189306


189306

1 Pages 1-10

▲back to top

1.1 Page 1

▲back to top
ANNO XVII. - N. 6 .
Esce una volta ai mese .
GIUGNO 1893.
BOLLETTINO SALESIANO
DIREZIONE nell'Oratorio Salesiano - Via Cottolengo, N . 32, TORINO
L'Opera del S . Cuore di Gesù in Roma .
La Divozione al S . Cuore di Gesù nel Giubileo Epi-
scopale di Leone XIII .
Il primo Giubileo del Santuario di Maria Ausiliatrice
in Torino .
Grazie di Maria Ausiliatrice .
Le conferenze di Mons. Gio . Cagliero ai Cooperatori e
allo Cooperatrici Salesiane di Marsala, Catania,
Napoli e Ancona.
Un nuovo Oratorio festivo a Catania .
Una felice trasformazione .
Il Vescovado di Tripoli, titolo conferito a Monsignor
Lasagna .
Notizie dei nostri Missionari : Dal Messico, Brasile ed
Equatore.
Notizie varie. - L'Arcivescovo di Torino a Valsalice .
- Il pellegrinaggio Olandese a Torino . - Un incendio .
Azione Salesiana .
Cooperatori defunti .
L'opera del S. Cuore di Gesù .
A perpetua memoria del faustissimo Giu-
bileo Episcopale del regnante Pontefice
Leone XIII, i Salesiani ed i loro Cooperatori
eressero il vasto Ospizio che ammirasi oggi
finito presso la sontuosa basilica del Sacro
Cuore di Gesù in Roma . Ora che l'Ospizio
è eretto, fa duopo che cresca fino a 500 il
numero dei giovanetti nel medesimo già ri-
coverati . Ma come mantenerli senza l'aiuto
dei Benefattori ? Pure a tale intento era stata
istituita l'Opera del Sacro Cuore, per la
quale si raccolgono offerte di una lira, ed in
compenso degli offerenti sono celebrate in
perpetuo ogni giorno sei Messe nella suddetta
Basilica .
Tutti i Cooperatori e le Cooperatrici do-
vrebbero farvi inscrivere se stessi , tutti
quelli della propria famiglia, non esclusi i
defunti, e zelare per ottenere nuove ascri-
zioni tra gli amici e conoscenti .
Ad ogni offerente sarà spedito prontamente
un bellissimo ricordo .
Chi brama circolari e pagelle per far co-
noscere e diffondere quest'Opera, non ha che
da farcene domanda.
Onoriamo il Sacro Cuore di Gesù, con .
correndo a compiere l'opera di eminente ca-
rità, che va crescendo all'ombra della sua
Basilica in Roma .

1.2 Page 2

▲back to top
LA DIVOZIONE AL S . CUORE DI GESU'
nel Giubileo Episcopale
DI LEONE XIII
COMPioNO ora sei anni, dacchè si face-
va in Roma la solenne consecrazione
della chiesa monumentale del S . Cuore
di Gesù . All' osservazione che la chiesa
non era ancora artisticamente finita, Don
Bosco , di sempre cara e venerata me-
moria, rispondeva : bisogna provvedere
ai bisogni spirituali urgenti di una po-
polazione di oltre 15000 anime ; le esi-
genze della carità vanno innanzi a quelle
dell'arte . E poi, aggiungeva, il Papa mi
affidò l'incarico della costruzione ; mi sta
a cuore che il Giubileo sacerdotale di
Leone XIII sia fin d'ora dai Salesiani e
dai loro Cooperatori iniziato coll'inaugu-
razione di un'opera, da lui così amata e
desiderata .
Don Bosco scese nella tomba ; ma l'o-
pera di lui non rimase a metà . Il suo
successore D . Michele Rua la continuò
con pari ardore, condusse a termine quanto
rimaneva ancora a fare riguardo alle
chiesa sotto l'aspetto artistico, e ne compì
l'annesso Ospizio, reso ora capace di oltre
500 giovani. E quel che Don Bosco fece
nel maggio 1887 in preparazione al Giu-
bileo sacerdotale di Leone XIII, D . Rua
eseguì nel marzo u . s. pel Giubileo Epi-
scopale dello stesso Leone XIII col-
l'inaugurazione e la dedica dell' Ospizio
all'Augusto Pontefice . Come è mai con-
solante questa non mai interrotta conti-
nuazione di opere di fede e di carità,
onde va glorioso il cristianesimo catto-
lico ! Muoiono le persone, ma vivono, e
vivono d'una vitalità perenne le istitu-
zioni che sovr'esso si fondano e da esso
si diramano .
Nella Scrittura (1) la Chiesa di Gesù
Cristo vien paragonata ad una regina
maestosamente assisa alla destra del Re .
L'abbella il manto d'oro, che è la carità,
e la circonda ogni varietà di ornamenti,
che sono anzitutto le virtù interiori e i
doni suoi di grazia, poi il culto esteriore
con la varietà delle cerimonie e de' riti
sacri, così potente ad attestar la fede e
(1) Adstitit regina a dextris tuis, in vestitu deaurato
circumdata oarietate (Salm . XLIV) .
a mantenere e confermar la pietà. Ora
è al ravvivamento della fede, è al risve-
glio della pietà, è al riaccendimento della
carità che s'indirizza appunto la divo-
zione al S . Cuore di Gesù . Il cuore, sorgente
ed, anima dell'affetto, come l' amore è la
causa e la vita di tutto il creato, doveva
in G. C. e per G . C. essere elevato alla
più alta dignità ; doveva in lui e per lui
riuscire lo strumento più potente alla
santificazione de' buoni e all' emenda-
mento de' traviati . Non è quindi a ma-
ravigliare se i Papi, Vícarii di G . C.,
furono della divozione al Divin Cuore
difensori e custodi incessanti . Certo la
S. Sede procede ne' suoi atti con sapiente
lentezza e perciò non approvò d'un colpo
la nuova divozione ; nuova diciamo nella
forma, chè nella sostanza è antica quanto
il Cristianesimo . Ma quel permettere che
fece Innocenzo XI fin dal 1689 la cele-
brazione della prima Messa propria ad
onore del S. Cuor di Gesù nella chiesa
della Visitazione di Dijon ; le numerose
Confraternite, sorte ed intitolate dal Cuor
di Gesù, che si propagarono in breve per
tutto il mondo ; i privilegi e le indul-
genze pontificie ; onde furono arricchite ;
tutte queste cose rivelano fin da' loro
esordii l' affettuosa disposizione de' Papi
a favore di essa divozione .
Venne intanto il 1765, e Clemente XIII,
fra le angoscie del suo travagliatissimo
pontificato, trovava conforto nella con-
cessione della Messa e dell'ufficio proprio
del Cuor di Gesù a' non meno tribolati
Vescovi della Polonia ; concessione estesa
poco dopo a molti altri Vescovi che s'af-
frettarono a chiedere la stessa grazia . Fu
primo fra essi s . Alfonso de' Liguori, ve-
scovo di S . Agata de' Goti, che celebrò la
festa del S . Cuore con istraordinario slan-
cio e premettendovi predicazioni e pre-
ghiere .
Invano si leva contro il Conciliabolo di
Pistoia del 1789 ; Pio VI condanna gli
errori de' novelli farisei ed approva 'solen-
nemente la divozione al S . Cuor di Gesù,
concedendo nel 1797 al piissimo re di
Sardegna, Carlo Emanuele IV, quello che
20 anni innanzi aveva accordato alla Re-
gina del Portogallo, vale a dire la Messa
e l'ufficio del S . Cuore per tutti i dominii
di Casa Savoia .
Spuntano al fine i giorni del trionfo
Pio IX di s .a m.a estende nel 1856 a tutta
la Chiesa la Messa e l' ufficio del Sacro
Cuore ; innalza otto anni dopo all' onor

1.3 Page 3

▲back to top
degli altari quell'apostolo della divozione
del Cuor di Gesù, che fu la B . Marghe-
rita Alacoque, e con Decreto del 22 aprile
1874 approva l'atto solenne della consa-
crazione di tutto il mondo al Cuor di
Gesù.
Pio IX scende nel sepolcro ; ma non
muore con lui la divozione al Cuor di
Gesù. Il suo glorioso successore Leone
XIII la promuove, la dilata per tutte
parti, sommamente bramando (son parole
testuali del Decreto pontificio 18 maggio
1889) che in tanta malvagità di tempi non
si tralasci veruna occasione di dare una
testimonianza di speciale ossequio al San-
tissimo Cuor di Gesù .
Ricordiamo adunque, o buoni Coope-
ratori e Cooperatrici, questo vivissimo
desiderio del Vicario di G. C ., e animia-
moci a celebrar con fervore questo mese
e soprattutto la festa dedicata al Cuor di
Gesù. La preghiera, la limosina e la fre-
quenza ai SS . Sacramenti , ecco i tre
mezzi principali e più graditi al divin
Cuore . Pratichiamoli con ardore questi
mezzi, e Gesù benedetto non mancherà
di assisterci e consolarci in questi tempi
così difficili e travagliosi . La Chiesa e
la società, esclamava un giorno Pio IX,
hanno riposta tutta la loro confidenza nel
Cuor di Gesù . Egli è che salverà la Chiesa
e sanerà le piaghe della società .
IL PRIMO GIUBILEO
del Santuario di Maria Ausiliatrice
in Torino
C OLL'ANIMO compreso d'ineffabile conso-
lazìone e riconoscenza ringraziamo il
Cielo del felice e trionfale esito che ebbero
le feste giubilari di Maria SS . Ausiliatrice,
celebratesi nel suo Santuario di Valdocco .
Venticinque anni fa, il nostro carissimo
D. Bosco celebrava la dedicazione di questo
tempio con feste le più grandiose e con giu-
bilo d'infinita divozione verso la Gran Madre
di Dio ; ed ora noi, suoi umili figli ed am-
miratori, ne celebrammo con pompa non
meno solenne e grande il primo Giubileo che
svolsi chiamare d'argento .
Novena .
Ogni giorno, quanto più ci avvicinavamo
al 24 Maggio, altrettanto cresceva il numero
dei divoti pellegrini al Santuario .
Mattino e sera continuava la predicazione,
sostenuta tutto il Mese di Maria Ausiliatrice
con gran frutto dagli oratori Salesiani, Sac .
D . Giuseppe Rinetti e Sac . Prof. D . Albino
Carmagnola, il primo alle ore 6 1/ 4a.ntedil
secondo alle 7 1/4 della sera .
L'affollarsi poi ai Confessionali fu edifican-
tissimo e consolante . È questo ogni anno
uno dei più bei trionfi della novena e festa
di Maria Ausiliatrice .
Le grazie che ci venivano riferite a voce
o per lettera erano molte ogni giorno . Ci
piace qui pubblicarne una almeno che porta
la data del 20 Maggio
Castellinaldo, 20 Maggio 1893 .
Reverendissimo D . Rua,
Le preghiere che la S. V . Rev .ma e gli ot-
timi suoi salesiani innalzarono al trono di Dio
per questa popolazione, ottennero un ottimo
risultato . Nelle ultime due annate, in cui ci
votammo a Maria SS. Ausiliatrice, non solo
fumano liberati dalla grandine che ci trava-
gliava da più anni, ma abbiamo avuto un rac-
colto piuttosto abbondante dalle nostre cam-
pagne . Maria ci coprì col suo manto , ci pro-
tesse : oh ! quale fiducia non ispirò nel cuore
di tutti noi quell'espressione : « Castellinaldo
è la terra di Maria SS . ! » Fossimo noi al
caso di meritarci un sì bel titolo!! La S. V.
Reverendissima e gli ottimi suoi figli ci aiutino
colle loro fervide preghiere, onde non ci ren-
diamo indegni di un tanto onore . E affinché
la Madonna di D . Bosco voglia continuare
a spandere sulle nostre campagne, ma special-
mente sulle nostre anime, le sue celesti benedi-
zioni, le facciamo una seconda offerta in
L . 500, le quali deponiamo nelle mani di Maria
Ausiliatrice, quale attestato del nostro animo
riconoscente . Gradisca, Rev .mo D . Rua, i sen-
timenti della più profonda stima, coi più fer-
vidi voti per la di lei prosperità e preziosa
conservazione, per parte di chi ha l'onore di
dichiararsi
Della S. V. Rev .ma
Obbl .mo Servitore
Vico TOMMASO, arciprete .
Sulle sacre funzioni così esprimevasi l'I-
talia Reale
La novena che i Salesiani ed i loro Cooperatori
celebrano in questi giorni in onore della loro ce-
leste Ausiliatrice riesce oltremodo solennissima.
Il maestoso Santuario è frequentato da mane a
sera da un continuo intervento di fedeli e pelle-
grini . Alle sacre funzioni della sera la folla è im-
mensa . L'esimio oratore salesiano prof . D . Albino
Carmagnola ha tale facondia e mirabile unzione,
da sollevare le menti ed i cuori fino all'entusia-
smo . La maestà del tempio, gli addobbi ed arti-
stici apparati, il numerosissimo clero, i soavi e
grandiosi canti musicali di uno sterminato coro
di giovanetti, la divozione del popolo . .. tutto
concorre a presentare uno spettacolo imponentis-
simo .

1.4 Page 4

▲back to top
Gli ultimi giorni .
Nell'interno dell'Oratorio per gli ultimi
giorni si era preparato un gran Banco di be-
neficenza o Ruota della fortuna, intorno a cui
ecco come parla una illustre nostra Coo-
peratrice nel numero di Pentecoste del sul-
lodato giornale
Fervet opus ! È un grido che riassume l'attività
febbrile, il lavorio allegro, l'ansia gioconda per
cui si abbella d'un riso di letizia nova l'Istituto
di Don Bosco in Valdocco , là dove l'imminente
festa di Maria Santissima Ausiliatrice, e la so-
lenne ricorrenza del 25 °anniversario dalla conse-
crazione del suo magnifico tempio, vero gioiello
dell'arte cristiana, fanno vieppiù accelerare i pre-
parativi per le sacre funzioni, per i musicali con
certi, per le illuminazioni variopinte e per il
Banco di Beneficenza che chiameranno in quel-
l'angolo remoto della città nostra una folla di
gente a deliziarsi nel gradito e commovente spet-
tacolo di mille e più giovani baldi, robusti, edu-
cati, all'ombra del sacro altare, nello studio, nella
pietà, nel lavoro, nel bene .
Sotto un vasto portico, nell'ampio cortile del-
l'Istituto, è allogato il Banco di beneficenza che
l'inesauribile carità dei Torinesi ha trasformato
in bazar elegante , vario ed interessante per i
tanti oggetti d'arte, di lusso, di ornamento, di
utilità domestica ed in emporio gastronomico per
le molte bottiglie di scelto vino e di prelibati li-
quori e per altri appetitosi stimoli alla borsa del
visitatore, il quale, estraendo biglietti da 10 cen-
tesimi o da lire 2,50 potrà tentar la fortuna od
assicurarsela propizia nell'intento di evitare il
supplizio di Tantalo e soddisfare il ghiotto desi-
derio che, moderato dalla carità, non gli verrà
certo ascritto a colpa .
Le feste incominciano oggi, domenica, e dure-
ranno quattro giorni . Sia dunque il motto d'or-
dine : Tutti in Valdocco!
Sì, tutti a pregare la Vergine Ausiliatrice che
festeggia le sue nozze d'argento colla nostra To-
rino ; tutti ad ammirare i prodigi della filantropia
cristiana ; tutti a portare modesto contributo di
soccorso per i poveri orfanelli ricoverati nelle
tante Case Salesiane sparse pel mondo ; tutti a
benedire lo zelantissimo Don Michele Rua, il
degno successore del grande Don Bosco, il quale,
coadiuvato da un'eletta schiera di anime ferventi
del bene, com'è il giovane direttore sacerdote
Carlo Farina, dedica le virtù dell'alacre ingegno
e la forza del cuor generoso a crescere falangi di
sinceri credenti alla Chiesa, di uomini onesti alla
società, d'integri cittadini alla patria .
C . Rosa-FORNELLI .
La domenica 21 ed il lunedì 22 furono
due giorni di piena festa . La domenica pon-
tificò S . E . Rev .ma Mons . G . B . Cagliero, ed
il lunedì S . E . Rev .ma Mons . Bertagna, ve-
scovo titolare di Cafarnao.
Il concorso dei fedeli fu imponente amen-
due i giorni .
Vi si eseguì scelta musica dai nostri al-
lievi e piacque il primo giorno la grandio-
sa Messa a quattro voci di S . Cecilia, la-
voro inedito di Mons . Cagliero, ed il secondo
quella del M .° Haller .
Il martedì, 23 , crebbe il concorso dei
fedeli e nel pomeriggio vi fu la solita annuale
Conferenza Salesiana . Ne riportiamo brevis-
simi cenni pubblicati dal sopracitato giornale :
Non ostante il continuo piovere, l'uditorio che
adunavasi nel Santuario di Maria Ausiliatrice per
la conferenza di S . E . Rev .ma Mores . Cagliero era
scelto ed imponente .
Dopo breve lettura ed il canto di un mottetto,
alle 3 3/4 compariva sul pulpito il Vescovo-mis-
sionario . Esordì con le parole che formano la
bandiera di Don Bosco : Da mihi animas, caetera
tolle .
« Ora questo motto, così l'esimio oratore, è stato
consegnato come preziosa eredità ai Salesiani ed ai
loro Cooperatori, i quali vogliono essere aiutati
nella grande impresa dell'educazione della gioven-
tù, nella conversione dei selvaggi, nella salvezza
delle anime . »
Con eloquenza semplice ed attraentissima l'o-
ratore descrive lo stato presente delle opere di
D . Bosco e si diffonde specialmente a parlare
delle Missioni che in America i Salesiani sosten--
gono a pro di tante migliaia di emigrati italiani
e dei selvaggi patagoni e fueghini . . .
È un intreccio interessantissimo di fatti e di
vivissime descrizioni da guadagnare attenzione
ed ammirazione profonda .
La conferenza durò oltre un'ora, e parve a tutti
brevissima . Dopo la benedizione, impartita col
SS . Sacramento da S . E . Rev .ma Mons . Basilio
Leto, titolare di Samaria, l'affollata udienza , si
riversò nel primo cortile interno dell'annesso O
ratorio , ove era aperto il banco di beneficenza
preparato per questi giorni di festa in onore di
Maria Ausiliatrice.
Il gran giorno .
Viva Maria Ausiliatrice !
Il gran giorno 24 Maggio era atteso con
ansia vivissima da mille e mille cuori, e giunse
per dar luogo in Valdocco ad uno di quei
trionfi di fede e d'amore che di rado ci è
dato contemplare, massime ai tempi nostri .
Alle ore 2 1/2 ant.giàunrameodi
fedeli raccolti in diversi gruppi sul piazzale
del Santuario andavan recitando preci alla
Vergine Santissima .
Non era che un lievissimo preludio della
fede e della pietà che contemplammo in tutto
il giorno . Non è meraviglia quindi, se cuori
infiammati da tanta divozione ottengano dal
Cielo le più ineffabili grazie . Surgunt pueri
et indotti et rapiunt regnum Dei .
Un bambino di circa nove anni, accompa-
gnato dalla propria mamma , venne in quel
giorno a ringraziare Maria Ausiliatrice d'a-
verlo sanato da una lunga infermità, per la
quale aveva perduto l'uso delle gambe, ed
in fede della grazia portava egli stesso le
stampelle nella sagrestia del Santuario .
Sì, esclamava, porto alla Madonna questi
sostegni, per dire a tutti che la Madonna
mi ha guarito .» E traspariva dal suo volto

1.5 Page 5

▲back to top
una gioia di Paradiso e camminava disin-
volto e leggero in conferma della grazia ri-
cevuta .
Una bambinella, contro ogni speranza gua-
rita per intercessione della Vergine, essa
stessa portava un ex-voto d' argento d'ap-
pendere all'altare di Maria ed offriva pure
il suo obolo in ringraziamento della gua-
rigione miracolosa .
Accennammo due fanciulli, ma quanti ora
non dovremmo qui ricordare anche più fa-
voriti di questi primi da Maria SS . Ausi-
liatrice?
Quanti ex-voti si ricevettero in quel giorno
dagli addetti alla sagrestia del Santuario ! (1)
Quante relazioni di grazie ottenute dalla
potente intercessione di Maria Ausiliatrice !
Ora erano umili contadini che da lontano
avevano rivolto lo sguardo a Maria Ausilia-
trice nei loro affari materiali e ne erano
stati beneficati . Ora erano povere giovani
che in pericoli spirituali avevano fatto ri-
corso a Maria, e Maria le aveva aiutate . Ora
erano povere donnette, che riconoscenti a
Maria Ausiliatrice venivano nel giorno della
sua festa a ringraziare la loro Benefattrice
e raccontavano con un linguaggio tutto cuore
e verità i segnalati favori ricevuti dalla Gran
Madre di Dio . Nè mancarono personaggi
altolocati e Nobili matrone, che di Maria
Ausiliatrice poterono raccontare segnalate
grazie ricevute . Non finiremmo più se do-
vessimo qui riportare solamente i nomi di
quelle persone che di Maria riferirono grazie
segnalatissime in quel giorno .
Sí, viva Maria Ausiliatrice ! La sua divo-
zione è arra di salute per il popolo cristiano !
A Maria Ausiliatrice .
(Dall'Italia Reale del 25 Maggio .)
Beatam me dicent omnes generationes . La nota
profezia della Immacolata Vergine Nazarena com-
piesi anche in questo scorcio di secolo mirabil-
mente . La cattolica Torino ebbe a contemplare
ieri quanto sia viva e potente nel popolo la di-
vozione alla gran Vergine Maria .
Dalle 3 1/2 ant.c finoatrdsefun on-
tinuo accorrere di fedeli in gran folla al San-
tuario di Valdocco, eretto dall'indimenticabile
Don Bosco.
Spettacolo imponentissimo di fede e di pro-
fonda divozione era il vedere la pietà, con cui
patrizi e popolani, forestieri e Torinesi in gran
numero accostavansi ai santi Sacramenti della
(1) Tra gli altri merita particolare menzione quello
ricchissimo portato dagli Operai ed Operaie del Coto-
nificio Valdocco della Città . Intervennero in corpo
ad una Messa, che fu per loro celebrata all' altare di
Maria Ausiliatrice, e vi assistettero con edificantissimo
contegno .
confessione e della Comunione . Fu una Comunione
generale continua dalle prime ore fino quasi alla
Messa solenne .
Vi erano Cooperatori e Cooperatrici salesiane
di varie provincie d'Italia, della Francia, Spagna,
Portogallo, Svizzera, Inghilterra, Polonia ed an-
che dell'America ; brevi rappresentanze d'innu-
merevoli divoti che da lontane terre invidiano
alla nostra città un Santuario che è centro e vita
di tanta pietà e divozione . Essi chiamano la Gran
Madre di Dio, l'Ausiliatrice di D . Bosco, e la
pregano che, come benedisse Don Bosco, voglia
copiosamente benedire i loro interessi e le loro
famiglie .
Al e 10 1/2 incominciava la Mes a pontificale,
celebrata dal nostro veneratissimo Arcivescovo,
coll'assistenza degli Ecc .mi Mons . G . B . Cagliero
e Mons . Basilio Leto .
Dire a parole l'effetto sorprendente e grandioso
della Messa in musica del cav . Gaetano Cappocci
è impossibile .
Il coro dell'orchestra era di circa trecento can-
tori, altri cento tra soprani e contralti formavano
il coro della cupola . Precisione inappuntabile
negli attacchi e nel tempo, facilitata dal filo elet-
trico che metteva in comunicazione le distanze,
affiatamento perfetto nelle masse, interpretazione
artistica, ricchezza di scelte voci negli a-soli, tutto
insomma ammiravasi quanto potevasi desiderare
per una perfetta esecuzione d' un così stupendo
lavoro musicale .
In mezzo a quelle onde sonore, se l'orecchio
dell'artista ne era appagato , erano ineffabili e
soavissime le impressioni religiose che ne veni-
vano sull'anima di tutti . Si sentiva di essere pre-
senti ai solenni misteri del sacro altare e con
mille sentimenti di fede in cuore veniva spon-
tanea e fervente sul lab ro la preghiera .
Nel pomeriggio il popolo si rinnovò successiva-
mente a tutte le ore e vi fu un continuo alter-
narsi di pubbliche preci .
Alle 6 incominciarono i Vespri, dopo i quali fu
eseguita la grandiosa antifona Sancta Maria, suc-
curre miseris, stupendo lavoro di Mons . Cagliero . I
cantori erano divisi in tre cori : uno di 150 tenori e
bassi presso il presbitero, l'altro di 100 tenori e
bassi nell'orchestra, e un terzo di 200 soprani e con-
tralti sulla cupola. L'effetto ne superò l'aspetta-
zione, che pure era grandissima . I cori con me-
lodia grave succedevansi l'uno all'altro maesto-
samente, quindi intrecciavansi con varietà e forza .
Nei momenti poi che tutti si riunivano a fare
una sola armonia, si provava come una specie
d'incantesimo . Era un mare immenso di voci che
riempiva solennemente e con armonia mirabile
le ampie vòlte del sacro tempio e rapiva l'animo
di tutti a santo entusiasmo .
Il panegirico, recitato dall'esimio oratore sale-
siano sac . prof. D . Albino Carmagnola, fu un inno
solenne all'Ausiliatrice del popolo cristiano . La
parola incisiva, portata da una voce quasi squil-
lante, udivasi con facilità e diletto in tutto il va-
stissimo tempio .
Il Tantum ergo a sole voci, senza accompagna-
mento, del cav. Roberto Remondi, stupendo la-
voro di genio e di arte, precedette la solenne
benedizione, che l'Ecc .mo nostro Arcivescovo im-
partì all'immenso popolo col SS . Sacramento . Feste
più belle, esclamava il popolo , non le vedremo
che in paradiso

1.6 Page 6

▲back to top
GRAZIE DI MARIA AUSILIATRICE .
vevVaiirncgomoinpcioattoegnlsi !stu-di
Da
di
qualche anno
latinità affine
a-
di
percorrere la carriera ecclesiastica ; ma gra-
vissime difficoltà mi si opposero mai sempre,
e mi riuscirono inutili gli sforzi fatti per
entrare nel Seminario di Ferrara e poi in
quello di Rovigo . Vedendomi chiusa ogni
via e costretto a tralasciare gli studi, mi
rivolsi allora a Colei che viene invocata
l'Aiuto dei Cristiani, e cominciai una novena
a Maria SS . Ausiliatrice. Quando appunto
sembrava impossibile il continuar più oltre
nel mio intento, la Vergine benedetta mi volse
dal Cielo uno sguardo di compassione ed
esaudì le fervorose mie preghiere . Giunto alla
metà della novena, ottenni di entrare per le
Feste Pasquali nel Collegio S . Carlo a Fer-
rara, ed ora mi trovo qui con somma conten-
tezza, ove continuo gl'interrotti miei studi . Sia
pur benedetta quella Vergine potente e pie-
tosa, che nulla nega ai suoi divoti, nè rigetta
mai le preghiere di quelli che a Lei ricorrono
con fiducia .
Ferrara, 5 Aprile 1893 .
LONGATI ELISEO .
Andate da Maria Ausiliatrice . -
Sabato scorso, 29 aprile, una fanciulla d'una
famiglia a me carissima fu colpita da una
terribile difterite : il medico ne fu altamente
impressionato, e suo malgrado pose a detta fa-
miglia il sequestro . Immaginarsi che dolore
per quei poveretti! Ma la madre si sovviene in
buon punto d'aver letto nel Bollettino Salesiano
che Maria Ausiliatrice fa dì per dì molte
grazie ai suoi divoti, e colla figlia inferma a
Lei senz'altro si raccomanda . Il credereste?
Dopo la preghiera, la bambina cominciò a sen-
tirsi meglio, e alle undici del mattino di Dome-
nica, 30 aprile, fra lo stupore del medico tor-
nato a visitarla e de' genitori la bambina
del tutto guarita poteva recarsi alla chiesa
per ringraziar la Madonna di tanta sua
bontà .
Tortona, Parrocchia di S . Michele,
5 Maggio 1893 .
D . ODORICO MALVINO
Cappellano di S . Simone, Cooperatore Salesiano .
Viva Maria Ausiliatrice! - Quanta
gratitudine e riconoscenza devo dimostrare
a Maria Ausiliatrice per l'insperata ed otte-
nuta mia guarigione, dopo lunga e penosa
malattia, che sette e più fra i migliori sa-
nitari di questi luoghi, esauriti tutti i mezzi
che la scienza loro suggeriva, non riuscirono
a guarire .
Appena mi fu detto di rivolgermi a Maria
Ausiliatrice, subito le indirizzai le mie de-
boli preghiere e le feci solenne voto di an-
dare a prostrarmi ai sacri di lei piedi .
Ottenuta la guarigione, sciolsi con grande
mio gaudio il fatto voto ; ed ora, nell'inviare
questo povero mio scritto, prego a voler
rendere di pubblica ragione sul Bollettino
Salesiano la grazia ottenuta . Viva Maria
Ausiliatrice !
Novi Ligure, 6 Maggio 1893 .
ROSINI GIOVANNI BATTISTA .
La Novena a Maria Ausiliatrice .
La sottoscritta dichiara che, trovandosi una
sua bambina spedita dai medici per polmo-
nite e bronchite, letto il libro delle grazie
di M . A ., si sentì ravvivata la fede, pregò
cotesta buona Madre con una novena di pre-
ghiere, al primo giorno della quale la sua
bambina risanò perfettamente . Ora venne a
Torino a ringraziare la Madonna di D . Bo-
sco con tutta la sua famiglia .
Torino, Maggio 1893.
LOMBARDI TERESA
di Saluzzo .
Riconoscenza a Maria . - L'Onnipo-
tente Iddio e la SS . Vergine Ausiliatrice
dei Cristiani mi hanno conceduto la grazia,
che dopo sei mesi di grandi patimenti, i
quali non mi lasciavano più alcuna speranza
di guarigione, sono ora in punto di potere
uscire di casa e mi trovo abbastanza bene!
Offro dunque con umiltà un tenue dono
in atto di fervida riconoscenza verso la gran
Madre di Dio e mi raccomando di nuovo
alle preci di cotesti pii giovanetti .
Gorizia, 11 Maggio 1893 .
MARIA ECkE .
La Medaglia di Maria Ausilia-
trice . - Certo Francesco Albonico, mio par-
rocchiano, era desolatissimo perchè un suo
figlio era gravemente affetto da un malore alla
caviglia di un piede . Per parecchi anni si
praticarono all' infermo cure e rimedj, ma
indarno. Il male peggiorò al punto, che, due
anni or sono, in un consigli di medici, i mi-
gliori di Como, fu constatato infetto di can-
cro l' osso del piede alla caviglia, e quindi
doversi eseguire l' amputazione del piede
stesso, come unico rimedio . Nè il padre, nè
il giovane figlio vollero che si venisse a
quella dolorosa cura radicale, pur suggerita
da altre autorità mediche . Intanto per più
mesi nell' Ospedale di Como il giovane in-
fermo era sorvegliato da quei medici curanti,
che mediante parziali operazioni estrassero
talora pezzetti ossei cariati . In pari tempo io
suggerii al padre ed al figlio di rivolgersi con

1.7 Page 7

▲back to top
preghiere e novena alla Madonna Ausiliatrice
di Don Bosco, previa qualche offerta . Ubbidi-
rono al mio consiglio . Il buon giovane, rice-
vuti altresì i Sacramenti e baciata divo-
tamente e messasi al collo una medaglia
benedetta di Maria Ausiliatrice, dame conse-
gnatagli, continuò per mesi con fede in quella
divozione, quando il medico curante Luzzani,
disperando di guarirlo, lo rinviò, sorretto
dalle gruccie, all'aria patria di Montorfano .
Un bel giorno il giovane Albonico, sentendo
come migliorato il piede, gittò una gruccia,
e, alcuni giorni dopo, anche l'altra, e non
n'ebbe più in seguito nessun bisogno : e da
quel punto corsero circa due anni, senza
Pcuhe il mentovato giovane risentisse doglia
di sorta a quel piede .
Per riconoscenza alla Vergine Ausiliatrice
e per altrui edificazione ed incoraggiamento,
P padre e figlio desiderano sia resa di pubblica
ragione la ottenuta guarigione . Io poi rin-
grazio pure l'Ausiliatrice di D . Bosco d'altra
grazia miracolosa, consimile alla surriferita,
ricevuta da una mia parrocchiana coll'ap-
pendere al collo divotamente la medaglia
dell'Ausiliatrice e facendo la solita novena .
Montorfano, 24 Aprile 1893 .
Sac . TOBIA BOLGERI
tino - Carello Teresa, Camiana - Turino -Domenica,
Pessena di Pinerolo - Marchisio Giovarmi, Carama-
gna - Giordanengo Michele, Centallo - Camerana
Maria Torino - Cuceo Francesca, Pecetto Torinese -
Facchini D . Teobaldo, M arradi - Pairani Lorenzo,
Algerbo - Rigo Giuseppe di Grugliasco - Audisio
Catterina, - Borgarello Vincenzo, Cambiano - Mi-
lanesio Giuseppina, Cherasco - Montabone Francesco
Villarfach.iardo - Lombardi Teresa, Salezzo - Tre-
glia Gabriella Carignano - Rolando Carina, Torino -
Bazzani Santina, Orno - Densi Marianna, Castel-
letto Scazzoso - Rognoni Antonio, Mellardo - Pacca
Maria, - Montaldo Irene, Torino - Gariglio Celso,
e Lina Bovis, Torino - Cappa Maria Teresa Torino -
Ch . Francesco E . Foglizzo - Maria Ravera, Vobarno -
Angelica Perozz.i, Carriola - S . G . R ., Mondovì - Ser-
vilia Gallesio Piuma, Acqui - Luigi Valdattaro, Ge-
nova - Barberina e Giuseppe coniugi Sarbini, Chiesa-
nuova - Teol. Luigi Manias Rettore Parrocchiale di
ili Maddalena Defilippi , Frabosa - P . B . S .,
Genova - Una Cooperatrice . Pavia -- D. G., Torino -
G . B . Spolverini, Halifachs D. Alessandro Ganora
Prevosto, Ln Mon ferrato - Maria de Sanctis, Elise -
Rosa Maczoglio, Torino - Gina Levinis, Bologna -
aolina Rusc a, Settimo Torinese - Carolina Groppi,
Varano - Maddalena Gastaldi, Torino - Michele
Cunial . Possagno (Treviso) - Ippolito De Battisti,
Roscgaferro Domitilla Zin Vignato, Gambellara (Vi-
cenza) - D . Callisto Maria Can . Teol . Peroni, Ri-
mini - Maria Marozzi, ltirengh,i D . Federico Giu-
lioca , Pievano di Badia S . Cristoforo - Cristina
Bagnasacco, Chivasso - Giuseppe Saglietti, S . Ste-
fano Belbo .
(Continua.)
Maria pietosa verso chi l'invoca!
Da un anno e mezzo ero travagliato da una
fortissima indisposizione di ventricolo . Dopo
LE CONFERENZE
tutte le cure prodigatemi da varii medici
.GIOVANCLER
a Firenze, al paese natio, e nella città ove
ora mi trovo, vedendo che ogni umano ri-
ai Cooperatori e Cooperatrici Salesiane .
medìo mi tornava inutile, pensai di ricorrere
a Maria .
Essa, madre pietosa, si ricordò di me, che
fiducioso, ogni sera prima di coricarmi l'in-
vocavo col dolce nome di Aiuto dei Cristiani,
e riverente mi ponevo sul petto l' augusta
sua immagine . Mirabile a dirsi! Quasi per
incanto sentii affievolirsi il male e dopo un
rapido e progressivo miglioramento in tre
giorni ottenni la perfetta guarigione .
Ne sia lode a Maria ora e sempre!
È nostro dovere rendere le più sentite
grazie al giornalismo cattolico che prese a
cuore le conferenze di Mons. Cagliero nelle
varie città d'Italia, poichè non solo ebbe la
bontà di annunziarle, ma ne diede eziandio
belle ed entusiastiche relazioni . Noi non pos-
siamo riportare queste per intero, stante
l'abbondanza di notizie che dobbiamo pub-
blicare ; ma ne faremo un breve sunto a
modo di cronaca .
Parma, 2 Maggio 1893.
MARSALA .
Sac . CALLISTO PASINI .
Ringraziano pure Maria Ausiliatrice per
segnalati favori ottenuti dalla sua potente
intercessione i seguenti
Celestino Mazzetti, Mombercelli.-DLuigi Colom-
bini, Arciprete V. F . - Catterina Caria di Nicola,
Orroli.-CMiaBlcrngote mo,
Ermeliuda, Trofarello - Ferrero N. - Bonanseo An-
gela, Lnserna - Gianotti D . Gio . Battista, Cassine -
Poggetti Margherita, - Bertolo Angela, Torino - Fre-
sia Gaetano maestro, Altezzano Veneria Reale - Fresia
Provetti Luigia maestra, Altezzano Veneria Reale -
Baralo Rosa, I'iobesi - Ferria Vincenza, Alba- Fer-
reri Giuliana, - Bovio Pietro, Bellinzago - Bagliauo
Giuseppe, Grana Monferrato - Vana Carolina, To-
Mons . Cagliero, arrivato a Marsala la sera
del 16 marzo e festeggiato nella casa sale-
siana dedicata alla Provvidenza (della quale
il generoso iniziatore P .Alagna,conunbel
drappello di Cooperatori Salesiani, faceva
gli onori dell'accoglienza,) il 19 seguente sa-
liva sul pergamo della chiesa del collegio,
officiata dal Capitolo della Chiesa-madre, a
causa della rovina della cupola di questa .
Volle parlare al cuore e commosse l'eletto
uditorio, narrando colla calda parola di chi
descrive cose grandiose e sublimi, non per
relazione altrui, ma per esserne stato non
solo spettatore, bensì in gran parte autore,
giacchè di esse ben può dire : quorum pars

1.8 Page 8

▲back to top
magna fui . Trattò specialmente delle Missioni
Salesiane nell' America del Sud, campo fecondo
della santa e infaticabile opera sua . Disse al-
cuna cosa degli stenti incredibili sostenuti
nella Patagonia da lui e dai suoi compagni, dei
pericoli tremendi corsi, delle lotte terribili
superate, dei frutti raccolti . Fece toccar con
mano i grandi vantaggi apportati dalle mis-
sioni in quegli infelici paesi, recandovi col
lume della fede il vero progresso e la vera
civiltà . E qui dipinse a colori vivissimi le
miserie dei poveri selvaggi !
Con ardore patriottico fece conoscere quan-
to bene le missioni facciano pure ai molti Eu-
ropei e al numero incalcolabile degli emigrati
italiani che si trovano nell'America del Sud .
Raccomandando agli uditori la fede dei loro
padri, li eccitava a venire in aiuto dei Sa-
lesiani, dimostrando come questi rendono
largo e prezioso servigio non solo alla reli-
gione, ma ben anche alla patria . Infatti
sono i figli di D . Bosco che predicano in
italiano ai nostri emigrati nelle Americhe,
che insegnano l'italiano alle migliaia di
bambini che frequentano le loro scuole nel
nuovo mondo, e con la lingua manten-
gono vivo il ricordo della madre patria . E
là essi lavorano in numero di 500, sparsi
in moltissime stazioni, mentre parecchie cen-
tinaia di Figlie di Maria Ausiliatrice edu-
cano le giovanette abbandonate in quelle
stesse regioni .
CATANIA .
Quanta gente vi era la mattina del 9 aprile
Della Chiesa di S . Francesco in Catania per
ascoltare Mons . Cagliero! Quella vastissima
chiesa era piena zeppa in massima parte di
uomini e di persone della più alta aristo-
crazia .
Monsignore stette più di un'ora sul pul-
pito, ma parve un minuto . Quanta gra-
zia, quanto affetto nei cari e commoventi
episodii che narrava ! Ebbe uno splendido e
commoventissimo quadro delle miserie, a cui
sono soggetti specialmente i Fueghini, mo-
strando con soave e dolce dipintura il mol-
tissimo bene che hanno potuto far loro i
missionarii Salesiani . Nell'isola Dawson i
bambini sono vestiti, educati, istruiti e messi
in cognizione della vera religione, che li rende
liberi e civili . Le bambine poi e le loro ma-
dri sono nelle braccia delle intrepide eroine,
pur esse figlie di D . Bosco, le suore di Maria
Ausiliatrice, che dato un addio alla patria,
soffocate e vinte le più lusinghiere aspira-
zioni, strappandosi con maschia abnegazione
dalle lagrimanti loro madri e sorelle, colà
portano i fiori, lo splendore e la vigoria di
lor giovinezza, tutto immolando per Gesù e
per quelle anime pur esse redente dal suo
sangue preziosissimo .
Sua Eccellenza Reverendissima Mons . An-
tonino Caff, presidente della conferenza, sede-
va nel posto apparecchiato dirimpetto al pul-
pito . Avevano prima cantato egregiamente
alcuni mottetti gli alunni della scuola serale
dell'Oratorio salesiano di S . Filippo Neri ;
e dopo pose termine alla funzione una alle-
gra sinfonia della nuova banda musicale
dell'Istituto salesiano di Villa Piccioni .
NAPOLI .
Il 23 aprile, la Chiesa della Sapienza ri-
gurgitava di una folla enorme, che rappre-
sentava quello che a Napoli vi è di più eletto
per nobiltà di natali e per ingegno . Fra
gli altri vi erano i componenti il Comitato
Regionale napoletano dei Congressi Catto-
lici, col loro Presidente, l'illustrissimo Mar-
chese di Sangineto, ed i rappresentanti di
tutte le Associazioni Cattoliche della città .
Mons . Cagliero parlò della missione provvi-
denziale di D . Bosco, suscitato da Dio nel no-
stro secolo per salvare la gioventù, la quale alla
sua volta salverà la società . Narrò i primordii
dell'Oratorio di S . Francesco di Sales, il suo
rapido svolgimento, l'estendersi dell'istitu-
zione sulla faccia della terra, il numero im-
menso di giovani usciti dalle case salesiane,
finito il corso della loro educazione letteraria
o artistica ; come ovunque D . Bosco andasse
nei suoi viaggi si sentisse chiamare per nome
da impiegati, da ufficiali dell'esercito, da pro-
fessori, da artigiani, da medici, da avvocati .
Affermò potersi calcolare essere 6000 i preti
usciti dalle scuole di D . Bosco, molti parroci
nell'Alta Italia, alcuni Vescovi . «Bisognava
vederlo, esclamava Monsignore, questo servo
di Dio per potere apprezzare le sue virtù .
Pio IX e Leone XIII ne facevano grande
stima : il regnante sapientissimo Pontefice
ogni volta che mi ha parlato di lui, ha detto
che la morte di D . Bosco è una calamità
non solo per le congregazioni salesiane, ma
per la Chiesa! »
Fece quindi osservare come D . Bosco nel-
l'opera sua andasse innanzi eziandio mediante
l'aiuto dei laici, fondando la società così
presto divenuta fiorentissima dei Cooperatori
e delle Cooperatrici salesiane la quale ha l'ob-
bligo non solo di pensare alla santificazione
propria, ma anche di muoversi e di agitarsi
in pro degli altri . Monsignore finiva con ma-
gnifici e commoventi quadri, presentando
all'uditorio la vita del missionario e la sua
opera in mezzo ai selvaggi.
ANCONA .
Il giorno 30 aprile, Mons . Cagliero, prove-
niente da Loreto, dove era stato a visitare
quella Casa Salesiana, alle 5 e 1/2 pom. ap-
pariva sul pulpito nella vasta chiesa del
Gesù, la quale in quell'istante era bene affol-
lata di gente incominciata ad affluirvi da più
di un'ora innanzi . Il Vescovo diocesano as-
sisteva in posto distinto . Per un'ora intera
durò la conferenza, che tenne sempre atten-

1.9 Page 9

▲back to top
tissimo l'uditorio, composto nella quasi tota-
lità di colte e distinte persone . Mons . Ca-
gliero nella prima parte della sua orazione
parlò di D . Bosco e delle opere meravigliose
da lui compiute, e dedicò la seconda a nar-
rare delle Missioni della Patagonia . Toccò
anche della questione operaia, facendo splen-
didamente rilevare la somma importanza de-
gli Istituti per artigianelli ed operai, e fece
voti che pure in Ancona, come a Faenza e
in cento altri luoghi, abbia a sorgere alcuno
di tali istituti . Alle tante persone facoltose
di quella città nulla costerebbe adoperarsi
con efficacia alla desiderata istituzione .
Questa conferenza era stata preceduta dal
canto di un'Ave Maria, egregiamente eseguita
dal bravo tenore sig. Candelari, ed ebbe ter-
mine col canto delle Litanie e del Tantum
ergo, eseguito da distinti maestri .
Monsignor Cagliero , da quanto ne di-
cono gli egregi giornali la Sicilia Cattolica
di Palermo, la Campana di Catania, la Li-
bertà Cattolica e la Discussione di Napoli e
la Patria di Ancona, colla sua parola affet-
tuosa, facile, piena di brio, cogli svariati epi-
sodii della vita apostolica, incantava davvero
i suoi uditori e terminava le conferenze fa ,
pendo un caldo appello alla carità sempre ge-
nerosa dei buoni Cooperatori . Ed essi non
mancarono in ogni luogo di corrispondere in
modo splendido al pietoso invito, fatto in
nome di Maria SS . Ausiliatrice e per l'opera
sua . La benedizione del SS . Sacramento,
colla quale si ponea termine a quelle care
adunanze, rimanga continua sui nostri Coo-
peratori, sulle loro famiglie, sui loro inte-
ressi spirituali e temporali, ed in tutto renda
loro il cento per uno, secondo la sua divina
promessa .
Madonna, dai ragazzi delle scuole diurne del
Don Porta, che fanno benissimo ; poi Tantum
ergo e benedizione del SS . Sacramento . La
grande chiesa è gremita di fanciulli e di
fedeli .
E poi dalla chiesa subito ad un grande
atrio, che sta di dirimpetto .
Lì, sotto l'impennata, era, già preparata
la nuova banda musicale dell'Istituto sale-
siano di Villa Piccione, con Don Chiesa e
la sua verga magica .
Al suono di allegra sinfonia entrano i ra-
gazzi a gruppi a gruppi, e più ne entrano,
più ne succedono . Un torrente di fanciulli ,
che si agitano e corrono, quasi a prender
possesso del nuovo locale vasto, acconcio
e bello .
Nella murata a destra son disposti moltis-
simi graziosi oggetti regalati da Sua Emi-
nenza, e sorteggiati ai fanciulli .
Quantunque l'ingresso siasi permesso ad
uomini solamente, l'atrio era pieno di gente,
che mostravisi soddisfattissima d'uno spet-
tacolo completamente nuovo .
Sua Eminenza giunse lì verso le cinque .
Musica, applausi, battimano, un'accoglienza
entusiastica, indescrivibile .
Circondato da una turba variopinta di fan-
ciullini, che reclamarono di fatto il diritto
di far gli onori di casa, il Cardinale girò
attorno con loro, che gli eran prodighi di
attenzioni espansive, e poi fu invitato a se-
dere, per ascoltare un breve indirizzo letto
dal caro giovane salesiano Don Brancati .
Il cronista, a lettura finita, glielo strappò,
e ve lo riproduce, senza toccarlo .
« EMINENTISSIMO PRINCIPE,
GIOVINETTI,
NUOVO ORATORIO FESTIVO A CATANIA
Togliamo il seguente articolo dall' ottima
Campana di Catania del 23 marzo u . s .
Due paroline sull'apertura solenne del nuovo
Oratorio festivo Leone XIII, compiutasi nella
domenica 19 marzo .
Quell'oratorio sarà diretto dai Salesiani,
ed è una delle Opere permanenti fondate in
Catania da Sua Eminenza R.ma il Cardinal
Dusmet, in perenne ricordanza delle feste
giubilari del Santo Padre .
L'apertura fu bella, allegrissima, ordinata .
Dapprima, verso le tre pom ., uno, due,
tre squadroni di fanciulli, tutti in chiesa,
alla Salette . Li accompagna un harmonium .
Lì si cantano il Viva Maria, le Litanie della
L'Arcidiocesi catanese a nessun'altra se-
conda nelle testimonianze di affetto, rive-
renza e devozione al Vicario di Cristo, al
Supremo Gerarca della Chiesa cattolica,
volle escogitare un nuovo, solennissimo modo
di inneggiare a Leone XIII nel chiudere le
feste del suo Episcopale Giubileo . L'apertura
d'un Oratorio festivo al bene morale e ma-
teriale dei figli del popolo è uno dei fiori
più belli ed olezzanti di quella mistica, im-
marcescibile ghirlanda che cinge in questi
giorni l'augusto capo del Pontefice Sommo.
Ma, a chi gli encomi più cordiali, a chi le
più sentite azioni di grazie per un'opera così
eminentemente giovevole e salutare? - A
voi, E .m° Principe, che sulla vetusta sede
del glorioso Berillo, rinnovando gli eroici
esempi degli Ambrogi, dei Borromei, dei Sa-
lesii, apparite come il modello dei Pastori,
la fedele immagine del Patriarca d'Occi-
dente, il padre, il benefattore, l'amico dei
poveri ; personaggio insomma secondo il cuore
di Dio, insigne per virtù episcopali e segna-
tamente per prudenza e carità ! Questa ca-

1.10 Page 10

▲back to top
rità, quasi torrente che alta vena preme,
sgorgando dal cuore della E . V. R .ma, così
conforme al divino modello, non mai arre-
standosi o limitandosi, mentre va cercando
ogni modo per beneficare tanti poverelli,
tergere le lagrime di tanti infelici, non di-
mentica, tra le pastorali sollecitudini, la por-
zione più eletta del gregge di Cristo e pro-
prio nel giorno faustissimo del vostro ono-
mastico, facendosi tutto a tutti, getta il seme
di un'istituzione onninamente religiosa ed
umanitaria, che non mancherà a suo tempo
di produrre frutti durevoli ed ubertosi .
Grazie adunque, o Eminenza, a nome di
tanti genitori che scorgono aperto un nuovo
asilo sicuro alla innocenza degli amati fi-
gliuoli ; grazie a nome dei miei Superiori e
confratelli Salesiani che veggono presentato
un nuovo campo al loro zelo, offerta una
nuova occasione per testimoniare l'affetto te-
nerissimo e l'illimitata devozione che dolce-
mente li stringe alla E . V . - Possano i
loro sudori, le loro fatiche, coronate da quel
Dio che incrementum dat, essere salutari a
tante anime ed appagare i giusti desideri di
voi, E .mo Principe .
In tanta foga di affetti, in tanto trasporto
d'ineffabile gioia, d'entusiasmo indescrivibile,
non possiamo dimenticare d'innalzare fervide
preci al Patrono della Chiesa universale,
perchè nel giorno sacro alle sue glorie, ai
suoi trionfi, intercedendo pel Pontefice Som-
mo, voglia ricordare l'Angelo della Chiesa
catanese ed impetrargli ogni bene, ogni
grazia, ogni più eletta benedizione de rore
coeli et de pinguedine terrae !
E voi, o giovanetti, accorrete premurosi a
questo nuovo Oratorio, che sotto il Patro-
cinio di Maria della Salette, con la prote-
tezione di Leone XIII ed all'ombra del ve-
nerando D . Bosco , speriamo possa vedere
giorni più belli ed essere il vanto più glo-
rioso del nostro amato Pastore .
Riassumendo intanto ogni nostro senti-
mento di amore , di gioia, di riconoscenza ,
che spontaneo ci sgorga dal cuore, prorom-
piamo nell'entusiastico grido di Viva il Papa,
Viva il Cardinale ! »
Dopo il Don Brancati, lesse altre poche
affettuose parole il giovanetto Tropea .
E poi, nuova musica, nuovi evviva, sino
che Sua Eminenza andò via . La lietissima
adunanza si sciolse dopo le sei . E fu dichia-
rato aperto l'Oratorio, le cui riunioni comin-
ceranno dopo Pasqua .
UNA FELICE TRASFORMAZIONE .
Teniamo dietro per alcuni istanti ad una
frotta di giovanetti che percorrono una delle
vie principali d' una popolosa città della
Francia . Vestiti dimessamente mostrano pel
loro contegno e per un non so qual disordine
nella loro persona che sono oziosi, vagabondi,
dinanzi a cui pur troppo non tarderanno
ad aprirsi le porte della prigione .
Fra gli altri ne scorgerete uno, forse il più
giovane, che fra tutti si distingue per la sua
leggerezza e per la libertà de' suoi gesti e
delle sue parole . Da poco tempo egli fre-
quenta questi pessimi compagni, i quali lo
conducono seco nelle escursioni che fanno in
città e ne' dintorni . Il povero fanciullo ha
benissimo apprese le lezioni de' suoi nuovi
maestri di vagabondaggio e di mal fare : ha
dimenticato affatto sua madre vedova, la
quale dal canto suo non si dà punto pen-
siero del figlio .
Arrivati ad un ricco negozio di stoffe, i
nostri giovanotti si frammischiano alla folla
di coloro che si fermano a contemplare quella
merce sciorinata dinanzi . Essi pure vo-
gliono vedere e quel che importa di più,
comperare . . . . s'intende . . . . senza denaro .
L'uno di essi, si direbbe il caporione, tocca
col gomito il giovanetto, di cui si è parlato, .
e gli fa cenno cogli occhi . Questi comprende
subito ; vuol dire che gli piacerebbe avere
alcuni di que' foulards a varii colori, che
stanno alla portata della sua mano . Tutta
la banda continua il suo cammino come nulla
fosse : quello sciagurato solamente resta a
contemplare le stoffe o meglio a studiare il
suo colpo . Egli vorrebbe far vedere ai suoi
amici che è già capace di far qualche cosa . . . .
Si guarda bene all' intorno, gli sembra che
niuno badi a lui, stende la mano, afferra
quel fazzoletti e li nasconde in tasca colla
rapidità dell' elettrico . Ma s' era ingannato
credendo che nessuno l' osservasse . Nell' i-
stante stesso sentivisi stringere il braccio
dalla mano di una guardia di pubblica sicu-
rezza, che da alcuni istanti lo adocchiava .
Non valsero le sue lagrime per farsi mettere
in libertà, non valse il voler restituire im-
mediatamente la merce rubata : bisognò av-
viarsi verso il delegato di polizia . Fra tanta
gente che si raccolse intorno a lui, i suoi
occhi cercavano invano gli amici, che ave-
vano preso il volo appena si accorsero che
il loro novizio aveva dato nel laccio .
Era presente a questa scena dolorosa il
Sig. D .. . padre afflittissimo, perché alcuni
giorni prima aveva perduto il suo unico fi-
glio in età di 14 anni . Per combinazione il
ladroncello aveva nella faccia varii tratti
di somiglianza col defunto . Si può immagi-
nare ma non descrivere la pena che fece al
cuore del Sig . D . . . l'atto indelicato del gio-
vanetto, la sua cattura e, quel che è peggio,
il pensiero del suo avvenire . Senza sapere
perchè, il Sig . D . . . teneva dietro al giova-
netto ad al questurino. Macchinalmente egli
entrò pure come fosse un testimonio del de-
litto, nella sala del Delegato . Fu commosso
nell'udire le risposte di quello sventurato

2 Pages 11-20

▲back to top

2.1 Page 11

▲back to top
fanciullo . Ei disse nel suo cuore : Certa-
mente i cattivi compagni e la negligenza de'
genitori sono la causa della perdita di
questo giovane . Meglio assistito e allevato
con sentimenti di pietà e di timor di Dio
non avrebbe presa la via del vizio . Ed ora
.cshaeràdilu?Lonchderai
una prigione con compagni ben peggiori di
quelli che lo traviarono . Egli ne uscirà molto
più istruito e disposto a malfare . - Questi
pensieri agitano la sua mente e gli inspirano
ardire . Il Sig . D . . . si fa strada, si presenta
al Delegato, declina il suo nome, che basta
da solo a disporre gli animi in suo favore .
Lo prega di non tradurre alla prigione il
giovanetto, ma di consegnarlo a lui mede-
simo . Promette di averne cura, anzi mani-
festa l'idea di affidarlo ai figli di Don Bosco
che hanno una casa in quella città . La pro-
posta fa stupire dapprima il Delegato e tutti
gli astanti, ma poi è accolta come molto oppor-
tuna ed ispirata da vera carità . Ma più di
tutti era stupito il nostro povero ladroncello,
che era ben lungi dall'immaginare di trovare
in quella sala un protettore, un amico, un pa-
dre. Ascoltò quindi senza più lagrimare i
consigli del Delegato e partì col Sig . D . ..
Si presentarono al Direttore dell'Oratorio
Salesiano . Il Sig . D . . . raccontó la dolorosa
storia del suo protetto, pregando, suppli-
cando di accettarlo immediatamente . La casa
era piena zeppa . Non eravi più un letto di-
sponibile nella casa, eppure il caso era tale
da non ammettere indugio. V'era ancora un
altro ostacolo . Le case di D . Bosco sono
destìnate per giovanetti poveri, ma non pei
discoli, o per quelli che già ebbero a fare
colla giustizia . Dopo aver pensato e ripen-
sato, si trovò modo di preparare il posto al
nuovo raccomandato . Si fece un' eccezione
in suo favore . Non occorre dire quante
esortazioni siansi fatto al povero giova-
netto. Eglì aveva un bel promettere miglior
condotta, ma il suo passato inspirava il più
grande timore che egli non tenesse parola,
che ben presto cercasse di tornare co' suoi
antichi amici, anzi ch'egli fosse di pericolo
agli altri alunni . Ma Dio benedisse l' opera
di carità del Sig . D . .. benedisse le buone
intenzioni dei figli di D . Bosco e le loro in-
dustrie per tirare al bene il traviato .
La frequenza dei SS . Sacramenti rassodò
i suoi buoni propositi . Ogni volta che il suo
protettore va a vederlo, il caro giovanetto
lo ringrazia colle lagrime agli occhi di averlo
affidato a maestri sì buoni e zelanti . I suoi
superiori ebbero sempre a lodarsi di lui .
Per ragioni affatto indipendenti dal giovane
trattavasi un giorno di strapparlo all'affetto de'
suoi maestri, doveva lasciare il suo caro O-
ratorio . Ma il buon giovane, tutt'affatto tra-
sformato, rese vane tutte le trattative, e
volle ad ogni costo rimanere nella casa ove
la Divina Provvidenza l' aveva condotto .
Dio gli accordi la perseveranza!
IL VESCOVADO D1 TRIPOLI
TITOLO
conferito a S . E . Rev,ma
Monsignor LASA GNA
SUPERIORE DELLE MISSIONI DI D . BOSCO NELL'URUGUAY E NEL BRASILE
Varie sono le città episcopali che portano
il nome di Tripoli . Avvene una nella Fenicia
marittima, sotto il Metropolitano di Tiro ;
una nella Lidia, soggetta a quel di Sardi ;
altra nella Frigia, sotto Laodicea ; e final-
mente quella che le NotiziediRomaela
Gerarchia Cattolica pongono nella Libia, ed
è Tripoli di Barberia, oggidì sede d' una
Prefettura Apostolica ; già Arcivescovado,
e detta anticamente Oea,capitale della Reg-
genza di Tripoli sul Mediterraneo tra Carta-
gine, a ponente, e Tirene, a levante ; cele-
bre per le sue piraterie . - È situata a 80
leghe da Malta, 115 da Tunisi, 220 da Al-
geri, e 270 da Marsiglia . Sorge sull'estremo
lembo d' un promontorio ; è bagnata da tre
lati dalle acque del mare, ed è unita al con-
tinente da uno spiano di sabbie . È circon-
data da mura fiancheggiate da sei torri ; di-
fesa da una batteria, avanzata a mezza-luna,
di 24 cannoni di grosso calibro, unita alle
mura da un molo di 12 cannoni e da un'al-
tra batteria detta Forte Inglese . Evvi pure
il Forte Spagnuolo e il Forte Francese. Ai
piedi di dette mura, verso settentrione, vi
sono le tombe dei Cristiani . Il porto è for-
mato da un ammasso di roccie ; il terreno è
sterile . Ivi. risiede il Pascià o Dey, gover-
natore della Reggenza . Vi si osservano i
ruderi d'un arco di trionfo eretto in marmo,
senza cemento, nell'anno 164 dell'Era nostra,
ad onore dell'imperatore Marco Aurelio . Vi
si vede eziandio una dozzina di M oschee,
sei delle quali con Minaretti .
Fu detta Tripoli dalle tre città che la
componevano, cioè : Sabrate, Leptis grande
e Oea.VaInlgeoptròiquelcontrad
per le. predicazioni dell'Eunuco della Regina
di Etiopia, Candace, convertito dall'Apostolo
San Filippo . Col tempo Tripoli fu eretta in
Provincia Tripolitana avente a suffraganei
i Vescovi di Girba, Napoli di Barberia, Gitta,
Sabrate, Tamada, Tizia e Leptimagna .
Fra i Presuli di Tripoli si citano : Natali
nel 255 ; Mariniano, donatista, nel 411 ; Cre-
sconio, esiliato dai Vandali, nel 484 . I Sa-
racini, verso l'anno 697, privarono la chiesa
di Tripoli de' suoi Vescovi . I Papi tuttavia
non tralasciarono d'occuparsi di questo paese
di Barberia, e vi spedirono Missionari i Pa-
dri della Mercede, i Trinitari, i Minori Os-
servanti e Riformati . In seguito l'eressero a
Prefettura Apostolica .

2.2 Page 12

▲back to top
Ecco ora i nomi dei Vescovi titolari di
Tripoli, conservati nelle Glorie dell' Universo
1876 . Alessandro Grossi di Pesaro,
promosso Arcivescovo titolare di
Cattolico .
Anno 1253 . Opizzo San Vitale, traslocato a
Parma nel 1257 e a Ravenna nel
Nicopolis, Segretario della Con-
gregazione dei Vescovi e Rego-
lari, poi di quella delle Indul-
1295 ; morto ad Orvieto nel 1303 .
» 1514 . Bernardo de Mesa, domenicano,
trasferito a Perpignano nel 1517
genze e Sante Reliquie .
1893 . Luigi Lasagna, Superiore dei
Missionari dell'Uruguay e del
e a Badajos nel 1521 ; morto a
Brasile . Ad multos et felices an-
Roma nel 1524.
nos !
» 1547. Tomaso Frideline .
» 1559. Lorenzo de Chéry, ausiliare di
Nevers ; morto nel 1566 .
M . C . D'AGRIGANTE
autore delle Glorie dell'Universo Cattolico e del Saggio sulla vita,
le opere e le pubblicazioui di Sua Em. il Cardinale Mermillod.
» 1577 . Amador Arraes, carmelitano por-
toghese, traslocato a Portalegre Monsignor Lasagna partiva la scorsa Pa-
nel 1581 ; morto nel 1600 .
squa con in animo di intraprendere quanto
» 1587. Giovanni Fontana, trasferito a prima la nuova missione degli innumere-
Ferrara nel 1590 ; morto nel 1611 . voli selvaggi del centro del Brasile. E noi
» 1610 . Enrico di Lorena, suffraganeo incominciamo a presentare ai nostri lettori
di Strasburgo ; morto nel 1623 . alcuni di quei tipi che s'aggirano tra quelle
» 1820 . Giuseppe Habaisci, promosso immense foreste e lunghesso quei vastis-
nel 1823 al Patriarcato maronita simi fiumi.
di Antiochia ; morto nel 1845 .
» 1828 . Ferdinandi Siciliani, ausiliare di
Melfi ; morto nel 1847 .
»1.,c8aGpiustoìnRe
amministratore di Sinigaglia, poi
NOTIZIE DEI NOSTRI MISSIONARI
Cardinale ; morto nel 1861 .
» 1854 . Leone Sibour , ausiliare di Pa-
DAL MESSICO.
rigi ; morto nel 1864 .
» 1866 . Giovanni Williams, coadiutore,
REV .mo E AMAT .mo SIG . D . RUA,
poi Arcivescovo di Boston, ove
Messico, 26 febbraio 1893 .
è ancora .
» 1867 . Filippo Manetti, amministratore
VORREI poterle dar conto della conferenza
di Subiacomorto nel 1875 .
ai Cooperatori Salesiani nella ricorrenza

2.3 Page 13

▲back to top
della festa del nostro Patrono, ma invece di
una ne ho fatte otto : e come si fa a dar conto
di tutte? Per graziosa concessione di questo
Ecc .mo Arcivescovo Mons. Dr . D . Prospero
Maria Alarcon,
il quale ci ama
e ci protegge co-
me un padre,
ho parlato della
nostra Opera
dai pulpiti della
Metropolitana e
delle chiese di
S. Brigida, della
Professa, di S .
Teresa, di Santa
Croce e stamat-
tina della San-
tissima Trinità,
dove il Circolo
Patriottico Re-
ligioso di Arti-
giani assistette
in corpo e con
bandiera, dopo
aver avuto la
bontà di dirama-
re inviti stam-
pati per que-
sta funzione . D .
Piperni poi ten-
ne la conferenza
nella chiesa di
S . Cosimo, che
è la parrocchia,
nella quale si
trova il nostro
orfanotrofio .
Tutte queste
conferenze han-
no avuto, grazie
a Dio, buon esito
e ne ottenemmo
aumento di Coo-
peratori e qual-
che limosina .
Qualche gior--
nale le volle
mettere in can
zonella, ma non
vi riuscì, e fu
abbastanza lea-
le, da pubblica-
re una mia ret-
tificazione agli
errori, nei quali
era incorso .
Non devo poi
tacere come il
sig . Editt . Bo-
rell, che fu il primo Cooperatore salesiano
di Messico e ne ricevette il diploma da Lei
stesso, sig . Don Rua, in un suo viaggio in
Italia, ci fece l'onore di dare nel Centro di
S. Pietro, da lui ben degnamente presieduto,
un concerto dedicato alla famiglia Lascurain
ed a noi : in questo veramente artistico trat-
tenimento egli con un nobilissimo discorso tes-
sè l'elogio dell'opera nostra, e il Rev . Parroco
di S . Giuseppe
fece col cappello
in mano il giro
della sala e rac-
colse per noi u-
na pure bella
limosina .
Lo stesso av-
venne nella Le-
ga Cattolica,
presieduta dal
sig . prof. Duran
ed onorata dal-
la presenza di
Mons . Arcive-
scovo . In quella
sua tornata, ol-
tre i sceltissimi
componimenti
letterarii e la
stupenda musi-
ca, ci rallegrò
una buona col-
letta.
Veda quanto
son buoni per
noi questi si-
gnori Messica-
ni ! Io li racco-
mando alle sue
preghiere nel
tempio di Maria
Ausiliatrice .
Deh! che que-
sta buona Ma-
dre ottenga loro
il centuplo del
bene che ci fan-
no !
razie a Dio
ed a loro, la
costruzione del-
la nostra nuova
e grande casa,
vigilata da D .
Piperai, va in-
nanzi rapida-
mente e speria-
mo fra non mol-
to di poter fare
il nostro San
Martino . L'in-
gegnere signor
Antonio Torres
Torija, ottima
persona, valen-
tissimo nell'arte sua, Direttore delle Opere
pubbliche di questa città, presta gratuitamente
e con impegno superiore ad ogni lode la prezio-
sissima opera stia, e ogni settimana giun-
gono le limosine necessarie per pagare i lavori .

2.4 Page 14

▲back to top
A questo proposito mi è grato il dirle che,
dopo le famiglie Lascurain e Zozaia, i Coo-
peratori e le Cooperatrici, ai quali dobbiamo
maggiore riconoscenza, sono le signore Lui-
gia Garcia Condi di Cosio e Dolores Quin-
tana di Goribar, il signor Rodrigo Rincon e
la famiglia Caballero de los Olivos . Oh
quanti ringraziamenti e quante benedizioni
si meritano !
Ma fra tutte le offerte ricevute, quella che
più mi commosse fu quella che mi manda-
rono le povere figlie del Buon Pastore di
Torino . Buone figliuole, Dio vi ricompensi
del vostro sacrifizio ! Narrai il vostro bel-
l'atto di carità ai miei orfanelli, che ne pian-
sero di commozione, e tutti insieme abbiam
recitato fervorose preghiere al Buon Pastore
delle anime nostre, affinchè vi conceda la do-
vuta ricompensa (1) .
Anche noi abbiam voluto celebrare nella
nostra povertà l'augusto Giubileo del nostro
Santissimo Padre Leone XIII . Abbiamo ador-
nato il meglio che si è potuto la nostra pic-
cola cappella ; i giovanetti .e molte altre per-
sone vi fecero la Comunione generale per
Lui, ed io dissi un sermone che avrebbe do-
vuto esser bello, ma che certamente fu molto
cordiale ed entusiasta . E poi gli manderemo
anche noi il nostro regalo, e sarà un disegno
che un caro giovane messicano sta lavorando
con grande amore e diligenza .
Durante la santa Quaresima, oltre le so-
lite funzioni, facciamo tutti i venerdì l'eser-
cizio della Via Crucis, si dicono quattro pa-
role e si dà la Benedizione .
E anche lei ci benedica, o amatissimo si-
gnor Don Rua : faccia in modo che possiamo
aver presto ad aiutarci almeno i maestri di
musica, di sartoria , di calzoleria e d'un la-
boratorio da falegnami, e al resto Dio prov-
vederà .
Preghi per noi, riverisca tutti cotesti buoni
Superiori e riceva i più affettuosi ed osse-
quenti saluti di tutti questi carissimi confra-
telli e specialmente del suo
Ubb .mo aff.mo figlio
Sac . ANGELO PICCONO .
DAL BRASILE .
Un'escursione nell'interno
dello Stato di S . Paolo .
REV .MO SIG . D . RUA,
FACCIO tesoro di un piccolo ritaglio di
tempo per compiere il dovere impostomi
dall'ubbidienza di darle una breve relazione di
(1) Chi scrive fu per più anni Cappellano zelante
di quest'Istituto .
una mia escursione nelle regioni interne
dello Stato di S . Paolo .
Come ella avrà inteso dal mio ottimo
sig . Direttore e da altri miei carissimi con-
fratelli, l'opera di D . Bosco in S . Paolo va
prendendo proporzioni così straordinarie, da
far trasecolare quanti ci conoscono e da vi-
cino e da lontano . La parte però che pre-
e sentemente chiama di più l'attenzione di tutta
la Diocesi, il nuovo e maestoso Santuario
dedicato al Sacro Cuore di Gesù e l'impo-
nente campanile che s'innalza a più di 40
metri e che non tarderà ad essere sormontato
da una statua colossale del Patrono in bronzo
dorato . Tutti sono concordi nel dire, che è
la chiesa migliore dello Stato e fors'anche di
tutto il Brasile . I lavori sono già a buon punto .
Nel presbiterio i pittori hanno quasi fatto
la parte loro e stanno per passare nella na-
vata dì mezzo . Anche le due laterali ver-
ranno fra breve ultimate . E poi? - Gran-
dissime feste per la consacrazione! . . .
Se è vero che motu in fine velocior, do-
vremmo raddoppiare l'attività per far sì che
in pochi mesi ogni cosa si trovi al suo posto .
La buona volontà da parte dei Salesiani non
m; anca ma i u un'opera così gigantesca ab-
bisogniamo di mezzi pecuniaria senza misura .
Monsignor Lino , nostro venerando Ve-
scovo e padre amatissimo, vedendo che nella
capitale le forze di tutti erano quasi esaurite,
risolse col nostro Direttore di mandare uno
di noi nell'interno di questo vastissimo Stato
in cerca di élemosine per condurre a termine
un'impresa ; che, tanto sta a cuore a lui ed
a tutti i cattolici di S . Paolo . Prima di par-
tire mi consegnò la seguente lettera di ac-
compagnamento
Rev .mo Sig . Vicario,
È portatore della presente il Rev .mo Sig . D .
Luigi Zanchetta, Sacerdote della Congregazione
Salesiana, residente nel Collegio di arti e me-
stieri del Sacro Cuore . Il fine principale, se
non unico, dell'escursione di cotesto Sacerdote
nell'interno dello Stato, è domandare elemosine
o donativi per ultimare il maestoso Tempio
del medesimo Sacro Cuore, il quale, come Ella
sa, è un EX-VOTO solennissimo del Rev .mo
Clero e fedeli di questa Diocesi a Lui con-
sacrata .
Ancora qualche sforzo da parte nostra, e in
breve vedremo, colla potente protezione di quel
Cuore Adorabile e coll'efficaeintrsod
Maria Ausiliatrice, finito un sì maestoso Monu-
mento della fede sincera dei cattolici di questa
Diocesi, e la statua colossale di 6 metri di al-
tezza in cima del campanile dominare in atto
di proteggere e benedire questa grande Capitale
e sede di tutto il Vescovato .
Spero in Dio, che malgrado tutte le difficoltà,
si realizzerà tra noi questa grande impresa, come
si realizzò in Francia con le statue colossali
di N. Signora della Guardia in Marsiglia e

2.5 Page 15

▲back to top
N. Signora di Fourvières in Lione ; e in altre La scena però che inteneriva fino alle la-
regioni con monumenti di simil genere, in cui grime era il vedere povere persone e piccoli
così visibilmente si manifesta l'intervento della neretti venire al mio incontro per conse-
Provvidenza .
gnarmi il loro tenue obolo pel Santuario e
Il Sacerdote che si raccomanda va munito por gli orfanelli del Sacro Cuore . Sarà stata
dell'autorizzazione nostra e del suo Rev .mo Su- certamente la monetina della vedova dell'E-
periore locale ; e per ciò stesso, spero, Rev .mo vangelo tanto encomiata da Gesù Cristo .
Sig . Vicario, che V. R . gli presterà tutto l'ap- Il villaggio già l'avea percorso quasi per
poggio presentandolo a' suoi parrocchiani, in- intiero, quando fui consigliato a dare un
dirizzandolo co' suoi consigli e coadiuvandolo passo anche per fuori . Accettai il consiglio
in modo che possa essere fortunato nella sua e preso un cavallo ed una guida mi recai
apostolica peregrinazione .
alle così dette fazendas o vasti poderi quasi
Conchiudo dichiarando che accetto come cosa tutti coltivati a caffè . Com'è bello vedere
fatta a me stesso qualunque servizio che V . R . quelle piante così piene di vita e sì cariche
presterà a questo mio raccomandato ; e anti- di frutti! . . . Anche nelle fazendas le dimo-
cipandole fin d'ora la mia riconoscenza, con strazioni di stima e di affetto mi furono pro-
tutta l'effusione dell'anima e del cuore benedico digate con tanta generosità, che l'arrivato
Lei ed i suoi parrocchiani .
Della R . V.
Umile Prelato
e Servo in N . S. Gesù Cristo
non sembrava un povero figlio di D . Bosco,
ma un membro molto caro di loro famiglia . Già
io conosceva il popolo brasiliano come un po-
polo di cuor grande e per natura molto dato
Lino, Vescovo Dioces . ad usare ospitalità, ma non pensava che ar-
rivasse fino a tal punto . Che pena al cuore che
Con questo secondo Angelo Custode in no- in questa terra si faccia sentire tanto la ne-
mine Domini mi misi in cammino . Cominciai cessità di operai evangelici! . . . Ad ogni passo
a far conoscere più da vicino D . Bosco e la si trova chi domanda il pane della parola
Pia Società da lui fondata, in Santos, Pi- di Dio, e non v' ha chi loro lo spezzi! . . . Non
racicaba, Campinas, Rio Claro, Brotas, Santa sono rare le volte che, per mancanza di tempo,
Maria, Dons Corregos e Jaliù . Da per tutto ci tocca inviare anime già avanti negli anni
fui accolto con tanta cordialìtà da rimanerne a persone di qualche pietà e studio, affinchè
maravigliato al sommo .
vengano istruite nelle verità più indispen-
Il punto, cui erano rivolte tutte le mie spe- sabili di nostra santa religione . Ah! Rev .mo
ranze, era Jaliù, uno dei villaggi più impor- Sig . D . Rua, se v' è una terra che con ra-
tanti delloo Stato. Appena arrivato, le persone gione meriti l'attenzione particolarissima
di buona volontà mi si avvicinarono e vollero della Pia Società Salesiana, è senza dubbio
a qualunque costo che pensassi anche un poco questa di S . Croce! Come le nostre povere
al loro bene spirituale . Non passarono tre fatiche sarebbero coronate di copiosi frutti
giorni e già la chiesa parrocchiale sembrava un di vita eterna! . . . L'indole del brasiliano è
nuovo Santuario del Sacro Cuore, pel grande molto flessibile ; basta che sia guidata come
concorso di fedeli nell'accostarsi ai ss . Sacra- si deve .
menti . Non si può negare, la mia dimora colà La Settimana Santa già si avvicinava a
fu per molti veramente provvidenziale . Ar- gran passi, e sapendo in quali serii imbarazzi
rivata la domenica e dovendo surrogare il si sarebbero trovati i confratelli in simile
parroco, vidi che un'occasione più favorevole circostanza, per attendere al lavoro incalco-
non si potea presentare per conseguire con labile che ci offre il Santuario ; risolvetti di
facilità il fine per cui mi era allontanato da abbandonare il caro e simpatico Jaliù per
S . Paolo . Alla messa conventuale quindi far ritorno a S . Paolo . Le dico il vero, che
feci a quel buon popolo una di quelle istru- la partenza mi tornò un tantino dolorosa.
zioni all'apostolica, che tanto bene sogliono Tutti desideravano ardentissimamente che
produrre nelle persone anche le più igno- mi fermassi tra loro almeno altri quindici
ranti . Tanto è vero, che ad un certo punto giorni . Le promesse che mi facevano erano
un buon numero di negri, fuori di sè dalla le più lusinghiere, ma nessuno valse a to-
contentezza per le verità che udivano, die- gliermi dal capo il quod scripsi, scripsi . E
dero segni ben chiari che la parola di Dio questo era il mio dovere . Il giorno quindi
non sarebbe caduta in un terreno sterile . di S . Giuseppe, per tempissimo, procurai di
Terminati i doveri di parroco, ripresi quelli trovarmi in chiesa per celebrare la s . Messa
di salesiano, e via a visitare le famiglie più prima di partire . Ma quale non fu la mia
importanti dicendo tra me : Finora ho semi- sorpresa, quando, entrato intesi che da più
nato, adesso è tempo di raccogliere . Non in- di un'ora era atteso da molte persone al con-
contrai una sola casa, dove non fossi accolto fessionale per avere da me ancora un ultimo
con particolare cordialità . Tutti udivano con consiglio . Mi sottomisi per un poco al volere
grande piacere e con sommo interesse le altrui, ma poi feci capire con belle maniere
grandi cose che fece D . Bosco in così breve che il tempo di esser messo in libertà era già
tempo : notizie che poscia venivano coro- arrivato . Anche nella stazione non fui perso
nate da elemosine alle volte molto generose . di vista, e perfino nello stesso treno non

2.6 Page 16

▲back to top
mancò chi venisse a consegnarmi qualche
elemosina .
Il Profeta David dopo di aver detto : Beato
quegli che ha compassione per l'indigente e pel
povero, perché nel giorno della tristezza sarà
consolato, aggiunge : Che il Signore lo con-
servi, lo vivifichi, lo faccia beato sopra questa
terra e non lo faccia cadere in mano de' suoi ne-
mici (1) . Non altrimenti dovetti far io nell'atto
di distaccarmi da quel caro popolo . Sì, che
il Signore lo conservi ad multos annos all'af-
fetto ed alla riconoscenza dei Salesiani, lo
ricolmi di ogni bene spirituale, gli conceda
giorni felici su questa terra e poi lo chiami
a parte del suo regno nella beata eternità! . . .
La vigilia dell'Annunciazione già mi tro-
vava all'ombra del Santuario del Sacro Cuore
e metteva in mano dell'amatissimo mio sig .
Direttore i frutti della mia apostolica pere-
grinazione . Deo gratias !
I confratelli stanno tutti abbastanza bene
e m'incaricano di presentarle i loro più cor-
diali rispetti . Ci benedica infine, Rev .m° Sig.
D . Rua, e di quando in quando non lasci di
ricordarci tutti a Mamma Ausiliatrice .
S . Paolo, 7 aprile 1893 .
Il suo umilissimo figlio in G . e M .
Sac . LUIGI di M. ZANCHETTA .
Da una lettera del Rev . D . Giordani,
Direttore del « Lyceo de Artes e Officios
do Sagrado Coraçào - S. Paulo-Brazil» in
data 5 marzo 1893 si ricava quanto segue
« Il Signore sa in che strettezze mi trovai
e mi trovo, dovendo (oltre le spese di fab-
brica ed ordinario del Lyceo) tirar su una
Chiesa, come questa . Mi trovo immerso nei
debiti pagando il 9, 10, e fin il 12 per cento.
Lo so : Dominus pars haereditatis meae et ca-
licis mei . .. e per Lui è nulla tutto quello che
si soffre, pagando egli tutto . . . Ma mi sento
afflitto quando penso al peso che mi sto ca-
ricando . Non mi scoraggio per altro... Id-
dio e Maria Ausiliatrice mi aiuteranno, spero,
come hanno aiutato sempre D . Bosco ed i
suoi figli . »
Siano adunque ringraziati Iddio e Maria
Ausiliatrice che sono andati in soccorso di
quel povero Direttore!
Mancava nella capìtale dell'Azuay questo
utilissimo istituto, per la fondazione del quale
si sono impegnati da alcuni anni molti rag-
guardevoli personaggi di quella parte della
Repubblica così esuberante di robusta e la-
boriosa gioventù .
Uno di quelli che hanno posto maggior im-
pegno, affinchè i benemeriti figli di D.Bosc
venissero a gettare in questa terra vergine
il fecondo germe del lavoro protetto dalla
religione, è il benemerito sacerdote D .r Don
Giulio Matovelle, assai conosciuto in tutta
la Nazione per lo splendore della sua intel-
ligenza, l'ardore de' suoi sentimenti cattolici
e l'attività della sua propaganda in pro del
vero progresso sociale .
Nel tempo, in cui egli si licenziava da Quito,
dopo di essere segnalato, come sempre, nel-
l'ultimo Congresso, fece col Capo dello Stato
una stipulazione veramente patriottica ; poi-
chè, avendogli questi promesso che avrebbe
fatto quanto poteva per parte sua affinchè i
Salesiani venissero a Cuenca, egli promise
che si sarebbe preso l'impegno di riceverli,
ospitarli dove sarebbe stato possibile, aiu-
tarli in tutto quello che abbisognasse, lavo-
rar con loro fino alla fondazione definitiva
della nuova casa di beneficenza, cooperare
in fine alla realizzazione del disegno del
Consiglio Municipale e di tutte le persone
distinte di Cuenca .
Partirono già sei Salesiani per questa sim-
patica e fortunata città, come ben sanno i no-
stri lettori, e il telegrafo ci avvisa che sono stati
ricevuti in trionfo, sorgendo la popolazione
tutta a manifestar loro cordialmente quell'in-
tima compiacenza, con cui i popoli amanti del
progresso aprono le loro braccia a chi porta
loro un raggio maggiore di luce, una nuova
speranza di benessere futuro .
Ecco il telegramma che il Presidente della
Repubblica ricevette dal sig . D. Matovelle il
giorno 15 marzo
Eccellentissimo Signore,
Ieri arrivarono felicemente in questa città i
Rev .di Salesiani . Iddio ricompensi V. E . del-
l'insigne beneficio che ha fatto a Cuenca dan-
doci questi benemeriti religiosi!
G . MATOVELLE .
DALL'EQUATORE
Laboratori Salesiani in Cuenca .
Dal Republicano, periodico settimanale del-
l'Equatore, del 18 marzo, ricaviamo quanto
segue :
(1) Salm. XL . v . 1-2 .
Si è dunque vinta la più seria delle diffi-
coltà . I Salesiani già si trovano nell'Azuay .
Questo bel paese avrà laboratorii diretti da
questa nobile società religiosa, ed inoltre
avrà fra qualche tempo missionarii che ca-
techizzeranno i selvaggi di Gualaquiza .
Sappiamo che l'istituto di arti e mestieri
che si stabilisce in Cuenca porterà il nome
dell'illustre religioso F . Vincenzo Solano, ful-
gido luminare dell'Azuay e della patria .

2.7 Page 17

▲back to top
NOTIZIE VARIE
L'Arcivescovo di Torino
nel Seminario delle missioni Salesiano .
Nel mese scorso abbiamo fatto cenno della
splendida accademia tenutasi nei nostro Col-
legio di Valsalice ad onor di S . Tommaso
d'Aquino . Ora diamo qui un sunto delle de-
licate parole pronunciate da Mons . Arcive-
scovo di Torino in quella circostanza, parole
che per mancanza di spazio non abbiam po-
tuto pubblicare nel numero antecedente .
Invitato a parlarvi, così l'Eccellentissimo
Prelato, fui un po' esitante ; preso così al-
l'improvviso non so se possa tenervi un
discorso degno di voi, della Congregazione
Salesiana e sopratutto del Santo, di cui ce-
lebrate la festa e cui l' oratore salesiano
ben chiamò il più santo tra i dotti e il più
dotto tra i santi . Ad ogni modo voi accogliete
la mia parola così com'esce spontanea dal
cuore ; ed abbiatela come ricordo di questo
giorno solenne .
Una parola di plauso a voi per il riusci-
mento splendido di quest'accademia . Che bei
componimenti, che bella musica, che bei versi,
e sopratutto che belle idee! Queste special-
mente fanno che io cessi dal meravigliarmi
come Dio benedica tanto la Congregazione
Salesiana ; gli è perchè vi si mantiene lo spi-
rito del suo grande fondatore : spirito di ob-
bedienza alla Chiesa, di preghiera e di la-
voro, di ammirazione per il grande Pontefice
Leone XIII .
Due pensieri mi occupavano specialmente,
durante la vostra accademia : - Primo pen-
siero : In mezzo di voi io vedevo un manipolo
di giovani scelti da Dio a vocazione la più
bella, la più santa, la più nobile . La vo-
cazione di Mons . Cagliero, di Mons . Lasa-
gna e di tanti altri salesiani . La vocazione
di portare la luce del Vangelo in lontane
regioni, tra popoli dove la fede non fu mai,
o s'è dileguata.
Il mio cuore esulta, o cari giovani, nel
veder voi sul fiore dell'età farvi campioni di
Gesù Cristo sobbarcandovi a sacrifizi, stenti
e privazioni.
Non vi pesi adesso il fermarvi in questo
sacro recinto, ove apprendete quelle dottrine
che poi dovrete predicare . Non vi pesi lo stu-
dio . Gli Apostoli ebbero la scienza infusa e
il dono delle lingue ; ciò Dio fece perchè
in quel principii della fede cristiana mani-
festava la potenza sua . Ma dopo gli Apostoli,
tutti quelli, che lavorarono per la salute delle
anime, studiarono . Studiarono i vostri Supe-
riori, studiò D . Bosco, studiano i vostri pro-
fessori . Ha studiato molto S . Tommaso . Anche
voi dovete studiare ; non vi sembri lungo il
tempo che occupate a prepararvi alla santa
missione, cui Dio vi destina . Studiate, ed allo
studio unite la preghiera, affinchè usciti di
qui possiate fare molto del bene .
Secondo pensiero : Girando l' occhio in
mezzo di voi scorgo un imponente numero
di figli della Polonia . Oh! chi può pensare
a questa generosa nazione, chi ricordare le
dolorose vicende della nobile nazione polacca,
chi può ricordare le sue benemerenze verso
l'Europa cristiana, senza commuoversi e
sentirsi in cuore sentimenti d'ammirazione
e compassione! Figli della Polonia, io vi
saluto . Ben so il sangue generoso che vi
scorre nelle vene ; e ne deste prova lasciando
la patria e qua recandovi nel centro della
Chiesa Cattolica, in Italia unita alla vostra
nazione per comunanza di fede, di gloria,
di sventure ; qua recandovi per apparec-
chiarvi ad una nobile missione . Qui appren-
dete il sapere, qui vi formate allo spirito
della Congregazione Salesiana, e più tardi an-
drete tra popoli lontani ad insegnarvi colla
parola e coll'esempio la cattolica religione .
Bella idea! . . . I figli dell'Italia e i figli
della Polonia uniti sul campo del lavoro ;
educati la mente e il cuore a grandi idee, a
nobili affetti slanciarsi a compire una santa
impresa, tollerare fatiche, privazioni, sacrifizi
per la salvezza di popoli barbari ; fors'anco
incontrare la gloria del martirio! Oh! quale
spettacolo . Allo spettacolo della vostra abne-
gazione e per le vostre preghiere, il Signore
si commuoverà e sorgeranno giorni più belli
per la Polonia, più belli, lo spero, per la
nostra Italia .
Il Pellegrinaggio Olandese a Torino .
Il giorno 2 del passato maggio, giunse a
Torino il pellegrinaggio olandese , guidato
da due Vescovi . Alle ore 4 pom . 130 vetture
conducevano tutti i pellegrini al nostro Ora-
torio di Valdocco . La piazza di Maria Ausi-
liatrice presentava uno spettacolo indescri-
vibile . Accolti dalla musica dell' Oratorio,
che suonava l' inno olandese, i pellegrini
visitarono il collegio, i laboratorii, la ca-
mera di D . Bosco, radunandosi poi tutti nel
santuario di Maria Ausiliatrice, ove uno
dei Vescovi diede la benedizione, e il Rev .mo
Don Rua pronunziò qualche parola d'occa-
sione in francese .
Il pellegrinaggio era composto in maggio-
ranza di laici, tutti dell' aristocrazia e del-
l'alta borghesia . Essi apparivano entusias-
mati dell'accoglienza ricevuta e della visita
all' Oratorio, di cui essi da tempo doman-
dano una succursale a Rotterdam .
La visita durò fino alle 6 . Alla partenza
i pellegrini in piedi sulle carozze fecero una
calorosa ovazione ai Salesiani .
La piazza di Maria Ausiliatrice si era intanto
gremita di gente . Fu una scena magnifica e
commovente, che ricordava l' arrivo degli
anni scorsi dei pellegrini della France du
travail .

2.8 Page 18

▲back to top
togruaro, Gorizia (Austria), Vittorio, Bel-
Un incendio nei sotterranei dell'Oratorio Salesiano .
luno, Schio e Lodi . In quasi tutte le sud-
(Dall'Italia Reale) .
La mattina del 9 maggio, verso le 4 1/2,
densi nugoli di fumo innalzantisi dai sotter-
ranei all'angolo delle vie Cottolengo e Ca-
selle, misero l'allarme all'Oratorio salesiano .
Il fuoco si era appiccato al palcoscenico del
teatrino dell'Oratorio festivo, e dopo aver co-
vato tutta la notte, scoppiò violento distrug-
gendo tutto il mobilio del teatro, il palco-
scenico ed il camerino annesso, tutte le cin-
ghie di trasmissione della stamperia, appic-
cando il fuoco ad un enorme deposito di
carbone cok, e minacciando di investire tutto
il fabbricato superiore, avendo già attaccato
al pianterreno il magazzino della carta .
Tutto il personale dell'Oratorio fu in piedi,
e colla pompa dell'Istituto si cominciò a la-
vorare per salvare dal fuoco il magazzino
di carta, dove avrebbe potuto principiare
un vero disastro .
Intanto giunsero sul luogo i pompieri della
Sezione Moncenisio, e, non bastando i primi
soccorsi, si dovette telefonare alla Sezione
Santa Barbara, donde partirono tre pompe
a cavallo con diverse squadre di pompieri,
sotto gli ordini del bravissimo tenente Todo ;
i quali con grande celerità giunsero in tempo
a penetrare nel sotterraneo e a salvare i mo-
tori a gas della stamperia, i cui conteurs mi-
nacciavano di scoppiare .
Dopo un'ora di lavoro ostinato e benissimo
diretto, il fuoco era domato ; e verso le 7, dopo
tre ore circa di lavoro, anche il deposito di
carbone era completamente spento .
Dàlla Sezione Moncenisio accorsero le guar-
die urbane col maresciallo Gonnet e quelle di
P . S . pel servizio d'ordìne .
Il danno supera le ottomila lire ; nulla è
assicurato .
Per una grazia speciale della Provvidenza,
dette città tenne due conferenze, una al
popolo ed un'altra ai Cooperatori Salesiani .
Si fermò inoltre a Milano, Venezia, Treviso
ed Udine per trattare dell' azìone Salesiana
coi rispettivi Comitati nostri già fiorenti in
tali città .
Ovunque il popolo ed i Cooperatori accor--
sero a queste conferenze in folla grandis
sìma e con edificante interesse .
Si poterono, grazie a Dio, fondare parec-
chi Comitati Salesiani e non fu lieve l' im-
pulso che si diede alla Pia Unione dei nostri
Cooperatori .
Dobbiamo poi pubblicamente e con la più
viva riconoscenza ringraziare gli Eccellen-
tissimi Arcivescovi e Vescovi, ed i Reve-
rendissimi Rettori di Chiese, che con tanta
benevolenza e singolare bontà accolsero il
suddetto nostro conferenziere e lo aiutarono
ampiamente nella difficile impresa, per cui
era stato loro da noi raccomandato .
Ringraziamo inoltre i benemeriti giorna-
listi ed i reverendissimi predicatori, che de-
gnaronsi annunziare le dette conferenze e
parlare con tanto affetto in tale occasione
delle opere di D . Bosco .
E che diremo poi ai nostri Cooperatori e
Cooperatrici delle suddette città e diocesi,
i quali ci manifestarono anche in questa oc-
casione tanto affe tto? Essi sanno già che
noi li amiamo più che fratelli : rinnoviamo
perciò loro la nostra promessa di non di-
menticarli mai nelle nostre orazioni e pre-
gheremo ogni dì il Signore che voglia loro
concedere quanto già per loro implorava
D . Bosco, cioè : il centuplo della loro carità
anche nella vita presente colla sanità e concor-
dia nella famiglia, colla prosperità nelle cam-
pagne e negli affari, e colla liberazione ed al-
lontanamento da ogni disgrazia .
mentre i muri dopo 4 ore erano ancora ro-
venti, il fuoco non distrusse un semplice as-
sito che divideva il sotterraneo del teatro da
I DIRETTORI DIOCESANI DEI NOSTRI COOPERATORI .
un enorme conteur a 100 becchi e dal depo-
sito di grassi ed olii per le macchine della
tipografia . In tal caso i danni sarebbero stati
incalcolabili .
Le Norme Generali, che il nostro vene-
rando D . Bosco dettava per regolare la Pia
Unione dei Cooperatori Salesiani, prescri-
vono un Direttore Diocesano poi medesimi,
NOTA . - Alcuni nostri generosi Cooperatori avreb-
bero voluto iniziare sui giornali una sottoscrizione per
riparare i danni di questo incendio . Noi li ringra-
ziamo di gran cuore, sebbene non abbiamo creduto
opportuno di approfittare del loro caritatevole dise-
gno . Riceveremo per altro con riconoscenza ciò che i
nostri benefattori crederanno bene d'inviare a questo
ove questi siano in numero considerevole .
Ossequenti a ciò, dietro proposta dei Rev .mi
ed Eccellentissimi rispettivi Ordinarii Dio-
cesani abbiamo nominato i seguenti Diret-
tori per le città e diocesi seguenti
Scopo.
AZIONE SALESIANA .
Dal 26 aprile al 17 maggio tostò decorsi
il nostro Sacerdote D . Stefano Trione fu in
viaggio per tenere Conferenze Salesiane in
Cremona, Mantova, Rovigo, Chioggia, Por-
Acqui. - Rev .mo Teol . D . FRANCESCO NEGRONI Arciprete
della Cattedrale.
Fossano . - Rev.mo Can . Teol . D . TOMMASO BERTOGLIO .
Ivrea . - Rev.mo D . PAOLO BELLONO Rettore di S. Mau-
rizio .
Mondovì . - Rev .mo P . GIOVANNI Rossi dell'Oratorio di
S. Filippo .
Pinerolo . - Rev .mo D . VALERIANO PONS .
Saluzzo . - Rev .mo D . GIUSEPPE SAVIO Cancelliere Ve-
scovile .

2.9 Page 19

▲back to top
Bobbio. - Rev .mo Can. FRANCESCO CODEB6 .
Tortona. - Mons . GIUSEPPE NOVELLI Rettore del Semi-
nario Maggiore .
R. Ch. Luigi ORIONE V . Direttore .
V. Direttore per Nevi Ligure : Rev .mo Teol. Siro ME-
RIGGI Prevosto di S . Pietro .
Vercelli. - Rev.D . CARLO SOLAMANO Rettore di S .
Agnese .
Novara . - Mons . Can. Teol. FELICE ROSSARI .
Vigevano . - Rev.m° D . ANTONIO COLLI Prevosto .
Milano. - Rev . mo D . PASQUALE MORGANTI Direttore Spi-
rituale del Seminario Maggiore.
Brescia. - Mons . D . GIUSEPPE SINISTRI Can . della Cat-
tedrale .
Como. - Rev mo D . ANTONIO CASARICO .
Cremona. - Mons . BARTOLOMEO BORSIERI Can . Peni-
tenziere .
Lodi. - Rev . mo D . ENRIco NOLI DATTARINI V . Rettore
del Seminario Vescovile .
Mantova . - Rev .mo D . NARCISO Bonazzi Cancelliere Ve-
scovile .
Pavia. - Rev .m° D . FRANCESCO MARIANI Can . della Cat-
tedrale .
Venezia. - Mons . dei Conti Sanfermo .
Sig . ILDELBRANDO MOSCHETTI V . Direttore.
Adria. - Mons. LiciNio VALERIANI Can . della Cattedrale .
Rovigo. - Mons. Luigi BIGON Can . del Duomo.
Belluno . - Rev .D . ANTONIO SPERTI.
Rev .mo D . GIANMARIA BORDiN Parroco .
Chioggia . - Mons . ANTONIO BASSANI.
Portogruaro. - Mons . LUIGI TINTI .
Treviso . - Mons. G . M . PELLIZZARI.
Udine. - Mons. G. B. DE BAULI Can. della Metropo-
litana .
Sig . RAIMONDO ZoRZi V . Direttore.
Gorizia (Austria) . - Mons . ALPI .
Sig . BARONE Osrol Somaru,a V . Direttore .
Vicenza. - Mons . DE Luciii Can . della Cattedrale .
Sig. ADRIANO NAVAROTTO V . Direttore.
Rev .mo D . OTTAVIO RONCONI V. Direttore per Schio .
Vittorio (già Ceneda) . - Mons . ANDREA CARPENÈ Can.
della Cattedrale .
Modena. - Rev.mo P. GIOVANNI BORCESI Curato di S. Pietro.
Rev .mo D . SANTE FERRAR) V . Direttore .
Reggio Emilia. - Rev.mo Can. CAVANDOLI Arciprete del
. duom
Ferrara. - Mons . Luigi BaLDI Can. della Cattedrale .
Napoli . - Mons . Luigi CARUSO Can. della Metropolitana.
Quasi tutti questi Rev .mi Direttori sono
coadiuvati da appositi Comitati di zelanti
Cooperatori ed in parecchi luoghi anche da
Sotto-Comitati di Cooperatrici .
Speriamo che coll'aiuto di Dio, colla be-
nevolenza degli Eccellentissimi Ordinarii Dio-
cesani e coll' appoggio dei nostri carissimi
Cooperatori si potranno avere fra breve Di-
rettori e Comitati Salesiani in parecchie
altre città e diocesi . Poniamo pertanto di
gran cuore questa impresa sotto la protezione
valevolissima di Maria SS . Ausiliatrice .
NECROLOGIA.
Raccomandiamo in modo speciale alle pre-
ghiere dei nostri lettori l'anima del canonico
D . MATTEO SONA da Chieri, zelante coopera-
tore salesiano , morto il 18 maggio di que-
st'anno . Egli, amicissimo di D . Bosco, fu il
sostegno dell'Oratorio femminile di S . Teresa
in momenti difficili . Era uomo di Dio, e benchè
malaticcio negli ultimi mesi , desideroso di
morire nel campo delle sue fatiche, non cessò
di attendere al confessionale fino al 15 Mag-
gio . Spirò con tutti quei conforti di nostra
santa religione, coi quali egli aveva rallegrate
tante anime negli estremi momenti, e volle
che la benedizione di Maria Ausiliatrice per
mano di un Salesiano fosse come il pegno di
quel premio che aspettavalo per quanto aveva
operato a favore dei figli di D . Bosco .
Rettifica . - Nel numero di Maggio racco-
mandammo pure alle preghiere dei Coope-
ratori e Cooperatrici Salesiane l'anima di D .
DOMENICO PE RETTI, compagno ed amico
di D . Bosco . Diciamo ora che il D . Peretti
era Parroco zelantissimo di Buttigliera Alta
e non d'Asti, come ci scappò lo scorso mese .
Cooperatori defunti nell'Aprile e Maggio 1893
1 Agrati Giuseppe - Meda (Milano).
2 Bertozzi Guerrieri Maddalena - Ri-
mini (Forze) .
3 Blandina Domenica fa Giuseppe
Rubiana (Torino) .
4 Caggioli Angolo - Mura (Brescia) .
5 Canavosio Lucia - Castagnole Pie-
monte (Torino) .
6 Carcano D . Filippo Canonico - Mi-
lano .
7 Ceschini Pietro Paolo - Lasino (Au-
stria) .
8 Coluzzi D . Domenico Arciprete -
Polcenigo (Udine) .
9 Comotto Ch . Onorato - Borgo d' Ale
(Novara) .
10 Conti Angelica - Chivasso (Torino) .
11 De Giorgi D. Enrico Parroco - Do-
mo (Novara) .
12 Enrico Comm . Felice Presidente della
Corte di Cassazione - Torino .
13 Enrico Marini Emma - Torino.
14 Eutizi Ch°. Pietro - S. Severino
Marche (Macerata).
15 Ferrari d'Orsara Giuseppina-Torino .
16 Fiorio Margherita - Gargagnago
(Verona) .
17 Fontanella Giovanni - Torino
18 Gallarini D . Egidio Parroco - Mon-
talceto (Siena).
19 Gallina-Tacchini Giuseppina - Bei-
nette (Cuneo).
20 Giambone damig . Carolina - Torino .
21 Giarizzo D . Pietro Canonico - Ci-
nimmo (Palerino) .
22 Giordani D . Vincenzo - Marsala
(Trapani) .
23 Imperatori Suor Angelica Maria -
Saluzzo (Cuneo) .
24 Marcucci D . Callisto Canonico - Vi-
terbo (Roma) .
25 Mariotti Cav. Dott . Giovanni -Mon-
teggiovi (Grossetto) .
26 Marson Antonio fu Luigi - Soligo
(Verona) .
27 Mazzarello Giuseppe - Mornese (A-
lessandria).
(sandria) .
28 Mazzarello Pietro - Mornese (Ales-
29 Mazzoni D . Lorenzo - Vallisette
(Massa Carrara.) .
30 Melzani Giuseppe Pio di Giorgio -
Bagolino (Brescia).
31 Nicola Antonio fu Giovanni - Pra-
tivero (Novara) .
32 Olgiati Claudina - Torino.
33 Parato Comm . D . Giuseppe, Rettore
collegio Convitto Nazionale Um-
berto 1 . - Torino .
34 Prierone Giacomo -Cremolino (Ales-
sandria) .
35 Ponti D . Pietro Parroco - S . Maria
Segreta (Milano) .
36 Rachele Ermelinda vedova Roggieria
- Torino .
37 Ramilli D . Ferdin . - S . Polo (Forlì).
38 - Razzetti Edoardo - Torino .
39 Rivetti Maria - Susa (Torino) .
40 Rotta D . Paolo - Torino .
41 Ruffini Matilde - Roma .
42 Sembiante D . Francesco Parroco -
Predazzo (Tirolo) .