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ANNO XVI - N. 1 .
Esce una volta al mese .
G ENNAIO 1892
DIREZIONE nell'Oratorio Salesiano -Via Cottolengo, N. 32, TORINO
SOMMARIO .
Lettera del Sac . Michele Rua ai Cooperatori e alle Cooperatrici
Salesiane .
Avviso ai Direttori e Decurioni .
Le grandiose feste giubilari delle Opere di D . Bosco nel tempio
di Maria Ausiliatrice in Torino .
Il Collaudo dell'organo di Maria Ausiliatrice .
A proposito di un'illustre visitatrice al nostro tempio .
Una lapide commemorativa nella Chiesa di S. Francesco d'As-
sisi in Torino .
L'Omaggio dell'Unità Cattolica all'opera di D . Bosco .
Vantaggi spirituali per i Benefattori dell' Orfanatrofio di Be-
tlemme .
Grazie di Maria Ausiliatrice .
Le fotografie del quadro e dei dipinti della Cupola di Maria
Ausiliatrice .
Notizie dei nostri Missionari : Dalla Terra del fuoco - un ur-
gente bisogno .
I figli di D . Bosco a Verona e le Suore di Maria Ausiliatrice
a Pontestura Casalese .
Il Congresso Eucaristico di Napoli .
Gli ultimi splendori di un astro ossia Gesù Cristo adorato ed
amato del Card . Alimonda .
Le Letture Cattoliche .
Oleografia del quadro di Maria Ausiliatrice .
Cooperatori defunti .
LETTE RA
DEL SAC . DON MICHELE RUA
ai Cooperatori e alle Cooperatrici Salesiane .
Miei buoni Cooperatori e Cooperatrici,
Anche al principio di quest'anno il Si-
gnore mi concede di presentarmi a Voi
e farvi il solito rendiconto delle Opere
compiute, grazie alla vostra carità, nello
scorso 1891.
Ringraziamo tutti insieme la Divina
Bontà che ci ha mantenuti in vita e ci
aiutò a fare un po' di bene . L'anno scorso,
mediante il divino favore e la vostra
cooperazione, non solo si poterono sosto-
nere le varie ed importanti Opere già
intraprese, ma si è potuto svilupparle e
propagarle sempre più alla maggior gloria
di Dio ed a salute delle anime .
Opere compiute nel 1891 .
Nell'anno testè passato i Salesiani an-
darono in Terra Santa pregati con calde
istanze di porgere aiuto agli Stabilimenti
della S . Famiglia fondati in Betlemme,
Cremisan e Beitgemal dal benemerito
sig. Canonico Belloni . Quasi contempo-
raneamente si stabilirono nel Continente
Africano chiamati da Monsignor Vescovo
di Oran a prendersi cura della povera
gioventù di quella popolosa città e dio-
cesi ; mandarono nuovi rinforzi ai Missio-
nari della Terra del Fuoco, di Punta-
renas dove si edificò una nuova e bella
Chiesa, del Chili dove si fece una nuova
fondazione in Chuchunco presso la Capi-
tale di quella Repubblica ; diedero nuovo
impulso alle Missioni della Colombia e
dell'Equatore : quivi fu loro affidata una

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nuova Casa in Rio Bamba, città molto
importante . Riguardo alla Colombia, mi
è consolante il riferirvi che i Salesiani
presero cura di un grande lazzaretto dei
poveri, lebbrosi in Agua de Dios, come
spero n arrarvi diffusamente in altro nu-
mero .
Mentre i Salesiani si recavano in Pale-
stina presso la Capanna di Betlemme,
dietro preghiera da parecchi anni reite-
rata di Mons . Vescovo e dei buoni cat-
tolici di Loreto, la Divina Provvidenza
dispose che dovessero pur aprire un nuovo
Istituto in quella città presso la Santa
Casa, in cui alla SS . Vergine venne an-
nunziato il Mistero dell' Incarnazione .
Nuovo Oratorio pei fanciulli si aprì in
Torino, in Chieri ed altro pure pei fanciulli
venne ai Salesiani affidato in Verona ; men-
tre nel Belgio a Liegi essendosi quasi com-
piuti i lavori pel nuovo fabbricato, di
cui si benedisse la pietra fondamen-
tale nello scorso anno, come ben ricor-
derete, il giorno dell'Immacolala Conce-
zione del 1891 s'inaugurò il Collegio col-
l'annesso Oratorio festivo per gli esterni .
Una nuova Colonia Agricola venne
aperta in Francia a Ruitz nel diparti-
mento del Passo di Calais . Nella Spagna
si potè compiere la Casa dell'Angelo Cu-
stode in Sarrià presso Barcellona e si fece
acquisto dì un terreno attiguo all' Ora-
torio di S . Giuseppe-nella stessa Capitale
della Catalogna per fabbricarvi una chiesa
più ampia, essendo divenuta insufficiente
l'attuale cappella a contenere l'ognor cre-
scente numero degli accorrenti . Di più è
stata fatta cessione ai Salesiani di una
grande proprietà pe r Colonia agricola in
Gerona . Si spera pure di poter fondare
ben presto un nostro Collegio a Santan-
der, per il quale sono già ben avviate le
pratiche . - Nell'Impero Austriaco si ot-
tenne facoltà di ammettere un numero
assai maggiore di fanciulli bisognosi nel-
l'Orfanotrofio da noi tenuto in Trento .
Non parlo poi dei Collegi, Ospizii, La-
boratorii, Oratorii festivi, Colonie Agri-
cole ed altri simili Istituti di Italia, Fran-
cia, Spagna, Inghilterra, Austria, Sviz-
zera, già prima esistenti, i quali, anche
in mezzo a grandi e varie difficoltà, con-
tinuano coll'aiuto di Dio a prosperare ed
aprono le loro porte ad un sempre mag-
gior numero di giovanetti indigenti del-
l'uno e dell'altro sesso .
Nell'anno testè scorso anche alle Figlie
di Maria Ausiliatrice vennero affidati pa-
recchi asili e scuole elementari qui in
Italia a vantaggio delle, povere fanciulle.
In pari tempo si ingrandì assai il campo
delle loro fatiche nelle Missioni dell'A-
merica del Sud, dove una Società di be-
neficenza le chiamò ad aprire un Oratorio
festivo con un nuovo Ospizio e Labora-
torio per le ragazze più abbandonate nella
città di Lima, capitale del Perù : lo stesso
avvenne in Montevideo, Repubblica del-
l'Uruguay, per opera di pie e caritatevoli
signore : con limosine collettate di casa
in casa le medesime Suore edificarono
una graziosa Cappella aperta al pubblico
accanto al loro Collegio di Sant' Isidro
nella Repubblica Argentina : presero il
servizio del nuovo Ospedale fondato dalla
carità di Mons . Cagliero a Viedma nella
Patagonia : aprirono a Roca presso il Rio
Negro scuole ed ospizio per le povere
fanciulle Indie e con virile coraggio si
spinsero fin nella Terra del Fuoco po-
nendo stabile dimora nell'Isola Dawson
perconvtidlrequmis
selvaggie .
Alcune Opere proposte per l'anno 1892 .
Se ci consolano questi frutti della grazia
di Dio e dell'aiuto che Voi, buoni Coo-
peratori e Cooperatrici, prestate alle Opere
Salesiane, dobbiamo prenderne animo per
andar avanti e compiere nuove imprese.
Voi sapete che in via Domini non pro-
gredi regredi est, il non andar avanti nelle
vie del Signore è lo stesso come tornar
indietro. Ora vie del Signore son tutte
le Opere Salesiane, perchè queste son
tutte opere di carità cristiana . Perciò non
mi è lecito dubitare del vostro efficace
concorso ad altri lavori, a nuove imprese
che ci aspettano .
E per limitarmi all'anno 1892, il cui
principio Iddio misericordioso ci conce-
dette di vedere, io vi supplico, miei buoni
Cooperatori e Cooperatrici, di sostenermi
coi vostri soccorsi, affinchè, se Dio ci darà
vita, possiamo veder compiuto nel corso
di quest'anno l'Ospizio annesso alla Chie-
sa del Sacro Cuore di Gesù in Roma .
Grazie alla vostra carità e mediante le
oblazioni alla Pia Opera, che da quell'a-
mabilissimo Cuore prende il nome, e che
fra gli altri vantaggi assicura la celebra-
zione di sei Messe quotidiane perpetue
pei vivi e pei defunti, abbiam potuto
gettar le fondamenta e tirar su le mura
maestre dell'Ospizio . Ma tutto il resto è

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ancor da fare e lascio pensare a voi, Be-
nemeriti Cooperatori e Benemerite Coo-
peratrici, le enormi spese alle quali dob-
biamo ancora sobbarcarci per condurre a
termine una tal Casa in Roma destinata ad
albergare cinquecento e più giovanetti
poveri ed abbandonati . Non vi inculco la
necessità non solo di finirla, ma di aprirla
presto, perchè tutti conoscono le disgra-
ziate condizioni economiche di quella gran
città in questi critici momenti, e i Coope-
ratori Salesiani non possono ignorare
quanto stia a cuore del Santo Padre il
veder presto aperto questo rifugio a tanti
miseri suoi figli costituiti in gravissimi
pericoli dell'anima e del corpo .
Si raccomandano pure alla vostra ca-
rità le nuove Case di patronato pei gio-
vani di Chieri, di Verona e di Catania,
le quali essendo nei loro primordii han
bisogno del vostro aiuto per potersi svi-
luppare . Vi raccomando pure la nuova
fabbrica cominciata in Messina per un
nuovo Orfanotrofio dietro le vive e reite-
rate istanze di quel venerando Arcive-
scovo e dei buoni Messinesi, fabbrica che
si dovette da qualche tempo sospendere,
per mancanza di mezzi .
Anche le Case nostre di Marsiglia e
di Parigi divennero troppo ristrette per
contenere l'ognor crescente numero di
poveri orfanelli che picchiano alla porta
per esservi accolti . In entrambe le città
si dovette por mano a nuovi fabbricati.
Ma con dolore debbo annunziarvi che
e saremmo pure costretti a sospendere i la-
vori, slacritàdebuoncive
in soccorso per portarle a compimento .
Nella diocesi di Aix in Provenza, in
una località chiamata S . Pierre de Ca-
non presso Salon nel dipartimento delle
Bocche del Rodano, ci venne da S . E .
Rev .ma l'Arcivescovo offerto l'uso di un am-
pio locale con pressanti inviti a volerlo
occupare . Fu un tratto di Provvidenza
per noi, giacchè ne avevamo gran bisogno
per casa di preparazione e formazione
dei nostri aiutanti sia chierici, sia arti-
giani specialmente agricoltori . L'abbiamo
accettato ed occupato ; ma gli indispen-
sabili ristauri e adattamenti ci obbligano
a contrarre gravi debiti che andranno
pur troppo crescendo per le spese del
mantenimento dei cinquanta e più giovani
raccoltivi, se la vostra generosità non ci
viene in soccorso .
Altra opera poi di somma urgenza,
cui dobbiamo accingerci in quest'anno, è
la fabbrica della Chiesa per la nostra
Missione a Londra. L'anno scorso faceva
appello alla vostra carità per ampliar
l'Ospizio pei poveri giovani annesso a
quella nostra Missione, e ringraziando la
Divina Provvidenza e la vostra bontà,
l'Ospizio si potè ampliare coll'acquisto di
un fabbricato coerente colla nostra pic-
cola abitazione, per il che il numero dei
giovani accoltivi potè essere notevolmente
aumentato . Ora si presenta un nuovo e
più stringente bisogno . La Cappella di
legno e ferro che serviva fin qui di Chiesa
parrocchiale è divenuta insufficiente pel
numero sempre crescente dei fedeli . Avvi
di più : le Autorità di quella Capitale
non permettono più che si funzioni in
simile Chiesuola, ma pretendono che se
ne costruisca una in muratura, e per al-
tra parte è vano sperar notevoli soccorsi
là dove le opere cattoliche son tutte one-
rate di debiti, come ognun sa, e dove
pure in mezzo ai protestanti non è a dire
quanto sia necessaria l'opera nostra ; ep-
perciò io non ho altra speranza che nella
Divina Provvidenza e in voi, suoi pro-
curatori e sue procuratrici .
Non posso poi dar fine a questa espo-
sizione e a questo appello alla vostra
generosità senza invitarvi a dare uno
sguardo alle Missioni Salesiane dell'Ame-
rica del Sud e specialmente della Pata-
gonia e della Terra del Fuoco, tanto care
al cuore di D . Bosco . Monsignor Cagliero,
Vicario Apostolico della Patagonia, e D .
Fagnano, Prefetto della Terra del Fuoco,
si moltiplicano e fanno di tutto per so-
stenere e far progredire l'evangelizzazione
di quelle tribù selvaggie e quasi scono-
sciute al mondo civile, affidate al loro
zelo dal Vicario di Gesù Cristo . Ma che
cosa possono far essi colla terribile crisi
finanziaria che affligge quei paesi, colle
sanguinose guerre civili che desolarono
il Chili e la Repubblica Argentina? Essi
mi scrivono lettere che fan pietà ed io
ne faccio la girata a voi, caritatevoli
Cooperatori e Cooperatrici, e vi ricordo
il detto di S . Agostino : Animam salvasti,
animam tuam praedestinasti,haislvto
un'anima, hai predestinato la tua . Ora i
Missionarii colla divina grazia son dis-
posti a salvarne molte anime, ma ne atten-
dono i mezzi materiali da Voi, signori Co-
operatori e signore Cooperatrici, e Voi certo
potendolo o con poco o con molto non vi
rifiuterete a questa opera divinissima, come
la chiama S. Dionigi, di salvare le anime .

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Ringraziamenti .
Preghiere .
Prima di conchiudere devo ringraziare
di cuore la Divina Provvidenza che non
ci lasciò mai mancare aiuti e conforti,
che benedisse visibilmente le Case nostre
in tutte le parti del inondo, ma più par-
ticolarmente in America, nella quale si
domandano da ogni parte Salesiani e sono
aspettati specialmente nel Messico e nella
Venezuela, dove speriamo si possa andar
presto . Devo ringraziare e ringrazio viva-
mente Voi, miei buoni Cooperatori e
Cooperatrici, che avete corrisposto così
bene alla fiducia che io metteva nella
bontà e pietà del vostro cuore, Voi che
siete stati pei poveri Salesiani gli Angeli
della Divina Provvidenza ed i ministri
della sua carità .
Particolarmente vi ringrazio d'avermi
fornito i mezzi per la decorazione del
Tempio di Maria Ausiliatrice, che è riu-
scito come da tutti si desiderava un bello
e glorioso monumento alla memoria del
nostro amatissimo fondatore e padre Don
Bosco, e, diciamolo pure, una graziosa
perla che la Regina del cielo non isde-
gnerà, speriamo, nella sua corona, ma
che ci è costato molto e molti debiti ci
ha lasciato . Vi ringrazio d'essere accorsi
in tanto numero e con tanta pietà alle
feste che nella medesima Chiesa si sono
celebrate pel primo Cinquantenario delle
Opere Salesiane, e intendo qui rendere
pubblicamente le più sentite e rispettose
grazie all'Ecc . Arcivescovo, ai Rev .mi Ve-
scovi, a tutti gli altri degnissimi Eccle-
siastici, ai bravi Maestri di musica e Can-
tori, ai benevoli Direttori di Giornali,
Riviste e Periodici che in questa circo-
stanza hanno parlato diffusamente delle
Opere Salesiane, proponendo ai loro As-
sociati il grazioso Omaggio iniziato dal
benemerito Corriere Nazionale, a tutti in-
somma quelli che o in un modo o in un
altro, o con offerte in danaro od in og-
getti cooperarono alla buona riuscita del
solenne Ottavario, onorando in tal modo
Maria SS. e se stessi nella loro divozione
a così eccelsa Regina e Madre .
Anche un cordiale ringraziamento in-
dirizzo all'Unione degli Operai Cattolici
di Torino, che ebbero il bel pensiero di
perpetuare la memoria del giubileo delle
Opere Salesiane con una lapide comme-
morativa nella chiesa di S. Francesco d'As-
sisi di questa città, dove esse ebbero u-
mile principio .
Raccomando alle orazioni di tutti Voi,
Benemeriti Cooperatori e Cooperatrici, tut-
ta la Pia Società di S . Francesco di Sales
e le sue imprese, e vi assicuro che in
tutte le Case Salesiane si continua e si
continuerà ad innalzare ogni giorno spe-
ciali preghiere per Voi tutti, o nostri
generosi Benefattori e Benefattrici . Vi
prego poi di non dimenticare nelle vostre
orazioni i numerosi Cooperatori e Coo-
peratrici che furono chiamati da Dio alla
eternità nell'anno testè scorso . Vi racco-
mando i Confratelli e Consorelle Salesiane
che in buon numero anch'essi partirono
da questa terra. E come non far qui par-
ticolar menzione di D . Giovanni Bonetti
per tanti anni redattore del Bollettino
Salesiano e Direttore spirituale della no-
stra Pia Società? Come non ricordare
Giuseppe Buzzetti tanto benemerito ed
il più antico fra gli alunni di Don Bo-
sco? Sì, preghiamo per loro, e ricordia-
moci che sarà stato un gran conforto per
le anime loro negli estremi momenti della
vita il pensiero d'aver cooperato secondo
le loro forze al bene, che col divino aiuto
si è fatto e si fa per mezzo della Pia
Società Salesiana . Ah si! « In morte si
raccoglie il frutto delle opere buone »,
diceva il nostro D. Bosco, e con questo
pensiero vi lascio, sperando e pregando
che per mezzo delle opere buone ci possiam
meritare per la Divina Misericordia di tro-
varci un giorno tutti riuniti nel bel Pa-
radiso a godere e lodare Iddio per tutta
l'eternità .
Col maggior rispetto e colla più viva
riconoscenza mi professo
Di Voi, Benemeriti Cooperatori e Be-
nemerite Cooperatrici,
Torino, 1° Gennaio 1892 .
Obblig .m° Servitore
Sac . MICHELE RUA .
AVVISO
Raccomandiamo allo zelo dei Di-
rettori, Decurioni ed anche all'indu-
stre carità dei Cooperatori e delle
Cooperatrici la cura di provvedere,
che si tenga nelle città, paesi e par-

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rocchie di loro residenza la Confe- delle maggiori cose che di Maria ha
renza Salesiana prescritta dal nostro detto lo Spirito Santo per mezzo degli
Regolamento per la festa di S . Fran- Angeli, della Chiesa docente e del po-
cesco di Sales .
polo cristiano, le quali prerogative ci
rammentava il sacro rito nelle feste tra-
Art . 4 del paragrafo VI : Ogni anno si faranno almeno due
Conferenze : una nella festa di Maria Ausiliatrice, l' altra in
quella di S. Francesco di Sales . In ciascuna di queste Confe-
renze si farà una colletta da inviare al Superiore Generale del-
l'Associazione . Nei luoghi dove i Cooperatori non potessero
costituire la Decuria, e quando alcuno non potesse interve-
nire alla Conferenza, farà pervenire a destinazione la propria of-
ferta col mezzo a lui più facile e sicuro .
scorse .
Grandi cose sono state dette di Maria
dall'Angelo, quando, mandato a Nazareth
da Dio, la salutava : Benedetta fra tutte
le figlie di Eva . Se Maria è la benedetta
La Conferenza potrà essere tenuta
da qualunque oratore invitato dal
Direttore o dal Decurione o dal Co-
m itato di Cooperatori e di Cooperatrici
costituitosi all'uopo .
fra tutte, dunque nessuna come Lei, nes-
suna sopra di Lei. Tutta la discendenza
di Adamo è coinvolta nel peccato, essa
sola è la Benedetta. Benedetta nell'eter-
nità, perchè di Lei la Triade Santa si
compiacque. Benedetta nella sua crea-
zione, perchè in Lei versò i tesori delle
Gli oratori che bramassero libri utili per la detta
Conferenza, non hanno che da farne richiesta alla Di-
grazie divine . Benedetta nella sua na-
rezione del Bollettino Salesiano e saranno loro spediti scita, perchè fu l'aurora che annunziava
prontamente e gratuitamente .
il Sole di giustizia . Benedetta nel mondo,
perchè ad esso diede il Salvatore . Bene-
detta in terra dagli uomini, perchè degli
uomini è Madre . Benedetta in cielo dagli
Angioli, perchè del cielo è Regina . Be-
LE FESTE GIUBILARI
nedetta della stessa benedizione del suo
Figlio divino : « Benedicta tu in mulieri-
bus et benedictus fructus ventris tui . » Chi
DELLE OPERE DI DON BOSCO
adunque non benedirà Maria?
Di Maria grandi cose dice la Chiesa .
NEL TEMPIO DI MARIA AUSILIATRICE Illuminata nel suo Capo e nei suoi pa-
IN TORINO
stori dallo Spirito Santo, acciocchè ren-
dano testimonianza alla verità sulla terra,
Gloriosa dicta sunt de te
la predichìno e la difendano, ha detto di
Maria : « E il Verbo si incarnò per opera
di Spirito Santo, nacque di Maria Vergine,
fatto uomo . » Donde Maria veramente è,
Nel magnifico tempio di Valdocco
in Torino ebbero felice compimento le so-
lenni feste di Maria SS . Immacolata, in-
spiratrice delle Opere di Don Bosco . Fu-
rono centinaia di Salesiani, furono mi-
gliaia di Cooperatori presenti, ma molti
più furono quelli, che, assenti di corpo,
presenti in ispirito, si univano a questi
in un pensiero, in un affetto solo per lo-
dare e benedire la Vergine Benedetta . Fu
cosa grande e stupenda, che rivelava la
fede dei divoti e le glorie di Maria . La
musica, la pittura, l'eloquenza, tutte le
arti belle, le scienze, e sopra di tutto i
sacri riti concorsero ad onorare la Madre
di Dio e Madre nostra nel primo Giubileo
Salesiano . Grandi cose sono state dette di
Lei : « Gloriosa dicta sunt de te, Maria . (1) »
Ma le laudi nostre, benchè partissero
da cuori amanti, non furono che un'eco
e rettamente si appella Madre di Dio .
Essa adunque, a differenza di tutte le
altre creature, non è solamente da Gesù
Cristo illuminata, ma è il trono e la sede
della Divinità . Gesù si trova fra le braccia
di Maria . Tanto stretta è l'unione tra
Maria e il Verbo di Dio Incarnato, che
Esso Le è Figlio, ed Essa gli è Madre,
nè avvi vuoi in terra vuoi in cielo re-
lazione più stretta di quella che nasce
dalla comunicazione di natura per la ge-
nerazione. Se perciò troviamo Gesù tra
le braccia di Maria, non troviamo Maria
che tra la luce e la gloria immortale di
Dio . Oh mistero di amore! Oh gloria in-
comprensibile, oh abisso di dignità ! Chi
non onorerà Maria?
Il popolo cristiano, che vive sotto l'i-
spirazione dello Spirito Santo, anch'Esso
grandi cose dice di Maria : Tu sei la gloria
di Gerusalemme . Essa sola basta ad illu-
(1) Ps . 86.
strare tutte le umane generazioni. Ri-

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splende come la luce in mezzo alle te-
nebre del mondo . Per Lei non sono rotti
i vincoli fra il cielo e la terra, per Lei la
terra è tuttavia il soggiorno di Dio . « Tu
sei la letizia di Israele . » Solo che si ram-
menti Maria , ritorna la speranza nelle
avversità, e la pace nelle tribolazioni .
Appare Maria e si dilegua la tempesta ;
passa Maria e sul suo passaggio germo-
gliano i fiori. Se vi è cosa bella che il
cuore rallegri quaggiù, non è che imma-
gine di Lei . La valle e la collina, il fiore
e il cedro, il mare ed il cielo colle loro
soavità e bellezze ci dicono le bellezze e
la soavità di Maria .
Chi adunque non la amerà? Chi non
sarà rapito dalla sua bellezza sovrumana?
Chi non canterà le sue laudi ? Chi non
desidererà il suo sorriso? Chi non pie-
gherà le ginocchia dinanzi a questa Madre
eccelsa, che stringe fra le braccia la in-
finita Bontà , che tutta a Lei si donò,
perchè la comunicasse agli uomini
Quanto a noi, figli di Don Bosco, vo-
gliamo, o Vergine benedetta Madre di
Dio, stare sempre stretti al tuo altare .
Ti abbiamo veduta come bella visione
effigiata sulla cupola del tuo tempio ed
abbiamo inteso ciò che sei, ciò che puoi,
quello che vuoi . Eccoci a te servi, figli
ed evangelisti . Il nostro cuore non ces-
serà di amarti, né la nostra lingua di
lodarti . Da te non ci dipartiremo mai
fino a che ti contempleremo , non più
effigiata sulla terra coll'arte dei colori,
ma svelata lassù nel cielo, dove con lingua
nuova e con armonie ineffabili ti salute-
remo ancora : Benedetta fra le donne, Ma-
dre di Dio, gloria e letizia del Paradiso!
Lo splendore, la grandiosità e l' inarri-
vabile pompa delle feste testè compiutesi
sono davvero un inno , una musica , un
poema, un fatto così sovranamente ma-
gnifico, imponente e mirabile, che l'animo
commosso ne esulta d'immensurabile le-
tizia . « Sì, lo diciamo francamente (così
l' Unità Cattolica del 13 Dicembre 1891), que-
ste feste sono e saranno mai sempre un
trionfo della religione, una consolazione
soavissima della fede, un pegno sicuro della
special protezione di Maria Santissima
su Torino, sull'Italia tutta quanta, una
prova irrefragabile della vita divina di
Gesù Cristo, pur in questo secolo xix,
famoso per misfatti, ma grande ancora
per virtù. Solo nella fede e nella carità
di Gesù Cristo se ne può trovare una
conveniente spiegazione . Esse solo pos-
sono dare una risposta eloquente alle be-
stemmie dell' empio e alla pusillanimità
del debole . »
I tre primi giorni .
Domenica .
La chiesa si apre finalmente in tutta la
magnificenza della nuova pompa artistica .
Sono scomparsi i ponti, tolti i veli ed il po-
polo vi accorre affollatissimo e contempla
estatico .
È diventata proprio Regina formosissima
Coeli corusca civitas, come si esprime la Sacra
Liturgia, e questo per opera specialmente di
un Salesiano, il sacerdote Antonio Sala, che
diresse e inspirò tutti i lavori .
All'entrare adesso in Maria Ausiliatrice
un sorriso di compiacenza spunta sulle lab-
bra, un non so che di gentile e soave si
espande in quel sacro ambiente, vi si sente ,
più che mai la Madonna, ed Essa è là, beata
pacis visio, che sorride contenta a' suoi figli
dal suo nuovo altare marmoreo, in mezzo a
svelte e ricche colonne, circondata da Santi
e da Angeli dipinti, scolpiti, in medaglioni
e statue, in alti e bassi rilievi, che la guar-
dano estatici d'amore e par che le offrano
le preghiere di quel mondo di gente che si
accalca a' suoi piedi .
Come appar più sfogata e splendente la
cupola cogli affreschi del Rollini, come si
presenta graziosa l'ampia navata cogli stu-
pendi ornati del Costa, come armonizzano i
fregi coi capitelli delle colonne, coi quadri
delle cappelle, colle linee architettoniche !
Domenica, 6 dicembre, celebrò la Messa
per la Comunione generale S . E . Mons . Ma-
nacorda, Vescovo di Fossano . Alle 10 1/2
pontificò S . E . Mons . Rosaz, Vescovo di
Susa, assistito da Mons . Pechenino, dai Re-
verendissimi Canonici Re, Sorasio e Giaume
e da numerosissimo Clero .
Che dire della musica? Il primo omaggio
alla Beata Vergine è reso dai giovanetti
della Casa Salesiana di Faenza (Romagna) .
Mentre il popolo si accalca all'altare per la
Comunione distribuita dal Vescovo celebrante
e da due sacerdoti aiutanti, le vòlte echeg-
giano di soavi m elodie. È prima una voce
di soprano che ripete su note del Cherubini
la Salutazione angelica . Sottentrano quindi
altri soprani e contralti con l'Ecce panis . Le
voci sono bellissime, l'esecuzione è inappun-
tabile e con squisita finezza di espressione .
Quei buoni soprani e contralti esprimevano
coi loro canti l'affetto e la divozione di più
centinaia di loro compagni che dall'ardente
Romagna li accompagnavano colla mente e
col cuore, dolentissimi di non aver potuto
venire anch'essi al desideratissimo tempio .

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Alle 10 1/2 i cori poderosi della scuola
dell'Oratorio, coadiuvati da cantori di altre
Case Salesiane e da distinti maestri della
città, spiegano tutta la loro potenza . La mu-
sica è del Cherubini . Il Kyrie ed il Credo
della Messa solenne in sol , il Gloria della
Messa dell'Incoronazione . L'effetto è impo-
nente oltre ogni dire . Gli a soli s'intrecciano
coi cori con felice spontaneità e gusto . I cori
non lasciano nulla a desiderare ; sono bene
equilibrati e di una forza più unica che rara .
Ammirasi la padronanza e la sicurezza con
cui l'esimio maestro Dogliani dirige l'esecu-
zione,
lo guidò dalla campagna alla città, dalle più u-
mili alle più ardimentose imprese, dalle terre
nostrali alle più lontane ; e chi può tener dietro
alla luce della fede ed alla fiamma della carità
che questo apostolo diffonde per tutto il mondo? »
Il facondo oratore presenta con tratti vivi
e convincenti la cara figura di Don Bosco
e le sue mondiali imprese, ed esclama :
« Cinquant'anni di operosità apostolica a sal-
vezza di tante anime, cinquant'anni spesi in sov-
venire i poveri, nell'insegnare agli ignoranti, nel
diffondere la luce della verità e la fiamma d'ogni
ptiiùvietlàetptoarvtiernttùo,sacinequfaennto'manennialiempineeglalti'iimnpiuann'taatr-e
Nel pomeriggio il concorso dei fedeli era
tale che pareva essersi riversata in Valdocco
tutta la città . Dopo i Vespri S . E . il Ve-
scovo di Fossano teneva uno stupendo di-
scorso .
« Don Bosco è l'uomo provvidenziale mandato
da Dio a salute del nostro secolo . Come i sapienti
della Corte di Faraone in anni difficilissimi e di-
sastrosi suggerivano : Provideat Rex virum sapien-
tem et indust. rium, qui spirit.u Dei plenus sit.
Provveda il Re un uomo sapiente ed attivo, il
quale sia pieno dello spirito di Dio . . . . a salvezza
della nazione, così l'umanità in tempi non meno
difficili e disastrosi sentì il bisogno di un uomo
di tal fatta. Lo spirito di Dio lo diede quest'uomo,
oratorii, ospizi, collegi, missioni, nell'erigere
chiese, tipografie, scuole e via via tante stazioni
destinate a diffondere e mantenere il regno di
Gesù Cristo in mezzo ai popoli, costituiscono con
giusta ragione un forte argomento di giubilo e di
festa . Si adorni adunque il tempio di Maria ove
s'incentrano e fan capo tante mirabili opere ; s'in-
neggi a quel prode atleta, a quell'instancabile
prete che fu strumento di grazie tanto sorpren-
denti e si ringrazi il Cielo che cotanto benedisse
e fecondò le opere di D . Bosco . »
Infine chiude il discorso con le seguenti
parole
« Venerandi Salesiani, giovani diletti, beneme-
riti Cooperatori, uomini di fede non finta, genti

1.8 Page 8

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nelate al vero, al bello, al sublime, al ce-
lest,adivnoprstaeidnzltrodi
questa Regina dell'universo, e ringraziatela, per-
chè, non paga d'averci dato il divin suo Figlio ,
che, morendo, la morte distrusse, per rigenerare
a vita vera la moderna società, ci diè l'uomo
saggio ed attivo, virum sapientem et industrium ,
ci diè l'uomo pieno dello spirito di Dio, spiritu
Dei plenum, ci diè Don Bosco .
Il discorso durò più di un'ora, interes-
sando vivamente l'immenso uditorio . La be-
nedizione del SS . Sacramento era impartita
da S . E . il Vescovo di Susa .
Dopo le sacre funzioni la sommità esterna
della cupola era illuminata a gaz, in guisa
che la statua dorata della Madonna, che vi
torreggia da regina, presentavasi alla città
come celestiale e benefica apparizione . Questa
illuminazione fu ripetuta ogni sera per tutto
l'ottavario .
I cortili interni le due domeniche ed il
giorno dell'Immacolata Concezione furono
illuminati con centinaia e migliaia di pal-
loncini e bicchieri disposti a festoni ed a
fiorami . Vi s'ammirava nelle due domeniche,
tra le altre rarità che più guadagnavano
l'attenzione, un grande quadro trasparente,
in cui campeggiava l'immagine di Maria
Ausiliatrice, ed il giorno 8 dicembre in mezzo
ad un trionfo di mille lumi e fiori una bel-
lissima statua dell'Immacolata .
Lunedì .
Il secondo giorno dell'Ottavario va segna-
lato per la esecuzione della M essa di Papa
Marcello del Palestrina . Di questo capola-
voro della musica classica già abbiamo par-
lato nelle precedenti esecuzioni . Ci basti qui
dire che anche questa volta fu diretta e
cantata con fedelissima interpretazione, e
riuscì di effetto ancor più imponente per la
grandiosità delle masse corali, stupendamente
affiatate fra loro, e sicurissime di movenza
in quel meraviglioso intreccio di voci . Negli
a soli sostennero la parte di tenori il sempre
caro sig . D . Lazzero e l'egregio sig . Fran-
cesco Bertone, e la parte di bassi l' esimio
sig . Andrea Pelazza ed il M . Rev .do Don
Alberto Bielli .
Nel pomeriggio, dopo i Vespri, teneva ser-
mone S . E . il Vescovo di Susa .
Gioia e trionfo, così l'eccellentissimo oratore,
gioia e trionfo in questi giorni nella contempla-
zione delle opere di Don Bosco . Gioia di migliaia
e migliaia di anime sollevate alle fonti salutari
della virtù, strappate dai pericoli ed avviate al cielo,
fatte forti contro le insidie delle potenze avverso e
nobilitate con quella fede che forma i santi . Trionfo
dell'umiltà sopra le mondane grandezze, della de-
bolezza sopra la forza, della grazia sopra la umana
potenza .
» Volete meglio comprendere ciò ? Ritorniamo
col pensiero a cinquant'anni fa, al 1841 . »
Qui l'oratore, con brevi parole, ma con co-
lori nuovi, ricorda il primo catechismo fatto
da D . Bosco nel giorno dell'Immacolata di
quell'anno, nella sacristia di San Francesco
d'Assisi in Torino, ad un povero giovanetto
abbandonato .
« Chi l'avrebbe detto in quel dì, continua l'o-
ratore, che questa dovesse essere la prima pietra
d'un immenso monte? il granellin di senapa che
doveva svilupparsi in albero mondiale?
» D . Bosco era povero, non aveva redditi, era
solo, il suo tetto restringevasi a due camerette ;
chi lo aiutò ? Chi lo guidò a compiere le sue opere
colossali? Lo disse egli stesso, che nella potenza
della sua fede volle dedicare questo sontuoso
tempio al suo potente aiuto .
« Chi aiutò D . Bosco è Maria, è l'Ausiliatrice del
popolo cristiano .
Dopo ciò, il facondo oratore parla a lungo
e con invidiabile chiarezza ed unzione della
potenza e bontà di Maria .
Infine muove calda esortazione agli ammi-
ratori, allievi ed amici di D . Bosco ad imi-
tarlo nella fiducia in un tanto aiuto largitoci
dal Cielo, in Maria potentissima Regina e
Madre d'infinita misericordia .
Impartiva la benedizione col SS . Sacra-
mento S . E . Mons . Bertagna, Titolare di Ca-
farnao .
Martedì
il giorno 8 dicembre, sacro all'Immaco-
lata Concezione di Maria .
Son cinquant'anni a questo dì che Don
Bosco gittava il primo seme delle opere Sa-
lesiane .
Fin dalle prime ore del mattino il vastis-
simo tempio si riempie di fedeli . Alle Messe
delle ore 6 e delle 7 le Comunioni generali
formano un imponente spettacolo della più
consolante pietà .
Alle 10 1/2 incomincia la Messa solenne .
È festa tutta di famiglia . All'altare, tranne
l'Arcivescovo assistente, Monsignor Pampi-
rio, sono tutti allievi di D . Bosco . Il popolo
spinge di quando in quando lo sguardo verso
il presbiterio per vedere il successore di Don
Bosco, D . Michele Rua .
« Era scena che suscitava mille pensieri
ed affetti . Oh Don Bosco non è morto! Re-
liquit similem sibi post se . Lasciò come altro
se stesso nel suo successore, ne' suoi allievi,
che sono l'anima e la vita delle sue opere .
Queste non morranno , no, anzi non faran
sosta un istante . Il seme, gittato cinquan-
t'anni or sono, fruttò prodigi . E che cosa
sarà fra altri cinquant'anni? Lo vedremo
dall'eternità, ma certo nuova meraviglia col-
pirà i mortali . È lo spirito di Dio che qui
si espande e fruttifica , è l'opera della po-
tentissima Ausiliatrice, perciò non verrà
meno » (1) .
Alla imponente maestà del tempio ed alla
solennità del sacro rito risponde anche oggi
la classica e sceltissima musica . Il capola-
(1) Vedi Unità Cattolica del 10 dicembre 1891 .

1.9 Page 9

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voro dell'immortale Palestrina è ripetuto con
la stessa perfezione di ieri ; più si sente e
più si gusta . Gl'intelligenti ne vanno rapiti. .
Si è trasportati in aere sublime e divino ;
son mistiche note che ci guidano tra i pa-
diglioni dorati dell'infinito, ove Iddio è lo-
dato e glorificato dai celesti comprensori .
L'Introito, il Graduale, l'Offertorio e il Com-
munio sono eseguiti in canto fermo da soprani
e contralti, con tanto gusto e perizia, da far
sempre meglio conoscere gl'immensi pregi del
canto della Chiesa quando è bene interpretato .
Erano pure presenti alla sacra funzione le
rappresentanze delle Case Salesiane di Francia
e nobili famiglie di quella cattolica nazione
venute a rappresentare i Cooperatori e le
Cooperatrici Salesiane loro connazionali . Alle
rappresentanze italiane già venute nei giorni
precedenti se ne aggiunsero altre . Eccita-
vano poi singolare curiosità una schiera
di ben quaranta giovanotti polacchi, i quali
da più mesi divenuti allievi della nostra
Casa di Valsalice, avean ottenuto dai loro
Superiori di venire al Santuario, per presen-
tare anche il loro omaggio alla cara memoria
di D . Bosco . Da appositi coretti assistevano,
come i giorni precedenti, alcuni rappresen-
tanti della stampa e parecchie famiglie della
nobiltà torinese e di altre città .
La folla dei fedeli è sempre amplissima .
Il tempio dovrebbe essere dieci volte più
vasto per ricevere quanti desiderano en-
trarvi .
Alle sacre funzioni pomeridiane assisteva
pure S . A . R . ed I . la Principessa Laetitia,
che col suo seguito prendeva posto presso
la balaustra di fronte al pulpito .
Solenne pure e ben eseguita fu la musica dei
vespri . Negli a soli sostennero la parte di te-
nori i Signori Mascherpa e Fumero, e la parte
di bassi il chiarissimo Prof . Teol . D . Luigi
Caligaris . Sedeva all' organo l' esimio Cav .
Remondi .
Dopo i Vespri saliva il pergamo S . E . Mon-
signor Pampirio, Arcivescovo di Vercelli .
Esordiva col fatto di Colombo che salpò alla
scoperta ed alla conquista di un nuovo mondo
sulla nave Santa Maria .
« Don Bosco anch'egli intravvide un mondo da
conquistare, un mondo morale ed immenso, la
gioventù che tra le onde del secolo va perden-
dosi miseramente . Invocando Maria , gettandosi
fidente nella mistica nave della divozione a questa
divina Madre, mosse alla grande conquista . »
Dopo ciò l'eccellentissimo oratore svolgeva
nobilissimi pensieri sulla grandezza e po-
tenza di Maria e sulle eccelse opere che Essa
compiè per mezzo di Don Bosco . Teneris-
simo quando parlò della povertà e delle
prime lotte che questi dovette s; ostenere
commovente quando dipinse la divozione
che il buon prete nutriva verso la mistica
stella che brillava sempre benefica sopra i
suoi passi ; e dopo aver detto di tante opere
di D . Bosco, continuò
« Che dipingo io? Ecco le opere di D . Bosco
Mirate questo tempio, queste bellezze, queste ric-
chezze dell'arte! Ecco D . Bosco . Che dice questo
tempio? Il trionfo di D . Bosco per mezzo della
protezione di Maria . Questo Santuario è come il
piede di Maria che preme il capo di Satana, è
una pagina sublime della vita di D . Bosco . Che
vi dicono questi giovani? Che vi dicono i mille
altri istituti da lui fondati ? Le sue opere non si
manifestano solo nella nostra città, ma in moltis-
sime altre della patria nostra ; poi, oltrepassati i
confini d'Italia,seiFnrtaco,Ipgn
in Austria, in Inghilterra ; dall'Europa passarono
agli altri continenti ed invasero il mondo . Ecco
il trionfo di D . Bosco, che gettasi nel mar bur-
rascoso del mondo sulla mistica nave della divo-
zione a Maria . »
La parola dell'oratore, ispirata, affettuosa,
qua e là inghirlandata di fiori oratorii, gua-
dagnava l'immenso uditorio, ed eccitava am-
mirazione , devozione , riconoscenza e santo
entusiasmo .
Scena imponentissima fu alla benedizione .
Mentre il Vescovo sollevava il SS . Sacra-
mento e benediceva il sacro tempio, la piazza
fino ai viali del Corso Regina Margherita,
buon tratto della via Cottolengo e dei cor-
tili dell'istituto rigurgitano di fedeli che ,
divoti e silenziosi , prostravansi ad adorare
il Re dei Re, il Dio Redentore che dall'al-
tare della divina Madre Maria benediceva
alla sterminata moltitudine . Non s'era mai
vista tanta folla .
Dopo le sacre funzioni si apersero al pub-
blico i cortili interni dell'Oratorio . La folla
v'irruppe avidamente, attirata dalla stupenda
illuminazione che avevano preparato i nostri
giovani artigiani e per assistere al concerto
dato dalla nostra banda musicale . I giovani
suonatori tanto in questo come negli altri
concerti dati in questi giorni furono applau-
ditissimi e meritarono particolari elogi dalla
pubblica stampa e da distinti maestri . Ci
piace inoltre qui notare, che ai nostri mu-
sici dell'Oratorio si erano uniti in queste fe-
ste alcuni giovani delle bande musicali dei
nostri Oratorii di Faenza e di Mogliano Ve-
neto, intervenuti colle rappresentanze di que-
ste due Case Salesiane .
Le Quarant'ore.
Dopo tre giorni di inni e cantici in onore
della Gran Madre di Dio , con felicissimo
pensiero succedettero in questo ottavario tre
giorni di solenne adorazione a Gesù in Sa-
cramento . Quali divozioni van meglio unite
di queste? Nei fasti gloriosi della nostra re-
denzione Maria è l'alba che annunzia il gran
giorno dell'impero dell'Unigenito di Dio ,
Maria l'aurora benefica che precede il Sole
di giustizia Cristo Gesù . Maria con Gesù in
Betlemme, Gerusalemme , Nazaret, sul Cal-

1.10 Page 10

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vario . Maria con Gesù adunque nei nostri
cuori, nei templi, sugli altari .
L'affluenza dei fedeli rinnovavasi numerosa
dal mattino alla sera . Alla Messa dell'Espo-
sizione, celebrata ogni dì da un Vescovo,
la Comunione, stante la folla dei fedeli, do-
veva essere distribuita anche da due sa-
cerdoti aiutanti .
Affollatissimo il tempìo alla predica ed alla
benedizione impartita pure da un Vescovo .
Predicò ogni giorno S . E . Mons . Pulciano,
Vescovo di Casale .
« Maria fu l'ispiratrice delle opere di D . Bosco,
così l'eccellentissimo oratore nella prima sua pre-
dica, e l'Eucaristia fu l'alimento che alle mede-
sime trasfuse lo spirito di Gesù Cristo . »
Interessantissimo quando descrisse le opere
di D . Bosco mirar tutte all'Eucaristia, a pu-
rificare, preparare e condurre le anime a
Gesù .
Il secondo giorno svolse altro interessante
tema
« Le magnificenze e gli splendori dell'arte, così
il facondo oratore, che arricchiscono questo tempio -
e circondano il Sacramentato Gesù, ci annunziano
le grandezze di un tanto Sacramento .
» Ma Gesù è nell'Eucaristia non solo per alber-
gare con noi e ricevere le nostre visite, ma anche
per discendere nelle anime, colla S . Comunione .
Queste grandezze e queste magnificenze adunque
ci predicano le grandi disposizioni che si conven-
gono alla maestà ed alla bontà di Colui, che viene
in noi, per farsi nostro spirituale alimento . »
Parla quindi con particolare pietà ed af-
fetto delle disposizioni richieste per la santa
Comunione, disposizioni le quali, invece di
allontanare, guadagnano i cuori a Gesù e
quindi le anime alla frequente Comunione .
Nell'ultimo giorno delle Quarant'ore parlò
dei mirabili effetti che produce nell'anima
cristiana la S . Comunione . Prima di finire
pronunciò accalorate parole sulla Pia Opera
dell'Adorazione quotidiana, testè fondata in
Torino ed in questa circostanza anche nel
tempio di Maria Ausiliatrice
« Sia benedetta questa istituzione che col titolo
di Adorazione quotidiana universale vuol chiamare
tutto il popolo all'altare di Gesù! Gesù è sempre là
che ci attende e prega per noi anche quando il tem-
pio è deserto . Non fecit taliter omni nationi . Oh ve-
niamo a Lui adunque non solo nelle grandi so-
lennità, attirati dallo spettacolo di solenni riti,
ma ogni giorno, ogni giorno . Veniamo a pro-
strarci ai piedi suoi, veniamo a pregarlo, ad
ansarlo, ad unirci con Lui . L'anima nostra , oh
quest'anima che è destinata a star poi sempre
con Gesù dopo la carriera mortale, s'avvicini ora
a Lui ogni giorno . Ne abbiamo tanto bisogno . I
mali crescono ed allagano la terra ; salviamoci,
volando quali immacolate colombe attorno al divin
tabernacolo . Oli la nobile, santa e divina opera
dell'Adorazione quotidiana universale penetri in
tutte le famiglie, in tutte le cattoliche associa-
zioni, si diffonda nel popolo, invada tutta la so-
cietà per attirarla tutta a Gesù . »
Giorno settimo.
Solenni suffragi .
Come potevam noi dimenticare in questo
ottavario i tanti benefattori di questo tempio
già chiamati da Dio all'eternità? La mattina
del settimo giorno era consacrata per loro .
Numerosissime furono le comunioni in loro
suffragio , specialmente alla Messa delle
ore 7 1/2, celebrata da S.EMVoenscv
di Fossano .
Alle 10 1/2 il popolo era accorso in folla
alla Messa solenne, pontificata da S . E . Mon-
signor Marello , Vescovo di Acqui . Erano
Cooperatori e Cooperatrici ed altri fedeli che
univan le loro preci alle nostre ed a quelle
dei nostri giovanetti . Si eseguì la nuova
Messa funebre di Monsignor Cagliero .
Il Vescovo celebrante nel discorso che im-
provvisò prima dell' assoluzione ne parlò
con entusiasmo . Fu un dettato spontaneo ed
affettuoso del cuore, col quale l'illustre Pre-
lato, applaudendo agli accorsi per la carità
che dimostrarono verso i benefattori defunti,
li invitava ad imitarli nel soccorrere con
generosità le opere dell'indimenticabile Don
Bosco .
Partenza di 18 Salesiani
per la Palestina .
Altra pagina abbiam qui da scrivere per
un fatto che consola e riempie di gaudio il
cuore ogni volta che si ripete . Maria Ausi-
liatrice rivolge ai suoi figli le parole di Gesù
Cristo : E untes docete omnes gentes . Quanti,
difatti, quanti Salesiani partirono dall'altare
di questa Gran Madre per le lontane Mis-
sioni !
Oh queste feste giubilari siano adunque
segnate anche con tal fatto, Ed i missionari
vi sono, partono in numero di diciotto per la
terra più desiderata, per la Terra Santa . Tra
loro si annoverano alcuni giovani Chierici
che, già istrutti nelle lettere e nelle scienze,
recansi negli stabilimenti, colà eretti dall'ot-
timo Can . Belloni, per imparare sul luogo la
lingua araba, a fine di poter in seguito coa-
diuvare quel zelante Missionario, padre a
tanti orfanelli . Capo della spedizione è il
Sacerdote Antonio Varaia, , già Direttore
del nostro Orfanotrofio di S . Isidoro a Saint-
Cyr in Francia ed ora destinato alla Dire--
zione dello Stabilimento di Beyt-Gemal in
Palestina .
Verso le tre pom . di questo stesso giorno
il tempio si riempie di popolo . Dopo il canto
del Vespro, sale in pulpito S . E . Mons . di
Fossano .
L'eloquente oratore, dopo aver parlato do
menicascorsadelpastoerdiDon
Bosco, ora parla del presente delle medesime .

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2.1 Page 11

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a
H
A
A
41

2.2 Page 12

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« Sono come ben forniti granai , che D . Bosco
aperse qua e là pel mondo, perchè grande è la
carestia morale in mezzo ai popoli . »
L'oratore passa quindi in rassegna le Case
Salesiane, e, parlando poscia dei Missionari,
esclama
« E che cosa dànno questi campioni della fede?
Essi dànno tutto ciò che hanno, pronti a versare
il sangue per la diffusione della fede, a dar la
vita, purchè si salvino le anime .
» Spettacolo inesplicabile agli occhi del secolo!
Diciotto giovani che abbandonano la patria, gli
amici, quanto hanno di più caro quaggiù,' non
per l'amore di gloria terrena, non per avidità di
agi e di ricchezze, ma per una santa brama di
far conospere Gesù Cristo, di portar la civiltà a
sconosciuti fratelli . Spettacolo meraviglioso che
noi vediamo coi nostri occhi e che tocchiamo con
mano . Spettacolo portentoso che dimostra la forza
e la tempra della vita che D . Bosco lasciò alle
Sue opere .
» Ma se questi valorosi dànno tanto, che cosa
dovremo dar noi?
» Che cosa devono dare tutti quelli che hanno
cuore e conoscono le indigenze del prossimo?
» Iddio è il padrone universale di tutto e di
tutti . Senza alcun nostro merito ci pose in una
condizione nella quale abbiam ricchezze . Di chi
sono queste? Sono di Dio, sono roba sua ; noi non
ne avevamo diritto alcuno .
» Ma oltre ai ricchi egli ha creato una falange
immensa di poveri, di disgraziati , ha sparso tra
loro un mare di indigenza e di dolori, e pare che
abbia concentrato in pochi quello che sparse sulla
terra di ricco e di grande . Egli ha voluto così,
ma quale dovere ha imposto ai ricchi, ai possi-
denti ?
» Ricordiamoci però che Dio non è ingiusto,
non dimenticherà certamente le sofferenze dei po-
veri e le ricompenserà nella vera, nella eterna
vita . Ma credete voi forse che lasci impunito chi
ha ricevuto tutto e non dà nulla? Dovrete, o ric-
chi, dovrete, o possidenti, dar conto a Dio del-
l'uso che avrete fatto della roba sua, ne dovrete
dar conto sino all'ultima moneta .Sareteprincipi,
sarete conti , sarete padroni di poche terre, ma
quando al punto di morte, stesi sul letto del do-
lore, dovrete presentarvi a Dio, non importeranno
i vostri titoli, ma bensì le opere vostre ; e com-
parsi all'eternità, Iddio peserà ciò che ha dato e
ciò che riceve ; non vi saranno scuse o pretesti.
Iddio vi mostrerà quanto avreste potuto fare colle
sostanze a voi consegnate, a vantaggio delle anime
ed a sollievo dei poveri, e voi sentirete tutto il ri-
gore della sua divina giustizia . Qui è cosa positiva .
» Non si tratta di romanzi o di poesia , ma si
parla di quanto c'insegna la fede . Sì, il ricco ha
le ricchezze da Dio e deve amministrarle secondo
la divina volontà . Non le può sprecare, non ne
può fare strumento di avarizia, non può tenerle
inerti, come non può farne strumento di peccato,
ma deve amministrarle a pro dei poveri, deve
amministrarle a salute delle anime, a vantaggio
dei derelitti fratelli . È voler di Dio, è comanda-
mento di Colui che ama i poveri di sviscerato
amore, di Colui che ama le anime fino a salire il
Calvario per la loro redenzione, di Colui che
tutto pesa, tutto misura e dinanzi al quale nulla
va profanato di quanto nella sua bontà ci diede .
Oh comprendiamo una verità cotanto importante,
e soccorriamo le missioni ed i missionari, soccor-
riamo le opere di quell'apostolo portentoso del
nostro secolo, di D . Bosco, che tanto s'adoprò pel
sollievo dei poveri e per la conversione delle a-
nime . Facciamo del bene mentre siamo ancora in
tempo e tesoreggiamo pel Paradiso . »
Dopo lo stupendo discorso dell'eloquente
Vescovo di Fossano , S . E . il Vescovo di
Acqui impartiva la benedizione col SS . Sa-
cramento, e poscia recitava le preghiere dei
pellegrinanti . Finite le dette preghiere , lo
stesso Vescovo di Acqui rivolse il saluto ai
Missionari con affettuosissime ed inspirate
parole .
Come descrivere poi la scena dell'abbrac-
cio ? Passavano quei cari Salesiani dalle
braccia dell'illustre Prelato a quelle del ve-
nerando D . Rua, che vedevano forse per
l'ultima volta, poi salutavano gli altri supe-
riori ed amici . Oh quale impressione in quei
cuori tanto generosi ! Quale commozione in
tutti gli astanti e nel popolo stesso che si
accalcava con avidità verso il presbiterio !
Vedemmo più volte siffatte scene in quel
sacro tempio, ma per quanto ripetute ci
fanno sempre una impressione profondis-
sima nel cuore .
Andate, o cari figli di D . Bosco ; gli An-
geli di Dio vi accompagnino, e le anime
degl'infelici, a cui saran sacre le vostre apo-
stoliche fatiche , si pieghino all' apparire
della vostra virtù ed alla potenza della vo-
stra divina parola . Nel campo dell'azione
a voi è riservata la parte più difficile, ma
sarà pur grande la gloria che vi attende
nei cieli nel giorno del vostro trionfo .
Giorno ultimo
Gloria in altissimis Deo! Le feste giubilari
furono coronate in quest'ultimo giorno con
tanto entusiasmo di solennità , con tanto
slancio di fede e di amore da riuscire ad
impareggiabile trionfo in onore della Gran
Madre di Dio .
Le sacre funzioni furono anche in questo
giorno celebrate da Vescovi e con accompa-
gnamento di scelta musica . Tenne il discorso
S . E . Mons . di Fossano, e disse dell'avvenire
delle opere di D . Bosco .
Piacque il pensiero che D . Bosco vive
nella Pia Società Salesiana , si personifica
nella medesima ed è una visibile sua per-
petuazione . D . Bosco vive, D . Bosco opera,
D . Bosco va estendendo ognora la sua azione
nel mondo , D . Bosco è la Pia Società Sa-
lesiana .
Cantavasi quindi il Te Deum con musica
di S . E . Mons . Cagliero . Il popolo rispon-
deva, alternando i versetti .
Quanti affetti suscitavansi nell' animo !
Quante rimembranze e quanti incontri di idee
e di fatti ! Oh Iddio sia benedetto ! Era tutto il
popolo che con voce piena e universale ringra-
ziava la infinita bontà e misericordia di Dio
presso l'altare di Maria, nel tempio dal quale

2.3 Page 13

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partirono tanti drappelli di sacerdoti, per in- I
vadere la terra a redenzione della gioventù .
IL COLLAUDO DELL'ORGANO
L'umile pastorello di Castelnuovo, l'umile
prete di Valdocco, D . Bosco, ci rifulgeva nella chiesa di Maria Ausiliatrice in Torino .
alla mente in tutto lo splendore della sua
carità e dell'immenso poema delle sue opere . In mezzo ai grandi lavori che, mercè il
In presbiterio pertanto, con felice pensiero, generoso concorso dei benemeriti Cooperatori
facevano da ceriferi un eletto stuolo di no- e delle pie Cooperatrici Salesiane, si poterono
bili giovani Torinesi , del fiorente Circolo eseguire per ristorare e decorare il tempio
Beato Sebastiano Valfrè . Questi valorosi gio- di Maria Ausiliatrice in Torino e renderlo
vani con cattolico coraggio ed illuminata degno monumento del compianto nostro Don
pietà si erano posti a servigio del tempio in Bosco, non poteva essere omesso l'Organo,
tutto l'ottavario, e specialmente per la que- che alle sacre funzioni aggiunge maestà e
stua . Il popolo ne andava edificatissimo e decoro .
noi non possiamo fare a meno che pubblica- L'antico, opera dei rinomati fratelli Lin-
mente ringraziarneli, commendare il loro giardi di Pavia, a cagione di un incendio
esempio e proporlo alla più ampia imitazione . causato dalla rottura di un tubo di gaz fin
Per concessione pontificia, S . E . Monsi- dal 1881, ebbe a risentirne assai nel som-
gnor Manacorda, prima della benedizione del miero principale per l'acqua che vi si do-
SS . Sacramento, impartiva alla sterminata vette gettare .
folla dei fedeli, a nome del Papa, l'Aposto- Fu quindi incaricato di rimetterlo in buono
lica Benedizione .
stato, e di ridurlo nel tempo stesso alla forma
All'uscire dal tempio, l'interno della cu- liturgica, il celebre Cav . GIUSEPPE BERNA-
pola veniva illuminato dall'alto con fuochi sCONI, il quale seppe, conservando pur l'an-
di bengala . I raggi multicolori proiettati tico, con aggiunte e convenienti ampliamenti,
sugli affreschi, onde la cupola ora si ab- formare un grandioso Organo, corrispondente
bella, producevano nuovo , inatteso spet- alla grandiosità del tempio ed alla gravità
tacolo .
delle sacre funzioni .
I cortili interni . intanto, artistìcamente il- Il collaudo venne fatto il 3 dicembre dalle
luminati, si aprivano alla folla che vi accor- 2 alle 5 pomeridiane . Vi era accorso un pub-
reva, per assistere l' ultima volta al con- blico numeroso ed intelligente, fra cui si no-
certo dato dalla banda musicale dei nostri tavano parecchi maestri di grido . Assi-
allievi .
steva pure S . A . R . ed I . la Principessa
Passarono queste feste così belle, gran- Letizia, accompagnata da una dama e da un
diose e ad un tempo così popolari, ma non gentiluomo d'onore .
passerà sì presto la loro memoria, nè quella « Diè principio l'illustre cav . Remondi con una
dei benefizi immensi fatti all'umanità dal fantasia d'introduzione, cui fece seguito la Fuga
venerando D . Bosco e di quelli che va tut- in sol minore del celebre Sebastiano Bach . Questa
tavia facendo colla perpetuazione di se stesso Fuga, come per la sua bellezza forma l'ammira-
nella Pia Società Salesiana .
zione dei veri intenditori di musica organica,
Mentre quindi di tutto diam lode a Dio ed
alla Gran Madre Ausiliatrice, ci sentiamo
erompere dal cuore un affettuoso evviva a
D . Bosco . Sì ! Evviva D . Bosco ! Evviva
questa fulgida gloria della religione e della
patria! Risuoni questo evviva in milioni di
così è per la sua arduità la vera pietra di para-
gone per gli esecutori . Ed il Remondi non solo
la rifece sull'organo con tutta precisione, ma
con agevolezza somma .
« Di poi il valoroso artista eseguì la Fanfara del
Lemmens e ricreò gli uditori con un suo brioso
scherzo ed una soavissima Cantilena pastorale, do-
voci ed in cento favelle, da Londra allo Stretto ve mostrò come egli unisca in grado eminente le
di Magellano, dalle cime di Bogotà e di due arti dell'eseguire o del comporre
Quito alle nuove Case Salesiane dell'Africa
e dell'Asia . È l'evviva dei discepoli che inneg-
giano al maestro, l'evviva dei figli che festanti
e con isconfinata gioia plaudono alla cara
memoria del padre, del duce, del benefattore,
dell'amico, inneggiano e plaudono a D . Bosco !
» Bel saggio di grande abilità diedero pure il
maestro Galli, organista di Sant'Ambrogio di Mi-
lano, ed il maestro Gerbaldi, organista di San
Secondo in Torino .
» L'Organo di Maria Ausiliatrice, sebbene pei nuo-
vi lavori sia liturgico nel più stretto senso della pa-
rola, non è punto nella sua maestosa gravità
Evviva D . Bosco!
disacconcio a porgere quel nobile diletto, che non
è disdicevole al luogo santo, e che dai più auto-
revoli interpreti della sacra Liturgia viene consen-
tito . Onde ebbe a scrivere il card . Bona : « Il con-
cento dell'organo letifica gli abbattuti cuori degli
uomini e inspira la giocondità della città superna,
stimola i pigri, ricrea e sollecita, i giusti provoca
all'amore, alla compunzione i peccatori » ( De di-
vina Psalmodia) .
» La Ditta del cav . Giuseppe Bernasconi e fra-
tello Cesare, che aveva dato pel passato strumenti
per la parte fonica sempre eccellenti, col presente

2.4 Page 14

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restauro mostrò d'aver progredito nella parte mec-
canica in maniera straordinaria . Perciò il gran-
dioso strumento si presta ora così facile ai voleri
dell'organista, che meglio non farebbe un piccolo
harmonium, il
forze per chi
che
lo
mtaonrengagiaa,graendaed
risparmio di
inestimabile
vantaggio delle esecuzioni musicali . (1) »
(1) V . Unità Cattolica del 5 Dicembre 1891.
A PROPOSITO D I UN' ILLUSTRE VISITATRICE
al nostro tempio.
Riceviamo da un nostro Cooperatore e vo-
lentieri pubblichiamo queste poche parole a
proposito di una illustre visitatrice al San-
tuario di Maria Ausiliatrice nella sera della
Concezione .
« Me ne usciva pieno di meraviglia dal
Santuario così abbellito e sapientemente ri-
storato, meco compiacendomi di una festa
diventata generale e cittadina . Non le par-
lerò della musica , non delle funzioni , non
del maraviglioso panegirico di Mons . Pam-
pirio, neppure della pietà che io vedeva in
fronte di tutti i divoti, perchè ella stessa
avrà veduto ed annotato ; ma colla mente
assorta a queste bellezze più celestiali che
terrene fui colpito da una salve di applausi,
che un popolo infinito, grato al bell' esempio
che veniva dall' alto, lieto di vedersi affra-
tellato con persona reale, levava alla Prin-
cipessa Letizia, che usciva in quel momento
dalgranportnedlaCsadel'Oratoi .
son certo che la regal Donna avrà notata
ladifferenza di quello spontaneo ed affet-
tuoso omaggio, tra quello che può ricevere
in altre occasioni ed in altri siti, e ne ripe-
terà, io credo, per lungo tempo l'eco piace-
vole e gioconda . Ella volendo forse in quel
dì attestare la sua religione, comparve im-
provvisa in quel santuario che, se le ricor-
dava pietose memorie, la invitava pure a pre-
gare ed a piangere (1) . La sua visita gioverà
anche ai posteri .
Ma quegli applausi sinceri e divoti, la
marcia reale intonata dalla banda di giovani
che seppi appartenere all'Oratorio festivo di
S . Francesco, la luminaria che risplendeva
dalla fronte irradiata della Madonna posta
sulla cupola e dava una luce copiosa e quieta,
produssero in me un tal senso di stupore,
di allegria e di santo entusiasmo, che bene-
dissi alla mia patria, augurai ai miei Sovrani
di poter sovente qui nella loro patria assi-
stere ai miti altari della Vergine Immaco-
lata alle sue feste simpatiche e grandiose .
(1) Il nostro corrispondente allude forse al Principe
Amedeo che nel 1865 aveva collocata la pietra inau-
gurale del santuario di Maria Ausiliatrice .
Gli applausi sulla piazza di Maria Ausilia-
trice dicono assai in questa seconda parte
del secolo, e spiegano come il nostro popolo
è divoto, ancorchè insidiato e tradito, e che
approva chi si dimostra tale . Io là vedeva
il patrizio ed il popolano, la matrona e l'o-
peraia, e tutta questa immensa onda di gente
composta , raccolta , lieta ed espansiva in-
neggiava a Colei che tutte le generazioni
chiameranno Beata . Che se fu trionfo per Ma-
ria, che tornò a premere più formidabilmente
il capo al serpente ; se le opere di D . Bosco
ebbero la sanzione del tempo, e omai son di-
chiarate imperiture , io vedeva serena come
l'iride , brillar la speranza della religione e
della pace in un giorno più o meno lontano
per i nostri paesi ; e poi ricomponendomi a
cantar le lodi di Maria fra me stesso ripe-
teva i noti versi del poeta, che tutta mi e-
sprimevano la commozione di quella sera
O Vergine, o Signora, o tutta santa,
Che bei nomi ti serba ogni loquela!
Più d'un popol superbo esser si vanta
In tua gentil tutela .
E veramente popolo e re, ricchi e poveri,
commercianti ed operai, tutti furon veduti
in quel giorno pregare e supplicare Maria ,
Madre degli afflitti , soccorritrice dei poveri
ed aiuto potente dei cristiani . »
Una lapide commemorativa nella chiesa di
S . Francesco d'Assisi .
Nel pomeriggio dell' Immacolata un' eco
delle grandiose feste che si celebravano nel
magnifico tempio di Maria Ausiliatrice in Val-
docco risuonava nel romito recinto della sa-
cristia di S . Francesco d'Assisi . Una schiera
eletta di Operai Torinesi, tra i quali parecchi
antichi alunni di D. Bosco, vi era colà rac-
colta per pagare un nuovo tributo di amore
e di ammirazione all'indimenticabile padre e
protettore degli operai . Si scopriva una la-
pide, la quale deve ricordare come proprio
là ebbe il primissimo principio la grand'O-
pera Salesiana, che ora si stende quanto il
mondo lontana. Colà D . Bosco accolse fra
le sue braccia, accarezzò, ammaestrò nelle
vie del Signore quel giovinetto Bartolomeo
Garelli, che doveva essere il primo di tutti
gl'innumerevoli che si raccolsero poi sotto il
suo manto e si strinsero al suo cuore pa-
terno . Vi furono discorsi di una eloquenza
così viva, così vera, così cordiale che non
si potrebbe dire . Parlò il cav. Borelli e disse
delle Istituzioni Salesiane, felicitando i padri
di famiglia perchè i loro figli, schivando
gl'insegnamenti atei e disonesti,
Ove stillato ogni veleno si beve,

2.5 Page 15

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potevano trovare in esse i sani pascoli di
dottrine feconde d'ogni bene religioso e ci-
vile .
Parlò l'antico alunno Carlo Gastini , mo-
strando quanto sia vera quella sentenza : è
il cuore che fa . gli uomini eloquenti... A
quale altezza non si elevò il modesto operaio
parlando del suo caro padre e maestro Don
Bosco! E quando narrato di quella sera che
D . Bosco nei pressi di Valdocco, allora così
deserti e malinconicì , si abbatteva in un
giovincello tutto solo, intirizzito, famelico ,
egli, colle parole interrotte dal pianto , ma
colla gioia che dalla nobile anima traspa-
riva sulla fronte serena, esclamò : Quel po-
verello è colui che parla, son io, io Carlo
Gastini ! chi potè frenare le lagrime
Parlò poi l'egregio sac . dottore Giovanni
Francesia, mille cose dicendo di D . Bosco care
e belle, con l'accento di chi piange ed esulta
ad un tempo, perchè i figli di D . Bosco non
parlano se non con un tumulto di diversi
affetti di lui che trionfa in cielo, ma lascia
i figli in un indicibile desiderio della sua
cara e buona immagine paterna.
Presiedeva la cara, e soavissima funzione
S . E . Rev .ma Mons . Basilio Leto, Vescovo ti-
tolare di Samaria . Eglì, in ossequio alle pre-
scrizioni della Chiesa , invitò i presenti ad
una breve preghiera in suffragio di D . Bosco,
e poi benedisse tutti a nome di lui .
Degna impresa hanno compita gli antichi
alunni, la quale non torna a minor gloria
loro che al loro caro padre, perchè la rico-
noscenza, che anche nella presente circo-
stanza hanno dimostrata , li rende degni
della riverenza e dell'amore di ogni animo
ben nato .
(Unità Cattolica del 10 dicembre 1891) .
L'omaggio dell'UNITÀ CATTOLICA
all'Opera di D . Bosco .
Riconoscenti riportiamo con piacere l'O-
maggio che la Benemerita Unità Cattolica fa-
ceva alle Opere Salesiane nell'occasione delle
feste giubilari
Il nostro giornale, così l'illustre Direttore
dell' Unità Cattolica, ha una ragione parti-
colare di esultanza nell'odierna festa cin-
quantenaria, essa che vide ben dappresso
gli esordi di questa grand'Opera di Don
Bosco, e la seguì in tutto il suo meravi-
glioso sviluppo. Prima l'Armonia e poi l'U-
nità Cattolica tennero sempre le loro modeste
colonne a servizio di lei, per darle tutto
quel po' di pubblicità che per noi si poteva,
col discorrere delle sue istituzioni , manife-
starne i bisogni, propugnarne con tutto il
buon volere la causa : abbiamo così preluso
alla pubblicazione del Bollettino , che avea
poi ad essere l'organo ufficiale e diffusissimo
delle Opere Salesiane .
E Don Bosco ci ricambiò sempre di tene-
rissimo affetto, tenendo in qualche conto quel
po' d'aiuto che dal giornale nostro gli po-
teva venire ; e si strinse con cordialissima
amicizia al fondatore e direttore dell'Unità,
Cattolica, il compianto teologo Giacomo Mar-
gotti . Quei due zelanti sacerdoti, che, con
mezzi diversi, lavoravano per la stessa san-
tissima causa, se la intendevano fra di loro ;
si stimavano, si amavano, e la loro vita
operosa ebbe molti punti di contatto , e si
spense quasi insieme . Ricordiamo singolar-
mente il 25 luglio 1886 . Allora il venerando
uomo di Dio, sebbene già sofferente di sa-
lute, volle onorare il suo amico e prender
parte alla sua festa onomastica ; in quel nu-
mero ristretto di persone che si era, in fa-
migliare ed intima conversazione, D . Bosco
ci trattenne sulle grazie singolarissime di
Maria Ausiliatrice, e poi fece cadere il di-
scorso sopra il suo giubileo sacerdotale, che si
doveva celebrare in quest'anno e pel quale
già correva il progetto di una Messa di canto
liturgico da eseguirsi da duemila voci . Ma
poi, quasi correggendo quelle previsioni, che
non dovevano avverarsi, prese a parlare di
Paradiso e disse due volte al Margotti : -
Oh ! signor Teologo , che cosa sarà mai in
Paradiso ! - Quelle parole, quell'insistenza
ci fecero impressione ; ma non ci saremmo
immaginato che doveva essere quella l'ul-
tima visita di Don Bosco al Margotti e che
nel breve giro d'un anno e mezzo sì l'uno
che l'altro avrebbero lasciata questa per
l'altra vita !
A noi Don Bosco continuò poi la sua pa-
terna benevolenza, e non lasciò modo per
farcene sicuri . Quel giorno, che fu l'ultimo
del servo di Dio sulla terra, poco prima che
spirasse, egli si degnò di accoglierci colla
usata sua bontà ed ebbe ancora un fil di
voce per raccomandarci la santa causa del
suo Oratorio e specialmente delle sue Mis-
sioni . Furono le ultime parole che udimmo
dal suo labbro, e ci restarono impresse e pre-
ziose nel fondo dell'anima : non le dimenti-
cheremo mai .
Se oggi noi le rammentiamo, si è per di-
mostrare quali legami ci stringano all'Opera
di Don Bosco, qual bisogno abbiam noi pure
di unire il nostro plauso a quello di tanta

2.6 Page 16

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parte della Cristianità in questo Giubileo
Salesiano ; è dovere di riconoscenza, che ci
muove verso chi tanto ci onorò da accettare
l'umile nostra cooperazione, dimostrando di
pregiare i servizi che alla Chiesa può pre-
stare la stampa cattolica . E il nostro plauso,
ne siam certi, non cadrà inascoltato : quel
gran servo di Dio , che oggi si festeggia
nelle istituzioni sue, benedirà, come il faceva
da vivo, e più efficacemente, alle nostre po-
vere fatiche, che tutte spendemmo, e, se Dio
ci dà vita, intendiamo di spendere per la
propagazione del regno di Dio e per l'esal-
tazione del suo Vicario in terra .
VANTAGGI SPIRITUALI
per i benefattori dell'Orfanotrofio di Betlemme.
Il Rev . Can . Antonio Belloni, fondatore
degli Stabilimenti della Sacra Famiglia in
Betlemme ed in altri punti della Palestina,
in aiuto del quale ancora ultimamente par-
tirono da Torino alcuni nostri Missionarii, ci
incarica di ringraziare quei benevoli giornali
e periodici che, secondo gli altri anni anche
in questo, nell'occasione delle feste del S . Na-
tale, hanno fatto appello alla carità dei loro
lettori in favore dell'Opera sua, nonchè quei
benemeriti Collettori che si presero la cura
di ricevere dette offerte per spedirle poi a
destinazione . Nel tempo stesso egli prega
questi e quelli a volergli continuare il loro
valido appoggio, poichè l'aiuto personale che
si ebbe dai Salesiani non tolse punto all'O-
pera sua di essere un'Opera tutta particolare,
affatto distinta dall'Opera di D . Bosco . Quindi
le offerte per i suoi Stabilimenti continuino
ad essere indirizzate ai soliti Collettori, come
pel passato.
Noi, per parte nostra, non tralasceremo di
dire quanto sia importante, anzi necessaria,
l'educazione della gioventù in Terra Santa .
Colà si tratta non solo di combattere contro
lo scisma e la barbarie mussulmana, che ha
ridotto la popolazione alla più crassa igno-
ranza e al più deplorevole abbassamento mo-
rale, ma ancora di attutire gli sforzi dei
protestanti e di altri eretici, i quali con ogni
sorta di mezzi cercano di attirare i ragazzi
alle loro scuole già diffuse dappertutto .
Ad incoraggiamento dei buoni e dei gene-
rosi noi riporteremo qui i vantaggi che hanno
i Benefattori di quest'Opera
Tutto l'Orfanotrofio di Betlemme, durante
la novena e l'ottava di Natale , visiterà il
Presepio ed il giorno della festa vi sarà co-
munione generale di tutti gli allievi dell'Or-
fanotrofio per i benefattori . Dal 15 novembre
al 2 febbraio è celebrata in Terra Santa una
Messa ebdomadaria ed il giorno della festa
(al Natale ed all'Epifania) verrà celebrata
con la stessa intenzione alla Chiesa della
Natività . I nomi dei benefattori conosciuti
saranno deposti sul Presepio . Un dono di
80franchioduetai40frnch
bastano per fondare un posto a perpetuità
per un orfano od un fratello . Il fanciullo
che gode di questa pensione porta impresso
sopra il suo letto il nome del suo benefattore
ed ogni giorno prega per lui .
1) Il nome di questo benefattore è inciso
inoltre su d'una piastra, collocata nel centro
della casa. - 2) Un'offerta di 500 franchi
per la Chiesa dà diritto all' iscrizione del
nome del benefattore su d'una piastra , che
sarà posta nella Chiesa in costruzione . -
3) Un dono di 200 franchi può fondare una
Messa da celebrarsi a perpetuità in Terra-
santa . La celebrazione di queste Messe è
garantita secondo le regole della Chiesa dal
prodotto dei beni immobili . - 4) Due Messe
per settimana sono dette a perpetuità per i
benefatorichehanodato5franchi.Per
cinque anni, cioè dal mese di giugno 1887
sino al mese di giugno 1892, una Messa sarà
celebrata ogni giorno per tutti coloro che
danno franchi 1,30 cent . - 5) Una Messa è
celebrata a perpetuità ogni mese per tutti i
benefattori vivì ed un'altra per i benefattori
defunti .
Parecchie Comunità religiose fanno ogni
mese delle novene speciali e generali per
l'Opera ; tutti i benefattori partecipano .
Gli allievi dell'Opera fanno due volte per
giorno delle preghiere particolari colla stessa
intenzione .
GRAZIE DI MARIA AUSILIATRICE
Ogni mese ci troviamo in difficoltà nel ri-
spondere alle insistenti raccomandazioni che
ci vengon fatte da tante pie persone per la
pubblicazione delle relazioni di grazie . Noi
vorremmo appagare tutti quanti, ma dob-
biamo tuttavia limitarci a pubblicare sola-
mente il sunto di poche relazioni, riserbando
le altre ad altre pubblicazioni, come accen-
nammo nei numeri precedenti .
In questo mese poi avremmo da riempiere
più colonne, se pubblicassimo le relazioni di
grazie pervenuteci dalla festa dell'Immaco-
lata Concezione fino al giorno in cui scri-
viamo . Oh quanto largheggiò la Gran Madre
Ausiliatrice verso quelli che l'invocarono ,

2.7 Page 17

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specialmente in questi giorni ! Ne sia eter-
namente lodata e ringraziata !
Cresca pertanto la nostra fiducia nella sua
materna bontà e continuiamo ad onorarla
con fervida ed incessante devozione .
Di alcune tra le migliori e più consolanti
relazioni poi non possiamo neppure dare il
sunto, perchè i relatori, per motivi partico-
lari, non bramano che siano pubblicati i loro
nomi .
Sospirata guarig ione . - Fìn dal
giorno 22 aprile 1891, fui affetto da grave e
lunga infermità . Dopo otto mesi di malattia
e tre di continui spasimi atrocissimi, che mi
avevano reso macilente, scarno e senza forza
da non poter fare un passo, mi determinai di
ricorrere a Maria Ausiliatrice con ferma spe-
ranza di essere esaudito . Quindi la vigilia del-
l'Immacolata, 7 dicembre, scrissi una lettera
al Rev . Don Michele Rua, con la quale lo
pregava di fare una novena alla Vergine nel
suo Santuario, perchè mi ottenesse da Dio
la guarigione . Non tardò l'effetto salutare .
Prima che le preghiere dimandate ai figli
dell' immortale D . Bosco salissero al trono
della Vergine Misericordiosissima, inviata
appena la lettera, mentre fino a quel tempo
avevo sempre disperato della mia vita, fu
tale il contento che mi ebbi nel cuore, che mi
giudicavo già guarito dalla infermità ; e da
quell'ora incominciai a sentire così notevole
miglioramento da passare tranquillamente
quel giorno, e vicino a godere perfetta sanità .
Difatti, avevo io interrotti i miei studi, ed
in quella prima sera li ripresi con fervore
ed energia ; alla sera seguente più della prima,
e, volendo impiegare il primo tempo delle
mìe fatiche mentali ad onore della Vergine,
stimai opportuno scrivere questa relazione .
Viva Maria Ausiliatrice!!! .. .
Durazzano, 9 dicembre 1891 .
Sac . VINCENZO STASI .
conscio del pericolo, saltellando presso i buoi,
scivolò e cadde presso ai medesimi, i quali
continuando il loro giro , gli trascinarono
sopra l'intero rullo in guisa da sfracellarlo
mostruosamente .
I parenti a quella vista ne raccapriccia-
rono, mandando grida di spavento . Ma qual
non fu il loro stupore, quando , passato il
rullo, videro il fanciullo intatto .
Guardavano tuttavia esterrefatti, temendo
gravissime conseguenze, quando all'improv-
viso il figliuoletto si alza e ripiglia il suo
saltellare scherzevole di prima, come se nulla
fossegli accaduto .
I parenti ne erano altamente maravigliati,
ed esaminandolo con prontezza se sentivasi
qualche male, con dolce loro sorpresa, nel-
l'atto in cui riconoscevano il figlio piena-
mente sano e salvo , gli vedevano pendere
dal collo la medaglia a loro domandata con
tanta insistenza giorni innanzi .
Non si può esprimere a parole la grande
riconoscenza che ne ebbero verso la Beata
Vergine . Fecero quindi con gioia relazione
del fatto accompagnata da generosa offerta
al Santuario di Maria Ausiliatrice .
Torino, 13 dicembre 1891 .
Sac. G . B . SCARRONE .
La bontà di Maria . Riferisco una
segnalata grazia, anzi un miracolo della
bontà di Maria . Un mio parrocchiano, certo
Vincenzo Gambino , nello scorso luglio era
sorpreso da congestione cerebrale . In breve
il male crebbe tanto, che l'infermo versava
in pericolo estremo di vita, e perdurò in tale
stato in modo che i periti dell'arte salutare
non davan più alcuna speranza di guari-
gione. Quand'ecco il fratello e la sorella del-
l'infermo, dopo una fervorosa novena a Maria
Ausìliatrice e dopo d'aver promesso un'of-
ferta ed un pellegrinaggio al Santuario a Lei
dedicato in Torino, ottennero come per in-
canto la sospirata grazia . L'infermo guariva
in un modo prodigioso . Ne sia lode infinita
a Dio ed alla Gran Vergine Ausiliatrice !
Maria protegge i fanciulli - I
coniugi Giovanni e Luigia Garavagno da
Lequio Berria, pieni della più viva ricono-
scenza, ringraziano pubblicamente Maria Au-
siliatrice di un segnalato favore ottenuto .
Il loro tenero figlio, fanciullo di pochi anni,
avendo visto un giorno nelle mani della
mamma una medaglia di Maria Ausiliatrice,
se ne invogliò tanto, che la domandò con
molta insistenza ; ed ottenutala, senza che
alcuno lo consigliasse, anzi all'insaputa degli
stessi parenti, se la pose al collo e la te-
neva qual prezioso gioiello .
Pochi giorni dopo, essendo il tempo in cui
si batte il frumento, mentre nell'aia i buoi
giravano traendosi dietro un grosso e pesante
rullo, il vispo fanciulletto inesperto ed in-
Poirino, 31 ottobre 1.881 .
D . FASSETTA GIACOMO, Parroco,
già allievo di D . Bosco .
Da morte a vita . Con le lagrime
agli occhi e col cuore consolatissimo e pieno
della più grande riconoscenza le annunzio
che l'unico rimedio ai miei mali lo ebbi, e
prontissimo e pieno, nell' intercessione di
Maria Ausiliatrice .
Non appena nel Santuario di Valdocco i
giovanetti dell'Oratorio Salesiano ebbero in-
cominciata la novena per la mia guarigione,
io sorgeva da morte a vita . Dico così con
pienissima ragione, perchè trovandomi con

2.8 Page 18

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due cancri nello stomaco, mi sentiva vera-
mente morire di dolore e di spasimo ; non
poteva star seduta, non poteva star in piedi,
non poteva aver respiro, era un malanno
atroce, quando come per incanto io guarii
e riebbi perfetta salute. Oh la riconoscenza
che sento verso la mia celeste Ausiliatrice,
èi.mOehnspao,tzcràmipù
della preghiera ! Oh bontà infinita di Maria!
Da un inferno di malanni risuscitai ad un
paradiso di contento . Mi sia lecito quindi di
spedire al Santuario di Maria Ausiliatrice
un'ofertacomepegnodelamiaimensa
gratitudine e supplicare che sia pubblicata
questa grazia .
Lobia di S . Bonifacio (Verona), 2 novembre 1891 .
BOCHESE LUIGIA .
Da una lettera scritta al signor
D . Rua . - Mi è grato di poterlo questa
volta mandare un maggior contributo per le
sante e magnifiche imprese da Lei avviate
es,otnuldiverspatlmond
dovendo e volendo in questa circostanza
sciogliere eziandio un voto di riconoscenza
alla cara nostra Madonna Ausiliatrice per
grazia ricevuta . Sono in obbligo di ringra-
ziare vivissimamente la Santissima Vergine
Maria Ausiliatrice per la inopinata e prodi-
giosa guarigione di un illustre infermo, , a
me carissimo , da una malattia complicata ,
gravissima e mortale, ribelle ad ogni tratta-
mento dell'arte medica
Milano, 21 novembre 1891 .
Sac. ANTONIO QUAGLIA, Canon .
Una novena . - A gloria di Maria Au-
siliatrice ed a salute delle anime, mi sia lecito
far nota una segnalata grazia .
Da otto giorni mio fratello chierico Salva-
tore si trovava a letto con una forte e con-
tinua perdita di sangue unita a febbre ti-
foidea . Si tentò ogni mezzo per arrestare il
male, che velocemente distruggeva le forze
dell'infermo, ma era inutile . La famiglia, in
preda ai più angosciosi timori, si aspettava
di giorno in giorno una terribile catastrofe .
Senonchè, per consiglio dello zio parroco, si
cominciò da tutti una novena a Maria Au-
siliatrice, si mise al collo del paziente la
medaglia miracolosa e da quell'istante si
notò un miglioramento . Due giorni dopo
cessò l'ostinato morbo, e prima del termine
della novena la grazia era ottenuta .
Mando in ringraziamento una piccola of-
ferta con preghiera di una Messa, deside-
rando pure che la grazia ottenuta si pub-
blichi nel Bollettino Salesiano o nelle Let-
ture Cattoliche .
Desana (Vercelli), 19 agosto 1891 .
Dev .m° servo
Sac . LORENZO FERRARIS .
« Salus infirmorum . » - Afflitto nello
scorso inverno da reumatismo articolare, con
mio gran dispiacere non poteva più disim-
pegnare i miei doveri di scuola . In tale
stato mi rivolsi con filiale fiducia alla Ma--
donna di Don Bosco, facendo voto che, se
avessi ottenuta la sospirata guarigione, l'a
vrei fatta pubblicare nel .Bollettino Salesiano .
M. iracolo! In breve il male cessò, ed io
potei riprendere gli studi . Ne sia lode a Ma-
ria Ausiliatrice .
Ch . STEFANO FERRERI .
Vicoforte S . Pietro, 22 ottobre 1891 .
Riferirono altre grazia di Maria Ausiliatrice o
confermarono masi tutti con offerte la loro rico-
noscenza i seguenti
Bartolomeo Giuseppe Barale, Piasco - A . Mi-
gnol curé de Bary, Oise (Frante) --Marie Pillet,
Chamberg - Thérèse Jaillard , Lgon -- M . La-
coste, Lonrdes - Josephine Hauschtein, Russia
- Francois Bardoux, Baigrey - M . Gonord, Fran-
cia - V . biorsaline, Poiste (Frante) - J . Har-
mignie, Ilfons (Iel'jique) - Sac . D . Giuseppe Fri-
sanco, Lerico - Rey Ernesto , S. Margherita Li-
gnrc . - Torti Maria, Montepulciano - Sac . Don
Daniele Gindobono, Gabella - Pesce Maria Mai-
neri, Ov ada, - Suora S . Gabriele, Fontenay la
conte ( vandée) - Rio G . Battista, Cavour -
Navassa Maria, Torino - Mura Antonio, Ghilanza
(Cagliari) - Elisa Loreuzo Dalla Torre, Padova
- Antonio Quattrini, Verolanuova - Sani G . B . .
Torino - Weio Ignazio, Tana (Tirolo) - Sac .
D . Rolle Abbene, Tirano (Valtellina) - Furlan Ro-
berto, Chioggia - Boroli Antonio, Muri - Gior-
gelli M . , Torino - Emilia ved . Robili , Rieti -
Sac . Lisa Gioacchino, Cbieri - Suor Maria Bon-
fante, Onna (Aquila) - Sac . D . Peronino Ste-
fano, Loranze - Sae . D . Gamaleri Giovanni, Poz-
zolo (Mori Ligure) - Sac . D . Testa Antonio, Ri-
volta - Viarengo Giuseppina, Asti - Martinojé
Filippo, Perosa Argentina - Rognoni Cantoni,
Pavia - Claretta Canova Demarchi, Zubiena -
Baggioli Giovannino, Lecco - Morini Teresa ,
Faenza - Salomone Carmela, Aragona - Ra-
strelli Cesare, Firenze - Manzoni Ippolito -
Rizzo Giacomo, Diano d'Alba - Bodratti Cer-
melli, Casal Cermelli - Pigazzi Margherita, Pa-
sturo - Rognoni Felicita, Rispo - P . Eusebio
Copello, S . Giro di _Foce - Sac . D . Rizzi Fortu-
nato, Banzio - Bonvecchio Domenico, Esanato-
glia - Bordigíoni Marianna, Bassano Veneto -
Fanelli Francesca - Solieri Margherita, Ravenna
- Scala Luigi, Saluggia - Martinotti Giuseppina,
Torino - Peragon Giuseppe - Molino Luigi, San
Damiano d'Asti - Rasazza Pietro, Rosazzo -
Mambrino Angela, Foglizzo - Rostagno Giuseppe,
Villasterosa - Rosso Paolino , Monticelli (Alba)
- Barbieri Giuseppe - Cario Tersilla, Sala Mon-
ferrato - Sibono Bartolomeo, Torino - Cario
Giuseppina, Torino - Gramalia Bice, S . Vit-
toria (Alba) - Vaschetta Luigia, id . - Dntti
Luigia, id . - Peratone Carolina ; Torino - A-
stigiano Caterina, Losolo - Carletta Maria . id .
- Actis Eurelia, id . - Trantino Teresa, id . -
- Veniva Teresa - Delpero Giulio - Chio-
netti Mario - Zanetti Giuseppe - Albertis so-
relle - Famiglia Guenzi - Reinando France-

2.9 Page 19

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sco - Arborio Alessandro - Pezzuto Margherita
- Decaroli Erminio - Castagno Paolo - Inve-
nizzi Savina - Liberti Francesco - Suore di
S . Maria Maddalena , Vercelli - Rumana Russi ,
Mondovì - Fantino Irene, Casozzo - Novelli Mi-
chele, id. - Ch . Marocco Melchiorre, Torino -
Bernasconi Giuseppe, Torricella (Svizzera) - Bas-
setti Filliol-Margherita, Busca - Garofolo Luisa,
Castello di Collegno - Sac . D . Falco Pietro, Mas-
sello - R . Parroco di S . German, M ont-Ovest
(Aosta) - Sac . D . Giacomo Garelli, Piani di
Porto Maurizio - Valliero Brigida, Saluggia -
Sac . Cesare Caravaggi, Offanengo - Testa Carlo,
Casorso Monferrato - Simioni Fiorina, Cittadella
(Padova) - Morano Ermelinda, Casale Monfer-
rato - Colombo Giuseppe, Oggiono -- Luciani
Nicola - De-Giorgis Emilia, Casale - Biondetti
Bon Elisa, Boma - Ferrero Teresa, Torre (Mon-
dovì) - Baffi Demetrio, Graniamo - Renier Lo-
renzo .
NOTIZIE DEI NOSTRI MISSIONARI
DALLA TERRA DEL FUOCO .
Puntarenas, 20 luglio 1801.
REV .mo SIG . DON RUA,
Son di ritorno dalla Missione di S . Raf-
faele nell'isola Dawson, ove mi sono intrat-
tenuto un mese circa per conoscere bene i
bisogni degli Indii e i progressi che la mis-
sione va facendo, per ordinare meglio le
cose e per incoraggiare i nostri confratelli
nell' opera santa della redenzione e civilizza-
zione dei poveri selvaggi .
LA FOTOGRAFIA DEL QUADRO
e dei dipinti della Cupola di Maria Ausiliatrice .
Crediamo tornerà gradito ai nostri lettori il sa-
pere che i grandiosi dipinti della cupola del nostro
Santuario furono ritratti in quattro grandi foto-
grafie, del formato di m. 0,40 X 0,27 . È un lavoro
riuscitissimo della nostra fotografia di Torino (Val-
salice) , il quale, per le difficoltà superate di luce,
distanza e convessità di parete
, le meritò la lode
di persone intelligentissime.Sonquatrbelism
quadri che rilevano le glorie di Maria Ausiliatr ice
attraverso i secoli e specialmente nelle opere di Don
Bosco, i quali possono , egregiamente decorare qua-
lunque sala di collegio, istitu to o famiglia . Si hanno
al prezzo di sole L . 10 franche di porto , dirigen-
dosi al nostro Seminario delle Missioni estere - To-
rino (Valsalice) . - Le modesime fotografie si hanno
in formato più piccolo di in . 0,18 X 0,14 a L . 6 ; in
questi però la riduzione pregiudica al concetto gran-
dioso ed i particolari spariscono .
Rendiamo pur noto che il desiderio d'avere una
fotografia fedele del grandioso quadro di Maria
SS . Ausiliatrice ci fu infine appagato ; finora l'a-
vevamo di un semplice bozzetto . La fotografia fu
presa dal quadro prima che lo si ponesse nella sua
nuova ancona e riuscì così dettagliata e con tal
tono di tinte, da non potersi credere di un quadro
ad olio da chi conosce le difficoltà che s'incontrano,
e noi godiamo ora di poter offrire un ritratto fe-
delissimo della Vergine, come la volle rappresentata
il ven . nostro Don Bosco dalla mano maestra del
Lorenzoni .
Questa fotografia è vendibile anche presso le no-
stre Librerie nei tre formati e relativi prezzi qui
sotto segnati e negli stessi formati anche la sola
figura della Vergine .
Formato salon
» gabinet
» Visita
L . 1,60
. . . » 1,00
» 0,15
Aggiungiamo che il profitto della vendita di que-
ste fotografie va tutto a vantaggio del nostro Se-
minario delle Missioni .
Dopo un viaggio di ventiquattro ore, per
mancanza di vento , sopra la goletta Fue-
ghina , arrivai colà come l'Aspettato delle
genti. Da varii giorni mancavano di viveri,-
da qualche settimana si era diminuita la ra-
zione a tutti ; la galletta era all' ultimo e la
farina per la polenta era tutta scomparsa .
Erano in gravi timori gli Indii, perchè si
credevano ingannati ; in maggiori appren-
stoni poi erano i nostri confratelli per le la-
gnanze e le dicerie che si andavano spar-
gendo tra gli Indii . Io arrivava, ben inteso,
fornito di ogni cosa necessaria , ma aveva
dovuto aspettare che la Divina Provvidenza
miandseprmunabciport
e poi mi provvedesse dei mezzi pecuniarii
per noleggiarla:eraimstopenza
qu!Latbrincheflmtaprve
a rallegrare lo sconcertato mio cuore, e gra-
zie alla sua desideratissima lettera del 16
maggio potei trovarmi con qualche cosa in
m ano . La Provvidenza non vien mai meno!
Non parlo delle accoglienze avute . Con-
fratelli ed Indii, vecchi e giovani, uomini e
donne, tutti erano alla spiaggia ad aspet-
tarmi . Al mio giungere scoppiò una salve
di applausi, un grìdo unanime di gioia e di
speranza . E saltando a terra avvennero scene
che mi commossero fino alle lagrime . Ricor-
dai allora Don Bosco, quando nelle estreme
necessità che noi sapevamo dicevaci : Pre-
gaete, poi spariva lasciandoci incerti del-
l'avvenire, e poi sorridente ritornava verso
sera accolto fra il giubilo dei suoi figli che
rassicuravansi sulla loro sorte .
Salutando a destra ed a sinistra, toccando
la mano a questo e a quello, mi trovai sulla
porta della chiesuola ; entrammo tutti a rin-
graziare il Signore, poi licenziai gli Indii,
assicurandoli che mi sarei fermato con loro
un po' di tempo , e mi ritrassi nella casetta
coi confratelli .

2.10 Page 20

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Il ritorno del figliuol prodigo
Rev .m° sig . Don Rua, la missione va fa-
cendo grandi progressi.
Ventidue Indii dei Canali, di quelli stessi
che non sapevano decidersi a fermarsi all'i-
sola, il mese scorso sentendo i rigori del
verno, chi per terra cavalcando le alte col-
line coperte di neve e chi per mare, tutti
intirizziti dal freddo e con una pietosa mu-
sica di pargoletti piangenti s' avvicinavano
alla casa della Missione . Venivano quasi
tutti dalla Baia Loma . Le donne erano ca-
riche come tanti muli : pendeva loro davanti
un fascio di erba secca per il giaciglio , a
tergo un altro di legna pure secca per il
fuoco, poi una quantità di canestrini e di
barchette da regalare per aver di che co-
prirsi, tabacco, galletta e per soprassello una
o due creaturine in istato adamitico . Povere
donne ! Faticavano come tanti asini , ma
passo dietro passo seguivano dappresso a
quei tronchi d'uomini che si avanzavano li-
beri di tutto, fuorchè di uno straccio di pelle
più o meno lungo e più o meno forellato, che
ne copriva la persona .
Non ebbero bisogno di dichiarazioni nè di
raccomandazioni . Furono lietamente accolti
e tosto ricoverati per famiglie in diverse ca-
sette .
Si uccise un grosso bue, si die' mano alla
galletta pur allora arrivata, si cercarono i
migliori abiti che si avevano in casa ; era un
movimento generale, una gara, una festa per
vestire, per nutrire, per confondere quei po-
veretti, che come il figliuol prodigo se ne
ritornavano a quella casa, dove avevano già
provate le comodità, le gioie, le delizie della
famiglia cristiana e donde vollero allonta-
narsi in cerca di miglior esca . Ci rincrebbe
di non avere ancora una buona musica a
nostra disposizione, chè l'avremmo fatta sen-
tire a questi poveri Indii in segno di gioia
e di tripudio.
Si procurò poi a ciascuna famiglia una casu-
pola fornita del necessario, quotidianamente
si somministrano anche a loro i viveri , e
mentre i sacerdoti istruiscono e preparano
al s . Battesimo quelli che ancora non l'hanno
ricevuto, i confratelli coadiutori, esperti agri-
coltori, addestrano gli uomini ai lavori cam-
pestri e le Suore di M . A . cercano di abi-
tuare le donne alla vita casalinga .
tanti altri . Nei canali che intercettano le isole
della Terra del Fuoco, scorrono continua-
mente barchette di Indii alla caccia delle
foche ; orbene, mi raccontano i capitani e
marinai che di là passano , che all' avvici-
narsi di tali piroghe sentono sempre a can-
tare tre o quattro arie con parole in lingua
spagnuola ; sono precisamente alcune sacre
laudi che i Missionarii dell'isola Dawson in-
segnarono agli Indii in questi tre anni dac-
chè è impiantata la Missione .
E pochi giorni sono ritornava alla Mis-
sione un giovinetto già battezzato l' anno
scorso, conducendo seco un compagno , or-
fano di padre e di madre, che non aveva
per anco veduta la faccia di un missionario .
Si presentarono tutti e due a Don Pistone,
pregandolo di volerli accettare nella nostra
Casa, ove già si raccolgono parecchi orfa-
nelli . Chiedendo Don Pistone il nome del
nuovo arrivato, questi, come non avesse in-
tesa la domanda, prese a dire il Pater noster
in lingua spagnuola e lo recitò sì bene, come
se da un anno lo dicesse ogni giorno a me-
moria . Glielo aveva insegnato il compagno !
Ed un altro ragazzetto di sei anni, testè
venuto alla Missione, alla domanda del con-
fratello Asvini : - Come ti chiami? - giunse
le sue manine , si fece il segno di croce e
poi adagio adagio, quasi sillabando, continuò
egli pure a recitare l'orazione domenicale in
lingua spagnuola, che ancor non conosceva .
Di ciò meravigliato Asvini, gli chiese se sa-
peva altro , e il piccolo selvaggio dischiuse
nuovamente il suo bocchino e coll'ingenuità
propria dell'età sua intonò la lode Corazón
Santo che i Missionari fan cantare ad onore del
S . Cuore di Gesù . Chi aveva insegnate que-
ste cose al piccolino ? Due ragazzetti che
erano stati alla Missione per alcuni mesi e
poi si erano allontanati insieme colla madre .
L'opera dei Missionari adunque, grazie a
Dio, non riesce mai inutile. La Divina Prov-
videnza dispone che coloro, che si allonta-
nano dal centro della Missione, siano come
tanti emissarii, i quali portino ai molti Indii
sparsi nelle varie isole i primi rudimenti della
buona novella, li invoglino ad andare a tro-
vare i Missionarii, specialmente quando ver-
sano in gravi necessità della vita . Ed allora
è presto fatto ad istruirli e prepararli al santo
Battesimo .
La vita degli Indii convertiti .
L'indio evangelizza l'indio .
Le festose accoglienze, i buoni trattamenti
avuti pare abbiano toccato loro il cuore, per-
chè sembra non pensino più di staccarsi dalla
Missione . Qualora per altro colla primavera
venisse loro voglia di riprendere le solite
scorrerie ,l'istruzione ricevuta non sarà af-
fatto inutile, chè anzi servirà loro per fare
da Missionari ai loro fratelli, come già fecero
Gli Indii che hanno fissata loro stanza presso
la Missione si mantengono bravini . In questa
mia visita ho tolto qualche causa che poteva
frustrare in parte la paziente opera de' Missio-
narii .
Gli uomini che lungo la giornata si recano
coi confratelli coadiutori sulla montagna al
taglio degli alberi o al pascolo del bestiame,
o alla pesca o alla caccia degli uccelli, du-
rante questi lavori e di tratto in tratto re-

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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citano in lingua spagnuola l'Orazione dome- li persuade a ritirarsi, nelle casette per ri-
nicale , la Salutazione Angelica, il Simbolo posarsi .
degli Apostoli, e al mattino, mezzogiorno e
sera l'Angelus _Domini, e ciò, mentre serve
Un urgente bisogno .
loro di svago, giova ancora a ritenere bene
a memoria dette preghiere e ad abituarli ad
innalzare sovente il cuore a Dio datore di
ogni bene . Alla sera, ritornando coi loro at-
trezzi sulle spalle, allegramente cantano le
lodi imparate ; e, dopo aver preso il neces-
Tutti questi Indii, giovani e vecchi, si
trovano assai contenti, menano una vita
tranquilla, senza peripezie nè sofferenze di
sorta . Se non che, alle volto, e capita pur
troppo sovente, la deficienza dei viveri mette
sario alimento, si radunano nelle scuole ed tra loro un po' di malumore, di inquietudine,
hanno lezione di catechismo, di lingua spa- li rende sospettosi ed intollerantì pure del
gnuola e di galateo. Ed è bello vederli,
quando s'incontrano con qualcuno di noi ,
levarsi il cappello-, salutarci, augurarci il
buon giorno, la buona sera, proprio come se
fossimo nei nostri paesi civili .
Le donne, oltre all'attendere alla figliuo-
lanza e preparare il pranzo e la cena al ma-
rito e tagliarsi qualche fascio di legna per
il focolare, hanno ogni giorno un'ora di ca-
techismo dalle Suore con insegnamento del-
l'ago, per cucirsi le vesti proprie e degli in-
dividui della famiglia . Una volta per setti-
mana poi debbono fare il bucato , sempre
coll'assistenza di una Suora che le dirige e
loro ne insegna la maniera .
I ragazzi e le ragazze hanno scuola mat-
tina e sera . Parecchi già sanno a leggere e
scrivere correttamente sotto dettato ed alcuni
già parlano benino la lingua spagnuola (1) .
Quando poi sono liberi della scuola, vanno
essi pure, in aiuto della mamma, a fare fasci
di legna per la cucina ed anche per iscal-
darsi un poco ; il freddo si fa sentire abba-
stanza, e poi l'abitudine presa sin da bam-
bini di stare sempre intorno al fuoco li porta
ad accendere dei grandi falò, da' quali . non
si distaccano , se non quando la campa-
nella li invita alla scuola, oppure l'ora tarda
soave giogo della carità cristiana . Io temo
che qualche volta un ritardo, ben inteso non
volontario, ma forse un po' prolungato, del
trasporto delle vettovaglie da Puntarenas
potrebbe far loro perdere la pazienza ed es-
sere cagione di insurrezioni e di dispersione,
rendendo vane le lunghe fatiche de' Missio-
narii e mettendo a repentaglio la loro vita
stessa . Per ovviare a questo grave pericolo,
che presto o . tardi ci, potrebbe incogliere, io
credo conveniente, anzi necessario, avere a
nostra disposizione un battello . Troppe sono
le volte che, nel tempo del bisogno, non tro-
viamo nè barche nè marinai pronti a rice-
vere le vettovaglie, gli attrezzi di lavoro, le
cose necessarie per gli Indii . Sovente bisogna
aspettare settimane e settimane, sempre in
timore per i nostri fratelli e per i poveri
Indii . Spesse volte fa d'uopo sborsare somme
favolose per poter mettere a bordo simili
merci, perché non si vogliono imbarcare che
persone. Quasi sempre poi si finisce coll'es-
sere mal serviti (1) .
Rev.mo sig . D . Rua, per la salute dei con-
fratelli, per la sicurezza della Missione, per
la civìlizzazione dei poveri selvaggi , il mio
cuore non può star tranquillo fino a quando
non si sia provvisto a questo urgente bi-
sogno . Un vaporino è assolutamente neces-
(1) Questi bravi Indietti per l'onomastico del signor
D . Rua scrissero una bella letterina come esperimento
di quanto hanno già imparato di lingua spagnuola .
Per la sua semplicità vogliamo qui riprodurla come
ci fu trasmessa
sario per questa Missione . Lasciando a parte
che un piccolo vapore ci concilierebbe la
confidenza, il rispetto, l'affezione degli Indii
che già ci conoscono, noi abbiam ancora bi-
sogno di farci conoscere alle migliaia di altri
« QUERIDO PADRE,
Nuestro buen maestro nos dijo que lejos de aquí
hay un padre que nos quiere tanto y que mucho hizo
por nosotros pobres Indios .
Sabemos también que à pocos días será fiesta de
su onomastico .
Nosotros descaríamos saber siquiera hablar e sa
lengua para darle gratias de lo que va haciendo por
selvaggi che si annidano nei moltì canali
dell'Arcipelago. Tra quei che ci conoscono
è un movimento generale per avvicinarsi . a
noi, per stare con noi . E quindi necessario
aggirarci fra i canali, avvicinarci a questi
nosotros, y decirle que le amamos mucho y que mucho
rogamos para él.
Le felicitamos en ese dichoso dia do su onomàs-
tico, y todos alegres gritaremos
i Viva S . Miguél !
i Viva nuestro padre !
i Viva nuestro bienhechor !
(1) Da altra lettera riguardante questa missione di
S . Raffaele, da noi pubblicata nel settembre dello
scorso anno, rileviamo le gravi difficoltà che incon-
trano ogni volta che hanno da soccorrere quei poveri
Indii : « Ora non si trovano carri od uomini per la
condotta della merce sino alla spiaggia ; ora man -
ceno marinai o barche per metterla a bordo ; ora
non si fanno imbarchi per molto tempo, oppure di
Sus Indianitos de la Isla Dawson : Felipe - Miguél
- Silvestre - Rafaél - Julio - Andrés - Fortunato
- Juanito Ma.-PCBreaolstpinmé
Angel - Luis - Gabriel - Don G . M . Guglielme Del
Turco, maestro . »
Altra lettera più lunghetta scrissero pure le ragazze
esprimente gli stessi delicati sentimenti .
sole persone, e per poter imbarcare viveri bisogna
lasciarsi tirare pel collo nel prezzo ; ora, quando
ogni cosa è a bordo e si è sul partire, l'equipaggio
tutto si ubbriaca e conviene aver pazienza ed aspet-
tare che passi la sbornia . Insomma tutte le sante
volte che si hanno da soccorrere i Missionari e gli
Indii di S . Raffaele ne succede una ad impedire o
ritardare il trasporto delle vettovaglie . »

3.2 Page 22

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altri selvaggi, cominciare a parlar loro, met-
terci insomma in relazione con loro . E come
potremmo ciò fare senza d'un piccolo vascello
a nostra disposizione? Presto dobbiamo im-
piantare un altro centro di Missione nell'I-
sola Grande, sul Capo Peña nell'Atlantico,
e dovremo ìncominciare anche con quello le
relazioni che abbiamo coll'Isola Dawson . Se
ci troviamo incagliati cotanto adesso con un
sol centro, quanto più non sarà dopo con
due? - Si aggiunga che in questi centri di
Missione noi intendiamo di occupare gli uo-
mini nel tagliare gli alberi, nel diboscare
il terreno ; col tempo avremo quindi bisogno
di metterci in comunicazione col Chilì e col-
l'Argentina, per inviare colà i materiali che
potremo ricavare a vantaggio della Mis-
sione . Se per ciò dovessimo sempre essere
costretti a noleggiare navi a prezzo esorbi-
tante, come presentemente ci tocca pur trop-
po fare per trasportare alla Missione gli at-
trezzi ed i materiali quivi necessari, non si
potrebbe senza dubbio continuare a lungo
nell'ardua impresa incominciata .
Rev.s.miogD Rua, io non mi dilungo mag-
giormente su questo argomento . La ringrazio
di cuore dei buoni consigli che mi ha dato
a riguardo della Missione e la ringrazio in-
finitamente del generoso sussidio speditomi
nel maggio scorso . Ne aveva estremo bi-
sogno : la crisi finanziaria s'è estesa anche
alla povera Terra del Fuoco. Ora, ella ed i
benemeriti Cooperatori e Cooperatrici Sale-
siane che mi hanno soccorso in questa neces-
sità, come in tante altre, considerino il sue-
sposto urgente bisogno di questa Missione e
vedano un poco se è possibile venirmi in
aiuto . Sarebbe questo un passo di più che
assicurerebbe la conversione e civilizzazione
di questi poveri selvaggi .
Fiducioso di non aver scritto invano questa
mia, colla riconoscenza di beneficato, mi pro-
fesso di Lei, Rev ..moDsig Rua, e degli ot-
timi Cooperatori e Cooperatrici Salesiane
Dev .mo Obbl .mo in G . C .
Sac. GIUSEPPE FAGNANO
Pref. Apostolico della Terra del Fuoco .
Dopo la lettura di questa lettera, sorge
spontanea la domanda : E in quest'Italia
« che il mar circonda » non si troverà qual-
che generoso che regali una navicella o
l'equivalente ai poveri Missionarii della Terra
del Fuoco? In questa Italia, patria di Marco
Polo, di Cristoforo Colombo, di Amerigo Ve-
spucci, di Giovanni e Sebastiano Gabotto, dei
Dandolo, dei Pigafetta, dei Verrazzani, non
si troverà qualche armatore che voglia unire
il suo nome con quello dei civilizzatori delle
plaghe australi? In questa Italia, che fin
dal secolo XIII mandava i suoi missionarii
Pier Carpino e Bartolomeo da Cremona nel-
l'Estremo Oriente, e nel xvi evangelizzava
per mezzo del P . Mascardi e di cento altri
suoi figli i popoli dell'America, e nel xix li
manda a legioni in ogni parte del mondo e
si onora dei nomi di un Massaia, di un
Comboni, di un Volonteri, di un Sogaro, di
un Cagliero e di mille altri, non si troverà
un battello per agevolare la conversione dei
Fueghini ?
Noi vogliamo sperare che sì, e in nome
dei nostri fratelli lontani, in nome di quei
cari nostri compatrioti che lavorano per la
religione e per la civiltà in quelle terre sco-
nosciute, in nome di questa stessa religione,
di questa stessa civiltà, noi supplichiamo
i nostri Cooperatori di prendersi a cuore
il nostro progetto, di far che diventi realtà
il nobile sogno dei nostri Missionarii, i quali
anelando alla conversione di tutta l'immensa
Terra del Fuoco, disposti a sacrificare tutto
anche la vita, si trovano con indicibile pena
del loro cuore privi dei mezzi di comunica-
zione e sentono l'indispensabile necessità di
un battello almeno, per poter con esso ag-
girarsi pei numerosissimi canali di quell'ar-
cipelago fitto di isole e cercarne i numerosi
e selvaggi abitanti e farsi da loro conoscere,
per far loro conoscere alla loro volta Gesù
Cristo, la sua Religione e la sua civiltà .
Di più, chi non vede, leggendo la surri-
ferita lettera, la necessità urgente pei mis-
sionarii d'aver una nave a loro disposizione
per trasportare i viveri, le medicine, gli at-
trezzi di lavoro, le sementi, i sacri oggetti
del culto e le loro persone stesse quando il
bisogno lo richiede, senza dovere spendere
prezzi esagerati nel noleggio e, quel ch'è più,
senza dover dipendere da gente venale, che
trattando coi poveri selvaggi rovinano in un
momento con un'azione, con un atto , con
un gesto scandaloso tutto il bene che il mis-
sionario ha fatto con lunghi stenti e fatiche ?
Dunque coraggio , o benemeriti Coopera-
tori ! Aiutate anche in questo i nostri cari
compatrioti e fratelli che lavorano in quelle
terre inospitali non solo per la religione, ma
anche per la civiltà, pel progresso, pel com-
mercio, per l'industria, che sempre van dietro
alla predicazion del Vangelo e si raggrup-
pano e fioriscono intorno allo stendardo della
Croce, ovunque si pianti. Coraggio, aiuta-
teci colla parola e coll'opera, con offerte in
denari o in natura, col far conoscere a chi
può soccorrerci questo nuovo bisogno delle
nostre Missioni, e voi , armatori e padroni
di numerose flotte nei porti d'America, deh !
movetevi a pietà di tante moltitudini di uo-
mini che giaciono ancora fra le tenebre del
paganesimo e della barbarie, siate per loro
i corredentori dell'anima e del corpo, gli
ambasciatori di Dio : ed ancora una volta
alle grandi opere dell'umanità che incessante
progredisce sul cammino dei secoli si associ

3.3 Page 23

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nome dell'Italia nostra, messaggera di ri-
surrezione e salute a' popoli sedenti nell'om-
bra di morte .
I FIGLI DI DON BOSCO
a Verona .
In questa illustre città, anni sono, alcuni
zelanti sacerdoti con alla testa il venerando
loro Vescovo, l' Eminentissimo Card . Luigi
Marchese di Canossa, a fine di provvedere
all'istruzione morale-religiosa dei fanciulli,
eressero in un piccolo locale un Patronato ,
ove da parecchi anni si raccolgono ogni do-
menica un duecento e più giovanetti per il
Catechismo e le funzioni di Chiesa ed ogni
sera per le scuole elementari e musicale .
Fin dal principio quegli ottimi ecclesia-
stici manifestarono il desiderio di affidare la
direzione di questo Patronato ai figli di Don
Bosco, e Sua Eminenza ne fece le pratiche
ancor vivente l'amato nostro Fondatore . Ma
non potendo noi allora assecondare a questo
loro voto, si succedettero nella direzione i
RR . D . G . B . Carrara, D . Gilardone, Don
Vincenzo Calabrese, ed in ultimo il Rev . Don
Giuseppe Bosio coadiuvato da D . Pietro Val-
busa e da D . Sebastiano Biondetti (1), sem-
pre però colla speranza di poter vedere tra
loro qualche Salesiano per cedergli tutto .
I Salesiani finalmente vi andarono ; e la
egregia Verona fedele , annunziandone l'ar-
rivo, lo qualificava per una fortuna apporta-
trice di celesti benedizioni procurata ai Ve-
ronesi dalle paterne sollecitudini dell'Eminen-
tissimo Cardinale, mercè la generosità di alcuni
benefattori, e noi la diremo pure una for-
tuna per noi l'averci Iddio così . benedetti,
da concederci altro campo per lavorare a
sua maggior gloria .
La domenica 22 novembre scorso quel Patronato
dì ragazzi era tutto a festa . Il nostro sacerdote
Don Luigi Ciprandi ne assumeva la direzione .
La mattina egli celebrava la S . Messa e quasi
tutti i giovanetti accostavansi alla Mensa Euca-
ristica . Nel dopo pranzo, dalle 4 alle 5, fu tenuto
in un salone un concerto musicale, intercalato da
tre applauditissimi sonetti del sacerdote veronese
D . Francesco Morando de Rizzoli, Cooperatore Sa-
lesiano, intitolati : Un astro errante - La stella
di D . Bosco in Verona - I l grano di senapa .
Numerosi erano gli intervenuti ; vi si notavano
i più ragguardevoli personaggi sì del clero come
del laicato della città .
Dopo il concerto si venne alla, consegna, per
così dire, officiale del Patronato al nuovo Diret-
tore . Quella chiesa di M V . Immacolata era piena
di ragazzi, i quali ascoltarono con attenzione le
parole del cessante loro Direttore, D.Giusep
Bosio . Questi, dopo aver accennato brevemente
come Dio fece sempre sorgere nella sua Chiesa
uomini secondo i bisogni dei tempi, parlò dell'o-
pera del servo di Dio, Don Bosco, e mostrò
(1) Verona fedele del 18 novembre 1891 .
quanto Verona deva chiamarsi felice per aver fi-
nalmente dentro le sue mura i sacerdoti Salesiani,
che spiegheranno tutto il loro zelo per la gioventù .
Chiuse domandando perdono al Signore di tutte
le mancanze, non certo volontarie, che avesse com-
messo nei cinque anni che fu alla Direzione , ed
esortando i giovani ad obbedire sempre a chi gli
succede nel posto .
Le parole del benem . Sacerdote , che tanto
fece per quel Patronato, furono accolte con vera
commozione dall'uditorio .
Dopo lui, tenne breve discorso D . Ciprandi .
Accennò come avesse ricevuto da D . Michele Rua,
nostro Superiore, l'ordine di trasferirsi da Mogliano
Veneto a Verona . A Mogliano ci si trovava da
circa otto anni in un collegio, che, sorto da umili
principii, a poco a poco cresciuto per la carità
dei buoni, conta ora duecento giovani . All'avviso
pervenutogli rispose, adducendo la sua giovane
età e la sua insufficenza ;ma il Superiore lo in-
coraggiò, gli disse che in Verona si troverebbe
in mezzo ad amici ; ed egli, benchè sentisse for-
temente il distacco da' suoi cari alunni di Mo-
gliano, partì reso ilare dalla virtù della santa ob-
bedienza e recossi in quella città insigne pel suo
amore alla religione e alla Chiesa . Proseguì
poi, dicendosi pronto a lavorar, mente e cuore,
per il bene del Patronato, per l' ottima riuscita
di tanti giovani, che avea veduti al mattino acco-
starsi devoti alla SS . Eucaristia, sì da parergli
di essere nell'anticamera del Paradiso .
Ebbe quindi parole di ringraziamento per tutti ;
per l'Em . Cardinale, che vedeva così soddisfatto
il suo desiderio , di stabilire i Salesiani in
Verona ; per il Direttore e gli altri che lo coa-
diuvarono in quella santa missione : per tutti i
numerosi Cooperatori Salesiani , cui egli si farà
un dovere di visitare partitamente ; e terminò pa-
lesando sua la speranza che potrà fare del bene
con l'aiuto di Dio e di Maria SS . Ausiliatrice .
La funzione terminò con la benedizione del
SS . Sacramento impartita dal nuovo Direttore ; ed
una piccola rappresentazione di marionette nel tea-
trino pose fine alla lieta e consolantissima festa .
UN NUOVO ASILO INFANTILE .
Le Suore di Maria Ausiliatrice anch'esse
vanno aprendo ogni anno nuove scuole,
nuovi Asili ed Oratorii festivi per le ragazze .
Ora vogliamo appunto parlare dell'apertura
di uno di questi Asili e di questi Oratorii
da loro incominciati in un villaggio del Ca-
salese . E ci serviremo della corrispondenza
che ne ha la Gazzetta di Casale del 28 No-
vembre passato .
Pontestura è un paese di oltre 2200 abitanti,
nella Diocesi di Casale ; da anni ed anni si sen-
tiva il bisogno di un Asilo d' infanzia . Tal bi-
sogno fu soddisfatto, e l'Asilo infantile in Ponte-
stura è oramai un fatto compiuto . Per impulso ed
incoraggiamento del nostro amatissimo Vescovo ,
per l'ardente zelo d'un giovane Sacerdote, mercè
il buon cuore di persone quanto generose altret-
tanto modeste ; coll'aiuto e cooperazione dei buoni
pontesturesi che volonterosi offrirono il loro obolo ;
colla confidenza in Dio e col patrocinio di S . Giu-
seppe, tanto si potè fare ed ottenere : chè, presa
l'iniziativa in luglio, il 27 ottobre u s . sul cader
della sera giungevano alla stazione di Serralunga

3.4 Page 24

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Crea, provenienti da Nizza, tre figlie di Maria Au-
siliatrice, tre di quelle Suore Salesiane fondate dal-
l'indimenticabile e coraggioso apostolo del secolo
XIX , D. Bosco.
A ricevere questi angioli di pace e di buon
augurio eransi recate alla stazione buone Signore
del paese, con tre vetture, gentilmente offerte da
tre signorili famiglie pontesturesi .
L'asilo, aperto in luogo sano , igienico quanto
mai, a giudizio dei medici, ed adatto allo scopo,
accoglie ben 130 bambini che per la solerzia e
valentia di maestre ed educatrici di vaglia, non
possono a meno di riportare frutti abbondevoli e
consolanti .
Oltre l'asilo infantile, le sullodate Suore di
Maria Ausiliatrice tengono pure aperto l'Oratorio
festivo per le ragazze adulte ; e il 22 Novembre,
giorno d'inaugurazione, ben 160 accorsero volon-
terose, quali figlie a madre, all'Oratorio ad impa-
rarvi ciò che impararono migliaia e migliaia di
giovani d'ambo i sessi che frequentarono e fre-
quen tano gli Oratorii di D . Bosco, che sono, a detta
di tutti, una benedizione per le città ed i paesi
dove sono istituiti .
Questo inizio porga liete speranze del molto
che si farà in avvenire .
Il signor Prevosto D . Rinaldi Giuseppe vic . for,
a tacere per ora degli altri, ha già offerto per l'a-
silo la cospicua somma di lire duemila .
Oh si rallegri pertanto l'amatissimo nostro Ve-
scovo che il desiderio suo è esaudito, perchè in
Pontestura già fioriscono e l'Asilo infantile e l'Ora-
torio festivo !
Si rallegri, e la riconoscenza de' pontesturesi,
ed il pubblico rendimento di grazie che io gli
presento coi queste righe, valgano al cuore d'un
tanto Pastore come soddisfazione morale, come
incitamento a proseguire nella bella via che tiene
di beneficare la Diocesi casalese
Una parola di lode e di riconoscenza a tutti i
generosi pontesturesi che concorsero alla benefica
opera, con preghiera di proseguire .
Ed un grazie da ultimo, ma proprio di cuore ,
allo zelante Sacerdote, che colle esortazioni, colla
generosità e con edificante annegazione, messo a
capo dell'impresa volle compirla a beneficio dei
pontesturesí !
S. L. B .
IL CONGRESSO EUCARISTICO DI NAPOLI
Nello scorso novembre si tenne in Napoli
un gran Congresso Eucaristico che riuscì
quale solennissimo trionfo della fede in Gesù
Cristo Sacramentato .
Non potendo dar ampia relazione di quanto
si trattò tanto nelle adunanze delle sezioni,
come nelle adunanze generali , nè riportare
gli stupendi discorsi recitati da eminentis-
simi Porporati, da eccellentissimi Arcivescovi
e Vescovi e da altri eloquenti oratori, pre-
senteremo almeno ai nostri lettori alcune de-
liberazioni prese dal Congresso stesso e che
crediamo tornar utili a tutti i fedeli .
Eccole pertanto accennate con brevi parole :
-- Esortare le Associazioni catechistiche ad esporre
con chiarezza : 1 . Le condizioni richieste per guada-
gnare le indulgenze, esponendone la natura e le con-
dizioni per guadagnarla ; 2 . Il significato dei vari riti
Eucaristici .
- Promuovere; l'istruzione catechistica liturgica per
esporre il significato dei riti prescritti dalla Chiesa
nella Messa .
- Consigliare l'affissione presso le porte delle Chiese
di una tabella indicante tutte le indulgenze concesse
per le varie pratiche Eucaristiche .
- Implorare dalla S . Sede un'indulgenza per coloro
che al suono della campana nel giovedì, per un'ora o
due della notte, mostrino i lumi dalle abitazioni in
memoria dell'istituzione del SS . Sacramento .
- Fare eco alla pietosa proposta di ottenere dalla
S . Sede il privilegio di celebrare tre Messe nel dì di
tutti defunti, proposta che fu appoggiata da tutti i
Congressi cattolici italiani ed esteri, ed alla quale
hanno aderito ancora moltissime diocesi d'Italia .
- Esortare le persone chiamate ad esercitare i vari
uffici nelle chiese, e segnatamente quello di dare in
fitto le sedie, a serbare sempre il più religioso con-
tegno .
- Promuovere l'imitazione dell'opera praticata dal-
l'Istituto delle Figlie di S . Giuseppe in Rivalba (To-
rino) di fornire la materia che serve al santo Sacri-
ficio della Messa, come ostie, vino, incenso, candele ecc .
sia nei varii ritiri di donne, sia con una pia associa-
zione di persone .
- fare appello alla generosità dell'Opera dei Ta-
bernacoli ed ai fedeli per provvedere le chiese di troni
e lampade .
- Promuovere una pia lega per indurre coll'esempio
i fedeli a più religioso contegno innanzi a Gesù Sa-
cramentato, specialmente nell'elevazione alla Messa e
nella Benedizione del SS.
- Sulla proposta : lavori delle Chiese povere, il Ve-
scovo di Massa e Carrara parlò largamente, e fece
voto che tutte le signore nei giorni festivi lavoras-
sero per determinato tempo, a preparare arredi sacri
per le chiese povere .
- Sull'articolo Viacteopvur,l
proposte del Congresso, alcuni Vescovi proposero che
si costituisse una pia associazione o di nomini o di
donne che avessero cura di preparare degli altarini
nelle case dei poveri , e negli alberghi dove Gesù
Cristo è recato per viatico, per maggior gloria e de-
coro del Re della gloria .
- Ravvivare sempre più il culto per Sant'Alfonso
Maria dei Liguori, il Santo dell'Eucaristia, ristam-
pare le opere di questo Santo, in ispecie le visite, e
diffonderle tra le masse perchè siano da tutti cono-
sciute e possano produrre il miracoloso effetto di ri-
condurre tutti a Gesù . Fa caldo appello alle signore,
dell'aristocrazia in ispecie, perchè assumano esse il
cómpito della ristampa e facendo la carità diano quel
libretto ai loro beneficati, praticando per tal modo
la più eccelsa opera di carità che si possa fare (1) .
- Si discusse ampiamente sull'articolo importan-
tissimo del Soccorso alle vocazioni ecclesiastiche . Tutte
le proposte vennero approvate ad unanimità . Il Car-
dinale di Rende su questo articolo fece delle bellis-
sime ed assennatissime osservazioni, conchiudendo
che, per l'esperienza di dodici anni, ha constatato
che le più abbondanti vocazioni ecclesiastiche le ha
veduto sorgere in mezzo ai figli dei campagnuoli che,
educati a tempo alla pietà ed allo studio, hanno dato
lodevoli risultati .
Il professor Toniolo dall'Università di Pisa fece
un discorso, spesso interrotto da applausi fragorosi,
parlando dell'azione unanime che incombe a tutti i
fedeli di far ritornare la società presente a Gesù Cristo,
giacchè solamente allora potremo riavere salute e pro-
sperità verace .
m. o(d1i)ciVsensdiemsoi presso la Libreria Salesiana a prezzo

3.5 Page 25

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In ultimo si fece voto che i fedeli tatti visitino Gesù
Cristo in Sacramento ogni giorno, anche per brevissime
momenti .
I voti si son fatti, le deliberazioni si son prese, ci
aiuti ora Iddio a compiere ed a praticare .
Ci è caro ancora di aggiungere che nel-
l' occasione di questo Congresso Eucaristico
tra le numerose adesioni pervenute al Presi-
dente del medesimo, l'Eminentissimo Card .
Guglielmo Sanfelice, Arcivescovo di Napoli,
non mancava quella della Pia Unione del
SS . Sacramento istituita dal compianto nostro
D . Bosco nel suo Oratorio Primario di Torino
e diffusa oggi in tutti gl' Istituti Salesiani .
Alla lettera che il Direttore di essa scriveva
per comunicare la piena adesione ed il plauso
suo e di tutti gli appartenenti alla detta U-
nione sparsi oggi in tante parti del mondo,
l'Eminentissimo Cardinale rispondeva con la
seguente
Napoli, 25 novembre 1891 .
Molto Reverendo Signore,
È giunta gratissima al mio cuore ed a
questo Congresso la nobile adesione che an-
che cotesta Pia Unione del SS . Sacramento
ha fatta ad esso con la sua lettera . Qui ri-
guardo al Congresso l'aspettazione è stata
di gran lunga superata dal fatto, ed è in-
descrivibile l'entusiasmo di fede che questa
solenne occasione ha suscitata a consolante
esempio di tutti .
Iddio benedica alla S . V. ed a tutti di co-
testa Pia Unione .
Aff.mo di cuore
+ GUGLIELMO, Card . Arcivescovo .
Gli ultimi splendori d'un astro
ossia
GESU' CRISTO ADORATO E AMATO
del Card . G . ALIMONDA .
Pochi scesero nel sepolcro , accompagnati
da tanto compianto , e lasciando stampata
del proprio ingegno e del proprio cuore orma
così larga e profonda come il Card . Alimonda .
A riandare quelle centinaia di opere, dove
coll' altezza della mente procede armonica-
mente congiunta la più squisita delicatezza
del sentimento e la potenza speculatìva del
pensatore si veste dei più vaghi colori di
una fantasia da artista, si rimane sorpresi
come mai un uomo, tra mille svariate occu-
pazioni e con una sanità deboluccia, abbia
potuto arrivare a tanto .
Ma questa maraviglia crescerà anche più
alla lettura di questo volume, ultimo sprazzo
di luce del suo genio, soavissima espressione
dn.-'ucorehftmnseda
Povero Cardinale! Omai presso al sepolcro,
travagliato da un rio malore che gli lascia
così poca tregua, egli trova ancor tempo e-
modo di rifare a nuovo questo lavoro, am-
pliarlo, abbellirlo, così da renderlo un vero
gioiello .
Noi ci restringeremo a presentarne ai let-
tori una brevissima analisi ; basterà essa
sola .
Premesso come G . C . sia venuto al mondo
e come con noi rimanga, ci si domanda l'il-
lustre Porporato in qual confessione religiosa,
in qual contrada, presso qual popolo abiti
G. C. nella sua piena virtù . - E qui, argo-
mentando ex absurdis, fa vedere come e perchè
non dimori né presso gli scismatici, nè presso
gli eretici, così antichi come moderni ; nè in-
fine presso i Novatori del giorno, che riduce
a quattro sette principali, per conchiuderne
in fine che solo e tutto Egli permane nella
Chiesa Cattolica co' suoi tre grandi contras-
segni, via, veritas, et vita, via nel sacerdozio,,
verità nell'insegnamento, vita nei sacramenti .
Ma questi non son che i Preliminari, che
pure abbracciano ben LXXXIII pagine . Vien
quindi il corpo dell' opera, divisa in due
parti, Polemica e Ascetica . La prima, rispon-
dente a G . C . adorato, porge materia per
l'immortale conferenzista a sei Ragionamenti
I. Perchè oggidì si neghi la divinità di G . C . ;
II . Vita divina di G . C . nel secolo XIX ;
III . G . Cristo in Italia ; IV . Il Cristo della
Chiesa e i Cristi dell'uomo ; V. Il libro di
Ernesto Renan ; VI . Divinità di G . C .
Ah ! se coloro, che gridano il Cattolicismo
ostile alla civiltà e il clero cattolico nemico
della patria leggessero il II e III dei detti
Ragionamenti ! Bisogna vedere qual largo e
splendido orizzonte si apra per l' Alimonda
alla civiltà umana, rinnovellata nel sangue
di G . C . Bisogna contemplare come in petto
al conferenzista credente palpiti il cuore del-
l'italiano, del patriota . « Qual è il secondo
Israele ? « esclama egli . « Dove è il nuovo
popolo prediletto? Io levo le mani al cielo e
benedico alla Provvidenza, che me lo fa scor-
gere sì da vicino . Uscito dal sangue di questo
popolo e sempre ad esso congiunto, io vi dico
con gioia « La nuova terra così da Cristo fa-
voreggiata è l'Italia : Vos genus electum . »
Vengon quindi i quattro discorsi, che for-
mano la II parte, l'Ascetica, rispondente a
G . C . amato, cioè : I . dell'imitazione di G . C . ;
II . S . Giovanni e il Cuore di Gesù , III . L'a-
nima amante ai piedi di Gesù morente ;
IV. Il sepolcro di Cristo. - E qui è soprat-
tutto , dove si rivela la grandezza dell' Em .
Alimonda, informata alla più tenera e in un
soda pietà . Non è già che nell'una parte sia
esclusivamente polemista, nell'altra esclusi-
vamente ascetico . Il polemista piglia qua e
colà le forme e le qualità dell'ascetista, come
questi l'eloquente stringatezza raziocinativa
di quello ; chè mente e cuore son nell'uomo
distinti , separati giammai . Ma prevale or

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più l' una, or più l' altro a seconda dell' ar-
gomento . E l' ascetica è tutta espansione
d'un' anitra irraggiata dalla fede .
Come cì appare bello nell'11° de' discorsi,
santamente bello il Cuore di Gesù, con sòpravi
riposante il prediletto Giovanni ! Qual forza
sovrana si riverbera da Lui, grande ne' mi-
steri della passione e della morte, grande
ne' trionfi della risurrezione e della vita !
E quell' anima che spasima d' amore, nel
III discorso, ai piedi di Gesù morente ! Por-
getemi, o Gesù, la vostra destra, grida ella nella
sua estasi d'amore, e lasciate che io im prima
il nuovo bacio della pace su quella man ferita ;
lasciate che al vostro seno mi accosti e che mi -
béi e mi perda in quell' abisso di luce e di
fuoco, che è la vostra carità .
Ma io sarei infinito, se volessi ad una ad
una noverare le sovrane bellezze onde è tutta
ingemmata quest'ultima opera dell'Em . Ali-
monda . La leggano tutti , sacerdoti e laici,
polemisti e ascetici, filosofi e letterati , ora-
tori e storici . Ne avranno bene all' anima,
diletto e noi ma alla vita, larga fonte alla
propria coltura . Concorreranno di più ad
un' opera eminentemente santa e salutare
qual' è la Chiesa e il Seminario di S . Gae-
tano, per cui va il ricavo della vendita ;
Chiesa e Seminario in cui si appuntarono i
voti dei Cardinale vivente , a cui si volsero
gli estremi sospiri di lui morente .
cazione , che s' inspira ai nobili sentimenti
della fede e della pietà ; i cuori credenti
amano e pregano, resistono alle macchina-
zioni degli empii, e nell'ora della sventura
non li abbandona il raggio d' una dolce spe-
ranza, d'una tenera consolazione .
Ci raccomandiamo pertanto grandemente
agli ottimi e virtuosi Cooperatori, perchè par-
lino delle nostre Letture Cattoliche coi loro
parenti ed amici, al venerando Clero, ai Di-
rettori di scuole, Professori, Maestri, perchè
il nostro Periodico possa vie più largamente
essere diffuso, accrescendosi il numero degli
associatì e dei lettori .
Rivolgiamo intanto fin d'ora un vivo rin-
graziamento a tutti quei zelanti benefattori
che si compiaceranno coadiuvarci in questo
apostolato sublime di educazione popolare,
praticando così una delle opere più racco-
mandate dall' indimenticabile nostro Padre,
che alle Letture Cattoliche dedicò il vigore
della mente, la pazienza di un'illuminata fa-
tica per una serie lunghissima d'anni .
OLEOGRAFIA DI MARIA AUSILIATRICE
ASSOCIAZIONE
alle Letture Cattoliche .
Il Periodico nostro entra oramai nel suo
quarantesimo anno di vita ; le istruzioni mo-
rali, i racconti ameni, le vite edificanti e di-
lettevoli, che si vengono pubblicando, fanno
di tali letture un mezzo efficacissimo per fa-
vorire e promuovere l'educazione religiosa e
morale fra le famiglie del popolo ; la chia-
rezza dell'esposizione e dello stile lo rendono
adattate all' intelligenza anche dei meno i-
struiti, la scelta degli argomenti poi corri-
sponde ai bisogni vivamente sentiti oggidì
nelle classi più umili ; sui buon pensiero,
una santa massima, un esempio edificante,
il racconto d'un atto di virtù, possono essere
causa della salute di molte anime non solo,
ma dell' integrità della coscienza , della fer-
mezza dell' onore in tanti infelici , che nel
momento del pericolo potrebbero cadere, ro-
vinando non solo la loro, ma ancora l' esi-
stenza dei proprii cari .
Oh sì! se vogliamo vedere scomparire tanti
mali, che affliggono ora il povero popolo ,
promoviamo per quanto è possibile l'edu-
È stupenda, fedelissima riprodu-
zione del gran quadro di Maria Au-
siliatrice, che venerasi nel Santuario
a Lei dedicato in Torino, presso l'o-
ratorio primario di D . Bosco.
Quanti artisti la esaminarono ne
ebbero a fare i più grandi encomii.
E lavoro riuscitissimo , imitazione
perfetta della pittura, per modo che
non pare oleografia, ma opera di ele-
gante, finissimo pennello .
Le dimensioni poi sono le più ampie
possibili in tali lavori , misurando
un metro e sei centimetri di altezza
per sessantacinque centimetri di lar-
ghezza .
Tale quadro magnifico può ador-
nare qualsiasi altare, cappella , ora-
torio privato , nonchè ogni più ricca
sala .

3.7 Page 27

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Chi desiderasse farne acquisto o d'a-
vere un'adeguata idea di questo qua-
dro, potrà rivolgersi alla Libreria Sale-
siana di Torino, e gli verrà spedito un
piccolo saggio ad immagine in cromoli-
tografia, riproduzione del quadro stesso;
giova però avvertire che quest'ultima
non è opera essenzialmente artistica,
epperciò non può considerarsi come
l'esatta espressione del pregio e fi-
nezza dell'oleografia relativa .
Per gli acquisti segnati al numero 3
il porto resta a carico del commit-
tente, le spese d'imballaggio invece
si faranno a carico della Libreria ;
per quelli poi segnati al numero 4,
richiedendosi maggior cura, l'imbal-
laggio stesso sarà a carico di chi
l'ordina, e l'importo relativo, preven-
tivato in lire quattro, si dovrà unire al
prezzo della oleografia e relativa cor-
nice che si desidera ; la merce si spe-
dirà pure in porto assegnato .
PREZZI E CONDIZIONI D. 'ACQUISTO
1° Su buona e forte carta L. 10,00
2° Incollata su tela . . . » 12,50
3° Incollata su tela e fornita
di telaio
» 16,50
Con cornice semplice, o di gran
lusso , prezzi a convenirsi da
L . 25 a L . 50.
NB . Stante la modicità dei prezzi non si dà
corso alle commissioni, non accompagnate
dal relativo importo ; è fatta eccezione a quei
Signori corrispondenti che già avessero
conto corrente colla nostra Libreria di
Torino .
Elenco dei Cooperatori defunti nel Novembre e Dicembre 1891 .
1 . Angonese Antonio - Salcedo .
2 . Azzi D . Antonio - S . Luca .
3. Agnelli dei Malherbi conte Carlo -
Roma.
4 . Berardi Rosa - Savignano (Roma-
gna) .
5 . Bologna D . Alessio - Levola.
6 . Bovino D . Gian Pietro prevosto -
Masino .
7 . Bizzozero Cesare - Varese (Como) .
8 . Bes D . Domenico - Levada di Pieve.
9 . Beccarini can. D . Emilio - Siena.
10 . Beorchia D. Antonio - Muina.
11 . Bazerla ing . Francesco - Verona .
12 . Clementini D. Gio. Battista.
13 . Cerchiari D . Gaetano - Acqui Pe-
tradria.
14.Del Cò D . Antonio - Camigo .
15. Di Bartolo D . Giovanni - Palermo .
16 . Ferrero Catterina - Airasca .
17. Francini Francesca.
18 . Grosso Auna - Fossano .
19. Guastavino D . Isacco - Cadibona.
20 . Gadola D . Antonio - S . Croce .
21 . Graziavi D . Luigi - Città di Pieve .
22. Guala Carlo - _Milano .
23 . Giovanelli D . Tommaso - Lenta.
24. Hoffîer D. Angelo - Passano.
25. Langier Andrea - Acqui .
26. Milani D. Annibale - Segni
27. Nicoli D . Eugenio - Maniago.
28. Fardelli D. Luigi - Monteforte.
26 . Puntel D . Antonio - Campigo.
30 . Pusterla D . Filippo - Boinsiolo.
31 . Perfetti D . Gian Domenico - Mona-
stero .
32 . Prada Carolina.
33 . Quaglia Lodovico - Moasca .
34 . Radinelli Don Francesco - Mar
gnago .
35 . Rosso Angela moglie Gavuzzo -
S. Vittoria (Alba) .
36 . Strumia Tommaso - Carmagnola .
37 . Scarpa D . Giuseppe - Portogruaro
38 . Talamini cav . Gianfrancesco - Cor.
banese.
3.9 Tampucci D . Leonardo - Lincite .
40 . Treccani D . Francesco - Carpene-
d olo .
41 . Vacchino D . Pietro Antonio - Sca-
ramagno .
42 Voglino D . Giovanni- Rivalta Bor-
mida .
43 . Zamboni D . Germano - Borgo .
44. Zulberti Giovanni - Goglione .