mai pace. Siamo consapevoli, e alcuni di noi lo stanno vivendo in prima fila, che ogni conflitto
armato e ogni guerra porta con sé sofferenza, dolore e aumenta ogni tipo povertà. Tutti conosciamo
che coloro che alla fine pagano il prezzo di tali situazioni sono gli sfollati, gli anziani, i bambini e
i giovani che si trovano senza presente e senza futuro.
Per questo motivo carissimi confratelli e carissimi nostri collaboratori e giovani di tutto il
mondo, vorrei gentilmente chiedervi che per la festa del Rettor Maggiore, che è una tradizione che
risale al tempo di Don Bosco, ogni comunità attorno al giorno della festa del Rettor Maggiore
celebri la santa Eucaristia per la pace.
È un invito alla preghiera che trova la sua fonte nel sacrificio di Cristo, crocifisso e risorto.
Una preghiera come testimonianza perché nessuno rimanga indifferente in una situazione mondiale
scossa da un crescente numero di conflitti.
Questo nostro è un gesto di solidarietà con tutti coloro, specialmente salesiani, laici e
giovani, che in questo momento particolare, con grande coraggio e determinazione continuano a
vivere la missione salesiana in mezzo a situazioni segnate da guerre. Sono salesiani, laici e giovani
che chiedono e apprezzano la solidarietà di tutta la Congregazione, solidarietà umana, solidarietà
spirituale, solidarietà carismatica.
Mentre da parte mia e da parte di tutto il Consiglio Generale stiamo facendo tutto il possibile
a essere molto vicini in maniera concreta a tutti, credo che in questo momento particolare vada dato
tale segno di vicinanza e di incoraggiamento da parte di tutta la Congregazione.
A voi carissimi nostri fratelli e carissime nostre sorelle in Myanmar, Ucraina, Medio
Oriente, Etiopia, Est della Repubblica Democratica del Congo, Nigeria, Haiti e Centro America,
vogliamo dirvi ad alta voce che siamo con voi. Vi ringraziamo per la vostra testimonianza. Vi
assicuriamo la nostra vicinanza umana e spirituale.
Continuiamo a pregare per il dono della pace. Continuiamo a pregare per questi nostri
confratelli, laici e giovani che, vivendo in situazioni molto difficili, continuano a sperare e a pregare
affinché la pace emerga. Il loro esempio, la donazione di sé stessi e la loro appartenenza al carisma
di Don Bosco, è per noi una testimonianza forte. Essi, insieme a tante persone consacrate, sacerdoti
e laici impegnati, sono i martiri moderni, cioè testimoni dell’educazione e dell'evangelizzazione,
che malgrado tutto, come veri pastori e ministri della carità evangelica, continuano ad amare,
credere e sperare per un futuro migliore.
Tutti noi, questa chiamata alla solidarietà, la assumiamo con tutto il nostro cuore.
Grazie.
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Don Fabio Attard SDB
Rettor Maggiore