aveva, e che ci trattavano con una cortesia
patriarcale e generosa . Quando poi si faceva
come si poteva, e non era ancor capace l'O-
ratorio di spedir da Torino candele e candelieri,
turiboli e navicella, pel servizio della chiesa,
ci ricordiamo, che il buon parroco di allora
imprestava volentieri quanto ci occorreva pel
bisogno . E che processione faticosa si faceva!
Quello che ora forma il più bel versante oc-
cidentale della valle, coltivato a vigneti, era
ancora a quei tempi tutto bosco . E noi an-
davamo alcune volte, con sommo piacere, a
passare le lunghe ore per leggere questo o
quell' autore, quando più batteva il sole, e
Don Bosco ce ne lasciava la libertà ; ed al-
cune volte anche con lui a prender fresco
ed alzar cattedra là sotto à quelle piante e
farci scuola . Altre volte si andava pure a
cercar funghi . Sentite . Questa la è propria
nuova di conio . Don Bosco, qualche anno
prima di queste passeggiate, un dì, passate
le tre della sera, ci disse, con aria più amo-
revole del solito, di prendere un cestello per
un' impresa, e che lo seguissimo . Disse poi
rivolto alla mamma, che stava ritta sulla porta
a guardarci : - Stasera non preparate pie-
tanza per cena, perchè ne porterò io una dal
passeggio! -Ci par di vedere quell'ottima vec-
chierella fare spalluccie , e poi con aria di
incredula dire : « Che volete portare voi? Por-
terete doppio appetito e null'altro . Dìo voglia
che non vi capiti male . » E noi intanto all'in-
vito di Don Bosco ci eravamo già mossi, e con
gioia clamorosa domandavamo : « E dove si
va? - Nella valle, » ci dice Don Bosco . E noi
giù a precipizio per la valle . Qualcuno ebbe
per un momento sospetto che si andasse di
nuovo per uva, mentre pure si era già ven-
demmiato . Si vedevano, è vero, già i vigneti
poveri e soli con le foglie omai tutte ingial-
lite ; e quella parola nella valle non ci tolse tut-
tavia ogni illusione . Oh con che gioia si andava
qua e là a sbalzi, a salti, a capriole, precor-
rendo l'arrivo del padre che, more solito, di-
scendeva con calma e tenendo tre, quattro,
cinque nostri compagni per mano, che me-
glio fortunati avevano potuto mettersi più
davvicino . Arrivati perciò al fondo in un
momento, aspettammo un cenno della nostra
guida, per sapere qual ne doveva essere la
direzione .
Stemmo colà quel poco ad attendere, che
Don Bosco arrivasse. Egli aveva sempre
molte cose a dire ai suoi cari figliuoli, molte
memorie a ripetere dei suoi primi anni, e noi
certamente eravamo ben contenti di sentirle
a nostro ammaestramento e piacere . Quando
comparve , ci fe' segno che il sito era poco
distante di là . Dovete sapere che uno o due
giorni prima era piovuto assai, e che i fun-
ghi dovevano essere venuti su a furore .
Dunque alla cerca di funghi . « Ma chi li
conosce? Basta poi che non portiamo a casa
il veleno . Basta . . . » Noi volevamo dire più
altr e cose, ma D . Bosco ci troncò ogni parola
in bocca, e disse : « Venite dove vado io . »
Come avesse preveduto dove veramente sta-
vano i funghi , senza esitare, senza prima
cercare, andò difilato ad un albero di alto
fusto, e poi rivolto a chi portava il cestello
disse : « Non allontanarti . Non si ha che da
prendere . » Lettori, non ischerzo ! Se aveste
veduto ! pareva che ve li avessero piantati
a bella posta, anzi gittati a mucchi per no-
stro giusto divertimento e guadagno . Non si
ebbe che a prendere ; e ce n' erano tanti,
tanti e tanti da riempire il cestello ed un
mantile, che si era portato insieme per pre-
cauzione ; e tutti di ottima qualità . Ce ne
erano dei piccoli, dei mezzani e dei grossi, e
di sì varie specie da consumare i termini
della botanica, se avessimo a chiamarli tutti
col loro nome e cognome . Meravigliati di tale
scoperta, che a noi aveva l' aria di mistero,
e curiosi di saperne qualche cosa, interro-
gammo Don Bosco. Il quale ci disse che sa-
rebbe venuto anche ad occhi chiusi, perchè
li aveva sognati nella notte ! Il fatto è che
la raccolta dei funghi fu copiosa, stragran-
de, e che noi alla sera ce li siamo pap-
pati, ottimamente confezionati dalla mamma,
anch'essa stupita di quella raccolta, simile,
diceva scherzando , alla pesca meravigliosa .
Ora mentre si va e che alcuni ricordano
agli altri il fatto dei funghi e ne segnano il
sito, D . Bosco ci narrava :
« Era l' anno 1849, e riavutomi da quella
malattia, che pareva dovesse essermi mortale,
nel mese di maggio, venni a far in patrìa un
po' di convalescenza . Solo e soletto, quasi
tutti i giorni, dopo mezzodì, ora con un libro,
ora senza , ora accompagnato da qualche a-
mico, faceva qualche corsa a Capriglio . Colà
mi portavano le prime memorie della gio-
ventù . Or ecco che mentre me ne ritornava
una volta verso sera , nell' entrare in quel
viottolo che ora vedete, per discendere nella
valle , mi si fa avanti un uomo di sinistro
aspetto, e con un coltello in mano, mi dice
« O i danari o la vita . » Diceva allora il
breviario, ed alzai appena gli occhi dal libro,
per assicurarmi, se si scherzava o si faceva
sul serio ; « Amico, gli dissi : che cosa volete
che vi dia un povero prete? » E l'assassino mi
soggiunse : - Lei non è povero. O mi dia i
soldi, o che io... - E che faresti tu ? gli
dissi allora . Oh ti riconosco ! Son questi i
proponimenti, son queste le ricompense che
preparavi al povero Don Bosco? - Quel pove-
rino confuso, sbalordito, lasciando cadere il
coltello di mano, mi si gettò ai piedi, pronun-
ziandomi le più amare parole di pentimento .
E chi era costui? Era un infelice che io aveva
conosciuto a Torino nelle carceri senatorie, ove
scontava un po' di pena, e che aveva detto
e ridetto, che, se usciva, avrebbe fatto mira-
coli per non ricadere mai più . Ed ora il primo
miracolo che faceva era di assalire il povero
Don Bosco ! Dunque mi si gettò ai piedi, e
mi disse, che proprio per forza era stato in-