Carissimi confratelli,
il Documento Finale che oggi consegniamo alla Congregazione è frutto di un’esperienza spirituale e comunitaria vissuta in maniera molto intensa. È stata un’esperienza che ha segnato il cuore di ciascuno dei membri del CG29. Questo Documento Finale è la memoria viva di un percorso guidato dallo Spirito, celebrato nella casa delle nostre origini, qui a Valdocco, dove tutto è cominciato. Qui abbiamo voluto sostare in ascolto profondo, con la consapevolezza che ogni vero rinnovamento nasce da un ritorno autentico alle sorgenti. In questo luogo benedetto, immersi nella presenza silenziosa di Don Bosco, abbiamo vissuto giorni di preghiera, discernimento e dialogo sincero. Ci sentivamo guidati dallo sguardo materno di Maria Ausiliatrice nella convinzione che la nostra vocazione oggi richiede un cuore ardente come il suo, una visione limpida e delle scelte coraggiose come l’ha vissute Lei.
Il tema scelto per il Capitolo – “Appassionati di Gesù Cristo, dedicati ai giovani” – è stato non solo lo sfondo del nostro lavoro, ma anche il fuoco che ha animato ogni confronto e orientato ogni decisione. Non è un tema nato a tavolino, ma è maturato nell’ascolto delle Ispettorie di tutto il mondo. È stato il frutto di un processo sinodale autentico, ispirato dalla metodologia ecclesiale della “Conversazione nello Spirito”, che ha segnato profondamente il tono del Capitolo Generale. L’ascolto reciproco, l’umiltà nel mettersi in discussione, il desiderio di lasciar emergere la voce dello Spirito tra noi, hanno fatto maturare un clima di comunione reale, che ha reso possibile un discernimento condiviso, onesto, maturo. Riconosciamo con gioia che è questo il primo frutto del CG29: un’esperienza ecclesiale che ci ha fatto riscoprire che, solo se camminiamo insieme sotto la guida della Spirito, possiamo essere fedeli al Vangelo e significativi per i giovani di oggi.
Il Documento Finale che presentiamo si articola in tre grandi nuclei. I primi due – “Animazione e cura della vita vera di ciascun salesiano” e “Insieme Salesiani, Famiglia Salesiana e laici con e per i giovani” – sono strutturati secondo la triplice scansione dell’ascolto, dell’interpretazione e della scelta. In essi si riconosce un’onestà intellettuale e spirituale nell’affrontare le luci e le ombre della nostra vita personale, comunitaria e apostolica. Durante il CG29, non abbiamo avuto paura di nominare le fatiche che segnano la vita spirituale di molti confratelli, la frammentazione interiore che talvolta indebolisce la grazia di unità, la crisi vocazionale che in alcune regioni interroga profondamente la qualità del nostro accompagnamento, e le sfide culturali che mettono alla prova la consistenza della nostra testimonianza. Ma insieme a queste ombre, abbiamo riconosciuto con gratitudine i molti segni di vita, di fedeltà, di generosità e di speranza. Le scelte che il Documento Finale propone non sono norme astratte, ma indicazioni concrete, frutto di riflessioni condivise e radicate nella realtà. Esse chiedono a ciascuno di noi di rimettere Cristo al centro della propria vita, di coltivare una spiritualità più profonda, di vivere con autenticità la fraternità, di valorizzare in particolare la vocazione del salesiano coadiutore, e di promuovere una missione educativa sempre più condivisa con i laici e i vari gruppi della Famiglia Salesiana.
Il terzo nucleo raccoglie le ventitré deliberazioni capitolari, che rappresentano una risposta coraggiosa e lucida alle esigenze di un governo della Congregazione più coerente con la missione, più vicino alla realtà, più agile e trasparente. Alcune di esse modificano articoli delle Costituzioni e dei Regolamenti generali, altre affrontano questioni operative fondamentali. Si tratta di testi snelli, ma incisivi. Voglio qui ricordarne alcune, per farne risaltare la portata. È significativa la modifica all’art. 187 delle Costituzioni, che elimina ogni ambiguità sul rapporto tra povertà evangelica e sostenibilità economica1. Di grande importanza è la costituzione di una seconda Regione in Africa-Madagascar, che riconosce non solo la crescita numerica dei confratelli, ma anche la maturità apostolica e la capacità di progettazione locale2.
Ancora più simbolica è la deliberazione che modifica l’art. 30 delle Costituzioni sulla missione salesiana, ampliando l’orizzonte oltre la prima evangelizzazione, per includere esplicitamente anche la “rivitalizzazione della fede nei Paesi di antica tradizione cristiana”3. È una presa d’atto lucida del nostro tempo e un rilancio profetico della nostra identità missionaria, proprio nel 150° anniversario della prima spedizione salesiana e mentre la Chiesa celebra il Giubileo della Speranza. In questo contesto, diventa ancora più forte il senso della deliberazione che inserisce formalmente nei Regolamenti le opere per giovani in situazione di vulnerabilità o esclusione, riconoscendole come risposta carismatica e prioritaria alle ferite del nostro tempo4. In modo simile, l’impegno per il safeguarding, espresso in più momenti e riflessioni, attraversa trasversalmente il Documento Finale come un principio evangelico irrinunciabile: la tutela dei piccoli e dei fragili rimane un criterio essenziale di autenticità evangelica e di credibilità pastorale.
Accanto ai tre nuclei principali, il Documento Finale è completato da una sezione di Allegati, che non vanno considerati marginali. Facciamo tesoro del messaggio del Santo Padre, dei vari interventi di apertura, e del discorso finale del Rettor Maggiore insieme alle riflessioni settimanali che Don Pascual ha offerto settimanalmente e che portano il titolo “Facendo il punto”. Per il cammino di conoscenza del Documento Finale per i prossimi anni ci aiuterà il contributo che io stesso ho chiesto a Don Pascual di condividere con tutta la Congregazione. È una sua riflessione conclusiva fatta dopo la fine del CG29. Sono convinto che il suo accompagnamento apprezzato da tutti è ulteriormente arricchito da questo contributo finale che mentre completa le sue riflessioni settimanali ci aiuterà a rilanciare questa memoria che abbiamo vissuto qui a Torino e concluso a Roma.
Queste sono pagine da meditare. Sono pagine che ci restituiscono lo spirito con cui il CG29 è stato condotto: uno spirito di fede, di ricerca, di fraternità e di amore per la missione.
Carissimi, questo Documento Finale è adesso affidato a voi, alle comunità, alle ispettorie, ai laici e ai giovani che condividono con noi il sogno di Don Bosco. Per diventare fecondo ha bisogno di essere letto, meditato, discusso, interiorizzato. Soprattutto, ha bisogno di essere vissuto. Nulla di ciò che abbiamo elaborato avrà senso, se non troverà eco nella vita concreta delle persone e delle comunità. Il CG29 non si è chiuso con la proclamazione dell’ultimo voto. Il CG29 comincia adesso, con la responsabilità che ciascuno di noi assume nel ricevere questo mandato.
Affidiamo questo cammino a Maria Ausiliatrice, che la abbiamo sentita come una presenza discreta ma fortissima durante il CG29. È Lei che continua a essere presente ogni giorno nella nostra vita e nelle nostre case. A Lei, che “continua a fare tutto”, affidiamo il desiderio di essere oggi Salesiani davvero appassionati di Gesù Cristo e dedicati ai giovani. E chiediamo a Don Bosco, che ci ripete oggi come allora “non basta amare i giovani, bisogna che si accorgano di essere amati”, di guidarci con la sua intercessione e con il suo esempio, perché la fiamma della carità apostolica non si spenga mai nel nostro cuore.
Roma, 24 maggio 2025 – Solennità di Maria Ausiliatrice
Don Fabio Attard
Rettor Maggiore
1 Delibera n. 2 – Modifica dell’art. 187 delle Costituzioni sulla gestione economica e il divieto di speculazione.
2 Delibera n. 10 – Costituzione di una seconda Regione in Africa-Madagascar.
3 Delibera n. 3 – Modifica dell’art. 30 delle Costituzioni sulla missione salesiana.
4 Delibera n. 5 – Introduzione nei Regolamenti di un articolo dedicato alle opere per giovani in situazione di vulnerabilità o esclusione.
(Suggerisco che si omettono queste note per una lettura più agile di questa “Introduzione”. Che dici?)