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NNO XVII - N. 2. Esce una volta al mese . FEBBRAIO 1893
A
BOLLETTINOSALESIANO
DIREZIONE nell'Oratorio Salesiano -Via Cottolengo, N . 32, TORINO
SOMMARIO
Avviso .
Il Giubileo del Papa .
Sulla tomba del Padre .
Grazie di Maria Ausiliatrice.
Notizie dei nostri Missionari : D . Angelo Savio . - Missione
nelle Cordigliere . - I figli di D. Bosco al Chubut . - Sei
nuoveChiesincostruzionenel'Argentina .
Viaggio dei primi Salesiani al Messico . (Seguito) .
Per le nostre Missioni : Mons . Cagliero a Milano . - D. Lasa
gna a Pavia ed in altre città . - D. Milanesio . - Ringrazia
menti .
Cose di Francia : Prima conferenza Salesiana a Lione . - I no
stri amici di Bordeaux . - Marsiglia . - I Salesiani e gli
Italiani a Marsiglia .
Altre notizie d'Italia: S. Pierdarena e Verona .
Importante pubblicazione, ossia nuova edizione del MESSALE
ROMANO .
Cooperatori defunti .'
« Per la fausta occasione del Giubileo Epi--
scopale di S . S. Leone XIII la Tipografia
Salesiana di Torino pubblicherà un ele Tan-
tissimo MISSALE ROMANUM, con classiche
illustrazioni , eseguito sulla edizione ti-
pica di Ratisbona . - Noi lo raccomandiamo
specialmente ai RR . Parroci e Rettori di
Chiese . - Se ne veda la Bibliografia al fine
di questo numero .
AVVISO
In molte Parrocchie, ove già vi
è un discreto numero di Coope-
ratori e Cooperatrici Salesiane,
non essendosi tenuta la prescritta
conferenza Salesiana nell'occa-
sione della festa di S . Francesco
di Sales, la si potrebbe tenere nella
prossima Quaresima . Il conferen-
ziere potrebbe essere lo stesso o-
ratore quaresimalista del luogo .
- Secondo le circostanze si potrà
vedere se convenga una confe-
renza privata pei soli Cooperatori
e Cooperatrici ed alcuni loro co-
noscenti, oppure pubblica al po-
polo. - Per offrire all'oratore co-.
gnizioni opportune per la detta
conferenza, spediremo gratuita-
mente quanto occorre a semplice
richiesta dell'oratore stesso o di
quelli che si interessano all'uopo-

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giorni in cui la chiesa piangeva la morte
di Pio IX . Ecco come ne scrisse egli
stesso in una bellissima operetta che pub-
blicava di poi sul nuovo Papa :
« Un sacerdote forestiere, « così Don
IL GIUBILEO DEL PAPA
Bosco nascondendosi sotto l'anonimo »,
per un premuroso affare dovendo parlare
col Card . Segretario di Stato, nè sapendo
come e dove avvicinarlo, camminava per
EVVIVA il Papa! Questo grido ci
erompe dal cuore con ineffabile
le sale e pei corridoi Vaticani, che erano
divenuti altrettante cellette di seminaristi .
Ad uno svolto di scala, ecco, gli si dice,
gaudio e con la più serena gioia . qui è il Cardinal Camerlengo, l'Eminentis-
Giorni giocondi e belli, giorni di simo Pecci . Il prete mira l'Angelico volto
giubilo e di festa preparansi pel Santo del Porporato, e gli si avvicina con affetto
Vegliardo che governa la Chiesa, pel figliale dicendo
venerato Padre della gran famiglia - Vostra Eminenza mi permetterà che
cristiana, pel Vicario di Cristo .
Il 19 Febbraio 1893 ricorre il Giu-
bileo Episcopale del Santissimo Papa
Leone XIII .
Come colombe dal desio portate vo-
lano le menti ed i cuori del mondo
cattolico a Roma,
Le baci la mano?
- Chi è lei che si appressa con tanta
autorità.
-- Io sono un povero prete, che ora
bacio la mano a Vostra Eminenza, pregando
con ferma speranza che entro pochi giorni
io possa baciarle il s. piede.
- Badate a quello che fate, vi proi-
U' siede il successor del maggior Piero,
bisco di pregare per quanto dite .
- Ella non può proibirmi di chiedere
e contemplando in quell'Augusto Per-
sonaggio tanti tesori di natura e di
grazia, tanti riscontri coll'Oreb e col
Tabor, ne esultano con immensurabile
entusiasmo e ne benedicono con mille
a Dio quello che a Lui piace .
- Se voi pregate in questo senso, vi
minaccio le censure .
- Ella finora non ha autorità d'inflig-
gere censure : quando l'abbia, saprò rispet-
tarla.
inni il Cielo .
- Ma chi è lei che mi parla così
Evviva il Papa! Questa è la voce dei autorevolmente?
figli, l'inno dei credenti, il sospiro - Io sono N ... (E qui Don Bosco
della fede e dell'amore , che qual declinava il proprio nome) .
nembo di rose infiora tutta la terra,
per onorare il Padre, il Salvatore dei
popoli, il candido Vecchio del Vati-
cano .
- Per carità tacete di questo . È tempo
di lavorare e non di burlare .
D. Bosco ne partiva col cuore pieno
di figliale affetto pel futuro Pontefice,
affetto che unito alla più profonda vene-
razione attiravalo in seguito più volte
a Roma per vedere il Papa, udire il Papa
LEONE XIII E D . BOSCO
e porsi tutto nelle mani del Papa .
Oh se ancor vivesse D . Bosco!
Il buon prete, il nostro D. Bosco, amava
e venerava tanto il Papa. Ancor sul letto
di morte il suo pensiero volava di fre-
quente a Leone XIII, ne, parlava con
tenerissimo e riverenziale affetto, ed al-
l'Eminentissimo Alimonda, che in quei
giorni recavasi a Roma, consegnava pian-
gendo le più cordiali proteste e voti che
ei faceva pel Sapientissimo Pontefice .
D. Bosco si era incontrato la prima
volta con l' attuale Pontefice , quando
questi era ancor Cardinale, in quei trepidi
Riporteremo qui ancora quanto Don
Bosco scriveva riguardo a questo suo af-
fetto e venerazione, nella fausta ricorrenza
del Giubileo Sacerdotale di Leone XIII
stesso . Pregato di un suo autografo per un
Album che volevasi pubblicare in omag-
gio al Papa, egli sentendosi omai in
fin di vita scriveva... « quello che
tuttavia posso compiere si è di confessare,
come confesso altamente, che fo miei i
sentimenti tutti di fede, di stima, di ri

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spetto, di venerazione, di amore inalte-
rabile di S . Francesco di Sales verso il
Sommo Pontefice ; ammetto con , giubilo
tutti i gloriosi : titoli che egli raccolse dai
Santi Padri e dai Concilii , e dei quali,
formata come una corona di preziosissime
gemme, ne adornò il capo del' Papa, quali
sono, tra gli altri : di Abele pela' primato,
di Abramo pel patriarcato, di Melchisedecco
per l'ordine, di Aronne per la dignità, di
Mosé per l'autorità, di Samuele . per la giu-
dicatura, di Pietro per la podestà, di Cri-
sto per l'unzione, di Pastore di tutti i pa-
stori, e più di quaranta, altri non meno
splendidi ed appropriati .
« Intendo che gli alunni dell'umile Pia
Società di San Francesco di Sales non
si discostino mai dai sentimenti di que-
sto gran Santo, nostro Patrono, verso la
Sede Apostolica ; che accolgano pronta-
mente, rispettosamente e con semplicità
di mente e di cuore, non solo le decisioni
del Papa circa il dogma e la disciplina,
ma che nelle cose stesse disputàbili ab-
braccino sempre la sentenza di lui anche
come Dottore privato, piuttosto che l' o-
pinione di qualunque teologo e dottore
del mondo.
« Ritengo inoltre che questo si debba
fare non solo dai Salesiani e dai loro Coo-
peratori, ma da tutti i fedeli, specialmente
dal Clero ; perchè oltre il dovere che hanno
i figli, di rispettare il Padre, oltre il do-
vere che hanno tutti i Cristiani di vene-
rare il Vicario di Gesù Cristo, il Papa
merita ancora ogni nostra deferenza, per-
chè scelto di mezzo agli uomini più il-
luminati per dottrina, più accorti per pru-
denza, più cospicui per virtù, e perchè
nel governo della Chiesa è in modo par-
ticolare assistito dallo Spirito Santo . »
LEONE XIII ED I SALESIANI
Per noi figli di Don Bosco è un vanto
ambitissimo l'imitare in tutto e sempre
il nostro indimendicabile Fondatore e Pa-
dre ; perciò sentiamo e professiamo pel
Papa i medesimi sentimenti che già verso
di Lui sentiva e professava Don Bosco ,
la stessa mente e lo stesso cuore.
I Salesiani ed i loro benemeriti Coope-
ratori quindi si pongono in prima fila per
affetto e venerazione nell'esercito immenso
degli ammiratori e figli del Gran Ponte-
fice che governa la Chiesa di Dio, del-
l'Incomparabile Leone XIII .
Scuole ed officine, collegi ed ospizi, o-
ratorii e missioni, parola e penna tutto
quanto è con noi, anzi-le nostre vite stesse,
tutto offriamo in omaggio al Papa .
Le Esposizioni Vaticana , di Londra ,
di Bruxelles e di Barcellona (1888) e quella
di Colonia (1889) : e di Edimburgo (1890)
premiavano solennemente la nostra tipo-
grafia di Torino per un nostro lavoro alle
medesime presentato, ed era un ricchis-
simo volume su Leone XIII .
Parecchie nuove case impiantammo in
questi ultimi anni e tre delle principali
le dedicammo in modo particolare al
Papa .
La prima porta il nome di S . Leone e -
sorse in Marsiglia l'anno stesso della sua
elezione .
La seconda nella città di Lorena nel
Brasile e la chiamammo di S . Gioachino .
La terza è nella capitale della Colom-
bia e porta il glorioso nome di Leone XIII .
Ed ora che faremo?
Il Monumento Salesiano che ricorderà
ai posteri il fausto Giubileo Episcopale
di Leone XIII già è pronto, e ne sarà
fatta solenne inaugurazione nel corrente
mese. E un monumento a cui poneva
mano Don Bosco stesso prima di volare
a Dio, monumento eretto coll' obolo dei
Cooperatori e delle Cooperatrici Salesiane
di tutto il mondo e destinato a ricevere
orfanelli di qualunque parte della terra .
Monumento quindi internazionale , anzi
mondiale .
Questo grandioso Monumento, che Sa-
lesiani e Cooperatori offrono al Papa, è il
nuovo amplissimo Ospizio che sorge al-
l'ombra del Sacro Cuore di Gesù in Roma,
all'ombra di quel tempio che Don Bosco
erigeva di gran cuore per ottemperare
all'augusto mandato avutone dello stesso
attuale Pontefice .
Qual monumento più bello potevamo
noi offrire al Papa? Compendia tutte le
opere nostre ed è come un quadro vivo
di quanto la Divina Provvidenza suggerì
a Don Bosco a servizio della Chiesa e del
Papa .
Comprenderà Oratorio festivo, scuole
diurne e serali, convitto per studenti ed
artigiani, officine e laboratorii, e mentre vi
si prepareranno ottimi cristiani ed onesti
cittadini per la chiesa e per la patria, vi si
alleveranno pure valorosi chierici e sa-
cerdoti per paesi colti e per le lontane
missioni . Il pensiero di Don Bosco è là,
e quale inno bellissimo di festa e trionfo

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presentasi a rendere omaggio solenne al
Sapientissimo Pontefice che con tanto
splendore brilla sul mondo intero .
Quei giovani e quelle mura ripeteranno
ogni di con voce eloquente ai presenti
ed ai posteri il dolcissimo grido di VIVA
IL PAPA! VIVA IL GIUBILEO EPisco-
PALE DI LEONE XIII .
SULLA TOMBA DEL PADRE
Son cinque anni, che ei volava a Dio . Le
ultime sue ore , l ' agonia, la morte ci sono
presenti alla mente come il di che assistemmo
a quella dolorosa scena . Eravamo numerosi
in quella stanzuccia attorno al letto, su cui
giaceva il nostro carissimo Don Bosco . Oh
quanti affannosi palpiti in tutti che circon-
davamo il morente padre
E quando la sua salma fu posta nella
tomba, sentimmo uno schianto al cuore e ci
parve che ci venisse rapito l'alito della vita .
Ma no ! Quel freddo marmo non doveva es-
ser muto ed arido per noi . Ci sentimmo ve-
nir da quelle mortali spoglie la voce eloquente
del padre, e virtù novella s'infuse nei nostri
cuori .
Quella tomba non la scorderemo mai più .
Colà ci è dolce raccogliere i nostri pensieri
ed affetti, colà portiamo i nostri manipoli e
le nostre spine, i gaudii e i dolori, e mentre
preghiamo requie e gloria all'anima di lui,
ci sentiamo conforto ineffabile di essere suoi
figli.
Don Bosco ! Oh luce e guida, sospiro e
conforto dei nostri dì, in aeternum vive . Vivi
in eterno la vita dei celesti, vivi in eterno
in noi e nelle tue ammirabili istituzioni .
La fiamma di carità che albergava in te,
avvampi immensa e perenne nei nostri cuori
e ci guidi a perpetuare ed estendere ognora,
fino agli ultimi confini della terra, l'influsso
benefico delle tue sante imprese .
Date imparammo il grido : Anime! Anime!
Da mihi animas caetera tolle.Ed ora lo ri-
petiamo con incessante ardore all'ombra be-
nefica del tuo sacro avello , non sospirando
che di guadagnare anime a Cristo e fare che
il suo Regno conquisti l'universo intero .
Anche in quest'anno nel tempio di Maria
Ausiliatrice si celebrarono solenni suffragi
per la cara memoria di .Don Bosco il giorno
31 gennaio, anniversario della sua dipartita .
Il tempio era vestito a gran lutto ; la mu-
sica scelta ed appieno rispondente alla so-
lenne occasione : edificante il concorso dei
Cooperatori e delle Cooperatrici Salesiane .
Il mesto rito eccitava in tutti i cuori mille
affetti e profonda commozione .
Specialmente nelle ore pomeridiane fuvvi
gran concorso di visite alla tomba di Don
Bosco in Valsalice . Vi conducemmo anche i
nostri giovanetti dell'Oratorio di Valdocco e
quelli dell' Ospizio di S . Giovanni Evange-
lista. Fu una delle manifestazioni più affet-
tuose e toccanti . Era un popolo immenso di
figli che versavano una lagrima ed una prece
sulla tomba del Padre.
In molte altre città e paesi si fecero pure
commemorazioni funebri e si celebrarono suf-
fragi pel nostro caro Don Bosco . Questo ci
conforta e consola . La memoria del Padre
vive ancora potente nei suoi amici ed am-
miratori .
GRAZIE DI MARIA AUSILIATRICE
Da morte a vita . - Il giorno 29 set-
tembre 1891 sarà eternamente memorabile
nei fasti del nostro Oratorio di S . Benigno .
Una cruda ed incurabile infermità aveva ri-
dotto quasi a morte il carissimo nostro Di-
rettore Don Luigi Nai . Giovani e Supe-
riori pregavamo da più giorni, innalzando
mille voti al Cuore Sacratissimo di Gesù ed
a Maria Ausiliatrice per la guarigione di
chi più che direttore ci era amico e padre
affezionatissimo . Passammo momenti di tre-
menda angoscia ; ma alfine il Cielo ci esaudì .
Quel giorno stesso in cui pareva imminente
la catastrofe, anzi quell'ora stessa in cui, a
detta dei medici l'infermo doveva morire, fu
l'ora della grazia e della salute, in quell'ora
stessa il nostro direttore passava da morte
a vita, ed il miglioramento progressivamente
cresciuto ce lo restituì in florida salute .
Quanti ne conobbero il fatto l'attribuirono
ad un prodigio del Cielo .
Ne sia lode quindi ed eterna riconoscenza
al Cuore Sacratissimo di Gesù ed a Maria
Santissima Ausiliatrice .
S. Benigno Canavese, 28 agosto 1892 .
Dott . D . DOMENICO FINCO .
Fede e preghiera . - Rev .mo Sig . D,
Rua . - Grazie al buon Dio, ho il piacere di
poterle in tutta fretta significare che ora
sono completamente ristabilito in salute, e
tanto è vero che, per attestare alla SS . Ver-
gine Auxilium Christianorum la mia ricono-
scenza e gratitudine, ho voluto impiegare le
mie riacquistate forze vitali in una novena
di predicazione al mio popolo in prepara-
zione alla festa del S . Natale. Grazie tante
anche a lei ed ai buoni suoi figli in G . C .,

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che colle preghiere e comunioni e novena mi
hanno ottenuta questa segnalatissima grazia .
Scodovacca, 30 dicembre 1892 .
Sac . FEDERICO MENAGAZZI
Parroco .
Guarigione dall'influenza . - Verso la
metà di gennaio del corrente anno caddi in-
fermo d'influenza, che si volse tosto in fiera
bronchite . Quantunque venissi curato con
somma perizia e diligenza da valente medico
locale, tuttavia non era senza timore che il
male potesse avere un esito funesto od al-
meno lasciasse dietro di sè, come accadde a
più altri, uno strascico di malori, che mi
rendessero inabile all'esercizio dei doveri del
mio ministero. Laonde mi rivolsi con tutta
fiducia a Maria SS . Ausiliatrice, a cui mai
non ricorsi invano, promettendole, se usciva
incolume da tale infermità, d'inviare una
tenue offerta per gli abbellimenti e decora-
zioni di codesto suo sontuoso tempio .
Degnossi la buona Madre di accogliere i
miei voti ! Ed ecco il morbo prender tosto
benigna piega, cessare ogni pericolo, onda
potei riacquistare in breve la primiera mia
salute . Riconoscentissimo della grazia otte-
nuta, ne rendo a Maria Ausiliatrice i più
sentiti ringraziamenti e spedisco in pari
tempo la promessa offerta .
La-Morra, 15 giugno 1892.
Sac . CORTEVESIO FRANCESCO .
Salus infirmorum. - Le preghiere
degli orfanelli di D . Bosco, per intercessione
di Maria Santissima, ottennero la guarigione
di mia madre, che quasi ottuagenaria , tra-
vagliata da grave malattia, lasciava poca
speranza di rimanere in vita . Spedisco perciò
tenue offerta al santuario di Maria Ausi-
liatrice in segno di viva riconoscenza .
Alfiano-Natta, 17 nov . 1892 .
DELù GIUSEPPINA
Va ROSSETTI .
Bontà di Maria . - Il sottoscritto, e-
saudito colla prodigiosa grazia della perfetta
guarigione di sua moglie da lungo tempo
affetta da gravi ed incurabili doglie, porge
alla SS . Vergine Ausiliatrice l'umile offerta
in oro che Le aveva promesso pel suo san-
tuario di Torino .
Conte PAOLO CAPELLO
DI S . FRANCO
Cooperatore Salesiano .
La medaglia di Maria Ausilia-
trice . - Un povero uomo da molto tempo
non s'accostava più ai SS . Sacramenti . Ca-
duto gravemente infermo, non voleva sentir
parlare nè di Confessione nè di Viatico .
Conosciuto il pericolo in cui versava, si pensò
di apporgli una medaglia di Maria Ausilia-
trice, benedetta ancora dal caro Don Bosco .
Miracolo ! appena l'ebbe al collo, disse : Sa-
bato mi confesserò! .. . Oggi è quel sabato . ..
L' infermo si confessò, e stamattina stessa
ricevè il S. Viatico . Viva Maria !
Collegio Immacolata - Mascali Nunziata (Sicilia) .
Suor M . CAROLINA
di M . Ausiliatrice .
Chi spera in Maria, sarà conso-
lato! - Afflitto da penosa infermità, mi
rivolsi con fiducia a Maria Vergine SS . Au-
siliatrice ; per tre giorni volli celebrare la
s. Messa nel suo Santuario e le promisi una
offerta . Sia benedetta una Madre sì buona!
Le mie preci furono completamente esaudite,
ed ora compreso dalla più viva riconoscenza
mando la promessa offerta .
Torino, 5 gennaio 1893 .
Un sacerdote Vice-Curato
di Torino .
*
Dal Messico . - Ignazio Dominguez di
Ialapa (Messico), gravemente ammalato di
gola, invocando Maria Ausiliatrice subito si
sentì refrigerato . In segno di gratitudine
mandò un ex-voto di oro alla cappella del
Collegio Salesiano in Messico .
- Il sig . Caballero mandò per una Messa
in onor di Maria Ausiliatrice per ottener
buon esito in una operazione che si dovea
fare ieri a una persona inferma . L' opera-
zione riuscì benissimo ed oggi mandò per
altra Messa di ringraziamento .
Messico, 18 dicembre 1892 .
Sac . ANGELO PICCONO
Salesiano .
Pontedecimo . - Invocai Maria Ausi-
liatrice ed ottenni dalla sua materna bontà
una segnalata grazia . In segno di ricono-
scenza mando al sontuoso di Lei santuario
in Torino un paio d'orecchini d'oro .
16 gennaio 1893 .
PANFIETTI CLOTILDE .
Torino . - Desiderando una pronta gra-
zia, mi rivolsi alla Celeste Ausiliatrice, reci-
tando tre volte l'Ave Maria . Oh bontà della
Gran Madre di Dio ! Ne fui subito esaudito
17 dicembre 1892 .
ANSELMI AUGUSTO
Allievo dell'Oratorio Salesiano
di Torino .

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Riferiscono altre grazie e le confermano
con segni della più viva riconoscenza
Marianna Lottero ved . Carchidio-Malavolti, Genova .
- Angiolina Nespoli-Bonzanni, Gambetto - Frizza Don
Luigi, Corteno (Brescia) . - Giuseppina Moschini, Biella
- N . A ., Novara. - Giuseppe Gerbaudo, Cuneo . -
Francesco Liberti, Torino . - A . M . I ., Roma . - Bor-
tolo Scotton, Bassano . - Catterina Cova, Brisighella .
- Vittoria dei Malfèr, Ora (Tirolo) . - Margherita
Calliano, Corneliano . - Pagena Costante, Castions . -
Giovanni Moscou, Miane. - D . Francesco Bona, par-
roco, Sarallo (Brescia) - Luigi Combi, Moggio . -
Giuseppa Locatelli, Moggio. - Zefirino Invernizzi,
Moggio . - Sorelle Cigna, Torino. - Clotilde Marchi-
sio, Piovà. - Maria Dalan. - Anna Maria Bisacca,
Pivarolo Canavese . - Avvocato Viazzi Clemente, Ales-
sandria. - Arciprete D . Antonio Mistro, Frivignano .
- Antonio Rudgier, Malta . - Pierani Maria, Gerbido .
- Barloni Stefano parroco, Polaveno . - Grande Lo-
renzo, Rabiana. - Bugnone Domenico . - Davino Bo-
ves . - Careggio Pietro, Chivasso . - Miana Giacomo,
Ivrea . - Bertola Rosalia, Torino . - Mattaglia Don
Pietro, Castagneto . - Giublena Battista, Tricerro. -
Guerra Giuseppa . - Scanavino Cesare, Castelnuovo
d'Asti. - N . Giovanni, Cisterna. - Mastallone Teresa,
Castigliole. - Prandi Federico, Torino . - Suore Or-
soline Claustrali, Sorrento . - Antonio da Seilla guar-
diano . Pontedecimo . - Melania Scaletta ved . Molinari .
- Serafina Coppa-Mattei, Monticello d'Alba.-Betfa
Luigi, Torino . - Piano Domenico, Fernario . - Ra-
stello Giuseppina, Costigliole (Salazzo) .-D . Pietro Pe-
drotto . - Bertone Giovanni. - Ganga D . Felice . -
Palma Giuseppe , Chi vesso . - Pessuti Giuseppe . -
Giacchetti Quintina , Lessona . - Girotti Vittoria,
Nizza di Mare . - Vansetti Paola, Alpign.ano . - Guria
Antonio . - Aimo Botto Rosina , Draent. - Marone
Marietta, Lamparo .-Suor Pagliasotti Catterina, Bronte.
NOTIZIE DEI NOSTRI MISSIONARI
Una dolorosa notizia ci recava il telegrafo
la notte del 18 al 19 gennaio con dispaccio
da Guayaquil, Repubblica dell'Equatore
MoRì SAVIO .
CALCAGNO .
Don Angelo Savio era partito coll'ultima
spedizione di Missionarii incaricato di visi-
tare le regioni dei selvaggi Jivaros di Men-
dez e di Gualaquiza e preparare una nuova
stazione agli operai evangelici . Ritornato
lo scorso anno dall'America, dopo aver per-
corse con zelo apostolico le immense lande
della Patagonia e poi le foreste dell'Paraguay,
sembrava che la sua robusta salute gli per-
mettesse nuove fatiche e fruttuose per la
salute delle anime . Il Signore aveva altri-
menti disposto . Era uno fra i primi giovani
accolti da Don Bosco nel suo Oratorio, e
ne fu uno dei più antichi Superiori . Lo rac-
comandiamo alle preghiere dei nostri Coo-
peratori, aspettando notizie particolareggiate
che ci affretteremo a pubblicare .
PATAGONIA .
Missione nelle Cordigliere .
Partiti dal Chili il 1 0 maggio dello scorso
anno 1892 (così continua la relazione del no-
stro D . Milanesio), impiegammo dodici giorni
per ripassare le alte Cordigliere . Affine di evi-
tare tanti pericoli che presentava quella tra-
versata in una stagione così inoltrata, come
era quella, pigliammo di sbieco la montagna e
facemmo così un cammino più sicuro, benchè
assai più lungo . Alla sommità della montagna
fummo ben molestati dal vento freddo ed
impetuoso . Tre notti, che dovemmo passare
là sopra, a stento potemmo chiudere occhio,
perchè appena ci prendeva il sonno, il vento
ci strappava a forza l'incerata che ci serviva
di coltre e ci era giocoforza destarci, alzarci
e correre in cerca di essa, che non sempre
rinvenivamo intiera .
Nel distretto di Rio Barranco ci unimmo
di nuovo, come eravamo rimasti intesi, con
D . Gavotto e D . Roggerone, e continuammo
la missione, toccando varii centri fino a Chos-
Malal . In loro compagnia potei ammirare in
Vota-Rancùl l'antico e famoso vulcano Tro-
men, che ora è completamente spento . La
sua gigantesca sommità è coperta di eterne
nevi, e ben sovente le fanno cappello negri
nuvoloni, da cui si scatenano venti furiosi e
scrosciano orribili tuoni e fulmini . Per questo
corre fama presso quegli abitanti, ed è tra-
dizione degl'indigeni, che una forza miste-
riosa non permette ad alcuno di avanzarsi
sino al suo cratere . Nei tempi passati vomitò
una quantità sì grande di lava, da formare
all'intorno della sua base, fino alla distanza
di 20 miglia, numerose piccole montagne .
L'ultima nostra stazione fu a Chos-Malal,
parrocchia del nostro caro romito D . Panaro .
Fin qui avevamo già percorso 3050 chilo-
metri in un territorio esteso come la nostra
Italia, impiegandovi 5 mesi di dure fatiche .
Il Signore pare ci abbia guardati con occhio
benigno ed abbia benedetti i nostri poveri
sudori. Tra sulle rive del Limay (V. rela-
zione nel numero precedente) e nelle Cordi-
gliere, si amministrarono ben 300 battesimi,
200 ad indigeni, metà adulti e l'altra metà
bambini, e 100 a figli di bianchi, e si distri-
buirono oltre a 1500 Comunioni .
Lieto annunzio.
Il 26 di maggio ricevetti un telegramma
da Mons . Cagliero, col quale mi avvertiva
di andar tosto a Montevideo, dove egli mi
aspettava per salpare con lui alla volta della
nostra cara Italia . Non sto a dire se abbia
ricevuto con piacere questa grata notizia !
Dopo quindici anni di missione in America
e nella Patagonia, tornare a rivedere la mia
diletta patria, tornare a riabbracciare tanti
miei Superiori, tanti buoni amici, rivedere

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ancor una volta la vecchia mia genitrice,
cose tutte da me insperate, quale consola-
zione pel povero mio cuore ! Sarei volato al-
l' istante ove Monsignore mi chiedeva, se
un affare pur esso di missione non mi avesse
deciso ad indugiare di alcuni giorni .
Vocazione religiosa.
Il giovane Gregorio Mendez , fratello del
mio catechista Emmanuele , il quale pure
negli anni passati aveva resi gratuitamente
i suoi servizi in qualità di catechista e di
guida in varie missioni, e due loro sorelle
eransi fatti degni di esser dal Signore
chiamati allo stato religioso, e già da molto
tempo desideravano di ritirarsi dal mondo e
servire Dio, l' uno nella nostra Pia Società
e le altre nell'Associazione delle Figlie di
Maria Ausiliatrice . A questo bell'esempio dei
figli si decise pur anche la madre di seguirli
a Patagones ed ivi passare gli ultimi suoi anni .
Io doveva quindi aspettare che dessero
sesto a tutte le loro faccende e si sbrigassero
delle poche cose che possedevano, per ac-
compagnarli poi almeno fino a metà strada .
Si stabilì perciò la partenza da Chos-Malal
pel 18 giugno .
Dovendo pertanto fermarci colà per più di
venti giorni, e approfittando della bella ven-
tura di trovarci colà quattro sacerdoti,
pensammo di dare un corso di Esercizi spi-
rituali alla gente di quella borgata . E gra-
zie a Dio anche quella missione produsse
frutti assai consolanti . Oltre le più centinaia
di confessioni che vi ebbero, si aggiustarono
parecchi matrimoni e si videro accostarsi ai
SS. Sacramenti e con evidenti segni di pe-
nitenza pur alcuni che erano in voce di pec-
catori induriti nel male .
Partenza per l'Italia .
Ma in breve passarono i venti giorni e noi
ci preparammo alla partenza . Qui mi separai
dai carissimi confratelli di questa residenza
e da Don Roggerone e D . Gavotto che con-
tinuarono la missione delle Cordigliere . Io
col mio catechista e colla sua famiglia mi
avviai a Roca, dove giunsi dopo dodici giorni
di cammino, percorrendo ben 400 chilometri
sopra cavalcature . In tutto quel tratto di
deserto non incontrammo più una casa, ec-
cettuate alcune catapecchie appena fuori di
Chos-Malal . Quindi le fermate si dovevano
fare in certi punti determinati e ad enorme
distanza l'una dall'altra, solamente dove si
trovava qualche po' d' acqua con pascoli .
Lascio perciò immaginare le sofferenze indi-
cibili, a cui fu duopo soggiacere .
Il 29 di giugno finalmente arrivammo a
Roca , dove fui ricevuto cordialmente non
solo dai confratelli e dalle Suore di M . A .
ma pur da quella brava gente che mi conosce
già da dieci anni . E qui le buone Suore mi
fecero godere lo spettacolo d'una bella ac-
cademiola . Dopo di che per la premura di
raggiungere il nostro caro Monsignore, la-
sciai a D . Stefenelli, direttore di quella Casa,
la cura di mandare a Viedma col primo va-
porino gli altri miei compagni, e partii l'in-
domani colla diligenza . Il 6 di luglio giun-
geva a Montevideo e mi univa con Monsi-
gnore e gli altri confratelli, coi quali il giorno
9 salii a bordo del Matteo Bruzzochesalpv
lo stesso giorno da Montevideo per l'Italia .
Sac. DOMENICO MILANESIO
Miss . Sales .
Liberazione dalle cavallette .
In questo frattempo si presentò a Don
Panaro un povero contadino, padre di nu-
merosa famiglia, conducendo seco 20 sacchi
di grano da offrire alla nostra chiesa in rin-
graziamento a Dio per una grazia ricevuta .
- Il mio campo seminato, diceva quel
bravo uomo, nella primavera scorsa fu in-
vaso dalle cavallette in tanta quantità, che
perdetti ogni speranza di raccolto . I miei
figli andavano bensì ogni giorno per ispaven-
tarle, ma inutilmente . In quel caso disperato
dissi : È Iddio che ci castiga giustamente pei
nostri peccati . Se egli però nella sua gran mi-
sericordia mi libera da questo flagello, do la
metà della raccolta alla chiesa di Chos-Ma-
lal. Il Signore gradì la mia promessa e be-
nedì il mio campo . Mentre i miei vicini hanno
perduto tutto, io ho fatto una abbondante
raccolta, sicché adesso riconoscente vengo a
compiere la mia promessa . Ecco qui venti
sacchi di grano che di buon grado io offro
e intendo siano a beneficio della chiesa e dei
S alesiani .
Da una lettera di D . Giacomo Costama-
gna, Ispettore delle Case Salesiane dell'Ar-
gentina, indirizzata a Don Rua, in data da
Buenos-Aires, 20 novembre 1892, ricaviamo
le seguenti notizie
I Missionari Salesiani al Chubut .
Finalmente, dopo nove anni d'inutili ten-
tativi, i nostri missionarii potranno pene-
trare nel Chubut e portare a tutta la Pata-
gonia centrale, già invasa da molte sètte
protestanti, le consolazioni della nostra buona
madre la Chiesa cattolica .
Essi andarono volonterosi e disposti a qua-
lunque patimento per amor di Gesù . Toccò
loro in sorte di far il viaggio in un basti-
mento a vela, e se il tempo sarà buono, fra
dieci giorni arriveranno al porto .
Il capo dei Missionarii è Don Bernardo
Vacchina ; l'accompagnano il chierico Rai-
mondo Diaz ed il coadiutore Marini .
Son partiti nel Mese di Maria (che qui si
celebra dai 7 novembre agli 8 dicembre), non
senza averne prima implorato una speciale

1.9 Page 9

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benedizione nel suo Santuario di Almagro, la
qual cosa ci lascia pronosticar un buon esito VIAGGIO DEI PRIMI SALESIANI
di questa nuova Missione .
Amato Padre, favorisca comunicar questa
al Messico .
bella notizia al carissimo Mons . Cagliero ,
(seguito)
che gli farà, ne son certo, un gran piacere . All'Avana - Squisita gentilezza dei Padri della
Ma intanto non voglia dimenticarmi, chè Compagnia - Da quel Vescovo - Poveri Ci-
D . Vacchina, partendo, mi fece ressa perchè nesi!
gli ottenessi, e presto, un prete per com-
pagno, il quale, se fosse possibile, sapesse
REV .MO ED AMAT .MO SIG . D . RUA,
l'inglese .
Mi dicono che uno stuolo numerosissimo
A bordo del Ciudad Condal,
26 novembre 1892 .
deve far vela per le Missioni d'America, L'altro ieri (24) siamo discesi a terra per
ma . . . quanti poi di questi eroi verranno ad visitare Mons . Vescovo dell'Avana, ma,
approdare ai nostri lidi
giunti all'Episcopio, ci fu detto che era in
Ah se vedesse , amatissimo Don Rua , Seminario a far gli Esercizi spirituali co'
la scarsità del nostro personale! Io vorrei suoi preti . Ci presentammo al Seminario ,
proprio che mettesse le ali e venisse anche ma non ci permisero di giungere fino a lui .
sol per un giorno a toccar colle mani che Allora ci recammo a vedere la bella e di-
noi lottiamo ognora contro forze superiori . vota chiesa dei RR . Padri della Compagnia
Le Case ciononostante crescono, ed in ogni di Gesù e domandammo di ossequiare il Su-
Casa aumenta il lavoro fuor di misura .
periore . Ci fu tosto conceduto, e saputo che
eravamo figli di D . Bosco, siamo stati be-
Sei nuove chiese in costruzione
nell'Argentina .
nissimo ricevuti . Anzi il Superiore si degnò
di accompagnarci egli stesso per tutto il suo
bellissimo Collegio, facendoci ammirare lo
Vuol sapere quante chiese stiamo innal-
stupendo museo di storia naturale che n'è
l'ornamento . Dettogli poi che ce n'andavamo
zando in questa benedetta Ispettoria Ar- dolenti di non aver potuto riverire il Vescovo,
gentina? Non si spaventi . Nientemeno che egli ci diede un biglietto per lui, e presen-
sei ! ! Cioè : una al Rosario di Santa Fé , tatici con quello al Seminario, fummo subito
dove in gennaio si aprirà la nuova Casa ammessi alla sua presenza .
delle Figlie di Maria Ausiliatrice ; un'altra Dopo i convenevoli , le sue prime parole
a S . Nicolas fra i cari coloni italiani ; una
terza in Morón ; una quarta in Bernal ; una
quinta in Almagro per 600 giovani dell'O-
ratorio festivo, ed una sesta pure in Almagro,
dove s'innalzano le due navi laterali del
furono : « Come? Voi andate al Messico, e
nessuno si ferma qui? Ed io dovrò ancora
aspettare i Salesiani? Scrivete al vostro Su-
periore, che in questa città di duecento e più
mila anime abbondano enormemente i ra-
gazzi abbandonati, e nessuno se ne dà pen-
Santuario di Maria Ausiliatrice .
siero . La Società di San Vincenzo de' Paoli
Non si edifica certo per vaghezza di edi- aperse due Case, una qui nella città, l'altra
ficare, ma per assoluta necessità. Qui in assai vicino, ma essa non può averne cura
Almagro, per esempio, oltre alla parrocchia,
abbiam da attendere a 1.500 tra ragazzi e
ragazze. Dove si raccoglieranno tante ani-
mette? Quante volte i giovanetti mi ven-
nero a dire : Padre, in parrocchia non c'è
più posto per noi ! dove andremo . . .? Allora
per le figlie ci sono parecchie Comunità di
Suore ; per la classe media e signorile dei
giovanetti ci sono gli ottimi Collegi dei
PP. Gesuiti e Scolopii, ma pei ragazzi po-
veri nessuno . Dunque vengano presto i Sa-
lesiani . »
Dopo averci trattenuti ancora un po' di
si pensò a sopprimere l'orto, e adesso in tempo parlando di varie cose, ci diede la
luogo delle teste di cavoli, vediamo 600 facoltà di confessare i passeggieri fino a
testoline di biricchini di D . Bosco , tutti Vera Cruz e ci accommiatò colla sua benedi-
chiamati a fargli corona nel cielo .
Con tante opere tra mano, non può im-
maginarsi, o amatissimo Padre, come au-
mentino sul groppone i debiti . Sotto que-
st'enorme incubo, noi non ci perdiamo d'a-
zione .
Pose poi il colmo alla sua cortesia col
farci accompagnare da un chierico alla Cat-
tedrale, della quale questi ci mostrò i ric-
chissimi paramenti sacri , i bei reliquiarii
d'argento in filigrana, il tempietto gotico
nimo, ma con coraggio tiriamo avanti fidati d'argento massiccio alto due metri e mezzo,
nella divina Provvidenza e nella bontà sua, in cui si porta il SS . Sacramento nella pro-
o signor D . Rua, che speriamo non vorrà cessione del Corpus Domini, collocando il
abbandonarci a noi medesimi .
tempietto in una carrozza, ed altre pre-
ziosità .
Ci fece pur vedere un'urna, dove si cre-
dono esservi le ceneri di Cristoforo Colombo

1.10 Page 10

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murata nella parete in corno Evangelii del
presbitero, indicata da un candido marmo
con tre versi spagnuoli e sormontata da un
busto dell'immortal Genovese . È vero che
Mons . Coccia afferma esser quelli i resti
mortali di Diego, l'illustre primogenito del
gran scopritore ; ciò non di meno, comunque
sia la cosa, io non mi potei trattenere dal
baciare con viva commozione quella cara
pietra .
La città di Avana, alla quale abbiam
dato una rapida occhiata, non offre nulla di
particolare : vie strette e tortuose , molto
fango, molta sporcizia, non ultima causa
del vomito nero, terribile epidemia che l'af-
fligge e che non risparmia i religiosi, spe-
cialmente europei . . . La parte nuova però
della città è più bella : anzi si può dir co-
moda ed igienica .
Dopo avere sfogato ancora una volta il
nostro cuore innanzi a Gesù Sacramentato ,
siamo tornati a bordo, ed era qualche mi-
nuto che io mi trovava nella cabina, quando
mi sento chiamare dal chierico Osella
Venga, venga a vedere !
Monto in coperta e vedo sopra una bar-
caccia, dalla quale si caricava carbone sul
nostro vapore, una cinquantina di . . . Cinesi,
parecchi dei quali ancora nel loro costume
nazionale, tutti poi col famoso codino, ma
avviluppato come una treccia intorno al co-
cuzzolo, sporchi, laceri, magri da far pietà .
Ciascheduno aveva dinanzi una scodella di
riso e se la spacciava con due bastoncini
che era un piacere a vederli .
Mi avvicinai a loro, rivolsi loro la parola,
domandai se erano Cristiani , ma nessuno
m'intese . Offersi loro delle medaglie, ma le
respinsero tutti : parlavano fra loro in cinese
e ridevano . Ho poi saputo che sono tutti
pagani ! Ma chi pensa a convertirli? Ohimè i
che ormai i Cinesi vengono a trovarci e tor-
nano ai loro paesi più pagani di prima !
Sono contrattati a centinaia per volta, per-
chè lavorano molto e si contentano d'una
tenuissima mercede : e così l'avara specula-
zione sostituisce gli schiavi di altri tempi .
- Mi ritirai col cuore stretto da indicibile
pena .
Oggi siamo passati dal vapore Antonio
Lopez al Ciudad Condal, più piccolo, dove
forse non potrem più celebrare la S . Messa,
come abbiam sempre fatto nell'altro, per-
mettendolo il tempo, grazie a quel buon
Cappellano, che abbiam ringraziato e salu-
tato affettuosamente quest'oggi .
Domani , 27, alle 2 pom . , partiremo per
Vera Cruz, dove giungeremo al 30, se non
vi si opporrà il vento del nord .
La salute e la buona armonia continuano :
parliamo spesso del nostro caro Oratorio,
dei carissimi Superiori, dell'amatissimo si-
gnor D . Rua, e ci tarda l'ora d'essere in
mezzo ai nostri desideratissimi biricchini del
Messico .
Quanto siano desiderati i figli di D . Bosco.
27 novembre.
Invitati da Mons . Vescovo, D . Piperni ed
io abbiamo stamane visitato la casa che ci
offrono in Avana . Contiene sei stanze e un
piccolo cortile : v'è una macchina tipografica
e una legatoria ; vi lavorano dodici orfa-
nelli ; v'è anche una libreria aperta al pub-
blico . Potrebbe servir di succursale e di
agenzia all'altra casa della vicina Guana-
catóa, dove son già ritirati quarantadue ra-
gazzi . In Guanacatóa, distante un quarto
d'ora di ferrovia dall'Avana, il clima è un
po' migliore .
29 novembre .
Eccoci fermi dinanzi a Progresso, città
dello Stato di Yucatan, terra messicana . La
città non si vede : siamo ancorati molto
lontano . Si vedono canoe di Indiani intorno
al nostro vapore e molti pesci-cani . Stasera
faremo rotta per Vera Cruz .
Un'ora dopo .
Una bella sorpresa ! Viene a bordo l'ot-
timo sacerdote Perez Capetillo, che sta pre-
parandoci una Casa qui a Mérida nel Yu-
catan, e ci lascia tanti rispetti pel sig .
D . Rua .
1° dicembre.
Stamane, giovedì, alle 7, giungeremo a
Vera Cruz . Finora viaggio felicissimo .
Adesso ci vestiamo in borghese e ci pre-
pariamo a sbarcare. Domani colla ferrovia
saremo a Messico .
Vera Cruz - Aspetto di questa città . - Il fonda .
tore della prima Casa Salesiana di Messico .
Vera Cruz, 1° dicembre .
Eccoci in Vera Cruz, eccoci in terra mes
sicana ! Travestiti come disertori, impacciati
come pulcini nella stoppa , siamo lì lì per
scendere dal vapore in una barca e andare
a terra, quando viene a bordo un bel si-
gnore alto, giovane, coi baffi neri, disin-
volto, ben vestito, e domanda de los Padres
Salesianos . Rispondiamo all'appello, ed egli
ci abbraccia e ci bacia e ci dice ch'egli si
chiama Angelo Lascurain, precisamente il
fondatore della Casa di Messico, di cui noi
andiamo a prenderci cura . Che cara per-
sona ! Ci fa un mondo di gentilezze, ci trova
una bella barca e vi carica noi e tutte le cose
nostre, ci sbriga in due minuti dalla dogana,
alla quale mercè le premure del Sacerdote D .
Diaz non dovemmo pagare un centesimo, ci
conduce a . celebrar Messa, poi a casa di
suo cognato ingegnere, il signor Edoardo
Melgar, uomo gentilissimo, il quale alla sua
volta ci riceve magnificamente e ci dà un
buon pranzo della cucina messicana . Il signor
Lascurain volle telegrafare o meglio cable-
grafare a lei, signor D . Rua, il nostro ar-
rivo, e noi l'abbiam lasciato fare e l'abbiam

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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ringraziato (1) . Stanotte dormiremo qui e di non averle potuto scrivere prima d'ora
domattina alle 6 partiremo col sig . Angel da questa città, termine, per adesso, del no-
Lascurain per Messico e vi giungeremo alle stro viaggio .
7 di sera. Ci ha già perfin provveduto i bi- Al primo di questo mese giungemmo, come
glietti di 1a classe per la ferrovia
già le scrissi, a Vera Cruz, dove aspettati
Il viaggio, in questa stagione temibile e accompagnati dal carissimo signor Angelo
dall'isola di Cuba a Vera Cruz, fu invece Lascurain fummo ospitati graziosissimamente
ottimo : non abbiam mai avuto un mare così in casa di una sua sorella maritata .
placido, un cielo così sereno, un'atmosfera Alle 6 1/4 del mattino, 2 dicembre, par-
così diafana . Fu una vera grazia dovuta timmo in ferrovia e in prima classe per con-
certamente alle preghiere sue, signor Don cessione ottenuta dal Presidente del Consi-
R ua, dei cari confratelli e dei nostri buoni glio d'Amministrazione, che ne diede gratis
Cooperatori e Cooperatrici . Deo et M ariae i cinque biglietti al signor Lascurain . De-
gratias .
scrivere il viaggio è impossibile : ci vorrebbe
Vera Cruz si presenta bene, ha bellissimi altra penna che la mia e molto più tempo
edifizi e strade grandi e pulite ; contuttociò che non ho . Basti sapere che dalla tierra
è afflitta dal vomito nero e dalla febbre gialla . caliente (calda) si passa alla templada (tem-
Oggi è giorno di festa civile qui, perchè perata), poi alla fria (fredda), sempre ascen-
oggi prende possesso del suo posto il nuovo dendo fino all'altipiano di Messico, a 2300
Governatore dello Stato di Vera Cruz e si metri sul livello del mare, attraversando pa-
solennizza la rielezione del Presidente della scoli, paludi, piantagioni di caffè, di zuc-
Repubblica D . Porfirio Diaz, epperciò le chero, di banani , di magney (pianta da cui
navi sono pavesate e su tutti gli edifizi on- si estrae il pulque, specie di chicha), foreste
deggia la bandiera messicana che ha gli vergini, montagne, vulcani, laghi, una na-
stessi tre colori italiani , bianco , rosso e tura esuberante e svariatissima . Si parte su-
verde, ma invece della croce porta in mezzo dando, si giunge quasi intirizziti . Alle sta-
l'aquila .
zioni un numero grandissimo di Indiani, ve-
Strana cosa ! Per le vie passeggiano stormi stiti come ai tempi di Montezuma, offrono
di grossi uccelli neri somiglianti agli avoltoi : in vendita ogni specie di frutta messicana ,
sono i celebri zopilotes che fanno la pulizia affatto sconosciuta in Europa, perchè non
in Vera Cruz .
può sopportare il viaggio . Di qua e di là
Ma quello che più di tutto tira a sè la boscaglie e montagne ; ma sopra tutte si
nostra attenzione è il vulcano Orizaba, alto vede sempre estollersi gigante il picco ne-
più di cinquemila metri sul livello del mare, voso dell'Orizaba, alto più di 5000 metri,
che troneggia col suo manto di nevi perpetue che a un certo svolto dell'arditissima fer-
su tutte le montagne che lo circondano e si rovia mostra aperto, ma spento, l'immenso
vede assai lontano dal mare .
cratere .
Tornando al nostro caro signor Lascurain, Alle 8 pom . con un'ora di ritardo giun-
ci manifestò che Monsignor Arcivescovo di gemmo a Messico, e, nonostante il ritardo
Messico ci vedrà molto volentieri, e che e l'averci aspettati indarno il giorno antece-
molti Cooperatori e Cooperatrici ci verran- dente, un buon numero di Cooperatori con
no incontro alla stazione e ci accompagne- magnifiche carrozze a due cavalli ci aspet-
ranno alla nostra Casa, e fra queste promise tava alla stazione . Uno di essi rivolse subito
di venire anche la signora di un alto per- la parola in inglese a D . Piperni, un altro
sonaggio .
in tedesco a D . Visintainer, ma ohimè ! nes-
Ed ora all'opera!
suno parlò in piemontese con me . Ci misero
Ahi ! quanto io sento la mia piccolezza ! Ma dunque in carrozza e via di corsa a los Tal-
confido nei buoni confratelli che ella mi ha leres Salesianos posti in un sobborgo della
dato, nelle sue orazioni e soprattutto nella città . E là nuova sorpresa ! Il Parroco della
protezione di Maria SS . Ausiliatrice.
Parrocchia di S . Cosimo, nella cui circoscri-
I primi Salesiani che mettono piede nel- zione si trovano los Talleres, ci aspettava alla
l'America del Nord vi entrano nella novena porta con rocchetto e piviale, con due chie-
dell'Immacolata !
richetti recanti i ceri e la croce inastata, ci
Da Vera Cruz a Messico-Festose accoglien-
ze - Il Collegio aflidato ai Salesiani .
dell'Immacolata concezione,
diede l'acqua benedetta e il bacio di pace,
ed entrammo, in mezzo ad una folla com-
patta e trMesico,8dmbre192,fstaa il fragore dei razzi, nel collegio
tutto bellamente illuminato con palloncini
ore 9 1/2 p. (a Torino ore 4 ant.
del 9) .
Spero che avrà ricevuto le lettere che le
mandai da Barcellona, da Malaga, da Utrera,
dall'Avana, da Vera Cruz, e mi rincresce
alla veneziana . Si entrò in cappella, si cantò
il Te Deum in musica dai giovanetti , du-
rante il quale il celebrante ci mandò ad in-
censare caduno, poi si diede la benedizione
col SS . Sacramento . Terminata questa, io
(1) Ecco il telegramma qui sopra accennato : RUA
- ORATORIO SALESIANO - TORINO . Arrivarono senza
non mi tenni, benchè vestito da ciabattino,
come mi trovava, di rivolgere dal presbi-
novità . Deo gratias - LASCURAIN.
terio due parole di sincero ringraziamento

2.2 Page 12

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al Parroco, a quei buoni signori, e special-
mente al signor Lascurain ed a quei cari
giovanetti . Dopo ci fecero assistere ad una
breve accademia di musica vocale ed istru-
mentale e si finì con una buona cena, che
non dispiacque a nessuno . L'accoglienza non
poteva essere più nobile e cordiale . Era il
primo venerdì del mese che qui si consa-
cra al Cuor di Gesù !
L'indomani, sabbato, festa di S . Francesco
Saverio, celebrammo la nostra prima Messa
in Messico e facemmo conoscenza coi nostri
37 convittori , dai 4 anni d'età ai 17 . Poi
andammo a visitare Monsignor Arcivescovo,
al quale consegnammo la commendatizia di
S . E . il Cardinale Segretario di Stato . Ci
accolse molto benignamente, manifestò il suo
rincrescimento di non aver ricevuto la let-
tera di V . R . annunziante il nostro arrivo ,
ma ci diede subito tutte la facoltà pel sacro
ministero e ci promise il suo appoggio .
Abbiamo già cominciato a confessare e
predicare nella nostra cappella, che, sebbene
interna , serve anche per gli esterni, e
D . Visintainer ha già da lavorare co' suoi
Alemanni .
Siamo , come ho detto , in un sobborgo a
levante della città e, a quanto dicono, nella
parte più sana della medesima . La casa è
piccola e non vi possiamo più ammettere
neppur un giovane, ma ai lati vi sono due
terreni in vendita che speriamo poter com-
prare ad eque condizioni . Di più ci offrono
un bel terreno in altra parte della città e
cominciano a giungerci domande da altri
punti della Repubblica . Fra poco spero di
poterle mandare il disegno di un bell'edifizio
e di una svelta chiesa come la nostra di
S . Giovanni Evangelista in Torino : la inti-
toleremo a Maria Ausiliatrice e a San Mi-
chele .
Il clima è sano : di notte si sente il freddo
dei 2300 metri d'altezza, ai quali ci troviamo,
e gela come in dicembre a Torino : di giorno
si sente il sole del tropico diffuso sull'im-
menso altipiano e fa caldo come in aprile
costì . Il Messico è grande come quattro volte
l'impero Austro-ungarico ed ha ancora quat-
tro milioni d'Indiani selvaggi e feroci . Oh
che messe pei Salesiani !
Oggi, festa dell'Immacolata, abbiamo fatto
quel che abbiam potuto per onorarla ed i
nostri giovanetti e parecchie altre persone
han fatto la santa Comunione anche coll'in-
tenzione di liberarci presto da questo stret-
toio ed ingrandire l'Opera nostra .
D . Piperni fa da buon Raffaele ai suoi
Tobia, egli e tutti noi stiamo bene e la ri-
veriamo carissimamente con tutti i Superiori .
Preghino per noi . Tanti saluti dal signor
Lascurain che le ha telegrafato e scritto .
Domani si dan gli esami e poi cominciano
le vacanze di un mese, durante il quale
combineremo qualche cosa .
Benedica, o amatissimo Padre, i suoi figli
Salesiani del Messico, i giovanetti e benefat-
tori di questa Casa e in modo speciale il suo
Aff.mo ed obb .mo figlio in G . C .
D . ANGELO PICCONO .
PER LE NOSTRE MISSIONI
Mons . CAGLIERO a Milano .
Dal numero del 18-19 gennaio u . s . dell' Osserva-
tore Cattolico prendiamo quanto segue :
Ieri sera nella bellissima sagristia di San Marco
Mons . Cagliero presiedette l' adunanza del Comi-
tato milanese per le opere di Don Bosco . Erano
presenti i Monsignori Lurani e Castelletti, il Pro-
posto locale, M . R . Del Torchio, ed altri, profes-
sori del Seminario e molti Coadiutori . L'adunanza
era composta da signori e signore .
Il Vescovo udì la relazione data dal Dottor Angelo
Mauri del lavoro e delle speranze del detto Comi-
tato Salesiano milanese, e le spiegazioni del Molto
R . D . Pasquale Morganti, quindi parlò egli stesso
del bene che avrebbe Milano da una Casa di Don
Bosco . Il sacerdote Albertario, numerando le isti-
tuzioni esistenti in Milano per l'educazione e istru-
zione della gioventù, disse che una casa di Don
Bosco non solo non sarebbe eccessiva, ma darebbe
impulso alla carità cittadina e gioverebbe alle altre
case . Il Vescovo, ripresa la parola, propose la for-
mazione di Comitati di Signore ; suggerì che si inco-
minciassero a comprare 15000 metri di terreno e che
poi sarebbe possibile costruirvi l'istituto D . Bosco .
Il sac . Don Luigi Marazzi esortò i presenti alla ge-
nerosità ponendo sull' avviso contro le largizioni
fatte senza il criterio cattolico . Il sac . D . Rodolfo
Dossi, insistendo sullo stesso pensiero, espresse la
speranza che le proposte del Vescovo saranno as-
secondate, poichè a Milano la generosità è grande .
All'opera .
E poichè siamo sull'argomento riferiamo della
Conferenza che Mons . Cagliero tenne Domenica
in San Marco .
Sabato alle 5 e mezzo pom . arrivava fra noi
l'apostolo della Patagonia e Terra del Fuoco, Mon-
signor Giovanni Cagliero, accompagnato dal sua
segretario D . Celestino Pirola, nostro diocesano
di Trezzo, e dall'economo della Società Salesiana,,
signor D . Antonio Sala, pur egli brianzolo . Erano
ad accoglierli il Rev .mo Mons . Sala, prof. di dog-
matica nel nostro Seminario, il Rev .mo Proposto
di S . Marco, il Sac . Pasquale Morganti, presidente
del Comitato Milanese per le Opere di D . Bosco,
parecchi professori del Collegio San Carlo, due
dei quali già allievi di Don Bosco e diversi mem-
bri del Comitato Salesiano . Salito Monsignore in
elegante carrozza, gentilmente offerta dalla si-
gnora Riva della parrocchia di San Marco, veniva
trasportato al Monastero della Visitazione a Santa
Sofia, ove quelle venerande Suore Salesiane vol-
lero per sé l'onore e la felicità di ospitare l'Apo-
stolo del Signore anche negli altri giorni di sua
fermata nella nostra città .
Domenica mattina poi, secondochè era stato an-
nunziato, ebbe luogo il Pontificale celebrato da

2.3 Page 13

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Mons . Federico Sala in luogo di Sua Eccellenza
Mons . Ballerini, Patriarca d'Alessandria, incomo-
dato in salute .
Terminata la Messa, Mons . Cagliero montò sul
pulpito, donde spiegava con somma compiacenza
il suo sguardo sur una folla veramente grande,
che gremiva quasi ogni angolo della vasta basi-
lica, accorsa nonostante l'infuriare della neve ed
il rigore della brezza .
Fatte alcune premesse sulla malvagità dei tempi
presenti in ordine alla corruzione del cuore ed al
pervertimento della mente, a cui sono esposti i
giovani, e donde pullulano tante sétte esiziali di
socialisti, nihilisti ed anarchici, e soggiunto che
a tanti disastri non si può altrimenti ovviare che
col ritornare all'educazione cristiana cattolica, si
apriva così la strada a dire di Don Bosco e delle
sue Opere , tutte appunto dirette a procurare ai
figli del povero e tradito popolo una istruzione
ed educazione tutta evangelica .
Prima diede a conoscere in pochi tratti la per-
sona di Don Bosco, tolto dal Signore come il fan-
ciullo Davide dall'armento e sollevato poi a padre
d i tante centinaia di migliaia di giovani . Il tempo
non permise al fervido oratore di estendersi qui
maggiormente, per passare poi a toccare rapidis-
simamente delle varie istituzioni , colle quali s'è
estrinsecata e concretata la grande e colossale
idea educativa del nuovo s . Vincenzo de' Paoli .
Ma al Vescovo di Patagonia premeva occuparsi
de' suoi cari selvaggi, pei quali è venuto a sten-
dere la mano anche ai buoni Milanesi, di cui pro-
testò di conoscere la generosità . Ed è qui dove
destò un interesse vivissimo, strappando anche le
lagrime colla descrizione angosciosa dell' abbruti-
mento in cui dormono ancora tanti nostri fratelli
della Patagonia e più ancora della Terra del Fuoco .
Ivi non società, non famiglia, non abitazioni, non
vesti, non ombra di civiltà, non splendore di culto !
Come tanti bruti i miseri fueghini errano sulle
spiagge dell'Atlantico e del Pacifico con non mai
altro pensiero che quello di pescare un mollusco,
cibarsene e digerirlo, epperciò in perpetuo moto,
senza quindi una capanna, ove raccogliersi e
scambiarsi una idea e fomentare gli affetti dome-
stici . Come toccò le fibre del cuore descrivendo
una nidiata di fanciulli tremanti, accovacciati come
lui gruppo di lepri in una tana e difesi dall' or-
rido e perpetuo freddo dai cani, cui la Provvi-
denza inserisce l' istinto di proteggere col loro
calore quei poveri piccini
Di fronte ad un quadro sì squallido e raccapric-
ciante ne dipinse vivacemente un altro dolce e
soave, quello cioè degli stabilimenti, che i Sale-
siani hanno già potuto impiantare su quelle remo-
tissime ed infeconde spiagge con un vero miracolo
di attività e più ancora di carità . Là i bambini
fueghini sono vestiti, calzati, puliti, disciplinati,
istruiti in comode scuole, perpetuamente riscal-
date, e, quel che più conta, messi in cognizione
della storia dell'uomo, della esistenza e natura di
Dio e della Persona adorabile di quel Gesù, che,
dicendo : Praedicate omni creaturae, ha provvisto
anche a loro ed inviati questi teneri Padri . Le
bambine poi e le loro madri sono nelle braccia
delle intrepide eroine, pur esse figlie di D . Bosco,
le Suore di Maria Ausiliatrice, che dato un addio
alla patria, soffocate e vinte le più lusinghiere
aspirazioni, schiantandosi con maschia abnegazione
dalle lagrimanti lor madri e sorelle, colà portano
i fiori, lo splendore e la vigoria di lor giovinezza,
tutto immolando per Gesù e per quelle anime pur
esse redente dal Sangue suo preziosissimo .
Parlò anche dell'opera benefica che i Salesiani
prestano assistendo gli Italiani emigrati, dei quali
nella sola Buenos Aires se ne contano ben 30
mila . Ma un numero sterminato è disseminato per
le vastissime praterie, ove i generosi figli di Don
Bosco volano cavalcando giornate e settimane in-
tere per portare a quei miseri abbandonati un
aiuto, la pace del Signore, parlando loro il dolce
idioma patrio . Si lodò molto dei lombardi e spe-
cialmente della loro Colonia nella capitale Argen-
tina da lui medesimo ritornata a nuova vita col-
l'aiuto d'un bravo nostro milanese, del quale Mon-
signore mostrasi teneramente amico .
Con ogni diritto quindi Mons . Cagliero conchiu-
deva appellandosi al cuore dei milanesi, perchè
con abbondanti offerte fornissero a lui ed ai Sa-
lesiani i mezzi per proseguire ed estendere mag-
giormente questi miracoli della carità, che sì ga-
gliardamente infiammava il cuore di Ambrogio e
Carlo .
Intanto i bravi membri del Comitato Salesiano
Milanese, che sì bene disposero ogni cosa, aiutati
da altri giovani della Sezione, scendevano colle
borse in mezzo alla folla e ne ritiravano l'obolo,
che sappiamo diede un buon risultato .
Fin qui l'ottimo Oeservatore Cattolico .
Che diremo ora ai Milanesi ? - Milano superò
affatto la nostra aspettazione . I nostri benefattori
ed amici di quella illustre città diedero tale una
dimostrazione di stima e di affetto per le Opere
Salesiane, da rinnovare le entusiastiche scene che
contemplammo talvolta al comparire di D . Bosco
stesso negli ultimi anni di sua vita, in alcune
solennissime circostanze nei massimi centri d'I-
talia, Francia e Spagna . - Noi ne li ringraziamo
col massimo affetto e con la piú viva riconoscenza .
Ringraziamo poi in particolare quanti s'adope-
rarono per l'esito felicissimo di questa visita fatta
da Monsignor Cagliero ai Milanesi, e pubblicamente
manifestiamo la nostra ammirazione verso il Co-
mitato Salesiano della città e diocesi di Milano,
così ben diretto dall' incomparabile D . Pasquale
Morganti, per lo zelo ed attività veramente pro-
digiosa manifestata in questa circostanza . (1)
Ci continuino i Milanesi il loro affetto ed il loro
aiuto, e sarà perenne la nostra riconoscenza verso
così affezionati amici e benefattori .
D. LUIGI LASAGNA a Pavia e in altre città
Il nostro missionario Don Luigi Lasagna, I-
spettore delle Case Salesiane dell' Uruguay e del
Brasile, presentemente ancora in giro in cerca di
soccorsi per le nostre Missioni, in queste ultime
settimane teneva conferenze e fondava Comitati
promotori delle opere di D . Bosco in Pavia, Como,
Vigevano , Vercelli, San Pier d'Arena, Varazze,
Arenzano , Savona, Albenga , Alassio, S . Remo,
Porto Maurizio, Ventimiglia e Monaco . Ovunque
ebbe le più liete e cordiali accoglienze dai nostri
cari Cooperatori e Cooperatrici .
(1) Con felicissimo pensiero il Comitato pubblicò
L'ECO SALESIANA, numero unico, riccamente illustrato,
contenente opportune informazioni delle Opere Sale-
siane : ne furono spacciate parecchie migliaia di copie.
- Tornarono poi molto accetti i biglietti d'invito ai
posti riservati, che portavano un fedelissimo ritratto
di D . Bosco .

2.4 Page 14

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Tra le molte relazioni e corrispondenze ricevute
ci limitiamo alla seguente
« Pavia, 8 gennaio 1893 .
« Oggi, dalle 12 1/2 alla 1 1/2, tenne una confe-
renza in S . Francesco D . Luigi Lasagna dei Sale-
siani . Riuscì bellissima, interessantissima e dirò
anche commoventissima ; tre superlativi, che questa
volta sono proprio a proposito . Concorso grande e
di persone anche elette : attenzione profonda, re-
ligiosa, solenne : in qualche punto tenerezza fino
alle lagrime . - Nulla di esagerato in queste parole .
« L'oratore accennò a Don Bosco, che prima tra
le vie di Torino, poi nei prati raccoglie i figli
del popolo : è creduto pazzo, minacciato di reclu-
sione . Ma con Don Bosco è Dio : sorse S . Maria
Ausiliatrice circondata di opifici, di collegi : Don
Bosco gira il Piemonte : fa recluta di giovanetti,
li fa sacerdoti : ormai il Piemonte, l'Italia son
poco per lui : varca le Alpi ; non basta ; varca
gli Oceani ! Son 17 anni che i Missionarii di Don
Bosco faticano nelle lontane Americhe . Ci sono
colà milioni d'italiani abbandonati, milioni di sel-
vaggi da convertire . . . Si sono istituite società per
sfruttare le miniere americane, per coltivarne le
pampas ; non una società per salvare quelle anime !
Almeno nulla si fosse fatto ; ma no : quanto si è
fatto in danno dell'umanità . L'oratore ha visto i
mercati vergognosi di carne umana, gli obbrobrii
versati sugli italiani, la caccia ai selvaggi fatta coi
cani, i selvaggi fucilati, avvelenati . -- Qui ebbe
racconti d'un interesse sublime : l'uditorio pian-
geva . - Ebbene, continuò, per quei miseri fra-
telli è possibile un solo soccorso, quello del mis-
sionario . Don Bosco era pronto a vendere i ca-
lici delle sue chiese per soccorrere l' umanità
avvilita nell'interno delle Americhe ; ed io, figlio
di Don Bosco, son qui a domandare soccorso da
voi . L'America, scoperta da un italiano e da
un italiano nomata, ha ora missionari dagli ita-
liani . Un centinaio circa di missionari son pronti a
seguirci in quelle terre lontane, ma difettano di
mezzi . . . Aiutateci ! Aiutateci colla preghiera, aiu-
tateci coll'elemosina, e nell'accendere la lampada
della fede nelle Americhe, avrete assicurata la
fede anche presso di voi, perchè Dio non permet-
terà mai che una nazione sì fertile di cooperatori
nella diffusione della fede, di questa fede si ab-
bia a spogliare giammai . - Le somme raccolte
sì in pubblico che in privato furono abbondanti .
D. DOMENICO MILANESIO,
Anche il Missionario D . Domenico Milanesio,
reduce dalla Patagonia, recossi in giro per più
città, onde ottenere aiuti per le Missioni Sale-
siane .
Carmagnola, Bra, Biella, Rivarolo Canavese,
Susa, Pinerolo, Ivrea, Alba, Cuneo, Fossano, Sa-
luzzo, Chivasso, Saluggia, Santhià, Bianzè, Sesto
Calende, Somma Lombardo ed altre città e paesi
gli fecero cordialissima accoglienza ed udirono
in chiese affollatissime la sua apostolica parola .
Ecco come ne parla l' ottimo giornale La Biella
cattolica :
« L' anunziata Conferenza di D . Milanesio ha
raccolto la sera di giovedì in S . Filippo numeroso
uditorio di ogni ceto avido di sentire la parola
del missionario . E la fu veramente parola di mis-
sionario, cioè di chi espone le cose quali esso,
che le ha viste, le sa e le sente, senza preten-
sione, senza artifizii rettorici o colpi di scena,
adorne di quell'accento di convinzione, di quella
semplicità, quasi d'innocente fanciullo, che son i
più sicuri indizii della loro verità e fan sì, ch'essi
trovano direttamente la via del cuore .
« Porse il suo saluto ai Biellesi come missio-
nario e come figlio di D . Bosco, la cui opera trat-
teggiò con parole di ammirazione e di affetto .
« Cristoforo Colombo, disse, compì opera quasi
sovrumana collo scoprire l'America, ma nulla sa-
rebbe stato questo, se con lui non avessero i
Missionari portata la Religione e la civiltà .
« Data poi una succinta idea delle Istituzioni
Salesiane, cioè della Pia Società dei Salesiani,
delle Suore di Maria Ausiliatrice, dei Cooperatori,
raccomandò le Letture Cattoliche ed il Bollettino
Salesiano . Passò quindi a parlare di proposito
delle Missioni Americane .
« L'America Meridionale dove sono sparse le
Missioni Salesiane è vasta circa due volte l'Europa .
Di essa sono esplorate e civilizzate le spiagge dei
due Oceani, e le rive dei grandi fiumi . Il resto
è in grande parte inesplorato e solo abitato da
indigeni allo stato selvaggio divisi in tribù erranti .
I loro costumi sono estremamente rozzi . Abitano
in piccole capanne coperte di pelli, agglomerati
cogli animali ; si cibano di pesci crudi e di carne
abbrustolita, non coltivano la terra, non traggono
partito dai latticinii, che pur potrebbero avere in
abbondanza . Quanto a religione ammettono due
principii, uno del bene, al quale offrono sacrifizii
di ringraziamento, ed un altro del male, cui hanno
gran cura di propiziarsi perchè non mandi loro
disgrazie . I loro riti religiosi terminano per lo
più in orgie ed ubbriachezza .
« Il Missionario che si porta fra questi popoli
deve perciò farsi tutto a loro ; essere ad un
tempo maestro di religione e di civiltà, insegnar
loro a coltivare la terra, ad ammannire i cibi più
ordinari, a curare le malattie più consuete .
« La modestia di D . Milanesio gli fece passare
sotto silenzio molte cose intorno alle durezze e
privazioni del Missionario, ma quel poco che
n'accennò fu più che bastevole per farcene un'i-
dea . Ha però anche le sue consolazioni, quando
vede i frutti copiosi del suo Apostolato .
« Chiuse la conferenza facendo appello alla ca-
rità dei presenti, perchè salvassero le anime degli
infedeli per salvare più facilmente la propria .
« Auguriamo di cuore a D . Milanesio, che trovi
in tutti valida cooperazione alle sue fatiche e che
il Signore gli conceda di continuarle per lunghi
anni, coronato sempre di felice successo . »
Altre Conferenze e Ringraziamenti .
Altre Conferenze furono tenute in altre città dal
Missionario D . Celestino Pirola e dal Salesiano
D . Stefano Trione . Quanti ebbero la bontà di aiu-
tarci in questa santa impresa si abbiano i nostri
più cordiali ringraziamenti .
Ringraziamenti ossequiosissimi, che dapprima
presentiamo agli Eccellentissimi Arcivescovi e Ve-
scovi diocesani ed agli altri membri del Clero, i
quali manifestarono in tale occasione la più be-
nevola protezione verso di noi ; ringraziamenti
alla stampa cattolica che prima e dopo le dette
conferenze parlò ampiamente e con squisita carità
delle Opere Salesiane ; ringraziamenti infine a tutti
i nostri amici e benefattori che accorsero in gran
numero a udire la parola di questi nostri confe-
renzieri e li circondarono di singolare affetto .

2.5 Page 15

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COSE DI FRANCIA
Prima conferenza Salesiana a Lione.
Dato addio agli amatissimi Superiori ed
al caro Oratorio, i nove Salesiani destinati
per la Terra del Fuoco e le sei Suore pel Chili,
il 6 dicembre partirono insieme coi Fue-
ghini per andarsi ad imbarcare a Bordeaux.
Passando per Lione il loro primo pensiero
fu di salire la collina di Fourvière onde im-
plorare da Maria Immacolata un viaggio fe-
lice . Discendendo diressero i loro passi verso
la chiesa di S . Francesco di Sales, ove li at-
tendevano i nostri buoni Cooperatori lionesi .
Era la prima volta che questi potevano riu-
nirsi e che un prete Salesiano indirizzava
loro la parola ; ed a questa parola doveva
dare un'efficacia particolare la presenza dei
Missionari, e più ancora la presenza dei neo-
fiti della Terra del Fuoco .
Il conferenziere presentò ai suoi uditori i
generosi Missionarii, cui attendono - ed essi
lo sanno - fra i selvaggi innumerevoli e gra-
vissimi sacrifizi . Disse essere D . Bosco che
loro inspirò tale zelo per la salute delle a
nime . Abbozzò a larghi tratti la vita del
nostro Fondatore ; parlò della sua gratitu--
dine verso la Francia e in modo speciale
verso Lione così feconda in opere e così ge-
nerosa a sostenerle . Raccontò come il no-
stro buon Padre, che aveva rifiutata ogni
decorazione, pure accettò con gioia la me-
daglia che la Società di Geografia di Lione
avevagli decretata come ricompensa di quanto
egli aveva fatto per la civilizzazione della
Patagonia . Finì facendo voti perché Lione
vegga sorgere ben presto fra le sue mura un
Oratorio Salesiano .
Il giorno dell'Immacolata Concezione, dopo
aver fatto le loro pratiche di pietà nella cap-
pella di S . Vincenzo de' Paoli, i nostri Mis-
sionarii partirono alla volta di Bordeaux pieni
di riconoscenza verso i Cooperatori lionesi
per averli accolti con tanta bontà e carità .
I nostri amici di Bordeaux.
Seguendo col pensiero i nostri cari Mis-
sionarii fino a Bordeaux, noi sentiamo il
bisogno di ringraziare la Compagnia Parigi--
Lione-Mediterraneo e quella d'Orléans che ci
accordarono considerevoli ribassi sulle loro
ferrovie . Si abbia pure i nostri più sentiti
ringraziamenti la Compagnia Transatlantica
che, come altre volte, volle concedere una
grande riduzione sui prezzi ordinarii de' suoi
bastimenti. Un grazie di cuore infine ai no
stri amici e benefattori di Bordeaux .
Per ordine di Mons . Arcivescovo i nostri
Missionarii furono accolti colla più squisita
carità in Seminario . Dopo avere loro usate
le più delicate attenzioni, durante il soggiorno
in quella città, il Superiore dando loro l'addio
esprimeva il vivo desiderio suo e della sua
comunità, che, se debbonsi fare altre spedi-
zioni di Missionarii, questi siano preferibil-
mente dirette verso Bordeaux facendo sosta
al gran Seminario .
Marsiglia .
Dalla tipografia Salesiana di Marsiglia ci
giunse un elegante volumetto contenente la
relazione delle feste solenni che si celebra-
rono lo scorso novembre all'Oratorio di San
Leone . Ci duole che la mancanza di spazio
non ci permetta di presentare ai nostri cari
lettori lunghi estratti di questo scritto , i
quali certo riuscirebbero di grande edifica-
zione . Ci basti dar un cenno di queste so-
lennità per conoscere quanto viva memoria
si serbi, anche in Francia, del nostro caro
D . Bosco .
Con uno zelo superiore ad ogni elogio, i
Cooperatori marsigliesi presero essi medesimi
l'iniziativa d'una gran festa commemorativa
del cinquantenario della nostra fondazione,
e con generose offerte e questue procurarono
i mezzi necessarii all'uopo .
S'invitarono quattro Vescovi ad accrescere
colla loro presenza la maestà dei riti. Questi,
si prestarono di buon grado, e l'uno di loro,
Monsignor de Cabrières, forse il più eloquente
degli attuali Vescovi di Francia, accettò l'in-
carico di prender la parola . La cappella del
nostro Istituto è troppo ristretta per tale so-
lennità, perciò il Curato di S . Giuseppe, no-
stro insigne benefattore, mise a disposizione
dei Salesiani la sua bellissima chiesa, ricca-
mente addobbata per la circostanza .
Il giorno 21 novembre, alle ore 10 anti-
meridiane, celebrò la Messa pontificale il Ve-
scovo di Nizza Marittima coll'assistenza degli
altri Prelati . La chiesa era gremita di Coo-
peratori e di altri ammiratori delle opere di
D . Bosco . I giovanetti dell'Oratorio, se fe-
cero vedere quanto fossero addestrati nella
musica cantando con mirabile maestria una
messa di Palestrina, diedero pure a cono-
scere con quanto gusto essi sappiano eseguire
il canto fermo .
La carità dei Cooperatori volle incaricarsi
del pranzo offerto ai Vescovi, al clero, ai
rappresentanti di tutte le comunità religiose
di Marsiglia ed ai principali benefattori della
Casa salesiana .
Dopo i vespri solenni, Mons . de Cabrières,
Vescovo di Montpellier, alla presenza degli
altri Prelati parlò per ben un'ora sulla vita
di D . Bosco mostrandola grande, bella, santa
feconda e maravigliosa . L'oratore ebbe a dire
che raramente aveva parlato ad un uditorio
sì numeroso e sì ben disposto ad ascoltarlo .
Il giorno seguente fu celebrata dal Vicario
Generale, Payan d'Angery, una Messa pei
Cooperatori defunti . Al Vangelo egli com-
mentò dottamente le parole : Tibi derelictus
est pauper : orphano tu eris adiutor (Salmo 9,

2.6 Page 16

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34) presentando ai Cooperatori i giovanetti para per la prima Comunione, si sforza in-
dell'Oratorio e raccomandando in nome di Dio somma di coltivare queste tenere pianticelle .
di tener il posto dei loro genitori perduti . Dio benedica le loro fatiche .
Alle 2 1/2 pomeridiane il Vescovo di Mar-
siglia benediceva i nuovi laboratorii, seguito
da molti Cooperatori . Poscia il Curato di
S . Giuseppe lesse un magnifico discorso su
D . Bosco e le sue opere . Monsignore degna-
ALTRE NOTIZIE D'ITALIA .
vasi aggiungere alcune parole di felicitazione
al signor Curato per aver sì ben compreso Una sacra Missione alla parrocchia
D . Bosco ed aver lavorato ognora con zelo dí S . Gaetano in S . Pier d'Arena .
pel suo Oratorio . Si disse grato ai Salesiani Furono 15 giorni di benefica pioggia spirituale
che si sforzano di formare nella sua diocesi sopra un campo assetato della parola di Dio . La
degli abili operai e nel tempo stesso dei sera del 6 novembre, fra il suono festante delle
buoni cristiani . Una rappresentazione morale
interessantissima chiuse quella bella giornata .
I Salesiani e gli Italiani a Marsiglia .
Sapranno i nostri buoni Cooperatori che
non tutti gli Italiani che emigrano se ne
vanno in America : molti si recano a lavo-
rare in Francia . Nella città di Marsiglia so-
lamente se ne contano più di sessanta mila .
Sono occupati ad estrarre il carbone dalle mi-
niere o ad altri penosissimi lavori nelle grandi
officine . Lontani dal domestico focolare e, quel
che è più, dalla loro chiesa parrocchiale, essi
corrono rischio di dimenticarsi che hanno
un'anima da salvare . Se guadagnano qual-
che poco di danaro, sgraziatamente eglino
perdono moltissimo in fatto di religione e di
moralità .
I Salesiani di Marsiglia non possono essere
campane, in mezzo a numeroso popolo, entravano
nella chiesa di S . Gaetano in S . Pier d'Arena,
uffiziata dai Salesiani, i cinque apostoli apparte-
nenti alla Missione Urbana di Genova . Il Parroco,
che stava ad attenderli alla porta coi preti e
chierici della parrocchia ed Ospizio annesso, con
voce commossa e tenendo tra le mani il Croci-
fisso, salutava i Missionari coll'esclamazione : Be-
nedetti i piedi di coloro che evangelizzano la pace,
che fanno conoscere i beni eterni ; benedetti quelli
che vengono nel nome del Signore! Poscia affidava
loro le anime del suo gregge, affinchè le attiras-
sero a salute ed operassero ciò che la sua inca-
pacità non aveva saputo compiere .
Sorse quindi il capo della Missione, che con
calda parola ricambiò i saluti e gli augurii ed
accettò anche a nome de' suoi compagni l'invito
fatto loro . Mentre poi gli altri s'avanzavano pro-
cessionalmente verso l'altare, uno di essi vestito
di cotta e stola saliva il pulpito e dava principio
alla sacra Missione .
Dire dello zelo, della facondia, della instanca-
bilità di quei generosi apostoli, non è cosa tanto
indifferenti ai gravi pericoli che incontrano
colà i loro compatrioti . Si è perciò che, seb-
bene alcuni zelanti Parroci abbiano cura
degli italiani che dimorano nella loro par-
rocchia, i figli di D . Bosco trovarono modo,
d'accordo colle autorità ecclesiastiche, di sta-
bilire per loro un servizio religioso in tre
facile . I cittadini di S . Pier d'Arena corrisposero
alle loro fatiche oltre ogni aspettazione . Mattino
e sera la chiesa era sempre gremita e talvolta
perfin stipata di popolo di ogni classe e con-
dizione .
Ma la funzione più bella e consolante era quella
dedicata ai soli uomini, che si teneva ad ora
tarda, per dare agio particolarmente agli operai,
centri operai, a Valdonne e La-Ciotat presso
Marsiglia e a La-Londe presso Tolone . Un
sacerdote si reca ogni sabato e sta fino al
lunedì fra questi operai , celebra la santa
Messa, e parlando la loro lingua, li istruisce,
loro amministra i sacramenti , li visita se
sono malati e li consola . Non si può credere
quanto sia dolce per chi si trova in paese
straniero l'incontrare qualcheduno che parli
la sua lingua, specialmente un sacerdote! Ai
de' quali è popolata questa città, di far un po' di
cena prima di venir in chiesa . Com'è vero elio
l'operaio sente il bisogno più di tutto di un ve-
race amico che gli parli, non già adulandolo, non
già suscitandogli in cuore speranze esagerate, che,
non si potranno mai effettuare, ma colla dolce e
consolante parola di Gesù Cristo, colla verità
della sua religione, che ha conforto per tutte le
circostanze della vita, che ha una consolazione
per tutte le miserie umane, mentre ancora ci as-
sicura un premio eterno in cielo in compenso di
suoi accenti questi poveri operai si ricordano
della loro patria, della loro religione, della
loro famiglia, e diventano più coraggiosi
quando si tratta di mostrarsi cristiani .
I Salesiani inoltre ogni anno dettano varie
mute di spirituali esercizi nelle parrocchie,
ove son più numerosi gli italiani e li dispon-
gono a compiere il loro dovere pasquale .
Ad essi è pure affidata la direzione della
scuola italiana, fondata e sostenuta dall'As-
sociazione di beneficenza . Un sacerdote della
nostra Pia Società celebra la s . Messa nella
attigua cappella, insegna il catechismo, pre-
quanto avremo sofferto quaggiù ! Pareva che quei
numerosi operai, che accorrevano con tanta pre-
mura ogni sera ancor colla faccia annerita dal
fumo delle loro officine, colle mani incallite dal
lavoro, col loro contegno attento, religioso, vo-
lessero dire : Siamo stanchi oramai di tante ciarle
d ei nostri conferenzisti, non vogliam più sapere
di tanti meetings, di tanti clubs,dovecisparl
solo di lotte politiche, di partiti, di divisioni, di
odio di classi ; noi vogliamo invece una parola di
pace, di amore, di carità .
Ed il Missionario ben sapeva dirla questa pa-
rola ! Li elettrizzò ogni sera per circa un'ora .
La chiusa della Missione pose degna corona a
sì bell'opera . Mons . Arcivescovo di Genova al

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mattino distribuì la comunione generale a nume-
rosissimi devoti , ed alla sera, impartì solenne-
mente la trina benedizione col Venerabile .
Dio benedica i Missionari, che hanno lavorato
con tanto zelo, e mantenga per molto tempo i
frutti delle loro fatiche .
Noto ancora una graziosa combinazione . Nel-
l'atto che l'Eccell .m° Arcivescovo partiva dal no-
stro Istituto, giungeva fra noi il caro nostro
Mons . Cagliero, proveniente da Roma , che fece
ancora in tempo per riverirlo e ringraziarlo da
parte di tutti i Salesiani .
D . TOMM. PENTORE .
Gli operai cattolici di Verona .
La sera del 5 dicembre scorso, il Salesiano Don
Ciprandi, Direttore del Patronato dei ragazzi in
Verona, teneva nella chiesa di S . Giovanni in
Foro di quella città una conferenza agli operai
cattolici Veronesi sul tema : « D . Bosco e le opere,
da lui istituite, specialmente a vantaggio della
classe operaia » .
« Lo svolgimento fu davvero assai felice, dice
la Verona Fedele del giorno seguente . L'oratore
tratteggiò il suo Padre sì bene , che commosse
gli astanti, i quali si videro attentissimi per ben
tre quarti d'ora dal labbro di lui, non perden-
done una parola .»
Sia lode a quei bravi operai, i quali non ostante
la rigida stagione e l'ora incomoda , perchè sus-
seguente al giornaliero lavoro, pure intervennero
numerosi col loro benemerito e zelantissimo Pre-
sidente, onorati anche dalla presenza di un Reve-
rendissimo Monsignore .
IMPORTANTE PUBBLICAZIONE
MISSALE ROMANUM
EX DECRETO SACROSANCTI CONCILII TRIDENTINI
RESTITUTUM
SANCTI PII V. PONTIFICIS MAXIMI
IUSSU EDITUM
CLEMIENTIS VIII. URBANI VIII. ET LEONIS XIII. AUCTORITATE RECOGNITU
Edizione eseguita sulla tipica di Ratisbona
Un elegantissimo volume in-4° grande .
È una splendida edizione elzeviriana ric-
camente illustrata, la quale destinata a ri-
cordare il Giubileo episcopale di S. S . Leo-
ne XIII, come un omaggio della Pia So-
cietàSalesianalsapientPontefice,crediamo
pure possa supplire alla assoluta deficienza
che si lamenta in Italia di lavori di tal
fatta e al bisogno che universalmente sen-
tivasi di un genere nostro, elegante ad un
tempo é severo . Fu perciò nostra particolare
cura che nelle figure, nei fregi e nei carat-
teri parlasse, a così dire, l'Italia Cattolica,
mediante la riproduzione di tanti bei lavori,
i quali resero così gloriosa l'epoca del mil-
lecinquecento .
In un secolo quale il nostro, in cui i pro-
fani medesimi, per dare aspetto artistico e
nuovo a libri di poesie e romanzi i più sozzi,
vanno a cercare le egregie forme elzeviriane
e cinquecentiste dagli amanuensi delle an-
tiche abbazie, di cui sono esse esclusivo vanto,
ci parve che lo stampare noi un Messale
fosse buona occasione per rimettere al pri-
stino loro onore cotali caratteri, oltrechè la

2.8 Page 18

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severità loro si addice così bene al rito sa- la crocifissione di Nostro Signor Gesù Cri-
croeplarignesoucrd
sto, fu giudicata dai più egregi conoscitori
così soave alla mente e al cuore del cri- il primo lavoro di bellezza e squisitezza di
stiano .
arte che si abbia in Italia, e riguardata
Ai caratteri fu nostro impegno corrispondesse come la più splendida manifestazione di ciò
il formato, la carta pel colorito e per la sostan- che la miniatura seppe produrre presso di
za e robustezza ; come pure gl'inchiostri, rosso noi nell'epoca sua migliore .
e nero, che non soltanto nelle iniziali, ma Il metodo da noi tenuto nella stampa è
altresí nei fregi di contorno e finali si av- prettamente tipografico in ogni sua parte e
vicendano e si riuniscono a creare diversi del tutto nuovo in Italia rispetto a vignette
altri toni di colore, non senza speciale mae- in colori: può quindi meritamente dirsi una
stria di disegno e di stampa .
specialità nell'arte della stampa .
L'illustrazione si accompagna pienamente È stato dovere e cura nostra il condurre
al rito per quanto riguarda le solennità l'edizione con ogni esattezza secondo i de-
maggiori e minori, e forse non ve n'ha al- creti della Santa Sede Apostolica e le pre-
tra, anche di estere, così abbondante di sog- scrizioni ultime della Sacra Congregazione
getti. Questi sono tutti d'autori i più celebri dei Riti, avendo inoltre la più grande sol-
dell'epoca sopradetta, come il BEATO ANGELICO, lecitudine perchè, oltre alle recentissime ag-
il MANTEGNA, il PERUGINO, il GAUDENZIO FERRARI giunte pei nuovi santi, riuscisse comodissimo
ed altri, ma più specialmente di quest'ultimo, l'uso della medesima .
meritamente chiamato il Raffaello del Piemonte, Il detto Messale uscirà tra breve e sarà
il quale per abbondanza e proprietà di sog- posto in vendita ad un mite prezzo ( si ve-
getti, come per l'ispirazione nelle classiche dano sotto le condizioni speciali d'acquisto) ;
sue forme, ci parve dovesse di preferenza c on altro annunzio ne daremo partecipa-
essere da noi tolto a modello ed esempio. . Il zione. La nostra intenzione è di offrire un
frontespizio racchiuso a tre lati da una fa- Messale a modico prezzo, e prezioso per arte,
scia ad intreccio, in cui giuoca bellamente rispondente poi in tutto alle prescrizioni
il color rosso misto al nero, è di perfetta antiche e recenti della Santa Romana Chiesa .
armonia con tutte le iniziali maggiori e mi-
nori del Messale ; anzi dallo stesso contorno
se ne svolge una che dà principio al titolo .
Tutto ciò fu studiato con cura sulla stupenda
pubblicazione paleografica di Montecassino ,
che riproduce fedelmente ricche pergamene
di quell'abbazia, in cui si ammirano le prime
forme d'iniziale latine da noi adottate .
Come le figure ed i caratteri, anche gli
ornati sono tutti di purissima e nobile ori-
gine, essendoci serviti a modelli il Brevia-
rio del Cardinale Grimani della Biblioteca
Marciana di Venezia, gli Antifonarii di Papa
CONDIZIONI SPECIALI D'ACQUISTO .
Il prezzo di vendita che verrà fissato al Messale ad opera fi-
nita è di L . 20 - (Per le legature si veda più sotto distinta) .
Coloro però che manderanno, prima del 31 Marzo p . v .
la somma di L . 10, quale acconto d'una copia di detto Mes-
sale, riceveranno a titolo di dono, e come ricevuta, una copia
della utilissima opera : BIAMONTI, - Storia Biblica, 4 vol . in-16° ;
per più copie e con pagamento anticipato di lire Dieci in ac-
conto di ciascuna, riceveranno una copia dell'interessante opera :
FERRI DE FERRARI - Annali degli Apostoli SS. Pietro e Paolo,
due grossi volumi in-8° : con obbligo poi a tutti d' inviare il
saldo, compreso l'importo della legatura scelta, appena termi-
nata la stampa di esso. Ne sarà dato avviso con apposita cir-
colare, nella quale pure s'indicherà quale è il prezzo dello
aggiunto particolari delle varie Diocesi che vanno annesse al
Messale .
S. Pio V, ora nella R . Pinacoteca di Ales-
sandria, e specialmente il Breviario di Re
Mattia Corvino che per miniatura d'ornati
costituisce il tesoro più prezioso della Bi-
blioteca Vaticana .
Ma il primo e speciale ornamento del no-
stro messale volemmo fosse posto al Canone ;
altro poteva meglio adattarvisi che un
bel fac-simile dalla miniatura più grandiosa
del prezioso Messale del Cardinale Domenico
PREZZI DELLE VARIE LEGATURE DEL MESSALE .
1° Legatura in pelle rodella e croce a oro fogli gialli L . 7 -
»
»
»
n dorati
e busta
» 10 -
3° Legatura in pelle ricca placca a oro . . .
» 12 -
Legatura in pelle montone granito placca oro, fogli
dorati, chiodini e busta .
. . . » 14 -
5° Legatura in pelle montone granito ricca placca oro,
fogli dorati, e busta
» 16 -
6° Legatura in pelle montone capra (sagrin) ricca placca
oro, fogli dorati e busta . . .
. » 20 -
7° Legatura in pelle montone capra (sagrin) ricca placca
oro, fogli artisticamente lavorati e custodia . . » 40 -
della Rovere, esistente ora nel civico Museo
di Torino . Questa miniatura, rappresentante
N . B . - I prezzi delle legature, si vendono netti di sconto .
- Dirigere le domande alla Libreria Sale-
siana . Via Cottolengo Numero 32, Torino .

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Cooperatori defunti nel Dicembre 1892 e Gennaio 1893 .
1 Aldrighetti Antonia - Nago (Ti
rolo) .
2 Almasio Aureli a -Legnano (Milano) .
3 Antonntti Elisabetta - Colleredo di
Prato (Udine) .
4 Armitana Sig.a N . - Torino .
5 Artemi Can. Pietro Prof. - Viterbo
(Roma) .
6 Bellosta Rosa ved . Conelli - Belgi-
rate (Novara) .
7 Berardi Don Lorenzo - Borgo P le
(Brescia).
8 Bertacca D . Nicolò Arcipr.-Groppo
(Genova) .
9 Berti D . Pietro Parroco - Annone
(Venezia) .
10 Betta Don Costantino - Cavalese
(Tirolo) .
11 Bolognesi Mons . Giuseppe - Ve-
nezia.
12 Borgliese D . Sante Rettore -Monte
Codruzzo (Forlì) .
13 Boschi Can . N . - Firenze .
14 Bosio D . Francesco Parroco - Fa-
nica (Bergamo) .
15 Broceri Efisia - Mondovì (Cuneo) .
16 Brunell Don Giuseppe - Ostiseil
(Tirolo) .
17 Bruni Don Pietro Parr . - Brenzio
(Como) .
18 Cagnoli Maria fu Antonio - Caso-
rate Sempione (Milanoo .
19 Callegaris Don Angelo - Povoletto
(Udine) .
20 Calvagno Nicola - Arenzano (Ge-
nova) .
21 Calvi D . Giuseppe - Milano .
22 Caminati Can . Giuseppe - Pia-
cenza.
23 Caneparo Barbara nata Ponchia -
Torino,
24 Cantoni Don Filippo - Borgo Pile
(Brescia) .
25 Caresani D . Giuseppe - Milano .
26 Carli Don Antonio Parr . - Bosco-
mare (Porto Maurizio) .
27 Cattoretti Giovanni fu Pasquale -
Casorate Sempione ( Milano) .
28 Chiarlo D . Giuseppe - Dego (Ge-
nova) .
29 Cima P . Antonio - Genova .
30 Cima Girolamo - Villa di Villa
(Belluno) .
31 Colasi D . Florido Parr . - Marci-
telli (Perugia) .
32 Colli D . Lorenzo - Parona (Pavia) .
33 Colombo Don Michele - Ornago
(Milano) .
34 Colossi D . Valentino Mansionario
- Casarsa (Udineo .
35 Cordero ved . Maria - Lanzo (To-
rino) .
36 Crivelli D . Giovanni - Milano.
37 Dadesso P Luigi - Torino .
38 Daffieno P . Antonio - Nevi Ligure
(Alessandria) .
39 Decano D . Giov . Batt . Pievano -
Flambro (Udine) .
40 Della Mattia D . N . Cappellano -
Aviano (Udine) .
41 Del-Pol Mons . Antonio Vescovo -
Vicenza .
42 Donna Giovanni. - Torino .
43 Fabbri Don Paolo - Fossombrone
(Pesaro) .
44 Fignagnani D . Luigi Arciprete -
S . Agostino (Ferrara) .
45 Frossi D . Domenico - Premariacco
(Udine) .
46 Gabelli Giuseppina nata Forneri -
1rntimiglia (Porto Maurizio),
47 Gainotti Maria - San Leonardo
(Parma) .
48 Galetti D . Luigi Prevosto - Moz-
zanigo (Bergamo) .
49 Galli Can . Francesco - Velletri
(Roma) .
50 Gatti Giovannina - Mombercelli
(Alessandria).
51 Gavotto Andrea - Roccaforte Mon-
dovì (Cuneoo .
52 Germani D . Francesco Prevost, -
PievediGuastalla ( Reggio Emilia) .
53 Gervasi Don Lorenzo Arciprete -
Bagnolo Metta (Brescia) .
54 Ghirlanda Teresa - Sonvico (Sviz-
zera) .
55 Girola Giov. Battista Droghiere -
S . Remo ( Porto Maurizio) .
56 Giulio D . Angelo Arcipr . - Ar ..o-
Sabino (Perugia) .
57 Giusso D . Marcellino Professore-
Genova .
58 Godani D . Pietro - S . Bartolomeo
(Genova) .
59 Graglia Suor Alfonsa Sup . del Buon
Pastore - Cremona .
60 Grandi Can . Carlo - Piacenza .
61 Gravata D . Giuseppe - Casa Pas-
serini (Milano) .
62 Guidotti D . Giov . Batt . - Ofida
(Ascoli Picenoo .
63 Imparati Can . Michele - Dannia
(Foggia ) .
64 Laimer Don Giuseppe - Natarus
(Tirolo) .
65 Lasagna Don Giuseppe - Arquata
Serioia (Alessandria) .
66 Lenti Delfina - Torino .
67 M me lr©ne Mario de la, Barre --
Foàeuham Rothewas (Euglam)
68 Mai-ai Don Marco Arcipr . - Albi-
sano (Verona) .
69 Marchetti Antonio - Castelfonde
(Tirolo) .
70 Mareneo Carlotta ved . Aprosio . -
Ventimiglia ( Porto Maurizio) .
71. Marimonti D . N . - Milano .
72 Merletti Metilde - Torino .
73 Monti Andrea - Roma.
74 Moraglia D . Giovanni - Boscomare
(Porto Maurizioo .
75 Morello D . Giacomo Curato - Dosso
d'Azzorre (Bergamo) .
76 Mossoli D . Michele Parr. - Car-
bonarola (Mantova) .
77 Mormina D . Ermenegildo Decano -
Modica (Siracusa) .
78 Murialdo Maria - Torino .
79 Nadini D . Orazio - Vigonovo (U-
dine) .
80 Oggiaini Don Vincenzo Parroco -
Santa G tis!n (Cagliari) .
S1 Oliva D . Giov . Lorenzo Parroco - .
Acigliana (Torino) .
82 Pagella Don Francesco - Ales-
sandria .
83 Paoletti Mons . Luigi Maria Vescovo
- Montepulciano (Siena) .
84 Pettiti D . Ennnanuele Cav . Uff-le
- Mauriziano, Priore - Torre Pel-
lice (Torino),
85 Piccamiglio Don Carlo - Averara
Bergamo .
86 Pichetto Don Giovanni Maestro -
Cessato (Novara) .
87 Pigatti D . Vincenzo Parroco - Ce-
sta di Conegliano (Treviso) .
88 Pierallini Mens . Luigi Arcivescovo
- Siena .
89 Ponzo D . Giovanni Prov . Vie . For.-
- Mombercelii (Alessandria) .
90 Porrini Angela fu Giuseppe - Ca-
serate Sempione (Milano) .
91 Ranama Montoneri Concettina -
Modica (Siracusa) .
92 Ravani D . Agostino Curato - Ra-
vadese ( Parma) .
93 Rossi D . Giuseppe Rettore - Mo-
n iga (Brescia) .
94 Rossi D . Rnggiero-S . Ferdinando-
di Puglia' (Foggia) .
95 Rugia Edoardo - Ozieri (Sassari) .
96 Saraceni Mons . Luciano - Roma-
97 Sasso Don Bernardino Parroco -
Granze di Camino (Padova) .
98 Seccavisi Matilde - Padova .
99 Sempreboni Margherita - Garga .
gnago (Verona) .
100 Serughetti D . Giovanni Parroco --
Lonno (Bergamo) .
101 Signori Don Domenico - Groppo
(Modena) .
102 Soldi D. Paolo - Firenze.
103 Stegagnini Elisabetta - Verona .
104 Strapparava Alessandro - Sona
(Verona)
105 Tanzi D . Felice - Convertoje (Fi-
renze).
106 Testa Giacomo - Passatore (Cuneo) . .
107 Tirindelli Mons . Pietro - Fiunri-
celto (Austria) .
108 Teschi Contessa Maria nata Gin-
nasi. - Reggio Emilia
109 Vandelli Cav. Avv. Amileare -
Modena .
110 Vanini D . Salvatore - Vertennate
(Como) .
111 Vitolini D . Simone - Firenze .
112 Volta D . Giovanni - Pezzuolo (Bo-
logna) .
113 Zampini Rita - Stienta (Rovigo) .