Gramaglia Angela, Guaschino Virginia, Guerin Albino.
Jannuzzo Giovannina.
Langhi Fontana Antonia, Lavini Domenica, Legnazzi Teresa, Lungo Giuseppina.
Macernò D. Giuseppe, Magnani Ida e Ines, Marconi Elvira, Margara Albino, Marocco famiglia, Marocco Giovanna, Marra coniugi, Masnero Maria, Massa Alessandro, Masnero Giuseppina, Mathis Giovanni, Mazzocchi famiglia, Melloni Luigi, Merlo Luciana, Micheli, Mileto Margherita, Mogliati Angiolina ved. Boccio, Moncalvo Giorgio, Mondo Morello Maria, Morro Flavio, Motta famiglia, M. P.
Nebiolo Primo, Nervi Teresina, N. N. di Alessandria d'Egitto, di Grosseto, di Lu Monferrato, di Strona, di Torino, Nella, Novara Lucia.
Orlando Santo e Parodi, Orsola Rita.
Pania Margherita, Parravicini Stanga Carlotta, Pasquero Maria, Pasquino, Passoni Cecilia, Pennazio Francesco, Periasco Margherita e famiglia, Perogalli Erminia ved. Volpi, Pesando Giuseppe, Petrucelli Angelina, Pongiglione Asquasciati Caterina, Prato, Pulazzini Carla.
Rastelli Angelina, Raverdino Lucia, Ricci Antonianna, Ronc Susanna, Ronco Giuseppe, Ronco Maria, Rosino, Ruffinengo G. B.
Sacchi Gaetano, Sala Anna, Sangiorgi Natalia ved. Toschi, Santandrea Angela, Scalabrini Giuseppina, Schiantarelli Ernesta, Schinone coniugi e figlie (anello oro e braccialetto), Smeriglio, Spina Benedetto (catena e anello oro), Stella Rosa ved. Inverni.
Tartaglino Francesco, Testa Luigi, Testa Luigia, Torta Lucia, Tortone Giuseppe fu Pietro, T. R.
Valsesia Mora Angela, Vanotti Elena, Vassarotto, Veglin Giuseppe, Vercelli Maria, Vercelli Anselmo Olimpia, Vergnano Giuseppina, Vinelli Armano Dina, Vinutto coniugi.
Zaglio Apollonia, Zanetta Primino, Zimaglia Adelina.
In fiduciosa attesa:
Raccomandiamo caldamente alle preghiere di tutti i nostri Cooperatori, le seguenti persone e le loro particolari intenzioni:
Acquadro Rina, Airoldi Cesare, Alba famiglia, Castellino, Chiaverge Annetta, Colombano Erminia, Consalino Maria, Costa Ernesta, Costanza, Fontana Gaudenzio, Gianolio Teresa, Gonella Anita, Liffredo Teresa, Luquet Paolina (ciondolo oro), Maculan Luigi, Mazzeron, Montezemolo Vitale Maria Lidia, N. N. di Portomaurizio, N. N. di Torino, Pasteris Orsolina, Pastore Carmen, Perasso Massimo e famiglia, Rizza Politi Mariannina, Quinterno Celso, Tesio Maddalena, Viale Giuseppina.