coscienza, desiderabile in ogni tempo, con
santa trepidazione di esserne degni fino al
dì stabilito . Egli intanto venne ! Gli si andò
in quest'anno all'incontro fino a Buttigliera,
perchè egli giungeva da Chieri, e sempre
a piedi con tre o quattro amici di scorta . Si
traversò il rio della valle, e senza aver biso-
gno di zolfanelli come altra volta, e poi con
una rapidità giovanile ci trovammo nella
parte opposta . Mentre stavamo sparpagliati
qua e là all'ombra chi di una noce e chi di
un pioppo, guardando con curiosità e mera-
viglia quel sorriso di cielo , e quell' abbon-
danza di raccolto, uno dei nostri dalla vista più
acuta, grida : « Don Bosco! » Non sapremmo
dire l'effetto magico che questa parola pro-
dusse in tutti noi . Si corse con quanta forza
che ciascuno poteva avere maggiore , e tutti
a studiarsi di arrivare i primi d'attorno al
caro padre che arrivava .
Erano pochi giorni che non l'avevamo più
veduto, e ci parevano già molti . Chi non vide
Don Bosco tra i suoi figli, non può e non sa
farsi un'idea dello slancio che si aveva per
avvicinarci a lui , e senza ritegno e senza
cura di nessuno . Ora dopo esserci presentati
per chiamargli notizie del suo viaggio, ed es-
serne con paterna carità da lui interrogati, si
ridiscendeva nella valle, e con vero tripudio .
- Come si sta all'Oratorio
- Verranno molti quest'anno alla passeg-
giata?
- La musica verrà ben ella e tutta? - E D.
Bosco a darci risposta con ordine e come
se lo avessimo interrogato non so delle cose
più serie di questo mondo .
Non posso dimenticare una bella lezione
che ci diede Don Bosco mentre si discen-
deva a valle . Già non si correva, perchè con
Don Bosco bisogna andar adagino . Si face-
va una fila lunga lunga, non volendo cal-
pestar l'erba . Uno dei nostri amici che con
un bastoncino in mano trovava un po' di
appoggio, si era fermato a mirare alcuni
vermi che usciti dal loro buco, si striscia-
vano per quel sentiero . Credo che nol fa-
cesse a posta, sicuramente senza cattivo
cuore, essendo d'animo mite, ma con la pun-
ta del suo bastone ne infilzò uno, e poi lo
sollevò in alto . Lo vide Don Bosco, e subito
gli disse com'egli soleva con dolcezza mista
a severità : « Perchè ucciderla così, povera
bestia! La vita per loro è il più bel dono
che abbiano da Dio ! e tutto finisce con la
morte . » Fu un avviso che tenemmo a me-
moria, e ci guardammo con premura dall'of-
fendere questi poveri animaletti che si in-
co.ntravpei
Viene intanto il sabato a sera, e verso le
quattro si comincia a sentire qua e là qual-
che tromba, poi il rullo del tamburo .. . : . E
noi che stavamo quasi alla vedetta, si gri-
dava : Son qui ! e giù a correre per la valle
per salutare gli amici che arrivavano . Dopo
i primi saluti , dopo le strette di mano ai
nuovi arrivati, fu nostra cura di numerarli,
per vedere quanti mai fossero stati scelti, e
quali e quanti avessero dovuto rimanere al-
l'Oratorio . Il numero era cresciuto dagli anni
passati, e ci faceva sperare un lieto avve-
nire . Ma con essi abbiamo visto che si era
pure unito un signore di Torino, già nostro
buon amico , il quale aveva preso troppo
alla lettera la parola di Don Bosco, che lo
invitava a fargli una visita ai Becchi . S'in-
tendeva una visita e non una fermata . Egli
aveva aspettati i nostri compagni a Chieri,
dove era disceso da una sua villeggiatura, e
poi in loro compagnia senza cerimonie veniva
a fare, come diceva, una sorpresa a D . Bosco .
Egli aveva sentito a dire da qualcuno, che
non aveva guari Don Bosco nel suo libro,
che colà egli si era fabbricato un magni-
fico alloggio, un appartamento da prin-
cipe, e che le miserie, che contava, erano
omai più fittizie che vere ; e che invece Don
Bosco, dalle tasche dei credenzoni continuan-
do a tirar fuori, se la scialava . Ora, vedendo
noi, diceva tra sè e sè quel signore : « De-
v'essere proprio così ; perchè come potrebbe
alloggiare tanta gente, se non avesse camere
e letti ed appartamenti ? » Grosso anzi che no
di corpo ed alto di persona, non aveva poco
a fare per tenerci piedi . La musica, che di
quando in quando ci esilarava, gli toglieva
un po' di noia e di stanchezza. « Ma, diceva,
arrivato, mi riposerò .» Il poverino cominciò
a provare una prima disillusione, quando
nell' arrivare vide la piccola casetta , dove
tutti entrarono e ne riempivano la sala più
grande, in attesa di vedere Don Bosco . La
seconda disillusione la provò, quando s' in-
contrò con Don Bosco, e sentì a dirsi con il
più bel garbo possibìle che si farebbe di tutto
per dargli almeno una camera, ove ritirarsi,
e poi a suo tempo una tavola meno frugale
della nostra . Non fu poca la pena che si
provò, tanto più che, per l'ora tarda, non si
poteva farlo accompagnare a Castelnuovo,
dove con facilità si sarebbe provveduto ad
ogni cosa . Il buon fratello di Don Bosco
preparando meglio la sua camera, e con-
ducendolo colà per un po' di riposo e per
dargli un po' di rinfresco, gli diceva per
confortarlo : « Vedrà come lo aggiusteremo !
Se non da principe veramente, sarà almeno
giù di lì. Ella ci compatisca , veda, siamo
in campagna . » « Oh pensi, diceva egli,
sforzandosi di nascondere la sua vera co-
sternazione ; tutto va bene , tutto a mera-
viglia ! » Noi crediamo, che mentre pronun-
ziava queste parole, si pentiva d' aver dato
retta a chi gli aveva magnificata l'abitazione
di Don Bosco . « Sì, sì ; abitazione da prin-
cipe ; castello ! Venga a vedere quel fanfa-
rone che me lo assicurava . Don Bosco è
sempre Don Bosco, cioè tutto sollecito per
gli altri e nulla per sè . Non posso negare
che mi accolse con piacere ! La pena grande
di non potermi trattare come vorrebbe gliela