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ANNO XV - N. 1 .
Esce una volta al mese .
GENNAIO 1891
BOLLETTINO SALESIANO
DIREZIONE nell'Oratorio Salesiano -Via Cottolengo, N . 32, TORINO
SOMMARIO .
Lettera del Sac . MICHELE RUA ai Cooperatori e alle
Cooperatrici Salesiane.
Conferenze Salesiane .
Festa di S . Francesco di Sales e suffragi .
Notizie dei nostri Missionari .
Una visita alle Scuole Salesiane di Londra .
Grazie di Maria Ausiliatrice .
Notizie varie .
Un Amico defunto.
La CURA HOCH nelle malattie tubercolari .
DoN Bosco, pel Dott. Carlo Despiney.
Cooperatori defunti.
LETTERA
DEL SAC . DON MICHELE RUA
ai Cooperatori e alle Cooperatrici Salesiane
Benemeriti Cooperatori,
e benemerite Cooperatrici,
La Circolare, che in data dell'8 ora tra-
scorso dicembre vi ho indirizzata per in-
vocare il soccorso della vostra carità a
pro della prossima spedizione di Missio-
narii nell'America, potrebbe dispensarmi
dal rivolgervi la presente lettera ; ma sic-
come questa ha per iscopo di mettervi
sott'occhio le opere principali compiutesi
nell'anno ora spirato, e segnalarvi quelle
altre, che paiono più meritevoli della vo-
stra benevolenza nell'anno in corso, così
mi attengo alla consuetudine introdotta
dal nostro Don Bosco, e nuovamente vi
scrivo . Per altra parte mentre torna soave
al mio cuore trattenermi qualche volta ,
almeno per iscritto, in conversazione con
persone così benevole, quali voi siete,
verso i figli di Don Bosco, penso che riesca
a voi caro di sapere in quali opere anda-
rono e andranno a rifondersi le vostre
beneficenze, per sentirvi sempre meglio
eccitati a continuarle alla maggior glo-
ria di Dio e a sollievo della povera uma-
nità .
Intanto sciogliamo la lingua in un vivo
ringraziamento a Dio pei benefizi, che ci
ha fatto nell' anno ora decorso, special-
mente per averci conservati in vita in
mezzo al grave malore, che afflisse presso
che tutti i paesi della terra, e che a noi
tolse pure ben più di mille Cooperatori
e Cooperatrici . Quantunque siano già
state fatte speciali preghiere in suffragio
delle loro anime, tuttavia raccomando an-
cora a ciascuno un requiem aeternam quale
tributo del nostro sincero affetto , di cui
l'anno venturo forse più centinaia di noi

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ceveranno dai superstiti il contraccam- rallegrano i genitori e tutte le persone
bio fraterno.
dabbene, augurandosi un grande vantag-
Ed ora passo ad esporvi come in uno gio per tutto il paese .
spechiolrnpae,lquai
Fu terminato in Catania l'Ospizio che
clo'aiutdDemiantlvosr
l'anno scorso io raccomandava sopratutto
coperazinSlseFigd
alla carità dei Cooperatori e delle Coo-
MariAusltcehanopslmi
peratrici della Sicilia . L'edifizio per la sa-
cn.ofelirsuta
luberrima sua posizione e per la solidità,
l' ordine ed ampiezza dei suoi membri,
. Opercomiutnl1890
riuscì stupendo e capace di 200 orfanelli .
Gli si diede principio cominciando a ri-
Coloro che conoscono i disastri finan- cevere parecchi fanciulli dei più abban-
ziarii , che l' anno scorso hanno colpito donati, applicandoli a mestieri più acconci
parecchie nazioni, e quindi qual più qual al bisogno e più vantaggiosi . Restano an-
meno anche le famiglie dei nostri bene- cora a pagarsi parecchie mila lire di spese
fattori, non potranno non fare le più alte fatte, ma confido che appiè dell'Etna non
maraviglie, e ringraziare con noi la Di- sia esausta la fonte della cristiana carità,
vina Provvidenza per le opere che si po- e che i nostri benefattori di colà non mi
terono compiere, come sto per accennare . lascieranno in pena per saldare gli ultimi
Per seguire un ordine passerò a rassegna debiti contratti a benefizio della cara gio-
le opere di Europa, poscia quelle di Ame- ventù della seconda città di Sicilia .
rica.
Nell'ora scorso dicembre abbiamo po-
Fra le prime mi piace annoverare la tuto soddisfare al vivo desiderio da più
casa di Macerata. In questa pia ed illu- anni nutrito in cuore dal Revm° . Vescovo
stre città si trovò un considerevole nu- di Fossano, e per suo mezzo e per la sua
mero di Cooperatori e di Cooperatrici, i più che paterna benevolenza il giorno 11
quali con grandi sacrifizi comperarono da di dicembre si prese in detta città la di-
prima un vasto terreno, poscia v'innal- rezione di una casa di educazione e di
zarono a conto dei Salesiani un fabbri- un Oratorio festivo pei fanciulli delle va-
cato capace di un centinaio di giovanetti. rie parrocchie. Ne speriamo un bene grande
Ne abbiamo preso possesso il dì 4 di e duraturo, religioso e morale per quella
novembre, e tosto si è dato principio al- diocesi, che si onora del santuario della
l'Ospizio e all'Oratorio festivo, coll'inter- Vergine, sotto il titolo della Provvidenza,
vento di più centinaia di fanciulli, col e che diede i natali al beato Oddino Ba-
plauso di ogni ceto di persone, special- rotti e al beato Giovenale Ancina .
mente dell'ottimo Clero e dello zelantis- Uscendo dall'Italia siamo andati ad oc-
simo Vescovo .
cupare una casa nella città di Dinan al-
Degna di venire pure segnalata fra le l'ovest della Francia, il cui scopo è di ac-
prime è la Casa di Trino nella diocesi cogliere giovanetti bisognosi di partico-
di Vercelli . Colà un esimio e generoso lare assistenza , e coll' apprendimento di
ecclesiastico dell'insigne collegiata, il ca- un'arte o per mezzo dello studio renderli
nonico Antonio Montarolo, dopo di aver capaci a guadagnarsi onoratamente il
col suo patrimonio e coll'aiuto di altre pane della vita. L'impianto di quella Casa
caritatevoli persone della città innalzata per più anni sospeso va attribuito allo
una bella chiesa in onore del Sacro Cuore zelo di distinti ecclesiastici ed alla carità
di Gesù, con a fianco una modesta abi- dei Cooperatori e delle Cooperatrici della
tazione, con porticato e vasti cortili, la- città, che nulla risparmiarono per supe-
sciò il tutto allo scopo che i Salesiani vi rare gli ostacoli più volte insorti ad im-
tengano Oratorio festivo pei fanciulli . Se pedirlo .
ne fece l' apertura il 19 del mese di ot- Quasi contemporaneamente si entrava
tobre con particolare solennità, e d'allora in possesso di altra Casa e terreno an-
in poi ogni festa v'intervengono al cate- nesso a Ruitz, presso la città di Bethune
chismo , alla predica, alla onesta ricrea- non lungi da Lille , che un caritatevole
zione non meno di 600 giovanetti . Ne va Cooperatore salesiano cedette allo scopo
lieto il degno e stimatissimo parroco, che di farne una colonia agricola in vantag-
vede con tal mezzo assicurata la religiosa gio di poveri fanciulli contadini .
istruzione e la moralità della porzione più Non debbo passare sotto silenzio che
eletta del numeroso suo gregge, e se ne nella mentovata città di Lille, facendosi

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vie più sentire la necessità di dare ri- si fondò una Casa di arti e mestieri in
cetto ad un maggior numero di poveri Bogotà, capitale della repubblica Colom-
orfanelli, si acquistò un fabbricato vicino biana. Fin dai primi mesi gli edifizi de-
all' Orfanotrofio già esistente ; e la spesa stinati all'uopo divennero ristretti ed un
di oltre a settanta mila franchi dovrà tra altro se ne dovette preparare per più
poco essere pienamente soddisfatta me- centinaia di giovani , che applicati alle
diante le offerte dei Cooperatori e delle arti e ai mestieri più utili, istruiti nella
Cooperatrici della Francia, che contano religione e coltivati nella morale cattolica,
tra i più generosi .
mentre cresceranno buoni cristiani e savii
Nella nostra Casa di S. Leone in Mar- cittadini, gioveranno efficacemente al pro-
siglia mancava la tipografia e questa si gresso artistico in quella repubblica, e si
è provveduta ; con essa si aggiunse agli renderanno altamente benemeriti della
altri un nuovo laboratorio, dove furono patria.
tosto occupati parecchi giovanetti ad im- Nella Repubblica Argentina si fondò
parare l'arte tipografica, e in pari tempo una Casa nella città di Rosario di Santa
si ebbe un mezzo efficace per favorire Fé, colle scuole quotidiane e coll' Orato-
colla buona stampa la diffusione di libri rio festivo pei giovanetti, buona parte dei
morali e a modico prezzo .
quali appartenenti a famiglie italiane, che
Nella Casa di Parigi si comperò a caro sono colà predominanti. Nella repubblica
prezzo del terreno vicino, collo scopo di medesima altra Casa consimile si aperse
ampliarla, perchè sono più centinaia di in un sobborgo di Buenos-Aires, chia-
poveri orfanelli, che battono alla porta mato Barracas ; e per vive istanze dello
per averne ricovero, e per mancanza di zelantissimo Arcivescovo si prese l' am-
posto si è costretti a lasciarli abbando- ministrazione della parrocchia di Bahia
nati nella strada .
Blanca, che per grandi difficoltà ben quat-
Nella Casa di Londra, sebbene situata tro parrochi avevano dovuto abbando-
in un quartiere poverissimo, si amplia- nare.
rono le scuole già esistenti, alle classi Una nuova Casa di Salesiani s'impiantò
delle allieve si aggiunsero le classi degli al porto di Paysandú nella repubblica
allievi separatamente, si fabbricò un re- dell' Uruguay, ed oltre il bene religioso
cinto attorno al terreno adiacente alla e morale che si fa agli adulti, sono colà
chiesa , che ci rese possibile l' Oratorio più centinaia di giovanetti, che v'impa-
festivo pei fanciulli, si comperò altresì rano per tempo a divenire buoni cristiani
altra modesta casetta vicina, ove si diede e uomini probi, utili a se stessi, alla fa-
principio al bramato Ospizio, ricevendo miglia, alla civile società .
alcuni giovanetti bisognosi e di belle spe- Anche nel Brasile, col concorso di be-
ranze. Con queste opere di carità si riuscì nevole persone si fondò una casa di arti
pure ad attirare nel seno della religione
e mestieri nella città di Lorena, e si fece
cattolica un buon numero di protestanti . e si va facendo un gran bene a moltis-
Nè i Cooperatori e le Cooperatrici della simi giovanetti, con incremento della pub-
cattolica Spagna stettero indietro a quelli blica moralità e perciò del benessere do-
delle altre nazioni ; poichè per la loro ca- mestico e sociale .
rità e soprattutto per la generosità di Tralascio di fare parola di più altre
una signora, che è chiamata a buon di- opere, alle quali si mise pur mano nel-
ritto la madre dei poveri, si aperse in Bar- l'anno passato, e che assorbirono buona
cellona una nuova Casa sotto il titolo di parte delle nostre sollecitudini e della vo-
S. Giuseppe, e alle scuole diurne e serali stra carità, ma che per la loro impor-
e all'Oratorio festivo accorrono più cen- tanza non si poterono ancora condurre a
tinaia di fanciulli .
compimento. Tali sono l'Ospizio del Sacro
Le opere poi che si compirono nell'A- Cuore di Gesù in Roma, le decorazioni
merica , lo sviluppo delle Missioni, e le della chiesa di Maria Ausiliatrice in To-
nuove Case aperte sono una prova lumi- rino, l'Ospizio di S . Giovanni Berkmans
nosa della specialissima protezione di Dio, a Liegi nel Belgio, l'ampliamento dei labo-
poichè le spese fatte, le difficoltà supe- ratorìi salesiani a Marsiglia, e quello della
rate, i frutti riportati sono cose superiori Casa di Gesù Bambino a Sarrià, e pa-
alla industria ed ordinaria attività del- recchie altre, delle quali darò piena con-
l'uomo . Anzitutto per l'intervento del sa- tezza a suo tempo .
piente e zelantissimo Pontefice Leone XIII Ed ora dalle opere dirette precipua-

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mente a vantaggio dei giovanetti, pas-
sando a quelle che hanno di mira la cri-
stiana educazione delle fanciulle , sono
pur lieto di notificare che le Suore di
Maria Ausiliatrice, coadiuvate dai Coo-
peratori e dalle Cooperatrici, ebbero ancor
esse la consolazione di estendere la loro
azione benefica in più altri luoghi, tanto
nei nostri paesi quanto nelle lontane
Missioni .
Nella città di Lugo nelle Romagne, col
valido concorso di una nobile non meno
che caritatevole signora, fondarono un
orfanotrofio per povere fanciulle, apersero
scuole elementari ed un oratorio festivo
ormai frequentatissimo .
Nel Comune di S . Giusto Canavese
presero la direzione del nuovo asilo d'in-
fanzia e dell'Oratorio festivo per le gio-
vanette ; e a Magenta presso Milano as-
sunsero la direzione di un nuovo ospedale .
Scuole gratuite, laboratorio ed Orato-
rio festivo aprirono nel Comune di Alì
presso Messina, in una casa loro lasciata
da una caritatevole Cooperatrice Sale-
siana a vantaggio della fanciulle del luogo,
le quali prima per essere lontane dalle
scuole e dalla parrocchia crescevano nella
ignoranza e mancavano della necessaria
istruzione religiosa .
In Torino, e non lungi dalla chiesa di
Maria Ausiliatrice, col concorso di pie e
generose Cooperatrici Salesiane, innalza-
rono ed inaugurarono al divin culto una
vasta e graziosa cappella in sostituzione
ad un'altra, per l'ognor crescente con-
corso divenuta insufficiente, e nei giorni
festivi vi convengono alla messa, alla
spiegazione del Vangelo, al catechismo e
alla predica e benedizione parecchie cen-
tinaia di giovanette della città. ,
Nella loro Casa-Madre in Nizza Mon-
ferrato innalzarono dalle fondamenta un
tratto di fabbrica, che loro permette di
accettare un più gran numero di zitelle,
che, non aspirando alle terrene nozze, do-
mandano di consacrarsi allo Sposo celeste,
nell'Istituto delle Figlie o Suore di Maria
Ausiliatrice, fondato da D . Bosco.
Nelle Case di Nizza Marittima e di
Marsiglia diedero principio all'Oratorio
festivo, e non avendo un luogo apposito
tengono le ragazze nella stretta loro abi-
tazione, assoggettandosi a molti incomodi
per più ore del giorno, pur di far loro un
poco di bene all'anima col catechismo e
col tenerle lontane dai pericoli .
Nell'America poi impiantarono scuole
ed Oratorii festivi in Barracas, sobborgo
al nord di Buenos Aires , e a Bahia
Blanca, nella Repubblica Argentina ; un
laboratorio per giovanette operaie ed Ora-
torio festivo nella città di Montevideo ;
ed un Ospizio di carità per le fanciulle
indie dell'isola Dawson nella Terra del
Fuoco .
Tutte queste opere congiunte con quelle
degli altri anni fanno ognor più vasto il
campo evangelico, che il Signore affidò
alla cura degli operai Salesiani ; e a questa
rassegna, voi, miei amati Cooperatori e
Cooperatrici, mentre vi sentirete in do-
vere di ringraziare con me il Signore che
ci abbia concesso di fare un po' di bene
alla maggior sua gloria e alla salvezza
delle anime in tante parti del mondo,
potrete convincervi altresì che ho ben
ragione di far sovente appello alla vostra
carità e a fare fidanza sulla vostra bene-
volenza per continuarlo. Ho già più volte
confessato e mi è dolce confessarlo nuo-
vamente che, dopo Dio, i Salesiani e le
Suore di Maria Ausiliatrice devono alla
vostra generosa bontà il principio, il so-
stegno e l'incremento delle loro opere di
carità e di fede, e che per mezzo vostro
confidano di salvare per l'avvenire un
numero ognor più grande di povera gio-
ventù .
Opere proposte per l'anno 1891 .
Da più a meno voi già potete arguire
quali opere io abbia da raccomandare
quest'anno alla vostra bontà . In generale
sono quelle degli anni scorsi ; sono il
mantenimento degli Ospizi di carità, dove
teniamo raccolti migliaia di giovanetti,
a cui dobbiamo provvedere vitto e ve-
stito per anni ed anni, sino a che col-
l'arte o collo studio non siano capaci a
lavorare nel mondo e a guadagnarsi il
pane ; sono le case di arti e mestieri,
dove più centinaia di giovani si fermano,
a fine di perfezionarsi per divenire mae-
stri ad altri giovanetti artigiani nell'Eu-
ropa e nell'America ; sono gli studentati
e i Collegi delle Missioni, dove moltis-
simi allievi Salesiani devono passare an-
cor essi più anni nelle scuole di lettera-
tura, filosofia, teologia e simili, per riu-
scire professori, sacerdoti, predicatori, con-
fessori, missionarii , ministri insomma di
salute e di santificazione delle anime nelle
scuole e nelle chiese ; sono le Missioni
di America, quelle specialmente della
Patagonia , dello Stretto di Magellano e

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della Terra del Fuoco, dove per la lon- Maria Ausiliatrice in Torino , abbellita ,
tananza dai paesi inciviliti, per difetto pitturata, decorata come monumento alla
di commercio, per le crisi finanziarie delle memoria di Don Bosco. Il nostro intento
vicine Repubbliche, le derrate, gli oggetti non andrà fallito, se la vostra divozione
di vestiario, i sacri arredi, gli strumenti alla SS . Vergine, e la vostra stima e be-
di arti e di agricoltura, non si possono nevolenza al suo fedelissimo servo Don
avere che ad un prezzo esorbitante e fa- Bosco, continuerà a scaldare i vostri cuori
voloso ; eppure colà si ha da provvedere e muovere la vostra mano per raccogliere
non solo ai Missionarii e alle Suore, ma ed inviare limosine, affinchè per mancanza
ai loro neofiti tuttora ignari di quanto si dei mezzi materiali non ci vediamo co-
attiene a materiale progresso , e sprov- stretti a rallentare i lavori incominciati.
visti delle cose più necessarie alla vita e Or fa un anno io raccomandava alla
al civile consorzio .
vostra carità l'Ospizio del Sacro Cuore
Ma se in generale la vostra esimia ca- di Gesù in Roma, accennava da prima e
rità non deve perdere di vista le accen-
nate opere, le resta di prendere in par-
poscia vi esponeva qual mezzo acconcio
a raccogliere limosine la Pia Opera del
ticolare considerazione alcune altre , che Sacro Cuore di Gesù, cioè l'offerta di una
mi preme di qui segnalarvi.
Metto in prima linea l'Ospizio pei po-
veri fanciulli poc'anzi incominciato in
Londra . In quella città di oltre a 4 mi-
lioni di abitanti, capitale del protestan-
tesimo d'Inghilterra, noi abbiamo una
piccola Casa con una parrocchia in un
circondario di 20 e più mila protestanti,
e con solo 2 mila cattolici, quasi tutti
poveri operai . È quindi impossibile che i
Salesiani possano ritrarre limosine ed of-
ferte dalle persone del luogo in quella
proporzione, che sarebbe necessaria . Spe-
riamo in tempi migliori, giacchè ogni
anno molti sono gli eretici che si con-
vertono alla religione cattolica ; ma per
ora dobbiamo riguardare quella Casa
conce una Missione in paese straniero, ed
impiegare a suo sostegno unii parte della
carità dei Cooperatori e delle Coopera-
trici dei paesi cattolici . Sì, io raccomando
alla vostra bontà quella Casa, e mi sa-
rebbe assai caro che in questo anno le
vostre offerte mi procurassero il mezzo
lira italiana per fondare 6 messe quoti-
diane in perpetuo, secondo la intenzione
degli offerenti, e voi avete fatto buon
viso alla mia raccomandazione e mi avete
lodevolmente assecondato . Mediante le
sottoscrizioni vostre e quelle di altri . fe-
deli da voi procurate, noi abbiamo potuto
avere di che far fronte alle prime spese
della fabbrica, uscita già dalle fonda-
menta . Ho motivo a sperare che conti-
nuerà la vostra e l'altrui carità sino al
compimento dell'Ospizio, cotanto recla-
mato dai bisogni dei tempi presenti, e a
salvezza temporale ed eterna di centinaia
di poveri giovanetti, dalle sétte nemiche
di nostra santa religione insidiati nella
fede e nei costumi, nella stessa capitale
del mondo cattolico, e sotto gli occhi del
più amorevole dei padri, del Vicario di
Gesù Cristo . Sì, le parole Gioventù, Roma,
Cuor di Gesù valgano per ogni racco-
mandazione, e siano, specialmente in
questo anno, di sovrumana efficacia sul
vostro caritatevole cuore .
di ampliare quel piccolo Ospizio,, onde
albergarvi centinaia di fanciulli abban-
Un premio ambito
donati, istruirli nella vera fede e nei sani concesso in questa vita alle persone caritatevoli .
costumi, e per tal modo cooperare più
efficacemente al bene della innumerevole Espostevi le cose, come portava lo
gioventù della più grande città del mondo . scopo della mia lettera, non mi resta che
Col giorno 8 di dicembre dell'anno cor-
rente 1891 si compiranno 50 anni dacchè
il nostro desideratissimo Don Bosco co-
minciò la sua instituzione, attirando a sè
con amorevole tratto il primo fanciullo,
che fu come la pietra fondamentale degli
Oratorii festivi, degli Ospizi di carità e
di venire alla conclusione . Ma prima di
finire questo mio scritto vorrei lasciarvi,
come per ricordo, un qualche pensiero,
che vi servisse di stimolo a promuovere
le accennate ed altre opere di religione
e di carità . Lascio da parte l'obbligo che
tutti abbiamo di concorrere , secondo le
della Pia Società di S. Francesco di Sales,
che doveva perpetuarli . E mio intendi-
nostre forze, alla gloria di Dio nostro
Creatore, Redentore e Padre ; tralascio
mento celebrare il caro avvenimento col- di far notare che la natura e la grazia
l'inaugurare solennemente la chiesa di predicano altamente il dovere di aiutare

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i nostri simili e i nostri fratelli di reli-
gione ; ommetto che fatti per la società
dobbiamo tutti cooperare al suo benes-
sere morale col darle savii cittadini, for-
mando buoni cristiani delle giovani ge-
nerazioni ; passo sopra a queste e a più
altre considerazioni più o meno efficaci,
e mi limito a far rilevare un premio dei
più ambiti al cuor umano, concesso da
Dio sulla terra alle persone, che si eser-
citano nelle opere di beneficenza .
Una vita lunga viene generalmente
giudicata un dono ed una grazia tra le
temporali la più desiderata ; noi vi aspi-
riamo per natura, e Iddio medesimo pro-
mette e concede un tal dono a chi fa
bene, e lo nega e lo ritira talvolta a chi
fa male .
Ora tra quelli ai quali il Signore con-
cede una lunga vita, come per premio
su questa terra, la Sacra Scrittura anno-
vera le persone caritatevoli . Ne abbìamo
tra gli altri due splendidi esempi, che
giova esporre brevemente.
Il pazientissimo Giobbe erasi fatto oc-
chio al cieco, piede allo zoppo, il difensore
degli oppressi, il consolatore degli afflitti, il
sostegno delle vedove, il padre degli orfani .
Or per questa sua carità verso i bisognosi
il Signore, dopo di averlo provato nel
fuoco della tribolazione, gli fece incon-
trare la più grande benevolenza tra i
suoi parenti, conoscenti ed amici, poi gli
diede il doppio dei beni che aveva per-
duti, e per giunta gli concesse una lun-
ghissima vita . È commovente quello che
lo Spirito Santo fece scrivere di questa
nuova prosperità del caritatevolissimo
Giobbe : E andarono a ritrovarlo , così il
sacro testo, tutti i suoi parenti dell'uno e
dell'altro sesso, e tutti quei, che prima lo ave-
vano conosciuto ... e ognuno di essi gli diede
una pecora e un orecchino d'oro . E il Signore
lo benedisse da ultimo più che in principio
Dopo queste cose visse Giobbe 140 anni, e
vide i suoi figliuoli e i figliuoli dei suoi fi-
gliuoli sino alla quarta generazione, e morì
in età avanzata e pieno di giorni (1) .
Un altro esempio ce lo somministra la
Storia Sacra nei due Tobia, padre e figlio,
i quali furono tra le persone più carita-
tevoli dei tempi andati . Il padre soccor-
reva i poveri con larghe limosina, dava
da mangiare agli affamati, vestiva i nudi,
e in tempo di persecuzione seppelliva i
morti anche con pericolo della propria
vita . Istruendo il figlio, tra le altre gli
faceva queste raccomandazioni : - « Di
quello che hai, fa limosina, e non vol-
gere le spalle a nessun povero, perocchè
così avverrà che la faccia del Signore
non si rivolga da te . Usa misericordia
secondo la tua possibilità. Se avrai molto,
dà abbondantemente ; se avrai poco, pro-
cura di dar volontieri anche quel poco .
Perocchè ti accumulerai una grande ri-
compensa nel dì del bisogno . Perchè la
limosina libera dal peccato e dalla morte,
e non permetterà che l'anima cada nelle
tenebre . La limosina sarà argomento di
gran fidanza dinanzi al sommo Iddio per
tutti quei che la fanno .. . Mangia il tuo
pane in compagnia dei meschini e de-
gli affamati , e delle tue vesti copri gli
ignudi » (1). Così quell'ottimo tra i padri ;
e il figlio accolse e praticò fedelmente
così santi precetti . - Ed or qual fu la
ricompensa avuta da Dio anche in questo
mondo? Anzitutto una grande stima e
riputazione presso ogni ceto di persone
eperfinopresodelre ;poiunarchez
considerevole sino a poter prestare da-
nano senza interesse, come fece con Ga-
belo , al quale senza pretendere alcun
frutto diede la somma di 10 talenti di
argento, che equivalevano, come si crede,
a ben 60 mila franchi ; poscia nel tempo
della tribolazione un Angelo del Cielo in
aiuto e sollievo, un matrimonio pel figlio
dei più convenevoli e benedetti, la gua-
rigione mirabile del padre dalla cecità
che avevalo afflitto quattro anni, e infine
dopo tale liberazione una serie ancora di
ogni sorta di prosperità per anni 42, co-
ronate da una morte invidiabile a cento
e due anni dell'età sua . Lo Spirito Santo
ci dice di lui : E il rimanente della SV
vita lo passò nell'allegrezza, e con grande
avanzamento nel timore di Dio andossene
in pace .
Non meno fortunato fu il figlio suo,
chiamato ancor esso Tobia, e come il
padre pieno di compassione e di carità
verso il prossimo . La Sacra Bibbia così
finisce di parlare di questo sant'uomo :
- Egli vide i figliuoli dei suoi figliuoli sino
alla quinta generazione. E compiuti 99 anni
nel timore di Dio, lo seppellirono con gau-
dio ; quasi per dire che i suoi funerali
furono come la festa e il trionfo di un
santo . Nè solo furono benedetti essi per-
sonalmente questi due caritatevolissimi
(1) Job ., cap . xxix e XLII.
(i) Tob . cap . iv.

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uomini dell'antichità, ma ancora nei loro
discendenti, imperocchè il sacro scrittore
così termina il Libro di Tobia : Or tutta
la sua parentela, e tutti i suoi discendenti
perseverarono nel ben vivere, e nelle opere
sante, talmente che furono cari a Dio e agli
uomini e a tutti gli abitanti del paese .
Io potrei ancora riferire altri esempi
consimili, essi pure eloquentissimi, tratti
o dalla Sacra Bibbia, o dalla storia ec-
clesiastica, o dalla storia profana ; potrei
citarvi eziandio le longevità fortunate di
parecchi benefattori e di parecchie bene-
fattrici di D. Bosco e de' suoi giova-
netti ; ma per amor di brevità vi osservo
soltanto che i fatti sopra narrati di Giobbe
e dei due Tobia sembrano essere stati
dallo Spirito Santo appositamente esposti
alla considerazione di tutti gli uomini,
collo scopo di persuaderci che chi fa mi-
sericordia trova misericordia, che la stessa
coltosi nel promuovere le opere di carità
e di beneficenza. Potranno essere tra voi
delle persone, le quali non amino una
vita lunga su questa terra, di quelle anzi,
che desiderano di uscire più presto da
questo luogo di esilio, da questa valle di
lagrime, da questo campo di battaglia,
ragione per cui Iddio le esaudisce e se
le toglie ancora in buona età ; ma chi
tra voi non aspira alla gloria celeste,
alla eterna felicità? Chi non ama di u-
dirsi una sentenza favorevole nel giorno
del giudizio ? Chi non desidera di vedersi
o più presto o più tardi aperte le porte
del Paradiso? Orbene tutto questo noi
otterremo per mezzo delle limosine e
delle opere di carità, e ce n'è garante la
parola di Gesù Cristo che non fallisce
mai : Venite, o benedetti del Padre mio, dirà
Egli a quei che saranno alla sua destra
nel giorno finale, venite al possesso del mio
misura di pietà che noi usiamo verso i eterno regno, perchè nella persona de' miei
bisognosi Iddio la usa verso di noi, e che discepoli io era bisognoso, e voi mi avete soc-
come cantò il real profeta, beato è colui, corso (1) .
che ha pensiero del miserabile e del povero, Conchiudo coll'assicurare che in ogni
perché il Signore lo libererà nel giorno cat-
tivo, cioè nel giorno della calamità e della
afflizione (1). E così sarà pure di voi, o
miei buoni Cooperatori e mie buone Coo-
peratrici, se non verrà meno nel vostro
giorno nel Santuario di Maria Ausilia-
trice in Torino , nella chiesa del Sacro
Cuore in Noma, e in tutte le chiese, cap-
pelle e case della nostra Pia Società si
prega e si fa pregare, secondo la inten-
cuore la carità verso i poverelli di nostro zione dei benefattori e delle benefattrici dei
Signor Gesù Cristo .
nostri poveri orfanelli, e dei promotori e
sostenitori delle opere e delle Missioni
Un pensiero di Don Bosco e conclusione .
Salesiane . Ho la più grande fiducia che
Iddio, per intercessione della SS . Ver-
Qualche tempo prima di morire il no- gine, esaudisca le nostre domande, e dopo
stro amatissimo D. Bosco mostrò desi- di averci colmati de' suoi benefizi in
derio di scrivere ancora un'operetta, che questa vita ci apra in morte il seno della
diceva di grande utilità. La cagionevole sua misericordia e tutti ci accolga nella
salute e poi la morte gli impedì di scri- sua gloria .
verla , ma egli si compiacque di esporci
il titolo che le avrebbe dato, che è que-
sto : - Il Cielo aperto ai ricchi per le mani
dei poveri da loro beneficati . Gli oracoli dello
Spirito Santo, le sentenze dei Santi Padri,
Colla più alta stima e colla più pro-
fonda gratitudine mi professo
Di Voi, benemeriti Cooperatori e be-
nemerite Cooperatrici,
gli esempi tratti dalla vita dei Santi e
dalla quotidiana esperienza, le conver-
sioni mirabili e le morti edificanti di per-
Obbligatissimo servitore
Sac. MICHELE RUA .
sone caritatevoli e via dicendo, avreb- Torino, 1° gennaio 1891.
bero formata la materia del libro divi-
sato, che sarebbe certamente riuscito non
inferiore a tanti altri, che ci diede l'au- (1) Matth . XXV .
rea penna del Servo di Dio .
Ma se non possediamo la prefata ope-
retta, valga non di meno il santo pen-
siero di Don Bosco ad incoraggiare i fa-
(1) Salm . XL .

1.8 Page 8

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CONFERENZE SALESIANE
Ci raccomandiamo caldamente ai Coopera-
tori e specialmente ai Direttori e Decurioni,
che s'adoperino, perchè si faccia nel modo
il più solenne la prescritta conferenza Sale-
siana nella prossima occasione della festa di
S . Francesco di Sales .
Il nostro venerando fondatore e padre D .
Bosco, poneva tutta la stia attività, perchè
si tenessero dette conferenze, ed a molte delle
medesime interveniva egli stesso con anima-
tissimo zelo . Fu per ordinario in queste oc-
casioni, che i Cooperatori di Torino, Roma,
Firenze, Lucca, Genova, Mìlano, Casale,
Nizza, Marsiglia, Parigi, Barcellona e di al-
tre numerose città poterono vedere D . Bo-
sco, udirlo a parlar delle sue opere, offrirgli
elemosine, riceverne i cordialissimi ringra-
ziamenti e le più affettuose benedizioni . Mol-
tissime volte otteneva che le conferenze si
facessero in pubbliche ed ampie chiese, colla
presidenza ed intervento di qualche illustre
dignitario di Santa Chiesa, e più volte in .
Roma ebbe la consolazione di vedervi inter-
venire più Cardinali e Prelati insigni . Lo
zelo di D . Bosco sia d'esempio e d'eccita-
mento a noi ; adoperiamoci perciò perchè le
conferenze Salesiane si tengano ogni anno
nei tempi prescritti, con la maggior pompa
ed in moltissime città e paesi .
Norme particolari .
Più volte ci furono chieste informazioni sul
modo pratico di organizzare e tenere con fa-
cilità le conferenze Salesiane . Ripetiamo qui
alcune delle norme che già suggerimmo più
volte nelle risposte alle dette lettere .
I . Giova assai premettere una conferenza
preparatoria, alla quale intervengano presso
i Decurioni almeno alcuni dei Cooperatori
più attivi e meno legati da occupazioni . Si
potrà nella medesima scegliere il luogo della
Conferenza Generale ; proporre chi debba es-
sere invitato a fare il discorso, qualora il De-
curione trovasse difficoltà a farlo egli stesso
o per altri motivi ne declinasse volentieri ad
altri l'incarico .
II . Tutti i Decurioni Parroci che trovassero
difficoltà ad organizzare la Conferenza, po-
trebbero eglino stessi in una delle Domeni-
che seguenti la festa di S . Francesco di Sa-
les, invece di altra predica tenere sermone
di carità a uso Conferenza, oppure invitare
a far ciò nella loro parrocchia uno dei Sacer-
doti Cooperatori Salesiani di loro conoscenza .
Perchè poi riesca più solenne e fruttuosa,
oltre al darne avviso nella propria chiesa
parrocchiale qualche settimana prima, se ne
potrebbe fare annunzio in qualche periodico
religioso locale
III . Quando l'invito si fa per lettera, que
sta possibilmente sia diretta dal Decurione
locale, il quale se non avrà i nomi dei Co--
operatori della propria Decuria, potrà do-
mandarli alla Direzione del Bollettino Sale-
siano .
IV . Quando si unissero più decurioni in-
sieme, la lettera d'invito potrebbe essere fir-
mata dal più anziano o da quel Parroco nella
cuì chiesa si tiene l'adunanza, se in quella
città non vi ha ancora il Capo o Direttore .
V . Nella lettera d'invito si raccomandi ai
Cooperatori che conducano alla conferenza
quelli tra i loro parenti e conoscenti che v'in-
tervenissero di buon grado .
VI . L'ordine della pia funzione, quando que-
sta si fa in qualche chiesa, suol essere per lo più
il seguente: Breve lettura di un tratto della
vita di S . Francesco di Sales - Canto di
qualche lode sacra o mottetto - Conferenza
- Se vi è alla presidenza qualche Dignita-
rio Ecclesiastico, lo si invita a dire qualche
parola d' occasione - Benedizione solenne
col SS . Sacramento . - Quando invece l'adu-
nanza non ha luogo in chiesa, si ommettono
il canto e la Benedizione .
VII . Si deleghi qualcuno dei Cooperatori
a scrivere la relazione della pia adunanza o
conferenza, per darne pronta comunicazione
alla Direzione del Bollettino Salesiano e, dove
si credesse bene, alla stampa periodica lo-
cale .
VIII . La questua ordinariamente vien fatta
alle porte della Sala o della Chiesa, ove si
tiene l'adunanza, e nell'adunanza stessa, su-
bito dopo il discorso o prima che questo sia
finito ove siavi numerosissimo uditorìo .
Norme Generali pei Decurioni .
Per maggior chiarezza di quanto abbiamo
detto ora e per procedere secondo il piano
tracciato dal venerando D . Bosco ricordiamo
qui alcune delle norme generali stampate a
parte pei Decurioni .
I . I Decurioni, secondo il nostro Regolamento,
sono capi di dieci o più Cooperatori o Coopera-
trici del luogo .
II . Il Parroco è pregato di essere Decurione dei
Cooperatori della propria Parrocchia .
III . Qualora egli non possa esercitare quest'o-
pera di carità, potrà pregare qualche Sacerdote
od anche un buon secolare di sua fiducia, il quale
ne faccia le veci e prenda il nome di Vice-De-
curione .
IV . Se in una Parrocchia, si possono costituire
parecchie Decurie, il Parroco ne sarà Capo o Di-
rettore : essendone impedito, ne farà le veci un
Sacerdote di sua fiducia col titolo di Vice-Diret-
tore . - Nelle città Vescovili, dietro proposta del
Rev .m ° M.r Vescovo, verrà scelto un membro del
Capitolo, il quale presiederà a tutti i Decurioni
e Cooperatori della città . - Dove esiste una Casa
Salesiana, il Direttore di essa sarà pure il Capo
dei Decurioni e Cooperatori di quei luogo

1.9 Page 9

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V . Ogni anno terrà almeno una Conferenza nella riguarda l'opera dei nostri Missionari nell'A-
Festa di S . Francesco di Sales, e un'altra nella merica del Sud, ed il secondo un suggeri-
Festa di Maria SS . Ausiliatrice .
mento per l'elemosina .
VI . A seconda delle circostanze, il Decurione
potrà anticipare o posticipare queste Conferenze,
tenendole in tempo, ora e luogo, che siano per
tornaedimgcotàaiS,dmgor
vantaggio all'anima loro, e al bene della Pia As-
sociazione . Il modo dell'invito sarà o un avviso
d al pergamo, o un apposito biglietto, od un av-
viso personale .
VII . Il Decurione presiederà la Radunanza . I
temi da trattarsi saranno il Suffragio dei Coope-
ratori defunti, le Missioni Salesiane Estere, la Ne-
cessità di bene educare la gioventù, il Modo di fare
il Catechismo, ecc ., oppure si leggerà un brano della
Storia dell'Oratorio o della Vita di S . Francesco
di Sales . (1)
VIII . Nelle Conferenze egli avrà di mira d'in-
formare i Soci allo zelo per la Religione e pel
buon costume, al sacrifizio, alla carità, alla dol-
cezza, che sono le virtù caratteristiche, onde de-
vono risplendere i Salesiani e i loro Cooperatori .
IX . A presiedere queste Conferenze potrà anche
invitare un'altra persona autorevole, o costituita
in dignità ecclesiastica, o qualche Sacerdote del-
l'Istituto Salesiano .
X . È ancora uffizio del Decurione notare in ap-
posito Registro le offerte, che nelle Conferenze o
in altre occasioni si fanno dalle persone caritate-
voli a vantaggio delle opere Salesiane, e inviarle
al Superiore in Torino . Noterà l'occasione in cui
furono raccolte le limosine, e, se le ebbe priva-
tamente, tramanderà eziandio nome e cognome
dell'oblatore .
Per quanto spetta alle Conferenze, in quei luo-
ghi ove le Decurie sono parecchie, l'uffizio del De-
curione sarà devoluto al Capo o Direttore, e in
sua mancanza al Vice-Direttore .
XI . Il Decurione e il Capo sono pregati di pre-
sentare al Superiore le loro osservazioni ed a fare
quelle proposte, che crederanno riuscire utili al
buon andamento all'Opera .
Quando si parla dell'America del Sud, general-
mente non si ferma l'attenzione sulle innumerevoli
tribù di selvaggi che vi sono ancora da conver-
tire, fra le quali molte di antropofagi che, secondo
le notizie avute dai pubblici fogli americani, di-
strussero, l'anno scorso, in una sola provincia del
Brasile, un'intera carovana di commercianti, per
cui quel Governo dovette mandar contro i selvaggi
una spedizione di soldati . Trattandosi di quelle
regioni, la mente si ferma soltanto sulle fiorenti
e incivilito città che ne popolano le coste marit-
time e fluviali, ma non s'interna in quegli im-
mensi deserti, in quelle sconfinate foreste, in quelle
valli sterminate d'un'estensione uguale a quella
dei grandi Stati europei, dove vivono la vita del
bruto milioni ancora di Indii sparsi nella Terra
del Fuoco, nella Patagonia, nell'Araucania, nel
Gran Chaco, nell'alto Perù, nella Bolivia centrale,
nelle provincie orientali dell'Equatore, nel centro
e sui confini del Brasile, al Sud della Venezuela
e della Colombia . - Ora è là che specialmente
si richiede l'opera dei Missionarii, è là dove ten-
dono i loro sforzi, è là dove lavorano, s'affaticano
e spargono sudore i Missionarii Salesiani nostri
fratelli, disseminati per la Terra del Fuoco, la Pa-
tagonia, il Chilì, il Brasile, l'Equatore, ed ora
an che nella Colombia . - Là tutto è da farsi, e
non si tratta solamente di insegnare ai selvaggi
chi è Dio e farli Cristiani, che pure è il più, ma
ancora di incivilirli, cioè vestirli, alimentarli, ri-
durli a vita stabile e fissa, insegnar loro l'agri-
coltura o un mestiere, secondo i luoghi, provve-
der perciò sementi, aratri, utensili, vestimenta,,
vettovaglie, case, cappelle, con tutti gli indispen-
sabili accessorii .
Ora vedasi se non sia argomento importante
per la prossima Conferenza il pensiero di soccor-
rere colle preghiere e colle limosine i nostri Mis-
sionarii per aver parte ai loro meriti inestimabili
dinanzi al Signore e al mondo civile ed anche
Nei Seminari, Collegi ed altri Istituti . alla Chiesa .
In alcuni Seminari, collegi ed altri istituti d'e-
ducazione si organizzarono negli anni scorsi Con-
ferenze Salesiane ; si tennero, è vero, privatamente
nell'interno dell'istituto, ma riuscirono a ravvi-
vare sempre meglio la cooperazione di preghiere
ed anche di soccorsi materiali a favore delle no-
stre Missioni e mantenere desto lo spirito della
Pia Unione . - Non possiamo far a meno che en-
comiare questo zelo e manifestare il desiderio che
tali conferenze si ripetano anche in quest'anno e
si facciano anche in altri istituti ascritti alla Pia
Unione de' Cooperatori ed in quelli nei quali
siano in discreto numero gli ascritti alla mede-
sima .
Si procuri adunque con zelo di far conoscere
come tutti generalmente i signori Cooperatori
e signore Cooperatrici, anche i non costituiti in
troppo comoda posizione sociale, possano venir
in aiuto delle opere nostre col risparmio di qual-
che divertimento talvolta perfin pericoloso alle
anime loro, con qualche serata di meno al teatro
nel carnevale, con qualche economia nella cucina
enell'imbandimento della tavola, con qualche or-
namento di meno sulla propria persona, con qual-
che inutile spasso o viaggio tralasciato per amor
di Dio e simili . Si faccia sentire che anche il
soldo e il centesimo, che il bracciante o la fan-
tesca deporranno nella tasca delle limosine, oltre
il gran merito che avrà agli occhi di quel Gesù
che promette premio anche al bicchier d'acqua
Brani di una Circolare ai Decurioni . fresca dato per amor suo, darà il suo vantaggio
alla grand'opera delle Missioni, perché di soldi e
L'anno scorso colla data del 19 di Gennaìo centesimi vive la propagazione della fede, e soldi
raccomandammo l'opera delle Conferenze Sa-
e centesimi formano le grosse somme necessarie
lesiane ai Decurioni con apposita circolare per le opere grandi .
di cui ci piace riportare due brani . Il primo
(1)LibriutiliperleConferenzeSalesianesono:Annate arre-
trate del nostro Bollettino . - D. Bosco e la Pia Società Sale-
si.-VOapntBeordclDub'Eiey
di Don Bosco sul Santuario e sull'Arciconfraternita di Maria
SS. Ausiliatrice .

1.10 Page 10

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NOTIZIE DEI NOSTRI MISSIONARII
FESTA DI S . FRANCESCO DI SALES
e suffragi .
Ricordiamo alla pietà dei Cooperatori e
delle Cooperatrici, che il giorno 29 del cor-
rente gennaio ricorre la festa di s . France-
sco di Sales, Patrono della nostra Pia Unione,
ed il giorno 31 dello stesso mese cade l'an-
niversario della morte di Don bosco . Ove si
può, si celebri la detta festa con speciali
pratiche di pietà nel giorno medesimo asse-
gnato dalla Chiesa, o nella prima domenica
seguente .
Per la memoria poi del compianto nostro
Fondatore e Padre si facciano quei suffragi
e funebri onori che si crederanno più con-
venienti secondo i luoghi ed i mezzi dispo-
nibili .
Ricordiamo inoltre che il giorno dopo la
festa di S . Francesco di Sales, secondo l'ar-
ticolo quarto, al paragrafo settimo del Rego-
lamento della Pia Unione , tutti i sacerdoti
Salesiani e i loro Cooperatori celebreranno
la s . Messa pei confratelli defunti .
Quelli che non sono sacerdoti procurino di
fare la s . Comunione e di recitare la terza
parte del Rosario .
Ove si può, si tenga la Conferenza Sale-
siana in uno dei detti giorni, od almeno breve
adunanza per partecipare insieme a qualche
pratica di pietà .
Ci raccomandiamo per tutto questo allo
zelo dei Decurioni ed all'attività dei Coope-
ratori e delle Cooperatrici più ardenti .
Non rade volte negli anni scorsi avvenne
che l' iniziativa, come scintilla che gran
fiamma seconda, partì anche da qualche pia
Cooperatrice quasi sconosciuta, o da qualche
zelante giovane, già alunno dei nostri isti-
tuti, pronto ad ogni buona impresa per pron-
tezza di cuore ed ardenza di cristiana atti-
vità . Speriamo che il nobile esempio non sia
qui ricordato invano .
Mentre i figli delle tenebre sviluppano una
attività febbrile ed incessante nelle società
ed unioni svariata a cui appartengono, non
neghittiscano i figli della luce .
Quando si tratta di far del bene, non ve-
niamo mai meno, ma poniamo mano all'opera
con cristiana alacrità .
DAL BRASILE .
Mons . Cagliero al Liceo del S . Cuore di Gesù
in S . Paolo .
S. Paolo, 20 settembre 1890 .
AMATmo . E VENERANDO PADRE,
Era da 5 anni che noi pure stavamo in
aspettativa di una visita del nostro venera-
tissimo Vicario generale Monsig . Giovanni
Cagliero . La sera del 3 agosto avemmo la
fortuna di veder realizzati i nostri sogni .
Alla stazione si trovarono a riceverlo colla
nostra banda musicale varii superiori, un
gran numero di Cooperatori salesiani, alcuni
rappresentanti del Vescovo, del Seminario)
di diverse comunità, i membri delle Confe-
renze di S . Vincenzo, dei Padri Gesuiti con
scelto drappello di alunni ed una folla im-
mensa di popolo .
All'arrivo del treno fu salutato dalla no-
stra banda e subito venne circondato da una
calca immensa di persone che gareggiavano
per avvicinarlo e baciargli il sacro anello,
ed egli visibilmente commosso a tutti resti-
tuiva il saluto . Diversi tramwai e vetture
accoglievano i Cooperatori salesianì , i soci
delle Conferenze, i PP . Gesuiti coi loro alunni
e molti signori, oltre i nostri bandìsti, ed a
suon di musica Mons . Cagliero e il reverendo
sig . Ispettore Don Lasagna che l' accompa-
gnava , furono condotti alla grande piazza
dos Gogauazes, che dista pochi minuti dalla
nostra Casa . Quivi lo stavano aspettando i
giovani del liceo interni ed esterni, disposti
in due lunghissime file frammezzo a nuova
moltitudine di gente, ed al chiarore delle
faci, al giulivo scoppiare dei razzi ed al suono
di marcie militari lo accompagnammo fino al
collegio . Pareva il trionfo di un generale ro-
mano al Campidoglio .
Il ricevimento che gli facemmo nel Liceo
fu tale da lasciare in tutti gratissima ed in-
delebile memoria . Il grandioso porticato del
collegio illuminato da centinaia di luci , a-
dorno di mille e svariate bandiere, gremito
di gente offeriva un aspetto veramente im-
ponente .
Mons . Cagliero assiso su d'un trono pre-
parato con certo buon gusto , attorniato da
distinti personaggi, assistette alla piccola
accademia letterario-musicale tenuta in suo
onore .
I giovani lessero in undici lingue alcune
composizioni in prosa ed in verso . Tre Coo-
peratori pronunziarono brevi, ma entusiastici
discorsi . La banda rallegrò ad intervalli coi
migliori pezzi del suo repertorio, ed i nostri
cento e più cantori , disposti in bell' ordine

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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sopra d'una vasta gradinata, eseguirono am-
mirabilmente , con accompagnamento degli
strumenti, il grandioso inno a quattro voci
che lo stesso Mons . Cagliero aveva composto
in tempi addietro pel venerando Don Bosco,
il magnifico coro della speranza del Rossini
ed il grazioso Strambotto o serenata in onore
dei musici, composizìone del M° De-Vecchi .
Era un destare in Mons . Cagliero vivissimi
ricordi dell'Oratorio co' suoi incanti, era un
richiamargli in mente gli anni di sua giovi-
nezza ; quindi, terminata l' accademia con
un'eloquente e commovente allocuzione, rin-
graziò i Salesiani, i benefattori , i giovani
tutti della cordiale e splendida accoglienza ;
e trasportandosi a trenta e più anni addietro
parlò di quando, ancor giovanetto, prendeva
anch'egli parte attiva alle feste che si face-
vano nell'Oratorio al nostro carissimo padre
Don Bosco, che noi cercammo d'imitare .
Parlò dell'amore grandissimo e sopranna-
turale che Don Bosco portava ai fanciulli,
amore ch'ei lasciò in eredità ai suoi figli sa-
lesiani , e dell' affezione che i giovanetti in
contraccambio portavano a tanto Padre . Dìede
quindi a tutti i circostanti la sua pastorale
benedizione . Le sue parole trovarono la via
delcuoritesanoutrche
conserveremo preziosissimo, perchè era il
maestro Don Bosco che parlava a' suoi figli
per bocca del suo discepolo Monsig . Ca-
gliero : Filioli, di ligite vos alterutrum , ripe-
tendo le parole appunto di s . Giovanni, così
familiari a D . Bosco.
Festa di S . Luigi - Sette Vescovi in casa .
La prima Comunione .
La domenica seguente, 10 di agosto, ce-
lebrammo con tutta la pompa possibile la
festa dell'angelico protettore della gioventù,
s. Luigi Gonzaga .
Le assicuro, amatissimo Padre, che solen-
nità somigliante non vidi , fuorchè all' Ora-
torio . La natura volle favorirci lino di quei
giorni descritti dai poeti, in cui è limpido il
cielo, puri e tepidi i raggi del sole ed i ven-
ticelli paiono scherzare a diletto di noi, mor-
tali . La numerosissima Comunione del mat-
tino, la folla immensa di popolo alle sacre
funzioni, il gran concorso deì benefattori e
la preziosa visita di sette Vescovi resero più
grandiosa la festa e memoranda nei fasti di
questa Casa .
Mons . Joaquin, Vescovo del Cearà, celebrò
la Messa della Comunione generale . Cinque-
cento e più furono le persone che dalla mano
del venerando Prelato ricevettero il Pane
degli Angioli e ben cento e quindìci nostri
giovanetti s' accostarono per la prima volta
alla s . C.omCueniloenberò pure la Messa
letta Mons . Pedro Lacerda, Vescovo di Rio
Janeiro e nostro insigne benefattore nel Bra-
sile, che avevamo allora il piacere di ospi-
tare presso di noi per alcuni giorni . Pontificò
solennemente Mons . Cagliero, e Monsignor
Silverio , Vescovo coadiutore di Marianna,
fece il panegirico di s . Luigi . Il nostro ve~
neratissimo Vescovo diocesano Mons . Lino,
che ci ama come un padre i suoi figli, diede
la benedizione del SS . Sacramento. Ci ono-
rarono pure di loro presenza Mons . Manuel
Vescovo coadiutore di Bahia e Monsig . An-
tonio de Macedo Costa illustre Arcivescovo
e Primate della Chiesa tutta del Brasile .
Al mattino la Messa di san Michele, col
Sanctus e l'Agnus Dei a tre voci di Monsi-
gnor Cagliero, fu eseguita con somma pre-
cisione dal coro di cento e più voci, ac-
compagnato dalla nostra banda, coadiuvata
dall' orchestra di benemeriti professori della
città, ed alla sera il magnifico coro della
Speranza del Rossini ed il Tantum ergo pa-
storale a due cori . Mons . Cagliero tenne
pure una conferenza e per più d' un'ora nu-
meroso e scelto uditorio pendeva dal suo lab-
bro . Oh sia mille volte ringraziato il S .
Cuore che ci volle regalare un giorno così
bello, così fecondo di consolazioni spirituali
e temporali .
Passeggiata all'Ipiranga e ad ltù.
Il 12 agosto, per invito del nostro zelante
cooperatore Dr . Josè Vicente de Azevedo, i
giovanetti del nostro Liceo in massa accom-
pagnarono Mons . Cagliero e il sig . Ispettore
in una bellissima passeggiata in tramwai
fino all'Ipiranga. Preceduti dalla banda che
ci rallegrava e attraeva l' attenzione dei vi-
cini e dei lontani , attraversammo la città e
in meno di un'ora giungemmo alla meta . I-
piranga è una delle romantiche collinette che
coronano la città ed è celeberrima nella sto-
ria del Brasile, per aver Don Pedro I pro-
clamata su questa collina l'indipendenza del
Brasile il 7 settembre del 1822 .
Sul luogo istorico si sta edificando un co-
lossale monumento nazionale, opera del ca-
valier Bezzi, valente architetto torinese e
nostro amico ; sarà certo il primo monumento
dell'America del Sud . E poco lungi, sul de-
clive della collina, il Dr . Josè Vicente aveva
formato il progetto d' innalzare un collegio
per le ragazze del popolo, da affidarsi alle
Suore di Maria Ausiliatrice . Solo aspettava
il consenso di Mons . Cagliero e del signor
Ispettore per mettere mano all'opera : l'ebbe
e già si sta lavorando, ed in febbraio spe-
riamo che la casa in parte potrà ricevere le
dette Suore. Oh sì, vengano presto questi
angeli tutelari del sesso debole, che il biso-
gno del loro zelo è grandissimo . Vengano a
proclamare l' indipendenza di tante anime
dalla schiavitù dell'ozio, dell'ignoranza e del
peccato, esse che sanno inspirarsi all' amore
della vera patria, il cielo !
Dirle che il nostro ottimo amico aveva
fatto preparare abbondante refezione per tutti,

2.2 Page 12

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2.3 Page 13

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dirle che tutti, piccoli e grandi, si sono fatto
onore alla mensa è proprio cosa superflua .
Non per questo fu dispensato il nostro buon
cuoco dal prepararci una buona cena al ri-
torno , dopo di aver passeggiato, visitato il
monumento e di esserci divertiti, assai .
Mons . Cagliero col sig . Ispettore e col sot-
toscritto in qualìtà di segretario, visitò pure
il magnifico collegio di S . Luigi in Itù, di-
retto dai reverendi Padri della Compagnia
di Gesù , ove più di uno di noi ricuperò la
salute per le continue fatiche deteriorata .
Mons . Cagliero ebbe splendida accoglienza ;
fu ricevuto con musiche e feste ed ogni di-
mostrazione di stima ed affetto, quali sogliono
fare ai grandi personaggi che visitano quel
collegio . Monsignore parlò in portoghese, ri-
spondendo ai complimenti che gli furono fatti
da un alunno a nome di tutti : parlò poi in
buon spagnuolo dopo d' aver celebrato la
Messa della comunità , e piacque immensa-
mente . Ritornammo da Itù lasciando colà
parte del nostro cuore .
Al teatrino . - Undici Vescovi spettatori .
Il giorno 13 di agosto del 1890 sarà me-
morabile nella storia del Liceo di S . Paolo
e forse della nostra Pia Società . In onore di
Mons . Cagliero si eseguì in detto giorno con
accompagnamento di banda-orchestra il bel-
lissimo melodramma in due atti del M° . De-
Vecchi, scritto dal nostro Rev. D . Lemoyne,
intitolato : Giovanni il fabbro , e la farsa, in
due atti, I caratteri opposti, con varii pezzi
di musica . Il nuovo laboratorio dei falegnami,
sarti e calzolai, di 42 metri di lunghezza per
10,30 di larghezza, capace di 1400 persone
servì di salone di teatro . Tra i numerosis-
simi invitati notavansi membri della pubblica
Accademia, di diversi collegi, i teologi e pro-
fessori del Seminario, parroci, canonici e rag-
guardevoli famiglie . Nella prima fila poi, di-
sposti in bel semicerchio, facendo nobile co-
rona all'illustre Arcivescovo Mons . Antonio
de Macedo Costa ed al nostro Vescovo mis-
sionario, vi erano quasi tutti i Vescovi del
Brasile, quelli di S . Paolo, di Rio Janeiro,
Olinda, Cearà, Maranhao, Parà, Coyaz, Rio
Grande do Sul e il coadiutore di Olinda . Un
Arcivescovo e dieci Vescovi al teatrino dei
figli del popolo, facendosi piccoli coi piccoli . . .
ecco una prova di stima ai Salesiani !
Bisogna veramente confessarlo, il S . Cuore
di Gesù, a cui è dedicato questo Liceo, ci
protegge di un modo tutto particolare, con-
cedendocì dìstinzioni di questa fatta . Dispo-
neva Egli che i Vescovi del Brasile si riu-
nìssero qui in S . Paolo per trattare degli
affari della più alta importanza per questa
nuova Repubblica, appunto nell' occasione
della visita di Mons . Cagliero .
Al 15 di agosto, festa dell' Assunta, dopo
d'averla celebrata con tutta la devozione e
solennità nella chiesa, offerimmo a Monsi-
gnor Cagliero un' altra rappresentazione dram-
matica . Malgrado il tempo poco favorevole,
numerosissimi e scelti furono gli spettatori,
contando ancora quattro Vescovi .
Oltre i canti dell' inno a quattro voci,
Strambotto e Speranza, del Marinaio e Cia-
battino di Monsig . Cagliero, si rappresentò
quel bel dramma, Le Pistrine, del mio caris-
simo antico direttore Don G . B . Lemoyne,
rappresentato la prima volta in Lanzo nei
tempi felici di mia giovinezza, prendendovi
io parte attiva . Cantori, musici ed attori fe-
cero assai bene la loro parte, riscuotendo ri-
petuti applausi.
Partenza di Mons . Cagliero .
In compagnia di Monsig . Cagliero e del
Rev . Sig . Ispettore i giorni volavano con
troppa rapidezza, giungendo presto quello
della separazione . Nei 14 giorni del loro pas-
saggio in S . Paolo furono oggetto delle più
cordiali dimostrazioni di amore e venera-
zione .
Il gìorno 16 di agosto eglino con nostro
rammarico ci lasciavano ed il 19 erano già
di ritorno a Nictheroy, dove io ebbi l'ultima
benedizione dal nostro veneratissimo Vicario
Generale .
Questa è in succìnto la relazione delle fe-
ste fatte per la venuta fra noi di Monsignor
Cagliero . Egli se ne partiva soddisfattissimo
e noi in quei pochi giorni provammo conso-
lazioni non ordinarie . I nostri Cooperatori
aumentarono di numero e di zelo, e noi pure
ci sudiamo maggiormente animati a lavo-
rare per la gloria di Dio .
Questa visita di Mons . Cagliero ce ne fa
desiderare un'altra, ed è quella dell'amatis-
simo nostro Superiore Maggiore . Monsignore
ci ha date buone speranze . Sarà vero, signor
Don Rua l Oh! quanto bene ci apporterebbe
la sua venuta! Faxit Deus .
Onorevole invito. - Progressi nei laboratori .
Amatìssìmo sig . Don Rua, dopo la par-
tenza di Mons . Cagliero abbiamo avuto un
grazioso ed onorevole invito .
Il 31 di agosto furono consacrati i due
nuovi Vescovi di Càmaco ed Eucarpia, e
Mons . Antonio Macedo Costa ricevette il
pallio di Arcivescovo : la nostra banda ebbe
l' alto onore di essere invitata dagli stessi
Vescovi a suonare nella cattedrale prima e
dopo la magnifica funzione . Il Vescovo coa-
diutore di Marianna volle poi venìre a cele-
brare la sua prima Messa nel nostro umile
santuario . Ricevemmo pure ripetute visìte
degli altri Vescovi che si degnarono dirigere
parole di incoraggiamento ai giovani ed ai
Salesiani .
Ella desidererà pure avere un cenno sul
progresso dei nostri laboratori . Ebbene le

2.4 Page 14

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dirò che cominciano a mettersi all'onore del
giorno, perchè specialmente in quest' anno
vi si sono fatti miglioramenti d'importanza .
Nella tipografia alle due macchine che ave-
vamo ne aggiungemmo una terza fatta ve-
nire dalla celebre fabbrica di Angsburg in
Germania, e questa è forse la maggiore che
tentissimi, se ben diretti, per fare del bene al
popolo . La cerimonia della benedizione delle cam-
pane si eseguì con pompa solenne .
Il giorno 15 del mese seguente , festa partico-
lare di Maria SS ., le cinque campane suonavano
già dall'alto campanile con soavi armonie , com-
movendo i cuori di tutti e chiamandoli alla Casa
vi sia in S . Paolo . Il motore a gaz della forza di Dio .
di tre cavalli è pure uno dei più perfezio- Il buon Parroco ringraziò pubblicamente più
nati che siano usciti l'anno scorso da Mag- volte i suoi cari parrocchiani dell' aiuto datogli
deburgo . Ultimamente si stamparono venti- in questa impresa, ed a tramandare la memoria
mila copie della Lettera Pastorale collettiva degli offerenti, ne fece stampare i nomi in appo-
dei Vescovi brasiliani . Gli altri laboratorii sito catalogo, di cui fece diffondere migliaia di
aumentano pure di macchine, di personale e copie .
di lavoro . Ci consola veramente il cuore Sia lode al suo zelo ed alla carità dei suoi
quando si pensa che mentre cinque anni ad- buoni parrocchiani .
dietro non v'era che deserto e silenzio, ora
sorge un bel santuario in costruzione, ma-
Le Letture Cattoliche Brasilene . - Riceviamo da
gnifiche officine, scuole, cortili, dormito- Nictheroy una circolare in cui si annunzia che
rii , refettorii col movimento di 200 gio- le LETTURE CaTTOLICHE stampate colà dai Sale-
vani interni circa e 300 e più esterni, es- siani in lingua portoghese, usciranno pel 1891 in
sendo visibile il progresso nelle arti, nella formato più ricco ed elegante . Per regalo agli
musica, nello studio e nella pietà . Come non associati poi fu stampato un bellissimo alma-
esclamare : Digitus Dei est hic?
nacco illustrato . - Encomiamo ben di cuore l'at-
In questi giorni passati specialmente men- tività di quei nostri fratelli . Il Signore li consoli
tre noi facevamo sì belle feste per Monsi- con nuovi frutti sempre fecondi di grazia e di
gnor Cagliero, mi consolava il pensiero che meriti pel Cielo .
Don Bosco pure dal cielo avrà goduto nel
vedere tanto bene realizzato in questa Re-
Della Terra del Fuoco . - Se la ristrettezza dello
pubblica per opera sua .
spazio non ce lo vietasse, vorremmo riprodurre
Revmo . sig . Don Rua, voglia ella benedire una bellissima lettera riguardante la Missione
questa nostra Casa , affinchè possiamo pro- della Terra del Fuoco, che il nostro Prefetto Apo-
seguire alacremente nella via intrapresa e stolico Don Giuseppe Fagnano ha inviato alla
condurre a Dio mille e mìlle anime .
Propagazione della Fede in Lione, e che venne
Coi sentimenti della più alta stima e rico- stampato nel N ° 373 degli Annali della medesima .
noscenza mi professo
Ecco le parole di detto periodico che l'accompa-
Dev .mo obbl .mo figlio
gnano .
Questa lettera ci trasporta alle estremità del
Sac . RENZO Gio . GIORDANI . mondo abitato, in quelle regioni dell' emisfero
australe, in cui lo zelo dei figli di Don Bosco fa,
si può dire , meraviglie . I lettori già conoscono
i felici frutti del loro apostolato nella Patagonia
settentrionale, e qual messe d'anime ebbero la
NOTIZIE COMPENDIATE
gioia di adunare nel granaio del gran Padre di
famiglia . Oggi si parlerà d'una cristianità affatto
nuova, nel sud della Missione . Anche lì il frutto
s'annunzia sotto gli auspici più consolanti» .
Un concerto di cinque campane a Las Piedras-Uruguay .
Ci scrivono : - Nel 1888 il Parroco Salesiano di
S . Isidoro in Las Piedras, D . Lorenzo Bacicalupo,
faceva appello alla carità dei suoi parrocchiani
a fine di ottenere elemosine occorrenti per la
provvista di un concerto di cinque campane .
L'appello fruttò quanto il buon Parroco deside-
rava . Le campane furono ordinate nella pregiata
fonderia del Cav . G . B . De-Poli di Udine (Italia)
e si ebbero in Las Piedras nel giugno u . s . La
grande aspettazione non fu delusa . Le campane
piacquero a tutti . - Il giorno 18 di Agosto ve-
nivano benedette dal Vescovo Diocesano, Mons .
Innocenzo Jéregui . Fu giorno di gran festa . Vi
Noi ci contenteremo di presentare ai nostri Coo-
peratori un gruppo di poveri Indii di quella rigida
Terra, che ancor vivevano nel brutale stato di sel-
vaggi, e che raccolti con sante industrie dai Mis-
sionari Salesiani, vennero trasportati nell' isola
Dawson, una delle più grandi dell'Arcipelago, dove
si è fondata la Missione sotto il titolo di S . Raf-
faele . Colà s'innalzarono per loro varie casipule
di legno, e coi mezzi che ci somministrano i nostri
buoni Cooperatori vestiti e nudriti, mentre s'oc-
cupano nel lavorare la terra, vengono abituati
alla vita civile, la vera vita dell'uomo, e ammae-
strati ne' principii della nostra S . Fede .
si cantò musica scelta, e riuscì di mirabile ef-
fetto il discorso d'occasione che recitò il nostro
D . Giovanni Isabella . È pur sempre vero che
l'eloquenza e la musica sacra sono due mezzi po-

2.5 Page 15

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UNA VISITA ALLE SCUOLE DEL S . CUORE
O a Battersea vest (Londra) .
Riportiamo tradotto un articolo del gior-
nale Weekly Herald del 28 novembre scorso
« Un rappresentante di questo giornale ul-
tìmamente visitò le nuove scuole erette dai
Salesiani a Battersea Ovest, e fu contento
di vedere un notabile miglioramento fatto in
quella parrocchia . Egli fu colpito dal misero
aspetto della piccola chiesa in ferro, resa
ora più appariscente dalla bella scuola eret-
tavi accanto . Il nostro rappresentante ap-
prese come il numero dei ragazzi che fre-
quentano quelle scuole è aumentato di un
centinaio dell'anno scorso, ed è di 420 . Re-
centemente si è dato l'esame di religione e
l'Ispettore fece la seguente relazione
Sezione ragazzi . - La scuola fu ben clas-
sificata . Questa sezione speciale pei ragazzi fu
fatta ultimamente . Il loro numero l'anno scorso
sui registri della sezione mista era di 42 ;
ora è cresciuto di 51 . La scuola è in eccel-
lenti condizioni . Gli esami si diedero con
vera soddisfazione .
Sezione bambini . - La scuola sotto ogni
rapporto è in istato soddisfacente . Il numero
deì bambìni sui registri nell'anno scorso
da 111 era cresciuto a 192 . L'aumento dei
bambini cattolici è di 72 . Le preghiere sono
ben imparate ed i bambini diligentemente
istruiti .
Sezione ragazze . - I maschi quest'anno
furono traslocati in un locale apposito per
essi . Il numero delle ragazze è aumentato
di 30 . L'istruzione religiosa di questa scuola
è maggiore nelle classi superiori .
Il Rev . D . Macey, parroco, ha un debito
di 900 lire sterline sui nuovi fabbricati che
desidera grandemente di pagare . Il suo è,
speriamo, un desiderio efficace per la gene-
rosità dei Cooperatori Salesiani, ne' quali
confida e spera quel buon parroco . »
GRAZIE DI MARIA SS . AUSILIATRICE .
« Salus infirmorum . » - La signora
Ilesia Maria di Cavour, inferma di polmonite
acuta, era in prossimo pericolo di morte . Il
male crebbe tanto da presentarsi incurabile .
Quando alle parole del medico si conobbe
che non eravi più speranza nell'arte salu-
tare, il teologo Arato colà accorso per pro-
digare conforti religiosi, invitò gli astanti a
raccomandar l'inferma, che pareva già fatta
cadavere, alla Madonna di D . Bosco . Si pregò
da tutti con vivo fervore e poche ore dopo,
mentre il sullodato teologo celebrando la
santa Messa raccomandava a Maria SS . l'in-
ferma, questa si riebbe all'improvviso come
si svegliasse da placido sonno, riebbe libera
parola, era cessata la febbre e scomparso
ogni pericolo. Riconoscente a Maria veniva
a ringraziarla poco tempo dopo nel suo San-
tuario in Valdocco .
(Dal registro delle Grazie di Maria Ausilia-
trice, 20 novembre 1890 .)
Sac . ANTONIO DAMILANO .
Ci rivolgemmo a Maria e fummo
esauditi . - Una particolare grazia otte-
nemmo per l'intercessione di Maria Ausilia-
trice . La mia moglie era inferma a morte . I
miei figli ed io ne eravamo addoloratissimi .
Il medico già le aveva consigliato gli estremi
conforti religiosi ed era cessata ogni umana
speranza . Ci rivolgemmo allora con fiducia
ardente a Maria SS . Ausiliatrice . L'inferma
pregò con noi e facemmo voto di un pellegri-
naggio al Santuario di Maria Ausiliatrice e di
un'offerta poi restauri che vi si van fa-
cendo . Oh quanto è buona la Madonna ! Ci
esaudì e ci consolò tanto prontamente che con
istupore del medico curante e di quanti co-
noscevano quel grave caso, l'inferma in
quello stesso giorno si riebbe da ogni peri-
colo . In breve riacquistò le perdute forze e
potè colla famiglia adempiere la fatta pro-
messa .
Mornese, 25 ottobre 1890 .
CAMPI LORENZO del fu VALENTINO .
Un impiego ottenuto . - Eran due
anni che mi raccomandava ad amici ed a
conoscenti per ottenere un impiego, ma sem-
pre indarno. Un giorno fui colpito da questa
domanda : Perché non ricorri a Maria o Mi
balenò così viva all'anima la fiducia nell'Au-
siliatrice dei Cristiani, che mi raccomandai
con fervorose preghiere a questa buona Ma-
dre . Viva Maria Ausiliatrice ! Ebbi ben presto
e per vie inaspettate l'impiego che deside-
rava e ne serberò eterna riconoscenza .
Novi-Ligure, 15 novembre 1890 .
ANDREA P. OCHETTINO
« Ave, Auxilium Christianorum . »
Era il 24 maggio, giorno sacro a Maria Au-
siliatrice, quando la mia, figlia Angela gia-
ceva in grave pericolo di morte . Affranto
dal dolore, piansi e pregai . Feci voto a Maria
per la guarigione della figlia e Maria mi
esaudì. La sera di quello stesso giorno il
medico ritornò e non sapevasi dar ragione
del miglioramento accaduto. Era stato così
grande ed inatteso e veramente fenomenale,
da recare forte stupore in lui ed argomento
di illimitata riconoscenza a Maria in noi .

2.6 Page 16

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Adempii quanto promisi e non si spegnerà
più in me la fiducia che nutro verso la gran
Madre di Dio .
OGGERI ANsELxo .
NOTIZIE VARIE
Visto, si approva la verità di quanto sopra .
Vigone, 8 dicembre 1890 .
Festa ed Accademie ad onore di Ma-
ria SS . Immacolata . La festa dell'Immaco-
Teol . FERRERO, Prevosto .
lata, fin dai primordii dell'Oratorio di Torino, fu
mai sempre per D . Bosco e pe' suoi figli una delle
più care e solenni . Anche quest'anno perciò in
Una colonna al Santuario di
Maria . - Promisi la spesa occorrente pel
ristauro di una colonna al Santuario di Maria
Ausiliatrice, qualora avessi ottenuto miglio-
ramento nella salute del fratello infermo .
Maria mi esaudì-Mando la somma occorrente
Del detto lavoro e ne ringrazio la Madre
Ausiliatrice .
Genova, 29 novembre 1890 .
TERESA TAVETO, C . S .
tutte le Case Salesiane si solennizzò con speciale
slancio di figliale pietà .
Oltre alle funzioni di chiesa in molti collegi ed
ospizi si fecero bellissime accademie in cui l'arte
e l'affetto gareggiavano mirabilmente . Erano i
figli che con svariatissimi componimenti in versi
ed in prosa, in lingue antiche e moderne, patrie
e straniere, cantarono le lodi della Madre celeste
e le innalzavano i voti ardenti dei loro cuori .
Ce ne scrissero da più collegi ed, assistemmo
con affettuoso interesse a quelle splendide e gran-
diose che si tennero nell'Oratorio dai giovani ar-
tigiani e dagli studenti, ed a quella di Valsalice,
Ci mandarono simiglianti relazioni di grazie ri-
cevute ed offerte con i più teneri sentimenti di
fede e di riconoscenza
V ecciano (Rimini), Maria Semprini - Castagneto
(Pisa), Marianna Moschetti - Como, Ch . Carovatti
Giosuè - Calernato, Marcoli Candido - b'oncaglfa
(S . Maurizio) - Torelli Giuseppina, maestra - San
Bonifacio (Verona), Maria e Neri Capucini sorelle -
Fornaoi (Brescia), Sac . Zani Giovanni parroco -
Mandello Vitta (Novara), Maderna Gaudenzio - Diano
d'Alba, Giacomo e Giuseppina Rizzo - Casale ~llon-
errato, Poggio Vincenzina - Yla go , Ferrero Teresa
- Introgna (Svizzera-Ticino), Ginseppa Fedretti - An-
netta Fabris - Bergamasco, Maestro Nicolao - Ma-
le( no, Bardefa Luigi - Torino, Sac . Bolle Abbene-
Ambrogio Chiaffredo -Della Porta Angela-- Ch . C hia-
rinotti Giosuè - Agliano (Asti), Giorgia Ferdinando
- Poeapaglia (Alba), Lusso Maddalena - Piobesi To-
rinese, Pochettino Maria - Castagnole, Cortese Fio-
renza - Rosignanzo, Berrone Giuseppe - Cavour, Avalle
Andrea - Appendino Filippo - Frassinetto Po, So-
relle Ubertis - Rochetta Tanaro , Antonia Bologna
nata Mogliotti - Incisa (Alessandria), Balbiano Frani-
cesco - Nizza Monferrato, Arcangela Merlo - Costi-
glione, Prato Matteo - S. Gilles (Vandea-Francia),
T . Glatigny - Suor Antonietta delle Orsoline di
Clermont - Lannion (Francia) Giuseppina Pierre -
Marsiglia, E . Court Payen - Mroezen (Gran Ducato
di Fosen) Maria Wezyk T- r (Stati Uniti), Maria
B . Gaenslem - Millau (Frr) , in) . Suor S . Fede, -
St.-Geoire, Maria Fouilloud - (' arbonara Ticino , Sa-
cerdote Filippo Re, parroco - Asolo, Serena Achille
- Susa, Avv . Giulio Richard - Sondrio, Dell'Oca
Giuseppe - Lamorra, Sac . Brezza Bartolomeo - So-
mano, D . Cortavesio Francesco, arciprete - Castel-
ferro, Re Francesco - Carignano, Rubino Lorenzo -
Mortara, Giuseppina Doglia - Verona, Don Giuseppe
Boccini - Mortara, Don Vincenzo Birali, parroco -
Firenze, Don Alessandro Parenti , curato in S . Am-
brogio (la cui offerta è un camice preziosissimo col
merletto in oro, che venne usato all'altare di Maria
Santissima Ausiliatrice nella festa dell'Immacolata
Concezione secondo ill pio desiderio dell'offerente) -
Conegliano-Fe letto (Treviso), Carobolante Giuseppe -
Tu.rrida, Fabris Maria - Gorla Minore, Bosetti Sera-
fina - Chiavari, Saporiti Giuseppina - 8t.-Vineent
(Aosta), Bich Edite - Grognardo,
Moggio (Como), Invernizzi Zeffirino
Soave Andrea -
- Tegiano, Suor
Fortunata Acquaviva - Saluzzo, Can . Giacomo Bo-
netti - Staffolo (Ancona), Mariano Tesei - Varese,
Rosa Buzzi - Pobietto, Razzano Francesca (con testi-
monianza del parroco locale) - Rosasco, Antonio Ca-
stelli - Costigliole d'Asti, Baldi Candido.
della quale riportiamo qui la relazione che ne fa
l' Unità Cattolica
« Nel Seminario delle Missioni estere a Valsa-
lice, dove riposano le venerate spoglie di D . Bosco,
la festa deli'Immacolata si celebra sempre con
grande solennità. Ed è ben giusto ; poichè fu nel
dì dell'Immacolata del 1841 che Don Bosco iniziò
l'Opera degli Oratorii festivi poi figli del popolo ;
come fu nella Casa di Valsalice, la quale ha per
titolo L'Immacolata, che Iddio dispose il suo buon
servo fosse sepolto . Quivi, dove, attorno alla ve-
nerata tomba del Padre, si educano al suo spi-
rito i futuri Missionarii, assistei quest'anno an-
ch'io a questa solennità .
È impossibile esprimere appieno le dolci, soavi
impressioni che quei bravi alunni seppero pro-
durre nell'animo di tutti .p Oltrefvid re-
ghiere e la santa Comunione, oltre alla solen-
n issima Messa in musica eseguita a perfezione ;
oltre ai vespri ed allo stupendo panegirico del
Canonico Cinquemani, ci fu verso sera una bel-
lissima accademia musico - letteraria abilmente
ideata e maestrevolmente condotta . Questa si aprì
con la cantata sacra del cav . G . Piazzano ; can-
tata in cui non sapresti qual cosa più si debba
ammirare o la ricca vena d'invenzione o la squi-
sitezza dell'arte musicale . Appresso furono ese-
guiti altri pezzi scelti di musica istrumentale e
vocale . Fra questi ne piace ricordare la sempre
simpatica Ave Maria del Gounod, maestrevolmente
eseguita con accompagnamento di oboe, piano-
forte e harmonium .
I componimenti in diverse lingue, che, in prosa
ed in poesia, s'intercalarono coi pezzi di musica,
furono degni di Colei che li aveva inspirati . In
essi gareggiavano insieme mirabilmente la ele-
ganza della forma, la delicatezza del sentimento
e la nobiltà dei concetti . Maria Santissima Imma-
colata non lascierà certo di benedire e benedire
largamente un Istituto dove si cantano le lodi di
Lei con tanto amore . Siano lode ai figli di Don
Bosco, che tanto fanno rivivere le virtù del Padre,
ed in particolare siane lode all'egregio teologo
Barberis, rettore di quel Seminario, che sa orga-
nizzare e così ben condurre queste belle solennità
ed accademie .
L. M. »

2.7 Page 17

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I Salesiani in Fossano . Ci scrivono da
Fossano : Giovedì 11 dicembre 1890 giungevano in
Fossano alcuni Salesiani chiamati da S . E .Rev .ma
Mons . Emiliano Manacorda per fondarvi una nuova
Casa .
Essi partirono da Torino col secondo treno del
mattino e giunsero a Fossano verso le undici . Alla
stazione furono a riceverli e a dare il benvenuto
ai poveri figli di Don Bosco l'Ill .mo e Molto Re-
verendo signore D . Giuseppe Gamba, cancelliere
vescovile e canonico della Basilica Cattedrale, ed
il Chiarissimo e Molto Rev . signore D . Grassi,
professore del Seminario vescovile .
Giunti all'Episcopio, S . E . Rev .ma venne ad in-
contrarli fin sullo scalone e se li strinse al cuore
con affetto di padre, e pianse e li fece piangere
di consolazione . Poi diede loro il benvenuto quel
santo e venerando e caritatevole vegliardo che è
l'.ec ImoMGintsrgRvOa, a-
nonico prevosto della Cattedrale e vicario gene-
rale della diocesi fossanese .
Nel pomeriggio della domenica seguente , 14,
S . E . R.maevvolle Ella stessa presentare i Sale-
siani ai giovani che frequentano l'Oratorio festivo
di S . Luigi, di cui dovevano prendere la dire-
zione . Scelse per . questo la chiesa parrocchiale di
S . Giovanni attigua al medesimo .
Non si può dire con quanta compostezza e di-
vozione stettero in chiesa, nè con che santa avi-
dità quei buoni giovanetti ascoltassero la parola
benedetta del loro Vescovo . Essi dimostrarono
colla loro pietà d'aver ben corrisposto allo zelo
ed alle cure di Mons . Carlo Perucchetti , priore
della parrocchia e promotore principale dell'Ora-
torio, ed a quelle dell'Ill ..mocav Tesauro, gene-
rosissimo benefattore del medesimo, e questo fa
ancora grandemente sperare che corrisponderanno
per l'avvenire alle cure dei Salesiani .
Ora dovrei mettere in carta il commovente di-
scorso che S . E . Rev .ma tenne ai giovanetti in
quell'occasione, ma, temendo di guastarlo, mi li-
miterò a darne il sunto
« Miei buoni giovani (così Sua Eccellenza), sa-
preste voi dirmi come si chiama la terza dome-
nica d'Avvento? La Liturgia la chiama domenica
gaudete, perchè con questa parola incomincia ap-
punto la S . Messa . La parola gaudete vuol dire
godere, stare allegri . Così per esempio voi godete,
siete contenti, state allegri quando giocate, scher-
zate e non fate male . Questo è il senso materiale
della parola gaudete ; ma sotto vi ha un altro
senso, spirituale, ed è che praticando la virtù
dobbiam godere, perché così potremo guadagnarci
il Paradiso .
Ma perchè mi capiate bene, filosofiamo un poco .
Quand'è che una cosa è nel suo massimo godimen-
to ? È quando ha raggiunto il suo massimo fine .
Per esempio : voi godete, siete contenti quando,
dopo aver lavorato, avete lo stomaco ben disposto,
andate a casa e trovate la tavola pronta e man-
giate . Voi allora godete, perchè conseguite il fine
del lavoro, che è il mangiare . Il mangiare allora
vi dà gusto, vi sazia e voi godete . Così quel gio-
vinetto studia bene la lezione per andar a scuola
e sentirsi a dire dal maestro : Bravo, hai studiato
bene, son contento di te, seguita a studiare così,
alla fine dell'anno ti darò il premio . Egli gode, è
contento perchè ha conseguito il fine per cui ha
studiato la lezione, che era di aver dal maestro
quella lode, quell'approvazione .
Ma qual è il massimo fine dell'uomo, il nostro
ultimo fine ? È Dio, è Gesù Cristo . Sì, o miei
buoni giovani, Gesù Cristo è nostro ultimo fine,
nostro paradiso, nostro gaudio, nostra gioia, no-
stro premio, nostra consolazione, nostro tutto . E
quanto più perfettamente uno lo ama, lo possiede,
lo tiene nel cuore, tanto più gode .
Godete adunque, miei cari, anzi godiamo tutti,
chè noi abbiamo ragione di godere, perchè son
venuti i Salesiani per aiutarvi a conseguire l'ul-
timo fine . Essi, vedete, non pensavano punto alla
domenica gaudete, come non ci pensava neppur
io . Ma il Signore, che pensava a voi, dispose che
venissero proprio nella domenica gaudete . Dunque
godiamo, miei cari giovani .
Io godo immensamente della loro venuta , per-
chè essi vengono a lavorare nella mia diocesi,
vengono ad aiutarmi a salvar le anime che tanto
costarono a Gesù Cristo .
Dovete goder voi, perchè essi sono qui solo per
far il vostro bene, il vostro vantaggio, per aiu-
tarvi a conseguire il massimo godimento, l'ul-
timo vostro fine . Essi vi sorreggeranno, se siete
deboli, vi consiglieranno se siete dubbiosi, v'in-
coraggieranno se pusillanimi. Essi non sono sti-
pendiati, non vengono per mercede : sono qui pel
solo fine di aiutarvi a salvare le anime vostre .
No, essi non aspettano qui mercede alcuna, il
loro stipendio sarà Gesù Cristo .
D'ora innanzi prenderanno la direzione dell'O-
ratorio, mostratevi docili, obbedienti, rispettosi :
essi v'insegneranno col loro esempio e colla parola
a conoscere, ad amare, a posseder Gesù Cristo .
È vero, l'Oratorio finora andò sempre bene,
anzi benissimo, mediante lo zelo e le continue
fatiche di Mons . Perucchetti, promotore principale
di quest'Oratorio, e mediante l'assidua e costante
assistenza dell'Ill..mocav Tesauro, tanto beneme-
rito del medesimo . Siate a loro grati . Essi, come
speriamo, seguiteranno a prestar l'opera loro a
pro dell'Oratorio e a coadiuvare i Salesiani affin-
ché d'ora innanzi vada ancor meglio .
Perciò ora tocca a voi, o cari giovani, a mo-
strarvi docili, a corrispondere alle cure, ai sacri-
fizi che i Salesiani sono pronti a fare e che fa-
ranno certamente per voi per farvi buoni, per
rendervi perfetti nella virtù .
Miei cari, chi non cerca da giovane di perfe-
zionarsi nella virtù, si perfezionerà certamente
nel vizio e nei giuochi, e col crescere degli anni
diverrà il disonore di Fossano, la vergogna e
l'obbrobrio de' parenti, e andrà a finire, sapete
dove? o nelle carceri del Castello o in quelle di
S . Catterina .
Al contrario, chi cerca da giovane di perfezio-
narsi nella virtù diverrà sempre più perfetto,
crescerà a gloria, a decoro di Fossano, formerà
l'onore, la gioia, l'orgoglio dei parenti e sarà sti-
mato e onorato da quanti lo conosceranno . E voi
dovete essere di questi tali, voi siete giovani an-
cora, è adesso che dovete cominciare a cammi-
nare per la via della virtù . I Salesiani son venuti
appunto per condurvi su quella .
A voi, adunque, o Salesiani, vi raccomando
questi giovani, tanto cari al mio cuore ; che dico,
al mio cuore? Questi giovani sono tanto cari a
Gesù Cristo, sono la pupilla del suo occhio, ha spar-
so per essi tutto il suo sangue e l'avrebbe anche
sparso tutto per un solo di loro . Io li consegno a
voi, affinchè li salviate . Prendetevene cura ; sal-
vateli tutti . Vedete, sono duecento e più . Essi da
questo momento sono vostri . Voi dovete sacrifi-
care per loro anche la vita . Ma no, che non resta
sacrificata la vostra vita, ma santificata, perchè
mentre lavorerete per santificare questi giovani
santificherete voi stessi . Coraggio adunque, o Sa-

2.8 Page 18

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lesiani, pensate che sono anime redente dal san- il visitatore può già farsi un'idea di quanto si va
gue di Gesù Cristo ; meritano tutte le vostre cure . preparando in tutto il resto del tempio .
Io ve li consegno acciocchè li salviate, accioc- Ma quando saranno fluiti tutti i lavori?
chè possano, dopo lungo e lungo tempo, conse- È pur questa un' interrogazione che facciamo
guire l'ultimo fine, che è Gesù Cristo, che è Dio . anche noi a noi stessi . Speriamo tuttavia che per
Oh che consolazione sarà per me in paradiso, la Festa di Maria SS . Ausiliatrice di quest'anno,
se il Signore mi concederà di andarvi, se dopo nella quale ricorrerà il . cinquantesimo anniver-
molto tempo vedendo venirmi incontro molte e sario della Ordinazione Sacerdotale di D . Bosco
molte anime, e chiedendo : Chi siete? mi sentissi si potranno inaugurare altre cappelle ed altri la-
a rispondere : Noi siamo le anime dei giovani del- vori, e per la Festa dell'Immacolata Concezione,
l'Oratorio di S . Luigi di Fossano salvate dai Sa- 8 Dicembre, cinquantesimo anniversario degli
lesiani ! Oh come godrò allora ! Oh ! come allora umili esordii delle opere Salesiane sarà tutto com-
godremo tutti insieme ! Allora saremo contenti piuto . Adempia Iddio i nostri voti .
per sempre, perchè avremo raggiunto il nostro
ultimo fine, possederemo Gesù Cristo e la dome-
nica gaudete durerà eternamente .
UN AMICO DEFUNTO .
Molti dei nostri Cooperatori avran conosciuto
Poscia si cantò il Te Deum e S . E . Rev .ma il caro nostro confratello sig . Giuseppe Michela
impartì a tutti la pastorale benedizione . Per quando, venendo nel nostro Oratorio di Torino
tutto quei giorno poi era bello vedere il no-
vello Direttore, D . Davico Modesto, cogli altri
Salesiani venuti fermarsi in mezzo ai giovani,
rivolger loro una dolce parola e incominciare
così con essi quelle relazioni che loro do-
vranno apportare tanto bene .
per affari spettanti le Letture Cattoliche ed il Bol-
lettino Salesiano , venivan ricevuti da quel buon
vecchio dalla lunga barba e dai bianchi capelli,
con quell'affetto e quella giocondità che gli eran
tanto proprie . Egli ora non è più . Ci abbando-
nava pér volare in seno a Dio la mattina del
15 dicembre u . s . La sua morte fu eco fedele
All'oratorio festivo diS.Giusepn
della sua vita . Ricevette con religiosa pietà tutti
Torino . « Edificantissima riuscì la festa della S . i conforti di nostra santa Religione, ed aspettò
Infanzia celebratasi nell'Oratorio festivo di S . Giu- l'estremo istante come l'aspettano i giusti .
seppe in via Saluzzo, 39, sotto la direzione dei Quanti lo circondavano confratelli ed amici ne
Salesiani .
furono edificatissimi . Possa la sua bell'anima vo-
Un bravo di cuore spetta al Rev. sig . Direttore lare presto ai gaudii celesti ad intercedere per
ed a tutto il personale che lo coadiuvava pel noi . Per questo la raccomandiamo alle preghiere
modo in cui venne organizzata quella solennità dei nostri Lettori .
sia nel mattino che nel dopo pranzo .
Pel trattenimento serale, venne egregiamente
LA CURA KOCH
eseguito dai giovani adulti dell'Oratorio il gran-
nelle malattie tubercolari .
dioso dramma sacro in cinque atti intitolato Se-
iano, seguito dalla farsa I miei debiti ; e così fra Con questo titolo è uscita or ora coi tipi
il gaudio e la soddisfazione generale ebbe fine la della nostra Tipografia la Relazione della Com-
lietissima festa .
missione medica, inviata a Berlino dagli Ospe-
Intorno alle 4 tenne un bellissimo discorso d'oc- dali Cottolengo e S . Luigi e dalla Pia So-
casione il sacerdote teologo Giulio Barberis, Di-
rettore del Collegio Valsalice, il quale, per la
grande esperienza acquistata nell'educazione della
gioventù, seppe attirarsi talmente l'attenzione dei
300 e più giovani, da lasciare negli astanti una viva
impressione .» (Dall'ottimo Corriere Nazionale) .
Parma . - S . E . Rev .ma Mons . Miotti pub-
blicò un caldo invito al Clero ed al popolo di
Parma ad adoperarsi con ogni possibile cara af-
finchè i giovani studenti approfittino delle lezioni
religiose che sono date appositamente per essi
cietà Salesiana .
Gli autori, dopo avere accennato brevis-
simamente alla storia della grande scoperta
ed alle cause che determinarono il loro invio
nella capitale della Germania, cominciano
col trattare della tecnica delle iniezioni, de-
scrivendo i diversi metodi usati dai varii cli-
nici di Berlino, dichiarando altresì le loro
preferenze a questo riguardo . Passando quindi
in rassegna un certo numero di casi da loro
nelle aule dell'Episcopato dai RR . Salesiani . Il osservati nel tempo, in cui frequentarono
frutto copioso raccoltone lo scorso anno dà a spe- i diversi ospedali di Berlino, di Lipsia e di
rare non minore quello dell'anno presente .
(Dal Catechista Cattolico, periodico del Comi-
tato permanente del primo Congresso Catechistico .)
Il Monumento a D . Bosco . Grazie a Dio
i lavori pei restauri e per la decorazione del tem-
pio di Maria Ausiliatrice, intrapresi e diretti come
a monumento alla venerata memoria di D . Bosco,
progrediscono felicemente .
Praga, dicono del modo di reagire dell'or-
ganismo, vuoi colla febbre, vuoi con altri fe-
nomeni soggettivi, all'azione del rimedio ;
passando in rivista organo per organo, de-
scrivono in ognuno di essi gli effetti che il
farmaco vi può produrre . In seguito accen-
nano alle controindicazioni del metodo , al
Per le Feste del S . Natale si poterono già inau- suo grande valore diagnostico, al suo valore
gurare i lavori compiuti nella cappella dedicata terapeutico, all'aiuto che la chirurgia può
a S . Pietro, che trovasi nella crociera a destra .
Speriamo di poterne dare minuta descrizione in
un prossimo numero del Bollettino . Il magnifico
quadro del Carcano che rappresenta Gesù Cristo
nell'atto di consegnare le chiavi del Regno de'
Cieli al Principe degli Apostoli, vi campeggia ora
ritrarre dall'uso della linfa di Koch, il tutto
basato sui fatti osservati . La relazione si
chiude colle parole colle quali si esprimeva
a proposito il valente chirurgo di Berlino ,
prof. von Bergmann, « levando a Dio l'inno di
artisticamente .
gloria perchè volle far dono all'umanità soffe-
Dagli stupendi lavori eseguiti in questa parte, rente del genio investigatore di Roberto Koch .»

2.9 Page 19

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Il libro di non grande mole, scritto in
modo da essere compreso anche da chi non
è medico, mentre è rigorosamente scienti-
fico, si raccomanda da sè e sarà certamente
letto con piacere da quanti si interessano
della grande scoperta, di cui tanto si parla ai
giorni nostri .
Trovasi in vendita nella nostra Libreria al
prezzo di lire una .
Il provento sarà destinato a scopo_ di be-,
neficenza .
DON BOSCO
pel Dott . CARLO DESPINEY .
Un eleg . vol . in-16° gr. di p. xvi-232, ediz. ordinaria (E) L. 2,00
Edizione distinta ,
(E) e 2,50
Ecco un'opera che forma da assai tempo
il sospiro di tanti cuori . Accompagnarla con
una commendatizia ci parrebbe cosa non che
inutile, sconveniente ; parla di per sè solo
il nome dell'indimenticabile Don Bosco . Ci
restringeremo quindi a riprodurre le poche
parole di prefazione del traduttore che la
precedono :
« La vita di Don Bosco! Avremmo voluto pubbli-
care ben più copiosi volumi su questo fecondissimo
e per noi carissimo argomento, ma per più ragioni
dovemmo finora restringerci a brevi lavori .
Vivente ancor Don Bosco, fra coloro che scris-
sero di lui, va particolarmente ricordato il Dot-
tor Carlo Despiney, il quale alla morte del Vi-
cenzo de' Paoli del secolo XIX, come il Times di
Londra chiamò Don Bosco, fece una nuova edi-
zione interamente rifusa e arricchita d'un gran
numero di fatti, fino allora inediti, della vita del
servo di Dio .
Di questa vita, scritta in lingua francese dalla
forbita penna dell'illustre Autore e novellamente
riveduta ed ampliata, si fecero in breve tempo
molte edizioni .
Bramando di aggiungere agli altri lavori, già
pubblicati su Don Bosco nella nostra italiana fa-
vella, anche l' opera del Despiney, ne prepa-
rammo, col consenso dell'Autore, la traduzione
che ora esce dalla nostra Tipografia .
Nutriamo fiducia che quest'operetta sarà bene
accolta e letta con gusto e profitto, come quella
che ci ripresenta innanzi, ritratta con brio, pro-
prietà e purezza di linguaggio, l'amabile figura,
la soavissima immagine di colui, la cui memoria
sarà sempre in benedizione .»
Elenco dei Cooperatori defunti in novembre
1. Aldrighetti Antonio - Valgatara di
Marano (Verona) .
2. Arecco Ch . Angelo - Tortona (A-
lessandria) .
3. Battaglia Francesco - Giucano
(Massa Carrara) .
4 . Bernabei D . Pacifico - Caldarola
(Macerata) .
5 . Berrutti D . Filippo - Tortona (A-
lessandria) .
6 . Bevilacqua Margherita - Isola della
Scala (Verona) .
7 . Bianchivi conte Giuseppe- Venezia .
8 . Boglioli D . Pietro, rettore -Leggio
(Piacenza) .
9 . Boschetti D . Eugenio, vice-parroco
Cassino Scazzoso (Milano) .
10. Calcaterra Cattaneo Felicita -Ma-
cello (Milano) .
11. Cardoselli D . Vincenzo, parroco -
Isola (Macerata) .
12. Campana D . Domenico, arciprete -
Casanova (Piacenza) .
13. Casamurata D . Primo, parroco -
S. Pietro in Trento (Ravenna) .
14 . Casolari D . Filippo, rettore - Va-
rana (Modena),
15 . Ceriani D . Paolo, prevosto - Ca-
rentino (Alessandria) .
16 . Chiappò cav . doti . Alessandro -
Nolo (Torino) . .
17 . Chiarletti D . Luigi, rettore - Pa-
lazzo Canavese (Torino) .
18 . Ciccolini D . Ubaldo, can.-Urbino
(Pesaro-Urbino) .
19 . Clementi D . Bartolomeo - Citta-
della (Padova) .
20. Comoli D . Francesco, parr . vie . for.
- Pella Boletto (Novara).
21 . Conti Carola - Guzzano (Bologna) .
22. Dallavalle D . Vincenzo - Casorzo
(Alessandria).
23 . Fantino Giuseppina - Nizza Mon.
ferrato (Alessandria) .
24 . Perni D . Francesco, parroco -
Mozzate (Como) .
25 . Ferreri Francesca vedova Torta -
Torino .
26 . Gambino Maria - Poirino (Torino) .
27. Gantier vedova Grisi Rodoli con-
tessa Giuseppina - Tomino .
28. Ghione Catterina vedova - Casale
Monferrato (Alessandria) .
29. Gibba D . Giuseppe, can . - Masse-
rano (Novara) .
30 . Gila Giacomo - Vinovo (Torino) .
31. Giovenzana D . Francesco, parroco
- Cene (Bergamo) .
32. Granola Tommaso - Nizza Monfer-
rato (Alessandria) .
33 . Grandiy Elisabeth vedova Berck -
Biella (Novara) .
34 . Guidi D . Stefano , prof. Scm . -
'l'ortoua (Alessandria).
35 . Ionio D . Giovanni, arciprete - Ce-
sara ( .Vorara) .
36 . Lovisolo Maria Serra - Nizza Mon-
ferrato (Alessandria.) .
37 . Lucia Maria - Pellegrino Parmense
(Parma) .
38 . Luciani D . Ottaviano - Serra San
Quirico (A ncona) .
39 . Magnani dott . can . penitenziere -
Faenza (Ravenna) .
40 . Mammucari D . Salvatoro- Volletri
(Rogna) .
41 . Mancuso Simone, farmacista - Maz-
zarino (Caltanisetta) .
42 . Manfredi D . Michele - Venezia .
43 . Mardegan D . Antonio, arciprete -
Mussolente (Vicenza) .
44. Marengo Giovanna - Torino .
45. Margarucci Virginia nata Laceri -
S. Severino (Marche) .
46. Martini Cristina nata Gribaudo -
Beinasco (Torino) .
47 . Mussi D . Antonio - Rocca Lan-
zona (Parma) .
48 . Nicoletti D . Luigi - Transacqua
(Austria) .
49. Nicora Mens . Luigi, vescovo -
Como.
50. OnelliD . Luca, arcipr .-Montasola
(Perugia) .
51. Padre Michelangelo da Urbino, Mi-
nore osservante - Pergola (Pe-
saro Urbino) .
52 . Pagani D . Giuseppe, rettore-Cola
(Reggio Emilia) .
e dicembre 1890.
53 . Paltrinieri D . Antonio . - S . Felice
al Panaro (Modena) .
54 . Paradisi Gaetano - Castel di Tora
( Pere, gia) .
55 . Perruchini D . Giacomo - Oderzo
(Treviso) .
56. Piccinelli D . Luigi, rettore - Don-
zano (Modena) .
57. Piovano Maria - Druent (Torino) .
58. I'istamiglio Eugenio - Torino .
59. Paltronieri D . Filippo, arciprete -
Bergantino (Rovigo) .
60 . Ponti D . Pietro, parr. - Osimo (An-
cona) .
61 . Ramelli Giovanni - Corno Giovine
(Milano) .
62 . Rovelli D . Camillo, can . - Taggia
(Porto Maurizio) .
63 . Riberi Emilia - Torino.
64 . Rolando D . Giov . Angelo, amm . -
Mondrone (Torino) .
65 . Rossi D . Gio . Batt . - Sommariva
del Bosco (Cuneo) .
66 . Rumero Carlotta - Castagnole Pie-
monto (Torino) .
67 . Sandri D . Giorgio - Bressino (Au-
stria) .
68 . Sargiano D . Lorenzo , prevosto -
Mondovì-Breo (Cuneo) .
69 . Sclopis-Avogadro contessa Isabella-
Torino.
70 . Scotton Paola nata Basso - Bre-
ganzo (Vicenza) .
71 . Sebastiani D . Filippo, can . - Foli-
gno (Perugia) .
72 . Sebastiani D . Filippo- Marzoli (Ma-
cerata) .
73 . Serafini Vittoria, maestra -Fossom-
brone (Pesaro) .
74 . Spaggiari D. Fermo- Regio Emilia.
75. Steli Rosalia - Bergamo. '
76 . TardianiMariaLuigia Saveria, Suora
Orsolina - Parma .
77 . Torresanelli nobile Silvia - Stenico
(Austria) .
78 . Vichi D . Pietro, can. - Fossom-
brone (Pesaro) .