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ANNO XVIII . . N 1 - Esce
volta al mese - GENNAIO 1894
BOLLETTINO
SALESIANO
SOMMARIO .
Pag .
LETTERA DEL SAC . MICHELE RUA ai
Cooperatori ed alle Cooperatrici
Salesiane
1
PER LA FESTA di S . FRANCESCO di
SALES E L'ANNIVERSARIO DELLA
MORTE Di DON Bosco
LA PARTENZA DI 60 MISSIONARI SA-
LESIANI
.
8
L'ISTITUTO « Don Bosco » IN VERONA 12
FRANCIA : - Il nuovo Oratorio Festivo
di Tolone . . .
, , 13
NOTIZIE DEI MISSIONARI DI D . Bosco
- Progressi della Missione del
Chubut (Patagonia centrale) . ivi
AZIONE SALESIANA (Conferenze)
1(i
IL CATECHISMO di Mons . Schuller . . 16
GRAZIE di MARIA AUSILIATRICE
17
NOTIZIE VARIE
20
BIBLIOGRAFIA . .
.
. 22
COOPERATORI DEFUNTI
, 23

1.2 Page 2

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Ricordamnstileor,chvesro
il BOLLETTINO con indirizzo sbagliato
o non esatto, di mandarci le debite cor-
rezioni da eseguirsi . Ove poi qualche
Cooperatore fosse defunto e gli, si conti-
nuasse la spedizione del nostro periodico,
pregheremmo chi lo riceve a volercene
tosto avvisare, acciocchè se ne possa rac-
comandare l'anima alle comuni preci dei
Salesiani e loro Cooperatori .
LETTERA DEL SAC . MICHELE RUA
AI
COOPERATORI ED ALLE COOPERATRICI SALESIANE
benemeriti Cooperatori;
benemerite Cooperatrici,
PER tenervi informati di ciò che i figli
di D . Bosco vanno di mano in mano
facendo, colla grazia di Dio e mercè il
vostro aiuto ed il vostro sostegno, io la-
scio ordinariamente la penna ai redattori
del Bollettino Salesiano. Vi è però un'epoca,
nella quale io sento il bisogno di rivol-
gervi direttamente la parola, e si è sul
cominciare del nuovo anno . Mi è dolce
e doveroso ad un tempo unirmi con voi,
o benemeriti Cooperatori e benemerite
Cooperatrici, per ringraziare Iddio d' a-
verci conservata la vita e di averci assi-
stiti colle sue grazie e benedizioni .
Inoltre insieme con voi io desidero ri-
volgere indietro lo sguardo e per poco
riandare col pensiero il bene che si è
compiuto durante l'anno 1893 . Ciò da un
lato ci gioverà a sempre meglio convin-
cerci non esser la nostra Opera d'uomini,
ma l'Opera di Dio ; e dall'altro lato ecci-
terà il nostro cuore alla più viva grati-
tudine verso il Signore, che si degna sce-
glierci a strumenti per sostenerla . Nel
quadro, che io intendo porre sotto i vo-
stri occhi , voi potrete scorgere qual uso
siasi fatto della vostra generosità, ed a
me si presenterà una novella occasione
di esprimervi i sentimenti della mia più
sincera riconoscenza .
Ampliazioni
delle Case già esistenti .
Nell'accingermi a farvi un cenno delle
opere compiute nell'anno 1893, il mio pen-

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siero si porta anzitutto a Roma, ai piedi
del Vicario di Gesù Cristo . Noi pure vo-
lemmo festeggiare, in Roma stessa, e più
solennemente che per noi si potesse, il
Giubileo Episcopale di Leone XIII ; e ciò
facemmo coll' inaugurare in suo onore
l'Ospizio del Sacro Cuore completamente
terminato . Le feste riuscirono oltremodo
splendide , coronate dalla consacrazione
del secondo Vescovo Salesiano . Abbiamo
fiducia che questa sia una delle opere
permanenti, che maggiormente contribuirà
a conservare il ricordo di quelle feste
giubilari. L' iscrizione latina, incisa sul
marmo e collocata nell'atrio di quel gran-
dioso fabbricato, per secoli e secoli ram-
menterà ai ricoverati ed ai loro benefat-
tori il nome del Sapientissimo Pontefice,
sotto i cui auspizi fu innalzato ed a cui
fu dedicato quell' Ospizio, ove tanti gio-
vani poveri ed abbandonati riceveranno
dai Salesiani l'ineffabile benefizio d'una
cristiana educazione .
L'anno scorso fra le opere da compiersi
io dava il primo posto alla Chiesa da de-
dicarsi al Sacro Cuore di Gesù in Londra,
e mi presi la libertà di raccomandarla
ripetutamente alla, vostra carità . Il Bol-
lettino di Dicembre scorso vi annunziava,
colla più viva soddisfazione, che finalmente
si era condotto a termine questa impor-
tante costruzione . Tutte le missioni, che la
Divina Provvidenza ha affidate ai Sale-
siani, mi stanno a cuore ; ma sommamente
mi premeva che quella di Londra non
mancasse di quanto era veramente indi-
spensabile per mantenere nella fede co-
loro che già per grazia di Dio la posseg-
gono, e per lavorare più efficacemente
alla conversione di quel fratelli che an-
cora sono nelle tenebre dell'errore . Il 14
ottobre sarà una data memorabile per la
nostra Pia Società. In quel giorno il primo
Vescovo Salesiano consacrava la vasta
e bella Chiesa del Sacro Cuore di Gesù
nel centro stesso dell' Anglicanismo, ed
io ebbi la grande consolazione di cele-
brarvi pel primo il santo Sacrifizio . Non
occorre che io vi dica qual fosse la mia
commozione : voi la potete immaginare
facilmente ; ma bisogna che io assicuri i
nostri benemeriti Cooperatori e le bene-
merite nostre Cooperatrici, che per essi ho
celebrato l'augusto Sacrifizio, e tutti in quel
momento, a quell'altare, io li aveva pre-
senti alla mia mente, e che ho implorato
le più elette benedizioni su tutti coloro
che mi vennero in aiuto per affrettare l'a-
pertura della nuova Chiesa . Non ignorate
tuttavia che molto rimane ancora a fare
perchè quella nuova Chiesa sia fornìta di
quanto è necessario pel decoro e per la
pompa delle sacre funzioni . Da veri di-
voti del Sacro Cuore non vi terrete paghi
d'avergli colà eretto un trono, ma vi sfor-
zerete di adornarlo, arricchirlo e renderlo
così meno indegno della sua maestà .
Mentre noi spingevamo a tutta possa
i lavori della Chiesa di Londra, dovemmo
pur rivolgere le nostre sollecitudini alla
nostra Casa di Torino . Stanchi di rispon-
dere negativamente ad innumerevoli do-
mande di accettazione che ad ogni pie'
sospinto ci erano fatte, ci decidemmo in-
fine di mettere mano ad una nuova co-
struzione, in un terreno già da varii anni
a quest' uopo acquistato, a fianco del a
Chiesa di Maria Ausiliatrice . A mala
pena noi potemmo coprire la nuova fab-
brica prima che sopraggiungesse l' in-
verno, e non sarà abitabile che nell'au-
tunno venturo .
La Casa d'Ivrea, destinata nel 1892 alla
formazione del nostro personale, divenne
bentosto troppo ristretta pel numero di
giovani che vi. furono accolti ; convenne
pure ampliarla. I lavori si cominciarono
in primavera, ed il 24, settembre già si
potè benedire la nuova Cappella e occu-
pare una parte del nuovo locale .
La Casa principale delle Figlie di Maria
Ausiliatrice a Nizza Monferrato non era
più sufficiente al bisogno, e si dovette
innalzarvi una succursale ne' dintorni
della medesima città .
Il Collegio di S . Benedetto a Parma
ha terminato i lavori d'ingrandimento e
possiede ora una bella Cappella, sufficiente
al bisogno, dedicata al Sacro Cuore di
Gesù, la quale fu benedetta verso la fine
di luglio . Ciò ci permise di portare a
200 il numero de' giovanetti che vi sono
cristianamente educati.
Merita un cenno particolare in questa
rassegna la Casa di Bordighera . Oltre i
lavori che erano necessarìi perchè la no-
stra Chiesa, diventata Parrocchia, corri-
spondesse ai bisogni della popolazione,
si ampliò pure l'annesso Collegio femmi-
nile, che può ora contenere un centinaio
di fanciulle . Vi è nota, o buoni Coopera-
tori, l' importanza di quell'Istituto desti-
nato a porre un argine alla propaganda
protestante in quelle valli, specialmente
colle scuole maschili e femminili e coi
catechismi ; quindi voi vi rallegrerete nel

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sapere che non solo esso continua, ma
aumenta i suoi benefici influssi.
Fin dal 1891, invitati dal Cardinale di
Verona, noi inviammo alcuni salesiani in
quella città . Essi non potevano adoprarsi
quanto il loro zelo avrebbe desiderato, in
pro della gioventù, non essendo la loro
abitazione adatta al bisogno ; nello scorso
l'oggetto di molte nostre sollecitudini e
di continua beneficenza per parte vostra .
Valgano questi rapidi cenni a persua-
dervi, o benemeriti Cooperatori e bene-
merite cooperatrici, che i sacrifizi dell'im-
pianto di nuove, Case son seguiti da in-
numerevoli altri per mantenerle, appog-
giandosi esse unicamente sulla carità .
anno, coll'aiuto dei buoni Cooperatori di
quella regione, potemmo avere casa con
terreno adiacente ; ora l'abbiamo ristorata
Fondazioni fatte nel 1893 .
e ridotta al nostro scopo . La spesa non fu
lieve, e in parte solamente è pagata ; tut- Prima d' intrattenervi delle fondazioni
tavia noi fummo lieti di potere inaugu- fatte nell'anno or ora trascorso, io sento
rare il 23 dell' ora scorso novembre la il dovere di chiedere scusa a varii nostri
novella Casa, che il venerando Cardinal Cooperatori, se non mi venne fatto di
di Canossa volle intitolata senz'altro Isti- accettare le generose proposte che essi
tuto D . Bosco .
fecero con ardente zelo ed ammirabile
La Casa di Treviglio fu in grado di au- disinteresse . Essi lo sanno che non ci
mentare le sue scuole e di accogliere mancò la buona volontà, e che solamente
maggior numero di giovanetti, mercè lo la mancanza di personale fu la cagione
zelo di generosi Cooperatori di quella di questo involontario rifiuto . Cionondi-
città.
meno si poterono fondare ben venti tra
Anche le Case della Francia, per la pro- Case ed Oratorii festivi solamente in Eu-
tezione di Maria Ausiliatrice e coll'aiuto
de' Cooperatori, presero un notevole svi-
ropa, delle quali permettetemi che vi
faccia brevemente l' enumerazione .
luppo. Accennerò solamente il Patronato
di S . Pietro in Nizza, che si è conside- Egli è per me ben consolante il poter
revolmente ingrandito per la compera di anche qui incominciare da una fonda-
una villa con giardino adiacente all'edi- zione fatta per espressa volontà e colla
fizio che già esisteva . Si poterono quindi munificenza del Santo Padre Leone XIII .
ricostruire più belli e più vasti i refettorii Intendo parlarvi dell' Istituto Leonino in
e le cucine, che più non bastavano ai Orvieto, che venne aperto nello scorso
bisogni della comunità ognor crescente ; e ottobre, allo scopo di procurare a giovani
l'Oratorio festivo femminile, diretto dalle poveri e di mezzana condizione il mezzo
Suore di Maria Ausiliatrice, possiede ora di compiere i loro studii e avviarsi per
una Cappella ed un cortile più convenienti . quella carriera, a cui Iddio li chiama.
La Provvidenza intervenne in modo Prima di mettersi all'opera i Salesiani,
evidente in favore dei nostri piccoli bre- che furono destinati all'Istituto Leonino,
toni dell'Orfanotrofio di Dinan . Mancava ebbero l'alto onore di prostrarsi ai piedi
lo spazio per accogliere anche un solo del Sommo Pontefice, che loro indirizzò
terzo de' giovani che ci erano presentati, parole improntate della più paterna bontà .
e parevano insuperabili le difficoltà che Essi lavorano ora di buona lena nel
si opponevano all'ingrandimento dell'Isti- campo che fu loro assegnato, sicuri che
tuto . Queste difficoltà scomparvero infine le loro fatiche saranno coronate di ottimo
e l'Ospizio di Gesù Operaio ora è quasi risultato, essendo benedette dal Vicario
duplicato, mercè l'acquisto d'una casa vi- di Gesù Cristo . Il 7 dicembre l'Istituto
cina .
Leonino riceveva due preziosissimi re-
A Liegi nel Belgio il numero dei gio- gali : una bella statua dell' Immacolata
vani ricoverati ascese a 150 e si spinsero ed un busto di Leone XIII . Era il Papa
con alacrità i lavori della grandiosa e stesso che avevali mandati .
bellissima Chiesa da dedicarsi a Maria Cedendo infine a molte instanze, pren-
Ausiliatrice . Si spera di consacrarla in demmo la direzione di un Collegio con
luglio venturo .
scuole elementari e ginnasiali nella città
Taccio delle Case di Spagna e di al- di Trevi.
tre ampliazioni- che si compirono nelle Colla speranza di poter fare maggior
Case già esistenti, le quali opere hanno bene, abbiamo lasciato la Casa di Lucca, che
forse minor importanza, ma pur furono esisteva da molti anni e che per man-

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canta di locale non poteva prendere
quello sviluppo che noi avremmo desi-
d erato, per fondare un altro Ospizio a
Collesalvetti .
Una caritatevole signora di Trecate,
nella diocesi di Novara, aveva in animo di
dotare la sua patria d'un Istituto per po-
veri giovanetti . La Provvidenza sem-
brava averle ispirato di affidare la sua
opera ai figli di Don Bosco ; ma per man-
canza di personale mai non le era dato
di veder accettata la sua generosa pro-
posta . Fu veramente mirabile la sua co-
stanza . Ella aspettò varii anni , rinnovò
le sue instanze e quando finalmente venne
l'ora da Dio fissata, vide appagati i suoi
desiderii . A giorni i Salesiani inaugure-
ranno la nuova Casa di Trecate .
Tre anni or sono Mons . Davide dei
Conti Riccardi, ora nostro veneratissimo
Arcivescovo ed allora Vescovo di Novara,
lei suo ardente zelo pel bene della gio-
ventù, concepì il disegno di fondare nella
sua città episcopale un Oratorio festivo, ed
affidarlo ai figli di Don Bosco . Il suo
trasferimento a Torino gli tolse di com-
piere il suo pio divisamento, ma lo ze-
lantissimo suo successore ebbe cara di
compierlo egli stesso. È questa una delle
opere permanenti, iniziate per ricordare
il Giubileo Episcopale di S . Santità . L'O-
ratorio di Novara fu benedetto ed inco-
minciò ad accogliere dei giovanetti nel
giorno stesso dell'Immacolata Concezione,
cinquantesimo secondo anniversario della
umazione delle Opere Salesiane .
L'Oratorio di N . S . della Misericordia
a Savona non conta che un anno di vita ;
eppure, per la grazia di Dio e per l'aiuto
di zelanti Cooperatori, raccoglie ogni
domenica e perfin durante la settimana
più centinaia di fanciulli, che dànno le
più liete speranze per l' avvenire . Incre-
dibili furono le astuzie, con cui il demo-
nio si sforzò di strappare i giovani a
quell' Oratorio ; ma i suoi disegni anda-
rono fallìti, chè anzi egli non riuscì ad
altro che a renderveli sempre più affe-
zionati .
In Varazze le Suore di Maria Ausilia-
trice aprirono Scuole ed Oratorio festivo
perle fanciulle . Altre Scuole aprirono in
Casal Monferrato, e fin dai primi giorni
sì nell' uno che nell'altro luogo furono
numerosissime le allieve.
L'Oratorio festivo delle Figlie di Maria
Ausiliatrice in Giaveno, cominciato il
giorno del Patrocinio di San Giuseppe,
accoglie circa trecento giovanette, che
passano in oneste ricreazioni le ore libere
dei giorni di festa ; e nei giorni feriali
buon numero di esso si addestrano ai
lavori femminili .
Sebbene la Casa di Messina non sia
terminata, tuttavia già vi fu aperto un
Oratorio festivo l' 8 dicembre scorso pei
fanciulli; mentre poco prima aprivasene
un altro pure pei fanciulli in S . Gregorio
presso Catania per cura dello zelante Par-
roco di quel paese, e fin dal 19 Marzo
scorso si era presa la direzione di quello
fondato dai Card . Dusmet in Catania
stessa a perenne ricordanza delle feste
giubilari del Santo Padre .
Per particolari motivi, da noi indipen-
denti e che è inutile esporre, essendosi
mutata la condizione del nostro Collegio
di Mendrisio nel Canton Ticino, abbiamo
creduto necessario di ritirarci . Abbiamo
quindi accolto colla più viva . riconoscenza
la proposta di Mons . Vescovo di trasfe-
rire il nostro Istituto a Balerna . Inoltre
non lungi di là, a Gravesano, noi abbiamo
pure accettato la direzione di scuole ele-
mentari . Questi due Istituti della Sviz-
zera cominciarono in modo assai soddisfa-
cente.
L'ultima volta che ebbi la consolazione
di prostrarmi ai piedi di S . S . Leone XIII,
cioè nell' occorrenza delle feste pel suo
Giubileo Episcopale, mi feci ardito di chie-
dergli una speciale benedizione su d'una
opera permanente che si stava preparando
a Courcelles, non lungi da Parigi . Quella
Casa è stata terminata e fornita di tutto
il necessario dalla carità d' un insigne
Cooperatore salesiano . Già fin dai primi
di ottobre si apersero le scuole, ed i no-
stri confratelli colà stabiliti nutrono spe-
ranza di far in quel paese tutto il bene,
per cui vi furono chiamati .
Era nostro intendimento di fondare nel
corso dell'anno 1893 un Orfanotrofio nella
città di Montpellier, ove Monsignor Ve-
scovo ed altri buoni Cooperatori da tempo
ci attendevano e ci chiamavano a calde
istanze. Ci venne proposto di incomin-
ciare l'istituto in una bella villa circon-
data da vasti ed ameni giardini, assicu-
randoci che facilmente si troverebbero i
mezzi per comprarla . Noi non potemmo
rifiutare , essendo già colà riuniti vagii
orfanelli veramente bisognosi d'esser ri-
coverati . La domenica in Albis Monsi-

1.6 Page 6

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gnore benedisse la Casa e la Cappella . plice missionario, ma, per la bontà di Sua
Intanto si conobbe che non era facil Santità Leone XIII, rivestito del carattere
cosa raccogliere l'ingente somma pro- episcopale . Egli percorre in questo mo--
messa al venditore, e il tempo fisso pel mentol'isrtodelBasi,
pagamento s'avanzava a gran passi . Nel- si duole di non aver mezzi e personale
l'impossibilità di tener la promessa, già per fare quanto il suo zelo gli inspìre-
per dispaccio erasi significato al Diret- rebbe in favore di tanti infelici selvaggi
tore di ritirarsi, quando la Provvidenza e di tanti poveri emigrati europei .
venne in nostro aiuto, e fu trovato contro L'altra schiera, benedetta pure dal no-
ogni speranza il denaro per allora occor- stro Arcivescovo, salpava parte da Ge-
rente . La persona, a cui siamo debitori di nova e parte da Barcellona il 3 dicembre
questa fondazione, andò pochi mesi dopo passato ; e quando a voi giungerà questa
a. ricevere il premio dell'opera buona che mia lettera, i nostri coraggiosi viaggia-
aveva compiuta .
tori avranno, speriamo, già quasi tutti
Una Colonia agricola si sta preparando posto piede a terra e raggiunta la meta,
a Nizas, non lungi da Montpellier . Nel- a cui erano destinati . Erano essi capita
l'andare ad imbarcarsi a Barcellona, Mon- nati dallo zelantissimo Mons . Cagliero,
signor Cagliero dì passaggio in quei paesi il quale spera, col personale che condusse
ha benedetto, il 29 novembre, la pietra con sè, dì riempiere i vuoti, che la morte
fondamentale della nuova Casa .
fece fra le file dei suoi Missionarii e dare
Due altri Oratorii maschili sonosi pure un po' d' aiuto a coloro che stremati di
aperti in Francia, per raccogliere nei forze pel troppo lavoro minacciano di
giorni festivi i fanciulli che sarebbero cadere .
esposti in tali giorni ai pericoli della dis- Già fin da quando egli era ancora fra
sipazione e del disordine, l'uno a Lilla e noi rivolse le sue pastorali sollecitudini
l'altro a Toulon .
alla Patagonia Centrale, ove da nove
anni i nostri Missionarii avevano inutil-
Nella Spaglia, a Siviglia, accanto al- niente tentato di penetrare . Quante volte
l'Oratorio festivo già esistente dall'anno l'udimmo a lamentarsi che nella im-
precedente, si aprirono Scuole per i figli mensa Missione del Chubut, invasa già
del popolo . Avemmo poi la consolazione dalle sétte protestanti, non vi fossero che
di incomìnciare un nuovo Ospizio per due Missionarii salesiani! Raccomandò
giovani studenti in Rialp , nella Diocesi caldamente a D . Milanesio di portarsi in
di Urgel fra i Pirenei ; mentre le Fìglie loro soccorso, e nella speranza di nuove
di Maria Ausiliatrice aprirono Scuole ed reclute dall' Europa, incaricò D . Costa-
Oratorio festivo per le fanciulle nell'estre- m agna di incominciare a mandarvi colà
m ità opposta, cioè in Valverne, nella alcune delle Suore di Maria Ausiliatrice
provincia di Huelva .
di Buenos Aires . Ora poi trovandosi egli
stesso sul luogo, vedrà modo di provve-
Missioni .
dere efficacemente alla salute di tante
anime alle sue cure affidate .
L'anno testè trascorso segnerà un gran Un pensiero sconfortante assale ta-
passo nella storia delle nostre Missioni . lora il povero Missionario salesiano nel
Sebbene una numerosa spedizione di Sa- traversare quelle sconfinate pianure e nel
lesiani e di Suore di Maria Ausiliatrice valicare quelle altissime montagne. Ei
si fosse fatta in sul finire del 1892, tut- vorrebbe far partecipare a tante anime
tavia, colla grazia di Dio, noi potemmo la grazia della R; edenzione e i non la per-
trovare ancora altre anime generose da dona a personali sacrifizi per raggiun-
formarne due schiere di Missionarii che gere il suo scopo ; ma spesso riescono
partirono per l'America e per le altre ino- vani i suoi sforzi, perchè privo di aiuto
spite regioni, ove era assegnato il loro e di mezzi pecuniarii ; e intanto vede
campo d' azione . I primi partirono dal passare al suo fianco il pastore prote-
tempio di Maria SS . Ausiliatrice il giorno stante che è fornito a dovizia d' ogni
di Pasqua, benedetti ed incoraggiati dal mezzo per seminare l'errore . Oh! quanto
nostro veneratissimo Arcivescovo Mon- conforto arrecate al Missionario coll'obolo
signor Davide de' Conti Riccardi . Erano della vostra carità !
guidati da Mons . Luigi Lasagna, che ri- Nel suo passaggio a Buenos Aires e
tornava in quei paesi non più come sem nelle altre Case salesiane della Repub-

1.7 Page 7

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blica Argentina Mons. Cagliero sarà lieto
di vedere condotte a buon termine varie
Chiese e nuove Case, che appena erano
cominciate, quand'egli partiva alla volta
dell' Europa . Per non enumerarle tutte,
vi basti accennare la fondazione di Ro-
sario di Santa Fé, ove in ampii labora-
torii un gran numero di giovanette ri-
ceve l'istruzione professionale, conveniente
alla loro condizione, sotto la direzione delle
Suore di Maria Ausiliatrice . In Buenos
Aires le medesime Suore aprirono in un
centro dei più popolati presso la Parroc-
chia di S. Elmo un Patronato per l'In-
fanzia . Questo istituto, destinato per bam-
bine, dovette bentosto ammettere delle
figlie grandi di statura, avendo venti e
più anni, ma bambine in quanto ad istru-
zione cristiana . Non bastò più il cate-
chismo festivo : le buone Suore si videro
obbligate a farlo ogni giorno .
L'Ispettore delle Case Salesiane dell'Ar-
gentina, Don Giacomo Costamagna, ebbe
pure la consolazione di aprire in que-
st'anno un nuovo vasto Oratorio pei fan-
ciulli di Buenos Aires, de' quali molte
centinaia vi si raccolgono a passare alle-
gramente e cristianamente i giorni festivi .
Nel Chilì, le Suore di Maria Ausilia-
trice partite da Torino nel Dicembre del
1893 , incominciarono un vasto Istituto
per orfanelle, ed ora il numero di quelle
già colà raccolte è assai considerevole .
Nella Repubblica dell' Equatore, mal-
grado la perdita gravissima, che facemmo
per la morte del nostro caro D . Savio,
noi riuscimmo a stabilire una residenza
a Cuenca, e di là i nostri Missionarii co-
minciarono le loro escursioni in mezzo
a quei terribili selvaggi, quali sono i I-
varos . Il Bollettino vi darà la narrazione
di questo primo tentativo .
Al Messico si gettarono le fondamenta
e si compiè una parte importante di
un vastissimo fabbricato, che colla ca-
rità di generosi benefattori speriamo di
condurre ben presto a termine, perchè si
possano accogliere molti giovani poveri
ed abbandonati, che continuamente vanno
a battere alle porte del nostro istituto .
Vi sono noi noti gli sforzi fatti da D .
Fagnano, Prefetto Apostolico della Terra
del Fuoco, per istabilire la nuova resi-
denza nell' Isola Grande a favore degli
Onas . Colà si abbisogna di tutto , e noi
speriamo che la Divina Provvidenza vorrà
continuarci il suo aiuto in un'opera tanto
importante .
Nell'Africa le Suore di Maria Ausilia-
trice fondarono una Casa, ove si occu-
pano per ora delle figlie degli emigrati
italiani , sperando fare un po' di bene
eziandio alle morette, la cui infelicissima
condizione è nota a tutti . In pari tempo i
Salesiani fondarono una nuova Casa in un
sobborgo di Oran, chiamato Eckmhull .
Queste sono le opere principali com-
piute nel 1893 . Vedete, o buoni Coopera-
tori, quanto vasto sia diventato il campo
che il Signore ci diede a coltivare . Non
bastando le nostre forze, voi non istupi-
rete se io ricorro spesso a voi per aiuto.
Proposte per l'anno 18 94.
Conosco appieno i gravi sacrifizi che
impongono a se stessi taluni de' nostri
buoni Cooperatori per sostenere le opere
che la Divina Provvidenza ci mette fra
mano, ed al pensarvi io mi sento pro-
fondamente commosso . So pure che voi
avete piena fiducia ne' figli di Don Bosco,
e non ammettete dubbio . che le vostre
limosine siano impiegate a pro della gio-
ventù povera ed abbandonata e a so-
stegno delle nostre Missioni . Tuttavia se-
condo l'abitudine vi dirò quali sono le
opere, a cui desidero destinare quel mezzi
che spero dalla vostra esimia carità du-
rante il nuovo anno .
Primierainente mi preme di sommini-
strare qualche soccorso a quelle Case, le
quali versano in gravi strettezze a causa
delle ampliazioni suaccennate e del sovrab-
bondante numero di orfanelli ricoverati .
Debbo segnalare alla vostra bontà que-
gli Istituti ove si forma il nostro perso-
nale . Prima che noi possiamo fare asse-
gnamento su di un giovanetto per farne
un assistente, un capo d'arte, un maestro,
un missionario a quanti sacrifizi pecu-
niarii deve sobbarcarsi la nostra Pia So-
cietà! Ma qual consolazione pei benefattori
di questi giovani poter dire a se stessi :
Non ci era dato d'andar missionarii noi
medesimi, ma colle nostre limosine con-
tribuimmo a mandar degli altri!
A questi giovani, speranza dei nostri
Istituti e delle nostre Missioni, sarà pur
destinata la Casa venutaci ultimamente
a Lombriasco, nella Diocesi di Torino . Noi
aspettiamo dalla Divina Provvidenza,
rappresentata dai nostri Cooperatori, i
mezzi di pagare la somma pattuita e di
fare le indispensabili riparazioni .
Desidero ardentemente che siano con-

1.8 Page 8

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dotti a termine i lavori d'impianto per
l'Istituto di Castellamare di Stabbia, e
così dar cominciamento a quell' opera
permanente fondata per tramandare a' po-
steri la memoria del Giubileo Episcopale
di Leone XIII.
Sebbene partendo da Londra io fossi
compreso della più viva gratitudine verso
il Cuore Sacratissimo di Gesù per averci
concesso di dedicargli un tempio in quella
città, tuttavia aveva una spina che mi
pungeva al vivo . Mi rincresceva di ve-
dere, malgrado tante spese, i nostri con-
fratelli ed i nostri giovanetti dimorare
in basse e ristrette casette, senza cortili e
senza portici per la ricreazione, così ne-
cessarii nel clima d'Inghilterra . Ho fatto
ardenti voti, perchè si potesse edificare
accanto alla Chiesa un vasto Ospizio, per
accogliervi il più gran numero de' poveri
giovanetti orfani od abbandonati che ab-
bondano in quella sterminata città, e
questi voti io li rinnovo sovente dinanzi
all'altare di Maria SS . Ausiliatrice, colla
speranza che Essa ispiri a qualche anima
generosa di aiutarmi a provvedere a
questa urgentissima necessità .
Intanto , erede de' sentimenti del
nostro dolcissimo Padre D . Bosco ri-
guardo alle Missioni : ad esse rivolgerò
specialmente le mie sollecitudini, ed al
loro incremento impiegherò con gioia
que' soccorsic.heatlfinm'vert
Sarebbe unagrande consolazione per me,
se mi fosse permesso in quest' anno di
dar principio alla Missione del Paraguay .
Voi avrete letta certamente la relazione
d e' viaggi, che fece in quel paesi il no-
stro compianto Don Savio, e sapete quanto
bene vi sarebbe da fare .
Così pure sarebbe mio vivo desiderio
che si potesse compiere la vasta Chiesa
del Sacro Cuore di Gesù in S . Paolo nel
Brasile, che sarà di tanto vantaggio a
quella popolosa città, ma che stenta a
progredire poi molti debiti, da cui è ag-
gravata, e le molte spese che ancora oc-
corrono . - Sarà eziandio fonte di gaudio,
se si potranno fare novelle fondazioni in
quella vastissima Repubblica che tanto ne
abbisogna, e specialmente in Pernambuco,
donde da parecchi anni ci si fanno le più
vive istanze .
Ringraziamenti e Promesse .
Io non posso terminare questa mia let-
tera, senza rivolgervi una parola di cor-
diale ringraziamento per quanto avete
fatto in passato e per quanto nella vostra
carità vi disponete a fare nell' avvenire
per le Opere Salesiane . Malgrado le dif-
ficoltà dei tempi che corrono, non venne
meno la vostra carità ed il vostro zelo .
Aiutandomi anche ultimamente a spedir
un novello stuolo di missionarii, voi vole-
ste contribuire ad estendere il regno di
G. C., ed a continuare la diffusione del
Vangelo nelle nostre Missioni . Il vostro
slancio, o buoni Cooperatori, solleva e
rallegra il nostro cuore e ci è sprone a
sacrificar volentieri comodità, riposo ed
anche la vita, se occorre, per lavorare alla
maggior gloria di Dio ed alla salvezza
delle anime .
In ricambio vi prometto la più viva
riconoscenza e le nostre preghiere comuni
e private . In ogni Casa Salesiana, spe-
cialmente poi a' piè di Maria Ausiliatrice
nel suo santuario di Torino, tutti i giorni,
i nostri giovanetti pregarlo per voi . Se
N . S. G. C . ha assicurato, che ove sono
due o tre congregati in suo nome, Egli
si trova in mezzo di loro e rende più ef-
ficaci le loro preghiere, quanto più sa-
ranno potenti le suppliche di tante mi-
gliaia di cuori riconoscenti che implorano
le celesti benedizioni sui loro benefattori!
Nè cessiamo di pregare per loro, quando
ci son rapiti dalla morte . In ogni nostra
pratica di pietà noi abbiamo un ricordo
per essi e coi nostri suffragi cerchiamo
di affrettare loro il possesso dell' eterna
gloria.
Col massimo rispetto e colla più pro-
fonda gratitudine mi professo
Di voi, benemeriti Cooperatori e bene-
merite Cooperatrici
Torino, 1 ° Gennaio 1894 .
Umil Obbl .mo Servitore
Sac . MICHELE RUA.
PER LA FESTA DI S . FRANCESCO DI SALES
e l'Anniversario della morte di D . Bosco
Il 29 di questo mese occorre
la festa del glorioso nostro Pa-
trono, del dottore S . FRANCESCO DI
SALES . E tanta la dívozione che
i Cooperatori e le Cooperatrici
nutrono Verso di lui, che ogni

1.9 Page 9

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anno sogliono celebrarne la festa dell'amato nostro Fondatore D .
con solennità particolare ; anzi in BOSCO. Ricordiamoci tutti in
certi luoghi i Parroci da lorò coa- questa occasione della sua bell'a-
diuvati ne avvertono i fedeli in nima con particolari suffragi ed
pubblico, indi si canta la Messa, onoriamone la cara memoria con
si tessono le lodi del Santo, s' im- nuove manifestazioni di zelo e di
parte la benedizione col SS . Sa- carità per le sue Opere .
cramento, e per tal modo non so-
lamente si onora S . Francesco
e se ne procaccia la protezione ,
m a si fa ancora un gran bene a
tutto il popolo, proponendogli un
LA PARTENZA
modello da imitare . Pertanto noi
esortiamo i nostri Cooperatori e
di altri 60 Missionari Salesiani
le nostre Cooperatrici a fare
quanto è in loro potere, affinchè
il giorno di S. Francesco di Sales
Nel pomeriggio del giovedì 30 novembre
sia distinto in particolar modo
tra tutti gli altri. Procurino essi
scorso, nella Chiesa di Maria Ausiliatrice in
Valdocco, come giù annunciammo, ebbe luogo
pei primi di accostarsi ai Sacra-
menti della Confessione e della
la sempre commoventissima funzione della
partenza per l' America, l'Asia e l' Africa
Comunione, e di ascoltare la
santa Messa in onore di lui, in-
ducendovi eziandio quelli della
di altri 60 tra Salesiani e Suore di Maria
Ausiliatrice .
Egli è propriamente vero quello che disse
f miglia .
***
Facciamo poi umile preghiera
ai signori Direttori e Decurioni,
che nella stessa occasione vo-
gliano raccogliere a Conferenza
i propri Cooperatori e le proprie
Cooperatrici, a norma del Rego-
lamento, sia per acquistare il te-
soro spirituale della Indulgenza
plenaria , sia per trattare di que-
g li argomenti, che giudicheran-
no più acconci a promuovere la
maggior gloria di Dio, la salute
delle anime ed il benessere del-
l'umile Società di S . Francesco di
Sales .
Le opere da raccomandarsi in
questa Conferenza sono quelle
accennate dal Superiore nella sua
Lettera qui sopra.
A fine di dare maggior como-
dità di intervenire alla Confe-
renza, questa si potrebbe tenere
nella Domenica precedente o
nella susseguente .
In fine della Conferenza si re-
citi un Pater, Ave e Requiem pei Coo-
peratori e le Cooperatrici defunti
specialmente nel corso del pas-
sato anno .
un giornale cittadino, che raramente avviene
che si presenti allo sguardo spettacolo più
commovente di questo e che più intenerisca
il cuore e più sollevi la mente agli altissimi
ideali della Religione Cattolica (1) . E però
i buoni Torinesi, quantunque già più volte
abbiano veduto ripetersi questa funzione,
pure, come fosse la prima volta, vi sono ac-
corsi in numero immenso e con pietoso en-
tusiasmo, nonostante il freddo che facevasi
sentire e la pioggia che più fitta cadeva al-
l'approssimarsi dell'ora stabilita . Nè solo da
Torino, ma ben anche da varii paesi e vi-
cini e lontani era accorsa una gran folla di per-
sone d'ogni classe, ricchi e poveri, ecclesia-
stici e laici, sicchè, poco dopo incominciata la
Conferenza del missionario Don Giuseppe
Solari, la vasta Chiesa di Maria Ausilia-
trice era da capo a fondo letteralmente
piena .
Dopo la lettura di un Capo del nuovo
Manuale teorico pratico, testè stampato per
uso dei Decurioni e Direttori Diocesani dei
nostri Cooperatori, ed il canto di un mottetto
maestrevolmente eseguito dai giovanetti del--
l'Oratorio, compariva sul pulpito l' amabile
figura di D . Solari, che incominciava il suo
discorso col testo dell'Apostolo Paolo : Cha-
ritas Christi urget nos (2): È la carità di Gesù
Cristo che ci spinge alle Missioni . Il suo dire
è facile, chiaro ed infiammato di quella su
blime virtù, di cui prende a discorrere .
Al 31 di questo mese ricorre il
sesto anniversario della morte
(1) Italia Reale del giorno appresso .
(3) IIa Cor . V, 14 .

1.10 Page 10

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La Conferenza di D . Solari .
Tutti gli uomini apostolici , ci dice, por-
tano l'impronta della carità, che è l' im-
pronta di Dio stesso . « Deus charitas est,
dice S . Giovanni, e chi è nella carità, è in
Dio e Dio è in lui (1) » . « Noi abbiamo,
dice S . Paolo, la fede, la speranza e la ca-
rità, ma la maggiore è la carità (2) » . « Nel-
l'amore di Dio e del prossimo, dice Gesù
Cristo, sono tutta la legge ed i profeti (3) » .
Non è meraviglia quindi, o signori, se al
passaggio di questi uomini che hanno tale
impronta il mondo si commuova : non è me-
raviglia che siasi commosso al passaggio di
D . Bosco, il compianto nostro Padre . Que-
sto sigillo dell'amore, questa nobile impronta
della carità noi l' abbiamo vista magnifica-
mente risplendere in lui, che fu detto il
S . Vincenzo de' Paoli del nostro secolo . -
Qui l'oratore con teneri ricordi della vita
di D . Bosco, specialmente nelle diverse fon-
dazioni Salesiane, vi addita i miracoli della
carità . - D . Bosco non ha riposo mai ; in
tutte le sue opere è spinto dalla mistica no-
stalgia del Cielo, dalla pazzia dell'amore per
la salvezza delle anime . Ritirato nel silenzio
della sua cella, percorre collo sguardo sulle
carte geografiche in cerca di paesi, ove non
brilli ancora la luce del Vangelo . Alla vista
di tante parti del mondo tuttora sotto il
giogo di satana, il suo cuore si commuove,
gli si gonfia il ciglio ; egli parla ai suoi fi-
gli con tal calore de' poveri selvaggi, che si
progettano le Missioni Salesiane . Vastissimo
e nuovo campo si apre allora a D . Bosco, ed
egli l'accoglie con avidità ardente : i pro-
getti si vanno attuando, ed i Salesiani con
lena incessante volano sulle onde dei mari
e raggiungono lontanissime regioni . - Com-
movente oltremodo riesce l'oratore quando
descrive la sua prima partenza quale Missio-
nario . Corsero omai tredici anni da quel giorno
ed egli la descrive ancora con i più vivi co-
lori . D . Bosco presso l' altare di Maria Au-
siliatrice gli dà l'ultimo amplesso e gli pro-
nuncia all'orecchio l'ultimo saluto e l'ultimo
ricordo . Le memorande parole dettegli allora
da D . Bosco, parole che gli resteranno scol-
pite nel cuore finchè viva, sono le seguenti :
Da mini animas, caetera tolle:Damine,
il resto non cura . - Questa è la tessera del
Missionario cattolico : Cercare delle anime
per salvarle, e del resto non curarsi . In Ame-
rica i Missionari Salesiani cercano di salvare
le anime degli Europei colà emigrati e quelle
degli infelici Indii . - I poveri nostri con-
nazionali, emigrati in America in cerca di
tesori, tutti assorti nei negozi materiali, più
non pensano alla salute dell' anima, ab-
(1) I Joan . IV, 8 e 16.
(2) 1 Cor. XIII, 13 .
(3) Matth . XXII, 40.
bandonano le Chiese, nè più si accostano ai
SS . Sacramenti, non altrimenti che Dio, a-
nima, eternità fossero parole vuote di senso
o solo spauracchio per i bimbi . Questi nostri
infelici compatrioti, avendo da attendere con
ansia al lavoro per far danaro, abbandonano
a se stessi i figli, che crescono ignoranti di
tutto, come tante bestiuoline . Ma ecco i
Missionarii Salesiani a seguire questi nostri
poveri emigrati, a ricordar loro che vi ha
Iddio, un'anima sola da salvare, che bisogna
pensare a guadagnarsi anche il Paradiso
ecco i Missionari Salesiani che aprono Chiese
nei centri dei nostri connazionali emigrati
per loro facilitare l' ascoltare la S . Messa,
l'accostarsi ai SS . Sacramenti ; ecco i Mis-
sionari Salesiani e le Suore di Maria Ausi-
liatrice che aprono Ospizi e Collegi e vi ri-
tirano la gioventù d'ambì i sessi per istruirla
ed educarla cristianamente, quella gioventù
che altrimenti crescerebbe nell'irreligione e
nel mal costume, ribelle ben presto non solo
all'autorità paterna, ma ben anche a qualun-
que altra autorità, soggetti da galera e di-
sonore della patria nostra . Ed i Missionari
Salesiani son pur quelli che dànno consigli
ed anche sovente appoggio materiale a quei
poveri Italiani emigrati, che, sbalestrati dalla
fortuna, in quelle lontane regioni non tro-
vano altro che miseria e fame ; e loro dànno
del pane, e loro trovano dei lavoro, e li rac-
comandano a persone influenti e poi li indi-
rizzano nuovamente in patria, perchè non
abbian da fare cattiva fine . Ecco quanto
fanno i Salesiani in America a pro dei no-
stri compatrioti colà emigrati . - Ma l'a-
zione dei Missionari Salesiani in America si
svolge pure intorno ai selvaggi, numerose
tribù inconsce della preziosità dell'anima loro,
uomini che vivono come tanti bruti e che tra loro
si ammazzano colla stessa facilità che tra
noi un animale qualunque . I Governi tenta-
rono bene di ridurli a civiltà coll'arme ; ma
non è il cannone, bensì la Croce che am-
mansa questi infelici . Ed il Missionario,
colla Croce sul petto, esponendosi a mille
pericoli, si inoltra fra loro, loro parla della
Religione d'amore, loro annunzia che bianchi,
neri e gialli, tutti siamo fratelli, che male
ha fatto chi li ha maltrattati e che il co
mun padre Iddio, che sta ne' Cieli, saprà
castigarli come si conviene ; e così incomin--
cia ad affezionarseli per poi istruirli e bat-
tezzarli . Indicibile è la gioia che innonda il
cuore del Missionario nel vedersi attorniato
da quegli uomini selvaggi e feroci all'aspetto,
e poterli rendere Cristiani, amanti di Dio
ed eredi del Paradiso ; in quei momenti di-
mentico di se stesso, il Missionario tollera
ogni pena, ogni disagio, supera ogni osta-
colo, affronta ogni pericolo, e, venisse pur
la freccia avvelenata dall' ingrato barbaro
indio lanciata, non si arresta, ma con co-
raggio si avanza, felice di poter in Cielo
agitare egli pure la gloriosa palma del mar-

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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tire . - Lo slancio e l'entusiasmo dell'oratore
in questo punto ben addimostrano quanto
coraggio abbia egli in cuore . Egli passa poi
a dire che le Missioni abbisognano del-
l'aiuto di tutti i buoni Cristiani, aiuto spi-
rituale di preghiere ed aiuto materiale di
limosine . E per animare tutti ad essere ge-
nerosi nel far elemosina per le Missioni, ri-
corda quanto soleva dire l'amato nostro Pa-
dre D . Bosco, che il mezzo più efficace per
ottenere qualunque grazia spirituale e tem-
porale per l'intercessione di Maria Ausilia-
trice si è il soccorrere le Missioni Salesiane ;
che, avendo dato Gesù Cristo tutto il pre--
ziosissimo suo Sangue per la salute nostra,
da ingrati sarebbe rifiutargli un tributo di
terrene sostanze per la salute di tanti poveri
Indii ; che, se la elemosina fatta ai poverelli
libera dal peccato, fa trovare la divina mi
sericordia ed ottiene la vita eterna, ben più
meritoria è l'elemosina fatta per le anime di
tanti sventurati infedeli ; che questi infedeli
convertiti a Dio, a cui il Missionario sovente
parla di benefattori lontani lontani, là in
quelle sterminate pianure, presso a quei monti
ed in riva ai mare s' inginocchiano col Mis-
sionario ed innalzano a Dio fervide preci per
anime tanto pietose e benefiche ; ed infine
che nel gran giorno del Giudizio universale
il Re della gloria, dopo aver detto : a coloro
che gli staranno a destra : Io aveva fame
e voi mi avete dato da mangiare, aveva sete
e mi avete dato da bere, era pellegrino e mi
avete ricoverato, ignudo e mi avete vestito,
ammalato e carcerato e mi avete visitato ;
ciò che faceste a questi infelici, faceste a me
stesso ; griderà alla presenza dei nostri be-
neficati stessi : Venite adunque, o benedetti
dal Padre mio, prendete possesso del Regno
a voi preparato fin dalla fondazione del
mondo . - Dopo ciò l'oratore, colle lagrime
agli occhi, passa all' addio . È un momento
solenne, commovente, più facile ad immagi-
nare che a descrivere .
L'Addio dell'Arcivescovo di Torino .
Conchiusa che ebbe D . Solari la sua in-
teressante conferenza, dall'orchestra s'intonò
ancora un mottetto, durante il quale pro-
cedettero all'altare il piccolo clero, tutti i
Superiori del nostro Oratorio in cotta, i sa-
cri ministri in tunicella e piviale, quindi S .
Ecc . R .ma Mons . Davide dei Conti Riccardi,
Arcivescovo di Torino, pontificalmente ve-
stito. In presbiterio già si trovavano schie--
rati i Missionari partenti e fuori della ba
laustra, in cornu Evangelii, su apposito palco,
le Suore di Maria Ausiliatrice. Si espose il
SS . Sacramento, si cantò in musica il Tan-
tum ergo ed il veneratissimo nostro Arcive-
scovo impartiva solennemente la Santa Be-
nedizione . Dopo la quale si recitarono le
preci dei pellegrinanti ; e Sua Eccellenza
Reverendissima, oltremodo commossa a que-
sto nuovo spettacolo di fede, non seppe fre-
nare gli affetti, ma volle rivolgere ai Missio-
narii ed agli astanti alcune affocate parole .
« Torinesi, esclamava, una nuova spedizione
di Missionari di D . Bosco! Cosa sempre am-
mirabile, anzi tanto più meravigliosa, quanto
più frequente si ripete ! La Congregazione
Salesiana, come la Chiesa Cattolica, è fe-
conda di sempre nuovi spéttacoli di fede
essa è inesauribile nell'affetto di carità .
« Ecco di nuovo sessanta tra Missionari e
Missionario che lasciano la patria ed i pa-
renti, per apportare la luce del Vangelo a
popoli che ancor giaciono nelle tenebre e
nell'ombra di morte . È uno spettacolo com-
movente , magnifico!
« O cari Missionari e Missionarie, perchè
partite? perchè lasciate la casa, il padre, la
madre, la famiglia, gli amici, la patria? per-
chè ci volete abbandonare . . . . ? c'è tanto bene
da fare tra noi . . . - Ma no, partite, partite
pure, e portate ai popoli ove andrete la no-
vella che la patria nostra, l'Italia, è il cen-
tro della Fede, della Fede in quel Dio, che
ci ha creati, fatti Cristiani e che tutti ci
vuol salvi. Partite, e date con ciò un so-
lenne esempio ai nostri compatrioti che più
non conoscono, più non apprezzano il gran
dono della Fede . Ohime ! quanta freddezza,
quanta indifferenza fra di noi, fra i Cri-
stiani della patria nostra ! quanti vi hanno
fra di essi che vivono indifferenti, languidi,
vivono come se loro nulla importasse di
Dio e dell'anima! Oh! essi non compren-
dono qual tesoro sia la Fede ! Ebbene voi
partite, e la vostra partenza dica loro che
si scuotano una volta da quel torpore, che
capiscano bene che la Fede ricevuta nel
santo Battesimo è un dono di valore inesti-
mabile, che si mettano a fare opere conformi
ad essa.
« Torinesi, i Missionari lasciano tutto per
la Fede, lasciano tutto per Dio, per Gesù
Cristo, per la salute delle anime . E voi la-
scierete niente per la salute di tante anime
redento dal sangue preziosissimo di Gesù
Cristo? Scuotetevi, o Torinesi, e prima di
tutto aiutate l' Opera di D . Bosco . Questi
Missionari sacrificano se stessi, e voi sacrifi-
cate almeno parte delle vostre sostanze ; l'esem-
pio loro vi sia sprone ad operare opere grandi,
opere generose per la salute dell'anima vo-
stra, per la salute dell'anima altrui, per il
vantaggio della grande impresa della causa
cattolica .
« Cari Missionari, care Spose di Gesù
Cristo, voi partite ; ma altra mira vi spinge
a lasciare la patria ben diversa da quella
di tanti nostri compatrioti . Questi emigrano
in cerca della fortuna, emigrano per trovar
oro, emigrano perchè le patria nostra non
trova da dare loro il pane del povero . Voi
invece emigrate non per trovar pane, non
per trovar oro, non per cercare la fortuna

2.2 Page 12

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di questo mondo ; voi emigrate per portare
il pane spirituale e materiale ai selvaggi,
voi emigrate per portare a quei vostri sel-
vaggi la luce della fede e della civiltà, emi-
grate per arrecare loro la vera civiltà cri-
stiana, emigrate per conquistare anime a
Gesù Cristo, che le ha redente col prezioso
suo sangue . - I poveri nostri connazionali
emigranti ci destano compassione : essi par-
tono per forza , partono per trovare pane
e tetto, partono col cuore oppresso dall'an-
goscia, dal dolore . Voi invece, o Salesiani ,
ci destate invidia, una santa invidia! Spinti
dalla carità di Gesù Cristo, animati dallo
zelo di salvare anime, voi partite sponta-
neamente, partite allegri, partite contenti ;
oh ! voi felici ! - Questi figli poverelli che
emigrano andranno a parlare della miseria
e della povertà della patria nostra : essi non
ci faranno certamente onore . Voi invece an-
data a dir a tutti che nell'Italia v'è il Papa,
Padre di tutti i credenti ; direte che nell'I-
talia v'e la Fede, che nell'Italia, a Torino,
vi sono i figli di D . Bosco ; direte che nell'I-
talia vi hanno degli eroi, che tutto sacrifi-
cano per arrecare a quei popoli il Vangelo
di Gesù Cristo . Per voi benedetto risuonerà
in quelle lontane regioni il nome di Roma,
il nome d'Italia . Voi, annunziando la Fede di
Gesù Cristo, ci restituirete in faccia a quei po-
poli l'onore che altri nostri connazionali ci tol-
gono . - I nostri poveri emigranti lasciano
le nostre belle contrade per una fortuna so-
vente incerta . Quanti vi hanno che , dopo
avere passati anni ed anni sudando, ritor-
nano in patria più miseri di prima . Po-
veri Italiani ! Voi invece, o Missionari, par-
tite sicuri di compiere l' opera vostra, la
vostra missione . Quanti sacrifizi vi atten-
dono, quanti pericoli avete da superare ! ma
santa è la vostra missione, sublime il suo
fine ; voi siete sicuri di conquistare la palma
dell'Apostolato .
« Partite adunque, o cari Missionari e
Missionarie . Doloroso è il separarsi dai vo-
stri amati Superiori, dai vostri buoni confra-
telli, dagli ottimi vostri Cooperatori : ma
questa vostra separazione consola la Chiesa
in tempi ben tristi. Partite adunque . Che i
venti vi siano propizii, che l'Angelo del Si-
gnore vi accompagni !
« Partite ! Ma ricordatevi ancora di noi ,
ricordatevi di D . Rua, di Torino, della pa-
tria nostra . O cari Missionari e Missionarie,
offerite tutti i vostri sacrifizi, i vostri sudori,
le vostre fatiche a Gesù Benedetto per la
patria nostra, in risarcimento dei tanti ol-
traggi che riceve nel Sacramento di amore,
in compenso del tanto male che fra di noi
si va commettendo. Quando vi troverete
frammezzo ai selvaggi, quando questi conver-
titi dalla vostra predicazione vi chiederanno
il santo Battesimo, oh ! ditegli allora : O
buon Gesù, ottieni ai nostri traviati compa-
trioti che aprano anch'essi gli occhi, come
si aprono quelli di questi nostri pagani, di
questi nostri selvaggi, che comprendano il
gran male ch'essi fanno, che si rimettano
sul retto sentiero ! Sì, ricordatevi di noi
tutti e pregate per noi .
« Il nostro cuore vi accompagnerà nel
vostro viaggio e vi seguirà sul campo delle
vostre fatiche . Che il Signore vi consoli, vi
assista e vi benedica, come di cuore vi bene-
dice il vostro Arcivescovo . Copiosi siano i
frutti, come abbondante è la messe .
« O Signore, possano questi figliuoli e
queste figliuole, che intieramente a voi si
consacrano, possano sentire quanto dolce e
soave sia il servire a voì! »
Quest'è press'a poco l'elevatissima improv-
visazione di Mons . Arcivescovo di Torino .
Terminata la quale, discese ad abbracciare
uno per uno tutti i Missionari, che poi passa-
rono a ricevere l'amplesso e gli ultimi consigli
di D . Rua e degli altri Superiori e confra-
telli dell'Oratorio . Questa scena produsse
emozione in tutti gli astanti, i quali anda-
vano a gara nell'avvicinarsi ai Missionari
che attraversavano la Chiesa per stringer loro
la mano, augurare loro buon viaggio, dare loro
l'addio, raccomandarsi alle loro preghiere,
ed a molti cadevano dagli occhi abbondanti
lagrime di tenerezza .
Fu questo un nuovo consolante trionfo
della Fede Cattolica!
Di questi 60 Missionari, compresi Monsi-
gnor Cagliero col suo Segretario D . Pirola
e D . Solari e D . Piperni che fecero ritorno
alle loro Missioni, sette - tre Suore e quat-
tro Missionari - andarono in Africa ; e sei -
un Chierico e cinque Coadiutori - in Pale-
stina ; essi da Torino si diressero a Marsiglia,
donde presero vela per la loro destinazione .
Gli altri destinati per l'America furono di-
visi come segue : Cinque Suore e tredici Mis-
sionari per la Repubblica Argentina e la Pa-
tagonia, una Suora ed undici Missionari per
l'Uruguay e Brasile, sei Suore ed undici Mis-
sionari pel Messico . Questi s' imbarcarono a
Genova il giorno 3 Dicembre sul vapore Vit-
toria della Veloce , dopo aver ricevuto da
Roma il seguente telegramma : - SAcER-
DOTE SOLARI - OSPIZIO SALESIANO SAM-
PIERDARENA - CON PATERNO AFFETTO IM-
PARTE IL SANTO PADRE BENEDIZIONE A-
POSTOLICA IMPLORATA DAI SALESIANI DON
Bosco E SUORE MARIA AUSILIATRICE PAR-
TENTI AME RICA . - CARDINAL RAMPOLLA .
- Il giorno 5 arrivarono a Barcellona,
dove quelli diretti per l' America del Nord
dovettero separarsi dai compagni per imbar-
carsi sul vapore Cataluña della Compagnia
Transatlantica, e gli altri festanti ricevettero
a bordo Mons . Cagliero, che li aveva sin là
preceduti per terra a fine di soddisfare al

2.3 Page 13

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desiderio di parecchi Salesiani e Cooperatori
d'Italia, Francia e Spagna, che non avevano
ancora potuto vederlo durante il suo sog-
giorno in Europa .
Il 23 dicembre ricevevamo la dolce noti-
zia che quest' ultima squadra era arrivata
felicemente a Montevideo . A quest'ora spe-
riamo che anche gli altri abbiano messo
piede a terra .
L'ISTITUTO DON BOSCO IN VERONA .
I nostri antichi lettori si ricorderanno come
i Salesiani, già da molto tempo prima aspet-
tati, il 22 novembre del 1891 andavano a
Verona, e, per incominciare a lavorare a
vantaggio di quella gioventù, assumevano
la direzione del Patronato dei fanciulli (1) ;
mentre, di presenza conoscendo meglio i
bisogni, avrebbero potuto cercare il luogo
più adatto per erigervi l'opportuno Istituto,
che valesse ad accogliere alcune centinaia
d'interni ed offrisse spazio per almeno il
doppio di esterni nei giorni festivi .
Fin dal primo anno si era trovato il luogo
acconcio in uno dei punti più arieggiati
della città, dove anzi esisteva un fabbricato
che poteva benissimo venire adattato allo
scopo . Appoggiati alla divina Provvidenza e
sulla carità dei Cooperatori e delle Coope-
ratrici Salesiane e specialmente dei buoni
Veronesi, si fecero le debite pratiche, e la
scorsa primavera s'incominciarono i lavori
di ingrandimento e di riattazione, i quali
ora essendo in gran parte finiti, il locale
potrà già contenere comodamente oltre a
cento convittori e gli esterni per l'Oratorio
festivo potranno intervenire in numero di
oltre trecento con amplissimi cortili, tettoie,
cappella e teatrino .
La spesa finora incontrata , come dice
Don Rua nella sua lettera, non è lieve ; e,
se in parte è pagata, molto ancora rimane
da soddisfarsi . Noi ci auguriamo che Verona
non sia da meno di tante altre città e che
darà mano efficace a chi ha tanto bisogno
di essere coadiuvato . Noi godiamo della
speranza che quella nuova Casa Salesiana,
mercè l' aiuto che certo non mancheranno
di arrecarle i generosi Veronesi, abbia da
prendere sempre maggior sviluppo pel bene
della gioventù di quella città e Diocesi .
L'inaugurazione di questo nuovo Istituto
fu fatta con un po' di solennità . Erano in-
tervenuti per l'occasione il M . Rev . Sac .
Prof. D . Giov . Battista Francesia da Torino
a rappresentare il Rev .m° Sig . D . Rua, il
(1) V . Bollettino di Gennaio del 1894,
Direttore del Collegio Salesiano d'Este ed il
Prefetto del Collegio Salesiano di Mogliano
Veneto .
Alle ore 15 (3 pom .) del giovedì 23 no-
vembre, la nuova ed ampia Cappella interna
dell'Istituto era affollata di benemeriti Coo-
peratori e benemerite Cooperatrici Salesiane
di Verona e dintorni .
All'ingresso dell'Istituto era stato loro di-
stribuito un elegante Numero unico illustrato,
pubblicatosi per l'occasione a cura del Comi-
tato Salesiano di quella città .
In Cappella, dopo breve lettura, il nostro
sacerdote D . Stefano Trione intratteneva i
convenuti con una Conferenza sulle Opere
Salesiane . La calda parola dell'oratore fu
accolta con entusiasmo di affetto da tutti
gli uditori, i quali risposero con generosa
elemosina .
La Conferenza venne seguita da inspirate
parole del Prof. D . Francesia, il quale, nel co-
municare agli intervenuti il saluto di Don
Rua, raccomandava alla carità dei Veronesi
il nuovo Istituto, per i debiti che ancor vi
gravitano e per l'ampliamento, a cui converrà
presto forse por mano, onde rendere più
grande l'azione dei Salesiani in quella città .
Nel por termine D . Francesia, con dolce ri-
torno ai primi anni dell'Oratorio di Torino,
ricordava come in quel tempo solevasi dire
dai poveri in Piemonte, alludendo alle ric-
chezze di un famoso Ministro di Stato : Tra
noui e Cavour i soma sgnour ; che in favella
italiana significa : Se a noi si unisce Cavour,
siamo doviziosi . « Sì, soggiungeva l'oratore,
noi poveri Salesiani ripetiamo con gioia che
con Dio diventiamo ricchi ancor noi e ca-
paci colla preghiera di ricambiare copiosa-
mente la carità dei nostri Benefattori . »
Prima di uscire dalla Cappella veniva im-
partita solennemente la Benedizione col SS .
Sacramento .
Tutti poi nel visitare i locali del nuovo
Istituto espressero molta soddisfazione e me-
raviglia per la prontezza e buon gusto, con
cui furono condotti a termine i lavori .
Benedica Iddio questa nuova Casa Sale-
siana e la renda feconda di ottimi ed ab-
bondanti frutti .
Alla sera di quel fausto giorno in fami-
gliare accademia furono recitati varii com-
ponimenti pieni del più sentito affetto .Tra
gli altri ci fu comunicato un sonetto su rime
obbligate, che improvvisava con felicissima
vena il carissimo nostro amico Sacerdote
Prof. D . Michelangelo Grancelli . Le rime
strane e di ben difficile combinazione gli
erano state all'improvviso assegnate dall'an-
tico suo Professore di Matematica che pren-
deva pure parte al letterario intrattenimento .
Ecco il prezioso lavoro

2.4 Page 14

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Se pur molto non so di matematica,
Delle Muse mi piace il vago stile,
E de' lor carmi nell'amena pratica
Mi provo benchè figlio ultimo e vile .
Ma, quando in mezzo a un'armonia simpatica,
Qual si è questa, che inaugura un ovile,
Anche il vate meschin perde la sciatica
E sento l'estro divampar virile .
nel mondo intero con immenso vantaggio
della civile società . Ebbe anche parole di
grande encomio pel venerato nostro Don
Bosco, dicendolo un Apostolo dalla Di
vina Provvidenza suscitato per salvare i
poveri ed abbandonati giovanetti . Chiuse
poi la bella ed edificante festicciuola impar
tendo la benedizione col Ss. Sacramento .
Per Voi, cui diede un santo il pio statuto,
E cui sorride ognor benigno il cielo,
Oggi s'apre fra noi questo Istituto .
Risponderà l'evento al desio anelo,
E Satàn, qui per Voi vinto e perduto,
Fuggendo romperà l'ultimo telo .
FRANCIA
Il nuovo Oratorio festivo di Tolone .
La domenica 12 novembre dell'ora scorso
anno i Salesiani della Navarra ( nel di
partimento del Varo) inauguravano solen--
nemente un Oratorio festivo nella vicina
città di Tolone , dove da gran tempo e
da quell'Eccellentissimo Ordinario Mons . Mi-
gnot, Vescovo di Fréjus e Tolone, e da molti
buoni signori si desiderava una simile istitu-
zione per togliere, nei giorni l'estivi, dalle vie
e dalle piazze tanta povera gioventù ed istru-
irla nella nostra santa Religione .
La Colonia Agricola della Navarra quel
giorno si riversava quasi tutta in Tolone,
chi in qualità di cantore , chi di suonatore
e chi per formare il piccolo clero, tutti per
rendere più solenne la festa , onde animare
i giovanetti, che già si erano inscritti nei
giorni precedenti , ad intervenire volontieri
all'Oratorio festivo ed allettarne altri a se-
guire l'esempio dei primi .
Alle sacre funzioni presiedette, per dele-
gazione del Vescovo stesso, il Rev .mo Cano-
nico Agarrat, Vicario generale della Diocesi,
e v'intervennero molti signori e signore amici
dell'Opera Salesiana . I giovanetti Tolonesi
accorsi in quel giorno al nuovo Oratorio
sommarono a cento e venti .
Il Rev .m° Canonico Agarrat al mattino
celebrò la Messa solenne, in canto, eseguito
dai giovanetti della Navarra ; ed alla sera,
dopo i Vespri, pronunciò un eloquente di-
scorso, parlando dei molti e gravissimi peri-
coli che corre oggigiorno la povera ed ine-
sperta gioventù, e dell'Opera meravigliosa che
Don Bosco ha istituito per venire in aiuto
di essa, chiamando quindi fortunati i Tolonesi
che ora posseggono fra di loro un tralcio di
quest'Opera straordinariamente sviluppatasi
Questo nuovo Oratorio festivo, non ci pe--
ritiamo di dirlo, è una vera benedizione per
la città di Tolone . Il numero dei ragazzi va
aumentando ogni volta che lo si apre . Questi
piccolini, quasi conscii del loro bisogno di
esser istruiti in fatto di Religione, con ansia
aspettano che arrivi la domenica per ac-
corrervi ad udire dalla bocca del Sacerdote
la parola divina spezzata a seconda della
capacità loro, e ad imparare a pregare ed a
lodare il loro Creatore . Il Sacerdote ed il
Chierico, che colà si recano dalla Navarra,
sono felici ogni volta che, ritornando stanchi
a casa, possono dire d'esser riusciti a far
imparare ad una decina di pargoli il Segno
della Croce, il Notre Père e qualche altra pre-
ghiera .
In questa caritatevole opera quei due no-
stri confratelli sin dal principio sono aiutati
da alcuni bravi antichi allievi della Navarra
che lavorano in quella città ; ma essi spe-
rano ancora nella cooperazione di varii ot-
timi signori di Tolone, che nei giorni festivi
prestino le loro persone per assistere ed in-
segnare, e poi offrano anche parte delle loro
sostanze per la prosperità dell'Oratorio fe-
stivo e poi maggior vantaggio della povera
gioventù di Tolone .
NOTIZIE DEI MISSIONARI DI DON BOSCO
PATAGONIA .
Progressi della Missione
del Chubut .
Ci è giunto il numero del 25 ottobre 1893
del diario di Buenos-Aires La Voz de la
Iglesia portante un lungo articolo intorno
alla Missione Salesiana del Chubut . Ci piace
di qui tradurla, perchè, mentre dinota i
consolanti progressi che va prendendo in
quella lontana regione la Fede nostra san-
tissima, fa pur vedere il vasto campo d'a-
zione che colà hanno i Missionari Salesiani
ed il bisogno grande di soccorsi materiali
per poter compiere l'opera incominciata di
civilizzazione e di salute .
« Per via sicura, così il suddetto gior-
nale, ci furon comunicati dati importanti e
degni di fede intorno alle Missioni Salesiane
stabilite in Rawson , capitale dell'immenso

2.5 Page 15

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Territorio nazionale del Chubut (Patagonia
centrale) .
» È poco più di un anno che i Missionari
Salesiani assunsero a loro carico quest'im-
portante Missione, succedendo al sig . Cano-
nico Vivaldi, e l'impulso che han saputo
dare in così breve tempo all'opera civilizza-
trice in quelle remote regioni è, senza dubbio,
evidente, ed i risultati soddisfacenti ottenuti
fino al giorno d'oggi ne promettono altri
maggiori e più lusinghieri per l'avvenire .
» Due Sacerdoti ed alcuni Coadiutori for-
mano il personale della Missione, la quale,
oltre alla popolazione di Rawson e dintorni,
abbraccia una vasta zona del deserto, come
vedremo qui in seguito .
» Uno di questi Sacerdoti, D . Domenico
Milauesio, in 3 mesi percorse 300 leghe, vi-
sitando gli Indii sparsi nei varii punti dei
Territorii del Rio Negro e del Chubut . Pre-
dicò la fede a più di 1000 Indii , dei quali
potè battezzarne 200 fra giovani cd adulti .
Cento di questi appartengono al Territorio
del Chubut, e gli altri a quello del Rio Negro .
» Visitò in Choroy-Ruca al nord del Chubut
le tolderie o capanne dei piccoli capitani
Juan Cual e Picholas, quelle di Cumelaf in
Qutzqulè sul Rio Negro, e quelle del Cacico
Domingo Velazques in Quetheynf-lum-cheque
pure sul Rio Negro .
» In queste tolderie vivono frammischiate
e confuse fra loro tre diverse classi di Indii,
che parlano differenti linguaggi, e sono
1° I Manzaneros, che parlano l'araucano con
qualche modificazione ; 2° I Pampas, che
parlano l'idioma pampa molto distinto dal-
l'antico ; 3° I Tehuelches (del Chubut), il cui
linguaggio differisce radicalmente dall'arau-
cano e dal pampa . Però essi intendono l'i-
dioma dei Manzaneros, che è quello che usa
il Missionario per insegnar loro i rudimenti
della Religione cristiana e gettar nelle lor
rozze menti la semente di idee elevate e ge-
nerali che daranno a suo tempo frutti di ri-
generazione e di sociabilità .
» La religione di queste tre caste di Indii
è il dualismo . Credono nella esistenza di un
Essere Supremo, onnipotente , creatore di
tutte le cose, e di un Genio malefico , che
chiamano Kualicho, cui temono molto, perchè
lo credono causa di tutti i mali e con po-
tere di dar loro la morte . Praticano una
morale conforme alla legge naturale ; si ac-
casano generalmente con una sol donna, es-
sendo la poligamia un privilegio dei loro
gauhuenes o cacichi . Ciò non ostante, si
danno pure dei casi di poligamia anche tra
gli Indii inferiori, il che talvolta rende dif-
ficile la loro conversione . In generale però
sono docili e assai facili a lasciarsi convin-
cere dal Missionario e convertirsi alla Fede .
» Queste sono le conquiste che per mezzo
della predicazione evangelica va ottenendo
la civilizzazione sopra la barbarie in quelle
remote regioni del Territorio Argentino .
» Nella capitale del Territorio, in Rawson,
il M . Rev . D . Bernardo Vacchina, Direttore
della Missione, oltre al compiere tutte le fun-
zioni religiose ed i ministerii proprii di una
parrocchia, ha fondato, dopo il suo arrivo colà
(1892), una Scuola elementare maschile ed
un Oratorio festivo, per intrattenere i gio-
vanetti in onesti divertimenti e dar loro nel
tempo stesso lezioni di morale o di civiltà ;
ha assistito gratuitamente nella sua casa e
somministrato medicine agli infermi poveri
che si presentarono domandando soccorsi ,
ed ora s'adopra con impegno per realizzare
altre fondazioni di evidente, indiscutibile
necessità in quel punto , quali sarebbero
1° Una Scuola per ragazze , diretta dalle
Suore di Maria Ausiliatrice ; e questa spera
di poter aprire dentro quest'anno ; 2° Un
Laboratorio d'Arti e Mestieri per abituare
al lavoro i figli degli Indii ; 3° Un Ospizio
per accogliere fanciulli orfani, a qualunque
religione appartengano, siano cattolici o pro-
testanti delle differenti confessioni o sétte
colà stabilite, che si numerano fino a 27 .
» In questi giorni D . Vacchina, approfit-
tando dell'arrivo a Rawson del suo collega,
il Rev . D . Milanesio, il quale, dopo la sua
lunga e pericolosa spedizione piena di soffe-
renze e di privazioni, aveva bisogno di un
po' di riposo per ristabilire la scossa salute,
venne fino a Buenos-Aires allo scopo di
raccogliere soccorsi per por mano alle opere
progettate, essendo estrema la miseria in cui
versa la Missione, tanto lontana ed isolata
da ogni centro, con poche e molto lente co-
municazioni, e colla misera entrata di 60 pesos
mensili che gli passa il Governo come Cap-
pellano della Governazione del Chubut
somma più che insignificante, se si conside-
rano le grandi spese che richieggono la te-
nuta della Cappella e delle Scuole ed i
lunghi viaggi intrapresi per catechizzare gli
Indii .
» Posto in queste strette condizioni il
Rev . D . Vacchina fa un caldo appello al
patriottismo degli Argentini e prega in modo
speciale i Benefattori e Cooperatori dell'O-
pera di D . Bosco, che vogliano con doni e
coll'obolo della lor carità contribuire a so-
stenere le fondazioni già esistenti in quella
Missione e facilitare la realizzazione delle
altre progettate ; egli è sicuro che anche
stavolta vorran dare una splendida prova
della loro generosità, trattandosi di con-
correre per un bene sociale e duraturo per
la patria . E considerando poi che la sen-
sibile preponderanza dell' elemento stra-
niero e la propaganda protestante , che
è attiva in Rawson, possono col tempo co-
stituire un vero pericolo per gli interessi
nazionali del Territorio del Chubut, il Di-
rettore della Missione Salesiana confida che
nessuno osserverà con indifferenza un'opera
tanto umanitaria, e molti coopereranno colle
loro offerte ad un'impresa che mira precisa-

2.6 Page 16

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mente ad infondere, per mezzo dell'insegna-
mento educativo, il sentimento nazionale e
fare sì che le tradizioni patrie argentine re-
ligiose, storiche e politiche mettano profonde
radici in un punto tanto importante e di
grande avvenire per il commercio e la civiltà .
» Come Argentini e come giornalisti noi
facciam eco alla voce del Rev . D . Vacchina,
a cui auguriamo che le sue aspirazioni siano
coronate dell'esito più soddisfacente . »
Le Suore di N. A . al Chubut .
A questi ragguagli noi possiamo aggiun-
gere che già le Suore di Maria Ausiliatrice
sono al Chubut per incominciare le deside-
rate Scuole femminili . Da una lettera dì
D . Giacomo Costamagna, Ispettore delle Case
Salesiane dell' Argentina , in data 13 no-
vembre scorso , ricaviamo infatti quanto
segue
« Ieri, 12, terza domenica di novembre,
dedicata al Patrocinio della Beata Vergine,
e durante il Mese dì Maria, che in Buenos-
Aires i Salesiani celebrano solennissimo in
ben sette chiese con discorsino quotidiano,
parti la prima carovana di Suore di Maria
Ausiliatrice alla volta del Chubut . Il caro
D . Vacchina, venuto a Buenos-Aires mentre
si trova al Chubut D . Milanesio, non si mosse
finchè non ebbe ottenuta questa vera Prov-
videnza per quella Missione .
» Le dette Suore partirono animate da
buono spirito, sapendo di adempiere in ciò
la volontà del Signore, e sperano di poter
far qualche po' di bene mediante la prote-
zione di Maria Santissima .
» La nuova Direttrice è Suor Anna Pan-
zica, Siciliana, donna intendentesi di me-
dicina e farmacologia ; le altre sono Suore
americane, assai brave e tutte con qualche
abilità, chi di far scuola, chi di suonar piano-
forte e chi di far cuocere i maccheroni . Tra
tutte pare abbiano da soddisfare alle mol-
teplici necessità di quella capitale .
» Le comunicazioni con quella Missione
vanno sempre più facilitandosi, ma sono an-
cora assai difficili .
» Poco per volta speriamo di poter alzare
ben alta la bandiera del Cattolicismo là in
mezzo a quel guazzabuglio di ben 27 chiese
protestanti . »
AZIONE SALESIANA
Un fatto per noi molto confortante accade
ogni volta che si tengono, specialmente nelle
popolose nostre città, Conferenze Salesiane .
Il conferenziere è sempre accolto e circon-
dato da sinceri e tenerissimi amici di D .
Bosco e dei Salesiani, e, dove il pubblico
ne viene avvisato a tempo, vi è tale concorso
alle dette conferenze da presentare un con-
solante spettacolo . Il nome di D . Bosco in-
contra il favore di tutti, e tutti con avidità
accorrono a udire a parlare delle sue Opere .
In molto città vi accorrono non solo i buoni
cattolici, ma spesso vi si vedono ebrei, pro-
testanti, liberi pensatori ed anche dichiarati
nemici di quanto sa dì Religione, e non è
raro il caso che anche questi applaudano
alle Opere di D . Bosco e diano qualche o-
bolo a favore di esse .
Negli scorsi ultimi mesi abbiamo avuto
particolari e nuove prove di tutto ciò nelle
conferenze che tenne il nostro D . Stefano
Trione, come già notammo nell'ultimo nu-
mero, in parecchie città dell'Alta Italia . Ci
sentiamo perciò in dovere di ringraziare
pubblicamente gli esimii Prelati e gli altri
Reverendissimi Ecclesiastici, che accolsero
anche in questo viaggio il sullodato confe-
renziere con tanta cordialità e benevolenza,
e che si degnarono di intervenire in persona
alle conferenze, onde queste ne avessero mag-
gior lustro e più abbondante ne fosso il frutto .
Ringraziamo inoltre tutti gli altri nostri Be-
nefattori e Benefattrici che ci palesarono an-
che in questa occasione quanto sia grande
la loro benevolenza e carità verso i poveri
figli di D . Bosco .
Le città visitate in questi ultimi mesi dal sud-
detto conferenziere sono le seguenti
VERCELLI - Ove per rispondere al desiderio
del Direttore Diocesano dei nostri Cooperatori,
il M . R . D . Carlo Salamano, si tennero nella chiesa
di S . Agnese due conferenze, la prima pubblica, a
cui ebbe l'alta degnazione d'intervenire anche
S . E . Rev .ma Mons . Arcivescovo, e la seconda
privata, vale a dire ai Cooperatori e Cooperatrici
Salesiane e quanti bramavano conoscere l'Asso-
ciazione dei nostri Cooperatori .
ASTI - Ove si tennero pure nell'ampia basi-
lica di S . Secondo due conferenze come sopra .
Quivi si potè inoltre ottenere da S . E . Rev .ma
Mons . Vescovo un ottimo Direttore Diocesano
nel degnissimo Provicario Generale Mons . Giu-
S EPPE GAMBA, antico allievo di D . Bosco .
FELIZZANO - Una sola conferenza in giorno
festivo con un concorso immenso di popolo .
TORTONA - Ove, dopo la conferenza pubblica,
S . E . Rev .ma Mons . Vescovo, che ebbe l'esimia
bontà d'intervenirvi, parlando con entusiastica
eloquenza all'affollato uditorio, annunzio che inten-
deva di concedere 40 giorni d'indulgenza a quanti
avessero in qualunque modo favorito le opere di D .
Bosco, anche semplicemente con parole di lode .
Il conferenziere ed il Comitato Salesiano, diretto
da Mons . Giuseppe Novelli, non potevano esserne
più soddisfatti .
VOGHERA - Nell'amplissima Chiesa Parroc-
chiale si poterono tenere due conferenze con un
concorso fenomenale . Il degnissimo Arciprete
Teol. D . ANDREA QUAGLINI vi fu eletto Con-Di-
rettore Salesiano .
BRONI - Ove si tenne pure due conferenze,
come in Voghera, e vi fu eletto Con-Direttore Sa-

2.7 Page 17

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lesiano il degnissimo Arciprete Teol. D. PIETRO
BERRUTI .
PIACENZA - Questa cattolica città accolse
pure con molto favore le due conferenze tenutesi
nell'antica Chiesa di S . Vincenzo Martire . Per
l'assenza di S . E . Rev .ma Mons . Vescovo non vi si
potè ancora eleggere il Direttore Diocesano ; quindi
si ebbe per ora il favore di un ottimo corrispon-
dente nel Rev .mo Can . Luigi Peracchi .
PARMA - Dove fu costituito il Comitato Sa-
lesiano con a Direttore Diocesano il Rev .mo Cano-
nico GIOVANNI SCAURI .
MODENA - Il Comitato Salesiano di questa
città, diretto dal M . R . P . Borcesi, Parroco di
S . Pietro, seppe organizzare ogni cosa con felice
esito ; quindi le due conferenze che vi si tennero
corrisposero all'aspettazione . La prima fu onorata
dall'assistenza di Monsignor Arcivescovo .
BOLOGNA - Ove a cura del R . Direttore Dioce-
sano, Mons . Evaristo Zanasi, e col favore dei
RR . Padri Domenicani si potè tenere con esito
splendido la conferenza, di cui parlammo nel nu-
mero precedente .
MANTOVA - L'Eminentissimo Cardinale Ve-
scovo di questa città, antico amico e protettore
di D . Bosco, volle ospite nel suo palazzo l'umile
conferenziere, ed intervenne con somma bontà
alla conferenza . Il conferenziere ed il Direttore
Diocesano , Al . R . D. Narciso Bonazzi , gliene
sono riconoscentissimi, come pur ne siamo noi .
VERONA - Ne parliamo in altra parte del
Bollettino .
BRESCIA - Il conferenziere non vi fu che di
passaggio : tenne conferenza privata nella chie-
setta di S . Luca ed ebbe il bene di ottenere in
aiuto del Direttore Diocesano, Mons . Giuseppe
Sinistri, un Vice-Direttore nel carissimo nostro
amico e benefattore P . COTTINELLI .
CHIARI - Quivi si tennero due conferenze
pubbliche e fu eletto Con-Direttore il degnissimo
Prevosto D . GIACOMO LOMBARDI .
CREMONA - Il Rev .mo Direttore Mons . Borsieri,
aveva diramato lettera d'invito a conferenza pri-
vata ; quindi il conferenziere potè parlare a lungo
coi nostri Cooperatori e pie Cooperatrici di quella
città, anzi vi si poterono fondare un Comitato
di Sacerdoti e Laici con Vice-Direttore il M . R .
Parroco GIACOMO SEMINARI, ed un Sotto-Comitato
di Dame Cooperatrici .
CODOGNO - La conferenza di Codogno riuscì
anch'essa felicemente . Vi si fondò un Comitato
Salesiano e ne fu eletto Con-Direttore il Rev .mo
Prevosto Mons . ANTONIO SERRATI .
MILANO - Dove il conferenziere , il giorno
dell'Immacolata, potè parlare nella chiesa centrale
di S . Fedele ad un'eletta di signori e signore ac-
corse all'invito diramato dal zelante Comitato Sa-
lesiano Milanese e del Sotto-Comitato di signore
Cooperatrici . Colà si lavora per aver presto un
IstiuoSalenbficomraledfnciu
poveri ed abbandonati .
IL COMPENDIO
E LA SPIEGAZIONE DELLA DOTTRINA CRISTIANA
PER
Mons . Lodovico Schuller .
Un bisogno che gravemente si fa sentire
nella nostra Italia si è quello di un Cate-
chismo unico ed uniforme in tutte le Diocesi,
a fine di ovviare ai molti inconvenienti che
accadono fra i giovanetti, i quali, seguendo
le loro famiglie che per ragion d'affari pas-
sano da una Diocesi all'altra, finiscono per
dimenticare il primo Catechismo di origine
e non apprendere quello del domicilio.
Questo generale bisogno si fa ancor più
sentire nei nostri Collegi, Ospizi ed Oratorii,
che per natura loro accolgono giovani pro-
venienti da tante e diverse regioni . Se essi
imparano il Catechismo della Diocesi, in cui
dimorano solo temporaneamente per ragion
di studio o di mestiere, ritornando poi in
patria ignorano o più non ricordano il Ca-
techismo della propria Diocesi ; se ciascuno
d' altronde dovesse attenersi a quello della
sua Diocesi d'origine, quanti imbarazzi ciò
cagionerebbe e ai giovani ed agli insegnanti,
quantunque la diversità dei varii testi di
Catechismo sia solo nella forma .
Da questi motivi indotto il nostro Supe-
riore D . Rua, fin dal principio del corrente
anno scolastico, dopo aver sentito il consi-
glio di personaggi dotti e pii, facendo voti
che presto in tutta la Chiesa si adotti un
unico Catechismo, invitava tutti i Direttori
dei Collegi, Ospizi ed Oratorii Salesiani d'I-
talia ad adottare per ora come testo d'inse-
gnamento nelle Scuole per gli interni, previo
il consenso dell'Autorità Diocesana, il Cate-
chismo della prima Sede della Chiesa Catto-
lica, vogliamo dire quello in uso nella Dio-
cesi di Roma, il Compendio e la Spiegazione
della Dottrina Cristiana, compilato sul testo
del Ven . Card . Bellarmino da Mons . Ludo-
vico Schuller, Canonico di Roma .
Questo Catechismo fu dall'Archiconfrater-
nita della Dottrina Cristiana, eretta in S . Ma-
ria del Pianto a Roma, « rinvenuto pienamente
conforme nella sostanza alla vetusta e sicura
Dottrina del Bellarmino » e dalla medesima
giudicato in quanto alla forma assai adatto
ed utilissimo alla gioventù dei giorni nostri .
Il Cardinal Vicario, poi, l'Em .° Lucido
Maria Parocchi, in una lettera al Canonico
Schuller dice quanto segue : « Le domande
non molto prolisse e ripigliate nelle ri-
sposte, la chiarezza delle espressioni, la
precisione de' termini, la concatenazione lo-
gica de'concetti spiegano la facilità, onde
i fanciulli apprendono il suo Catechismo e
il loro desiderio d'essere avviati ad una più

2.8 Page 18

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profonda conoscenza della nostra fede . E
poichè, continua l'Em° . Card . Vicario, al
lavoro di Lei aggiunse grave peso di autorità
il benevolo suffragio d'oltre cento cinquanta
Vescovi, non credo eccedere i termini del
più discreto riserbo , esprimendo il mio
voto, che il suo Compendio abbia un giorno
ad essere adottato ovunque il sì suona,
preparando da lungi l'esecuzione della pro-
posta, esaminata con tanta competenza e
maturità di giudizio dal Concilio Ecumenico
Vaticano » . E nel Decreto di approvazione
per la Diocesi di Roma lo stesso Cardinal
Vicario, un anno prima, aveva già detto di
questo Compendio (stato esaminato da esimii
teologi, riveduto e licenziato alla stampa dai
RR. P . Maestro dei Sacri Palazzi Aposto-
lici e Monsignore Vicegerente), che la San-
tità di Nostro Signore dopo uditane la rela-
zione, si degnò esprimerne la più benevola
compiacenza » .
Queste sono le ragioni che determinarono
D . Rua alla scelta del Catechismo del Ca-
nonico Schuller .
Ora con piacere sentiamo che il Santo
Padre Leone XIII diresse al sullodato Ca-
nonìco una Lettera commendatizia del suo
Compendio e Spiegazione della Dottrina Cri-
stiana . Riporteremo qui l'importante Docu-
mento .
Al diletto Figlio Lodovico Schuller nostro ca-
meriere segreto .
LEONE PP . XIII
Diletto Figlio, salute e Benedizione Apo-
stolica .
Di buon, grado abbiamo accolto, insieme
all'omaggio della tua ossequiosa lettera, gli
esemplari che ci hai offerto del tuo libro intito-
lato Spiegazione della Dottrina Cristiana, di
cui hai pubblicato la decima edizione, e del
Compendio della medesima . Sentiamo vero
piacere che dell'uno e dell'altro ben volen-
tieri si faccia uso in molte diocesi dell' Italia,
e che la diffusione di essi ogni giorno ad-
divenga maggiore .
Quest'effetto corrisponde perfettamente ai
nostri desiderii, attesa l'opportunità non lieve
che gli va congiunta . Perocchè, avvenendo
spesso che per varie cagioni debbano i fe-
deli con le loro famiglie recarsi da una in
altra diocesi, non torna certamente a van-
taggio della religiosa istruzione dei fanciulli
l'uso nelle diverse diocesi di differenti libri che
servono di testo all' insegnamento della dot-
trina sacra : ma invece sarà cosa sommamente
acconcia all'uopo, se le diocesi tutte segui-
ranno l'esempio di Roma, ove i mentovati
tuoi libri ebbero l' approvazione, e per l' e-
sperienza fatta si riconobbero adatti agli
alunni dell'insegnamento cristiano . Noi in-
tanto, rendendo alla tua industria il meritato
encomio, o diletto Figlio, ti compartiamo assai
amorevolmente la Benedizione Apostolica .
Roma presso S . Pietro nel giorno XIII
Ottobre dell'anno MDCCCXCIII, decimo
sesto del Nostro Pontificato .
LEO . PP . XIII .
NB. - Questo Catechismo, vendibile presso
l'autore, Via della Madonna dei Monti,
39, Roma, si può anche acquistare presso
la nostra Libreria di Torino .
GRAZIE DI M ARIA AUSILIATRICE
Nuovo trionfo di Maria
. - Non
posso tacere una segnalata grazia, un vero
miracolo, che Maria SS . Ausiliatrice operò
il giorno 2 novembre 1893 . Il 1° novembre
lasciai Algeri per portarmi nuovamente nella
nostra bella Italia in compagnia di un mio
fratello . Il bastimento a mezzogiorno prese
vela per Marsiglia. - Le prime ore furono
abbastanza tranquille ; ma verso le cinque
di sera, il cielo da bello e sereno, come era,
incominciò ad oscurarsi, e grossi nuvoloni
vennero a farci temere una burrasca ; le
onde incominciarono a sollevarsi spaventose,
e sul volto di tutti si vedeva dipinta la
paura : ogni labbro mormorava una pre-
ghiera. Così continuò sino a mezzanotte ,
quando si levò un vento furioso e cadde
una pioggia tanto dirotta, che ci fecero pro-
prio temere della vita ; giacchè il bastimento
era in balìa delle onde e per due volte venne
quasi capovolto. Nell'inoltrarsi poi nel golfo
di Lione fu peggio ; il battello venne più
volte sbattuto contro gli scogli, sicchè parve
spezzarsi . Il capitano stesso in quell'ora era
al colmo della disperazione, e per due volte
stanco e sfiduciato abbandonò il battello al
furore delle onde . Oltre della burrasca, io ero
presa da tanto mal di mare, che per più volte
mi credei al termine della vita : un freddo
sudore mi calava sulla fronte e mi andava
sempre più mancando il respiro . In quel
tristo momento avrei voluto pormi in ginoc-
chio a pregare ; ma e la parola e le forze
mi venivano sempre meno . Col cuore allora
invocai caldamente l'aiuto possente di Maria
Santissima Ausiliatrice, che, come altre volte,
volesse anche ora esaudirmi . -Le mie preci,
i miei voti furono tosto ascoltati da Maria,
nostra Avvocata e Madre tenerissima . La
burrasca incominciò subito a diminuire di
violenza, ed io mi sentii un po' tranquilla sì da
poter trarre fuori un libro di divozione e reci-
tare vocalmente una prece a Maria Ausilia-

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trice . A poco a poco le onde si tranquillizza-
rono e nel cuore di tutti balenò un raggio di
speranza . Il bastimento sarebbe andato a rom-
pere contro uno scoglio, se il capitano non
avesse avuto l' inspirazione di ordinare
il moto indietro . Ma, ciò fatto, riprese il
suo cammino , filò alquanto verso la Spa-
gna ; poscia , per altra direzione , onde
schivare gli scogli, ritornò , e sebbene con
dodici ore di ritardo, entrò sano e salvo nel
porto di Marsiglia . - Maria SS . non fu dav-
vero sorda alle mie preghiere . Oh! quanta
riconoscenza sentii e sento tuttora nel onor
mio per Maria ! Appena giunta a Torino ,
feci celebrare una Messa in ringraziamento
della strepitosa grazia ottenuta, che pre-
gherei fosse pubblicata a gloria di sì buona
Madre e ad eccitamento a chi soffre di ricor-
rere sempre a Maria .
Pettinengo, 16 Novembre 1893 .
BELLIA MADDALENA .
Una madre consolata . - Da più
settimane la mia cara figlia Maria Marga-
rita, di 14 anni, era affetta dal pauroso e
tremendo Bal di S . Vito, e non valevano a
guarirla nè medici in quel frattempo con-
sultati, nè divozioni fatte . La grazia della
guarigione era riservata a Maria Ausilia-
trice ; che, appena invocata, appena ascrit-
tami al Sodalizio delle Cooperatrici Sale-
siane, appena mandata un po' di offerta ,
che fu tutto in tre giorni, la mia caris-
sima figlia cominciò a migliorare così sen-
sibìlmente, da risanarsi in meno di un
mese da un male giudicato da alcuni ingua-
ribile, e da tutti di lunghissima durata . - Ri-
conoscente per tanta grazia evidentemente
ricevuta, accludo un vaglia postale di lire 50
(cinquanta), delle quali mi varrà di ricevuta
il leggere nel prossimo Bollettino Salesiano
la veridica suesposta narrazione .
Cignano (Brescia), 16 Novembre 1893 .
MOMBELLI VINCENZA .
« In periculis voca Mariam . » -
Oh !l'hochiamtanch'io,elaMdona
fu pronta ad aiutarmi . Ero davvero in grave
rischio, anzi gravissimo, poichè non aveva
già a temere la perdita di qualche bene
temporale, ma della stessa eterna salute .
Infatti per uno di quei contrasti, pur troppo
non nuovi nella vita dell'uomo, in cui per
intrighi o per imbrogli la verità dura fatica
a farsi strada, poco mancò ch'io non venissi
meno alla mia vocazione . Oh che tristi giorni
ho passato! La sfiducia s'era impossessata
del mio povero cuore, e, quasi ciò non ba-
stasse, anche il diavolo faceva pur troppo
la sua parte . Dio mio ! che sarebbe stato di
me, se in buon punto non m'avesse soccorso
Colei che giustamente si chiama l'Aiuto dei .
Cristiani? Infatti con alcune pie persone ,
intenerite alla mia sventura, incominciai
una Novena a Maria Ausiliatrice, in Lei
sola riponendo omai ogni mia speranza . Non
aveva ancora terminata la divota pratica,
che la Madonna m'aveva già esaudito . E
per vero l'ultimo giorno appunto mi venne
notificato che, avendo il mio Superiore ri-
preso a disamina l'affar mio , m'aveva di
nuovo aperta la via a proseguire nella inco-
minciata carriera, ed a compiere così i voti
miei più ardenti . Qui adunque non vi è
dubbio che l'Ausiliatrice ha messo il suo
dito . Sì, da Lei sola io riconosco questo se-
gnalatissimo favore ; e, mentre ne La rin-
grazio infinitamente, a Lei , che è tanto
buona, mi raccomando ancora, perchè possa
divenire davvero un buon prete, tutto suo,
tutto di Gesù e tutto del Papa, come pure
a Lei raccomando i miei parenti e benefat-
tori, massime quelli che, a tributo di loro
gratitudine per la grazia fattami, mandano la
somma di L . 100 per gli eroi appunto del-
l'Ausiliatrice, che vanno a portare la fede
di Gesù, la divozione a Maria, la salute
eterna a tanti infelici, massime a tanta mi-
sera gioventù nell'America, nell'Asia e nel-
l'Africa .
S . . . . 3 Dicembre 1893 .
G. B .
Efficacia della preghiera a Maria
A. usiliatri- ce Due mesi or sono , una
pia Cooperatrice Salesiana, la signora Fran-
cesca Pappalardo Peretti , essendosi recata
colla famiglia in campagna per respirare un
poco d'aria pura, fu da Dio provata colla vio-
lenta malattia di due sue care bambine, che
poi guarirono per intercessione di Maria SS .
Ausiliatrice . La Giovannina, di mesi cinque,
era stata colpita da mortale bronchite ca-
pillare con minaccia di paralisi al cuore , e
creduta come già disperata . La pia signora,
unitamente allo sposo, visto vano ogni umano
soccorso per ottenere la guarigione della fi-
glia, e ben conoscendo quanto è potente la
Vergine Ausiliatrice, a Lei si rivolsero con
grande fiducia . Noi trascorse che un giorno,
e la bambina incominciò a migliorare ed in
breve riebbe la perfetta sanità . L'altra figlia
Agatinaerasta colpitapuredabronchite,
complicata però con tifo pericoloso, e lo
stato di lei si era reso così allarmante, da
far temere una catastrofe vicina . I pii geni-
tori ricorsero ancora fiduciosamente all' A iuto
dei Cristiani e la perfetta guarigione fu
prontamente ottenuta . In ringraziamento di
due tanto segnalate grazie, la buona signora
prontamente e con vero disagio recossi alla
Chiesa dell'Oratorio Salesiano di Catania
per offrire alla SS . Vergine due bei orec-
chini d'oro, oltre ad un aiuto speciale per

2.10 Page 20

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le Opere Salesiane . Colla pubblicazione di
queste altre grazie, voglia Iddio che si ac-
cresca sempre più nel cuore dei fedeli la
illimitata fiducia nella materna e sincera
protezione di Maria Ausiliatrice .
Catania, 1° dicembre 1893 .
Sac . GHIGLIOTTO FRANCESCO .
PS . La bella statua di Maria Ausiliatrice
nella Chiesa dell'Oratorio Salesiano di S . Fi-
lippo Neri in Catania quanto prima avrà
una preziosa nicchia con cornice e sfondo
in marmo, per una segnalata grazia concessa
ad un'altra, pia signora, che desidera non
essere nominata .
Abbiategrasso . - La Sig .ra Annunciata Ca-
ratelli ved . Boglietti lo scorso anno s'era racco-
mandata alle preghiere dei figli di D . Bosco per
implorare da Maria SS . Ausiliatrice la guarigione
di sua figlia . Ora, riconoscente a Maria Ausilia-
trice per averle concesso quanto desiderava, in-
via una piccola offerta, pregando sia la grazia
fatta pubblica, affinché, da tutti si conosca quanto
potente è Maria Santissima .
26 Novembre 1893 .
Sac . AMBROGio DELLA BEFFA .
Belforte . - Le sorelle Bosio, piene di giubilo
per aver ricevuto da Maria SS . la grazia della
guarigione della loro cara mamma, sciolgono un
voto fatto, mandando una tenue offerta per la ce-
lebrazione di una Messa all'altare di Maria Au-
siliatrice .
25 Novembre 1893.
Cardona . - La Sig .ra Quarello Carolina nel
maggio ultimo passato veniva colta dal male di
risipola alla testa, così forte che in pochi giorni si
vide ridotta in pericolo di vita . Il medico curante
invano tentò sollevarla coi mezzi suggeriti dalla
scienza medica, anzi, di mano in mano che si
sperimentavano nuovi rimedii, essa sempre più
andava peggiorando . Priva omai d'ogni speranza
di potersi salvar la vita, si rivolse a Maria SS . -
Ausiliatrice, implorando da Lei la grazia della
guarigione non per se, ma per la tenera sua fa-
miglia . Era sul far della sera, e l'ottimo suo ma-
rito, raccolti i figli e inginocchiatisi tutti at-
torno al letto della moribonda madre, incomincia-
rono una novena! L'inferma acompagnò col cuore
la preghiera dei figli per qualche istante e poi
si addormentò . Il sonno si prolungò per lei tutta
la notte . Al mattino, svegliatasi, con grande con-
solazione di tutti si trovò quasi intieramente gua-
rita . Erano scomparsi i sintomi di pericolo im-
minente, cessata la febbre, la testa ritornata al suo
primitivo aspetto, e in pochi giorni essa era fuori
pii letto in piena convalescenza . Grata pertanto
di sì prodigiosa guarigione alla Vergine SS . Au-
silatrce,vnistareluonieda
fa.rel'otpmsa
poteva tornarle di giovamento ; ma invece di mi-
gliorare, ogni giorno andava peggiorando . Mi sov-
venni allora di Maria Ausiliatrice, ricordando a mio
conforto i molti favori già ottenuti per sua interces-
sione . La invocai con viva fiducia, esortando la
mamma a fare altrettanto e ponendo nella camera
una sua immagine .Cominciai tosto una novena, pro-
mettendo un'offerta per la sua Chiesa in Torino e
la pubblicazione della grazia . - Oh ! bontà di
Maria! La novena non era per anco terminata ,
che nell'inferma si manifestò un sensibile miglio-
ramento, ed in breve tempo a consolazione di
tutta la famiglia la mamma mia era guarita dalla
grave e pericolosa malattia .
22 Novembre 1893 .
*
E. B.
Ivre a . - La Nobil Donna Cristina Quilico dei
Conti Prati Opizzoni, coll'animo commosso e ri-
conoscente annunzia d'aver ottenuto dalla potente
intercessione di Maria Ausiliatrice, mediante re-
plicate novene e rosarii, una segnalatissima gra-
zia . Consolata da un tanto favore invia la somma
di L . 50 per l'altare di Maria SS . Ausiliatrice in
Torino .
14 Novembre 1893 .
*
Lisbona . - La Sig.ra Marianna de Sousa
Duff a Maria Ausiliatrice attribuisce che l'unico
suo figlio Roberto, di 22 anni , sia scampato non
solo da mortale malattia, ma che vada ora esente
da gravi conseguenze, che parevano dovessero ri-
manergli per molto tempo . Quand' egli lo scorso
maggio s'ammalò in Anversa di febbre tifoidea
ed i medici dell'Ospedale S . Isabella di quella
città dichiararono omai impossibile di guarirlo e
gli furono amministrati i SS . Sacramenti, essa con
fiducia si rivolse a Maria Ausiliatrice, perchè vo-
lesse concedere la vita all'unico suo figlio che
tanto amava ; e Maria benignamente la esaudì
mediante le sollecite cure di quei medici . E quando
poi, il figlio scampato dal pericolo, sentivasi una
grande debolezza di capo ed altre infermità, la
madre nuovamente ricorse a Maria con due No-
vene ; ed ora è felice di poter pubblicare che Ma-
ria le ha guarito perfettamente l'amato suo Ro-
berto .
18 Ottobre 1893.
Lu . - Meda Angela, avendo gravemente in-
ferma e da molto tempo l'unica sua figlia , dopo
aver consultato varii medici e provate molte me-
dicine inutilmente, ricordossi in buon punto delle
parole di D . Bosco che disse : Chi vuol ottenere
grazie da Maria Ausiliatrice, soccorra i suoi orfa-
nelli e le sue Missioni, e promise di fare un'of-
ferta pei Missionarii Salesiani . Maria Ausiliatrice
assecondò a puntino le parole del suo fedel servo .
La figliuoletta in breve entrò in convalescenza ed
ora è completamente guarita ; e la madre ricono-
scente invia la sua offerta per i Missionari che
stan per partire .
28 Novembre 1893 .
Chiavari . - La mia cara mamma nei prin-
cipii dello scorso settembre fu presa da forte
bronchite e polmonite . Nulla si omise di quanto
Mondovì (S. Anna Avagnine) . - Il R.meo v-
S. ig Dente D . Filippo, Vicario, annunzia che per
l'intercessione di Maria Ausiliatrice, venerata nel
suo santuario di Torino, ricevette due grazie spe-

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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siali, delle quali pubblicamente intende di ren-
dere grazie infinite alla nostra celeste Regina .
12 Novembre 1893 .
Torino . - Pregai Maria SS . Ausiliatrice ed
ottenni aumento di stipendio . Compio la promessa
fatta di umiliarle la prima quota .
N . N.
Ringraziano pure Maria SS . Ausiliatrice
per favori ottenuti dalla potente sua inter-
cessione e maudano offerte pel di Lei San-
tuario in Torino o per i Missionarii Salesiani
i seguenti
La famiglia di Francesco Barbetta, Seppiana (No-
vara). - Giulio Massarotti, Cairo Montenotte. - Ca-
robolante Angelo, Conegliano-S . Maria di Feletto (Tre-
riso) . - Genia Rosa, s . Michele Villa Becchin (sa-
c. en- a) Genova Micheloni, G ragnana . - C . L . Coo-
peratore Salesiano . - Romelli Maria, Rino . - Palla
Puiatti Par., Moron.. - Luciardi Agostino Spezia .
- Edvige F., Torino . - Guerneri Vittoria, S . Seta-
stiano Curvere. - Olimpia Ceva Ved. Ferroglio, To-
sino . - Rei Anna . - Ronehetti Giuseppe, Torrieella
(Lugano) - Cavallone Clotilde, Tricerro . - Antonio
B .no Bao fitta, Ueria . - liievelli Carolina, Basca . -
TonioloGiuseppe, Vò .-L . Quattrini. - Giglio Marta,
Ivrea. - Pedrotta D . Pietro curato nel canton Ti-
c ino. - De-Andreis Luigia, Savona. - G . A . Corne-
gliano d'iltha . - G . B. F ., Verona . - Boccaro Maria,
Torino . - Marianna Gonano Barelli, F agagna. - M .
Sputo . Catania . - Una riconoscente figlia di Maria . -
R ainaldi D . Antonio, Gazzo . - B . C . Canale . - Fal-
cetti Maria, Reggio Emilia . - De Giorgi D . Pietro,,
Parroco, Pallagnedra . - Cattaneo Giuseppa,
- Pozzo Francesco . - Anna Maria Perlò -Camisasca
Fossano . - Eugenia Giustiniani Ved. Picedi, Cese-
r ano. - Giachin o Rosa, Ellera. - Vittoria San-
ctis, Toffia - Gallizia Giuseppa, M onterotondo . - Gor-
detto Luigia, Bosconero ,
NOTIZIE VARIE-
I Seminaristi d'Orvieto e la Commissione del
Collegio Leonino ai piedi del S . Padre .
(Ritardata)
Ci scrivono da Orvieto
Il Rettore del Seminario, l'ottimo D . Ottonello
salesiano, anelava in quest'anno del Giubileo del S .
Padre di far vedere ai suoi alunni il Papa, e gli a-
lunni sospiravano, affrettando il felice momento,
cui non mancavano a protrarlo numerose e gravi
difficoltà . Finalmente circa 80 persone, tutti i
seminaristi col personale dirigente e insegnante,
partivano la mattina del 26 settembre, scorso
dalla villa di Settecamini, fra il brio e l'allegrezza
gioconda della giovanile età . Prima di mezzodì
arrivarono alla stazione di Roma, accolti amabil-
mente dallo stesso Procuratore generale dei Sa-
lesiani Rev .mo D . Cagliero e da' suoi compagni,
che condussero la numerosa brigata nel grande
Ospizio del S . Cuore di Gesù, dove trovarono
tutti alloggio comodo e conveniente, ospitalità
cortese e magnifica .
Il primo pensiero dei seminaristi, riposati e -
ristorati opportunamente, fu di recarsi a venerare
le sante ossa dell'immortale Pio IX ; quindi sì
spinsero nell'interno dell'alma città, percorrendo
le vie principali e soffermandosi davanti ai mo-
numenti più insigni . Nei giorni successivi compi-
rono la visita delle basiliche . Pregarono davanti
alla Cattedra di S . Pietro, discesero nel carcere
Mamertino, nella casa di S . Pietro, in Santa Pu-
denziana, nelle Confessioni di S . Paolo, S . M
Maggiore, S . Giovanni in Laterano, S . Pietro in
Vincoli. Fecero la Comunione generale sulla
tomba di S . Luigi, infervorati da un commovente
discorso del Rettore ; si prostrarono nelle sante
cappellette ; salirono in ginocchio la Scala santa .
Visitati, i luoghi più insigni per religione, più_
notevoli per antichità e storia, per importanza
d'arte e di coltura, dai ruderi del Foro sino ai
cimeli della Nazionale ; ricreatisi agli aprichi pas-
seggi del Pincio e di Villa Borghese, deliziato
lo sguardo dalle alture degli immensi parallelo-
grammi di S Pietro in Vaticano, e dalle sommità
stesse della cupola di Michelangelo e della palla
soprastante, la reminiscenza di tante cose e gli
ampi prospetti monumentali che si paravano da-
vanti a loro facevanli esclamare con Orazio :
Roma, opus Deorum . . . . e con Ovidio ; maxima re
rum , O immensi caput orbis ! Nutrendo ossequio
singolare i seminaristi verso l'Eminentissimo Card .
Vicario, Monsignor Vescovo Bucci-Accica ve li
condusse . S . Eminenza li accolse con quella affa--
bilità e dignità insieme che, in un colla sua dot-
trina veramente straordinaria, sono pienamente
conosciute e ammirate in Orvieto, non meno che
in Roma e dovunque si' parli di questo illustro
porporato . Rivolse loro un affettuoso saluto, e
rammentò ai giovani orvietani, che posseggono
il SS . Corporale, la preziosità del sacro lino, e
applicò a loro un passo di S . Luciano per ammo-
nirli di tenersi sempre mondi così da essere cia-
scuno in sè il Corporale di G . C .
Ma la più soave consolazione li attendeva al
Vaticano . Monsignor Vescovo mediante l' amo-
revole sollecitudine e l'impegno assiduo , potè,
malgrado disposizioni contrarie , ottenere che
tutto il Seminario venisse ammesso a udire la
Messa del S . Padre nel giorno festivo di S . Mi-
chele Arcangelo, e quindi a ricevere la Benedi-
zione Apostolica e baciare i beatissimi piedi .
Alle ore otto di quella mattina il S . Padre en-
trava nell'aula concistoriale, dove era stato eretto
l'altare . Non furono potuti frenare gli applausi
che scoppiarono all'apparir dell'augusto e santo
Vegliardo, che celebrò fra la commozione gene-
rale . Finita La Messa del ringraziamento e data
l'Apostolica Benedizione, il S . Padre accolse af-
fabilmente Mons . Vescovo, da cui si fece poi
presentare il Rettore, i giovani e i maestri, di-
cendo a molti consolanti parole . Trattenne par-
ticolarmente il Rettore, ricordando il suo ante-
cessore Mons . Scotti, ora Vescovo di Cagli e Per-
gola, e quindi l'economo del seminario Can . Me-
n ichetti e il maestro Palazzetti e il Cav . Fumi,
pel quale ebbe anche questa volta parole di singo-
lare elogio .
Terminata l'udienza pontificia, si poterono vi-
sitare a bell'agio i Musei Vaticani per benignità di
Mons . Maggiordomo, tuttochè fossero chiusi al pub-
blico . Prima di lasciare Roma i giovani inviarono
un rispettoso telegramma al S . Padre, del quale ser-
beranno caro e venerato il ricordo per tutta la
vita .

3.2 Page 22

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Nè resterà meno memorabile la sovrana udienza
accordata da Sua Santità al Vescovo ed alla Com-
missione per l'Istituto Leonino (affidato ai Sale-
siani) nel giorno 30 ottobre . I membri della me-
desima, prostrati a' pie' del Santo Padre, lo rin-
graziarono della bontà avuta per la città di Or-
vieto, volendo destinate tutte le rendite della
eredità Lazzarini per la fondazione di due Opere
di educazione , Artigianelli e Collegio-Convitto
per giovani di civil condizione, ed umiliarono un
b ell'Album, contenente una relazione a stampa
dell'operato della Commissione con la descrizione
e i disegni a piano del magnifico palazzo Monalde-
schi, acquistato e ridotto opportunamente all'uopo .
Il S . Padre con grande amabilità accolse l'omag-
gio : ebbe parole di particolare encomio per la no-
bil Donna orvietana, che generosamente dispose di
tutto il proprio avere a suo favore ; si compiacque
di questa nuova fondazione a benefizio tanto delle
classi povere, quanto di quelle agiate ; ringraziò
di averla voluta intitolare dal suo nome ; lodò il
Vescovo e la Commissione per quanto avevano
fatto ; e profuso encomi alla Pia Società Sa-
lesiana, cui è affidata la direzione dell'Istituto,
fermandosi a dire delle speciali benemerenze
che si è acquistata, in pochi anni, nella Chiesa,
in tante parti del mondo . - Questi buoni Sa-
lesiani (aggiungeva) sono veramente una bene-
dizione di Dio dovunque essi volgano le loro
cure . -- E godeva che in Orvieto il Rettore del
Seminario, Salesiano pur esso , instillando una
pietà soda e mantenendo la perfetta osservanza
della disciplina, corrispondesse all'aspettazione
del Vescovo e delle famiglie cristiane . Sentì con
soddisfazione che ivi era sorta novellamente una
Scuola di musica sacra, modellata sulle norme dei
grandi maestri antichi, come in molte parti si va
facendo assai lodevolmente, a maggior decoro
della Chiesa . E finalmente, mostrando tutta la
sua alta fiducia tanto nei Salesiani, quanto nella
Commissione, per il buon andamento dell'Isti-
tuto, benedisse affabilmente al Direttore di esso,
e dopo circa un'ora di famigliare trattenimento, la-
sciò il Vescovo e la Commissione consolati della
Apostolica Benedizione e delle più dolci e soavi
compiacenze .
A maggior argomento delle premure del Santo
Padre per il suo Istituto Leonino di Orvieto ag-
giungiamo che degnavasi inviargli tutto il neces-
sario corredo della nuova Cappella e destinava
il suo busto marmoreo per il salone artistico de-
stinato al munificentissimo Pontefice ; ma di questo
torneremo a parlare nel prossimo numero, rife-
rendo le belle feste celebratesi per l'inaugura-
zione di quell'Istituto .
Mons . Cagliero a Varazze ed Alassio
Abbiamo detto che Mons . Cagliero aveva pre-
ceduti gli altri Missionari a Barcellona, per poter
visitare varii nostri Collegi, dove era ansiosa-
mente aspettato . Qui daremo la relazione della
visita che fece a Varazze e ad Alassio, togliendo
la prima dal Letimbro di Savona e la seconda
dall'Italia Reale di Torino, a cui furon trasmesse
da' loro corrispondenti .
Varazze .
« Il sabbato 18 novembre giunse quasi improv-
visamente in Varazze S . E . Rev .ma Mons . Cagliero .
Vescovo di Magida e Vicario Apostolico della
Patagonia . Si diresse da prima a far visita alla
Casa della Provvidenza al Borgo Solaro, e mani-
festò completa soddisfazione tanto dell'andamento
di detta Casa, quanto della disposizione delle
scuole così ben dirette dalle Suore di Maria Au-
siliatrice . Quindi si recò al Civico Collegio ; e
qui mi riesce assai difficile descrivere l'entu-
siasmo dimostrato da quei giovanetti per l'arrivo
di Monsignore . Essi schierati in due file, saluta-
rono vivamente S . E . con canti e suoni . Monsi-
gnore commosso a tanta dimostrazione di affetto,
diresse particolari parole amorevoli a tutti i pre-
senti .
» La mattina seguente celebrò la Santa Messa
della Comunità e distribuì il Pane Eucaristico a
quasi tutta quella turba di 150 convittori, numero
massimo che possa contenere al presente questo
Collegio . Dopo il ringraziamento della Messa,
S . E . si compiacque rivolgere ai presenti brevi
parole, inspirate allo zelo ardente di carità, onde
era informato l'apostolo della gioventù e fonda-
tore dei Salesiani, D . Bosco, di venerata memoria .
Disse della differenza che passa fra i Collegi ir-
religiosi ed i Collegi cristiani cattolici ; della dif-
ferenza che corre tra la scienza profana e la sa-
pienza cristiana. Aggiunse che i giovani, diretti
dai Salesiani tanto in Europa quanto in America,
si devono considerare fra loro come altrettanti
fratelli, perchè istruiti ed educati dai figli dello
stesso Padre Don Bosco . Concluse il suo dire
esortando i giovani tutti a camminare costante-
mente nel santo timor di Dio, quale mezzo effi-
cace a conseguire il fine, pel quale furono creati .
» Verso le ore 10 si recò all'Oratorio festivo
femminile nella Casa della Provvidenza, il quale
conta il bel numero di oltre seicento inscritte .
Visitò le Scuole Domenicali per le giovani, che
lungo la settimana lavorano nel Cotonificio Ita-
liano . Trovò le varie classi rigurgitanti di alunne,
alle quali diresse parole di circostanza, incorag-
giandole a sostenere con rassegnazione cristiana
le quotidiane fatiche, a fuggir l'ozio, a leggere
buoni libri e a detestare i cattivi come un veleno
mortale .
» Al Collegio furono ad ossequiare Monsignore
il Sindaco Cav . G. B . Camogli , il M . R . Don
Luigi Craviotto Prevosto dei SS . Nazario e Celso,
il Dott. Carattini, il Rev . Vicario dei PP . Cap-
puccini, il Rev . Sac . D . Nicolò Baglietto e molte
altre ragguardevoli persone .
» La banda della Società Operaia Cattolica, di-
retta dal maestro Napoleone Redaelli, volle ono-
rare S . E . R .ma coll'eseguire in Collegio scelti
pezzi di musica di varii autori, che a giudizio di
S . E ., anche in tal materia giudice competente,
eseguì con esattezza e maestria .
» Verso le ore 13,40 licenziatosi dal Collegio,
si diresse alla stazione, ove fu ancora ad osse-
quiarlo la numerosa schiera di ragazze dell'Ora-
torio festivo, guidate dalle esimie loro maestre ,
le quali prostrate a terra coi circostanti chiesero
la sua benedizione, cui egli impartì con tutta
l'effusione del cuore . »
Alassio .
« Mons . Cagliero, di passaggio alla volta di Bar-
cellona, dove s'imbarcò coi Missionari salesiani,

3.3 Page 23

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che partirono il 30 novembre da Torino , per ri-
tornare alla sua Patagonia, era aspettato ad
Alassio per consacrare l' altar maggiore nella
chiesa del Collegio . Questa chiesa è un vero
gioiello in istile bizantino, decorata dal cav . Costa
di Vercelli, con quella delicatezza di gusto che
gli è propria, e che è oramai riconosciuta in tutta
Italia . L'altare, dei migliori marini di Carrara, è
dono del conte G . B . Guerra, eseguito con per-
fetta finezza in Carrara stessa, sotto la sua dire-
zione .
» La venuta di Monsignore diede luogo ad una
cara festicciuola . La fanfara dell'Oratorio festivo
di Albenga, venuta appositamente per la circo-
stanza, fece a Monsignore gli onori del ricevi-
mento ; al dopo pranzo suonò la banda della So-
cietà CristofroColmbo,conuapreisd
esecuzione, quale solo si potrebbe trovare nelle
bande delle grandi città .
» Al mattino del lunedì 20 novembre, durante
la cerimonia della consacrazione , che durò circa
due ore, fra i nugoli d'incenso che salivano at-
torno attorno l'altare, mentre il Vescovo ripeteva
le unzioni col sacro crisma sulla pietra marmorea,
in mezzo al salmodiare dei sacerdoti e chierici,
fummo tratti a contemplare due bellissimi affre-
schi di grandezza al naturale, posti ai lati del-
l'abside e dipinti dal valente L . Deservi di Lucca .
Crediamo siano i primi del genere ; rappresen-
tano l'uno Don Bosco che s'intrattiene amore-
volmente fra un crocchio di giovanetti del suo
Oratorio ; l'altro, questo stesso Apostolo della ca-
rità in mezzo ad una schiera di selvaggi della
Patagonia, che gli vengono presentati da Monsi-
gnor Cagliero .
» Alla sera poi venne improvvisata una riusci-
tissima accademia musico-letteraria in onore del
Vescovo, del missionario, del musico . Duecento
giovanetti delle varie classi elementari, ginna-
siali e liceali gli facevano corona, e cercavano,
come meglio sapevano, di dimostrargli la loro
venerazione, il loro affetto, la loro ammirazione .
Furono letti componimenti in prosa e in versi,
tutti pieni di una spontaneità e di un entusiasmo
quali sono proprii dei cuori giovanili . Ma la mu-
sica aveva la parte principale, trattandosi anche
di festeggiare il primo musico salesiano . Con de-
licato pensiero, si eseguirono quasi tutte compo-
sizioni di Monsignore . E noi abbiamo potuto rac-
cogliere dalla sua bocca queste parole : « Non ho
mai sentito tanta esattezza e colorito di esecu-
zione . » Il buon Vescovo chiuse l'accademia rin-
graziando ed invitando qualcuno dei presenti a
seguire il suo esempio . In modo particolare ri-
volgendosi agli studenti di Liceo, ricordò loro
di non iscompagnare mai lo studio dalla pratica
della religione . « Noi (diss'egli) andiamo a por-
tare la civiltà nei lontani paesi ; ma Dio non vo-
glia che un giorno i missionari di Patagonia non
abbiano ad essere richiamati per incivilire l'Eu-
ropa . I progressi della scienza moderna in lotta
colla religione di Gesù Cristo, unica maestra di
virtù, ci hanno portato come frutto le bombe
degli anarchici, che uccidono a sangue freddo
persone quiete e tranquille. Se si continua an-
cora un poco su questa via della scienza sepa-
rata dalla religione, dove andremo? I nostri Pa-
tagoni non son tanto selvaggi, e d'altra parte si
mostrano docili ad abbracciare la civiltà cristiana
con tutti i suoi portati umanitari, e noi speriamo
bene ; ma, ohimè, l'Europa, perdendo la religione,
va imbarbarendosi . »
Tra i varii componimenti lettisi dagli alunni
del Collegio di Alassio a Mons . Cagliero piacque
assai a tutti i presenti quello del giovane Crespi
Fabrizio, che noi siam lieti di poter qui riportare
Aprite, o compagni, a bei pensieri la mente, a
caste gioie dischiudete il cuore . Che se è bello con-
templare la virtù, se c 'cinrampos,eld
dell'eroismo, è più bello e dilettevole il contempl arne
l'eroe, il nobile campione della virtù, del sacrifizio .
E sii benedetto, o Monsignore, novello Colombo,
nuovo Zaverio ! Io invidio la tua sorte, ammiro la
tua bell'anima, quantunque non mi senta in petto
ardere la fiamma della tua carità . Ma possa il tuo
esempio trovare molti imitatori in ogni città, sor-
gano per ogni parte sacerdoti a premere le tue
orme . La missione santa, cui aspirasti, ti frutterà
un serto di gloria immortale .
E voi, o scettici, prostrati dallo sconforto , cur-
vate ossequiosi la fronte innanzi al Ministro di
Dio ; cessate dal vilipendere quella Religione che
fa germogliare cotesti eroi .
Ammirabilmente dolce, sereno, calmo, prudente,
ecco il Missionario . Egli suscita a rumore i popoli
selvaggi, opera prodigi di virtù, richiama a no-
vella vita, a vita di amore popoli intieri, e tuttavia
perdura nella sua umiltà . Soffoca le passioni ,
piange nel silenzio, confida in Dio . La sua arma
è la preghiera, la sua politica è la pazienza, la sua
vendetta l'amore ! !... Il Dio degli umili e dei
Santi è con lui . Egli passa ammirato ed invocato
da tutti ; i giovani si accendono a nuovi ideali e
nello slancio dell'entusiasmo lo seguono ; lo seguono
i vecchi per riconciliarsi con Dio sull'orlo della
tomba ; lo abbracciano i generosi nell'esuberanza
delle eroiche virtù . Ed egli abbraccia , riconcilia ,
aspetta, benedice!!.
O Monsignore, qual premio ti aspetta ! Ora tu
stai per abbandonare la cara patria, il Bel Paese,
tanti cari confratelli, tanti buoni amici ; cambi le
ridenti ed ubertose campagne del tuo Piemonte colle
inospite e deserte lande dell'omerica . Tu parti ! . . .
Ebbene, sappi che con te porti l'affetto di tanti figli .
Monsignore, la tua visita ci fu cara come quella di
un amato padre, e se passano le stagioni, corrono
i giorni, tramonta il sole, muore il fiorellino, giam-
mai svanirà dal nostro cuore la tua cara immagine .
Tu parti! . . . ma quando là tra i selvaggi, spos-
sato, stremato di forze, oppresso nello spirito, nelle
ore di abbattimento ritorna a noi col tuo pensiero,
vola in questa ridente riviera ; ed il nostro affetto,
le nostre preghiere scendano qual balsamo sul tuo
animo, come la fonte al pellegrino! . . . Sì, noi pre-
gheremo il Signore che cosparga la tua vita apo-
stolica di copiosi e lieti frutti, semini sul tuo
cammino la pace e l'esultanza .
BIBLIOGRAFIA
Importante annunzio .
Alla valorosa penna, al cuore ardente di zelo
del compianto Cardinale Alimonda noi dobbiamo
non solo i volumi robusti delle Conferenze, i Pa-

3.4 Page 24

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negirici, le Omelie, i Discorsi pastorali ed acca-
demici celebratissimi, ma ben anco libri di let-
ture amene e in sommo grado educatrici, quali i
volumetti dei racconti : Dall'alba al tramonto ,
Fiori e Stelle . Non è a dire quanto graditi ad
ogni ceto di persone e segnatamente alla gio-
ventù tornassero questi ultimi, perchè dilettando
erudiscono e guidano a virtù per fatti ed esempi
maneggiati con una grazia di stile che incanta .
Senonchè era generale il lamento che lo scrit-
tore non avesse pubblicato il secondo volume del-
l'operetta Fiori e Stelle, e continue venivano le
domande della promessa pubblicazione al deposi-
tario delle opere in discorso . Ebbene : il sotto -
scritto reca al pubblico la buona notizia che
l'Alimonda, prima che Dio lo chiamasse al gui-
derdone, aveva preparato il manoscritto delle
Stelle, simbolo e guida dei coniugati, dei geni-
tori, e simbolo ad un tempo della paternità mo-
rale e spirituale che risiede negli uomini di Chiesa,
in coloro, cioè, che spregiando i vincoli del seco-
lare maritaggio, eletta prole partoriscono a Dio
nella propagazione della fede, nella dilatazione
della cattolica famiglia . Alla stampa di questo
volume il sottoscritto attese con la massima cura,
la benemerita Tipografia Salesiana nulla ha ri-
sparmiato perchè riuscisse di quella eleganza
ond'era amante l'E .m° Cardinale Arcivescovo .
Naturalmente lo brameranno primi quelli che
già possedono il volumetto dei Fiori, e potranno
averlo mediante l'invio di lire 3,20 per cartolina-
-.vaMgli'uncodepsitaroc
quanti non possedessero il primo volume Fiori,
saranno mandati entrambi i volumi duplicando
essi l'invio della somma .
Sia sprone a molte domando la venerazione e
l'affetto che in Italia tutti conservano al valente
scrittore, al santo Porporato, e il sapere che il
vantaggio materiale di questa e di ogni altra sua
produzione edita ed inedita è destinato ad alle-
viare il debito della chiesa monumentale di San
Gaetano presso Torino e dell'annesso Seminario,
debito che tiene in gravi angustie gli esecutori
delle pie volontà del beneficentissimo Cardinale
Alimonda .
Torino, 8 dicembre 1893 .
Can . RAFFAELE FoRCHERI.
Via Corte d'Appello, N . 2 .
NB . Si esprimano chiaramente le domande se
di un solo, o dei due volumi Fiori e Stelle , con
chiaro e preciso nome , cognome e indirizzo dei
richiedenti .
Cooperatori defunti nel Novembre e Dicembre 1893
1 . Azzopardi Baronessa-La Valletta
(Malta).
2 . Baima Margherita - Volvera (To-
rino) .
3 . Bortazzoni Gloachino
Gonzaga
(Mantova) .
4. Bevaglia Angela fu Andrea - Terno
(Bergamo) .
5 . Biondi D . Domenico, Canonico -
Lodi (Milano) .
6. Bosia D . Sante, Canonico - Lodi
(Milano) .
7. Bottero Giulietta - Torino .
8. Bottura Luigi - Piove di Coriano
(Mantova) .
9. Bran Catterina - Orgaria (Udine).
10. Brianza D. Domenico - Lodi (Mi-
lano) .
11. Caio Emilia - Terno (Bergamo) .
12. Canestri D. Pietro , Prevosto -
Frascara (Alessandria) .
13 . Ceresa D . Luigi - Lodi (Milanoo .
14 . Conci Dott . Germano - Trento.
15 . Crola Giulio, Maestro - Borgoma-
nero (Novara) .
16 . Crotti Nobil Damigella di Costi -
gliolo - Fossano .
17 . Dal Poggio D . Luigi - Camerino
(Macerata) .
18 . Dellacasa Giuseppina - Torino.
19 . Demaria Catterina - Montemale
(Cuneo) .
20, Destefanis D . Francesco, Priore -
Narzole (Cuneo) .
21. Fam D . Antonio, Capp . - Buda
(Gorizia) .
22. Ferrari D . Gieseppe - Samarate
(Milano) .
23. Fidanti-Vagliascindi Cav . Francesco
- Randazzo (Catania) .
24. Fontana Maria - Chivasso (Torino) .
25. Franchini D. Bartolomeo, Parroco
- Iddiano (Modena).
26. Corsi Antonietta - Savona (Ge-
nova) .
27. Ghiglione Catterina -Chivasso (To-
rino) .
28 . Giani Giuseppina - Torino.
29 . Grillo D . Giacomo - Lernna (Ales-
sandria) .
30 . Imberti Angola- Grono (Svizzera) .
31 . Longari D . Eugenio, Rettore - Mo-
scarzano (Cremona) .
32 . Masi D . Gio. Pacifico - Appignano
(Macerata) .
33 . Maspero-Giobbi Maria - Scbignano
(Como).
34 . Molinari D . Francesco - Torino .
35 . Montà Lucia - Giaveno (Torinoo .
36 . Negri Felice - Torino .
37 . Nobili Giovannina - Malegno (Bre -
scia) .
38 . Oddi D . Paolo, Parroco - Alberola
(Piacenza) .
39 . Oliva Leali Cecilia - Barghe (Bre-
scia) .
40 . Palazzeschi D . Francesco, Parroco
- Montefortino (Arezzo) .
41 . Perdomo Teresa - Cocconito (Ales-
sandria) .
42 . Piccioli D . Luigi - Corticella (Bo-
logna) .
43 . Pilotti-Boschi Marchesa Luisa -
Bologna .
44. Piva D . Gioachino, Prof. - Riva
(Tirolo) .
45. Ruspini Anna vedova Donn - To-
rino .
46 . Salani Giuseppina - Pescia (Luccao .
47. Sameo Maria Rita - Genoni (Ca-
gliari).
48 . Sampietro Maria - Tonco (Ales-
sandria) .
49 . Saragozza Maria - Lovere (Ber-
gamo) .
50 . Sempliciano P. - Grono (Svizzera).
51 . Silvestri Luigi - Trento.
52 . Tedeschi Luigi - Torino .
53 . Zampiori Mons . Francesco, Arci-
prete - Malo (Vicenza) .