BIBLIOGR AF IA
Letture Francesi, tratte dagli scrittori prin-
cipali dei secoli xvii, xviii e xix, così di prosa
come di poesia, scelte ed annotate ad uso delle
scuole ginnasiali, tecniche, preparatorie e normali
dal Dottore ALESSANDRO FABRE, professore nel
R . Ginnasio Cavour di Torino, premessoci un
cenno bio-bibliografico da cui fuf.atlrco
Pagine xxxii-288 . Preso L . 2 .
Il prof. FABRE, già noto per molte e svariate opere
ed insegnante in uno de' primi Ginnasi di Torino, ci
ha ammannito in cotesto bello e buono, ricco ed eco-
nomico volume una raccolta di Letture Francesi, quale
non si vedeva da un pezzo e da un pezzo era grande-
mente desiderata, dopochè i nuovi programmi resero
obbligatorio l'insegnamento del francese nei nostri
ginnasi . Queste Letture, in 320 pagine grandi e di bello
ed elegante carattere, contengono 200 e più passi di
67 autori fra i più celebri della francese letteratura
da Pascal a Déroulede, e si raccomandano ai profes-
sori, ai direttori e alle direttrici di collegi e di scuole -
per molti e rari pregi di sostanza e di forma . Tra essi
pregi si notano : la scelta giudiziosa, la qualità e la
quantità dei passi, le parche note, o specialmente l'e-
laborato cenno bio-bibliografico degli autori da cui fu
fatta la raccolta, cenno per ogni rispetto commende-
vole, sì che tutto il vólume si può a chiusi occhi rac-
comandare come corrispondente esattamente ai pro-
grammi governativi e ,in pari tempo alle esigenze
dei migliori pedagogisti sia dal lato istruttivo,sia
dal lato educativo e morale, cose tutto che il dotto
professore ebbe coscienziosamente di mira .
IL NOSTRO MESSALE ..
Siamo lieti di annunziare che la stampa della nuova ed ele-
gante edizione del nostro Messale sarà fra pochi giorni ulti
mata e potremo presto soddisfare alle molte domande già rice--
vute . Ci è d'uopo però confessare che l' intento prefissoci di
voler dare un' edizione la quale rispondesse al bisogno più ge-
neralmente sentito, cioè di una stampa chiara, nitida, ricca ed
elegante quant'altre provenienti dall'estero, ci costò, anche per
imprevdutecircostanze,magiortempoedatenzionicheda
prima non credevamo, talchè or siamo indotti ad aderire alle nu-
merose richiesto senza aver per anco compiuto il lavoro più im-
portante che è il quadro della crocefissione avanti al Canone,
lavoro accuratissimo quanto può esserlo un fac-simile della pre-
ziosa miniatura del Messale del Card . Domenico della Rovere
già da noi altra volta mentovato . - L' edizione va tuttavia
ornata dello stesso soggetto trattato in due colori come tutta
l'edizione, talchè la composizione è visibile ed apprezzabile in
ogni suo particolare e ben dimostra di per se di quale importanza
sia il lavoro che teniamo fra mani . Ultimato questo ne sarà
fatto apposito annunzio con una minuta descrizione del lavoro
e qualche cenno dello storico Messale del secolo xv .
Ci piace intanto fra le molte illustrazioni far menzione delle
due facciate di frontespizio che più d'ogni altra rendono pre-
gievole questa edizione . Nella prima di esse vien riportata una
composizione del Gaudenzio Ferrari in cui rappresentasi la
S . Cena, bellissima così per la prospettiva lineare del fondo
come per l'aggruppamento delle figure e per la varia e com-
posta espressione degli Apostoli congregati all'ultimo convito.
Quattro di essi siedono sul davanti a due a duoe su basamenti
separati, o vogliam dire, sopra gli stabili sedili che girano at-
torno alla mensa. Il Divin Salvatore porge il sacro Cibo al-
l'Apostolo traditore, in atto di pronunziar quello parole : Uno
di voi mi tradirà ; di qua la sorpresa e le confusione degli Apo-
stoli che si domandano a vicenda di chi parli il Divin Maestro .
Che l'apostolo comunicato sia Giuda , quando non lo dicesse
abbastanza l'aria truce e maligna del volto, basterebbe a signi-
ficarlo il difetto dell'aureola che cinge il capo di tutti gli altri .
Più indietro della mensa vedesi un servo che accenna ad un
altro di versare e di porgere . Il quadro è chiuso da un fregio
rosso-nero tratto da un codice della Biblioteca Barberini di
Roma il quale inquadra pur esso una cena ma trattata in di-
verso modo molto minuto . - Nella parte superiore sta riposto
il calice e l'ostia raggiante con due candellieri allato . A destra
e a sinistra gruppi d'angeli con in mano candellieri e gigli . -
Ai fianchi del medaglione fiori papillonacei e nel mezzo di belle
volute una stellaria tridens e il dianthus caryophyllus. Discen-
dendo a sinistra vedesi l'ostia elevata sulla patona e più sotto
il calice su cui posa una colomba . A metà in altra medaglia è
raffigurato un angelo in adorazione, con candelliere in mano . Più
sotto sta intrecciata a fogliami il ciborio e le ampolle, tutti
simboli del s . sacrificio della messa di cui nel quadro si rap-
presenta l'istituzione .Dal'troindevrsogni
ripetuti glpairteinfodlquar, st.Nelaessisimbol
laddove nel mentovato codice è rappresentata l' orazione
nel'ort,ipnemladconuisvlemar
presente edizione a SS . Leone XIII nel suo giubileo episco-
pale . Ai fianchi stanno due angeli tenenti rami di gigli ed ap-
poggiati agli scudi portanti lo stemma e l'emblema pontificio.
Tutoilcnrdesitomraesopdiunarts
fiorentino sul finire del secolo XV .
La seconda pagina che reca propriamente il frontispizio del
Messale è racchiusa in un ricco fregio il quale ricorda l'antica
usanza del secolo xv allorchè il rinascimento letterario e arti-
stico svegliò l' amore dei libri classici e fu come una febbre
di ricerche di codici dei secoli anteriori e di moltiplicazione
d'esemplari. Accresciuti per opera dei copisti (che lavoravano
a un tanto la pagina) e abbelliti dalla mano dell' alluminatore
più o meno riccamente, secondo l'importanza del libro e la borsa
dell'amatore, rinacquero le biblioteche. Papi, principi e signori
ed anche grossi borghesi vollero averne . Sbucarono qua e là
accorti incettatori che compravano libri, li facevano copiare ed
arricchire di fregi e miniature, curando specialmente ne fosse
ben ornata la prima pagina con un piccolo campo libero dove
si potesse Bisognare lo stemma del felice compratore . Un esempio
ce no porge la nostra pagina di frontispizio studiata su di un
fregio delicato e prezioso che adorna un bello scritto latino di
un sonetto del Petrarca : la prima pagina di un prezioso codice
di, quell'epoca, . esistente nell'Abbazia cassinese .
Vanno altresì mentovati i duo frontespizi del Proprium San-
ctorum e del Commune Sanctorum ; Il primo è ricavato da un
bellissimo fregio di frontespizio dell' antifonario di S . Pio V. e
quest'ultimo di singolare effetto è tratta dal mentovato messale
di Domenico Card . Della Rovere alla stessa pagina Commune San-
ctorum . Nei margini lavorati a graziosi rabeschi di linee curve
formanti volute con nell' occhio perle e rose, fiori di magnolie
e leguminose e grappoli d' uva, sono aggruppati in medaglie e
quadretti diversi, santi per ordine dignitario, cioè gli apostoli,
i martiri, i pontefici e i confessori e le vergini.
In fino accenneremo alla vera fonte da cui traemmo le nostre
iniziali maggiori e minori che è il codice 229 dell'abbazia pre-
detta . L'alluminatore è un tal Antonio figlio di Mario che sot-
toscrivevasi cittadino e notario fiorentino .Esoclafrm
perfetta della lettera romana si studiò anche congiungere l'or-
namento dandogli nuova grazia .
Noi frattanto rendiamo così la dovuta lode ed onoranza a quei
pii e pazienti antiquarii i quali avevano raccolta l'arte bambina
e povera, l'avevano educata nella pace silenziosa del chiostro
sottratta alle rovine barbariche e fatta adulta ; e all'ultimo ras-
segnavano l'umile ufficio di trascrittori nello mani di Faust e
di Guttenberg, o ricevevano da questi imperadori della moderna
civiltà il gran diploma di benefattori dell'umano pensiero .