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ANNO XVIII . N . 2. - Esce una volta al mese
FEBBRAIO 1894
B
OLLETTINO
SALESIANO
SOMMARIO .
IL CATECHISMO NELL'EDUCAZIONE . 25
SULLA TOMBA DEL PADRE
. . . 28
IL NUOVO MESSALE ROMANO in omag-
gio a S . S . LEONE XIII nel suo GIu-
BILEO EPISCOPALE
. L .i
INAUGURAZIONE DELL' I. STITUTO LEO-
NINO in Orvieto
. . 30
SPAGNA : - La nuova Casa delle Suore
di M . A . in Valverde
. . 32
NOTIZIE DEI MISSIONARI DI D . Bosco :
- IL S. Padre ai Salesiani del Mas-
sICO .- Fruttuose vacanze dei giova-
netti e dei Salesiani di Riobamba
(EQUATORE) . - La rivoluzione ed i
Salesiani Bel BRASILE : Accoglienze
quivi fatte a Mons . Lasagna . - Altre
cose
186
GRAZIE DI MaRIA SS . AUSILIATRICe 40
VARIETA' 43
COOPERATORI DEFUNTI .
. . . 43

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ANNO XVIII. - N. 2 .
Esce una volta al mese . FE
BBRAIO 1894.
BOLLETTINO SALESIANO
DIREZIONE nell'Oratorio Salesiano - Via Cottolengo, N . 32, TORINO
IL CATECHISMO
NELL'EDUCAZIONE .
Educhiamo, educhiamo
a dovere.
UTTINI .
SE noi volgiamo dattorno lo sguardo,
non miriamo che rovine : rovine nel-
l'ordine interno della famiglia, rovine nei
costumi pubblici, rovine nelle istituzioni
sociali . I vertici della società cadono ;
dunque la base si scompagina . Questa si
ristauri, se vuolsi in piè l'edificio . Per
porci in salvo, abbracciamoci all' educa-
zione ; ad essa fa duopo stringersi o pe-
rire : essa è il solo efficace rimedio ai
inali presenti e avvenire, essa è l'àncora
di salvezza. Così esclamano due celebri
pedagogisti del nostro secolo, il sopraci-
tato Uttini e Mons . Dupanloup.
Ma a quale educazione ci appiglieremo
per riformare la presente società? -Molti
vi sono che parlano di educazione . Gli
uni fanno consistere questa nella cono-
scenza e nella pratica degli usi del mondo ;
altri nella cortesia e gentilezza delle pa-
role e nel garbo della persona ; e non
manca chi dice avere educazione colui
che sa un po' di tutto e rispetta tutti,
almeno di presenza, e non offende alcuno .
Son queste tutte cose belle e buone, ma,
in nessuna di esse consiste l'educazione,
di cui intendiamo noi parlare, quell'edu-
cazione che possa porre un argine all'ir-
rompere dei grandi mali che tutti spe-
rimentiamo . Neppure qui intendiamo par-
lare della educazione fisica, che ha per
oggetto lo sviluppo delle forze corporali
del fanciullo ; non della educazione civile,
che ha per fine le costumanze, le regole,
le leggi, le quali lo istruiscono e lo diri-
gono nelle sue relazioni colla famiglia e
colla società ; e neanche dell' educazione
intellettuale, per ciò che spetta alle co-
gnizioni profane, alle scienze ed alle arti .
Benchè queste varie sorta di educazione
ai giorni nostri siano portate ad un alto
grado di perfezione, pure nel mondo con-
tinua l'incominciato sfacelo morale, anzi
questo va vieppiù spaventosamente au-
mentando, sì da farci concepire ben più
tristi speranze d. ell'avvenire Noi parle-
remo dell'educazione morale-religiosa, che
è l'unica che possa render davvero gli
uomini savii e virtuosi, l'unica che possa
farci sperare un miglior avvenire della
presente società .

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Questa, che a rigore è l'educazione pro-
priamente detta, consiste nella formazione
della mente e della volontà del fanciullo ;
e si può definire l'azione d'illuminare la
mente del fanciullo per conoscere il bene
e di rìnvigorirne la volontà per amarlo
e praticarlo . In altri termini, è l' azione
di svolgere e coltivare i germi delle ve-
rità , che si trovano innati nel cuor del
fanciullo, di correggere le cattive incli-
nazioni , e formare in lui le abitudini
al ben pensare ed al ben operare . La
buona educazione pertanto deve mirare
alle due facoltà principali dell'uomo, al-
l'intelletto e alla volontà : all'intelletto
coll'insegnamento delle verità speculative
e pratiche più importanti a sapersi ; alla
volontà, col toglierle o scemare gli impe-
dimenti, ad operare il bene, e col facili-
targliene la esecuzione . La buona educa-
zione è pel fanciullo quale la buona col-
tura alla terra, che estirpa le male erbe
dal terreno , che vuol seminare o che è
già seminato, e di poi coi mezzi più ac-
conci va aiutando la semenza che per
entro' naturalmente vi si trova, oppure
colla mano vi getta, a nascere, svilup-
parsi e a maturare . E partendo dall' eti-
m ologia, dalla forza della parola, educare
viene dal verbo latino educare, quasi trar
fuori, far uscire, far crescere, innalzare,
sublunare ; onde educare moralmente vuol
dire sollevare , innalzare e sublimare la
mente ed il cuore del fanciullo all'idea e
all'amore del bello, del buono e del giusto,
del forte e del santo ; innalzarlo, aiutarlo
a congiungersi con Dio, sua perfezione
e suo ultimo fine .
Allevare i figliuoli solo per la vita na-
turale è ciò che fanno anche le bestie
prive di ragione ; allevarli solo per la vita
sociale è quello che fanno eziandio gli
infedeli, cui non rifulge la luce del Van-
gelo ; allevarli per la vita spirituale, ecco
il cómpito, il fine ultimo della vera edu-
cazione , ecco ciò che metterà un freno
all'imperversare dei mali presenti .
Ma quali sono le verità speculative e
pratiche che di bella luce illuminano, edu-
cano la mente del fanciullo ? Sono quelle
che furono già insegnate da Gesù Cristo,
e che costituiscono la sua Religione . Per
la qual cosa per dare una buona educa-
zione alla gioventù circa l' intelletto, è
d'uopo anzitutto istruirla nelle verità del
Vangelo, che ha rischiarato e salvato il
mondo . - Per quanto spetta alla volontà
poi, le verità che più efficacemente la
muovono alla pratica del bene ed alla
fuga del male, che la muovono a formare
buone abitudini, a frenare e a superare
le male inclinazioni ed anche a rompere
le abitudini viziose già contratte, sono
pur quelle medesime, che propose e ado-
però il Figliuolo di Dio fatto uomo ; sono
le promesse di un premio eterno prepa-
rato ai buoni, e le miserie di un eterno
castigo che attende i malvagi ; sono gli
esempi ammirabili della vìta, passione e
morte del nostro Divin Salvatore ; sono
la pratica della preghiera e dei Sacra-
menti, onde Iddio comunica gli aiuti della
sua grazia, e via dicendo . Questi pertanto
devono pur essere i motivi onde formare
la gioventù al bene, da renderla savia- -
niente virtuosa e proba, capace di costi-
tuire il benessere della famiglia e della
civile società .
Dal sin qui detto appare quanto sia
necessario per la vera educazione del fan-
ciullo lo studio, pur troppo da molti ne-
gletto, di quel libriccino chiamato il Ca-
techismo; appare ancora quanto disappro-
vevole non solo, ma anzi ingiusta cosa
facciano all'educazione stessa coloro che
e dalle scuole e dalla casa sbandiscono
un tal libriccino .
E qui ci vengono in buon punto al-
cuni tratti di un lavoro sull'insegna-
mento religioso pubblicato da un buon
Cooperatore Salesiano di Sicilia . Il quale,
dolente di vedere come da più anni nelle
pubbliche scuole del suo paese non s'in-
segnava più il Catechismo, con zelo ve-
ramente commendevole tanto si adoperò
perchè fosse novellamente impartito in
dette scuole un tal insegnamento, che
s'ebbe l'appoggio ed il favore di moltissimi
e riuscì nel suo intento . Egli non poteva
certamente proporre opera più bella e
più utile per la educazione di quei fan-
ciulli . Ecco qualche brano del suo lavoro :
Il Catechismo e la Legge scolastica .
. . . . Mi si stringe il cuore (così il sullo-
dato Autore), nel rammentare con quale
indifferenza i padri di famiglia del mio
paese e di tanti altri Comuni accolsero, or
non è guari, la soppressione dell'insegna-
mento religioso dalle pubbliche scuole .
La legge, o Signori, non l'ha mica vie-
tato, usando rispetto al principio di li-
bertà ; vuole bensì che i padri di famiglia
ne facciano regolare dimanda alle supe-
riori Autorità . L' articolo 2° del Regola-

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mento Unico per l'istruzione elementare manda alle competenti Autorità, onde far
è così concepito : Sarà fatto impartire dai rivivere l' insegnamento religioso nelle
Comuni nelle ore, nei giorni e nei limiti pubbliche scuole , tanto importante pel
stabiliti dal Consiglio provinciale scola- bene di loro, dei figli e della Patria .
stico, l'insegnamento religioso a quegli
alunni, i cui genitori lo domandino . E
l' Eccellentissimo Ministro Boselli, nella
Il Catechismo ed il fanciullo .
relazione a Sua Maestà sulla riforma dei Abbiate per fermo, o Signori, che senza
programmi delle scuole elementari, di- principi religiosi, il fanciullo è come una
chiara sapientemente « che l'insegna- nave senza bussola, nè timone, abbando-
mento religioso è un mezzo potente di nato ad ogni vento . Egli è come chi non
educazione e una guarentigia di pace e ha legge, nè regola, nè ordine, nè go-
di prosperità sociale » . Or chi, la Dio verno , e sarà ben difficile che sia ubbi-
mercè, ebbe la bella sorte di nascere in diente agli stessi suoi genitori, nonchè a
grembo all'augusta Religion del Vangelo, qualunque altra autorità . Il fanciullo è
mancherebbe senza fallo al più sacrosanto dal Catechismo che apprende di essere
dovere, standosi in una piena apatìa in cosa sobrio e vigilante, di preferire la morte
di sì grave rilievo, e sarebbe al certo degno al contaminarsi, di evitare il male e fare
di biasimo, anzi colpevolissimo, come colui il bene, dí ubbidire sino all'estremo ane-
che, smarrita una perla e potendola con lito alla santa legge del dovere, di resi-
poco suo incomodo rinvenire, se ne stesse stere nei tristi giorni di cimento, di lot-
con le mani in panciolle a sbadigliarvi tare contro ogni deficienza dello spirito
sopra .
e contro coloro che suscitano le tenebre
del mondo, di aver salde radici nella fede
Il Catechismo e gl'increduli .
e di non istancarsi mai dalle opere buone ;
imperocchè verrà tempo ch'egli, perseve-
Sì, il Catechismo è una vera perla pio- rando sempre, ne raccoglierà il frutto .
vuta dal cielo , e se i Platoni, i Socrati, Un fanciullo così educato sarà costante-
gli Aristotili, i Ciceroni, i Quintiliani e m ente buon figlio, indi affettuoso consorte,
i più illustri sapienti del mondo si fos- padre esemplare, leale amico, suddito fe-
sero uniti insieme e studiato lungamente, dele, ottimo cittadino, vero patriota, in-
non avrebbero potuto fare un tal libro . nanzi al quale inchinandomi con omaggio
Diderot, filosofo e uno dei corifei del- mi viene in mente di ripetere con entu-
l'empietà, non credea di abbassarsi punto, siasmo quel sublime verso del divino
insegnando con la propria bocca il Cate- Poeta : Che di vederlo in me stesso m'esalto!
chismo alla sua diletta figliuola, ed ebbe E così si avvera il detto di Montesquieu
a confessare che lo tenea come il più si- « Cosa mirabile! la Religione cristiana,
curo trattato di pedagogia . Il signor Jouf- che non sembra avere per oggetto se non
froy, incredulo per moda, fa grandissimi la felicità dell'altra vita, fa ancora la fe-
elogi a questo libriccino, che in sostanza licità nostra in questa. »
racchiude le più sublimi verità . Origine
dell'uomo, origine del mondo, destino Dopo ciò noi conchiuderemo questo
dell'uomo in questa e nell'altra vita, rap- articolo colle parole stesse, onde il sopra-
porti dell'uomo con Dio, doveri dell'uomo citato autore riepiloga il suo dire : Si-
verso i suoi simili, ecco quante cose si gnori, procacciamo, sì, la istruzione ai
apprendono dal Catechismo ! E se i ne- nostri figli, perchè l' uomo tanto vale
mici della Religione ed i filosofi lo hanno quanto sa ; ma preceda sempre una buona,
avuto in tanto pregio, perchè noi, figli una religiosa educazione . Quella fabbri-
della Fede e discepoli del Nazareno, lo cherà dei dotti, mobile di lusso ; questa
terremo in non cale? Arrossiremo noi forse dei galantuomi, utensile indispensabile .
della legge divina, della parola eterna, Una società d'uomini illetterati, ma one-
della celeste verità, della sublime scuola sti, sussisterà sempre ; laddove un'accolta
del Vangelo, noi che abbiamo succhiato di scienziati tristi farebbe riapparire l'or-
col latte la dottrina purissima della Chiesa? rido spettro del brigantaggio . O educa-
Voglio pertanto augurarmi che l'anno zione ispirata a sentimenti religiosi, e
venturo e gli altri anni ancora, tutti i con essa ordine , felicità e vita sociale ;
padri, che avranno figli alla scuola, fa- o educazione senza Dio, e in conseguenza
ranno a gara nel presentare regolare do- caos, malanni senza numero e morte co-,

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mune. Sì, la religiosa educazione sola
ingentilisce davvero i cuori e li indirizza
a grandi e onorevoli opere ; essa forma
la nobiltà del carattere e mantiene fortis-
simo il sentimento della propria dignità ;
essa insegna la via del dovere ed ha il
potere di far mutare la faccia alla società .
Propizia per l'insegnamento del Catechismo
torna la santa Quaresima . Durante questo
tempo in ogni Parrocchia od Oratorio fe-
stivo suolsi tenere un'ora circa d'istruzione re-
ligiosa per i fanciulli . I padri e le madri vi
mandino con premura i loro figli e ne vedranno
ben presto i benefici effetti ; e quei Cooperatori
e Cooperatrici che si trovassero in grado da
poter prestare l'opera loro in quest'importante
ufficio, lo facciano volentieri, chè si procure-
ranno con ciò un cumulo di meriti pel Paradiso .
straniera, ... la tua presenza noi la sen-
tiamo oggi come sempre.
Salve, o D . Bosco ! Se abbiamo avuto
dal Cielo un tanto Padre, vogliamo es-
serti degni figli . Questo è il voto più ar-
dente del nostro cuore e sarà il nostro
vanto più ambito per sempre .
Salve, o D . Bosco ! Accolga Iddio la tua
bell'anima alla gloria dei beati ed aiuti
noi nelle sante imprese, onde possiamo
un dì esser con te in Cielo . Salve .
NB . Per affrettare la stampa del presente nu-
mero, tramandiamo al prossimo mese la relazione
della solennissima festa di S . Francesco di Sales
e del funerale per D . Bosco, celebratosi nella Chiesa
di Maria Ausiliatrice in Torino .
SULLA TOMBA DEL PADRE .
SALVE, o venerata tomba, che racchiudi
le spoglie mortali dell'impareggiabile
Padre ! A te volano i pensieri ed i palpiti
di mille e mille figli, che sparsi per tante
regioni della terra portano con sè l'ere-
dità, lo spirito, l'opera di D . Bosco .
O mesti salici, che, incurvando sino al
suolo i lunghi rami in segno di mestizia
e di pianto, circondato con tanta rive-
renza l' amato avello, accoglieteci sotto
l'ombra vostra amica e rendete più soave
la nostra preghiera .
Preghiamo la requie e la gloria a te,
o amato Padre . Presso il tuo avello ci
par di risorgere, e tutta rammentiamo la
efficacia della tua parola, lo splendore dei
tuoi fatti, l'ardore del tuo spirito, la fe-
condità del tuo apostolato, e forte sentiamo
il grido che ci sprona a continuare con
lena incessante le tue sante imprese . -
Sì, o D . Bosco, questo è divenuto il bi-
sogno prepotente del nostro cuore. Spro-
nati dalla tua cara memoria, noi ripetiamo
ogni dì rivolti a Dio la tua preghiera
Anime! Anime! Da mihi animas, caetera
tolle!Edegli,praotezndiMar
Ausiliatrice, compiè il tuo voto, raddop-
piando le nostre file, radunando a migliaia
nuovi poveri giovanetti all'ombra del tuo
vessillo e mantenendo sempre vivo in
noi il tuo spirito . Sì, D. Bosco, tu ci sei
presente nelle ore liete e nelle meste,
nella scuola e nella missione, Delle offi-
cine e sul pulpito, in patria ed in terra
Facciamo viva preghiera ai sigg . Diret-
tori e Decurioni dei nostri Cooperatori, che
non avessero ancora tenuta la Conferenza
prescritta per l'occasione della festa di S .
Francesco di Sales, perché vedano di tenerla
durante la Quaresima . A quest'uopo in tanti
luoghi si potrebbe incaricare il quaresima-
lista stesso . Nel prossimo numero, a Dio pia-
cendo, daremo un cenno delle Conferenze te-
nutesi nelle principali località, a comune
edifcazionedincoragiamento .
IL N UOVO MESSALE ROMANO
in omaggio a S . Santità Leone XIII
nel suo Giubileo Episcopale .
Col corrente mese hanno termine le feste
del Giubileo Episcopale del Santo Padre
Leone XIII, e la nostra Tipografia di To-
rino, che da tempo preparava una nuova
edizione del Messale Romano da presentarglisi
quale omaggio di nostro affetto e venera-
zione, ora è lieta di averlo condotto a com-
pimento ed arricchito del quadro in cromo-
tipia rappresentante la Crocifissione .
Il volume venne rilegato colla miglior arte
che ci fosse dato, e la nostra legatoria pose
ogni cura perchè il lavoro riuscisse degno
della circostanza . - È una legatura caratte-
ristica del secolo XV, conforme allo stile delle
figure, degli ornamenti e della stampa, imi-
tante un lavoro che data dal 1558 su ma-
rocchino nero lacca di una officina vene-
ziana, la quale ha prodotto un gran numero
di saggi del medesimo stile . - La legatura
è in pelle color marrone, la quale viene inter-
mezatindversipazidauealtrepli,

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bianca e gialla, a guisa di mosaico, giusta
la spartizione prodotta da una fascia bruna
che si svolge e s'intreccia con doppia filetta-
INAUGURAZIONE
tura d'oro . - Tutto l'assieme dell'ornamento
è costituito da un elemento curvo di filetti,
DELL'ISTITUTO LEONINO
che si sviluppa simmetricamente, prendendo
i suoi centri sopra i due assi in croce della
IN ORVIETO .
facciata, e si combina coll'elemento dritto
che forma contorno con risvolti opposti, alti
e bassi . - Da fogliami simmetrici a traccie
di spirali equidistanti scappano in alto e in
basso dei punti d'inflessione e di legamento
col medaglione centrale . - Nel bel mezzo di
questo tutto ricoperto a color bianco sta di-
pinto su di un ovale a rialzo lo stemma di
S . Santità, contornato da fascia cremisi in-
castonata di perle, coi fogliami dorati, dai
quali traspare , come in tutto il quadro, la
tinta verdognola del fondo, da cui vengono
NELL' AGOSTO p . p . noi annunziavamo
con piacere (così l'Italia Reale di To-
rino, le cui notizie desunte dall' Osservatore
Romano e dal Cittadino di Orvieto noi ora
completiamo) l'aprirsi di un Istituto Sale-
siano in Orvieto per munificenza del Sommo
Pontefice Leone XIII, nel quale venissero
accolti gratuitamente gli orfanelli di quella
città per attendere alle arti , a pagamento
invece i giovanetti di agiata condizione per
attendere agli studi .
armonizzati i colori bianco e giallo dominanti Veniamo ora a sapere, e ne siamo lietis-
qual simbolo del vessillo pontificio . - Sui simi, che la domenica 10 dicembre quell'I-
fogli corre un artistico fregio simbolico a co- stituto, il quale dalla augusta e sovrana mu-
lori, disegnato a mo' di candelliera dì analogo . nificenza del donatore chiamasi Istituto
stile . I simboli prevalenti sono la tiara e le Leonino, veniva solennemente benedetto
chiavi, bellamente innestati nel fogliame or- e inaugurato con nuove prove di munificenza
namentale rabescato e commisto a fiori di pontificia .
eleganti forme con cartelle indicanti l'au-
gusto nome del Pontefice e l'anno suo giu-
A benedire l' Istituto era stato inviato
espressamente dal Santo Padre Monsignor
bilare . - Quest'ornamento riceve opportuno
risalto ed assai vaga intonazione da un fondo
Luigi dei Marchesi Misciatelli, vanto del
patriziato orvietano .
d'oro reso così maestrevolmente opaco, che Nel mattino Mons . Bucchi-Accica, Vescovo
non offende l'occhio, nè toglie effetto al co- diocesano, celebrò nella Cappella dell'Isti-
lorito, ma aggiunge ricchezza alla decorazione tuto, alla quale il Santo Padre aveva fatto
e vi imprime il vero carattere dell'epoca . spedire pochi giorni prima tutti gli arredi
Nella breve descrizione, che già facemmo sacri occorrenti ; e rivolse ai giovanetti del
delle due pagine di frontispizio (1), accen- Collegio e dell'Ospizio un bellissimo discor-
nammo all'epigrafe di dedica al Santo Padre
posta nella parte inferiore del riquadro alla
setto sulla virtù dell'obbedienza, che meri-
terebbe per intero gli onori della stampa .
figura della Cena, ed ora ci viene qui in ac- Dopo aver accennato alla difficoltà dell'edu-
concio trascriverla
care, citando le parole del Nazianzeno ars
artium, scientia scientiarum regere hominem,
LEONI XIII PONT . MAX .
QUINQUAGESIMUM ANNUM
AB INITO EPISCOPATU PERAGENTI
SODALES SALESIANI
animal omnium maxime varium et multiplex,
così s'introduceva prossimamente nell'argo-
mento . - È vero che questi figli di D . Bosco,
il grande benefattore del popolo, sono mae-
stri nell'arte e nella scienza di educare la
A IOANNE BOSCO
giovine età, come l'attestano i grandiosi Isti-
PATRE LEGIFERO SUAVISSIMO
tuti da essi fondati in ogni parte del mondo,
INSTITUTI
LIBENTISSIMIS ANIMIS GRATULATI
D. D . D .
anche la più remota e selvaggia, di modo
che si può dire che in omnem terram exivit
sonus eorum, ; ma è vero altresì che l'opera
loro, anche la più industriosa ed indefessa,
Per il che noi godiamo che questo lavoro,
mentre contribuisce al decoro di nostra santa
Religione, rimarrà molti anni e si divulgherà
pel mondo ad attestare ai posteri la nostra
figliale devozione verso il comun Padre e
Pastore, il Papa .
si rimarrà inefficace , ove voi, cari giova-
netti, non adempiate ad un dovere, d'ogni
altro il più necessario, indispensabile . Quale
è questo dovere? È la docilità, l'obbedienza
ai loro consigli, ammaestramenti e comandi .
- E qui l' Eccellentissimo Vescovo si fa-
ceva a parlare della necessità e delle qua-
(1) V. Bollettino di Settembre 1893 .
lità dell' obbedienza con sì efficaci parole,
che dall' animo di quei giovanetti non ca-
dranno mai .
Più tardi il Sotto-Prefetto ed il Sindaco
della città si recarono a visitare il locale,
ed espressero al Direttore dell'Istituto la più

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viva soddisfazione, offrendo cortesemente il
loro appoggio , ove fosse d'uopo, nell' inte-
resse dell'istruzione ed educazione dei gio-
vani .
Nel pomeriggio una folla svariata, dalle
nobili signore ai poveri parenti degli orfani,
gremiva la gran sala monumentale, nella
quale faceva gli onori di casa il conte Luigi
Ravizza, membro della Commissione, e sulla
cui parete, a destra della porta d'ingresso,
leggevasi la seguente iscrizione del dott . G .
B . Francesia, salesiano :
LEONI XIII P. M.
QUI DE URBE VETERE PRAECLARE MERITUS
HERES EX ASSE MAGDALENAE LAZZARINI-PHOEBEI
OMNEM SUBSTANTIAM
IN IUVENTUTIS SOLATIUM TRANSTULIT
STUDIIS ET MORIBUS TUTANDIS
COLLEGIUM PUERIS RITE INSTITUENDIS APERUIT
ITEMQUE EX SUO NOMINE ADPELLARI PASSUS EST
AMPLISSIMAS AEDES IDEO APTARI IUSSIT
E T ADOLESCENTES IN ARTIBUS EXCOLENDIS ALERENTUR
DOMINICUS BUCCHI-ACCICA EPISCOPUS
C URATORESQUE REI SUBSIDIARIAE ADMINISTRANDAE
NE TOT MUNERUM MEMORIA IN OBLIVIONEM CADERET
H
UNC TITULUM
PONTIFICI MUNIFICENTISSIMO OPTIMEQUE MERENTI
QUO TEMPORE IPSI ANNUM L . EPISCOPATUS AGENTI
TOTUS ORBIS GRATULABATUR
CONCORDES ADSTARE VOLUERUNT .
Nell'opposta parte della sala, coperto da
un ricco damasco, stava un bellissimo busto
marmoreo rappresentante Leone XIII . È lo
stesso Santo Padre che , con atto di regale
munificenza e paterna bontà, ne fece regalo
all'Istituto ; e, quale prova di specialissimo
affetto, vi mandò quello stesso esemplare che
teneva nella propria Biblioteca, e lo fece
giungere all' Istituto la vigilia dell'inaugu-
razione .
Alle 15 1/2 Mons.Vescovpril
busto, e con poche, ma bellissime parole in-
vitò ad applaudire all'augusto Benefattore :
e propriamente pochi istanti dopo riceveva
da Roma questo telegramma :
« SUO TELEGRAMMA RIUSCITO GRADITIS-
SIMO A SUA SANTITA', CHE HA ACCOR-
DATO DI TUTTO CUORE IMPLORATA BE-
NEDIZIONE APOSTOLICA .
Card . RAMPOLLA . »
Valendosi inoltre che anche il padre di
tutta la famiglia salesiana, il Rev .mo signor
D. Rua, partecipasse in qualche modo alla
gioia dei suoi figli di Orvieto, il Direttore
dell'Istituto notificavagli per telegramma,
a nome dei Salesiani, della Commissione e
degli alunni, la solenne inaugurazione e le
novelle prove di munificenza pontificia .
Dopo le bellissime parole di Monsignor
Bucchi-Accica, lesse un elaborato discorso
sulla vera sapienza Monsignor Arcidiacono
Pontani, membro della Commissione . Quindi
il cav. Luigi Fumi , altro membro di essa,
con vibrato accento e con quella nobile forma
che gli è consueta, perchè scrittore vera-
mente classico, rese omaggio alla memoria
della pia istitutrice, rivolse un riverente sa-
luto all'Inviato pontificio, e fece un bellis-
simo e cristianissimo discorso, a base di so-
cialismo cattolico , sulla religiosa educazione
della gioventù per giungere alla sospirata
riconciliazione delle classi, sotto la guida del
Papa. - Il pubblico applaudì a lungo l'e-
gregio oratore .
Seguì un magnifico canto eseguito dai
maestri di musica dell'Istituto ; quindi la
lettura di commovente prosa d'un alunno
orfanello , e la declamazione di delicata
poesia di un altro alunno convittore .
Infine , il Direttore dell'Istituto , teol . D .
Conelli, ringraziò con nobili ed affettuose
espressioni , a nome della Pia Società Sale-
siana, il Santo Padre, il Vescovo, la Com-
missione e l'Inviato pontificio Mons . Miscia-
telli, a il quale, dìss'egli, coi bellissimi doni,
di cui ci ha favoriti (de' quali è detto più
sotto) mostra di conformare la propria ge-
nerosità agli esempi del munificentissimo
Pontefice, a cui sta sì dappresso .» Disse che
tante prove di fiducia e di schiettissima
benevolenza gli fanno sentire più forte il
dovere di corrispondervi, procurando con
ogni sforzo il conseguimento del fine, pel
quale i Salesiani sono andati ad Orvieto,
che è il bene della gioventù orvietana, ri-
traendo almeno da lontano, a vantaggio di
quei giovanetti , gli esempi lasciati da D .
Bosco, di cui parlò con immenso affetto .
Chiuse invitando l'Inviato pontificio a bene-
dire in nome di Sua Santità le magnifiche
sale dell'Istituto .
Compiuta la qual cerimonia, il pubblico ebbe
agio a visitare i locali, ammirando l'ampiezza
ed ottima disposizione della fabbrica, la con-
venienza e proprietà del suo completo arre-
damento ; tutto dovuto all'opera sapiente ed
amorosa, oltreche generosamente disinteres-
sata, dell'ottimo cav . ing . Paolo Zampi, al-
tro membro della Commissione . Si ammirava
sopratutto, insieme cogli arredi sacri inviati
in dono dal Santo Padre, la bellissima muta
di candelieri in metallo dorato, dono dell'In-
viato pontificio Mons . Misciatelli .
Tutti soddisfatti partirono, ammirando la
munificenza veramente sovrana del Santo
Padre Leone XIII, e compiacendosi dei van-
taggi che arrecherà alla città d'Orvieto quel-
l'Istituto, di cui era sentito veramente il
bisogno dai ricchi e dai poveri .

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SP AGNA
La nuova Casa delle Suore di M . A .
i
n Valverde del Camino
Il giorno 5 del passato dicembre, coi Mis-
sionari Salesiani che s'imbarcavano alla volta
dell'America, partivano pure da Barcellona
sei Suore di Maria Ausiliatrice per andare
a fondare una Casa in Valverde del Camino .
Da molto tempo si trattava l'impianto di
questa nuova Casa . Conosciuto era il bisogno
in quel paese di un Istituto femminile, che,
mentre servisse di scuole gratuite alle ra-
gazze, loro fosse ancora come luogo di con-
vegno e, direi, di ricovero da innumerevoli
pericoli nei giorni festivi . Assai durarono
le trattative, e le cagioni del ritardo si de-
vono cercare unicamente nella mancanza di
personale, deficienza che impedisce dal poter
accorrere sempre, come si vorrebbe, colà
dove vi ha da fare un po' di bene. La buona
nostra Mamma Maria Ausiliatrice volle fi-
nalmente far paghi i voti della popolazione
di Vaiverde, giacchè quella Casa ora si può
dire impiantata .
Ecco infatti quello che di là ci scrivono
« Le sospirate Figlie di M . A . finalmente
l'11 dicembre scorso arrivarono in Valverde .
» Valverde del Camino è una importante
cittadina di circa 8500 abitanti ; è capo cir-
condario nella provincia di Huelva . La città
è posta quasi alle falde della Sierra Arajena
e quindi, quantunque nel piano, ha un poco
l'aspetto d'un paese montanino . Il clima è
dolcissimo, chè l' ardente calore d'estate è
mitigato dallo spirar dei zefiro che viene dalle
alte montagne della Sierra . Quando si parla
di montagne, comunemente la nostra fantasia
dipinge i paesi che si trovano nelle medesime
a guisa dei nostri villaggi alpini e delle ri-
denti popolazioni svizzere colle relative ca-
sine a tetto acuminato . Si sbaglierebbe di
grosso chi così dipingesse Valverde . Essa è
una vera città andalusa dalle case basse, le
più alte d'un piano sopra il pian terreno,
coperte tutte da terrazzo e tutte bianche come
la neve . Riflettono il calore caro agli Arabi
e qual si addice ad un sole più caldo, ad
una luce più viva di quanto vi ha nei paesi
settentrionali .
» L'arrivo delle Suore fu una vera festa
per Valverde . Stavano ad aspettarle alla
stazione le Autorità, il Rev .m° Sig . Arciprete
con altri Sacerdoti , signori e signore, tra
cui primeggiava Doña Manuela Macias, cu-
gina dell'Arciprete e fondatrice di questa
Casa, la quale nell'affetto verso le Suore di
M . A . ritrae della grande figura della com-
pianta Doña Dorotea Chopitea de Serra di
Barcellona (1) . Dopo averle graziosamente
salutate, quasi in trionfo le condussero alla
modesta abitazione per loro preparata .
» Il contento per la loro venuta. è gene-
rale ed indescrivibile . Tutte le principali fa-
miglie nei giorni seguenti furono a visitarlo
e ad offrirsi in tutto quello che loro potesse
occorrere .
» Le buone Suore si misero subito all'opera .
Coi muratori ancora in casa che preparavano
le scuole, esse incominciarono a ricevere le
inscrizioni, e la domenica susseguente apri-
rono l'Oratorio festivo, al quale vi accorre
uno sciame di zitelle da superare il numero
di trecento .
» Questi principii ci danno a sperare che
esse abbiano da fare, in mezzo a questa po-
polazione religiosissima, semplice ed al sommo
devota, un bene incalcolabile . Ne abbiamo
inoltre un pegno sicuro nella benedizione
che, prima di qua venire, loro impartì il ve-
neratissimo Arcivescovo di Siviglia, dopo di
averle accolte con paterna bontà e d'essersi
vivamente interessato dell' opera che veni-
vano ad intraprendere alla maggior gloria dí
Dio ed a salvezza delle anime . »
NOTIZIE DEI MISSIONARI DI D . BOSCO
MESSICO
Il Santo Padre ai Salesiani di Messico.
Mentre a Torino si preparava il bel drap-
pello di undici Missionari e sei Suore di Ma-
ria Ausiliatrice pel Messico, i quali arriva-
rono colà felicemente ai primi di gennaio, il
S . Padre faceva pervenire a quel Direttore,
D . Angelo Piccono, la seguente graditissima
lettera
MOLTO RE v . SIGNORE,
N . 14965 .
SoN lieto di poterle significare, per inca-
rico avutone dal Santo Padre, che gratis-
sime Gli giunsero le espressioni di devozione
e di affetto contenute nella lettera che la
S . V . Gli inviava il 20 del decorso agosto,
a nome di tutti i Missionarii Salesiani ed
alunni della Casa fondata di recente nella
città di Messico . Questo omaggio riuscì ancor
più accetto al Santo Padre , a motivo del-
l'unito saggio di disegno , che dimostra in-
sieme l'attaccamento loro alla S . Sede e il
profitto che traggono i loro alunni dall'in-
(1) Fu questa signora che chiamò i Salesiani e le
Suore di M . A . a Sarrià-Barcellona ; essa che poi loro
fece da mamma, anzi da angelo fino agli ultimi istanti
di sua vita . Moriva il 9 Aprile 1891 raccomandando
ai figli i suoi poverelli, gli orfanelli di D . Bosco !

1.10 Page 10

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segnamento che ricevono . Sua Santità si
compiacque ancora del disegno del nuovo O-
spizio, che costì si sta costruendo, e fa voti che
per mezzo di questo il loro benemerito Istituto
possa produrre frutti sempre più copiosi a
vantaggio dei fedeli di cotesta lontana re-
gione. Ed affinchè a questi voti corrisponda
il desiderato successo, Sua Santità comparte
di, gran cuore alla S . V ., ai suoi confratelli
ed alunni della Casa a cui presiede l'Apo-
stolica Benedizione .
Intanto io con distinta stima passo a dirmi
Di V . S .
Roma, 6 novembre 1893 .
Affino per servirla
M . Card . RAMPOLLA .
EQUATORE
Fruttuose vacanze dei giovanetti e de' Salesiani
di Riobamba
REV .MO SIG . D . RUA,
Riobamba, 21 settembre 1893 .
I GIOVANETTI dei nostri quattro laboratorii
di sarti, calzolai, falegnami e fabbri-mec-
canici quest'anno fecero bella mostra di sè
nell'esposìzione dei lavori tenutasi nell'oc-
casione della distribuzione dei premi il 6 del
p . p . agosto . La popolazione di questa città
restò stupefatta al vedere tante e belle cose
nuove, fatte da giovanetti che nella maggior
parte solo da dieci mesi incominciarono a
lavorare in questo stabilimento . Non minor
meraviglia destò il progresso nella musica
tanto vocale come istrumentale , avendo
questi giovanotti eseguito con piena soddi-
sfazione del pubblico alcuni canti e varii
scelti pezzi di musica . Assistette alla distri-
buzione dei premii il signor Governatore, il
Rev .mo Vicario Generale in assenza del Ve-
scovo, quasi tutti i Canonici della Catte-
drale, i Religiosi e Sacerdoti della città .
Tale fu l'entusiasmo suscitato in tutti i si-
gnori intervenuti, che, per aderire al loro
desiderio, l'indomani, 7 agosto , dovemmo
ripetere il trattenimento musicale per le si-
gnore, che il giorno autecedente non avevano
potuto entrare, stante la picciolezza del sa-
lone preparato all'uopo .
Dopo la premiazione vengono le vacanze .
Ma siccome lasciando andare alle loro case
i giovanetti sarebbe lo stesso che perdere il
buon frutto che si raccoglie durante l'anno,
così adottammo la massima di tenerli con
noi e dar loro noi stessi alcuni giorni di ri-
poso e di divertimento in nostra compagnia
in qualche casa di campagna, e ciò con non
poco sacrifizio pecuniario e personale . Dopo
di aver domandato inutilmente a varii si-
gnori che ci dessero qualche stanza nelle
loro ville per un solo mese, alfine un ottimo
signore, Emanuele Isacco Merino, con fina
cortesia e carità ci offerse gratis ciò che cer-
cavamo pagando . Gentilmente costui mise
a nostra disposizione un piccolo, ma decente
casino, situato in una sua azienda a tre ore
di cammino a piedi da Riobamba , in una
immensa vallata di queste Cordigliere, sulle
rive di un fiume abbastanza grosso, le
cui acque scorrono con tanta forza , che
non si può tentare il guado senza pericolo
della vita . Il terreno colà è assai fertile, pro-
duce varie sorta di frutta che sono molto
scarse in questa provincia, e che i nostri
ragazzi avrebbero desiderato maturassero in
questa stagione, e non aspettassero in feb-
braio e marzo , quando essi non saranno
più in vacanze . Contuttociò contenti e al-
legri, alternandosi metà per settimana, quivi
passarono dei bei giorni in allegria e fa-
cendo delle lunghe passeggiate .
I buoni popolani di quelle aziende, altri
bianchi, altri indii, felici di avere in tale occa-
sione un Sacerdote, che usando dell'altar por-
tatile celebrava in mezzo a loro la santa Messa .
vi accorsero sempre numerosi ad ascoltarla .
Nei giorni festivi era necessario collocar l'al-
tare alla porta del casino, perchè tutti po-
tessero vedere ed udire il Sacerdote e sentirne
la voce quando loro predicava . Non sapendo
come manifestare la loro gratitudine, e cono-
scendo che i nostri giovanetti son tutti poveri,
come poveri i loro superiori, quantunque an-
ch'essi povera gente, tutti i giorni portavano
qualche regalo, chi uova, chi patate o fa-
giuoli, chi latte, non mancarono le zucche, nè
una buona quantità di maiz (meliga) di varie
specie, che arrostito al fuoco o cucinato
nell'acqua è il cibo prediletto ed ordinario
di questa gente, senza escludere i nostri ra-
gazzi . Il padre d'un nostro alunno c'imprestò
una vacca per tutto il tempo delle vacanze,
perchè ci servissimo del latte, ed il padrone
del casino con un altro benemerito signore
ci regalarono otto agnelli, che i nostri ra-
gazzi mangiarono saporitamente due per
settimana .
Carità ricompensata.
Tanta carità non poteva a meno che atti-
rarsi le benedizioni del cielo ; e Iddio e Maria
Ausiliatrice infatti loro vollero contraccam-
biarla con grazie spirituali. Quei popolani
quanto buoni sì mostravano di cuore, altret-
tanto erano trascurati nei doveri di religione .
Una gran parte di loro, uomini e donne, da
varii anni non facevano la Pasqua . Co-
gliendo la propizia occasione, fin dalla prima
settimana alcuni domandarono di confessarsi .
Ed io, prese dal Vicario Generale tutte le
facoltà necessarie, prestai di buon grado
l'opera mia . Per poterli confessare tutti e

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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per predicare e istruire molti dei loro figliuoli
e figliuole, che all'età di 14, 16 e 20 anni
non avevano ancor fatta la Prima Comu-
nione, dovetti prolungare le mie vacanze di
due settimane . Invitai i genitori a man-
darmi mattina e sera tutti i loro figli . Po-
veretti ! alcuni non sapevano che farsi il
segno della Croce e recitare tutto al più il
Pater noster e l'Ave Maria, ma a loro modo,
cioè pieno di errori . La maggior parte poi
non si erano mai confessati, nè avevano as-
sistito alla Messa di festa , ancorchè già
grandi. Ma non solo i figli, bensì molti anche
dei loro genitori si trovavano nella stessa
condizione .
Una mattina, dopo aver celebrata la Messa
e udite alcune confessioni, mentre comin-
ciava ad insegnare il Catechismo ai ragazzi,
si presenta un uomo di oltre trent'anni, serio,
taciturno ; si siede vicino ad un ragazzetto di
circa tredici anni e sempre in silenzio assiste
per un'ora al Catechismo ; finito il quale, se
ne va senza dirmi una parola . Il giorno se-
guente ritorna all'istruzione, che ascolta con
la stessa serietà del giorno innanzi, e quindi
chiede di confessarsi . Quell' uomo era il
padre del ragazzetto, vicino a cui stava se-
duto . Come il figlio, così il padre non avea
peranco fatta la Prima Comunione . La do-
menica seguente il padre con edificante di-
vozione ricevette il Pane degli Angeli ,
dispiacente di non vedersi seco il figlio, il
quale bricconcello erasi fuggito di casa .
La stessa mattina viene a sedersi in mezzo
alle ragazze una donna con un bambino lat-
tante in braccio ; assiste all'istruzione, quasi
sempre distratta dal pianto del bambino ;
finita l'istruzione, consegna l'infante a una
ragazzina e chiede di confessarsi . Era la
prima volta che si metteva ai piedi di un
Sacerdote . Appena sapeva il Pater e l'Ave.
Dovetti prenderla quindi a parte ed inse-
gnarle i principali misteri della N . S . Fede
e le cose più necessarie per confessarsi e
comunicarsi ; poi l'ammisi alla Prima Co-
munione .
Di simili fatti ne potrei contare molti altri ;
ma per non dilungarmi dirò solo che molti
fra quella povera gente non si accostano mai
alla santa Comunione, si confessano una sol
volta, e Dio sa come, quando si accasano,
e un'altra quando muoiono, se avranno la
grazia di poterlo fare .
A questo proposito dirò ancora come una
domenica nel mio sermone esortai quella
gente, che oltre a duecento erano venuti a
udir Messa, a profittare dell'occasione ch'io
stava in mezzo a loro per confessarsi, spe-
cialmente coloro che da varii anni non fa-
cevano Pasqua . È da notarsi che con tutta
indifferenza lasciano la Messa di festa e la
Comunione pasquale, ancorchè non distino
che un'ora dalla chiesa parrocchiale . Tra gli
altri motivi per indurli a ciò, dissi che, come
vivono senza Messa e senza Sacramenti, così
possono morire e dannarsi eternamente ;
perciò si guardassero bene dal lasciar pas-
sare la presente occasione . Ed ecco che il
giovedì seguente, in una capanna a noi vi-
cina si trovò morta una povera vecchia che
da più anni non si confessava ; dicono che
l'avevano esortata a venire stavolta e che
non abbia voluto farlo . La sua morte ca-
gionò molta impressione in tutti ; ed io ap-
profittai per fare una nuova esortazione a
quei fedeli di mettersi in pace con Dio . Vi-
sitai anche varie famiglie per tirare a peni-
tenza qualche uomo più duro . Ad un vec-
chiotto di oltre sessant'anni, padre di famiglia,
anzi capo di più famiglie, che da dodici
anni dicevano non si confessava, domandai
perchè avesse lasciato passar tanto tempo
senza Sacramenti . - Per negligenza, mi ri-
spose colla più semplice franchezza . - Ed
ora verrete? gli dissi . - Come no ? con molto
piacere . - E mantenne la parola .
I nostri giovanetti m'aiutarono colle loro
preghiere e Comunioni a convertire quelle
povere anime, e si rallegravano tutti delle
grazie spirituali che Dio e Maria vi anda-
vano operando . Distribuii ventidue Prime
Comunioni tra uomini , donne e ragazzi
adulti . Oltre 200 furono le altre Comunioni,
numero assai considerevole relativamente
alle poche capanne disperse fra quelle gole
di monti . Rimanevano ancora alcuni grappoli
da vendemmiare, ma dovetti ritornare a Rio-
bamba, perchè erano finite le vacanze pei no-
stri giovanetti, ed era tempo che anche noi
Salesiani ci ritirassimo a fare i nostri Esercizi
spirituali . Non le descrivo i saluti, gli abbrac-
ci, i lamenti e perfin le lagrime di quella
gente al veder partire i nostri giovanetti col
Sacerdote che li aveva riconciliati con Dio .
S'inginocchiavano chiedendone la benedi-
zione e si consolavano colla speranza di ve-
derci un altro anno .
Amatissimo Padre, quanto bene potremmo
fare , se fossimo in numero sufficiente per
dar Missioni a questa povera gente ! Già lo
fanno i buoni Padri Redentoristi, che si oc-
cupano del povero popolo con tanto inte-
resse, ma anch'essi son pochi in paragone
della messe tanto estesa .
Le primizie di un benefizio parrocchiale .
Prima di por termine a questa mia, vorrei
dirle, Rev .mo signor D . Rua, di pregare e
far pregare per questi nostri Benefattori .
Oltre a quelli già sopra accennati, come
anche i RR . PP . Redentoristi che si pre-
stano con tanta buona volontà poi Salesiani,
debbo fare speciale menzione del Parroco
della città, il Rev .mo signor Canonico Carlo
Sono . Egli viene a confessare e predicare ai
nostri giovanetti tutte le volte che lo invi-
tiamo . Da un po' di tempo si offrì a fabbri-
carci a sue spese una chiesa, provvedendola
degli arredi necessari ; desidera sia dedicata

2.2 Page 12

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alla Madonna del Quinche, a cui qui si ha
molta divozione . Nell' occasione poi della
distribuzione dei premii, persuaso della ne-
cessità in che si trovano i poveri Salesiani di
aiuti materiali per poter far del bene, cedette
a noi, durante sua vita , le primizie che
spettano al suo benefizio parrocchiale . Le
primizie consistono in questo, che dei frutti
del campo i padroni devono contribuire al
Parroco una delle prime sette misure che
raccolgono . Se tutti pagassero puntualmente,
il valor delle primizie ascenderebbe a circa
tre mila pesos ; ma siccome nei tempi andati
si trascurò la percezione di questa entrata
parrocchiale, così per ora bisognerà conten-
tarsi di arrivare forse a trecento pesos, tanto
più che l'annata è molto scarsa a motivo
delle brine straordinarie che bruciarono quasi
tutti i seminati . Trattandosi di un'Opera di
beneficenza come quella di D . Bosco, confi-
diamo che i proprietarii si animeranno a
pagare il giusto . Colla speranza di tale
provvidenza aumenteremo il numero dei gio-
vanetti quanto ci permetterà la ristrettezza
del locale . - Dobbiamo essere molto obbli-
gati al buon Canonico, ma questi dice di
essere egli obbligato ai Salesiani, perchè ci
assicura che, dal giorno che fece tale dona-
zione, esperimenta una singolar protezione
di Maria Ausiliatrice sopra di sè e de' suoi
parenti , e le sue cose materiali vanno di
bene in meglio e prosperano come per in-
canto . Preghiamo perchè Maria Ausiliatrice
continui a favorire sempre di più questo e
tutti gli altri nostri Benefattori .
E lei, amatissimo Padre, preghi anche per
i suoi affezionatissimi figli di Riobamba, per
tutti i quali si sottoscrive il suo
Rev .mo Obbl .mo in G . e M .
Sac . ANToNIo FUSARINI .
BRASILE
La rivoluzione ed i Salesiani .
Tutti sanno gli avvenimenti che da cinque
mesi accadono nel Brasile a motivo della
rivoluzione scoppiata ai primi di settembre
dello scorso anno . Parecchi dei nostri Coo-
peratori ci chiesero , se in mezzo a tanta
desolazione i Salesiani del Brasile non ebbero
a soffrire nulla . E noi rispondiamo ora a tutti,
assicurandoli che, grazie a Dio ed alla prote-
zione di Maria SS . Ausiliatrice, quei nostri
confratelli continuano ad essere ben visti ed
amati da tutti . Cionondimeno quei di Nicthe-
roy, vedendosi attorniati da gravissimi peri-
coli e non potendo star sicuri della vita dei
loro alunni, ai primi di ottobre, contraria-
mente ai desiderii del Governatore, li invia-
rono parte alle case loro e parte al Collegio
di S . Paolo ed a quello di Lorena, ed il Col-
legìo di S . Rosa in Nictheroy fu convertito
in magazzeno alimentario per i poveri della
città ed in ospedale per gli infermi ed i fe-
riti, facendo i Salesiani da distributori e da
cappellani dell'ospedale, come apprendiamo
dalle due seguenti corrispondenze
Pericoli della guerra e partenza dal Collegio.
REv .mo SiG . D . RUA,
S . Paolo, Novembre 1893,
LA notizia che questa mia le reca non è
certo delle più consolanti . Ella sa come
Iddio fa piombare pesante la sua mano su
del povero Brasile . Oltre alle epidemie, gli
incendi e le uccisioni che continuamente, si
può dire, travagliano questa popolazione, il
6 di settembre scoppiava ancora una terri-
bile guerra civile a portarle stragi e morti .
A motivo di questa rivoluzione i suoi figli
di Nictheroy dovettero chiudere il loro Col-
legio di S . Rosa ed una parte trasferirsi a
Lorena ed a S . Paolo per mettere in sicuro
la vita .
Il nostro Collegio è posto a buona distanza
da Nictheroy ed è diviso dalla capitale da
un'alta collina ; quindi da principio non ci
prendemmo paura nè del tuono del cannone,
nè del fischiare delle palle , quantunque da
una nostra collina ed anche dal cortile fos-
simo vicini spettatori del combattimento che
avveniva tra l'esercito e le fortezze sulle col-
line contro le corazzate . Ma, dopo alcuni
giorni, le scariche da bordo sulla misera città
di Nictheroy presero ogni direzione ; sicchè
ci vedemmo le palle passare sopra del no-
stro cortile, cadere a fianco del nostro Col-
legio, farci tremare la casa e traballare la
terra . E questo non solo di giorno, ma pure
durante la cupa notte .
Noi ed i nostri giovanetti confidammo sem-
pre in Maria Ausiliatrice , e Maria Ausilia-
trice, finchè fummo colà, non permise che
cadesse alcuna palla sopra o dentro del nostro
Collegio .
Senonchè altra cosa dava a temere per la
vita dei nostri allievi, ed era la mancanza
dei viveri . Fin dal principio era tolta ogni
comunicazione tra Rio Janeiro e Nictheroy ;
i cittadini di questa più ricchi se l'erano
svignata rifugiandosi chi nella Serra di Fri-
burgo, chi nell'interiore della Repubblica, e
noi ci riducemmo ad avere in casa null'altro
che acqua e poca quantità di riso e cavoli,
tanto che non avremmo più potuto durarla
ancora molte settimane . Fu allora che il no-
stro Direttore, D . Pietro Rota, il quale, u-
scendo per provvedere a questa necessità,
andò a rischio di prendersi una palla nella
schiena, si decise di far partire i duecento
e cinquanta allievi ed una gran parte di noi,
quelli alle loro famiglie, se le avevano, e noi

2.3 Page 13

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cogli altri ai Collegi di Lorena e S . Paolo .
Già aveva spedita una circolare ai genitori
dei ragazzi , poi aveva fatto annunziare sul
giornale ch'egli non poteva più assicurare
la loro vita ; ma, essendo rotte le vie di co-
municazione, ben pochi si presentarono a
ritirarli . Determinò quindi di farci partir
tutti la mattina del 6 ottobre , prendendo
la ferrovia Leopoldina, due ore distante da
noi, la quale montando la Serra Friburgo e
passando nell'interiore si unisce alla centrale
di Minas Geraes e discende alla capitale .È
questa l'unica via che si aveva, quantunque
con essa si doveva impiegare un'intera gior-
nata per far il viaggio che per mare si sa-
rebbe fatto in un'ora .
Di questa decisione, pubblicata su pel gior-
nale, af inchè i genitori si trovas ero al e
stazioni a prendere i loro figli, il Gover-
natore non si mostrò troppo contento, alle-
gando che con ciò noi esageravamo il pe-
ricolo in faccia alla popolazione, la quale
si sarebbe vieppiù atterrita . Ma la decisione
non era precipitata, i pericoli erano pur trop-
po gravi, e poi cosa fatta capo ha ; venuto
le due antim. del giorno 6 ottobre noi coi
nostri giovanetti, tutti col fardello in ispalla,
ci trovammo pronti alla marcia dal Collegio
alla stazione .
La notte era buia e, quel che è peggio,
veniva la pioggia a catinelle . Si dovette par-
tire ugualmente, e, per evitare quanto si po-
tesse la spiaggia, dovemmo fare strade fan-
gose e per le quali l'acqua scorreva come in
torrente . Si può immaginare quindi qual
fosse il nostro stato e quanto interminabile
ci paresse la via . Finalmente, dopo due ore
di cammino, alle 4, come a Dio piacque, ar-
rivammo tutti alla stazione , dove madidi,
direi, fino alle midolla salimmo in treno .
Non descriverò gli incantevoli panorami
che ci si presentarono in questo viaggio . Mal
disposti com'eravamo, non avemmo troppa
voglia di contemplarli . Sulla vetta di Fri-
burgo vennero a condolersi con noi i RR . Padri
della Compagnia di Gesù, ed i duecento gio-
vani del loro fiorente Collegio dall'alto di un
loro cortile salutarono i nostri ragazzi svento-
lando freneticamente i fazzoletti . Alle 7 1/2
della sera arrivammo a Barra de Pirahy,
dove una quindicina di giovani, alcuni con-
fratelli e tre chierici collo scrivente discesero
per ivi pernottare e riprendere all' indomani
il cammino di Lorena e S. Paolo . Io conti-
nuai sino a questo Collegio, dove arrivai alle
10 pom . del 7 ottobre e dove ancora mi trovo
presentemente sotto il manto del S . Cuore .
Il grosso della carovana da Barra de Pirahy
continuò fino a Rio Janeiro, dove arrivò alle
11 di notte . Siccome s' era annunziato pel
giornale l'arrivo dei giovani, così alla sta-
ziono si trovarono a riceverli i loro parenti,
sicchè in dieci minuti i nostri confratelli che
li accompagnavano si trovarono con una sola
quindicina, coi quali furono gentilmente ospi-
tati nel Seminario diretto dai RR . Padri
Lazzaristi . All' indomani si ritirarono an-
ch'essi al Collegio di Lorena .
Ma ella, amatissimo Sig . Don Rua, mi
chiederà se abbiamo lasciato in totale abban-
dono il Collegio di Nictheroy . No, le dirò ;
là vi restarono il Direttore con D . Barale ,
tre chierici ed alcuni confratelli secolari .
Dapprima avevamo timore che anche per loro
venissero a mancare i viveri, ma ora sen-
tiamo che il Governo, volendo servirsi del-
l'opera loro, li ha incaricati di distribuire
i viveri ai poveri, anzi che ha fatto conver-
tire il Collegio in magazzeno alimentario ;
quindi speriamo che ve ne saranno anche
per i nostri confratelli .
Tuttavia noi innalziamo fervide preci a Dio
ed a Maria Ausiliatrice, perchè cessino presto
queste lotte che tanto travagliano il povero
Brasile e noi possiamo riprendere le opere
nostre nel caro nido di S . Rosa . Ed anche
lei, o buon Padre, preghi e faccia pregare
per la pace di questo popolo, ed intanto be-
nedica ai profughi di Nictheroy .
Baciandole la mano, con stima e venera-
zione mi professo
Dev .m° Obb .mo Figlio
S ac . J . GRIFFI.
Il Collegio di Nictheroy convertito
in magazzeno alimentario ed in ospedale .
REV.mo ED AMATISSIMO PADRE,
Nictheroy, 1 Dicembre 1893 .
SONO tre mesi che una sanguinosa guerra
fa numerose vittime nelle due città di
Rio Janeiro e Nictheroy ed innumerevoli fa-
m iglie lottano colla più squallida miseria per
la mancanza di lavoro e di viveri . Ma in
mezzo a tante miserie che ci forzarono a
chiudere il nostro Collegio, il Signore ha vo-
lato servirsi di noi come strumenti per sol-
levare in parte tante afflizioni .
Da due mesi circa fummo incaricati dal
Governo . di distribuire viveri alle famiglie
povere di Nictheroy . Ogni mattina per due o
tre ore il nostro Collegio offre un aspetto
singolarissimo : sono da 800 a 1000 persone
ed alle volte anche dì più che aspettano la
loro razione di carne, farina e fagiuoli, i
principali alimenti di questo paese, che loro
vengono distribuiti da persone del Collegio
sotto la nostra vigilanza . Con discernimento
ed alle persone più bisognose si distribui-
scono anche limosine in danaro che il Go-
verno pure provvede . Cosicche il nostro
Collegio sembra in piccolo ciò che erano i
granai dell' Egitto al tempo di Giuseppe, il
grande elemosiniere di Faraone .
La carne che si distribuisce è quella co-
nosciuta sotto il nome di carne secca, cioè

2.4 Page 14

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una carne disseccata al sole e conveniente- Noi tutti ci raccomandiamo alle preghiere
unente preparata per conservarsi per molto dei nostri buoni Confratelli e Cooperatori,
tempo, e che ci viene specialmente dalle affinché il Signore abbia compassione di que--
Repubbliche del Plata . La farina non è la sto povero paese e che ci perdoni i nostri
nota farina di frumento , ma sì di una peccati che certamente sono la causa di tante
pianta chiamata mandioca ; e questa farina disgrazie . Ed ella particolarmente, amatis
tiene per molte famiglie il luogo del pane, simo Padre, ci raccomandi a Maria SS . Au-
poichè sogliono mescolarla con tutte o quasi silatrce,finchèopraclsuomant e
tutte le altre vivande, costituendo così uno ci difenda da ogni male .
degli articoli più essenziali della dispensa
di ogni famiglia . I fagiuoli poi sono di una
Umil . mo ed obb .m° figlio
specie nera e, cucinati ad una foggia parti-
Sac . PIETRO ROTA .
colare, riescono saporitissimi . Con questi tre
elementi qualunque famiglia può vivere co-
modamente , e se a questi si aggiunge un
po' di caffè, allora non desidera più altro .
Non bastando questa occupazione, ne ab-
Accoglienze fatte a Monsignor Lasagna.
biam un' altra importantissima da 15 giorni
a questa parte . L'Ospedale di Nictheroy si
trovava collocato su di una collina che si
specchia nella stupenda baia di Rio Janeiro ;
posizione incantevole, ma soltanto in tempo
di pace, non adesso, poichè più di una palla
era già andata a spaventare quei poveri
ammalati . Di più, essendo stata la detta col-
lina riconosciuta come un punto strategico,
molto favorevole per le forze di terra, il Ge-
nerale in capo che comanda queste stesse
Per difetto di spazio, negli scorsi mesi
non ci fu possibile parlare delle festose ac-
coglienze fatte a M onsignor Luigi Lasagna
nel Brasile, il vasto campo della sua mis-
sione . Non vogliamo tuttavia privare i nostri
lettori della relazione che ce ne fece il Di-
rettore del Collegio di S . Rosa di Nictheroy
alcuni mesi prima che scoppiasse quella ri-
voluzione .
forze, decise di fortificarla con una batteria
di cannoni . Perciò in fretta ed in furia si
dovette fare la traslocazione di tutti gli am-
malati ; ma dove? Anche stavolta si ricor-
darono del Collegio di S . Rosa e ci doman-
darono quest' opera di carità, che noi ben
volentieri accettammo , trattandosi di una
cosa sì importante e sì urgente . In breve,
l' ospedale si trova qui in nostra casa ; vi
REV . mo SIG . DIRETTORE,
solenni feste celebrate nel Brasile per l'ar-
rivo del nostro carissimo Mr. Luigi Lasagna,
ansiosamente aspettato da lungo tempo e dai Sa-
lesiani e dai giovani e dai Cooperatori Salesiani,
riuscirono veramente brillanti sotto ogni aspetto.
In esse l'affetto verso colui che da tanti anni ne
è padre, gareggiava colla venerazione per l'alta
dignità, cui fu recentemente elevato .
sono attualmente 175 ammalati, fra quelli di
malattie comuni ed i feriti, mentre i pochi
L'arrivo .
affetti di malattie contagiose furono ritirati
in un lazzaretto . Per questi poveri ammalati
il cambio fu buono per due motivi . Primo,
perchè qui, quantunque non liberi affatto
dalle palle, tuttavia sono molto più lontani
o meno esposti . È vero che ne passarono già
non poche fischiando sul nostro Collegio, ma
la nostra buona Madre Maria Ausiliatrice
pare che le deviasse o desse loro più forte
impulso, sicchè andarono sempre a cadere fuori
del medesimo . Secondo motivo, certamente
non meno importante, perchè là nell'Ospedale
non avevano cappellano, essendo stato sop-
presso l'anno scorso, mentre qui siamo due
sacerdoti , Don Barale ed io, che possiamo
molto comodamente attendere alle loro ne-
Alle 11 ant . del giorno 9 dello scorso luglio,
ancorava nel porto di Rio Janeiro il maestoso
vapore « La Plata » delle « Messageries Maritimes »
avendo a bordo S . E . Rev .ma Mons . Lasagna, ac-
compagnato dal Segretario D . Balzola, dal con-
fratello Delpiano, da D . Gastaldi e dal sottoscritto,
che eravamo andati a Montevideo a prendere
Monsignore per tenergli compagnia in questo breve
viaggio di neppur tre giorni, che fu felicissimo,
grazie al buon tempo ed all'eccellente vapore che
ci era toccato .
Un paio d'ore dopo compariva in lontananza,
gaiamente pavesata di cento bandiere, una delle
bellissime Barche Ferry (eleganti vapori di strut-
tura speciale, capaci di oltre 500 persone, che
fanno il servizio regolare fra Rio Janeiro e
Nictheroy) ; a misura che si andava avvicinando,
giungevano a noi confusamente gli accordi mar-
cessità spirituali ; ed infatti, dacché essi si
trovano qui in nostra casa, non c' è ancor
morto alcuno senza i SS . Sacramenti .
Altro di particolare non vi è : la rivolu-
zione continua il suo corso ; oggi il presi-
dente della Repubblica decretò un nuovo
stato d'assedio (è il quinto in tre mesi), che
durerà fino al giorno di Natale, se prima di
quel giorno non si scioglierà questo difficile
problema .
ziali della banda musicale del collegio dì Nicthe
roy e si scorgeva un brulicar di testo e di cap--
pelli che si agitavano in segno della più festosa
allegria . Si avvicina al « Plata » ed allora il fra-
gore degli evviva si unisce agli strumenti per
salutare l'arrivo di Monsignore .
Dopo le necessarie manovre affine di accostare
intieramente la barca al vapore, discendiamo da
questo e Monsignore s i trova in un vero nugolo
di persone ; sono giovani, sono sacerdoti, sono
Cooperatori che tutti si disputano il primo sa-

2.5 Page 15

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luto, la prima benedizione . Vi si trovavano colà,
oltre a tutti i giovani col personale della casa di
Nictheroy, in numero di circa 300, i Direttori
delle due Case di Lorena e di S . Paolo, e moltis-
simi Cooperatori Salesiani . Ottenuta finalmente la
calma necessaria, i giovani del collegio di S Rosa,
accompagnati dalla rispettiva banda, intonarono
un inno, espressamente composto per questa circo-
stanza da uno dei nostri Salesiani nativo del
Brasile . Terminato l'inno, si alza fra la massa
compatta di tante persone il Dottor J . Agostino dos
Reis, Professore della Scuola Politecnica di Rio
Janeiro, ed a nome di tutti dirige con voce vi-
brata un entusiasta saluto a Monsignore, dandogli
il benvenuto in questa Terra della S . Croce ; la
sua parola di tribuno è infuocata, i suoi accenti
ispirati ed un immenso applauso risponde al suo
saluto .
Frattanto eravamo giunti a Nictheroy, e quivi
montati tutti in grandi tramvays speciali, ci di-
rigemmo, colla musica alla testa, al collegio di
S . Rosa che dista una mezzoretta dal Porto . La
nostra cappella era gremita di gente ; si cantò il
mottetto Sacerdos et Pontifex,composto pure espres-
samente per questa occasione e dedicato a Mons .
Lasagna dal valente Maestro e nostro zelante
Cooperatore Prof. Riccardo Ferreira do Carvalhs .
S'intonò un solenne Te Deum, e dopo il Tantum
Ergo, Monsignore impartì la Benedizione col SS .
Sacramento .
Entrarono tutti nel collegio, dove fu servito il
pranzo, dopo il quale vi fu illuminazione, fuochi,
musica ecc . terminando così fra la più schietta
allegria questo primo giorno .
Durante la settimana Monsignore ricevette molte
visito di persone di tutte le classi sociali, che ve-
nivano a dargli il benvenuto ed a congratularsi
colla Congregazione Salesiana per la nuova dimo-
strazione di amore e di stima, onde l'aveva ono-
rata il Sommo Pontefice .
La festa di S . Luigi .
Alla Domenica seguente, 16 di luglio, si cele-
brava la solenne festa di S . Luigi Gonzaga . Vi
fu Comunione generale degli alunni e di mol-
tissimi fedeli . Alle 10 e 1/2 si cominciò la Messa
solenne pontificale . I nostri giovani cantori ese-
guirono con abbastanza di precisione una bella
Messa del M .° Hache, di stile semplice e religioso,
suonando negli intervalli la banda degli alunni
artigiani . - Alla funzione della sera fece il di-
scorso di occasione Mons . Luigi Raimondo da
Silva Brito, senza dubbio il primo oratore sacro
di Rio Janeiro, e credo non secondo ad alcun
altro in Brasile . Egli era Parroco di Nictheroy,
quando qui giunsero i primi Salesiani, che furono
da lui assai protetti ed aiutati . Nominato poi Vi-
cario Generale da Mons . Pietro Lacerda di gratis-
sima memoria, il grande amico di D . Bosco e dei
Salesiani, durò in questa carica fino alla morte di
questo illustre Prelato, continuando sempre ani-
mato dalle migliori disposizioni d'animo verso di
noi . Egli dinnanzi ad un immenso uditorio, che
non soltanto empiva la piccola Chiesa, ma che la
assiepava letteralmente anche di fuori, sperando
così tutti di udir qualche cosa dalle finestre,
esordì con uno splendido elogio alla dignità epi-
scopale, della quale fu insignito l'amato nostro
Superiore . Di poi passò a tessere il panegirico del
Santo Protettore della gioventù, adattandosi a
tutte le intelligenze : senza dimenticarsi dei giovani,
ai quali principalmente parlava, ebbe parole di
consiglio, di conforto e di incoraggiamento per
tutti i numerosissimi uditori . Il medesimo Mons .
Brito al pranzo aveva fatto uno stupendo brindisi,
dimostrando il grandissimo affetto che nutre verso
i figli di D . Bosco .
Dopo la Benedizione col Venerabile che pose
fine alle funzioni di Chiesa, si aprirono gli ampi
cortili del collegio, dove si riversarono vere onde
di popolo per assistere all'illuminazione ed ai
fuochi artificiali che, intercalati da scelti pezzi di
musica, intrattennero allegramente fino ad ora tarda
l'enorme concorrenza che si ritirò soddisfattissima
per aver assistito ad una di quelle feste, nelle
quali lo spirito religioso è sì ben accompagnato
da quella franca allegria che D . Bosco tanto desi-
derava .
La dimostrazione dei Cooperatori .
Le feste in onore di Mons . Lasagna terminarono
la Domenica seguente, 23, colla solennissima di-
mostrazione dei Cooperatori Salesiani che gli venne
fatta nella stessa occasione, in cui gli alunni del
Collegio gli dedicavano un bellissimo trattenimento
musico-drammatico . I nostri buoni Cooperatori
avevano sin da principio formato una Commis-
sione per trattare di tutto il necessario pel rice-
vimento di Monsignore e per una dimostrazione
da fargli offerendogli un dono in testimonianza
del loro rispetto ed amore . La Commissione era
composta dai seguenti signori
Comm . GUGLIELMO MORRISSY - Presidente .
Dott. GIUSEPPE PEIxoTo FORTUNA-Segretario .
GIOACHINo G. VIEIRA - Tesoriere .
Dott . AGOSTINO Dos REIS
Cons . GIOVANNI C . BANDEIRA DE MELLO .
Questa Commissione aveva messo in giro una
sottoscrizione per la compra di una Croce d' oro
colla rispettiva catena da offrirsi a Monsignore .
La Croce fu fatta a Rio Janeiro, d'oro massiccio,
e riuscì molto bella .
Il giorno 23, adunque, alle 12 1/2 giungevano
in tramvays speciali numerosi Cooperatori di Rio
Janeiro e Nictheroy, preceduti dalla banda musi-
cale del nostro Collegio . Monsignore li ricevette
all'entrata ed insieme con moltissimi altri invitati
si andò nel teatrino del Collegio, dove si diè prin-
cipio alla festa . la primo luogo si fece la so-
lenne consegna del dono per mezzo del Dottor
Agostino dos Reis, il quale prima lesse uno stu-
pendo discorso che fu applauditissimo, specialmente
perche trattava delle Opere di Don Bosco in re-
lazione alla grande questione del giorno, la que-
stione operaia. Il discorso venne pubblicato nell'e-
legantissimo opuscolo, lavoro che la nostra Ti-
pografia eseguì in questa occasione, dimostrando
anche il progresso fatto in questa arte, tanto in
onore negli stabilimenti Salesiani . Terminato il
discorso e consegnata la Croce pettorale, incomin-
ciò il trattenimento musico-drammatico, assai bene
disimpegnato dai nostri giovani alunni, i quali
ottennero i più calorosi applausi dallo sceltissimo
uditorio . E dico sceltissimo, perchè il nostro Col-
legio non era mai stato finora onorato da tanti e
sì cospicui personaggi sì dell' ordine ecclesia-
stico, come civile e militare . Fra gli altri citerò
soltanto il Dottor Badarò, nominato di fresco Mi-
nistro plenipotenziario del Brasile presso la S . Sede,
il quale fra poco partirà per la sua destinazione .
Terminato il trattenimento, molti degli invitati
si sedettero con Monsignore ad una modesta
agape di circa 100 coperti, ed alle frutta presero

2.6 Page 16

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la parola diversi commensali, primo dei quali fu
l'attuale Parroco di Curityba nella Provincia di
Paranà, uno dei primi benefattori dell'Opera Sale-
siana in S . Paolo . Seguì nell'uso della parola il
Comm . Morrissy, presidente della Commissione ed
il più antico dei Cooperatori Salesiani laici del Bra-
sile e nostro costante amico e rifugio in tutte le no-
stre necessità . Il Dottor Reis fece udire un'altra
voltala sua voce eloquente, facendo voti per la rige-
nerazione della società mediante l'educazione della
gioventù, scopo speciale dell' opera di D . Bosco .
Dopo brevi parole, ma affettuose di un'altro nostro
buon Cooperatore, Manuel de Espirito Santo, fece
un brindisi alla stampa un giovane ardente, bel-
lissima speranza della società brasiliana, il figlio
del Barone Pinto Lima . Si alzò quindi Monsignore
e coll'entusiasmo della sua parola ringraziò, con-
fortò ed animò i nostri Cooperatori a lavorare
ognor più indefessamente nella grande opera in-
trapresa, cioè prestare il loro valido appoggio
alle nostre Case, affinchè si potessero dare alla
società buoni cittadini, alla Chiesa buoni sacerdoti
e nello stesso tempo assicurarsi la propria salvezza .
L'ora era già tarda . Alzatici, accompagnammo
i nostri buoni Cooperatori fino al luogo della par-
tenza, dove con un' altra suonata ed una salva
d'applausi si diede termine a sì bella giornata, che
certamente rimarrà impressa profondamente nel
cuore di tutti coloro che vi assistettero .
Il giorno 19, dedicato a S . Vincenzo de Paoli,
Monsignore presiedeva in Rio Janeiro alla solenne
Assemblea Generale della Società di S . Vincenzo
così benemerita in tutto il mondo e che fa tanto
bene in Brasile . Nell'allocuzione che diresse alla
numerosissima e scelta riunione, Monsignore esortò
quei Signori a fondare, fra le altre opere, Oratorii
festivi nella capitale del Brasile, raccontando gli
effetti veramente prodigiosi operati in varie altre
parti ed offrendo gli aiuti spirituali di cui abbiso-
gnassero . Rio Janeiro certo ne ha grande neces-
sità, e per la scarsezza del clero e per la popo-
lazione ognor crescente e proveniente da tutte le
parti del Brasile e dell'Europa : (le cifre officiali
danno a Rio Janeiro una popolazione di 800000
abitanti nel 1892) . Colà sarebbe pure di somma
necessità un Collegio, dove si potessero accogliere
ed educare centinaia di poveri giovani abbando-
nati, ma . . . . come si fa, bisognerebbe che il nostro
personale continuasse ad aumentare in proporzione
dell'abbondanza della messe che ci si presenta .
Di qui Monsignore si recò a Lorena, Guaratin-
guetà e Pindamonhangaba, dov'ebbe pure splendide
accoglienze . I Collegi dei Salesiani e delle Suore
di Maria Ausiliatrice gareggiarono coi Cooperatori,
o meglio, con tutta la popolazione nel dimostrare
a Monsignore la riconoscenza che per lui nutrono,
e la stima e venerazione che gli portano . I RR .
Sacerdoti secolari si disputarono in ogni luogo
l'onore del discorso pel ricevimento .
I giornali poi di questo città parlarono e di
queste feste e di Monsignore con vero entusiasmo .
Ma è tempo ch'io finisca . Concluderò quindi di-
cendo che, come è vero che Mons . Lasagna ama e
cerca di far del bene al Brasile, così è pur certo
che dai Brasiliani egli è contraccambiato da altret-
tanta stima e affetto .
Sac . PIETRO ROTA .
La Festa dell'Immacolata a Buenos Aires .
Ci scrivono da Buenos Aires in data 9 Dicem-
bre, 1893 :
Colla festa dell' Immacolata, come già è noto,
qui nell'Argentina si pone termine e corona al
Mese Mariano che celebrasi non in Maggio , ma
in Novembre e Dicembre, perchè questi per noi
sono i bei mesi dei fiori . Ieri appunto celebrammo
con molta solennità tale festa che riuscì impo-
nentissima e per ogni riguardo molto consolante .
Nelle nostre quattro Chiese Salesiane di Almagro
in Buenos Aires le Comunioni furono a migliaia .
Dopo i Vespri poi vi fu processione col trasporto
trionfale del simulacro dell'Immacolata, lavoro
così bello, che pare abbia qualche cosa di celeste .
Vi presero parte, oltre g'l innumerevoli adulti e
le Figlie di Maria bianco vestite, più di 1500
giovanetti e giovanette delle nostre scuole, distri-
buiti in bell'ordine secondo i varii Collegi di
Pio IX, di D . Bosco e di Maria Ausiliatrice, a
cui appartengono . Mirabile effetto producevano i
diversi stendardi delle Compagnie di S . Luigi,
S . Giuseppe, dell'Angelo Custode, di Maria Au-
siliatrice e del SS . Sacramento . I canti sacri si
alternavano senza posa con soave armonia lungo
tutta la processione, che percorse in quadrupla
fila per quasi quattro isolati . Fu un vero trionfo
di Maria Immacolata sui cuori di questa parte
della capitale .
Altrettanto in proporzione avvenne nelle altre
Chiese Salesiane di altre parti di questa capitale
e sobborghi, come alla Boca, ove le Comunioni
furono oltre a 1400, a Barracas, S . Catterina, Ma-
ter Misericordiae, S. Isidoro e Moron .
In questi giorni i nostri allievi termineranno
gli esami finali ; poscia avremo la distribuzione
dei premi e l'anno scolastico sarà chiuso col S .
Natale .
Missione e festa .
Da Bahia Blanca riceviamo che il nostro Mis-
sionario D . Pietro Rosmino recatosi a TORQUINST
a dettare una Missione di otto giorni, potè distri-
buire 40 S . Comunioni, istruire ed ammettere per
la prima volta alla S . Mensa 20 giovanetti ed
istruire e confessare tutti gli altri fanciulli dai
sette ai dodici anni . In quel frattempo dovette
pure viaticare un buon vecchiotto dell'età di ot-
tantatrè anni ed uno dei giovanetti allora ammessi
alla Prima Comunione . Durante quegli otto giorni
D . Rosmino albergò fuori del paese, in casa di
un bravo italiano, che si tenne fortunato di con-
dividere col Missionario quanto la Provvidenza
gli ha elargito .
A Bahia Bianca poi celebrarono una solennissima
festa ad onor di Maria per l'arrivo di una statua
della Gran Madre di Dio che Mons . Cagliero fece
colà pervenire per la Cappella delle Suore di Ma-
ria Ausiliatrice . In tale occasione numerosissime
furono le Comunioni distribuite .
Una lezione ai monelli.
In una popolosa città dell'America, dove sonvi
molti nostri connazionali emigrati, alcuni mesi
or sono, passando un Sacerdote , Missionario Sa-
lesiano, davanti ad una Scuola Italiana veniva
con risa e beffe sfacciatamente insultato da un
gruppo di monelli che stavano divertendosi pro-
prio sulla porta di detta Scuola .
Quel Missionario, rispettatissimo per altro in
quella città, alcuni giorni dopo riceveva la gra-

2.7 Page 17

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dita ed onorevole visita del Console Italiano colà
residente . Discorrendo di giovanetti, di scuole,
di educazione, naturalmente il buon Missionario
colse il destro per raccontare il bel casetto capi-
tatogli poc'anzi presso a quella Scuola e da' figli
de' suoi compatrioti. Due giorni dopo dal R ° . Con-
solato Generale d'Italia arrivava al rinomatissimo
Collegio Salesiano il seguente biglietto
REV. PADRE . . . .
« Il Gerente della Società Nazionale Italiana
in via Alsina N . 1467 si è affrettato a dare soddi-
sfazione al mio reclamo concernente la S . V . per
opportuna norma degli scolari che frequentano
l'Istituto .
» I ragazzi che si comportarono così indegna-
mente contro di Lei, vennero con tutta severità
redarguiti in presenza della scolaresca e dei Ma-
estri .
» Si fecero chiamare i rispettivi loro genitori,
ed uno di essi, il Sig... , padre a due, in piena
scolaresca riprese i suoi figli e pregò il Maestro
che li tenesse all'angolo per due giorni, riserban-
dosi di punirli lui stesso a casa, a tavola .
» Si rinnovò a tutti gli allievi di comportarsi
sempre con rispetto e riverenza, sotto pena di
essere espulsi dalla scuola .
» Io voglio sperare che la lezione avrà il suo
effetto e che non si rinnoveranno mai più le scon-
venienze che s'ebbero a deplorare,
» Colgo l'opportunità per salutarla ben di cuore
e per dichiararmi etc . . . »
Chi ci scrive questo fatto, mentre loda lo zelo
di quel Console, ci fa pure un' osservazione . -
Sedici anni fa, ei dice, quando noi lasciammo
l'Italia per venire in questa povera America,
qualche lezione di questo genere non avrebbe
fatto male a tanti monelli che uscivano pure dalle
pubbliche scuole d'Italia . M a ora, forse le cose
saranno cambiate ; con tanti progressi nella civi-
lizzazione, non vi saranno più monelli come al-
lora : ed anche per questa parte l'Italia sarà più
felice dell' America! - Lo volesse Iddio!
GRAZIE DI MARIA AUSILIATRICE
Maria SS . Ausiliatrice mi ha gua-
rita la consorte ! -Il 18 maggio dello
scorso anno la mia sposa Tecla ammalava
con febbre violenta a 41° .3 e con altri gravi
sintomi a carico del fegato e del polmone .
Si corse subito pel confessore e pel medico ;
ma non ostante tutte le cure salutari prodi-
gate da questo o da altro dottore chiamato
a consulto il 22, il male non smetteva la sua
violenza, anzi aggravava sempre più, tanto
che la mattina del 23 fu fatto amministrare
all'inferma il S . Viatico .
La sera del 23 il dottore curante, temendo
che la malata potesse soccombere durante
la notte, decise di vegliarla in compagnia
del confessore ; e siccome dai loro discorsi
appresi chiaramente che il caso era umana-
mente disperato, mi ritirai in disparte a
pregare la Madonna Auxiliunr Christianorum,
di cui all'indomani si sarebbe celebrata la
festa . Debbo premettero che fin dal primo
giorno della malattia, avendone appresa la
straordinaria gravità, ed avendo ricevuto il
Bollettino Salesiano del maggio, nel quale si
parlava delle feste speciali che si preparavano
in Torino pel 25° anniversario del Santuario
della Madonna invocata sotto questo titolo,
ad Essa ci eravamo raccomandati vivamente
tanto io, che i miei figli più grandicelli .
Sulla mezzanotte del 23 al 24 la febbre .
cominciò a cedere per modo, che sul mattino
del 24 tanto il confessore che il medico si
allontanarono dall'inferma dicendomi : « La
Madonna ti ha fatto la grazia . »
Il leggero miglioramento si mantenne per
tutto il 24 ; ma sul mattino del 25 la febbre
accennò nuovamente a risalire, tantochè sul
mezzodì toccò i 41° .2 con tali gravi sintomi
di prostrazione e d'infezione, da non poter
più sperare affatto sulle risorse dell'arte sa-
lutare, come lo stesso dottore mi confessò e
come poi mi ha certificato nel documento
che compiego .
Desolato per la sciagura che stava per
sopraggiungere a me ed ai mieii cinque figli,
di cui una non ha ancora due anni, mi rac-
comandai più vivamente alla Madonna, pre-
gando Iddio, anche per insinuazione del
confessore , che pei meriti ed intercessione
di Lei mi facesse la grazia, promettendo di
pubblicarla nel Bollettino Salesiano .
Dalla sera del 25 la febbre cominciò a ce-
dere leggermente, ma la malata era in tale
stato di prostrazione, che quando il dottore
la lasciò, sulla mezzanotte del 25 al 26, sug-
gerì al confessore di amministrarle l' E-
strema Unzione ; il che fu fatto verso la
1 1/2 ant.del26
In seguito a ciò il miglioramento si fece
più sensibile, progredendo sempre , sebbene
lentamente, per modo che il giorno 28, festa
della SS . Trinità, la febbre era già scesa a
38°, ed i sintomi della polmonite e d'infe-
zione diminuiti in modo da rassicurarci sulla
sorte della malata .
Il giorno 16 luglio l'inferma usciva di casa
per la prima volta, e con tutta la famiglia,
accompagnata dal dottore curante signor
Pietro Virili, si recava a ringraziare Maria
SS . Ausiliatrice nella sua Cappella al Ca-
stro Pretorio, ed a presentarle una piccola
offerta in pegno di eterna gratitudine per
la grazia straordinaria che si è degnata di
ottenerle dal suo divin Figlio .
Roma, 7 Gennaio 1894 .
Ing . FRANCESCO ASTORRI .
Certificato del medico curante .
Certifico io qui sottoscritto d'aver curato
nello scorso maggio la signora Tecla Astorri,
affetta da polmonite doppia , complicata a

2.8 Page 18

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sintomi tifosi, e con febbre infettiva così
alta da raggiungere, con persistenza per
varii giorni, la temperatura di 41 gradi e 1/2.
Le forze erano ridotte al nulla e la malata,
a parere anche dell' altro medico curante
Dott . Olivieri, dava sì poco a sperare, che fu
creduto necessario ordinare l'Estrema Un-
zione.
Senza fondata speranza sui medicamenti
adottati, ho visto manifesto il miglioramento
per opera ed intercessione della SS . Ver-
gine, tanto che io stesso ho dichiarato alla
famiglia che al Signore Iddio dovessero es-
sere rivolti i ringraziamenti .
Debbo poi aggiungere che la guarigione,
oltrechè rapida, è stata perfetta .
In fede, ecc .
Roma, questo dì 16 Luglio 1893 .
Dott . PIETRO VIRILI .
Viva Maria SS. Ausiliatrice! -
Consigliati a mettere la nostra figlia Pao-
lina all'ospedale, in seguito ad un malore
venutole in una gamba, a malincuore la
conducemmo a Torino . Ma, contro ogni no-
stra speranza, dovemmo ritirarla peggiorata
in tal modo, che non poteva mettere il piede
in terra, ed il caso era disperato . Provammo
varii altri rimedii, ma inutilmente . Ango-
sciati ci rivolgemmo con una novena a
Maria SS . Ausiliatrice . Ed ecco che sul fi-
nire della novena ci recammo nuovamente
a Torino colla consolazione nel cuore per po-
sare, in segno di ringraziamento per la grazia
ricevuta, le stampelle ai piedi della Celeste
Madre, potente Aiuto dei Cristiani . - O
Maria, chi ricorre a Te, non resta mai de-
luso ! Sii dunque benedetta, chè hai conso-
lato sì efficacemente il cuore degli afflittis-
simi genitori
MICHELE e ANGELA BALBIANO
di Incisa Belbo .
*
Grazie a Maria! - Reverendissimo si-
gnor D . R ua - Fino dalla metà di set-
tembre diressi una lettera a V . S . Rev .ma
con l'offerta di L . 5 per la celebrazione di
una Messa all'altare di Maria Ausiliatrice ,
dalla quale implorava la grazia d'esser li-
berato, ben inteso a bene dell'anima mia, da
un grave malore che mi travagliava ;e
n'ebbi grazioso riscontro . Dopo d'aver pra-
ticato ad onore della Vergine SS ., col mag-
gior fervore possibile, quanto in quella ri-
sposta mi si suggeriva per la richiesta grazia,
cominciò in me qualche miglioramento ; e
persistendo poi nelle mie indegne , ma fer-
vorose preci, fui esaudito . Da venti e più
giorni mi trovo libero da quel grave malore,
da cui fui tanto travagliato per ben otto
lunghi mesi.
Riconoscentissimo a Maria Ausiliatrice
dell'ottenuta grazia, offro pel di Lei Santua-
rio la tenue offerta di L . 5, pregando la stessa
Vergine SS . a continuarmi la sua protezione .
Ringrazio in pari tempo insieme con V . S .
Rev .ma cotesti giovanetti dell'Oratorio che
pregarono per me e loro raccomando di non
dimenticarmi neppure per l'avvenire .
Buso-Sarzano di Rovigo, 18 Dicembre 1893.
D . GIUSEPPE DORIN .
*
**
Una famiglia consolata ! - Moli-
nari Felicita, giovane madre di tre teneri
fanciullini, nello scorso mese di aprile, tro-
vandosi debole assai , fu sventuratamente
colta
gnata
da
da
un'affezione reumatica
gagliardissima febbre .
,
accompa-
Malgrado
ogni cura, ogni sollecitudine dei medici più
accreditati, non si potevano ottenere miglio-
ramenti, nè poteva arrestarsi il progresso
dei male . -- Non si può dire a mezzo la
tristezza, il dolore dei parenti e massime del
marito, a cui il pensiero di perdere la cara
sposa e rimanere con tre creaturine, biso-
gnose di madre straziava l' animo . - Si
fece ricorso a Colei che è così potente e pie-
tosa, e la mattina del 26 dello stesso mese
fu cantata una Messa ad onoro di Maria
Ausiliatrice, con promessa di qualche obla-
zione per il suo Santuario di Valdocco in
Torino. Il credereste? Da quel giorno l'in-
ferma cominciò a migliorare, in poco di tempo
si trovò fuori pericolo, ed ora è piena di
salute, accudisce alla casa, alla campagna
e ai doveri di madre . Sia ringraziata e be-
nedetta Maria Ausiliatrice per-questo inesti-
mabile favore !
Soldano (Bordighera) .
P. R .
Maria salute d egli infermi. -
Sento imperioso il dovere di attestar pub-
bliche grazie alla potentissima Ausiliatrice
per un segnalatissimo favore da Essa contro
ogni umana speranza ottenuto . - Essendo
mia sorella Domenica per un inverno intiero
terribilmente torturata da una sciatica della
più rea natura, senza che nessuno dei tentati
umani rimedi le apportasse un radicale e sta-
bile miglioramento, si ricorse con una novena
di preghiere alla Salute degli infermi, alla
Vergine Ausiliatrice dei Cristiani . Fin dal
primo giorno la sofferente si appese al collo
la portentosa di Leì medaglia benedetta, e
in poco tempo si sentì quasi perfettamente
guarita . L'inverno seguente , appena le si
fecero sentire i sintomi dell'antico malore ,
si diede principio ad un'altra novena, ed ecco
come d'incanto il male sparisce, abbandona
definitivamente la mia diletta sorella, la quale
da oltre un anno attende con lena alle sue
occupazioni .

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Tanto ho la soddisfazione di pubblicamente
attestare, per dovere di gratitudine e per
la maggior gloria di Dio e della sua San-
tissima Madre, dalla cui potente interces-
sione ottenne pure un segnalato favore anche
una mia nipote di anni quattordici .
Livemmo (Brescia), 20 Dicembre 1893 .
Sac . MASSIMINO CONTESSA
Parroco .
Rendono pur grazie a Maria SS . Ausilia-
trice per favori ottenuti dalla potente sua
intercessione i seguenti
Sac . Emmanuele Costa, Genova - Teresa Rinaldo,
Salerno - Margherita Moine, Venasca - Luigi Boggio
e sorelle Giuseppa e Teresa - Sac . Eusebio Copello,
Rettore, S. Siro di Foce - Giuseppe Battaglino, Cor-
negliano d'Alba - Gaetana Pani Pintor, Cagliari -
Gian Pietro Bonardi, Sampierdarena - Benvenuto Bo-
nomi e Clementa Malacarne, Ponte delle Arche (Tirolo)
- Una Cooperatrice Salesiana di Genova - Giuseppe
Ticozzi, Pasturo - Sebastiano Sernagiotto, Selva di
Volpago (Treviso) - Un divoto di Maria, V. U. -
Costantino Bonaite, Lorentino (Bergamo) - Catterina
Gallea Manassero, Macello di Pinerolo - M . C ., Bo-
logna - Sac . Ferruccio Morari, Reschigliano (Padova)
- Anna Rei - Ch . Chiafredo Caffer, Cavour - I
fratelli Villata, Collegno - Delfina Oitana, Poirino-
Maddalena Mina, Moretta - Maria Mosso, S. Martino
Tanaro - Elisabetta Albuschio - Cosimo Russi, Sa-
nino - Maria Rondano . Varengo - Angela Camosso,
Scalenghi - Giacinta Falcetti, Scalenghi - Ludovica
Tarnavasio, Carignano - Carolina Cairola, Casellette
- Luigia Barberia, Torino - Lucia Grana, Vinovo -
Filomena Sernagiotto, Treviso - Giuseppe Vergnano,
Alpignano - Francesca Rossi, Usassa - Giuditta
Quadro, Torino - Il M . Rev . Parroco di Volvera -
Maria Pesando, Ivrea - Catterina Masera, Troffarello
Ermenegilda Ramenzana-Cav . Giovanni Ferrando,
capitano d'artiglieria, Torino - Dina Carpignana,
Soglio - Catterina Tupino - Gastaldi di Malano -
Pietro Vaira, Cherasco - Teresa Alberto, Torino -
Albino Albisetti, Avigliana - Giuseppe Carletta,
Bianzè - Giacomo Saracco, S . Martino al Tanaro -
Giuseppina Alessio, Murisengo-S-uorLenilda
Signora N . Zoia, Milano - Rosa Putto, Torino - Eli-
sabetta Dandana - D . Gio . Francesco Vianzino, Ca-
vour -Damigella Isabella Vicino, Saluzzo - Libera
Alici, Crova - Pietro Viandone, Almese - Olinto
Migliarini - Margherita Anselmi, Buttigliera d'Alba .
VARIETÀ
Negli Oratorii festivi
Ad Alcamo nella Provincia di Trapani in Si-
cilia, un ottimo Cooperatore Salesiano, certo Sac .
Rizzo, qualche tempo fa istituiva un Oratorio fe-
stivo sul modello dei nostri e l'intitolava al nostro
Patrono stesso San Francesco di Sales . Ora con
piacere apprendiamo che egli è coadiuvato nel-
l'opera sua da volonterosi e disinteressati Sacer-
doti e che quei giovanetti il 5 gennaio scorso da-
vano bella mostra di sé in una festicciuola celebrata
ad onore di Gesù Bambino nella chiesa del Soc-
corso di quella città .
« Fu recitato dapprima dai più vispi giova-
netti , così quel corrispondete, un dialoghetto
semplice e brioso, che riuscì così bello da ri-
scuotere l'ammirazione dell'affollato e scelto udi-
torio . Il canto poi di alcune canzoncine del S .
Natale, accompagnate da organo, mandolini e
cerchietto, dava a quella scenetta tale vita e va-
rietà da renderla più gradita ancora . L'offerta
de' doni e il significato, cui accennavasi da quegli
innocenti bambini, ebbe anche a strappar lagrime
da qualche ciglio . Dopo il Sac . Rizzo rivolse ac-
conce e brevi parole chiedendo il concorso dei
padri di famiglia pel maggiore incremento del-
l'Oratorio e perche possa dar frutti salutari a van-
taggio delle famiglie, della patria e della società .
Mostrò lo scopo, l'utilità e i mezzi per un'opera
tanto necessaria e sì bene acconcia a' bisogni de'
nostri tempi . Disse che, se ovunque avesse luogo
l'insegnamento del catechismo, solo capace ad
avviare la gioventù nelle massime della giustizia
e della moralità, non si sarebbero a deplorare i
mali che di presente travagliano la società . Rac-
comandò quindi ai padri di mandare i loro figli
all'Oratorio, recandosi poi essi stessi mensilmente
a chiedere conto della loro condotta e profitto,
essendo loro stretto dovere di educare la prole
precipuamente coll'insegnamento del Catechismo .
« Erano presenti oltre l'arciprete Colonna e buon
numero di clero, anche il Sindaco e qualche mem-
bro della Giunta , e tutti ebbero a congratularsi
coll' oratore, stringendogli con affetto la mano e
facendo voti che siffatta opera prosperasse a mag-
gior gloria di Dio e a vantaggio della gioventù
alcamese .
« La domenica precedente i giovanetti dell'Ora-
torio avevano pur preso parte, con ottimo suc-
cesso, alla Gara catechistica indetta da Mons . Ve-
scovo della Diocesi, alla presenza del Rev . m o
Arciprete e Parroco nella maggior chiesa . Per
questo, dopo il discorso sopra citato, si passò alla
premiazione in base allo studio e condotta del
precedente anno 1893 . Con che si chiuso la vaga
festicciuola dell'Oratorio festivo d'Alcamo, che la-
sciò in tutti gli astanti la più grata impressione . »
Le nostre congratulazioni a quei giovanetti ed
un plauso a quel Direttore e colleghi!
Pel riposo festivo .
È veramente curioso ed insieme istruttivo il
seguente testo di legge, che è in vigore negli Stati
Uniti d'America, intorno alla santificazione della
Domenica :
« Considerando che la santificazione della do-
menca è : 1° una cosa d'interesse pubblico ; 2° un
utile sollievo delle fatiche corporali ; 3° una oc-
casione per attendere ai proprii doveri persònali,
e badare agli errori che affliggono l'umanità ; 4°
un motivo particolare per onorare in casa ed in
chiesa Iddio, il Creatore e la Provvidenza dell'u-
niverso ; 5° un eccitamento a consacrarsi alle o-
pere di carità, che fanno l'ornamento e la conso-
lazione della società ;
« Considerando che v'hanno increduli e persone
spensierate che, collo spregiare i doveri e i van-
taggi che procura all'umanità la santificazione
della, domenica, oltraggiano la santità di questo
giorno coll'abbandonarsi ad ogni sorta di piaceri
e dedicarsi ai loro lavori ;
« Che una tale condotta è contraria ai loro in-
teressi come cristiani e sono di disturbo per
quelli che non seguono punto questo cattivo e-
sempio ;

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« Che queste sorta di persone fanno torto alla
società tutta intera , introducendo nel suo seno
delle tendenze di dissipazione ed abitudini im-
morali .
« Il Senato e la Camera decretano : 1° egli è
proibito, la domenica, di aprire magazzini e bot-
teghe, di attendere ad un lavoro qualunque, di
assistere a nessun concerto, ballo o teatro, sotto
pena d'un'ammenda da 10 a 12 scellini per ogni
contravvenzione ; 2° nessun vetturino o condu-
cente potrà, sotto la stessa pena, intraprendere
un viaggio il giorno di domenica, eccettuato il
caso di necessità, di cui sarà giudice la polizia ;
3° nessun albergo o caffè potrà aprirsi alla do-
menica per le persone che abitano il Comune,
sotto pena di un'ammenda o della chiusura dello
stabilimento .
« Quelli che senza causa di malattia e senza
motivo sufficiente si terranno lontani dalla chiesa
durante tre mesi, saranno condannati ad un'am-
menda di 10 scellini . Chiunque commetterà delle
azioni sconvenienti in prossimità o nell'interno
della chiesa, pagherà da 5 a 10 scellini d'am-
menda . L'esecuzione di questo articolo è affidata
agli impiegati di polizia scelti tutti gli anni dal
Comune . »
In questo modo i liberi figli di Washington
interpretano il riposo festivo : e gli Stati Uniti
sono la nazione più industriale, più ricca del
mondo .
(Dall'Italia Reale .)
BUONA STAMPA .
L'Unità Cattolica, valoroso giornale politico-reli-
gioso, è testè entrato nel XXXII anno di esistenza . Con-
tinua le tradizioni dell'illustre suo fondatore Teol . D .
Giacomo Margotti, combattendo sempre per la giusta
causa del bene, di Dio e della sua Chiesa . È redatta da
provetti giornalisti cattolici italiani ed ha un copioso
servizio telegrafico e postale . L'abbonamento è di L . 20
all'anno ed 11 per un semestre . Rivolgersi a Firenze,
Corso dei Tintori, 40 .
Il Consigliere delle Famiglie è una pubblica-
zione bimensile utilissima al benessere delle famiglie .
Si occupa di economia domestica, industrie casalin-
ghe, igiene e medicina, governo della casa, ecc . ag-
giungendovi i più savi consigli morali, piacevoli rac-
conti, esercizi e divertimenti. . Il suo prezzo di abbo-
namento è di L . 4 annue, ma i NOSTRI ASSOCIATI non
pagano che metà prezzo, cioè LIRE DUE . Rivolgersi
Al Consigliere delle Famiglie, Genova, mandando l'in-
dirizzo o fascetta con cui ricevono il nostro periodico .
Cooperatori defunti nel Dicembre 1893 e Gennaio 1894
1 Alberti D. Giov. Battista - Casale
(Alessandria) .
2 Ardito Mons . Enrico - Serravalle
(Treviso) .
3 Aschedamini D . Giuseppe - Casa-
letto (Cremona) .
4 Bacchialoni Paolina nata Barbaroux
- Milano .
5 Badellino-Vico Margherita - Santa
Vittoria d'Alba (Cuneo) .
6 Becrosso D. G. Battista, parroco -
Scannabue (Cremona) .
7 Bellosio Enrico Gaetano -Nebbiuno
(Novara).
8 Bergagnica Giovanna - S. Stefano
Comelico (Belluno) .
9 Bernabè Pietro - Trento.
10 Bernardini Della Massa Teresa -
Urbino.
11 Berni Costanza religiosa - S. Mi-
niato (Firenze) .
12 Berti D . Angelo - Gavello (Rovigo) .
13 Bianchi Cav . Ing. Antonio - Le-
gnago (Verona) .
14 Bono D . Giovanni, Rettore - Mon-
taretto (Genova).
15 Bosia Don Santo, Canonico - Lodi
(Milano) .
16 Bevono D . Natale, Rettore - Novi-
Ligure (Alessandria) .
17 Cantoni Don Giuseppe Miss . Apost.
- Mompiano (Brescia) .
15 Caseina D . Carlo, Rettore Seminario
- Milano .
19 Cattaneo Don Carlo - Nevi Ligure
(Alessandria) .
20 Cazulini Contessa Teresa - Alassio
(Genova) .
21 Celebrini di S . Stefano Cav. Carlo -
Torino.
22 Centurione Marchese Renzo - Mi-
lano .
23 Chelucci Don Francesco, Curato -
Mornigno (Firenze) .
24 Colombo Don Giacomo, parroco -
Visnà (Treviso) .
25 Comba D . Luigi - Cuneo .
26 Conti Angelo - Settanello (P. Mau-
rizio.
27 Dallara-Mazzadi Maria Luigia -
Galano (Parma) .
28 Dal-Palii D . Pietro - Verona .
29 Della Stura Pasquale - Udine .
30 Del Riccio D . Francesco parroco -
Settimo (Firenze) .
31 De-Paoli Don Vincenzo prevosto -
Pontecurone (Alessandria) .
32 De-Mari Don Agostino - Vittorio
(Treviso) .
33 Fassicomo Emilia - Genova .
34 Terrari Pier Domenico, Notaio -
Ventimiglia (P. Maurizio) .
35 Fogna Lorenzo - S . Daniele (Udine) .
36 Foschia Can . Domenico - Udine .
37 Galeazzi Ermes - Noventa Padovana
(Padova) .
38 Gallino Luigi - Orbassano (Torino) .
39 Gaude Giuseppina vedova Merlini -
Volpiano (Torino) .
40 Giorrani Mons . Luigi, Arcivescovo
Ferrara .
41 . Gulinelli Contessa Elisa- Ferrara .
42 Lachelli D . Michelangelo, prevosto
- S . Candido (Alessandriao .
43 Lagorezzi Mons . Andrea - Scopia
Macedonia.
44 Longari D . Eugenio, Rettore - Mo-
scarzano (Cremona).
45 Levato D . Nicolò, parroco - Friola
(Vicenza) .
46 Maino Margherita nata Verità -
Volvera (Torino) .
47 Maiocchi Carlo - Lodi (Milano) .
48 MaluisPasquale -Vigonovo(Udine) .
49 Manganotti D . Giovanni - Verona .
50 Mannina D . Ermenegildo, Decano -
Modica (Siracusa) .
51 Martelli Maria Teresa - Strambino
(Torino) .
52 Masi Can . D . Luigi, Arciprete - Ri-
mini (Forlì) .
53 Minoretti Don Antonio, Teologo -
Carate Brianza (Milano).
54 Moris Paolina vedova Asinari - To-
rino .
55 Mosetti Vittoria - Rivarolo Cana-
vese (Torino) .
56 Mussano Francesco fu Luigi - Villa
S . Secondo (Alessandria) .
57 Nicoli D. Andrea parroco - Caselle
(Bologna) .
58 Ocleppo Eugenia vedova Fiaudoso -
Noasca (Torino) .
59 Ogheri Don Domenico - Valeggio
(Verona) .
60 Osella D . Domenico - Casale (Ales-
sandria) .
01 Pascoli D . Luigi - Emonzo (Udine) .
62 Pastorelli Marietta - Porto Mau-
rizio .
63 Peretto Pietro - Carignano (Torino) .
64 Pianigiani Don Miglioretto, pievano
Mirausù (Firenze) .
65 Poyet Mons . protonotario apostolico
Gerusalemme (Turchia) .
66 Racca Comm . Bartolomeo - Torino .
67 Rambaldi Stefano - Porto Maurizio.
68 Rigato D. Giov . Battista, parroco -
Grisignano di Zocco ( Vicenza) .
69 Rozzio D . Pasquale, parroco - Porto
Valtravaglia (Como) .
70 Sartori Foscolo Elisa - Venezia .
71 Scanavini D . Luigi - Milano .
72 Serafini M. us Gio . Battista - Civi-
dale (Udine) .
73 Schirra Sebastiano - Paulitano (Ca-
gliari) .
74 Sofia D . Giov . Domenico, Curato -
Solva (Genova
75 Saldano Tommaso - Ricaldone (A-
lessandria) .
76 Stegagnini D . Gio . Battista prof. -
Verona .
77 Tacconi D . Costanzo - Porto (Ve-
rona) .
78 Thomas Eugenio - Roma .
79 Toss D . Alfonso - Besagno(Austria) .
80 Veraldi D. Giov. Arciprete - Ponti
(Alessandria) .
81 Violino Cav . Don Lorenzo prof. -
Mondovì (Cuneo) .
82 Zanchetta D. Francesco - Pove (Vi-
cenza) .
83 Zanetti D . Gregorio, Arcipr. V. F.
Grezzana (Verona) .