a Caracàs, capitale della Repubblica ; e non
badando alla lunghezza del viaggìo, si re-
cano a Maiquetía l'Arcidiacono di quella
Metropolitana, Don Gio . B . Castro, ed il no-
stro grande benefattore e vero Cooperatore
Salesiano, Dott. Arteaga D . Riccardo, per
pregare e per fare le condoglianze .
Lasciando per alcuni momenti l'amato de-
funto, io mi reco dal Parroco D . Santiago
Machado per istabilire qualche cosa intorno ai
funerali . Manifesto il mio desiderio che siano
celebrati decentemente , da religioso , senza
tanta pompa, ed ei mi risponde che ci pen-
serebbe egli a tutto .
Infatti, verso le 10 , mi vedo arrivare per
ordine del Parroco una cassa assai elegante .
Ritiratasi la gente dalla sala, rimaniamo io
con due Suore, delle quali una tiene in mano
un grazioso guancialetto da porre sotto il
capo del caro estinto . Con santa emozione
collochiamo e chiudiamo nella cassa la vene-
rata salma, quindi riapriamo la sala al pub-
blico, e l'andare e venire a pregare continua .
Io passo la giornata ora in cappella, ora
nel giardinetto attiguo, alternando la pre-
ghiera col pianto . Sì, io che non sparsi una
lagrima nell'abbandonare i parenti, gli amici,
la patria, ora non posso frenare il pianto !
Mi consola molto quella buona gente . Essi
non conoscono nè me, nè l'estinto, eppure
prendono tanta parte alla mia sventura !
Dopo un po' di preghiera, prima di andarsene
via, vengono da me, e stringendomi la mano,
affettuosamente mi dicono : - Dio la con-
soli, mio buon Padre ; Dio le conceda rasse-
gnazione ! Pregheremo per lui, sì, préghe-
remo per lui .
Verso le 4 pomeridiane viene la Superiora
delle Suore a presentarmi una corona com-
posta di gigli e di altri fiori freschi, dicen-
domi : - Questo è l'omaggio del popolo da
porsi sul feretro del vostro fratello . -
Alle cinque arriva il carro funebre di
prima classe ed il Clero in apparato solenne
con molto seguito di gente . Vi è D . Tomaso
Monteverde, curato di una parrocchia della
Guaíra, nostro Cooperatore ; due Suddiaconi,
uno di Caracàs, l'altro di Maiquetía, e un
Cappuccino di Caracàs . L'Arcidiacono della
Cattedrale di Caracàs, D . Giov. Castro, fa
la levata del cadavere . Il clero si disputa la
bara, e fra gli altri D . Arteaga e D . Mon-
teverde, per recarla sulle spalle al carro fu-
nebre . Sfila la processione . Io cammino dietro
al carro in mantellina, con alla destra Don
Arteaga ed alla sinistra D . Monteverde, re-
citando il santo Rosario . Arrivato il corteo
sulla piazza, il clero vuole di bel nuovo
portare sulle proprie spalle la bara in chiesa .
Qui mi attende una grande sorpresa . Le
esequie sono cantate in musica coll'accom-
pagnamento di violini, flauti ed altri stru-
menti . Parmi di essere nella chiesa di Maria
Ausiliatrice , e questo è per me un dolce
balsamo all'addolorato mio cuore .
Riposta la bara sul carro funebre, seguito
da quattro carrozze, nelle quali prendono
posto il clero ed altri signori, giungiamo al
camposanto . Si benedice la fossa, vi si cala
la cassa e vien ricoperta di terra dalle mani
medesime dei Sacerdoti .
-Oh fratello ! Dal cielo, dove sono si-
curo che ti trovi, fa sì che i Salesiani presto
vengano alla Venezuela ! Ora io lascio un
segno ove giacciono le tue ossa ; ed i Sale-
siani, appena giunti al porto, verranno a
questa tua tomba non per piangerti, come
fo io adesso, ma per pregare, per imparare
i sublimi esempi che ci hai lasciati colla tua
abnegazione e specialmente colla grande ras-
segnazione, nei diciasette giorni di malattia !
Quanto hai sofferto in quei giorni ! in quel
duro e stretto letto del bastimento! Solo chi
ha viaggiato lungamente per mare può com-
prenderlo ; solo chi di continuo vide il tuo
stato può dirlo ! E tu sempre tranquillo ed
ilare, o benedetto fratello !
Prima di deporre la penna non posso a
meno di esprimere la mia riconoscenza al
Dottor D . Santiago Machado, Parroco di
Maiquetía, il quale nulla volle accettare in
compenso dei solenni funerali, le cui spese
di feretro , carro funebre, vetture e musica
salirono certamente ad una bella somma .
Esso pagò eziandio il telegramma che mandai
ai confratelli a bordo del vapore a Puerto
Cabello . Iltelgrampoichel,sgnor
D . Rua, ha ricevuto annunziante la dolorosa
notizia della morte di Eterno fu spedito dal
Dottor D . Arteaga e gli costò 145 lire .
Caracas, 31 gennaio .
Il giorno di S . Francesco di Sales il si-
gnor D . Arteaga mi condusse a Caracas .
Le quattro ore di treno in mezzo a burroni
spaventosi erano in perfetta armonia coi miei
pensieri . I riguardi che mi usò e mi usa
questo santo Cooperatore sono tali, che, se
io fossi suo fratello , non potrebbero essere
maggiori . Mi alloggiò nella sua canonica,
mi cedette il suo letto e la sua stanza e non
mi vuole lasciar solo mai un momento . Per
distrarmi mi conduce or qua or là a visitare
questa capitale, i suoi monumenti, le sue
rarità e le vedute più magnifiche delle a-
diacenze. Di quanta consolazione è mai in
mezzo al dolore l'incontrarsi in un vero
amico !
Ebbi moltissime visite di condoglianza,
specialmente dal clero . Vennero varii Cano-
nici, molti Parroci della città, il Vicario ge-
nerale della Diocesi, il Vicario capitolare di
Guayana, sede vacante, D . Gio . Francesco
Avis, e moltissimi Cooperatori Salesiani . Dio
li benedica!
Ieri feci visita a S . E . Rev .ma l'Arcive-
scovo Mons . Crispolo Uzcategui . Quanto è
buono! quanto desidera di avere i Salesiani!