poteva essere eguale, perchè il ciarlatano era
agile alla corsa, anzi soleva alcune volte pro-
porre chi desiderasse correre con lui : ma
tacitamente pensavano come anche Bosco
sapeva a tempo essere veloce, e come in certe
corse coi suoi compagni, all'ora del bisogno,
ancorchè all'aspetto paresse di poca agilità,
si lasciava dietro quanti cercavano di com-
petere con lui . Questo sapevano e ricorda-
vano a vicenda i compagni, e questo serviva
loro come di conforto in quella vera agita-
zione . Chè anch' essi erano veramente in-
quieti, e più d'uno parea pallido nel viso, come
se lui stesso dovesse correre al pallio . Si fa
dai circostanti una doppia fila, e dentro de-
vono correre i due giostratori . Al segno dato
si parte... Fu un momento di ansietà, poi
di bisbiglio, poi un vero frastuono da non
dirsi . Il piccolo Bosco par che voli e tocchi
appena la terra . È già al fondo, ritorna come
il vento... È sicuro dell' esito, eccolo alla
meta prefissa . Di fatti lasciò il meschino
quasi alla metà della seconda corsa . Accom-
pagnato dai fischi, dagli urli, dagli scherni,
dagli sghignazzi di tutta la gente ormai nume-
rosissima colà accorsa, a capo chino, con la
furia dipinta sul volto, con l'animo di farne
aspra vendetta, arrivava il ciarlatano . Chi
aveva in deposito le monete, le diede alla
vista di tutti a Bosco , il quale, è il caso
proprio di dirlo, stavasi tutto umile in tanta
gloria, ed era dubbioso se avesse a prenderle
o lasciarle al suo competitore . Ma questi
punto sul vivo dell' onore lasciò dar giù al-
quanto la furia degli applausi e poi propose
una seconda sfida da eseguirsi subito . Si era
sotto i viali di platani, come si vedono belli
tuttavia ed omai vecchi, ed il ciarlatano leg-
gerissimo della persona propose di salire so-
pra uno di essi, a chi sarebbe stato capace
di mettere i piedi più in alto . Alla strana
scommessa corrispose prontamente Bosco,
che in tempo molto posteriore ricordava,
con nostro ed altrui diletto , le sue valentia
nel cercare nidiate, i pericoli corsi, gli spet-
tacoli dati in un tempo in cui li poteva dare .
Nè queste liete avventure della sua prima
gioventù diceva solo a noi, ma quando nel
1858 fu la prima volta a Roma, le raccon-
tava con edificante semplicità a Sua Em . il
Cardinale Marini, che se le faceva ripetere
con gusto infinito . Anzi non una volta sola
quando nei suoi appartamenti accorreva in
gran numero la folla dei visitatori, voleva
che Don Bosco raccontasse la sua vita fan-
ciullesca e campestre . E noi abbiamo veduto
allora con nostra meraviglia quegli illustri
personaggi ascoltare queste cose con il me-
desimo diletto e con la medesima soddisfa-
zione, che qualunque di noi . Ma torniamo a
Chieri . Il piccolo Bosco dice al ciarlatano
- A voi il primo posto . - Ei si arrampica,
si trascina, striscia e poi su, su : si abbar-
bica ad un branco che diritto e più alto si
eleva dal fusto maggiore e va, va . . . Il ramo
dondola e cigolando si muove per l' aria in
paurosa maniera . Era l' estremo che si po-
tesse fare e quasi immaginare .
Vincerà Bosco? Sarà vinto? Dirvi che si
fosse contenti non oso asserirlo, perchè si era
partigiani : perciò con nostra pena egli di-
scendeva. sicuro di riavere il suo scudo per-
duto e quello ancora dell'avversario, perchè
ora la scommessa era stata del doppio . Non
pareva possibile salir più in alto . Senza in-
quietarsi di nulla, anzi con visibile piacere,
Bosco si avvicina alla pianta, ed in meno
che non si dice, è alla metà, poi alla cima,
poi là dove il leggerissimo ciarlatano aveva
l'aspetto di passero che vola . Era a vedersi
ed a sentirsi quassi un momento che strin-
geva il cuore . La scommessa era dunque che
avrebbe vinto chi avesse saputo mettere i
piedi più in alto, ed il nostro Bosco arrivato
colassù con mirabile e sicura sveltezza , te-
nendosi bene con le mani , si capovolse e
spinse in alto i piedi . La novità prima sor-
prese, quindi fece passare in ogni cuore lo
spavento ; in oltre diede luogo ad un sub-
bisso di applausi, che riempivano l' aria e
salivano su, su verso il cielo . Un solo stava
muto pensando alle sue continue perdite di
quel giorno . Se avesse potuto prendere da
solo il piccolo avversario , se trattarlo come
il cuore gli suggeriva, non so che cosa gli
avrebbe regalato ; ma in mezzo a tanta gente
che lo applaudiva e proteggeva, non poteva
e non doveva far altro che pagare e tacere .
Discese lo spiritoso giovane dall'albero della
scienza per lui, prese i quattro scudi guada-
gnati , e mentre tutti gli erano d' attorno a
festeggiarlo, egli si recò dal povero ciarla-
tano, che non sapeva più in qual mondo vi-
vesse, e certamente avrebbe desiderato d'es-
sere o sotto terra o molto lontano da Chieri,
e con bella maniera gli disse : - Amico,
ecco i vostri scudi . Io non so che cosa farne .
Prendeteveli e andate . Una cosa sola io vi
domando, e sapete qual'è? - Quale? disse
il ciarlatano con un risolino di gioia, che si
diffondeva in tutta la faccia, quale? - Che
voi andiate via da Chieri immediatamente .
soggiunse il suo vincitore, e che per molto
tempo non vi ritorniate a guastare i nostri
divertimenti nei giorni di vacanza . Io credo
che la lezione che avete avuto quest'oggi vi
servirà per lungo tempo . Non ho altro a
dirvi, non ho altro a domandarvi .
Quel poveretto che temeva di dovere per le
sue perdite digiunare in seguito per alquanti
giorni, quando si vide restituiti quei tre scudi
che aveva depositati e perduti, parve tornar
un altro . Voleva ringraziare e non trovava più
parole, riprendere il danaro che gli si offe-
riva, e non sapeva con qual maniera ; fece
un inchino, e facendo battere quei tre luci-
dissimi scindi in segno di trionfo, se ne an-
dava tra le risa ed il divertimento di tutti .
Oh! le strane boccaccia che faceva ! Oh i
più strani ringraziamenti ! S'accorgeva che se