avvenimento s'innalzò nella piazza primaria
della città un obelisco, ed ogni anno se ne fa
memoria con una solennissima festa ai 10 di
maggio . Visitammo pure tra l'altre cose, il
grande Osservatorio, diretto dal nostro con-
fratello D . Stefenelli ; il qual osservatorio
nella' sua piccolezza e miseria, per essere u-
nico, riesce ad essere il più ricco ed il più
importante di tutta quanta la Patagonia .
Visitate le poche rarità di questa città no-
vella, ci demmo d'attorno per ricevere de-
gnamente il nostro caro Monsignore, che,
come le è già noto, non ha potuto guidarci
egli in persona insino a questa remota terra .
GiàdauegornilasmodCren
de Patagones e di Viedma, città in cui da
più di nove anni risiedono i Missionari Sa-
lesiani,nc oparlvd'to he dell'ar-
rivo dell'amato Pastore, del modo di rice-
verlo, de' doni da presentargli, delle com-
missioni da crearsi ecc . E non furono solo
parole e pii desiderii, ma seppero effettuarle
in modo che tutti ne rimanemmo meravigliati
ed edificati . Lo stesso Monsignore andava
dicendo : - Chi l'avrebbe mai creduto che
in un anno mutassero in tal maniera! -
Giacchè la prima volta che venne in questi
paesi come Vescovo, non fuvvi alcuno che
simuoves pelsuoarivo ;cheanziqulpo
curiosi, che s'affacciarono alle finestre, non
si degnarono neanco di rendergli il saluto che
ei cordialmente faceva a tutti . Ed ora tanto
cambiamento! Tutti in movimento per l'ar-
rivo del Vescovo Salesiano . Giungeva in sulla
sera dell'11 aprile, con D . Savio ed il suo
domestico, sopra una specie di galera, o pic-
cola vettura, a tiro di otto cavalli . Un te-
legramma da Baia Blanca ci aveva annun-
ziata l'ora precisa dell'arrivo . Questa saputa,
moltide'upiCarmendV,
chi a cavallo e chi a piedi, si mossero alla
volta di lui, ed incontratolo lo seguirono fin
sulla piazza di Patagones, ove una folla im-
mensa di gente lo stava ad aspettare . La
sua comparsa allo sportello della vettura con
quella sua veneranda persona, resa ancor
più maestosa dagli indumenti episcopali,
mentre in Italia avrebbe eccitato una salva
di applausi e di entusiastici evviva, qui al-
l'opposto conciliò un generale e rispettoso
silenzio in tutti . Monsignore, dato uno sguardo
affettuoso a quella moltitudine, la benedisse
e salutò cordialmente ; quindi discese fra le
braccia de' suoi cari confratelli e figli . Ben
altra penna ci vorrebbe a descrivere le acco-
g.!qluiOaehntzocsglifecro
desideravano . Ed ora che lo possono vedere,
dopo lunga separazione, che non faranno per
dimostrargli la propria affezione ed il rispetto
inverso di lui?!
Da Viedma intanto l'indomani dell'arrivo
venivano a Carmen (che qui chiamano il
Nord) tutte le Autorità ed i principali del
paese a far visita, all'amatissimo n ostro Mon-
signore, cui invitarono, anzi costrinsero ad
accettare di andare al Sud (così chiamano
la loro città) a pontificare nei giorni di gio-
vedì santo e di Pasqua . Monsignore fu di
parola, ed insieme con lui venni io pure a
Viedma per istabilirmi nella casa di N . S . della
Mercede . Tutta la popolazione al suo giun-
gere stava al molo ad aspettarlo : il fratello
del Governatore aveva mandato ivi la sua
carrozza, a tiro da due : il Governatore stesso .
allora assente, aveva dato ordine che i sol-
dati del presidio, schierati in due file ai lati
della via per cui doveva passare il Vescovo
Apostolo, gli presentassero l'armi . Monsi-
gnore commosso benedisse a tutta quella mol-
titudine ; e seguito lentamente dalla carrozza,
circondato dalla Commissiono composta di
tutti i magistrati, preceduto dalle diverse
compagnie, ciascuna colla propria bandiera,
accompagnato dal piccolo clero rosso-vestito
e da alcuni sacerdoti s'avviò verso la Chiesa
bellamente addobbata pel suo ingresso . Giunto
alla porta di essa, il Dottor Abramo Arce
gli indirizzò un affettuoso e forbito discorso
di cui son ben contento di poterne dare un
cenno, traducendolo dal periodico settima-
nale di questa città El Rio Negro .
Eccellenza Reverendissima, Signori e Signore !
Nelle remote spiaggie della Patagonia, ne' nascenti
centri federali della Repubblica Argentina, in
questa Provincia del Rio Negro specialmente do-
vea germogliare il seme sacrosanto sparso sul
Golgota per la salvezza e la rigenerazione della
um.anità
Il preziosissimo Sangue del Salvatore, vivo in
realtà, e sempiterno nel sacrifizio, non poteva
esser sparso inutilmente ; dominando le età e le
nazioni, le burrasche e le tempeste, egli avea da
irrigare le ignote solitudini de' deserti, portando
dall' uno all' altro emisfero il lume della Fede e
della Civiltà . - Ab ortu enim solis usque ad oc-
casummagnuestomingetbus,
omni loco sacrificatur et offertur nomini meo oblatio
munda .
Sì , questo inestimabile tesoro della fede che
unisce il passato col presente e l' avvenire, e c he,
sublimando l'uomofisCunroeatl,d
forma dei Credenti una sola famiglia, è quello
senza dubbio che ha commosso gli abitanti di
questo paese all'annunzio dell'arrivo di un illustre
Principe della sua Religione . -
Il comando del Grande Maestro « pasce agnos
mo».esdPaiutnrSvsmetriadun
Leon XI ,edaunS .;MateodunCglir
e noi oggi abbiamo la fortuna di vedere il Suc-
cessore dell' Apostolo, che, percorse migliaia di
leghe, sfidando la inclemenza del tempo ed ogni
altro disagio, dall'antico viene nel muovo mondo
ad onorarci colla sua presenza e ad arricchirci
colla sua unzione Apostolica .
Quando la civiltà lottava colla barbarie, quando
il misero selvaggio pretendeva farsi padrone di
questi territorii, chi furono, o Signori, gli atleti
della nostra Religione, che ardirono penetrare
nelle sconosciute zone del Rio Negro? - Facciamo
giustizia . Membri di una Società di recente isti-
tuita, Sacerdoti virtuosi ed ansanti del progresso,
che allato di ogni tempio aprivano una scuola, e
daccanto al santuario per la fede innalzavano un
faro per la intelligenza .